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IL TOTALITARISMO

AMENDOLA:la prima formulazione viene rintracciata in scritti di antifascisti italiani, che notano che la
caratteristica più saliente del fascismo resterà lo spirito totalitario, in cui tutto è nello stato e niente esiste
fuori dallo stato. E' parte integrante del lessico militante, usato dallo stesso Mussolini e dai suoi detrattori,
usato anche in Germania che in Russia dai marxisti critici.

ARENDT: il nazismo e il comunismo non differiscono che in aspetti marginali, ma la loro essenza è
riconducibile alla stessa matrice. Ritraccia le origini del totalitarismo nella nascita di un moderno
antisemitismo biologico e nella traiettoria dell'imperialismo e analizza la genesi e la struttura dei movimenti
e dei regimi totalitari. Il nuovo antisemitismo è collegato alle pratiche dell'imperialismo, che fonda una
ideologia che in base a una gerarchizzazione delle razze, le distingue in inferiori e superiori, palestra per i
successivi stermini. Elabora una tipologia analitica del fenomeno totalitario che si basa sulla capacità di
mobilitare masse di individui provate da congiunture economiche, sociali e politiche difficili, facendo ricorso
alla seduzione del mito e alla durezza dell'azione violenta, utilizzata per eliminare gli oppositori. Di per se le
ideologie comuniste e naziste non hanno niente di originale, ma si fondano l'una sull'idea di lotta di classe,
l'altra sulla competizione fra razze e partendo da qui costruiscono sistemi ideologici che portano alle
estreme conseguenze le tre fondamentali componenti totalitarie: offrono spiegazioni integrali sul passato e
sul futuro delle rispettive società, tendono a diventare indipendenti dalla realtà dei fatti, sono guidate da
una logica deduttiva, sulla base delle quale inglobano o negano la realtà. Nuova è anche la struttura
istituzionale nella quale spicca l'assoluta centralità del capo, che è pienamente operativa. Assolutamente
proprio è anche il ricorso a una violenza di tipo nuovo, esercitata contro la stessa società che il regime vuole
dominare e permanente, tale da creare uno stato di terrore, che necessita di un nemico oggettivo. Coloro
che ne vengono risparmiati vengono spinti a conformarsi alla condotta stabilita tramite il disgregamento dei
legami sociali e familiari.

COLLOTTI: non può collocare il fascismo nella categoria del totalitarismo.

DE FELICE: considera la categoria del totalitarismo applicabile al caso italiano.

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