2020-2021 Laurea in Ingegneria Aerospaziale e Laurea in Ingegneria Meccanica
Lemma di Steintz. Sia V uno spazio vettoriale finitamente generato su un campo K. Se n è la
cardinalità di un sistema di generatori finito di V , ogni sottoinsieme di V contenente m > n vettori è linearmente dipendente. Dim. Per ipotesi, esiste un sistema di generatori di V composto da n vettori. Sia S = {u1 , . . . , un } un tale sistema di generatori. Dobbiamo dimostrare che, preso comunque un insieme X = {v1 , . . . , vm } ⊆ V di vettori di V , se m > n allora X è linearmente dipendente. Possiamo supporre che X non contenga il vettore nullo. Infatti, se X contiene il vettore nullo, allora la tesi segue immediatamente. Siccome v1 appartiene a V = L(S), allora v1 si può esprimere come combinazione lineare dei vettori di S mediante scalari che non sono tutti nulli, in quanto stiamo supponendo che v1 sia diverso dal vettore nullo: ∃ λ1 , . . . , λn ∈ K : v1 = λ1 u1 + λ2 u2 + · · · + λn un con, per esempio, λ1 6= 0. Quindi, esiste λ−1 1 ∈ K e moltiplico ambo i membri della precedente uguaglianza per λ−11 , ottenendo: λ−1 −1 −1 −1 1 v1 = λ1 λ1 u1 + λ1 λ2 u2 + · · · + λ1 λn un e di conseguenza: u1 = λ−1 −1 −1 1 v1 − λ1 λ2 u2 + · · · − λ1 λn un ∈ L(v1 , u2 , . . . , un ). Adesso possiamo osservare che l’insieme S è contenuto nella chiusura lineare L(v1 , u2 , . . . , un ), per cui V = L(S) ⊆ L(v1 , u2 , . . . , un ) ⊆ V e quindi si ha V = L(v1 , u2 , . . . , un ), ossia l’insieme S 0 = {v1 , u2 , . . . , un } è un sistema di generatori di V ottenuto sostituendo in S il vettore u1 con il vettore v1 di X. Siccome v2 è un vettore di V = L(S 0 ), allora v2 si può esprimere come combinazione lineare dei vettori di S 0 mediante scalari che non sono tutti nulli, in quanto stiamo supponendo che v2 sia diverso dal vettore nullo ∃ β1 , . . . , βn ∈ K : v2 = β1 v1 + β2 u2 + · · · + βn un . Se β2 = · · · = βn = 0, allora β1 6= 0 e v2 = β1 v1 , cosı̀ che l’insieme X risulta essere linearmente dipendente (?). Altrimenti, possiamo per esempio supporre che sia β2 6= 0, per cui esiste β2−1 ∈ K e moltiplico ambo i membri della precedente uguaglianza per β2−1 , ottenendo: β2−1 v2 = β2−1 β1 v1 + β2−1 β2 u2 + · · · + β2−1 βn un e di conseguenza u2 = −β2−1 β1 v1 + β2−1 v2 + · · · − β2−1 βn un ∈ L(v1 , v2 , u3 , . . . , un ). Analogamente a prima, possiamo osservare che S 0 è contenuto in L(v1 , v2 , u3 , . . . , un ), per cui V = L(S 0 ) ⊆ L(v1 , v2 , u3 , . . . , un ) ⊆ V e quindi si ha V = L(v1 , v2 , u3 , . . . , un ), ossia l’insieme S 00 = {v1 , v2 , u3 , . . . , un } è un sistema di generatori di V ottenuto sostituendo in S 0 il vettore u2 con il vettore v2 di X. Se m > n possiamo ripetere questo procedimanto fino a trovare che X è linearmente dipendente come nel punto indicato con (?) oppure trovando che l’insieme {v1 , v2 , . . . , vn } è un sistema di gene- ratori di V . Quindi, il vettore vn+1 ∈ X ⊂ V si può esprimere come combinazione lineare dei vettori v1 , v2 , . . . , vn , la qual cosa implica che l’insieme X è linearmente dipendente.