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quest’ultimo avviene
l’alimentazione, cioè
l’erogazione di potenza
elettrica da trasformare
Pagina successiva in potenza meccanica
Circuito di armatura
Spazzole
Lamelle del
collettore
Spazzole
lamierini
Il circuito di armatura è formato dalle spire di una bobina avvolte sul rotore che è costituito da una serie
di lamierini di materiale ferromagnetico separati tra di loro da materiale isolante e sovrapposti fino a
formare un pacco dello spessore voluto. L’impiego di questi lamierini serve per limitare l’insorgere di
tensioni (correnti parassite o correnti di Foucault) prodotte da variazioni di flusso dovute, a loro volta, a
variazioni della corrente di armatura. Ciascun lamierino ha la forma di una corona circolare e presenta,
nella parte esterna, delle cave e dei denti. Le cave sono sede degli avvolgimenti di armatura: più
precisamente, ogni coppia di cave collocate su di un diametro del rotore è sede di un gruppo di n spire
(collegate in serie) chiamato matassa e ciascuna matassa, oltre ad essere collegata in serie con le altre
matasse, ha i due terminali collegati a due lamelle di rame destinate al contatto periodico; l’insieme delle
varie lamelle, opportunamente isolate tra loro, è montato su un tamburo, solidale con l’albero, in modo da
formare una superficie cilindrica sulla quale strisciano le spazzole; il dispositivo che si ottiene prende il
nome di collettore.
Le due spazzole sono alimentate con una tensione di armatura va che genera la corrente di armatura ia
che si divide a metà tra le due matasse collegate sulla stessa lamella
Le modalità costruttive ora precisate fanno meglio capire il perché della limitazione della tensione che
si può applicare al rotore; tale limitazione, infatti, è dovuta, a sua volta, alle limitazioni
sull’isolamento che si può effettivamente realizzare tra le lamelle
(Si veda figura pag. 8)
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Avvolgimenti
compensatori Avvolgimenti compensatori connessi in
serie al circuito di armatura. Inducono
nella matassa in commutazione una
f.e.m atta a contrastare,
compensandola, la f.e.m dovuta alla
commutazione che si oppone
all’inversione della corrente di armatura
Nota: Induttore (avvolgimento di eccitazione – generatore di flusso magnetico di
eccitazione): crea il campo magnetico principale
Indotto (avvolgimento di armatura): immerso nel campo creato dall’induttore.
Il rotore ‘reagisce’ all’azione inducente del campo statorico con una corrente
e quindi con il campo da essa prodotto.
q Motore asincrono:
§ Induttore: statore
§ Indotto: rotore
§ Induttore: statore
ü può essere un avvolgimento (motore con circuiti di armatura e di eccitazione
alimentati in modo indipendente)
ü oppure un magnete
§ Indotto: rotore
ü alimentato tramite il collettore e le spazzole
q Motore sincrono:
§ Induttore: rotore
ü può essere un avvolgimento di eccitazione percorso da corrente continua
(es. alternatore)
ü oppure un magnete (es. motore brushless)
§ Indotto: statore
Modello matematico complessivo
d
Va (t ) = Ra ia (t ) + La ia (t ) + em (t )
dt q
w
d
Ve (t ) = Reie (t ) + Le ie (t )
dt
con circuiti di armatura e di
N eie (t ) eccitazione alimentati in
F (t ) =
 modo indipendente
Â
em (t ) = Kie (t )w (t ) ie (t ) = F(t )
Ne
Avvolgimenti di eccitazione
Cm (t ) = Kie (t )ia (t ) d
dw
Cm (t ) = Cr + Ftw (t ) + J t
dt
Pm (t ) = Cm (t )w (t )
m
Em
Retroazione intrinseca motore a collettore: a parità di Va e Ve, Em
crescendo gradualmente con W, genera una progressiva diminuzione della
corrente Ia e una conseguente diminuzione della coppia motrice Cm; il
fenomeno prosegue fino a che Cm risulta uguale alla coppia resistente (Cc).
A questo punto, essendo nulla la coppia risultante agente sul motore, non si
hanno ulteriori variazioni della velocità W e, quindi, della corrente di
armatura Ia: termina, cioè, la fase transitoria e si stabilisce il funzionamento
a regime
Ie=Ve/Re
Ia
Em
Definisce le caratteristiche
statiche coppia/velocità
• ciò è dovuto ad una retroazione negativa di velocità intrinseca a questa modalità di controllo
dovuta alla presenza della f.c.e.m. (Em = Km Ω);
• infatti una diminuzione di velocità, dovuta per esempio all’aumento del carico, porta (a parità
di Va) ad un aumento delle Ia e, quindi, della coppia motrice Cm = KmIa , il che facilita il
riequilibrio del nuovo carico
= =
La retroazione scompare
poiché la variabile di
controllo è la corrente Ia
Km = KIe Solo polo meccanico
Cm* = km' I e*
Ve 1 ' *
CC
W = ( km I e - Cc )
*
Ft
W*
Il dispositivo che alimenta il circuito di armatura
Em
Ve Caratteristica coppia/velocità
(rette parametrizzate in Ve)
Ve
Nella zona delle basse velocità se Ve
aumenta la velocità aumenta: W2>W1
Riassumendo
Campo di operatività del motore In generale, il funzionamento del motore a collettore
in CC è soggetto a dei limiti del tipo di quelli riportati
in fig. b) e fig. a) dove:
Velocità base
I valori limite della tensione di armatura (Va) in funzione della velocità risultano, perciò, del tipo
di quelli rappresentati in fig. a):
• nell’intervallo 0-nl la pendenza di Va dipende dalle caratteristiche del motore (in particolare dal
prodotto kIeN) ed è tale da mantenere costante, e pari al suo valore massimo ammissibile, il
valore di Ia (Iamax) à si lavora quindi a Cmax=kIeNIamax e a potenza crescente P=Cmax n fino ad
arrivare al limite massimo di potenza Pmax=Cmax nl (prima tecnica di controllo vedi p. 16)
• nell’intervallo nl-nmax la potenza si deve mantenere costante (avendo raggiunto il valore
massimo) ma poiché la velocità n aumenta si deve ridurre la coppia (P=C n). Ciò viene fatto
riducendo la Ve (e quindi anche la Ie) à diminuisce C=kIeIamax in modo tale da mantenere P
costante nonostante aumenti la velocità (quarta tecnica di controllo vedi p. 23)
Modello non lineare
Due poli che dipendono dalle
caratteristiche elettriche e
meccaniche del motore
Per Cm à 0
V W teoricamente à ¥
Molto utile per i sistemi di
trazione
K Ie(s) W(s)
V
Funzionamento di una machina elettrica:
motore, generatore, freno Convenzionalmente si assume:
a) Una macchina funziona da motore quando riceve potenza elettrica Pe dalla rete di
alimentazione e la converte (a meno delle perdite interne della macchina) in potenza
meccanica Pm che viene fornita, tramite l’albero, all’utilizzatore
c) Una macchina funziona da freno quando riceve potenza sia dalla rete (potenza elettrica) sia
dall’albero (potenza meccanica) e le dissipa entrambe sotto forma di perdite elettriche
interne alla macchina stessa
Funzionamento di una machina elettrica in C.C.:
motore, generatore, freno Va ke2 W
Cm = k e -
Esempio: controllo sulla tensione di armatura Ra Ra
con tensione (e corrente) di eccitazione costante Va>0
Va=0 ke = KI e
a) Sui punti del segmento A-B la macchina Va<0
funziona da motore dato che sia la
potenza elettrica (Pe=Va Ia) che quella
meccanica (Pm=Cm W) risultano positive
Cm = k e I a Va = Ra I a + ke W
Pe = Va I a Em = ke W
b) Quando la macchina funziona in un punto come C caratterizzato da una velocità W>W0, Va ed
W conservano lo stesso segno che avevano nel funzionamento da motore, mentre Cm cambia
segno e lo stesso succede per Ia (Cm=Ke Ia). Ne segue che sia la potenza elettrica (Pe=Va Ia)
sia quella meccanica (Pm=Cm W) risultano negative à per W>W0 la macchina si comporta da
generatore. In altre parole, per W>W0 la f.c.e.m (Em=KeW) prevale sulla tensione Va e,
conseguentemente, si ha che (ferma restando la Va) la corrente Ia cambia verso e, quindi, la
coppia si inverte. Pertanto, la macchina viene ad assorbire potenza meccanica dall’esterno e
la cede alla rete di alimentazione: il comportamento risulta, cioè, quello di un generatore. Se
Va<0 la f.c.e.m. e la tensione di alimentazione vengono ad assumere lo stesso verso e,
quindi, la macchina assorbe potenza sia dall’esterno (Pm<0) che dall’alimentazione (Pe>0); il
suo comportamento risulta, perciò, quello di un freno
Funzionamento di una machina elettrica in C.C.:
motore, generatore, freno Va ke2 W
Cm = k e -
Esempio: controllo sulla tensione di armatura Ra Ra
con tensione (e corrente) di eccitazione costante Va>0
Va=0 ke = KI e
Va<0
Cm = k e I a Va = Ra I a + ke W
Pe = Va I a Em = ke W
• Semplicità
• Robustezza
• Capacità di assorbire sovraccarico
(dinamo + motore)
(b) (c)
Controllando Ve (Ie) à
(d)
controllo Ia à controllo Cm
(e)
Polo reale negativo 2 poli complessi coniugati a parte reale negativa
(sistema oscillante smorzato)
Controllo azionamento con motore in C.C.
Motore in c.c. con eccitazione indipendente: due avvolgimenti, quello statorico induttore
(o di eccitazione) e quello rotorico di indotto (o di armatura) responsabili l'uno della
formazione del campo principale del motore, l'altro dello sviluppo di coppia.
Circuito equivalente
Controllo azionamento con motore in C.C.
I motori in c.c. sono sempre inclusi in un anello di regolazione:
Dall'espressione della coppia si può notare come questa sia proporzionale sia alla corrente
di armatura che al flusso di eccitazione.
• Essa potrebbe dunque essere controllata agendo sul flusso, ma dalle equazioni di
macchina si nota come una variazione nella tensione Ve abbia ripercussioni sul flusso con
un ritardo imposto dalla costante di tempo del circuito di eccitazione τe = Le/Re che risulta
di gran lunga maggiore (da 100ms ad 1s secondo la taglia del motore) rispetto alla
costante di tempo del circuito di armatura (alcuni ms per servo motori)
• Per questo motivo il controllo della coppia viene effettuato agendo sulla corrente di
armatura
• La corrente di eccitazione viene regolata in modo da permettere un campo di
funzionamento del motore il più ampio possibile, mantenendo il flusso al suo valore
nominale per basse velocità e deflussando per velocità superiore alla velocità nominale.
NOTA: costanti di tempo elettriche
• I tubi di flusso relativi all’eccitazione incontrano un traferro
relativamente ridotto
Esempi:
1) dcmot0.mdl
2) dcmot2.mdl
3) dcmotpos.mdl
4) dcm3.avi