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LA SICUREZZA

nei
LABORATORI TECNOLOGICI

In allegato Integrazione dispensa sicurezza dei laboratori tecnologici 01.09.2020

A cura di
Ariberti Alice - Farinati Graziella - Zusi
Valeria
revisione 06/09/2023

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INTRODUZIONE

L’Organizzazione mondiale della Sanità definisce la salute come lo stato di completo


benessere fisico, mentale e sociale, non consistente solo nell’assenza di malattia o di
infermità.
Anche la Costituzione Italiana dichiara che la tutela la salute è un fondamentale diritto
dell’individuo e interesse della collettività (art. 32 comma 1)
Su questi due importanti principi si sono costruite le norme che tutelano la sicurezza dei
lavoratori e degli ambienti di lavoro.
Le norme italiane più importanti in tema di sicurezza sul lavoro sono:
 la Legge 626 del 1994 che rese più moderna la sicurezza sul lavoro venne introdotta
per recepire tutte le normative europee per ciò che riguarda la salute e la sicurezza dei
lavoratori.

 il Decreto Legislativo 81/081, ha sostituito completamente il Decreto Legislativo 626/94


e ha riordinato e armonizzato, le numerose disposizioni presenti nelle precedenti
normative succedutesi nell'arco di cinquant’anni.

Questo decreto ha contribuito ad adeguare il corpus normativo all'evolversi della tecnica e


del sistema di organizzazione del lavoro “garantendo l'uniformità della tutela delle
lavoratrici e dei lavoratori sul territorio nazionale attraverso il rispetto dei livelli essenziali
delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali, anche con riguardo alle differenze di
genere, di età e alla condizione delle lavoratrici e dei lavoratori immigrati (art. 1 Dlgs
81/2008)”

STRUTTURA DEL D.LGS 81/2008


Il testo legislativo prescrive le misure di tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori
in tutti i settori di attività sia pubblici che privati ed esplicita anche le sanzioni in caso di
inadempienza. Esso si articola in tredici titoli, ciascuno suddiviso in capi, sezioni e
articoli. Al testo degli articoli del decreto sono stati aggiunti numerosi allegati che riportano
in modo sistematico e coordinato le prescrizioni tecniche (es: viabilità nei cantieri,
tipologia dei ponteggi, tipi di agenti biologici ecc…).

1
Il testo è disponibile nella sua versione più aggiornata sul sito
www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:decreto.legislativo:2008-04-09;81!vig=

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LA SICUREZZA SUL LAVORO
Uno degli obiettivi più importanti del decreto 81/2008 è quello di favorire in ogni impresa,
la creazione di una struttura organizzativa che gestisca la sicurezza coinvolgendo
attivamente una molteplicità di soggetti sia interni che esterni.
Parlare di sicurezza in azienda significa individuare le responsabilità, dedicare risorse
economiche e umane, pianificare e programmare interventi e verificare i risultati in
un’ottica di miglioramento continuo delle condizioni di sicurezza.
L’obiettivo è quello di promuovere un approccio “preventivo” tecnicamente corretto e il più
possibile condiviso.

LE PRINCIPALI FIGURE DELLA SICUREZZA

Il DATORE DI LAVORO è il primo responsabile della sicurezza cui compete di effettuare


la valutazione di tutti i rischi presenti in azienda,
di predisporre un documento scritto denominato “Documento di Valutazione dei Rischi”
(DVR), di nominare il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP) e gli
addetti alle emergenze
di nominare, quando necessario, il Medico Competente.
Il datore di lavoro ha l’obbligo di vigilare sull’adempimento dei compiti attribuiti alle figure
preposte alla sicurezza.

IL RSPP (Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione) ha la responsabilità di


organizzare e gestire il sistema di prevenzione e protezione dai rischi dell’azienda.

IL RLS (Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza) viene eletto dai lavoratori e ha la
responsabilità di comunicare i rischi individuati in azienda, di raccoglie le segnalazioni dei
lavoratori, di promuovere le attività di prevenzione.

GLI ADDETTI ALLE EMERGENZE hanno compiti specifici:


addetti alla lotta antincendio, evacuazione ed emergenza in genere; addetti al primo
soccorso.

I LAVORATORI che hanno diritto di lavorare in ambienti adeguati e sicuri e il dovere di


attenersi ai regolamenti e alle procedure di sicurezza prescritte

MEDICO COMPETENTE: viene nominato quando è obbligatoria la sorveglianza sanitaria.

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI E PIANO DI EMERGENZA

IL DVR (documento di valutazione dei rischi) è un documento fondamentale e obbligatorio


per ogni impresa nel quale vengono individuati:
tutti i rischi presenti, le misure di prevenzione e protezione idonee a eliminare o ridurre i
rischi e le procedure da mettere in atto per realizzare le misure preventive e di protezione.

Il PIANO DI EMERGENZA viene elaborato con l’obiettivo di far fronte alle possibili
situazioni di emergenza, comprende le conseguenti azioni da mettere in atto per
risolverle, o comunque per ridurne gli effetti. Annualmente, devono inoltre essere svolte
prove di evacuazione d’emergenza.

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SICUREZZA E LABORATORI DIDATTICI

Il D.Lgs. 81/08 all’art. 2 definisce come lavoratore: “qualsiasi persona che,


indipendentemente dalla tipologia contrattuale, svolge un’attività lavorativa nell’ambito
dell’organizzazione di un datore di lavoro pubblico o privato, con o senza retribuzione,
anche al solo fine di apprendere
un mestiere, un’arte o una professione”

Il d.lgs. 81/08 quindi equipara al


lavoratore anche l’allievo degli
istituti di istruzione secondaria,
lo studente universitario e il
partecipante a corsi di
formazione professionale
quando essi facciano uso di
attrezzature di lavoro (agenti
chimici, fisici, biologici, macchine
utensili ecc…) nei laboratori.

Il laboratorio didattico è il luogo


privilegiato per l’insegnamento
della chimica, della biologia e
della fisica. In laboratorio ogni
allievo impara a lavorare
manipolando correttamente sostanze, attrezzature e strumenti diversi verificando sul
campo l’accadere dei fenomeni.
Le esercitazioni effettuate nei laboratori interni alla scuola possono quindi rappresentare
dei momenti di rischio per la sicurezza dell’alunno e del personale impegnato nello
svolgere tali attività.

Per ottenere elevati standard di sicurezza e prevenzione di incidenti e infortuni nei


laboratori è necessario che gli studenti siano adeguatamente informati sui pericoli e sui
rischi e formati sulle corrette procedure di utilizzo delle apparecchiature presenti, sulle
modalità di manipolazione dei materiali della ricerca sperimentale, sull'uso dei dispositivi
di protezione ambientale e individuale, sul significato della sorveglianza sanitaria.
In laboratorio è obbligatorio attenersi a regole e comportamenti rigorosamente disciplinati
e mai dettati dall’improvvisazione.
Chi opera in laboratorio deve sapersi muovere con autonomia e sicurezza.
per tutelare la propria salute e quella delle altre persone che occupano il medesimo luogo
di lavoro.

DOVERI DEGLI ALLIEVI

Tra i doveri di ogni lavoratore, riscritti con il lessico scolastico, si trovano (D.Lgs. 81/08,
art. 20):
prendersi cura della propria sicurezza e salute e di quella delle altre persone presenti a
scuola su cui ricadono gli effetti delle sue azioni o omissioni, conformemente alla sua
formazione, alle istruzioni e ai
mezzi ricevuti dal dirigente scolastico
contribuire all’adempimento degli obblighi previsti a tutela della salute e sicurezza
osservare le disposizioni e le istruzioni impartite dal dirigente scolastico

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utilizzare correttamente macchine, utensili, sostanze, mezzi di trasporto e dispositivi di
sicurezza e protezione
segnalare immediatamente al dirigente o ad un superiore le deficienze di macchine,
impianti o dispositivi, nonché qualsiasi condizione di pericolo di cui venga a conoscenza
adoperandosi direttamente in caso di urgenza per eliminare o ridurre le situazioni di
pericolo grave e incombente, dandone notizia al RLS
non rimuovere o modificare senza autorizzazione i dispositivi di sicurezza, di
segnalazione, ecc.
non compiere di propria iniziativa operazioni non di competenza
partecipare ai programmi di formazione e di addestramento organizzati dal dirigente
scolastico
sottoporsi ai controlli sanitari disposti dal MC quando previsti.

PERICOLO, RISCHIO, DANNO


È importante conoscere le definizioni corrette dei termini che si utilizzano quando si parla
di sicurezza e salute negli ambienti di lavoro.

DANNO: qualunque lesione dell’organismo come conseguenza diretta o indiretta


dell’esposizione ad un pericolo.
Quando la lesione è correlata ad esposizioni avvenute in ambito lavorativo si parla di
infortunio e malattia professionale.
Esempio di lesione: frattura, perdita di una mano, la sordità, un tumore al polmone per
inalazione di fibre di amianto.

INFORTUNIO: evento dannoso che si verifica in occasione di lavoro per una causa
violenta e che pregiudica, temporaneamente o permanentemente, la capacità lavorativa.
In sintesi un infortunio è un evento lesivo da causa violenta.

MALATTIA PROFESSIONALE: alterazione dello stato di salute di un lavoratore originata


da cause inerenti allo svolgimento della prestazione di lavoro.

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In altre parole la malattia professionale è una patologia dovuta alla esposizione
prolungata ad agenti nocivi presenti nell’ambiente di lavoro

PERICOLO : rappresenta la potenzialità di un processo lavorativo, di un’attrezzatura o di


2

uno strumento di lavoro, di un agente chimico, fisico, biologico di causare un danno al


lavoratore.
In altre parole: la proprietà o qualità intrinseca di un oggetto o di una attività che ha la
potenzialità di causare danni. Esempio: una curva cieca, un martello, una fiamma,
guidare la macchina, l’acido solforico.

ESPOSIZIONE AL PERICOLO: qualsiasi situazione in cui il pericolo diventa concreto,


cioè situazione in cui una persona è esposta a uno o più pericoli. Esempio: guidare ad
alta velocità imboccando una curva cieca, utilizzare una fiamma vicino ad una tanica di
benzina,

RISCHIO : il rischio rappresenta la probabilità di raggiungimento del livello potenziale di


3

danno nelle condizioni di impiego o di esposizione ad un determinato fattore o agente


oppure alle loro combinazioni.
il rischio nasce quando si ha contemporaneamente un pericolo ed un lavoratore esposto. In
altre parole il rischio è la probabilità che nelle condizioni di impiego si verifichi
effettivamente il danno.
CLASSIFICAZIONE DEI RISCHI

I rischi aziendali che possono tradursi in un danno per i lavoratori sono :

RISCHI PER LA SICUREZZA: sono legati a danni acuti provocati da fatti esterni che

2
definizione dal Dlgs 81/2008
3
definizione dal Dlgs 81/2008

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agiscono rapidamente sulla persona e costituiscono un nesso causa/effetto con la
lesione.

RISCHI PER LA SALUTE: sono legati a danni progressivi e cronici provocati da fattori
esterni che agiscono lentamente sulla persona addetta alle specifiche lavorazioni
pericolose

RISCHI TRASVERSALI O ORGANIZZATIVI possono causare danni psicologici, sociali e


fisici. Tali rischi dipendono dai rapporti, interpersonali, dalla gestione e organizzazione del
lavoro che si creano in ambito lavorativo. Un esempio: rischio di stress da lavoro
correlato, il cui danno causato non è immediatamente riscontrabile.

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I rischi possono essere anche classificati come

RISCHI CONVENZIONALI: legati alle strutture e agli impianti, sono generalmente più noti
in quanto presenti nella totalità degli ambienti di lavoro. Esempi di rischi convenzionali
sono quelli legati a:
impianti elettrici, termici e tecnologici, stato delle strutture
barriere architettoniche.

RISCHI SPECIFICI: legati alla presenza di specifici agenti fisici, chimici e biologici.
Esempi di rischi specifici sono quelli legati a:
agenti fisici: rumore, vibrazioni, radiazioni
agenti chimici: vapori, fumi, liquidi, gas, ecc…
agenti biologici: batteri, virus, parassiti, ecc…

RISCHI DA CARENZA ORGANIZZATIVA: derivano da una inefficiente organizzazione del


lavoro, sia in termini gestionali, sia in termini metodologici, sia in termini operativi
Esempi sono costituiti da.
Mancanza o inefficacia di procedure interne
Scarso coinvolgimento dei dipendenti a tutti i livelli
Non chiare attribuzioni di responsabilità
Insufficiente informazione e formazione

IL RISCHIO NON PUÒ ESSERE ELIMINATO FINCHÉ ESISTE UNA SORGENTE DI PERICOLO.

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RISCHI CONVENZIONALI IN LABORATORIO
RISCHIO MECCANICO
È il rischio che deriva dall’utilizzo di elementi, macchine, impianti e strutture potenzialmente in
grado di produrre lesioni a parti del corpo esempio: schiacciamento, taglio, abrasione, urto,
scivolamento, ecc…
La maggior parte dei contenitori in uso nel laboratorio è di vetro. Il vetro è un materiale fragile: in
caso di rottura schegge e frammenti possono provocare ferite talvolta anche di una certa gravità.
RISCHIO TERMICO
E’ il rischio che deriva dalla manipolazione di materiali, macchine, impianti che si surriscaldano e
possono pertanto provocare ustioni. .
Il laboratorio dispone di alcuni apparecchi riscaldanti (es: piastre, muffole) che raggiungono
temperature fino a 350°C. Una manipolazione superficiale di questi strumenti e dei contenitori
sottoposti a riscaldamento può causare delle ustioni.
RISCHIO ELETTRICO
Rischio derivante dal contatto diretto o indiretto con una parte attiva e non protetta di un impianto o
apparecchiatura elettrica con conseguente elettrocuzione (cioè la scossa elettrica). rischio di
incendio o di esplosione possono derivare dalla scarsa manutenzione degli impianti o dall’imperizia
nell’utilizzo di essi.
Gli apparecchi elettrici presenti in laboratorio sono conformi alle norme di sicurezza: non va
tuttavia sottovalutato il rischio legato al loro uso. Particolare
attenzione bisogna prestare quando si opera in prossimità di buoni conduttori come l’acqua o di
liquidi facilmente infiammabili.

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RISCHI SPECIFICI IN LABORATORIO
RISCHIO BIOLOGICO
E’ quello derivante dall’uso di sostanze di natura biologica (4AGENTI
BIOLOGICI) per questo viene anche chiamato biorischio. Si tratta di rischi
particolarmente insidiosi in quanto gli agenti biologici sono di dimensioni
microscopiche (es: batteri, virus) e quindi non visibili a occhio nudo, perciò
fonte di pericolo maggiore. Tra i fattori di rischio biologico sono comprese
anche le tossine. I diversi agenti biologici possono essere ulteriormente classificati in
relazione alla pericolosità nei confronti della salute dei lavoratori e della popolazione
generale.
Il D.Lgs. 81/08 classifica i microorganismi in 4 classi di pericolosità (art. 268), con valori
crescenti da 1 a 4, a seconda delle loro caratteristiche. la classe 4 è la più pericolosa per
l’uomo, e comprende gli agenti biologici che assommano la presenza di tutte e quattro le
caratteristiche negative qui sotto riportate
INFETTIVITA’: numero di microorganismi necessari a causare un’infezione;
PATOGENICITA’.: capacità dell’agente di produrre una malattia dopo essere penetrato
nell’organismo;
TRASMISSIBILITA’: capacità dell’agente di trasmettersi ad altri soggetti (aria, acqua,
sangue, liquidi biologici infetti, secrezioni, cose infette, veicoli e vettori)
NEUTRALIZZABILITA’: possibilità di avere strumenti terapeutici o preventivi (es. vaccini).

RISCHIO CHIMICO
Molti reagenti e prodotti chimici che si utilizzano durante le
esercitazioni in laboratorio sono pericolosi, costituiscono un rischio,
se manipolati senza le adeguate cautele e possono
conseguentemente produrre un danno alle persone e alle cose.
I rischi chimici sono legati alla tossicità dei composti chimici, essi
possono essere distinti in acuti e cronici.
Una sostanza presenta una tossicità acuta se causa danno anche
in seguito a una lieve esposizione.
Una sostanza presenta tossicità cronica se, causa danno dopo ripetute esposizioni o
esposizione prolungata.
ATTENZIONE: quando si parla di rischio chimico il Dlgs 81/2008 definisce:
sostanza = un elemento chimico e i suoi composti, allo stato naturale od ottenuti per
mezzo di un procedimento di fabbricazione, compresi gli additivi necessari a mantenerne
la stabilità e le impurità derivanti dal procedimento utilizzato, ma esclusi i solventi che
possono essere separati senza compromettere la stabilità della sostanza o modificarne la
composizione. Sono sostanze, quindi, l’acido citrico contenuto nel succo di limone e il sale
da cucina.
miscela = una soluzione composta di due o più sostanze.
Sono miscele, quindi, i detersivi e le vernici.
articolo = un oggetto a cui sono dati durante la produzione una forma, una superficie o un
disegno particolari che ne determinano la funzione in misura maggiore della sua
composizione chimica.
Sono articoli, quindi, le penne a biro e le gomme profumate per cancellare

4
Agente biologico: qualsiasi microrganismo, anche se geneticamente modificato, coltura cellulare ed
endoparassita umano che potrebbe provocare infezioni, allergie o intossicazioni

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per ridurre il rischio in laboratorio il mezzo più efficace di difesa e’ la
prevenzione.
Quindi e’ necessario:

Lavorare con la massima attenzione, Conoscere la natura dei reagenti e le


rispettando rigorosamente le regole di proprietà che li rendono potenzialmente
prudenza. pericolosi

Rivolgersi senza alcun timore agli Conoscere con precisione le


insegnanti, qualora sorgessero dubbi, per operazioni che si devono
ricevere le corrette indicazioni quindi non effettuare.
improvvisare. Predisporre i mezzi di
protezione necessari

CLASSIFICAZIONE DEGLI AGENTI CHIMICI E SIMBOLI DI RISCHIO


IL PERCORSO LEGISLATIVO

Il titolo IX del D.Lgs. 81/2008 si occupa di protezione dei lavoratori dagli agenti chimici e
incarica il datore di lavoro di valutare il rischio derivante dall’uso di sostanze chimiche nel
processo produttivo.
A tale scopo il datore di lavoro determina preliminarmente la presenza nell’ambiente di
lavoro di agenti chimici pericolosi, facendo un censimento di tutte le sostanze e miscele
utilizzate nel ciclo di lavoro e controllando la loro classificazione, etichettatura e le
informazioni riportate nelle Schede Dati di Sicurezza. La valutazione dei rischi da agenti
chimici viene riportata nel Documento di Valutazione dei Rischi (DVR)
INFORMAZIONI DI SICUREZZA SULLE SOSTANZE CHIMICHE

L’ ETICHETTA
Regola fondamentale quando si lavora con sostanze e preparati chimici è quella di usare
sempre prodotti aventi una etichetta.
L’etichetta apposta sulla confezione deve contenere le seguenti informazioni:
1. nome, indirizzo e numero di telefono del fornitore o dei fornitori;
2. quantità nominale della sostanza o miscela contenuta nel collo messo a disposizione;
3. identificatori di prodotto (nome e numeri);
4. eventuali pittogrammi di pericolo;
5. avvertenze, se ve ne sono;
6. indicazioni di pericolo, se ve ne sono;
7. eventuali consigli di prudenza;
8. informazioni supplementari, se necessarie.

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Esempio di etichetta (il prodotto indicato è di fantasia)

PITTOGRAMMI
Un pittogramma di pericolo è un'immagine presente su un'etichetta che include un simbolo
di pericolo e colori specifici allo scopo di fornire informazioni sui danni che una particolare
sostanza o miscela può causare alla nostra salute o all'ambiente. Il regolamento CLP ha
introdotto un nuovo sistema di classificazione ed etichettatura relativo alle sostanze
chimiche pericolose nell'Unione europea. I pittogrammi sono peraltro stati modificati e
sono in linea con il sistema mondiale armonizzato delle Nazioni Unite.
I nuovi pittogrammi sono a forma di diamante rosso con sfondo bianco e sostituiranno i
vecchi simboli quadrati di colore arancione applicati ai sensi della legislazione precedente.
Dal 1° giugno 2017 non sarà più possibile trovare sul mercato i vecchi pittogrammi. Di
color arancione o bianco.

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PITTOGRAMMA DESCRIZIONE
Cosa indica
Contiene gas sotto pressione; può esplodere se riscaldato.
Contiene gas refrigerato; può provocare ustioni o lesioni
criogeniche.
Gas under pressure
Dove è possibile trovarlo
Bombole del gas
Symbol: Gas cylinder
Consigli di prudenza
Proteggere dai raggi solari
Utilizzare guanti termici/schermo facciale/Proteggere gli occhi.
Simboli che saranno
Consultare immediatamente un medico.
eliminati:
Non esiste alcun simbolo per
questo pittogramma di pericolo.

PITTOGRAMMA DESCRIZIONE
Cosa indica
Può provocare o aggravare un incendio; comburente.
Può provocare un incendio o un'esplosione; molto
comburente.
Oxidising
Dove è possibile trovarlo
Symbol: Flame over circle
Decolorante, ossigeno a scopi medici

Consigli di prudenza
Simboli che saranno Tenere lontano da fonti di calore/scintille/fiamme
eliminati: libere/superfici riscaldate. – Non fumare
Indossare guanti/indumenti protettivi
/Proteggere gli occhi/il viso.
Sciacquare immediatamente e abbondantemente gli
indumenti contaminati e la pelle prima di togliersi gli
indumenti.

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PITTOGRAMMA DESCRIZIONE
 Cosa indica
Molto tossico per gli organismi acquatici con effetti di lunga
durata
Tossico per gli organismi acquatici con effetti di lunga durata.

Hazardous to the  Dove è possibile trovarlo


environment Pesticidi, biocidi, benzina, trementina

Symbol: Environment 
Consigli di prudenza
Non disperdere nell'ambiente
Raccogliere il materiale fuoriuscito
Simboli che saranno
eliminati:

PITTOGRAMMA DESCRIZIONE
Cosa indica
Esplosivo instabile
Esplosivo; pericolo di esplosione di massa
Esplosivo: grave pericolo di protezione;
Esplosivo; pericolo di incendio, di spostamento d'aria o di
proiezione.
Explosive
Pericolo di esplosione di massa in caso d'incendio.
Symbol: Exploding bomb
Dove è possibile trovarlo
Fuochi d'artificio e munizioni

Consigli di prudenza
Procurarsi istruzioni specifiche prima dell'uso
Non manipolare prima di avere letto e compreso tutte le
avvertenze
Tenere lontano da fonti di calore/scintille/fiamme libere/superfici
riscaldate. – Non fumare
Indossare guanti/indumenti protettivi/Proteggere gli occhi/il viso
Utilizzare il dispositivo di protezione individuale richiesto
Simboli che saranno
Rischio di esplosione in caso d'incendio
eliminati:

PITTOGRAMMA DESCRIZIONE

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 Cosa indica

Gas altamente infiammabile
Gas infiammabile
Aerosol altamente infiammabile
Flammable Aerosol infiammabile
Liquido e vapori facilmente infiammabili
Symbol: Flame Liquido e vapori infiammabili
Solido infiammabile

Dove è possibile trovarlo
Olio per lampade, benzina, acetone

 Consigli di prudenza
Non vaporizzare su una fiamma libera o altra fonte di accensione.
Tenere lontano da fonti di calore/scintille/fiamme libere/superfici
riscaldate. – Non fumare
Simboli che saranno Tenere il recipiente ben chiuso
eliminati: Conservare in luogo fresco
Proteggere dai raggi solari

PITTOGRAMMA DESCRIZIONE
 Cosa indica
Può essere corrosivo per i metalli
Provoca gravi ustioni cutanee e gravi lesioni oculari

Corrosive Dove è possibile trovarlo
Symbol: Corrosion Prodotti disgorganti, acido acetico, acido cloridrico, ammoniaca

 Consigli di prudenza
Non respirare la polvere/i fumi/i gas/la nebbia/i vapori/gli aerosol
Lavare accuratamente…dopo l'uso
Simboli che saranno eliminati:
Indossare guanti/indumenti protettivi/Proteggere gli occhi/il viso
Conservare sotto chiave
Conservare soltanto nel contenitore originale

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PITTOGRAMMA DESCRIZIONE
 Cosa indica
Può irritare le vie respiratorie
Può provocare sonnolenza o vertigini
Può provocare una reazione allergica cutanea
Health Hazard Provoca grave irritazione oculare
Symbol: Exclamation Provoca irritazione cutanea
Mark Nocivo se ingerito
Nocivo per contatto con la pelle
Nocivo se inalato
Nuoce alla salute e all'ambiente distruggendo l'ozono dello
strato superiore dell'atmosfera
Dove è possibile trovarlo
Detersivi, detergente per bagno, fluido refrigerante
Consigli di prudenza
Evitare di respirare la polvere/i fumi/i gas/la nebbia/i vapori/gli
aerosol
Utilizzare soltanto all'aperto o in luogo ben ventilato
In caso di inalazione: trasportare l'infortunato all'aria aperta e
mantenerlo a riposo in posizione che favorisca la respirazione
In caso di ingestione: contattare un CENTRO ANTIVELENI o un
medico se ci sente male
Indossare guanti/indumenti protettivi/Proteggere gli occhi/il viso.
In caso di contatto con la pelle: lavare abbondantemente con
Simboli che saranno acqua e sapone
eliminati: In caso di contatto con gli occhi: sciacquare accuratamente per
parecchi minuti. Togliere le eventuali lenti a contatto se è
agevole farlo. Continuare a sciacquare.
Non mangiare, né bere, né fumare durante l'uso.

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PITTOGRAMMA DESCRIZIONE
 Cosa indica
Letale se ingerito
Letale per contatto con la pelle
Letale se inalato
Acute toxicity Tossico: se ingerito
Symbol: Skulls and Tossico per contatto con la pelle
Crossbones Tossico se inalato.
Dove è possibile trovarlo
Pesticida, biocida, metanolo
 Consigli di prudenza
Lavare accuratamente … dopo l'uso.
Non mangiare, né bere, né fumare durante l'uso.
In caso di ingestione accompagnata da malessere: contattare
un CENTRO ANTIVELENI o un medico
Sciacquare la bocca.
Conservare in un recipiente chiuso.
Evitare il contatto con gli occhi, la pelle o gli indumenti.
Indossare guanti/indumenti protettivi/Proteggere gli occhi/il viso
In caso di contatto con la pelle: lavare delicatamente e
abbondantemente con acqua e sapone.
Simboli che saranno Togliersi di dosso immediatamente tutti gli indumenti
eliminati: contaminati.
Lavare gli indumenti contaminati prima di indossarli
nuovamente.
Non respirare la polvere/i fumi/i gas/la nebbia/i vapori/gli
aerosol. Utilizzare soltanto all'aperto o in luogo ben ventilato.
Utilizzare un apparecchio respiratorio
In caso di inalazione: trasportare l'infortunato all'aria aperta e
mantenerlo a riposo in posizione che favorisca la respirazione.
Conservare sotto chiave

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PITTOGRAMMA DESCRIZIONE
 Cosa indica
Può essere letale in caso di ingestione e di penetrazione nelle
vie respiratorie
Provoca danni agli organi
Serious health hazard Può provocare danni agli organi
Symbol: Health hazard Può nuocere alla fertilità o al feto.
Sospettato di nuocere alla fertilità o al feto
Può provocare il cancro
Sospettato di provocare il cancro
Può provocare alterazioni genetiche
Sospettato di provocare alterazioni genetiche
Può provocare sintomi allergici o asmatici o difficoltà respiratorie
se inalato

Dove è possibile trovarlo
Trementina, benzina, olio per lampade

Consigli di prudenza
In caso di ingestione: contattare immediatamente un CENTRO
ANTIVELENI o un medico
NON provocare il vomito
Conservare sotto chiave
Non respirare la polvere/i fumi/i gas/la nebbia/i vapori/gli
aerosol.
Lavare accuratamente dopo l'uso.
Non mangiare, né bere, né fumare durante l'uso.
In caso di malessere, consultare un medico.
In caso di esposizione, contattare un CENTRO ANTIVELENI o
un medico.
Procurarsi istruzioni specifiche prima dell'uso
Non manipolare prima di avere letto e compreso tutte le
avvertenze
Utilizzare il dispositivo di protezione individuale richiesto
In caso di esposizione o di possibile esposizione, consultare un
medico.
Evitare di respirare la polvere/i fumi/i gas/la nebbia/i vapori/gli
aerosol.
In caso di ventilazione insufficiente utilizzare un apparecchio
respiratorio
In caso di inalazione: se la respirazione è difficile, trasportare
l'infortunato all'aria aperta e mantenerlo a riposo in posizione
che favorisca la respirazione.

Simboli che saranno eliminati:

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INDICAZIONI DI PERICOLO E FRASI DI PRUDENZA
Le indicazioni di pericolo e i consigli di prudenza vengono anche indicati attraverso un
codice alfanumerico costituito da una lettera e tre numeri.

La lettera “H” viene utilizzata per le indicazioni di pericolo


I tre numeri dopo la lettera “H” indicano:
se il pericolo è di tipo fisico (da 200 a 299)
se il pericolo è per la salute (da 300 a 399)
se il pericolo è per l’ambiente (da 400 a 499).

la lettera “P” per i consigli di prudenza.


I tre numeri dopo la lettera “P” indicano il tipo di consiglio di prudenza:
100=Generale,
200=Prevenzione,
300=Reazione,
400=Conservazione,
500=Smaltimento.

Indicazioni di pericolo (Hazard statements):

Le frasi di pericolo sono codificate con un codice alfanumerico composto dalla lettera H
seguita da 3 numeri:

il primo numero indica il tipo di pericolo (H2=pericoli chimico-fisici, H3=pericoli per la


salute, H4=pericoli per l’ambiente),
i due numeri successivi indicano la frase specifica definita in un elenco sequenziale.
L’unione europea si è riservata di inserire frasi supplementari composte da EUH seguito
da un numero a tre cifre.

Consigli di prudenza (Precautionary statements). I consigli di prudenza sono codificati


da un codice alfanumerico composto dalla lettera P seguita da 3 numeri:
il primo numero indica il tipo di consiglio (P1=carattere generale, P2=prevenzione,
P3=reazione, P4=conservazione, P5=smaltimento), i due numeri successivi indicano la
frase specifica definita in un elenco sequenziale.
I simboli grafici o pittogrammi, di pericolo sono costituiti da un rombo con cornice rossa su
sfondo bianco.

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SCHEDE DI SICUREZZA O SCHEDE DATI DI SICUREZZA
(SAFETY DATE SHEET)

L’attuale normativa di riferimento per la compilazione di una SDS è il Regolamento


REACH.
La SDS è obbligatoriamente costituita da 16 punti, che devono essere rispettati, a meno
che non sia giustificata l’assenza di informazioni relative ad uno di essi.
I punti costituenti una SDS sono riportati di seguito.
1. identificazione della sostanza/preparato e della società/impresa;
2. identificazione dei pericoli;
3. composizione/informazioni sugli ingredienti;
4. misure di pronto soccorso;
5. misure di lotta antincendio;
6. misure in caso di rilascio accidentale;
7. manipolazione e immagazzinamento;
8. controlli dell’esposizione/protezione individuale;
9. proprietà fisiche e chimiche;
10. stabilità e reattività;
11. informazioni tossicologiche;
12. informazioni ecologiche;
13. considerazioni sullo smaltimento;
14. informazioni sul trasporto;
15. informazioni sulla regolamentazione;
16. Altre

MEZZI DI PROTEZIONE PER LA NORMALE ATTIVITA’ DI LABORATORIO

Con il termine D.P.I. (Dispositivo di Protezione Individuale) si intende qualsiasi attrezzatura


destinata ad essere indossata e tenuta dal lavoratore allo scopo di proteggerlo contro uno
o più rischi suscettibili di minacciarne la sicurezza o la salute durante il lavoro, nonché
ogni complemento o accessorio destinato a tale scopo. (Dlgs 81/2008 titolo III capo II art
74).
Il laboratorio deve essere dotato di tutti i D.P.I. che si ritengono necessari dopo aver
valutato gli eventuali rischi presenti nelle esercitazioni didattiche e nelle attività
programmate.
Nel laboratorio, oltre che l’uso di D.P.I. è previsto anche l’uso di dispositivi di protezione
collettiva e dei dispositivi di emergenza.

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DISPOSITIVI DI PROTEZIONE COLLETTIVA

CAPPA ASPIRANTE (per protezione da agenti chimici)


È un Dispositivo di Protezione Collettiva (DPC) presente in laboratorio
La cappa d'aspirazione in ambito chimico ha la funzione di proteggere l'operatore da
eventuali vapori sprigionati dalle sostanze chimiche manipolate (come ad esempio i vapori
di cloro, mercurio, ecc.). Alcune sostanze producono infatti vapori tossici che non devono
essere inalati dagli operatori: per ovviare a ciò, si adottano cappe che aspirano tali vapori
e li eliminano nell'ambiente esterno all'edificio in cui si lavora.
Si tratta di strutture costruite in muratura, metallo o vetro all’interno delle quali si lavora
protetti evitando anche la contaminazione dell’aria e dell’ambiente esterno.

CAPPA DI SICUREZZA BIOLOGICA


La cappa di sicurezza biologica o microbiologica, spesso denominata cappa o cabina
biohazard, è un dispositivo di protezione collettiva presente nel laboratorio biologico e
microbiologico in quanto serve a proteggere l’operatore e l’ambiente di lavoro dal rischio di
esposizione agli aerosol di agenti patogeni.
Le cappe biohazard si distinguono in:
1. Cappe a flusso laminare orizzontale: servono solo ad evitare contaminazioni del
campione ed a mantenere un ambiente sterile all’interno della cappa stessa, mentre
non garantiscono alcuna protezione all’operatore, in quanto viene investito
direttamente dal flusso di aria. Queste vengono utilizzate in attività di laboratorio
dove il rischio per l’operatore è limitato.

2. Cappe a flusso laminare verticale: sono dotate di tre filtri HEPA e un


motoventilatore
superiore che spinge l’aria attraverso un filtro principale da cui emerge un flusso
laminare che investe il piano di lavoro. L’aria oltrepassa il piano di lavoro di acciaio
forato e viene aspirata da un motoventilatore inferiore, da qui viene spinta
attraverso un secondo filtro nello spazio sovrastante il filtro principale. Alcune di
esse hanno in dotazione uno schermo di vetro per una maggiore protezione
dell’operatore e solitamente una lampada germicida UV-C.

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DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE

CAMICE DA LABORATORIO

Gli indumenti di protezione da agenti biologici (camici con maniche lunghe, completo
giacca con maniche lunghe e pantaloni, tuta intera con maniche lunghe) devono essere
sempre scelti tenendo conto dell’attività svolta, tuttavia ci sono alcune regole generali a cui
attenersi:
 protezione delle parti anatomiche esposte che possono comprendere la base del collo, il
busto, le braccia e le gambe;
 i camici devono avere lunghezza almeno al di sotto del ginocchio;
 l’indumento deve essere realizzato con maniche lunghe le cui estremità devono essere
provviste di elastici e aderire ai polsi per impedire l’esposizione della parte interna delle
braccia;
 gli indumenti costituiti da più parti devono essere progettati in modo tale da garantire la
protezione di tutte le prevedibili posture di lavoro;
 deve essere assicurata un'adeguata protezione lungo le parti di chiusura;
 gli indumenti devono essere indossati per tutto il tempo in cui permane il rischio di
esposizione agli agenti biologici;
Pulizia del camice: se non vi è la disponibilità di una pulizia centralizzata
Il camice deve essere portato a casa chiuso in un sacchetto e lavato separatamente dagli
altri indumenti. Quando di esce dal laboratorio il camice va tolto e indossato di nuovo al
proprio ritorno.

OCCHIALI PROTETTIVI
La protezione per gli occhi
è obbligatoria in tutti i locali del laboratorio dove si
utilizzano o sono conservati agenti chimici.
gli occhiali di sicurezza (safety glasses) sono
dotati di lenti che possono resistere all’impatto e
schermi laterali.

Devono essere indossati tutte le volte che esiste


la possibilità che sostanze, particelle, oggetti, frammenti possano entrare in contatto con
gli occhi. Gli occhiali di sicurezza non forniscono una protezione adeguata in caso di
spargimento chimico significativo, essi non aderiscono al viso e quindi possono permettere
al prodotto chimico di percolare ai lati e di arrivare alla pelle. Essi vanno utilizzati quando
occorre proteggersi da piccoli schizzi come per esempio quelli che possono originarsi
all’apertura di una provetta.

MASCHERE PER LA PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE

Normalmente in un laboratorio chimico, durante le normali attività, non dovrebbe essere


necessario indossare una protezione delle vie respiratorie perché vengono utilizzate le
cappe chimiche. Può comunque essere necessario in casi di emergenza o durante
manutenzioni ordinarie o straordinarie che siano indossati i DPI per le vie respiratorie, in
questi casi gli studenti sono tenuti a lasciare i laboratori. Possono essere utilizzate delle
mascherine per la protezione da polveri non pericolose.

GUANTI

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È previsto l’uso di guanti di materiale diverso a seconda della protezione richiesta:

 Guanti monouso in nitrile, pvc (il lattice è sconsigliato): proteggono le mani da sostanze
pericolose durante le normali operazioni analitiche.
I guanti, che sono una protezione delle mani, non devono però diventare una fonte di
contaminazione per l’ambiente (bilance, banchi, superfici ecc..).

 Guanti in neoprene: proteggono le mani nelle operazioni di pulizia e bonifica


dell’ambiente dopo spargimenti di quantità non trascurabili di sostanze caustiche e
solventi.

In laboratorio sono presenti anche altri tipi di guanti che hanno un uso specifico:

 guanti anticalore, in presenza di stufe, forni, muffole o altri dispositivi di riscaldamento


durante le esercitazioni

 guanti resistenti al taglio per le operazioni eseguite con rischio di rottura del vetro;

 guanti anti-acido e grembiuli resistenti agli specifici prodotti, per le operazioni che
prevedono l'utilizzo o il travaso di acidi o alcali concentrati o altre sostanze con rischio più
elevato per la salute rispetto alle normali operazioni previste.

I Dispositivi di Protezione Individuale in dotazione al laboratorio devono essere conservati


in una zona protetta, ma conosciuta, segnalata e facilmente accessibile a tutti.

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NORME DI COMPORTAMENTO NEI LABORATORI TECNOLOGICI
LABORATORIO DI CHIMICA

 Accedere al laboratorio solo in presenza dell’insegnante.


 Indossare sempre il camice abbottonato e pulito: in mancanza del camice l’allievo non
potrà eseguire nessuna operazione di laboratorio e verrà impegnato in altra attività
didattica.
 Evitare indumenti personali che in relazione alla natura delle operazioni costituiscono un
pericolo per l’incolumità personale; evitare l’uso di sciarpe, vestiti eccessivamente lunghi,
maglioni con maniche larghe; non devono essere usati pantaloni corti, sandali, scarpe
aperte o con tacchi alti.
 Raccogliere con un elastico i capelli lunghi.
 Mantenere libere le vie di fuga, le uscite di sicurezza e le zone intorno alle installazioni di
sicurezza (docce, estintori), non ingombrare con gli zaini lo spazio intorno ai banconi di
lavoro o in prossimità delle uscite.
 Non tentare mai esperimenti non autorizzati o che non siano stati espressamente descritti
ed illustrati dall’insegnante.
 Non correre nei laboratori; sono proibiti giochi e scherzi di qualsiasi genere (spinte, uso
improprio dell’acqua, ecc…);
 In laboratorio è vietato mangiare e bere.
 Non sedersi mai sui banchi di lavoro.
 È opportuno evitare l’uso di lenti corneali.
 Il posto di lavoro deve essere sempre pulito e ordinato
 Verificare la pulizia del posto di lavoro prima dell’inizio dell’attività e segnalare eventuali
difformità all’insegnante e/o all’assistente tecnico.
 Non lasciare mai il posto di lavoro quando è in corso l’esperienza.
 Non tenere in tasca oggetti in vetro, forbici e strumenti taglienti;
 È obbligatorio segnalare all’insegnante eventuali allergie
 Non annusare né assaggiare con la bocca le sostanze utilizzate;
 Prima di manipolare qualsiasi preparato/sostanza chimica, leggere attentamente la scheda
di sicurezza e predisporre le misure per la corretta manipolazione, stoccaggio e
smaltimento. Assicurarsi di impiegare tutti i DPI indicati.
 Tenere le sostanze infiammabili lontano dal bunsen acceso e dalle fiamme libere o fonti di
calore.
 Evitare il contatto di prodotti chimici con occhi, pelle, mucose e indumenti. Se si viene a
contatto con qualche reattivo avvisare l’insegnante.
 Tutte le operazioni con sostanze pericolose vanno effettuate sotto cappa con protezione
abbassata.
 Non aggiungere mai l’acqua a basi o acidi concentrati. Per ottenere soluzioni diluite
aggiungere cautamente basi e acidi concentrati all’acqua, agitando continuamente.
 Avvisare l’insegnante o l’assistente tecnico quando si esaurisce un reagente e consegnare
il recipiente vuoto.
 Non abbandonare materiale non identificabile nelle aree di lavoro.
 Quando si utilizza una bottiglia o un flacone per mettere una soluzione o una sostanza
chimica, riportare con chiarezza il nome del composto, la formula e per le soluzioni la loro
concentrazione, la data di preparazione e il nome dell’operatore.
 Informare immediatamente l’insegnante di qualunque incidente, anche se non sembra
importante
 Riordinare e pulire la postazione di lavoro, la vetreria e gli strumenti dopo il loro utilizzo;

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 Lavare accuratamente le mani al termine di ogni esperienza e prima della pausa, se
compresa nell’orario di laboratorio.
 Seguire le istruzioni dell’insegnante per eliminare correttamente le sostanze chimiche
utilizzate nell’esperienza.

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LABORATORIO DI BIOLOGIA

Le norme fornite per il laboratorio di chimica vengono applicate anche nel laboratorio di
biologia/microbiologia.
Nel laboratorio di biologia/microbiologia si utilizzano materiali biologici e colture batteriche,
fonti di rischio invisibile, perché costituito da agenti biologici di dimensioni microscopiche,
che possono essere facilmente disseminati durante le varie fasi del lavoro.
Le norme che seguono sono pertanto specifiche per contenere il rischio biologico e
costituiscono quindi un’integrazione delle norme già previste per il laboratorio chimico.

 Conservare il camice in una busta di plastica contrassegnata con nome e cognome da


riporre in aula (ad esempio: sull’attaccapanni con posizione numerata).

 Indossare il camice dopo l’ingresso in laboratorio e riporlo nella busta di plastica prima
di uscire dal laboratorio.

 Lavare il camice al bisogno.

 Riporre le pipette usate nei cilindri contenenti soluzione disinfettante5.

 È vietato gettare materiale contaminato (es: piastre con colture batteriche) nei rifiuti
urbani.

 Eliminare il materiale contaminato seguendo le indicazioni dell’insegnante.

 In caso di sversamento di materiale contaminato su una superficie procedere alla


decontaminazione con carta imbevuta di disinfettante da lasciar agire per 30 minuti.
(Nei nostri laboratori la procedura viene eseguita dall’assistente tecnico).

 Al termine di ogni esperienza pulire il banco di laboratorio con carta e soluzione


disinfettante contenuta nelle apposite spruzzette.

 Le istruzioni inerenti al corretto utilizzo degli strumenti e delle apparecchiature in


dotazione ai laboratori scolastici, nonché le procedure per il corretto svolgimento delle
esperienze vengono fornite dall’insegnante e ogni studente è tenuto a seguirle con
impegno e attenzione.

BIBLIOGRAFIA

5
Disinfettante: viene utilizzato soluzione di ipoclorito di sodio (1.000 ppm di cloro disponibile) per 10-20’

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Dlgs 81/2008 e s.m. i. http://www.lavoro.gov.it/documenti-e-norme/studi-
estatistiche/Documents/Testo%20Unico%20sulla%20Salute%20e%20Sicurezza%20sul%
20Lavoro/Testo-Unico-81-08-Edizione-Giugno%202016.pdf

http://www.minambiente.it/pagina/reach

http://www.isprambiente.gov.it/it/temi/rischio-ed-emergenze-ambientali/rischio-sostanze-
chimiche-reach-prodotti-fitosanitari/regolamento-clp

https://echa.europa.eu/it/chemicals-in-our-life/clp-pictograms

filmati e quiz https://www.napofilm.net/it/napos-films/napo-danger-chemicals?filmid=napo-


012-danger-chemicals

Manuale di biosicurezza nei laboratori ed italiana 2005 del Laboratory biosafety manual
OMS 2004

Definizioni https://player.slideplayer.it/1/560875/# Inail infortuni e malattie professionali

Gestione del sistema sicurezza e cultura della prevenzione nella scuola a cura di L.
Bellina, A. Cesco Frare, S. Garzi, D Marcolina edizione 2013 Stampato da INAIL
scaricabile all’indirizzo https://www.inail.it/cs/internet/docs/allegato-gestione-sistema-
sicurezza-prevenzione-scuola.pdf

http://www.normativa-sicurezza-sul-lavoro.it/legge-626.html si pmi servizi per piccole e


medie imprese

http://www.aosp.bo.it/files/21_etichettatura_sostanze_e_miscele.pdf

Integrazione dispensa sicurezza dei laboratori tecnologici 01.09.2020

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Norme di comportamento da adottare nei laboratori di microbiologia per il
contenimento e il contrasto della diffusione dell’epidemia Covid-19

Gestione del camice da laboratorio

1. Conservare il camice in una busta di plastica contrassegnata con nome e cognome da


riporre in aula (ad esempio: sull’attaccapanni con posizione numerata).
2. Indossare il camice dopo l’ingresso in laboratorio e riporlo nella busta di plastica prima
di uscire dal laboratorio
3. Lavare il camice al termine della settimana

Disinfezione delle superfici di lavoro

Utilizzare soluzione di ipoclorito di sodio ≥ 0.1% e carta

Disinfezione della strumentazione

Utilizzare soluzione alcolica 70%v/v

Accesso al laboratorio

1. Accedere al laboratorio sempre accompagnati dell’insegnante


2. Indossare la mascherina
3. Disinfettare le mani
4. Accedere alla postazione assegnata
5. Indossare il camice (riporre la busta di plastica sotto al bancone

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Durante le esercitazioni
1. rispettare sempre il distanziamento fisico
2. sono consentiti solo gli spostamenti necessari allo svolgimento delle attività pratiche
3. è vietato togliere la mascherina in laboratorio
4. rispettare il distanziamento fisico quando si utilizzano i microscopi e le bilance
5. l’accesso agli armadi per il prelievo dei materiali è consentito a un alunno per volta
6. l’accesso ai termostati è consentito ad un alunno per volta
7. l’accesso all’area comune tra i due laboratori è consentita previa autorizzazione
dell’insegnante e dell’assistente tecnico

Utilizzo della strumentazione

1. Disinfettare le mani prima di utilizzare la strumentazione


2. Dopo l’uso disinfettare la strumentazione con soluzione alcolica

Al termine dell’attività e prima di uscire dal laboratorio

1. Disinfettare la postazione (piano di lavoro e sgabello) con soluzione disinfettante (sol


ipoclorito di sodio ≥ 0.1%)
2. Piegare il camice e riporlo nella busta di plastica
3. Lavare accuratamente le mani con il sapone (al lavandino possono accedere 2 alunni
per volta)
4. Ritornare in classe accompagnati dall’insegnante

Documenti consultati:

Indicazioni operative tutela salute a scuola e gestione del rischio Covid-19 (26-5-2020)
https://istruzioneveneto.gov.it/20200527_5637/)

Linee guida protocollo scolastico (27-8-2020) https://istruzioneveneto.gov.it/20200827_6658/

Manuale-operativo-USRV-definitivo (07-07-2020)
https://istruzioneveneto.gov.it/20200708_6143/

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