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LA STRUTTURA DELL’INFERNO DANTESCO

L' Inferno di Dante è immaginato come un' immensa


varagine a forma di imbuto che si apre nei pressi della
citt di GERUSALEMME ed ha a sua volta, il vertice (la
sua punta) conficcata al centro della terra, là dove
LUCIFERO, ossia l'angelo ribelle, sconta la sua pena.
La VORAGINE si apre con un VESTIBOLO, ossia una
specie grande anticamera che si affaccia sul fiume
ACHERONTE. Non appena altrepassato il fiume inizia
l'inferno vero e proprio suddiviso in 9 CERCHI
CONCENTRICI che si vanno riducendo man mano che
si procede verso il basso. In ogni CERCHIO si trova una
categoria di PECCATORI in ordine di gravità.
In particolare nei cerchi che vanno dal 2^ al 5^ si
trovano gli INCONTINENTI, che non hanno saputo
resistere alle tentazioni terrene; dopo troveremo una
PALUDE formata da un altro famoso fiume, lo STIGE,
che circonda la mura della città di DITE.
Poi inizierà la vera e propria zona infernale abitata da
DIAVOLI dove i dannati scontano i peccati più gravi.
Nel 6° CERCHIO si trovano gli ERETICI, cioè coloro che
non hanno creduto in Dio.
Dopo il fiume FLEGETONTE si apre il 7° CERCHIO,
quello dei VIOLENTI, per passare all' 8°, dove invece
troviamo i FRAUDOLENTI che hanno imbrogliato e
ingannato il prossimo per approdare all'ultimo
cerchio, il 9° per trovare i fraudolenti più peccatori di
tutto che hanno ingannato quelli più vicini: parenti,
amici, Patria.
Nel fondo dell'INFERNO proprio al centro della terra,
si trova LUCIFERO.
LA LEGGE DEL CONTRAPPASSO
Nell'oltre tomba di Dante nulla viene lasciato al caso,
infatti, oltre alla perfetta simmetria data dalla
simbologia dei numeri, Dante immagina un criterio
preciso per stabilire la pena cui sono stati destinati i
dannati e i penitenti: il CONTRAPPASSO, cioè la
corrispondenza piena tra i peccati commessi durante
la vita e il castigo da scontare all'inferno per tutta
l'eternità.
Il CONTRAPPASSO si può attuare in 2 diversi modi:
1) per ANALOGIA (applicando la stessa pena)
2) oppure per CONTRASTO (applicando la pena
opposta alla colpa)
Nel primo caso (ANALOGIA) il castigo fa riferimento
alla colpa commessa per affinità, come avviene ad
esempio ai traditori: come in vita elbero il cuore
freddo come il ghiaccio, furono spietati tanto da
tradire il prossimo, così all'Inferno scontano la pena
immersi in un lago ghiacciato piangendo lacrime che si
trasformeranno in cristallo ghiacciando così gli occhi.
Nel secondo caso (CONTRASTO), invece, il castigo è
diametralmente opposto. Esempio: gli indovini. In vita
si permisero di prevedere il futuro, all'Inferno
comminano tutti con la testa all'indietro.

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