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GLI SCAMBIATORI A PIASTRE

Installazione ed uso
Gli scambiatori a piastre si dividono in due categorie: quelli a pacco (fig.1) i cui elementi sono smontabili per
la pulizia e quelli saldobrasati nei quali gli elementi non sono smontabili in quanto fissati luno allaltro per
saldobrasatura. Per motivi di tenuta e costo gli scambiatori saldobrasati vengono preferiti dai costruttori di
apparecchiature frigorifere per la realizzazione di evaporatori condensatori sottorafreddatori. I tipi a pacco
sono preferiti nelle applicazioni di scambio di calore tra due liquidi (acqua!acqua acqua!olio ecc) o quando i
fluidi in circolo possano lasciare dei depositi difficilmente eliminabili in quanto essi sono smontabili per la
pulizia (fig. ").
#ispetto agli scambiatori a fascio tubiero o tubo-in-tubo, gli scambiatori a piastre offrono vantaggi derivanti
da:
$aggiore compattezza%
$inore ingombro%
$inori spazi necessari per la pulizia e la manutenzione%
- a parit& di altre condizioni permettono di lavorare con salti di temperatura inferiori tra i due fluidi che
scambiano calore%
la costruzione normalmente realizzata in materiali pregiati (acciaio inossidabile 'I(I )*+ come minimo)
li rende adatti a lavorare anche con fluidi moderatamente corrosivi%
costo essenzialmente inferiore a parit& di calore scambiato.
,vviamente esiste anche il rovescio della medaglia costituito da una serie di inconvenienti che sono
essenzialmente derivanti da una scarsa inerzia termica a sua volta dovuta ai contenuti di fluido
particolarmente bassi che caratterizzano tali scambiatori.
-ra detti inconvenienti ricordiamo:
il pericolo di distruzione per gelo quando non intervengono le protezioni nelle apparecchiature in cui essi
vengano usati come evaporatori%
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Uff.Amministrativi e Stabilimento: 35010 LIMENA (PD) ITALY Via del Sa!"# $0%Tel& '3( 0)( **)03$$ +&a& ,a- '3( 0)( *)13((
!""#:$$%%%&'a()*&+o* . /0mail: 'a()*,'a()*&+o*
S-.EDE TE-N/-.E
,i.&1
,i.&$ . (chema di uno scambiatore a piastre con
costruzione a pacco con elementi smontabili.
1) Ba((a g0ida 10#)(io() 5) Pia1"() di 1+a*bio
2) Pia1"(a T)2aio an")(io() 6) Pia1"(a T)2aio #o1")(io()
3) Ti(an"i 3i2)""a"i 4) -o2onna
4) Ba((a g0ida in3)(io()

la maggior possibilit& di innescare fenomeni di pendolazione della regolazione quando questultima non
sia stata studiata in modo ottimale.
I/!alla0i"e
,ltre alle normali precauzioni usate per ogni tipo di scambiatore gli scambiatori a piastre richiedono anche
particolari accorgimenti per linstallazione. 1uona parte di tali accorgimenti sono resi necessari specialmente
per apparecchi con costruzione a pacco da una maggior sensibilit& agli sforzi meccanici che potrebbero
sollecitarli. In effetti ogni sollecitazione che provochi una deformazione seppur minima dellassieme
potrebbe compromettere la tenuta tra i vari elementi che compongono lo scambiatore.
-ra gli accorgimenti particolari da adottare per linstallazione degli scambiatori a piastre ricordiamo quindi:
linstallazione di buoni filtri su entrambi i lati che intercettino ogni impurit& in grado di ostruire i canali di
passaggio dei fluidi (che in effetti sono molto ristretti)%
fare in modo che le dilatazioni termiche delle tubazioni non scarichino sforzi sugli attacchi prevedendo
opportuni ancoraggi o dei giunti flessibili%
prevedere supporti in prossimit& degli attacchi in modo che le valvole e tubazioni non possano scaricare
n2 forze n2 momenti sugli attacchi stessi%
eseguire le eventuali saldature degli attacchi dopo avere avvolto con un panno umido attorno allattacco
stesso per evitare che vengano trasmessi stress termici allo scambiatore.
In fase di progetto occorre inoltre verificare che in caso di funzionamento con la valvola dintercettazione
sulluscita chiusa la prevalenza erogata dalla pompa (che di norma e installata a monte) sommata al
battente idrostatico dellimpianto non superi la massima pressione desercizio consentita per lo scambiatore.
In caso contrario occorre proteggere il lato o i lati in pericolo dello scambiatore mediante una valvola di
sicurezza tarata ad una pressione inferiore a quella massima desercizio del lato sul quale 3 montata la
valvola stessa. ' questo scopo non si possono usare le valvole di sicurezza a corredo dei vasi despansione.
Infatti essendo di norma installate a monte delle rispettive pompe (fig.)) esse non sarebbero sensibili
allaumento di pressione dovuto alleventuale chiusura della saracinesca posta a valle dello scambiatore.
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!""#:$$%%%&'a()*&+o* . /0mail: 'a()*,'a()*&+o*
S-.EDE TE-N/-.E
,i.&3 . Gli ingressi acqua di entrambi i lati degli scambiatori a piastre devono essere protetti da una valvola
di sicurezza che in caso di chiusura della saracinesca di mandata impedisca che la pompa faccia
aumentare la pressione oltre al livello tollerabile. 4e funzioni di tale valvola non devono essere demandate
alla valvola di sicurezza che protegge leventuale vaso despansione chiuso.
1) S+a*bia"o() 4) Va1o d5)1#an1ion) +!i01o
2) Va2'o2a di 1i+0()66a d)22o 1+a*bia"o() 5) 7(0##o di (i)*#i*)n"o
3) Po*#a 6) Va2'o2a di 1i+0()66a d)2 'a1o d5)1#an1ion)

Me//a i Ma+1ia
Prima di accingerci alla messa in marcia dellimpianto 3 importantissimo effettuare un lavaggio dei circuiti
escludendo lo scambiatore dalla circolazione. -ale lavaggio deve essere eseguito lasciando circolare fluidi
per almeno "+ ore ha lo scopo di fare depositare nei filtri tutte le impurit& contenute nei tubi che in caso
contrario potrebbero ostruire i passaggi interni dello scambiatore.
-erminato il lavaggio occorre pulire i filtri e poi:
chiudere le valvole o monte dello scambiatore o quelle immediatamente a valle delle pompe%
avviare le pompe di entrambi i circuiti aprendo lentamente le valvole prima chiuse%
quando le valvole su entrambi i lati sono completamente aperte sfogare laria dallo scambiatore di
calore e dai punti alti dellimpianto in quanto laria eventualmente intrappolata potrebbe ridurre lo
scambio di calore ed aumentare le perdite di carico%
controllare che non vi siano perdite dacqua senza dimenticare che di norma le perdite di minima entit&
cessano nel momento in cui lo scambiatore raggiunge le condizioni di esercizio.
Ma2!e0i"e
5ontrariamente a quanto accade per gli scambiatori di altro tipo ed agli scambiatori a piastre saldobrasate
gli scambiatori a piastre di costruzione a pacco richiedono un minimo di manutenzione periodica che
consiste:
nella lubrificazione dei tiranti filettati che racchiudono il pacco in modo che in caso di necessit& i bulloni
possano facilmente svitati%
nel controllo del serraggio dei tiranti mediante il controllo della quota di chiusura fornita dal costruttore.
In effetti le variazioni di pressione e di temperatura a cui e sottoposto il sistema causano delle variazioni
della lunghezza del pacco che possono richiedere il ripristino del serraggio.
6ella lubrificazione delle barre guida superiori ed inferiori in modo da consentire un facile sfilaggio delle
piastre in caso di necessit&.
P2li0ia
4a pulizia degli scambiatori a piastre pu7 essere realizzata smontando o meno lo scambiatore.
4a pulizia con smontaggio 3 possibile solo per gli apparecchi con costruzione a pacco. 4esecuzione della
pulizia senza smontaggio presuppone luso di appositi attacchi che devono essere previsti al momento
dellinstallazione (fig.+)
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,i.&) . Per poter pulire
facilmente uno scambiatore a
piastre senza smontarlo
occorre in fase di
realizzazione dellimpianto
siano previsti degli attacchi
intercettati di lavaggi su
entrambi i lati.
1) A""a++!i di 2a'aggio

/ssa deve essere eseguita come segue:
8renare entrambi i lati dello scambiatore.
' seconda del tipo di sporcizia da rimuovere fare circolare a senso inverso su entrambi i lati dello
scambiatore:
'cqua pulita a perdere ad una portata pari ad almeno 1.9 volte quella normale se la sporcizia 3
costituita da particelle non compatte (sabbia scagli di ruggine ecc.)
:apore a bassa pressione se le incrostazioni sono a carattere oleoso% tale
vapore deve avere una temperatura sopportabile dalle guarnizioni il cui
valore 3 ricavabile dalla letteratura tecnica del costruttore.
;na soluzione debolmente acida nel caso in cui le incrostazioni abbiano carattere calcareo% poich2
tale operazione 3 sempre abbastanza delicata 3 bene che sia affidata ad una societ& specializzata.
;na volta terminate le operazioni di pulizia rimettere in marcia limpianto con le modalit& seguite per
il primo avviamento.
4esecuzione della pulizia degli scambiatori a pacco con smontaggio degli stessi prevede lapertura e la
successiva richiusura degli apparecchi.
-ali operazioni devono essere eseguite con le modalit& riportate al paragrafo successivo. ;na volta aperto lo
scambiatore comportarsi come segue:
(costare le piastre luna dallaltra evitando se possibile di sfilarle dal telaio% se fosse necessario sfilarle
esse devono essere contrassegnate in modo da facilitarne il successivo rimontaggio%
Pulire entrambi i lati delle piastre con una spazzola soffice e con un agente detergente indicato (fig.9)
Per la pulizia 3 da evitare luso di spazzole metalliche e!o sostanze abrasive.
'sportata ogni traccia di sporcizia eliminare ogni residuo di agente detergente e sciacquare con
abbondante acqua corrente.
#iassiemare lo scambiatore.
,i.&5 SCELTA DEL TIPO DI DETERGENTE PER LE PIASTRE
-IP, 8I (P,#5I<I' 'G/6-/ 8/-/#G/6-/
#esidui solidi sfusi 'cqua dolce pulita
(ostanze organiche
(oluzione alcalina al =>? di acqua
e "? di soda caustica a 99@5
Grassi ! ,li Aerosene
Incrostazioni calcaree
=*? di acqua e 1*? di acido nitrico
o =>? di acqua e "? di trimetafosfato di sodio
Prima di accingersi allo smontaggio 3 indispensabile accertarsi che la pressione su entrambi i lati dello
scambiatore di calore sia stata abbassata fino a raggiungere il valore atmosferico.
Inoltre per evitare problemi alle guarnizioni occorre attendere che il valore della temperatura dellintero
scambiatore uguagli quello della temperatura ambiente.
' questo punto:
'llentare e smontare i tiranti di serraggio e poi erretrare verso la colonna la piastra posteriore del telaio
da rendere visibile il pacco di scambio.
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(filare le piastre di scambio ad una ad una con estrema precauzione numerandole prima
dellestrazione. Per estrarre ogni piastra del telaio occorre sollevarla ed inclinarla fino a che ne sia
possibile la rimozione (per i modelli T3-Large e T4-Extralarge!
Prima di rimontare il tutto 3 indispensabile accertarsi che su tutte le piastre le relative guarnizioni non
presentino tracce di sporcizia. 4a presenza di particelle solide sulle guarnizioni potrebbe dal luogo e
perdite. 4e guarnizioni possono essere sostituite incastrandole con gli appositi agganci. 4e nostre
guarnizioni non sono piB incollate ma agganciate alla piastra con un sistema brevettato.
#imontare le piastre nel telaio rispettando lordine di successione originale lorientamento 8estro !
(inistro e poi inserire la piastra posteriore del telaio.
#imontare i tiranti e serrarli provvisoriamente a partire dal tirante centrale% durante questa operazione 3
importante fare in modo che la piastra posteriore del telaio rimanga sempre verticale.
/seguire il serraggio definitivo rispettando le quote di serragggio date dal costruttore. ;n errato
serraggio pu7 provocare deformazioni permanenti dello scambiatore.
Dia."/i e +i3edi de.li i1"4eie!i
Gli scambiatori a piastre con esecuzione a pacco oltre agli inconvenienti tipici di ogni scambiatore di calore
(a piastre saldobrasate compresi) come la diminuzione della resa e laumento delle perdite di carico dovuti
ad intasamento e!o sporcamento delle pareti possono presentare una serie di inconvenienti ad essi
specifici. -ali inconvenienti possono essere costituiti da:
Perdite di fluidi verso lesterno: di norma sono dovute ad una carenza di serraggio dei tiranti e possono
essere eliminate serrando i tiranti stessi alla quota prescritta dal costruttore.
Passaggio di fluidi da un lato interno allaltro dello scambiatore: sono dovuti alla foratura di una piastra %
occorre smontare lo scambiatore identificare la piastra forata ed eliminarla con quella contigua (la
perdita di resa che ne segue 3 di norma minima). In questi casi 3 comunque bene individuare il motivo
che ha causato la foratura della piastra.
Invecchiamento delle guarnizioni denunciato da una fessurazione e da un indurimento delle superfici
visibili che 3 di norma causato da un funzionamento a temperature superiori a quella massima
sopportabile dalle guarnizioni stesse. 4unica soluzione consiste nella sostituzione delle guarnizioni con
altre resistenti a temperature maggiori.
#ammollimento o disintegrazione delle guarnizioni dovuti allaggressivit& di uno o di entrambi i fluidi in
circolo. 'nche in questo caso lunica soluzione consiste nella sostituzione delle guarnizioni con altre piB
adatte.
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CARATTERISTIC5E DEI PLATEVAREM
Gli scambiatori di calore a piastre PLATEVAREM consentono i piB elevati livelli di efficienza negli
scambi termici. (ono costituiti da piastre corrugate generalmente in acciaio inoC 'I(I )1D tutte corredate da
una guarnizione in gomma /P8$ e bloccate da tiranti in acciaio zincato con telaio in acciaio al carbonio
verniciato.
I P4'-/:'#/$ hanno la superficie delle piastre rugosa per imprimere un percorso forzato nella circolazione
dei fluidi interni i quali essendo incrociati determinando un circuito primario entrata 1 ed uscita + ed un
circuito secondario entrata ) ed uscita ".
Gli scambiatori di calore a piastre PLATEVAREM sono apparecchiature atte a trasferire energia
termica da un fluido ad un altro a temperatura minore. /sempio: termosifone in cui lacqua si raffredda
cedendo calore allaria che lo lambisce.
MOTO DEI ,L6IDI ALL7INTERNO DELLO SCAMBIATORE PLATEVAREM
a) in controcorrente
T)*#&
820idi in ')(1i o##o1"i
S0#)(3& di 1+a*bio
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2

b) in equicorrente
T)*#&
820idi in ')(1i +on+o(di
S0#)(3& di 1+a*bio
4a configurazione in controcorrente presenta rispetto alla e"uicorrente il vantaggio del riscaldamento del
fluido freddo fino a una temperatura superiore a quella di uscita del fluido caldo.
PARAMETRI C5E REGOLANO LO SCAMBIO TERMICO PLATEVAREM
(alto di temperatura dei due fluidi tra ingresso e uscita dello
scambiatore%
Portate dei due fluidi (portata: volume o massa di sostanza che nellunit& di tempo s o h
attraversa una ben definita sezione)%
8ifferenze di temperatura tra i due fluidi allingresso e alluscita dello scambiatore E1 e E"%
(uperficie di scambio (%
5oefficiente di scambio termico globale A.
Fueste grandezze consentono di definire il bilancio termico allo scambiatore: considerando trascurabili le
perdite termiche verso lesterno si pu7 scrivere:
( ) ( ) ( ) P * + " * + T 9 S T 8
#
320ido +a2do
#
320ido 3()ddo
:L
++
"
= = =
P: potenza (flusso termico) da scambiare GHI o Hcal!hJ%
c
p
: calore specifico: quantit& di calore necessaria per innalzare la temperatura di 1 Hg di sostanza
di 1 @5 GHK!(Hg A) Hcal!(Hg A)J%
m: portata di massa GHg!s l!hJ%
t: differenza di temperatura di un fluido alle estremit& dello scambiatore%
(T
ML
)
cc
; (
1
-
2
) $ 2n (
1
$
2
): tanto piB vicini sono i due profili di temperatura tanto *ino()
risulta (T
:L
)
++
tanto maggiore 3 la superficie di scambio richiesta S<
F
t
: fattore correttivo L 1 per le configurazioni di scambio con passaggi in equicorrente.
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DE,INI8IONI
#imensionamento di uno scambiatore: nota P determinare S<
$erifica di uno scambiatore: note S e le temperature di ingresso dei due fluidi determinare P e le
temperature di uscita%
Perdita di carico di un fluido in moto in un condotto: perdita di energia dovuta allattrito delle pareti
a variazioni brusche della sezione del condotto confluenze diramazioni% 3 espressa in termini di
pressione Gbar m M",J. Fuesto valore influenza la scelta della pompa del circuito il cui compito
consiste nel fornire al fluido unenergia pari alle perdite di carico. Fueste dipendono dalla (velocit&
del fluido)
"
: basse velocit& non consentono uno scambio termico efficace% alte velocit& comportano
piB rapidi logorii dei tubi%
%ircuito primario: tubazioni in cui circola il fluido caldo che cede calore%
%ircuito secondario: tubazioni in cui circola il fluido freddo che assorbe calore.
SISTEMA8IONE DELLE PIASTRE NEI PLATEVAREM
4e piastre sono ottenute per stampaggio con presse idrauliche e presentano opportune corrugazioni a rilievo
che svolgono il compito di:
a) aumentare la turbolenza del moto dei fluidi%
b) aumentare la superficie di scambio%
c) conferire maggiore rigidit& alle piastre.
4e corrugazioni dette Na spina di pesceO presentano angoli di D*@ o 1"*@:
In uno scambiatore 3 possibile combinare piastre con angoli diversi per soddisfare al meglio le esigenze di
scambio termico e di perdite di carico.
4e corrugazioni presentano profondit& tra ) e 9 mm. 6el passaggio da una piastra allaltra langolo della
spina di pesce viene invertito.
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120>
60>

Di()6ion) di #a11aggio
Di()6ion) di 32011o
-re sono i modi fondamentali di sistemare le piastre:
1) 1 - 1 con configurazione a ;: i raccordi di ingresso e uscita dei due fluidi sono sullo stesso lato
(fig. 1):
fig. 1
2) $ - $ in cui ciascuna delle piastre rispetto al caso precedente 3 interessata da una portata
doppia. ' parit& di potenza termica da scambiare sono necessarie meno piastre ma a spese di
maggiori perdite di carico (fig. "):
fig. "
3) $ - 1 quando su un lato la portata 3 alta o 3 necessario ridurre le perdite di carico. Il minore
numero di passaggi 3 destinato al fluido che richiede minori perdite di carico (fig. )).
fig. )
P possibile realizzare configurazioni in cui entrambi o uno solo dei fluidi cambiano direzione lungo ogni
tragitto verticale (nel primo caso si parla di distribuzione in serie nel secondo di circuito misto).
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MATERIALI IN 6SO PER LE PIASTRE DEI PLATEVAREM
&cciaio inossidabile &'(' 3)* (5 Q *.*D?) &'(' 3)*L (5 Q *.*)?): il minore tenore di carbonio
consente allacciaio 'I(I )1D4 una maggiore resistenza alla corrosione%
Titanio: poco adatto ad essere saldato si presta ad essere impiegato quando si utilizzano fluidi
particolarmente aggressivi come acqua di mare di fiume o termale.
4e piastre in titanio piB costose di quelle in acciaio inossidabile permettono comunque di avere
uno scambiatore considerevolmente piB economico di uno scambiatore a fascio tubiero costruito in
titanio%
4e piastre presentano spessori comunemente compresi tra *.9 e 1 mm.
G6ARNI8IONI DEI PLATEVAREM
' seconda delle esigenze possono essere utilizzate guarnizioni di diversi materiali:
PEROSSIDO DI NITRILE: questo polimero e basato sulla gomma 'crRlonitrile 1utadiene 61#.le
caratteristiche di questo materiale soddisfano le normative S8' per i materiali di gomma a contatto con i cibi
Fuesto polimero ha una eccellente resistenza allinvecchiamento allaria e al compression0set e risulta
particolarmente adatta per applicazioni dove sia necessaria una lunga vita operativa per le guarnizioni e le
condizioni di utilizzo prevedano temperature troppo elevate per quelle generalmente accettate dal 6itrile.
Il range ottimale per le temperature di utilizzo 3 il seguente:
limite massimo di temperatura in continuo per soluzioni acquose: 1+*@ 5
limite massimo per i picchi di temperatura per soluzioni acquose: 19*@ 5
limite massimo di temperatura per soluzioni non acquose: 19*@ 5
limite minimo di temperatura: 0"*@ 5
EPDM (IetRlene PropRlen 8iene #ubber) materiale di uso industriale generale con una particolare
resistenza alla temperature. 'datto all uso con vapore con la maggior parte delle soluzioni acquose con
diluizioni acide ed alcaline. 6on adatto alluso con oli idrocarbonici e solventi
Il range ottimale per le temperature di utilizzo 3 il seguente:
limite massimo di temperatura in continuo : 19*@ 5
limite massimo per i picchi di temperatura: 1>*@ 5
limite massimo di temperatura per soluzioni acquose: 19*@ 5
limite minimo di temperatura: 0)*@ 5
limiti massimo di utilizzo con vapore : 19*@ 5 + bar
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,9M materiale basato su un fluoroelastomero con un alto grado di fluorine viene utilizzato per scambiatori
ad alte prestazioni poich2 garantisce la massima resistenza ad acidi minerali chimici organici ed al vapore
(oddisfa le normative tedesche 1G' per gli usi alimentari
Il range ottimale per le temperature di utilizzo 3 il seguente:
limite massimo di temperatura in continuo : ""9@ 5
limite massimo per i picchi di temperatura: "9*@ 5
limite massimo di temperatura per soluzioni acquose: 1D*@ 5
limite minimo di temperatura: 09@ 5
4a loro funzione consiste nel:
sigillare lo scambiatore contro perdite di liquido%
guidare il liquido lungo le piastre.
SETTORI DI IMPIEGO DEI PLATEVAREM
1) P+"d20i"e di a1:2a 1alda /ai!a+ia
Pu7 essere effettuato mediante: caldaia per riscaldamento di ambienti%
impianto solare con circuito primario percorso da una
miscela di acqua T glicole per avere un punto di
congelamento piB basso dinverno a impianto fermo e
accompagnato dal vaso di espansione (+L&,$&,E-%
impianto solare integrato da caldaia.
") Ri/1alda3e!" a1:2a di ;i/1ie con le stesse tipologie di impianto indicate al punto precedente
3) Tele+i/1alda3e!"
(i tratta del riscaldamento di quartieri o anche di intere citt& per mezzo del calore prodotto
da pochi e grossi generatori e distribuito tramite tubazioni isolate e interrate alle singole utenze
attraverso lo scambiatore a piastre. Il fluido caldo pu7 essere il vapore prodotto dal generatore o un
fluido da esso (il vapore) riscaldato: trattasi di solito di ac"ua surriscaldata (acqua sotto pressione a
temperatura maggiore di 1** @5)
CAMPI DI IMPIEGO DEI PLATEVAREM
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AC<6A
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3

B
a
+
Piastre 'I(I )1D ,A ,A ,A ,A ,A ,A ,A
Piastre -itanio ,A ,A
Guarnizioni 6itrile ,A ,A ,A ,A ,A ,A
Guarnizioni /P8$ ,A ,A ,A ,A ,A ,A
-elaio <incato ,A
-elaio :erniciato /possidico ,A ,A ,A ,A ,A ,A ,A
'ttacchi InoC ,A ,A ,A ,A ,A ,A ,A ,A
OLI
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Piastre -itanio
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Guarnizioni /P8$
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-elaio :erniciato /possidico ,A ,A ,A ,A ,A ,A ,A
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Piastre -itanio
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Sede Legale e Stabilimento: 35024 BOVOLENTA (PD) Via Sabbioni 2
Uff.Amministrativi e Stabilimento: 35010 LIMENA (PD) ITALY Via del Sa!"# $0%Tel& '3( 0)( **)03$$ +&a& ,a- '3( 0)( *)13((
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S-.EDE TE-N/-.E

Guarnizioni 6itrile ,A ,A ,A ,A ,A
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S-.EDE TE-N/-.E

ALIMENTARI
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Piastre -itanio
Guarnizioni 6itrile ,A ,A ,A ,A ,A ,A ,A ,A ,A ,A
Guarnizioni /P8$ ,A ,A ,A ,A
-elaio <incato ,A
-elaio :erniciato /possidico ,A ,A ,A ,A ,A ,A ,A ,A ,A ,A
'ttacchi InoC ,A ,A ,A ,A ,A ,A ,A ,A ,A ,A
CON,RONTO TRA SCAMBIATORE A PIASTRE E BOLLITORE AD ACC6M6LO
SCAMBIATORE A PIASTRE BOLLITORE AD ACC6M6LO
#'(PE,('+.' TE,-'%/E
8ispersioni termiche ridotte: non necessita
isolamento.
Produzione acqua sanitaria in maniera
istantanea solo quando richiesto.
8ispersioni maggiori allaumentare della
temperatura e del volume di accumulo.
4e dimensioni dellaccumulo limitano la
quantit& di acqua calda utilizzabile.
'.%,+(T&0'+.'
Incrostazioni in quantit& trascurabile perch2:
il calcare viene trascinato dalla
turbolenza dellacqua (almeno fino a
dimensioni di 1 mm)%
la superficie dello scambiatore rimane
fredda fino a quando non sia richiesta
acqua sanitaria.
4e incrostazioni tendono inevitabilmente a
formarsi sul serpentino% di conseguenza lo
scambio termico diventa meno efficace e ci7
causa un maggiore consumo di energia.
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S-.EDE TE-N/-.E

VANTAGGI DEGLI SCAMBIATORI A PIASTRE PLATEVAREM
1) M"d2la+i!B: basta aggiungere o togliere piastre per modificare la resa del sistema
senza problemi di modifica di collegamenti e tubazioni.
2) C"3;a!!e00a: a parit& di prestazioni lingombro rispetto a un bollitore ad
accumulo 3 circa il 1*?.
3) Ma2!e0i"e: lo scambiatore pu7 essere facilmente e rapidamente
disassemblato per operazioni di pulizia meccanica e ispezione.
4) E==i1ie0a: nella configurazione 1 C 1 lo scambio termico avviene in condizioni di
controcorrente perfetta.
5) Si12+e00a: le guarnizioni impediscono la miscelazione dei fluidi.
CENNI DI REGOLA8IONE
$&L$+L& & T,E $'E -'(%EL&T,'%E (1 ingressi, ) uscita
5onsente la regolazione della temperatura di uscita dallo scambiatore dellacqua calda sanitaria.
-rova impiego quando la portata di acqua sanitaria da riscaldare 3 molto maggiore della portata del circuito
primario (in conseguenza di un basso aumento di temperatura richiesto): la portata esorbitante darebbe
facilmente luogo a perdite di carico inaccettabili nel circuito secondario.
(econdo larticolo U della legge )U) ()* aprile 1=UD) la temperatura massima dellacqua calda per usi
sanitari non deve superare i +> @5.
/sempio di applicazione in un impianto di riscaldamento:
In funzione della temperatura esterna viene modificata la temperatura dellacqua calda inviata ai corpi
scaldanti.
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@a*o di bA-#a11

$&L$+L& & T,E $'E #E$'&T,'%E () ingresso, 1 uscite
#ispetto alla figura precedente le temperature nei tre rami sono uguali e pari a t1. 6el ramo di bR0pass
il verso 3 invertito ( ).
4a variazione della potenza P erogata dal corpo scaldante 3 ottenuta modificandone la portata.
6TILI88O BY@PASS DELLO SCAMBIATORE
6el caso una delle due portate (di solito 3 quella del secondario) sia molto eccedente rispetto allaltra
si ricorre a un bR0pass che cortocircuiti la parte di portata in surplus sullaltra al fine di rendere accettabili i
valori delle perdite di carico nei due circuiti.
6ello stesso tempo ha luogo un aumento della differenza fra la temperatura di ingresso e di uscita del
circuito con il bR0pass. 4a miscelazione dellacqua alluscita dello scambiatore con la portata nel ramo di bR0
pass consente di modificare tale aumento e di riportare la temperatura al valore desiderato.
6ella pagina seguente 3 riportato un esempio riferito al circuito secondario: V 3 la portata che fluisce
nello scambiatore e W la portata nel ramo di bR0pass.
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