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Relazione tecnica:

I ciclo delle acque nello Stabilimento di Verona – stato di fatto

1. Note introduttive: descrizione del sito (stato di fatto)

Gli impianti produttivi attualmente presenti presso lo stabilimento Acciaierie Di Verona


collocato in Lungadige Galtarossa a Verona sono i seguenti:

- Acciaieria elettrica di seconda fusione (ACC)


- Laminatoio Vergella (LAM3)
- Laminatoio Tondo da Cemento Armato (LAM2)
- Laminazione a freddo e produzione di Reti Elettrosaldate impianti a freddo (TRE)

Ai reparti di produzione sono affiancati reparti di manutenzione meccanica-elettrica,


carpenteria varia, manutenzione edile per opere in muratura, magazzino generale,
spedizione di prodotti ed altre attività minori di servizio e supporto alla produzione.
Gli impianti di fusione e lavorazione dell’acciaio operano ad elevate temperature e
quindi vi è l’indispensabile necessità di utilizzare acqua per raffreddare parti delicate o
vitali di impianti che operano in continuo.
I reparti a freddo utilizzano soltanto acqua per raffreddamenti per alcune centraline
idrauliche.

Per quanto sopra scritto sono necessari sistemi di trattamento acque (Water
Treatment Plant o WTP) utilizzati per il raffreddamento degli impianti che possono
essere così nominati:

- WTPA (impianto trattamento acque acciaieria)


- WTP3 (impianto trattamento acque laminatoio Vergella)
- WTP2 (Impianto trattamento acque Laminatoio tondo da cemento armato)
- WTPB (Impianto trattamento acque Impianti a freddo)

2. Emungimento delle acque

In Stabilimento sono presenti alcuni pozzi collegati ad un’unica rete di distribuzione


idrica comandati da pressostati di rete per mantenere la pressione il più stabile
possibile ed evitare di avere sprechi. Per tale motivo le pompe dei pozzi sono regolate
da inverter che consentono di mantenere costante la pressione in rete (gestione a
PLC). Gli utilizzi dell’acqua emunta sono quelli previsti dal Disciplinare n.ro 821 del
08.08.2016 ossia usi industriali (raffreddamento) e servizi igienici. Il disciplinare
comporta una possibilità di emungimento pari a 7.000.000 metri cubi/anno attraverso
4 pozzi (riferimento nota Direttore Genio Civile 17.01.2017 n.ro 18526).
Le acque utilizzate presso il sito per finalità produttive non sono acque di processo ma
di raffreddamento (diretto o indiretto). Nel 2015 lo stabilimento ha presentato e
superato la VIA richiesta per il rinnovo della concessione di derivazione acqua
sotterranea.

STATO DI FATTO – FASE STATO DI CANTIERE –


EMUNGIMENTI (MC)
A FASE B
Laminatoi (LAM3+LAM2) 1.839.820 1.400.000
Acciaieria (ACC) 972.080 972.000
Impianti a freddo (TRE) 20.000 20.000
Servizi 347.430 347.000
I dati relativi allo stato di fatto sono relativi all’anno 2016

3. Circuiti di trattamento acque industriali:

I circuiti di raffreddamento delle acque industriali si suddividono fondamentalmente in


circuiti diretti ed indiretti in base al fatto che il raffreddamento avvenga tramite
contatto diretto con la parte da raffreddare o avvenga indirettamente tramite una
superficie di scambio.

- Circuiti raffreddamento indiretto: Sono circuiti di raffreddamento di tutte le parti


meccaniche che sono vicine a fonti di calore più o meno intense (esempio:
pannelli e volta del forno elettrico, lingottiere e raddrizzatrici della colata
continua oppure per quanto riguarda i laminatoi i circuiti di raffreddamento
del/dei forno/i di riscaldo, motori elettrici, centraline oleodinamiche, ecc.).
Qualora il livello di temperatura raggiunta dagli elementi esposti e da raffreddare
diventi importante, l’acqua utilizzata deve essere necessariamente addolcita
(circuito indiretti acciaieria) o meno (circuito indiretti laminatoi). L’addolcimento
che avviene negli addolcitori (identificati con la sigla “A” nello schema
funzionale impianto stato A e B) dell’acqua (riduzione della percentuale di
carbonato di calcio presente) è indispensabile nei circuiti di cui sopra per
evidenti questioni di sicurezza in quanto la deposizione del carbonato di calcio
potrebbe ostruire il flusso dell’acqua stessa, portando il circuito verso un
esplosione e/o rottura. L’acqua appartenente a tali circuiti indiretti non viene
mai a contatto con il prodotto.

- Circuito raffreddamento diretto: E’ un circuito che raffredda direttamente


mediante getti (per lo più in pressione) il prodotto (circuito spray in acciaieria,
circuito Tempcore e cassoni di raffreddamento in laminatoio) o parti di impianti
a contatto con il prodotto (ad esempio gabbie di laminazione e guarniture
cilindri). In questi circuiti l’acqua può trasportare calamina (tipicamente in
acciaieria e laminatoio) e/o residui oleosi (tipicamente in laminatoio). Per questo
prima di ritornare alle utenze dell’impianto le acque vengono trattate
opportunamente, raffreddate in torre e filtrate. I filtri a loro volta vengono
adeguatamente puliti con acqua di controlavaggio. Il controlavaggio dei filtri va
agli Ispessitori, serbatoi cilindrici con fondo a cono (identificati con la sigla
“ISP” nello schema funzionale impianto stato A e B), da cui si recupera la
scaglia dal basso mentre l’acqua presente viene tutta convogliata, qualsiasi
circuito diretto si prenda in esame, alle idonee vasche del laminatoio.

Il WTPA (impianto trattamento acque acciaieria) è dotato di un circuito Indiretto e di


uno Diretto;
il WTP3 (impianto trattamento acque laminatoio Vergella) ) è dotato di un circuito
Indiretto e di uno Diretto;
il WTP2 (Impianto trattamento acque Laminatoio tondo da cemento armato) è dotato
di un circuito Indiretto e di uno Diretto;
il WTPB (Impianto trattamento acque Impianti a freddo) ha solo un circuito Indiretto.
L’acqua utilizzata nei circuiti indiretti per raffreddare parti meccaniche sofisticate deve
avere quindi particolari requisiti di purezza, mentre l’acqua utilizzata nei circuiti diretti
può avere caratteristiche meno restrittive. Da queste considerazioni, proprio per
ridurre il consumo totale di acqua a scopo industriale, è stata modificata nel tempo
l’impiantistica dello stabilimento per permettere di riutilizzare lo spurgo d’ acqua dei
circuiti di raffreddamento indiretti come reintegro dei circuiti di raffreddamento diretti;
chiaramente ogni circuito dispone del proprio reintegro comandato dal livello delle
singole vasche.
I diversi circuiti di raffreddamento esistenti in stabilimento sono di tipo chiuso con
ricircolo in torre di raffreddamento. Le torri sono a tiraggio forzato a rottura di goccia
d’acqua ed a film. Esiste anche un circuito che sostituisce la torre di raffreddamento
con batterie di air coolers. Ove non è previsto il ricircolo in torre, per l’acqua di
raffreddamento di semplici circuiti che vengono utilizzati per raffreddare piccole
centraline o motori, è previsto il riutilizzo di tale acqua, dopo opportuna
ricanalizzazione, nei circuiti diretti. Tutti i circuiti di raffreddamento del reparto a
freddo sono di tipo indiretto senza riciclo in torre e vengono tutti canalizzati nel
circuito diretto del laminatoio 3.
Complessivamente gli impianti acque possono essere di fatto suddivisi in due grandi
parti: Acciaieria e Laminatoio. Soltanto da un punto preciso di entrambi è consentito,
previa opportuna filtrazione effettuata attraverso filtri a sabbia (identificati con la sigla
“FS” nello schema funzionale impianto stato A e B) ed carboni attivi (identificati con la
sigla “FC” nello schema funzionale impianto stato A e B), andare allo scarico. Le
acque dei circuiti diretti subiscono una opportuna filtrazione con filtri a graniglia. Dove
esiste trascinamento di calamina la stessa viene trattata in opportuni ispessitori e
successivamente recuperata ed opportunamente conferita a soggetti autorizzati.
Tutta l’acqua di raffreddamento non appartenente ai circuiti dell’acciaieria viene
convogliata al circuito Diretti del Laminatoio 3 (WTP3), tale circuito è dotato infatti di
numerosi filtri al quarzo e di vasche di dimensioni opportune per il trattamento di
pulizia e separazione dell’eventuale surnatante, in grado quindi di ricircolare e
riutilizzare una grande massa d’acqua.
I flussi delle acque di raffreddamento sono separati dai flussi delle acque derivanti dai
servizi e da quelle meteoriche derivanti dai piazzali, facendo appunto confluire presso
l’impianto acque di prima pioggia tutto ciò che si riversa nella rete fognaria di
stabilimento (ad esempio acqua piovana, fontanelle di reparto, servizi dopo in
trattamento nelle fosse Imhoff) secondo un progetto a suo tempo approvato dalla
Amministrazione Provinciale.

3.1 Supervisioni automatiche

Tutti gli impianti di trattamento ed utilizzo acque vengono monitorati tramite


supervisioni automatiche di livello 2 raccogliendo dal campo informazioni e
presentando sotto forma di sinottico l’andamento dei livelli ed il funzionamento nel
tempo dei vari componenti utili al corretto funzionamento ed alla gestione dei cicli
delle acque (pompe, filtri, sensori di livello ecc. ecc.). Sui vari pulpiti di controllo
impianti (luoghi dedicati e sempre presidiati) sono stati disposti opportuni PC con
Video, delegati al controllo ed a segnalare eventuali situazioni di allarme monitorando
in tempo reale la situazione complessiva, precisiamo che da controllo remoto è
possibile intervenire per eseguire i comandi del caso.

Schema di funzionamento come visibile su sistema di monitoraggio supervisione


automatica di livello 2. Videata Circuito Diretti LAM3.
Schema di funzionamento come visibile su sistema di monitoraggio supervisione
automatica di livello 2. Videata Addolcitori Acqua Acciaieria.

Schema di funzionamento come visibile su sistema di monitoraggio supervisione


automatica di livello 2. Videata Circuito Indiretti LAM3.
Schema di funzionamento come visibile su sistema di monitoraggio supervisione
automatica di livello 2. Videata Circuito di scarico Acciaieria.

Schema di funzionamento come visibile su sistema di monitoraggio supervisione


automatica di livello 2. Videata Circuito secondario Acciaieria.
Schema di funzionamento come visibile su sistema di monitoraggio supervisione
automatica di livello 2. Videata Circuito di scarico LAM3.

Schema di funzionamento come visibile su sistema di monitoraggio supervisione


automatica di livello 2. Videata Circuito impianto trattamento acque di prima pioggia.
3.2 Manutenzione

Gli elementi che sono sempre in funzione (per lo più le pompe) hanno i ricambi montati
in linea in maniera di poter fronteggiare qualsiasi anomalia e tutti gli strumenti di
controllo, come da piano di monitoraggio AIA e da sistema di gestione, vengono
opportunamente verificati e tarati periodicamente. Ogni 2 settimane viene eseguito un
audit a cura di ditta specializzata per valutare lo stato di salute complessivo delle
acque. Ciclicamente viene determinato lo stato dei carboni attivi con prove specifiche
di valutazione dell’attività residua, mentre lo stato dei filtri a graniglia e/o a sabbia è
più facilmente definibile dal delta p di funzionamento.

4. Funzionamento impianto acque di prima pioggia.

Come già riportato in precedenza i flussi delle acque di raffreddamento sono separati
dai flussi delle acque utilizzate dai servizi (fontanelle, servizi igienici, ecc.) e da quelle
meteoriche derivanti dai piazzali. Lo stabilimento di Verona è dotato di un impianto in
grado di raccogliere e trattare l’acqua di prima pioggia, ovvero i primi 5 mm di acqua
uniformemente distribuita su tutta la superficie scolante, dovuta ai primi 15 minuti di
pioggia.
All’impianto di prima pioggia confluiscono e vengono trattate, oltre alle acque
meteoriche, anche le acque domestiche e dei servizi vari dello stabilimento.
Le acque di prima pioggia vengono raccolte dopo il rilevato ferroviario della linea
ferroviaria Milano-Venezia e da qui vengono rilanciate nella vasca di ossigenazione e
miscelazione che viene sempre tenuta in agitazione da opportuni aeratori sommersi
per evitare fenomeni di aerobiosi e depositi. Successivamente l’acqua viene inviata
alla vasca di miscelazione dove viene additivata dei reagenti prima di entrare per
caduta nel decantatore circolare e successivamente trasferite alle stazioni di filtraggio
(filtri a sabbia “FS” e carboni attivi “FC”) da li scaricate nel canale che confluisce in
Adige.
Nel canale di cui sopra confluiscono anche le acque di raffreddamento che vengono
spurgate dai circuiti Acciaieria e Laminatoio di cui ai punti precedenti.
L’acqua raccolta nell’ impianto di prima pioggia viene trattata e scaricata in un ciclo di
24 ore, in quando l’impianto è sovradimensionato e quindi può un volume d’acqua
maggiore.
Schema impianto trattamento acque di prima pioggia.
5. Scarico delle acque
L’autorizzazione allo scarico in corpo idrico superficiale è compresa nell’AIA
(Determina del Dirigente del settore Ecologia n.ro 1364/13 volturata a favore della
società Acciaierie di Verona con determina n.ro 4833/15 del 24.12.2015).

5.1 Acqua di scarico dei circuiti di raffreddamento


L’acqua di scarico dei circuito di raffreddamento è costituita dalla quota parte che
viene eliminata da un circuito chiuso per aver raggiunto i limiti di adeguatezza d’
impiego. Generalmente nei circuiti con raffreddamento in torre, per effetto
dell’evaporazione, l’acqua ricircolando si arricchisce di sali, dannosi per la corretta
circolazione dell’acqua stessa e per le corrosioni. Come indice per la determinazione
della maggiore presenza di sali nell’ acqua viene utilizzata la conducibilità specifica
(microsiemens/cm) ed è misurata con strumento apposito “conduttivimetro” che
analizzando direttamente l’acqua in vasca, raggiunto il limite imposto comanda
l’apertura di una valvola che scarica una quota parte di acqua. L’abbassamento del
livello della vasca richiama automaticamente dell’acqua di reintegro sino a ripristinare
la conducibilità dell’acqua in vasca al di sotto del valore impostato. Esiste comunque
anche la possibilità di spurgare il circuito per massimo livello (L) e questa possibilità
viene concessa solo ai fini della sicurezza impiantistica.
STATO DI FATTO – FASE STATO DI CANTIERE –
SCARICHI (MC)
A FASE B
Laminatoi 1.639.820 1.200.000
Acciaieria 167.600 167.000
Impianti a freddo Confluita nel circuito WTP3 Confluita nel circuito WTP3
Servizi 347.430 347.000
I dati relativi allo stato di fatto sono relativi all’anno 2016

5.2 Acqua di scarico da circuiti non di raffreddamento:


Le acque di scarico che non provengono dai circuiti di raffreddamento sono costituite
dalle acque piovane e dallo scarico dei servizi quali ad esempio: le fontanelle dedicate
agli utilizzi del personale, acque dei bagni/spogliatoi (le acque dei servizi igienici
vengono recapitate in fogna dopo le fosse Imhoff).

6. Evaporato
Nei circuiti di raffreddamento in torre la parte di evaporato è direttamente
proporzionale alla portata del circuito, al salto termico che viene effettuato in torre ed
inversamente proporzionale al calore latente d’evaporazione dell’acqua. L’evaporato
medio di uno stabilimento come quello di Verona lo si può essere pari a circa il 30 –
35 % dell’acqua emunta.
Esistono tuttavia circuiti diretti che hanno quota parte di evaporato molto significativi
quali ad esempio il circuito spray delle colate continue.
Di seguito si riporta la quantificazione dell’evaporato nello stato di fatto e di cantiere
suddiviso per comparto produttivo.

STATO DI CANTIERE –
EVAPORATO (MC) SATO DI FATTO – FASE A
FASE B
Laminatoi 200.000 167.000
Acciaieria 804.480 800.000
Impianti a freddo - -
Servizi - -
I dati relativi allo stato di fatto sono relativi all’anno 2016

In allegato vengono trasmesse:

- Schema impianto acque di stabilimento schema funzionale semplificato– STATO DI


FATTO A
- Schema impianto acque di stabilimento schema funzionale semplificato – STATO DI
CANTIERE B

17/07/2017

Bruno Marzoli

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