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POLITECNICO DI MILANO

Dipartimento di Design, corso di laurea magistrale in Design for the Fashion System

PER UNA NUOVA ONTOLOGIA DEL CORPO.


MODELLISTICA UNI-FORMATA DELLE DIVERSITÀ.

Relatore: Paola Bertola


Correlatori: Debora Sinibaldi, Catia Vollero

Tesi di laurea magistrale di:


Greta Elisa Ventura
Matr. 941843

A.A 2020-2021
al vero “colore” che contraddistingue ognuno di noi,
abstract.
Uno dei temi più discussi ed emergenti in suoi codici estetici e costruttivi sono superfi-
questi ultimi anni è la libertà di espressione, ciali e poco sviluppati.
legata in ambito sociale e moda all’identità Dalla revisione della storia si può affermare
di genere. I social media sono stati uno degli che sia un fenomeno che si è manifestato
strumenti che hanno accelerato la conoscen- continuità, seppure non sempre evidente,
za e la diffusione su larga scala delle diversi- come parte della multiformità insita nella
tà e multiformità che caratterizzano oggi le natura umana, e già da molti anni è stato tra-
identità individuali. In seguito alla loro diffu- dotto nella moda attraverso concetti come
sione, c’è stata la conoscenza e, seppur an- unisex e androgino. Oggi questo fenomeno
cora in corso, l’accettazione di queste nuove assume sempre maggiore visibilità grazie a
modalità espressive. brand di fama mondiale come Gucci, Marc
La moda si evolve di pari passo con la rivela- Jacobs, Maison Margiela e tanti altri. Tuttavia,
zione delle nuove tendenze intrinseche al tes- dopo un’attenta analisi, risulta che i brand af-
suto sociale. È per questo infatti che ormai da frontino la tematica del rapporto tra moda e
qualche anno sfilano in passerella capi indos- codici di genere senza un reale studio anato-
sati da modelli dalle sembianze non ricondu- mico e di proporzioni modellistiche. Di conse-
cibili ad uno specifico genere, spesso definiti guenza non ci sono pubblicazioni, dispense o
attraverso il termine “genderless”, che tuttavia manuali a riguardo, né contributi pertinenti e
risulta ancora ambiguo nella sua definizione. avanzamenti di conoscenza su questo feno-
Il moda, in particolare come fenomeno socia- meno.
le, sicaratterizza oggi per una dimensione flui- Questa tesi si prende infatti a carico l’obiettivo
da che porta con se l’apertura e l’accettazione di analizzare innanzitutto questo fenomeno
di una società inclusiva. L’opposizione binaria socio-culturale, ripercorrendone il passato
tra femminile e maschile nello stile cosiddetto storico per individuarne le radici, per poi svi-
“genderless” non ha più le valenze del passa- luppare uno studio approfondito ed esplicati-
to e si traduce nella libertà di stile nel vestire vo di una modellistica no-gender, avvalorato
che tende ad eliminare norme obsolete di co- dall’analisi del corpo di uomo e donna. Svi-
difica del rapporto tra genere e stile, offrendo luppa pertanto un nuovo sistema ontologico,
a ciascuno la possibilità di determinare i co- ovvero modello conoscitivo del corpo, mate-
dici di espressione della propria individualità. rializzato in un nuovo sistema di modellistica
Da queste tendenze emerge la necessità di e taglie.
creare un nuovo linguaggio, di dare forma a Le misure dei due generi verranno esaminate
una nuova “ontologia del corpo” che permet- e poste a confronto, per trarne un sintesi co-
ta di esplorare codici e immaginari che sono erente.
sempre stati nascosti da una cultura egemo- Conseguentemente verranno studiate forme,
nica ancorata alla sola binarietà di genere. silhouette e verrà creato il cartamodello della
L’obiettivo dello stile cosidetto “genderless”, giacca classica, capo iconico ormai presente
seppure definito come “sottrazione del ge- nella quotidianità sia femminile che maschile,
nere”, è sempre più legato all’inclusività e alla un capo chiave per rappresentare il concept
libertà di scegliere codici e stili con lobertà di questa tesi. Questo cartamodello andrà a
rispetto alla codifica di genere e alla volontà comporre le basi vergini da cui poi sarà pos-
e possibilità offerta di mostrarsi diversi dalla sibile effettuare modifiche e ampliare così l’ar-
normalità binaria. chivio di modellistica.
La tematica scelta si rivela quindi essere un Sarà inoltre creato un nuovo sistema taglie,
argomento attuale e multidisciplinare che con numeri e simbologie completamente
tocca più aree. Considerando fattori sto- inediti.
rico-sociali, socio-economici e culturali, è Lo scopo sarà quindi realizzare una stesura
possibile comprendere come l’abbigliamen- concreta delle basi da cui poter in futuro svi-
to cosiddetto “genderless” si inserisca nel luppare un manuale di modellistica universale
mercato contemporaneo, tuttavia gli studi dei ancora non presente.

«La moda dovrebbe essere senza genere. Il modo in cui ti vesti è il modo in cui ti senti, il modo in cui vivi, ciò che leggi, le tue scelte».
Alessandro Michele
«Quando ho iniziato a disegnare, volevo realizzare abiti da uomo per le donne. Mi chiedo sempre chi abbia deciso che dovessero esserci differenze nell’ab-
bigliamento di uomini e donne. Forse lo hanno deciso gli uomini».
Yohji Yamamoto
«Non ci sono regole. Sei tu a scrivere la tua storia».
John Galliano

7
INDICE

7 Abstract
11 Introduzione

12 1 Analisi storica
14 1.1 Analisi di come sono cambiati i canoni estetici del corpo maschile e femminile dal
1900 ad oggi
20 1.2 Analisi di come è cambiato l’abbigliamento a partire dal dopoguerra, abbigliamento
borghese

44 2 Evoluzione del fenomeno genderless a livello sociologico


47 2.1 La produzione della matrice di genere etero da parte della società
48 2.2 Ruoli di genere
48 2.3 La differenza tra genere e sesso biologico
50 2.3.1 il termine queer che determina l’indefinito
51 2.4 I vestiti come strumento comunicativo del genere
52 2.4.1 La moda oltre agli stereotipi: indizi storici
52 2.4.2 Identità di genere e stereotipi dei prodotti
54 2.4.3 Il genere nella moda
56 2.4.4 L’identità dei consumatori
57 • L’importanza di vestirsi per la propria rappresentazione sociale
57 • Il genere come inibitore della libertà nell’abbigliamento

58 3 Andare oltre la barriera: il Genderless come libertà


63 3.1 Cos’è il Genderless
64 3.2 Il genderless e l’unisex, due cose differenti
66 3.3 Subculture genderless
67 3.3.1 Giappone e il “Genderless-kei”
71 3.3.2 Lo streetwear
72 3.3.3 Il glam rock-pop
74 3.4 Come la società contemporanea si sta approcciando alla tendenza

82 4 Il gender nella modellistica: parametri maschili e femminili


85 4.1 Genderless design: decostruzione dei parametri
86 4.2 Decostruzione degli stereotipi di genere attraverso la moda: i brand rappresentativi
86 4.3 Come hanno interpretato concretamente il tema/modellistica genderless: i vari
approcci [Rei Kawakubo, Yohji Yamamoto, Balenciaga, Vetements, Raf Simons, Rad
Hourani, Rick Owens, Gucci, Telfar, Stella McCartney, Shehu]

102 5 Come mantenere una neutralità di genere inclusiva: design genderless


104 5.1 Identità
105 5.2 Colori
105 5.3 Forme e capi
106 5.4 Modellistica genderless
106 5.4.1 Analisi e confronto anatomico dei due generi
107 5.4.2 Misure
108 5.4.3 Taglie
110 5.5 Un nuovo sistema di taglie
110 5.5.1 Nomenclatura
111 5.5.2 Tabella misure
112 • Tabella misure vestibilità
113 5.5.3 Costruzione cartamodello giacca classica genderless
116 5.5.4 Overview collezione sviluppo taglie e disegni tecnici

131 6 Conclusione: genderless design come purificazione degli stereotipi sociali e


come diritto alla libertà di espressione

132 Sitografia
132 Bibliografia
137 Ringraziamenti
introduzione

La tesi è strutturata in cinque capitoli, più stereotipi e stanno rappresentando una


conclusione finale. forte matrice di cambiamento.

Il primo capitolo che tratta un’analisi sto- Nel capitolo tre si affronta nel dettaglio il
rica sia dei canoni estetici del corpo ma- fenomeno genderless, approfondendone
schile femminile dal 1900 ad oggi, sia il significato, la differenza con l’unisex, le
l’evoluzione dell’abbigliamento borghese subculture che da esso traggono ispira-
a partire dal dopo guerra, pone una base zione e che lo alimentano e infine come
fondamentale per la trattazione del tema la società contemporanea si sta approc-
della modellistica genderless nella real- ciando a questa tendenza, portando ad
tà contemporanea. L’avvaloramento ne- esempio il lavoro e i valori di alcuni brand
cessario di come corpo e abito siano in rappresentativi di moda, ma allo stesso
continua evoluzione da secoli è la prova tempo casi studio di icone del momento
di come questo fenomeno sarà con mol- che ne veicolano i principi tra gli spettatori,
te probabilità una tendenza attuale, ma che a loro volta li prendono ad esempio,
una normalità nel futuro. La nostra è una facendosi forza grazie alla condivisione.
società che metabolizza i processi non
nell’immediato, ma in tempistiche coerenti Nel quarto capitolo si entra maggiormen-
con la sensibilizzazione dei suoi compo- te nel cuore del progetto, si inizia a parla-
nenti e con la diffusione di informazione su re di parametri anatomici e di come poter
larga scala prodotta dai mass-media e dei pensare di creare una modellistica unifi-
social network. cata per entrambi i generi. Con lo scopo
di produrre un risultato ottimizzato, sono
È per questo che in seguito all’analisi sto- stati presi a riferimento brand noti e non
rica, nel capitolo due infatti verrà trattata che avevano già affrontato questo tema,
l’evoluzione del fenomeno genderless a in modo da studiarne il metodo di proget-
livello sociologico, attraversando nozioni tazione e filtrarne i difetti, mantenendone i
come la matrice di genere, ruoli di genere, pregi. È stato quindi possibile identificare
differenza tra genere e sesso biologico e, come i principali brand rappresentativi si
in seguito, di come i vestiti che indossiamo siano approcciati al genderless e di come
possano rappresentare il primo impatto vi- abbiano tramutato i valori nei loro capi, sia
sibile dal prossimo che rispecchia il nostro metaforicamente che concretamente, a
essere interiore. È infatti fondamentale con livello di colori, pattern di stampa, silhouet-
questo capitolo rendere coscienti i lettori tes e forme di costruzione.
di come il concetto di genere in realtà sia
molto complesso e di come esso influisca Questo percorso di analisi, prima storica,
nella vita di ognuno di noi: l’appartenenza a poi sociologica e poi di fenomeno, si con-
un dato genere nella società indica il modo clude con il quinto capitolo in cui viene af-
in cui ci si aspetta che agiamo, parliamo, frontato il tema concreto del design gen-
vestiamo, ci acconciamo e ci comportia- derless. Una vera e propria sezione in cui
mo in base al sesso segnato. Ad esempio viene creata una nuova modellistica, che
ci si aspetta che generalmente le ragazze, rispecchia e rispetta entrambi i corpi, quel-
le donne si vestano in modi tipicamente lo maschile e quello femminile, mescolan-
femminili e siano delicate, accomodanti done i tratti distintivi e creandone un ibrido.
ed educate, in generale invece ci si aspetta Lo scopo infatti di questo capitolo è mo-
che gli uomini siano forti, aggressivi e au- strare come sia possibile progettare dei
daci. Queste norme silentemente stabilite vestiti adatti ai due generi e che abbiano
dalla società in cui viviamo hanno per al- una vestibilità coerente con entrambi, sen-
cuni rappresentato una gabbia di crescita za cercare di adattare una modellistica già
in cui non ci si sentiva sè stessi. Ad oggi le esistente all’uno o all’altro, in maniera sem-
nuove generazioni si scontrano con questi plificativa e superficiale.

10 11
CAPITOLO
UNO
Analisi storica

12 CAPITOLO UNO-ə 13
1.1 Analisi di come sono Donna fatale per eccellenza è Salomè, fi-
gura biblica abilmente rielaborata in chia-
cambiati i canoni ve decadente da Oscar Wilde, in un’opera
teatrale scritta nel 1891 per l’attrice Sarah
estetici del corpo Bernhardt. Salomè, che la tradizione cri-
maschile e femminile stiana considera la causa della morte di
San Giovanni Battista, è metafora del po-
dal 1900. tere seducente delle donne.
Questo modello di donna “emancipata”
Negli ultimi cent’anni il concetto di “bellez- e “androgina” è ben rappresentato nella
za” ha subito enormi cambiamenti. Pen- moda del tempo. Lo stilista francese Paul
siamo alle opere d’arte e a come nel corso Poiret, rigettando i famigerati busti e cor-
degli anni la figura femminile sia cambiata setti, è il primo a disegnare nel 1907 abiti
nelle sue forme e nelle proporzioni: la bel- morbidi, eleganti e “a vita alta”.
lezza non è un dato assoluto, ma cambia Invece di costringere il corpo a conformar-
e si evolve nel tempo, segue le mode e le si a capi di abbigliamento estremamente
tendenze ed è mutabile a seconda del luo- scomodi, i suoi modelli accompagnano in
go e della società. modo naturale il corpo della donna, sen-
za dare risalto alcuno alle curve. Saranno
La donna questi i modelli degli abiti indossati dalle
Oggi la bellezza ha innumerevoli volti. Ma dive del cinema italiano muto, tra cui spic-
non è sempre stato così. Dai corpi a clessi- ca Francesca Bertini (Figura 2), e del tea-
dra dei primi del Novecento, a quelli curvy tro, come Eleonora Duse, amata da D’An-
degli anni Cinquanta, fino ai fisici più an- nunzio, che impersonarono efficacemente
drogini dei Sixties, ogni epoca ha avuto i in quegli anni questa figura di donna fatale.
suoi canoni estetici. Entriamo ora nel det- • La garçonne degli anni Venti
taglio del secolo, attraversando decennio Il mito della donna fatale è destinato presto
per decennio. a scomparire. Con la Prima guerra mon-
• La femme fatale diale e, in Italia, con il successivo ventennio
Il Novecento, prima dello scoppio del pri- fascista qualunque sogno di emancipa-
mo conflitto mondiale è il secolo della fem- zione dai ruoli sociali degli anni dieci sva-
me fatale e della “vamp” nisce, le donne italiane ritornano al chiuso
(Figura 1), parola danese che sta per “vam- del focolare domestico e bisogna arrivare
pira” e che nacque negli anni dieci per le fino al 1948 per vederle impegnate a lot-
dive del cinema muto. tare per l’affermazione della loro identità
E’ una donna bellissima, aggressiva, dal e la conquista dei loro diritti. Con la prima
corpo sinuoso e lo sguardo magnetico Guerra Mondiale la donna deve uscire da
che prende vita inizialmente dalla paura casa per lavorare in fabbrica al posto del
borghese riguardo l’emancipazione della marito che combatte al fronte. È costretta
donna di fine ottocento, ma che a poco ad abbandonare la cura del suo corpo e
a poco diventa il simbolo di una cultura comincia ad assumere caratteri androgi-
nuova, più libera. Durante gli anni Dieci ella ni. Duranti i “ruggenti” anni Venti, pervasi
riveste il ruolo di una donna che va contro i da un nuovo senso di libertà e speranza,
ruoli tradizionali di una società patriarcale, l’ideale di bellezza femminile cambia radi-
rifiutando di essere passiva o arrendevole, calmente: le forme diventano esili e allun-
fatale perché contraddice le regole sociali gate, l’aspetto si trasforma passando dalla
della sua epoca, ed è essenzialmente una lettera S alla lettera I, si mostrano le gambe.
ribelle. “Oggi, per essere belle, occorre assomi-
Questa donna dissoluta che rende gli uo- gliare non a un fiore ma a uno stelo”, così si
mini suoi schiavi, crudele e tentatrice, che legge sulla rivista “Femina” in quegli anni.
li spinge spesso fino alla morte, è presente L’ideale di bellezza diventa la donna esi-
nel Decadentismo europeo e in partico- le e con forme appena abbozzate come
lare in Charles Baudelaire che nel suo ca- quelle di un’eterna adolescente. Si afferma
polavoro, pubblicato per la prima volta nel la moda alla garçonne 2 (Figura 4), così
1857, “Les Fleurs du mal”, così definisce le chiamata a causa del taglio mascolino dei
donne: fiori del male, belle ma pericolose capelli, che, per la prima volta nella storia,
come la mela proibita del Paradiso terre- possono essere corti anche per le donne.
stre. 1 Il termine fu inventato dallo scrittore Victor

1. Baudelaire, C.(1999), “Les fleurs du mal “, Figura 1. attrice hollywoodiana del cinema muto Theda Bara, 1917. Figura 2. Francesca Bertini, 1915. Figura 3. Louise Brooks, 1920. 2. Enciclopedia Treccani, (n.d.), https://www.
Gallimard Editions treccani.it/vocabolario/garconne/#:~:text=-
di%20gar%C3%A7on%20%C2%ABgiovanot-
to%2C%20scapolo%C2%BB,l’ital. [20.1.2022]

14 CAPITOLO UNO-ə 15
Margueritte che lo utilizzò come titolo del dell’epoca, non è mai eccessiva o schele- l’ostilità verso quei vari aspetti che defini- dendo profondamente sia a livello di infor- magra ai limiti dell’anoressia. Per la natu-
suo romanzo “La garçonne”, pubblicato trica, ma piuttosto morbida ed elegante. vano la donna moderna, fra cui i cosmetici, mazione che di formazione dell’opinione ralezza e la grazia del suo viso, la Audrey
nel 1922, uno dei più grandi successi edi- Bisogna osservare, inoltre, che in Italia, la moda, i capelli e le gonne corti, l’attività pubblica. Negli anni trenta, in particolare, si impone come modello di riferimento di
toriali degli Anni ruggenti, che suscitò un come in Germania, è il regime fascista a intellettuale e l’attivismo politico. Ma il pro- è il cinema hollywoodiano a proporre un bellezza e di eleganza: i suoi film, le riviste
tale scandalo da valere all’autore l’onta di dettare nuove e precise regole al corpo cesso di modernizzazione della bellezza ideale di femminilità scintillante, seducen- di moda, i giornali la presentano vestita in
vedersi ritirare la Legion d’onore. della donna. Mussolini in persona, il 28 femminile non si ferma. te ed emancipata. Icone dello schermo modo essenziale e chic, tubini neri, tailleur
Nel romanzo viene presentata una rivo- ottobre 1927, a Palazzo Venezia, rivolto In Europa le donne iniziano a condurre come Greta Garbo e Joan Crawford di- bon ton, fili di perle e foulard di seta, per lei
luzionaria figura estetica femminile, de- alle donne italiane le definisce fiori e or- una vita più dinamica e a praticare sport, ventano un idolo tra le giovani donne del firmati da uno stratega dell’eleganza come
scritta abbigliata con pantaloni di stile namento della vita virile e le esorta a fare sia per il benessere fisico che per miglio- tempo, specialmente le segretarie e le Givenchy.
maschile e un taglio di capelli molto corto, figli perché la nazione ha bisogno di nasci- rare l’aspetto del corpo. Le riviste di moda commesse, che ne imitano il look, modifi- Negli ultimi decenni del Novecento si assi-
una donna che conduce la propria vita in te. Il nuovo modello di donna deve avere propongono un esemplare di donna dal cando pettinatura, trucco, atteggiamento ste a un riaffermarsi della magrezza come
modo anticonformista e spregiudicato e forme prosperose, indice di buona salute, fisico atletico che non rinuncia comunque e stile dell’abbigliamento. ideale estetico. Bellezza diventa sinonimo
che passerà alla storia del costume, incar- indispensabili per essere una vera madre alla sua eleganza. Coco Chanel (Figura 4), Nascono i concorsi di bellezza in cui ven- di magrezza, vista non solo come sempli-
nando il prototipo della donna moderna. e una buona moglie capace di occuparsi celebre stilista francese detta una nuova gono proclamate Miss e Reginette di bel- ce modello da imitare, ma passaporto per
Con il taglio dei capelli la donna degli anni della casa e della famiglia. La campagna moda femminile: una donna che lavora lezza tra le giovani di ogni ceto sociale che il successo e l’affermazione nella società.
Venti rinuncia a un’arma di seduzione mol- contro la donna magra, pallida e sterile si non può più essere schiava dell’abbiglia- vi prendono parte e che li considerano • Anni 80 e l’epoca delle top model
to antica. Ma, dopo il periodo buio della apre ufficialmente nel 1931 quando il capo mento limitante della Belle Époque. una grande occasione di ascesa sociale Le donne degli anni 80 fanno i conti con
grande guerra, questa trasformazione è dell’Ufficio stampa di Mussolini ordina ai “Fino a quel momento avevamo vestito e di affermazione della propria femmini- un ideale di bellezza davvero duro da
abbracciata con entusiasmo, così come il giornali di eliminare tutte le immagini che donne inutili, oziose, donne a cui le came- lità, nonostante le critiche provenienti da raggiungere: quello delle super modelle
nuovo e rivoluzionario modello di bellez- mostrano figure femminili magre e masco- riere dovevano infilare le maniche; invece, più fronti, il dibattito femminista, il mondo come Elle MacPherson. Fisici longilinei,
za, senza curve, magro e mascolino. Va line. Dietro questa propaganda fascista di avevo ormai una clientela di donne attive; cattolico e tradizionalista, le forze eco- corpi atletici, gambe lunghissime. La don-
comunque precisato che la “magrezza” donna patriottica appare evidente anche una donna attiva ha bisogno di sentirsi a nomiche e di sinistra che, su basi diverse, na perfetta deve essere in forma e tonica.
suo agio nel proprio vestito. Bisogna po- denunciano il pericolo di trasformare la • Gli anni 90 e il ritorno dell’androgino
tersi rimboccare le maniche”3. donna in oggetto. Per le donne degli anni 90 l’obiettivo è un
Chanel sostiene che «la vera eleganza non • La donna degli anni Quaranta e la corpo asciutto, magrissimo, forse per la
può prescindere dalla piena possibilità del maggiorata degli anni Cinquanta prima volta il corpo ideale è davvero ir-
libero movimento» e fornisce alla nuova Ma il modello della donna esile non sarà raggiungibile. Kate Moss è la regina indi-
donna il vestito più adatto, un tubino nero, l’unico a dominare il secolo. scussa delle passerelle e rappresenta alla
la petite robe noire che sembra sia stato Negli anni della seconda guerra mondia- perfezione questa tendenza.
ispirato dalla divisa indossata dalle com- le e nell’immediato dopoguerra, anni di • Il terzo millennio e la dittatura del
messe. La donna esce sempre più spesso grande povertà, distruzioni e lutti, torna, corpo perfetto
da casa, fa attività all’aperto, va in spiaggia come una forma di reazione alla crisi che All’inizio del terzo millennio le donne di-
e la sua pelle si scurisce sotto i raggi del caratterizza questo periodo, l’ideale della ventano sempre più magre e longilinee. Il
sole. Chanel la induce ad abbandonare donna piena e maggiorata, estremamente corpo è considerato bello se è allungato,
l’ombrellino che proteggeva il volto dai femminile. Negli USA compaiono su mol- scolpito dall’attività fisica e abbronzato.
raggi solari, ad eliminare i guanti e ad ac- te riviste le prime pin -up, giovani ragaz- Le donne in particolare devono essere
corciare le gonne, a indossare i pantaloni. ze ponpon procaci, con gambe lunghe, tutte snelle, filiformi, sode e sinuose, con il
L’abbronzatura cessa di essere l’indicato- fianchi ampi e seno prosperoso, sulla scia trucco impeccabile, la pelle liscia, le labbra
re di appartenenza ad una classe sociale della donna simbolo della bellezza del pe- carnose.
inferiore, ma assume un significato netta- riodo, Rita Hayworth, soprannominata “l’a- È un modello ossessivamente trasmesso
mente differente: espressione di salute, di tomica” per le sue curve esplosive. dai mass media e dai social network che,
benessere fisico e di una nuova bellezza, La star e la pin – up diventano simboli di influenzando i gusti, le mode e le tenden-
per la quale si producono creme, lozioni e benessere e di ricchezza e presto si dif- ze, esigono bellezze virtuali e prive di ori-
oli solari. fondono in Italia dove incarnano i desideri ginalità. Le nuove dive sono le top-model,
Le riviste di moda e la pubblicità comincia- più profondi di un paese segnato dai danni dal fisico esile, quasi scheletrico, dalla
no a dedicare molta attenzione al peso e della guerra. Negli anni Cinquanta le cur- taglia rigorosamente 38, adatte ad indos-
alle proporzioni del corpo femminile che si ve femminili continuano a dominare e si sare qualsiasi vestito, così magre da sem-
riducono sensibilmente in questi anni. La incarnano nelle attrici straniere come Ma- brare quasi delle grucce degli abiti con cui
bilancia entra in ogni stanza da bagno per rilyn Monroe e italiane, quali Gina Lollobri- sfilano.
consentire di controllare il peso e di com- gida, Sofia Loren, le cui misure seno – vita • Dal 2010 ad oggi: curve esagerate
battere l’obesità, considerata un rischio – fianchi 90 – 60 – 90 rappresentano la e/o corpi atletici
per la salute. A minare la bellezza della formula della bellezza, ancora metafora In quest’ultimo decennio stiamo vedendo
donna arriva una minacciosa scoperta del desiderio sociale di benessere econo- affermarsi il mito delle curve più estreme
presentata nel 1924 alla Società di medi- mico. e dei corpi a clessidra. Come non pensa-
cina a Parigi dal medico Louis Alquier, la • La donna grissino degli anni Ses- re infatti a Kim Kardashian e al suo corpo
cellulite, che conferisce alla pelle un tipico santa e Settanta apparentemente irreale: seno e fianchi
effetto a buccia d’arancia, e che spinge le L’ideale della “maggiorata” subisce tutta- sproporzionati e abbondanti e una vita
donne a moltiplicare esercizi fisici e ogni via un drastico cambiamento negli anni molto sottile. Con esso si afferma di pari
sorta di cura estetica per combatterla, Sessanta, periodo segnato da importanti passo un fisico atletico e slanciato, stesso
Figura 4. Coco Chanel.
fino al ricorso alla chirurgia, i cui costi sono Figura 5. Vittoria Ceretti per Chanel Cruise
rivolte sociali, dalla contestazione giovani- fisico spesso ricercato anche nelle model-
3. Coco Chanel, Un secolo di moda italiana, però ancora troppo alti e non alla portata 2017. le al movimento femminista. In questi anni le di oggi, taglia 40 e dall’altezza superiore
1900-2000, 2005, p.34 di tutti. si verifica un’altra grande rivoluzione este- all’1.75 cm (Figura 5).
• La donna degli anni Trenta tica, che interesserà anche gli anni Settan-
Questo modello di bellezza si diffonde e ta: si afferma un nuovo modello femminile
raggiunge le masse grazie anche al mez- dal fisico sottile e filiforme, quasi un ritorno
zo cinematografico. Non si può ignorare al modello della donna degli anni Venti.
l’enorme rilevanza che il cinema ha avuto Ancora una volta è il cinema a proporre il
nel corso di questi ultimi cento anni nel modello di riferimento: Audrey Hepburn
creare modelli di comportamento e nel con il suo fisico longilineo anticipa la don-
determinare orientamenti di valore, inci- na grissino della modella inglese Twiggy,

16 CAPITOLO UNO-ə 17
L’uomo essere massicci ma anzi, sia agli attori ma- dell’uomo anni ’30 è corto, con sfumatura eccesso nell’abbigliamento che si riflette- • Anni ’90 e ’00, “L’uomo comune”
• Il primo decennio del 900 e il primo schi che alle femmine fu chiesto di dima- alta, sui visi appaiono invece dei corti baffi, va nelle acconciature molto voluminose e, Dopo l’eccesso degli anni Ottanta, l’uma-
culturista grire. Gli uomini erano molto spesso magri omaggio ai famosi baffi di Clark Gable che infine, dalla sregolatezza causata dall’ec- nità si diresse verso il nuovo millennio con
Agli inizi del 1900 il culturismo veniva am- ma forti. Fu in questo periodo che Hol- erano così diventati l’apice della moda. cesso di alcol. meno enfasi posta sugli ideali del corpo
mirato come disciplina in grado di creare il lywood iniziò a influenzare notevolmente • La mascolinità militare del 1940 I giovani iniziano sempre di più a malsop- maschile ingombrante e muscoloso. Negli
corpo perfetto, a tal proposito il culturista gli ideali di bellezza e “ una figura snella e Sono anni difficili, in cui la leva militare in- portare le regole della società. anni ‘90 si è evoluto un look che è diventa-
Eugen Sandow era considerato uno degli affascinante “ divenne rapidamente ambi- fluenza notevolmente l’ideale dell’uomp. • La controcultura degli anni 60 to noto come “l’ uomo comune “. L’ideale
uomini più belli del mondo. ta dagli uomini. L’immagine principale di un uomo durante Verso la metà degli anni ‘60, la percezione non erano più i muscoli massicci irraggiun-
• L’uomo elegante e benestante del L’uomo ideale è quindi vigoroso, atletico, la seconda guerra mondiale era severo, del maschio perfetto cambiò ancora una gibili, i muscoli desiderati sono diventati i
1910 alto, con fisico asciutto, spalle larghe e mascolino, vestito “a regola d’arte” e ben volta, questa volta plasmata da una gene- bicipiti e addominali, abbinati a una defini-
Dieci anni dopo c’è l’aspirazione a mo- portamento distinto. rasato, come richiesto in tempo di guerra. razione di giovani “baby boomer”. zione di base di gambe e petto.
strarsi come un uomo raffinato e dall’in- In questi anni il tombeur de femme Rodol- Gregory Peck, in tenuta aeronautica, è lo Con la loro attenzione focalizzata sulla Sebbene quindi i corpi atletici e musco-
gente disponibilità economica. La forma fo Valentino, col suo sguardo magnetico e specchio di quegli anni. protesta, sul cambiamento sociale e sulla losi fossero ancora ambiti negli anni ‘90 e
del corpo ricadeva in secondo piano, si misterioso, era l’idolo di tutte le ragazze. • Nel 1950 domina la ribellione e il scoperta del loro essere interiore, i giovani 2000, l’apice dell’uomo perfetto ma quoti-
prediligeva il portamento, l’abbigliamento • La serietà e l’atleticità dell’uomo del rockabilly sembravano preoccuparsi poco della for- diano era Brad Pitt nel film Fight Club, ma-
impeccabile e capelli e baffi curati. 1930 Elvis Presley(Figura 6) rivoluziona l’ideale ma fisica o dell’immagine del corpo. gro e forte, ma non troppo.
• Il 1920 è il decennio dell’uomo dal Il mondo maschile si ispira sempre di più della bellezza maschile sobria e morigera- Negli anni ‘60, le rock star stavano sop- Lo standard non era così estremo come
portamento distinto e seducente alle stelle di Hollywood. L’immagine della ta che si era vista fino ad allora. piantando le star del cinema nel definire la quello stabilito un decennio prima.
Negli anni ‘20, la fiorente industria cine- bellezza dell’uomo è un corpo atletico con Egli fu l’icona di facciata di una nuova ge- moda maschile e l’immagine complessiva
matografica richiedeva sempre più attori una buona postura, spalle larghe, fianchi nerazione che era caratterizzata dalla spe- del corpo Le nuove generazioni
di sesso maschile da trasformare in icone. stretti e muscoli forti, il famoso fisico meso- ricolatezza e dalla ribellione rappresentata Infatti il prototipo di corpo maschile e pu- Ad aver dato una scossa non solo all’indu-
Hollywood decise che non era più di moda morfo a V. Inoltre il taglio di capelli classico da moto e auto, dalla ricerca di vistosità ed lito è stato sostituito da un ideale magro e stria beauty ma al concetto stesso di bel-
snello, quasi androgino, reso popolare da lezza è stata la Generazione Z, costituita
icone della controcultura come The Beat- da tutti coloro che sono nati tra il 1997 e il
les(Figura 7), David Bowie e Jimi Hendrix. 2012. I ragazzə più giovanə infatti hanno
Questo ideale esaltava il tono muscolare, acceso la miccia di un processo globale
la vita rifinita e il petto, le braccia e le gam- che premia l’autenticità.
be snelli. Le acconciature maschili popo- Sentirsi sè stessi e promuovere le differen-
lari si sono evolute drasticamente durante ze sono i pilastri cardine di un nuovo modo
questo periodo: dal “mop-top” dei Beatles di vedere la bellezza, che va ben oltre l’e-
a tagli più lunghi, basette, code di cavallo stetica per fondersi con l’identità persona-
e afro. le e l’inclusione. La conseguenza di questo
A scardinare le norme di genere dell’e- cambiamento è la destrutturazione dei
poca non c’erano soltanto i capelli lunghi concetti di bello e brutto che perdono il
degli hippie e dei Rolling Stones, ma an- significato quasi istituzionale del quale
che icone musicali come David Bowie che, erano rivestiti per assumerne uno del tutto
con un look volutamente ambiguo fatto fluido e soggettivo. Dall’utilizzo (o meno)
(anche) di kajal sugli occhi e paillettes, get- del make-up alla scelta dell’abbigliamento,
tarono le basi dell’estetica che oggi defini- non ci sono regole e tutto è concesso pur
remmo queer e/o gender fluid. di sentirsi bene ed esprimere la propria
• L’uomo bodybuilder degli anni personalità (e creatività).
70/80 Anche la rigida categorizzazione di quello
Il tipo di corpo ideale negli anni ‘70/ ‘80 che debba rientrare nella bellezza femmi-
probabilmente è venuto come risposta sia nile piuttosto che in quella maschile si sta
ai tempi economici difficili che al “ ritorno ai sgretolando, lasciando spazio alla fluidità
valori “ del presidente Ronald Reagan. Gli di genere. Anche il colore della pelle, le
uomini con i muscoli erano di gran moda, e proprie caratteristiche etniche o le im-
non solo corpi muscolosi lisci, ma muscoli perfezioni che ci contraddistinguono non
massicci con una chiara definizione, volu- vanno cancellate o corrette, bensì preser-
minosi e con vene in evidenza. Il bodybu- vate, a favore di un’individualità unica e
ilding è diventato un’attività popolare con della quale andare fieri.
uomini come Arnold Schwarzenegger Un altro aspetto importante è la body po-
che sono diventati le star di questo sport. sitivity perché è importante accettarsi per
Schwarzenegger(Figura 8) e altri attori stare bene nel proprio corpo: fisici statuari
come Sylvester Stallone e Jean-Claude e curve da capogiro non sono importanti
Van Damme hanno interpretato perso- perché la bellezza non è perfezione.
naggi gloriosi, supereroi “veri” che pote- Questo nuovo approccio all’estetica sta
vano affrontare qualsiasi sfida fisica. Per già producendo degli effetti positivi, so-
coloro che stavano lottando negli anni ‘80, prattutto grazie ai social media, con i quali
Figura 6. Elvis Presley, icona di bellezza ma- Figura 7. George Harrison, componente dei Figura 8. Arnold Schwarzenegger, icona este- Figura 9. Harry Styles icona di stile e bellezza
questi uomini hanno fornito una via di fuga le giovani generazioni sono cresciute. La
schile degli anni 50. Beatles, icone degli anni 60. tica degli anni 80. delle nuove generazioni. superando fisicamente tutti gli ostacoli. bellezza diventa sinonimo di personali-
Ironia della sorte, questa volta ha visto un tà e unicità, secondo un messaggio che
altro look diventare in voga all’altra estre- ci sprona ad essere semplicemente noi
mità dello spettro della mascolinità, com- stessə senza alcun limite. (Figura 9)
pletamente diverso dai corpi di questi
uomini virili. Ispirato dai glam rocker e dai
guru dell’hair metal dell’epoca, come Da-
vid Bowie, Bret Michaels e Axl Rose, il look
dai capelli lunghi, snello e glamour ha visto
il suo apogeo negli anni ‘80.

18 CAPITOLO UNO-ə 19
1.2 Analisi di come è cambiato gonne ingombranti dall’ampiezza esagerata che arrivano sino al
polpaccio, e da una certa esuberanza cromatica. Si interviene
l’abbigliamento a partire dal dopo drasticamente sul corpo femminile imponendo, come non era più
accaduto da inizio secolo, l’uso del busto; che struttura il corpo as-
guerra, l’abbigliamento borghese. sottigliando il girovita, e della crinolina. È quello che viene definito
il New Look. 5
Anni 50 Sin dalle prime sfilate di alta moda, nelle quali convivono tendenze
Gli anni ’50: un periodo di grande ottimismo, benessere e svilup- classiche e barocche, emerge la pluralità delle proposte dei sarti
po economico, che si riflette in maniera piuttosto evidente nella italiani, le cui linee manifestano una notevole attinenza con quelle
moda del tempo. francesi ed in particolare con quelle del couturier per eccellenza
Christian Dior.(Figura 11)
• abbigliamento femminile- ritorno ai valori femminili e na- Questi è tra i più prolifici stilisti dell’epoca, a partire dal 1947, dopo il
scita del pret-a-porter fortunato lancio della linea Corolle, crea ben 22 nuove linee:
Gli anni ’50 del Novecento presentano una spaccatura piuttosto nel 1950 nascono la linea obliqua, asimmetrica, che prevede una
evidente dal punto di vista della moda. L’Europa è di recente usci- differente lunghezza sui fianchi, e la linea sinuosa. Nel ‘52 è il mo-
ta da un conflitto le cui ripercussioni sono ancora evidenti a livello mento della ligne longue, aderente, con giacca lunga che arriva
sociale. In generale l’aspirazione maggiormente diffusa tra la po- fin sotto i fianchi, e linea ovale, con silhouette aderente che mette
polazione è quella di un ritorno alla normalità. in evidenza l’ovale del busto e quello dei fianchi, mentre nel ’58 si
Nella prima metà del decennio si ristabiliscono alcune gerarchie sviluppa la linea tulipano: busto stretto con larga scollatura, linea
sociali, ricreando l’antica frattura tra alta società e classi subal- affusolata, volume leggermente ampliato sui fianchi. Lo stesso
terne, che in ambito stilistico risultano piuttosto evidenti: novità e anno lo stilista sorprende il mondo accorciando vertiginosamen-
qualità sono inizialmente privilegio esclusivo delle classi più agia- te le gonne. Man mano si tenderà ad orientare la silhouette femmi-
te, generando un conseguente ristagno del gusto comune. nile verso una forma sempre più slanciata e sottile.
L’estromissione dalle nuove voghe, porta ad un crescente desi- Nel panorama mondiale, dal 1952, gli abiti e le gonne presentano
derio di imitazione da parte delle classi borghesi: come era già fondamentalmente due linee: una, gonna molto ampia tagliata a
successo al termine della prima guerra mondiale, la popolazione godets, 6 a un quarto o a mezza ruota, oppure a ruota intera, l’al-
media guarda al cinema ed all’alta società come modelli. tra, contempla tailleurs dalla gonna molto stretta. In entrambi i casi
Fortunatamente, lo sviluppo industriale ed un nuovo indirizzo nella la lunghezza giunge a metà polpaccio, il busto è molto attillato e
produzione delle case di moda, renderanno il desiderio di lusso mette in evidenza la rigogliosità del seno. Spesso la vita è molto
più accessibile, primo fra tutti, nel 1947 Dior apre una maison di stretta e posizionata nel punto naturale, anche se non mancano
confezione a New York dove si producono capi firmati senza co- proposte con il taglio sotto seno. Per la sera furoreggia lo stile Se-
sti proibitivi. Quindi, da un lato il diffondersi dei grandi magazzini condo Impero, che prevede bustino molto stretto, ampia gonna
consente alle donne della media e piccola borghesia di imitare, sorretta da crinolina, ed uso di tessuti sfarzosi quali sete, rasi, vellu-
con un certo decoro, le linee lanciate dall’alta moda e dall’altro, le ti, tulle, broccati ricamati e cosparsi di applicazioni di vario genere.
riviste di moda si prestano a forgiare un nuovo gusto nel pubblico • La fine del New Look
femminile: molte redattrici, scegliendo tra le novità prodotte, pro- Il New Look termina nel ’54, quando la moda inizia a proporre un
muovono nuove tendenze di moda, più adeguate alle esigenze modello femminile più fluido e lineare, eliminando il busto e la cri-
della vita quotidiana. Lo scopo è creare un prodotto di moda al- nolina. Parte del cambio di rotta deriva anche dal nuovo modello
ternativo all’alta moda, dai costi molto elevati, sia alla confezione femminile, in netto contrasto con quello precedente, arrivato dagli
di serie, caratterizzata dai bassi costi e la scarsa qualità. USA: viene lanciata la nuova diva di Hollywood, Audrey Hepburn,
In Europa, questo modello di produzione, nato a partire dal 1949, donna raffinata dal fisico etereo ed efebico.
viene chiamato prêt-à-porter 4 (dall’inglese ready to wear) e nel È il momento della linea H di Dior, seno posto in alto e poco sot-
1956 la prestigiosa rivista Vogue(Figura 10) gli dedica un numero tolineato, che crea un effetto di busto allungato. In sincronia con
speciale. Il suo successo è collegato alla crescente richiesta, da la linea H, anche i sarti italiani si sbizzarriscono con nuove linee: la
parte di donne di ogni ceto sociale, di poter seguire l’ultima moda linea clessidra, proposta dalle sorelle Fontana, incentrata su spalle
compatibilmente con le possibilità economiche di cui dispongo- alte, vita stretta e fianchi larghi, la linea a serpente di Simonetta,
no. aderente fino ai fianchi e che poi si amplia nella parte inferiore. Al-
La prima metà del decennio è caratterizzata dalla sensualità delle tra novità di rilievo nel panorama italiano consiste nell’uso di nuove
forme, il “ritorno alla normalità” porta ad un riabbracciare la “don- fibre affiancate di sovente da un uso alternativo di materiali di pre-
na clessidra”, ed il fashion design si incentra su abiti fastosi con gio, quali pelliccia e seta.

4. N.d.a. Capi di vestiario confezionati in serie in varie taglie, anche su Figura 10. Copertina Vogue 1956 che pubblicizza il prêt-à-porter. Figura 11. Lo stile New Look di Christian Dior.
disegno di grandi stilisti, e a costi relativamente bassi
5. Enciclopedia Treccani, (n.d.), https://www.treccani.it/vocabolario/
new-look/ [21.1.2022]
6. N.d.a Nella moda femminile, svasatura, allargamento a campana della
stoffa tagliata in sbieco

20 CAPITOLO UNO-ə 21
Il ’54 è un anno fondamentale anche per dall’America ed oramai simbolo studente- cravatta a tinta unita. In particolare il Jeans, spesso abbinato alla
Chanel, che riapre il suo atelier, e decide di sco della ribellione giovanile, o ampie gon- Nel 1959 si assiste al ritorno del gilet, di T-shirt bianca usata originalmente dai mi-
porre il fulcro della sua collezione sul tail- ne arricciate e smettono i tacchi a favore linea, tessuti e fogge diverse, mentre le litari americani, nonché dallo stesso Bran-
leur, semplice ma elegante, composto di 3 delle ballerine. giacche assumono una linea che allunga do, rappresenta la novità assoluta.
pezzi: giacca, gonna o vestito smanicato e sempre più la figura, tramite accorgimen- Negli USA nascono le prime bande gio-
blusa. La giacca è monopetto, con piccoli • abbigliamento maschile- il classico ti sartoriali che prevedono la vita segnata vanili degli anni ’50: i Rockers(Figura 12) 11,
risvolti o applicazioni a contrasto, allaccia- e il ribelle piuttosto alta e le spalle diminuite d’am- sempre a cavallo di grosse motociclette, si
ta con bottoni color oro e tasche applicate, L’Italian Style 8 degli anni ’50 compren- piezza, prive di imbottitura. I tessuti gene- contraddistinguevano per l’uso di giubbot-
foderata con la seta della blusa che nor- de anche la produzione di abbigliamento ralmente sono sobri e leggeri e prevedo- ti in cuoio borchiato, stivali, jeans sdruciti e
malmente ha il collo a fiocco. Chanel vuole maschile, che in contrasto con lo sfavillio no il tweed per l’abbigliamento sportivo e sporchi ed il fazzoletto al collo. Ai Rockers
una donna con busto piccolo ma allunga- della moda femminile, risulta meno incli- i pettinati per il classico da città. Il cache- fanno seguito le loro controparti europee,
to e pone la lunghezza abito o della gonna ne a radicali sperimentazioni o novità. Nel mire è presente anche in mischia con altre i Bluson Noir francesi ed i Teddy Boys in-
appena sotto il ginocchio. I tessuti più usati complesso, la moda uomo rimane anco- lane pregiate. glesi, che erano soliti portare lunghe giac-
sono il jersey, il velluto, il lamè, e soprattut- rata all’eleganza inglese, di cui vengono A partire dalla metà degli anni ’50, tra i capi che redingote, colletti rialzati, pantaloni
to il tweed melange. Nel ’57, invece, nasce particolarmente apprezzati taglio, tessuti sportivi è compreso il blazer con bottoni aderenti a tubo, cravatte a stringa e capelli
quella che oggi è ancora definita la scarpa e tipologie di capo. È questo un periodo dorati, una giacca utilizzata nei paesi an- brillanti nati con ciuffo a banana.
Chanel, il decolletè per eccellenza. in cui il Made in Italy, per la sua disinvoltura glosassoni da chi appartiene ad un colle- Il guardaroba maschile tra i più giovani si
L’anno successivo è il momento delle linee ed eleganza, è molto richiesto all’estero, in ge o ad un club. arricchisce di altri indumenti quali il ma-
A, che stringe le spalle ed abbassa la vita, particolare negli Stati Uniti ed in numerosi Nei capispalla, i cappotti sono di linea piut- glione di lana a collo alto, in sostituzione
ed Y, che le allarga, usando anche grandi Paesi Europei. tosto ampia ma non ingombrante, spesso della camicia con cravatta ed il bomber,
colli aperti, stringendo invece il fondo abi- Le linee di abbigliamento maschile con- con martingala. La diffusa richiesta di pra- un giubbotto indossato dalla British Royal
to, sempre di casa Dior, mentre Balenciaga templano generalmente giacche con ticità, dovuta alla maggiore disponibilità Air Force durante la seconda guerra mon-
propone l’abito a tunica con manica a tre ampi baveri, con linea delle spalle allargata di tempo libero e alla pratica di qualche diale, realizzato in pelle o panno, di linea
quarti. e ben sostenuta ed aderenza al punto vita sport, porta la moda maschile ad adotta- abbondante, con maniche ampie che si
Oramai sono definitivamente banditi busti piuttosto sciolta. I pantaloni degli anni ’50 re indumenti, debitamente rivisti, derivati restringono al polso tramite una rifinitura
steccati, sottogonne e quant’altro servisse diventano tendenzialmente più stretti ri- dall’abbigliamento militare. È il caso dei a maglia elasticizzata e chiuso da una cer-
a irrigidire l’abito. I tessuti sono morbidi, si spetto al decennio precedente e, spesso, giacconi da montagna, come il montgo- niera che dal fondo arriva fino al collo.
usano soprattutto chiffon, mussole, organ- sono senza riprese. mery, con chiusura ad alamari e lunghezza Tra gli accessori giovanili degli anni ’50,
ze e seta. Il modello femminile si orienta Le tipologie di abiti più in voga compren- tre quarti, e l’impermeabile, la cui foggia oltre agli stivali e ai mocassini, diventa
verso la trentenne longilinea e dai fianchi dono la giacca monopetto e doppiopetto, più ricorrente è il trench: allacciatura dop- comune l’uso delle scarpe da tennis. Le
non troppo pronunciati, in definitiva tende lo smoking con collo a scialle per occasio- piopetto, maniche raglan e cintura. sneakers, scarpe di tela bianca o blu con
ad affermarsi una silhouette più sobria, ni eleganti informali, il frac per le occasioni la suola in gomma, adatte per lo sport ed
preludio del tipo “efebico”. ufficiali ed il tight per la cerimonia. Negli accessori, è sempre in voga il cap- il tempo libero: poco costose, diventano
Gli anni ’50 si dimostrano prolifici anche Accanto alle linee classiche, negli anni pello, di cui la foggia e la marca più nota è ben presto, assieme ai jeans, il simbolo
per i primi casi di contro-moda, i primi ’50 si impone sempre più lo stile sportivo Borsalino; resiste, come accessorio degli della condizione giovanile personificata
segni del cambiamento a livello sociale si incentrato sugli spezzati, giacche di linea abiti stile inglese più formale, la bombetta. dal mito ribelle di James Dean.
fanno sentire negli Stati Uniti con la moda lenta con spalle scese e arrotondate, cui si Gli anni ’50 sono anche la fase di inizio
beat e con la contestazione giovanile nei abbinano cardigans e pantaloni più stretti. della cosiddetta “contro moda”, l’abbiglia-
confronti della società perbenista borghe- Andando contro quelle che finora erano le mento trasgressivo e provocatorio usato
se e della classe dirigente. Saranno in par- regole formali del buon vestire, per la pri- dai giovani come simbolo della loro condi-
ticolare il cinema, e la novella televisione, ma volta verso la metà del decennio, nei zione. Buona parte dei modelli di ispirazio-
assieme alla musica, tramite i dischi, a cre- luoghi di villeggiatura, o in vacanza, i pan- ne sono i ribelli hollywoodiani: la giacca di
are dei veri e propri “stili di trasgressione” taloni possono essere portati senza giac- pelle di James Dean in Gioventù bruciata
ed ad alimentare uno spirito di ribellione, ca. Si tratta di un dettaglio che sottolinea 9 o l’abbigliamento di Marlon Brando in
che porta i giovani ad abbigliarsi in modo una spinta verso una maggiore libertà dai Fronte del porto 10, solo per citare i più
eccentrico e provocatorio. formalismi, che vacillano negli anni ’50, per emblematici.
Un tempo riservato solo a particolari oc- poi essere totalmente stravolti nei ’60.
casioni della vita sociale, il nero diviene il Nel 1956 è di moda la giacca morbida sen-
colore prediletto dai giovani e dagli intellet- za imbottiture con lunghi revers slanciati e
tuali esistenzialisti. Le donne amano porta- maniche larghe, da abbinare a pantaloni
re pantaloni aderenti, i fuseau, e maglioni a senza risvolto molto stretti al fondo. I colori
dolce vita di colore nero, scarpe decolletè preferiti sono marrone e beige in varie to-
dal tacco basso, capelli cotonati tagliati nalità.
corti e di colore scuro, mentre di norma, L’anno seguente viene proposta la giacca
la moda del periodo riteneva come colore da vacanza monopetto a tre bottoni, con
ideale il biondo. revers corti e larghi, mentre per l’estate un
È il periodo dei Rockers e dei Rockabilly 7: blazer a righe bianche e blu o bianche e
le ragazze vestono spesso i Jeans, arrivati rosse, da abbinare con pantaloni bianchi e

7. N.d.a. Colui che ascolta il genere musicale 9. Ray, N. (Regista). (1955). Gioventù bruciata Figura 12. Rockers negli anni 50 in un famoso punto di ritrovo per i ragazzi che abbracciavano
statunitense che fonde elementi del rock and [Film]. Warner Bros. quello stile: l’ Ace Cafè di Londra.
roll e della musica popolare 10. Kazan, E. (Regista). (1954). Fronte del porto
8. N.d.a. Nel campo della moda e del design, [Film]. Horizon Pictures.
considerato internazionalmente come emble- 11. N.d.a. coloro che ascoltavano principalmen-
ma di raffinatezza e di buona fabbricazione te rock and roll cantato dagli artisti bianchi,
portavano capelli impomatati e basette lunghe
o baffi e guidavano motociclette

22 CAPITOLO UNO-ə 23
Anni 60 eletti”, grazie anche allo sviluppo industria- zione sociale medio-bassa, che adottano poste, ritenute troppo all’avanguardia per
Gli anni Sessanta portano alle massime le che porta ad un livellamento delle classi tipologie di abbigliamento molto ricercato: la clientela conservatrice della casa.
conseguenze i fenomeni di rinnovamento sociali e ad una conseguente conformità le ragazze, in particolare, amano vestire il Nel 1962, assieme a Pierre Bergé, Yves
che erano già emersi nel decennio prece- del gusto: la nuova società consumista bianco e il nero, prediligono le fantasie op- Saint Laurent apre il suo atelier di moda:
dente, incentrati sulla ricerca di nuovi ideali gravita attorno ad una cultura di massa, tical e le giacche in vinile. il 29 gennaio presenta una collezione che
estetici ed ideologici che vanno ad incide- propugnata da nuovi media, come la tele- Il nuovo look femminile si orienta verso riscuote un successo strepitoso. I suoi tail-
re in maniera considerevole anche sulla visione. una figura di donna giovane, al massimo leur, dal taglio perfetto, sono considerati gli
moda del tempo. In controtendenza rispetto a questo stile ventenne, un’adolescente dalle lunghe unici che possono competere con quelli
massificato, nasce una sensibilità este- gambe magre con capelli lunghi e lisci, di Chanel. L’anno successivo introduce
• abbigliamento femminile- rottura tica incentrata sulle esigenze di rinnova- oppure tagliati corti, a caschetto. Twiggy è nell’alta moda un impermeabile di tela in-
degli schemi e contromoda mento, in cui acquistano maggiore spazio la prima modella a diventare un idolo per cerata nera, una casacca di daino e stivali
Gli anni Sessanta portano alle massime d’espressione le generazioni giovani a le teenagers, insieme a Jean Shrimpton e di coccodrillo alti fino alla coscia.
conseguenze i fenomeni di rinnovamento scapito di quelle più anziane. Il fenomeno Penelope Tree. Nel 1964 la stilista inglese Mary Quant in-
che erano già emersi nel decennio pre- di contro-moda, già iniziato negli anni Cin- Tra i grandi stilisti del momento è Yves troduce una rivoluzione paragonabile a
cedente, incentrati sulla ricerca di nuovi quanta, si oppone quindi alle tendenze uf- Saint Laurent che per primo riesce a por- quella operata da Chanel negli anni Venti:
ideali estetici ed ideologici che vanno ad ficiali: è un tipo di abbigliamento libero da tare nell’alta moda lo spirito dell’attualità e compare per la prima volta sulle passerel-
incidere in maniera considerevole anche schemi precostituiti, che manifesta espli- della strada. Nel 1966 egli avvia la proget- le la minigonna(Figura 13).
sull’abbigliamento. citamente, a livello di costume, l’ideologia tazione di una linea prêt-à-porter e apre In parallelo, la Quant lancia Ginger Group,
indipendente che anima le nuove genera- un apposito punto vendita, chiamandolo una linea di prêt-à-porter caratterizzata
Il prêt-à-porter, nato nel decennio prece- zioni. Rive Gauche, fuori dalla Maison. da abiti che si possono indossare separa-
dente per rendere avvicinabile economi- L’opposizione verso la società consumista Saint Laurent si rivela stilista autentica- tamente. Le sue proposte, miniabiti, mini-
camente l’alta moda alle masse, si sviluppa e capitalista degli adulti porta i giovani ad mente geniale: sue sono le numerose gonne, tailleur pantaloni, hot-pant, collant
maggiormente proprio negli anni Sessan- aggregarsi in gruppi caratterizzati da inte- novità introdotte nell’arco del decennio, dalle vivaci fantasie, impermeabili in pvc
ta grazie ad una generazione di creatori ressi culturali in cui la musica, gli ideali po- come il tailleur pantalone, lo smoking fem- lucido, raccolgono un sicuro successo
dotati di nuove competenze e capacità. Il litici e i valori spirituali, occupano un posto minile, le giacche sahariane, il nude look 14. nell’universo giovanile. Il suo diventa, tra gli
suo successo può essere spiegato in rap- di primo piano. Proprio in uno dei paesi Malgrado il chiaro riferimento al guardaro- anni Sessanta e Settanta, un vero impero
porto all’evoluzione dell’arte e della cultura più conservatori, l’Inghilterra, si diffondo- ba maschile, il suo stile si è sempre rivelato internazionale: col marchio della marghe-
in generale: nell’epoca della riproducibilità no i primi fenomeni di ribellione giovanile: estremamente femminile e seducente. rita nera stilizzata produce non solo abbi-
tecnica delle opere d’arte non scandalizza i Mods 12 (abbreviazione di modernists) Nel 1960 presenta una collezione ispirata gliamento, ma anche accessori, cosmetici,
più nessuno che gli abiti diventino anch’es- sono i primi ragazzi che portano una ven- al look Beat 15, nella quale non mancano biancheria intima e per la casa.
si riproducibili in serie per essere messi a tata di trasgressione nella conformista so- maglioni neri a collo alto e giubbotti di pel- Sempre nel ’64 nasce la collezione spa-
disposizione di un pubblico più vasto. cietà anglosassone degli anni Sessanta, le nera. L’esperienza iniziata nella maison ce-age look, per mano di Andrè Courrèg-
Gli anni Sessanta sono il momento di effet- contrapponendosi così ai rokers ed ai ted- Dior alla fine degli anni Cinquanta, si con- es, che interrompe drasticamente qualun-
tivo declino della “moda destinata a pochi dy boys 13. I Mods sono ragazzi di estra- clude bruscamente a causa delle sue pro- que tipo di riferimento con la tradizione.
Egli propone abiti corti dai tagli dritti, che,
sebbene confezionati con tessuti poco
flessibili, sono caratterizzati da un’ottima
vestibilità, con prevalenza di linee geome-
triche senza alcuna concessione alla de-
corazione: quasi un anticipo della tenden-
za minimalista degli anni Novanta. Nella
moda spaziale anche i tessuti sono nuovi:
si usano i sintetici, la plastica dura, il PVC e
il lurex. Uno dei segni di riconoscimento di
Courrèges, oltre al prediletto colore bian-
co, sono gli stivali, anch’essi ovviamente
bianchi.
Le giacche dei completi sono abbinate a
pantaloni stretti da portare con stivaletti
corti. Le minigonne sono indossate con
stivali a metà polpaccio, oppure alti fino al
ginocchio.
Nel ’65 mentre si diffonde (complice il
prêt-à-porter) lo stile spaziale, Saint Lau-
rent rende omaggio al pittore olandese
Piet Mondrian, riproducendo i suoi dipinti
su abiti in jersey caratterizzati da linee ri-
gorose.

12. N.d.a. subcultura giovanile che si sviluppò camicette), tessuti a rete o di stoffa o maglia Figura 13. Mary Quant presenta la sua minigonna abbinata agli stivali estivi durante una sfilata a
a Londra, nel Regno Unito, nei tardi anni cin- molto leggere, che, indossati direttamente sulla Utrecht – 1969
quanta, gli esponenti avevano un look curato e pelle, lasciano trasparire le forme del corpo.
ascoltavano musica afrostatunitense, musica 15. linea ispirata alla Beat Noir della rive
beat, e il rhythm and blues gauche, un movimento di giovani teppisti e
13. N.d.a. Espressione con cui, tra gli anni 1950 microcriminali fortemente riconoscibili dal loro
e gli anni 1960, venivano indicati i giovani teppi- abbigliamento. Saint-Laurent si lascia ispirare
sti, originariamente caratterizzati in Inghilterra da questo stile e lo reinterpreta. Così facendo,
da vestiti antiquati di moda nel primo decennio lo stilista eleva per la prima volta nella storia
del 20° sec. della moda, un trend di strada a haute couture
14. N.d.a. Tipo di capi d’abbigliamento esterni, in un innovativo processo bottom-up.
femminili e anche maschili (vesti, magliette,

24 CAPITOLO UNO-ə 25
In questo periodo degli anni Sessanta gigolo, direttamente ispirato al guardaro-
abbiamo un poderoso incremento della ba maschile: pantaloni da uomo, giacche
vendita di pantaloni, tanto da indurre per- aderenti, gilet, camicia e basco.
sino Chanel a introdurli nelle sue collezio- Uno degli idoli femminili degli anni Ses-
ni. I modelli sono svariati, confezionati in santa è Jaqueline Kennedy: il suo stile
tessuto, maglia, pelle, similpelle e in lurex: essenziale, incentrato su abiti di linea
si trovano a sigaretta, larghi alla marina- prevalentemente geometrica, le gonne al
ra, a zampa d’elefante, a vita bassa, al gi- ginocchio, il caratteristico cappellino ro-
nocchio (alla zuava) e perfino eleganti da tondo esclusivamente disegnato per lei, il
smoking. Le donne conquistano così il pill-box 17, che lasciava scoperto il viso, la
simbolo dell’ultimo baluardo della presun- collana di perle a tre fili, divennero un must
ta superiorità maschile. In particolare per per il periodo, come la famosissima borsa
le ragazze, indossare i pantaloni significa di Gucci che passerà alla storia col nome
poter aspirare al raggiungimento della li- di Jackie’O.
bertà di cui godono i coetanei.
Nel 1966, nel Golden Gate di San Fran- • abbigliamento maschile- profonda
cisco ha luogo il primo raduno Flower rivoluzione
Power People, che decreta la nascita del La moda degli anni Sessanta è costellata
movimento hippy: il loro simbolo è il fiore di novità sotto ogni punto di vista: dal lato
e la loro ricerca spirituale è strettamente produttivo, abbiamo l’affermazione defini-
legata alle culture orientali. È un movimen- tiva del prêt-à-porter, nato negli anni ’50;
to legato alla totale libertà di espressione, dal lato più prettamente stilistico si diffon-
in ogni sua forma. Gli hippy addobbano i dono i primi casi di moda “arrivata dalla
propri corpi con motivi psichedelici, colla- strada”.
ne e bracciali, ed amano vestire con abiti All’inizio del decennio si possono distin-
multicolori, adottando capi d’abbigliamen- guere varie modalità di produzione: quella
to tipici dei paesi non industrializzati, non artigianale, praticata dai sarti e destinata a
disdegnando di abbinarli ad abiti di se- vari livelli di pubblico; quella d’alta moda,
conda mano degli anni ‘30 o ‘40. Ciascu- destinata ad una minoranza d’elite; la con-
no si veste come crede, i capelli crescono fezione realizzata in serie a livello industria-
lunghi e incolti, ma gonne lunghe, tessuti le, connotata da un bassissimo contenuto
stampati, kaftani e pantaloni a vita bassa, moda e destinata a soddisfare necessità
sono alcuni segni di riconoscimento in- d’uso quotidiano. Lo sviluppo dell’industria
confondibili del tipico abbigliamento hip- della confezione e l’imporsi delle mode
py. Immancabili sono la sciarpa e le Clarks, giovanili contribuiscono a diffondere l’idea
comodi scarponcini in pelle scamosciata di una minore disparità di immagine tra le
con suole in gomma. classi sociali.
Successivamente alla tendenza spaziale, Alla moda ufficiale si affiancano quella
nel 1967 cominciano ad emergere i segni vicina alla cultura underground, derivante
dell’influenza hippy: caftani di seta ricama- dall’imitazione dei cantanti e dei divi ci-
ti a mano, morbidi abiti in stoffe stampate nematografici, e quella proveniente dalla
con motivi astratti psichedelici, capi in cui strada.
l’etnico si mischia con l’esotico. Inoltre mol- Per la prima volta dopo parecchio tempo,
ti indumenti diventano unisex. anche la moda maschile comincia a cam-
Nel ’68 si impongono il maxi cappotto, biare direzione: in Italia, nel 1969, a Palazzo
lungo fino ai piedi, da portare con la mi- Pitti, ha luogo la prima sfilata di moda ma-
nigonna e il look derivato dal film Il dottor schile pronta che colma il vuoto esistente
Zivago 16, che abbina maxi cappotti con sul mercato tra i capi di alta sartoria e la
colbacchi di pelliccia; Saint Laurent lancia confezione industriale prodotta in serie.
il nude look proponendo un abito da sera L’eleganza maschile si avvia ad assumere
di chiffon completamente trasparente, così il carattere di avvenimento collettivo,
tranne che all’altezza del pube, dove sono gestito dalla nuova figura dello stilista. Il
collocate piume di struzzo. marchio made in Italy verrà sostituito con
A partire dal 1968 nascono anche i pri- quello più stimolante ed al passo coi tempi
mi movimenti di donne che rivendicano conosciuto come Italian look, definizione
parità di diritti, di posizione sociale e li- che manifesta l’idea di eleganza italiana,
beralizzazione sessuale. In pieno clima di divenuta sinonimo dello status symbol
contestazione, la moda propone lo stile raggiunto dal nuovo potere economico

Figura 14. Carnaby Street negi anni 60. 16. Lean, D. (Regista). (1965). Il Dottor Zivago[- 17. N.d.a cappello a tamburello che la First Lady Figura 15. Moda anni 60. Il completo da uomo si scontrerà con la cultura underground e musicale.
Film]. Metro-Goldwyn-Mayer. indossava per ogni occasione, abbinato a
diversi tailleur.

26 CAPITOLO UNO-ə 27
internazionale. Sempre in ambito giovanile nascono i orientale.
Dal punto di vista puramente stilistico, l’ab- Mods (abbreviazione di modernists), un Anche la moda maschile più tradizionali-
bigliamento ufficiale di inizio decennio, movimento giovanile inglese che dall’ini- sta viene influenzata dal gusto orientaleg-
pur avvalendosi ancora del taglio classico, zio degli anni Sessanta si contrappone ai giante, che si manifesta non soltanto sotto
evidenzia una linea più comoda che tende rockers ed ai teddy boys, portando una l’aspetto della linea degli abiti, ma tramite
a slanciare la figura. Le giacche sono pre- ventata di trasgressione nella conformi- l’adozione di decorazioni e fantasie dai
valentemente squadrate, monopetto, con sta società anglosassone. Di estrazione colori vivaci. Non mancano completi rea-
spacchi laterali e abbinate a pantaloni drit- sociale medio-bassa, i ragazzi che fanno lizzati con disegni paisley (classici disegni
ti, sovente senza risvolto. parte del movimento adottano un abbi- cachemire indiani riprodotti nell’omonima
Nel genere elegante da mezza sera, la gliamento ricercato, incentrato su com- cittadina scozzese) oppure a quadretti e
moda maschile prevede l’uso dello spez- pleti da uomo, giacca e pantaloni, fatti su a fiori.
zato composto da giacca in tinta unita, di misura. Tra gli accessori impazzano gli stivaletti
colore più scuro dei pantaloni. Tra gli abiti Saranno poi i Beatles, con l’inizio della loro alla caviglia provvisti di tacco, con punta
da sera, lo smoking con collo a scialle vie- attività musicale nel 1963, a riprendere e arrotondata o sfilata, i mocassini e un nuo-
ne sostituito da un modello di giacca mo- diffondere questo particolare stile in tutto vo accessorio chiamato borsello, o bor-
nopetto con revers a lancia, mentre nella il mondo, portando la popolazione di gio- setto, molto utile dal momento che nell’ab-
moda elegante da giorno si conferma il vani ad imitarli in tutto e per tutto: capelli bigliamento maschile la diminuzione di
classico gessato. tagliati a caschetto, giacche strette, panta- vestibilità ha portato alla soppressione
L’Italia, con nomi di grande spicco come loni a tubo, stivaletti neri. delle tasche.
Litrico, Brioni e Caraceni, si riafferma nel Dopo le innovazioni introdotte dai mods,
suo ruolo di leader del settore moda. I sarti reinterpretate dai Beatles, verso la metà
italiani riescono a coniugare la tradizione del decennio appaiono i vestiti psichede-
con le spinte innovative provenienti dalle lici, sovente con fantasie optical e colori
tendenze di antimoda e contromoda, pro- sgargianti. È il momento dello stile hippy 19 Figura 16. Beatles, icone di stile e musicale degli anni 60.
ponendo anche sahariane e giacche da e della moda pop delle divise militari, rese
guru. In Inghilterra l’Italian look affascina celebri dalla copertina di Sgt. Pepper’s in
i nuovi edoardiani, giovani interessati ad cui il famoso gruppo indossa delle rivisita-
una maggiore ricercatezza nell’abbiglia- zioni delle divise da cerimonia dell’esercito
mento, ispirandosi allo stile di Edoardo VIII create con colori vividi e contrastanti.
. Tuttavia, il costo molto elevato dei capi La cultura hippy, nata nella città di San
spinge molti giovani a servirsi dei numero- Francisco nel 1966 con il primo raduno
si negozi sorti a Londra in Carnaby Street, Flower Power People, porta alla diffusione
dove vengono prodotti abiti molto origina- in ambito stilistico delle influenze etniche,
li, colorati e fantasiosi, che dello stile italia- in particolare quelle legate alla cultura
no non conservano però più nulla.
Londra diviene la capitale della moda ma-
schile giovane, che in questi anni consente
la massima libertà: abbandonato il classi-
co completo (pantaloni, gilet, giacca), cia-
scuno mixa gli indumenti seguendo il pro-
prio gusto e per poter esprimere al meglio
la propria personalità.
L’abbigliamento maschile, grazie alle
spinte unisex, si femminilizza sempre più
adottando camicie arricchite di volants e
di pizzi, pullover stretti e corti fino alla vita,
cinture borchiate provviste di appariscenti
fibbie, pantaloni stretti a vita bassa dai co-
lori vivaci, (bianchi, gialli, viola, arancio, az-
zurri, etc.) che, verso la fine del decennio,
diventano stretti al bacino e sulle cosce,
mentre si allargano a zampa d’elefante
sotto al ginocchio.
I giovani impegnati politicamente rifiutano
la moda come simbolo della società dei
consumi: la loro divisa diventano l’eskimo
18, il montgomery, il maglione a collo alto
ed i jeans.

18. N.d.a. giaccone con la parte interna stacca-


bile con bottoni automatici, che comprende il
cappuccio, di pelliccia bianca sintetica, di fattu-
ra semplice, che porta il nome degli abitanti del
circolo polare artico.
19. N.d.a. movimento di contestazione di
giovani interessati ai temi della non violenza,
dell’antimilitarismo e della difesa delle minoran-
ze etniche.

28 CAPITOLO UNO-ə 29
Anni 70 Insieme all’enfasi sull’artigianato fatto vorticosi abiti e gonne nella parte
La moda degli anni Settanta vede i colori a mano, i designer degli anni settanta successiva. Questo cambiamento è stato
e le fantasie audaci al centro della scena. hanno guardato al passato per trovare accompagnato da un passaggio dai
La moda femminile si ispirava agli anni ispirazione. Uno stile pervasivo dei tacchi grossi ai sandali con il cinturino.
‘40 di giorno e si trasformava in glamour primi anni ‘70 era l’abito della prateria. Durante gli anni Sessanta e Settanta, le
di notte. Gli uomini avevano una vasta Di lunghezza midi con balze e delicati donne stavano guadagnando sempre
gamma di tipi di abiti tra cui scegliere motivi floreali, questi abiti sono stati resi più libertà sessuali e questo si rifletteva
e preferivano gli scozzesi colorati. La popolari da designer e rivenditori come nei loro vestiti. Furono creati nuovi stili
moda per bambini ha seguito la moda Gunne Sax e Bill Gibb. Lo stile aveva una e le donne iniziarono a indossare abiti
per adulti con fantasie a quadri audaci e somiglianza con gli stili vittoriani e allo fortemente ispirati all’abbigliamento
colori vivaci, con la distinzione tra i sessi stesso tempo non sembrava dissimile da maschile. Nel 1974, Bianca Jagger indossò
diminuita nel corso del decennio. alcuni degli stili hippie della fine degli anni uno smoking bianco di Halston allo
‘60. Studio 54 (Hennessy 382). Il look non
• abbigliamento femminile- un mix Nella prima metà degli anni settanta, i era dissimile da Le Smoking del 1966 di
tra classico e glamour designer hanno preso ispirazione dagli Yves Saint Laurent completo e pantaloni
Negli anni ‘60 Swinging trasformati negli anni ‘30 e ‘40. Nel 1971, Yves Saint Laurent divennero sempre più accettabili sia per
anni ‘70, l’influenza delle boutique e delle si ispirò in particolare allo stile degli anni l’abbigliamento formale che per quello da
linee di diffusione ha reso l’abbigliamento ‘40. lavoro. I tailleur pantalone sono diventati
prêt-à-porter sempre più accessibile. La sua collezione ispirata agli anni ‘40, meno attillati e femminili, e Diane Keaton
Nuovi tessuti sintetici significavano che gli Libération, ha suscitato scalpore quando i nei panni di Annie Hall ha ispirato una
stili alla moda potevano essere acquistati giornalisti di moda e altri consumatori che tendenza per l’abbigliamento maschile
a qualsiasi prezzo. Questi materiali erano stati vivi durante la seconda guerra a strati nel 1977 (Milford-Cottam 39-40).
erano così pervasivi che gli anni settanta mondiale hanno ricordato l’occupazione Questo è stato un cambiamento rispetto
divennero noti come il “Decennio del tedesca. Milford-Cottam scrive: “Loro [i agli anni precedenti, quando i pantaloni
poliestere”. Il decennio ha visto una vasta giornalisti di moda] hanno reagito con erano considerati accettabili solo per i
gamma di stili popolari: dai primi abiti da repulsione ai turbanti, agli abiti in crêpe giorni trascorsi in casa. Nuovi modelli,
prateria influenzati dalla moda hippie, civettuolo e alle giacche squadrate di come la stampa animalier, e accessori
all’abbigliamento appariscente da festa pelliccia tinta che ricordavano loro le come le pellicce li hanno resi ancora più
indossato nelle discoteche, all’ascesa prostitute dell’era della seconda guerra glamour (Figura 18).
dell’abbigliamento sportivo mentre il mondiale” 20. Sebbene questa collezione Un altro look che rifletteva la libertà
decennio guardava verso gli anni ‘80, gli non sia stata necessariamente ben sessuale delle donne era l’abito a
anni ‘70 furono un decennio che esplorato accolta da tutti, gli anni ‘30 e ‘40 hanno portafoglio. Producendo una delle
la moda, ma anche guardato indietro. continuato a essere una forte influenza iterazioni più famose e popolari nel 1974,
La moda degli anni ‘70 è iniziata con una sugli stili degli anni ‘70. Anche altri Diane von Fürstenberg ha venduto oltre
continuazione dello stile hippie della designer hanno guardato al passato negli cinque milioni di abiti in soli due anni.
fine degli anni ‘60. All’inizio degli anni anni Settanta. L’abito di Halston ricorda L’abito ha permesso alle donne di passare
‘70, ciò significava un’enfasi su materiali gli abiti chemisier degli anni ‘50 ma reso dal giorno alla sera e Von Fürstenberg
e decorazioni fatti a mano. Mentre gli moderno dal materiale ultrasuede. ha specificamente propagandato la
hippy degli anni Sessanta avevano Mentre l’abbigliamento da giorno sua capacità di essere indossato e tolto
abbracciato questi capi come un modo guardava al passato, l’abbigliamento da facilmente.
per rifiutare la moda mainstream, i sera era completamente moderno. Anche Man mano che le donne guadagnavano
designer dei primi anni Settanta iniziarono se potrebbe essere stato conosciuto più opportunità di lavorare fuori casa,
a incorporarli nelle loro collezioni di alta come il “Decade del poliestere”, raso, cercavano vestiti, come i pantaloni e il
moda. Patchwork, uncinetto e maglia, paillettes e velluto hanno dominato vestito a portafoglio, che offrissero loro
ricamo sono stati tra i dettagli utilizzati dai la pista da ballo. Man mano che la più libertà. Più tardi nel decennio, la moda
designer. L’abito da sera in seta di Zandra discoteca diventava sempre più popolare, è diventata ancora più confortevole.
Rhodes mostra come i modelli e la qualità l’abbigliamento da sera femminile Mentre gli anni ‘70 scivolavano negli
ampia e fluida dello stile hippie si siano diventava sempre più glamour. L’abito da anni ‘80, l’enfasi sul fitness personale
insinuati nell’alta moda. “Anche il quilting, sera di Halston è ricoperto di luccicanti prefigurava l’ascesa dell’abbigliamento
l’infeltrimento, la tintura, la perline, il punto paillettes con una gonna vorticosa pronta sportivo come abbigliamento informale.
smock, l’artigianato in pelle e i tessuti per il pavimento della discoteca. James Laver scrive in Costume and
dipinti a mano sono stati recuperati dalle All’inizio degli anni settanta, si potevano Fashion: A Concise History , “Alla fine
fiere dell’artigianato per il mondo della vedere donne che indossavano paillettes degli anni ‘70 la stilista americana Norma
moda”, afferma Daniel Milford-Cottam e hot pants in discoteca. Kamali è stata determinante nel portare
20. Gli stili di La rivista Seventeen mostra Scintillio e glamour sono rimasti l’abbigliamento sportivo nell’arena della
un’influenza dall’artigianato fatto in casa onnipresenti per tutto il decennio e i moda, introducendo felpe, gonne ra-ra,
nei modelli ricamati mentre è realizzata miniabiti corti e gli hot pants all’inizio top a fascia, tute, body e leggings. ” 21.
nel caratteristico poliestere del decennio. del decennio sono diventati più lunghi, Questi stili, ovviamente, sarebbero arrivati ​​

20. Milford-Cottam, D. (2018), “Fashion in the Figura 17. Tipico scatto anni 70. 21. Laver, J. (2002), “Costume and Fashion: A Figura 18. Studio 54, New York fine anni 70.
1970s”, Shire Publications, Londra. Concise History”, Thames & Hudson, Londra.

30 CAPITOLO UNO-ə 31
tasche applicate. Sono arrivate molte
varianti di maniche lunghe o corte e
pantaloni o pantaloncini. Era un’alternativa
all’abito per occasioni leggermente meno
formali.
Allo stesso modo, l’abito per il tempo
libero era un’opzione meno formale.
Questi abiti erano realizzati in tessuti
leggeri ed erano disponibili in colori
pastello. Tuttavia, mentre l’abito da
safari(sahariana) è stato visto sul soave
James Bond, l’abito per il tempo libero
era spesso realizzato con tessuti sintetici
e visto come un’alternativa economica:
“Poiché gli abiti per il tempo libero
erano spesso percepiti come di qualità
inferiore, più economici e realizzati in
tessuti ovviamente sintetici, divennero
considerati alquanto volgari, o nel migliore
dei casi comici” (Milford-Cottam) 20.
Con il passare del decennio, la silhouette
dominante per l’abbigliamento maschile
ha ricominciato ad allargarsi. Milford-
Cottam scrive: “Verso la fine del decennio,
iniziarono ad entrare di moda abiti a
doppio petto con spalle più larghe e
gambe e risvolti più stretti” 20. Proprio
come l’abbigliamento femminile avrebbe
visto le spalle allargarsi negli anni ‘80,
anche gli abiti da uomo hanno visto le
spalle allargarsi mentre gli anni ‘70 si
avvicinavano agli anni ‘80.
A metà degli anni ‘70, alcuni uomini e
donne a Londra iniziarono a stupire con
lo stile punk anarchico. Questo stile si
è diffuso un po’ in tutta Europa e Nord
a caratterizzare la moda degli anni ‘80, ma “Cinture larghe con grandi fibbie Milfrod-Cottam 20. T-shirt attillate, jeans, America, ma il suo fondamento era a
hanno avuto origine negli ultimi anni degli focalizzano l’occhio al centro del busto, camicie e maglioni erano indossati sia Londra e nel Regno Unito con Vivienne
anni ‘70. facendo sembrare più snelli i corpi più da uomini che da donne e alcuni uomini Westwood e Malcolm McLaren che
larghi. Sopra si indossava solitamente magri hanno persino scelto di indossare diffondevano lo stile, come quelli nella
• abbigliamento maschile- fantasia e un gilet o un giustacuore senza maniche, abiti femminili invece di quelli maschili. figura 20, con il loro negozio Seditionaries.
femminilità una classica giacca sportiva monopetto Sebbene i look più informali fossero Lo stile consisteva in pantaloni neri attillati,
La moda negli anni ‘70 ha continuato in tweed, denim o velluto a coste, o un sempre più accettabili, gli abiti erano giacche di pelle e stivali Doctor Martens.
a diventare più luminosa e più audace. giubbotto in pelle o in tessuto sintetico” ancora richiesti da molti. L’abito Laver scrive dello stile punk: “I vestiti
All’inizio degli anni settanta, la cosiddetta (37). tradizionale rispecchiava gli stili prevalenti erano tagliati e strappati, impreziositi
“rivoluzione del pavone” 22 iniziata negli Camicie e pantaloni erano più attillati di con giacche aderenti e pantaloni a zampa, da spille da balia, cerniere e borchie. Le
anni ‘50 aveva reso accettabile per gli quanto non fossero mai stati e i capelli spesso con ampi revers. Tuttavia, mentre magliette erano stampate con slogan
uomini indossare colori più brillanti, lunghi resi popolari dagli hippy alla fine gli abiti e gli smoking erano ancora anarchici aggressivi” 24. La band
stampe più audaci e portare i capelli degli anni ‘60 continuarono ad essere necessari, arrivavano anche in nuovi britannica The Sex Pistols era una band
lunghi. Mentre l’abito continuava a essere molto diffusi. materiali come il velluto fantasia . punk di alto profilo che ha contribuito
un punto fermo per molti uomini, furono Proprio come l’abbigliamento Tuttavia, c’erano nuove varietà che a rendere popolare lo stile mentre i fan
resi popolari nuovi stili fantasiosi . femminile ha abbracciato elementi fornivano versioni meno formali. Tutti i strappavano i loro vestiti e creavano la
All’inizio degli anni ‘70, la moda maschile dell’abbigliamento maschile, anche la materiali sono stati utilizzati, risultando propria versione fatta in casa dei vestiti
ha cercato di enfatizzare una figura alta moda maschile è diventata più neutrale in abiti a quadri e in denim. La tuta da visti sulla band (Milford-Cottam 20).
e magra. Dolcevita, camicie aderenti rispetto al genere negli anni ‘70 . “La safari, resa popolare da Roger Moore Proprio come l’abbigliamento femminile
e pantaloni svasati attillati hanno tutti moda ha raggiunto un nuovo livello di come James Bond 23, era un’opzione ha visto un aumento dell’abbigliamento
lavorato per rendere popolare la uguaglianza di genere, in particolare popolare in estate. L’abito di colore chiaro sportivo come abbigliamento per il tempo
silhouette. Milford-Cottam scrive, nell’abbigliamento informale”, afferma era indossato con cintura e aveva grandi libero, così ha fatto anche l’abbigliamento
maschile. Le tute e le scarpe da corsa
Figura 19. Street Photography, realtà anni 70. 20. Milford-Cottam, D. (2018), “Fashion in the
venivano indossate come abbigliamento Figura 20. Street Photography, movimento 20. Milford-Cottam, D. (2018), “Fashion in the
1970s”, Shire Publications, Londra. casual di tutti i giorni. Bob Marley è stato punk a Londra nel 1978. 1970s”, Shire Publications, Londra.
22. N.d.a. I ragazzi in particolare negli anni uno dei primi ad adottare questo stile, 24. Laver, J., Amy De La Haye and Andrew
Sessanta cominciarono ad adottare uno indossando tute da ginnastica e maglie Tucker. (2012) Costume and Fashion: A Con-
street style appariscente e colorato, al pari da calcio sul palco per i suoi concerti cise History. 5th ed. Thames & Hudson, New
della maestosa coda di un pavone. Uno stile (Laver 24). Mentre gli abiti da tennis e da York.
elegante, colorato, stravagante ma con classe. golf sono stati a lungo un abbigliamento
Insolito, un po’ fuori le righe ma estremamente casual accettabile, è stato solo negli anni
di tendenza.
23. Hamilton, G. (Regista). (1973). Agente
‘70 che gli stili più atletici sono stati visti
007 - Vivi e lascia morire[Film]. Metro-Gol- come la moda di tutti i giorni.
dwyn-Mayer.

32 CAPITOLO UNO-ə 33
Anni 80 da favola della principessa Diana di Da- te maschili, trovavano vantaggioso vestirsi giro di un anno Chanel è tornato a essere
Negli anni ‘80, l’eccesso e la grandezza vid ed Elizabeth Emanuel esemplificava come se fossero al comando e sicure del- uno dei marchi più alla moda.
erano sinonimo di moda. Dalle spalline da questa tendenza. Maniche a sbuffo, ac- la loro sessualità. Ciò significava giacche Sebbene la tendenza dominante degli
donna ai tailleur da uomo, ai colori e ai mo- cessori oversize come cinture e fiocchi e con spalle molto imbottite, colori vivaci, anni ‘80 fosse più grande è meglio, taffetà
delli audaci per uomini, donne e bambini. riferimenti storici hanno reso dichiarazioni grandi acconciature, accessori audaci e e colori vivaci, altri designer sono emer-
Sono stati un’ esplosione di stile, colori, audaci. Vivienne Westwood ha dato un scarpe a punta e tacchi a spillo. 27 si e hanno creato i propri stili. Per l’abbi-
silhouette audaci e pettinature estrose e tocco in più a questo look con la sua Pira- Come parte di questo movimento verso gliamento da giorno, designer americani
voluminose con l’ utilizzo della permanen- te Collection nel 1981 ed è stato adottato un abbigliamento audace, era importante come Perry Ellis e Ralph Lauren si sono
te. Le tendenze erano molteplici, andava- da band e frequentatori di club a Londra essere visti indossare abiti firmati. L’abito a rivolti a stili classici di abbigliamento ma-
no da collant strappati e giacche da mo- come look “New Romantic” (Hennessy 27). spalle larghe di Thierry Mugler ha appor- schile come blazer, bottoni e maglioni fatti
tociclista, blazer oversize lucidi e gonne Con il passare del decennio, il cosiddetto tato una leggera alterazione al popolare a mano per creare abbigliamento femmi-
puff; e icone di stile come Joan Jett e Joan “power dressing” 28 iniziò a dominare. Ciò look peplo. Tuttavia, anche le personali- nile casualmente elegante .
Collins. ha riflesso un cambiamento nelle donne tà dei designer sono diventate un punto Questi stili arrivarono a rappresentare lo
Quello degli anni 80 è stato uno dei de- che lavorano in posizioni di alto potere e focale della moda nei primi anni ‘80, poi- stile casual americano e furono adottati
cenni più eclettici della moda. usano la moda per essere prese sul se- ché ogni designer ha promosso uno stile come stile “preppy”(Figura 21) negli Stati
rio. Spalle imbottite e accessori audaci distintivo (Hennessy 27). Alcuni di questi Uniti (“preppy” in riferimento alle scuole
• abbigliamento femminile-eccesso componevano questo look; un tipico look marchi guidati dalla personalità includeva- preparatorie d’élite frequentate da adole-
e silhouette audaci a fantasia è visibile nell’abito di Emanuel no Christian Lacroix, Gianni Versace, Jean scenti benestanti).
Un decennio caratterizzato dal suo “vesti- Ungaro. Paul Gaultier e Karl Lagerfeld per Chanel. Lo stile è stato influenzato dallo stile tra-
to di potere”, gli anni ‘80 si sono effettiva- Hennessy scrive, Quest’ultimo ha rilevato la storica casa di dizionale Ivy League e Seven Sisters, così
mente aperti con l’abbigliamento sportivo “Man mano che sempre più donne entra- moda di Chanel nel 1983. Lagerfeld è sta- come l’abito degli aristocratici britannici
alla moda e il morbido stile “New Roman- vano in ambienti di lavoro tradizionalmen- to assunto per aumentare le vendite e nel del primo Novecento (Laver 276). Nel suo
tics” 25. Seguendo la tendenza della fine libro Seven Sisters Style , Rebecca C. Tu-
degli anni ‘70 per l’abbigliamento sportivo ite 29 scrive: “L’interpretazione di Lauren
e incoraggiate da una mania per il fitness, dell’aspetto collegiale non è mai stata un
le donne indossavano sempre più abiti da costume o un travestimento; era un ap-
palestra alla moda nella loro vita quotidia- prezzamento sobrio del buono stile clas-
na. Questo è stato catturato nell’abbiglia- sico” (104). L’abito scozzese di Perry Ellis
mento di Jennifer Beals nel film del 1983 rende omaggio allo stile collegiale di fine
Flashdance 26. anni ‘40 e inizio anni ‘50. Tuite continua a
Moda ispirata all’abbigliamento da ballo, notare che il look è stato interpretato in
tra cui felpe e leggings con spalle scoper- molti modi nel corso del decennio: “La
te, mentre anche i video di esercizi di Jane moda preppy degli anni ‘80 variava da so-
Fonda incoraggiavano questi stili (Figura bria e classica a sgargiante e ironica” (107).
21). Dall’altra parte del mondo, dal Giappone è
Norma Kamali ha continuato a produrre emerso un nuovo tipo di moda scioccan-
abbigliamento sportivo alla moda utiliz- te. De la Haye e Tucker scrivono: “Gli abiti
zando materiali confortevoli come il jersey. degli innovativi designer giapponesi, che
Nel frattempo designer come Donna Ka- hanno continuato a sfilare a Parigi, offriva-
ran e Azzedine Alaïa sono passati all’utiliz- no un’alternativa rigida e spesso sorpren-
zo di tessuti elastici come la Lycra per abiti dente agli stili occidentali” (Laver 277). Stili-
che si adattano al corpo. L’editore Kathryn sti come Rei Kawakubo e Yohji Yamamoto
Hennessy osserva come ciò abbia prodot- di Comme des Garçons hanno utilizzato
to un cambiamento significativo nel modo la decostruzione, proporzioni esagerate
in cui la moda è stata indossata in Fashion: e per trasformare il modo in cui l’abbiglia-
The Ultimate Book of Fashion and Style : “I mento interagiva con il corpo (Hennessey
corpi delle donne ora modellavano i vesti- 400). Ciò ha portato a stili scioccanti che
ti, piuttosto che i vestiti che modellavano il differivano dagli stili tipici del decennio.
corpo” 27. Gli abiti di Donna Karan e Azze- Il loro uso predominante del nero sareb-
dine Alaia mostrano come gli abiti si adat- be continuato nei primi anni ‘90 quando
tano al corpo mentre l’ensemble di Versa- il power dressing degli anni ‘80 iniziò ad
ce è un esempio di come lo sportswear si evolversi verso il minimalismo del decen-
sia fatto strada nell’alta moda. L’ensemble nio successivo.
presenta un pezzo popolare degli anni ot- Un’altra importantissima parentesi di
tanta: un body. moda che codifica gli anni 80 è la nascita
All’inizio degli anni ‘80, continuò lo stile del gruppo di creativi denominato “i sei di
romantico caratterizzato dagli abiti della Anversa”.
prateria degli anni ‘70. L’abito da sposa Dries van Noten, Ann Demeulemeester,

Figura 21. 25. N.d.a. Il movimento è emerso dalla scena 28. N.d.a. Il power dressing rappresenta un Figura 22. adolescenti dallo style preppy negli
dei nightclub di Londra e Birmingham in luoghi insieme di tecniche volte alla valorizzazione anni 80.
come Billy’s e The Blitz. Il movimento New estetica della nostra immagine, che dovrebbe
Romantic era caratterizzato da una moda subito renderci riconoscibili ed iconiche.
sgargiante ed eccentrica. Il power dressing si è sviluppato principal-
26. Lyne, A. (Regista). (1983). Flashdance[Film]. mente nel mondo della moda femminile, sotto
PolyGram Pictures. forma di tailleur strutturati e completi, spesso
27. Hennessey, K. (2012), Fashion: The Ultimate abbinati a decollete a tacco alto.
Book of Costume and Style, Dorling Kindersley, 29. Tuite, R. (2017), Seven Sisters Style: The
Londra. All-American Preppy Look, Rizzoli Universe
Promotional Books, Londra.

34 CAPITOLO UNO-ə 35
Dirk Van Saene, Walter Van Beirendonck, oltre le collezioni che hanno creato e nella popolare per gli uomini con tute e maglie Anni 90
Dirk Bikkembergs e Marina Yee si sono mente dei designer di oggi che hanno gal- sportive. Come le donne, i classici stili col- La moda negli anni ‘90 è stata definita da
tutti diplomati nel 1980-81 presso il Dipar- vanizzato, tra cui Raf Simons, Demna Gva- legiali componevano il look “preppy”. Ciò un ritorno alla moda minimalista, in contra-
timento di Moda della Royal Academy of salia, Haider Ackermann, Kris Van Assche includeva abiti in seersucker, polo con sto con le tendenze più elaborate e appa-
Fine Arts di Anversa. Il collettivo di moda e altri. colletti aperti e maglioni di maglia indossa- riscenti degli anni ‘80.
ha presentato una visione radicale distin- ti sulle spalle. Sia gli uomini che le donne Inoltre alla fine del XX secolo, la moda
ta per la moda durante gli anni ‘80 che ha • abbigliamento maschile-abbiglia- indossavano maglioni a maglia grossa. ha raggiunto il suo aspetto più casual. La
stabilito Anversa come un luogo d’impor- mento sportivo e subculture Tra la metà e la fine degli anni Ottanta, il crescente popolarità della musica rock
tanza notevole per il design della moda. La moda per gli uomini negli anni ‘80 ha power dressing è diventato anche uno sti- alternativa ha influenzato notevolmente
La svolta avvenne nel 1988 quando il grup- seguito in gran parte le tendenze dell’ab- le maschile con il “power suit”. Erano com- l’abbigliamento. Sia gli uomini che le don-
po noleggia un camion e parte per la Lon- bigliamento femminile. Come le donne, pleti gessati a doppio petto con ampi re- ne hanno adottato la moda grunge 31
don Fashion Week con le sue collezioni, c’era una mania per l’abbigliamento da vers. Erano indossati con larghe cravatte e nella prima parte del decennio e jeans e
destando un grandissimo successo. fitness, l’abbigliamento da lavoro classico si complimentavano con il power dressing vestiti larghi e oversize sono diventati un
Nonostante il loro background condiviso americano, gli stili preppy 30 e il “power delle donne. Hugo Boss ha perfezionato must-have.
nel dipartimento di moda della Royal Aca- dressing” (Laver 276). Molti dei grandi questo look con camicie fantasia e ampi
demy di Anversa, gli stili dei sei stilisti sono nomi della moda femminile hanno anche cappotti per completare lo stile. Gli uomini • abbigliamento femminile-dal mini-
decisamente vari. Mentre le sciarpe di tes- iniziato a disegnare moda maschile negli indossavano cravatte dai colori vivaci e gli malismo al glamour chic
suti esotici, i sari con perline e le gonne co- anni ‘80: abiti erano essenziali per i colletti bianchi. Nell’ultimo decennio del ventesimo seco-
lorate di Van Noten si ispirano alle pratiche “Gli anni ‘80 hanno visto anche molti de- Negli anni ottanta sono emersi molti al- lo, la moda ha continuato a muoversi ver-
tradizionali di paesi come l’India, il Maroc- signer espandere le loro gamme per ab- tri stili, molti dei quali dallo “street style”. so uno stile di abbigliamento più casual e
co e l’Egitto, la grafica audace e i design bracciare l’abbigliamento maschile. Questi Il concetto di street style è uno stile che minimalista. Mentre ci sono stati periodi
audaci di Van Beirendonck sono radicati in includevano Mugler (1980), Comme des emerge dal “basso” - da una sottocultura di abbigliamento più formale, il ventesimo
un concetto futuristico di moda che è sia Garçons (1983), Jean-Paul Gaultier (1984) o da un individuo - piuttosto che dalla dif- secolo ha visto in gran parte la moda muo-
teatrale che stimolante. e Karl Lagerfeld (1989).” (Lava 276) fusione “dall’alto verso il basso” di un desi- versi verso uno stile molto più minimalista
Il loro grandissimo successo era dovuto Gaultier ha cercato soprattutto di gioca- gner. Questo tipo di diffusione della moda e casual e alla fine degli anni ottanta, que-
a una combinazione di talento disinibito re con il genere e per tutto il decennio ha si è verificato per diversi decenni, ma molti sto approccio si è diffuso. Alla fine del de-
e marketing esperto. Singolarmente i loro prodotto gonne per uomo, tra gli altri mo- nuovi stili subculturali hanno lasciato il se- cennio, era chiaro che questo approccio al
nomi non si prestavano a un facile rico- delli (Hennessey 395). L’abito della prima gno sia nella moda maschile che in quella vestire era destinato a durare.
noscimento, ma l’ etichetta generale ha collezione di Thierry Mugler mostra un femminile negli anni ‘80. Questi includeva- All’inizio del decennio, la top model dell’al-
catturato l’immaginazione dei media e da movimento verso le spalle larghe degli no stili emersi dalla musica e dalla cultura ta moda ha raggiunto l’apice con modelli
allora ha portato Anversa sulla mappa del- anni Ottanta mentre i motivi Butterick mo- della danza. come Cindy Crawford e Naomi Campbell
la moda internazionale. Tutt’ora vengono strano i motivi ei colori audaci dei cappotti La prima metà degli anni ‘80 ha visto l’a- nella foto di Vogue nel 1990 (Fig. 25). Ka-
ricordati come uno dei gruppi più influenti sportivi da uomo. scesa della moda gotica che si è espan- thryn Hennessey scrive in Fashion: The Ul-
della moda. Nella prima parte del decennio, l’abbiglia- sa sullo stile punk dalla fine degli anni ‘70. timate Book of Costume and Style (2012):
L’eredità dei sei di Anversa sopravvive ben mento sportivo ha continuato ad essere Hennessey scrive: “Sia gli uomini che le “Il fenomeno delle ‘top model’ ha raggiun-
donne indossavano abiti ispirati all’abi- to il suo apice negli anni ‘90 e tra le più
to da lutto vittoriano e al Dracula di Bram celebri c’erano Linda Evangelista, Cin-
Stoker e non passò molto tempo prima dy Crawford, Naomi Campbell e Christy
che questo movimento prendesse le stra- Turlington. Quando questi quattro hanno
de” (405). Uno stile chiave sia per i look sfilato in passerella a braccetto durante la
goth che punk erano gli stivali Dr Martens sfilata Autunno/Inverno 1991 di Versace a
(Hennessey 404-405). Milano, erano più famosi dei vestiti”. (409)
Più tardi nel decennio, l’hip-hop e il rap Mentre il decennio è iniziato con la popo-
hanno dato origine al proprio stile negli larità di questi stili di alta moda e più grandi
Stati Uniti. Gruppi come Run DMC e Bea- della vita degli anni ottanta, la moda si è
stie Boys hanno aperto la strada con il loro spostata rapidamente verso abiti meno
look ispirato a New York. Hennessey nota glamour e più casual.
gli aspetti chiave dei loro stili: I look sportswear degli anni Ottanta sono
“Questi elementi includevano scarpe da proseguiti nei primi anni Novanta con biker
ginnastica bianche della vecchia scuola di shorts, leggings e felpe oversize che con-
Adidas e Puma, jeans affusolati e affusola- tinuano a essere le scelte preferite delle
ti, polo preppy button-down e polo, giac- giovani donne. La prima parte del decen-
che da coach in nylon, felpe con cappuc- nio ha visto anche un revival degli stili degli
cio, catene dorate e cappellini da baseball anni ‘60 e ‘70 come minigonne, e stili punk
indossati ad angolo” (406). (Laver 281).
Run DMC ha abbracciato l’abbigliamen- Il desiderio di abbigliamento vintage ha
to sportivo mentre i Beastie Boys hanno favorito la diffusione di negozi di abbiglia-
sovrapposto le giacche ai jeans affusolati mento di seconda mano utilizzati anche
e slavati. Le scarpe da ginnastica Adidas
30. N.d.a. Termine derivato da giovani, soprat- Figura 23-24. subcultura hip hop anni 80.
erano indossate da entrambi ed erano 31. N.d.a. Movimento giovanile alternativo Figura 25. Cindy Crawford, Tatjana Patitz, Naomi Campbell, Christy Turnington, Linda Evangeli-
tutto in America, che frequentavano costose particolarmente popolari. La loro influen- sorto negli Stati Uniti (in particolare a Seattle) sta-by Peter Lindbergh-1990.
scuole private e che erano convenzionali e za è durata per tutta la fine del decennio, e diffusosi in Europa nell’ultimo decennio del
conservatori nei loro atteggiamenti e compor- nel prossimo e può essere sentita ancora Novecento. In polemica con i valori degli anni
tamenti. Relativo a uno stile di abbigliamento oggi. Ottanta, il g. ripropone alcuni elementi della
caratterizzato soprattutto da abiti classici e cultura hippy (ecologismo, non violenza), uno
aspetto ordinato. stile di vita semplice e un look trasandato. In
campo musicale, il g. ha trovato i suoi maggiori
esponenti nel gruppo dei Nirvana.

36 CAPITOLO UNO-ə 37
per la moda grunge. Uno stile emerso to la popolarità di capi come la felpa con
a Seattle alla fine degli anni ‘80, all’inizio cappuccio e i pantaloni cargo (quest’ulti-
degli anni ‘90, era un look diffuso basato mo ha contribuito a un massiccio ridimen-
su abiti di tutti i giorni come jeans larghi e sionamento del mercato del denim), ren-
consumati, camicie di flanella e stivali Doc dendo i capi un tempo essenziali un capo
Martens. Per le donne, questo includeva essenziale del guardaroba di tutti genera-
anche semplici vestiti sottoveste spesso zioni”. (Laver 284-285)
indossati con stivali pesanti. Nel 1993, il Questo è stato messo in parallelo nell’al-
grunge è arrivato in passerella nella colle- ta moda, poiché designer come Helmut
zione di Marc Jacobs per Perry Ellis (Hen- Lang hanno dato una svolta alla moda su
nessey 412; Figura 26). stili come parka, pantaloni da combatti-
Insieme alla popolarità del grunge, si è mento e altri oggetti indossati da avven-
passati dalla precedente popolarità delle turieri all’aperto (Laver 284). Insieme a
supermodelle a un nuovo tipo di modello questo è arrivata una mossa verso l’ab-
incarnato da Kate Moss. Moss è diventata bigliamento logato. Tommy Hilfiger lo ha
famosa per i suoi servizi fotografici “heroin perfezionato con abbigliamento casual
chic” in luoghi degradati. Hennessey scri- caratterizzato da un marchio pesante (La-
ve: ver 286).
“Era finita con le supermodelle lucide e Con l’avvicinarsi del nuovo millennio, la
sane e con una nuova generazione di moda femminile si è trasformata in uno
modelli fragili, dall’aspetto individuale e stile più bohémien 34 con influenze degli
spesso più giovani. Una nuova frase “he- anni ‘70. Ricami, tessuti misti e influenze
roin chic” descriveva le impostazioni di de- orientali tornano di moda. (Figura 27)
grado per i servizi di moda presentati nelle De la Haye e Tucker scrivono:
riviste. Uno stile così trasandato non si ad- “Dal 1996 alla fine del decennio, il look
diceva alla personalità delle supermodelle bohémien è diventato la tendenza domi-
e gli stilisti hanno deciso di rendere gli abiti nante nell’abbigliamento femminile a tutti
ancora una volta protagonisti dello spetta- i livelli di mercato, incorporando i ricami
colo” (409). etnici adattati del designer belga Dries
Il look casual grunge non funzionava con Van Noten, l’audace senso del colore del
il glamour delle supermodelle, mentre la giovane designer britannico Matthew Wil-
magrezza e la delicatezza di Moss esalta- liamson e le miscele irriverenti di tessuti di
vano l’aspetto trasandato che era popola- case di design milanesi come Marni e Fen-
re nei primi anni novanta. di”. (Lava 288)
A metà degli anni novanta, gli stili sono tor- Con i nuovi stili casual e bohémien arriva-
nati ad essere più femminili. Gli abiti sot- rono i jeans a vita bassa e i crop-top, che
toveste incarnavano il look minimalista in sarebbero stati il ​​segno distintivo del pros-
questo periodo. Le versioni setose erano simo decennio.
indossate come abiti da cerimonia mentre
un look da giorno popolare era un vestito • abbigliamento maschile-moda ca-
sottoveste sopra una t-shirt bianca. L’a- sual e forte influenza della musica
spetto da “scolaretta sexy” come si vede Come l’abbigliamento femminile, negli
in film come Clueless 32 e più tardi nel anni ‘90 anche l’abbigliamento maschile
decennio nel video musicale “...Baby One è diventato sempre più casual. Jeans e
More Time”33 di Britney Spears è diventa- camicie fuori dai pantaloni sono diventati
to popolare durante la metà del decennio. l’abbigliamento casual tipico come ten-
Maglioni sottodimensionati, t-shirt baby denze della musica come stili influenzati
doll e calzini alti fino al ginocchio compo- dal grunge, dall’hip-hop e dal Britpop per
nevano questo look che veniva indossato tutto il decennio.
dalle giovani donne. Nella prima parte del decennio, l’influenza
Con il passare del decennio, lo stile casual sartoriale di gruppi grunge come Nirvana
è rimasto. Stili utilitaristici come i pantaloni e Pearl Jam pervase. Il look era semplice:
cargo e le felpe di The Gap sono diventati una camicia di flanella oversize, a volte
popolari per l’uso quotidiano. Nota di Amy indossata sopra una t-shirt, e jeans. Altri
de la Haye e Andrew Tucker in Costume stili grunge includevano berretti, t-shirt di
and Fashion: A Concise History: band, maglioni lavorati a maglia con motivi
“Il rivenditore americano The Gap, fondato e scarpe Converse. Kurt Cobain dei Nirva-
a San Francisco nel 1969, ha universalizza- na ha incarnato il look con buchi nei jeans

32. Heckerling, A.(regista). (1995). Clueless Figura 26. Marc Jacobs, tra il 1992 e il 1993, mostrò per la prima volta al mondo la sua storica Figura 27. Lisa Bonet, icona dello stile Boho. 34. N.d.a. Stile che comprende tessuti fluidi,
[Film]. Paramount Pictures. collezione grunge, la linea che gli costò il licenziamento da Perry Ellis e che gli valse l’appellativo di linee morbide e silhouette femminili per le
33. Spears, B.(autore). (1999). ...Baby One More “guru del grunge”. donne, con preferenza per indumenti come
Time [Album]. Jive Records. gonne floreali a balze. Esempi di stile bohémien
sono anche camicette ikat o paisley abbinate
a jeans tagliati per le donne o camicie vintage
button-down per gli uomini.

38 CAPITOLO UNO-ə 39
e maglioni cardigan (Figura 28). L’aspetto blu scuro e camicie Oxford 37 che hanno Anni 2000 zioni durante il decennio. incarnato questo aspetto all’inizio e alla
generale era spettinato e poteva essere continuato ad essere popolari fino alla fine Con l’inizio del nuovo millennio, la moda Nella prima parte del decennio, il look metà degli anni 2000.
acquistato di seconda mano in un negozio del decennio. ha continuato in gran parte lungo la stes- bohémien (o boho) ha preso piede come Durante la prima metà del decennio, la pel-
dell’usato. Sebbene sia diventata una ten- Più tardi nel decennio, i jeans furono af- sa traiettoria iniziata alla fine degli anni ‘90. una versione più sofisticata del look grun- le era in voga. Piccole minigonne, spesso
denza della moda, è nata dal desiderio di fiancati dai pantaloni kaki come opzione Tuttavia, all’indomani degli attacchi dell’11 ge degli anni novanta. Mentre il grunge en- in denim, potrebbero essere indossate
non impegnarsi affatto con la moda. popolare per gli uomini. Uno stile “vestito settembre 2001, la moda è tornata al con- fatizzava l’aspetto trasandato e consuma- con stivali Ugg. Beyoncé ha scelto questo
Verso la metà degli anni novanta, il grunge casual” è emerso quando jeans e pantalo- servatorismo. Con l’avvento delle nuove to degli abiti di seconda mano, gli stili boho look a una festa del Superbowl nel 2004.
iniziò a perdere popolarità, ma l’approccio ni color cachi sono stati indossati con bla- tecnologie, la moda si è diffusa rapida- utilizzavano invece stili vintage di seconda I jeans a vita ultra bassa (Figura 29) erano
casual alla moda rimase. Altri stili di musi- zer e camicie per un look formale ibrido. I mente e le celebrità hanno svolto un ruolo mano. In Fashion: The Ultimate Book of accompagnati da camicie attillate e taglia-
ca, tra cui hip-hop e rap, hanno continuato personaggi di Dawson’s Creek 38 hanno chiave nelle scelte dei consumatori poiché Costume and Style , scrive Kathryn Hen- te per mostrare l’ombelico.
a influenzare la moda durante questo pe- caratterizzato il look ampio della fine degli le immagini vengono condivise istantane- nessey (2012), Nel 2005, Roland Mouret ha presentato
riodo. Gli stili popolari che ne derivarono anni Novanta mentre Brad Pitt ha abbrac- amente su Internet. “Invece di perlustrare i negozi di seconda il suo Galaxy Dress che è diventato rapi-
includevano prevalentemente abbiglia- ciato il look casual color cachi e maglietta Mentre gli stili popolari sono cambiati nel mano alla ricerca di maglioni oversize lo- damente un pilastro delle celebrità. L’a-
mento sportivo, inclusi berretti e giacche bianca. Nel 1998, The Gap pubblicizzava corso degli anni, un articolo è rimasto on- gori e attrezzatura militare in eccedenza, i bito presentava una silhouette femminile
da baseball, pantaloncini da basket, tute pantaloni color cachi per uomini e donne nipresente per tutto il decennio: i jeans in bohos sono andati in costose boutique di con scollo quadrato, vita stretta e gonna
e felpe con cappuccio, ma anche camicie in uno spot sorprendente. In questo pe- denim. abbigliamento. A Parigi si chiamava bobo, a tubino sotto il ginocchio. Una cerniera a
di flanella riprese dal grunge. De la Haye e riodo, anche le camicie fuori dai pantaloni che stava per borghese-bohème, sottin- tutta lunghezza lungo la parte posteriore
Tucker notano la connessione tra l’abbi- divennero la norma, mentre c’era anche un • abbigliamento femminile- vita bas- tendendo che era un’ostentazione dei so- del vestito dall’alto verso l’orlo ha aumen-
gliamento sportivo e gli stili più casual del ritorno a designer come Ralph Lauren e sa e avvento del fast fashion cialisti champagne borghesi”. (412) tato il sex appeal e l’abito lusinghiero che
decennio scrivendo: Calvin Klein. All’inizio del millennio, la moda guardava Questi stili vintage sono stati spesso me- abbraccia la figura è diventato immedia-
“La prevalenza dell’abbigliamento spor- al futuro, poiché la tecnologia iniziava a scolati con pezzi di design e di alta moda tamente un successo ed è stato copiato
tivo urbano nell’abbigliamento maschile vedere il rapido sviluppo che avrebbe por- per completare il look. Sienna Miller ha sulla strada principale.
può anche essere direttamente correlata tato all’uso diffuso di smartphone e social
all’approccio sempre più informale all’ab- media entro la fine del decennio. L’enfasi
bigliamento da lavoro. Jeans e felpe sono sulla nuova tecnologia ha ispirato la moda
diventati accettabili durante la metà degli con argenti metallici, neri e l’uso di cinghie
anni novanta in tutti i settori tranne quelli e cinture per creare un look Matrix 39 . Le
più formali, poiché l’abbigliamento da ve- passerelle della primavera e dell’autun-
nerdì ha iniziato a estendere la sua influen- no 2001 sono state dominate dall’uso del
za per tutta la settimana”. (Lava 285) nero, con stilisti come Balenciaga, Yves
La moda maschile nel suo insieme era Saint Laurent Rive Gauche e Calvin Klein
semplicemente più casual, consentendo che hanno utilizzato il nero quasi esclusi-
all’abbigliamento sportivo di diventare più vamente in Autunno 2001 (Brillson). L’uso
accettabile per l’uso quotidiano. di pelle, trench e cinturini ha contribuito a
Anche altre sottoculture hanno fortemen- uno stile che ha aperto la strada verso una
te influenzato la moda nel corso del de- nuova era di tecnologia e innovazione.
cennio. Il movimento Britpop 35 nella mu- Tuttavia, dopo gli eventi dell’11 settembre e
sica ha portato a un revival degli stili Mod la crisi dei mutui del 2001, la moda è tor-
degli anni ‘60, mentre rave e clubwear nata al conservatorismo. Soprattutto in
includevano abbigliamento sportivo retrò. America, questo ha segnato l’ascesa dei
Will Smith ha indossato colori e fantasie jeans per ogni occasione. Questo è rima-
brillanti e bizzarre su The Fresh Prince of sto vero per tutto il decennio, tuttavia, lo
Bel-Air 36 insieme a vestiti influenzati dagli stile dominante è cambiato nel corso degli
stili hip-hop. anni. All’inizio degli anni 2000, i jeans a vita
Dall’altra parte, lo stile preppy è continua- bassa e svasati erano prevalenti, mentre
to dagli anni ‘80, con pantaloni kaki, blazer verso la metà degli anni 2000, i jeans bo-
otcut 40 erano diventati più popolari. Du-
rante questo periodo, True Religion e 7 for
all Mankind erano marchi di denim di base.
I jeans sono stati persino indossati sul tap-
peto rosso con True Religion, un’opzione
popolare scelta da Jessica Alba. Nel 2005
sono stati introdotti i jeans attillati, che era-
no all’ordine del giorno nel 2006. I jeans
strappati, sfilacciati o usurati di proposito
erano un segno distintivo dell’epoca e i
jeans sono stati accettati come abbiglia-
mento appropriato in quasi tutte le situa-

Figura 28. Kurt Cobain, massimo rappresen- 35. N.d.a. Varietà di musica pop inglese in voga colore bianco. Si forma così una quadrettatura 39. Wachowski, L. (regista), (1999), The Matrix[- Figura 29. l’attrice Devon Aoki nel 2002.
tante del Grunge. negli anni Novanta del Novecento, caratterizza- leggera al tatto, effetto che distingue l’Oxford film], Warner Bros., Village Roadshow Pictures,
ta dal recupero di linee melodiche tipiche delle dagli altri tessuti. Groucho II Film Partnership, Silver Pictures.
canzoni degli anni Sessanta e in particolare dei 38. Kevin Williamson (autore), (1998-2003), 40. N.d.a. Jeans più largo in fondo rispetto al
Beatles. Dawson’s Creek[serie tv], Sony Pictures Enter- ginocchio. I produttori considerano un’apertura
36. Andy e Susan Borowitz(autori), (1990- tainment. della gamba compresa tra 17 e 20 “ per questo
1996), The Fresh Prince of Bel-Air[serie tv], tipo di modello.
NBC Studios, Warner Bros. Television.
37. N.d.a. camicia creata con filati di cotone
puro intrecciati a cestino. Un effetto che viene
esaltato dall’uso di più fili sottili e colorati per
l’ordito e un filo di trama grosso e morbido, di

40 CAPITOLO UNO-ə 41
moda attraverso la tecnologia, dalla condi- rock ha visto l’ascesa di jeans skinny da ni hanno emulato gli stili visti su musicisti,
visione istantanea di look di celebrità onli- uomo, t-shirt di band con blazer, unghie star della TV e del cinema e persino star
ne o attraverso l’e-commerce, ha aumen- nere, cravatte sottili e frangia laterale che dei reality. De La Haye e Tucker scrittura in
tato le istanze di copie a prezzi accessibili. copre parte del viso. Questo è stato inizial- Costume e Moda , “La straordinaria poten-
Le celebrità hanno svolto un ruolo enorme mente ispirato nella prima parte del de- za della celebrità per modellare le scelte
nelle scelte dei consumatori, mentre le co- cennio da band come The Strokes e The dei consumatori è stata una caratteristica
pie di alta moda degli stili di design sono Libertines il cui stile è stato intrecciato con notevole del 21 ° secolo” (296).
state prodotte rapidamente ed a buon la moda attraverso lo stilista Dior Homme Per alcuni marchi, questo era nel bene e
mercato per le masse. Hedi Slimane (Gallagher). Slimane, ispira- nel male. Nella prima parte del decennio,
Figura 30. Tuta Juicy in velluto di tendenza tosi alla musica indie, predilige pantaloni Burberry ha visto la sua reputazione cade-
negli anni 2000. • abbigliamento maschile- l’afferma- slim fit con blazer, cravatte sottili e capelli re nel Regno Unito quando l’iconico asse-
zione dello sportswear in disordine. Nella parte centrale del de- gno si è diffuso tra la classe operaia “Cha-
Come l’abbigliamento femminile, l’abbi- cennio, questo includeva anche le giacche vs” (Bothwell). Questo ha raggiunto il picco
gliamento maschile all’inizio degli anni ussari ispirate ai Libertines e indossate nel 2002, quando la star della soap opera
2000 guardava al futuro per trovare ispi- con i jeans da uomini e donne soprattutto Danniella Westbrook è stata vista indos-
razione. Gli stili futuristici per gli uomini in- in Gran Bretagna. Nel 2007, le preferenze sare un capo a quadri Burberry dalla testa
cludevano una dominanza del nero con al- stilistiche di Slimane venivano adottate ai piedi. Poco prima, Christopher Bailey
cune aggiunte d’argento, trench e occhiali da negozi di alta moda come Zara e H&M era stato assunto come direttore creativo
da sole squadrati e sottili. Tuttavia, dopo (Gallagher). e aveva iniziato a riportare l’iconico check
l’11 settembre, anche la moda maschile è L’influenza delle celebrità è stata una sotto il controllo di Burberry e alla fine del
tornata a vestire in modo più conservativo storia per tutto il decennio per uomini e decennio, l’influenza dell’etichetta era tor-
con lo sportswear come stile dominante. donne, adulti, giovani e bambini. Gli uomi- nata (Fig. 7).
Ciò includeva tute da ginnastica, polo (a
volte a strati o con il colletto aperto), pan-
taloni cargo e magliette da rugby.
A metà del decennio, sono emersi stili re-
trò ispirati agli anni ‘60 ispirati alle band
indie-pop britanniche. Lo smart casual era
accettabile per l’abbigliamento da lavoro a
questo punto poiché la moda continuava
verso una traiettoria più informale. Più tardi
nel decennio, ci fu un revival degli anni ‘50
e ‘80 con giacche in pelle e abiti slim-fit.
Uno dei marchi che definiscono la prima
metà degli anni 2000 sia per gli uomini
che per le donne era Ed Hardy. Abbrac-
Mentre il Galaxy Dress era un esempio di à-porter primavera 2008 di Alexander cesso ha portato H&M a collaborare con ciate dalle celebrità, le t-shirt decorate
un oggetto “It”, il decennio era dissemina- McQueen presentava look femminili ispi- altri stilisti di alta moda nel corso degli anni con l’arte ispirata ai tatuaggi e il logo di
to di vari oggetti It che tutti i set alla moda rati agli anni Quaranta, mentre la primave- con altri rivenditori come Target seguen- Ed Hardy non potevano essere evitate. A
avevano. Gli articoli del decennio includo- ra 2009 di Marc Jacobs evocava abiti da do l’esempio. completare l’abbigliamento di Ed Hardy
no i cappelli da camionista Von Dutch, la festa degli anni Ottanta. L’ascesa del fast fashion è stata aiutata c’erano i cappelli da camionista Von Dutch
tuta in velluto Juicy Couture (Figura 30), gli I designer hanno persino collaborato con i dalla vendita al dettaglio online. Amy De La che sono stati visti su celebrità come Ju-
stivali Ugg e la borsa baguette, tra gli altri. rivenditori di fast fashion per offrire ai con- Haye e Andrew Tucker scrivono in Costu- stin Timberlake, Ashton Kutcher, Britney
Più tardi nel decennio, l’abbigliamento fat- sumatori versioni convenienti dei loro mo- me e Moda, Spears e Paris Hilton, rendendolo un capo
to a mano è aumentato in popolarità. Con delli. Nel novembre 2004, H&M ha lanciato “Tra il 2006 e il 2011 le vendite internazio- indispensabile per diversi anni nella parte
radici nel look boho-chic dei primi anni la sua prima collaborazione di designer nali di moda online sono aumentate del centrale del decennio.
2000, l’ascesa ha coinciso con il crollo fi- con Karl Lagerfeld. I pezzi a prezzi acces- 152%, notevolmente incrementate dai Più tardi nel decennio, sono emerse due
nanziario del 2008. Hennessey spiega, sibili sono stati un successo immediato e nuovi siti web transazionali dei negozi di distinte sottoculture musicali che hanno
“Rispecchiando la tendenza boho, c’era un per lo più esauriti il ​​primo giorno con sor- lusso, mentre le applicazioni di moda sugli influenzato la moda maschile: lo stile gan-
interesse generale per tutte le cose folk e presa sia di H&M che dello stesso Lager- smartphone facilitano gli acquisti in movi- gster ispirato al rap (Figura 31) e la scena
artigianali. Quando le ragazze di tendenza feld. All’epoca, il direttore del marketing mento”. (Lava 294) ispirata all’indie o stile emo. Il look da gan-
professavano il loro amore per il lavoro a di H&M Jörgen Andersson ha dichiarato Dall’abbigliamento ispirato alla tecnologia gster includeva baggie, jeans a gamba
maglia, i maglioni fatti in casa sono diven- a WWD : “Operiamo in questo business a cavallo del millennio alla condivisione larga, maglie da basket, piumini e gilet, oc-
tati molto di moda” (412). da circa 60 anni e non abbiamo mai visto delle tendenze attraverso i social media chiali da sole “ingombranti” e Air Jordan.
Accanto a questo negli ultimi anni di un de- niente di simile” (Truly Fast Fashion). La fre- alla vendita di moda online, la storia della Sebbene sia stato ispirato da rapper neri e
cennio, c’è stato un ritorno alle silhouette nesia è stata vista in tutti i negozi negli Stati moda negli anni 2000 è stata legata alla artisti hip-hop, il look è stato copiato anche
strutturate degli anni ‘40 e ‘80, vita stretta Uniti e in Europa con alcuni negozi che si tecnologia dall’inizio alla fine. da ricchi uomini bianchi.
e spalline (Laver 293). La collezione prêt- sono esauriti in meno di 20 minuti. Il suc- Nel corso del decennio, la diffusione della Dall’altra parte dello spettro, il look indie

Figura 31. Gruppo musicale Outlawz.

42 CAPITOLO UNO-ə 43
CAPITOLO
DUE
Evoluzione del fenomeno
genderless a livello
sociologico

44 CAPITOLO DUE-ə 45
2.1 la produzione della matrice di sono piuttosto lontani dal potersi definire “post-genere”.
Nessuno e nessuna di noi, quando viene a questo mondo, sceglie
genere etero da parte della società il proprio genere. Il genere, piuttosto, è ciò che ci trascende, e che
ci definisce.
L’appartenenza ad un dato genere nella società indica il modo in Nei termini di “assegnazione di genere” – e con questo concet-
cui ci si aspetta che agiamo, parliamo, vestiamo, ci acconciamo to mi riferisco a tutte quelle modalità attraverso le quali veniamo
e ci comportiamo in base al sesso assegnato. Ad esempio, ci si interpellati attraverso un nome, innanzitutto, un nome riconosci-
aspetta generalmente che le ragazze e le donne si vestano in bilmente maschile o femminile, e “genderizzati” molto, molto pri-
modi tipicamente femminili e siano educate, accomodanti e edu- ma di capire in che modo il genere agisca su di noi, dandoci una
cate. In genere ci si aspetta che gli uomini siano forti, aggressivi e forma, dando un senso al nostro corpo, e anche molto prima della
audaci. nostra capacità di fare il genere, in modi che si possono anche
Sebbene quindi la maggior parte delle persone nasca maschio scegliere.
o femmina, vengono insegnate loro norme e comportamenti ap- Con “performatività del genere” al modo in cui il potere del discor-
propriati, incluso il modo in cui dovrebbero interagire con altri del- so e delle istituzioni ci condiziona, vincolandoci e mettendoci in
lo stesso sesso o di sesso opposto all’interno delle famiglie, delle relazione con ciò che poi definiamo “le nostre azioni” e “le nostre
comunità e dei luoghi di lavoro. Quando individui o gruppi non “si convinzioni”.
adattano” alle norme di genere stabilite, spesso devono affronta- La società in cui viviamo si limita a costringere l’umano all’interno
re stigma, pratiche discriminatorie o esclusione sociale, tutte cose di una cornice prettamente eterosessuale. La matrice eteroses-
che incidono negativamente sulla salute. suale al di fuori della quale non saremmo propriamente in grado
Sorge quindi una domanda naturale: la rottura del binarismo di di concepire il genere che ci viene imposto, così come quello che
genere è davvero così mostruosa, così spaventosa, da essere ci scegliamo.
ritenuta impossibile per definizione ed essere euristicamente Con “matrice eterosessuale” possiamo intendere ciò che Judith
esclusa da qualsiasi tentativo di pensare il genere? Butler illustrò in Gender Trouble, alle origini del pensiero queer:
Il genere è dato per scontato dalla società, tanto quanto tenuto una griglia di intelligibilità culturale attraverso cui i corpi, i generi
fortemente sotto controllo. Esso era, e in parte lo è ancora, con- e i desideri vengono naturalizzati […] un modello discorsivo epi-
siderato una manifestazione naturale del sesso o una certezza stemico di intelligibilità di genere che presuppone che i corpi, per
culturale che nessuno poteva sperare di modificare. essere coerenti e avere senso, debbano avere un sesso stabile
La società capitalista in cui viviamo, lo stato, il mercato, nascono espresso attraverso un genere stabile […] e attraverso la pratica
dal presupposto che la riproduzione di uomini e donne persista, obbligatoria dell’eterosessualità (p. 32).
questo è possibile grazie alle relazioni a base eterosessuale. Il Traducendo, con “matrice eterosessuale” si intende ciò che ci ren-
concetto è analiticamente spiegato anche da Friedrich Engels in de fin dall’inizio tutte e tutti uomini e donne cisgenere; che preve-
Origine della famiglia, della proprietà privata e dello Stato, dove de rigidi e binari percorsi medici e giuridici per chiunque voglia
scrive che “secondo la concezione materialistica, il momento transitare da un genere all’altro. L’eterosessualità, in altre parole,
determinante della storia […] è la produzione e riproduzione del- è la matrice di ciò che chiamiamo genere, di tutti i generi. Que-
la vita immediata”, tra cui “la produzione degli uomini stessi”. Ciò sta eteronormatività è applicata fin dai primi momenti, quando ad
non è concepibile se non a partire dal concetto di eterosessuali- esempio gli adulti incentivano i bambini a seguire un determinato
tà. Mario Mieli conferma l’assunto, scrivendo che l’eterosessualità comportamento attraverso premi e punizioni, scoraggiando quelli
è addirittura “sottostrutturale”: “alla base dell’economia si cela la ritenuti impropri e immorali, instaurando il meccanismo dello ste-
sessualità” (p. 208). reotipo. Questo è frutto di una cultura monodirezionale che si ma-
La violenza normativa che quindi stabilisce come presupposto nifesta per l’appunto già nell’infanzia con articoli ricreativi, come i
naturale l’eterosessualità, sulla base della riproduzione della spe- giocattoli o per parlare di moda i grembiuli scolastici, binari: rosa
cie, va a implicitamente incarcerare la natura di genere degli indi- per le femmine, azzurro per i maschi.
vidui che non appartengono a questo gruppo. Il soggetto o la moltitudine di soggetti nel corso del tempo, a que-
Viviamo in un mondo in cui “il genere” resta un asse portante, ana- sto punto, si trovano dinnanzi a un bivio che ha subìto nel corso dei
litico, critico, e politico. Un mondo che è costantemente prodotto secoli e dei decenni un processo di inversione e di trasposizione
dalle differenze di genere, e che in quanto tale costantemente per quanto concerne le due strade possibili: l’essere attivi o pas-
produce differenze di genere, in modi che sono spesso indiscer- sivi di fronte alla gerarchizzazione, alla stereotipizzazione e alla
nibili dalla produzione delle disuguaglianze di genere 41. successiva stigmatizzazione. Possiamo individuare tre modalità
Il nostro mondo, i nostri modi di vivere, i modi in cui veniamo per- di reazione: il silenzio, l’attuare tecniche di neutralizzazione, volte
cepiti dagli altri, così come quelli in cui percepiamo noi stesse, in genere alla giustificazione, come accade soprattutto nei casi

41. N.d.a. Definibile come il divario che esiste in alcune società tra uomini
e donne in almeno quattro ambiti: economia, educazione, politica, salute.
Il grande divario nato tra uomini e donne nasce dallo storico paragone
tra i due sessi, che ha sempre visto attribuire all’uomo capacità superiori
rispetto a quelle della donna, dalle prestazioni fisiche a quelle intellettive,
relegando a un ruolo inferiore nella società, nonostante non vi sia alcuna
evidenza scientifica alla base di questa credenza.

46 CAPITOLO DUE-ə 47
di devianza sociale, e la formazione di reti sono soddisfare le aspettative di potere e cietà e affermano che i ruoli vengono ap- bambino, ad esempio nel caso di persone
di aiuto comune tra gruppi stigmatizzati, controllo del ruolo di genere. presi, possono anche essere disimparati e “intersessuali” 43). Questa è comunque
omogenei o eterogenei. che se ne possono creare nuovi e diversi. una caratteristica che nel tempo può esse-
Quello a cui si aspira in futuro e per cui sta 2.2.1 Ruoli di genere tradizionali e pro- re cambiata : nel caso di persone transes-
emergendo in maniera preponderante la spettive suali, che nascono con le caratteristiche
moda genderless è un mondo in cui le dif- I ruoli di genere sono i ruoli che uomini e
2.3 La differenza tra sessuali di un sesso e l’identità di genere
ferenze di genere sono dissolte, non occu- donne ci si aspetta che occupino in base al genere e sesso dell’altro, vengono eseguiti interventi di
pano più alcun ruolo nelle relazioni sociali, loro sesso. In passato e tradizionalmente, riassegnazione del sesso. Ciò include un
in quelle sentimentali, sessuali, economi- molte società occidentali hanno affidato biologico cambiamento degli organi sessuali e la
che, lavorative, o parentali. Un mondo in alle donne lavori di protezione e accudi- somministrazione di ormoni.
cui “il genere”, innanzitutto, non occupa più mento. Dunque, la visione tradizionale del È comune che le persone confondano Il genere è un costrutto sociale, psicologi-
alcun ruolo nei processi di soggettivazio- ruolo di genere femminile prevede che sesso, genere e identità di genere. Ma in co e culturale e si sviluppa nel processo di
ne, psichici e corporei. le donne si comportino in maniera ac- realtà sono concetti diversi. socializzazione. Società e culture diverse
Il discorso post-genere funziona dunque comodante e sensibile. Per esempio, un Il termine genere apparse per la prima possono quindi avere differenti concezio-
come un potente dispositivo di naturaliz- tradizionale ruolo di genere femminile era volta nel campo della sessuologia negli ni di ciò che è “maschile” o “femminile”. Le
zazione delle diseguaglianze di genere, prendersi cura della famiglia lavorando a anni cinquanta, grazie ai trattati di John società creano norme e aspettative rela-
volto a farle apparire – semplicemente tempo pieno all’interno della casa, piutto- Money, psicologo e Robert J. Stoller, psi- tive al genere, e questi vengono appresi
come differenze. Il suo effetto principale è sto che accettare un impiego al di fuori di coanalista. Il primo ad utilizzarlo fu Money, nel corso della vita delle persone, anche in
quello di rendere il genere – e tutto ciò che essa. Gli uomini, invece, erano visti tradi- con accezione quasi negativa, tant’è che famiglia, a scuola, attraverso i media. Tutte
esso implica in termini di soggettivazione zionalmente nel ruolo di leader. La visione con il termine gender role lui definiva quei queste influenze impongono determinati
e di relazione – una componente “natura- tradizionale del ruolo di genere maschile, comportamenti e modi legati al sesso in ruoli e modelli di comportamento a tutti
le” delle società contemporanee. pertanto, suggeriva che gli uomini doves- persone con disfunzioni sessuali 41. Suc- all’interno della società. Le norme di gene-
sero essere i capi delle loro famiglie prov- cessivamente a fine anni sessanta, Robert re - spesso limitate alle nozioni di masco-
vedendo finanziariamente alla famiglia e J. Stoller, nel suo saggio “o Sex and Gen- linità e femminilità - cambiano nel tempo,
2.2 Ruoli di genere prendendo importanti decisioni familiari. der: On the Development of Masculinity ma di solito si basano su un ordine etero-
Sebbene queste opinioni rimangano do- and Femininity” mette a paragone “sesso” normativo che stabilisce che ci sono due
I ruoli di genere sono i comportamenti che e “genere” e li distingue. La definizione di
minanti in molte sfere della società, pro- sessi (generi) e sono attratti l’uno dall’altro.
uomini e donne esibiscono nell’ambito Stoller non prende in considerazione solo
spettive alternative sulle credenze tradi- Le persone che non sembrano rientrare in
pubblico e privato. Sono le aspettative so- fattori naturali e legati alla nascita per in-
zionali sui ruoli di genere hanno ottenuto questa nozione binaria di genere spesso
cioculturali che si applicano agli individui quadrare il genere, bensì allarga la sua
un sostegno crescente nel ventunesimo soffrono di esclusione, discriminazione e
sulla base della loro assegnazione a una analisi a fattori sociali, culturali, mentre è
secolo. Diverse discipline si sono interes- violenza.
categoria sessuale (maschio o femmina). unicamente il sesso che rimane legato alla
sate al tema e qui di seguito vengono ri- L’identità di genere è come ci si sente
Ruoli di genere possono essere concet- biologia. 42
portate diverse prospettive. dentro, a livello di essenza più profonda,
tualizzati quindi come aspettative com- Lo studioso americano declina quindi il
Una prospettiva ambientale sui ruoli di si trasmette da come attraverso l’abbiglia-
portamentali basate sul sesso biologico. genere come “l’insieme complesso di
genere suggerisce che i ruoli di genere mento, il comportamento, i sentimenti e
I ruoli di genere si trasmettono di genera- “comportamenti, sensazioni, pensieri e
vengono creati dalle interazioni tra gli in- l’aspetto personale.
zione in generazione. Dall’età di tre anni, i fantasie che sono legate ai sessi e tuttavia
dividui, le comunità e i loro ambienti. Cioè, Come apprendiamo da queste definizioni,
bambini possono iniziare a prendere co- non hanno connotazioni biologiche pri-
come le interazioni tra individui svolgono il genere non è necessariamente definito
scienza delle differenze tra ragazze e ra- marie” (cit. in Glover e Kaplan xx)
un ruolo nella costruzione dei ruoli di ge- dal sesso biologico: il genere di una per-
gazzi in base alle azioni dei genitori e alla Nel momento in cui quindi si definisce il
nere, allo stesso modo lo hanno anche gli sona può corrispondere o meno con esso.
natura del loro ambiente. Tradizionalmen- termine “sesso”, ci si rapporta alla biologia,
ambienti fisici e sociali all’interno dei quali Il genere riguarda più l’identità e come ci
te, affinché gli uomini siano maschili, ci si e quando si parla di differenze sessuali,
le persone operano. sentiamo riguardo a noi stessi. Le persone
aspetta che mostrino attributi come forza, si può quindi far riferimento a differenze
Sul fronte opposto, la prospettiva biologi- possono autoidentificarsi come maschio,
potere e competitività e mostrino meno genetiche, al fatto cioè che una donna ha
ca suggerisce invece che le donne hanno femmina, transgender, altro o nessuno
apertamente emozioni e affetto (special- i cromosomi XX mentre l’uomo i cromoso-
una naturale affinità con il ruolo di genere (indeterminato/non specificato). Le perso-
mente verso gli altri uomini). Lo stress (o mi XY, o alla presenza di determinati organi
considerato femminile e che gli uomini ne che non si identificano come maschi o
discrepanza) legato al ruolo di genere si riproduttivi interni e esterni. Quando inve-
hanno una naturale affinità al ruolo di ge- femmine sono spesso raggruppate sotto
verifica quando gli individui sentono di de- ce si usa il termine “genere”, ci si riferisce
nere maschile. La prospettiva biologica, i termini generici “non binari” o “gender-
viare dal loro ruolo di genere prescritto. Sia alla cultura e alla socializzazione.
tuttavia, non suggerisce che un ruolo val- queer” 44, ma la gamma di identificazioni
i ruoli di genere che lo stress del ruolo di Più nello specifico ad oggi giungiamo alle
ga intrinsecamente di più di un altro ruolo. di genere è in realtà illimitata.
genere sono stati associati agli atteggia- seguenti definizioni esaustive:
La prospettiva sociologica sui ruoli di ge- L’identità di genere non è infatti confina-
menti dell’immagine corporea negli uo- Il sesso si riferisce alle differenze biologi-
nere, verso cui in questi anni ci si sta sem- ta a un binario (ragazza/donna, ragazzo/
mini. In generale, gli uomini che sposano che tra maschi e femmine (ad es. gonadi,
pre di più rivolgendo, suggerisce invece uomo) né è statica; esiste lungo un conti-
un’ideologia più tradizionale sui ruoli ma- organi sessuali, cromosomi, ormoni). Esso
che i ruoli maschili e femminili non sono nuum e può cambiare nel tempo. C’è una
schili riferiscono un maggiore desiderio viene solitamente assegnato alla nascita
necessariamente collegati alle caratteristi- notevole diversità nel modo in cui individui
di muscolosità e possono ritenere che il (ci sono esempi in cui viene assegnato in
che biologiche. I sociologi infatti studiano i e gruppi comprendono, sperimentano ed
raggiungimento dell’ideale mesomorfico seguito, quando le caratteristiche sessua-
significati e i valori diversi che i ruoli di ge- esprimono il genere attraverso i ruoli che
sia un meccanismo attraverso il quale pos- li non indicano chiaramente il sesso del
nere maschile e femminile hanno nella so- assumono, le aspettative riposte su di loro,

41. John Money, PhD, su thefreelibrary.com, 43. N.d.a. Si fa riferimento ad una condizione Figura 32. Icone di genere.
Society for the Scientific Study of Sexuality. in cui una persona presenta, sin dalla nascita,
URL consultato il 21 gennaio 2022. caratteri sessuali che non rientrano nella tradi-
42. Stoller, R. J., (1994), Sex and Gender: the zionale classificazione di maschile e femminile.
development of Masculinity and Femininity, Tali elementi possono riguardare sia aspetti
Routege. prettamente genetici, quali cromosomi, marker
genetici, ormoni, piuttosto che aspetti esteriori
evidenti quali gli organi riproduttivi, i genitali o
le caratteristiche sessuali secondarie come il
seno, la barba o la peluria, che comunemente
ci aiutano a classificare una persona in un
determinato sesso.

48 CAPITOLO DUE-ə 49
le relazioni con gli altri e le complesse mo- (Demaria 165). 46
dalità con cui il genere è istituzionalizzato
nella società. Questo paragrafo è stato fatto non per
Il genere è profondamente personale per cavalcare una nuova tendenza, ma per-
ogni individuo: alcune persone ricono- ché la fluidità del termine queer va di pari
scono la propria identità di genere nella passo al concetto genderless e lo legitti-
prima infanzia e altre solo in seguito. Co- ma. Non vi è la necessità di mostrare chi
munichiamo durante la nostra vita questa si è e di distinguersi in categorie, si ricerca
nostra essenza in diversi modi, ad esem- invece una libertà superiore, una libertà in
pio attraverso il modo in cui ci vestiamo, il cui sentirsi a suo agio ogni giorno con sé
modo in cui ci muoviamo, la nostra accon- stessi e con la propria identità, che in base
ciatura e il modo in cui interagiamo con gli a tante variabili può cambiare.
altri. L’abbigliamento genderless che annulla
le differenze di genere, non avrebbe avu-
2.3.1 il termine queer che determina to senso di esistere in una società in cui il
l’indefinito termine queer non fosse esistito e in cui le
Tra i termini genere e sesso si inserisce il differenze di genere fossero state ancora
termine “queer”, parola che per molti anni nette e universali.
veniva usata con valenza negativa per in- La teoria queer afferma la transitività dei
dicare le persone con stranezze sessuali generi e mette in discussione la stabilità
che non rientravano nell’eterosessualità. dell’identità e delle politiche a essa lega-
Ad oggi essa ha ottenuto una nuova vita, in te. Se l’identità non è fissa, questa non può
quanto è presente una maggior sensibilità più essere ridotta, etichettata o categoriz-
intorno all’argomento. Le differenze non zata.
vengono più viste come una debolezza,
bensì come un punto di forza e la tenden-
za al nascondersi sta pian piano mutando.
2.4 I vestiti come stru-
Il termine queer si afferma in un mondo mento comunicativo
che è pronto ad accogliere e non più a giu-
dicare. del genere
Con questo termine, si indica quindi una Al di là di un significato capitalista, la moda
“focalizzazione sulla sessualità non in è un mezzo per l’autorealizzazione e l’e-
quanto realtà oggettiva”, ma “come ter- spressione di sé. Fin dai primi momenti, i
reno mutevole continuamente ridefinito vestiti ci definiscono.
dai discorsi, dalle rappresentazioni e au- Eppure, per iniziare a comprare un qualsi-
torappresentazioni di specifici soggetti asi capo, ci viene comunemente chiesto di
culturali” (Pustianaz, “Studi queer” 441). assegnarci a uno dei due generi di moda:
45 In particolare, con il termine “queer” si uomo o donna. Questo accade ad esem-
intendono due principali pratiche politiche pio nel concreto a partire dai negozi fisici,
e teoriche: l’opposizione ad “allinearsi e che dividono l’abbigliamento maschile e
confluire in qualsiasi categoria dell’iden- quello femminile in aree, piani e talvolta
tità” e la volontà di “resistere e cercare di persino edifici separati. Succede anche
decostruire ogni posizione che affermi online, dove molti dei siti di e-commerce
una divisione netta tra sesso come dato dividono le loro offerte per sezioni.
biologico, genere e desiderio sessuale” L’industria ha operato a lungo sull’idea che

44. N.d.a. Non binario [a] o genderqueer è un to, identificarsi con più di un genere, nessun Figura 34. Coco Rocha for Design Scene Magazine by Igor Cvoro, 45. Pustianaz, M. (2004), Studi Queer, Diziona-
termine generico per le identità di genere che genere (agender) o avere un’identità di genere 2018. rio degli studi culturali.
non sono né maschili né femminili, ‌identità che fluttuante (genderfluid). 46. Demaria, C. (2019), Teorie di genere: Fem-
sono al di fuori del binario di genere . Figura 33. Prints for Queers, by Matt Ford and minismi e semiotica, Bompiani.
Le identità non binarie rientrano nell’ombrello Maria Ridgeway, 2021.
transgender, dal momento che le persone
non binarie in genere si identificano con un
genere diverso dal sesso assegnato, sebbene
alcuni individui non binari non si considerino
transgender.
Le persone non binarie possono identificarsi
come un terzo genere intermedio o separa-

50 CAPITOLO DUE-ə 51
dividere i prodotti in due categorie sulla i cliché di genere, tanto nella vita di tutti i valutate attraverso modelli stereotipati.
base di una comprensione binaria del ge- giorni quanto in ambito lavorativo, identifi- Prodotti e marchi sono stati progettati se-
nere sia più facile. candosi al di fuori del binarismo. condo una concezione semplice di ma-
schile e femminile (Alreck & Settle & Belch,
2.4.1 La moda oltre agli stereotipi: indizi 2.4.2 Identità di genere e stereotipi dei 1982) 51. Alcuni prodotti domestici come
storici prodotti aspirapolvere, miscelatori e forni a micro-
Il settore moda è uno dei pochi che da cir- In una ricerca di mercato, sono state esa- onde sono visti come prodotti femminili
ca un secolo cerca di uscire dalle sopraci- minate le preferenze dei clienti attraverso mentre trapani e automobili sono accettati
tate norme, provando a mettere in discus- le identità di genere dei prodotti per capire come prodotti maschili a causa dei loro
sione la netta suddivisione tra i generi. come essi sono caratterizzati e se questa utenti stereotipati (Oudshoorn & Lie, 2002)
Con l’espressione anglofona gender blur- caratterizzazione aumenta le vendite (Al- 52, scendendo nei dettagli invece dell’ ab-
ring si definisce quella linea che separa i reck, 1994; Ritnamkam & Sahachaisaeree, bigliamento. É evidente che il sesso degli
generi che, nel mondo della moda in par- 2012; Fugate & Phillips, 2010). Iyer & Debe- utenti influisca sul design del prodotto e le
ticolare, risulta sempre meno marcata. vec (2015) 47 hanno affermato che anche i caratteristiche di genere stereotipate pos-
Gli esempi di gender blurring già agli inizi prodotti hanno un’identità di genere simile sano essere arrogate alle preferenze del
del secolo scorso sono molteplici: basti alle persone e hanno notato l’importan- prodotto.
pensare al modello di donna androgina, za dei media, dell’utente e dell’acquirente
longilinea e piuttosto priva di forme, la co- sull’identità stereotipata che essi hanno. Le identità di genere sono da sempre defi-
siddetta “donna crisi” che caratterizzò gli Studi precedenti inoltre, mostrano che i nite sulla base di costruzioni sociali. In pas-
anni 20. In questi anni in particolare l’ab- designer, attraverso i loro prodotti, hanno il sato le donne, oggi anche tutti gli altri indi-
bigliamento femminile ottenne finalmente potere di influenzare le identificazioni so- vidui sottoposti a discriminazione devono
la liberazione e eliminò i corsetti stretti, le ciali nella società. potersi conquistare il loro spazio.
gonne movimentate e le maniche a sbuffo. I prodotti di tutti i giorni di oggi sono stati Per un mondo equo, anche i designer
Le donne iniziarono ad abbracciare il look etichettati solo in due categorie che sono hanno un ruolo significativo nel plasma-
per l’appunto androgino, noto anche come donne o uomini; pertanto, in questa inda- re la cultura e la società. Pertanto, il ruolo
‘La garçonne’, rivoluzionato da Coco Cha- gine verranno esaminate le identificazioni dei designer in quest’ambito potrebbere
nel che ha aperto la strada ai pantaloni da di questi generi. La ricerca mostra che gli essere quello di progettare prodotti che
donna attraverso la sua estetica maschi- uomini sono più interessati alla funzione, siano indipendenti da ogni pregiudizio co-
le-femminile. L’indiscussa icona di stile alle forme lineari, agli aspetti più tecnici e struito e sottolineare l’importanza del desi-
dell’epoca, Louise Brooks, giocò spesso tridimensionali dei prodotti mentre le don- gn senza genere per la società. Di seguito
sull’ambiguità di genere, non soltanto sullo ne sono interessate all’estetica, alle forme analizzeremo come i caratteri stereotipati
schermo, ma altrettanto nella vita privata. arrotondate e al colore (Moss & Colman, maschili e femminili sono stati imposti ai
Nel 1966, Yves Saint Laurent ha promosso 2001) 48. Un altro studio indica che gli uo- prodotti.
la causa introducendo “Le Smoking”, un mini sono più interessati alle linee rette, alle
look da smoking per donne che è diven- superfici dure e agli approcci tridimen- • Teorie sul genere e sui prodotti
tato l’incarnazione dell’empowerment sionali ai prodotti, mentre le donne prefe- In primo luogo, è utile approfondire la teo-
sessuale. riscono utilizzare linee morbide, superfici ria femminista, che in seguito ha avvalora-
Allo stesso modo, la modella Twiggy (in arrotondate, dettagli e ornamenti sui pro- to la più recente teoria queer, in modo da
foto) negli anni 70 incarnò lo stile andro- dotti (Moss, 2003). 49 comprendere come già in passato si fosse
gino e dopo poco tempo divenne la musa Ora la domanda è: queste sono scelte co- riscontrato questo forte bisogno di comu-
della stilista britannica Mary Quant. Ana- struite o intrinseche della natura umana? nità neutre rispetto al genere.
logamente, gli abiti rivoluzionari di Pierre Non si può negare che gli utenti siano stati Anche se la teoria femminista è stata fon-
Cardin, ispirati ai viaggi extraterrestri che influenzati dalla categorizzazione di gene- damentalmente costruita sui diritti delle
caratterizzarono gli anni 60, furono i pre- re della cultura occidentale e che le prefe- donne per le norme sociali, economiche,
cursori delle collezioni unisex. Nonostante renze siano state plasmate. politiche e altre norme culturali contro il
la moda metta ormai da tempo in discus- Il designer gioca quindi un ruolo importan- potere degli uomini, oggi la teoria femmi-
sione il cosiddetto binarismo di genere, te nel rompere questa percezione degli nista considera il genere come un tutt’uno
soltanto oggi stiamo entrando in una vera utenti progettando prodotti genderless. e discute la discriminazione non solo sulle
e propria rivoluzione culturale: la percezio- Una delle costruzioni sociali della società donne, ma anche sulle persone che sono
ne della società è ciò che realmente sta può essere identificata proprio nella stere- calpestate dal patriarcato che crea identi-
cambiando negli ultimi anni. otipizzazione della percezione del genere. tà di genere (Richards, 2014).
Un fenomeno in particolare ha caratteriz- Wrightsman (1977) ha descritto lo stereo- A cominciare dal postmodernismo, si è
zato il settore moda nel corso degli ultimi tipo come “una concezione relativamente affermata una società binaria basata su
vent’anni. Numerosi stilisti e case di moda rigida ed eccessivamente semplificata di uomo e donna. In questa società, fino a
hanno cominciato ad interessarsi ai mo- un gruppo di persone in cui tutti gli indivi- Foucault (1978), la distinzione tra sesso
delli androgini e ad assumerli per sfilare dui del gruppo sono etichettati con le co- e genere non era stata chiarita e diffu-
sia per le collezioni maschili che per quelle siddette caratteristiche di gruppo”. 50 sa(Butler, 1986). L’effetto della teoria fem-
femminili. Parliamo di persone che sfidano Oggi, le questioni di genere sono ancora minista non può essere negato sulle nuove

47. Iyer, E., Debevec, K. (2015).Gender Stere- 50. Sadava, S. W. (1978). Teaching social an Exhibition on Gendered Artifacts. Women’s Figura 35. Immagine metaforica-stereotipo di
otyping of Products: Are Products Like Peo- psychology: A Canadian dilemma. Canadian studies international forum, 24(4), 471-483. ht- prodotto, genere e ruolo.
ple?. (Conference Paper) Proceedings of the Psychological Review/Psychologie cana- tps://doi.org/10.1016/S0277-5395(02)00284-4
1986 Academy of Marketing Science (AMS) dienne, 19(2), 145–151. https://doi.org/10.1037/
Annual Conference. h0081470
48. Moss, G., & Colman, A. M. (2001). Choices 51. Alreck, P. L., Settle, R. B., & Belch, M. A.
and preferences: Experiments on gender diffe- (1982). Who responds to “gendered” ads,
rences. Journal of Brand Management. and how? Masculine brands versus feminine
49. Moss, G. (2009). Gender, Design and brands. Journal of Advertising Research, 22(2),
Marketing: How Gender Drives our Perception 25–32.
of Design and Marketing (1st ed.). Routledge. 52. Oudshoorn, N. E. J., Saetnan, A. R., & Lie, M.
https://doi.org/10.4324/9781315254593 (2002). On Gender and Things: Reflections on

52 CAPITOLO DUE-ə 53
conformità è che gli uomini possono così (Eicher, Evenson e Lutz 2000).
vestirsi per nascondere aspetti della loro 2.4.3.1 Prospettiva storica 1900-oggi
identità, cosa che secondo Spindler non Storicamente, l’abbigliamento e il genere
è sempre vera per le donne (1994). L’ab- non sono sempre stati fissi e hanno godu-
bigliamento da lavoro maschile è stato to di una certa latitudine. La ricerca dell’ab-
collegato a una dimostrazione di potere bigliamento e del genere da un punto di
facilitata dalla natura uniforme dell’abbi- vista storico stimola la consapevolezza
gliamento. Joseph (1986) ha sottolineato dei cambiamenti riguardanti l’abbiglia-
che le uniformi esercitano un certo grado mento appropriato per maschi e femmine.
Figura 36. Protesta femminista di controllo su coloro che devono svolge- Ad esempio, lo stereotipo del blu per i ma-
re il lavoro dell’organizzazione, incorag- schi e il rosa per le femmine non è sempre
giando i membri a esprimere le idee e gli stato così. Paoletti e Kregloh (1989) hanno
interessi del gruppo piuttosto che i propri, discusso di come la “regola” del colore nel
promuovendo così la capacità del gruppo 1918 fosse il rosa per il ragazzo e il blu per
di svolgere i propri compiti. la ragazza. Il rosa è stato quindi interpreta-
Questa fedeltà simbolica al lavoro e alla to come un colore più forte e deciso e il blu
carriera segnala anche un accesso pri- come più fresco e delicato.
vilegiato al potere economico e politico Dopo la seconda guerra mondiale, le pre-
nella società postindustriale, in particolare ferenze di colore per ragazzi e ragazze si
al successo professionale. L’aspetto con- sono invertite. I genitori spesso mettevano
servatore dell’abito per il successo delle fasce elastiche di raso rosa sulle loro bam-
donne degli anni ‘80 può essere analizza- bine neonate, in modo che nessuno fosse
to come un segnale di apparenza che an- confuso sul loro genere. Oltre ai colori an-
nunciava l’intenzione delle donne di salire che i temi sono spesso codificati in base al
la scala aziendale. sesso, ad esempio disegni di rane, serpen-
Le donne, al contrario, hanno avuto un co- ti e tartarughe per ragazzi e disegni di fiori,
dice di moda più elaborato, il che signifi- unicorni e principesse fatate per ragazze.
cava che potevano indossare parte di ciò Anche l’estetica dei generi prevedeva de-
che indossavano gli uomini e molto di più. gli standard, tant’è che se ai genitori del
Ad esempio, sebbene gli uomini indossino secolo scorso veniva chiesto di descrive-
sempre i pantaloni, le donne indossano sia re i loro neonati in termini di genere (Cahill
i pantaloni che le gonne. Hanno una scelta 1989), i ragazzi venivano descritti come
illimitata di tessuti, colori, linee di design e forti, con mani o piedi grandi e struttural-
silhouette. Le donne hanno anche indos- mente muscolosi. Le bambine venivano
sato corsetti, gonne attillate o fluide, tacchi descritte come dolci, delicate e carine.
alti e calze di nylon che hanno limitato la Nella cultura del ventunesimo secolo, agli
teorie come la teoria queer (Butler, 1990). (1990) si oppose alla convinzione gene- storici nell’abbigliamento maschile e fem- loro libertà di movimento. Storicamente, le adolescenti è molto più concesso un mar-
La teoria queer supporta la teoria femmi- rale che il comportamento sia modellato minile occidentale nel corso del XX secolo, donne sono state più assorbite della mag- gine di manovra nella sperimentazione di
nista in termini di eliminazione delle norme dal sesso; al contrario, ha notato che gli è possibile acquisire una maggiore com- gior parte degli uomini dall’enfasi sui rituali genere e abbigliamento, per esempio le
binarie di genere nella società (Jagose, atteggiamenti determinano il nostro ge- prensione dei cambiamenti nei significati di bellezza, inclusi moda, capelli, controllo ragazze adolescenti possono radersi la te-
2009). Foucault (1978) ha discusso la te- nere. Questo è il motivo per cui il genere sociali dell’abbigliamento e del suo rap- del peso e trucco, sebbene studi recenti sta e i ragazzi adolescenti possono avere i
oria queer esaminando come il sesso sia è stato descritto come una performance. porto con il genere. indichino che gli uomini stanno recupe- capelli lunghi fino alle spalle o più.
usato politicamente per creare discrimi- Le persone non sono solo attori della per- Negli anni ‘50, gli uomini hanno seguito un rando terreno con le donne nella loro pre- Gli adulti sono generalmente tenuti a ri-
nazioni e oppressioni sociali sulla società formance ma anche spettatori. I prodotti, codice di estetica ristretto, limitato a linee di occupazione generale per il loro aspetto spettare le regole della loro società in me-
occidentale. Butler (1990) ha spiegato che quelli del design, consentono e rafforzano design spigolose, tavolozze di colori neutri (Garner 1997) . rito a un abbigliamento di genere appro-
la differenza di genere è un’etichetta cultu- il funzionamento di questo sistema. e tenui, indumenti biforcati (ad esempio Già all’inizio del XX secolo, sia Simmel priato. Ma l’abbigliamento di genere non
rale, mentre il sesso è un dato biologica- Il processo di progettazione, produzione, pantaloni) per la parte inferiore del corpo, (1904) che Veblen (1899) hanno notato è sempre stato polarizzato. Ad esempio,
mente. I ricercatori della teoria queer han- consumo e utilizzo dei prodotti di tutti i silhouette naturali ma non attillate, tessuti e che con l’ascesa della borghesia urbana, durante il diciassettesimo secolo, l’abbi-
no affermato che le identità sessuali sono giorni contribuisce infatti alla mostra delle scarpe robusti e semplici toelettature dei alle donne senza titolo o altre pretese di gliamento maschile e femminile adulto
costruite su costruzioni sociali create dalle prestazioni da parte dei generi. capelli e del viso (McCracken 1988). Que- status sociale è stato negato l’accesso agli condivideva molti degli stessi elementi.
società. Pertanto, il genere non è formato D’altra parte, ci sono molti fattori che in- sto “codice” di abbigliamento semplice e affari, alla politica e al governo. Hanno di- Un dipinto di Henri, Duc de Guise di Van
dalle nostre differenze biologiche ma è fluenzano la cultura come pubblicità, tv, ristretto si relazionava bene con un focus mostrato il loro status crescente attraverso Dyck (c. 1634) 52 ci dà un’idea di come
costruito sulla cultura come identità (De cartelloni pubblicitari. I media sono uno sul lavoro e sui risultati sociali, economici l’abbigliamento, la decorazione d’interni e fosse definito l’abito maschile aristocrati-
Beauvoir, 1949; Flax, 1987). Teorici queer dei fattori più importanti che insegnano e e politici piuttosto che con l’attenzione ai altre attività di consumo (Davis 1992). In al- co durante la prima metà del XVII secolo.
sostengono che i ruoli presunti maschili modellano le identità di genere. cambiamenti nella moda (Davis 1992). Era tre culture, la stratificazione degli integra- I capelli di De Guise sono lunghi fino alle
e femminili possono essere appresi e an- un ‘abbigliamento (tranne la cravatta) che tori corporei può spesso indicare un co- spalle e sono acconciati. Indossa una pro-
che, cosa più importante, possono essere 2.4.3 Il genere nella moda inoltre non impediva mai l’attività fisica. dice elaborato relativo al genere, ma può fusione di pizzi nelle aree del colletto e dei
infranti (Gauntlett, 2002). Quindi, Butler Attraverso un esame dei cambiamenti L’impatto negativo di questa uniformità e anche servire a dimostrare il rango sociale polsini del farsetto e sotto il ginocchio dei

54 CAPITOLO DUE-ə 55
pantaloni, l’apertura del farsetto è tenuta rappresentato in modo autentico. Ciò che fondo del nostro essere, possiamo creare l’autrice Shira Tarrant scrive:
insieme da un fiocco e porta un cappello indossiamo, prendiamolo come un assun- un cambiamento fondamentale. Prendersi “Il genere è un continuum di identità e
a tesa larga decorato con un grande pen- to che influisce su ciascuno di noi dentro e cura di sé inizia con la scoperta di sé. I ve- presentazioni di sé. In quanto tale, non c’è
nacchio. Anche i suoi stivali al ginocchio fuori, compreso il proprio stile personale, i stiti che indossi sono un indicatore incre- binario, non c’è altro…La domanda ancora
sono riccamente decorati. Il ritratto di De modi in cui ci si sente di doversi conforma- dibilmente accurato di ciò che sei e che più grande che rimane senza risposta è se
Guise appare particolarmente femminile re e il modo di esprimere il proprio genere. pensi di te stesso e della tua vita. Quando sia mai davvero possibile che le immagini
rispetto all’abito maschile contemporaneo. Per alcuni, questo processo può quindi ti sforzi per la scoperta di te stesso, spesso tradizionali della moda e dello stile possa-
infondere potere e fare una notevole diffe- segue il miglioramento. no andare oltre ad un binario di maschile
2.4.4 L’identità dei consumatori renza a livello di umore, fiducia e accetta- Indossare abiti che ti facciano sentire a tuo e femminile in opposizione l’uno all’altro…
“La moda e il consumo sono fenomeni zione di sé. agio e felice, rende davvero la vita miglio- O la codifica della mascolinità e della fem-
sociali complessi definiti come atteggia- Tuttavia, per altri, le restrizioni sull’abbi- re” (xv-xvi). 55 minilità scorre così profondamente attra-
menti di una collettività la quale manifesta gliamento, siano esse esplicite, apparenti Vale la pena notare che al di là delle im- verso le nostre psiche collettive che ogni
uno stile predominante in un determinato o interne, possono far sentire oppresso plicazioni individuali di ciò che scegliamo tentativo di sovvertire questo fenomeno
periodo”. 53 chi lo indossa. Questo potrebbe non solo come abbigliamento, che la moda nella rimarrà incompleto?” 56.
eliminare il vantaggio che può derivare dal società dice molto sulla sua cultura in ge- Mentre in alcuni ambienti cresce l’accet-
Diversi teorici hanno dimostrato l’uso vestirsi in modo autentico, ma potrebbe nerale. Come afferma Diana Crane nel suo tazione della moltitudine di identità, c’è
dell’abbigliamento come codice, un lin- anche invertirlo, causando malessere. Tali libro intitolato Fashion and its Social Agen- ancora molto pregiudizio e questa man-
guaggio che consente di creare e com- fattori potrebbero includere adattamento, das: “tracciare i cambiamenti nella natura canza di accettazione rende più difficile
prendere (selettivamente) un messaggio denaro, tempo, identità di genere, corpo, di moda e nei criteri di scelta dell’abbiglia- per molte persone uscire allo scoperto.
(McCracken e Roth 1989; Holman, 1981; cultura e altro ancora. mento è un modo di intendere le differen- Quando lo fanno, spesso vengono con-
Hollander, 1978). ze tra il tipo di società che è andata via via trastate con critiche o addirittura violenza
Il consumatore per strada conferma l’esi- • L’importanza di vestirsi per la pro- scomparendo e quella che sta emergen- (Astor, New York Times) 57. Per esem-
stenza di un codice di abbigliamento e in- pria rappresentazione sociale do lentamente” (Crane 236). pio, per le persone trans che non sono in
dica l’importanza del marchio, del genere L’abbigliamento rappresenta intrinseca- Per molti c’è una continua lotta tra i desi- grado di fare coming out, può sembrare
e dell’estetica per la costruzione di esso. mente chi lo indossa e pertanto, la moda deri del sé interiore e le aspettative della come se i vestiti che indossano in base al
L’abbigliamento è particolarmente suscet- gioca un ruolo importante nella vita degli società. Alcuni credono che dovremmo sesso assegnato alla nascita (al contrario
tibile alle differenze negli stereotipi di con- individui e come rappresentazione di so- vestirci come ci sentiamo, come dice il Dr. del genere in cui si identificano) sono un
sumo, e quindi alle differenze nella capa- cietà. Forse la dottoressa Jennifer Bau- Baumgartner, mentre altri rimangono con- tradimento al loro vero sé. Inoltre, come
cità di decodificare una serie di messaggi. mgartner lo descrive meglio nel suo libro vinti sull’idea che “i vestiti sono destinati la citazione sopra sottolinea, la moda e i
Noesjirwan e Crawford (1982) sottolinea- You Are What You Wear, quando dice: ad essere indossati nello spazio pubblico; ruoli di genere tradizionali sono stati a lun-
no che “l’ abbigliamento è principalmente “Il nostro abbigliamento è la rappresen- ci vestiamo per gli altri non per noi stessi” go intrecciati, quindi l’abbigliamento può
un mezzo per comunicare, non l’identità tazione fisica delle nostre percezioni, la (Crane 237). L’affermazione di Crane qui è, sembrare particolarmente restrittivo per
personale, ma l’identità sociale” 54. Con- nostra insoddisfazione e i nostri desideri. ovviamente, in riferimento all’ampio impat- coloro che non si identificano in quel bina-
cludono che l’ abbigliamento è simbolico Quando guardiamo oltre il fisico nel pro- to sociale dell’abbigliamento come parte rio anacronistico.
di quell’identità [sociale] e dei valori spo- della cultura materiale, come discusso in
sati dal gruppo. Gli stessi valori servono da precedenza, e su come l’abbigliamento
metro per giudicare gli abiti indossati dagli può essere utilizzato per adattarsi a de-
altri e l’identità sociale da essi simboleg- terminati gruppi sociali o a identità. Tutta-
giata. via, io con questa tesi miro a sostenere la
I consumatori quindi non acquistano i pro- prima ipotesi, cioè che la moda sia meglio
dotti solo per i loro benefici ma anche per utilizzarla non per ottenere l’approvazione
le loro caratteristiche simboliche, quindi degli altri; ma bensì per cercare l’appro-
non si deve negare il potere simbolico nel vazione di sè stessi. Un’ altra cosa fonda-
consumo. In questo contesto, la costruzio- mentale da sottolineare però è quella di
ne dell’identità attraverso i prodotti consu- trovare sempre un modo per bilanciare il
mati e/o i processi di consumo e il consu- bisogno di personale di autoespressione
mo simbolico sono considerati correlati. e le necessità delle circostanze sociali in
La moda è una decisione artistica che ogni cui si vive.
persona prende ogni giorno. Anche le per-
sone che dicono che non si preoccupano • Il genere come inibitore della libertà
dei vestiti che indossano, stanno ancora nell’abbigliamento
ritraendo qualcosa di loro stessi al mondo Uno dei più importanti e pesanti inibitori
esterno con le scelte stilistiche che fanno. del vestirsi liberamente è l’identità di ge-
Gli abiti infatti sono uno dei primi tratti nere dell’individuo. Questo argomento è
esterni di un individuo in grado di mo- particolarmente ampio ed è una conver-
strare la natura personale introspettiva di sazione in continua crescita nella società
ognuno di noi. Può essere un mezzo con odierna.
cui sentirsi in conflitto o con cui sentirsi Nel saggio “Dressing Left” in Fashion Talks,

52. Henri II de Lorraine (Enrico II, Duca di 55. Baumgartner, J.(2012), You Are What You
Lorena), V Duca di Guise (1614-1664), ritratto di Figura 37. Identità del consumatore. Wear: What Your Clothes Reveal About You.
Anthony Van Dyck Boston: Da Capo Press.
53. https://luxuryfashionretail24.wordpress. 56. Tarrant S, Jolles M.(2012), Fashion Talks :
com/2017/04/20/moda-tra-identita-e-consu- Undressing the Power of Style / Edited by Shira
mo/ Tarrant and Marjorie Jolles. State University of
54. Noesjirwan, J. and Crawford, J. (1982) New York Press.
Variations in perception of clothing as a 57. Astor, Maggie. “Violence Against Transgen-
function of dress form and viewers’ social der People Is on the Rise, Advocates Say.” 9
community. Perceptual and Motor November 2017. The New York Times. 2018.
Skills, 54, pp. 155-163. <https://www.nytimes.com/2017/11/09/us/tran-
sgender-women-killed.html>.

56 CAPITOLO DUE-ə 57
CAPITOLO
TRE
Andare oltre la barriera:
il Genderless come libertà

58 CAPITOLO TRE-ə 59
3 il Genderless come libertà
Molte persone si confrontano giornalmente con il proprio io allo
specchio, evidenziando una non correlazione tra l’immagine che
si vorrebbe offrire di sé e lo stile che per norme sociali siamo silen-
temente obbligati a scegliere. Ma qualcosa sta finalmente cam-
biando, il movimento genderless sta infondendo coraggio e sta
rivoluzionando il modo di vestirsi.
In secoli di storia, la moda è stata sempre orientata da regole rigi-
de e soprattutto il pilastro fondamentale era la netta distinzione tra
uomo e donna. La ribellione femminista di metà 1900 ha invece
fatto sì che questi limiti si confondessero e in questi ultimi anni ciò
di sta rafforzando sempre più.
I sociologi contemporanei, chiamano questo mondo: “liquido”, se-
gnato dalla rivendicazione di libertà e di fluidità tra i sessi attraver-
so tra le altre cose l’abbigliamento.
Al giorno d’oggi infatti, sempre più persone sembrano volersi libe-
rare dai ruoli e dalle norme di genere, e questo atteggiamento in-
fluenza l’attuale scena della moda, che sta diventando sempre più
neutrale rispetto al tema. In un processo naturale, le case di moda
hanno offuscato il confine tra abbigliamento maschile e abbiglia-
mento femminile ormai da decenni, ma niente di simile a quello
a cui stiamo assistendo ora, poiché la percezione del genere da
parte della società sta visibilmente cambiando.
C’è stata una proliferazione, nelle strade e sulle passerelle, di abiti
oversize, sagome informi e pattern tradizionalmente neutrali ri-
spetto al genere come tartan, quadretti, pied de poule e quadri
Principe di Galles. Sia i marchi di lusso che quelli di alta moda
stanno pubblicando collezioni e servizi fotografici chiaramente
influenzati dal ritrovato gusto genderless dei loro consumatori.
Inoltre anche il British Fashion Council(BFC) sta cercando di stare
al passo con questa mutevole scena della moda. Tanto che il 21
aprile 2020 ha rilasciato una dichiarazione in cui annunciava che
per i dodici mesi seguenti le London Fashion Weeks avrebbero
unito l’abbigliamento femminile e quello maschile in un’unica piat-
taforma neutrale rispetto al genere, per consentire ai designer
una maggiore flessibilità. Grazie a questa decisione, la London
Fashion Week non fu più separata lungo linee binarie per la pri-
ma volta nei suoi 37 anni di storia, riflettendo la crescente volontà
dell’industria della moda di superare il binario di genere.
Lo scopo della moda, in parte, è l’auto-espressione, e quindi l’i-
dea che questa forza o questa energia che chiamiamo moda sia
diventata in qualche modo opprimente per la comprensione da
parte delle persone del proprio genere nel modo in cui lo com-
mercializziamo, è piuttosto ridicolo. La moda dovrebbe essere
l’opposto: dovrebbe essere una forza di liberazione.
Si racconta quindi una visione di libertà decisamente attuale. Una
tendenza che abbandona i riflettori per diventare un movimento
sociale.

Figura 38.

60 CAPITOLO TRE-ə 61
3.1 Cos’è il Genderless
Il termine “genderless”, tradotto in italiano,
è letteralmente “senza genere“, in partico-
lare è legato all’identità di genere trattata
nei capitoli precedenti.
Nel campo della moda, la parola gender-
less è usata per identificare la progettazio-
ne di capi privi di codici di genere, abbat-
tendo stereotipi e invocando la libertà di
espressione.
In sostanza, è una moda gender-fluid,
che abbandona il tradizionale binario dell’
“abbigliamento maschile” e dell’ “abbiglia-
mento femminile”, attraverso l’utilizzo di
capi d’abbigliamento, accessori e colori
senza alcuna differenza di genere.
È una moda che non fa distinzioni, in cui
l’unica regola è sentirsi sé stessi. La moda
no-gender, progetta un abbigliamento
culturalmente e fisicamente appropriato
per entrambi i sessi. Questa tendenza in-
vita a entrare in un mondo senza etichette,
in cui nessuno può interferire o giudicare
quello in cui credi e come lo rifletti.
Chiaramente, la moda genderless è un
concetto difficile da definire e soprattutto
comprendere. Tant’è che ci sono diverse
interpretazioni, spesso confuse e incorret-
te, dell’abbigliamento genderless quante
sono le parole per descriverlo: “agender”,
“androgino”, “unisex”, solo per citarne al-
cune. Nel capitolo successivo ad esempio
tratteremo la differenza sostanziale tra
genderless e unisex, spesso non chiaro.

I primi esempi di moda genderless appar-


vero a metà degli anni Ottanta, quando lo
stile orientale rivisitato di Rei Kawakubo
per Comme des garçons sfilò sulla scena
parigina, ma la comparsa di capi non-gen-
der di taglio e complessità superiori a
quelli di una t-shirt risalgono ai primi anni
del nuovo millennio, quando Hedi Slimane,
allora a capo della linea Dior Homme, mise
in mostra tra le vetrine delle boutique dei
tailleur pantalone dal taglio ideale anche
per le donne. Successivamente sotto la di-
rezione creativa di Saint Laurent, Slimane
vendeva indifferentemente alla clientela
maschile e femminile gli stessi stivaletti
e gli stessi chiodi, così come le giacche
doppiopetto di Neil Barrett vantano una
clientela neutra.
Da un punto di vista culturale, definire la
“moda genderless” è alquanto complicato.
Quello che è considerato abito femminile

62 CAPITOLO TRE-ə 63
in una (sotto)cultura può essere un modo sideravano tagli di capelli simili, lunghi e una sostenitrice dei diritti delle donne, in-
perfettamente accettabile di vestirsi per trasandati. Verso la metà degli anni ‘70 era trodusse i pantaloni a fiori da indossare
i maschi in un’altra, o viceversa. Forse ci un fenomeno sociale, che si insinuava nei sotto un abito corto. Sfortunatamente, tutti
rendiamo conto che i vestiti (mi riferisco dibattiti sull’educazione dei figli, il posto di questi movimenti progressisti fallirono in-
all’oggetto fisico reale) sono in realtà sem- lavoro e persino la coscrizione militare. torno all’inizio della seconda guerra mon-
pre privi di genere, tanto per cominciare. Nasce come movimento in risposta ai rigi- diale. In quest’epoca, le differenze nei ruoli
Sono piuttosto la nostra cultura e le sue di stereotipi di genere degli anni ‘50, a sua di genere sono diventate di nuovo rigide.
norme che attribuiscono un genere a un volta una reazione ai nuovi e sconcertanti Fu dopo la fine della guerra, entrando negli
capo di abbigliamento e, etichettandolo ruoli imposti a uomini e donne dalla se- anni ‘60, che riapparsero con veemenza
continuamente, rafforzano così il modo in conda guerra mondiale. Il termine “gene- due grandi movimenti negli Stati Uniti, la
cui viene percepito. re” iniziò ad essere usato per descrivere gli rivoluzione sessuale e il femminismo della
La società gioca da molto tempo con i aspetti sociali e culturali del sesso biologi- seconda ondata. Entrambi questi movi-
concetti femminili e maschili nella moda. co negli anni ‘50, un tacito riconoscimento menti hanno scosso le aspettative culturali
Ma, negli ultimi anni, il movimento ha ini- che il proprio sesso e il proprio genere po- e la comprensione del termine “genere” e
ziato a rafforzarsi. La società ha cambiato tevano non corrispondere perfettamente. hanno iniziato a mettere seriamente in di-
la sua mentalità e le sue concezioni sui Ma andiamo ora nel dettaglio di come è scussione le norme sociali, politiche e ses-
generi. realmente nata questa tendenza: tutto è suali accettate nell’era pre-seconda guer-
“Voglio solo esistere come me stesso”. iniziato con il femminismo. ra mondiale. La moda è spesso un riflesso
Questo è l’inno di una generazione, la nuo- Nel 1824, la comunità di New Harmony su- di dove siamo come società e i designer
va generazione che definirà il prossimo scitò polemiche per aver consentito alle sono stati ispirati a creare più capi che par-
futuro. donne di indossare i pantaloni come gli lassero di questi cambiamenti culturali.
L’industria della moda ha lentamente ab- uomini. Alla fine del 1900, Amelia Bloomer, L’anno 1968 ha segnato la prima volta che
bracciato il movimento in diversi momen- il termine “unisex” è apparso sul New York
ti. Un esempio della neutralizzazione dei Times, riferendosi alle scarpe Monster
generi nell’abbigliamento è stato quando che potevano essere indossate da qualsi-
il modello Andrej Pejic 58 ha iniziato a sfi- asi genere. Entro la fine dell’anno il termine
lare sulle passerelle per le collezioni uomo è stato utilizzato in altri cinque articoli e i

“Voglio
e donna. Andrej (ora Andreja), ha aperto grandi magazzini avevano iniziato a creare
le porte a molti altri modelli transgender sezioni unisex per abbigliamento neutrale.
che sono venuti in rappresentanza della In un’epoca quindi in cui gli stereotipi di
comunità. genere venivano messi in discussione e
Ma è fondamentale specificare che la smantellati, e quando i movimenti femmi-
moda genderless non è solo per i tran- nisti e per i diritti dei gay stavano guada-

solo
sgender. È per tutti coloro che vogliono gnando slancio e voce, l’industria della
abbracciarlo. Come abbiamo detto, si trat- moda ha risposto in modo coerente. I de-
ta semplicemente di trattare i vestiti come signer da Parigi a Hollywood hanno imma-
neutri. Si tratta di libertà di scelta e libertà ginato un futuro di uguaglianza e andro-
di essere. ginia. Il movimento unisex ha colpito tutte
Con il tempo, i grandi marchi hanno iniziato le età, con la moda degli adulti che arriva

esistere
a incorporare questa idea nelle loro colle- fino ai bambini in età scolare e all’abbi-
zioni e i marchi più piccoli hanno ricevuto gliamento per neonati. Tra il 1965 e il 1975,
maggiore attenzione perché stavano già ragazze e donne iniziarono a indossare i
sfoggiando abbigliamento neutrale rispet- pantaloni a scuola; i ragazzi hanno godu-
to al genere. to di una breve “rivoluzione del pavone”,
sfoggiando colori e motivi audaci, i negozi
offrivano abiti in denim, set coordinati per

come me
3.2 Il genderless e la famiglia e abbigliamento unisex più va-
rio. Non solo le donne potevano indossare
l’unisex, due cose uno smoking da donna, ma anche gli uo-
differenti mini hanno iniziato a provare look meno
conservatori con camicie edoardiane e
L’abbigliamento unisex è definito come pantaloni skinny in colori e fantasie gioco-

stesso”
un abbigliamento progettato per essere se; furono inoltre lanciati capelli lunghi per
adatto a entrambi i sessi al fine di far sem- gli uomini.
brare uomini e donne simili. La moda unisex è poi svanita tra la metà
Il termine Unisex è stato usato per la prima e la fine degli anni ‘70, sull’onda dell’abito
volta a metà degli anni ‘60 per descrivere a portafoglio di Diane Von Furstenberg e
i saloni rivolti a ragazze e ragazzi che de- il lancio di Victoria’s Secret. I lavoratori che

58. N.d.a. Andrej, ora Andreja, nasce nel 1991 in Figura 39. Il genderless come libertà di
Bosnia e inizia a diciassette anni la sua carriera espressione.
come modello. Nel 2014 ricorre all’operazione
per cambiare sesso. Nota per la sua estre-
ma androginia che le permette di sfilare con
disinvoltura sia in abbigliamento maschile sia
femminile per i più grandi marchi di moda.

64 CAPITOLO TRE-ə 65
lottavano per trovare lavoro in un’econo- dole al contrario in evidenza. identità circoscritta. diffondendosi poi tra il pubblico.
mia debole hanno cercato uno stile più Ciò è anche confermato dall’antropologo
conservatore, riportando in voga classici americano Ted Polhemus, nell’intervista 3.3.1 Giappone e il “Genderless-kei”
abiti da uomo e ispirando abiti avvolgenti
3.3 Subculture Viaggio alla scoperta delle sottoculture Fino ai recenti progressi chirurgici, il sesso
per le donne. Alcuni elementi unisex sono genderless giovanili, “oggi viviamo in un mondo ibrido era più o meno fisso, mentre il genere era
rimasti, ad esempio i pantaloni da donna. e le culture giovanili sono state anticipatrici fluido e malleabile. Le convenzioni cultu-
In altre aree invece, come l’abbigliamento Prima di parlare di subculture gender- di questo fenomeno perché i giovani ten- rali dominanti tendevano a limitare i corpi
per bambini, l’abbigliamento è diventato less è necessario fare una premessa. Nel dono a comportarsi in maniera molto mi- biologici a due categorie di genere sepa-
estremamente di genere. mondo contemporaneo la formazione di metica utilizzando elementi di sottoculture rate: femminile e maschile. Ma il Giappone
Questo movimento puntava ad “offuscare subculture non è naturale come nel secolo diverse. Essi si muovono come all’interno ha una lunga storia di sessualità plurali e
o attraversare le linee di genere”; alla fine, scorso, i giovani infatti non passano più la di un supermercato: raccolgono le scar- pratiche di offuscamento del genere, a cui
tuttavia, ha fornito uniformità con un’incli- maggior parte della loro quotidianità per pe degli skinheads, la giacca dei mods, il l’odierna “assenza di genere” assomiglia
nazione maschile. strada e nei luoghi di aggregazione, ma cappello dei punk, il comportamento dei molto.
Inoltre riprendendo il concetto di unisex passano la maggior parte del loro tempo ravers. Ci troviamo così davanti a delle A differenza dell’Occidente, dove il trave-
come “un abbigliamento progettato per sui social network, dove l’appartenenza a forme non direttamente riconoscibili in un stimento tende ad essere associato alla
essere adatto a entrambi i sessi al fine di un gruppo e la coltivazione delimitata di in- mondo più fluido”. 59 sessualità, qui si tratta principalmente di
far sembrare uomini e donne simili”, emer- teressi svanisce. Nel mondo virtuale infatti È per questo che è stato molto difficile apparenza, moda e storia.
ge subito la profonda differenza con il si interagisce con diverse comunità che identificare le nuove subculture legate al Dall’antichità ai primi tempi moderni, gli in-
genderless. propongono e mostrano stimoli e interessi genderless, di seguito sono state riporta- dividui perseguivano regolarmente aman-
Il genderless infatti, a differenza dell’unisex differenti contemporaneamente. Questo te le più evidenti. Si è notato inoltre come ti la cui bellezza e il cui fascino erano più
non annulla le differenze, ma si adatta alla è un mondo veloce, temporaneo e fluido, questa tendenza provenga maggiormen- attraenti del loro sesso biologico. Queste
proiezione che ciascuno ha di sé, metten- dove è complesso strutturare una propria te dal mondo musicale e dello spettacolo, frequentazioni - un ingrediente chiave del-
la letteratura classica - sono state rivisitate
nei romanzi e nei fumetti moderni. Il gene-
re contemporaneo “boys’ love” (o BL), ad
esempio, presenta relazioni sia sessual-
mente esplicite che romantiche tra perso-
naggi maschili.
I maschi femminili e le femmine maschili
sono molto comuni nella cultura giappo-
nese, di solito in contesti rituali o teatrali
che coinvolgono travestimenti. Gli onna-
gata (interpreti maschili di ruoli femminili
nel teatro Kabuki 60 classico) e otokoyaku
(interpreti femminili di ruoli maschili nella
compagnia teatrale Takarazuka Revue)
sono famosi fuori dal paese per le loro esi-
bizioni di genere. Fuori dal palco, il Giap-
pone ospita centinaia di club travestiti
(come il famoso Elizabeth Club di Tokyo)
rivolti a maschi di mezza età, ragazzi e ap-
parentemente eterosessuali. I membri en-
trano in un ambiente che li aiuta a passare
da uomini d’affari a personaggi stereotipi-
camente femminili allo scopo di scaricare
lo stress.
In Giappone al giorno d’oggi molti uomini
hanno quindi - consapevolmente o meno
- separato il sesso (il corpo biologico) dal
genere (il corpo accessoriato). Per loro,
un corpo maschile non deve necessaria-
mente conformarsi a un aspetto maschile
stereotipato.
Il movimento Genderless Kei (“kei” signi-
fica “stile”) è ufficialmente esploso nei
media giapponesi dopo che diversi top
model Genderless sono apparsi nella po-
polare sfilata Autunno/Inverno 2015 della

Figura 40. street genderless kei style Japan. 60. N.d.a. Kabuki è una delle forme di teatro
59. Polhemus, T. (2012). Viaggio alla scoperta tradizionali del Giappone.
delle sottoculture giovanili: intervista di Brent I drammi kabuki sono inscenati interamente da
Luuvas. Urban Fieldnotes. attori uomini che, mediante un trucco molto
pesante e costumi elaborati, interpretano
anche ruoli femminili. Si tratta di un genere
teatrale popolare nato agli inizi del XVII secolo.
Dal 2008 il Kabuki è stato dichiarato Patrimonio
culturale immateriale dall’UNESCO.

66 CAPITOLO TRE-ə 67
Tokyo Girls Collection. Il fulcro di questa si basavano sulla seguente visione del
tendenza è considerato il quartiere Ha- sesso e del genere: se le femmine stavano
rajuku 61 di Tokyo. diventando più maschili, significava che i
La sottocultura è per lo più dominata da- maschi stavano diventando femminilizzati.
gli uomini, conosciuti come “uomini sen- Tuttavia, gli abitanti delle città di mentalità
za genere”, jendāresu danshi ) o “donne più ampia, inclusi gli artisti, consideravano
senza genere”, jendāresu joshi ), che per le ragazze moderne come all’ avanguar-
l’appunto vestono non conformandosi alle dia.
norme di genere della società. Oggi, i moga(Figura 42) probabilmente si
Questi “Ragazzi senza sesso” sono una autoidentificherebbero come genderless,
tendenza in enorme crescita in Giappo- nel senso che rifiutavano i tradizionali ki-
ne, principalmente tra i servizi di social mono e chignon. E i maschi senza genere
network come Twitter e YouTube e nell’in- di oggi hanno anche controparti storiche
dustria della moda. Hanno anche iniziato negli uomini europeizzati dal “colletto alto”
a comparire in numerosi programmi tele- (haikara) dell’inizio del XX secolo. Gli hakira
visivi. erano uomini cosmopoliti che indossava-
L’ispirazione per lo stile genderless com- no cipria e portavano fazzoletti profumati,
prende visivamente tre modalità di moda: prestando meticolosa attenzione al loro
gruppi pop coreani androgini; “visual kei”, aspetto occidentalizzato.
un genere glam-rock degli anni ‘80 con in-
terpreti maschili vestiti in modo sgargian- • Dal genderless alla lotta ai ruoli di
te; e la moda dell’America degli anni ‘80 e genere
‘90, che combinava abiti e accessori colo- Come stile di vita, i segni dell’assenza di
rati in modi insoliti e accattivanti. genere sono evidenti anche tra gli uomini
Abbinando quindi tessuti e unghie con molto lontani dalla scena di una delle città
motivi colorati a cappelli e borse, segna- giapponesi considerata il fulcro del gen-
lano un nuovo e vibrante stile maschile. derless: Harajuku.
Allo stesso tempo rappresentano cambia- Gli Ikumen (letteralmente “uomini che al-
menti importanti anche nel modo in cui i levano i bambini”) stanno infrangendo le
ruoli maschili sono percepiti nella società convenzioni insistendo per passare più
giapponese. tempo a casa con i loro figli. Ciò è in parte
dovuto al lavoro di Fathering Japan, un’or-
• Un breve excursus indietro nella ganizzazione senza scopo di lucro che in-
storia coraggia gli uomini a diventare “papà sor-
Ma la storia giapponese è anche piena di ridenti” a cui piace svolgere un ruolo più
esempi di pionieri che hanno offuscato attivo nell’educazione dei propri figli.
la distinzione. Un secolo fa, lo spettacolo La maggiore visibilità del gruppo e la rete
delle ragazze moderne occidentalizzate in crescita hanno gradualmente contribu-
(o “moga”) che passeggiavano per Tokyo ito a ridurre lo stigma attorno al ruolo di
sfoggiando capelli corti, pantaloni, culot- marito di casa. A loro volta, le critiche agli
te e abiti da flapper, ha destato più volte anticonformisti che sfocano i ruoli, appa-
scandalo. Dopotutto, la maggior parte iono sempre meno frequentemente nei
delle donne indossava il kimono in pub- media.
blico.Presi in giro per le strade e chiamati Limitare quindi la discussione sui maschi
“garçons” dalla stampa, i moga furono li- senza genere del Giappone alla scena
quidati come poco femminili. Le critiche della moda di Harajuku significa ignorare

61. N.d.a. Vivace zona rinomata per la colorata Figura 42. Ragazze moga camminano per la
street art e il panorama della moda, con gli città, Giappone (1928).
stravaganti negozi di abbigliamento vintage e
i negozi cosplay e le più tradizionali boutique
di lusso.
Figura 41. genderless kei style Japan.

68 CAPITOLO TRE-ə 69
la rivolta silente contro la “mascolinità da
abito” e tutto ciò che ad essa è legato.

3.3.2 Lo streetwear
L’abbigliamento da strada è nato come
un abbigliamento casual indossato so-
prattutto da membri di varie sottoculture
giovanili. Lo streetwear è un ombrello on-
nicomprensivo di stili e temi. Ciò include
principalmente: abbigliamento sportivo
anni ‘90, stile surf, hip-hop dei primi anni
2000, abbigliamento da skate, estetica
street giapponese e recentemente è pas-
sato all’alta moda e alla couture.

Ad oggi con Supreme ora valutato a $


1 miliardo 62, lo streetwear non è ormai
quasi più un mercato di nicchia. E si po-
trebbe non associare immediatamente lo
streetwear al tema della politica di genere.
Tuttavia, con lo streetwear che è passato
da una comunità tribale di nicchia a un’in-
dustria da miliardi di dollari, è chiaro che
gli uomini (e in particolare i giovani uomini
eterosessuali) si stiano interessando alla
moda: lo streetwear ha una presa sulla
cultura pop.
Bobby Kim, proprietario dell’etichetta di
streetwear di Los Angeles The Hundreds
(Figura 44), ha affermato che “lo streetwe-
ar era un modo semplice per i ragazzi che
erano interessati ai vestiti di entrare nel
mondo moda e anche di non essere visti -
in senso omofobo - come gay o cercando
di essere come una ragazza.” 63
Lo spazio che offre agli uomini eteroses-
suali per esprimersi attraverso la moda
senza preoccuparsi di supposizioni sgra-
dite sulla loro sessualità è importante.

Ad esempio, amante dello streetwear e


della moda di lusso, il rapper Lil Uzi Vert si
mostra estraneo alle tradizionali costrizio-
ni del settore. Nel 2018, gli è stato chiesto
da un giornalista della sua decisione di in-
dossare abiti femminili, rispondendo: “Ho
comprato tutto nella sezione maschile.
Non c’è nient’altro da comprare, ho com-
prato tutto, letteralmente”. 63
Ritrarre l’indossare l’abbigliamento femmi-
nile come un segno di benessere, piutto-
sto che qualcosa di innaturale o fuori luo-
go, è un passo prezioso.
Un altro esempio arriva da Tyler, the Cre-
ator, a lungo uno dei preferiti dagli skater,
che ha fondato la sua etichetta di abbiglia-
mento nel 2011, Golf Wang.
Nel 2017, ha mostrato un lato più morbi-

Figura 43. Ragazza in stile streetwear a Los Figura 44. Bobby Kim fondatore del label 62. Lucchese, A.(2017) . Pambianco News.
Angeles 2022. streetwear The Hundreds. https://www.pambianconews.com/2017/10/09/
supreme-carlyle-operazione-da-1-mld-di-dol-
lari-222635/
63. Menendez, E. and Gill, N.(2018) Hypebeast.
https://hypebeast.com/2018/3/sexism-stre-
etwear-women-boys-club

70 CAPITOLO TRE-ə 71
do e femminile della sua persona con il esprimersi per gli uomini.
suo album musicale Flower Boy 64, che Ad oggi i valori e l’estetica portata sul pal-
ha ispirato un’estetica abbracciata dai ra- co dalle star di questo movimento come
gazzi su Internet. L’album è stato accom- Freddy Mercury, David Bowie, Elton John,
pagnato dalla collaborazione di Tyler con i Kiss e tanti altri, rivivono una seconda
Converse, regalando al mondo scarpe da vita, grazie ad artisti contemporanei che
ginnastica colorate e ornate di fiori. Tra le influenzano notevolmente la massa, come
colorazioni ci sono le tonalità pastello del Harry Styles, Sam Smith, i Maneskin e tanti
blu e del rosa; viola e verde; arancione e altri.
‘rosa caramella’. E con questo non biso- Adam Lambert per esempio, ha continua-
gna pensare che si voglia intendere che to la tendenza del glam rock nel 21° secolo
degli uomini che indossano sfumature di incarnando l’aspetto di star come i KISS
rosa siano rivoluzionari, ma come tutto, è durante il suo debutto in American Idol.
un inizio. Una caratteristica importante del succes-
Lo streetwear seppur nascendo come so del glam rock è che i tratti sgargianti
movimento puramente maschile, con una erano percepiti solo come una parte della
struttura patriarcale molto forte, ad oggi performance e sebbene fosse diventa-
affonda le radici nella completa diversità di to socialmente accettabile per gli uomini
genere, infatti, i capi oversize e dalle fanta- indossare pizzi e fronzoli, questo poteva
sie molteplici, sono indossate ormai anche essere sanzionato se percepiti non come
dalle ragazze. Dopotutto, magliette e felpe eterosessuali. Il Glam rock-pop di oggi
con cappuccio, probabilmente il fulcro invece va oltre a questo preconcetto e va
dello streetwear, sono intrinsecamente oltre il dover individuare ad ogni costo il
agender. genere di chi gli fa da testimone.
Infatti i marchi di streetwear new wave di Un altro esempio cardine è Harry Styles,
maggior successo come Vetements (Fi- che si è liberato dalle catene maschi-
gura 45), Off-White ™ , Heron Preston e li eteronormative ed egemoniche della
ALYX offrono capi adatti sia alle donne boyband da cui proveniva e si è invece in-
sia agli uomini. Nel frattempo, anche mar- trodotto nel mondo dell’alta moda, in parti-
chi storici come Balenciaga o Gucci, che colare come testimonial di punta di Gucci.
sono stati rinvigoriti dall’adozione dello Alcuni dei suoi abiti più iconici ricordano la
streetwear, sono fluidi nel loro approccio. scena glam rock, mentre veste sul palco
Anche i giganti dell’e-commerce come stivali col tacco, camicette di pizzo e canta
ASOS si sono rivolti allo streetwear, adot- testi sessualmente ambigui.
tando una strategia gender neutral. In Italia la tendenza si è resa evidente con
Basti pensare anche alla recente vendita artisti come Achille Lauro e i Maneskin,
di sneaker streetwear di Adidas con Ye- questi ultimi che, oltre alla loro musica,
ezy e Nike con Jordan, che sono oggetto grazie alla loro estetica e al loro stile hanno
di desiderio di chiunque, senza etichette di conquistato i palchi internazionali e conti-
genere. nuano a veicolare messaggi contro la ma-
A oggi lo streetwear appare come un for- scolinità tossica 65 e l’inclusività.
te movimento in grado di veicolare e pro- Possiamo quindi dire che il glam pop-rock
muovere l’inclusività e la non conformità. ha infranto, e continua ad infrangere, le
barriere sulla libertà di espressione per gli
3.3.3 Glam rock-pop uomini in tutto il mondo.
Il movimento Glam Rock negli anni ‘70 ha
iniziato a sfidare in maniera molto provo-
catoria le norme di genere, grazie soprat-
tutto alle star che l’hanno impersonato. Le
principali caratteristiche dello stile visivo,
indossato quasi esclusivamente da inter-
preti maschili, erano: il travestitismo/l’uso
di tessuti luccicanti, lucidi e morbidi come
velluto, raso e lurex; abbigliamento in pelle;
scarpe con suola platform a lustrini, luci-
de o dai colori vivaci e morbide pantofole
piatte. Sulla base di queste qualità, il Glam
rock ha aperto le porte a nuovi modi di

64. Tyler the Creator(autore). (2017). Flower Figura 45. Collezione Vetements Ready to 65. N.d.a. In psicologia si parla di mascolinità Figura 46. Maneskin, gruppo musicale rock-
Boy (album). Columbia Records. Wear 2022. tossica riferendosi all’insieme di comporta- pop italiano dal successo planetario, anche
menti e atteggiamenti nocivi associati agli grazie al loro stile e ai valori di libertà di espres-
uomini, che vengono comunemente visti come sione che veicolano.
segni di virilità o dell’essere un vero uomo.
Il termine fu utilizzato per la prima volta dallo
psicologo Shepherd Bliss negli anni ’80.

72 CAPITOLO TRE-ə 73
3.4 come la società
contemporanea si sta
approcciando alla ten-
denza
Secondo un recente rapporto di Tren-
dwatching.com in questi ultimi anni, per-
sone di tutte le età in tutti i mercati stanno
costruendo la propria identità più libera-
mente che mai. Di conseguenza, i modelli
di consumo non sono più definiti da seg-
menti demografici “tradizionali” come età,
sesso, posizione, reddito, stato familiare e
altro.
Questa presa di coscienza ha visto lo sdo-
ganamento di top-model transgender,
come Hari Nef e Valentina Sampaio che
è stata scelta da Victoria’s Secret per pre-
sentare le sue collezioni.
Nel luglio 2017, US Vogue ha pubblicato la
copertina del suo numero di agosto, con
la modella Gigi Hadid e il cantante Zayn
Malik vestiti l’uno nei panni dell’altro, ma
soprattutto con gli stessi vestiti, e lodati
dalla rivista per aver infranto così i confini
di genere, in un esempio di moda gender-
less e fluidità.
Nel frattempo, presso il dipartimento di
moda del Museum of Fine Arts di Boston,
è stata presentata una mostra, “Gender
Bending Fashion” 66. Tutti i manichini
dello spettacolo avevano un aspetto neu-
trale rispetto al genere dal colore grigio.
Lo spettacolo ha esaminato una ricca
storia di moda che interrompe, offusca e
ridefinisce le convenzioni e le aspettative
sul rapporto tra genere e abbigliamento.
Esempi di sensibilizzazione arrivano an-
che dalle recenti fashion week, in parti-
colare per la ss22 Miu Miu ha presentato
la sua miniskirt a vita bassissima. E se da
una parte la riscoperta della vita bassa
avvertiva sulla possibile rinascita di inarri-
vabili ideali di bellezza, la copertina di i-D
(Figura 48) e l’ondata di commenti sui so-
cial network in tema ha fornito la conferma
definitiva che la moda sa essere inclusiva,
a-gender, curvy, queer.
Nel concepire la nuova collezione Miu Miu
infatti prevede connotazioni ibride e gen-
derfluid, lontano da qualsiasi categoriz-
zazione del genere sessuale e lasciando
decadere qualsiasi pretesto di differenzia-
zione tra guardaroba maschile e guarda-
roba femminile.

66. N.d.a. “Gender Bending Fashion” esamina Figura 47. Micro minigonna di Miu Miu indossa- Figura 48. Micro minigonna di Miu Miu indos-
una ricca storia di moda che sconvolge, offu- ta dal modello maschile Vin Ho-2022. sata da Paloma Elsesser per la cover di i-D
sca e ridefinisce le convenzioni e le aspettative “The Out Of Body” -2022.
sulla relazione tra genere e abbigliamento. Allo
stesso tempo, gli indumenti in mostra possono
parlare in modo più ampio dei cambiamenti
sociali nel secolo scorso, inclusi il cambiamento
dei ruoli di genere, la crescente visibilità delle
comunità LGBTQIA+ e l’ascesa dei social media
come potente strumento per l’espressione
personale. Tenutasi a Boston da Marzo a
Agosto 2019.

74 CAPITOLO TRE-ə 75
Billy Porter Harry Styles

L’attore americano si autodefinisce un “pezzo d’arte politica ambulante”, condivide un Il cantante inglese, nel corso della sua carriera ha abbracciato sempre di più la sua identi-
sentimento simile . Desidera rompere la narrativa che trova ripugnanti gli uomini dallo sti- tà fluida, che comprende scelte estetiche e di stile al di là degli stereotipi di genere.
le femminile. Ha riposato il suo caso aggiungendo: “Sono un uomo con un vestito e se ho Nel 2020, Harry Styles ha onorato la copertina di Vogue con una giacca e un vestito Guc-
voglia di indossare un vestito, lo indosserò”. ci che ha raccolto recensioni contrastanti. Come reazione, V aid-Menon ha utilizzato i
propri social media per affermare che le persone trans di colore non ricevono elogi per
fare la stessa cosa ogni giorno, ma hanno ugualmente apprezzato il fatto che la copertina
sia “un segno del progresso dell’evoluzione della società lontano dal genere binario.

Figura 49. Billy Porter agli Oscar 2019. Figura 50. Harry Styles per la cover di Vogue,
2020.

76 CAPITOLO TRE-ə 77
Billie Eilish Kid Cudi

Voce di una generazione. Icona della body positivity. Promotrice della libertà di Nel 2021 Kid Cudi, rapper cisgender eterosessuale, durante un recente episodio di Sa-
espressione. La celebrità di Eilish riflette l’aspirazione adolescenziale di essere ap- turday Night Live ha cantato indossando un abito. Era un abito floreale lungo fino al pavi-
prezzata per le sue differenze. Ha creato una silhouette immediatamente identifica- mento di Off-White e ha fatto da cornice all’esibizione della canzone Sad People durante
bile in una vestibilità oversize influenzata dal rap che ha reso il suo corpo un mistero. lo show. L’abito ha segnato l’anniversario della morte di Kurt Cobain, con Cudi che ha
Fin dai primi successi ha indossato abbigliamento tipicamente maschile, veicolando affermato che era un tributo al frontman dei Nirvana che aveva indossato un vestito simile
questo modo di vestirsi anche al suo giovane pubblico. Ad oggi sta attraversando una sulla copertina della rivista Face nel 1993.
profonda trasformazione inclusiva, a riprova del suo animo fluido, tant’è che sta abbrac-
ciando anche abiti aderenti e iper femminili.

Figura 51. Billie Eilish shooting per Elle Figura 52. Kid Cudi performa al Saturday Night
Magazine 2021. Live 2021.

78 CAPITOLO TRE-ə 79
Jaden Smith Euphoria- serie tv HBO

Jaden, il figlio di Will Smith e Jada Pinkett Smith , è la prova che “la mascolinità è un bene Euphoria è una controversa serie tv prodotta da HBO dal successo planetario, specchio
molto più flessibile rispetto a 10 anni fa. della Gen Z e di tematiche molto attuali.
Nel 2022 è stato annunciato Jaden Smith come il nuovo volto della campagna di abbi- Affronta argomenti come la mascolinità tossica , la positività del corpo , la dipendenza e
gliamento femminile di Louis Vuitton. altro ancora. E con l’ultima stagione affronta l’idea di femminilità, o, più specificamente,
L’abbinamento di Jaden Smith e Louis Vuitton è naturale. Il brand sta commercializzando cosa significa nella società moderna essere “una vera ragazza”.
una mascolinità flessibile che non deve obbedire a una cultura di giacca e cravatta, ma
esprime più morbidezza.

Figura 53. Jaden Smith shooting per campa- Figura 54. Scena tratta da Euphoria s1, qui
gna pubblicitaria Louis Vuitton 2022.. Zendaya e Hunter Schafer.

“Maschi e femmine vengono messi in scatole di aspettativa quando nasciamo. Man mano che cre-
sciamo, iniziamo a realizzare i danni che quelle aspettative causano alla nostra comprensione spi-
rituale ed emotiva di noi stessi e della vita. Più iniziamo a renderci conto che siamo tutti uguali e
infinitamente diversi allo stesso tempo, più iniziamo a liberarci di quelle aspettative e a vivere liberi
per continuare a elevare l’essenza della Terra”. – Willow Smith

80 CAPITOLO TRE-ə 81
CAPITOLO
QUATTRO
Il gender nella modellistica:
parametri maschili e
femminili

82 CAPITOLO QUATTRO-ə 83
4 Il gender nella modellistica:
parametri maschili e femminili
Per comprendere come poter sviluppare dei cartamodelli di ve-
stiti genderless, è necessario prima analizzare lo schema segui-
to per la modellistica del genere femminile e maschile, conside-
rando le tabelle delle misure e taglie utilizzate e i rispettivi tipi di
corpi. Quindi, è necessario adottare un approccio ergonomico e
antropometrico che risulti indossabile dai due sessi con un buon
risultato estetico.

84 CAPITOLO QUATTRO-ə 85
4.1 genderless design: in una vestibilità meno restrittiva, ma non è
sinonimo di taglia unica.
dere ai grandi magazzini di tutto il mondo”.
Hourani ha notato dopo essersi trasferito
decostruzione dei pa- a Parigi all’età di 23 anni che tutte le cose
erano classificate in base a “razza, sesso,
rametri 4.2 Decostruzione de- età”, compresa la moda.
Le persone tendono a classificare alcuni gli stereotipi di genere “Quando parlo di neutralità, parlo di qualsi-
asi genere o di non genere”, ha detto. “L’u-
indumenti come costruiti tradizionalmen- attraverso la moda: nisex è libero da qualsiasi categorizzazio-
te per una particolare forma del corpo, ma
la nozione tradizionale sugli indumenti re- i brand rappresentativi ne o limitazione di genere. L’abbigliamento
è una disciplina in cui posso esprimere me
alizzati per determinati tipi di corpo si sta
Diversi marchi hanno adottato la distinzio- stesso e la mia visione della neutralità in
erodendo.
ne senza genere, ma la prima vera scossa generale. Esprimere la neutralità di genere
L’abbigliamento unisex non è inclusivo
nel ventunesimo secolo è probabilmente è una parte importante di quello che fac-
come l’abbigliamento neutrale rispetto al
arrivata da Rad Hourani, quando fonda cio. Ci sono stati pezzi unisex come scarpe
genere. Il focus dei capi unisex è solo sui
un’etichetta unisex e neutrale rispetto al da ginnastica, jeans, magliette, ma per cre-
due sessi. La maggior parte dell’abbiglia-
genere nel 2007, il termine genderless ar- are una collezione completa di fascia alta
mento unisex è oversize, troppo grande
riverà solo più avanti. Hourani ha afferma- da 13 anni a questa parte, dovevo creare la
per il corpo delle donne e non tutti lo pre-
to di non aver mai desiderato essere uno mia base e le mie taglie”. 67
feriscono. I modelli neutri rispetto al gene-
stilista. Ha iniziato a sviluppare la sua linea Proseguendo su base cronologica, Ales-
re devono essere adatti a tutti i tipi di cor-
dopo aver tenuto una mostra d’arte per sandro Michele, direttore creativo di Gucci,
poratura e dovrebbero essere comodi da
abiti neutri, che ha descritto come “un tor- è stato tra i primi in tempi recenti ad aprire
indossare dalle diverse anatomie.
nado di successo in cui ho iniziato a ven- le porte a questa nuova visione delle for-
Questa scelta di design spesso si traduce

Figura 55. Street Style a Milano.

me che si identificava nella parola nogen- di questa nuova fluidità estetica. Durante Come affermato da Fashion United inoltre,
der. Già dal 2015, in passerella ha iniziato a l’edizione 2019 della NYFW aveva sfilato la il movimento giovanile di Tokyo è contrario
far sfilare ragazzi efebici con abbigliamen- prima collezione “no gender” creata dal- alla definizione di sessualità della moda
to genderless. 68 lo stilista Mi Leggett. Nel 2020/21 sono in dal 2016. Attraverso il trucco, i vestiti e
Lo spettacolo sradicò le ultime vestigia aumento i brand che puntano sull’agender, persino i filtri di Instagram, le fashioniste
dell’era ipersessualizzata di Tom Ford di da Official Rebrand a Ka Wa Key, etichet- comunicano l’idea di sradicare il binarismo
Gucci e iniziò la celebrazione di un’estetica ta londinese di moda fluida disegnata dal e di dare alle persone completa libertà di
che trascende le differenze di genere. duo di stilisti anglo-finlandesi Key Chow scelta.
Michele non è il solo ad esplorare cosa si- e Jarno Leppanen. Lo stile agender si era Guidati dagli standard di bellezza fluidi
gnifichi vestire entrambi i sessi in un’epoca visto anche a Firenze a Pitti Uomo con la dell’anime, hanno spinto i confini ed esplo-
in cui gli stereotipi di genere vengono letti sfilata di Telfar, uno degli ospiti d’onore rato la moda genderless come maestri.
come tradizionali, persino arcaici. Prada, dell’ultima edizione. Successivamente la Il marchio di fast fashion giapponese GU
Givenchy e Saint Laurent hanno tutti pre- sfilata Random Identities di Stefano Pilati 69, ad esempio, ha sviluppato articoli
sentato sia uomini che donne nelle loro (sempre per Pitti) dove il designer riflette “genderless” con un’ampia gamma di ta-
sfilate, mentre sul fronte streetwear Vete- sui concetti di genere e identità, anche al glie e colori. Sono progettati per adattarsi
ments ha proposto collezioni crossgender. di fuori dei confini della dimensione stret- a chiunque, indipendentemente dalla loro
Nel 2018, Off-White si è esposto con la sua tamente legata al vestire. sessualità, genere, identità di genere o età.
capsule collection gender neutral, diven- In paesi come il Giappone e la Cina, la Anche i brand low cost si adeguano alla
tando uno dei nomi più importanti della moda genderless è più che una tendenza tendenza genderless. Viene messa in di-
moda a sfidare gli stereotipi di genere. da parecchio tempo. Marchi come Com- scussione la consuetudine di vestirsi e
Inoltre sulle passerelle delle varie fashion me des Garçons e Yohji Yamamoto sono vivere rispettando codici prestabiliti, che
week si osservano già da tempo i segnali stati i pionieri in questo settore. non sempre sono sentiti come propri.

67. Brown. E. (2014) interviewmagazine. 68. N.d.a. Sfilata Fall 2015 per la quale Ales- 69. N.d.a. Rivenditore di fast fashion giappo-
https://www.interviewmagazine.com/fashion/ sandro Michele ha ricevuto l’assegnazione del nese, che ha oltre 400 negozi in tutto il paese.
rad-hourani-fw-2014 prestigioso premio International Designer of Il marchio è di proprietà della società “Fast
the Year ai British Fashion Awards. Retailing” che possiede anche il più famoso
marchio di abbigliamento UNIQLO.

86 CAPITOLO QUATTRO-ə 87
Una visione tutta nuova del vivere la vita
in libertà, per sentirsi davvero se stessi,
4.3 come hanno inter-
anche indossando capi di abbigliamento pretato concretamen-
non codificanti. Anche Zara ha introdotto
la linea “Ungendered,” un ulteriore segnale
te il tema/modellistica
che sancisce questa operazione di annul- genderless: i vari ap-
lamento dei codici sessuali. H&M ha realiz-
zato invece una “agender”, che incorona lo procci
stile “senza sesso” come uno dei capisaldi
della moda contemporanea. • REI KAWAKUBO
Anche Asos ha risposto positivamente, Originaria di Tokyo, in Giappone, Kawaku-
attraverso il lancio di un’intera sezione di bo era una studentessa di estetica, consa-
moda genderless. Ha infatti lanciato un pevole che gli stili tradizionali e le tendenze
brand completamente nuovo per promuo- guidavano abitualmente l’estetica all’inter-
vere la loro categoria genderless chiama- no della moda. Anche le etichette rigorose
to “Collusion”, in cui molti degli abiti sono fungevano da linee guida al settore, ma lei
indossati da due diversi modelli per mo- rifiutava queste nozioni standard.
strare la fluidità di genere. La designer si concentra sull’esplorazione
e sulla comunicazione delle nozioni di ses-
sualità, genere e identità attraverso i suoi
modelli di moda.
Sfida direttamente i confini della moda col
suo brand Comme des Garçons, tradotto
in “come i ragazzi”, a significare il suo inte-
resse per lo spettro di genere.
Contesta le rigide concezioni del maschi-
le e del femminile per quanto riguarda
l’identificazione biologica contro l’espres-
sione. Ad esempio, aspetti del suo lavoro
contrastano con la moda iperfemminile.
I suoi capi progressisti si astengono dal
modellare il corpo femminile, apparendo
con uno stile androgino e decostruendo
70 il tradizionale aspetto femminile. Que-
sto design consente anche l’uguaglianza
a livello estetico, in cui le donne non sono
più vincolate a un’estetica stereotipata e
specifica per il loro sesso.
Ciò è subito particolarmente evidente nel-
la sua collezione primavera/estate 1994,
che presenta una giacca frac abbinata a
una gonna a portafoglio.
La designer ha inoltre esposto alcuni dei
suoi capi emblematici nella mostra del
2019 a Boston “Gender Bending Fashion”
citata nel capitolo 3.5, a riconferma del-

70. N.d.a. Le forme del corpo sono distorte e le Figura 56. Rei Kawakubo/Comme des
silhouette decostruite. Gli abiti sono concepiti Garçons. Metropolitan Museum of Art, 2017.
seguendo tagli rigorosi frutto di una logica
modernista e quasi architettonica, spiazzanti
nella misura in cui la loro severità è spezzata da
dettagli inconsueti, volumi ampi, sovrapposizio-
ni di tessuti che invitano a non limitarsi a vestirli
ma a dare loro una personale interpretazione.

88 CAPITOLO QUATTRO-ə 89
la sua immensa importanza riguardo al
tema.

Kawakubo si è contraddistinta grazie al


tema della decostruzione, che ha ampia-
mente influenzato i vestiti che le persone
indossano a livello globale: ha puntato
sull’oversize(piuttosto che indumenti attil-
lati).
Le opere di moda di Kawakubo offuscano
il confine tra le forme maschili e femmini-
li e i concetti, come forme e stili perfetti e
imperfetti. Ha decostruito la silhouette,
oscurando e distorcendo completamente
la figura umana. Indossando questi pezzi
trasformativi, i suoi modelli diventano un
ibrido visivo contorto, a metà tra l’umano
e il non; è un effetto che presenta possibi-
lità radicalmente nuove per continuare a
esplorare l’ignoto.
La lotta della stilista contro gli stereotipi di
genere è ulteriormente evidente a livello
modellistico nella rimozione di scollature,
maniche e punti vita dalla maggior parte
delle sue creazioni. Di conseguenza, la • YOHJI YAMAMOTO
maggior parte dei capi può essere indos- Considerato ampiamente come uno dei
sata da qualsiasi genere. I design di Kawa- più grandi designer della fine del ventesi-
kubo hanno un fascino quasi curativo, poi- mo secolo, Yohji Yamamoto è noto per la
ché enfatizzano la fusione piuttosto che la sua visione androgina e avant-garde della
separazione. moda. Con i suoi caratteristici tagli drap-
peggiati e le silhouette oversize, utilizza
la moda come armatura nella vita di tutti i
giorni.
Yohji Yamamoto scrive: “Nella mia filosofia,
la parola androginia non ha alcun significa-
to. Penso che non ci sia differenza tra uo-
mini e donne. Siamo diversi nel corpo, ma
i sensi, lo spirito e l’anima sono gli stessi”.
In un’intervista del 1983 con il New York
Times, spiega che “quando [ha] iniziato
a disegnare, [voleva] realizzare abiti da
uomo per le donne... Significava qualcosa
per me: l’idea di un cappotto che custodis-
se e nascondesse il corpo di una donna.
Volevo proteggere il corpo della donna da
qualcosa, forse dagli occhi degli uomini o
da un vento freddo”. 71
L’estetica della sua etichetta cattura le am-
biguità di genere, mette in evidenza la bel-
lezza simbolica del nero ed enfatizza l’este-
tica decostruita. Fin dall’inizio, ha espresso
opposizione alle donne apertamente ses-
sualizzate. In modo non convenzionale, ha
usato le donne nelle sue sfilate maschili
per sfidare le norme convenzionali. Molti
elementi essenziali dell’alta moda nelle
sfilate femminili, come tacchi alti, orli alti,
scollature profonde e tessuti trasparenti,

Figura 57 . Rei Kawakubo/Comme des 71. Duka, J. (1983). New York Times.
Garçons. Metropolitan Museum of Art, 2017. https://www.nytimes.com/1983/10/23/style/
Figura 58. Collezione Gender Neutral aw yohji-yamamoto-defines-his-fashion-fa-
2021-22. shion-philosophy.html

90 CAPITOLO QUATTRO-ə 91
erano assenti nelle sue collezioni. • RAD HOURANI mio agio. che dia la libertà di essere individuale sen-
Entrando più nel dettaglio, la donna di Ya- Egli fa un’attenta osservazione dell’uma- Per me, il design è una forma di espressio- za confini, un capo che consenta possibili-
mamoto era al tempo stesso formidabile nità e celebra la neutralità come un tratto ne allo stesso modo dell’arte e della musi- tà di forme e sia adattabile a tutti.”
ed elegante: vestita di nero dalla testa ai umano distintivo, il suo processo sostiene ca. Il punto di vista unisex è l’eliminazione
piedi, di solito con pantaloni drappeg- intrinsecamente la non conformità come dei limiti che possono dividere le persone MODELLISTICA: Hourani taglia i suoi capi
giati, camicie asimmetriche e giacche da essenza dell’individualità. immaginando e limitarne l’evoluzione. La divisione tra reli- da 0 a 3 e traduce le sue taglie in taglie più
smoking esagerate, il look era eccentrico, un’esistenza libera da nazioni, sesso, età, gione, genere o nazionalità non è un modo tradizionali. Ad esempio, un cappotto di
elegante e completamente diverso dalle razza, limitazioni e condizionamenti, hou- di pensare in avanti, non è chi siamo e non taglia 2 equivale a una taglia media, a una
donne a cui eravamo abituati. Giocare con rani agisce come un pioniere delineando è come esistiamo su questo pianeta. I limiti 38 da uomo degli Stati Uniti, una 38 da
le proporzioni ha aiutato a focalizzare l’at- un modo di vivere disinibito. sono qualcosa che ci poniamo e mi chiedo uomo del Regno Unito o una 48 da uomo
tenzione sugli abiti stessi in contrapposi- Per comprendere più a fondo come Rad chi decide queste categorie, come quello italiano. È anche una taglia 4 nelle taglie da
zione al corpo che giaceva sotto, e le don- si approccia al tema, riprendiamo alcune che un uomo o una donna deve indossare. donna degli Stati Uniti, 36 nelle taglie da
ne hanno finalmente avuto la possibilità di sue dichiarazioni: 72 Potrei non essere nel governo o in un’isti- donna francesi, 8 nelle taglie da donna del
vestirsi con qualcosa che non si attaccas- “Prima di iniziare a disegnare il primo capo, tuzione, ma penso che il design possa es- Regno Unito , e anche un 9 nelle taglie da
se alla loro silhouette. ho studiato oggetti e architettura e ho stu- sere una forma di espressione che aiuta a donna giapponesi. L’equivalente in vita dei
L’abbigliamento maschile, invece, è di- diato l’anatomia di uomini e donne per rompere questi confini e tocca le persone. pantaloni è compreso tra 29 e 31.
ventato molto più femminile. Abbassando un anno prima di poter creare la mia tela Sto comunicando il mio punto di vista sul
il cavallo dei pantaloni e lavorando con unisex. Ho poi impostato punti fissi che sa- mondo da un punto di vista psicologico,
materiali più leggeri (cotone, chiffon), la rebbero sempre rimasti costanti: tutti i miei politico ed estetico.
formula rigida di ciò che componeva i pan- capi sono simmetrici, rettangolari e grafici. Non sto cercando di rendere le persone
taloni da uomo è stata rielaborata e rein- Osservo come si sentono sul corpo, come uguali, ma sto cercando di liberarle. Cerco
ventata. Il tailleur occidentale si è allentato si muove il mio corpo e come mi sento a di creare un capo che sia versatile, un capo
e Yamamoto ha presentato la sua inter-
pretazione più rilassata di un uomo d’affari
giapponese: ancora elegante, ancora in
abiti da lavoro ma decisamente più rilassa-
to. Un altro segno distintivo è l’imponenza
e il dramma che riesce a comunicare nelle
sue collezioni, grazie alla combinazione
della tavolozza di colori monocromatica,
caratteristica di Yamamoto, abbinata a
cappotti lunghi fino al pavimento e panta-
loni voluminosi (così voluminosi che a volte
sembravano più gonne che pantaloni).

Figura 59. Prima linea di haute couture unisex, 72 Brown. E. (2014) interviewmagazine.
Rad Hourani, 2017. https://www.interviewmagazine.com/fashion/
rad-hourani-fw-2014

92 CAPITOLO QUATTRO-ə 93
• RAF SIMONS • RICK OWENS
Co-direttore di Prada e forza creativa della Rick Owens è stato un pioniere del design
sua stessa etichetta omonima, Raf Simons genderless da quando ha lanciato la sua
ormai da anni nelle sue collezioni gioca etichetta avant-garde nel 2002, estetica-
con i confini delle norme sociali e mette in mente ha una visione post-apocalittica
discussione convenzioni, stereotipi e stili della moda, l’unione di futuristico e pro-
delineati e principi di genere. fondamente primordiale, una nicchia che
è stata descritta come “il glamour che in-
Un esempio recente è quello portato dalla contra il grunge”. 73
collezione AI21 durante una vetrina mista, I suoi drappeggi fantasiosi e le sue sago-
dove Simons ha progettato capi di abbi- me lunghe sono progettate per essere in-
gliamento estremamente oversize e giac- dossate da uomini e donne. La sua moda
che imbottite spesse. è noir: capi in gran parte monocromatici,
Camicie rilassate e maglioni da piumino spesso le modelle sono ambiguamente
sono stati impilati sopra i modelli, infran- mascherate, le sagome decostruite, le
gendo qualsiasi norma di silhouette ed spalle esagerate, tessuti trasparenti e non
esagerando ulteriormente le linee gen- e sia uomini che donne spesso indossano
derless della collezione. tacchi alti.
A livello di palette colori inoltre, si è allon- A riconferma del supporto di Owens al
tanato da colori tipicamente tenui che tema genderless, lo è anche il suo pub-
normalmente regolano la stagione e ha blico: infatti molto prima che la fluidità di
rispecchiato la luminosità e l’audacia dei genere diventasse una parola d’ordine
suoi capi oversize e con colori vibranti e nella moda di lusso, i partecipanti alle sfi-
vivaci. late di Owens incarnavano la diversità, la
differenza di genere, l’espressione di sé e
Parlando invece della sua ultima collezio- la sfida alle norme. Owens ha sostenuto
ne all’attivo durante la stesura di questa e persino contribuito a promuovere gran
tesi, anche nella ss22 Raf riconferma que- parte della terminologia.
sta sua appartenenza creativa al tema.
Per la Primavera/Estate 2022 propone
infatti silhouette classiche, tra cui blazer,
felpe con cappuccio e cappotti, che ven-
gono aggiornate con stampe grafiche(-
Figura 60) e ogni capo è progettato con
un approccio genderless. “Alla nascita di
un bambino, nessuno si avvicina ad esso
come maschio o femmina. È solo un bam-
bino. Volevo elaborare una forma che fun-
zionasse per entrambi allo stesso modo,
anche se la vostra percezione della ragaz-
za o del ragazzo vestito è diversa”, ha detto
lo stilista a Vogue dopo la sua sfilata SS22
a Parigi. 73

73. Raf Simons per Vogue, 2022. https://www. Figura 60-60a-60b. Raf Simons ss22. 73. https://www.corriere.it/moda/20_ot- Figura 61. Rick Owens campaign mens fw19.
highsnobiety.com/p/raf-simons-spring-sum- tobre_24/rick-owens-stilista-per-
mer-22-campaign/ fomer-una-coperta-ci-protegge-
ra-fc1d8262-153b-11eb-b371-ea3047c1855f.
shtml

94 CAPITOLO QUATTRO-ə 95
• BALENCIAGA
Demna Gvasalia , lo stilista georgiano di-
rettore creativo del brand, nonchè trasci-
natore dello streetwear nell’haute couture,
ha trasformato Balenciaga in una realtà
genderfluid.
L’obiettivo più volte evidenziato da Demna
è cancellare l’identificazione di genere nei
suoi capi, abbandonando il mondo sarto-
riale pensato esclusivamente per un’idea
di femminilità statica ed eteronormativa,
tipica della moda del passato.
Per lui il genere non esiste più e deve vi- • VETEMENTS
gere la libertà di espressione e di poter Brand fondato da Demna Gvasalia con
quindi scegliere se e come identificarsi suo fratello Guram nel 2014, ad oggi rico-
attraverso gli abiti. nosciuto come uno dei brand che ha por-
Per questo disegna collezioni dalle ve- tato all’affermazione dello stile streetwear
stibilità oversize, mescolando tipici capi nel mondo moda che conta.
maschili con quelli tipici femminili. La sua Dallo stile decostruttivista, con influenze
moda si basa sul connubio tra ricerca di derivanti da un’estetica futurista e dall’in-
innovazione e riflessione: lo streetwear si fluenza forte di sottoculture come hip hop
combina al decostruttivismo, una deco- e raving, dall’animo estremo, anticonformi-
struzione/ricostruzione delle categorie sta e ribelle.
maschile/femminile che porta a risultati Il risultato ottenuto è un mix di stili e ten-
davvero interessanti sia sul piano stretta- denze: completi maschili oversize, abiti
mente estetico sia su quello del significato lunghi femminili, felpe informi, stivali fetish,
‘politico’ della moda. giubbotti in pelle, tute indossate come abi-
ti da sera, total look in denim e bomber.
Con lui l’abito non ingabbia, anzi scopre il Fece scalpore negli anni per aver confu-
mondo interiore (più che il corpo come av- so la linea di demarcazione in cui il brutto
veniva negli anni ’90) di chi lo indossa. diventa bello e il bello diventa brutto, a tal
proposito ricordiamo la maglia DHL o il
Nell’ultima collezione autunno/inverno del borsone IKEA.
2021, il brand mette indosso al testimonial Ma ricordiamo ancora con più evidenza la
Justin Bieber, punto di riferimento della linea di demarcazione cancellata del bina-
Gen Z, capi dalle dimensioni spropositate. rio di genere, vestibilità di questo tipo sono
Figura 64. Campagna ss22, VTMNTS. Figura 65. Collezione VETEMENTS aw21.
(Figura 62) state infatti portate avanti per camuffare
Giacconi e felpe oversize sono invece ab- l’appartenenza a un genere di riferimento
binati a gonne e jeans o pantaloni baggy. e per approcciarsi a una clientela dalle di-
verse sfaccettature.

Inoltre durante la fw22 debutta il nuovo


brand VTMNTS, costola di Vetemen-
ts dedicato completamente all’estetica
genderless. VTMNTS (Figura 64) sta per
uguaglianza di genere, sottolineando che
il concetto di dividere la moda in abbiglia-
mento maschile e femminile è “obsoleto e
Figura 62. Campagna aw21, Justin Bieber by Figura 63. Campagna aw21, Balenciaga by
antiquato”. L’etichetta ha sviluppato i propri
Katy Grannan. Katy Grannan.
tessuti sostenibil, utilizzando questi nuovi
materiali per creare silhouette uniche pro-
gettate per adattarsi a tutti i tipi di corpo.

96 CAPITOLO QUATTRO-ə 97
• GUCCI nei, romantici moderni, hanno angoli na- ma a quanto pare efficace per esprimere
Nel 2015 Gucci viene messa nelle mani scosti in ogni città e una curiosità intellet- il genderless.
creative di Alessandro MIchele, colui che tuale condivisa che informa come vivono Il 22 luglio 2020 inoltre, Gucci ha lanciato
cambierà profondamente l’anima del e cosa indossano”. sul suo sito Web la sua nuova categoria di
brand. La collezione che sfilò fu considera- A differenza del passato, quando l’andro- shopping “genderless”, che il marchio ha
ta da molti l’inizio della consapevolezza da ginia nell’abbigliamento era trattata come chiamato “Gucci MX”. Secondo la pagina
parte del pubblico dell’immenso potenzia- uno spettacolo, quasi come un terzo ge- web , la nuova sezione è “progettata per
le della moda genderless. Gli abiti si distin- nere, l’approccio di Michele era diverso, decostruire binari preconcetti e mettere
sero, non solo per essere giovani, spigolo- quello di ignorare del tutto le linee di ge- in discussione come questi concetti si re-
si e colorati, ma anche per aver offuscato i nere. lazionano con i nostri corpi. Celebrando
confini di genere con stampe floreali, fioc- Nel concreto la visione di Michele riguardo l’autoespressione in nome di tutta l’ugua-
chi di chiffon, camicie di pizzo, camicet- al design genderless si traduce nell’ap- glianza di genere, il brand presenta MX”. 74
te di seta e pantofole foderate di visone. plicare il femminile al maschile. Le forme Come riportato da iD , Gucci MX presen-
Come disse poi Gucci nel suo comunicato dei capi rimangono quelle classiche, non terà le collezioni del marchio, a partire dalla
stampa per lo spettacolo, “Un’ambiguità vi è nessun tipo di modifica importante a Pre-Fall e FW20, utilizzando solo model-
sognante pulsa dappertutto. Un atteggia- livello di modellistica, bensì vengono ap- li gender-neutral per lo stile dei capi. La
mento, non una silhouette; un’esperienza, plicati su di essi pattern tipicamente ap- mossa per lanciare Gucci MX è una prima
non un’era: la nuova collezione è un punto partenenti al mondo femminile, allo stesso nel mondo della moda di lusso e sicura-
di partenza che offusca il divario maschi- modo vengono scelti tessuti e dettagli che mente rappresenta un precedente per al-
le/femminile e sostiene l’energia giovanile per l’uomo non erano mai stati considerati tri marchi a cui prestare attenzione.
e la naturale sicurezza degli abitanti delle adeguati o rispettosi della sua identità. Mi- “Le collezioni della Maison enfatizzano le
città di oggi. Anticonformisti contempora- chele sceglie una strada molto semplice linee di dissolvenza del divario di genere
in nome dell’espressione personale”, af-
ferma anche la pagina web di Gucci MX.
“Giocando con la natura costruttiva del
genere, il progetto MX sottolinea la natura
performativa di ciò che indossiamo, pre-
sentando mascolinità e femminilità come
concetti relativi”. 74
Gucci MX divide i prodotti in quattro ca-
tegorie: prêt-à-porter, borse e valigie,
scarpe e accessori. Anche le taglie per i
pezzi sono, ovviamente, neutre rispetto al
genere.

Figura 66. Gucci Ouverture Spring Summer Figura 67. Gucci Ouverture Spring Summer 74. https://www.gucci.com/it/it/st/capsule/
2021 Campaign. 2021 Campaign. mx-editorial-looks-grid

98 CAPITOLO QUATTRO-ə 99
• TELFAR • STELLA MCCARTNEY
Il marchio, lanciato dal designer Telfar Cle- Il marchio lancia nel settembre 2021 una
mens, ha trasgredito l’ordine generale del linea genderless e sostenibile chiamata
sistema moda fin da subito, quando nel Shared, una collezione sviluppata con de-
2005 ha avviato la sua attività. Il designer signer come Will Sweeney e Yoshitomo
da sfogo alla sua mente creativa ispiran- Nara, con stampe colorate e un’estetica
dosi alla cultura pop, l’estetica queer ed streetwear prendendo spunto dalla co-
elementi sportswear delle strade di New munità LGBTQ+.
York. La collezione è caratterizzata da classici
Il risultato è un’estetica nostalgica di un abiti sartoriali, trench e piumini,insieme a
passato che viene rivissuto attraverso un felpe con cappuccio a righe con logo e
nuovo linguaggio di moda. Gli abiti di Tel- maglieria monocromatica. Spinta dall’e-
far erano unici poiché rifiutavano di cate- nergia e dall’attivismo dei giovani di oggi,
gorizzare e iscrivere un’identità al consu- McCartney ha per l’appunto anche col-
matore. I suoi vestiti tutt’ora non sono fatti laborato con l’illustratore londinese Will
solo per un sesso specifico, ma sono per Sweeney, che ha creato per lei delle stam-
tutti. pe psichedeliche ispirate alla fantascienza
Il brand è poi diventato popolare per la degli anni ‘70.
sua borsa tote in pelle vegana con logo, I capi offrono una vestibilità ampia che
disponibile in una gamma di taglie e colori. funziona con qualsiasi figura, ogni pezzo
(Figura 68) è disponibile in sei taglie, dalla XXS all’XL.
Nelle campagne e sul suo sito Web (l’uni- Il tutto dimenticando i toni del beige e le
co posto in cui vengono vendute le borse silhouette squadrate, perché, secondo
Telfar), le borse sono promosse come pro- il brand, diluiscono l’identità individuale
gettate per tutti i sessi. piuttosto che soddisfarla.
“rivolgersi a un vasto pubblico e ha la neu-
tralità di genere incorporata nel DNA del
marchio”. 75
Invece di offrire una gamma di magliette
oversize generiche etichettate come uni-
sex, i prodotti Telfar hanno raggiunto un
simbolo di status. La chiave del successo
di Telfar va oltre la neutralità di genere fino
alla sua autenticità e inclusività, creando
prodotti commercializzati per tutti a un
prezzo accessibile per un’etichetta di lus-
so contemporanea che produce capi con
materie prime di qualità.
Termini come “unisex” nella messaggisti-
ca del prodotto stanno cambiando. Esso
ormai può essere letto come obsoleto, è
necessario parlare di “fluido” o “neutro”,
termini più al passo col cambiamento, a
detta del designer.

MODELLISTICA: Dal punto di vista della


modellistica il brand prende a riferimento
la tabella misure uomo e ricrea un sistema
taglie dalla XS alla XL, in cui tutti possono • SHEHU MODELLISTICA
rientrare, scegliendo quanto voler indos- Il marchio di ispirazione genderless di
sare il capo oversize. I capi sono quindi Shehu è stato lanciato nel 2016 con una
privi di forme in linea generale ed è stato tabella delle taglie da 1 a 5, incoraggiando
riscontrato da molte donne il problema i clienti a giocare con le taglie per ottenere
riguardante alla spropositata lunghezza look molto diversi. Se un cliente desidera
del busto e spesso anche delle maniche, un capo più aderente per un ambiente
Telfar nel corso degli anni ha ritoccato la professionale, può avere una taglia inferio-
propria tabella misure per risolvere questi re. Una taglia più grande potrebbe risulta-
problemi e ad oggi la taglia XS e S viene re in un look più ampio e casual.
vestita in maniera confortevole dalla mag-
gior parte delle donne, mentre l’uomo 75. https://shop.telfar.net/ 75. https://shop.telfar.net/
medio, secondo le recensioni si attesta Figura 68. borsa genderless in pelle che ha Figura 69. Stella Shared adv campaign.
spesso sul prendere la M, o la L in caso di reso celebre il marchio Telfar
desiderio nell’avere un capo più abbon-
dante.

100 CAPITOLO QUATTRO-ə 101


CAPITOLO
CINQUE
Come mantenere una
neutralità di genere:
design genderless

102 CAPITOLO CINQUE-ə 103


5.1 identità 5.2 colori
L’identità è il concetto cardine attorno a Il colore è un segnale che influenza il modo
cui ruota il concept del design gender- in cui le persone interagiscono con altre.
less. L’importanza nel poter esprimere il La risposta degli altri ai colori di abbiglia-
proprio essere al di fuori delle etichette mento specifici per genere incoraggia
socionormative è reso fruibile attraverso ciò che è socialmente designato come
la possibilità di poter indossare dei capi comportamento appropriato al genere da
appositamente pensati per andare oltre il quella persona (Stone 1962).76 Stone ha
binarismo di genere. osservato che vestire un neonato di blu o
di rosa in America inizia una serie di inte-
La creazione di una modellistica no gender razioni. Le norme che regolano l’abbiglia-
è il primo passo per evidenziare l’esistenza mento appropriato al genere sono molto
di questa nuova realtà in una società che forti. L’abbigliamento specifico per genere
è abituata a dipartire luoghi, attività e ruoli. porta all’interiorizzazione delle aspettative
Affinché gli abiti possano essere indossati per il comportamento specifico per gene-
da chiunque, sia a livello di genere, sia a li- re. Attraverso le interazioni sottili e spesso
vello di fisicità e corporatura, è necessario non verbali con i bambini per quanto ri-
creare un sistema di taglie inclusivo, che guarda sia il loro aspetto che il comporta-
rispetti l’identità di vari soggetti. mento, i genitori incoraggiano o scorag-
Ci sono vari motivi per cui abbigliamen- giano determinati comportamenti spesso
to uomo e abbigliamento donna sono da legati all’abbigliamento che portano allo
sempre stati separati. sviluppo della propria identità di genere
Uno dei più concreti è proprio la difficoltà da parte del bambino.
nel creare un design che metta in risalto
entrambi i corpi in maniera unitaria. Suc- A partire quindi da un concetto base e
cessivamente ritroviamo anche la forte semplice come quello del colore, da tutti
caratterizzazione che il capo deve avere immediatamente riconoscibile, è quindi
in corrispondenza al genere. Per poi con- possibile ribaltare i preconcetti sul genere
cludere con gli stereotipi sui colori e sulle dando libera scelta all’individuo. Ognuno
forme. nella collezione genderless sarà in grado
Prendendo a riferimento queste grosse di poter indossare una vasta palette di co-
macroaree che non permettevano un’ in- lori non ricondotti al genere, bensì all’attitu-
clusività a livello abbigliamentario, è pos- dine e all’essenza da cui ci si sente mag-
sibile lavorare allo sviluppo di un nuovo giormente rappresentati.
sistema che vada in contro ad esse scom- L’utilizzo del colore per emergere e non
ponendole, mischiandole e normalizzan- più per conformarsi sarà il valore princi-
dole. pale.
Lo scopo di questo progetto è azzerare Inoltre quest’ importanza per i colori è uno
le differenze ma allo stesso tempo farle degli elementi chiave della collezione pro-
emergere. Azzerarle nel senso di elimina- gettuale disegnata a supporto di questa
re gli stereotipi che caratterizzano i generi, tesi teorica.
utilizzando forme, colori, modelli indistin-
tamente dal genere a cui la società è nor-
malmente abituata ad associarle; mentre
farle emergere nel senso di donare mas-
sima libertà di espressione ai vari soggetti
5.3 forme e capi
che decidono di vestire genderless, po-
La collezione genderless proporrà indi-
tendo così mettere in risalto le peculiarità
stintamente capi di varie lunghezze, forme
e le attitudini senza alcun freno e senza
e tipicamente ricondotti a un genere, pri-
doversi adattare all’offerta binaria.
vando queste caratteristiche di qualunque
etichetta. Se desiderate, uomini potranno
scegliere di indossare le gonne, le don-
ne potranno portare giacche e pantaloni
dritti, le silhouette varieranno dall’oversize
all’attillato e pian piano si offuscheranno
sempre di più i confini delle regole abbi-
gliamentarie sociali.
76. Stone, G.(1962) “Appearance and the Self.”
In Human Behavior and Social Processes: An
Interactionist Approach. Edited by A. Rose, 86-
118. New York: Houghton Mifflin.

104 CAPITOLO CINQUE-ə 105


5.4 modellistica conferenza bacino e la circonferenza vita.
Secondo il manuale Antonio Donanno 77,
belle di partenza da cui poi è stata ricavata
la tabella taglie senza vestibilità gender-
genderless il bacino dell’uomo e della donna differisce less, che vedremo nei capitoli successivi.
di circa 7 cm a parità di taglia, per quanto Questa overview funziona da stato dell’ar-
riguarda invece la vita differisce di 8 cm. te ed è il riferimento bibliografico del resto
5.4.1 analisi e confron- Sulla circonferenza vita è stato però fatto del progetto.
uno studio più approfondito, in base alle
to anatomico dei due ricerche dei primi capitoli sull’evoluzione
generi dell’estetica dei corpi.
Prendendo a riferimento anche altre ta-
Per la creazione di cartamodelli che ve- belle taglie, alcune delle quali più moder-
stissero bene sia corpi maschili che corpi ne, è infatti emerso come la vita maschile
femminili, è stato necessario studiare ana- sia in realtà paragonabile, se non per la dif-
tomicamente le due figure, per compren- ferenza di 4 cm circa, a quella della donna.
dere innanzitutto se le forme potessero Per quanto riguarda le altre misure sono ri-
risultare in qualche modo compatibili e, sultate piuttosto vicine e di conseguenza è
dopo aver appurato ciò, capire nel detta- stato più semplice individuare una buona
glio quali misure risultavano simili e quali via di mezzo tra i due generi per strutturare
risultavano diverse. la nuova tabella misure.
Ponendo a confronto i parametri principali Di seguito sono riportate le tabelle taglie
dei due corpi, è emerso che le misure in cui tradizionali italiane senza vestibilità, sia
la differenza era più evidente erano la cir- donna che uomo. Queste sono state le ta-

5.4.2 misure
A partire dalle tabelle misure uomo e donna qui sopra riportate, è stato possibile creare
una tabella misure genderless che ne rappresentasse l’unione. Per fondere le misure dei
due corpi è stato mantenuto il seguente approccio: per ogni taglia venivano confrontate
le misure uomo e donna che la componevano e al fine di far rientrare entrambi i corpi, ve-
niva presa in considerazione la misura di riferimento più grande. (Es: circonferenza torace
tg 36: uomo 72 cm, donna 60cm =72 cm misura genderless).
Proseguendo in questo modo per le misure di tutte le taglie si è ottenuta una tabella che
dà forma a una nuova fisicità ibrida in cui alcune misure appartengono all’uomo e altre
alla donna.
L’unica misura per cui questo metodo di lavoro non è stato utilizzato è la lunghezza vita,
semplicemente perché se avessimo privilegiato le misure della lunghezza vita uomo, che
erano maggiori, avremmo penalizzato il corpo femminile, siccome la linea della vita sa-
rebbe ricaduta troppo in basso, quasi a combaciare con il bacino. Di conseguenza è stato
necessario mantenere le misure della lunghezza vita donna, che sull’uomo non avrebbe-
ro comunque dato problemi.
Dopo aver controllato che a livello proporzionale questa nuova fisicità ibrida avesse un
senso, si è proseguito accorpando le 10 taglie a due a due, in modo tale da ottenerne cin-
que, indicativamente dall’XS all’XL. Per accorpare le taglie è stata fatta la media tra le varie
misure, per mantenere costante la proporzione. La nuova tabella genderless è visibile nel
capitolo più avanti “tabella misure”.

77. Donanno, A. (2011) “La Tecnica dei Modelli Tab 1. Tabella misure uomo e donna dalla taglia
Donna-Uomo Vol .2-3, Ikon Editions. 36 alla taglia 54, si farà riferimento ad esse
come stato dell’arte per la costruzione delle
tabelle del nuovo sistema di modellistica.
Esse sono frutto dell’unione di misure ricavate
dal manuale di modellistica Donanno e di misu-
re ricavate dal web in seguito all’aggiornamen-
to delle fisicità delle nuove generazioni.

106 CAPITOLO CINQUE-ə 107


5.4.3 taglie
Le taglie saranno cinque, avranno una nomenclatura e una numerazione nuova che ver-
ranno spiegate nel capitolo successivo “un nuovo sistema di taglie”.
Esse state ricavate a partire dalla tabella misure italiana uomo e donna del libro Anto-
nio Donanno 77. In questo manuale, alle taglie uomo che andavano dalla 44 alla 54, sono
state aggiunte anche le taglie minori dalla 36 alla 42, secondo un calcolo proporzionale.
Alle taglie donna che andavano dalla 40 alla 50, sono state aggiunte taglie minori dalla
36 alla 38 e taglie maggiori dalla 52 alla 54. Queste aggiunte sono state necessarie per

36-38: ə1
inglobare nuove fisicità moderne e allo stesso tempo per poter mischiare le due tabelle
di genere per ogni taglia.
Le aggiunte hanno portato ad ottenere 10 taglie complessive che sono state accorpate
per la nuova tabella taglie genderless in cinque taglie finali. Queste taglie finali saranno
rinominate come segue:

40-42: ə2
44-46: ə3
48-50: ə4
108 CAPITOLO CINQUE-ə
52-54: ə5
5.5 un nuovo sistema riconoscono in un binarismo di genere, è
una manifestazione di riconoscimento e
scelta dei numeri è stata dettata dalla vo-
lontà di creare un sistema di taglie dal lin-
5.5.2 tabella misure
di taglie rispetto di tuttə. guaggio universale, facilmente compren- In base a quello già scritto nel capitolo misure, è stato possibile giungere alla creazione di
Perché si chiama schwa ? sibile a chiunque, sia dal punto di vista del una nuova tabella misure genderless, prendendo alcune misure dalla tabella donna(w) e
È stato deciso di creare un nuovo sistema Questo carattere appare per la prima volta significato astratto che di quello concreto. altre dalla tabella uomo(m), in modo da creare un nuovo corpo unifico e ibrido.
di taglie che rispecchiasse l’uguaglianza nell’ebraico medioevale, intorno al deci-
tra i generi e i suoi valori. Un sistema di ta- mo secolo dopo cristo. La sua etimologia
glie in cui non ci sia distinzione tra taglie da non è chiara: alcuni ritengono che sia un
uomo e taglie da donna, dall’impatto visivo lontano parente della parola ebraica shav,
diverso, che verrà spiegato di seguito. “niente”, altri che abbia attinenza al signifi-
cato di “pari”, “uguale”. 79
Il passaggio dalla parola estesa ebraica
5.5.1 nomenclatura schwa, al carattere identificato come una
e rovesciata, è dovuta al linguista tede-
Il nuovo sistema taglie avrà una nomen-
sco Johann Andreas Schmeller nel 1821.
clatura nuova, ispirata dai valori del tema
Egli infatti inventò un simbolo dell’alfabeto
genderless. Come simbolo principale è
latino che potesse rappresentarlo, cioè
stato scelto lo schwa, da molti meglio co-
ə. Alcuni anni più tardi l’esperto di foneti-
nosciuto come e capovolta, portatrice di
ca Alexander John Ellis utilizzò lo stesso
inclusività linguistica e rispettosa della flui-
simbolo per definire una vocale indistinta
dità non binaria di genere.
presente nella lingua inglese 80, e da lì lo
ə-lo schwa, detta anche e privativa/in-
schwa arrivò fino all’alfabeto fonetico in-
clusiva
ternazionale, compilato alla fine dell’Otto-
Lo schwa è un suono vocale ridotto e neu-
cento.
tro scritto come una e capovolta e all’indie-
La numerazione
tro, ə, nell’alfabeto fonetico internazionale
Si è deciso di abbandonare i tradizionali
(la tabella universale dei simboli, che rap-
sistemi di taglie utilizzati fino ad ora in tutto
presenta tutti i suoni prodotti dalle lingue).
il mondo e di creare, come detto in prece-
78
denza, una nuova nomenclatura accom-
Per essere più precisi, schwa identifica
pagnata da una nuova numerazione.
una vocale intermedia e da un punto di
Le taglie in cui verranno declinati i capi e
vista semantico, può funzionare come un
di conseguenza i cartamodelli saranno
genere indistinto, proprio perché indica un In questa tabella troviamo le misure genderless per un totale di dieci taglie, dalle 36 alla
cinque. Esse verranno denominate e nu-
suono che si trova nel mezzo del rettango- 54. Esse per dar forma al nuovo sistema di taglie sono state accorpate a due a due, ri-
merate in ordine crescente in base all’au-
lo delle vocali, quindi è neutro come pro- ducendole ad un totale finale di 5 (le misure finali sono una media delle misure delle due
mentare delle misure corrispondenti con
nuncia: la vocale media per eccellenza. Si taglie accorpate). Come riportato nel capitolo precedente infatti, le taglie finali saranno le
i numeri da 1 a 5. Ogni taglia avrà quindi il
pronuncia similmente alla “a” della parola seguenti così ridenominate: 36-38: ə1; 40-42: ə2; 44-46: ə3; 48-50: ə4; 52-54: ə5.
suo numero di riferimento preceduto dalla
inglese “about”.
e capovolta.
Al giorno d’oggi, è stato proposto come un
Le nuove taglie che sostituiranno quin-
modo per rendere il linguaggio più inclu-
di i più utilizzati sistemi come S, M, L, XL,
sivo e anche per le persone non binarie in
XXL o quello numerico italiano, europeo e
alternativa all’asterisco, che non può esse-
americano saranno: ə1, ə2, ə3, ə4, ə5.
re utilizzato nella lingua parlata.
La ə capovolta che rimanda al significato
Infatti, l’idea di utilizzare lo Schwa al posto
di inclusività viene accompagnata dai nu-
di una desinenza maschile per i vocaboli
meri, che rimandano a un immediato rico-
che comprendono sia uomini che don-
noscimento di un ordine di grandezza. La
ne o per indicare le persone che non si

78. https://www.treccani.it/enciclopedia/sce- Tab 2. Tabella misure per un nuovo corpo


va_(Enciclopedia-dell’Italiano)/ ibrido. Esse sono frutto dell’unione di misure
79. https://www.today.it/speciale/game-chan- uomo e donna.
ger/schwa-cosa-significa-linguaggio-inclusivo. Tab 3. Tabella misure accorpate, da dieci taglie
html se ne sono ricavate 5, che costituiranno il nuo-
80. Ellis, A.J., Alfabeto della natura ,1845. vo sistema taglie con nuova nomenclatura.

110 CAPITOLO CINQUE-ə 111


tabella misure vestibilità 5.5.3 costruzione cartamodello giacca
In questa tabella troviamo misure calibrate per la creazione di un cartamodello che sia in
classica genderless
grado di vestire diverse tipologie di corpi, indifferentemente dal loro genere. Alle misure
A J1 F G D
in tabella, dovranno essere aggiunte le misure della vestibilità sotto riportate. TAGLIA Ə3
La scelta di quanti cm applicare è a discrezione del designer, in base al risultato che si Misure: (senza vestibilità)
vuole ottenere. È possibile ottenere vestibilità più oversize o più modellate. Circonferenza torace 90,5 cm
Circonferenza vita 78 cm
Circonferenza bacino 98 cm
Circonferenza collo 40,5 cm
Lunghezza vita 41,4 cm
LINEA TORACE J LINEA SPALLE
Larghezza spalle 42,5 cm L

GRIGLIA DI COSTRUZIONE LIVELLO ASCELLARE I1 Q Q2 H1


I H
- Disegnare un angolo retto A-B-C, con:
-A-B Lunghezza vita + vestibilità giacca.
(Es.: cm.41,4+1= 42,4).
- B-C Semicirconferenza torace+vestibilità.

FIANCO CENTRALE

FIANCO SPOSTATO
CENTRO DAVANTI

CENTRO DIETRO
(Es.: cm.90,5+24= 114,5:2= 57,25). DAVANTI DIETRO
-C-D come A-B.
- D-C1 Lunghezza giacca (Es.: cm.70).
- Unire D-C1 e scrivere CENTRO DIETRO.
- B-B1 come C-C1. E
- Unire A-B1 e scrivere CENTRO DAVANTI. B C
- B1-C1 come B-C.
- Unire B1-C1 e scrivere LINEA FONDO.
- B-E metà B-C. (Es.: cm.28,6).
- B1-E2 come B-E.
-A-F come B-E.
Figura. tabella vestibilità, misure espresse in cm.
-Unire F-E2 e scrivere FIANCO CENTRALE.
-D-H metà D-C+0,5 (Es.: cm.42,4:2= 21,2+0,5= 21,7).
-H-I parallela a B-C scrivere LIVELLO ASCELLARE
LINEA BACINO LINEA BACINO
-E2-E3 cm.6 Y X
-Q-Q2 come E2-E3.
-Unire Q2-E3 e scrivere FIANCO SPOSTATO.
-B-Y e C-X Altezza fianco (Es.: cm.20,6). B1
LINEA FONDO LINEA FONDO
C1
- Tracciare Y-X e scrivere LINEA BACINO E2 E3
-D-G metà Larghezza spalle+vestibilità.
(Es.: cm.42,5+2= 44,5:2= 22,25).
- H-L 1/4 di D-H (Es.: cm.21,7:4= cm.5,4).
- Tracciare L-M scrivere LINEA SPALLE e LINEA TORACE
-H-H1 come D-G (Es.: cm.23).
-Tracciare G-H1.
- I-I1 come D-G-0,5 del dietro (Es.: cm.22,25-0,5= cm.21,75). Figura. griglia di costruzione cartamodello
- Tracciare I1-J1 parallela G-H1. giacca classico genderless.

112 CAPITOLO CINQUE-ə 113


DIETRO CARTAMODELLO COLLETTO
- H-H3 cm.16 Il colletto della giacca è come un nastro
- H-H2 cm.0,6. che si appoggia con delicatezza sopra
- Formare l’angolo retto H3-H2-D1. il collo, senza obblighi di livello e senza
- Tracciare H2-D1 come H-D con curva. particolare preoccupazione per quanto
- G-O cm. 4 riguarda la linea di scollatura: il proprio
- D1-N 1/3 di D-G+1 (ES.: cm.23:3- 7,6+1= livello è in diretta dipendenza con il garbo
cm.8,6). assunto tramite la lavorazione.
- N-P cm.2,3. Tracciare D1-P in sagoma. La tracciatura del colletto, come è
- P-P1 Lunghezza spalla+1 (Es.: cm.16+1= illustrato in figura, segue fedelmente la
cm.17). linea della scollatura e prosegue lungo
-Tracciare P-P1 in sagoma, passando per la linea della spezzatura per una misura
O. pari a quella dello scollo dietro (es. cm.9),
-Q2-Q3 cm.2,5. maggiorandolo per quanto è previsto di
-Tracciare il Giro manica P1-L1-Q3, con assorbimento (cm.0,5) e scostandosi dal
garbo. punto spallare di cm.0,5.
- E1-W cm.3.
- C-C3 cm.1,2-1.7. CARTAMODELLO MANICA
-C1-C2 come C-C3. Misure:
- Tracciare la linea del centro dietro D1-L- - Circonferenza braccio cm.29.
H-C3-C2. - Lunghezza braccio cm.60,5.
E3-E4 cm.2
- Tracciare la linea del fianco Q3-W-E4. Sul lato sinistro di un foglio di carta per
modelli, disegnare
DAVANTI un rettangolo A-B-E-F, con:
- A-U metà di A-J1 meno cm.0,5 - A-E come Settore Base Giacca +1/2
(Es.: cm.21,75-0,5= 21,25:2= cm.10,6). Settore+cm.1.
- A-U1 cm.8. (Es.:cm.14,5+7,25=21,75+1=22,75).
- U-U2 cm.2. -A-B misura Lunghezza manica (Es.:
- Tracciare la linea di spezzatura fino cm.60,5).
all’altezza voluta -A-G come misura L1-P1-1 della base del
(Es.: cm.8 dalla vita). corpino dietro.
- I-S1 cm.12. I-I2 cm.16. (In questo caso: cm.12-1= 11).
- I1-I3 cm.4,5. B-B3 come I-I2. -Tracciare G-X parallela a A-E.
- B-B5 come I-I1. (Es.: cm.21,75). -A-N metà A-B (Es.60,5:2=30,25). LINEA
- Tracciare le pince vita. GOMITO.
- J1-V cm.4. -A-M 1/2 di AE+1. (Es.: cm.22,75:2= 11,4+1=
- U-Z come P-P1 del dietro meno 1 (Es.: 12,4).
cm.17-1= 16). CENTRO SPALLA.
- Tracciare U-Z in sagoma, passando per -M-M1 1/3 A-G. (Es.: cm.11:3= 3,6).
V. - A-I 1/4 A-E. (Es.: cm.22,75:4= 5,7).
-Q-Q1 cm.2. - G-H cm.2.5.
- Q2-Q4 cm.3 Tracciare H-B1 parallela a A-B.
- Tracciare il Giro manica Z-J-Q1-Q4, con - X-L metà G-X. (Es.: cm.22,75:2= 11,37).
garbo. Tracciare la linea guida E-L.
- E1-W1 cm.3. Tracciare la linea fianco - L-L1 metà H-L.
Q4-W1-E5. - L1-L2 cm.0.5.
- E3-E5 cm.2. - G-O cm.1,5.
- U1-U3 cm.3-3,5. Tracciare il rever in - G-G1 cm.2,5.
sagoma. - E-E2 cm.1,5.
-Tracciare con garbo la tromba davanti
E-M11-0-G1.
Figura. base cartamodello giacca classico
-Tracciare con garbo la tromba dietro
genderless.
E-L-L2-H-0.
- B1-B2 cm.2.
- B3-B2 e N-N1 cm.2,5.
- B2-R 1/2 Larghezza fondo manica (Es.:
cm.16-17).
- B2-B4 come B2-B3.
- B4-R1 cm.0.5.
Raccordare con linea curva R-E3 e R1-H
Sottomanica.

Figura in alto. cartamodello colletto per giacca


classica genderless.
Figura in basso. cartamodello manica per
giacca classica genderless.

114 CAPITOLO CINQUE-ə 115


5.5.4 OVERVIEW COLLEZIONE
sviluppo taglie

116 CAPITOLO CINQUE-ə 117


5.5.4 OVERVIEW DISEGNI TECNICI
sviluppo taglie

118 CAPITOLO CINQUE-ə 119


misure taglia ə1
(36-38)
circonferenza torace 81
circonferenza vita 67
circonferenza bacino 85
larghezza spalle dietro 38,5
circonferenza collo 36,5

lunghezza vita dt 37,8


lunghezza vita dav 38,8
profondità giro ascellare
lunghezza gomito
lunghezza manica 56,5
altezza fianchi 19
altezza cavallo 22,8
altezza ginocchio 56
lunghezza gamba esterna 99

1
120 CAPITOLO CINQUE-ə 121
misure taglia ə2
(40-42)
circonferenza torace 85
circonferenza vita 71
circonferenza bacino 90,5
larghezza spalle dietro 40,5
circonferenza collo 38,5

lunghezza vita dt 39,6


lunghezza vita dav 41
profondità giro ascellare
lunghezza gomito
lunghezza manica 58,5
altezza fianchi 19,8
altezza cavallo 23,8
altezza ginocchio 58
lunghezza gamba esterna 103

122 CAPITOLO CINQUE-ə 123


misure taglia ə3
(44-46)
circonferenza torace 90,5
circonferenza vita 78
circonferenza bacino 98
larghezza spalle dietro 42,5
circonferenza collo 40,5

lunghezza vita dt 41,4


lunghezza vita dav 43,2
profondità giro ascellare
lunghezza gomito
lunghezza manica 60,5
altezza fianchi 20,6
altezza cavallo 24,9
altezza ginocchio 60
lunghezza gamba esterna 105,5

124 CAPITOLO CINQUE-ə 125


misure taglia ə4
(48-50)
circonferenza torace 98
circonferenza vita 86
circonferenza bacino 107,5
larghezza spalle dietro 44,5
circonferenza collo 42,5

lunghezza vita dt 42,2


lunghezza vita dav 45,4
profondità giro ascellare
lunghezza gomito
lunghezza manica 62,5
altezza fianchi 21,4
altezza cavallo 26,2
altezza ginocchio 62
lunghezza gamba esterna 109

126 CAPITOLO CINQUE-ə 127


misure taglia ə5
(52-54)
circonferenza torace 106
circonferenza vita 94
circonferenza bacino 117,5
larghezza spalle dietro 46,5
circonferenza collo 44,5

lunghezza vita dt 43
lunghezza vita dav 47,6
profondità giro ascellare
lunghezza gomito
lunghezza manica 64,5
altezza fianchi 22,2
altezza cavallo 27,6
altezza ginocchio 64
lunghezza gamba esterna 113

128 CAPITOLO CINQUE-ə 129


conclusione.

Nessuno sa con certezza cosa riserverà il futuro in termini di ten-


denze di acquisto, ma ciò che è noto è che il 56% dei consumatori
della Generazione Z acquista al di fuori dell’area di genere asse-
gnata.
Ai ragazzi della Generazione Z non importa se qualcosa è ma-
schile o femminile. Le nuove generazioni stanno crescendo in
questo mondo in cui sono guidate da ciò che gli piace. Non di-
scernono da uomini e donne.
L’idea che l’abbigliamento come espressione della nostra perso-
nalità appartenga a un genere o all’altro è un costrutto sociale che
secondo gli stilisti genderless deve essere smontato.
Leggett ha detto: “Penso che le persone stiano iniziando a render-
si conto che queste norme sono solo norme e non hanno molto
senso per sentirsi a proprio agio. Questo è solo l’inizio e penso
che si realizzi davvero con i creativi queer. Questa è la nostra vita,
questa non è una moda”.

“Se dai a un uomo solo un vestito, lo stai solo limitando a un vestito. Ma se dai a un essere umano un indumento neutro, lo indos-
serà come vuole”.
Rad Hourani.

130 131
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Figura 36. Feminist Movement, by Guy Le Querrec, 1978. https://www.sleek-mag.com/
Figura 37. L’identità del consumatore, by Isabel Bonner. https://isabelbonner.com/
Figura 38. Detail. https://www.pinterest.it/pin/225531893824968793/
Figura 39. Ryder Mclaughlin and Stam wearing Rodarte FW18 in Wonderland Mag. https://www.wonderlandmagazine.
Figura 40. Street genderless kei style, Giappone, 2021. https://www.gettyimages.it/
Figura 41. Street genderless kei style, Giappone, 2021. https://www.gettyimages.it/
Figura 42. Ragazze Moga, Giappone, 1928. https://ja.wikipedia.org/
Figura 43. Fashion Week Spring/Summer 2020 Street Style, New York. https://i-d.vice.com/
Figura 44. Bobby Kim. 2021. https://thehundreds.com/
Figura 45. Collezione Vetements Ready to Wear 2022. https://www.vogue.it/
Figura 46. Maneskin I Wanna Be Your Slave, 2021. https://www.neomag.it/i-wanna-be-your-slave-maneskin/
Figura 47. Micro minigonna Miu Miu indossata dal modello maschile Vin Ho, 2022. https://www.vogue.it/
Figura 48. Micro minigonna Miu Miu indossata da Paloma Elsesser, cover di i-D “The Out Of Body”, 2022. https://i-d.vice.com/
Figura 49. Billy Porter, Oscar 2019. https://www.gettyimages.it/
Figura 50. Harry Styles per la cover di Vogue, 2020. https://www.vogue.it/
Figura 51. Billie Eilish shooting per Elle Magazine 2021. https://www.elle.com/
Figura 52. Kid Cudi performa al Saturday Night Live, 2021. https://www.gettyimages.it/
Figura 53. Jaden Smith shooting per campagna pubblicitaria Louis Vuitton 2022. https://www.vogue.it/
Figura 54. Scena tratta da Euphoria s1, Zendaya e Hunter Schafer. https://www.youtube.com/
Figura 55. Street Style a Milano, 2022. https://www.gettyimages.it/
Figura 56. Rei Kawakubo/Comme des Garçons. Metropolitan Museum of Art, 2017. https://www.ansa.it/
Figura 57. Rei Kawakubo/Comme des Garçons. Metropolitan Museum of Art, 2017. https://www.ansa.it/
Figura 58. Collezione Yohji Yamamoto Gender Neutral aw 2021-22. https://www.vogue.it/
Figura 59. Haute couture unisex, Rad Hourani, 2017. https://www.vogue.it/
Figura 60. Raf Simons ss22. https://www.vogue.it/
Figura 61. Rick Owens campaign menswear fw19. https://www.vogue.it/
Figura 62. Campagna aw21, Justin Bieber by Katy Grannan. https://www.vogue.it/
Figura 63. Campagna aw21, Balenciaga by Katy Grannan. https://www.vogue.it/
Figura 64. Campagna ss22, VTMNTS. https://www.vogue.it/
Figura 65. Collezione VETEMENTS aw21. https://www.vogue.it/
Figura 66. Gucci Ouverture Spring Summer 2021 Campaign. https://www.vogue.it/
Figura 67. Gucci Ouverture Spring Summer 2021 Campaign. https://www.vogue.it/
Figura 68. Telfar, borsa shopping bag, 2020. https://www.nssmag.com/
Figura 69. Stella Shared adv campaign, 2021. https://www.vogue.it/

tabelle

Tab 1. Tabella misure uomo e donna dalla taglia 36 alla taglia 54. Pagina 107.
Tab 2. Tabella misure per un nuovo corpo ibrido. Pagina 111.
Tab 3. Tabella misure taglie accorpate. Pagina 111.

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ringraziamenti

é una sensazione strana, essere qui davanti al computer.


Guardare questa pagina bianca e rendersi conto di essere arrivati alla fine.

Sono una persona che volge spesso gli occhi al passato ma non per nostalgia o per malessere, bensì per rendermi conto della perso-
na che ero e della persona che sono diventata.
Il chiedermi costantemente dove posso migliorarmi, cosa posso imparare dalle persone che ho intorno e come crescere a livello com-
portamentale e sociale per me è sempre stato una costante.
Essere me stessa ma allo stesso tempo essere cosciente di essere un identità mutabile, in progressiva evoluzione, mi ha sempre sti-
molato. Gli stimoli che ricevo ho sempre cercato di restituirli all’esterno e alle persone a me vicine, che a loro volta hanno fatto lo stesso
con me.
In questi anni mi sono resa conto di come la realtà sia complessa ma semplice allo stesso tempo, di quante differenze e sfaccettature
esistano in ognuno di noi e di come sia bellissimo mostrarle, per arricchire il prossimo e per allo stesso tempo essere parte libera e
cosciente di una società aperta e accogliente.
L’ascolto, l’immedesimazione e la comprensione sono tre degli strumenti che penso di aver maggiormente utilizzato nella mia vita.
Tre strumenti che prevedono un donarsi, ma che vi garantisco che portano a un tesoro inestimabile di esperienza e sensibilizzazione.
Rendersi conto di essere un supporto per le persone che si amano e viceversa non ha prezzo.
È per questi motivi che porto a termine il mio percorso di studi fieramente con questa tesi, su un tema come il genderless, ancora così
fragile e delicato, ma con una forza nascosta grandissima. Un fenomeno legato a doppio filo alla libertà di espressione, al mostrarsi
agli altri senza sovrastrutture e stereotipi. Senza paura, ma solo con la sincera voglia di essere accolti per le proprie diversità. Quelle
diversità che ci rendono unici.

Ringrazio quindi tutte quelle persone che hanno fatto parte della mia vita da sempre o anche solo negli ultimi anni, o per un breve pe-
riodo, ma che comunque mi hanno ispirato anche con un piccolo gesto ad essere quella che sono oggi. Dentro di me vive un pezzetti-
no anche di voi.

Il primo grazie va alle professoresse che mi hanno seguito nelle stesura teorica e pratica di questo elaborato, senza le quali questo
sarebbe un documento senza la giusta anima.
Grazie a Paola Bertola e Angelica Vandi per avermi indirizzato verso un corretto svolgimento e per avermi dato spunti e consigli illumi-
nanti.
Grazie a Debora Sinibaldi per il tema, per la pazienza nell’instradarmi nel binario giusto e per la bontà e disponibilità dimostratami.
Fonte di inspirazione e di concretezza.
Grazie a Catia Vollero per avermi supportato nell’ambito della modellistica e per aver passato ore insieme a confrontarci e a cercare di
trovare sempre la giusta soluzione al problema, senza mai abbandonarmi.

Un grazie lungo una vita alla mia famiglia che mi ha educata ai veri valori della vita, ad essere quella “troppo buona” che però ha un
animo forte, indipendente, curioso e avventuroso.
Il mio punto di riferimento in ogni passo della mia vita.

Un grazie incalcolabile alle mie compagne di progetto in questi due anni pesanti e pieni di scadenze, Arianna, Alessia e Elisa, più mi
guardo indietro e più mi rendo conto che sia stato un miracolo esserne uscite sane. Voi sapete quanto mi abbiate ispirato e quanto
il vostro aiuto, sia morale che creativo, sia stato fondamentale per arrivare dove siamo oggi. Ci siamo sempre aiutate con uno spirito
sincero e di bontà incondizionata. Non era assolutamente scontato. Vi voglio bene e arriverete lontano.

Un grazie alla mia amica di una vita, Giorgia, per avermi supportato e per riuscire sempre a strapparmi un sorriso anche nei momenti
più difficili. Per avermi spesso spinto fuori dalla mia confort-zone e per aver sbloccato preziosi lati del mio carattere. Una di quelle
persone che sai che rimarrà al tuo fianco per sempre.

Un grazie a Chiara, per avermi insegnato che le difficoltà ci rendono più forti e per il condividere con me l’approccio alla vita coraggio-
so e del “se voglio farlo, posso farlo”. Caratterialmente opposte, ma più simili di quanto immaginavamo. Custodi in poco tempo di un
rapporto di quelli rari.

Un grazie a Angela e Martina, con loro si completa un trio nato negli anni, ci siamo scoperte e conosciute pezzi di un puzzle. Dimostra-
zione che insieme la forza dei singoli si amplifica, perchè ognuna arriva dove l’altra fa fatica. Persone vere, portatrici di positività e di
tanto cuore.

Un grazie a quelle persone conosciute per caso a una festa di ateneo, ma che hanno riempito la mia vita negli ultimi tre anni di nuove
esperienze, sorrisi, viaggi e follie. Persone dall’animo buono e sincero. Citrus, Josh, Teo grazie. Un grazie speciale ad Andrea per tutto
l’amore incondizionato e per il supporto che ogni giorno non si dimenticava di darmi.

Un grazie ad Elisa, Diletta, SIlvia, Giulia, Monica, per avermi in modi diversi supportato e ascoltato.

Grazie anche alle persone che sanno di aver fatto parte, anche in piccolo, della mia vita in questi due anni del mio percorso, seppur
non citate. Ognuno è stato prezioso.

Si finisce e si inizia, questo è il ciclo della vita. Ma sempre col sorriso :)

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