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IL WARGAME
STORICO
GUIDA AI GIOCHI DI GUERRA
2 www.accademiawargame.it
INTRODUZIONE
CHE COS’E IL WARGAME STORICO
LA SCELTA DEL PERIODO STORICO
LA SCELTA DELLE REGOLE DI WARGAME
I SOLDATINI PER IL WARGAME
COME REPERIRE I SOLDATINI
IL TERRENO DI GIOCO
COME PREPARARE UNO SCENARIO PER IL WARGAME
STORICO
L’ANGOLO PER DIPINGERE
QUALI COLORI SCEGLIERE
QUALI PENNELLI USARE
COME DIPINGERE I SOLDATINI
DIPINGERE UN ELEFANTE
TRASPORTARE UN ESERCITO
COLLEZIONARE UN ESERCITO
COME COSTRUIRE UN ESERCITO
COME SCHIERARE UN ESERCITO SUL CAMPO DI BATTAGLIA
COME FOTOGRAFARE I SOLDATINI
COME ORGANIZZARE UNA CAMPAGNA MILITARE
IL WARGAME IN SOLITARIO
IL CD ROOM
BIBLIOGRAFIA
Esistono poi regole a pagamento e In Italia, ogni anno esce qualche nuovo
regole gratuite (su Internet), senza titolo ed anche le preferenze dei giocatori
contare poi l’aspetto grafico per la variano di conseguenza, possiamo però
maggior parte delle volte assai spartano, dire che la filosofia di gioco del
perché ai wargamer interessa più regolamento ARMATI è sul mercato da
l’aspetto del gioco, che le foto colorate. diverso tempo. In passato, si sono
organizzati tanti tornei, poi l’uscita di una
Un wargame a pagamento non è migliore nuova edizione, ha rallentato il suo
di uno gratuito, e viceversa, così come sviluppo.
delle regole ottimamente illustrate, non
ne fanno assolutamente una certezza da Tralasciando il fatto se esse
un punto di vista di giocabilità e storicità. rappresentino la realtà o no, producono
Ancora una volta, non esiste una chiave un buon gioco, concludibile in una
universale che apra tutte le porte, il serata.
wargame prevede in ogni caso un
periodo di apprendistato, da farsi a
proprie spese.
IL RINASCIMENTO
COLONIALE
STRATEGIA NOVA
www.strategianova.it
COME PREPARARE UNO SCENARIO creare uno scenario che vede eserciti
PER IL WARGAME STORICO che non avete, l'alternativa è invitare a
partecipare amici che li possiedono. Per
questo esempio scegliamo una battaglia
che veda coinvolti Romani contro Galli.
B) Introduzione storica. Bisogna creare
poche righe per presentare la battaglia,
ad esempio:
Il popolo dei Nervii, guidato da
Bodugnazio si trova nella posizione giusta
per cogliere di sorpresa l'esercito dei
Romani, guidato da Cesare, siamo
nell'anno 57 a.C., siamo nei pressi della
Sambre.
C) Lista eserciti. Ora bisognerà
costruire un minimo di presentazione
storica e la lista degli eserciti per
ciascuna parte in causa, a cui li
consegnerete prima della battaglia. Per
le note storiche aiutatevi con dei libri di
storia militare, mentre per la lista delle
unità militari che componevano gli
eserciti potete rivolgervi agli army list
Dopo aver scelto il periodo storico, il allegati alle regole che usate oppure se
regolamento da wargame, i soldatini da avete dati più certi sulla composizione
acquistare, averli dipinti ed imbasettati, degli eserciti potrete tradurre le cifre in
aver costruito i vari elmenti scenici; non vostro possesso in unità militari. Ad
ci rimane altro che iniziare a giocare. esempio, se decidete che ogni vostra
Per giocare un wargame è necessario unità (base) rappresenta 500 guerrieri,
avere uno scenario, spesso le regole 15.000 uomini saranno rappresentati sul
prevedono qualche scenario di prova, se tavolo da 30 unità (basette).
non sono forniti è bene reperire gli Nel nostro scenario abbiamo dei Romani
scenari di battaglia su Internet oppure addestrati con valori di combattimento alti
tentare di progettare uno scenario. contro ad un numero doppio di Galli, ma
La cosa più semplice da fare è utilizzare con addestramento e valori di
scenari pubblicati su riviste specializzate combattimento più bassi.
oppure formare un esercito a punti e
combattere contro un amico, che utilizza
lo stesso vostro regolamento oppure che
ha un esercito per il periodo storico
uguale a quello scelto da voi.
Questo argomento meriterebbe da solo
un intero libro, per darvi subito un idea
chiara, non mi resta che proporvi un
esempio pratico, con cui segnalare le
principali fasi.
Romani
Tu sei Giulio Cesare. Avendo sottomesso
la maggior parte della Gallia, stai per
sconfiggere anche i belgi che sono gli
ultimi e più coraggiosi dei galli. Mentre
ponevi il campo, i barbari hanno teso
un'imboscata alle vostre pattuglie,
passato il fiume ed iniziato una carica
verso la cima della collina. Una sconfitta
potrebbe significare un arresto nella
vostra carriera politica, dovrete riunire
l'esercito e vincere la battaglia.
Prima di giocare avete bisogno di dipingere i vostri soldatini oppure di costruire alcuni
elementi scenici, insomma un posto dove potete sporcare, tagliare ed incollare in santa
pace, senza che nessuno vi disturbi. In questo caso, non vi serve uno spazio enorme,
basterà un angolo dove potete lavorare e poi rimettere tutto a posto, mi dispiace dirvi, che
tutto quello che ha che fare con il wargame presenta lati ostici, ma che la passione può
facilmente superare, basta avere la volontà ed un po’ di fantasia. Chi possiede garage o
locali a disposizione, può facilmente trovare sfogo alle sue doti artistiche, gli altri si
dovranno adattare …
Il mio angolo per dipingere è rappresentato da una scatola di latta, che racchiude
taglierino, pennelli, colori, e tutto quello che mi serve per costruire basette ed elementi
scenici, il materiale più grande lo tengo in giardino, dove di volta in volta faccio i lavori più
sporchi, come ad esempio usare lo spray per dare la prima mano ai soldatini oppure
costruire con il polistirolo ed il gesso, le colline e gli edifici, per poi incollare l’erbetta
sintetica. Per i lavori più tranquilli, volto la mia tavola di wargame tagliata in due per
occupare meno spazio, metto i classici giornali e poi inizio a colorare i miei soldatini,
come se fosse una catena di montaggio, in maniera da economizzare energie, colori e
pennelli.
Per dipingere i nostri soldatini, la prima cosa da fare è decidere quale tipo di vernice
usare, io personalmente scelgo la vernice acrilica e non quella lucida degli Humbrol ed in
particolare utilizzo i colori Citadel, ma vanno benissimo anche quelli della Vallejo. I colori
acrilici hanno la particolarità di asciugarsi immediamente, conservando una buona qualità
coprente e varietà di colori. La Wargame Foundry consiglia di mescolare tra di loro i
colori, applicando poi ombreggiature ed inchiostri, ma rimane indubbia la mano ed il
valore di chi dipinge, pur considerando che il continuo allenamento e la prova di nuove
tecniche, farà aumentare di molto la bellezza dei vostri soldatini. Alcuni dicono che non
sono belli dei soldatini dipinti in maniera sgargiante e luminosa, inoltre la tecnica di
sovrapposizione dei colori tra di loro (conservando lo stesso tono, in maniera da
ombreggiarli per trovare dai toni caldi fino a quelli più luminosi), non sempre è chiara.
Passare da un marrone scuro, via via ad un beige chiaro, non è cosa sempre così
comprensibile, poiché la ricerca di ombre e raggi di luce presuppone una buona
manualità ed una fine sensibilità nella scelta dei colori. Tropo spesso chi è alle prime
armi, dopo le prime prove di pittura cade in una sorta di avvilimento e delusione, avendo
ottenuto un soldatino fumoso e sporco, insomma nulla a che vedere con quello che hanno
visto a colori sulle riviste di wargame o nei cataloghi riccamente illustrati, e quello che
pareva facile gli appare ora impossibile da realizzare. La Wargames Foundry ha messo in
vendita per ogni colore di base altri due colori simili, ma uno più chiaro ed uno più scuro,
in maniera tale da ottenere un set di tre colori, che eviteranno di mescolare tra di loro i
colori per ottenere l’ombreggiatura ideale. In pratica, al colore base viene giunto una
goccia di nero per ottenere l’ombreggiatura più scura oppure una goccia di bianco per
ottenere l’ombreggiatura più chiara.
Questo è un esempio di quello realizzato anche dalla Citadel oppure dalla Vallejo, cioè un
colore base che è quello in mezzo, e poi lo stesso colore più scuro a destra e più chiaro a
sinistra per ottenere le ombreggiature. La Citadel vende colori, tocca a voi quindi
risparmiare se possibile, acquistando solo il colore di base, in genere un B e trasformarlo
in A (aggiungendo una goccia di bianco) oppure trasformarlo in C (aggiungendo una
goccia di nero); oppure se avete una buona disponibilità economica acquistare tre
boccette per ciascun colore di base, che vi occorre. La differenza tra Citadel e Vallejo, è
che i primi sono già pronti per l’uso, mentre i secondi devono essere diluiti con qualche
goccia d’acqua, quindi preparatevi una boccetta con il contagocce per calibrare la
densità.
Agitate sempre le boccette prima di utilizzare i colori, in particolare i colori argento e color
oro, affinché la densità del colore sia uniforme.
Cercate di avere prima di iniziare tutto sottomano e fatevi un buon posto per dipingere, in
particolare deve essere luminoso, eventualmente utilizzando una illuminazione artificiale,
in pratica una buona lampada. Per ottenere i migliori risultati, vi accorgerete che i colori
vanno mischiati tra loro, per trovare la giusta tonalità, il colore dato puro spesso
appiattisce il risultato finale ed il soldatino diventa un pupazzetto piuttosto che un modello
di soldatino. Il rosso si sfuma con il giallo (altrimenti otteniamo il rosa e non un rosso
sfumato). Idem per il verde, se lo sfumo con il bianco otterrò tonalità che non sono
bellissime.
Per cominciare non sono necessarie molte cose, l'importante è la qualità dei materiali.
Prima di tutto parliamo dei pennelli, essendo un lavoro di precisione sono necessari
pennelli di ottima qualità, con una punta molto fine e unita. Guardando la punta dei
pennelli a secco non si devono vedere peli rialzati o fuori posto: scartate subito i pennelli
che non hanno una punta perfetta.
Come seconda cosa, se vi è possibile, bagnate le setole e provate a passarle sul dorso
della mano, come se dipingeste. Se dopo un paio di passate la punta è ancora bene unita
e dritta allora avete trovato il vostro pennello.
Per quanto riguarda i materiali i migliori sono sicuramente i pennelli in martora Kolinski,
sono prodotti da varie marche e si trovano in tutti i negozi di belle arti. I prezzi rispetto a
pennelli di altri materiali sono leggermente piu' alti ma se curati bene durano per molto
tempo e ripagano in pieno dell'investimento. Molti in ogni caso si trovano benissimo con
pennelli in materiale sintetico ma in questo caso dovrete provare diverse marche prima di
trovare quello che fa per voi, il mio consiglio è in ogni caso di comprare almeno un
pennello in martora, almeno avrete un termine di paragone. La dimensione dei pennelli è
codificata tramite dei numeri (ad esempio 5, 1, 00, 5/0), minore è il numero più piccola
dovrebbe essere la punta.... purtroppo non esiste una tabella standard e quindi l'unica
soluzione è di confrontarli. In ogni caso non dovete pensare che per dipingere le
miniature ci vogliano dei pennelli microscopici.. il più delle volte un pennello piccolo è
controproducente. All'inizio anche io cercavo di usare pennelli 10/0 o 20/0 per fare le
cose più piccole come gli occhi e altri particolari ma il colore si seccava troppo in fretta, a
volte nel tragitto tra la tavolozza e la miniatura lasciandomi con un grumo di colore inutile
in punta alle setole. Poi ho visto altri piu' bravi di me dipingere e ho capito che un
pennello di martora ha una punta così fine che può dipingere particolari minuscoli e il
colore non si secca perchè le setole ne assorbono una quantità maggiore. Detto questo è
facile capire che non è necessario comprare molti pennelli per iniziare, l'importante è che
abbiano una punta adeguata al lavoro che si deve fare:
un pennello più grande a punta tonda (numero 4 o 5) per dare il colore di base e
per le zone più ampie
due o tre pennelli medi a punta tonda (numero 1 o 2) per la maggior parte del
lavoro
un pennello a punta piatta piuttosto grosso (numero 4 o 5 ) per il drybrush (in
questo caso non è necessario un pennello di ottima qualità in quanto il drybrush lo
rovinerebbe in breve tempo).
Quando i pennelli a punta tonda perderanno la punta e unizieranno ad "aprirsi" potranno
essere utilizzati per il drybrush sulle superfici she il pennello piatto non riesce a
raggiungere.
non fate mai arrivare il colore sulla parte metallica che trattiene le setole. se il
colore si secca all'interno della ghiera la punta non potrà più chiudersi bene.
non pulite mai il pennello sfregandolo sulla carta o sugli stracci che utilizzate per
asciugarlo oppure all'interno della boccetta d'acqua. Se le setole si piegano non
sarà più possibile farle tornare in forma come prima.
non lavate il pennello con l'acqua calda. Le setole sono trattenute all'interno della
ghiera con della colla, se l'acqua è troppo calda la colla si scioglie e le setole si
staccano.
non aspettate che il colore si secchi prima di pulire il pennello. Se vi dovete
fermare mentre dipingete pulite il pennello agitandolo nell'acqua e asciugandolo
prima di smettere. Alla fine del lavoro per prima cosa pulite il pennello sotto l'acqua
fredda utilizzando un poco di sapone di Marsiglia oppure l'apposito pulitore per
pennelli. Al termine asciugatelo passandolo su di un pezzo di carta da cucina in
modo che l'acqua venga assorbita, rimettetelo in forma con la punta delle dita e
riponetelo utilizzando il cappuccio protettivo in plastica.
se notate che il pennello inizia ad aprirsi potete cercare di rimetterlo in forma
utilizzando l'apposito pulitore o un poco di gel per capelli. Mettetene un poco sulle
setole, ricostituite la punta con le dita e mettetlo via con il cappuccio di plastica
senza risciacquarlo. La volta successiva per prima cosa agitate il pennello
nell'acqua fino a che non ci saranno più residui.
Altri attrezzi indispensabili sono dei taglierini da modellismo, ai quali possono essere
aggiunte un set di limette fini, della carta vetrata e delle tronchesine. Questi serviranno
per ripulire la miniatura da tutte le linee di metallo che sono causate dallo stampo o da
imperfezioni del metallo. Quando sarete più esperti saranno utili per modificare le
miniature e aggiungere dettagli. Meno indispensabili ma comunque utili sono un trapano
da modellismo e un seghetto ad arco con alcune lame fini.
Per assemblare le miniature in parti staccate è necessario avere della colla adatta
(cianoacrilica o epossidica) e dello stucco da modellismo per i ritocchi.
E' necessario inoltre avere a disposizione un contenitore o due per l'acqua o il solvente,
un contenitore per miscelare i colori e alcuni stracci o tovaglioli di carta per pulire i
pennelli. La superficie di lavoro deve essere abbastanza larga da contenere tutto il
necessario, protetta dalle macchie di colore e ben illuminata.
Non spendete molti soldi per acquistare pennelli a punta piatta, che utilizzerete solo per
dipingere parti di elementi scenici.
Per fare questo dovremo: Per riuscire a fare delle linee così sottili è
necessario utilizzare un pennello molto
- preparare una tonalità più chiara del fine e diluire il colore al punto giusto. Per
colore aggiungendo al colore originale cercare di aiutarvi vi posso dire che il
del bianco o un colore adeguato (ad colore deve avere una consistenza simile
esempio, il rosso si schiarisce con il al latte, se è più liquido rischia di
giallo, per mantenere la luminosità, se spandersi, se più solido rischia di
schiarito con il bianco perde in raggrupparsi sulla punta del pennello e
brillantezza e diventa rosa). formare una goccia che allargherà la
linea. Fate molta attenzione perché ogni
- scegliere un pennello vecchio o
errore in questa fase sarà quasi
economico, meglio se a punta piatta.
impossibile da correggere!
Questa tecnica rovina moltissimo i
pennelli e quindi è meglio utilizzarne uno
adeguato. Rifiniture finali
GW diluito (oppure usate un grigio fatto e lucido che migliorerà di molto l'aspetto
miscelando bianco e nero). Non importa e lo renderà perfetto.
che la copertura sia uniforme,
aggiungerà effetti interessanti al metallo. FISSARE IL COLORE
Aggiungete un poco di bianco al grigio,
diluite e aggiungete una passata di Quando si usa un colore acrilico per
colore seguendo gli spigoli della lama. La dipingere una miniatura, il colore non ha
nuova passata non deve coprire una tenuta ferrea, di conseguenza,
completamente quella precedente ma nonostante noi la si abbia spazzolata e
deve lasciare un'area più scura verso il sgrassata all'inizio, quando si è terminato
centro delle aree comprese tra gli di dipingere, si passa su tutta la
spigoli. Aggiungete altro bianco, diluite e superficie uno spray o una vernice a
aggiungete un ulteriore passata pennello Trasparente.
seguendo gli spigoli. Come sopra, Il trasparente può essere: Opaco o
insistete dove gli angoli si incontrano Lucido. Di solito si usa lo spray opaco
perché normalmente i riflessi sono (ne esistono mille marche di spray
maggiori in quei punti. Ancora una volta acrilici, non fermatevi ai negozi di
usate il bianco puro per segnare gli modellismo... nelle ferramente,
spigoli della lama. Per fare questo mesticherie e ipermercati troverete
facilmente usate il pennello di traverso prodotti analoghi a prezzi decisamente
appoggiando il fianco sullo spigolo che più convenienti) ma potrete usare anche
volete evidenziare facendo attenzione la vernice a pennello è solo una
che il colore lasci solo una linea sottile questione di gusti, io personalmente uso
senza sporcare le altre aree. Se volete sempre lo spray opaco e quando voglio
potete usare del medium lucido miscelato che una parte risulti lucida metto la
con un poco di inchiostro nero (non usate vernice trasparente a pennello,
il normale colore o vi lascerà dei puntini). ovviamente dopo lo spray, altrimenti
Questo darà al metallo un aspetto oleoso anche ques'ultima diventa opaca.
DIPINGERE UN ELEFANTE
Cartaginesi, Epiroti, Indiani, insomma sono diversi gli eserciti che possono avere l’onore di contare tra le
proprie file, questi pachidermi che ancora pochi eseciti conoscevano. L’odore dell’elefante terrorizzava i
cavalli, facendoli imbizzarire e portandoli alla fuga; anche per la fanteria non erano piacevole affrontare tale
bestioni, mentre veliti, psiloi, fanteria leggera e ausiliari, in grado di aprirsi e di schermagliare, quindi erano
le truppe più adatte per combattere i pachidermi.
La specie utilizzata da Annibale è ormai estinta, era più piccola rispetto all’elefante africano, più simili a
quelli attuali delle foreste ed usati con parsimonia, perché gli animali erano comunque difficili da gestire.
Gli elefanti di foresta hanno dimensioni inferiori rispetto a quelli della savana: i maschi adulti raggiungono al
massimo 2,5 metri di altezza. Hanno orecchie di forma tondeggiante, cranio più stretto e allungato, zanne
meno lunghe e abbastanza diritte, di colore rosato. Di colore scuro, vivono in piccoli gruppi familiari; nascosti
nelle regioni più inaccessibili, risultano di difficile individuazione anche per i naturalisti. Si calcola che
rimangano circa 160.000 elefanti di foresta, il cui avorio, particolarmente pregiato per le sue sfumature di
colore, è assai ambito dai bracconieri. Minacciati anche dalla progressiva distruzione della foresta, occupano
un territorio di circa 3000 km² prevalentemente nel Congo, che condividono con gorilla, scimpanzé e okapi;
poiché sono ancora classificati come Loxodonta africana, sono elencati tra le specie minacciate di estinzione
nella convenzione CITES. I conservazionisti temono che l’istituzione della nuova specie a se stante possa
creare un “vuoto” nell’attuale lista della convenzione, di cui potrebbe avvantaggiarsi il commercio dell’avorio.
Alcuni eserciti antichi possono schierare gli Elefanti e sono diverse le case produttrici, che ci propongono i
modelli necessari. Nel nostro caso abiamo deciso di acquistare un modello della GRIPPING BEAST. Una
volta acquistato ed aperta la confezione, ci apparirà diviso in pezzi da assemblare tra di loro, che dovranno
essere incollati e stuccati per far sparire sbavature e fessure. Non abbiate fretta di dipingere il modello,
perché ora è l’unico momento per togliere eventuali imperfezioni dal modello e soprattutto per chiudere gli
spazi venuti a creare dal congiungimento delle varie parti, in particolare il corpo delle’elefante, che si
presenta diviso in due parti da congiungere insieme alla testa, alla proboscide ed alla torretta.
Una volta assemblato insieme l’elefante si presenterà in tutta la sua possanza, evitate di incollare i fanti
nella toretta ed il guidatore, perché prima vano dipinti. A questo punto passate una bella mano di nero su
tutto il modello, potete farlo utilizzando il pennello e la vernice acrilica oppure uno spray nero opaco. Una
volta ben asciutto iniziate a passare un grigio di base per simulare la pelle e così via tutti gli altri particolari
del modello, avrete così un modello dai colori appiattiti, sfruttate la prima mano di colore nero per lasciare i
contorni dei soggetti, senza andare troppo nel particolare. Una volta conclusa questa prima fase, dovrete
ricominciare tutto da capo utilizzando gli stessi colori, ma aggiungendo una goccia di bianco al colore base,
in maniera da schiarire l’intero soggetto. Questa lumeggiatura non dovrà essere fatta sull’intero modello, ma
solo sulle parti di esso che si vorrà mettere in risalto; non temete se il colore sbava, perché avrete tutto il
tempo di correre ai ripari. Una volta dipinto il modello, incollatelo su una base ben solida e provvedete ad
incollare della sabbia, utilizzando il vinavil.
Questo è l’elefante una volta finito, non è stato dipinto da un artista, ma non sfigurerà accanto ai suoi
colleghi. I colori scelti non sono obbligatori, anzi è sempre bene variare tenendo però conto di una storicità
di base. Ecco altre possibili alternative, comunque valide ed esteticamente appariscenti. Gli elefanti
cartaginesi, molto spesso essendo più piccoli non portavano torrette e protezioni particolari, venivano quindi
lanciati in massa contro le schiere nemiche, ma una volta in carica era difficile poi riorganizzarli e tentare di
riportarli indietro e solo a fine battaglia si riusciva a recuperarli, specie se infuriati da ferite superficiali o
gravi. In caso, l’elefante impazzisse il guidatore era equipaggiato di un lungo chiodo e di un martello, con il
quale trafiggere la dura pelle per far penetrare la punta nel cervello dell’animale per porre fine alla carica,
infatti il nemico spesso tentava con vari stratagemmi di far voltare gli elefanti per farli muovere contro le
proprie schiere. Si utilizzavano trombe, fiamme oppure ostacoli difensivi come pali o chiodi appuntiti sparsi
sul tereno, davanti alle proprie truppe.
TRASPORTARE UN ESERCITO
In un recondito e profondo scaffale del mio armadio, vi è quasi abbandonata una valigetta
in metallo, nasconde al suo interno un vecchio esercito bizantino in 15mm, è dipinto male
e le basette anche non sono granchè belle, eppure è quello che mi ha fatto vincere in una
sola stagione di wargame una decina di trofei, per quell’esercito scolorito e per il suo
trasporto usavo questa valigetta di metallo pesante, con dei ripiani in metallo dove
poggiavo le mie basette di soldatini; sotto ad ogni basetta c’era della magnetite
autoadesiva, che per metteva ai miei soldatini di essere trasportati e sballottati senza
subire traumi e rotture di lance.
Se usavo questi accorgimenti per un esercito in 15mm, robusto e provato ad ogni
trasbordo, figuratevi cosa dovete mettere in atto per il vostro esercito in 28mm. Nel corso
del tempo ho visto svariati e fantasiosi sistemi di imballaggio e trasporto dei soldatini, il
consiglio che vi sposso dare è di spendere qualche soldo in più per acquistare delle
valigette in plastica con della gomma piuma al suo interno per i vostri soldatini in 28mm,
mentre per i 15mm i fogli di magnetite autoadesiva da ritagliare ed incollare su ciascuna
singola basetta risolverà ogni problema di trasporto. Non è poi detto che un esercito
debba mai uscire da casa vostra, in questo caso vanno bene anche delle semplici scatole
da camicia, dove riparete i vostri soldatini, al sicuro dalle curiosità dei vostri bimbi piccoli,
degli animali domestici o di minacce più oscure, suocere comprese.
La valigetta è composta da tavolette di ferro estraibili, sui quali i soldatini vengono posti,
dopo averli incollati su una sottile striscia autoadesiva magnetizzata.
COLLEZIONARE UN ESERCITO
Vi accorgerete, che dopo aver reperito ed assemblato il vostro esercito, i vostri soldatini
una volta dipinti ed imbasettati, avranno guadagnato un valore economico ed artistico, col
passare del tempo la vostra passione per il wargame vi porterà ad ingrandire la vostra
collezione, inserendo nuove unità oppure avversari del vostro primo gruppo di
combattimento.
Vediamo, ancora in particolare, alcune unità già dipinte della casa Wargames Foundry,
che produce degli ottimi stampi con relativi soldatini degni di nota, in scala 28mm.
Questa galleria di tipologie di guerrieri antichi, merita di essere vista, senza per forza
dannarsi l’anima per ottenere risultati simili, perché col tempo voi riuscirete ad ottenere
uno stile tutto vostro, sicuramente differente ma non per questo inferiore, poiché le vostre
tecniche di pittura avranno effetti differenti, che vi porteranno ad una sicurezza, riuscendo
a prevedere i risultati del vostro lavoro. I soldatini che vedete sono ben dipinti, ma nessun
critico può dire che sia migliore un Antonello da Messina rispetto ad un Caravaggio, certo
l’occhio subisce il fascino del realismo, ma certi quadri surrealisti non sono inferiori a certi
maestri del passato, perlomeno in quanto a emozioni che trasmettono.
La prima cosa da fare è reperire i soldatini, come dicevamo nel volume precedente MAGNA GRECIA, per
chi è fortunato di avere un negozio specializzato nella propria città, grossi problemi non ci dovrebbero
essere, per tutti gli altri potrete reperirli tramite Internet oppure ordinandoli presso uno dei negozi che li
spedisce tramite posta; quello di mia fiducia è STRATEGIA & TATTICA, Via Cavour, 250 – 00184 Roma; e-
mail: strategia@mclink.it Sito Internet: www.strategiaetattica.it ; ma voi siete liberi di scegliere quello che
volete. Una volta deciso dove acquistarli è importante decidere cosa comprare e di quale casa, talvolta è
bene sentire il negozio specializzato se commercializza quello che vi serve, inoltre al momento di ordinare
è bene avere le idee chiare su cosa comprare; non basterà dire una unità di fanteria schermagliatori
cartaginesi, perché il negozio non sa cosa darvi.
Quanto vi sto per dire è scontato per chi è esperto, mentre per chi è alle prime armi potrebbe trovarsi in
difficoltà, vediamo quindi di fare degli esempi per darvi un’idea delle eventuali difficoltà; diciamo che non
sempre abbiamo dei cataloghi sotto gli occhi, ma che per ordinare dei soldatini è bene invece averlo
visionato, ecco perché Internet ci può essere d’aiuto.
Una volta deciso dove comprare i soldatini, dobbiamo decidere quale casa; per semplificare decidiamo di
prendere dei Cartaginesi e della GRIPPING BEAST; diciamo che abbiamo consultato la lista esercito ed
abbiamo deciso di prendere le seguenti unità.
8 X FANTI ITALICI – FANTERIA AUSILIARIA ITALIANA: REP14 Standing Italian Ally Warriors (4)
HOPLON
8 X FANTI IBERICI – FANTERIA AUSILIARIA IBERICA: ASP02 Spanish Warriors One (4) SCUTARII
8 X FANTI LIBICI CON LANCIA E SCUDO – FANTERIA PESANTE AFRICANA: LIB02 Libyan Spearmen
One (4)
Adesso dobbiamo, trasformare i nostri desideri in codici presi dal catalogo della GRIPPING BEAST,
andiamo su Internet, sul motore di ricerca GOOGLE e digitiamo il nome della casa che ci interessa; siamo
fortunati è il primo della lista: http://www.grippingbeast.com/ adesso digitiamo suil link PRODUCTS e poi su
ANCIENTS.
Adesso con pazienza possiamo scegliere tra le unità a disposizione, abbiamo diverse possibilità, e quindi
con calma facciamo le nostre scelte. Tenete presente che se non avete la possibilità di consultare il
catalogo, se vi rivolgete per e-mail o telefono ad un negozio specializzato, troverete senza dubbio
personale specializzato in grado di risolvere tutte le vostre perplessità, perlomeno in quello segnalato da
me.
Avrete notato che ho scelto un esercito da 30 punti, non ho voluto esagerare nella spesa ed in fondo farò
sempre in tempo ad inserire nuove unità, mano mano che proseguirò in questo hobby.
Ultimo problema se non sapete o non volete dipingere, esiste anche la possibilità di farveli dipingere o di
acquistarli già dipinti; aumentano i costi ma i risultati sono decisamente più gradevoli se non siete portati
per la pittura.
Una volta dipinto il vostro esercito dovrebbe assomigliare più o meno a questo !!!
Qui abbiamo il nostro esercito Siracusano, schierato secondo una logica semplice ed efficace, abbiamo
come schermo una unità di FANTERIA SCHERMAGLIATORI, alla nostra ala destra abbiamo posto la
CAVALLERIA DA BATTAGLIA, poi leggermente più avanzata la nostra linea di battaglia, con le nostra
FANTERIA OPLITA, dove al centro del cuneo venutosi a formare abbiamo la nostra unità più valida, cioè la
FANTERIA OPLITA MERCENARIA, mentre alla nostra ala sinistra abbiamo la FANTERIA AUSILIARIA,
infine in riserva abbiamo posto la FANTERIA CELTICA, veloce e pronta ad impattare con alterne fortune il
nemico, ecco perché abbiamo deciso di tenerla come ultima risorsa, visto che possono fare parecchi danni
oppure sciogliersi come neve al sole, secondo le fortune del nostro pugnare e dei nostri dadi.
Se avessimo il nostro fianco destro al sicuro, poggiato su terreno impassabile oppure un fiume inguadabile,
potremmo spostare la Cavalleria da Battaglia sul fianco sinistro, in maniera di rinforzarlo e tentare con più
unità di avvolgere il nemico sul fianco.
Il nostro schieramento, non è una bibbia su cui giurare, anche perché lo schieramento iniziale è valido solo
se poi le unità si muovono o restano ferme, secondo un piano di massima, che però deve adeguarsi alle
manovre del nemico; è quindi necessario rispondere ad ogni mossa del nemico possa metterci nei guai.
Talvolta un wargamer sente il bisogno di collegare tra di loro una serie di scenari di battaglie, inoltre si tenta
di dare la possibilità, attraverso i movimenti strategici, di creare situazioni tattiche non equilibrate, perché
quasi mai gli eserciti si scontravano tra di loro con un numero di soldati di pari numero. Qui accanto
abbiamo una mappa schematizzata, adatta per gli eserciti biblici nel periodo 1250-1150 a.C., rappresenta
un esempio di possibilità di campagna. Basterà consultare la lista degli eserciti del regolamento che
vogliamo utilizzare (ARMATI, D.B.A., ecc.), decidere quanti turni far durare la campagna militare e le
condizioni di vittoria (ogni zona possiede un punteggio, la vittoria potrebbe essere data al giocatore che è
padrone del maggior numero di zone e di punti). L’esito di eventuali assedi può essere deciso da un lancio
di dado (con 5 o 6 la città viene presa e tutte le truppe nemiche catturate, mentre con un risultato differente
l’assediante perde una unità e l’assedio continua). In genere un turno può rappresentare un mese o una
stagione (primavera, estate autunno), mentre l’inverno gli eserciti restano fermi e si riorganizzano. Al di là
delle regole usate, una campagna militare necessità di un arbitro (organizzatore) e di tre o più giocatori,
rimane comunque un’esperienza interessante da fare per ogni buon wargamer, anche se consigliata ai
giocatori con un minimo di esperienza storica e tecnica.
Il primo passo da compiere nella preparazione di una campagna militare è la raccolta di tutte le informazioni
storiche possibili circa ogni aspetto della condotta delle operazioni militari nel periodo in esame. Potete poi
preparare una carta geografica del territorio sul quale le truppe devono manovrare. Tale operazione può
essere compiuta sia utilizzando le mappe esagonate dei boardgame in commercio, sia disegnando una
mappa suddivisa a zone secondo i vostri desideri. Gli eserciti da muovere potranno essere rappresentati
mediante bandierine colorate fissate su spilli che possono essere piantati sulla mappa oppure utilizzando
dei counter calamitati, la mappa potrà essere collocata su del polistirolo o lamierino a secondo del sistema
usato. Le truppe si spostano secondo determinate distanze (1 zona, 2 zone, 1 esagono, 3 esagoni, ecc.),
che variano a seconda delle dimensioni della mappa e in base alla scala tempo-spazio adottata, poichè ogni
singola fase di movimento corrisponde ad un determinato periodo di tempo. Quando due eserciti si vengono
a trovare entro una determinata distanza (nella stessa zona, in esagoni adiacenti, ecc.) ha luogo la battaglia
campale, che viene combattuta su un terreno riproducente le caratteristiche geografiche del punto di
incontro sulla mappa. Per la battaglia campale si dovrà utilizzare un regolamento di wargame scelto
precedentemente. Onde evitare contestazioni è oppurtuna la presenza di un arbitro sia nella fase strategica
sia in quella tattica. Per un divertente svolgimento della campagna è importante stabilire quali obiettivi
devono essere raggiunti, o quando un partito può essere dichiarato vincitore. Si può, ad esempio assegnare
come obiettivo la conquista della principale città del territorio nemico, o ancora fissare un punteggio che
una volta raggiunto darà la vittoria. In questo ultimo caso occorre allora attribuire determinati valori a città,
fortezze, ponti e truppe. Per semplificare si può considerare il vincitore colui o coloro che hanno il maggior
numero di territori alla fine della campagna militare. Un altro problema sono le perdite da calcolare dopo
ogni battaglia ed gli eventuali rincalzi (leve tra la popolazione) che arriveranno direttamente presso
l'esercito che ha combattuto, in base ai territori rimasti a disposizione. Più territori si controlleranno e
maggiori saranno i rinforzi alla fine di ogni turno annuale. Se è possibile disporre di un arbitro, si
disegneranno due ulteriori copie della mappa principale, la quale resta in mano al giudice, le due mappe
vengono distribuite ai giocatori che muoveranno le proprie truppe di nascosto dall'avversario e sotto il
controllo dell'arbitro, il cui compito è quello di segnare sulla sua carta i movimenti di entrambi le parti e
informare i rispettivi comandanti quando due eserciti nemici si vengono a trovare ad una certa distanza tra
loro. A questo punto si collocheranno le truppe sul campo di battaglia, utilizzando uno schermo di cartone
che divida in due il tavolo di gioco, senza sapere come schiererà l'avversario. L'assedio di una fortezza si
svolge solo sulla carta. Una volta che questo è iniziato si tira un dado e se il risultato è pari a quello fissato
in precedenza, la fortezza è considerata caduta. Potrete anche inserire un mazzo di carte per gli eventi
annuali straordinari (ogni carta rappresenterà diserzioni, tradimenti, rinforzi, denaro, peste equina, ecc.).
Non è necessario utilizzare regole complesse per divertirsi, poichè in realtà è sul campo di battaglia che
dovrete evidenziare le vostre scelte.
Introduzione
Questa sezione contiene le regole per una semplice mini-campagna da 2 a 6 giocatori, che è possibile
portare a termine in una giornata, ed utilizza le regole di battaglia ALTO COMANDO, in realtà potete
utilizzare qualunque altro regolamento di wargame a vostra scelta, si va da FLAMES OF WAR a RAPID
FIRE, in questi casi dovrete solo utilizzare reparti ad un livello di scala inferiore, ad esempio 6 battaglioni
invece di 6 Divisioni e così via. Non dovrebbe poi essere difficile per un giocatore smaliziato, trasformare
Tobruk e Marsa Matruh, in altre località come Waterloo, Ligny, Quatre Bras ed adattare il tutto ad una
campagna napoleonica.
LA CAMPAGNA IN AFRICA
SETTENTRIONALE
Offensiva Italiana
Settembre 1940. Il 10 giugno 1940 l’Italia dichiarò guerra alla Francia e alla Gran
Bretagna, in quel momento, lo scacchiere libico era l’unico a contatto con entrambi i
nemici. Pressato incessantemente da Roma, il generale Graziani prende finalmente
l’iniziativa. La massa d’urto italiana, facente parte della X armata, consiste in cinque
divisioni di fanteria appiedate. L’offensiva, controllata dagli inglesi che si ritirano, dura tre
giorni e si conclude in Egitto, con la conquista di Sidi el Barrani. Alle 15,30 del 7 settembre
1940 Graziani ricevette l’ordine di Mussolini di dare inizio all’operazione offensiva contro gli
inglesi per il 9 settembre.
Carte Unità. Ogni parte può scegliere una carta unità e quindi pescarne casualmente
altre tre. Queste saranno le forze a sua disposizione per la battaglia. Una volta che avrete
capito il sistema, con le prossime campagne potrete aggiungere altre forze a
disposizione. In questa sede non stiamo facendo una fedele ricostruzione della
campagna ma puntiamo ad avere una visione globale come se fossimo i comandanti in
capo Graziani (Italiani) e O’Connor (Inglesi).
Unità a disposizione
UNITA’ ITALIANE
Divisione
Divisione Fanteria Divisione Fanteria Divisione Divisione
Fanteria
Bologna Sabratha Camicie Nere Fanteria Brescia
Savona
Nulla! Aerei da Malta affondano I
Divisione Fanteria Sirte Divisione Fanteria Pavia
convogli rifornimento
UNITA’ BRITANNICHE
4° Divisione Fanteria Indiana Comando 6° Divisione Fanteria
7° Divisione Corazzata Inglese Brigata Fanteria Neozelandese
ITALIANI
Fanteria
Fanteria
Forze HQ Recon Tank Motorizzat Artiglieria
a Piedi
a
Divisione Fanteria 1 - - - 6 2
Divisione Camice Nere 1 - - - 4 1
INGLESI
Fanteria
Fanteria
Forze HQ Recon Tank Motorizzat Artiglieria
a Piedi
a
Divisione Corazzata 1 1 3 4 - 2
Divisione Fanteria Indiana 1 1 - 9 - 2
Brigata Neozelandese 1 - - 3 - 1
Comando 6° Divisione Fanteria 1 - - 9 - -
I Tanks Inglesi possono essere un misto di Tank Fanteria (Pesanti) e Cruiser (Leggeri
Veloci).
MAPPA STRATEGICA
L’obiettivo della serie di battaglie per l’Italiano è quella di spingere il giocatore Inglese
indietro oltre Marsa Matruh, mentre il giocatore Italiano perde se indietreggia oltre
Tobruk. Notate che la partenza è Sollum. Una vittoria spinge il nemico indietro di una
area; una grande vittoria lo spinge di due aree. Perdere l’ultima area significa la
Sconfitta!
Marsa
Tobruk Bardia Sollum Sidi el-Barrani Marsa Matruh
Lucch
Le Divisioni Italiane o Inglesi che hanno subito oltre la metà delle unità Distrutte, sono
lasciate fuori dal pacco delle Carte Unità per i successivi turni di gioco.
Tutto quello che dovevo dire su questo argomento l’ho trattato nel volume IL WARGAME IN SOLITARIO
(www.accademiawargame.it/catalogo2.htm), ma in questa sede è bene segnalare altri aspetti generali,
più o meno pratici. Tralascio il motivo che vi spinge a giocare in solitario, cerco di dare per scontato il fatto
che qualunque wargame, alternando le mosse possa essere giocato da soli, in particolare per capire le
regole e provare eventuali scenari, rimane il fatto che la conoscenza di alcune tecniche possono aiutare nel
procedere della partita. Alcuni periodi storici, ad esempio il Coloniale (Spagnoli contro Atzechi, Inca, Pirati;
Inglesi contro Dervisci, Zulu, Afgani, Maori; Italiani contro Eiopi, Dervisci ed Arabi in Libia; Legionari
Francesi vs. Arabi; Americani vs. Musulmani nelle Filippine; ecc.) sono decisamente più adatti al gioco in
solitario di altri, questo perché le scelte e le dottrine tattiche di alcuni eserciti sono primitive e le scelte di
movimento sono essenziali rispetto alle possibilità di un giocatore reale. Il primo problema che si pone ad
un giocatore di wargame in solitario è come far schierare l’esercito del giocatore virtuale, questo intoppo è
superabile facendo una decina di schieramenti differenti per poi sceglierne casualmente uno dopo che il
giocatore reale ha schierato le proprie truppe.
Il secondo problema è come far muovere le truppe del giocatore virtuale, immaginatevi un esercito zulu che
punta ad avvolgere e massacrare dei battaglioni inglesi, è chiaro che ci saranno le corna dello schieramento
zulu che tentano l’avvolgimento, mentre il corpo dell’esercito punta direttamente ad impegnare la linea
inglese. Non è il tiro o i calcoli per le mischie a rappresentare un problema, tutto si svolge intorno a quali
movimenti far fare alle truppe del giocatore virtuale; è chiaro che anche qui si dovranno fare degli schemi
d’azione e poi sceglierne uno, ma in questo caso il giocatore reale, turno dopo turno, è logicamente portato
a rendersi conto, di quello che faranno le truppe nemiche e quindi a porci rimedio con largo anticipo. Si
rende necessario un regolamento di wargame, che impedisca ad entrambi le parti l’immediata realizzazione
degli ordini di movimento dati alle proprie truppe.
Storicamente, un generale che ordinava ad un battaglione di muoversi verso il nemico, doveva passare per
forza di cose attraverso una catena di comando, utilizzando messaggeri o mezzi di comunicazioni più o
meno avanzati (radio, trombe, tamburi, stendardi, ecc.).
Un wargame in solitario dovrebbe prevedere assolutamente la possibilità di mancato o ritardato ricevimenti
dei messaggi e la possibile incomprensione dei relativi ordini giunti (ricordatevi di Balaklava), in pratica il
generale ordina di attaccare, ma le truppe non reagiscono e restano ferme oppure si muovono verso destra
invece di andare a destra come suggeriva l’ordine originale o eseguono l’ordine con due o più turni di
ritardo. Queste situazioni erano storiche e statisticamente reali, questa filosofia è presente nei nuovi
wargame, perché le truppe al comando di un generale non sono dei robot che eseguono gli ordini in
maniera automatica. Un buon regolamento per il wargame in solitario deve quindi prevedere che le truppe
del giocatore reale e di quello virtuale possano mal interpretare l’ordine oppure eseguirlo in ritardo, tale
possibilità non permette di reagire in maniera immediata alle manovre nemiche dando all’intera partita un
pizzico di “follia” che rende problematica la gestione di ciascun esercito.
L’appassionato di wargame in solitario deve per forza di cose progettarsi regole “fatte in casa”, imparare a
scrivere scenari di battaglie storiche e tentare di renderle giocabili anche con un solo cervello pensante,
ottime soluzioni ho trovato con l’attacco di marines ad isole difese dai giapponesi (chiusi nei loro bunker),
Vietnamiti che attaccano una base USA o Legionari Francesi; la maggior parte di battaglie coloniali sono
adatte ed altro piccolo aiuto ce lo possono dare i boardgame in solitario (pochissimi), che lavorando e
limando si possono trasformare in scenari per il wargame.
LE AQUILE
IL CD ROOM Si tratta di un wargame storico per le battaglie
napoleoniche.
DIAVOLI VERDI
Regole di wargame per le operazioni
aviotrasportate durante la Seconda Guerra
ARMAGEDDON - REGOLE BASE Mondiale.
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Vegezio, F. (2001) L'arte della guerra, Mondadori.
INDICE
INTRODUZIONE 1
CHE COS’E IL WARGAME STORICO 2
LA SCELTA DEL PERIODO STORICO 5
LA SCELTA DELLE REGOLE DI WARGAME 9
I SOLDATINI PER IL WARGAME 14
COME REPERIRE I SOLDATINI 15
IL TERRENO DI GIOCO 16
COME PREPARARE UNO SCENARIO PER IL WARGAME STORICO 18
L’ANGOLO PER DIPINGERE 21
QUALI COLORI SCEGLIERE 22
QUALI PENNELLI USARE 24
COME DIPINGERE I SOLDATINI 26
DIPINGERE UN ELEFANTE 32
TRASPORTARE UN ESERCITO 34
COLLEZIONARE UN ESERCITO 35
COME COSTRUIRE UN ESERCITO 36
COME SCHIERARE UN ESERCITO SUL CAMPO DI BATTAGLIA 39
COME FOTOGRAFARE I SOLDATINI 40
COME ORGANIZZARE UNA CAMPAGNA MILITARE 41
IL WARGAME IN SOLITARIO 44
IL CD ROOM 45
BIBLIOGRAFIA 46
INDICE 46