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Necessità delle sezioni e norme di rappresentazione

Si è già osservato che con il metodo delle proiezioni ortogonali l’interno di un pezzo cavo non può essere
visto, ma può essere rappresentato tracciandone i contorni con linee a tratti. Il metodo è soddisfacente se i
dettagli interni sono semplici, ma cade in difetto nel caso di cavità dai contorni di forma complessa e ricche
di dettagli per i quali numerose linee rendono poco chiara l’interpretazione, con conseguente perdita di
tempo nella lettura del disegno. Si ricorre allora alle viste dei pezzi in sezione, chiamate anche
semplicemente sezioni, che si aggiungono perciò alle proiezioni dell’oggetto.

Secondo la norma precedente UNI 3971 «sezione è la rappresentazione, secondo il metodo delle proiezioni ortogonali, di una delle
due parti in cui viene diviso l’oggetto da un taglio ideale eseguito secondo uno o più piani o altre superfici».

Le sezioni trovano la loro giustificazione ed utilità nella rappresentazione di corpi cavi o di cavità in corpi,
che vengono così descritti in modo semplice, univoco e di immediata comprensione, con la possibilità di
sopprimere anche qualche vista.

Per la corretta esecuzione ed interpretazione delle viste sezionate, si riportano alcuni concetti
fondamentali:
1) Il piano di sezione è un piano ideale col quale si immagina di tagliare (o sezionare) il pezzo che in realtà
rimane integro e come tale deve essere rappresentato nelle viste;

2) La sezione è ottenuta immaginando di asportare la parte di pezzo compresa tra piano di sezione e
osservatore e proiettando sul piano di proiezione scelto la rimanente parte del pezzo. Perciò, quando si
effettua un taglio, si deve di regola rappresentare tutta la parte dell’oggetto che rimane dopo il taglio ideale,
avendosi una parte sezionata ed una parte in vista, posizionata dietro la precedente.

3) Per distinguere una sezione da una vista, è necessario mettere in evidenza la superficie piana tagliata dal
piano di sezione; in genere, secondo la normativa, la superficie viene tratteggiata con linee continue fini a
45°, parallele fra loro ed equidistanti. Ogni superficie che sul disegno rappresenti una parte del pezzo
effettivamente sezionata risulta quindi ricoperta con un tratteggio (chiamato anche campitura). È anche
consentito omettere il tratteggio quando la sezione sia di forma semplice e chiaramente identificata.

4) Ove nel disegno, oltre alla sezione, esistano viste, la traccia del piano di sezione su di esse va indicata con
una linea mista a tratto e punto, e il senso e la direzione secondo cui è vista la sezione, devono essere
indicati mediante frecce. A lato delle frecce si collocano 2 lettere maiuscole che servono ad identificare nel
disegno la sezione individuata da quel piano. Sulla figura che rappresenta la sezione, si deve infatti apporre
la stessa coppia di lettere (separate da un trattino) poste a fianco delle frecce che la individuano. La traccia
può essere indicata per il resto della sua lunghezza con linea mista fine a tratto e punto.

5) La disposizione delle sezioni rispetto alle viste o alle altre sezioni, non può dar luogo ad errori qualora
ogni sezione venga disposta in relazione alla figura, vista o altra sezione che sia, sulla quale è indicata la
traccia del piano di sezione che la determina.

6) I piani di sezione devono essere scelti in funzione della forma del pezzo e devono dare luogo a sezioni
che siano le più significative possibili, per ciò che concerne sia la forma che la descrizione dimensionale del
pezzo. Le sezioni devono essere eseguite solo quando sono necessarie, con lo scopo di unire alla chiarezza,
la sinteticità di rappresentazione.

7) Quando si disegna un pezzo in sezione, gli spigoli nascosti devono essere rappresentati solo se
indispensabili alla comprensione.
Rappresentazione delle superfici sezionate
Su tutte le superfici di sezione, che giacciono cioè nei piani di taglio, è previsto dalla normativa un tratteggio
mediante linee continue fini formanti con l’asse del pezzo o le linee di contorno più significative un angolo di
45°. Inclinazioni diverse o comunque comprese tra 30° e 60° sono previste, per evitare che il tratteggio sia
parallelo agli assi o a linee di contorno. Se i contorni del pezzo sezionato sono inclinati di 45°, è possibile
anche utilizzare l’inclinazione a 0° o a 90°.
La distanza tra le linee (passo) deve essere la più larga possibile compatibilmente con la chiarezza del
disegno. Anche negli schizzi il tratteggio deve essere eseguito con una certa attenzione, senza uscire dai
contorni della zona sezionata e con spaziatura regolare. Per superfici sezionate molto ampie si può limitare
il tratteggio alla zona adiacente al contorno. Le sezioni di piccolo spessore, ad esempio lamiere o profilati,
possono essere annerite completamente, lasciando un sottile spazio bianco tra gli elementi sezionati
adiacenti per distinguerli.

Il tratteggio va interrotto in corrispondenza di lettere o cifre o simboli grafici od eventuali altre indicazioni
messe sul disegno. Nel caso di sezioni di gruppi o complessivi, i tratteggi del medesimo pezzo hanno la
stessa inclinazione mentre i tratteggi di parti contigue appartenenti a pezzi diversi hanno differente
inclinazione o passo. Se in un complessivo un elemento sezionato è composto di parti diverse ma è indicato
con un unico numero di riferimento (ad esempio un cuscinetto a sfere) si può usare il medesimo tratteggio
per tutte le parti componenti. Le aree sezionate possono essere rappresentate con puntini o coloritura, od
anche con un spessimento delle linee di contorno.

Indicazioni convenzionali dei materiali nelle sezioni


Si possono verificare nel disegno diversi casi.
a) Nel disegno si vuole semplicemente indicare quali sono le parti sezionate, senza preoccuparsi di
indicare dettagliatamente quali sono i materiali che compongono le parti sezionate.
In questo caso, si fa uso di tratteggio inclinato formato da linee parallele continue fini. Le parti diverse
saranno distinte da diversa spaziatura o inclinazione; ovviamente se si tratta di un unico particolare ogni sua
parte avrà lo stesso tratteggio.

b) Nel disegno si vogliono differenziare i materiali secondo la loro natura, senza altre specificazioni. I
tratteggi previsti in questo caso sono quattro, cioè materiali aeriformi, liquidi, solidi, terreno.

c) Nel disegno si ritiene necessaria una ulteriore specificazione dei materiali solidi.
In questo caso si devono usare gli otto tratteggi. È da tener presente che l’indicazione dei materiali
attraverso le sezioni ha solo lo scopo di aumentare l’interpretabilità del disegno, e quindi la descrizione dei
tipi di materiali deve essere fatta nel riquadro delle iscrizioni o nella distinta dei componenti.

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