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Insegnare con il CLIL materie scientifiche e

tecniche: matematica, fisica, informatica e scienze naturali,


geografia e scienze economiche, biologia e scienze ambientali,
chimica in lingua inglese

Lezione 2

Demetrio Ria
demetrio.ria@unisalento.it
Il CLIL nella scuola italiana
• La pratica di insegnare una disciplina in una lingua ‘altra’ non è certo una
novità del nostro tempo, basti pensare alla consuetudine degli antichi
romani di far educare i propri figli in greco o dei nobili europei di assumere
un pedagogus che insegnasse le scienze e le arti in latino alla propria prole.
• Senza andare così indietro nel tempo, anche in epoca moderna nelle zone
di bilinguismo la politica linguistica ha spesso favorito un tipo di
educazione che salvaguardasse il patrimonio linguistico dell’area
geografica interessata.
• Le regioni italiane a statuto speciale rappresentano esempi di esperienze
didattiche che vanno nella direzione del CLIL. La doppia lingua viene,
infatti, inserita nel percorso curriculare per insegnare le diverse materie
scolastiche e facilitare il mantenimento di una cultura bilingue.
• Non vi è ancora tuttavia alcuna sensibilità didattica specifica per i
bisogni degli studenti che il più delle volte vivono una situazione di
bilinguismo naturale o acquisito fin dall’età precoce. Il quadro
cambierà con l’introduzione di insegnamenti in lingua straniera anche
in zone senza alcuna tradizione bilingue specialmente grazie alla
nuova spinta europeista.
• In Italia si passerà dall’istituzione dei Licei Linguistici Europei degli
anni ’90 all’idea che una cultura plurilingue possa essere estesa a tutti
gli studenti.
• Un primo segnale di questo cambiamento si rintraccia nel DPR n.
275/99 sull’autonomia scolastica che sancisce che: “…nell’ambito
dell’autonomia didattica possono essere programmati, anche sulla
base degli interessi manifestati dagli alunni, percorsi formativi che
coinvolgono più discipline e attività nonché insegnamenti in lingua
straniera in attuazione di intese e accordi internazionali”.
• Anche nel ben noto Progetto Lingue 2000 del ministro Berlinguer si fa più
volte riferimento ad attività didattiche condotte in lingua straniera: “…
moduli di mantenimento e consolidamento /…/ che permettano attività in
LS quali conferenze, cineforum /…/ ricerche finalizzate, seminari su
argomenti specifici dell’indirizzo di studio…”; “…sin dal conseguimento del
livello B1 /…/ e sicuramente dal B2 /…/ si possono veicolare contenuti
tematici e disciplinari nella LS facendo tesoro delle esperienze in campo già
avviate …”.
• Con la riforma della scuola superiore del marzo 2003 l’acronimo CLIL entra
nella legislazione italiana: “Nel 5° anno di tutti i licei, inoltre,
l'insegnamento di una disciplina non linguistica è veicolato in lingua inglese
(CLIL – Content and language integrated learning). DPR n. 275/99 art. 4
comma 3;

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