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Eratostene

Primo filologo e poeta ad essere veramente uno scienziato. Nato a Cirene, detto come tanti altri
“discepolo di Callimaco”; di lui abbiamo scarsi dati biografici e frammenti sparsi. Sappiamo che
Callimaco aveva lasciato la città natale molto prima che lui nascesse, quando Eratostene fu
chiamato ad Alessandria, Callimaco era quasi giunto al termine della sua vita; pertanto l’asserzione
che Eratostene fu suo “matetès” va intesa in maniera generale e non personale, oppure bisogna
inserire un primo soggiorno del giovane Eratostene ad Alessandria di cui non abbiamo notizia. La
lista del Papiro di Ossirinco ce lo riferisce successore di Apollonio e predecessore di Aristofane; in
questa lista Zenodoto, Apollonio ed Aristarco sono detti “didàskaloi” dei principi reali, dunque è
ragionevole supporre un eguale posto di precettore anche per Eratostene ed Aristofane, confermato
nel caso di Eratostene anche dalla fine di una lettera al suo re sulla duplicazione del cubo con un
epigramma, i cui distici finali rivelano la sua devozione alla famiglia reale. Unì il suo essere
matematico e filologo e quest’unione tra scienza e filologia non è mai attestata prima degli anni ’40
del III secolo, a partire proprio da Eratostene. Egli stesso si definì, per le molteplici sfere della sua
attività erudita e l’universalità del suo sapere, “filòlogos”, non considerandosi “grammatikòs” come
i suoi colleghi; il che è inteso come “persona dal sapere universale e ci è riferito da Svetonio,
quando parla del grammatico Lucio Ateio che si faceva chiamare ugualmente. Ebbe un interesse
particolare per la commedia, per il linguaggio comico ed indagò su questioni delle rappresentazioni
di tragedie e commedie, ad esempio se vi fu una seconda rappresentazione della Pace di Aristofane
o un’altra redazione dei Persiani di Eschilo fu rappresentata in Sicilia per Ierone; alla commedia
attica ed alla poesia ellenistica piaceva scherzare con i termini legati all’artigianato, che lui
raggruppò in un’opera chiamata “Capomastro”. Fissò l’ “akmé” di Omero cento anni dopo la guerra
di Troia, ma prima della migrazione ionica e pose Esiodo dopo Omero. La sua opera principale
sono i “ Gheografikà”, il cui primo libro rivela come si era servito della biblioteca, il secondo è
basato sulle sue ricerche ed il terzo sugli schizzi di nuove mappe; iniziò la rassegna degli scrittori
antichi sulla geografia con Omero, ma non accettò il poeta né come storico né come geografo: alla
mente scientifica e razionalistica di Eratostene le irrealtà della geografia omerica erano evidenti,
come le peregrinazioni di Odisseo che dovevano essere considerate puramente immaginarie, perché
lo scopo del poeta non era istruire, ma dilettare; questa categorica affermazione è altamente
provocatoria

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