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Tolleranze di posizione

Possono essere di tre tipi:

La tolleranza di localizzazione stabilisce il massimo scostamento


consentito alla posizione di una FOS rispetto ad una posizione teorica
stabilita sul disegno.
Questa posizione teorica è definita mediante quote esatte che
posizionano la FOS rispetto ad un opportuno sistema di riferimento.
Tolleranza di localizzazione di una linea

∅10

La tolleranza di posizione, quindi, limita anche l errore


di orientamento e di forma (rettilineità dell asse o del
piano mediano) della FOS tollerata.
È importante specificare completamente il DRF: spesso
i riferimenti vengono omessi quando chiaramente
evidenti.
La specifica del massimo errore consentito alla posizione di un foro
può avvenire, in generale, mediante due metodi:
•  Metodo a coordinate (tolleranze dimensionali applicate alle quote
di posizione)
•  Metodo geometrico (tolleranze geometriche di localizzazione)

I due metodi differiscono per la forma della zona di tolleranza


•  Il metodo a coordinate definisce una
zona di tolleranza 3D di base quadrata
(o rettangolare) che permette una
variazione della posizione del foro
maggiore dell errore indicato (lungo
la diagonale della zona di tolleranza)
•  Nel caso del metodo geometrico la
zona di tolleranza è un cilindro di
diametro pari al valore della
tolleranza specificata
•  A parità di massimo errore consentito
il metodo geometrico definisce una
zona di tolleranza più ampia del 57%
di quella definita dal metodo
tradizionale → minore scarto di pezzi
a parità di funzionalità del
componente
Importanza dell ordine di
indicazione dei datum del DRF

L ordine con cui i riferimenti vengono specificati è


utile per posizionare i pezzi sull apparecchiatura di
verifica in un modo univocamente determinato → si
assicura un controllo univoco e ripetibile della
tolleranza geometrica specificata
L ordine di indicazione dei riferimenti (da sinistra
verso destra), infatti, influenza il risultato del
controllo→ a causa dell inevitabile errore di
perpendicolarità tra le facce del pezzo reale
L ordine di indicazione dei riferimenti (da sinistra verso destra) influenza il
risultato del controllo

Sequenza A/B/C
Sequenza A/C/B

Il valore di X cambia a seconda dell ordine di indicazione dei riferimenti


La scelta dei datum feature: due considerazioni importanti
La scelta dei datum feature deve trasmettere le intenzioni del progettista (design
intent).
In linea generale due sono le considerazioni importanti ai fini della scelta
delle datum feature.
• Montaggio e funzionalità: scegliere le feature (o le FOS) che
posizionano e orientano il pezzo nell assemblato (mounting datum
features) e le feature (o le FOS) più importanti agli effetti della
funzionalità che la tolleranza deve proteggere (performing datum
features)
• Accessibilità: conviene che le datum feature siano ubicate sul pezzo in
posizione facilmente accessibile per portarle a riscontro (contatto) con le
controparti dell apparecchiatura di verifica (fase di controllo), con le
controparti sulla macchina utensile (fase di produzione), con le controparti
appartenenti ai componenti che nell assemblato finale interagiscono con
esse (fase di montaggio e di funzionamento).
L elemento che orienta il pezzo è costituito dalla superficie di accoppiamento A
(che viene usata per individuare il datum primario), mentre l elemento che lo
localizza è rappresentato dall asse della parte cilindrica (che viene che viene
usata per individuare il datum secondario).
In tal caso i datum diventano tre. Viene aggiunto il riferimento terziario che
blocca il pezzo e che è costituito dal piano mediano della scanalatura del
coperchio.
Una volta che i datum feature sono stati
scelti è necessario qualificarli attraverso
l applicazione di opportune tolleranze di
forma, orientamento e posizione.
Un ulteriore vantaggio dell uso del metodo geometrico rispetto
quello a coordinate è che l errore non viene cumulato in una
quotatura di fori in serie: ciascuna tolleranza di localizzazione è
relativa alla propria posizione teorica esatta
Tolleranza di posizione con il modificatore di massimo materiale
Tolleranze di localizzazione: i modificatori di minimo e di
massimo materiale

Vantaggi Svantaggi

Maggiore economia nella In qualche caso è inammissibile


produzione per ragioni di ordine funzionale

L aumento della tolleranza di posizione per effetto del principio di


massimo materiale può essere in genere accettato per le distanze
interassiali di fori per bulloni, spine ecc. mentre può risultare
inammissibile per assi di ingranaggi, collegamenti cinematici, ecc.
Regole per una corretta applicazione delle tolleranze di
localizzazione

1.  La tolleranza di localizzazione si applica ad un elemento


dimensionabile (o FOS) ;
2.  È buona regola stabilire sempre un sistema di riferimento
completo
3.  Bisogna utilizzare le quote teoricamente esatte per stabilire la
posizione teorica degli elementi da localizzare rispetto al
sistema di riferimento indicato
4.  È preferibile utilizzare i modificatori di minimo e di massimo
materiale, se funzionalmente accettabili
Tolleranza di concentricità

• La concentricità è la condizione in cui i punti medi di tutti gli


elementi diametralmente opposti di una superficie di rivoluzione
si trovano sull asse/centro di un elemento di riferimento.
• Il datum è l asse/il centro della controparte geometrica perfetta
di una FOS datum cilindrica/sferica.
• La ZT è un cilindro/sfera perfetto con asse/centro coincidente
con il datum, di diametro pari al valore della tolleranza
• La lunghezza assiale della zona cilindrica della tolleranza è pari
alla lunghezza assiale della FOS tollerata.
• Non possono essere utilizzati i modificatori di materiale, né
sulla feature tollerata, né sulla FOS-datum
Tolleranza di concentricità

L utilizzo più tipico della concentricità è la verifica del bilanciamento di un organo rotante.
Quando si ha l esigenza di assicurare l accoppiabilità di una o più superfici
coassiali (ad esempio alberi non rotanti) si preferisce prescrivere per il controllo
della coassialità la tolleranza di posizione.
Tolleranza di simmetria
• La simmetria è la condizione per cui i punti medi fra gli elementi
opposti di una FOS piana sono congruenti con il piano mediano di
una FOS-datum. Essa è concettualmente simile alla concentricità
con la sola differenza che si applica a feature piane
Tolleranza di simmetria
•  di un piano mediano
Tolleranze di oscillazione (Run-out tolerance)
Questa tolleranza viene definita tolleranza composita in quanto
permette di controllare contemporaneamente varie proprietà di una
feature (forma, posizione, orientamento). Essa richiede sempre la
specifica di un datum asse.
Tolleranze di oscillazione (Run-out tolerance)
Le feature soggette alla tolleranza di run-out possono essere di
due tipi:
• Superfici di rivoluzione intorno ad un datum asse →
tolleranza di oscillazione radiale;
• Superfici nominalmente ortogonali ad un datum asse
(sfacciature, spallamenti, ecc.) tolleranza di oscillazione
assiale;

Non sono ammessi modificatori di materiale né sulle feature tollerate né sulle FOS datum.
• Il DRF per una tolleranza di oscillazione può essere di tre tipi:

1.  Un singolo datum asse;


2.  Un co-datum asse;
3.  Un DRF costituito da due datum distinti: datum
piano (primario) e datum asse (secondario) →
quando la FOS-datum cilindrica ha una
lunghezza assiale tanto ridotta che l afferraggio
con autocentrante non garantisce la stabilità
dell orientamento.
Tolleranza di oscillazione/2

• Le tolleranze di run-out possono essere di due tipi:

1.  Tolleranza di run-out circolare;


2.  Tolleranza di run-out totale.
•  Oscillazione circolare: si controlla ogni singolo elemento
(nominalmente) circolare della superficie, mentre il pezzo
ruota intorno all asse di riferimento.
•  Oscillazione totale: si controlla tutta la superficie di
interesse, mentre il pezzo ruota intorno all asse di
riferimento

Possono essere di tipo radiale o assiale a seconda che le relative tolleranze


siano applicate su superfici di rivoluzione o su superfici piane perpendicolari
all asse
Controllo della tolleranza di oscillazione circolare radiale
La tolleranza prescritta viene applicata indipendentemente ad ogni posizione di misura del
pezzo sottoposto ad una rotazione di 360° intorno all asse di riferimento
Tolleranza di oscillazione circolare
La tolleranza prescritta viene applicata indipendentemente ad ogni posizione di
misura del pezzo sottoposto ad una rotazione di 360° intorno all asse di
riferimento
•  Radiale (su superfici di rivoluzione)

In ogni piano di misura la ZT è


limitata da due cerchi concentrici
(con centro sull asse di riferimento)
posti radialmente ad una distanza
pari a t. Si osservi che il raggio
medio della ZT non è definito.

La tolleranza di oscillazione circolare radiale permette di controllare


contemporaneamente sia l errore di circolarità che quello di concentricità
(disassamento sezione).
Tolleranza di run-out circolare
L errore di run-out circolare ha natura composita dal momento che ingloba
l errore di circolarità della sezione retta e l errore attribuibile alla componente
di disassamento della sezione rispetto all asse di riferimento
Tolleranza di run-out circolare assiale applicata a feature piane
(perpendicolari all asse di riferimento)
•  Assiale (su superfici piane perpendicolari all asse)
La tolleranza si esercita su M
elementi lineari, nominalmente
circolari, i cui centri giacciono sul
datum asse. Ciascun elemento è
considerato singolarmente.
La ZT è 2D ed è delimitata da due
circonferenze uguali, centrate
sull asse di riferimento, distanti
assialmente di un valore pari alla
tolleranza di run-out.
Tolleranza di run-out circolare applicata a feature piane: verifica

In questo tipo di applicazione la tolleranza di run-out circolare controlla solo


l ondulazione della feature tollerata (nominalmente piana).
Non vengono controllate altre caratteristiche geometriche di forma come la planarità della
feature, né di orientamento (ortogonalità della feature rispetto al datum asse A).
Tolleranza di run-out totale radiale

• L a t o l l e r a n z a s i e s e r c i t a
contemporaneamente su tutti i punti della
feature tollerata;
• La ZT di run-out totale è 3D, e si definisce
come il volume compreso tra due superfici
cilindriche coassiali al datum asse, distanti
radialmente di una quantità pari al valore
della tolleranza;

Si osservi che il raggio medio della ZT di run-out


non è definito.
Tolleranza di oscillazione totale

Imporre una tolleranza di oscillazione totale radiale vuol dire


controllare gli errori di: cilindricità e coassialità
Controllo dell errore di oscillazione totale
Durante la rotazione del pezzo
intorno all asse si sposta il
comparatore sulla superficie di
misura → l errore di oscillazione
circolare totale è la differenza tra il
massimo e il minimo errore letto
sul quadrante

Le cause di questo errore possono


essere molteplici:
•  Inclinazione dell asse
dell elemento controllato
•  Qualsiasi imperfezione nella
superficie dell elemento
controllato (graffiature, etc)
La misura rilevata è di tipo composito; non è
•  Qualunque eccentricità nella possibile distinguere la quota parte dell errore
posizione dell elemento rispetto attribuibile alla componente di forma
all asse di riferimento (cilindricità) da quella attribuibile alla
componente di disassamento (coassialità);
Tolleranza di run-out totale applicata a feature piane

La tolleranza si esercita su tutti i punti


della superficie piana.
La ZT è 3D ed è delimitata da due piani
ortogonali al datum, distanti assialmente
di un valore pari alla tolleranza di run-
out.
Tolleranza di oscillazione totale

•  assiale

Imporre una tolleranza di oscillazione totale assiale vuol dire


controllare gli errori di: perpendicolarità e planarità
Tolleranza di run-out totale applicata a feature piane: verifica

In questo tipo di applicazione la tolleranza di run-out totale controlla sia l errore di forma
della feature tollerata (planarità) che l errore di orientamento rispetto al datum asse A
(ortogonalità).
Confronto tra il run-out totale e il run-out circolare
Quadro riepilogativo delle tolleranze geometriche
Tolleranze geometriche generali

La norma UNI 2768/2 prescrive


delle tolleranze generali geometriche
raggruppate nelle classi di precisione
(via via decrescente):
H, K, L
per le tolleranze di rettilineità,
planarità, perpendicolarità, simmetria,
oscillazione circolare

In prossimità del riquadro delle


iscrizioni o in un suo apposito
spazio riportare la dicitura:
esempio
UNI ISO 2768- classe di precisione dimensionale e
UNI ISO 2768-mK
classe di precisione geometrica
La norma non prevede dei valori specifici per la tolleranza generale di
circolarità che, per questo motivo, è posta uguale, al valore più grande tra
tolleranza dimensionale sul diametro corrispondente e il valore della tolleranza
di oscillazione circolare radiale (indicata dalla 2768/2)
La tolleranza generale di parallelismo è uguale al valore più grande tra la
tolleranza dimensionale e la tolleranza di planarità/rettilineità (indicate dalla
2768/2)

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