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ALEJANDRA BERTOLINO GARCIA e LLOICA CZACKIS

& ZAJAL ENSEMBLE

"Músicas Viajeras - Tres culturas"

Musica, canti ebraici della tradizione Sefardita, Judeo-Arabo e Yiddish


e “STORIE SPEZZATE” canti e storie dei deportati raccontate da
……………..

un intreccio di lingue un viaggio nel “Mare Medio” Il Mediterraneo, con


voci e strumenti che di sponda in sponda si chiamano , si rispondono, “si
parlano” in una magica trama di suoni e voci.

Alejandra Bertolino Garcia – Voce, Harmonium, Santur

Lloica Czackis - Voce

Silvio Natoli – Chitarra, Oud, Viella, Bouzuki

Antonio Puztu – Duduk, Flauti Armeni, Clarinetto, Sax

Salvo Compagno – Siko, Tinaja, Tammorra, Tamburo del mare

Letture affidate a …………………………

Testi a cura di Salvo Tessitore

Lloica e Alejandra – le loro carriere tra Argentina, Germania,


Venezuela, Inghilterra, Polonia, Francia e Spagna, hanno come filo
conduttore la musica e una certa identità ebraica.
Lloica ha studiato musica a Buenos Aires, per poi completare la sua
formazione in canto lirico alla Guildhall School of Music & Drama di Londra.
Alejandra laureata al conservatorio Scontrino di Trapani, ha eseguito
concerti sui canti scritti nei campi di concentramento durante la SHOA
con brani facenti parte della ricerca musicale del Maestro Francesco Lotoro
con l’Orchestra del Conservatorio Bellini di Palermo e con il Teatro Massimo
(link: "Tango Von Oschvientschim" https://youtu.be/8qvOqQMjAIM -
"Wenn Ein Packetchen kommt" - Alejandra Bertolino Garcia & Orchestra
S.Cicero ConservatorioBellini https://youtu.be/ZTQnvPyB4po /)
Nel 1998 Lloica Czackis e Alejandra, grazie all’incontro voluto
fortemente dalla presidente dell’Istituto Siciliano Studi Ebraici (ISSE) Evelyne
Aouate, recentemente scomparsa, hanno scoperto lo Yiddish e la loro vita è
cambiata.

Questo concerto-recital è frutto di un lavoro di ricerca storica sui canti


dei deportati e della loro tradizione.
Attraverso i canti dei deportati si racconta storia degli uomini che li
hanno scritti, delle condizioni in cui hanno vissuto, storie dei ghetti, del
viaggio che le canzoni hanno compiuto attraverso l’Europa.
Ci racconteranno il loro viaggio, il loro incontro attraverso le due
sfaccettature ebraiche : Sefardita e Ashkenazita, l’incontro con il tango
yiddish intercalate da “Storie Spezzate”, canti e storie dei deportati
scandendo le tappe con le canzoni.
E’ un percorso musicale emozionante ed evocativo che racconta di
migrazioni, di lacerazioni e di innesti culturali, che traccia una mappa sonora
tutta mediterranea di un popolo e che risarcisce nell’armonia della musica
ferite ancora aperte ed attuali.
Il viaggio continua attraverso musica e canti della tradizione sefardita
per ricordare non soltanto la diaspora siciliana che cambiò radicalmente e
drammaticamente la storia della nostra isola, ma per rievocare la
luminosissima storia della nostra terra prima di quell’evento terribile.

Quando si parla di diaspora si pensa sempre a luoghi e territori


lontani da noi, come qualcosa di vergognoso avvenuto altrove. E invece no,
è avvenuto qui. E’ avvenuto accanto a noi, nella casa accanto, forse nella
nostra, e in tutta la Sicilia. Una diaspora che inizia per fatalità storica (allora
anche la Sicilia era Spagna) con l’editto di Granata il 31 marzo 1492 e chiude
l’incanto di una storia millenaria.
Esistono linguaggi che si codificano dopo aver assorbito il meglio di
diverse civiltà e la storia insegna che le necessità e le espressioni dell’uomo,
nel suo lungo cammino, hanno trovato equilibri e pienezza attingendo da
diverse culture quando queste hanno saputo e voluto convivere.
Il cante sefardita è un esempio felicissimo di cultura di Pace e Convivenza.
Per secoli questo repertorio si è tramandato oralmente e l’originaria
semplicità si è via via arricchita di strutture ritmiche, melodiche subendo così
il fascino e le influenze arabe, turche, greche o balcaniche.

Questo cante esprime tutto l’ardore e la disperazione di un popolo in


fuga dalla persecuzione e la speranza di costruire una nuova e migliore vita,
nella sua lunga erranza diviene u linguaggio talmente mediterraneo che
vibra dentro di noi indipendentemente da qualunque credo, patria e cultura,
facendoci sentire parte di un solo popolo.
Pochi “incontri” furono così felici come quello tra la Sicilia e il popolo
ebraico. La comunità ebraica fù di un’importanza rilevante per tutta la Sicilia.
Per oltre quindici secoli gli ebrei abitarono la nostra isola, in pace e
prosperità.Se in Spagna l’etnia ebraica era il 2,5%, in Sicilia superava il 5% e
in alcune città il 40%.
Oggi della comunità ebraica, almeno a Palermo, non rimane più nulla e
questo concerto ne vuole rinnovare la Memoria. E’ necessario ricordare a
tutti noi l’importanza, anche individuale, del nostro ruolo nella storia,
ricordare per tanti inconsapevoli ebrei discendenti da quelle comunità,
ricordare per una grande e lucente storia. La cancellazione dell’identità
ebrea ed araba non previde però un elemento importante, una componente
psico-genetica che si tramanda da generazioni e ch’è viva e pronta a
riaffiorare.

I canti sefarditi hanno portato in seno per secoli la quotidianità di quel


mondo di umili genti e c’è qualcosa d’importante che è rimasta ed è il modo
di sentire la vita e la morte, la fatica e l’amore. E questo è nascosto in quella
regione del cuore araba, spagnola, ebraica, mediterranea.

Qui la storia può essere riscritta cancellando tutti i limiti imposti dalle
culture nazionali e nazionaliste. I suoni della nostra terra portano in sé radici
dove ribollono da tempo immemorabile immagini legate alle ragioni del
vivere, del morire e del rinascere.
Radici come ponte fra nazioni, come abbraccio tra i popoli, come
viaggio per rivivere atmosfere dimenticate. Opportunità per riappropriarsi
della generosa, primitiva istintualità, naturalità che nessuna insensatezza,
nemmeno la guerra, è mai riuscita a cancellare.
P RO GRAM M A DI SALA

ADIO KERIDA (Sefardì – Spagna)

UNA HORA EN LA VENTANA (Sefardì – Spagna)

NANI NANI (Sefardì – Turchia)

DURME DURME (Sefardì – Spagna)

TANGO VON OSCHVIENTSCHIM


Parole scritte da una ragazza di 12 anni poetessa ad Auschwitz usando una nota melodia di tango polacca.
Divenne molto popolare nel campo, la bambina morì ad Auschwitz.

WENN EIN PACKETCHEN KOMMT di Willy Rosen La testimonianza di Wally Karveno,


musicista oggi centenaria, che fu rinchiusa a Gurs con l’accusa di essere una spia.

WIEGALA Ninna nanna straziante dei ghetti e dei campi di concentramento, scritta da Ilse Weber

NO ME MORDAS YA HABIBI Jehuda Halevi (Tudela 1070-1141) Jarcha de la moaxaja No 8)

MORENIKA Sefardì – Spagna

DOS AMANTES Sefardì – Spagna

PARTOS TROCADOS Sefardì – Turchia

PORQUE LLORAX BLANCA NINA Sefardì – Francia

MORENA ME LLAMAN Sefardì – Marocco

EL REY NIMROD Sefardì – Francia

Durata Recital-Concerto: 1 ora e 15 minuti/30 minuti


LLOICA CZACKIS
ALEJANDRA BERTOLINO GARCIA
ZAJAL ENSEMBLE all’Archivio Storico Comunale Palermo

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