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Repubblica Bolivariana del Venezuela

Ministero del potere popolare per l'istruzione


U. E. Collegio San Pietro
Barquisimeto / Edo Lara

Carnevale Di Venezia

Membri:
Francesco Falco Capasso
primo anno B
Il Carnevale di Venezia
1) Breve storia: L’origine e il significato del Carnevale di Venezia prendono
spunto da due tradizioni antichissime. Dai Saturnali dell’antica Roma durante i quali
l’ordine sociale veniva sovvertito. In questo giorno gli schiavi e i liberi cittadini si
riversavano nella città per far festa con musica e balli sfrenati. Dai culti Dionisiaci
greci, grandi feste religiose con processioni e rappresentazioni teatrali che
prevedevano l’uso delle maschere e di rappresentazioni simboliche. Il cui motto era
“una volta all’anno è lecito non avere freni”.

A Venezia il primo documento in cui si cita ufficialmente il Carnevale come


“festa pubblica” è un editto del Senato della Serenissima del 1296, ma già dal 1271
abbiamo notizia di botteghe artigiane per la produzione di maschere e manuali sulle
tecniche di costruzione.

È nel Settecento che il Carnevale di Venezia raggiunge il suo massimo


splendore, acquistando risonanza internazionale in tutta Europa.
Il travestimento è l’essenza stessa della festa, dove maschere e costumi diventano
strumenti indispensabili per realizzare il clima di questo periodo dell'anno, dedicato
alla trasgressione, alla spensieratezza, alla leggerezza ed al divertimento.

Le strade, i campi, le calli, si trasformano allora in un grande palcoscenico in cui


tutto sembra diventare possibile per la garanzia del totale anonimato.

2) Da quando si celebra: La storia del Carnevale di Venezia come festa


pubblica ufficiale, inizia solo nel 1296, quando un editto del Senato della
Repubblica dichiara festivo il giorno precedente l’inizio della Quaresima.

3) Perché si usano questi vestiti: Tra i costumi veneziani del ‘700 il


più tradizionale è forse quello della dama veneziana, un abito con gonna lunga
effetto ampio, impreziosito da vari dettagli ricamati a mano, di solito accompagnato
da un mantello e un copricapo abbinati. Tra i più gettonati, c’è la regina di cuori del
carnevale veneziano, pensato in diversi stili, abito rosso e nero con gonna lunga o
corta e per tutte le età.
Uno dei travestimenti più comuni e più antico è sicuramente quello della Bauta,
la cui maschera è detta anche “larva”. Si tratta di una semplice maschera bianca, con
lineamenti marcati capace di coprire tutto il viso al punto da garantire l’anonimato
più assoluto e per questo indossata sia da uomini che da donne. Il travestimento si
completa indossando anche un cappello a tricorno nero e un mantello scuro, detto
tabarro.

La Moretta era invece il costume preferito in assoluto dalle donne. Una piccola
maschera ovale, solitamente in velluto scuro, da indossare con un cappello e abiti
eleganti e raffinati. La caratteristica principale di questo travestimento di origini
francesi era il silenzio. Conosciuto perciò anche come il “travestimento muto”
(perché la maschera si portava tenendo in bocca un bottoncino nero da stringere con
i denti) permetteva l’assoluto anonimato alle donne che la indossavano e che
durante il Carnevale si lasciavano andare a qualsiasi tipo di libertà.

Tra i vestiti del Carnevale di Venezia troviamo anche quello del medico della
peste. Anche se non si tratta proprio della tipica maschera carnevalesca, è ancora
molto in voga come travestimento. Ideata in principio durante il periodo della peste
a Venezia indossata da un medico per evitare il contagio, la maschera è
accompagnata da una veste di lino o di tela che arriva a coprire i piedi, mentre per
mani e testa sono previsti guanti e cappello. La particolarità sta nel becco, che in
passato conteneva erbe profumate e una spugna bagnata nell’aceto nel tentativo di
purificare l’aria respirata.

Tra i costumi del Carnevale veneziano, non possono non essere menzionati:

 Arlecchino e Brighella: entrambi di origine bergamasca, ma parte del


Carnevale veneziano perché secondo la tradizione lavoravano come servi in
città. Queste sono le due maschere che danno vita alla commedia: Brighella
abile e furbo indossa un abito bianco a righe orizzontali, Arlecchino sciocco
ma pieno di buonsenso veste invece un abito creato con toppe di diversi
colori.

 Pantalone e dottor Balanzone: perfetti per il Carnevale, due personaggi


buffi. Pantalone, maschera veneziana per eccellenza, in abito rosso con
mantello nero, si innamora solo di donne che continuano a prendersi gioco
di lui. Il dottor Balanzone, in abito nero con calzamaglia e collare bianco a
balze, rappresenta colui che crede di sapere tutto ma in realtà no.
 Rosaura e Colombina: la prima, figlia di Pantalone, rappresentata in abito
blu ricco di fiocchi e con ventaglio rosa, con una maschera che copre il viso,
adora chiacchierare con la sua cameriera Colombina, furba e sempre pronta
a dare consigli alla sua padrona.

In questa atmosfera di tradizione e di folklore, ma soprattutto di festeggiamenti, il


Carnevale di Venezia pensa anche ai bambini:

Tra i travestimenti più comuni, troviamo i costumi della marinaretta, delle pagliaccetta,
della principessa delle nevi e della bucaniera o anche dell’artista di strada, adatto sia a
maschi che a femmine, perché esiste un’ampia varietà di questo genere.
Allegato di immagini:

Arlecchino e Brighella Pantalone e dottor Balanzone

Costumi di Venezia
Rosaura e Colombina

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