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3.

Significato globale del film

C'è una frase del film che allude all'opera di Victor Hugo, I Miserabili: “Tutto è
relativo, soprattutto il bene e il male, dipende dalle persone che incontri e da come le
sai ascoltare”; questa semplice frase racchiude lo scopo del film e anticipa
clamorosamente gli eventi del finale. Ora, l'opera va oltre una critica sociale su temi
morali, è una storia sull’empatia, l’amore e la transitorietà, dove la vita e la morte si
rifugiano nella loro natura effimera per concepire un'ottica di maggiore lucidità.
Vediamo in Momò la fragilità di chi ha perso tutto e allo stesso tempo il desiderio di
appartenere ad un luogo; ad un certo punto capiamo che per essere accettati a volte
dobbiamo saper accettare gli altri, e che il fatto che i momenti che condividiamo con
gli altri siano brevi rende più prezioso il tempo in cui conviviamo

È vero che in America Latina abbiamo meno consapevolezza di quei temi che
alludono alla guerra e al dopoguerra, tuttavia, in Europa le vecchie ferite del passato
risentono ancora e “La Vita davanti a sè” tira fuori il lato più doloroso della vita del
dopoguerra, trasformando i traumi e le speranze dei protagonisti in un’amalgama di
sentimenti così vivido da risultare terrificante.

In questo senso è possibile analizzare attraverso la logica alcuni dettagli, attribuendo


loro un significato, ad esempio, la menzione di “Mimose” è conveniente ai fini
narrativi, poiché simboleggiano la femminilità e, tra tante altre cose, la libertà, e
questo ci permette di contemplare il campo di mimose che Madama Rosa ricordava
come un desiderio di libertà; qualcosa di simile accade con la leonessa, che nasce,
come spiegato nel film, dal bisogno di Momò di sentirsi protetto e di avere una figura
materna nella sua vita.

Tra i temi principali che il film affronta e sviluppa spiccano: l'amore, la transitorietà, il
dopoguerra, l'immigrazione, la famiglia e naturalmente la costruzione dell'empatia.

4. Giudizio personale

Il film è un adattamento del libro di Romain Gary, quindi è opportuno per noi dare il
massimo merito all'autore del libro per una storia così commovente, per quanto
riguarda la produzione non abbiamo né eccessi né mancanza di elogi, ma apprezziamo
i piccoli e grandi successi, sebbene il film non brilli per gli effetti visivi né mostri
transizioni spettacolari, la musica è attuale e appropriata ai contesti in cui viene
utilizzata, è vero che le inquadrature sono monotone e non rendono giustizia alla
bellezza della città di Bari, per cui a volte sembrano paesaggi senza espressioni, in
questo senso riteniamo che la fotografia sia una risorsa che avrebbe potuto essere
sfruttata meglio.

Ora, la trama è il principale punto di forza del film, i riferimenti letterari e le


sfumature multiculturali della storia sono sublimi, e se lo scopo di Edoardo Ponti era
quello di trasmettere un messaggio, non c'era portavoce migliore di un'artista di
levatura internazionale come Sophia Loren, chi incarna perfettamente il carattere e la
dolcezza di Madama Rosa, il film è lungi dall'essere un capolavoro, ma è molto
emozionante e commovente, degno di raccomandazione.

Ci è piaciuto, a ciascuno di noi... e riteniamo che il film arrivi nel momento opportuno
della nostra vita, perché? Insomma, perché a volte non siamo abbastanza consapevoli
delle condizioni di vita e dei contesti sociali che ruotano attorno alle comunità a
scapito, ci troviamo assorbiti ed ignoriamo ciò che accade nel mondo. A questa età,
con questa maturità, possiamo capire, possiamo entrare in empatia e possiamo
riflettere, perché l’empatia ci rende persone migliori e possiamo continuare a essere
noi stessi, anche se impariamo a preoccuparci degli altri

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