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dall’estero. Su tale documento risulta l’IVA che l’impresa ha pagato in dogana e gli eventuali
altri diritti corrisposti.
Dal punto di vista fiscale, ed in particolare per quanto riguarda l’IVA, trattandosi di un acquisto
a tutti gli effetti, le bolle doganali vanno registrate nel registro IVA acquisti.
Ipotizziamo che un’impresa acquisti della merce da un fornitore che risiede in un Paese al di fuori
dell’Unione Europea.
Ci troviamo di fronte ad un’importazione che è soggetta ad IVA.
Nel caso di importazioni l’IVA viene pagata dall’importatore in dogana all'atto dello sdoganamento.
L’operazione è comprovata da un documento che prende il nome di bolla doganale sulla quale
risulta l’IVA pagata dall’impresa, nonché gli eventuali diritti doganali pagati.
Bolla doganale.
La bolla doganale va registrata nel registro IVA acquisti. Ipotizziamo che dalla bolla doganale
risulti il pagamento di un’ IVA pari a 200 euro.
Occorrerà effettuare una registrazione che consenta di rilevare il credito IVA derivante dall’acquisto.
Ciò viene effettuato con una scrittura del tipo:
Questa registrazione permette di far confluire la bolla doganale nel registro IVA degli acquisti e di
rilevare il relativo credito IVA.
Per fare ciò si utilizza un fornitore fittizio, ovvero “DOGANA”. L’imponibile IVA viene registrato in un
conto denominato “ACQUISTI EXTRA CEE” (conto transitorio bollette doganali).
Ovviamente la scrittura confluirà anche nel Libro giornale.
Giroconti.
A questo punto occorre procedere ad effettuare una serie di giroconti che servono ad eliminare il
fornitore fittizio “DOGANA” e i conti “ACQUISTI EXTRA CEE” e “ANTICIPI RIMBORSATI A
FORNITORI”.
Ecco la registrazione da effettuare:
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Bolla doganale
Il valore della merce acquistata ammonta ad € 2.500,00. La dogana su tale importo calcola i diritti
doganali, applicando ad esempio una percentuale del 5,8%. L’IVA (aliquota 20%) viene calcolata su un
imponibile di € 2.645,00, dato dalla somma del valore della merce più i diritti doganali [€ 2.500,00 + €
145,00].
La bolla doganale va registrata nel registro IVA acquisti. Occorre perciò effettuare una registrazione che
consenta di rilevare il credito IVA derivante dall’acquisto.
Per fare ciò si crea un fornitore fittizio, denominato ad esempio “Fornitore dogana”, mentre l’imponibile
IVA viene registrato in un conto denominato “Acquisti extra CEE”.
La scrittura, che confluirà anche nel libro giornale, è la seguente:
FORNITO
RE €3.174,0
≠ a
DOGANA 0
IVA €
ns/CREDIT
529,00
O
ACQUISTI
€2.645,0
EXTRA
0
CEE
MERCI FORNITO
€2.500,0
C/ACQUIS a RE
0
TI ESTERO
FORN.
€1.03
≠ a SPEDIZIO
5,81
NIERE
IVA €
ns/CREDITO 60,00
€
SPESE DI
300,0
TRASPORTO
0
SPESE
€
DOGANA
529,0
ANTIC.Vs/C
0
ONTO
€
SPESE/
145,0
DOGANALI
0
SPESE E €
BOLLI 1,81
Giroconti
È necessario procedere ad una serie di giroconti, in modo da chiudere il conto fittizio appositamente
creato “FORNITORE DOGANA”, nonché i conti “ACQUISTI EXTRA CEE” e “SPESE DOGANA ANTIC.
Vs/CONTO”. La registrazione da effettuare è la seguente:
FORNIT
ORE €3.174,
a≠
DOGAN 00
A
ACQUISTI €2.645,
EXTRA CEE 00
SPESE
DOGANA €
ANT.VS/CO 529,00
NTO
Regi incasso
F-28
Q1026
GIRO DOGANA