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Fondazione Istituto Gramsci

La cultura della classe operaia nell'eta' del decollo industriale


Author(s): Patrizia Audenino
Source: Studi Storici, Anno 22, No. 4 (Oct. - Dec., 1981), pp. 887-901
Published by: Fondazione Istituto Gramsci
Stable URL: http://www.jstor.org/stable/20565007 .
Accessed: 23/09/2014 09:02
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Rassegne

LA CULTURA DELLA CLASSE OPERAIA


NELL'ETA' DEL DECOLLO INDUSTRIALE
Patrizia Audenino

1. L'attenzione alla storia della classe operaia come storia della cultura
di classe e in Italia fatto recente, dopo che per anni si sono lamentati
i limiti di un approccio di studio esclusivamente orientato alla bipolarita
lavoro e movimento politico-rivendicativo .Le nuove tendenze sono orien
tate verso una ricostruzione di una storia reale <?che spieghi i compor
tamenti delle masse popolari con meccanismi anche interni ad una spe
cificita di cultura , 2,Questa prospettiva comporta sia l'esigenza di appro
fondire la conoscenza della cultura di classe, quale emerge dai compor
tamenti posti in atto nella quotidianita, sia quella di individuare in essa
i riferimenti ideologici, la circolazione delle idee, secondo quelle indica
zioni che, suggerite da Hobsbawm pi di vent'anni fa3, non hanno su
scitato che di recente un reale interesse 4.
Affrontare il problema della cultura delle classi subalterne significa non
solo aprire una serie di interrogativi sulle alternative autonomia o subordi
nazione, continuita o rottura rispetto alla cultura preindustriale, ma so
1
di quest'indirizzo,
W. H. Sewell
and the rise
Fra le tante condanne
jr., Social
change
in ? Past
and Present
class politics
in ninenteeth
?,
century Marseille,
of the working
la n?cessita,
per lo storico che si occupi di classe operaia,
65, 1974, p. 75 in cui si delinea
i risultati
di pi? prospettive.
di far converger?
sul suo campo
ricerca Vitalia
? un
intervento
nell'ambito
della
del
rassegna
preliminare
Questa
da Cnr.
la formazione
di una societ?
industr?ale
finanziata
Nord:
1880-1920,
2 Cfr. G.
in un quartiere
di Torino
Vita
L. Scaraffia,
L. Passerini,
quotidiana
Levi,
storia orale,
in ? Quaderni
storici ?, 35, 1977, p. 433.
della
fra le due guerre:
Vapporto

Questa direzione ? stata indicata dagli studi di W. H.

Sewell, cit., di J. Stedman

so
a study
on the relationship
in Victorian
between
classes
London,
Jones, Outcast
revolution:
and
the industrial
Class
early
1971, di J. Foster,
struggle
ciety, Oxford,
Worker's
in three english
industrial
towns,
1974, di G. A. Ritter,
London,
capitalism
in
and points
in imperial
culture
research,
for
of departure
problems
Germany:
si
l'Italia
of contemporary
vol.
1978, p. 165. Per
13, n. 2, aprile
history?,
?Journal
i lavori di L. Passerini,
Storia
orientamento
di questo
orale, vita quotidiana
gnificativi
e fascismo:
e cultura
classi
delle
subalterne,
1978, e Id., Soggettivit?
operaia
Torino,
in La classe operaia
durante
il fascismo, Milano,
di ricerca dalle fonti orali,
indicazioni
terra e salario
in una comunit?
tessile del
1981, pp. 285 sgg.; di F. Ramella,
Famiglia
e socialista?,
in ?Movimento
1, 1977, pp. 7 sgg.; di D. Bell,
l'Ottocento,
operaio
town
the experience
in
culture
and worker
Worker
1880-1915,
of an it alian
politics:
? Social
?, 1, 1978, pp. 1 sgg.
History
3 E.
in ? Societ? ?, anno XVI,
1960.
Per lo studio delle classi subalterne,
J. Hobsbawm,
4
e socialista
e cultura,
in ? Movimento
G. Turi, Socialismo
?, 2/3,
1980, p. 143.
operaio

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888 Patrizia Audenino


prattutto seguire il doppio percorso che conduce dai fatti strutturali a
quelli sovrastrutturali e da questi rimanda a quelli 5.Descrivere la figura
dell'operaio di fabbrica, quale nasce dai traumi dell'inurbamento e del
lavoro dipendente, significa non soltanto indagare sulla sua distribuzione
nei vari settori produttivi, sull'organizzazione del lavoro, sulle rivendi
cazioni economiche e sulle aggregazioni politiche6, ma esaminare anche
i modelli di comportamento e il sistema di valori cui essi si ispirano.
Le difficolta che si incontrano su questa strada sono quelle comuni a
ogni storia delle classi subalterne, che richiede di essere costruita su
fatti e atteggiamenti che hanno lasciato poche o nessuna traccia di se:
<<Cio significa che i pensieri, le credenze, le speranze dei contadini e
degli artigiani del passato ci giungono (quando ci giungono) quasi sem
pre attraverso filtri e intermediari deformanti >>'. Si spiegano in questo
modo anche le sfasature che si riscontrano in varia misura fra i differenti
aspetti della cultura di classe, vale a dire fra i comportamenti indivi
duali e il quadro di riferimento ideologico 8. I primi, quali si manifestano
nelle espressioni della quotidianita, appaiono legati a una tradizione quasi
esclusivamente orale, la cui ricostruzione passa attraverso I'analisi del
lavoro come momento di vita vissuta, della famiglia, della socialita. II
secondo aspetto della cultura di classe, che si esprime attraverso le isti
tuzioni <<
culturali >>della classe operaia (dalle societa di mutuo soccorso,
ai giornali socialisti, sino ai circoli ricreativi) 9 Zequello invece di carattere
piu specificamentemilitante. Le ronnessioni fra l'ultima componente e la
prima presentanomodi e forme che in gran parte ancora ci sfuggono:
It is no possible to keep the single distinction between literate and illiterate: any
such distinction risk to lose the reality that the illiterate hear the products of
5 L.
Stone,
sent ?, 85,

on a new history,
in ? Past
and Pre
revival
reflections
of narrative:
Storia
della mentalit?,
in La nuova
storia,
1979, pp. 3 sgg. e P. Aries,
a E. P. Thompson,
sulla
141 sgg. e Un'intervista
per un dibattito
1980, pp.
Milano,
?
e socialista
in
storia
del movimento
Movimento
sociale
?,
1/2,
operaio,
operaio
1978, pp. 77 sgg.

Dopo

The

il quadro di riferimento fornito agli inizi degli anni Settanta da G. Procacci,

in Italia
La lotta di classe
Pro
1970, e da S. Merli,
Roma,
agli inizi del sec?lo XX,
e capitalismo
letariat o di fabbrica
il caso italiano
industr?ale,
1880-1900,
Firenze,
1972,
lavori si ricordano
al sistema
fra gli ultimi
di fab
quelli di G. Berta, Dalla manifattura
in Storia d'Italia,
Gli
1, Torino,
Annali,
1978, pp. 1081 sgg., di S. Musso,
brica,
op?rai
a Torino
senza demo
Produttori
1900-1920,
Milano,
1980, e di A. Lai, M. L. Pesante,
1981.
crazia, Bologna,
7
e i vermi,
Il formaggio
Cfr. C. Ginzburg,
1976,
Torino,
prefazione.
%Non
ci si addentrer?
del
termine
per cui si rimanda
qui sulla complessit?
cultura,
a Aa.Vv.,
II concetto
direttamente
di cultura,
1970; quanto
Torino,
poi all'incertezza
? mentalit?
come
nella
scelta
fra altri,
del
termine
?, ? rappresen
cultura,
analoghi,
? soggettivit?
tazioni ?, ? coscienza
?, fino al pi? pregnante
?, cfr. L. Passerini,
Sog
di ricerca
dalle
cit.
indicazioni
get ti vi ta o per ata e fascismo:
orali,
fonti
9
Sulle difficolt?
dello
studio
del tempo
libero cfr. J. Stedman
expression
Jones, Class
versus
in ? History
social
163 sgg.; per Torino
control?,
?, 4, 1977,
pp.
Workshop
a Torino
e in Piemonte
in G. Levi,
informazioni
utili
L'associazionismo
(1890
operaio
e delle
in Pie
in Storia
del movimento
lotte
sociali
del
socialismo
1926),
operaio
vol.
monte,
II, Bari,
1979, pp. 481
sgg.

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La cultura della classe operaia

literacy read aloud in taverns and they may accept from the literate culture some
categories and the more or less for the literates who employ theirs skills only
instrumentally and theirs <<wisdom>> is still transmitted within a preliterate oral
culture 10

Inoltre, dato che nel secondo aspetto si rilevano in maggior misura i


caratteri di subalternita e la mancanza di autonomia della cultura di
classe, sembra non rimanere altra via per la conoscenza dei modelli, dei
valori, delle idee (in una parola, della mentalita operaia nella sua spe
cificita) che la ricostruzione attraverso le fonti orali. Questa scelta, se
esclusiva, corre almeno due rischi: iAprimo e quello di etichettare come
espressioni imposte dall'alto, di controllo sociale, tutte le fonti indirette
e di negare in toto la possibilita di una cultura operaia che sia anche
cultura scritta; il secondo, di ricacciare definitivamente nel mondo del
noumeno quella mentalita operaia che, per ragioni temporali, rimanga
esclusa dalla possibilita di uso delle fonti orali.
Tutti coloro che si sono occupati di stampa popolare hanno dovuto tener
conto di un certo margine di inconoscibilita frapposto fra questa e l'ef
fettiva recezione da parte dei lettori: Steinberg per la Germania e Maria
Grazia Rosada per l'Italia ammettono esplicitamente i limiti invalicabili
posti dalle fonti a stampa alla nostra conoscenza della mentalita operaia.
stata certamente l'esigenza di superare questa barriera, che blocca da
un certo punto in poi gli strumenti gnoseologici delle fonti tradizionali,
a consigliare la scelta di altre fonti. I comportamenti della classe operaia
sono stati esaminati ultimamente attraverso registri parrocchiali, dati sulla
nuzialita e sulla natalita, documenti catastali e notarili, lettere e altri
documenti privati, fonti orali. Recenti ricerche sulla stampa popolare
e sull'editoria socialista hanno pero dimostrato che l'indagine sulla cul
tura delle classi subalterne puo basarsi pur sempre sull'utilizzazione di
fonti gia note attraverso nuove chiavi di lettura . Gli interrogativi che
questa rilettura puo contribuire a soddisfare sono parecchi (sia pur con
la piena consapevolezza dei limiti dello strumento che, se ci informa
su quello che sono state le scelte editoriali nei confronti della classe
operaia, non puo mai dirci con esattezza ne ? cosa? ne <<
come >>effet
tivamente si leggesse) 12,t dalla constatazione della sfasatura fra i con
tenuti dell'editoria e i valori e i modelli di comportamento illuminati
dalle scelte quotidiane che dovrebbe nascere un impegno interdisciplinare
10E. P.
class struggle
without
class?,
century
Thompson,
english
society:
Eighteenth
tn ? History
133 sgg.
?, 2, 1978, pp.
Workshop
11Cfr.
numero
e socialista
ad esempio
Tintero
di ? Movimento
1980.
?, 2/3,
operaio
12 Le
in Germany
Worker's
libraries
in
ricerche
di H.
1914,
J. Steinberg,
before
?
a Kautzky,
tedesco da Bebel
?, 1, 1976, pp. 166 sgg. e II socialismo
History
Workshop
e pol?tica
di M. G. Rosada,
Biblioteche
cult?rale
Milano,
1979, e per l'Italia
popolari
tra Ottocento
e Novecento,
e socialista
del Psi
in ?Movimento
?, 2/3,
1977,
operaio
limiti
di
Preziose
inconoscibilit?.
anche
in questo
pp. 259
sgg., confermano
questi
senso
si sono confermate
le fonti orali;
Militanti
cfr. D. Montaldi,
polit ici di base,
1971.
Torino,

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890 Patrizia Audenino


che si ponga l'obiettivo di una ricostruzione totale, fondata su ogni sorta
di documentazione possibille, diretta e indiretta, i-nditizzatae no. Sino a
poco tempo fa il ricorso alla stampa popolare e socialista era diretto
principalmente alla ricostruzione delle vicende istituzionali e politiche,
ma, in una prospettiva di ricostruzione totale, la stampa puo assumere
oggi un nuovo ruolo come fonte di documentazione e di raffronto nella
rievocazione della cultura operaia 13.I giornali possono fornirci utili indi
cazioni su cio che imilitanti socialisti leggevano e su alcuni aspetti della
loro mentalita 14Gli aspetti piu significativi su cui si intende richiamare
l'attenzione sono la famiglia, le occasioni di formazione e di informazione
culturale, l'utopia e il progetto della societa futura, la nuova morale,
la religiosita laica quale si afferma sul postulato anticlericale e anti
religioso.

Per quanto riguarda la famiglia, le idee proposte e i modelli delineati ai


livelli piu bassi di diffusione della pubblicistica socialista sono in gran
parte da verificare. Quale sia l'immagine della donna, e il suo ruolo nella
societa attuale e in quella futura, e un altro atteggiamento che puo riser
vare delle sorprese. Quanto al progetto sociale su cui si basa tutta la
costruzione del partito, la sua rappresentazione nella stampa popolare
sembra, da un lato, rifarsi all'utopismo francese, a Fourier e a Proudhon
in particolare; dall'altro, nel procedere dell'eta giolittiana e dell'allargarsi
della base sociale del partito socialista, tende a rarefarsi e a celarsi dietro
l'orizzonte di un futuro troppo lontano. Tuttavia questa linea di tendenza
e ancora tutta da verificare e da documentare in modo piu puntuale.
Legata alla raffigurazione del futuro e la componente morale, che sca
turisce tanto dalla negazione della morale cattolica quanto dall'esigenza
di fornire una indicazione etica alternativa. La negazione della morale
cattolica, a sua volta, trae origine dall'anticlericalismo socialista, che in
tal modo si ricollegherebbe a un percorso mentale circolare attraverso i
termini utopia-religiosita laica e nuova morale-negazione della morale cat
tolica-anticlericalismo.Se su questi argomenti e possibile giungere a una
reale verifica si potra affermare di aver compiuto un ulteriore passo in
avanti nella conoscenza di una visione del mondo che per ora ci appare
inmodo troppo frammentarioe disorganico.
2. Nella assoluta scarsita, spesso lamentata, di contributi alla conoscenza
della famiglia operaia, i pochi lavori esistenti in proposito pongono in
luce, anche per l'Italia, quei caratteri di centralita, nella vita economica
13Cfr. P.
e M. Neyrotti,
di stampa
Audenino,
1976,
operaia, Milano,
Cinquant'anni
e socialista
La stampa
in Storia
del movimento
del socia
1848-1914,
operaia
operaio
lismo e delle
lotte sociali
in Piemonte,
vol.
1979, pp. 375 sgg.
I, Bari,
i4 E.
La diffusione
del marxismo,
in ? Studi
Storici ?, 2, 1974,
pp.
J. Hobsbawm,
?nel
244
secondo
dei
membri
33.686
del
socialista
sgg.:
1906,
Michels,
partito
va
se un'altra
era costituito
e rurale;
italiano
urbano
anche
il 72%
da proletariato
?.
?1 1904
indica una percentuale
lutazione
di gran
inferiore
per
lunga

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891

La cultura della classe operaia

e sociale, che la famiglia operaia presenta in altri paesi 15.Sulla base di


quel che si sa, appare, da un lato, la non omogeneita dei modelli di
comportamento familiare, dovuta alla ben nota variegata composizione
della classe operaia stessa, dall'altro lato, la continuita, nella famiglia
operaia inurbata, d. valori di tipo tradizionale tramandati dal recente
passato contadino. A questa realta si accompagna un'immagine della fa.
miglia quale puo risultare dalla letteratura popolare e socialista e, ancora
a un altro livello, una terza e ancora differente immagine come proie
zione politica del socialismomilitante. Si possono in definitiva distinguere
tre differenti livelli di lettura rispetto a questo aspetto centrale della
vita e della produzione sociale: il primo relativo alla realta, il secondo
relativo al riflesso di questa realta e alla mediazione con le istanze del
terzo livello, pi" propriamente teorico e progettuale. Riguardo alle sfa
sature che separano i tre livelli, e appena il caso di accennare ai contrasti
che, sul tema della famiglia e della posizione della donna, divisero i
grandi teorici del socialismo. Sia sufficiente in merito ricordare le cautele
con cui fu costretta a muoversi sull'argomento Anna Kuliscioff, che
ben conosceva le contraddizioni e l'attaccamento alla tradizione dei suoi
compagni di partito 16,
II socialismo italiano su questo tema pago un forte debito alla tradi
zione, sposando in parte la tesi dell'ideologia piu conservatrice, che nella
teoria tedesca delle tre k (kindern, kirche e kuche) esprimeva il suo pro
getto sociaie nei confronti della donna e della famiglia. La sua utiliz
zazione passo nel socialismo italiano attraverso la riscoperta della mis
sione femminile nella famiglia, della valorizzazione della donna che procrea
ed educa i futurimilitanti. Ciononostante il quadro e probabilmente assai
piu sfumato per vari motivi, fra cui l'incisiva presenza anarchica nel
P1'editoriasocialista e la necessit"adi differenziare su questo argomento il
comportamento del partito sia dal tradizionalismo e dall'immobilismo cat
tolico (che considera la famiglia cosi com'e il baluardo della conser
vazione sociale), sia per la costante preoccupazione di differenziarsi dal
radicalismo borghese, evidente nell'atteggiamento assunto nei confronti
del dibattito, in Parlamento e nel paese, sul progetto di divorzio 17.
In questa occasione, fra il 1901 e il 1904, il giudizio e il comporta
mento dei socialisti appare dettato da due postulati in parte fra loro
15
dello
studio
sulla cultura
Per Timportanza
della
cfr.
famiglia
nell'indagine
operaia
? Good
to work ?. Industrial
F. Ramella,
workers
and oc
op. cit., J. Mac Gaw,
place
in ? Journal
the case
choice:
of
women,
cupational
of Berkshire
Interdisciplinary
e parentela,
D. Sabean,
in ? Qua
?, 2, 1979, pp. 227 sgg., H. Medick,
History
Famiglia
e ritualit?
derni
storici ?, 45,
1087
dome
denaro
sgg., D.
1980, pp.
Jalla, Memoria
e storia ?, 10, 1980, pp. 863
in ? Societ?
stica, ipotesi di ricerca sulla famiglia
operaia,
e famiglia,
1981.
lavoro
sgg., L. A. Tilly,
Bari,
Scott, Donne,
J. W.

16F. Pieroni
Bortolotti, Anna Kuliscioff e la questione femminile, in Anna Kuliscioff

e l'et? del riformismo,


109 sgg.
1978, pp.
Roma,
17
e lotta pol?tica
Cfr. E. Decleva,
nell'Italia
Anticlericalismo
giolittiana,
e i partiti
della Francia
in ?Nuova
rivista
storica
(1901-1904),
popolari
pp. 291 sgg.

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I, L'esempio
?, LU,
1968,

892

Patrizia Audenino

contrastanti: da un lato, si ritiene che il tema non -abbia molto a che


vedere con i problemi della classe operaia; dall'altro, si pensa che, se
di divorzio occorre occuparsi, allora cio deve avvenire nell'ambito di un
progetto complessivo sulla famiglia, in grado di affrontare la spinosa
questione dei rapporti fra i sessi, sia nella societa capitalistica sia in quella
socialista che si vagheggia. Occuparsi di divorzio, se nel primo caso puo
apparire un diversivo fuorviante dai problemi piu immediati del prole
tariato, nel secondo caso appare troppo riduttivo.
Come tutte queste complesse posizioni si riflettano nella stampa e nella
pubblicistica legata al partito socialista e un campo che finora non e
stato esplorato in modo sistematico. Si tratta, in definitiva, di misurare
la distanza che intercorre fra la condanna della <<famiglia cristiano-ger
manica >>(al cui superamento si lega in prospettiva anche il futuro destino
della donna, che con la sua entrata nel lavoro produttivo dovrebbe deter
minare la morte della famiglia monogamica) e l'ideologia politica della
famiglia quale appare riflessa ai gradini piu bassi della stampa di partito
e della pubblicistica a larga diffusione popolare. L'interesse di alcune
proposte socialiste piu innovatrici sulla donna, e confermato dall'unanime
favore tributato, anche in Italia a La donna nel socialismo di Bebel.
un libro che ebbe numerose edizioni. Ma anche sulla questione femminile
le posizioni risultano abbastanza variegate e si devono comunque con
frontare con una realt"atutt'altro che univoca. II lavoro femminile nel
l'industria (come gia quello contadino) non liberava ne emancipava la
donna. La dilatazione del lavoro extradomestico riguardava le fasce d'eta
inferiori, gli anni insomma che precedono il matrimonio e la cura dei
figli; per il periodo successivo, nella vicenda individuale della donna
operaia, prevaleva il lavoro a domicilio, ancor meno protetto e peggic
pagato di quello extradomestico. Questa situazione non lascia spazi per
giudizi improntati all'ottimismo sulla funzione progressiva ed emancipa
trice del lavoro femminile. I comportamenti femminili appaiono infatti
sostanzialmente subordinati alle scelte che gia caratterizzano la vita della
donna nell'ambito della famiglia, e tutto cio si traduce in un quadro
delle aspettative, anche nei confronti del lavoro, piatto e rassegnato 8.
Di fatto la posizione dei socialisti italiani, di fronte a questo problema,
sembra oscillare fra la necessita di proteggere il lavoro femminile e la
tentazione di proteggere la donna dal lavoro". D'aitra parte iladevozione
ai valori tradizionalicontribuiva a produrre il paradosso, comune inEuropa,
e tipico fra gli altri del Labour Movement inglese, <<
di incoraggiareuna
18Cfr. L. A.
e famiglia
op. cit. e Id., Lavoro
nell'Europa
Scott,
femminile
J. W.
Tilly,
la tesi di
in La famiglia
del XIX
nella
1979, p. 185, contro
storia,
sec?lo,
Torino,
e P. Franck,
Il lavoro delle
sulla funzione
Shorter
del lavoro
femminile,
emancipatrice
costa
Storia
in L. Passerini,
donne
nell'industria
della
sulla
dello
Yorkshire,
pesca
orale,
cit., p. 181.
19 Cfr.
II Internazionale,
nei dibattiti
La questione
della
M.
R?berioux,
femminile
e Veta del
in Anna
140.
cit., p.
riformismo,
Kuliscioff

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La cultura della classe operaia

ideologia di eguaglianza sessuale e di emancipazione,mentre in pratica sco


raggiava

la reale partecipazione

comune

al lavoro di uomini

e donne

3. Solo di recente si e cominciato ad analizzare il ruolo svolto dalla let


teratura popolare nella formazione della mentalita del militante e nella
diffusione delle idealit'a socialiste, attraverso messaggi impliciti, oltre
che espliciti 21,E vero che la cultura operaia e prevalentemente orale e
che lo stesso si puo dire per la cultura socialista ai gradini piu bassi di
divulgazione r: perci6o < costretti al silenzio, avari con lo storico di testi
monianze dirette, gli operai del XIX secolo costringono lo storico a dif
ficili peripezie per ricostruire il loro mondo ideale ?>2. Ma al di la di
cosi difficili condizioni di studio, risulta chiaro che alla base dei vari
aspetti dell'ideologia socialista (e, si puo aggiungere, dei modelli di rife
rimento della cultura operaia) sta un coacervo di componenti che solo
di rado si e cercato di dipanare.
E evidente, come si e gi'a accennato, che non si puo risolvere il problema
mediante un processo determinato: energia
dell'origine della classe operaia <<
a vapore piu sistema di fabbrica uguale classe operaiauna
per cuimateria prima come "i contadini sciamanti negli opifici" produceva una
certa quantita di proletari provvisti di coscienza di classe >>24. Si tratta
pertanto di ricostruire un patrimonio culturale attendibile, individuando
le nuove componenti che si intrecciano ai valori contadini importati e
tramandati dalle masse inurbate, attraverso opportune testimonianze sui
comportamenti individuali e collettivi, sul successo e sulla diffusione di
letture, immagini, simboli, sui differenti influssi che si affastellano nella
nuova cultura operaia. I pochissimi punti di incrocio e di controllo di
notizie provenienti da metodi e fonti differenti ci delineano un panorama
di letture non sempre di facile interpretazione: e gia stata rilevata, ad
esempio, la difficolta di stabilire una distinzione precisa fra letteratura
popolare e letteratura socialista.
Gli unici dati di cui si disponga, per il momento in Italia, per rico
struire gli orientamenti della classe operaia, danno, per Milano, una per
centuale pari al 47,7% di, letture <<amene >>,cui si aggiunge un non
indifferente 28,7% di testi scientifici e una totale assenza di testi
20 E.
e donna
nell'icono
in ? Studi
Uomo
Storici ?,
socialista,
J. Hobsbawm,
graf?a
e contraddittorie
le posizioni
sui divorzio,
cfr.
confuse
4, 1979, p. 705. Ancor
pi?
E. Decleva,
op. cit.
21 G.
del Psi,
in ?Studi
Storici?,
1, 1980, p. 61, e M.
Turi, As pet ti dell'ideolog?a
et militantisme,
mouvement
in ?Le
Culture
91,
p. 3:
1975,
R?berioux,
social?,
? Quelle
et
dans
les journaux
connivence
les plus
jusque
populaires
s'y exprime,
avec
les modeles
culturels
des
classes
les plus
du
dominantes?
socialisme,
proches
est porteuse
cette
De
de quels
nouvelle
culture?
stereotypes
Quelle
images,
quelle
?.
ets le signification
de l'apparent
de l'?vasion,
r?alisme?
de
l'exotisme,
22 Cfr. D.
denaro
ritualit?
cit.
domestica...,
Jalla, Memoria
23 F.
e la volgarizzazione
La diffusione
del marxismo,
in Storia
del marxi
Andreucci,
smo, II, Torino,
p. 38.
1978,
24 Un'intervista
a E. P. Thompson,
cit.

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894 Patrizia Audenino


marxiani25. Queste prime informazioni confermano quindi, in linea di
massima, le conclusioni raggiunte da Steinberg, sia sulla crescente pre
senza della narrativa (dal 41,8% del 1905 al 70,4% del 1911), che
sAla completa mancanza di testi marxiani '. Nell'ambito della letteratura
<<
amena >, che non fornisce meno della meta dei libri in circolazione, le
preferenze risultano orientate interamente al romanzo naturalista a sfondo
sociale. Esse coincidono, di fatto, con i criteri informatori dell'estetica
socialista, la quale chiedeva che <<l'arte rappresentasse la realta della so
cieta capitalista in modo francamente critico, preferibilmente con una
particolare attenzione per i lavoratori o meglio ancora se esprimendo
adesione alla loro lotta >>7.Da qui il favore incontrato dai grandi nar
ratori russi, dai drammi di Ibsen, dai romanzi naturalisti francesi e da
quelli italiani. La produzione narrativa piu richiesta comprendeva i nomi
di Verne e Dumas, Balzac, Hugo, Zola, Tolstoj, oltre a quelli di De Amicis,
Maria Grazia Deledda, Matilde Serao e Carolina Invernizio. Manca tut
tavia una analisi piu esauriente, sia sulla effettiva presenza in termini
quantitativi di questi autori sulle pagine d'appendice dei maggiori perio
dici popolari, o anche solo di quelli socialisti, sia sui temi piu frequenti.
II fascino esercitato dal romanzo d'appendice, che fa scivolare inevitabil
mente gli occhi al fondo della pagina, e produce sdegni e idealita ineffabili
al lettore, in maniera talvolta elementare ma efficace, e forse una cartina
di tornasole in grado di rivelare, assai pi' di quanto non si sia supposto
finora, il mondo ideale del suo pubblico.
L'autore del Cuore occupa, come si sa, un posto di particolare importanza
nella letteratura popolare dell'epoca: la pedagogia espressa dai suoi mo
delli suggerisce un sistema di valori che si radicaprofondamente non solo
nei ceti medi. Un libro recentemente riscoperto come Primo Maggio ci
permette di addentrarci in una specie di summa dei caratteri tipici della
letteratura d'appendice a sfondo pedagogico. La decadenza morale della
borghesia, la generosita dei poveri, la commossa descrizione degli apostoli
del socialismo, l'intreccio complicato che trova soluzione nell'usato arti
ficio dell'agnizione finale, fanno di questo testo un prodotto esemplare
di una letteratura per le classi popolari che si propone fini educativi
attraverso i belletti accattivanti del romanzo d'appendice. II favore del
pubblico premia in genere delle scelte editoriali che non sono mai esenti
da un forte impegno pedagogico28.D'altro lato il fatto che gran parte
degli intellettuali che gestiscono l'editoria socialista siano convinti dei
limiti e dell'immaturita del movimento operaio, e quindi della sua <<
mi
25H.
26 M.

J. Steinberg,
G. Rosada,

op.

cit.

e M.

G.

Rosada,

op.

cit.

op. cit.
27 E.
e il marxismo,
in Storia
La cultura
del marxismo,
II,
europea
J. Hobsbawm,
J/ romanzo
del romanzo
cfr. A. Bianchini,
cit., p. 67. Sulle caratteristiche
d'appendice
1969.
Torino,
d'appendice,
2S D.
di Tolstoj
nel movimento
La fortuna
in ? Movi
italiano,
Mazzoni,
operaio
e socialista
mento
ai borghesi:
De
Parlare
?, 2/3,
1980, p. 175, G. Bertone,
operaio
? e la propaganda
Amicis
il ? Primo Maggio
socialista,
ivi, p. 155.

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895

La cultuiradella classe operaia

noritas , si traduce in un forte impegno pedagogico e didascalico che


pervade tutta l'attivita pubblicistica 29.
Le esortazioni all'operosita e alla fiducia nel successo presenti nella let
teratura smilesiana e nelle opere di Lessona e di Mantegazza, si rivolgono
ad un pubblico potenzialmente cosi vasto ed eterogeneo e la loro dif
fusione e tale che probabilmente esse ebbero larga influenza anche sugli
atteggiamenti delle classi subalterne e persino dei militanti socialisti.
L'idea di un riscatto dell'uomo attraverso il lavoro, che e degradante
in quanto e alienato, ma che e destinato a diventare la piiu alta espres
sione dell'umanita nella futura societa socialista, forse non e troppo di
stante, per lo meno ai fini pratici, dall'esaltazione del lavoro tipica della
letteratura smilesiana, soprattutto in considerazione dell'altissimo valore
attribuito alla professionalita come mezzo di conquista e espressione di
status

30

Ma sarebbe opportuno verificare, sui periodici del partito, se e in qual


modo venga ipotizzata una soluzione convincente, tale da costituire un
sicuro punto di riferimento, al problema della distribuzione del lavoro
nella

societa

socialista

31, L'analisi

della

letteratura

sociologica

e di quefla

politica e della loro diffusione impongono invece delle considerazioni diver


se. I testimarxiani ebbero un ruolomen che modesto, come e gia stato ac
cennato, al contrario ebbero vasta risonanza, in Germania, gli scritti di
Kautzky, di Zimmermann, e di un autore come Corvin, pseudoscientifico,
antireligioso, antimonarchico,darwinista 32,In Italia fu preponderante l'in
fluenza di autori anarchici, come Gori, Malatesta, Cafiero, Kropotkin, che
si affiancano al Bebel de La donna nel socialismo. Questa presenza cosi
diffusa di autori anarchici conferma d'altra parte quella altrettanto co
stante, almeno sino all'ultimo decennio del secolo, di periodici come <?
La
questione sociale # di Paterson, ? L'agitatore> di Neuchatel, <?II Ger
minal ? di Buenos Aires, e la larghissima popolarit'a delle canzoni anar
chiche. Tutto cio sembra avvalorare l'ipotesi che ? in Italia una resa dei
conti ideologica fra socialisti marxisti e anarchici non si verifico e questo
fece si che determinate opinioni restassero abbastanza diffuse in tutto
il movimento operaio >> . Parallelo alla presenza anarchica e il continuo
riferimento all'utopismo francese, come risulta sia dai frequenti richiami,
negli opuscoli di propaganda, al mito dello stato di natura e dell'auto
governo, sia dalla larga presenza degli scritti di Proudhon nei cataloghi
29 A.
Asor
w Cfr. C.

in Storia
La cultura,
vol.
Rosa,
d'Italia,
IV, 2, p. 1008.
Torino,
nei manuali
in ? Studi
Storici ?,
Giovannini,
Pedagog?a
popolare
Hoepli,
in regime
F on ti or alt e storia della
classe
1, 1980, p. 95, L. Passerini,
operaia
fa
e delle
in Storia
del movimento
in Pie
socialismo
lotte
sociali
del
scista,
operaio
?.
vol. Ill, Bari,
mio papa era un ferroviere...
monte,
1980, p. 471 e D. Jalla, ?Perch?
torinese
in ? Rivista
Una
di storia contem
famiglia
operaia
agli inizi del Novecento,
Doranea?,
1, 1980, p. 37.
31M.
Berra, U etica del lavoro
32H.
op. cit.
J. Steinberg,
33 C.
L'altra
cultura,
Bermani,
ed il marxismo,
cit.
europea

nella

cultura

Milano,

1971,

italiana
pp.

dall'unit?
6-7

e E.

a Giolitti,
J. Hobsbawm,

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Milano,

1981.

La

cultura

896 Patrizia Audenino


La questione
degli editori socialisti 4. Fra le citazioni piui rilevanti, da <<
sociale >>:<<
Natura non puo fare il male. L'uomo e figlio della natura e
quindi e buono... gli uomini... si fanno la guerra perche non sono ordi
nati, non sono disposti secondo la loro natura >> .
4. La forza d'attrazione della propaganda socialista si fonda essenzial
mente sulla capacit"adi formulare una ipotesi per il futuro che presenta
due caratteristiche fondamentali: la prima e di proporsi come l'unica va
lida soluzione alle piu vistose contraddizioni dell'ordine esistente, la se
conda e di apparire sufficientemente credibile, nella sua attuabilita, da
poter essere incitamento all'azione.
II progetto socialista si basa, sotto il profilo ideale, su tre elementi fon
damentali: sull'immagine di una futura societ'a in cui siano risolte tutte
le ingiustizie di quella presente; sulla formazione di un codice etico e
di una ritualita tali da fare del militante socialista <<l'uomo nuovo >>
della nuova societa; e sullo scardinamento dell'influenza,morale e ideale
del cattolicesimo. Nell'analisi di questi tre elementi ha finora prevalso
l'ultimo: ma si e discusso principalmente delle conseguenze politiche del
I'anticlericalismo,mentre non si e stabilita che in maniera sommaria una
connessione fra l'anticlericalismo e l'utopia, e fra questa e la nuova reli
giosita e morale della dottrina socialista come la costruzione a tutto
tondo

di un nuovo

quadro

di

riferimento

di valori

e di

idealita,

suffi

cientemente ben delineata da poter essere oggetto di rappresentazione


e di riferimento per i militanti del partito.
I1 pensiero marxiano sottolinea il carattere di autocreazione dell'umanita
e l'aspetto morale dell'azione. L'impegno nella lotta di classe e un fatto
morale e la lotta stessa 'e in definitiva la contrapposizione di un sistema
di valori ad un altro -. A questi aspetti si accompagna una prefigurazione
del futuro che fa si che <<il marxismo costituisca una teoria escatologica
per la sua teoria della rivoluzione e per la sua marcia ineluttabile verso
una societa senza classi >>'. II rinvio a un futuro indeterminato della
realizzazionedi una societa comunista pone questa ai confini della storia.
La vita ultraterrena e cosi riportata sulla terra,ma e posta alla fine della
storia, e questa prospettiva di un futuro interamenteumano in cui <<
l'auto
realizzarsidella specie porterebbe con se l'umanizzazionedel mondo creato
dall'uomo, la resurrezione della natura >>riporterebbe il marxismo nel
filone delle dottrine religiose occidentali di tradizione giudaico-cristiana'.
34 M.

e politica
o e
tra Ottocent
G. Rosada,
Biblioteche
cult?rale
del Psi
popolari
cit.
Novecento,
35 ? La
e Giustizia,
in ACS,
12 nov.
Min.
sociale ? n. 85,
Grazia
1898,
questione
la diffusione
b. 102, Stampa
straniera.
Per quanto
d?l
sediziosa
Miscellanea,
riguarda
ia pubblicistica
anarchica
cfr. P. Audenino,
op. cit.
30 Cfr. A.
e l'Umanesimo
in Marx
vivo, vol.
contempor?neo,
1, Milano,
Schaff, Marx
1977, p. 51.
37
e
vol.
5,
1978,
p. 712
Einaudi,
Torino,
Enciclopedia
J. Le Goff,
Escatologia,
M.
1967.
S en tier i in Utopia,
Buber,
Milano,
^ K.
e la fine della
in Marx
Marx
C. Tucker,
storia,
vivo, cit., p. 206.

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897

La cultura della classe operaia

In altri termini ci troveremmo in presenza di una delle piu importanti


utopie moderne, che, oltre a far balenare una soluzione attraverso una
efficace prefigurazione di un futuro liberato dall'alienazione, fa scaturire
il movimento politico e sociale volto alla realizzazione di questo futuro
da una forte tensione morale individuale. Nell'edificazione del sistema
di riferimenti ideali dei sociallisti il tiichiamo a'll'impegno e alla volonta
si associa all'acquisizione di un comportamento che asserisca e rafforzi
i postulati di giustizia, eguaglianza e liberta impliciti e fondamentali
nella nuova societa futura. Fra i militanti non ci sara gerarchia ne potere
dell'uno sull'altro, la disciplina sara individuale, l'autorita nascera dalla
fiducia e dall'ammirazione dei compagni; aboliti i formalismi, la ritualita
dovra obbedire ai principi della semplicita e del rigore informale39.
Nel pensiero riformista tedesco questa tensione morale trovo nelle stesse
condizioni oggettive un motivo ulteriore per radicarsi. Il profondo con
vincimento dell'improbabilita di un crollo del capitalismo a causa della
sua intrinseca debolezza, porto infatti ad una accentuazione del carat
tere soggettivo e morale della lotta di classe, quale unica possibilita per
la realizzazione del socialismo. L'enfasi venne posta suilla volonta e sul
fatto che le contraddizioni del capitalismo apparivanomorali e non eco
nomiche 'O.
Del socialismo inglese degli anni Novanta si e detto che ? presentava
se stesso come una religione e cosi ad esso la gente si convertiva. L'idea
del socialismo si presentava come un cambiamento moralmente impec
cabile e un movimento organizzato che richiedeva sacrificio e attivita
missionaria ,, . Sembrava verificarsi in tal modo un indebolimento della
linea di confine tra il processo esclusivamente individuale della salva
zione cristiana e i mezzi e i fini della rivoluzione socialista, fatto questo
sociale. Alla difficolta di collegare le individuali cadute sulla via di Da
masco ad un cambiamento strutturale, si aggiungeva l'altra contraddizione
fra il volontarismo, insito nell'idea della conversione individuale, e la
convinzione che l'ascesa del socialismo fosse altrettanto inevitabile quanto
lo era l'imminente caduta del capitalismo. Dato che la rivoluzione era
vicinissima e certa, occorreva assuefarsi a quella disciplina e a quella
severita additate dai canoni dell'utopia, di cui il militante socialista era
il profeta.
La tradizione culturale del movimento operaio francese mantenne uno
stretto e costante legame con le grandi utopie del XVIII secolo e collego
la propria azione politica a un preciso quadro di riferimento delle carat
teristiche della societa futura, a conclusione di un unico percorso ideale
che si snoda dalle jaqueries dell'eta moderna, agli ideali della rivoluzione
39 E.

I ribelli, Torino,
192 sgg.
1966, pp.
J. Hobsbawm,
marxismo
Ara to, Antinomie
del marxismo
classico,
marxismo,
cit., p. 696.
41 S.
A new
in Britain
the religion
Yeo,
life,
of socialism
4, 1977, p. 5.
Workshop?,
40 A.

filosof?a,
1883-1896,

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in Storia
in

del

History

898

Patrizia Audenino

del 1789, alla riaffermazione delle grandi liberta civili che nell'avvento
della societa socialista avrebbero trovato piena realizzazione.
Esistono probabilmente alcuni elementi di questo schema interpretativo
applicabili anche al socialismo italiano, per lo meno ogni qual volta la
proposta politica divenga precetto morale: < II lavoratore socialista deve
fin d'ora praticare, per quanto e possibile, quella lealta e quella sincerita
e fratellanza, che caratterizzano i rapporti fra gli uomini nella societa
socialista: deve quindi, essere piu rispettoso verso la moglie, avere una
maggiore cura nei confronti dei figli, esser fraterno e leale con i com
pagni di lavoro ? 42
II carattere religioso della milizia socialista potrebbe risultare ancora piu
chiaro qualora si considerassero tutti gli altri elementi che normalmente
caratterizzano le religioni: la ritualita, il senso di comunione con gli altri
adepti, la presenza di una razionalita superiore (la ? mano occulta? del
socialismo inglese) che faccia da guida verso la salvezza. Tutti questi
elementi appaiono evidenti nella opportunita, espressa dal movimento
operaio e dal partito, di stabilire una cerimonialita alternativa, che, se
pur spogliata di molti formalismi, intende chiaramente sostituirsi a quella
cattolica: i matrimoni socialisti, i funerali, i cortei e i festeggiamenti per
il 10maggio. Che il socialismo sia anche un credo morale risulta chiaro
dalle regole solidaristiche che improntano i rapporti nelle associazioni di
mutuo soccorso e di resistenza, nonche nella convinzione di ogni mili
tante di costruire il socialismo anche attraverso la propria coscienza e
onesta individuale. t quindi inevitabile che la pubblicistica socialista, fin
dai primi albori, sfrutti alcune formulemutuate dall'unica istituzione mo
rale che abbia una tradizione popolare: la Chiesa. Gli opuscoli che spie
gano il socialismo si presentano come dialoghi di stampo evangelico,
evangelizzazione e catechizzazione si chiama l'opera di <<apostolato? so
cialista, innumerevoli sono i decaloghi socialisti. Ma, m-ediate da queste
formule chiesastiche, si potrebbero scoprire anche da noi le usuali onni
presenti utopie: il lavoro gioioso, il libero amore, la scomparsadello Stato.
5. L'anticlericalismo non e tema prettamente socialista, come e noto, e
bensi una componente fondamentale dell'ideologia della borghesia italiana
risorgimentale. Gli studi sull'anticlericalismo socialista hanno finora in
sistito, da un lato, sull'individuazione delle sue componenti, vale a dire
sui suoi rapportaidi parentela e di filiazione, dall'altro lato sul suo uso
politico4. Le paternita dell'anticlericalismo socialista sono parecchie: ne
42 L.
as pet to dell'azione
Un
del partito
italiano
socialista
nelle
Savelli,
campagne.
e
i contadini
di propaganda
Gli
in ?Movimento
per
(1892-1914),
operaio
opuscoli
e
Almanacco
il 1903.
socialista
socialista
?, 2/3,
per
1978, p. 393,
43 M.
e
nel
in ? Movimento
socialismo
L'anticlericalismo
italiano,
Sylvers,
operaio
e lotta
175 sgg. e E. Decleva,
socialista
Anticlericalismo
?, 2/3,
1970, pp.
pol?tica
rivista
storica ?, LUI,
nelVltalia
I, cit., e II, in ? Nuova
1969, pp. 541
giolittiana,
in Emilia-Romagna,
in ? Studi
Il comportamento
Storici ?,
sgg., L. Bedeschi,
religioso
Socialisti
4, 1969,
pp. 387
anticlericali,
1961, A. Nesti,
sgg., A. Azzaroni,
Firenze,

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899

La cultura

della

classe

operaia

fanno parte le idealita della sinistra risorgimentale, che nei principi di


Pisacane44, come di Garibaldi, risulta rigorosamente laica con forti con
notazioni antireligiose. Al laicismo risorgimentale si affianca la diffusione
della propaganda anarchica, che dedica alla tematica antireligiosa molto
piu spazio di quanto non farA poi il socialismo stesso. L'accento con
tinuamente posto da Bakunin sulla necessita d'abolire non solo l'apparato
ma la stessa idea religiosa, e la centralita attribuita a tale argomento
nella propaganda, fanno dei suoi scritti contro la superstizione religiosa
i testi principali, per lungo tempo, fra quelli editi e diffusi dal partito
socialista.Ma l'indeterminatezzadi paternita continuo a vincolare l'anti
clericalismo socialista per il fatto che, pur essendo una componente
tutt'altro che secondatia nell'universo mentale socialista, non fu mnaipos
sibile caratterizzarla come elemento esclusivamente proprio. Anticlericali
e antireligiosi erano anche i radicali, i repubblicani e i liberali. i vero
che questa indeterminatezzapermise talvolta, come nel 1906-1908, una
politica di larghe alleanze con la sinistra sulla base quasi esclusiva della
tematicaanticlericale.Ma e anche vero che nell'uso politico di quest'aspetto
del socialismo non mancarono mai incertezze e contrasti. Ed e proprio
su questi aspetti che si e concentrata l'attenzione degli storici, nel ten
tativo di cogliere il significato tattico dell'anticlericalismo, per arrivare a
( una piu integrale storicizzazione, che come tale riguardi tutti gli aspetti
e le diverse componenti dell'anticlericalismo socialista # 4. Di fatto le po
sizioni dei piu autorevoli esponenti del socialismo non solo differiscono
fra loro sul comportamento da tenere nei confronti del problema religioso
in generale, e della Chiesa in particolare, ma subiscono anche variazioni
in coincidenza con le variazioni del clima politico. Per. ricordaremolto
brevemente i vari orientamenti basti accennare all'atteggiamento di Turati,
che pur convinto della necessita di un intervento che superasse l'anticle
ricalismo formale e da parata, fu tuttavia molto cauto nei confronti del
problema religioso anche nel momento di maggiore kermesse anticlericale
di tutta l'eta giolittiana, la celebrazione del centenario di Giordano Bruno.
Egli scrisse che, <<finche la Chiesa provvedera ad una folla di funzioni
morali e materiali necessarie, alle quali la societa laica non provvede, la
Chiesa e e sara giustamenteinvincibile # 4. La sinistra anarcosin
s insistette sulla subordi
dacalista dalle pagine di ? Avanguardia socialista
nazione della lotta anticlericale alla lotta di classe e risolse nella seconda
anche la prima, spinta dalla preoccupazione di evitare confusioni con
l'anticlericalismoborghese. Va poi ricordata una rivista come <<
L'asino>>
che fu l'immagine piu conosciuta e duratura dell'anticlericalismo socialista
Ges?

socialista,

Milano,
44

1980.

una

tradizione

po polare

italiana,

Torino,

1974,

G.

D.

Neri,

G alan tara,

Fra gli altri


testi di quest'autore,
La rivoluzione
C. Pisacane,
in Italia,
Roma,
108-109.
1975, pp.
45 E.
e religiosit?
laica nel socialismo
Anticlericalismo
in Prampo
Decleva,
Italiano,
lini e il socialismo
riformista,
Roma,
1979, p. 259.
46 F.
in ? La critica
sociale ?, 16 gennaio
1907.
Turati,

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900

Patrizia Audenino

e che costrui le proprie fortune sulla dissacrazione sistematica e volgare


del clero e della religione. Ma Prampolini si riapproprio di parti consi
stenti della tradizione cristiana e della predicazione evangelica per forzare
la trincea della diffidenza e della cattiva fama che il clero di campagna
edificava attorno al socialismo4". I legami fra il socialismo e la predi
cazione del cristianesimo primitivo vennero cosi sottolineati ad arte, anche
se Prampolini non giunse mai, come Kautzky, a trasformareCristo in un
blanquista giustiziato dagli imperialisti romani48. L'anticlericalismo non
implico quindi necessariamente, in questa forma, ne antireligiosita, ne, in
alcun caso, svalutazione della figura del Cristo: l'immagine di Cristo come
primo socialista costituisce un topos del pensiero religioso dei militanti .
Tutte queste posizioni, che si susseguirono e convissero con altre da que
Ste piu o meno distanti, furono soggette a successivi ripensamenti e aggiu
stamenti in rapporto sia alla situazione politica generale, sia all'azione
L'asino >>e di Prampolini
clericale. In realta, posizioni come quella de <<
furono distanti solo in apparenza: esse appaiono, invece, come risvolti
differenti di un medesimo approccio al problema religioso; perche l'anti
clericalismo e in tanto in quanto c'e fede religiosa, poiche la sua base
di forza sta proprio nello stridente contrasto, che esso addita, fra i
principi religiosi e morali della cristianita, non sottoposti a critica, e il
comportamento dei preti, che da questi principi cosi vistosamente traligna.
Ma se il clero tradisce e infanga la religione e i comandamenti cristiani
ecco che il socialismo, come dimostra Prampolini, si presenta come l'unico
degno depositario di questi valori. L'anticlericalismo, in definitiva, vive
in tanto in quanto non si intenda toccare i principi fondamentali della
religione, e, al contrario, chi, come gli anarchici, e antireligioso tout court,
non ha piu necessita di essere anticlericale. Contro l'offensiva clericale
che stringe un cordone sanitario attorno alla primitiva vocazione anti
religiosa del socialismo, i socialisti replicano sia con le cautele di un
Turati, sia rivolgendo i valori stessi della religione cristiana come un
boomerang contro la Chiesa. Questo silstema fa leva su un sentimento
anticlericale endemico e di vecchia data fra i diseredati. Se il movimento
operaio e laico fin dalla sua nascita, la diffidenza nei confronti dei preti
era fenomeno consueto anche fra i contadini.
I due elementi che si sono indicati -comeobiettivi centrali dell'anticleri
calismo socialista (il tentativo di eliminare o per lo meno di limitare il
potere della Chiesa e il quadro di riferimento etico da essa imposto, e
lo sforzo di costruire un nuovo sistema morale) mostrano non soltanto
di essere strettamente collegati fra loro, ma di produrre anche una nuova
ansia di religiosit'a, una nuova fede ideale e politica. La costruzione in
positivo di un nuovo sistema di valori differiva pero solo in parte dalle
47 La

famosa
testimonianza
al riguardo
La predica
? di C. Prampolini,
pi?
in C. Cartiglia,
Socialisti
1980, p. 124.
Riformisti,
Milano,
48 G.
La politica
cult?rale
Buonfino,
1975, p. 143.
operaia, Milano,
49 Cfr. E.
I r ibelli,
L'ai tra cultura,
cit.
cit., e C. Bermani,
J. Hobsbawm,

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di Natale,

901

La cultura della classe operaia

primitive istanze cristiane. Essa intendeva infatti smantellare il formalismo


e la farisaicita della morale cattolica nella sua versione dominante ma,
nell'elaborazione di una nuova morale, cio che si cacciava dalla porta,
rientrava in gran parte dalla finestra. Un sistema culturale non puo
sfuggire a se stesso, e ai piu convinti antireligiosi e anticlericali non pote
servire da guida che un sistema di valori basato sulla solidarieta, sulla
pieta, sul rispetto, sulla tolleranza. Se molta zavorra della morale pretesca
veniva a cadere, molto per altro rimaneva in vita, e non poteva essere
altrimenti.
In conclusione l'anticlericalismo che si limitava alla condanna dell'istitu
zione e allo sdegno per il divario (evidente agli occhi dei credenti e non)
fra i principi del cristianesimo e la condotta del clero, finiva per risol
versi nella riproposizione di una serie di categorie ideali e di modelli
di comportamento che si facevano risalire al cristianesimo piu genuino.
In questa prospettiva la polemica anticlericale assunse un valore propo
sitivo maggiore di quanto non sia stato fin qui rilevato. Alla condanna
dei mali e delle deviazioni del clero si collegava infatti l'abbozzo, anche
implicito, del nuovo quadro di riferimento della societ'a socialista. Si do
vrebbe dunque individuaremeglio e piu a fondo il nesso che collegava
l'anticlericalismo alla rappresentazione escatologica del futuro nella let
teratura di divulgazione socialista5. Si tratta di capire, in definitiva, se
l'anticlericalismo non antireligioso sia stato solo un espediente tattico,
nell'ambito di un mondo ideale scevro da ogni forma di religiosita, e
quindi un gradino intermedio sulla via verso l'antireligiosita quale carat
teristica dell'ideologia socialista, o se invece non si sia sposato a un atteg
giamento profondamente religioso, in alcuni tratti persino mistico, della
costruzione ideale del socialismo. Lo stato attuale delle conoscenze pare
gia suggerire che, ad un atteggiamento iniziale e rimasto poi minoritario
improntato al rifiuto di ogni aspetto fideistico, sia subentrato e si sia
diffuso un atteggiamento sotto vari aspetti religioso. La eventuale con
ferma di questa ipotesi e la risposta al quesito su quale delle due com
ponenti sia stata prioritaria, se l'appropriazionesolo strumentale di alcune
istanze cattoliche ai fini di proselitismo, oppure una esigenza autonoma
di religiosita, che non poteva che ricalcare le formule indicate dalla tra
dizione cristiana, puo fornire una -chiave di interpretazione nuova per
I'analisi di certi comportamenti e della scala di valori che vi faceva da
entroterra culturale e ideologico.

50M.
Nerbini,

Sylvers,
corne

indica
op. cit., p. 184,
lo
fonte
essenziale
per

? pubblicazioni
Telenco
delle
della
studio
della mentalit?

? di
anticlericali
sinistra
popolare.

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