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Sentenza n. 5447/2022 pubbl.

il 02/11/2022
RG n. 581/2020

REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
TRIBUNALE DI NAPOLI

Il Giudice del Tribunale di Napoli, dr. Rosa Molè, in funzione di giudice del Lavoro,
ha pronunciato la seguente sentenza all' udienza del 02.11.22, nella causa iscritta al
n. 581 \2020 R.G. Lavoro

TRA

CAPUTO Fulvio, rapp.to e difeso dall’ avv.to Guido Chiodetti e dall’avv. Giuseppe
Sottile, come in atti
ricorrente
E

Firmato Da: MOLE' ROSA Emesso Da: CA DI FIRMA QUALIFICATA PER MODELLO ATE Serial#: d4223091d515b26
ANAS s.p.a, in persona del legale rapp.te p.t., rapp.ta e difesa dall’ avv. dall’Avv.
Giulio Russo, come in atti

resistente

FATTO E DIRITTO

Con ricorso depositato in data 13.01.2020, il ricorrente in epigrafe ha convenuto in


giudizio l’ANAS s.p.a., al fine di sentire accogliere le seguenti conclusioni:
“IN VIA PRINCIPALE
A) Riconoscere che il sig. Fulvio Caputo ha ininterrottamente svolto mansioni di
assistente ai lavori, posizione economica ed organizzativa B1 del CCNL Anas dal 2
novembre 2016;
B) riconoscere, conseguentemente, il diritto del Sig. Fulvio Caputo ad essere inquadrato,
ex art. 2103 c.c., nel profilo di assistente ai lavori, posizione economica ed organizzativa
B1 sin dal novantesimo giorno successivo al 2 novembre 2016 e, dunque, dal 1° febbraio
2017;
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RG n. 581/2020
C) condannare, per l’effetto, l’Anas S.p.A., in persona del suo legale rappresentante pro
tempore con sede a Roma, in Via Monzambano 10, a corrispondere al ricorrente tutte le
differenze retributive e gli altri emolumenti dovuti, come da conteggio analitico allegato
che forma parte integrante del presente ricorso, spettanze che si quantificano in
complessivi Euro 3.108,29 dal 2 novembre 2016 al 30 giugno 2019, o la diversa somma,
anche maggiore, che riterrà di giustizia, oltre interessi dalle scadenze e rivalutazione
monetaria come per legge;
D) condannare per l’effetto la convenuta alla consequenziale regolarizzazione
contributiva e previdenziale.
IN VIA SUBORDINATA
E) Riconoscere che il sig. Fulvio Caputo ha ininterrottamente svolto mansioni di
operatore amministrativo dal 20 agosto 2018;
F) riconoscere, conseguentemente, il diritto del Sig. Fulvio Caputo ad essere inquadrato,
ex art. 2103 c.c., nel profilo di operatore amministrativo, posizione economica ed
organizzativa B1 sin dal novantesimo giorno successivo al 20 agosto 2018 e, dunque, dal
19 novembre 2018;
G) condannare, per l’effetto, l’Anas S.p.A., in persona del suo legale rappresentante pro
tempore con sede a Roma, in Via Monzambano 10, a corrispondere al ricorrente tutte le
differenze retributive e gli altri emolumenti dovuti, come da conteggio analitico allegato
che forma parte integrante del presente ricorso, spettanze che si quantificano in

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complessivi Euro 963,73 dal 1° settembre 2018 e sino al 30 giugno 2019, o la diversa
somma, anche maggiore, che riterrà di giustizia, oltre interessi dalle scadenze e
rivalutazione monetaria come per legge;

Nello specifico, ha dedotto: di aver lavorato alle dipendenze di Anas S.p.A. dal 5 maggio
1982 al 30 giugno 2019; al momento del collocamento al riposo prestava servizio a
Napoli, presso la sede del “Coordinamento Territoriale Tirrenica, Area Territoriale
Campania”, con inquadramento in posizione economica ed organizzativa B2, profilo
Cantoniere, di cui al CCNL personale non dirigente Anas; tra il 2 novembre 2016 ed il 1°
luglio 2019, data di collocamento a riposo, era stato ininterrottamente impiegato in
compiti del tutto avulsi dall’attività di cantoniere, avendo svolto mansioni proprie della
posizione economica ed organizzativa B1 del predetto CCNL; con ordine di servizio n.
1083/2016 del 2 novembre 2016 veniva assegnato, con decorrenza immediata, all’Area
Tecnica Progettazione e Nuove Costruzioni a supporto dell’Unità Organizzativa (U.O.)
Pool Specialistico e Progettazione, presieduta dall’Arch. Lenza Maria; in seguito, con
ordine di servizio n. 14/2018 del 10 agosto 2018 veniva assegnato, con decorrenza dal
successivo 20 agosto 2018, pur sempre nell’ambito dell’Area Tecnica Progettazione e
Nuove Costruzioni, all’Unità Organizzativa (U.O.) Gestione Macchinari, ove rimaneva
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sino al collocamento a riposo; in seno al Pool Specialistico e Progettazione, il ricorrente


aveva operato alle dirette dipendenze e secondo le direttive ricevute del preposto
all’unità organizzativa, Arch. Lenza Maria; il ricorrente aveva ivi svolto attività
manutentiva di varia natura e, segnatamente: manutenzione elettrica, idraulica, di
materiali in ferro ed alluminio; il ricorrente era stato altresì adibito allo svolgimento di
lavori di falegnameria; inoltre, in caso di interventi manutentivi operati da ditte esterne,
aveva svolto attività di controllo, vigilanza ed assistenza in favore delle varie squadre
incaricate dei lavori, fornendo indicazioni sugli impianti sui quali intervenire, nonché
sulle modalità di intervento, attesa la sua conoscenza degli stessi; all’esito dei lavori
manutentivi svolti dalle ditte esterne era il ricorrente, in nome e per conto di Anas S.p.A.
(cliente) a sottoscrivere il relativo documento attestante la regolare esecuzione dell’opera,
con le specifiche dei lavori effettuati.
In punto di diritto, ha evidenziato che dal novembre 2016 il sig. Caputo aveva svolto
compiti del tutto avulsi da quelli di cantoniere, come contemplati dal CCNL Anas,
secondo cui il cantoniere:
a) esegue, unitamente agli altri componenti la squadra di manutenzione o di pronto
intervento e nel rigoroso rispetto delle istruzioni ricevute, tutti gli interventi di
manutenzione o di pronto intervento, per garantire la sicurezza e la transitabilità del
tratto stradale di competenza e delle relative pertinenze;
b) provvede all’apposizione dei prescritti segnali di obbligo e di pericolo, sia per le

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limitazioni di transito che per le interruzioni della strada;
c) svolge anche le mansioni di conducente del mezzo in dotazione, provvedendo alla
pulizia dello stesso, direttamente ovvero presso centri attrezzati;
d) svolge attività di ascolto lungo le strade ed autostrade statali (SOS).
Le mansioni svolte non erano neppure riconducibili al profilo di addetto tecnico o
Amministrativo, il quale :
a) Provvede, sulla base di disposizioni o secondo procedure prestabilite, a tutte le
operazioni di ricezione, protocollazione, smistamento, preparazione e spedizione della
corrispondenza, di plichi e di materiali; attende alla materiale preparazione,
fascicolazione e riscontro di atti e documenti nonché alla loro classificazione; archivia
fascicoli o documenti nell'ambito di specifiche istruzioni.
b) Collabora all'Ufficio Relazioni con il Pubblico - URP - e svolge attività nelle
centraline telefoniche.
c) Collabora con le professionalità superiori alla esecuzione di indagini, rilievi,
misurazioni, rappresentazioni grafiche, sopralluoghi ecc. inerenti ai lavori di
manutenzione nonché alla rilevazione topografica ed espropriativa.
Le mansioni svolte erano chiaramente riconducibili a quelle di “assistente ai lavori”,
posizione economico ed organizzativa B1.
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Ed infatti, ai sensi del CCNL dipendenti Anas, l’assistente ai lavori:


a) sorveglia l’esecuzione delle lavorazioni di ordinaria manutenzione alle quali è
direttamente ed occasionalmente preposto, interviene personalmente, anche in corso
d’opera, sulla base della normativa e delle direttive ricevute;
b) collabora nelle indagini, rilievi, misurazioni, rappresentazioni grafiche, sopralluoghi
ed accertamenti tecnici nell’ambito del nucleo di manutenzione;
c) collabora con le professionalità superiori alla progettazione ed al collaudo di opere;
d) collabora con le professionalità superiori alla tenuta della documentazione prescritta
relativa all’esecuzione di particolari lavorazioni;
e) espleta la propria attività nell’ambito del cantiere relativo al nucleo di manutenzione
di appartenenza.
Ha poi aggiunto che, anche in relazione all’attività svolta dal 20 agosto 2018 presso
l’U.O. Gestione Macchinari, l’inquadramento del ricorrente in posizione economica ed
organizzativa B2 era illegittimo, posto che pure le mansioni ivi svolte dal Sig. Caputo
erano proprie della posizione economica ed organizzativa B1, in questo caso del profilo
di operatore amministrativo; il ricorrente, difatti, nell’espletamento delle proprie
mansioni presso l’U.O. Gestione Macchinari, sin dall’agosto 2018, utilizzava
quotidianamente lo strumento informatico, svolgendo attività di videoscrittura, e
percepiva la relativa indennità.

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Si è costituita la società convenuta ed ha eccepito l’infondatezza del ricorso chiedendone
il rigetto. In particolare, ha eccepito che le attività di manutenzione erano state sempre
svolte da società esterne; in via occasionale, il ricorrente si limitava ad accompagnare il
personale, incaricato dalla società affidataria dei lavori, sui luoghi delle lavorazioni di
volta in volta individuate, a seconda del bene aziendale da riparare, ma sempre site presso
la sede di ANAS di Napoli.
In tali rare occasioni, al Caputo capitava di rimanere sui luoghi delle lavorazioni solo per
poter poi sottoscrivere, esclusivamente per presa visione, i verbali redatti dalle ditte
incaricate, in cui si dava atto, semplicemente, dei lavori eseguiti in presenza del
dipendente .
In ordine all’attività di gestione ed archiviazione, la società rilevava che il ricorrente
archiviava fascicoli o documenti nell’ambito di specifiche istruzioni (cfr. art. 94 del
CCNL ANAS), limitandosi (quando presente sul luogo di lavoro, date le numerose
assenze per ferie e/o malattia) a collaborare all’attività di archiviazione cartacea dei
documenti dell’ufficio.
Espletato invano il tentativo di conciliazione, è stata ammessa ed espletata la prova
testimoniale.
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All’odierna udienza la causa è stata decisa come da dispositivo con motivazione
contestuale.

La domanda è fondata e merita accoglimento per le ragioni di seguito esposte.


La domanda giudiziale ha ad oggetto le differenze retributive scaturenti dall’intercorso
rapporto di lavoro, in ragione delle superiori mansioni svolte dall’istante, a far data dal
2.11.2016 ed in subordine dal 20 agosto 2018 con conseguente condanna della società
convenuta al pagamento delle differenze retributive.
Quanto al rivendicato superiore inquadramento, è noto che il lavoratore che rivendica nei
confronti del datore di lavoro una superiore qualifica professionale in relazione alle
mansioni svolte ha l'onere di dimostrare la natura e il periodo di tempo durante il quale le
mansioni sono state svolte, il contenuto delle disposizioni individuali, collettive o legali in
forza delle quali la superiore qualifica viene rivendicata, la coincidenza delle mansioni
svolte con quelle descritte dalla norma individuale, collettiva o legale.
E’, altresì, principio di diritto consolidato che, il procedimento logico-giuridico diretto alla
determinazione dell'inquadramento di un lavoratore subordinato si sviluppa in tre fasi
successive, consistenti nell'accertamento in fatto delle attività lavorative concretamente
svolte, nell'individuazione delle qualifiche e gradi previsti dal contratto collettivo di
categoria e nel raffronto tra i risultati di tali due indagini (v, di recente, Cass. n.

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30580/2019).
Orbene, nel caso in esame, è documentato che con ordine di servizio n. 1083/2016 del 2
novembre 2016 il ricorrente veniva assegnato, con decorrenza immediata, all’Area
Tecnica Progettazione e Nuove Costruzioni a supporto dell’Unità Organizzativa (U.O.)
Pool Specialistico e Progettazione, presieduta dall’Arch. Lenza Maria (doc.1 allegato.). In
seno al Pool Specialistico e Progettazione, il ricorrente operava alle dirette dipendenze e
secondo le direttive ricevute del preposto all’unità organizzativa, Arch. Lenza Maria.
Il ricorrente ha dedotto, quindi, di aver svolto attività manutentiva di varia natura e,
segnatamente: manutenzione elettrica, idraulica, di materiali in ferro ed alluminio; altresì
adibito allo svolgimento di lavori di falegnameria.
Inoltre, ha rilevato che in caso di interventi manutentivi operati da ditte esterne, svolgeva
attività di controllo, vigilanza ed assistenza in favore delle varie squadre incaricate dei
lavori ed all’esito dei lavori manutentivi svolti dalle ditte esterne, in nome e per conto di
Anas S.p.A. (cliente), sottoscriveva il relativo documento attestante la regolare esecuzione
dell’opera, con le specifiche dei lavori effettuati (cfr. doc. 3, allegato).
Orbene, all’esito dell’espletata istruttoria deve ritenersi accertato lo svolgimento da parte
del ricorrente dell’attività propria del profilo assistente ai lavori, posizione economica ed
organizzativa B1 del CCNL Anas, nell’ arco temporale ricompreso tra il 2 novembre 2016
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ed il 19 agosto 2018, quando rendeva la propria attività all’Area Tecnica Progettazione e


Nuove Costruzioni a supporto dell’Unità Organizzativa (U.O.) Pool Specialistico e
Progettazione, presieduta dall’Arch. Lenza Maria.
In tal senso, risultano chiare e concordi le deposizioni dei testi Impallomeni Vincenzo e
Mansueto Marco, peraltro coerenti con la documentazione versata in atti
Impallomeni Vincenzo ha, nella specifico dichiarato:
“indifferente; sono attualmente in pensione e sono stato dipendente ANAS per 36 anni,
addetto alle “Risorse Umane” e ad interim all’”Ufficio Gare”; ho lavorato insieme al
ricorrente da settembre - ottobre 2016, quando è venuto in ufficio, alle dipendenze
dell’arch. Lenza Maria e dell’ing. Mele Ferdinando, in sostituzione di Marino Vincenzo
che era andato in pensione ed era di VI livello. Posso dire che il sig. Caputo, come il suo
predecessore, si occupava di assistenza idraulica, ascensore, serrande rotte, falegnameria
etc…; quando c’era bisogno di qualcosa il Caputo era sempre chiamato, anche da
qualche impresa esterna. Preciso che ogni giorno c’era un intervento necessario, per cui
il ricorrente svolgeva le attività di cui ho parlato quotidianamente; chiamavano il Caputo
perché lui era capace e pertanto si risparmiava l’intervento di una ditta esterna che era
chiamata solo in caso di necessità; nel caso in cui erano chiamate le ditte esterne, era il
Caputo a relazionarsi con loro; intendo dire che il Caputo era presente durante lo
svolgimento dei lavori da parte delle ditte esterne e relazionava ai suoi superiori; tanto so
perché anche io ero presente; io sono andato in pensione il 01.09.2018 e pertanto nulla so

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del periodo successivo; …”.
Mansueto Marco ha così deposto:
“Indifferente; sono dipendente ANAS, attualmente, presso la segreteria del dirigente
dell’AGR; a novembre 2016, se ben ricordo, lavoravo presso l’ufficio legale ANAS e
posso dire che ci rivolgevamo al sig. Caputo per qualsiasi problema di manutenzione
come ad es. per un cattivo funzionamento dell’aria condizionata o del riscaldamento o per
problemi idraulici; ricordo che c’erano delle ditte esterne che effettuavano dei lavori più
grandi che, comunque, nei loro interventi erano seguite dal sig. Caputo ad es. per
l’installazione di uno split; per quanto concerne il periodo successivo, ricordo che il
ricorrente ha svolto diverse mansioni tra cui anche quelle di archivio; se ben ricordo,
aveva una autorizzazione per lavorare anche al computer;
a.d.r. per quanto riguarda l’attività di manutenzione svolta dal ricorrente, posso dire di
aver personalmente visto lo stesso svolgere questo tipo di attività, preciso, infatti, che,
proprio nella mia stanza, è stato installato lo split per l’aria condizionata; per quanto
concerne il periodo successivo, posso dire che era notorio in azienda che il ricorrente
svolgesse più attività”.
Nessun riscontro ha del resto trovato la tesi della società convenuta, secondo cui le attività
allegate in ricorso, anche se qualificabili come mansioni superiori (B/1), sarebbero state
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svolte solo in via occasionale, difettando, pertanto, del necessario elemento di continuità e
sistematicità, tale da poter idoneamente fondare il riconoscimento di un profilo
contrattuale superiore. Invero, i testi indotti da Anas, Mele Fernando e Perreon Luigi
hanno dichiarato, sul punto, di non essere in condizione di riferire alcunchè in quanto non
a conoscenza delle relative circostanze.
Il teste Mele ha in particolare dichiarato:
il referente del Caputo, relativamente all’edilizia era l’arch. Lenza; per la gestione
macchinari il referente era il geometra Luigi Perreon. Non conosco nello specifico le
mansioni del ricorrente e ribadisco che erano i referenti delle unità a sovrintendere al
lavoro quotidiano”.
Il geometra Perreon ha affermato:
“il ricorrente ha lavorato per circa un anno con me; è stato assegnato all’unità
macchinari dall’agosto 2018 fino a quando è andato in pensione”. Nulla, dunque, ha
potuto riferire in ordine all’attività di assistente ai lavori svolta nell’arco temporale
ricompreso tra il 2 novembre 2016 ed il 19 agosto 2018.
In definitiva, può ritenersi che le mansioni svolte dal Caputo nell’arco temporale in
questione siano riconducibili al superiore livello (B/1), nel quale rientra il lavoratore che
“sorveglia l’esecuzione delle lavorazioni di ordinaria manutenzione alle quali è
direttamente ed occasionalmente preposto, interviene personalmente, anche in corso
d’opera, sulla base della normativa e delle direttive ricevute” e “collabora con le

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professionalità superiori alla tenuta della documentazione prescritta relativa
all’esecuzione di particolari lavorazioni”
Nella specie risulta che il ricorrente abbia anche sottoscritto la documentazione.
Parimenti, risulta fondata la richiesta di inquadramento come operatore amministrativo,
pos. econ. ed org.va B1 per l’uso del supporto informatico dal 20 agosto 2018.
I testi hanno effettivamente confermato che il ricorrente, allorquando in data 20 agosto
2018 era assegnato all’U.O. Gestione Macchinari, svolgeva mansioni di operatore
amministrativo, per come descritte nel ricorso introduttivo del giudizio, facendo uso di un
computer e svolgendo attività di videoscrittura, circostanza questa peraltro, già
sostanzialmente provata dal riconoscimento dell’indennità di videoterminalista proprio
con decorrenza agosto 2018.
Così i due testi che hanno deposto anche sullo specifico punto.
Luigi Perreon:
“sono a conoscenza del fatto che il Caputo ha utilizzato un pc aziendale che si trovava
nella postazione dove prima era il collega La Marca Francesco, andato in pensione;
faccio presente che, come tutti i dipendenti, anche il ricorrente aveva l’abilitazione alla
posta elettronica”
Mansueto Marco:
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“….. ricordo che il ricorrente ha svolto diverse mansioni tra cui anche quelle di
archivio; se ben ricordo, aveva una autorizzazione per lavorare anche al computer”.
D’altra parte, anche in relazione a tale attività, la società datrice nulla ha provato sulle
concrete e specifiche mansioni svolte dal Caputo; il teste Perreon ha in particolare
affermato “…non sono in grado di riferire, con precisione, sul resto delle prestazioni
svolte nell’arco della giornata di lavoro…”.
Risulta pertanto accertato che il ricorrente abbia svolto mansioni riconducibili alla
posizione economica ed organizzativa B1 del CCNL Anas dal 2 novembre 2016. Per
l’effetto, l’Anas S.p.A. va condannata a corrispondere al ricorrente tutte le differenze
retributive e gli altri emolumenti dovuti, come da conteggio analitico allegato al ricorso,
spettanze che si quantificano in complessivi Euro 3.108,29.
Sul quantum, invero, possono condividersi i citati conteggi, solo genericamente contestati
da parte resistente, con riferimento al computo nel conteggio dei giorni di ferie e malattia.
Su tale punto, è sufficiente osservare che la doglianza non coglie nel segno, trattandosi di
assenze retribuite, secondo le vigenti disposizioni contrattuali.
Le spese di lite seguono la soccombenza e si liquidano come da dispositivo.

P.Q.M.

Definitivamente pronunciando, così provvede:

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dichiara il diritto del sig. Flavio Caputo all’inquadramento nel superiore livello B2, a
far data dal 1° febbraio 2017 al 30 giugno 2019 e per l’effetto, condanna la società
convenuta al pagamento in favore di parte ricorrente delle differenze retributive
maturate dal 2 novembre 2016 al 30 giugno 2019, pari alla somma lorda di euro €
3.108,29, oltre interessi legali e rivalutazione monetaria dalla maturazione delle
singole componenti del credito al saldo.
Condanna la conventa al pagamento delle spese di giudizio, liquidate in complessivi
euro 2600,00, oltre spese generali, IVA e CPA, con attribuzione

Napoli, 02.11.22

Il Giudice
Dr. Rosa Molè

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