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LA STORIA DELLO SPORT

Lo Sport può essere definito in vari modi, ma la sua accezione più


completa è forse quella delineata dal Consiglio d’Europa riunitosi
a Rodi nel 1992:
“Qualsiasi forma di attività fisica che, mediante una
partecipazione organizzata o meno, abbia come obiettivo il
miglioramento delle condizioni fisiche e psichiche, lo sviluppo
delle relazioni sociali o il conseguimento di risultati nel corso di
competizioni a tutti i livelli.”.
Lo sport, infatti, è sì l’esecuzione di attività fisica a scopo
amatoriale o professionale, ma è anche svago, che permette di

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formare e educare i giovani attraverso valori e principi che vi
sono alla base di questo divertimento.
Lo sport ha la capacità di trasmettere valori quali il rispetto per
gli altri, il lavoro di squadra, ma aiuta anche ad acquistare
autostima, a credere in sé stessi e nelle proprie capacità, a
migliorarsi continuamente.
La pratica e la larga diffusione di numerosi sport (come il calcio,
la pallavolo, il basket) professionistici collegano il termine sport
al suo significato etimologico. Infatti il termine “sport” deriva
dall’inglese, (o dal francese desport «diporto») e riferito non tanto
all’attività svolta dagli atleti ma quanto al divertimento che ne
traggono gli spettatori, appassionandosi in vario modo allo
svolgimento e all’esito delle gare.

Lo sport nei diversi periodi storici

PREISTORIA
Nella preistoria, l’attività fisica era legata strettamente alla
caccia e all’ istinto di sopravvivenza dell’uomo. Di conseguenza
esso doveva essere in salute, atletico e con agili riflessi.
Per l’uomo primitivo l’attività fisica era priva di agonismo e
serviva unicamente a migliorare la vita quotidiana. Nella
preistoria, le madri usavano, nei primi anni di vita, insegnare ai
loro figli, attraverso giochi e attività sportive, il sapere delle
tradizioni. I bambini, infatti, venivano educati alla caccia e alla
costruzione di utensili sin dalla tenera età. Ciò avveniva
attraverso il gioco, essi infatti apprendevano tali pratiche
gareggiando tra loro per stabilire chi fosse il più bravo, il più abile
o il più forte nel loro svolgimento.
Ciò lo si deduce dal fatto che sono state rinvenute scene
rappresentanti uomini che nuotavano e tiravano con l’arco,
risalenti a circa 3'000 anni fa.
I graffiti dimostrano poi l’interesse dell’uomo primitivo per
attività fisiche che non riguardassero esclusivamente la caccia o
la sopravvivenza direttamente, ma che fungessero anche da
svago. Questo fa presumere agli storici che le danze rituali
assumevano la forma di pratiche ginniche volte a mantenere il
corpo allenato e sempre prestante.

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CIVILTÀ MESOPOTAMICHE
Nelle valli dei fiumi Tigri ed Eufrate furono trovati i resti di
molte civiltà antiche che si sono alternate nel corso dei secoli. Nei
tempi antichi questa valle era stata popolata dai Sumeri, Accadi,
Babilonesi, Assiri, Persiani e successivamente da Greci e
Romani. Oggigiorno è popolata dagli iracheni.
In Mesopotamia, l'esercizio fisico aveva un carattere militare e,
di conseguenza, veniva usato per migliorare i soldati
preparandoli alla guerra.
Le fonti storiche (quali tavole, disegni, sculture e scritti)
“sopravvissute” fino ad oggi parlano del grande rispetto e della
perfetta organizzazione dedicata all’attività fisica nella società
assiro. Dato che la maggioranza dell'esercito assiro si muoveva
su cavalli e carri, essi dedicavano particolare attenzione alla cura
e all’ allenamento dei cavalli. In un testo ritrovato dagli
archeologi viene spiegato in dettaglio, come in un manuale
moderno, le istruzioni sulla cura, l’alimentazione e gli esercizi
dei cavalli. Alcuni storici sostengono che queste erano istruzioni
relative alla preparazione alle corse dei cavalli ed alle corse dei
carri, mentre altri esprimono che le istruzioni erano invece
preparate per scopi prettamente bellici o per la caccia.
Uno sport particolarmente popolare nella società del popolo
Assiro era la caccia, che divenne una sorta di allenamento in
preparazione alla guerra. Le fonti mostrano, ad esempio, il re
assiro su cavalli o su carri armati con arco e frecce per cacciare i
leoni, che, probabilmente, erano i trofei di caccia di maggior
valore. I disegni raffigurano anche la capacità degli assiri di
attraversare i fiumi o i canali a nuoto con un carico di
attrezzature militari tramite una bolla di pelle di un animale o
una sorta di canoa per trasportare carri ed altre attrezzature
militari.
I mesopotamici praticavano anche della corsa e del pugilato, a
torso nudo e/o con le mani avvolte di cinghie di cuoio. Come per
gli uomini preistorici poi, praticavano i rituali e vari tipi di
danza.

ANTICHI EGIZI
Gli antichi egizi praticavano per lo più sport da combattimento,
come riportato da disegni e geroglifici, ma anche da
rappresentazioni illustrate nelle tombe dei faraoni. I Lottatori
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venivano raffigurati mentre compivano lotta libera o lotta con i
bastoni. Da cui poi si era sviluppata la lotta con le lance. Lo
storico greco Erodoto afferma che la lotta con i bastoni era usata
in Egitto anche nelle cerimonie religiose dove partecipavano un
gruppo di mille lottatori. Anche lo Sport acquatico era molto
diffuso tra gli egiziani. Ad esempio il nuoto, nello specifico lo stile
libero che insieme al canottaggio erano gli sport più frequenti. In
particolare le barche di canottaggio erano costruite in modo
specifico per le gare sportive. I giochi con la palla, anche allora
era molto diffuso e spesso sui disegni nelle tombe e nei templi. Il
pallone secondo gli scienziati doveva essere cucito in pelle e
riempito di terra o paglia. Numerosi erano i tipi di gioco con la
palla, tra cui anche una sorta di “palla prigioniera”. Ovviamente
ognuno o giocava individualmente, o in coppia oppure in gruppi.

Anche il Pugilato ha avuto un posto molto importante nella


attività fisica e nel divertimento, che assieme alla caccia delle
bestie feroci, soprattutto i leoni, era un privilegio delle classi
governanti. Erodoto nei suoi scritti evidenziò gli eventi sportivi
speciali nella forma della lotta libera con ricompense in animali,
pelli e vestiti. La mitologia e la religione, piena di cerimonie,
avevano incoraggiato lo sviluppo e la pratica di vari tipi di danze,
come per le altre civiltà. Ad esempio nei templi c'erano scuole di
danza sacra. Qui, i maestri insegnavano canto ai sacerdoti, e alle
ballerine si allenavano in musiche e danze, eseguite poi alle
cerimonie e ai banchetti dei ricchi egiziani.
Con l’andare del tempo si erano specializzate due gruppi di
ballerini: le danzatrici delle danze cerimoniali con le armi e le
ballerine delle danze erotiche. Durante la dinastia Tolemaica
(IV-I secolo a C) la cosiddetta danza del ventre fu dominante.
Questa danza ancora oggi caratterizza questa regione. Quando
la dinastia tolemaica inserì nelle proprie file un esercito
mercenario, principalmente formato da soldati di origine
greca, gradualmente essi sostituirono il sistema e le pratiche
egiziane dell’esercizio dei soldati con l’esercizio fisico greco
ottenendo così una maggior diffusione della cultura greca tra gli
egiziani. Col tempo la civiltà egiziana fu esposta a diverse
influenze (ad esempio a quelle romana, araba, inglese, …) dalle
quali ricevette diverse forme di esercizio fisico. Però alcune

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discipline sportive si sono mantenute fino ad oggi, come lotta, il
combattimento con i bastoni oppure la danza del ventre.

ANTICHI GRECI
Nell'antica Grecia l’attività fisica era parte della cultura della
società, un dovere, prima ancora che un piacere. Ma la necessità
di dedicare molto tempo agli allenamenti permetteva solo ai
membri delle classi più facoltose di prendere in considerazione la
partecipazione. Erano perciò esclusi dalla partecipazione gli
schiavi, i barbari, gli assassini, i sacerdoti e le donne.
Ogni polis aveva molti spazi dedicati all'attività sportiva, che i
ragazzi praticavano già durante i corsi scolastici. Il pedotibo era
il severo insegnante di ginnastica, riconoscibile dal mantello
color porpora che si toglieva frequentemente, per mostrare
l’esecuzione degli esercizi fisici, e dal lungo bastone forcuto che
impugnava, strumento di potere che all'occorrenza utilizzava per
separare i lottatori o per punire gli allievi indisciplinati. Le
attività si svolgevano in maggior parte all'aperto, in uno spazio
quadrato in cui gli atleti si esercitavano nudi (da qui la parola
“ginnasio”, dal greco gimnos, ovvero “nudo”) col corpo unto di olio
e cosparso di sabbia e polvere per agevolare le attività sportive.
La gara classica in cui si cimentavano gli atleti greci era il
pentathlon, e consisteva in cinque diverse discipline:

1. Lotta: gli avversari si avvicinavano con la testa bassa e le


mani in avanti cercando di afferrarsi per la testa, il collo, il
busto o le braccia
2. Corsa: poteva essere di velocità o di resistenza
3. Salto in lungo: gli atleti bilanciavano la muscolatura delle
braccia afferrando manubri di peso variabile
4. Lancio del disco: svolta con il tiro di un piattello bronzeo
che pesava da 1 a 4 kg
5. Lancio del giavellotto: il giavellotto aveva la stessa altezza
dell’atleta che lo utilizzava ed era spesso 1 o 2 cm.

Oltre agli sport del pentathlon erano molto praticati e seguiti la


boxe e il pancrazio, una variante della lotta piuttosto violenta.
La frequentazione dei greci per i ginnasi era sostanzialmente la

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stessa che i romani dedicavano alle terme, ma la funzione
principale di questi luoghi era la preparazione sportiva
agonistica e non il relax della sauna. Il primo documento scritto
che può riferirsi alla nascita delle Olimpiadi parla di una festa
con una sola gara: lo stadion (o gara di corsa). Da quel momento
in poi tutti i Giochi divennero sempre più importanti in tutta
la Grecia e sempre più competitivi (nell'antichità, si tennero in
tutto 292 edizioni dei Giochi olimpici a partire dal 776 a.C.). Le
Olimpiadi avevano anche un'importanza religiosa, in quanto si
svolgevano in onore di Zeus. Le gare prevedevano: pugilato, la
corsa di vario tipo (con armatura o senza, di velocità o di
resistenza), il pentatlon e la corsa dei cavalli. I vincitori delle
gare venivano poi fatti oggetto di ammirazione e immortalati
in poemi e statue, e fregiati di una corona di ulivo. Ovviamente
per tutta la durata dei giochi venivano sospese le ostilità in tutta
la Grecia, dato che i Giochi si tenevano ogni quattro anni e la
partecipazione era riservata ai cittadini greci maschi liberi. Lo
spazio di tempo compreso tra le due celebrazioni divenne noto
come "Olimpiade", dopo essere stato adottato come elemento di
misurazione del tempo da uno storico siciliano. Le Olimpiadi
continuarono a svolgersi anche nel periodo romano e l’indiscusso
diritto, fino allora vigente, di far partecipare solo greci liberi e
senza precedenti penali, fu modificato e la partecipazione fu
estesa ai Romani, e dopo all'intero mondo col predominio
dell'Impero Romano. Così facendo, i solenni giochi di Olimpia
assunsero una diffusione internazionale, e consentivano di dare
un maggior risalto alla forza fisica e alle virtù morali, in pace e
armonia, che poi fu tramandata alle altre nazioni perché ai giochi
prendevano parte atleti provenienti dai tre continenti (Europa,
Asia, Africa). I Romani modificarono il valore e il carattere dei
solenni giochi greci, infatti, l'atletica fu considerata secondaria,
dopo il pugilato e la lotta libera., ma complice il fatto che sorsero
problemi legati alla corruzione all'interno delle competizioni
ginniche, nonché problemi legati alla sicurezza delle
manifestazioni, l’importanza dei Giochi andò scemando. La
rapida cristianizzazione dell'Impero a partire dal IV secolo ebbe
un'influenza determinante nel definitivo declino dei Giochi e
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nella loro estinzione. Quando il cristianesimo divenne
ufficialmente la religione di Stato dell'Impero Romano, i vescovi
e scrittori cristiani palesarono sia la loro avversione per le
celebrazioni e le festività pagane sia la repulsione nei confronti
dell'agonismo. Fu così che nel 393 d.C., dietro l'influenza
del vescovo di Milano Ambrogio, l'imperatore Teodosio
I soppresse questi giochi di natura religiosa, che ormai, secondo
la nuova fede dominante, non avevano più ragione di esistere.

ANTICHI ROMANI
La concezione dello sport nell’antica Roma era completamente
diversa rispetto a quella della civiltà greca, la prima più legata
allo spettacolo e al divertimento, la seconda invece alla
spiritualità e alla gloria dell’atleta. Innanzitutto i Romani non
tolleravano la nudità degli atleti greci e ritenevano le loro
esibizioni prive di finalità pratiche, come l’addestramento
militare. Inoltre lo sport presso i Romani veniva interpretato in
forma cruenta e spettacolare; questo si evince con la famosa
espressione “panem et circenses”: il pane e gli spettacoli erano gli
elementi che tenevano quieta la “folla” dell’età romana. Se da
una parte i poveri chiedevano da mangiare e, quindi, pane,
dall’altra gli spettacoli, quali feste, giochi, celebrazioni,
servivano a vincere la noia del popolo e a soffocare
eventuali rivolte contro l’Impero.
Sebbene gli sport praticati a Roma comprendessero le discipline
olimpiche greche, pochi giochi trovavano il consenso popolare,
come ad esempio il pugilato e la lotta. Particolarmente
apprezzato dai Romani era il pancrazio, lotta in cui tutte le
tecniche erano ammesse, tranne il mordere e l’accecare; queste
venivano punite severamente con frustate dall’arbitro o
dall’allenatore di turno. Oltre agli sport di matrice violenta, i
Romani apprezzavano anche la corsa, il lancio del peso, il lancio
del giavellotto, il lancio del disco e soprattutto le corse dei
cavalli. Quest’ultime si differenziavano tra corse di bighe, trighe
e quadrighe (a seconda del numero dei cavalli) e avvenivano in
grandi costruzioni a pianta rettangolare, coi lati semi-curvati. La
gara terminava dopo che ogni concorrente aveva percorso sette
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giri e tagliato il traguardo. Era pratica comune anche
la ginnastica nelle palestre integrate alle terme. La palestra era
l’unico sport ritenuto “non competitivo” dai romani, al contrario
dei greci. Solitamente circondata da portici, la palestra aveva
stanze adibite a bagni e spogliatoi. In seguito la sua funzione si
estese e divenne sede di conversazioni e di scuola. Nelle terme i
Romani erano soliti fare anche giochi con la palla che
impegnavano il corpo in un salutare sforzo fisico. Si giocava a
palla in locali appositi (sphaeristeria) per favorire la
traspirazione e apprezzare poi ancor più gli effetti ristoratori del
bagno. La palla era fatta con pelli di animali disseccate e
riempite di lana o piume e anche, ma in modo assai rudimentale,
d’aria.

ALTRE CIVILTA’
Più o meno negli stessi anni si assiste allo sviluppo di diversi
sport anche al di fuori dell’Europa. In Cina e Giappone iniziano
a diffondersi la ginnastica artistica e vari tipi di arti marziali,
come il karate o il kung fu. In India prese piede particolarmente
lo Yoga e in Mesomerica si gioca principalmente al gioco della
Pelota, un mix tra pallavolo e calcio.

IL MEDIOEVO
Dalla caduta dell’Impero Romano d’Occidente, le invasioni
barbariche e il diffondersi del cristianesimo segnarono la fine
delle attività sportive, soprattutto per il fatto che il cristianesimo
vedeva lo sport come un’attività pagana e come tale doveva
essere condannata. Nonostante ciò, la pratica più simile ad uno
sport erano le cosiddette “giostre”, praticate soprattutto dai
cavalieri e dagli arcieri, che col tempo assomigliarono sempre più
una sorta di tornei inter-europei per esercitarsi al combattimento
e alla guerra, in vista ad esempio delle crociate. In questo
contesto si pensa sia nato anche il Palio di Siena (1232).

IL RINASCIMENTO
Con la diffusione dell’Umanesimo si ripresero i valori sportivi
classici e nacquero in questo contesto le prime scuole di
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preparazione fisica, iniziando oltretutto a stampare dei manuali
riguardanti la cura del proprio corpo, l’alimentazione e la sua
pratica. Di conseguenza lo sport tornò a diffondersi in Europa. In
Italia ad esempio si assiste alla nascita del calcio fiorentino, un
torneo cittadino di gioco con la palla tra squadre dei vari
quartieri e “padre” del calcio moderno, l’introduzione delle corse
equestri nel Palio di Siena e le gare di “canottaggio” alla Festa
del mare di Venezia. Tra 1600 e 1700 si assiste alla nascita di
eventi in luoghi chiusi, come lo scherma (fioretto, spada e
sciabola) o la danza, praticate soprattutto dalla nobiltà.

LO SPORT TRA ‘800 E ‘900


Nell’Ottocento, soprattutto grazie all’influenza dell’Illuminismo,
si sviluppa la parte medica e biologica dello sport, il quale
divenne un’attività degna di essere studiata e diffusa al pubblico.
L’esempio più lampante di questi anni è lo sviluppo in Svezia
della ginnastica terapeutica, a cui si aggiungono i primati
londinesi sulla pedagogia e sulla morale del “fair play”, secondo
il quale sono necessarie identiche condizioni di gare per tutti, in
modo da rendere possibile il confronto tra atleti. Sempre agli
inglesi poi si deve l’invenzione del rugby, mentre nel 1891 in
America viene inventato il basket. Lo sport ebbe quindi forte
risonanza in qualsiasi ambiente sociale, dagli studenti nei college
ai lavoratori in fabbrica. Col tempo lo sport riuscì sempre più a
distinguersi dai momenti di festa e assunse una forma autonoma
di esecuzione, anche tramite l’istituzione di tornei e campionati,
concretizzandosi con le prime Olimpiadi moderne nel 1896.

LO SPORT MODERNO
Superati eventi tragici come la Prima e la Seconda guerra
mondiale, lo sport si è sviluppato e diffuso in ogni angolo del
pianeta, diventando in un certo senso un sinonimo di
aggregazione, tramite la partecipazione delle persone agli eventi
sportivi in qualità di spettatori e tifoseria. Diventato un
fenomeno economicamente importante, lo sport viene usato
anche come strumento di comunicazione politica globale, come
avvenuto durante le Olimpiadi di Berlino del 1936 o a quelle di
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Città del Messico del 1968, dove due atleti neri americani misero
in atto una protesta non violenta alzando il pugno guantato di
nero per denunciare la segregazione razziale in USA.

Recentemente, oltre all’attività sportiva agonista, lo sport è


praticato anche non agonisticamente, al fine di migliorare le
condizioni fisiche generali delle persone aiutandole a rimanere
in salute e mantenere il proprio benessere mentale e fisico.

FONTI
WEB

• https://www.coni.it/images/documenti/Carta_europea_dello_Sport.p
df
• https://www.treccani.it/enciclopedia/sport
• https://actiotrainer.com/lo-sport-nella-storia-origini-ed-evoluzione/
• https://www.gongoff.com/sport-e-storia
• https://mediterraneoantico.it/articoli/sportivi-nellantichita/lo-sport-
nellantico-egitto/
• https://it.wikipedia.org/wiki/Giochi_olimpici_antichi
• https://it.wikipedia.org/wiki/Sport#Storia_e_aspetto_culturale

CARTACEE

• Enciclopedia dello sport - Rizzoli

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