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De Mango Adriana

IL BUSTINO NELLA STORIA

COS’È
Il corsetto è il nome con cui viene indicato un indumento
prevalentemente femminile composto da tessuto rinforzato
e da stecche; il suo obiettivo era modellare le forme
sostenendo o schiacciando il seno, stringendo la vita
esaltando i fianchi. Dobbiamo però precisare che il corsetto
non è solo un capo d’abbigliamento femminile ma
prevalentemente, scopriremo che nel corso della storia
anche l’uomo l’ha indossato.

LE ORIGINI E STORIA
Il bustino viene usato sin dall’antichità, infatti abbiamo prove
dalla civiltà minoica e cretese che testimoniano che sin dall’inizio
del secondo millennio a.C. le donne cretesi portavano un corsetto
che sosteneva il seno alla base e lo metteva in evidenza,
totalmente scoperto come simbolo di fecondità.

Un esempio di questo corpino lo troviamo sulla statuetta che


ritrae la dea dei serpenti .

Il corsetto però viene diffuso in tutta Europa solo nel XVI


secolo, esso divenne indispensabile per la bellezza e per la
figura femminile.

L’influenza della moda spagnola costruisce un bustino che dà


una silhouette femminile rigida e innaturale.

Si afferma “la moda steccata” che appiattisce il ventre, affina la


vita e conferisce al busto l’aspetto di un cono sostenuto da
stecche. Le steccature potevano essere di legno, d’avorio, di
madreperla incisa, d’argento, d’acciaio o di balena ed erano
infilate nei foderi cuciti nell’imbottitura del corpetto.
De Mango Adriana

Essi erano tipicamente fatti di tessuto irrigidito con colla e


strettamente allacciati con un sistema di stringhe incrociate.
Viene utilizzato anche il bustino di ferro chiamato anche “busc”
ma esso non verrà mai usato in Italia poiché vennero
considerati antigienici e causa di interruzione di gravidanze, ma
nonostante ciò venne usato per un certo
periodo in Francia.

Nel Seicento al corsetto si aggiunse una


nuova steccatura: le pièce d’estomac, un
prolungamento del busc che sporgeva in
fuori sul ventre.

Nel XVIII secolo i corsetti diventano più confortevoli, non


limitavano la respirazione, e consentivano alle donne di lavorare,
anche se limitavano alcuni movimenti e piegamenti.

Alla corte francese di Versailles il corpetto che appare in più


varianti, decorato da una serie di fiocchi di seta, come nei ricchi
abiti di Madame Pompadour.

L’interno dei corpetti del 1700 era di stoffa


comune, di tela grezza impunturata, mentre
l’esterno era confezionato in damasco, raso,
broccato di seta e le decorazioni più raffinate
e preziose si concentravano sulla pettorina
triangolare, i corsetti erano vere e proprie opere d’arte e di poesia.

Con la rivoluzione francese gli abiti si fecero molto più semplici e pratici, Le nobildonne
si invaghirono di un tipo di abbigliamento da popolana: un piccolo corsetto senza
armatura posto sulla camicia ed abbinato ad una gonna arricciata.
De Mango Adriana

Il seno veniva sostenuto da un semplice giubbino di tela


posto tra la cintura alta e l’immensa scollatura.

Nel 1848 viene messa a punto l’allacciatura detta alla


paresseuse (alla pigra), con sistema di lacci elastici che
permetteva di vestirsi e di svestirsi senza l’aiuto di una
domestica.

Nei cataloghi si poteva scegliere fra corsetti nuziali, da ballo,


in raso bianco, con poche o molte stecche di balena, da
viaggio, con linguette da allentare la notte per dormire, per
il velocipede, di maglia, in pelle di daino grigio perla o
camoscio, confezionati all’uncinetto con filo di seta colorato.
Le stoffe e i merletti consentivano di realizzare modelli
fantasiosi.

Il corsetto di moda nel 1913 diventa più cedevole: cinge


il corpo da sotto il seno fin quasi alle ginocchia: una sorta
di guaina elasticizzata che contiene il volume dei fianchi
in tutt’uno con la vita, esaltando così le spalle. Per la
prima volta la donna alla moda non era strizzata in vita,
stava eretta in posizione più naturale, ma impedita nel
camminare e nel piegarsi.

Negli anni Cinquanta prolifera la produzione di


corsetteria innovativa: diviene popolare la versione del
balconcino senza spalline, indossata sotto abiti dalle
spalle scese, dagli ampi décolleté.

Successivamente la nuova
frontiera della seduzione è la moda lingerie che, uscita
dal mondo dello spettacolo, della musica rock e,
sollecitata da alcuni stilisti, ha travalicato il suo ruolo
classico, inaugurando un nuovo stile habillé-deshabillé.

Reggiseni e corpetti come quelli di una volta, con debite


stecche e stringhe, fanno la parte del leone nella messa a
punto della nuova donna.
De Mango Adriana

Ma non basta: trionfa la biancheria prêt à porter


versione abito da sera, ricca di ricami di baguettes,
perline, canutiglie.

Busto e gonna-balloon per un ritorno all’ottimismo


della crinolina, come le proposte di Vivienne
Westwood.

(Collezione “Cinque secoli fa…”)

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