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UNIVERSITÀ DEL 

SALENTO
Corso di Laurea in Ingegneria Industriale

DISEGNO TECNICO INDUSTRIALE
DISEGNO TECNICO INDUSTRIALE
Lezione 9 (parte 1)

Tolleranze geometriche: concetti 
generali

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Argomenti della lezione 9 (parte 1)

Tolleranze geometriche:
Tolleranze geometriche:

• Perché è necessario specificare le tolleranze


geometriche?
• Il concetto di zona di tolleranza geometrica
• Classificazione delle tolleranze geometriche
• Il concetto di FOS e non‐FOS
• RRelazione
l i t
tra t ll
tolleranze di
dimensionali
i li ed
d
errori geometrici: normative ISO ed ASME a
confronto

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•Errori macrogeometrici: deviazioni delle superfici reali dalla forma geometrica,
dall’orientamento e dalla posizione delle corrispondenti superfici nominali indicate
su disegno. Questi scostamenti non vanno confusi con gli errori microgeometrici
responsabili della rugosità superficiale e sono generalmente dovuti ad imperfezioni
delle macchine o attrezzature durante le lavorazioni meccaniche.
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Perché è necessario specificare le tolleranze geometriche?
Perché è necessario specificare le tolleranze geometriche?
Specificare le sole tolleranze dimensionali non garantisce che un accoppiamento
albero‐foro funzioni nel modo desiderato.

La specifica dimensionale applicata al diametro


dell’albero controlla le sue dimensioni locali ma non la
dimensione di inviluppo (ossia l’ingombro spaziale
dell’albero)
dell albero), che può essere maggiore della
dimensione massima prevista dalla tolleranza
dimensionale per effetto di un errore geometrico.
Le caratteristiche dell’accoppiamento dipendono
dall’effetto
effetto combinato delle dimensioni reali e degli
errorii di forma,
f posizione
ii e orientamento
i d li
degli
elementi da accoppiare
Per garantire che il componente funzioni nel modo desiderato è 
necessario limitare opport namente oltre agli errori dimensionali
necessario limitare opportunamente, oltre agli errori dimensionali, 
anche quelli macrogeometrici

Tolleranze geometriche
Il concetto di tolleranza geometrica

• Una tolleranza g
geometrica applicata
pp ad un elemento ((o feature))
di un pezzo definisce uno spazio (in due o in tre dimensioni)
limitato da una o p più linee o superfici
p geometriche p
g perfette,
chiamato zona di tolleranza.
• La zona di tolleranza è caratterizzata da una dimensione lineare,
lineare
denominata tolleranza, che ne definisce l’ampiezza.
• L’elemento posto in tolleranza può assumere qualsiasi forma,
orientamento e posizione all’interno della zona di tolleranza
prescritta
i

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La zona di tolleranza geometrica
La zona di tolleranza può essere:
• L’area interna ad una circonferenza
• L
L’area
area compresa tra due circonferenze concentriche
• L’area compresa tra due rette parallele o tra due linee tra
l
loro equidistanti
idi t ti
• Lo spazio
p compreso
p fra due ppiani p
paralleli ovvero tra due
superfici tra loro equidistanti
• Lo spazio interno ad un cilindro e lo spazio compreso tra
due cilindri coassiali
• Lo spazio interno ad una sfera
• Lo spazio interno ad un parallelepipedo
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•Le tolleranze geometriche sono oggetto della norma UNI 7226/1 (ISO
)
1101).
•Le tolleranze geometriche si possono suddividere nelle seguenti quattro
g
categorie:
Classificazione delle
tolleranze geometriche

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Concetti di base

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Feature (o caratteristica geometrica o elemento
geometrico): parte (o caratteristica) geometricamente
classificabile di un particolare.

•Feature of size (FOS): •Non-Feature of size (non-FOS):


caratteristica geometrica caratteristica geometrica non
dimensionata o elemento dimensionata o elemento geometrico
geometrico dimensionabile non dimensionabile
Il tt di tt i ti t i di i t (FOS)
Il concetto di caratteristica geometrica dimensionata 

Caratteristica geometrica dimensionata (in inglese feature of size (FOS)):


Forma geometrica definita mediante una dimensione intrinseca (lineare
o angolare)
l ) e dotata
d di un asse o piano
i di simmetria.
i i

Esempi: superficie cilindrica + quota diametrale,


diametrale superficie sferica + quota
diametrale, una coppia di superfici piane parallele e opposte + quota di
distanza tra i piani.
p

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Il concetto di caratteristica geometrica non dimensionata

Caratteristica
C tt i ti geometrica
t i non dimensionata
di i t (in
(i inglese
i l f t
feature
(non‐FOS)):
Una qualsiasi superficie (o porzione di superficie) di un particolare
cui non è associata alcuna dimensione intrinseca

Esempi: faccia piana di un parallelepipedo o parte di essa, superficie di un


cilindro o di una sfera o parte di questa, una (o parte di una) delle superfici
parallele di una FOS considerata singolarmente (ossia non associata all’altra
superficie con la quota di distanza).

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• Elemento non dimensionabile = caratteristica geometrica non
dimensionata = non-FOS
• Elemento dimensionabile = caratteristica geometrica dimensionata
= FOS (feature of size)
N.B. La faccia piana superiore e la
faccia piana inferiore della piastrina
forata non formano una FOS perché
le due facce in questione sono
parallele, ma non sono opposte

•Una FOS (o non FOS) è esterna se c’è materiale all’interno della/delle superfici:
•Una FOS (o non FOS) è interna se non c’è materiale all’interno della/delle superfici

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La condizione di massimo materiale
Una FOS è in condizioni di massimo materiale (MMC) quando tutte le sue
dimensioni intrinseche locali, compatibilmente con la tolleranza dimensionale
associata sono tali da massimizzare il contenuto di materiale.
associata, materiale
La dimensione intrinseca corrispondente alla condizione di massimo materiale
prende il nome di dimensione di massimo materiale

•Per le FOS esterne la MMC corrisponde al massimo valore della dimensione intrinseca
compatibile con la tolleranza dimensionale.
Per le FOS interne la MMC corrisponde al minimo valore della dimensione intrinseca
•Per
compatibile con la tolleranza dimensionale.
La condizione di Minimo Materiale
Minimo Materiale
Una FOS è in condizioni di minimo materiale (LMC) quando tutte le dimensioni
intrinseche locali, compatibilmente con la tolleranza dimensionale, sono tali da
minimizzare il contenuto di materiale.
materiale La dimensione intrinseca corrispondente
alla condizione di minimo materiale prende il nome di dimensione di minimo
materiale

•Per le FOS esterne la LMC corrisponde al minimo valore della dimensione intrinseca,
intrinseca
compatibile con la tolleranza dimensionale.
Per le FOS interne la LMC corrisponde al massimo valore della dimensione intrinseca,
•Per
compatibile con la tolleranza dimensionale.
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•Data una FOS esterna si definisce dimensione di inviluppo la dimensione della più
piccola controparte geometrica di forma perfetta che può contenere la FOS. Tale
controparte prende il nome di inviluppo di forma perfetta→ esempio: l’inviluppo di forma
perfetta p
p per un albero è il p
più p
piccolo cilindro contenente l’albero.
•Data una FOS interna si definisce dimensione di inviluppo la dimensione della più grande
controparte geometrica perfetta che può essere contenuta dalla FOS. Tale controparte
prende il nome di inviluppo di forma perfetta.

La dimensione di inviluppo di una FOS è una caratteristica globale utile a stabilire se


l’accoppiamento albero/foro rispetta i parametri di gioco o interferenza stabiliti dal
progettista.
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Indicazioni delle tolleranze geometriche sui disegni
(UNI 7226/1 ≡ ISO 1101)
Le tolleranze ggeometriche vengono
g indicate tramite un riquadro
q
rettangolare diviso in due o più caselle

• Il simbolo della tolleranza geometrica


• Il valore numerico della tolleranza, nell
nell’unità
unità
di misura usata per le dimensioni lineari
(eventualmente preceduto dal simbolo ∅ se la
zona di tolleranza è circolare o cilindrica),
cilindrica)
seguito eventualmente dall’indicazione di un
“modificatore”
• La lettera o le lettere che individuano i
riferimenti, quando necessario (per le
tolleranze associabili)
20
NC: non convessa
21
Esempio

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Il riquadro della tolleranza geometrica viene unito
pp
all’elemento cui è applicata la tolleranza p
per mezzo
di una linea di richiamo (tipo 01.1) terminante con
una freccia:
a) sulla linea di contorno dell’elemento o su una
linea di prolungamento del contorno (ma
chiaramente separata dalla linea di misura della
quota di grandezza relativa) se la tolleranza si
applica
l add una linea
l o ad
d una superficie
f (
(ossia ad
d
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una non FOS)
b) in corrispondenza della linea di misura della quota di
grandezza, sulla linea di contorno o di riferimento, se la
tolleranza si applica all’asse o al piano mediano della FOS

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Strumenti per la verifica delle tolleranze
Il controllo delle tolleranze geometriche richiede l’estrazione di una
nuvola di punti dalla superficie del componente da ispezionare. A tal
fine si possono utilizzare i seguenti strumenti:

• Macchine di misura a coordinate (CMM): molto accurati, tempi di misura


molto lunghi (alcune decine di punti/min)
• Bracci Antropomorfi
• Sistemi di misura Laser Tracker
• Sistemi di misura a fotogrammetria
• Sistemi di misura a Laser Radar
• Sistemi di scansione Laser: meno accurati,, tempi
p di misura molto ridotti
(decina di migliaia di punti/s)

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Comparatori

Il comparatore è munito di
un tastatore retrattile e di
un quadrante con un
indice che si sposta in
modo proporzionale allo
spostamento del
d l tastatore

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Relazione tra tolleranze dimensionali ed errori
geometrici: normative a confronto

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Dmin ≤∅locale≤ Dmax
La normativa ISO (normativa europea)
L’ISO ha affrontato il problema dell’interrelazione tra dimensione e forma con un
approccio opposto rispetto all
all’ASME,
ASME, introducendo il principio di indipendenza.

•Principio di indipendenza (UNI ISO 8015)

Ciascuna prescrizione dimensionale o geometrica


specificata
ifi su di un disegno
di d
deve essere rispettata
i di per se
stessa in modo indipendente, salvo non sia prescritta sul
disegno una relazione particolare.

Le tolleranze dimensionali controllano solo le dimensioni locali di


una FOS.
FOS
Le tolleranze dimensionali controllano solo le dimensioni locali di
una FOS e non gli
li scostamentii di forma,
f che
h dovranno
d essere limitati
li i i
mediante:

Tolleranze geometriche di forma indicate esplicitamente;
•Tolleranze geometriche di forma indicate esplicitamente;
•Tolleranze geometriche generali (indicate nel riquadro delle 
iscrizioni);
•Prescrizioni di inviluppo.
Ogni qualvolta si prescrive solo una tolleranza dimensionale su
una FOS (per esempio un albero con il diametro) gli errori di
forma devono essere controllati:

•Tolleranze g
geometriche di forma g generali;;
• Prescrizioni di esigenza di inviluppo.

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Secondo la normativa ISO, ogni
g q qualvolta si p
prescrive p
per una FOS
solo una tolleranza dimensionale la forma deve essere controllata da
una tolleranza geometrica generale (secondo ISO 2768/2), che,
per il principio UNI ISO 8015 è indipendente dalla tolleranza
dimensionale.

UNI –ISO 2768/2 - …..

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La normativa ISO: esempio
I pezzi prodotti in base al disegno sono
conformi alle tolleranze a condizione
che:
• tutte le dimensioni diametrali locali
delle sezioni rette siano comprese tra
UNI –ISO 2768/2 - …..
29.5 e 30.5;
• tutti gli errori di forma abbiano valore
minore di quello prescritto dalle tabelle
riportate
i d ll norma UNI-ISO
dalla UNI ISO 2768-2
2768 2
sulle tolleranze geometriche generali.
La normativa ISO (normativa europea)
Ogni qualvolta si prescrive solo una tolleranza dimensionale su
una FOS (per esempio un albero con il diametro) gli errori di
forma devono essere controllati:

•Tolleranze g
geometriche di forma g generali;;
• Prescrizioni di esigenza di inviluppo.

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Esigenza di inviluppo/1

L’esigenza
L’ i di inviluppo
i il va indicata
i di t o mediante i b l E posto
di t il simbolo t
dopo la tolleranza dimensionale oppure mediante una nota (scritta
nel riquadro delle iscrizioni) che richiama il rispetto dell
dell’esigenza
esigenza
dell’inviluppo per tutte le quote del disegno
Esigenza di inviluppo/2
L’esigenza
g di inviluppo
pp p può essere applicata
pp solo ad un elemento
dimensionabile (FOS) ed impone che, nella condizione di massimo
materiale dell’elemento, non debba essere superato l’inviluppo di
forma perfetta → vincolo o requisito globale (perché si controlla
l’ingombro spaziale della FOS)
È appropriato specificarla nel caso di feature di accoppiamento
La sua verifica non è agevole, perché richiede la costruzione di
calibri funzionali
I pezzi prodotti in base al disegno sono
conformi alla tolleranza con prescrizione di
esigenza
i di inviluppo
i il a condizione
di i che:
h
• tutti i loro punti stiano all’interno
dell’inviluppo
dell inviluppo cilindrico di forma perfetta di
diametro 150 (MMC) → requisito globale
•tutte le dimensioni diametrali locali delle
sezioni rette siano maggiori di 149.96 (LMC)
→ requisito locale
φ150 φ149.96

Ispezione geometrica del pezzo = controllo globale (calibro funzionale: foro


cilindrico di diametro pari a 150mm) + controllo locale (calibro)
R
Regola #1
l #1

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