La letteratura, in Italia, si interessa all'industria in due momenti particolari:
et giolittiana (1901-14): i futuristi sentono la necessit di allargare gli orizzonti dell'arte a nuovi soggetti, quale la nascente industria; la loro per un'esaltazione acritica: tematiche quali lo sfruttamento e l'alienazione non vengono affrontate boom economico del secondo dopoguerra ('50-'60): l'Italia postbellica diventa una tra le maggiori potenze industriali del mondo, con conseguenze di enorme portata non solo sulle condizioni materiali di vita degli italiani ma anche sul mondo artistico e letterario ! un periodo prospero per il paese, in cui l'emigrazione non pi" verso l'estero, come avveniva nell'et giolittiana, ma interna, dal sud verso il nord I modelli dell'industria italiana di questo periodo si possono riassumere sotto due nomi: Agnelli: il modello della #iat di $orino Industria totalmente improntata sulla massimizzazione del plusalore %differenza tra ricchezza prodotta e salario operaio& e quindi sullo s!ruttamento della manodopera degli emigranti, le cui spese sociali venivano per sostenute dalle comunit locali %in questo caso, dai torinesi& "lietti: un modello di fabbrica costruita con in mente il benessere del laoratore, caratterizzata cio da ritmi non pressanti, musica, biblioteche e asili In breve, l'antitesi del modello 'gnelli 'driano (livetti, controcorrente, prende anche la decisione di costruire una fabbrica nel sud %a )ozzuoli& anzich* chiamare i lavoratori ad Ivrea, convinto del fatto che il lavoro industriale possa incivilire e unire (livetti # comun$ue capitalista, ma rispetto ad 'gnelli pi" legato al lato umano della fabbrica e riflette sulla possibilit, per l'industria, di avere altri !ini oltre al mero pro!itto ' cogliere per primo la necessit di tener presente il rapporto tra letteratura e industria %ittorini, che dedica il +, numero della rivista -Il menab. %/01/& proprio al nesso letteratura2industria, osservando come la letteratura sia in ritardo rispetto alla nuova situazione industriale del paese )er -aggiornare. la letteratura, afferma 3ittorini, non basta aggiornare i contenuti %cio assumere come oggetto di rappresentazione la fabbrica moderna anzich* il mondo contadino o i quartieri poveri cittadini, temi prediletti dal 4eorealismo& ma necessario saper cogliere le tras!ormazioni antropologic&e che lo sviluppo industriale sta provocando, e quindi saper vedere il mondo da una prospettiva diversa e descriverlo utilizzando tecniche rappresentative e linguaggi appropriati Le tesi di 3ittorini suscitano un vivo dibattito, in cui intervengono principalmente: Italo 5alvino: propone la letteratura come via d'uscita dalla caoticit della modernit industriale 6mberto 7co: propone una risposta all'esigenza di un nuovo linguaggio, sostenendo che l'alienazione prodotta dalla realt industriale doveva essere al centro dello stile della nuova letteratura #ranco #ortini: nega la necessit di un nuovo linguaggio adatto a rappresentare la realt industriale neocapitalistica, poich* ci significa diventarne complici ' questo dibattito teorico, nel corso degli anni 8essanta, si aggiunge l'ambizioso programma di 'driano (livetti, volto a inserire gli intellettuali nella concreta realt dell'industria, favorendo un modo nuovo di impostare il rapporto cultura-laoro e nel tentativo di abbattere il confine tra le -due culture., umanistica e scientifica, retaggio della filosofia di 9enedetto 5roce 3iene quindi fornito un impiego, presso (livetti, a due scrittori: "ttiero "ttieri e 'aolo %olponi, le cui riflessioni, come vedremo, pur senza nulla togliere all'importanza delle intenzioni olivettiane esprimeranno perplessit e minor ottimismo 'l di fuori dell'orbita olivettiana troviamo altri scrittori che si pongono criticamente nei confronti del mondo della fabbrica: tra questi, ricordiamo )arise, :astronardi e 8ereni ;iverso l'atteggiamento di )rimo Levi, che rappresenta un autorevole tentativo di conciliare cultura scientifica e cultura umanistica "ttiero "ttieri( )onnarumma all'assalto ;opo il lavoro presso l'ufficio stampa :ondadori, (ttieri viene assunto dalla (livetti %/0<=& dove rimarr per circa /> anni, occupandosi dei problemi del personale ;onnarumma all'assalto un romanzo-diario che registra le osservazioni di uno psicologo selezionatore del personale presso il nuovo stabilimento di )ozzuoli )rotagonista del romanzo non dunque ;onnarumma, ma lo stesso (ttieri, il quale durante il suo incarico si rende conto di una grande contraddizione: nonostante i buoni propositi, la (livetti per via della sua matrice capitalistica si trova comunque in necessit di dover discriminare tra chi adatto a lavorare e chi no (ttieri si trova quindi a disagio, poich* tra le sue mani passa la decisione del destino di poche famiglie che si salveranno e di molte altre che andranno in rovina Il personaggio di ;onnarumma, che appare per poche pagine a met del romanzo, incarna l*essenza del laoratore del sud, interessato semplicemente a fornire la sua manodopera in cambio di una paga e che non concepisce le lunghe trafile burocratiche e i test attitudinali, tipici dell?industria del nord, che a sua volta eredita dal modello americano: @5he domanda e domanda Io debbo lavorare, io voglio faticare, io non debbo fare nessuna domanda +ui si iene per !aticare, non per scriere-A ;onnarumma pretende di laorare per diritto naturale, per il solo fatto di essere vivo, non perch* abbia particolari attitudini o abilit %ricordiamo, il lavoro diritto costituzionale& e, vedendo violato questo suo diritto, si sente attaccato e reagisce iolentemente, minacciando di picchiare lo psicologo e il direttore 8i ha quindi lo scontro tra la fredda e rigorosa selezione scientifica del personale, dettata dalla base capitalistica di ogni impresa, e la problematica del garantire a tutti un impiego 4el romanzo, l'episodio di ;onnarumma incorniciato da un suicidio appena compiuto per disperazione e dal rifiuto della proposta di far intervenire la polizia dopo la minaccia di ;onnarumma B tutti episodi lontani dall'ottimismo oliettiano, e che fanno riflettere sul problema di cosa sia -giusto. Ciaffiora inoltre, nell'atteggiamento di ;onnarumma, la diffidenza che la civilt contadina ha da sempre nutrito verso la parola scritta, ritenendola un inganno ordito dal potere contro gli analfabeti o i meno colti 'aolo %olponi( .emoriale 3olponi viene assunto da (livetti come direttore dei servizi sociali nel /0<1 ' differenza di -;onnarumma all'assalto. di (ttieri, la voce narrante di :emoriale non pi" quella di un intellettuale, ma quella di un operaio Il protagonista, 'lbino 8aluggia, un contadino assunto in una grande fabbrica di Ivrea %non vi sono riferimenti espliciti alla (livetti, ma s'intende&, ed allo stesso tempo un narratore inattendibile: chiaramente paranoico, affetto da manie di persecuzioneimmagina che i medici della fabbrica abbiano ordito una congiura contro di lui, falsificando i referti per allontanarlo dal luogo di lavoro e poi licenziarlo 5erto, il protagonista folle, ma allo stesso tempo riesce a cogliere l'essenza della realt, cio che l'oppressione della !abbrica che lui percepisce in realt esiste davvero, nascosta dietro una facciata razionale e democratica La nuova fabbrica, a differenza di quella ottocentesca, si preoccupa sD del benessere degli operai, ma allo stesso tempo li imprigiona in un sistema di produzione che li aliena e li trasforma in pure appendici delle macc&ine Il protagonista, pazzo ma lucido, vede la realt meglio di coloro che sono sani