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GENERATORI E BASI

Paolo Dulio
Politecnico di Milano
Generatori, basi e dimensione

Il teorema seguente fornisce un importante collegamento tra i


concetti di generatore e di indipendenza lineare.

Esso rappresenta la generalizzazione, ad un qualsiasi spazio


vettoriale, di quanto si è già verificato per gli spazi canonici.

Teorema. Sia X = {v1 , . . . , vn } un insieme generatore di uno


spazio vettoriale V sul campo K, e sia Y = {w1 , . . . , wm } un
insieme di vettori linearmente indipendenti di V. Allora risulta
m ≤ n.
Dimostrazione
Poiché X è un insieme generatore di V, ogni vettore dello
spazio vettoriale può essere ottenuto mediante combinazione
lineare dei vettori di X.

Paolo Dulio, Dip. Matematica, Politecnico di Milano GENERATORI E BASI


Generatori, basi e dimensione

In particolare abbiamo w1 = a11 v1 + a12 v2 + . . . + a1n vn , con


a11 , . . . , a1n ∈ K non tutti nulli (poiché w1 6= 0).
A meno di rinumerare i generatori possiamo sempre supporre
−1
che sia a11 6= 0, e quindi che esista a11 ∈ K.
Pertanto abbiamo
−1 −1 −1
v1 = a11 w1 − a11 a12 v2 − . . . − a11 a1n vn ,

il che implica che il vettore v1 è generato dall’insieme


X1 = {w1 , v2 , . . . , vn }.
Poichè V = hv1 , v2 , . . . , vn i risulta anche V = hw1 , v2 , . . . , vn i.
Abbiamo cosı̀ cambiato il sistema di generatori iniziale,
rimpiazzando v1 con w1 .

Paolo Dulio, Dip. Matematica, Politecnico di Milano GENERATORI E BASI


Generatori, basi e dimensione
Ripetiamo ora il ragionamento, sostituendo w1 con w2 e X con
X1 .
Otteniamo quindi
w2 = b11 w1 + b12 v2 + b13 v3 + . . . + b1n vn ,
con b12 , . . . , b1n ∈ K non tutti nulli (poiché w1 e w2 sono
indipendenti).
A meno di rinumerare i generatori possiamo sempre supporre
−1
che sia b12 6= 0, e quindi che esista b12 ∈ K.
Pertanto abbiamo
−1 −1 −1 −1
v2 = −b12 b11 w1 + b12 w2 − b12 b13 v3 − . . . − b12 b1n vn ,

il che implica che il vettore v2 è generato dall’insieme


X2 = {w1 , w2 , v3 , . . . , vn }.
Poichè V = hw1 , v2 , v3 , . . . , vn i risulta V = hw1 , w2 , v3 , . . . , vn i.
Il sistema di generatori iniziale è stato quindi ulteriormente
aggiornato.
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Generatori, basi e dimensione

Complessivamente abbiamo rimpiazzato v1 e v2 con w1 e w2 .


Ripetendo il procedimento, dopo n rimpiazzamenti si ottiene
V = hw1 , w2 , . . . , wn i.
Se fosse n < m, i vettori di Y non verrebbero esauriti dopo gli n
rimpiazzamenti, cioè esisterebbe il vettore wn+1 , non ancora
utilizzato.
Ma esso, in quanto vettore di V, potrebbe allora essere ottenuto
come combinazione lineare dei generatori w1 , w2 , . . . , wn , il che
è assurdo.
Pertanto risulta m ≤ n.

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Generatori, basi e dimensione

• Sia V uno spazio vettoriale sul campo K e X ⊆ V un suo


insieme di vettori.
L’insieme X si dice base di V se:
1) X è un insieme generatore di V, cioè V = hXi .
2) X è un insieme linearmente indipendente.

• L’insieme X potrebbe contenere infiniti vettori, ma di norma si


studiano nei particolari solo i casi di basi finite X = {x1 , . . . , xn }.

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Esempi
• Abbiamo già visto che gli n vettori di Rn
     
1 0 0
 0   1   0 
e1 =  .  , e2 =  .  , . . . , en =  ,
     
..
 ..   ..   . 
0 0 1
sono indipendenti.
L’insieme B = {e1 , . . . , en } è cioè un insieme indipendente.
Inoltre, per ogni elemento [a1 , a2 , ..., an ]t di Rn , possiamo
scrivere
[a1 , a2 , ..., an ]t = a1 e1 + a2 e2 + ... + an en ,

e quindi B è anche un insieme generatore di Rn .


Quindi B è una base di Rn , detta anche base canonica .
In maniera analoga si ottiene la base canonica di uno spazio
canonico Kn costruito a partire da un campo K qualsiasi.
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Esempi
• Consideriamo, nello spazio M2 (R), le matrici seguenti
       
1 0 0 1 0 0 0 0
E11 = E12 = E21 = E22 = .
0 0 0 0 1 0 0 1

Ogni matrice A = [aij ] ∈ M2 (R) si può scrivere come


combinazione lineare delle Eij .
Basta prendere come coefficienti della combinazione gli
elementi della matrice A con gli stessi indici.
Per esempio, in M2,2 (K)

         
2 3 1 0 0 1 0 0 0 0
A= =2 +3 −4 +5
−4 5 0 0 0 0 1 0 0 1
= 2E11 + 3E12 − 4E21 + 5E22 .

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Esempi

Quindi l’insieme {Eij } è un insieme generatore di M2 (R).


È facile vedere che questo insieme è anche indipendente.
Infatti, consideriamo la seguente uguaglianza
   
a11 a12 0 0
a11 E11 + a12 E12 + a21 E21 + a22 E22 = =
a21 a22 0 0

Essa è vera se e solo se ogni coefficiente aij = 0, cosa che


equivale a dire che le matrici dell’insieme {Eij } sono
indipendenti.
Di conseguenza, {Eij } è una base di M2 (R).
Osservazione. L’esempio precedente si può facilmente
generalizzare allo spazio Mm,n (K) per m ed n qualsiasi.

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Osservazioni sul concetto di base

Vale il seguente risultato.


Teorema. Tutte le basi di uno stesso spazio vettoriale hanno la
medesima cardinalità.
Dimostrazione.Consideriamo due basi distinte, B1 , B2 di uno
stesso spazio vettoriale V.
Poiché B1 è una base, essa è, in particolare, un insieme
generatore di V.
Poiché B2 è una base, essa è, in particolare, un insieme
indipendente di V.
Pertanto abbiamo |B2 | ≤ |B1 |.

Possiamo però ritenere B1 un insieme indipendente, e B2 un


insieme generatore, deducendo |B1 | ≤ |B2 |.

Di conseguenza abbiamo |B2 | = |B1 |.

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Dimensione di uno spazio vettoriale

• Se V è uno spazio vettoriale e B una sua base, con |B| = n, si


dice che la dimensione di V è n, e si scrive dim V = n.
• La dimensione di uno spazio vettoriale V rappresenta il
massimo numero di vettori linearmente indipendenti che si
possono estrarre da V.

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Coordinate di un vettore

Consideriamo ora
• V=spazio vettoriale di dimensione n sul campo K.
• B = {v1 , v2 , ..., vn }= base qualsiasi di V.
• v ∈ V generico vettore.
Esistono allora α1 , α2 , ..., αn ∈ K tali che

v = α1 v1 + α2 v2 + ... + αn vn .

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Coordinate di un vettore

Teorema. Dato v ∈ V, e fissata la base B, la n − pla


α1 , α2 , ..., αn ∈ K è univocamente determinata.
Dimostrazione
Supponiamo che esistano β1 , β2 , ..., βn ∈ K, con
(β1 , β2 , ..., βn ) 6= (α1 , α2 , ..., αn ) tali che

v = β1 v1 + β2 v2 + ... + βn vn .

Possiamo allora scrivere

0 = v − v = (α1 − β1 )v1 + (α2 − β2 )v2 + ... + (αn − βn )vn .


Poiché (β1 , β2 , ..., βn ) 6= (α1 , α2 , ..., αn ) almeno uno dei
coefficienti di v1 , v2 , ..., vn è non nullo. Questo implica che tali
vettori sono dipendenti.
Ma ciò è assurdo, in quanto essi costituiscono una base.

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Coordinate di un vettore

Quindi, un vettore v ∈ V si rappresenta in modo unico come


combinazione lineare dei vettori di una base, ossia esiste
un’unica n-pla (a1 , . . . , an ) di scalari di K tale che

n
X
v= ai vi .
i=1

Le coordinate del vettore v rispetto alla base B sono gli


elementi della n-pla (a1 , . . . , an ).

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