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GENERATORI, BASI, COMBINAZIONI LINEARI

Emanuele Rodaro

E. Rodaro, 081372 - ANALISI E GEOMETRIA 2


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Combinazione lineare di vettori: generatori

Definizione
Dato uno spazio vettoriale V e un insieme di vettori v1 , . . . , vn ∈ V , si dice
combinazione lineare di v1 , . . . , vn ogni espressione:

k1 v1 + . . . + kn vn , ki ∈ K

Lo span o sottospazio generato da v1 , . . . , vn :

L(v1 , . . . , vn ) = {k1 v1 + . . . + kn vn : ki ∈ K, i = 1, . . . , n}

I Provare che L(v1 , . . . , vn ) è un sottospazio di V .

Definizione
Un insieme G ⊆ V è detto un insieme di generatori per V se qualunque v ∈ V è
combinazione lineare di qualche u1 , . . . , um ∈ G:

v = k1 u1 + . . . + km um

per qualche k1 , . . . , km ∈ K. Si dice che G genera V .

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Generatori non “minimali”
I Provare che i vettori v1 = (2, 2), v2 = (2, −2), v3 = (5, 7) generano lo spazio R2 .
Ad esempio (11, 5) = v1 + 2v2 + v3 ...
I Ma non è minimale! poiché è ridondante infatti bastano v1 , v2 :
x +y x −y
(x, y ) = (2, 2) + (2, −2)
4 4
I In particolare v3 lo posso scrivere come combinazione lineare di v1 , v2 :
(5, 7) = 3(2, 2) − 12 (2, −2).
I Quindi c’è una dipendenza tra i vettori riscritta:
1
−(5, 7) + 3(2, 2) − (2, −2) = (0, 0) = 0
2
Il caso in cui il vettore nullo 0 può essere scritto come combinazione non-banale è
molto importante:
Definizione
Un insieme di vettori {v1 , . . . , vn } si dice linearmente dipendenti se esistono una
combinazione lineare non-banale (coefficienti non tutti nulli) uguale al vettore nullo:

k1 v1 + . . . + kn vn = 0

per alcuni coefficienti k1 , . . . , kn ∈ K \{0} non tutti nulli.

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Base=Generatori + Linearmente indipendenti

I Osservazione: {v1 , . . . , vn } sono linearmente dipendenti se e solo se uno dei


vettori, diciamo vn , è combinazione lineare degli altri.
I DUE vettori non-nulli sono linearmente dipendenti se e solo se sono proporzionali.
Nel caso in cui questo non succeda: {v1 , . . . , vn } si dicono linearmente INdipendenti.
Equivalentemente:
k1 v1 + . . . + kn vn = 0
implica k1 = k2 = . . . = kn = 0.
Definizione
Un insieme B di uno spazio vettoriale V è una base se:
I B genera V ;
I B è composto da vettori linearmente indipendenti.

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Basi (I)

I V = R2 , provare che e1 = (1, 0), e2 = (0, 1) è una base di R2 .


I Base canonica di Rn : ei = (0, . . . , 0, 1, 0, . . . , 0) dove l’unico “1” è in posizione i,
i = 1, . . . , n.
Se V ammette un insieme finito di generatori, allora V si dice finito-dimensionale,
altrimenti V si chiama infinito-dimensionale.
Teorema
Ogni spazio vettoriale ammette una base. (non unica in generale!)

Dimostrazione.
Lo facciamo solo se V ammette un insieme di generatori finito G = {w1 , . . . , wm },
equivalentemente L(w1 , . . . , wm ) = V . Se w1 , . . . , wm sono linearmente indipendenti,
allora ho finito e questi vettori sono una base. Altrimenti un vettore di questi, diciamo
wm (rinominando i termini) è linearmente dipendente. Quindi generano lo stesso
spazio:
L(w1 , . . . , wm−1 ) = L(w1 , . . . , wm−1 , wm )
Se {w1 , . . . , wm−1 } sono linearmente dipendenti, ho finito, altrimenti ripeto...alla fine
arriva ad un insieme di vettori che generano ancora V e sono linearmente indipendenti,
cioé una base!

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Basi (II)

Esercizi
I Provare che R[x] è infinito-dimensionale. Suggerimento costruire una base infinita
B = {x, x 2 , x 3 , . . .}
I Provare che il sottoinsieme R[x] formato dai polinomi di grado ≤ di un certo
m ∈ N è un sottospazio vettoriale finito dimensionale...

Teorema (Teorema della dimensione)


Le basi di uno spazio finito-dimensionale hanno tutti lo stesso numero di elementi.

Dimostrazione.
Lo vediamo dopo...

Definizione
Se V è finito dimensionale possiamo definire dim(V ) come la dimensione di una
qualunque sua base.

I Esempio: dal precedente esercizio a da quest’ultimo teorema: dim(Rn ) = n.

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Dimostrazione teorema della dimensione (I)

Lemma (Lemma di scambio di Steinitz)


Sia G = {w1 , . . . , wm } un insieme di generatori di V e sia {v1 , . . . , vn } un insieme di n
vettori linearmente indipendenti. Allora, n ≤ m.

Dimostrazione.
Se n ≤ m, ho finito. Allora possiamo supporre n > m. Dato che G genera V :

v1 = a1 w1 + a2 w2 + . . . + am wm

Dato che {v1 , . . . , vn } sono linearmente indipendenti, alemno uno dei coefficienti ai ,
diciamo a1 deve essere non-nullo. Quindi possiamo ricavare w1 in funzione degli altri
vettori:
1 a2 am
w1 = v1 − w2 − . . . − wm
a1 a1 a1
In particolare, L(v1 , w2 , . . . , wm ) = V . Quindi:

v2 = b1 v1 + b2 w2 + . . . + bm wm

Se tutti b2 = b3 = . . . = bm = 0, allora v2 = b1 v1 , allora {v1 , . . . , vn } non sono


linearmente indipendenti, assurdo. Quindi, un coefficiente b2 , b3 , . . . , bm è diverso da
0, diciamo b2 .

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Dimostrazione teorema della dimensione (II)

Dimostrazione.
Quindi ricavo:
1 b1 b3 bm
w2 = v1 − v2 − w3 − . . . − wm
b2 b2 b2 b2
Da cui abbiamo L(v1 , v2 , w3 , . . . , wm ) = V . Ripentendo il procedimento n volte
abbiamo L(v1 , v2 , . . . , vm ) genera tutto lo spazio V , e in particolare vm+1 è
combinazione lineare di v1 , v2 , . . . , vm , contro l’ipotesi che {v1 , . . . , vn } fossero
linearmente indipendenti, assurdo. Quindi n ≤ m.

Dimostrazione del Teorema delle dimensioni.


Siano B1 = {v1 , . . . , vn1 }, B2 = {v1 , . . . , vn2 }. Dato che B1 genera V e B2 sono
linearmente indipendenti, dal lemma di Steinitz abbiamo: n2 ≤ n1 . Rigirando B1 con
B2 abbiamo l’altra disuguaglianza: n1 ≤ n2 , i.e., n1 = n2 .

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Coordinate rispetto ad una base

Esercizio: Provare la seguente proposizione:


Proposizione
Data una base B si uno spazio vettoriale V , ogni elemento v ∈ V si scrive in modo
unico come combinazione lineare di elementi di B.

Dimostrazione.
Dato che B è una base: per ogni v ∈ V si scrive come:

v = k1 w1 + . . . + km wm

per qualche k1 , . . . , km ∈ K, w1 , . . . , wm ∈ B. Unicità: supponiamo per assurdo di


avere due decomposizioni di v distinte:

k1 w1 + . . . + km wm = k10 w10 + . . . + km
0
w`0

allora {w1 , . . . , wm , w10 , . . . , w`0 } ⊆ B non sarebbero linearmente


indipendenti...Perchè?

Esercizi
Provare che se ogni vettore di uno spazio vettoriale V si scrive in un UNICO modo
come combinazione lineare dei vettori v1 , . . . , vm , allora {v1 , . . . , vm } è una base di V

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Completamento di un insieme linearmente indipendente ad una base

Teorema (Completamento ad una base)


Dato uno spazio V finito-dimensionale con dim(V ) = n, e un insieme {v1 , . . . , vk } di
vettori linearmente indipendenti, allora esistono n − k vettori {vk+1 , . . . , vn }, tale che

{v1 , . . . , vk , vk+1 , . . . , vn }

è una base.

Dimostrazione.
Se {v1 , . . . , vk } generano V ho finito. Altrimenti

L({v1 , . . . , vk }) ( V

Quindi esiste vk+1 ∈ V \ L({v1 , . . . , vk }). Dato che {v1 , . . . , vk , vk+1 } sono
linearmente indipendenti (Perchè?). Succede che L({v1 , . . . , vk , vk+1 }) = V ? Si,
allora ho finito, altrimenti ripeto. Quante iterazioni devo fare? Dato che dim(V ) = n
dopo esattamente n − k iterazioni ottengo la base.

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Esercizi

Esercizi
Provare i seguenti fatti: dato uno spazio vettoriale V con dim(V ) = n:
I Sia un {v1 , . . . , vk } un insieme di vettori, se k ≥ n, allora {v1 , . . . , vk } sono
linearmente dipendenti.
I Sia un {v1 , . . . , vk } un insieme di vettori linearmente indipendenti. Allora
{v1 , . . . , vk } è una base di V se e solo se n = k.
I Se U è un sottospazio di V , allora dim(U) ≤ dim(V ).
Suggerimento: usare la procedura descritta nel precedente teorema sul
completamente ad una base. Partite da un insieme {v1 } v1 ∈ U che è
linearmente indipendente, aggiungete vettori linearmente indipendenti in modo
iterativo per ottenere {v1 , . . . , vk } vettori linearmente indipendenti di U, quanti?
Dal Lemma di Steinitz abbiamo k ≤ dim(V ). Quindi dim(U) ≤ dim(V ).
I Dimostrare che C è uno spazio vettoriale sul campo R di dimensione 2.
I Dimostrare che lo spazio vettoriale M(m × n, K) ha dimensione mn.

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Un’applicazione: la formula di Grassmann
Dati due sottospazi W1 , W2 di uno spazio V . Dimostrare che l’insieme:

W1 + W2 = {w1 + w2 : w1 ∈ W1 , w2 ∈ W2 }

è un sottospazio lineare di V , chiamato sottospazio somma.


Teorema (formula di Grassmann)
Se V è finito-dimensionale: dim(W1 + W2 ) = dim(W1 ) + dim(W2 ) − dim(W1 ∩ W2 )

Dimostrazione.
Dato che U = W1 ∩ W2 è un sottospazio sia di W1 che di W2 finito-dimensionale,
possiamo prendere una base di U, {u1 , . . . , ur }, e completiamo (dal Teorema
precedente) ad una base B1 = {u1 , . . . , ur , wr0+1 , . . . , wr0+k } di W1 e una base
B2 = {u1 , . . . , ur , wr +1 , . . . , wr +m } di W2 . Dato che B1 ∪ B2 generano W1 + W2 ,
dobbiamo dimostrare che sono vettori linearmente indipendenti. Supponiamo ci sia
una combinazione lineare (raggruppando le diverse basi):
Pr +k 0
Pr +m Pr
i=r +1 ci wi + r +1 bi wi + i=1 di ui = 0 che è equivalente a:

rX
+m r
X r +k
X
bi wi + di u i = ci wi0
r +1 i=1 i=r +1

Il membro di sinistra appartiene a W2 mentre quello di destra a W2 .

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Un’applicazione: la formula di Grassmann
Dimostrazione.
P r +k
Quindi i=r +1 ci ∈ U, quindi posso esprimere questo vettore con la base di U, da cui:

rX
+m r
X r
X
bi wi + di u i = si u i
r +1 i=1 i=1

da cui otteniamo raggruppando:


rX
+m r
X
bi wi + (di − si )ui = 0
r +1 i=1

In questa espressione compaiono solo vettori di B2 che sono linearmente indipendenti,


abbiamo bi = 0, per i = 1, . . . , r + m. Ripentendo il ragionamento sull’espressione:
r +k
X r
X rX
+m
ci wi0 + di u i = bi wi
r +1 i=1 i=r +1

otteniamo analogamente ci = 0 per i = 1, . . P . , r + k. Dato che i bi = 0, ci = 0


r
sostituendo questi nell’espressione originale: i=1 di ui = 0. da cui, essendo
{u1 , . . . , ur } linearmente indipendenti ottengo di = 0 per i = 1, . . . , r . Quindi B1 ∪ B2
è una base di W1 + W2 da cui:

dim(W1 + W2 ) = (r + k) + (r + m) − r = dim(W1 ) + dim(W2 ) − dim(W1 ∩ W2 )


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