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PARTE 7B – TOLLERANZE

GEOMETRICHE
QUADRO SINOTTICO

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INTRODUZIONE

La valutazione di un accoppiamento considerando solo le tolleranze dimensionali


non permette di considerare gli effetti della forma del componente tollerato.

Ad esempio, un accoppiamento previsto scorrevole (es. H/h) nel rispetto delle


tolleranze dimensionali può divenire forzato se non vengono imposti limiti sulla
cilindricità o sulla rettilineità.

Le tolleranze geometriche permettono di tenere conto degli errori di forma


che le superfici reali hanno rispetto alle dimensioni indicate nel disegno.

Le tolleranze geometriche sono descritte nella norma UNI EN ISO 1101

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CLASSIFICAZIONE

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CLASSIFICAZIONE: QUADRO SINOTTICO

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DEFINIZIONI DI BASE_1
Zona di tolleranza geometrica: definisce una porzione di spazio (in 2D o 3D),
limitato da una o più linee o superfici geometriche perfette, caratterizzato da
una dimensione lineare, denominata tolleranza.

Una tolleranza geometrica applicata ad un elemento geometrico definisce la


zona all'interno della quale l'elemento geometrico deve essere contenuto.

Come vedremo nel seguito la zona di tolleranza può essere: l'area interna ad
una circonferenza, l'area compresa fra due circonferenze concentriche, l'area
compresa fra due rette parallele o tra due linee fra loro equidistanti, lo spazio
compreso fra due piani paralleli ovvero fra due superfici fra loro equidistanti,
lo spazio interno ad un cilindro o lo spazio compreso fra due cilindri coassiali, lo
spazio interno ad una sfera, lo spazio interno ad un parallelepipedo.

L’elemento geometrico posto in tolleranza può assumere qualsiasi forma ed


orientamento all’interno della propria zona di tolleranza e la tolleranza si
intende applicata all’intero elemento geometrico cui è riferita.

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ESEMPI TOLLERANZE GEOMETRICHE (VEDI DOPO)

La tolleranza di PLANARITA’
specifica una zona tridimensionale,
limitata da due piani tra loro paralleli,
con una distanza pari al valore della
tolleranza t.

La tolleranza di CILINDRICITA’
definisce una zona di tolleranza
tridimensionale limitata da due
cilindri concentrici posti ad una
distanza radiale pari alla
tolleranza t.

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DEFINIZIONI DI BASE_2
Feature: elemento geometrico dell’oggetto rappresentato a disegno.

Feature of size (FOS): caratteristica geometrica dimensionata associata alla Feature. Ad


esempio una superficie cilindrica associata al diametro del componente disegnato, una
superficie sferica associata al raggio, una coppia di superfici parallele associata alla distanza
mutua. IN ALTRE PAROLE: la FOS è UNA FEATURE QUOTATA!

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DEFINIZIONI DI BASE_3A
Per poter descrivere in modo compiuto tutte le possibili tolleranze geometriche
è necessario individuare nel pezzo, ed indicare nel disegno, opportuni elementi
geometrici che funzionino da riferimento per tutte le indicazioni. Per poter
individuare i riferimenti corretti occorre seguire la procedura seguente:

a) Si consideri una terna cartesiana X, Y, Z che definisce uno spazio in cui il


pezzo da tollerare è idealmente posizionato.
b) Il pezzo da tollerare ha in generale 6 gradi di libertà (3 traslazioni e 3
rotazioni).
c) Deve essere definito un insieme di riferimenti che idealmente permetta di
«bloccare» l’oggetto da tollerare ossia da ridurre i gradi di libertà da 6 a 0
o al limite 1 (per alberi rotanti ad esempio).

REGOLA DEL 3 – 2 - 1
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DEFINIZIONI DI BASE_4B

Riferimento principale: piano XY.


Permette di eliminare 3 gradi di libertà: traslazione
rispetto a Z, rotazione rispetto all’asse X e
rotazione rispetto all’asse Y. [POSIZIONE]

Riferimento secondario: piano YZ


Permette di eliminare la traslazione lungo l’asse X e
la rotazione rispetto a Z. [ORIENTAMENTO]

Riferimento terziario: piano XZ


Permette di eliminare la traslazione lungo l’asse Y
[BLOCCAGGIO]

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DEFINIZIONI DI BASE_5
Nella Norma UNI EN ISO 1101, i riferimenti sul pezzo prendono il nome di
«datum feature»:

Datum feature: elemento del pezzo idoneo ad individuare un riferimento ideale


(datum).

 Il datum feature è la controparte perfetta di una feature

OPPURE

 Il datum feature è la controparte perfetta di una FOS

Il Datum feature si indica nel disegno con un simbolo grafico (riquadro)


identificato da una lettera collegato con un triangolo nero o bianco posto
sull’elemento di riferimento o sul suo prolungamento (separato dalla linea di
misura). Le lettere che indicano i datum iniziano da A.

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DEFINIZIONI DI BASE_6
Ma cosa significa controparte teorica di un pezzo?

Come detto, un pezzo disegnato ha dimensioni nominali (ideali) ma corrisponde


sempre ad un componente poi realizzato in officina.
Una superficie piana del pezzo, ad esempio, non sarà mai perfettamente piana
e lo stesso sarà per una superficie cilindrica, conica, ecc.

Esagerando, per rendere l’idea:

A ciascuna feature reale però può essere fatta corrispondere una superficie
teoricamente esatta. Tale superficie è il datum feature ossia il riferimento
ideale per definire le tolleranze geometriche.
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DEFINIZIONI DI BASE_7
Il datum feature può essere la controparte perfetta di una feature:

In questo caso il
riferimento è su superfici
non dimensionabili

Il datum feature può essere la controparte perfetta di una FOS:

In questo caso il riferimento è su


superfici dimensionabili (ad
Si noti che per indicare il esempio la superficie cilindrica del
datum A – ASSE DI
datum B è individuata idealmente
SIMMETRIA – si posiziona
sulla quota del diametro
dal cilindro di diametro d)

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ELEMENTI PRISMATICI

C
B

A A
B

Per gli elementi prismatici,


seguendo la regola 3-2-1 si
posiziona (generalmente) il
pezzo utilizzando come datum C
3 piani

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ALBERI
Caso speciale per Alberi: sono generalmente sufficienti 2 riferimenti

Qui si utilizzano come


datum:
Si noti che per gli alberi
 un asse (A) non è impedita la rotazione
 un piano (B) dell’albero rispetto all’asse

Qui si utilizzano come datum:

 un asse (A)
 un asse (B)

N.B. idealmente A e B sono lo stesso


asse ma non nella realtà
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COSA SONO I DATUM NELLA PRATICA
Da un punto di vista pratico i datum feature possono essere pensati come le superfici di
riscontro impiegate per misurare i pezzi (detti elementi di riferimento simulati)

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COSA SONO I DATUM NELLA PRATICA
Da un punto di vista pratico i datum feature possono essere pensati come le superfici di
riscontro impiegate per misurare i pezzi (detti elementi di riferimento simulati)

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INDICAZIONE NEL DISEGNO_1
L’indicazione delle tolleranze geometriche deve essere riportata in un riquadro
rettangolare suddiviso in caselle contenenti, nell’ordine:

1 - Il simbolo della tolleranza geometrica (vedremo dopo quali simboli esistono)


2 - Il valore della tolleranza (preceduto dal simbolo per zone di tolleranza di
forma cilindrica, circolare o sferica come vedremo dopo)
3 - Le lettere che individuano gli elementi di riferimento (datum), se necessario

1 2 3
Esempi:

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INDICAZIONE NEL DISEGNO_2
E’ possibile riportare eventuali annotazioni sopra al riquadro della tolleranza

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INDICAZIONE NEL DISEGNO_3
Quando è necessario specificare più di una tolleranza geometrica è possibile
sovrapporre più riquadri

Il riquadro è collegato all’elemento a cui è riferita la tolleranza con linea


continua fine e freccia

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SEQUENZA DEI DATUM: L’ORDINE È IMPORTANTE

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CLASSIFICAZIONE: QUADRO SINOTTICO

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TOLLERANZE DI FORMA (TF)_1
Le tolleranze di forma si classificano in non associabili e associabili.

Le tolleranze di forma non associabili sono quelle che devono essere rispettate
in assoluto, ossia senza fare riferimento ai datum features.
Sono non associabili: rettilineità, planarità, circolarità e cilindricità.

Le tolleranze di forma associabili sono quelle che possono essere anche riferite
ad un datum. Sono associabili: Forma di un profilo e Forma di una superficie.

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TF – RETTILINEITÀ_1
La tolleranza di RETTILINEITA’ stabilisce i limiti di variabilità di un elemento
rettilineo reale (spigolo) o ideale (asse o generatrice di una superficie).
Il simbolo di rettilineità deve essere indicato nella vista dove l’elemento
appare esplicitamente rettilineo.

CASO 1 – Rettilineità indicata su una superficie piana

La zona di tolleranza è limitata da due rette parallele distanti t.


Ogni linea della superficie superiore, parallela al piano di proiezione, deve
essere compresa tra due rette parallele distanti t
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TF – RETTILINEITÀ_2
CASO 2 – Rettilineità indicata su una superficie cilindrica

La zona di tolleranza è limitata da due rette parallele distanti t.

Ogni linea generatrice della


superficie cilindrica deve
essere compresa tra due
rette parallele distanti t

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TF – RETTILINEITÀ_3
CASO 3 – Rettilineità indicata su una quota diametrale*

*Come detto in precedenza quando


una tolleranza è indicata su una
quota diametrale essa si riferisce
SEMPRE all’ASSE di SIMMETRIA

La zona di tolleranza è tridimensionale e limitata da un cilindro di diametro uguale


alla tolleranza stessa (viene indicato il simbolo Ø prima del valore di tolleranza t).

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TF – RETTILINEITÀ_4 - ESEMPI

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TF – PLANARITÀ

La tolleranza di PLANARITA’ specifica una zona tridimensionale, limitata da


due piani tra loro paralleli, con una distanza pari al valore della tolleranza t.

 Non viene data nessuna indicazione sull’orientamento dei piani che


definiscono la zona di tolleranza.

La superficie considerata deve


essere compresa tra due piani
paralleli distanti 0.08 mm

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TF – CIRCOLARITÀ_1

La tolleranza di CIRCOLARITA’ definisce una


zona di tolleranza delimitata da due cerchi
concentrici posti ad una distanza radiale pari
alla tolleranza t.
La zona di tolleranza è stabilita relativamente
alle sezioni perpendicolari all’asse.

Esempio: La circonferenza di ciascuna sezione


trasversale deve essere compresa tra due
circonferenze, complanari e concentriche, i
cui raggi differiscono di 0.03 mm.

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TF – CIRCOLARITÀ_2
 Esempi: tolleranza di circolarità

Il contorno del cono deve essere


compreso in una corona circolare di
larghezza pari a 0.03 mm.

Il contorno del disco deve essere


compreso in una corona circolare di
larghezza pari a 0.03 mm.

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TF- CILINDRICITÀ

La tolleranza di CILINDRICITA’
definisce una zona di tolleranza
tridimensionale limitata da due cilindri
concentrici posti ad una distanza
radiale pari alla tolleranza t.

 Esempio:

La superficie considerata deve essere


compresa tra due cilindri concentrici i cui
raggi differiscono di 0.1 mm.

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TF – FORMA DEL PROFILO_1

La tolleranza relativa alla FORMA DI UN


PROFILO definisce una zona di tolleranza
per le curve di forma qualunque.
Tale zona è limitata da due curve, inviluppo
di cerchi con diametro t, i cui centri sono
situati sulla curva ideale oggetto della
tolleranza.

 Esempio:

In ogni sezione parallela al piano del disegno, il


profilo deve essere compreso entro due linee
di inviluppo dei cerchi con diametro di 0.04
mm, i cui centri sono situati su una linea
avente il profilo geometrico corretto.
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TF – FORMA DELLA SUPERFICIE_1
La tolleranza relativa alla FORMA DI
UNA SUPERFICIE definisce una zona di
tolleranza tridimensionale per le superfici
di forma qualunque.
Tale zona è limitata da due superfici,
inviluppo di sfere con diametro t, i cui
centri sono situati sulla superficie ideale
oggetto della tolleranza.

 Esempio:

La superficie considerata deve essere


compresa tra due superfici d’inviluppo
delle sfere con diametro di 0.02 mm, i cui
centri sono situati su di una superficie
avente la forma geometrica corretta.

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TOLLERANZE DI ORIENTAMENTO (TO)
Le tolleranze di orientamento sono tutte associabili.
Sono tolleranze di orientamento: Parallelismo, Perpendicolarità e Inclinazione.

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TO_PARALLELISMO_1
La tolleranza di PARALLELISMO è una tolleranza di orientamento che può
essere associata ad una linea, ad un asse o ad una superficie, rispetto ad un
elemento di riferimento.
CASO 1 – Parallelismo di un asse rispetto ad un asse di riferimento

L’asse con tolleranza deve essere


compreso tra due rette distanti
0.1 mm, parallele all’asse di
riferimento e poste sul piano
A verticale (ortogonale al piano di
proiezione)

L’asse con tolleranza deve essere


compreso tra due rette distanti
0.1 mm, parallele all’asse di
riferimento e poste sul piano
A orizzontale (ortogonale al piano di
proiezione)
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TO_PARALLELISMO_2
CASO 1 – Parallelismo di un asse rispetto ad un asse di riferimento (segue)

L’asse con tolleranza deve


essere compreso in un
parallelepipedo avente
larghezza 0.2 mm nella
direzione orizzontale e 0.1 mm
nella direzione verticale,
A parallelo all’asse di riferimento
A.

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TO_PARALLELISMO_3
CASO 2 – Parallelismo di un asse rispetto ad un asse di riferimento con
indicazione di Φ (zona di tolleranza cilindrica)

L’asse con tolleranza deve essere


compreso in una zona cilindrica
avente diametro di 0.03 mm,
parallela all’asse di riferimento A.

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TO_PARALLELISMO_4
CASO 3 – Parallelismo di un asse rispetto ad un piano di riferimento

L’asse del foro deve essere


compreso tra due piani distanti t
(=0.01 mm) e paralleli alla
superficie di riferimento B.

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TO_PARALLELISMO_5
CASO 4 – Parallelismo di una superficie rispetto ad un asse di riferimento

La superficie con tolleranza


deve essere compresa tra due
piani distanti 0.1 mm e
paralleli all’asse C del foro.

c
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TO_PARALLELISMO_6
CASO 5 – Parallelismo di una superficie rispetto ad un piano di riferimento

La superficie con tolleranza deve essere


compresa tra due piani distanti 0.01 mm e
paralleli alla superficie di riferimento D.

d
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TO_PERPENDICOLARITÀ_1
La tolleranza di PERPENDICOLARITA’, analogamente alla tolleranza di
parallelismo, è una tolleranza di orientamento che può essere associata ad una
linea, ad un asse o ad una superficie, rispetto ad un elemento di riferimento.
CASO 1 – Tolleranza di perpendicolarità di una linea o asse rispetto ad una linea
di riferimento

La posizione dell’asse del foro verticale deve essere compresa tra due piani
paralleli distanti 0.06 e ortogonali all’asse di riferimento A. 42
TO_PERPENDICOLARITÀ_2
CASO 2a – Tolleranza di perpendicolarità di una linea o asse rispetto a due piani
di riferimento

L’asse del cilindro deve essere


compreso tra due piani paralleli,
distanti 0.1 mm, perpendicolari al
piano di riferimento A e paralleli a B .

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TO_PERPENDICOLARITÀ_3
CASO 2b – Tolleranza di perpendicolarità di una linea o asse rispetto a due piani
di riferimento – valori di tolleranza diversi per le due direzioni

L’asse del cilindro deve essere compreso in un


parallelepipedo avente sezione 0.2x0.1 mm,
perpendicolare alla superficie di riferimento A e
orientato in accordo con B.

A
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TO_PERPENDICOLARITÀ_4
CASO 3 – Tolleranza di perpendicolarità di una linea o asse rispetto ad un solo
piano (indicazione cilindrica, utilizzando il simbolo Φ)

L’asse del cilindro deve essere compreso in una zona cilindrica avente
diametro 0.01 mm, con asse perpendicolare alla superficie di riferimento A.
45
TO_PERPENDICOLARITÀ_5
CASO 4 – Tolleranza di perpendicolarità di una superficie rispetto ad una retta
di riferimento

La superficie oggetto della


tolleranza deve essere compresa
tra due piani paralleli, distanti 0.08
mm, e perpendicolari all’asse A.

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TO_PERPENDICOLARITÀ_6
CASO 5 – Tolleranza di perpendicolarità di una superficie rispetto ad un piano di
riferimento

La superficie oggetto della tolleranza


deve essere compresa tra due piani
paralleli, distanti 0.08 mm, e
perpendicolari alla superficie di
riferimento .
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TO_INCLINAZIONE_1
La tolleranza di INCLINAZIONE, analogamente alla tolleranza di parallelismo
e perpendicolarità, è una tolleranza di orientamento che può essere associata
ad una linea, ad un asse o ad una superficie, rispetto ad un elemento di
riferimento.

CASO 1 - Tolleranza di inclinazione di una superficie rispetto ad un piano di


riferimento

La superficie
inclinata deve essere
compresa tra due
piani paralleli,
distanti 0.08 mm, e
inclinati di 40°
rispetto al piano A.

 Le quote angolari devono essere racchiuse in un riquadro poiché


rappresentano quote teoricamente esatte (qte), non soggette a tolleranze
generali. 48
TO_INCLINAZIONE_2
CASO 2 - Tolleranza di inclinazione di una superficie rispetto ad una retta
di riferimento

La superficie inclinata deve


essere compresa tra due piani
paralleli, distanti 0.1 mm, e
inclinati di 75° rispetto
all’asse orizzontale A (qte).

 Le tolleranze di inclinazione, analogamente alle tolleranze di parallelismo e


perpendicolarità, possono essere specificate anche per una linea rispetto ad un
asse di riferimento o per una linea rispetto ad una superficie di riferimento.

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TOLLERANZE DI POSIZIONE (TP)
Le tolleranze di posizione sono tutte associabili.
Sono tolleranze di posizione: Localizzazione, Concentricità e Coassialità, Simmetria.

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TP_LOCALIZZAZIONE_1
La tolleranza di LOCALIZZAZIONE stabilisce dei limiti, rispetto allo spostamento
consentito, ad un elemento geometrico, rispetto ad una posizione teoricamente
esatta.
CASO 1 – Tolleranza di localizzazione di un punto

Il punto di intersezione
deve trovarsi entro un
cerchio di diametro 0.3
mm, il cui centro coincide
con la posizione teorica
del punto considerato.

Il centro della sfera deve trovarsi entro


una sfera di diametro 0.3 mm, il cui centro
coincide con la posizione teorica del punto
considerato (rispetto ai datum A, B e C).
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TP_LOCALIZZAZIONE_2
CASO 2a – Tolleranza di localizzazione di una linea o asse con simbolo Φ

L’asse del foro deve trovarsi entro un cilindro di


diametro 0.08 mm, il cui asse si trova nella
posizione teorica rispetto ai datum C, A e B.

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TP_LOCALIZZAZIONE_3
CASO 2b – Tolleranza di localizzazione di una linea o asse con simbolo Φ

Ciascuno degli assi dei fori deve essere compreso in un cilindro di diametro 0.1
mm, con asse ortogonale al piano di proiezione, giacente nella posizione teorica
esatta del foro considerato.
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TP_LOCALIZZAZIONE_4
CASO 3 – Tolleranza di localizzazione di una linea o asse senza simbolo Φ

Ciascuno degli assi dei fori deve essere compreso in un parallelepipedo di larghezza
0.05 mm e 0.2 mm, con asse ortogonale al piano di proiezione, giacente nella
posizione teorica esatta del foro considerato.
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TP_CONCENTRICITÀ_1
La tolleranza di CONCENTRICITA’ stabilisce dei limiti di variabilità di
elementi posti concentricamente rispetto ad un dato punto di riferimento.
CASO 1 – Tolleranza di concentricità riferita ad un punto

Il centro del cerchio interno


deve essere compreso entro
un cerchio di diametro 0.1
mm, concentrico al centro di
riferimento A.

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TP_COASSIALITÀ_1
La tolleranza di COASSIALITA’ controlla l’errore di posizione relativo ad
elementi geometrici, che hanno lo stesso asse di simmetria
CASO 1 – Tolleranza di coassialità riferita ad un asse

L’asse del cilindro tollerato si deve


trovare in una zona cilindrica di diametro
0.1 mm il cui asse è il datum A.

Di fatto si tratta comunque di una concentricità tra due superfici cilindriche e


pertanto si impiega lo stesso simbolo 56
TP_COASSIALITÀ_2
CASO 2 – Tolleranza di coassialità riferita a due assi

L’asse del cilindro tollerato si deve trovare in una zona cilindrica di


diametro 0.08 mm il cui asse è la linea retta comune A-B.

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TP_SIMMETRIA
La tolleranza di SIMMETRIA, stabilisce il limite di variabilità di elementi
posti simmetricamente rispetto ad un piano o ad un asse.

Il piano mediano della scanalatura deve essere compreso tra due piani
paralleli, distanti 0.08 mm, e disposti simmetricamente rispetto al piano
mediano dell’elemento di riferimento A.

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TP_SIMMETRIA
La tolleranza di SIMMETRIA, stabilisce il limite di variabilità di elementi
posti simmetricamente rispetto ad un piano o ad un asse.

L’asse del foro tollerato deve trovarsi tra due piani paralleli, distanti
0.08 mm, e disposti simmetricamente rispetto al piano di simmetria AB,
comune alle due scanalature di riferimento.

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TOLLERANZE DI OSCILLAZIONE (TO)
Le tolleranze di oscillazione si classificano in:

1) Tolleranza di oscillazione circolare

2) Tolleranza di oscillazione totale

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TO_OSCILLAZIONE CIRCOLARE_1

La tolleranza di OSCILLAZIONE CIRCOLARE definisce una zona di tolleranza t


all’interno della quale deve trovarsi un elemento durante la sua rotazione attorno
ad un asse di riferimento.

- Questa tolleranza può essere:

- Radiale – la zona di tolleranza è posta radialmente alla superficie (quindi


individuata da un piano di riferimento)
- Assiale – la zona di tolleranza è posta assialmente

In entrambi i casi viene applicata indipendentemente su ciascun elemento


circolare della superficie.

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TO_OSCILLAZIONE CIRCOLARE_2
CASO 1 – Tolleranza di oscillazione circolare radiale

L’oscillazione radiale non deve essere La zona di tolleranza è limitata (per


maggiore di 0.1 mm in ogni piano di ogni piano del cilindro) da due cerchi
misura, durante una rotazione concentrici giacenti sul piano stesso ed
completa attorno all’asse A-B. aventi differenza di raggio pari a t.
62
TO_OSCILLAZIONE CIRCOLARE_3
CASO 2 – Tolleranza di oscillazione circolare assiale

L’oscillazione assiale non deve essere


maggiore di 0.1 mm su ogni posizione di
misura, durante una rotazione completa
attorno all’asse di riferimento D.

La zona di tolleranza si applica a


qualunque sezione cilindrica della
superficie tollerata (ad esempio quella
con diametro c in figura) ed è definita da
due cerchi posti a distanza t su tale
sezione cilindrica aventi asse coincidente
con il datum

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TO_OSCILLAZIONE TOTALE_1
La tolleranza di OSCILLAZIONE TOTALE definisce una zona di tolleranza
all’interno della quale deve trovarsi l’intera superficie durante la sua
rotazione attorno ad un asse di riferimento.

A differenza dell’oscillazione radiale, la totale è riferita all’intera superficie


tollerata.

Anche questa tolleranza può essere:

- Radiale
- Assiale

In entrambi i casi viene definita come la differenza ammessa tra il


massimo e minimo errore su tutta la superficie.

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TO_OSCILLAZIONE TOTALE_1
CASO 1 – Tolleranza di oscillazione totale radiale

La differenza tra il valore massimo


dell’oscillazione radiale e il valore minimo,
misurati su tutta la superficie durante la
rotazione attorno ad un asse di
riferimento A, non deve superare 0.1 mm.

La zona di tolleranza è definita da due


cilindri coassiali (il cui asse coincide con il
datum A-B) la cui differenza di raggio è
pari a t

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TO_OSCILLAZIONE TOTALE_1
CASO 2 – Tolleranza di oscillazione totale assiale

La differenza tra il valore massimo


dell’oscillazione assiale e il valore minimo,
misurati su tutta la superficie durante la
rotazione attorno ad un asse di
riferimento D, non deve superare 0.1 mm. La zona di tolleranza è definita
da due piani paralleli tra loro e
perpendicolari all’asse di
riferimento e posti a distanza t

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IL PRINCIPIO DI INDIPENDENZA_1
La norma UNI ISO 8015 stabilisce come regola base il PRINCIPIO DI
INDIPENDENZA:

“ciascuna prescrizione dimensionale o geometrica deve essere rispettata in


se stessa (in modo indipendente) salvo non sia specificata una relazione
particolare”

Questo significa che una tolleranza dimensionale limita unicamente le


dimensioni locali di un elemento ma non gli scostamenti di forma.
Le tolleranze geometriche, invece, limitano lo scostamento di un elemento
con riferimento alla sua forma, orientamento e posizione, indipendentemente
dalle sue dimensioni locali.

L’interdipendenza tra forma e dimensioni può tuttavia essere introdotta attraverso:

 esigenza di inviluppo E Condizione maggiormente restrittiva


rispetto al principio di indipendenza
 principio del massimo materiale M
Condizioni meno restrittive rispetto
al principio di indipendenza
 principio del minino materiale L
67
IL PRINCIPIO DI INDIPENDENZA_2
 Il principio di indipendenza stabilisce delle condizioni che, in alcuni casi, possono
risultare troppo onerose e portare allo scarto di pezzi che potrebbero essere accettati
da un punto di vista funzionale.

 Ciò è dovuto al fatto che non si contempla la possibilità che errori geometrici ed
errori dimensionali possano tra loro compensarsi e salvaguardare così la funzionalità
del pezzo.

 L’assegnazione delle tolleranze dimensionali e geometriche va vista, infatti, non tanto


in se, ma quanto finalizzata al rispetto di un determinato requisito funzionale.

 L’applicazione dell’interdipendenza tra forma e dimensioni comporta, in generale, una


riduzione degli scarti di produzione.

 La norma UNI 7226/2 stabilisce che “il progettista deve sempre decidere se risulta
possibile l’applicazione del principio del massimo materiale alle tolleranze interessate”.

N.B la norma ASME prevede che in assenza di indicazioni non valga il principio di
indipendenza ma il principio di inviluppo E

Il principio di indipendenza nei disegni ASME è indicato con la dicitura RFS (regardless
of feature size). 68
ESIGENZA DI INVILUPPO E
L’esigenza di inviluppo stabilisce che la forma di un elemento non deve mai
superare l’inviluppo della forma perfetta corrispondente alla condizione di
massimo materiale.

69
CONDIZIONE DI MASSIMO MATERIALE M
Condizione di massimo materiale MMC M

Le tolleranze di forma o di posizione prescritte possono essere ampliate senza


compromettere la possibilità di accoppiamento qualora le dimensioni effettive degli
elementi da accoppiare non raggiungano la condizione di massimo materiale.

Quanto detto costituisce la condizione di massimo materiale MMC (Maximum Material


Condition), indicato nel riquadro della tolleranza con il simbolo M inscritto in un cerchio
(tale simbolo è detto modificatore).

N.B. questa figura è


presa dalla norma
ASME e quindi in
vista americana

70
CONDIZIONE DI MASSIMO MATERIALE_2
Quando il modificatore relativo alla MMC è utilizzato in una indicazione di tolleranza
geometrica si applicano le due seguenti regole:

i. la tolleranza specificata nel riquadro (valore numerico che precede la M inscritta)


si applica alla dimensione di massimo materiale della feature tollerata. Questa,
come detto, corrisponde al massimo valore per gli alberi ed al minimo valore per i
fori.

ii. via via che il valore effettivo della dimensione della feature tollerata diminuisce
(alberi) o aumenta (fori) dal valore di massimo materiale al valore di minimo
materiale (minimo valore per l’albero e massimo per il foro) si guadagna un bonus di
tolleranza (TB) definito come il valore assoluto della differenza tra il valore reale
della feature ed il valore di massimo materiale. Tale bonus di tolleranza si va a
sommare alla tolleranza geometrica specificata nel riquadro; in altre parole:

TBalbero = valore MMC - valore attuale delle dimensioni della feature

TBforo = valore attuale delle dimensioni della feature - valore MMC

71
CONDIZIONE DI MASSIMO MATERIALE_3
Esempio: albero soggetto a tolleranza dimensionale e tolleranza di rettilineità
sull’asse.

Senza il principio del massimo materiale, per il principio di indipendenza, per


garantire l’accettabilità del pezzo, al variare delle sue dimensioni lineari nel
campo di tolleranza, deve essere rispettata sempre la tolleranza di rettilineità
di 0.04 mm.

+0,1
-0,1

72
CONDIZIONE DI MASSIMO MATERIALE_4
Con il principio del massimo materiale la tolleranza di rettilineità di 0.04 mm
deve essere rispettata solo nella condizione di massimo materiale del diametro
(Ø=30.1 mm). In tutti gli altri casi posso aumentare la tolleranza di rettilineità
pur rispettando l’ingombro massimo di 30.14 mm.

Questo significa che la tolleranza di rettilineità è stata prevista per assicurare


il funzionamento del pezzo quando questo si trova nella condizione di massimo
materiale, ma si accetta che l’albero abbia un errore di rettilineità maggiore
M

+0,1
-0,1

73
CONDIZIONE DI MASSIMO MATERIALE_5
Quando si considera come datum feature una FOS, questa potrebbe essere a sua volta
caratterizzata da una tolleranza dimensionale.
Per tale ragione, è necessario precisare in quale condizione deve essere determinato il FOS
datum.

74
CONDIZIONE VIRTUALE AL MMC
Condizione virtuale (VC) di una feature: specificata alla MMC è un valore costante che
tiene conto dell’effetto cumulativo del limite massimo di tolleranza dimensionale e della
tolleranza geometrica:

VC(alberi) = MMC + Tolleranza geometrica alla MMC

VC(fori) = MMC - Tolleranza geometrica alla MMC

Questa condizione risulta particolarmente importante dal momento


che , generalmente, si tende a tollerare i pezzi in modo che la
condizione virtuale di perno e foro sia la stessa!

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CONDIZIONE DI MINIMO MATERIALE L
Condizione di minimo materiale LMC L

Nel riquadro delle tolleranze geometriche, è anche possibile specificare che la tolleranza
sia riferita alla condizione di minimo materiale LMC (Least Material Condition). Per tale
condizione si applicano le due seguenti regole:

i. la tolleranza specificata nel riquadro (valore numerico che precede la L inscritta) si


applica alla dimensione di minimo materiale della feature tollerata. Questa
corrisponde al massimo valore per i fori ed al minimo valore per gli alberi.

ii. via via che il valore effettivo della dimensione della feature tollerata aumenta
(alberi) o diminuisce (fori) dal valore di minimo materiale al valore di massimo
materiale (massimo valore per l’albero e minimo per il foro) si guadagna un bonus di
tolleranza definito come la differenza in valore assoluto tra il valore reale della
feature ed il valore di minimo materiale. Tale bonus di tolleranza si va a sommare
alla tolleranza geometrica specificata nel riquadro.
TBalbero = valore attuale delle dimensioni della feature – valore LMC

TBforo = valore LMC - valore attuale delle dimensioni della feature 76


TOLLERANZE GEOMETRICHE GENERALI_1
Le tolleranze geometriche generali si applicano agli elementi geometrici che
non sono oggetto di specifica tolleranza.
La norma UNI EN 22768/2 definisce 3 diverse classi di tolleranza (H, K e
L) per le seguenti tolleranze geometriche: rettilineità, planarità,
perpendicolarità, simmetria e oscillazione circolare.

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TOLLERANZE GEOMETRICHE GENERALI_2

La prescrizioni delle tolleranze geometriche generali deve essere prescritta


all’interno o nei pressi del riquadro delle iscrizioni:
Tolleranze generali secondo ISO 2768 –K
Oppure, nel caso si vogliano prescrivere sia le tolleranze dimensionali che
quelle geometriche:
Tolleranze generali secondo ISO 2768 –mK 78
TOLLERANZE GEOMETRICHE GENERALI_2

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