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ALTERNATORE

L'alternatore è una macchina che viene


messa in rotazione da un motore e in
seguito alla rotazione genera una tensione
alternata sinusoidale nei suoi avvolgimenti
di uscita attraverso l'induzione magnetica.
L'alternatore è alla base della nostra
produzione di elettricità: esso trasforma
(trasduce) energia cinetica in energia elettrica.

L'alternatore viene detto anche macchina sincrona per il fatto


che la velocità con cui ruota deve essere costante e sincronizzata
in base alla frequenza della rete elettrica a cui è collegata, rete
che in Italia ha la frequenza di 50 Hz.

Il concetto-base è semplicissimo: per indurre una corrente è


necessario variare un flusso magnetico all'interno di un circuito.
L'oggetto che produce il campo magnetico -generalmente uno o
più magneti- si chiama induttore; il circuito che invece genera
elettricità si chiama indotto.

Esistono due modi per ottenere questo risultato:

 far ruotare un campo magnetico fuori e dentro un circuito


elettrico (indotto fisso)

 far ruotare un circuito elettrico fuori e dentro un campo


magnetico (induttore fisso)

La parte fissa dell'alternatore si chiama statore; la parte che


ruota si chiama rotore. Nei due tipi di alternatore
summenzionati il ruolo del rotore e dello statore si inverte:

negli alternatori a indotto fisso il magnete è il rotore e il


circuito lo statore;

all'opposto, negli alternatori a induttore fisso il magnete


è lo statore mentre il circuito fa da rotore.
"Rotore, statore, indotto... che caos diparole è questo!?!" Non vi
preoccupate: dopo una breve descrizione tutto questo apparirà
chiaro.

ALTERNATORE A INDOTTO FISSO

Sul rotore vi sono i poli magnetici, cioè degli avvolgimenti che


sono alimentati con una tensione continua per produrre un
campo magnetico: negli alternatori più semplici al posti degli
avvolgimenti vi sono dei magneti permanenti.

Nel nostro alternatore (figura a destra) le tensioni alternate che


vi si generano in questi tre avvolgimenti sono sfasate tra di loro
di un angolo pari a 120°.

Poiché le
tensioni
generate sono
tre il sistema
delle tre
tensioni, uguali
in modulo, ma
sfasate tra di
loro di un
angolo di 120° è
detto sistema
trifase di
tensioni.

Nel sistema trifase fornito dall'ENEL i valori delle tensioni trifasi


sono pari a 400 V, in valore efficace.

Nell'alternatore, una volta costruito, lo sfasamento tra le tensioni


generate resta costante; anche la velocità di rotazione del rotore
deve essere perfettamente costante, in modo tale che la
frequenza resti costante a 50 Hz.

Infatti si ha questa formula:


frequenza di giri del rotore al secondo = fc/np ,

con fc = frequenza della corrente (50Hz in Italia) e "np" il


numero di dipoli presenti nel rotore.

L'unica cosa che possiamo cambiare è il valore di tensione che


preleviamo ai capi dei tre avvolgimenti di statore.

Per poter cambiare la tensione dello statore possiamo agire


sull'avvolgimento di eccitazione, cioè sull'avvolgimento che
genera i campi magnetici del rotore; in particolare aumentando
la tensione continua sul rotore aumenta anche il campo
magnetico prodotto e dunque il flusso e perciò anche la tensione
alternata prelevata sullo statore.

ALTERNATORI A INDUTTORE FISSO

In alcuni semplici
alternatori, il campo
magnetico è fornito da
un magnete che rimane
immobile (statore) mentre
al suo interno viene fatta
ruotare
una bobina (rotore) -vedi
figura a sinistra-; la
rotazione della bobina fa sì
che essa sia attraversata
da un flusso magnetico variabile (massimo in valore assoluto
quando la bobina è orrtogonale al campo magnetico,
nominalmente nullo quando essa ne è parallela). La corrente
viene raccolta da due spazzole e portata all'esterno. Un esempo
è dato dalla figura accanto.

Molti sono gli utilizzi degli alternatori, che vengono impiegati in


quasi tutte le centrali di produzione di energia elettrica le quali
poi la trasformano in modo da consentirne il trasporto e la
distribuzione per uso industriale e domestico.

Il procedimento che alimenta meccanicamente l'albero


dell'alternatore è simile a tutte le tipologie di centrali e si basa su
una turbina o un motore endotermico. In questo caso
rientrano quelle in grado di sfruttare l'energia potenziale, come
le centrali idroelettriche, o l'energia termica del vapore, come le
termoelettriche[4], le geotermiche e le termonucleari. In questi
grandi alternatori, la tensione prodotta è nell'ordine di migliaia di
volt, solitamente trifase alla frequenza di 50 Hertz (60 negli Stati
Uniti e in pochi altri Paesi).

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