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Adolf loos: scrittore e storico, artista, architetto, critico collaborvaa con gropius alla

formazione della bauhaus fu uno dei primi che scrisse”Parole nel vuoto” nel 1898 ed è una
riflessione a partire dal ruolo della donna

Evoluzione delle figure sociali maschile e femminile nella società,e la figura più debole ma
più interessante è quella ldella donna, perché è la protagonista delle principali evoluzioni
sociali del periodo.

“La natura nobile che è nella donna la spinge a desiderare una cosa soltanto, affermarsi
accanto all’uomo forte e grande”

Quindi ci sta dicendo cosa in quel periodo storico è l’idea di una donna, quell’uomo forte e
grande è prima il padre che poi la contratta con il marito, questo è sostanzialmente il ruolo
quest’oggi è possibile solo se la donna conquista l’amore del uomo ma noi andiamo incontro
a un’epoca nuova, migliore, non sarà più il richiamo della sensualità ma l’indipendenza
economica della donna che determinerà la parità del uomo quindi ci sta dicendo un’altra
cosa, che si stanno accorgendo che queste donne si stanno in qualche modo svegliando
finalmente e che non sono solo un oggetto della sensualità e che la loro grandezza è legata
al fatto che siano mogli/madri/compagne etc.. , ma è legato all’indipendenza economica.

Tra l’800 e il 900 si affermano in realtà tutta una serie di possibilità lavorative che sfoceranno
poi, ed ecco perché questa cosa finirà con tra la prima e la seconda guerra mondiale quindi
con anche il bauhaus, perché la prima guerra mondiale che cosa porterà a parte la
distruzione la guerra e tutto quello che porta di se una guerra, il fatto è che non essendoci gli
uomini a curare gli interessi, a lavorare e tutto, le donne andranno a lavorare e per la prima
volta quindi, queste figure che nella società erano fino a quel momento state semplicemente
considerate corollarie, di accessorio, evidentemente comprendono il grande valore che loro
possono portare nella società ma non solo capiscono che possono essere indipendenti,
indipendentemente dal fatto di essere compagne/moglie etc… “il valore di una donna non
dipenderà più dalla trasformazione della sensualità, assisteremo perciò alla definitiva
sconfitta dei velluti delle sete dei fiori e dei nastri, delle piume e dei colori, scompariranno”
qui sta dicendo che un capo di abbigliamento o tutta querlla serie di frizzi e lazzi che
raccontano teoricamente quello per cui una donna è nata, quindi per dedicarsi a delle cose
in maniera superficiale op a delle cose considerate superficiali in realtà scompariranno,
successivamente nel liubro, “eesere ben vestiti ovvero essere vestiti in modo moderno
piuttosto che in modo antiquato significava essere vestiti in modo corretto, essere vestiti in
modo moderno significa prima di tutto dare il meno possibile nell’occhio” quindi un capo
moderno è un qualcosa di contemporaneo che non guarda al passato e soprattutto è un
capo di abbigliamento che non ti fa notare, al contrario delle avanguardie futuriste che ti
facevano spiccare con il colore, c’è l’analisi dell’affermazione di quella nuova classe sociale
che sta emergendo, quella della borghesia, quelle persone il cui valore, culturale economico
sociale dipende dal fatto ch svolgono un aprofessione con cui si arricchiscono, diventano
persone importanti e influenti, il colore del costume borghese è il nero che è il colre del
lavoro viene inteso.

Gli aristocratici si possono anche permettere di vestire il colore ma sono antiquati, mentre i
moderni, coloro che rappresentano la modernità sono coloro che appaiono il meno possibile.
“un frack rosso in una sala a ballo è vistoso e quindi antiquato, un cilindro in un campo di
pattinaggio è vistoso, di conseguenza antiquato” fatto di essere vestiti in maniera adeguata
in base all’occasione d’uso, il concetto di Overdressed.”

Qui adolf loos che è tedesco quindi molto rigido ci dice che bisogna capire nella modernità
come vestirsi, e che la modernità non è più qualcosa di legato al fatto che si appartiene
all’aristocrazia, ma di come ci si deve vestire all'interno di un gruppo e in una certa
occasione.

Non bisogna essere invisibili, ma consoni rispetto al proprio valore.

Wedgwood tra 800 e 900 con quel concetto di serialità applica la serialità a tutta una serie di
oggetti per la casa, piatti bicchieri etc. ispirati ai vasi della cultura greca e romana ma
realizzati seriamente.

LE taglie nell’abbigliamento non esistono, i vestiti sono an ora fatti sulla figura del corpo.

Lo studio della proporzione del corpo sarà la base su cui poi verranno create le taglie.

Il concetto di taglia nasce per il corpo maschile e nasce in ambito militare perché devono
realizzare per i soldati delle uniformi che gli devono poter permettere di combattere in
guerra, allora fanno uno studio delle proporzioni su 3-5 uomini, gli prendono tutte le misure e
proporzionalmente studiano delle misure proporzionali in base a altezza palle p,to vita etc,
senza pensare a quello che ha la pancia o è magro o è sproporzionato, nascono attraverso il
principio di osservazione, guardano la persona e pensano che potevano vestirsi un certo
modo, quando arrivarono ai militari naturalmente nessuno riusciva a vestirsi quindi gliele
hanno fatte indossare, li rielaborarono, li restituirono alle sartorie che in qualche modo
risistemarono la questione taglie.

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L’evoluzione è moltopiù facile vederla anell’abbigliamento femminile piuttosto che maschile


perchè gli uomini si vestono più o meno uguali dall’inizio del 700, rispetto al contesto storico
di riferimneto con quello che da dopo la rivoluzione francese con la giacca che assomiglia
alla giacca del frack, i sanculotti sono quelli senza culotten cioè tutti i francesi che invece
che avere culotte e calze bianche hanno i pantaloni lunghi come adesso, i pantaloni sono un
elemento maschile da sempre, la giacca, la camicia più o meno bianca, un gilet piuttosto che
una serie di oggetti in base al tempo in cui vivono.

Qual’è l’elemento che ci interessa di più dell’abbifliamento maschile? è ilpassaggio di


dettaglio:

l’abito borghese vestiti di nero , cosa descrivce l’abito da giorno da pomeriggio o da sera? i
dettagli, ad esempio i colletti, alti molto inamidati che sono staccabili, venivano attaccati con
3 bottoni e poi veniva girato e descrivono l’utilizzabilità di un capo dirante il giorno.

La cravatta nera che la sera diventa cravatta bianca.


SE riceviamo un invito formale lo riceveremo con scritto “black tie”

Le bombette sono i cappelli da giorno

Il bastone piuttosto che l’ombrello

La camicia ha colletto e polsini staccabili, anche i polsini sono attaccati con 3 bottoni.

Le bretelle che si agganciano ai pantaloni che vengono coperte da una fascia che copre
l’inizio dei pantaloni e la fine della camicia.

Altro elemento per l’uomo è il baffo, la barba non si portava perchè era qualcosa che le
classe borghesi non portavano perchè era un elemento non di gusto.

Abbiamo parlato del costume futurista e degli abiti sumultanei, il colore come elemto di
straformazine del costume.

Dal’ che veste per la prima volta i capi di abbigliamento di amglieria, che è la tecnica tessile
che rappresenta di più il 900 e forse quella più antica della tessitura a trama e ordito, ma è
forse la tecnica con cui si introduce il concetto di sportswear, l’abbigliamento per praticare
sport perchè più flessibile, comodo da portare ed è quello che puoi definire attraverso i
materiali, se lavoro cotone o lino o lana ho 3 sensazioni al corpo totalmente diverse e ho la
possibiltà di fare sport, essere coperto ed ewssere comodo durante le attività che mi
richiedono flessibilità di movimento

Nel 900 non si parla mai di moda inglese tranne che per l’abbigliamento maschile, e
l’abbigliamento maschile formale per lo sport.

FAmosi sono i pantaoni plus four: sotto il ginocchio di 4 pollici, 10 cm in più.

E sono indossati dagli sportivi di montagna, dagli sciatori per arrestare il caldo.

Nel 1924 fu Edoardo VIII ad esportarli in America. Negli USA scossero un grande successo
tra i golfisti e i giocatori di basket in quanto permettevano movimenti più sciolti rispetto ai
normali pantaloni.

La figura maschile nonostante faccia dei progressi rimane cominque legata alla sua
rappresentazione sociale.

Il principe di galles Edoardo 8 che inventa l’omonimo tessuto che riprende la texture che
proviene dai tartan scozzesi. e si fa fare gli abiti con quel tipo di tessuto
GLi anni della grande crisi

Il london cut

Tipico taglio di abito che proviene dalle uniformi della guardia reale britannica, dove il rever è
a lancia ma è un taglio a 3 bottoni, quindi non doppiopetto ma monopetto a 3 bottoni.

çA versione americana invece è con il taglio della giacca a doppiopetto, i pantaloni sono
molto più aperti e con il risvolto piuttosto che il taglio a sigaretta dell’originale.

Gli “influencer” sono gli attori di holliwood o di cinecittà in italia, che introducono la novità del
gilet sotto la giacca o le influenze della moda di harlem, il fatto che la cultura africana o jazz
americana, tutti gli immigrati di colore che vengono confinati ad harlem a ny vivono e
vestono un modo diverso e introducono un modo diverso di interpretare la giacca del london
cut ad esempio con dei pantaloni che sembrano di una tuta contemporanea, influenze che
provengono da altre culture.

In italia fino agli anni 60 esisteva una fiera internazionale dell’abbigliamento maschile,
esattamente come nascono negli anni 70 le fiere internazionali per l’abbigliamento
femminile. E veniva fatta al casinò di sanremo e per la prima volta per l’uomo vengono
studiate una serie di innovazioni legate al peso del capo di abbigliamento.

Arriviamo all’industrializzasione che porta, e che parte dal concetto di serialità, che passa
attraverso alll’azienda al cui interno ci sono le macchine, attraverso l'industrializzazione e
attraverso l fatto che i capi di abbigliamento o i tessuti sdiano fatti in serie, non è che si
abbassa la qualità, la differenza è che io posso produrre più cose in meno tempo e magari
utilizzare meo quantità di tessuto rispetto a se è per il caldo o per il freddo.

AL qualità è buona e io posso scegliere il peso che gli do

LUBIAM:
LUigi BIAnchi Mantova inizia nel 1911 e si evolve fino alla contemporaneità passando per i
brevetti del 1948 per le macchine per la trapuntatura delle fodere dei cappotti,
completamente automatizzate e con tagliafilo.

Lo sviluppo delle TAGLIE


La presenza di indumenti preconfezionati sul mercato europeo e su quello italiano è
confermata da alcuni studi relativi al XVIII secolo Alcuni sarti riuniti in fabbriche avrebbero
potuto soddisfare richieste di rilevanti entità per la popolazione, ma ciò è stato relegato alla
confezione di divise militari. Nella prima metà del Settecento, infatti, al tempo delle lotte tra i
diversi regni in cui era divisa l’Italia, alcuni sarti furono chiamati a realizzare in grande fretta
oltre duecento uniformi militari per le truppe sotto il controllo del Ducato di Modena.

Necessità dell’esercito: avere indumenti di una buona qualità e che potessero essere sicuri.
Visto le battaglie in corso, i sarti rinunciarono a recarsi sul campo per rilevare le misure di
ogni singolo soldato e realizzarono, per la prima volta, un abito confezionato non su misura
ma su una valutazione personale delle corporature maschili italiane.
Basandosi quindi sulla conoscenza delle misure corporee, i sarti valutarono il numero di
centimetri da assegnare a ogni punto del corpo e crearono tre insiemi di misure che, “a
occhio”, potessero vestire più o meno bene la totalità della popolazione militare.
Senza esserne consapevoli, questi sarti, che facevano capo a piccoli laboratori artigianali,
realizzarono la prima forma di produzione standardizzata italiana non corrispondente a
misure corporee reali.
Con il sistema delle taglie i sarti confezionarono alcuni campioni di modelli dalle linee molto
semplici che furono poi spediti alle truppe al fine di verificare la loro qualità e vestibilità.
A seguito di queste verifiche e di riscontri verbali e scritti i sarti modificarono i campioni per
correggere le proporzioni di vestibilità in modo che la maggior parte dei soldati potesse
indossare le uniformi.

In italia fa per la prima una sorta di tabella fu il gruppo facis


Il gruppo Facis, Fabbrica italiana di Abbigliamento Confezionato in Serie, nato nel 1930 dalla
fusione fra la Donato Levi & Figlio e il lanificio Unites di Biella, approntò un Sistema 120
Taglie che fu presentato nell’autunno del 1958 in tre stature e cinque conformazioni per
l’uomo e quarantadue taglie per i giovani dai sei ai venti anni.
Uomo basso fino a 165 cm, normale fino a 180, alto fino a 200

Il concetto di workwear: il capo funzionale


Gli abiti da lavoro
Alexsandr Rodcenko ideò la tuta da lavoro a Mosca nel 1923; sono abiti che non hanno
nulla a che fare con le tendenze e neppure con il genere, sono abiti che nascono da una
funzione, resistenti e perfettamente indossabili da uomini e donne.
Voleva un abito uguale per tutti ,iperfunizinale che permetteva a uomini e donne che
facevano i contadini di lavorare la terra ed erano unisex.

Il primo capo che nasce per un esigenza è lòa giacca forestier


La giacca Forestière, indossata da Le Corbusier e creata dalla sartoria parigina Arnys, è
divenuta il capo di abbigliamento casual-sportivo per eccellenza.
La giacca a giromanica, un vero progetto nel progetto, riportava tante tasche per permettere
all’architetto di poter disegnare o dirigere un cantiere con la massima libertà di movimento.
Questo capo rappresenta il primo esempio di sartoria workwear, tendenza poi ripresa negli
anni Settanta
Giacca di velluto a coste con tasche senza patella

Il montgomery
Duffle Coat – Giaccone in lana con cappuccio, lungo fino ai fianchi o al ginocchio, chiuso da
alamari in corda a forma di olivetta che dovevano andare ad infilarsi in occhielli fatti di un
cappio di corda o di pelle. Deve il suo nome al generale inglese Lord Bernard Law
Montgomety, generale della Marina Militare Brinnatica durante la seconda guerra mondiale.
é un cappotto che non ha l’abbottonatura classica ma gli alamari, che hanno più gioco e
quindi più comoda.
A differenza della forstier le tasche grandi applicate e hanno le patelle per poter evitare che
le cose fuoriescano

E’ realizzato in pelo di cammello assumendone anche il colore. tessuto molto fitto.


Ed ha il cappuccio integrato.

Barbour
Giaccone impermeabilizzato in cotone oleato (oilskin) venduto a partire dal 1894. Il vero
Barbour è composto da circa 40 pezzi di tessuto di cotone oleato cuciti con oltre 15 mila
punti.
Dal 1930 viene introdotto il Thornproff, un nuovo tipo di cotone ingrassato, meno rigido
rispetto ai primi oilskin. Ma puzza di morte.
La sua caratteistica è essere impermeabile

Il trench coat Burberry


Nel 1901 il ministro della Guerra inglese incaricò Thomas Burberry di studiare un indumento
a metà tra l’impermeabile classico e il cappotto d’ordinanza.
Nasce il trench coat, un capo in tessuto gabardine, allacciatura doppiopetto, le spalline e lo
spacco sul di dietro.

L’eskimo
è un giubbotto con cappuccio bordato di pelo, di fattura semplice, che porta il nome degli
abitanti del circolo polare artico. Un modello di eskimo, con interno in pelo sintetico, divenne
famoso grazie alle rivolte studentesche del 1968, in cui veniva usato come simbolo di
proletariato, poiché di prezzo accessibile alla fasce meno abbienti

Il denim nasce con un determinato scopo


Il concetto di identità di un abito è il suo significato, ed è legato al gruppo sociale o identifica
un gruppo sociale , l’altro elemento è l’evoluzione dello stile che viene modificato dallo stile

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