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Appunti di Elettrotecnica

APPUNTI DI ELETTROTECNICA

MOTORI ELETTRICI
TRIFASI
Guida Teorica e Pratica

A cura di Marco Dal Pr


www.marcodalpra.it

Versione n. 4.0 - Giugno 2013

Motori Elettrici Trifasi

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Appunti di Elettrotecnica

Indice
Definizioni........................................................................................................................................4
Introduzione......................................................................................................................................5
1
Macchine Elettriche Rotanti.....................................................................................................6
1.1
Generalit .............................................................................................................................6
1.2
Aspetti meccanici dei Motori Elettrici .................................................................................7
2
Campo Magnetico e Velocit ...................................................................................................8
2.1
Campo Magnetico Rotante...................................................................................................8
2.2
Velocit ................................................................................................................................8
3
Tipi di Motori Trifase.............................................................................................................10
3.1
Tipologie ............................................................................................................................10
3.2
Reversibilit .......................................................................................................................10
3.3
Motori Sincroni ..................................................................................................................11
3.4
Peculiarit delle Macchine Sincrone ..................................................................................11
3.5
Motori Asincroni ................................................................................................................12
3.6
Motore Asincrono con Rotore Avvolto..............................................................................12
3.7
Motore Asincrono con Rotore in Cortocircuito .................................................................13
4
Cenni di teoria del Motore Asincrono....................................................................................14
4.1
Introduzione........................................................................................................................14
4.2
Giri al Minuto.....................................................................................................................14
4.3
Flusso Magnetico ...............................................................................................................16
4.4
Coppia ................................................................................................................................17
5
Variazione della tensione di alimentazione............................................................................18
5.1
Introduzione........................................................................................................................18
5.2
Variazione della Tensione ..................................................................................................18
5.3
Variazione della Frequenza ................................................................................................18
5.4
Variazione combinata di Tensione e Frequenza.................................................................19
6
APPENDICI ...........................................................................................................................20
A. Motori elettrici ed Efficienza Energetica ...............................................................................21
B. Caratteristiche particolari delle Macchine Sincrone...............................................................22
C. A cose serve lAVR ?.............................................................................................................24
D. Questione di Coppia ...............................................................................................................25

Motori Elettrici Trifasi

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Prefazione
Sul motore elettrico trifase esistono gi moltissimi documenti, e soprattutto su quello asincrono.
Questa guida quindi potrebbe sembrare inutile, ma invece ha un approccio un po diverso dai libri
scolastici e dai testi specifici.
Lintenzione di raccogliere tutte le nozioni, sia basilari che normative che di mercato, e di
confrontarle con lutilizzo pratico del motore.

Si sono affrontate soprattutto le seguenti tematiche :


Concetti base sui motori elettrici trifasi
Concetti approfonditi legati allazionamento dei motori mediante inverter;
Problematiche meccaniche : la coppia
Problematiche energetiche : lefficienza.
Concetti basilari sulleccitazione dei motori sincroni, visto lincremento della generazione
diffusa in Italia

Bibliografia :
Mario Pezzi

Macchine Elettriche

2a. Ediz. - Zanichelli

Bassi / Bossi

Elettrotecnica Pratica

Editorale Delfino Marzo 2000

Principi base dei Motori Trifase a induzione Rockwell Automation Ott.1997*


www.electroyou.it

Motori Elettrici Trifasi

Articoli di vari

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Definizioni
Al fine della presente guida valgono le seguenti definizioni :

Motore ad Induzione
Sinonimo di motore asincrono trifase, modo in cui viene chiamato prevalentemente in Italia; negli
altri paesi chiamato pi correttamente motore ad induzione (induction motor).
Frequenza
Cicli al secondo (si misura in Hertz); la frequenza unificata in Europa per i sistemi elettrici di
distribuzione in corrente alternata di 50 Hz.
Nella presente guida sono considerati dispositivi alimentati a tale frequenza.

Bassa Tensione (B.T.)


Secondo la Norma CEI 64-8, sono considerati in Bassa Tensione gli impianti elettrici con tensione
inferiore a 1000 Volt in corrente alternata.
Il valore unificato per lEuropa per i sistemi di distribuzione pubblica in bassa tensione a corrente
alternata (= LV = Low Voltage) di 230/400V.

Inverter
Termine generalmente usato in ambito industriale per identificare un dispositivo atto alla
regolazione della velocit dei motori elettrici in corrente alternata.
Sono dispositivi che, a partire dalla tensione di rete, generano una tensione a frequenza variabile che
viene applicata ai motori elettrici.
Vengono chiamati anche Drive o variable-frequency drive (VFD).
Nota : Questi dispositivi non devono essere confusi con gli inverter per la produzione di
energia elettrica come nel settore Fotovoltaico, che convertono la corrente continua
generata dai moduli fotovoltaici, in una corrente alternata alla frequenza di rete, cio ad una
frequenza fissa.

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Introduzione

Il mercato dei motori elettrici oggi dominato prevalentemente dal motore asincrono trifase a
gabbia, un tipo di motore molto semplice, robusto ed economico.
Il motore asincrono trifase negli anni ha guadagnato una fetta di mercato sempre maggiore,
occupando, grazie allelettronica di controllo, anche settori che un tempo erano ad uso esclusivo dei
motori in corrente continua, che al contrario stanno quasi scomparendo.
Lo si vede anche dal mercato dei motori elettrici
in Italia (anni 2001-2004) che risulta suddiviso
(dati estratti dai fatturati delle imprese associate
ANIE), come numero di pezzi, indicativamente
:
80 %

Motori Asincroni in B.T.

16 %

Motori Brushless

4%

Motori in Corrente Continua

Luso dei motori asincroni v dalle pompe ai ventilatori, dagli ascensori alle gru, dai compressori
daria ai gruppi frigoriferi, dai miscelatori ai trasportatori, ma la lista interminabile in quanto nella
maggior parte delle applicazioni tecnologiche, sia industriali che del terziario, per ricavare energia
meccanica dallenergia elettrica si usano proprio questi motori.
Sul mercato sono reperibili numerosissimi modelli, e la gamma di potenza spazia da poche centinaia
di watt fino a motori che superano i 600 kW.
Tuttavia, come si vedr pi avanti, questi motori quando collegati alla rete hanno il difetto di
girare a velocit praticamente costante.
Linverter un dispositivo nato proprio per risolvere questo problema, ma per questo dispositivo si
rimanda ad un altro manuale.

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Macchine Elettriche Rotanti

1.1

Generalit
I motori elettrici, a prescindere dal tipo, fanno parte della grande famiglia delle macchine
elettriche, ed in particolare a quella delle macchine rotanti.
Si usa il termine macchine in quanto generalmente sono reversibili .
Si pu capire meglio questo concetto con laiuto di alcuni esempi :
I trasformatori possono essere usati per abbassare la tensione, ma anche per ottenere
leffetto contrario, ossia di elevare una tensione.
Un motore elettrico trasforma lenergia elettrica in meccanica, ma pu essere usato per
trasformare lenergia meccanica in elettrica semplicemente applicando allasse una
appropriata forza (il motore diventa generatore).
Una macchina in corrente continua pu essere chiamata Dinamo o Motore, ma il
fabbricante non pu sapere se il suo cliente la utilizzer per produrre energia elettrica o
per eseguire un lavoro meccanico.
Anche se talvolta le macchine rotanti hanno una progettazione leggermente diversa se usate
come generatori piuttosto che come motori, il concetto di reversibilit resta.

Macchine
Elettriche

Macchine
Rotanti

Trasfomatori

Macchine in
Corrente
Continua

Macchine in
Corrente
Alternata

Figura 1.1 - Suddivisione delle Macchine Elettriche

Come si vede in figura 1.1, per le macchine rotanti si individuano due grandi famiglie : le
macchine in corrente alternata e quelle in corrente continua.
In questa trattazione ci occuperemo di motori in corrente alternata, e pi precisamente di
motori trifasi.

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1.2

Aspetti meccanici dei Motori Elettrici


I motori elettrici trifasi sono composti essenzialmente di due parti : lo statore ed il rotore.
Lo statore la parte fissa nella quale sono inseriti i tre avvolgimenti primari, ai quali viene
applicata la tensione di alimentazione.
Allinterno dello statore trova posto il rotore, che trascinato dal campo magnetico
generato degli avvolgimenti statorici, si pone in rotazione.

Figura 1.2 - Motore Elettrico Trifase di tipo Asincrono con rotore a gabbia.

Completano la nostra macchina rotante :


la carcassa, che con le alette smaltisce il calore prodotto soprattutto dallo statore;
la ventola, che provvede al raffreddamento, ma sottrae una piccola parte dellenergia
assorbita nelle cosiddette perdite per ventilazione,
i due cuscinetti che reggono lalbero del motore, che anchessi influiscono nel rendimento
con le perdite meccaniche
la scatola di connessione, o morsettiera
lasse scanalato, nel quale si inserisce la chiavetta per il fissaggio con la macchina
operatrice.
Nota - Le taglie dei motori
I Motori elettrici si identificano dal punto di vista meccanico con un termine
denominato Grandezza.
La grandezza di un motore semplicemente la misura, in millimetri, dellaltezza
della linea dasse rispetto al piano di appoggio del motore.

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Campo Magnetico e Velocit

2.1

Campo Magnetico Rotante


Lo statore di un motore elettrico trifase la parte fissa nella quale sono inseriti i tre
avvolgimenti primari, e ad essi viene applicata la tensione di alimentazione.
Come gi detto, allinterno dello statore trova posto il rotore, che trascinato dal campo
magnetico generato dagli avvolgimenti statorici, si pone appunto in rotazione.
Quando ai tre avvolgimenti dello statore viene applicata una tensione alternata, infatti, nello
spazio allinterno si crea un Campo Magnetico Rotante.

In poche parole come se il campo magnetico alternato prodotto dallo statore generasse
un magnete virtuale in rotazione.
Allinterno dello statore comunque possibile installare pi terne di avvolgimenti
(montati sfalsati di un certo angolo), cosicch vengono generati pi magneti virtuali, ossia
uno per ogni terna di avvolgimenti.
Nella terminologia specifica dei motori elettrici si dice che un motore con una terna di
avvolgimenti ha una Coppia Polare, o anche pi semplicemente due poli.

2.2

Velocit
La velocit di rotazione di un motore dipende dal Campo Magnetico Rotante, che a sua volta
dipende dalla frequenza della tensione di alimentazione.
In pratica, per un motore con una coppia polare, applicando una tensione a 50 Hz si avr una
velocit del rotore di 50 giri al secondo, ossia 3000 giri al minuto.
Quando invece lo statore costituito da pi coppie polari, il campo magnetico rotante non
gira pi a 3000 Giri, ma a velocit inferiori, vista la presenza di altri poli magnetici, che
permettono al rotore di percorrere meno spazio prima di trovare il polo che lo attrae.

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Da ci deriva la tabella fondamentale delle velocit dei motori trifasi a 50 Hz :


Numero di Poli

Coppie Polari

Velocit (giri/min.)

3000

1500

1000

750

10

600

12

500

20

10

300

30

15

200

ecc..

..

...

Tabella 2.1 - Tabella delle velocit del Campo Magnetico Rotante.

Tipicamente i costruttori hanno a catalogo motori a 2,4,6,8 poli, mentre per modelli con un
numero di poli superiore necessario richiederne la costruzione su misura.

Nota - Le Coppie Polari e gli aspetti costruttivi


Il numero di coppie polari incide sugli aspetti costruttivi dello statore, soprattutto
dal punto di vista meccanico.
I motori con pi coppie polari infatti, a parit di potenza, hanno una dimensione
dello statore maggiore di quelli con poche coppie polari.
Questo visibile nei cataloghi, dove si pu notare come a parit di potenza i
motori con pi poli aumentano di grandezza.

Ricapitolando
Nello statore si trovano i due fattori che influiscono nella velocit di rotazione di un
motore , e cio :
la frequenza della tensione di alimentazione;
le coppie polari, ossia il numero di terne di avvolgimenti che lo costituiscono.

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Tipi di Motori Trifase

3.1

Tipologie
I motori trifasi in corrente alternata in linea generale si dividono in due grandi famiglie:
motori sincroni e motori asincroni.
Come gi detto nei capitoli precedenti, tutti i motori trifasi in corrente alternata sono
costituiti da uno statore, nel quale trovano spazio i tre avvolgimenti che tipicamente
alimentati alla tensione della rete.
Il rotore invece cambia in modo sostanziale da un tipo ad unaltro.
Nota : Talvolta si usa chiamare indotto il rotore ed induttore lo statore, ma questi
termini sono usati per i motori in corrente continua.

3.2

Reversibilit
In linea generale i motori trifasi in corrente alternata sono macchine reversibili.
Si intende cio che se allasse del motore si impone una forza che imprime una velocit
maggiore della velocit nominale (rispettando lo stesso verso di rotazione), il motore diventa
un generatore.
La macchina rotante quindi, in questo caso, anzich assorbire energia dalla rete inizier ad
erogare energia verso la rete.
Questo comportamento utile ad esempio per usare i motori come freno, scaricando
lenergia prodotta su di una resistenza (frequentemente usata con gli inverter).
C comunque da sottolineare una differenza fondamentale tra le macchine Sincrone e le
macchine Asincrone :


La macchina Sincrona quando diventa generatore, produce corrente e tensione, e


quindi in grado di alimentare qualsiasi carico elettrico, sia resistivo che induttivo;
cio una macchina in grado di erogare sia corrente in fase con la tensione, che
sfasata, cio di produrre sia energia attiva che energia reattiva.

Le macchine Asincrone, invece, quando utilizzate come generatori sono in grado di


produrre energia attiva, ma non di produrre energia reattiva, ed anzi hanno bisogno di
assorbire energia reattiva per poter funzionare, energia che tipicamente viene
assorbita dalla rete; non sono quindi in grado di alimentare utenze in isola, n di
regolare la tensione.

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3.3

Motori Sincroni
I motori sincroni sono macchine elettriche il cui rotore gira alla stessa velocit del campo
magnetico rotante; il rotore si muove quindi in sincronia con esso.
Sono usati per applicazioni molto particolari che richiedono elevata potenza e molta stabilit
nella velocit (cartiere, laminatoi, ecc.).
Il rotore composto da uno o pi avvolgimenti alimentati in corrente continua, detti di
eccitazione, che creano un campo magnetico statico che opponendosi al campo magnetico
rotante costringono il rotore a girare.
Sebbene da certi punti di vista sia la macchina ideale, dal punto di vista pratico non sono
consigliabili in quanto richiedono personale specializzato per la manutenzione, ma
soprattutto hanno costi elevati a causa della maggiore la complessit costruttiva.
Inoltre, per avviare una macchina sincrona necessario utilizzare un motore ausiliario, detto
anche di lancio, per portare la macchina alla velocit di sincronismo prima di alimentarlo
con la tensione di rete, oppure deve essere avviato tramite un inverter.
Come gi detto al capitolo precedente, queste macchine possono essere usate
indifferentemente come Motore o come Generatore (Alternatore), uso questo molto pi
diffuso, come ad esempio nei Gruppi Elettrogeni.

Alternatore Sincrono STAMFORD HCI534F

3.4

Peculiarit delle Macchine Sincrone


Le macchine sincrone richiedono una trattazione particolare che non rientra tra gli scopi
della presente guida, ma in Appendice B trattata brevemente una loro caratteristica molto
peculiare, nonch utile.

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3.5

Motori Asincroni
Il motore asincrono una macchina elettrica nella quale il rotore gira ad una velocit diversa
da quella imposta del campo magnetico rotante; il rotore non ruota cio in sincronismo, ma
ad una velocit leggermente inferiore.
Il nome corretto di questo motore, tuttavia, motore ad induzione .
Il motore asincrono, infatti, a differenza di quello sincrono, non ha un sistema separato di
eccitazione che crea un campo magnetico sul rotore, ma si sfrutta appunto il fenomeno
dellinduzione per fare in modo che il campo magnetico rotante crei delle correnti nel rotore
che si oppongono allo stesso.
Il rotore inizia quindi a girare in quanto i campi magnetici dovuti alle correnti rotoriche sono
attratti (o respinti) dal campo magnetico dello statore.
Quindi, affinch funzioni, il rotore del motore asincrono deve sottrarre al Campo
Magnetico Rotante parte dellenergia per magnetizzarsi.
Da qui ne scaturisce una velocit reale inferiore a quella del campo magnetico rotante
(indicata nella precedente tabella), tipicamente del 3-5%.
Il motore asincrono trifase pu essere costruito in due modi : con il rotore avvolto o con il
rotore in cortocircuito.

3.6

Motore Asincrono con Rotore Avvolto


In questo tipo di motore asincrono, oltre agli avvolgimenti dello statore, vi sono anche tre
avvolgimenti nel rotore (da qui appunto detto a rotore avvolto - Wound rotor motor).
In questo motore, le correnti che circolano negli avvolgimenti rotorici, come detto, sono
indotte dal campo magnetico di statore.

Figura 3.1 - Motore Asincrono Trifase con rotore avvolto; a sinistra, i 3 anelli rotorici.

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E anche detto Motore ad anelli, in quanto il rotore dotato di anelli conduttori ai quali
fanno capo i tre avvolgimenti rotorici.
Sugli anelli poi strisciano delle apposite spazzole, alle quali vengono collegati dei reostati
per regolare le correnti circolanti sul rotore, soprattutto allavviamento, consentendo una
discreta regolazione della velocit.
I motori asincroni con il rotore avvolto erano utilizzati in passato in tutte le applicazioni di
notevole potenza dove era necessaria la regolazione della velocit, come gru, carriponte, ecc.
Questo tipo di motore, seppur ancora utilizzato in alcuni casi, presenta i seguenti
inconvenienti .
ha bisogno di manutenzione a gli anelli ed alle spazzole,
occupa uno spazio maggiore sia in grandezza che in lunghezza,
inefficiente perch dissipa lenergia inutilizzata su reostati.
Dato lutilizzo sempre pi diffuso di regolatori elettronici di velocit (inverter) per i motori
asincroni con rotore in cortocircuito, questi motori sono quasi scomparsi , anche se hanno
trovato nuova utilizzazione nelle torri eoliche di grande potenza (generatori DFIG).

3.7

Motore Asincrono con Rotore in Cortocircuito


Come detto in premessa, i motori elettrici pi utilizzati in senso assoluto sono i motori
asincroni trifasi con il rotore in cortocircuito.
Il rotore di questi motori infatti costituito da delle semplici sbarre chiuse in cortocircuito, e
per questo motivo viene detto anche motore a gabbia di scoiattolo.
Questo motore, grazie alla sua semplicit costruttiva, utilizzato per la stragrande
maggioranza delle applicazioni , in quanto :

garantisce una buona robustezza,


non richiede manutenzione,
ha dei costi molto contenuti,
raggiunge rendimenti anche elevati (vedere appendice per gli standard in tema di
Efficienza Energetica).

In seguito, quando si parler di motore asincrono si intender il motore con rotore in


cortocircuito.

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Cenni di teoria del Motore Asincrono

4.1

Introduzione
Per capire meglio un azionamento in corrente alternata necessario capire le formule base
che descrivono il funzionamento del motore trifase.
Prima di tutto vediamo laspetto velocit di rotazione.

4.2

Giri al Minuto
Come gi visto, nel motore trifase il rotore mantenuto in rotazione dal campo magnetico
rotante prodotto dalle correnti che circolano negli avvolgimenti trifasi dello statore.
La velocit del campo magnetico rotante calcolabile con la seguente formula :

120 f
nS =
p

Dove :
n s = Numero di Giri al Minuto (del campo di statore)
f = frequenza di alimentazione
p= Numero di poli del motore

Si deduce quindi che per regolare la velocit di un motore, lunica possibilit quella di
variare la frequenza della tensione di alimentazione.
Esempio
Si prenda un motore a 2 poli, che alimentato 50Hz funziona a 3000 giri/min.
Se viene alimentato con una frequenza di 20 Hz questo funzioner ad una
velocit (teorica) di :
n = 120 * 20 / 2 = 1200 giri/min.

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Nota - Lo Scorrimento
A differenza dei motori sincroni, nei motori ad induzione la velocit di rotazione
reale leggermente inferiore a quella del campo magnetico rotante, ed proprio
per questo motivo che vengono chiamati asincroni, perch non girano in
sincronismo con esso.
Questo fenomeno denominato scorrimento, e viene indicato con il simbolo s o
anche s%.
Per conoscere il numero di giri al minuto Nominale di uno specifico motore
necessario consultare le caratteristiche fornite dal costruttore.
Indicativamente la velocit reale si discosta da quella calcolata di un 3% per i
grossi motori (oltre 100kW) fino al 6-7% per i motori di piccola taglia.

Detto questo sembrerebbe risolto il problema di come regolare la velocit di un motore


elettrico : basta un dispositivo che alimenti un motore con corrente alternata a frequenza
variabile a seconda delle esigenze dellutente, e questo dispositivo proprio linverter.
Tra laltro alla luce della formula indicata, nulla toglie alla possibilit di alimentare il motore
con una frequenza superiore a quella di targa, per fargli cos raggiungere delle velocit pi
elevate.
Purtroppo per, come si vedr a breve, ci sono altri parametri elettrici da controllare per
mantenere il funzionamento del motore entro le caratteristiche progettuali.
In particolare la frequenza incide notevolmente sulle reattanze e sul flusso magnetico per cui
necessario ricorrere ad alcuni accorgimenti per garantire al motore le prestazioni
meccaniche nominali.

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4.3

Flusso Magnetico
Nel motore asincrono trifase il campo magnetico prodotto dagli avvolgimenti dello statore
genera un flusso magnetico che passa dallo statore al rotore attraverso il traferro*.
Tale flusso magnetico si calcola con la seguente formula :
V1

=
K N1 f

Dove :
V1 = Tensione di Alimentazione
f = Frequenza di alimentazione
N1 = Numero di spire dellavvolgimento di statore
K = Fattore dipendente da parametri costruttivi

Il valore del flusso magnetico nel motore viene stabilito dal costruttore in fase di
progettazione e di dimensionamento dei lamierini magnetici e di altre parti meccaniche del
motore.
Cambiare questo valore significa uscire dai valori di funzionamento del motore stesso, con il
rischio di ottenere un funzionamento anomalo.
Inoltre come si vede, nella formula presente la Frequenza.
Questo significa che se si varia la frequenza con cui si alimenta il motore al fine di
modificare la velocit di rotazione si avrebbe come conseguenza :
Per valori inferiori a 50 Hz - un aumento del flusso magnetico,
Per valori superiori a 50 Hz - una diminuzione del flusso magnetico.
Come gi detto, invece, per conservare inalterate le caratteristiche meccaniche del motore,
necessario garantire che il flusso magnetico rimanga pi vicino possibile al valore stabilito
dal costruttore.
E quindi necessario ricorrere a qualche altro parametro presente nella suddetta formula per
fare in modo che al variare della frequenza il flusso magnetico rimanga pressoch inalterato.
Dato che i parametri K ed N1 non sono modificabili in quanto insiti nel motore, lunica
variabile che pu essere usata per risolvere il problema la tensione.
Per concludere quindi il motore trifase pu essere controllato in frequenza a patto che il
rapporto
V/f
venga mantenuto il pi costante possibile, in modo da assicurare che nel motore il flusso
magnetico si mantenga nei valori stabiliti dal costruttore.

*(lo spazio di aria tra il rotore e lo statore)

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Appunti di Elettrotecnica

4.4

Coppia
La coppia che un motore imprime ad un carico calcolabile con la formula :
60 P

C=
2 n

Dove :

P = Potenza Meccanica del Motore in Watt


n = Numero di giri al minuto effettivi

Questa formula per non ci dice nulla sulle caratteristiche elettriche del motore, e
soprattutto di come varia la coppia al variare dei parametri di alimentazione.
Per determinare la coppia nominale di un motore asincrono trifase, partendo dalle
caratteristiche elettriche, si pu ricorrere alla seguente formula semplificata :
3p

Cn =
2 f2 R2

V2
f2

La prima parte della formula costituita da parametri pressoch costanti per lo studio che
dobbiamo affrontare ora, quindi ci concentriamo sulla seconda parte, ossia sul rapporto della
tensione al quadrato diviso la frequenza al quadrato.
Per ottenere il calcolo del valore nominale ovviamente il costruttore ha utilizzato i valori di
tensione e di frequenza nominali.
Anche in questo caso mantenendo costante il rapporto V/f si mantiene costante la
caratteristica meccanica del Motore.

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Appunti di Elettrotecnica

Variazione della tensione di alimentazione

5.1

Introduzione
Vediamo ora cosa accade alimentando il motore con tensione e frequenza diversi da quelli
nominali.

5.2

Variazione della Tensione


Se varia il valore della tensione di alimentazione rispetto al valore nominale :
Se la tensione inferiore, la coppia diminuisce;
Se si aumentasse la tensione, la coppia aumenterebbe, ma ci non possibile in quanto si
danneggerebbe lisolamento degli avvolgimenti.
Molti sistemi di avviamento, per limitare la corrente di spunto, sono concepiti per alimentare
il motore ad una tensione pi bassa di quella nominale.
Questo sistema, seppur valido, ha come controindicazione il fatto che la coppia diminuisce
in rapporto quadratico rispetto alla tensione, cosicch talvolta questo sistema si dimostra
inutilizzabile.
Ad esempio con un sistema che riduce la tensione di 1/3 (ovvero 230V anzich 400V),
tipicamente il sistema Stella/Triangolo, si avrebbe che la coppia disponibile sarebbe molto
bassa, circa 1/3 di quella nominale.

5.3

Variazione della Frequenza


Se si varia la frequenza della tensione di alimentazione rispetto al valore nominale :
Se la frequenza inferiore, il motore riduce la velocit, ma la coppia aumenta;
Se la frequenza aumenta, il motore accelera , ma la coppia diminuisce.
Questo funzionamento potrebbe essere deleterio dal punto di vista meccanico, soprattutto
per le frequenze basse, in quanto al momento dellavviamento il motore avrebbe una coppia
elevatissima.
Ad esempio alimentando un motore a 2 Poli da 5,5 kW con una tensione di 400V a 10Hz si
avrebbe una coppia allavviamento 5 volte pi grande di quella nominale.
Questo comporterebbe inoltre delle correnti di spunto inammissibili per il motore stesso e
quindi sarebbe una possibilit non attuabile.

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Appunti di Elettrotecnica

5.4

Variazione combinata di Tensione e Frequenza


Applicando ad un motore una alimentazione con frequenza e tensione ridotte in modo
proporzionale tra loro, si ha una diminuzione nella velocit del motore, ma anche il
mantenimento della coppia entro lo stesso valore di quella nominale.
Questa la soluzione ideale, in quanto questo significa che restano costanti le
caratteristiche meccaniche del motore.

U
Un

fn

f (Hz)

Figura 5.1 Grafico della legge teorica di variazione della tensione in funzione della
frequenza.

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Appunti di Elettrotecnica

APPENDICI

A.

Motori elettrici ed Efficienza Energetica

B.

Caratteristiche particolari delle Macchine Sincrone

C.

A cose serve lAVR ?

D.

Questione di Coppia

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Appunti di Elettrotecnica

A.

Motori elettrici ed Efficienza Energetica

I comitati di unificazione internazionali nel 2008 hanno introdotto la Norma che definisce le classi
di rendimento per i motori trifase a bassa tensione fino a 375kW (IEC 60034-30).
Questa norma stata introdotta vista la scadenza dellaccordo volontario tra i costruttori di motori
(CEMEP), che prevedeva le 3 classi di efficienza denominate EFF1, EFF2 ed EFF3, dove la classe
EFF1 indica il livello migliore.
Ora stato introdotto il codice IE (Efficienza internazionale), che ha le seguenti classi :


IE1 Rendimento Standard

(similare alla vecchia EFF2)

IE2 Rendimento Elevato

(similare alla vecchia EFF1)

IE3 Rendimento Premium

I motori di questo tipo sono riconoscibili proprio per la presenza di queste sigle nelletichetta; per
approfondimenti vedere la Guida elaborata dallANIE.
Nota : i motori che laccordo Cemep classificava come EFF3 oggi non sono pi accettati, e non
possono essere immessi in commercio nei paesi dellUnione Europea.

Perdite
Joule

Perdite
Addizionali

Perdite nel circuito magnetico


Perdite Meccaniche e di Ventilazione

50%

100%

% del Carico

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B.

Caratteristiche particolari delle Macchine Sincrone

Le macchine sincrone, a differenza da qualsiasi altra macchina elettrica, sono in grado di mutare le
loro caratteristiche elettriche, assumendo comportamenti propri di altri tipi di componenti.
In particolare la macchina sincrona, indifferentemente che stia funzionando come motore o come
alternatore, pu avere un comportamento elettrico resistivo o capacitivo o induttivo, a seconda di
come si regola la corrente di eccitazione (Iecc),

Nota : La corrente di eccitazione la corrente continua che viene immessa nellavvolgimento


rotorico e pu essere liberamente regolata dallutilizzatore della macchina; tipicamente generata
da un dispositivo statico detto eccitatrice, regolatore di tensione o AVR (vedere schema, fonte
Beltrame C.S.E.).

Si profilano sostanzialmente tre casi :


1. Se la corrente di eccitazione (Iecc) ha il valore nominale, il motore sincrono assorbe dalla rete
solamente energia attiva (cos = 1); vista dalla rete la macchina appare come un carico
puramente resistivo, e la corrente di magnetizzazione viene fornita interamente dal dispositivo
di eccitazione; questo assetto di funzionamento quello che assicura il massimo rendimento.
Nota : allo stesso modo, se la macchina sincrona sta funzionando come generatore (alternatore),
eroga solamente energia attiva.

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2. Sottoeccitazione
Se la corrente di eccitazione (Iecc) ha un valore inferiore al valore nominale, la macchina
sincrona vista dalla rete appare come un carico ohmico induttivo, causando un assorbimento di
corrente in ritardo rispetto alla tensione.
In tal caso a parit di potenza attiva, aumenta la corrente e quindi le perdite nel rame.
Ad esempio
cos = 0,8 in ritardo
(in inglese lagging)

Nota : da un punto di vista pratico, tale fenomeno abbastanza ovvio: diminuendo la corrente
di eccitazione la macchina sincrona non ha sufficiente energia reattiva induttiva per
magnetizzare i propri circuiti magnetici e quindi costretta a richiamarla dalla rete.
Se la macchina sincrona venisse fatta funzionare senza un carico meccanico fino quasi ad
azzerare lassorbimento di energia attiva, assorbirebbe corrente sfasata i ritardo di 90.

3. Sovraeccitazione
Se la corrente di eccitazione (Iecc) ha un valore superiore al valore nominale, la macchina
sincrona vista dalla rete appare come un carico ohmico-capacitivo, e si avr un assorbimento di
corrente in anticipo rispetto alla tensione.
Ad esempio
cos = 0,8 in anticipo
(in inglese leading)

In conclusione le macchine sincrone, indipendentemente se stanno funzionando da motore o da


generatore, hanno la possibilit di assumere anche le caratteristiche elettriche delle induttanze o
dei condensatori.
In particolare la sovraeccitazione delle macchine sincrone utile perch pu essere usata per
rifasare la rete senza ricorrere a condensatori statici.

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C.

A cose serve lAVR ?

Nelle macchine sincrone, solitamente viene installato


un dispositivo elettronico di eccitazione denominato
regolatore automatico della di tensione o meglio
Automatic Voltage Regulator o AVR.
Vediamo brevemente come funziona.

Negli Alternatori
Nelle macchine sincrone generatrici lo scopo dellAVR quello di mantenere stabile la tensione in
uscita, che viene rilevata sui morsetti statorici; il caso dei gruppi elettrogeni di emergenza.
Quando un alternatore alimenta un carico induttivo, cosa accade allinterno dei poli magnetici ?
Sostanzialmente la corrente sfasata in ritardo che percorre gli avvolgimenti dello statore contrasta il
campo magnetico induttore facendo unazione di smagnetizzazione sul rotore; questo fenomeno
provoca un calo della tensione ai morsetti di uscita dellalternatore.
Per compensare il fenomeno il regolatore di tensione interviene automaticamente aumentando la
corrente di eccitazione per riportare la tensione in uscita ai valori nominali.
Viceversa se il carico capacitivo la corrente agisce in modo magnetizzante su rotore/induttore e
causa un aumento della tensione in uscita; lAVR in tal caso opera riducendo la corrente di
eccitazione.

Negli Alternatori connessi in parallelo con la rete


Nelle macchine sincrone generatrici connesse alla rete lo scopo dellAVR leggermente diverso :
serve per mantenere costante il fattore di potenza con il quale funziona la macchina (ad esempio
Cos = 0,9), visto che la tensione imposta dalla rete.
Tipicamente il fattore di potenza stabilito dallente gestore della rete pubblica, e pu cambiare con
gli orari o con i giorni della settimana.

Nei Motori Sincroni


Nei motori sincroni lo scopo dellAVR tipicamente quello di mantenere il funzionamento della
macchina costante e soprattutto nel regime di maggior rendimento.
Solitamente significa mantenere il fattore di potenza a valori prossimi ad 1, ma potrebbe essere
regolato a valori diversi se si utilizza la macchina sincrona anche per rifasare altre utenze presenti
nello stesso insediamento.

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D.

Questione di Coppia

La coppia una unit di misura che esprime la forza che un motore imprime al proprio asse, ossia al
carico meccanico, quindi un parametro fondamentale per conoscere le caratteristiche meccaniche
del motore.
L unit di misura della coppia nel Sistema Internazionale il Newton per Metro (Nm), mentre
inizialmente si usavano i kgm (chilogrammetri o chilogrammi metro).
In una macchina si identificano due coppie :
Cm

Coppia Motrice - La coppia che imprime il motore ;

Cr
Coppia Resistente - La coppia del carico meccancio che si
oppone alla coppia motrice (detta anche coppia di carico);
La coppia resistente, come la coppia motrice, non sempre costante, ma varia a seconda della
velocit di rotazione del motore.
Vediamo dei tipici casi di Coppia resistente a seconda del tipo di macchina, con dei grafici che
esprimono la coppia di carico in funzione della velocit.

C.1

Macchine a Coppia Costante

Nelle macchine a coppia resistente costante la coppia indipendente dalla velocit. Ci accade, ad
esempio, negli apparecchi di sollevamento, dato che il peso sollevato costante.

Gru, Argani, Ascensori


Seggiovie e funivie
Nastri trasportatori, Coclee
Pompe volumetriche a pistoni o ingranaggi
Compressori a pistoni a pressione costante
Rettificatrici, Piallatrici
Macchine continue per la carta
Macchine continue di stampa
Macchine rotative tessili
Mescolatori
Laminatoi
Avvolgitrici a tiro costante

C
C = Cost

Pn
n (rpm)

Nel grafico indicata anche la Potenza, che cresce in modo proporzionale con la velocit.

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C.2

Macchine a Coppia Crescente

In queste macchine la coppia resistente aumenta in modo proporzionale con la velocit.

Presse meccaniche e idrauliche,


Calandre
Freni elettromagnetici
Estrusori

C n
P = n2
n (rpm)

C.3

Macchine a Coppia Decrescente

In queste macchine la coppia resistente elevata a bassa velocit e decresce allaumentare della
velocit.

Torni
Alesatrici
Fresatrici
Piallatrici per legno
Avvolgitrici, Bobinatrici

C = 1/n
P = Cost.

n (rpm)

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C.4

Macchine a Coppia Quadratica

In queste macchine la coppia resistente in rapporto quadratico rispetto alla velocit.


E il caso tipico delle macchine che lavorano con fluidi (liquidi o aeriformi).

Ventilatori e ventole di ogni tipo


Eliche
Macchine a pistoni con erogazione in
rete aperta
Pompe Centrifughe
Pompe Assiali
Compressori a vite
Agitatori,
Centrifughe
Veicoli.

C
P = n3

C n2
n (rpm)

Nota : tipicamente nelle macchine che spingono fluidi, la portata in rapporto al cubo rispetto
alla velocit.

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