Sei sulla pagina 1di 2

Il De trinitate è considerato il capolavoro dogmatico di Agostino.

L’opera, composta da quindici libri, è


ritenuta dallo stesso Agostino, piuttosto complessa e solo pochi lettori sarebbero stati capaci di
comprenderla. I primi dodici libri sono stati composti all’insaputa di Agostino (e con il suo disappunto) e,
probabilmente, risalgono agli anni 399-410, mentre i restanti sono del 420.

Ecco la struttura dell’opera:

 I libri I-IV trattano del fondamento biblico della dottrina trinitaria.


 I libri V-VII analizzano in modo sistematico il dogma della Trinità.
 Il libro VIII affronta il mistero trinitario dal punto di vista gnoseologico.
 I libri IX-XIV riflettono ampiamente sulla struttura trinitaria dell’uomo.
 Il libro XV riassume i risultati conseguiti.

Gli aspetti più originali e profondi dell’opera di Agostino sono i seguenti:

1. La dottrina delle relazioni, basata sull’uguaglianza e la diversità delle persone


divine. L’uguaglianza delle persone divine scaturisce dall’assoluta semplicità di Dio. Al tempo
stesso le tre persone vanno distinte non in base al rapporto fra sostanza e accidente (perché in
Dio non vi sono accidenti); la distinzione è spiegata a partire dalla dottrina delle relazioni:
Padre, Figlio e Spirito, pur essendo una identica sostanza, si differenziano nel loro reciproco
rapportarsi.
2. Le indagini sulle proprietà personali dello Spirito Santo. La terza persona della Trinità
procede dal Padre e dal Figlio, come da un unico principio. Lo Spirito Santo procede come
Amore, perciò non è generato, in quanto l’amore ha di proprio di non essere immagine, ma dono
e comunione. Dice sant’Agostino: «Le persone divine non sono più di tre: la prima che ama
quella che da lei nasce, la seconda che ama quella da cui nasce e la terza che è lo stesso amore»
(Et ideo non amplius quam tria sunt: unus diligens eum qui de illo est, et unus diligens eum de
quo est, et ipsa dilecti). E ancora: «Ecco sono tre: l’Amante, l’Amato e l’Amore» (Ecce tria
sunt, amans et quod amatur et amor).
3. La spiegazione psicologica del mistero trinitario. La struttura perfettamente trinitaria
dell’individuo, Agostino la spiega riflettendo sui tre livelli dello spirito umano che è memoria
sui, intelligentia sui, voluntas sui. L’uomo partecipa, in quanto essere creato e dotato di
natura intellettiva e volitiva, alla realtà stessa di Dio che è Essere, Verità e Amore.

Da quest’opera trae origine, se non altro per quanto riguarda il metodo, il programma della filosofia e della
teologia scolastica, riassumibile nell’espressione: fides quaerens intellectum.

Questa è la mia fede, perché questa è la fede cattolica. (De Trin. 1, 4, 7)

L’immagine di Dio risiede nella parte dello spirito dell’uomo che si unisce alle ragioni eterne, per
contemplarle ed ispirarsene. (De Trin. 12, 7, 12)

Lo spirito è immagine di Dio in quanto è capace di Dio e può essere partecipe di lui… Ecco dunque che lo
spirito si ricorda di sé, si comprende, si ama. (De Trin. 14, 8. 11)

Nessuno dica: non so che cosa amare. Ami il fratello ed amerà l’amore stesso. Infatti conosce meglio
l’amore con cui ama che il fratello che ama. (De Trin. 8, 8. 12)

Che è dunque l’amore se non una vita che unisce, o che tende a che si uniscano due esseri, cioè colui che
ama e ciò che è amato? (De Trin. 8, 10, 14)
Lo Spirito è eternamente dono, ma temporalmente donato. (De Trin. 5, 16, 17)
Grande e meravigliosa natura …, in quanto è capace e può essere partecipe della natura suprema. (De Trin.
14, 4, 6)
È nell’anima umana, razionale ed intelligente, che bisogna trovare l’immagine del Creatore, immortalmente
incisa nella sua immortalità. (De Trin. 14, 4, 6)

Con la sua morte, l’unico sacrificio assolutamente vero offerto per noi, tutto ciò che c’era in noi di
colpevole… egli ha pulito, abolito, estinto. (De Trin. 4, 13, 17)

E che cosa è tanto offribile e tanto accettabile quanto la carne del nostro sacrificio che è il corpo del nostro
sacerdote? (De Trin. 4, 14, 19)

In ogni sacrificio sono quattro gli aspetti da considerare: a chi si offre, da chi si offre, che cosa si offre, per
chi si offre. (De Trin. 4, 14, 19)

Potrebbero piacerti anche