Sei sulla pagina 1di 9

5/12/2023

IL CUORE – APPARATO CARDIOVASCOLARE


È costituito dal cuore, i vasi e il sangue, abbiamo quindi:
 Una pompa centrale (cuore)
 Dei vasi (di andata: arterie e di ritorno: vene) all’interno dei quali viene pompato da cuore
un volume ben preciso di sangue (tessuto connettivo liquido).
Distinguiamo tre tipologie di vasi:
 ARTERIE, dette anche “vasi di andata” portano il sangue dal cuore a tutti i distretti
periferici (dove hanno diametro minore), hanno origine dalle camere inferiori del cuore (i
ventricoli) e portano quindi sangue ossigenato ma c’è un’eccezione: le ARTERIE
POLMONARI, sono due, si chiamano arterie perché originano dal ventricolo destro però
portano sangue ricco di anidride carbonica. Il loro diametro è progressivamente piccolo,
man mano che si allontana dal cuore quindi le arterie di calibro maggiore sono l’aorta e il
tronco polmonare.
 VENE dette anche “vasi di ritorno” portano il sangue ricco di anidride carbonica dalla
periferia al cuore (arrivano nelle camere superiori del cuore: gli atri), poi questo sangue
andrà ai polmoni dove verrà convertito da sangue deossigenato a sangue ossigenato; anche
qui abbiamo un’eccezione che sono le VENE POLMONARI, sono 4, portano sangue
ossigenato, nello specifico 2 originano dal polmone di destra e 2 da quello di sinistra per
giungere tutte all’atrio sinistro. (diametro al contrario rispetto alle arterie)
(parte sinistra e parte destra non si parlano, nel senso che dall’atrio di sinistra il sangue non va mai
nell’atrio destro e viceversa, lo stesso avviene nei ventricoli; il passaggio del sangue è sempre tra le
camere superiori a quelle inferiori, mai alla stessa altezza)
 CAPILLARI, si verifica il cambiamento del sangue da ossigenato a deossigenato e
viceversa, si trovano sia in periferia che nei polmoni. sono vasi molto piccoli, di raccordo tra
I vasi arteriosi e quelli venosi e in base al ruolo che sono chiamati a svolgere possiamo
distinguere quelli PERIFERICI (vasi all’interno dei quali avveniva la transizione da sangue
ossigenato a deossigenato ) e POLMONARI ( Sono quei capillari localizzati a livello
polmonare nei quali avviene la transizione da sangue de ossigenato a ossigenato).
CIRCOLAZIONE SISTEMICA (grande circolazione):
- Inizia dall’aorta (ventricolo sinistro) e termina nell’atrio destro
- Porta il sangue ossigenato dall’aorta alla periferica e il sangue deossigenato dalla periferia
all’atrio destro tramite 3 vasi: vena cava superiore, vena cava inferiore e seno coronario (nel
quale avviene la circolazione coronarica, poiché anche le cellule hanno bisogno di essere
ossigenate e lasciare anidride carbonica)
CIRCOLAZIONE POLMONARE (piccola circolazione):
- È più breve dalla grande circolazione poiché interessa solo il cuore e i polmoni
- Parte dall’atrio destro dove il sangue deossigenato passa al ventricolo destro, poi viene
immesso nel tronco polmonare, dal quale si biforcano due arterie polmonari ( che portano il
sangue deossigenato ai polmoni).
- Nei polmoni vi è la conversione da sangue deossigenato a ossigenato e attraverso le 4 vene
polmonari viene portato al cuore, precisamente nell’atrio sinistro.
Facendo riferimento ALL’ANATOMIA MACROSCOPICA del cuore, dove si trova? È collocato
nella cavità toracica, internamente ad essa il cuore alloggia nel mediastino (cavità compresa tra i
due polmoni dove si collocano anche la trachea e una parte dell’esofago). Nello specifico occupa
solo una zona del mediastino che prende il nome di cavità pericardica e che, come tale, è rivestita
da quella membrana sierosa chiamata pericardio.
Quali sono i rapporti del cuore? Ovvero quali sono le strutture con le quali entra in contatto?
 La faccia anteriore è collocata internamente allo sterno, quindi, prende contatto con lo sterno
 lateralmente con i polmoni
 posteriormente con il muscolo diaframmatico (quel muscolo che separa la cavità toracica
dall’addominopelvica)
Il cuore è localizzato medialmente nel mediastino e avendo una forma che prevede una base rivolta
cranialmente (che è la porzione più slargata) e un apice rivolto caudalmente, è l’apice, solo l’apice
che è rivolto verso sinistra.
È leggermente ruotato, quindi, non è disposto
parallelamente allo sterno perché la parte destra
del cuore è rivolta più anteriormente rispetto la
parte sinistra.
Si trova tra il terzo e il quinto paio di coste, nello
specifico la base si trova all’altezza della terza
cartilagine costale; l’apice del cuore che è
orientato verso sinistra si colloca nel quinto
spazio intercostale.
PERICARDIO: una membrana sierosa che riveste la cavità pericardica nella quale alloggia il cuore,
nel pericardio si individua
 Un foglietto fibroso più esterno, formato prevalentemente da fibre
 Un foglietto Sieroso più interno: nel quale si individua un foglietto parietale (più esterno ed
è addossato al pericardio fibroso) e un foglietto viscerale ( più interno, è intimamente adeso
allo muscolatura cardiaca, quello che per definizione chiamiamo miocardio) il foglietto
viscerale del pericardio sieroso viene anche chiamato EPICARDIO
(RIPETIZIONE: quindi pericardio e epicardio non sono la stessa cosa perché l’epicardio è solo una
parte del pericardio, il pericardio è una membrana che delimita tutta la cavità pericardica in cui
distinguo una parte fibrosa più esterna, un pericardio sieroso più interno e Ulteriormente nel
pericardio sieroso riesco ad identificare un foglietto parietale e uno viscerale)
Tra i dui foglietti si interpone il liquido pericardico, la cui funzione è sia quella di ridurre lo
sfregamento di un foglietto sull’altro e ha anche una funzione di ancoraggio
Se facciamo una SEZIONE DEL CUORE individuiamo diversi strati che partendo dall’esterno
all’interno sono:
 EPICARDIO: (solo una porzione del pericardio)
 MIOCARDIO: tessuto muscolare striato cardiaco
 ENDOCARDIO: tessuto pavimentoso semplice che poggia su uno strato tessuto connettivo
lasso, esso riveste le 4 cavità cardiache
ANATOMIA ESTERNA DEL CUORE
GUARDANDO LA FACCIA ANTERIORE (sternocostale)
 È compreso tra il terzo e il sesto paia di coste
vere
 Si individuano sulla faccia esterna le 4 cavità:
sull’atrio di dx è presente una struttura (è una
sorta di cappello) che prende il nome di auricola,
è una struttura di rivestimento
Tutta la circonferenza del cuore è attraversa da un solco che prende il nome di solco
coronario, ci permette di individuare superiormente ad esso gli altri e inferiormente i
ventricoli ( gli atri sono molto più piccoli dei ventricoli)
 Anteriormente tra i due ventricoli si individua il solco interventricolare anteriore (si colloca
sulla superficie anteriore esterna e delimita i due ventricoli)
 Dal ventricolo di sx emerge l’aorta (forma a U rovesciata ) e il tronco polmonare ( lo
svuotamento di queste camere avviene dal basso verso l’alto , ecco perché li troviamo sopra
(come svuoti un tubo di dentifricio) ( gli atri invece si svuotano per gravità, dall’altro verso
il basso)
 Il tronco polmonare poi si biforca a formare le due arterie polmonari (in azzurro perché
portano sangue deossigenato ai polmoni)
 A destra vediamo la vena cava superiore e quella inferiore che si svuotano nell’atrio di
destra riversando sangue deossigenato.
FACCIA POSTERIORE (DIAFRAMMATICA)

Individuiamo:

 Solco coronario + seno coronario (che insieme alle vene cave riversa sangue deossigenato
nell’atrio di dx) si chiama solco coronario (quello che percorre l’intera circonferenza perché
in esso alloggia il seno coronario)
 Solco interventricolare posteriore che anche qui mi permette di distinguere il ventricolo di
sx da quello di dx
Inoltre qui vediamo meglio le camere di sx, la parte posteriore dell’aorta e le due vene cave
 Vedo le 2 arterie polmonari che si ottenevano dalla biforcazione del tronco polmonare (che
qui non vedo)
 Vedo le 4 vene polmonari (colorate in rosso), che tornano dai polmoni e riversano nell’ atrio
di sx sangue deossigenato.
SEZIONE CORONALE/FFRONTALE e guardiamo la cavità, l’interno del cuore
La parte destra sembra più grande ma solo perché è
ruotato
-tra i due atri c’è il setto interatriale, rispetto
agli atri i ventricoli sono molto più grandi;
inoltre la parete del ventricolo di sx è molto più
spessa rispetto a quella del ventricolo di dx,
PERCHÉ? Il sangue che sta nel ventricolo di
sinistra viene pompato all’interno dell’aorta e
deve fare un percorso molto più lungo, rispetto
all’altro che poi va nei polmoni, quindi sia per
la distanza sia perché il sangue nel ventricolo di
sx è sottoposto alla pressione arteriosa e quindi la parete più spessa serve per gestire meglio
le variazioni pressorie continue.
 Setto interventricolare
LE VALVOLE
Tra gli atri e i ventricoli sono presenti delle valvole di tessuto connettivo denso fibroso: valvole
atrioventricolari, che appunto stanno tra gli atri e i ventricoli,
esisterà una valvola atrioventricolare di dx o tricuspide e una di
sx anche detta bicuspide o mitrale (per ricordare il cappello
del vescovo)
Non sono le uniche due valvole presenti nel cuore, infatti
oltre ad esse ci sono le due valvole semilunari che sono
collocate tra i ventricoli e i grossi vasi quindi esisterà una
valvola semilunare aortica tra il ventricolo di sx e l’aorta e
una polmonare tra il ventricolo di dx e il tronco polmonare.
L’apertura e la chiusura di queste valvole servono a regolare
l’accesso di sangue
GUARDIAMO L’ANATOMIA INTERNA PRENDENDO IN CONSIDERAZIONE LE SINGOLE
CAVITÀ
ATRIO DESTRO
È la cavità superiore localizzata nella cavità destra del cuore, che ruolo ha? Rappresenta il punto di
arrivo della circolazione sistemica (grande circolazione), quindi arriva superiormente la vena cava
superiore che raccoglie il sangue delle porzioni del corpo localizzate al di sopra del cuore (testa,
collo e arti superiori) e la vena cava inferiore rilasciando il sangue dal funzione della parte collocata
inferiormente al cuore; inoltre nell’atrio di destra, in prossimità della vena cava inferiore, arriva il
seno coronario (vaso venoso che si occupa del drenaggio venoso della circolazione cardiaca) e solo
in questo atrio si individuano I MUSCOLI PETTINATI ( particolare gruppo muscolare).
ECCEZIONE NEL PASSAGIO DEL SANGUE: nella vita
intrauterina, non funzionando i polmoni, quindi non esiste una
ripartizione tra circolazione sistemica e polmonare, i due atri
comunicano tra loro e comunicano mediante il DOTTO DI
BOTALLO, alla nascita (con il primo respiro del bambino
iniziano a funzionare i polmoni) un setto di tessuto connettivo
chiude in maniera definitiva questo dotto.
Quindi per il resto della vita extrauterina si individua nell’atrio
di destra, sulla parete mediale, un leggero avvallamento detto
FOSSA OVALE (è la rimanenza del dotto di Botallo chiuso)
ATRIO DI SINISTRA
È la cavità superiore localizzata nella cavità sinistra del cuore, è
il punto di arrivo della circolazione polmonare; quindi, arrivano
le 4 vene polmonari che portano sangue ossigenato
VENTRICOLO DESTRO
Il punto di partenza della circolazione polmonare, da qui il sangue deossigenato viene immesso
prima nel tronco polmonare che si biforca a formare le due arterie polmonari. All’interno del
ventricolo, superiormente c’è una zona di ristringimento che è quella in prossimità, in continuità
con il tronco polmonare che prende il nome di CONO ARTERIOSO.
(ricorda che i ventricoli si svuotano dal basso verso l’alto)
Si individuano delle creste muscolari che prendono il nome di
TRABECOLE CARNEE, e ci sono tre muscoli detti MUSCOLI
PAPILLARI.
VENTRICOLO DI SX
In cosa è identico a quello di destra? cono arterioso + trabecole carnee +
muscoli papillari (sono 2)
In cosa differisce? perché è il punto di inizio della circolazione sistemica
(che ha inizio con l’aorta) e per la parete più spessa

ANATOMIA INTERNA DELLE VALVOLE


VALVOLA ATRIOVENTRICOLARE:
 Destra: tricuspide
 Sinistra: bicuspide o mitrale
Distinzione in base alla presenza di due o tre cuspidi: lembi di tessuto
connettivo; questo è correlato ai muscoli papillari (abbiamo visto che nel
ventricolo di destra sono 3 e a sinistra sono 2) perché ciascun lembo della
valvola è collegato a un muscolo papillare mediante delle CORDEE TENDINE.
La contrazione dei muscoli papillari tira con sé le corde tendinee, tirando quindi i lembi della
valvola e obbligando la valvola a chiudersi.
VALVOLE SEMILUNARI
Dal punto di vista della struttura somigliano alla tricuspide perché sono formati da 3 lembi di
tessuto connettivo fibroso, distinguiamo la:
 Semilunare polmonare a destra
 Semilunare aortica a sinistra
La concavità di è rivolta verso il basso
Se potessimo effettuare una sezione trasversale di tutto il
cuore, pressoché all’altezza del solco coronario (separando
gli atri superiormente dai ventricoli inferiormente),
potremmo vedere che all’interno del cuore e soprattutto
nelle regioni circostanti le 4 valvole si individua lo
SCHELETRO FIBROSO DEL CUORE (un pavimento di
tessuto connettivo denso regola che separa gli atri dai
ventricoli e circonda le 4 valvole) e ha diverse funzioni importantissime:
 Rappresenta una superficie sulla quale riesce ad inserirsi la muscolatura cardiaca
 Sostenere le 4 valvole
 Generare una separazione elettrica tra atri e ventricoli, (la contrazione cardiaca si verifica
per camere dello stesso tipo, ovvero gli atri si contraggono insieme e quando si contraggono
gli i ventricoli sono rilassati e viceversa per i ventricoli); quindi questo scheletro impedisce
che si verifichi contemporaneamente la contrazione tra camere di diverso tipo.
(NON CONFONDERE IL PERCORSO DEL SANGUE E IL PERCORSO DELL’IMPULSO
ELETTRICO
 SANGUE: atrio destro- ventricolo destro; atrio sinistro-ventricolo sinistro, si muove sempre
dallo stesso lato
 IMPULSO ELETTRICO: la contrazione delle camere cardiache si verifica per camere dello
stesso tipo, prima gli atri e nel mentre i ventricoli sono rilassati e viceversa, possiamo dire se
muove in orizzontale)
CICLO CARDIACO: intervallo che intercorre tra un battito cardiaco e l’altro
Chiamiamo CONTRAZIONE= SISTOLE (atriale e ventricolare) e RILASSAMENTO=
DIASTOLE (atriale e ventricolare)
Si parte da una condizione di
 diastole ventricolare (ventricoli rilassati);
 sistole atriale (contrazione degli atri, scopo: immettere
sangue dagli atri ai ventricoli) è caratterizzata dal fatto
che le valvole semilunari (comunicazione tra vasi
arteriosi e ventricoli sono chiuse), invece, le valvole
atrioventricolari sono aperte;
 diastole atriale: rilassamento della muscolatura
cardiaca degli atri, le valvole sono chiuse;
 sistole ventricolare: contrazione dei ventricoli, le valvole atrioventricolari sono chiuse,
invece quelle semilunari sono aperte, perché consente l’immissione del sangue nei vasi
arteriosi (tronco polmonare a dx e aorta a sx);
 diastole ventricolare: chiusura di tutte le valvole e rilassamento della muscolatura
ventricolare
 il ciclo ricomincia
MUSCOLO CARDIACO: volontario e spontaneo (ovvero l’impulso contrattile nasce
spontaneamente dentro al cuore) e la FIBRA MUSCOLARE CARDIACA non è un sincizio
morfologico perché ogni fibra cardiaca equivale a dire cellula muscolare cardiaca, essendo ogni
fibra coincidente con il significato di cellula: affinché l’impulso contrattile passi da una cellula
all’altra ci sono delle strutture che si chiamano DISCHI INTERCALARI (ovvero quelle strutture
tra una fibra e l’altra dove svolgono una funzione importantissima le cosiddette giunzioni gap,
ovvero delle zone di membrana plasmatica a bassa resistenza che permettono il passaggio
velocissimo di un’informazione contrattile, tanto che il muscolo cardiaco non è un sincizio
morfologico ma è un sincizio funzionale, vuol dire che se ho tante fibre e ogni fibra è una cellula, si
contraggono all’unisono, cioè in termini di funzionamento è come se potessimo considerare tutte le
fibre muscolari cardiache un'unica cellula perché è talmente tanto veloce il passaggio
dell’informazione contrattile che la contrazione è quasi sincrona tra le cellule cardiache).
SISTEMA DI CONDUZIONE DEL CUORE: l’insieme di quelle strutture microscopiche tutte
presenti internamente al cuore, che permettono la generazione e la propagazione di un impulso
contrattile, un impulso elettrico, tanto da garantire la contrazione sincrona degli atri e
successivamente quella dei ventricoli (lo scheletro fibroso aiuta che prima si contraggono gli altri e
poi i ventricoli). Questo sistema prevede dei NODI (cellule nodali: aggregati di max 50 cellule nelle
quali spontaneamente l’impulso di contrazione insorge) e delle FIBRE DI CONDUZIONE (fibre
che hanno il compito di permettere la conduzione dell’impulso contrattile).
Le 5 strutture che formano il sistema di conduzione del cuore sono :
 il nodo senoatriale,
 il nodo atrioventricolare
 il fascio atrioventricolare (o fascio di His)
 le fibre del Purkinje
 il fascio moderatore
Le prime due sono cellule nodali, le altre sono fibre di conduzione
Il nodo senoatriale, si localizzata in prossimità dello sbocco della vena cava superiore, siamo
nell’atrio di dx; è una massa di 50 cellule (inizialmente erano cellule muscolari che hanno perso la
capacità di contrarsi e hanno acquisito la capacità di depolarizzarsi, ovvero di generare un impulso
elettrico) sono dette cellule pacemaker, il nodo senoatriale ha anche il pacemaker cardiaco
(insieme di cellule nelle quali l’impulso contrattile (elettrico) nasce spontaneamente). L’impulso
contrattile cardiaco nasce quindi nell’atrio di destra.
Il sistema nervoso interviene nel controllare la frequenza con la quale questo impulso può nascere,
il SNA ha due branche una parasimpatica e una simpatica, nel primo caso si rilascia acetilcolina
(neurotrasmettitore che ha un effetto di riduzione della frequenza), invece adrenalina e
noradrenalina (neurotrasmettitori della porzione simpatica del sistema nervoso, e il rilascio di essi
aumenta la frequenza con la quale l’impulso nasce).
Dal nodo senoatriale, quest’impulso che ormai si è creato, si trasmette al nodo atrioventricolare (si
trova sempre nell’atrio di destra in prossimità dello sbocco del seno coronario), lo spostamento
dell’impulso comporta la contrazione sincrona dei due atri e i ventricoli sono in diastole
Il fascio atrioventricolare decorre nel setto interventricolare ( che mi permette di distinguere l’atrio
di destra da quello di sinistra), dal nodo atrioventricolare l’impulso scende lungo il fascio di His,
fino ad arrivare all’apice del cuore
Ora dobbiamo ottenere una contrazione dei ventricoli e non è sufficiente la discesa dell’impulso
attraverso il fascio di His, perché i ventricoli sono più grandi e hanno una parete più spessa, quindi è
necessario rinforzare quest’impulso e quindi una volta arrivato all’apice del cuore l’impulso risale
lateralmente mediante le fibre del Purkinje, localizzate lungo la parete laterale ( una del ventricolo
di sinistra e l’altra nel ventricolo di destra), mi serve che risalga quest’impulso anche perché il
ventricolo si deve svuotare dal basso verso l’alto.
Il fascio moderatore collega il setto interventricolare con i muscoli papillari ( tirano le corde
tendinee e cosi chiudono le valvole atrioventricolari), in modo tale che il ventricolo possa contrarsi
e il sangue possa essere immesso nei grossi vasi.
CIRCOLAZIONE CORONARICA Insieme di quei vasi (arterie e vene) che garantisce
l’ossigenazione delle cellule/fibre muscolari cardiache e l’allentamento dell’anidride carbonica,
prodotta come gas di rifiuto.
I vasi arteriosi principali sono due: coronaria di destra e coronaria di sinistra, nascono dalla
porzione ascendente dell’aorta.
Principali diramazioni partendo dall’ARTERIA CORONARIA DI DESTRA:
 arteria marginale di destra: vascolarizza, quindi porta ossigeno,
alla parete laterale di destra
 arteria interventricolare posteriore: decorre nel setto
interventricolare posteriore, quindi è responsabile dell’irrorazione
della parete posteriore del ventricolo di destra
ARTERIA CORONARIA DI SINISTRA
 arteria interventricolare anteriore, è responsabile dell’irrorazione
arteriosa della parete anteriore dei ventricoli;
 arteria circonflessa, vascolarizza il margine laterale di sinistra.
PARTE VENOSA (generalmente un vaso venoso è sempre in prossimità
del vaso arterioso che si occupa dell’irrorazione arteriosa)
I vasi venosi principalmente responsabili della raccolta dell’anidride
carbonica prodotta dalle cellule cardiache sono 3:
 grande vena cardiaca, decorre accanto all’arteria interventricolare
anteriore, si occupa del drenaggio venoso della parete anteriore
dei ventricoli
 vena cardiaca media, è collocata accanto all’arteria
interventricolare posteriore e si occupa del drenaggio venoso della
parete posteriore dei ventricoli
 piccola vena cardiaca, decorre acconto all’arteria marginale di destra, si occupa del
drenaggio venoso della parete laterale destra
Tutte e tre questi vasi confluiscono nel seno coronario,

Potrebbero piacerti anche