Sei sulla pagina 1di 36

Capitolo 10

Post-endo

394 CAPITOLO 1
Il trattamento restaurativo diretto degli elementi den- Sbiancamento interno
tari trattati endodonticamente segue gli stessi princi-
pi espressi nei capitoli precedenti (Capp.7,9), con la Tralasciando i concetti di sbiancamento esterno (am-
differenza di poter attuare delle strategie in grado di piamente citati in altri testi e articoli), questo capitolo
aiutare il clinico a ottenere un successo estetico, no- tratterà le procedure per il perseguimento dello sbian-
nostante il riscontro di perdita strutturale importante e camento interno2 dei denti con discromia, general-
la presenza di discromia che talvolta caratterizzano i mente causata da prodotti della degradazione dell’e-
denti devitali. moglobina e del tessuto pulpare.3
Queste strategie1 si basano prevalentemente su: Sebbene siano disponibili in commercio prodot-
1. Sbiancamento. ti sbiancanti pronti all’uso, gli Autori di questo testo
2. Utilizzo di materiali fluorescenti. preferiscono utilizzare la tecnica del walking bleaching
3. Utilizzo della tessitura superficiale. (descritta in primis da Spasser4).

CAPITOLO 10 395
Tale tecnica consiste nell’inserire la sostanza sbian- 1. Foto iniziale con scala colore.
cante all’interno della cavità di accesso, lasciandola 2. Misurazione del livello gengivale da un riferimento
agire per diversi giorni. Tra l’otturazione canalare e l’a- “incisale” (Fig.1).
gente sbiancante si dovrà effettuare un sigillo apicale 3. Rimozione dell’otturazione canalare fino a 3 mm
accurato, per evitare la diffusione dell’idrogeno deri- apicalmente rispetto al livello gengivale segnato al
vante dalla sostanza sbiancante, attraverso il tessuto punto 2 (Fig.2).
radicolare verso l’interno del legamento parodontale; 4. Creazione di un sigillo coronale di 1 mm in vetro-
in caso contrario, si potrebbe incorrere nel riassorbi- ionomero (Fig.3).
mento radicolare fino alla perdita dell’elemento den- 5. Inserimento di una miscela di perborato di sodio e
tale. È preferibile utilizzare del perborato di sodio (di- soluzione fisiologica (avente una consistenza mol-
sponibile in forma mono-, tri- e tetraidrato (NaBO2 • to densa) (Fig.4).
H2O2 • 3H2O) in una miscela prodotta con soluzione 6. Rimozione delle eccedenze in riferimento all’area
fisiologica (così come descritto nella tecnica originale che sarà occupata dall’otturazione provvisoria.
del 19614), evitando il perossido di idrogeno o altre 7. Restauro provvisorio (eventualmente interponendo
sostanze più aggressive, in quanto è stato dimostrato pellet di cotone) (Fig.5).
che l’effetto prodotto risulta essere il medesimo.5,6 È 8. Controllo settimanale, senza rimozione della so-
assolutamente sconsigliata l’accelerazione della pro- stanza sbiancante, con lo scopo di verificare la
cedura alla poltrona attraverso il riscaldamento della variazione di colore e il sigillo del restauro prov-
sostanza sbiancante mediante l’impiego di strumenti visorio. In genere sarà necessario sostituire la so-
induttivi il raggiungimento di alte temperature; infatti, stanza sbiancante solo nel caso in cui il restauro
questa procedura potrebbe determinare un enorme provvisorio abbia perso il suo sigillo.
aumento del rischio di riassorbimento radicolare.7,8 9. Ricostruzione dell’elemento dentario con tecniche
Descrizione, step-by-step, della procedura di adesive dopo 21 giorni dal termine del trattamento
sbiancamento: sbiancante al fine di non compromettere l’efficacia
delle procedure adesive.

1 2

396 CAPITOLO 10
Utilizzo di materiali fluorescenti (Fig.6) che forniscono (illusoriamente) un aspetto più
luminoso (valore più alto) dell’elemento dentario. Nella
La fluorescenza è la proprietà ottica di alcune sostan- figura 6 l’elemento dentario di sinistra appare più lu-
ze di riemettere le radiazioni elettromagnetiche ricevute minoso e chiaro rispetto a quello di destra; definire
(nella maggior parte dei casi a lunghezza d’onda mag- una tessitura di superficie avente un aspetto “rugoso”,
giore e quindi a energia minore); in altre parole di assor- dopo l’esecuzione di una corretta brillantatura, con-
bire radiazioni nell’ultravioletto ed emetterle nello spet- sente di conferire ai restauri una maggiore luminosità
tro visibile. La dentina è uno dei tessuti più fluorescenti in funzione della riflessione della luce incidente su una
e concorre, restituendo luce nello spettro del visibile, a geometria irregolare.
fornire più luminosità agli elementi dentari.
Negli elementi trattati endodonticamente, a causa della Struttura residua e perni
cavità di accesso si perderà molta dentina, determinan-
do un abbassamento del valore dell’elemento dentale. Per molto tempo si è ritenuto che ogni dente trattato
L’utilizzo di materiali fluorescenti9 (perni qualora servis- endodonticamente dovesse essere riabilitato con l’in-
sero, cementi, compositi, ecc.) è di supporto nel con- serimento di un perno ed eventualmente di una coro-
ferimento di un substrato in grado di determinare un na protesica a ricopertura totale. Il perno è un dispo-
innalzamento del valore dell’elemento dentale con con- sitivo adibito a migliorare la ritenzione di un build-up
seguente miglioramento del suo aspetto estetico.10,11 effettuato su un dente trattato endodonticamente e
avente una perdita strutturale molto consistente (cosa
Tessitura che potrebbe comportare il cedimento strutturale sot-
to carico masticatorio). La quantità (e la qualità) del
Nell’ambito delle strategie utilizzabili nei restauri diretti tessuto dentale residuo12 rappresenta indubbiamen-
dei settori anteriori, la tessitura di superficie concor- te un aspetto molto più importante del perno stesso.
re a un incremento delle aree di riflessione della luce Indipendentemente dall’esecuzione di una ricopertura

3 4 5

Fig.1. Misurazione del livello gengivale rispetto a un reference occlusale. Fig.2. Spostamento dello stop di rife-
rimento per aumentare la misura di 3 mm. Il materiale di otturazione canalare verrà rimosso fino a quella misura.
Fig.3. Creazione di un sigillo di 1 mm. Fig.4. Inserimento della sostanza sbiancante. Fig.5. Applicazione accu-
rata del restauro provvisorio.

CAPITOLO 10 397
mediante restauro totale,13,14 il tessuto residuo risulta presenza di un morso profondo, pattern masticatorio,
essere di fondamentale importanza strutturale sia per parafunzioni, ecc.). Nei settori anteriori le forze risul-
gli elementi dentali posteriori che per quelli anteriori. tanti (oblique) sono diverse rispetto a quelle dei settori
Alcuni Autori consigliano per il restauro diretto dei set- posteriori, tanto che alcuni Autori considerano queste
tori anteriori trattati endodonticamente, un restauro forze dannose per il sigillo coronale,17 a differenza di
diretto senza perno,15 mentre altri, in caso di spessori altri Autori che invece le considerano meno dannose
sottili, consigliano l’utilizzo di un perno in fibra.16 delle forze che si sviluppano nei settori posteriori.18
Gli Autori di questo testo preferiscono, in caso di tes- Indipendentemente il restauro deve essere eseguito
suto coronale sufficiente, non inserire alcun perno, lege artis, al fine di fornire un sigillo coronale valido,
fermo restando che ogni situazione clinica deve sem- che riduca le probabilità di rischio di contaminazione
pre essere valutata accuratamente (tipo di occlusione, dello spazio endocanalare.19-22

Fig.6. La tessitura di superficie aumenta le aree di riflesso speculare. La sensazione che se ne ricava è quella
di più alta luminosità.

398 CAPITOLO 10
PROCEDURA CLINICA  CASO 1

Casi clinici
Nei seguenti casi clinici saranno elencate le strategie appena descritte e applicate per la gestione diretta di ele-
menti anteriori trattati endodonticamente.

Restauri diretti di classe IV: l’approccio sono stati modellati sulla guida di matrici sezionali
clinico su incisivi vitale e devitale stabilizzate in posizione verticale (Figg.21-23).
Effettuato il finishing primario (rimuovendo gli
La paziente, di 9 anni, si recava a visita per frattura eccessi interni ed esterni alla cornice appena
traumatica degli incisivi centrali superiori (Fig.7). completata) (Figg.24-26), si è passati alla strati-
Il dente #2.1 risultava interessato dall’esposizione ficazione del corpo dentinale (Figg.27,28) dei tra-
della polpa. Dopo aver provato a ottenere l’emo- slucenti blu negli spazi tra i mammelloni (Fig.29)
stasi pulpare con l’intenzione di poter eseguire un e all’applicazione dello strato traslucente superfi-
incappucciamento diretto, visto il sanguinamento ciale (Fig.30).
copioso della polpa, è stato deciso di effettuare Una volta effettuata l’ultima polimerizzazione, è
un trattamento endodontico a seguito del quale stato effettuato un ulteriore ciclo di polimerizza-
l’elemento dentario mostrava un valore più bas- zione in assenza di ossigeno (Figg.31,32) per poi
so (probabilmente per la perdita della componen- terminare i restauri con le procedure di finishing e
te dentinale causata dal trauma e dall’apertura polishing (Fig.33). La figura 34 mostra l’aspetto
camerale). Si è quindi deciso di effettuare un ci- dei restauri appena rimossa la diga di gomma.
clo di sbiancamento interno per 2 settimane con Al controllo a 4 mesi il restauro mostrava una cor-
perborato di sodio come descritto in precedenza retta integrazione anatomica, cromatica e radio-
(Figg.8,9). Rilevate le impronte di precisione ed grafica (Figg.35-39).
effettuata la ceratura dei due centrali, dopo 21 La strategia di sbiancamento preventivo del #2.1
giorni si è proceduto a isolare gli elementi den- è servita a gestire i diversi livelli di valore dei due
tari con la diga di gomma (Fig.10) e a provare la elementi trattati.
mascherina (Fig.11), riducendo le porzioni che ne
impedivano la passività.
La preparazione del margine è stata effettuata
creando un margine orizzontale e arrotondato
(Figg.12,13).
A seguito delle procedure adesive (Figg.14,15)
è stata stampata dapprima la parete palatale e
il margine incisale dell’#1.1 (Fig.16) e poi quella
del #2.1 (Figg.17,18). La parete palatale è stata
ricostruita con materiale traslucente (smalto) e il
margine incisale con dentina.
Il vantaggio dello stampaggio con mascherina si
concretizza nella possibilità di definire la corretta
posizione delle masse (opache e traslucenti) dei
materiali restaurativi selezionati (Figg.19,20).
La parete interprossimale è stata ricostruita gui- 7
dando il ripristino anatomico, impiegando della
dentina ad alto valore il cui volume e la cui forma Fig.7. Situazione clinica iniziale.

CAPITOLO 10 399
PROCEDURA CLINICA  CASO 1

8a 8b 8c 9

Figg.8a-c. Procedura di sbiancamento interno. Dopo il sigillo coronale viene inserita la sostanza sbiancante
e poi il restauro provvisorio. Fig.9. La radiografia mostra la terapia canalare su #2.1.

10 11

Fig.10. Isolamento del campo con diga di gomma. Fig.11. Prova della mascherina in silicone.

12 13

Fig.12. Preparazione del chamfer vestibolare e interprossimale. Fig.13. Preparazione finita.

400 CAPITOLO 10
PROCEDURA CLINICA  CASO 1

14 15

16 17

18 19

20 21

Fig.14. Mordenzatura acida. Fig.15. Visione occlusale prima dell’applicazione dell’adesivo. Fig.16.
Stampaggio della parete palatale. Fig.17. Mascherina reinserita per lo stampaggio della parete palatale del
#2.1. Figg.18,19. Risultato dello stampaggio delle pareti palatali dei due centrali. Fig.20. Una corretta ce-
ratura e la relativa mascherina consentono procedure che a mano libera sarebbero difficilmente realizzabili.
Fig.21. Realizzazione della parete mesiale del #2.1.

CAPITOLO 10 401
PROCEDURA CLINICA  CASO 1

22 23

24 25

26 27

28 29

Fig.22. Realizzazione della parete distale dell’#1.1. Fig.23. Framing completato. Figg.24,25. Finishing pri-
mario (interno ed esterno). Fig.26. Finishing primario effettuato. Fig.27. Definizione dentinale con l’“Ante-
rior”. Fig.28. Definizione dentinale completata. Fig.29. Inserimento del traslucente a livello del terzo incisale.

402 CAPITOLO 10
PROCEDURA CLINICA  CASO 1

30 31

32 33

34

Fig.30. Stratificazione dell’ultimo strato. Fig.31. Applicazione della glicerina per la polimerizzazione in as-
senza di O2. Fig.32. Polimerizzazione in assenza di O2. Figg.33,34. Aspetto dopo rifinitura e lucidatura e alla
rimozione della diga di gomma.

CAPITOLO 10 403
PROCEDURA CLINICA  CASO 1

35 36 39

37

38

Figg.35-39. Controllo clinico e radiografico a 4 mesi.

404 CAPITOLO 10
PROCEDURA CLINICA  CASO 2

Trattamento di sbiancamento interno perborato e fisiologica senza mai cambiare la so-


e restauro diretto di un incisivo devitale stanza sbiancante, quest’ultima è stata rimossa e
si è atteso un periodo di 21 giorni.
La paziente, di 21 anni, giungeva alla nostra osser- Isolato nuovamente il campo operatorio (da pre-
vazione in quanto non gradiva l’evidente discro- molare a premolare per comodità operativa)
mia che interessava il dente #2.1 (Figg.40,41). (Fig.49), la cavità è stata accuratamente detersa
Dall’anamnesi odontoiatrica risultava un trauma in (Fig.50) ed è stato rimosso il precedente restau-
età in cui l’apice non era ancora completamente ro presente sul margine incisale del #2.1. Dopo le
formato e una storia di diversi ritrattamenti e ten- procedure adesive, il margine incisale è stato ri-
tativi di sbiancamento. Effettuata nuovamente una pristinato con margine opaco e massa traslucente
terapia endodontica (Figg.43-46), è stato rileva- (Figg.51-56) mentre la cavità di accesso è stata
to il colore iniziale utilizzando una scala colore di riempita esclusivamente con dentina fluorescente
riferimento (Fig.42). Effettuato l’isolamento per ad alta opacità (Fig.57). Infine è stata rimossa la
eseguire il sigillo apicale, è stata impiegata estre- diga di gomma. Rispetto all’inizio (Fig.58), il ri-
ma cura per rimuovere i residui dei restauri prece- sultato finale mostra una buona integrazione a 6
denti, al fine di facilitare l’efficacia del trattamento mesi (Figg.59,60), il tutto confortato da un buon
sbiancante protetto da un restauro provvisorio ac- aspetto radiografico (Fig.61). La paziente è stata
curato (Fig.47). Ottenuto un risultato accettabi- informata della necessità di controlli periodici (cli-
le (Fig.48) dopo 4 settimane di trattamento con nici e radiografici) e della possibilità di recidiva.

40

41 42

Fig.40. Situazione clinica iniziale. Fig.41. Situazione clinica iniziale. La discromia marrone e grigia risulta in
un inestetismo marcato. Fig.42. Registrazione del colore “iniziale”.

CAPITOLO 10 405
PROCEDURA CLINICA  CASO 2

43 44 45 46 47

48

49 50

51 52

Figg.43-46. Ritrattamento canalare. L’apice è stato chiuso con Mineral Trioxide Aggregate (MTA) (per gentile
concessione dr. Roberto Kaitsas, Roma). Fig.47. Il sigillo del restauro provvisorio deve essere molto accura-
to, pena la scarsa efficacia del trattamento sbiancante. Fig.48. Risultato a 4 settimane dall’inizio del tratta-
mento sbiancante. Fig.49. Isolamento con diga di gomma. Fig.50. Visione occlusale. Fig.51. Preparazione
della piccola quarta classe su #2.1. Fig.52. Procedure adesive.

406 CAPITOLO 10
PROCEDURA CLINICA  CASO 2

53

54 55

56 57

Fig.53. Polimerizzazione dell’adesivo. Fig.54. Cornice incisale e parete palatale. Fig.55. Applicazione dello
strato di traslucente. Fig.56. Restauro rifinito e lucidato. Fig.57. Restauro completato. Visione palatale.

CAPITOLO 10 407
PROCEDURA CLINICA  CASO 2

58 59

60 61

Fig.58. Situazione all’inizio del trattamento. Fig.59. Situazione a 6 mesi dal trattamento. Fig.60. Gruppo fron-
tale a 6 mesi dal trattamento sbiancante. Fig.61. Controllo a 6 mesi dal trattamento (per gentile concessione
dr. Roberto Kaitsas, Roma).

408 CAPITOLO 10
PROCEDURA CLINICA  CASO 3

Sbiancamento post-endodontico trattamento sbiancante si è proceduto al restauro


e restauro adesivo diretto sul 2.2 dell’elemento dentario procedendo a isolare il cam-
po con diga di gomma (Fig.71). Rimosso il vecchio
Il paziente, di 21 anni, si recava presso lo studio restauro è stato preparato e rifinito il margine con
lamentando inestetismo cromatico e di forma del uno spessore consistente in quanto è stata utiliz-
#2.2 (Figg.62,63). L’elemento risultava più saturo zata una dentina ad alta diffusione (Cap.7) con-
e basso in valore e il suo restauro incongruo per for- sentendo di utilizzare a livello del margine un solo
ma, sigillo e integrazione cromatica. Dopo opportu- materiale piuttosto che una dentina e uno smalto
no ritrattamento endodontico e ripristino del sigillo (Figg.72-76). Protetti gli altri elementi con una
adesivo (Fig.64), si è proceduto a un trattamento matrice a nastro sono state effettuate le procedure
di sbiancamento interno con perborato. Come già adesive (Fig.77) ed è stata stampata la parete pa-
accennato, è stata dapprima misurata la distanza latale con la mascherina in silicone (Figg.78,79).
tra margine incisale e margine gengivale (in questo Le pareti interprossimali sono state ricostruite con
caso 7 mm) (Fig.65). È stata poi rimossa l’ottura- matrice a nastro in acetato (Fig.80) ed è stato ef-
zione canalare 3 mm apicalmente alla misurazione fettuato il finishing primario (Fig.81). Ricostruito il
appena effettuata (7+3 = 10 mm) (Figg.66,67). corpo dentinale è stata conferita un’anatomia a 3
È stato effettuato un sigillo di 1mm e applicata la mammelloni (Figg.82-84). Inserito del traslucente
miscela di perborato e soluzione fisiologica. Dopo blu in pasta tra i mammelloni (Fig.85), il tutto è
aver inserito un pellet di cotone è stato applicato il stato ricoperto da un sottile strato di smalto traslu-
restauro provvisorio (Fig.68). Nell’attesa del tratta- cente a livello incisale (Fig.86). Dopo la polimeriz-
mento sbiancante è stata sviluppata la ceratura del zazione (Fig.87) il restauro è stato rifinito e lucida-
#2.2 (Figg.69,70) per confezionare una masche- to (Figg.88-91) e mostra una buona integrazione
rina in silicone. Ventun giorni dopo aver cessato il a 1 mese e a 1 anno (Figg.92-96).

62 63

64 65

Fig.62. Situazione clinica iniziale. Fig.63. Situazione clinica iniziale, dettaglio. Fig.64. Ritrattamento canalare.
Fig.65. Viene registrato il valore della distanza tra margine gengivale e margine occlusale.

CAPITOLO 10 409
PROCEDURA CLINICA  CASO 3

66 67 68

69 70

71 72

73 74

Fig.66. Rimozione del restauro provvisorio dopo isolamento con diga di gomma. Fig.67. Il valore registrato
viene aumentato di 3 mm e viene rimosso il materiale di chiusura canalare fino a quando lo stop endodontico
non raggiunge il margine dentale di riferimento. Fig.68. Importante è ottenere poi un restauro provvisorio
affidabile. Figg.69,70. Ceratura diagnostica. Fig.71. Isolamento con diga di gomma. Fig.72. Preparazione
del margine vestibolare. Figg.73,74. Preparazione del margine interprossimale.

410 CAPITOLO 10
PROCEDURA CLINICA  CASO 3

75 76

77 78

79

Fig.75. Lucidatura del margine. Fig.76. Preparazione ultimata. Fig.77. Procedure adesive. Fig.78. Verifica
con la mascherina delle discrepanze tra tessuto residuo e ceratura. Fig.79. Stampaggio della parete palatale.

CAPITOLO 10 411
PROCEDURA CLINICA  CASO 3

80 81

82 83

84

Fig.80. In queste condizioni di “affollamento” risulta difficile inserire matrici sezionali concave per cui si pre-
ferisce utilizzare una matrice a nastro. Fig.81. Finishing primario. Fig.82. Inserimento del corpo dentinale.
Fig.83. Corpo dentinale definito. Fig.84. L’utilizzo di pennelli può aiutare nella modellazione del composito.
Il loro utilizzo però risulta a volte scomodo per la perdita di setole e per la sterilizzazione. Un’alternativa è la
parte convessa dell’“Anterior”.

412 CAPITOLO 10
PROCEDURA CLINICA  CASO 3

85 86

87 88

89 90

91

Fig.85. Applicazione del traslucente blu. Fig.86. Applicazione dello strato superficiale. Fig.87. Polimerizzazione
in assenza di O2. Fig.88. Definizione delle linee di transizione. In casi di affollamento come questo, si può
illusoriamente nascondere il problema definendo il piatto vestibolare all’interno di linee di transizione nette.
Fig.89. Rimozione dei volumi in eccesso. Fig.90. Procedure di brillantatura. Fig.91. Lucidatura completata.

CAPITOLO 10 413
PROCEDURA CLINICA  CASO 3

92

93 94 95

96

Fig.92. Visione palatale del restauro su #2.2 completato. Fig.93. Restauro rifinito e lucidato. Fig.94. Controllo
radiografico a 1 mese. Figg.95,96. Controllo radiografico e clinico a 1 anno.

414 CAPITOLO 10
PROCEDURA CLINICA  CASO 4

Restauri diretti di IV classe del corpo dentinale, calibrandone la percezione


su incisivi centrali superiori mediante l’applicazione di una massa traslucen-
trattati endodonticamente te. All’esame radiografico risultavano presenti due
trattamenti canalari incongrui (Fig.100).
La paziente, di 14 anni, si presentava lamentando Prima di rifare i restauri è stata fatta una prepa-
inestetismo dovuto alla pigmentazione del margi- razione iniziale (rimuovendo la connessione tra i
ne dei restauri pregressi (Figg.97-99). due restauri e permettendo alla paziente di pulire)
All’esame obiettivo, oltre alla pigmentazione erano (Fig.101). I due elementi dentari sono stati ritrat-
presenti le seguenti incongruenze: connessione tati endodonticamente e sono state rilevate le im-
dei due restauri (assenza di un punto di contatto), pronte per effettuare le cerature e le mascherine
un’anatomia incongrua, una massa in composito in silicone (palatale e sagittale) (Figg.102-105).
troppo traslucente. Probabilmente quest’ultimo La paziente non disponeva di tempo necessario
aspetto è il più importante, in quanto, non solo per effettuare un trattamento sbiancante per cui si
conferisce ai restauri un valore troppo basso, ma è proceduto a effettuare i restauri una volta termi-
mostra il substrato dentale e soprattutto il netto nati i ritrattamenti canalari.
contrasto determinato dall’oscurità della cavità Al fine di preservare quanto più tessuto sano pos-
orale. Questo è un problema classico delle classi sibile, i vecchi restauri sono stati rimossi proce-
IV (non esclusivamente quindi dei denti trattati en- dendo con fresa a rosetta al carburo di tungsteno
dodonticamente): occorre bloccare l’informazione montata su contrangolo (anello blu) sotto costante
non desiderata e conferire la corretta profondità getto di aria (non acqua) (Figg.106-109).

97 98

99 100 101

Figg.97,98. Situazione clinica iniziale. Fig.99. Situazione clinica iniziale, visione palatale. Fig.100. Radiografia
pre-operatoria. Fig.101. Preparazione iniziale della paziente (rimozione stain, rimozione del punto di contatto
incongruo).

CAPITOLO 10 415
PROCEDURA CLINICA  CASO 4

102

103 104 105

106 107 108

Fig.102. Ceratura diagnostica. Fig.103. Ceratura diagnostica. Visione incisale. Fig.104. Mascherina palatale.
Fig.105. Mascherina sagittale. Figg.106-108. Rimozione selettiva ed accurata del vecchio restauro. A destra
la preparazione precedente una volta rimosso tutto il materiale da restauro.

416 CAPITOLO 10
PROCEDURA CLINICA  CASO 4

109 110 111

112 113

Fig.109. Tessuto dentale residuo dopo la preparazione. Fig.110. Frame dei due centrali. Fig.111. Restauri
lucidati. Notare la marcata anatomia verticale e orizzontale creata per aumentare le aree di riflessione della
luce. Fig.112. Restauri una volta rimossa la diga di gomma. Fig.113. Restauri a 1 anno dal trattamento.

La preparazione precedente consisteva in un lun- (Figg.111,112), già in parte presente sugli ele-
ghissimo chamfer poco conservativo. menti dentari trattati e su quelli contigui. A 1 anno
Questo è stato rifinito e lucidato e in seguito sono dal trattamento i restauri mostrano una discreta
state effettuate le procedure adesive. Stampata integrazione anche a livello radiografico e la tes-
la parete palatale in smalto e il margine incisale situra risulta ancora in grado di restituire aree lu-
con una dentina sono state completate le pare- minose che danno una sensazione di aumento del
ti interprossimali con uno smalto ad alto valore valore (Figg.113-119).
(Fig.110). A quasi 12 anni dal trattamento (Fig.120) i re-
Completato il corpo dentinale e lo strato superfi- stauri risultano aver perso la tessitura, sono vi-
ciale i restauri sono stati rifiniti e lucidati. In que- rati di tinta, hanno dei difetti marginali ma hanno
sto caso, per avere un aumento illusorio della consentito alla giovane paziente di “guadagnare”
luminosità dei restauri dopo la definizione dell’a- del tempo. In futuro si potrà ripetere il trattamen-
natomia verticale è stata esasperata la tessitu- to (eventualmente sbiancando il substrato prima)
ra superficiale (parte dell’anatomia orizzontale) oppure effettuare terapie indirette.

CAPITOLO 10 417
PROCEDURA CLINICA  CASO 4

114

115 116

Fig.114. Visione palatale dei restauri a 1 anno. Figg.115,116. Restauri a 1 anno. Differenti inclinazioni della
luce forniscono aree di riflessioni differenti per un aumento della percezione della luminosità.

418 CAPITOLO 10
PROCEDURA CLINICA  CASO 4

117 118

119 120

Figg.117,118. Restauri a 1 anno. Differenti inclinazioni della luce forniscono aree di riflessioni differenti per
un aumento della percezione della luminosità. Fig.119. Controllo radiografico a 1 anno (terapia canalare,
dott. Roberto Kaitsas, Roma). Fig.120. Aspetto clinico a quasi 12 anni dal trattamento.

CAPITOLO 10 419
PROCEDURA CLINICA  CASO 5

Restauri diretti su 1.1 trattato (Figg.129,130) ed è stato effettuato il finishing


endodonticamente e scalfitture primario (Fig.131). In questo caso è stato deciso
post-traumatiche di 2.1 e 2.2 di utilizzare contemporaneamente due matrici se-
zionali. Per fare ciò si deve spingere con decisione
La paziente, di 30 anni, riferita da un altro studio due cunei (per gestire i punti di contatto) e a volte
per restauro conservativo diretto dell’elemento questa pratica va a modificare i profili delle matrici
#1.1 (Fig.121) presentava terapia canalare con- sezionali. È quindi consigliabile quasi sempre uti-
grua con restauro provvisorio effettuato in com- lizzare una matrice alla volta.
posito. Dopo ceratura e mascherine (Fig.122) è Lo spazio canalare è stato riempito con la stessa
stato effettuato l’isolamento con diga di gomma dentina del corpo dentinale.
e rimosso il tessuto demineralizzato e il restauro Finito il restauro di quest’ultimo (Fig.132), è sta-
provvisorio (Fig.123). Al fine di mimetizzare me- to inserito dello stain ocra per riprodurre l’area
glio il restauro di grande dimensione, è stata pre- più satura presente sull’elemento controlaterale
parata (chamfer) tutta la porzione vestibolare re- (Fig.133). Completato il restauro, durante la rifi-
sidua dell’elemento (Fig.124). Rifinito e lucidato nitura è stata definita l’anatomia verticale dell’e-
tutto il margine di preparazione (Fig.125) è stata lemento dentario e la linea di transizione mesiale
effettuata la procedura adesiva dopo aver isolato tramite l’aiuto di una matita (Fig.134).
gli elementi contigui con teflon (Fig.126). Dopo la lucidatura (Fig.135), la diga di gomma è
La parete palatale e il margine incisale sono stati stata rimossa (Fig.136). Al controllo inviato dal
stampati con mascherina (Figg.127,128) e le pa- collega a 1 anno (Fig.137) il restauro mostra una
reti interprossimali ricostruite con matrici sezionali soddisfacente integrazione.

121 122

123 124 125

Fig.121. Situazione clinica iniziale. Fig.122. Mascherina in silicone ricavata dalla ceratura. Fig.123. Rimozione
del restauro provvisorio e del tessuto demineralizzato. Fig.124. Preparazione del margine vestibolare.
Fig.125. Lucidatura del margine.

420 CAPITOLO 10
PROCEDURA CLINICA  CASO 5

126

127 128 129

130 131 132

Fig.126. Procedure adesive. Fig.127. Stampaggio della parete palatale. Fig.128. Risultato dello stampag-
gio. Fig.129. Applicazione delle matrici sezionali. Fig.130. Framing completato. Fig.131. Framing dopo il
finishing primario. Fig.132. Stratificazione del corpo dentinale.

CAPITOLO 10 421
PROCEDURA CLINICA  CASO 5

133

134 135 136

137

Fig.133. Completato il corpo dentinale è stato applicato uno stain ocra/gold per replicare l’area presente sul
controlaterale Fig.134. Definizione delle linee di transizione. Fig.135. Restauro rifinito e lucidato. Estrema
cura è stata riposta nella creazione dell’anatomia verticale ed orizzontale. Fig.136. Restauro dopo la rimo-
zione della diga di gomma. Fig.137. Controllo a 1 anno.

422 CAPITOLO 10
PROCEDURA CLINICA  CASO 6

Ritrattamento endodontico di 1.1 (Fig.144). A distanza di una settimana, previo iso-


con sbiancamento del moncone lamento del campo operatorio, è stata rimossa la
e rifacimento della corona protesica medicazione (Fig.145) e, una volta avuto accesso
alla porzione coronale del sigillo in guttaperca, è
Nel caso in cui il dente trattato endodonticamente stato costruito un sigillo in vetroionomero (Fig.146)
abbia subito una perdita strutturale molto consi- per poter eseguire la procedura di sbiancamento
stente e/o sia oggetto di una discromia resistente interno (Fig.147); dopo aver eseguito una medica-
al trattamento sbiancante, o sia oggetto di ripetuti zione temporanea (Fig.148), è stato effettuato un
insuccessi estetici secondari a terapia restaurati- controllo radiografico (Fig.149). La vecchia corona
va diretta, o risulti già ricoperto da corona prote- protesica è stata quindi sostituita con una corona
sica, esistono le indicazioni all’esecuzione di una provvisoria in resina (Figg.150-153). Il provviso-
corona protesica totale. Il piano di trattamento del rio, oltre a guidare la guarigione dei tessuti molli, a
caso clinico che segue (Fig.138) è riferito al ritrat- proteggere e sigillare il moncone e a dare un’este-
tamento endodontico dell’1.1 con sbiancamento tica temporanea, consente di effettuare le valuta-
interno della componente corono-radicolare cer- zioni estetiche del nuovo progetto protesico in ter-
vicale, perno in fibra di vetro e corona protesica mini di modifica della forma e sua integrazione nel
totale e contempla l’esecuzione del restauro ade- contesto di appartenenza. Una volta guariti i tes-
sivo diretto di classe V sul 2.1. L’immagine radio- suti gengivali (Fig.154), si esegue il rilievo dell’im-
grafica pre-operatoria mostra la presenza di una pronta (Fig.155) da cui l’odontotecnico sviluppa
terapia endodontica incongrua con la presenza di il modello ed esegue le procedure di laboratorio
un dispositivo di ritenzione a vite per il materia- necessarie per finalizzare un manufatto protesico a
le da restauro coronale del moncone (Fig.139). regola d’arte (Figg.156-159). Nel caso specifico è
Una volta rimossa la vecchia corona protesica, è stata richiesta l’esecuzione di una corona protesica
stato eseguito l’isolamento del campo operatorio in zirconia cubica con microstratificazione di mous-
(Fig.140), è stato rimosso il composito liberando il se ceramiche (Fig.159). Dopo una prova clinica e
dispositivo di ritenzione a vite (Fig.141) che è sta- il completamento delle fasi di laboratorio, la coro-
to mobilizzato mediante l’impiego di inserti sonici e na protesica è stata cementata con cemento duale
ultrasonici (Figg.142,143). Liberato l’accesso ca- self-adhesive e controllata a 1 mese clinicamente e
nalare, è stato eseguito il trattamento endodontico radiograficamente (Figg.160-162).

138

Fig.138. Situazione clinica pre-operatoria.

CAPITOLO 10 423
PROCEDURA CLINICA  CASO 6

139 140 141

142 143 144

145 146 147

Fig.139. Dalla sezione radiografica pre-operatoria, estrapolata da un’ortopantomografia, sebbene non si evi-
denzino radio-trasparenze periradicolari, è possibile giudicare come incongrua la terapia canalare sull’1.1;
da notare anche la presenza di un dispositivo di ritenzione a vite. Fig.140. Isolamento del campo operatorio.
Fig.141. Mobilizzazione del dispositivo di ritenzione a vite mediante strumenti sonici e ultrasonici. Fig.142.
Fase della rimozione della vite. Fig.143. Una volta liberato l’accesso al canale è stato possibile eseguire
il ritrattamento endodontico. Fig.144. Controllo nell’immediato post-operatorio della terapia endodontica
sull’1.1. Fig.145. La cavità aperta sarà pulita per poi creare il sigillo endodontico in vetroionomero ed ese-
guire una procedura di sbancamento interno. Fig.146. Sigillo in vetroionomero. Fig.147. Agente sbiancante
posizionato. Fig.148. Medicazione eseguita mediante pellet di cotone e cemento temporaneo. Fig.149.
Controllo radiografico post applicazione di agente sbiancante. Fig.150. Provvisorio appena ribasato, portato
in posizione e cementato. Fig.151. Immediato post-cementazione. Fig.152. Guarigione dei tessuti a distanza
di 1 mese.

424 CAPITOLO 10
PROCEDURA CLINICA  CASO 6

148 149 150

151

152

CAPITOLO 10 425
PROCEDURA CLINICA  CASO 6

153

154 155

156

Fig.153. Il sorriso della paziente mette in evidenza il nuovo progetto estetico temporaneo definito mediante
il provvisorio. Fig.154. Aspetto del moncone dopo rimozione del provvisorio; guarigione dei tessuti. Fig.155.
Particolare dell’impronta in silicone. Fig.156. Il modello in gesso viene scansionato per eseguire la corona in
zirconia cubica mediante sistemi di fresatura.

426 CAPITOLO 10
PROCEDURA CLINICA  CASO 6

157

158 159

Fig.157. Progetto protesico pronto per la fase di fresatura. Fig.158. Manufatto grezzo prima della microstra-
tificazione con mousse ceramiche. Fig.159. Manufatto completato pronto per la cementazione.

CAPITOLO 10 427
PROCEDURA CLINICA  CASO 6

160 161

162

Fig.160. Controllo della corona a 1 mese dalla cementazione (la corona protesica è stata eseguita dall’odon-
totecnico Sig. Francesco Napolitano, Nola [NA]). Fig.161. Controllo radiografico a 1 mese dalla cementazio-
ne. Fig.162. Integrazione della corona nel contesto di appartenenza.

428 CAPITOLO 10
Bibliografia
1. Paolone G, Saracinelli M, Devoto W, Putignano A. Esthetic 13. Stankiewicz N, Wilson P. The ferrule effect. Dent Update.
direct restorations in endodontically treated anterior teeth. 2008;35:222-4, 227-8.
Eur J Esthet Dent. 2013;8:44-67. 14. Sorensen JA, Engelman MJ. Ferrule design and fracture
2. Zimmerli B, Jeger F, Lussi A. Bleaching of nonvital teeth. resistance of endodontically treated teeth. J Prosthet Dent.
A clinically relevant literature review. Schweiz Monatsschr 1990;63:529-36.
Zahnmed. 2010;120:306-20. 15. Aurélio IL, Fraga S, Rippe MP, Valandro LF. Are posts
3. Arens D. The role of bleaching in esthetics. Dent Clin North necessary for the restoration of root filled teeth with limited
Am. 1989;33:319-36. tissue loss? A structured review of laboratory and clinical
4. Spasser HF. A simple bleaching technique using sodium studies. Int Endod J. 2016;49:827-835.
perborate. New York State Dent J 1961:27:332–334. 16. Schwartz RS, Robbins JW. Post placement and restoration
5. Rotstein I. Role of catalase in the elimination of residual of endodontically treated teeth: a literature review. J Endod.
hydrogen peroxide following tooth bleaching. J Endod. 2004;30:289-301.
1993;19:567-9. 17. Naumann M, Schmitter M, Krastl G. Postendodontic
6. Ari H, Ungör M. In vitro comparison of different types Restoration: Endodontic Post-and-Core or No Post At All?
of sodium perborate used for intracoronal bleaching of J Adhes Dent. 2018;20:19-24.
discoloured teeth. Int Endod J. 2002;35:433-6. 18. Lang H, Korkmaz Y, Schneider K, Raab WH. Impact of
7. Friedman S. Internal bleaching: long-term outcomes endodontic treatments on the rigidity of the root. J Dent
and complications. J Am Dent Assoc. 1997;128 Res. 2006;85:364-8.
Suppl:51S-55S. 19. Ray HA, Trope M. Periapical status of endodontically
8. Attin T, Paqué F, Ajam F, Lennon AM. Review of the treated teeth in relation to the technical quality of the root
current status of tooth whitening with the walking bleach filling and coronal restoration. Int Endod J. 1995;28:12-8.
technique. Int Endod J. 2003 May;36(5):313-29. 20. Salehrabi R, Rotstein I. Endodontic treatment outcomes in
9. Meller C, Klein C. Fluorescence properties of commercial a large patient population in the USA: an epidemiological
composite resin restorative materials in dentistry. Dent study. J Endod. 2004;30:846-50.
Mater J. 2012;31:916-23. 21. Lynch CD, Burke FM, Ní Ríordáin R, Hannigan A. The
10. Mondelli RF, Apayco LC, Trentino AC, Wang L, Ishikiriama influence of coronal restoration type on the survival of
SK. Challenges of restoring an anterior maxillary tooth: endodontically treated teeth. Eur J Prosthodont Restor
the impact of fluorescence and the mock-up approach. Dent. 2004;12:171-6.
Quintessence Int. 2012;43:859-62. 22. Gillen BM, Looney SW, Gu LS, Loushine BA, Weller RN,
11. Sugii MM, Caldas RA, Gouvea THN, Leite Lima DAN, Loushine RJ, Pashley DH, Tay FR. Impact of the quality
Marchi GM, Baggio Aguiar FH. Utilizing the optical of coronal restoration versus the quality of RC fillings on
properties of composite resins to improve esthetics: a success of RCT: a systematic review and meta-analysis. J
layering technique for anterior restorations. Gen Dent. Endod. 2011;37:895-902.
2019;67:55-60.
12. Atlas A, Grandini S, Martignoni M. Evidence-based
treatment planning for the restoration of endodontically
treated single teeth: importance of coronal seal, post vs no
post, and indirect vs direct restoration. Quintessence Int.
2019;50:772-781.

CAPITOLO 10 429

Potrebbero piacerti anche