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LEZIONE 31/10/2023 “CAPITOLO 2”

I PROBLEMI E I LIMITI DELLA RICERCA SUL TEMA

Questo capitolo è dedicato -> al problema della conoscenza del fenomeno della criminalità.

La criminalità è un oggetto di conoscenza difficile da inquadrare e quindi è difficile avere una conoscenza
approfondita. Questo accade perché chi commette un crimine tende a tenere tutto all’oscuro.
In generale sono difficili da delineare, sia nella loro dimensione qualitativa ma anche sotto il profilo delle
caratteristiche dei soggetti che li mettono in atto e delle loro condizioni e motivazioni.

GLI OBIETTIVI PERSEGUIBILI

La ricerca in ambito criminologico ha due obiettivi:


1. quello di descrivere gli aspetti della criminalità: descrivere i soggetti, a quale classe sociale
appartengono, il sesso. (descrivere i dati, i contesti in cui avvengono i reati)
2. andare ad indagare sulle cause, capire le ragioni della criminalità, i perché, la motivazione che
spinge la persona a commettere i reati.

Le finalità della ricerca possono essere tante, come tante sono anche le difficoltà.

COME SI SUPERANO LE DIFFICOLTÀ?


Uno strumento adottato è stato quello delle STATISTICHE CRIMINALI. Tutt’ora chi si occupa di fatti e
cronaca nera, che raccontano reati e delitti, le notizie le attingono dalle statistiche. Rappresentano una
fonte di conoscenza importante. Attraverso le statistiche (dell’ISTAT) si può vedere se c’è un aumento dei
reati o una diminuzione dei reati.

I primi criminologi sono stati dei statistici, Quételer (belgio) e Guerry (francia). Grazie a loro la criminalità e i
criminali divennero oggetto di raccolte sistematiche di dati, su cui si fondarono le considerazioni sulla
relazione tra i vari crimini e altre variabili come: sesso, età, condizioni economiche ecc..

LE STATISTICHE SONO ATTENDIBILI O NO? CI POSSIAMO FIDARE?


I giornalisti si fidano ciecamente delle statistiche, ma noi che conduciamo uno studio approfondito sulla
criminalità non ci possiamo fidare al 100% delle statistiche.

Sulle statistiche esistono 3 posizioni:


VISIONE POSITIVISTA: le statistiche bisogna prendere sul serio, ponderarle come una fonte
attendibile. Rappresentano lo specchio fedele della realtà della criminalità
VISIONE COSTRUZIONISTA: le statistiche non ci danno nessuna conoscenza della criminalità, non
sono per niente attendibili. Perché le statistiche hanno troppi difetti, troppi limiti, ci danno un
immagini falsa e non reale.
VISIONE REALISTA: le statistiche sono uno strumento importante ma non è l’unico.
I reati li possiamo distinguere in 3 grandi gruppi:
CRIMINALITA’ UFFICIALE: quella di cui si hanno notizie, che raggruppa i crimini che vengono
denunciati o la polizia/magistratura ne viene a conoscenza attraverso le loro indagini, quindi di
conseguenza vengono conosciuti.
CRIMINALITA’ NASCOSTA/ OSCURA: reati che non vengono conosciuti, il delitto se non viene
denunciato rimarrà all’oscuro.
CRIMINALITA’ REALE: somma di quella ufficiale e quella nascosta.

Le statistiche si basano solo sulla criminalità ufficiale, quindi si avrà un immagine sempre parziale della
criminalità. Alle statistiche sfuggono i reati nascosti.

Tutti i reati denunciati a varie forse dell’ordine confluiscono in un registro “SISTEMA DI INDAGINE”, che
costituisce una serie di baca dati, che viene trasmessa all’ISTAT, dove crea le statistiche.

Le statistiche rispettano solo una parte del fenomeno della criminalità, cioè la criminalità ufficiale.

.
COME VENGONO FATTE LE STATISITCHE? QUANTE TIPOLOGIE DI STATISTICHE?
Esistono 5 tipi di statistiche
Statistiche della delittuosità -> sono quelle che hanno una dimensione più ampia. Comprendono
tutti i delitti che vengono denunciati.
Statistiche della criminalità -> racchiudono quei delitti che danno origine al processo penale. Si
inizia un processo, con delle indagini per accertare i fatti. Iniziare l’azione giudiziaria, significa che il
tribunale si interessa al caso, ma potrebbe decidere anche di archiviare dopo le prime indagini.
Scopre che l’accusa è infondata e il caso viene archiviato e non si fa il processo penale
Statistiche processuali penali -> racchiudono i reati che sfociano in un processo. Poi a seguito del
processo il soggetto può essere assolto o condannato
Statistiche degli imputati condannati -> reati che danno origine alle sentenze di condanna. Ma non
tutti che vengono condannati scontano la pena. Potrebbero usufruire della sospensione di benefici,
la pena può essere sospesa ecc…
Statistiche penitenziarie -> riportano tutti quei reati per il quale il condannato sconta
effettivamente la pena

Da queste statistiche più specifiche possiamo ottenere più dati.

2.4 COME SI COSTRUISCONO I DATI


Si parla sempre della criminalità ufficiale, che è quella che conosciamo attraverso le statistiche.
Le denuncie e le indagini non ci forniscono una sola discrezionalità, ma tante.
L’atto del denunciare e l’atto dell’indagare è soggetto di tante discrezionalità.
È una scelta discrezionale da parte delle vittime se denunciare o non denunciare un crimine.
Se decidono di denunciare avremo dei dati nelle statistiche, se decidono di non denunciare non avremo dei
dati esatti nelle statistiche.
Non avremo quindi un oggettività del crimine, ma esso sarà dato da un fattore discrezionale.
2.5 LA POSSIBILITA’ DI CONOSCERE IL NUMERO OSCURO

Criminologi e sociologi della devianza hanno provato ad elaborare disegni di ricerca che consentono di
conoscere le caratteristiche della criminalità nascosta / oscura. Questo avviene attraverso delle TENCNICHE
CHE SI BASANO SU UN’INTUINZIONE.

RICERCHE DI AUTOCONFESSIONE-> rivolte all’autore dei delitti, porta gli individui a confessare.
INDAGINI DI VITTIMIZAZZIONE-> coinvolgono delitti, rivolta alle vittime

si effettuano attraverso questionari anonimi e lo devono assicurare, solo ciò può portare l’autore a
confessare.

2.5.1 LE INDAGINI DI AUTOCONFESSINE


Si tratta di indagini rivolte a un campione casuale e rappresentativo della popolazione intera o determinati
gruppi sociali, attraverso l’utilizzo di questionari (compilati autonomamente dagli individui e restituiti così
che è possibile riconoscere).
Si possono fare domande circa: la frequenza di tale comportamenti, le modalità, le condizioni, le
motivazioni, ecc…

Buone indagini possono dare un contributo alla verifica di determinate teorie sulle cause del
comportamento deviante.

2.5.2 LE INDAGINI DI VITTIMIZAZZIONE


Si tratta di indagini condotte intervistando un campione rappresentativo di persone di una determinata
popolazione per individuare quali di queste siano state vittime, in un dato periodo di tempo, di alcuni reati
e sulle conseguenze
Si chiede alle vittime di riferire se hanno subito dei reati ,quali conseguenze , come hanno vissuto
l’esperienza di vittimizzazione, conseguenze di tipo psicologico.
Attraverso i racconti delle vittime si sono resi conto che c’è un mondo da esplorare.
Il limite più grande è rappresentato dal fatto che possono porre attenzione solo su reati chiaramente
definiti lasciando all’oscuro la criminalità nascosta.
Le vittime a volte possono essere restie perché hanno paura delle ripercussioni quindi non parlano dei reati
subiti per via delle umiliazioni, hanno paura delle ritorsioni da parte del reo.

2.7 LE FRONTIERE DELLA RICERCA CRIMINOLOGICA


La ricerca più recente, più aggiornata nell’ambito criminologico riguarda la logica attuariale e la profilazione
di individui criminali.

Logica attuariale -> le scienze attuariali sono quelle che cercano di calcolare i rischi, e quindi prevedere la
possibilità di eventuali danni calcolando la possibilità di rischio, che varia in base a determinate variabili.
Hanno trovato un campo di applicazione nel campo assicurativo, ma ora vengono attuate anche nel campo
criminologico per fare delle previsioni sulla possibilità che vengono commessi dei reati. I risultati di queste
analisi vengono trasmesse alla polizia e loro si basano su questi dati.
In questo caso, alla valutazione di rischio messa in atto di comportamenti criminali, si fa particolare
attenzione al rischio di RECIDIVA. L’interesse si concentra molto sulle persone che rimesse in libertà,
possano presentare un alto rischio di ricaduta in atti criminali.

Profilazione di individui criminali -> quando un crimine si è compiuto e si deve ricercarne l’autore
raccogliendo e analizzando una serie di elementi che consentano di tracciare il profilo

I limiti di questi filoni di indagine che stimolano delle politiche di contrasto che sono molto repressive e
rigide e sono delle politiche di controllo della popolazione che considerano le persone non per quello che
hanno fatto, ma per ciò che sono (per il profilo vengono sospettate e indagate per il semplice fatto che
somigliano a quel profilo la persona diventa un oggetto di indagine): limite fondamentale

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