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Archeologia preventiva

Caso in cui vi sia un soggetto pubblico (come un comune che deve realizzare lavori pubblici come
costruire scuola o ospedale). Il comune individua un’area per fare la costruzione e seleziona tramite
gara di appalto chi deve costruire. La pubblica amministrazione non può scegliere liberamente chi deve
costruire ovvero l’impresa (contraente) quindi non ha autonomia negoziale. Questi lavori, questo
ospedale, deve sorgere su di un territorio che è di interesse archeologico, (attenzione territorio di
interesse archeologico non vuol dire che sia stato dichiarato di interesse culturale per motivi
archeologici ma è di interesse archeologico cioè un territorio che non è stato vincolato non è stato
dichiarato di interesse culturale per motivi archeologici ma che presenta un interesse archeologico
perché magari sorge affianco ad altre zone che sono state dichiarate di interesse archeologico perché
comunque storicamente si ritiene che sia un’area di interesse archeologico) allora succede che la
soprintendenza lo sa che quell’area è un’area di interesse archeologico e viene a sapere del fatto che il
Comune vuole fare su quell’area una certa costruzione, quindi viene a sapere che su un’area di
interesse archeologico verranno realizzati dei cosiddetti lavori pubblici. Allora la soprintendenza chiede
al Comune di effettuare dei cosiddetti saggi archeologici preventivi ovvero che prima di fare i lavori ci
si preoccupa di verificare che su quell’area di interesse archeologico non vi siano beni archeologici.
questo comunque porta alla modifica del progetto, perché se rinvieni dei beni archeologici non puoi far
finta di niente. a quel punto devi modificare il PP ovvero piano di progettazione quindi si vuole evitare
sia il sacrificio del bene culturale archeologico eventualmente rinvenuto e danneggiato durante i lavori,
ma anche il sacrificio del committente cioè del Comune (si chiama committente perché commissione
l’opera quindi se leggete committente è perché ci si riferisce alla pubblica amministrazione che
commissiona l’opera all’impresa che ha vinto la gara) quindi si vuole evitare che il committente si trovi
in difficoltà e debba modificare il suo progetto in corso d’opera. Quindi è necessario evitare che il
soggetto si debba accollare le spese che conseguirebbero alla modifica del progetto perché non è un
soggetto qualsiasi questo che sta procedendo con la costruzione dell’opera ma è un ente pubblico e
quindi usa dei soldi che sono pubblici. Quindi si contempla l’esigenza di tutela archeologica come
l’esigenza “di efficacia dell’azione amministrativa”. e allora se a un certo punto non riesce più a fare
quell’opera rischia non soltanto di Sostenere delle spese inutili quindi spendendo soldi pubblici e
rischia anche di non riuscire più a realizzare quell’opera che invece si rende necessaria per la tutela
degli interessi pubblici che il Comune vuole perseguire quando la soprintendenza richiede al
committente, quindi al soggetto pubblico che vuole fare i lavori di effettuare questi saggi archeologici
preventivi. Non è necessaria una situazione di evidenza circa la sussistenza o la probabilità di
rinvenimenti di beni archeologici quindi non è che la sovraintendenza dispone questi saggi archeologici
solo quando sa che in quell’area probabilmente o certamente si troveranno bene archeologici, no, lo fa
anche quando questa probabilità non c’è. Basta soltanto la ragionevole possibilità che su quell’area di
interesse archeologico vi siano beni archeologici e quindi il soprintendente si preoccupa di verificare
tecnicamente se vi sia questa ragionevole possibilità di rinvenimento di beni archeologici. Chiaramente
com’è che avviene questa indagine? tramite l’effettuazione concreta di indagini geologiche e di
indagini archeologiche preliminari. La procedura di verifica preventiva dell’interesse archeologico
parte e si chiude con questo procedimento con un provvedimento del soprintendente o meglio prima
ancora con una relazione finale e soprintendente in questa relazione spiega quello che è stato
concretamente eseguito e indica il grado di interesse archeologico dell’area. Al termine il
soprintendente mostra il grado di interesse archeologico dell’area. Le spese Di questa procedura sono a
carico del soggetto pubblico che vuole effettuare l’opera mentre il costo degli scavi archeologici che
vengono effettuati dopo che siamo stati effettuati i saggi archeologici preventivi gravano sulla
amministrazione che ha disposto la procedura e quindi sulla sovraintendenza.
Espropriazione di beni culturali (cosa vuol dire espropriare un bene: quando qualcuno ovvero la
PA si appropria di una cosa di qualcun altro senza il consenso di esso)
I beni si possono espropriare oppure beni? Si, sia mobili che immobili dal ministero.

Risarcimento: è quando la somma di denaro è corrisposta da parte di qualcuno a qualcun altro quando
questo qualcuno ha fatto qualcosa che per legge non poteva fare risarcire i danni.

Indennizzo: è una somma di denaro che però viene corrisposta da qualcuno a qualcun altro quando
questo qualcuno ha fatto qualcosa che per legge poteva fare quindi siamo di fronte ad un danno che
quel qualcun altro patito a causa della condotta di qualcuno che però è illecita non è contrario alle
norme.

Quand’è che il bene culturale può essere espropriato in particolare quando l’espropriazione è utile per
assicurare un miglioramento delle condizioni di tutela del bene culturale è importante che ci ricordiamo
che l’espropriazione riguarda anche i beni mobili perché di solito l’espropriazione riguarda solo beni
immobili invece l’espropriazione nell’ambito dei beni culturali ad oggetto anche beni mobili. Ora vi è
un altro tipo di espropriazione che dobbiamo conoscere quando studiamo i beni culturali quindi finora
ne abbiamo visto due. magari sta tenendo il bene culturale in modo inadeguato l’amministrazione l’ha
avvisata un po’ di volte le ha detto che doveva fare delle cose che lei non ha fatto e quindi
l’amministrazione espropria, se lo prende, le dice quello che dovrebbe fare lei non fa si accorge che un
po’ di volte ha fatto male insomma non è più conveniente darle fiducia e allora esproprio oppure se per
esempio poi immaginate il caso in cui un bene culturale viene ereditato sono persone indipendenti per
cui non si capisce ancora chi sia il proprietario del bene chi debba fare che cosa lì non è semplice capire
chi debba concretamente preoccuparsi di conservare il bene e quindi di tutelarlo. e allora
l’amministrazione per evitare che delle more il bene deferisca, lo espropria e quindi lo tiene per sé in
modo tale che ne possa garantire la corretta conservazione e generare la corretta tutela quindi finora
abbiamo visto due espropriazioni questa generale espropriazioni dei beni culturali per qualora si voglia
assicurare un miglioramento delle condizioni di tutela per bene culturale stesso e poi abbiamo visto
l’espropriazione che viene effettuata dall’amministrazione che non possa effettuare la occupazione
temporanea.

Espropriazione per fini strumentali


Alternativa vicolo indiretto
E quindi quando dico beni immobili circostanti mi riferisco o ad terreni o ad altri edifici
Il bene viene espropriato per quale motivo ? Perché tutelare un altro è bene .

Circolazione beni culturali

I beni posso circolare? Come e in che limiti. Un quadro per esempio .l’amministrazione mi ha detto che
è culturale, lo posso vendere oppure no? noi rispondiamo a questa domanda consideriamo il caso in cui
la circolazione avvenga all’interno del territorio nazionale quindi in Italia la circolazione è disciplinata
dal codice di beni culturali che quindi contiene delle norme che ci dicono se è possibile far circolare i
beni culturali in Italia oppure no e il codice si preoccupa di dettare delle norme differenti a seconda che
il bene culturale da fare circolare sia un bene culturale di un privato oppure di una pubblica
amministrazione. quindi per capire se i beni possono circolare o no noi dobbiamo distinguere tra beni
culturali di proprietà degli enti pubblici e beni culturali di proprietà degli enti privati.
partiamo dai beni degli enti pubblici, circolare che cosa vuol dire? qual è l’esempio più classico di
circolazione? vuol dire la vendita. all’università c’è un quadro lo vuole vendere a lei che è un amico
rettore, il rettore dice lo voglio vendere a Mattia lo può fare o no aldilà di tutto ciò che attiene al fatto
che l’amministrazione non possa in realtà scegliere ma ammettiamo che possa scegliere lei come
contraente glielo può vendere? dobbiamo vedere quindi quando si parla di circolazione in Italia
annualmente ci si riferisce al caso in cui per esempio più bene si voglia appendere.
partiamo dai beni degli enti pubblici il codice distingue tra alcuni beni che possono essere alienati cosa
vuol dire alienare? Cedere, vendere, ma più corretto cedere, perché l’alienazione non è detto che
presupponga uno scambio della roba per semplificare la vita mia è vostra facciamo finta che stiamo
parlando di vendita. partiamo da questa distinzione perché il codice ci dice che ci sono dei beni degli
enti pubblici che si possono alienare previa autorizzazione cioè praticamente ci dice che ci sono dei
beni che possono essere venduti visto che noi siamo considerando per esemplificare il caso della
vendita a patto che l’amministrazione pubblica poi vediamo quale autorizzi questa vendita però il
codice ci dice anche che ci sono dei beni culturali degli enti pubblici che invece sono inalienabili e che
quindi non si possono alienare né con autorizzazione né senza quindi noi diciamo che al di là di questi
belli che non si possono sicuramente alienare gli altri beni si possono alienare previa autorizzazione e
quindi sono sottoposti a un cosiddetto regime di alienabilità controllata. cosa vuol dire alienabilità
controllata che in astratto si possono vendere a patto che l’amministrazione abbia effettuato un
controllo preventivo e abbia quindi detto sì lo può vendere no non lo puoi vendere il codice elenca i
beni culturali degli enti pubblici che non sono le alienabili a noi non interessa conoscere questo elenco
perché se un domani saremo interessati a conoscerlo lo consulteremo senza ricorrere alle nostre
memorie che sfruttiamo per cose che non riusciamo più a ritrovare scritte perché fin quando sono
scritte possiamo allenare in altro modo la memoria e allora che cosa succede che è importante però che
voi sappiate questo spesso io leggo nei compiti che vengono consegnati che alcuni beni sono in
alienabili e questo è vero per esempio si scrive i beni demaniali pubblici questo è sbagliato perché il
codice ma non tutti i beni demaniali pubblici sono inalienabili quindi l’articolo 54 che fa questo elenco
elenca anche alcuni beni demaniali se gli dico che elenca anche alcuni beni demaniali vuol dire che i
beni demaniali che non sono inclusi nell’elenco del 54 invece sono alienabili previo autorizzazione
quindi nel compito non mi scrivete in alienabili come per esempio i beni demaniali scrivete come ad
esempio i beni demaniali espressamente implicati dal colici che hanno una risposta corretta. I beni che
non si possono alienare possono essere trasferiti tra lo Stato le regioni e gli altri enti pubblici territoriali
trasferiti quindi se io sono il ministero e voglio trasferire un certo bene a una regione posso farlo non
posso venderlo perché alienabile ma posso trasferirlo alla regione così come posso trasferirlo al
Comune e viceversa ma perché questa differenza perché il nostro ordinamento ritiene che trasferire un
bene culturale da un ente territoriale a un altro non modifichi il regime del bene culturale e non
pregiudichi la conservazione di questo bene culturale e nemmeno la sua pubblica fruizione come voi
sapete deve sempre essere assicurata nel caso in cui il bene sia il bene un ente pubblico richiamo quelli
possono tranquillamente essere trasferiti tra lo Stato le regioni e gli altri enti territoriali gli altri bene
quindi quelli alienabili brevi autorizzazione si possono alienare ha fatto l’amministrazione abbiamo
autorizzato quest’alienazione e l’autorizzazione che auto l’amministrazione che autorizza fulminato un
po’ incapacità a parlare mi scuserete ma è il ministero l’amministrazione che deve autorizzare prego
Mattia no no normalmente si aliena autorizzazione non necessitano di previa autorizzazione se vengono
trasferiti allo stato chiaro allo beni in alienabili non si possono avere solo però trasferibili tra lo Stato le
regioni e gli enti territoriali altri beni alienabili brevi autorizzazione si possono alienare a patto che
l’amministrazione ministero abbia detto sì ma se io il bene io sono presente il Comune il bene
alienabile previa autorizzazione lo voglio trasferire allo Stato posso trasferirlo allo Stato senza ottenere
la previa autorizzazione. Esercizio del diritto di prelazione.

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