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Il Bilancio d’esercizio è l’insieme dei documenti contabili che un’impresa deve redigere
Rendiconto Finanziario.
sezioni divise e contrapposte e utilizza le lettere alfabetiche maiuscole per indicare le macro-
classi, seguite dai numeri romani, da quelli arabi e dalle lettere minuscole.
Verranno analizzate le differenze più importanti rispetto allo schema civilistico, partendo
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Tabella 1 – Stato Patrimoniale Attivo: Immobilizzazioni
I - Immobilizzazioni immateriali:
III – Immobilizzazioni finanziarie, con separata indicazione, per ciascuna voce dei crediti, degli
importi esigibili entro l’esercizio successivo:
1. Crediti finanziari
TOTALE A.
CANTÙ, (2015), Il bilancio delle Aziende di Servizi Sanitari. Verso un nuovo modello contabile, Egea, Milano.
per versamenti ancora dovuti”. Questa macro-classe poteva essere inserita per indicare i
crediti verso regione per finanziamenti per investimenti, aumenti del fondo di dotazione e
contributi per ripiano perdite già assegnati (quindi inclusi nel Patrimonio Netto), ma non
ancora elargiti (Tabella 1). Il legislatore, invece, ha scelto di ricomprendere questi crediti
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nell’attivo circolante, dandone comunque una chiara evidenza mediante un maggiore livello
marchi e diritti simili” e “Avviamento”1. Questa classe non mostra, tuttavia, in maniera
distinta le migliorie su beni di terzi, sebbene possano essere importanti per la regolare
presenza, nelle aziende sanitarie pubbliche (ad esempio), di fabbricati in comodato che
(Tabella 1).
allo schema civilistico, per offrire informazioni concernenti i vincoli legati alla destinazione
e al tipo di beni esistenti all’interno delle aziende sanitarie (ad esempio, “Attrezzature
fattispecie più ricorrenti per le aziende sanitarie, ovvero, crediti finanziari verso altri soggetti -
Stato, regioni, aziende partecipate, ecc. Come nello schema civilistico, poi, le Partecipazioni
hanno un’autonoma denominazione, disgiunta da “Altri Titoli”; questa scelta è legata al fatto
che regioni e aziende possono partecipare al capitale sociale di nuovi soggetti giuridici (ad
In merito all’attivo circolante (Tabella 2), la suddivisione delle rimanenze segue la natura
dell’attività esercitata dalle aziende sanitarie, con separata indicazione delle rimanenze e degli
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La versione originaria degli schemi di bilancio allegati al D.lgs. 118/2011 aveva ampliato l’elenco delle
immobilizzazioni immateriali, includendo: 4) Concessioni, licenze, marchi e diritti simili, 5) Migliorie su beni di terzi e 6)
Pubblicità e propaganda. Tali integrazioni sono state successivamente eliminate con il D.M. 20/03/2013.
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BIANCHI P., ANGIOLA N., (2016), Lo studio dell’economicità di un’azienda sanitaria locale, attraverso l’analisi del
bilancio di esercizio armonizzato. Il caso dell’ASL di Foggia, Milano, F. ANGELI.
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Tabella 2 – Stato Patrimoniale Attivo: Attivo Circolante
SCHEMA DI BILANCIO
B. ATTIVO CIRCOLANTE
I. Rimanenze
1) Rimanenze beni sanitari;
2) Rimanenze beni non sanitari;
3) Acconti per acquisti beni sanitari;
4) Acconti per acquisti beni non sanitari
II. Crediti (con separata indicazione, per ciascuna voce, degli importi oltre l’esercizio successivo)
1. Crediti v/Stato
a) Crediti v/Stato-parte corrente
1) Crediti v/Stato per spesa corrente e acconti
2) Crediti v/Sato – altro
b) Crediti v/Stato – investimenti
c) Crediti v/Stato – per ricerca
1) Crediti v/Ministero della Salute per ricerca corrente
2) Crediti v/Ministero della Salute per ricerca finalizzata
3) Crediti v/Sato per ricerca – Altre amministrazioni centrali
4) Crediti v/Sato – investimenti per ricerca
d) Crediti v/prefetture
2. Crediti v/Regione o Provincia Autonoma
a) Crediti v/Regione o Provincia Autonoma – parte corrente
a) Crediti v/Regione o Provincia Autonoma per finanziamento sanitario ordinario corrente
b) Crediti v/Regione o Provincia Autonoma per finanziamento sanitario aggiuntivo corrente
L.E.A.
c) Crediti v/Regione o Provincia Autonoma per finanziamento sanitario aggiuntivo corrente
extra L.E.A.
d) Crediti v/Regione o Provincia Autonoma per spesa corrente – altro
3. Crediti v/Comuni
4. Crediti v/aziende sanitarie pubbliche e acconto quota FSR da distribuzione
a) Crediti v/aziende sanitarie pubbliche della Regione
b) Crediti v/aziende sanitarie pubbliche fuori Regione
5. Crediti v/società di partecipazione e/o enti dipendenti della Regione
6. Crediti v/erario
7. Crediti v/altri
III. Attività finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni
1) Partecipazioni che non costituiscono immobilizzazioni
2) Altri titoli che non costituiscono immobilizzazioni
IV. Disponibilità liquide
1) Cassa
2) Istituto Tesoriere
3) Tesoreria Unica
4) Conto corrente postale
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TOTALE B.
CANTÙ, (2015), Il bilancio delle Aziende di Servizi Sanitari. Verso un nuovo modello contabile, Egea, Milano.
È importante sottolineare che tra le voci dell’attivo circolante non sono ricomprese le
“attività in corso al 31/12”. Esse fanno riferimento soprattutto alle degenze, ma possono
speciali finanziati dalla regione. Dal punto di vista strettamente contabile, queste attività
potrebbero essere considerate come “lavori in corso su ordinazione” o utilizzare il sistema dei
risconti attivi e, quindi, rinviare i costi sostenuti all’esercizio nel quale si manifesteranno i
correlati ricavi3.
L’inclusione in bilancio di questi valori e, nel caso, la loro sistemazione è sempre stato un
aspetto notoriamente dibattuto all’interno del Sistema Sanitario Nazionale 4. Nelle aziende
sanitarie, infatti, ci sono una serie di attività iniziate durante l’anno e non ultimate al termine
dello stesso, per le quali nel corso dell’esercizio sono gradualmente rilevati i costi sostenuti,
ma non i relativi ricavi, che si manifesteranno quando l’attività sarà conclusa, solitamente
negli esercizi successivi, con la parziale eccezione di possibili acconti incassati nel corso
dell’anno. Tuttavia, visto che la stima sulla base dei costi effettivamente sostenuti per ogni
attività (criterio della commessa completata) può essere oltremodo complessa (per le degenze
richiederebbe la disponibilità dei costi di produzione del singolo caso trattato), la gran parte
pesate) oppure un criterio forfettario 5. La decisione del D.lgs. 118/2011 di eliminare questa
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CANTÙ, (2015), Il bilancio delle Aziende di Servizi Sanitari. Verso un nuovo modello contabile, Egea, Milano.
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Su questo tema le normative regionali erano eterogenee: alcune regioni includevano le attività in corso tra le rimanenze,
con denominazioni che manifestavano significati più o meno ampie della fattispecie (“degenze in corso” a Trento, “attività in
corso” in Emilia-Romagna, “prestazioni sanitarie in corso” in Abruzzo); altre le inserivano addirittura tra i ratei attivi (ad
esempio la Lombardia), quindi imputando alla competenza dell’esercizio in chiusura una quota di ricavo, invece che rinviare
alla competenza degli esercizi successivi i costi sostenuti; Toscana e Umbria dichiaravano esplicitamente l’impossibilità di
inserire tali fattispecie; altre non consideravano il tema nella propria normativa. L’inclusione delle attività in corso negli
schemi di bilancio avrebbe permesso di correlare in modo più corretto proventi e costi.
5
Era il caso di Trento che stabiliva che “la frazione di ricovero di competenza dell’esercizio [fosse valutata]
forfettariamente nella percentuale del 50% del valore complessivo, stante la difficoltà di conteggiare in maniera esatta le
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voce dallo schema di bilancio è, pertanto, riconducibile, verosimilmente, proprio alle suddette
difficoltà valutative.
Per quanto riguarda i crediti dell’attivo circolante, è prevista una suddivisione per soggetto
debitore (Stato, regione, aziende pubbliche, clienti privati, aziende controllate, collegate e
sperimentazioni gestionali, ecc.) e natura del credito (crediti di parte corrente e crediti per
conti pubblici. Sarebbe stato forse più appropriato riportare queste informazioni nella Nota
Integrativa. Inoltre, è necessario indicare gli importi dei crediti esigibili oltre l’esercizio
successivo. Si può affermare che viene quindi risolto il dubbio relativo al criterio per la
classificazione dei crediti nello Stato Patrimoniale 7: mentre il riferimento esplicito allo
schema civilistico nella struttura dello Stato Patrimoniale faceva pensare ad una scelta del
crediti e debiti entro/oltre i dodici mesi faceva pensare all’impiego del criterio finanziario,
breve termine nell’attivo circolante, senza tener conto della loro natura di crediti di
il primo criterio8.
Rispetto al codice civile, poi, le attività finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni
riportano soltanto la separazione tra partecipazioni e altri titoli; ciò è coerente con la poca
importanza di queste tipologie di investimenti nelle aziende sanitarie pubbliche. Infatti, queste
singole degenze”.
6
BIANCHI P., ANGIOLA N., (2016), Lo studio dell’economicità di un’azienda sanitaria locale, attraverso l’analisi del
bilancio di esercizio armonizzato. Il caso dell’ASL di Foggia, Milano, ANGELI.
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PUDDU, RAINERO C., (2016), La certificazione dei processi amministrativi nelle aziende sanitarie, Giappichelli
Editore.
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CANTÙ, (2015), Il bilancio delle Aziende di Servizi Sanitari. Verso un nuovo modello contabile, Egea, Milano.
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possono acquisire tali valori soltanto attraverso donazioni in quanto non possono operare nel
Infine, lo Stato Patrimoniale presenta, nella macro-classe C, i ratei e risconti attivi, mentre,
TOTALE C.
D. CONTI D’ORDINE
1) Canoni leasing ancora da pagare
2) Depositi cauzionali
3) Beni in comodato
4) Altri conti d’ordine
TOTALE D.
SCHEMA DI BILANCIO
ATTIVO
CANTÙ, (2015), Il bilancio delle Aziende di Servizi Sanitari. Verso un nuovo modello contabile, Egea, Milano.
Per i primi, è necessario distinguere i ratei dai risconti ai fini della corretta costruzione di
alcuni indici di bilancio. Per quanto concerne i conti d’ordine, a differenza di quanto previsto
dal codice civile9, essi vengono ricompresi nella struttura dello Stato Patrimoniale con la
puntualizzazione dei canoni di leasing ancora da pagare, dei depositi cauzionali e dei beni in
comodato, oltre ad una voce residuale “Altri”10. Pertanto, il loro valore risulta essere rilevante
9
L’art. 2424 prevede che i conti d’ordine siano riportati in calce al documento, ma non li considera parte integrante delle
sezioni dell’Attivo e del Passivo ed il principio contabile OIC 12 specifica in particolare che “gli importi indicati non devono
essere sommati né ai totali dell’attivo né a quelli del passivo e vanno elencati una sola volta senza esposizione della
contropartita”.
10
La versione originaria degli schemi di bilancio allegati al D.lgs. 118/2011 aveva ampliato l’elenco dei conti d’ordine,
includendo: D. IV) Garanzie prestate; D. V) Garanzie ricevute; D. VI) Beni in contenzioso; D. VII) Altri impegni assunti.
Tali integrazioni sono state successivamente eliminate con il D.M. 20/03/2013.
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ai fini della determinazione del saldo finale dell’Attivo, comportando una sovrastima di questi
ammontare”11.
Discuteremo, invece, adesso, in maniera analitica, degli elementi presenti nella sezione del
Passivo e del Patrimonio Netto nonché delle principali differenze rispetto allo schema
civilistico12
SCHEMA DI BILANCIO
PASSIVO
A. PATRIMONIO NETTO
I. Fondo di dotazione
II. Finanziamenti per investimenti
1) Finanziamenti per beni di prima dotazione
2) Finanziamenti da Stato per investimenti
TOTALE A.
CANTÙ, (2015), Il bilancio delle Aziende di Servizi Sanitari. Verso un nuovo modello contabile, Egea, Milano.
delle aziende sanitarie (Tabella 4). La prima voce è il “Fondo di Dotazione” che costituisce il
valore degli apporti affidati dalla regione di appartenenza alle aziende sanitarie, durante la
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PUDDU, RAINERO, (2016), La certificazione dei processi amministrativi nelle aziende sanitarie, Giappichelli
Editore.
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CANTÙ, (2015), Il bilancio delle Aziende di Servizi Sanitari. Verso un nuovo modello contabile, Egea, Milano.
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fase di costituzione13 e, pertanto, potrebbe essere assimilato al “capitale sociale” conferito dai
soci durante la fase di costituzione di una società 14. Tuttavia, a differenza di quest’ultimo,
l’apporto del fondo dotazione “si ricomprende e si esaurisce nella complessiva funzione
strumentale dei mezzi provveduti alla soddisfazione dei bisogni dei destinatari dell’azione
dotazione nel corso del tempo. È necessario però sottolineare che “il mancato mantenimento
dell’integrità del fondo di dotazione, e più ampiamente del capitale di funzionamento, non
La seconda voce del Patrimonio Netto è costituita dai “Finanziamenti per investimenti”,
corrispondenti ai contributi in conto capitale ricevuti dallo Stato, dalle regioni e da altri
soggetti pubblici17, che non devono essere restituiti. In questa classe viene ricompresa anche
riferimento alla particolare modalità individuata nella casistica per soddisfare la disposizione
prevista dal D.lgs. 118/2011 (art. 29) secondo cui “i cespiti acquistati utilizzando contributi in
conto esercizio, indipendentemente dal loro valore, devono essere interamente ammortizzati
nell’esercizio di acquisizione”18.
13
Dal valore del fondo di dotazione sono esclusi i beni di prima dotazione, sottoposti ad ammortamento, la cui
contropartita è riportata nella successiva voce di Patrimonio Netto “A.II.1) Finanziamenti per beni di prima dotazione”.
14
La similitudine riguarda l’istituzione non ex-novo di un’impresa, ma sulla base di una o più imprese preesistenti “i cui
capitali vengano a costituire, con i rapporti di complementarietà economica che già avevano nell’esercizio per il quale
erano destinati, la compagine del nuovo capitale”.
15
RIZZO (2018), Aziende sanitarie pubbliche e performance economico-finanziaria. Dalle sintesi contabili alla
valutazione degli equilibri di bilancio, Giappichelli Editore.
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ARDUINI, LUZZI, (2016), Economia e gestione delle aziende sanitarie, Milano, ANGELI.
17
Il D.lgs. 118/2011 stabilisce che i contributi in conto capitale, impiegati per l’acquisizione di cespiti ammortizzabili
vengano successivamente stornati a proventi con un criterio sistematico, commisurato all’ammortamento dei cespiti cui si
riferiscono, producendo la “sterilizzazione” dell’ammortamento stesso. Il medesimo meccanismo si applica per i beni di
prima dotazione utilizzando la sopracitata voce di Patrimonio Netto “Finanziamenti per beni di prima dotazione”, inclusa tra i
finanziamenti per investimenti.
18
La casistica sulle sterilizzazioni emanata successivamente al D.lgs. 118/2011, ha delineato un meccanismo in base al
quale, pur garantendo il rispetto dell’ammortamento integrale nell’esercizio di acquisizione, la quota di contributo utilizzata
viene stornata da conto esercizio a conto capitale attraverso apposite voci di storno di ricavo (“rettifica contributi c/esercizio
per destinazione ad investimenti”) e di Patrimonio Netto (“finanziamenti per investimenti dai contributi in conto esercizio”).
9
La terza classe è costituita dalle “Riserve da donazioni e lasciti vincolati ad investimenti”19,
la cui presenza nel Patrimonio Netto è dovuta al fatto che sono equiparabili ai contributi in
conto capitale, dal momento che hanno uno scopo preciso e non è prevista una futura
La quarta classe è rappresentata dalla voce “Altre riserve”20 mentre la quinta è dedicata ai
“Contributi per ripiano perdite”. Questa voce è movimentata quando viene emesso un
regione e, quando viene incassato il contributo, viene stornata per coprire le perdite portate a
nuovo.
La macro-classe B “Fondi per rischi ed oneri” è molto più articolata rispetto allo schema
del codice civile (Tabella 5)21. Infatti, essa ricomprende, oltre alla voce “Fondo per imposte,
anche differite”, anche le seguenti voci: “Fondi per rischi”, “Fondi da distribuire”22, “Quota
una determinata voce per gli accantonami ai fondi rischi è in linea con le disposizioni del
commentare e spiegare le ragioni degli accantonamenti ai singoli fondi e dei relativi utilizzi, e
inoltre prevede che la loro iscrizione in bilancio sia preceduta dal consenso del Collegio
accantonamenti per “fondi spese” che saranno resi disponibili negli esercizi successivi,
19
Anche nel caso di lasciti e donazioni vincolati all’acquisto di immobilizzazioni si applica il meccanismo della
“sterilizzazione degli ammortamenti”.
20
La versione degli schemi di bilancio allegata al D.lgs. 118/2011 includeva anche un’altra voce riferita alle “Riserve di
rivalutazione”. Tale aggiunta è stata successivamente eliminata con il D.M. 20/03/2013.
21
CANTÙ, (2015), Il bilancio delle Aziende di Servizi Sanitari. Verso un nuovo modello contabile, Egea, Milano.
22
Questa voce viene movimentata solo dalla GSA.
10
quando ci sarà l’effettivo impiego dei contributi finalizzati a determinati obiettivi di Piano
debito maturato nei riguardi dei medici convenzionati SUMAI (Sindacato Unitario
Per quanto concerne i debiti (macro-classe D), la loro qualificazione rispecchia le tipologie
di creditori delle aziende sanitarie pubbliche (Tabella 6). Come per i crediti, la suddivisione è
molto dettagliata e poteva essere inserita nella Nota Integrativa. Importante è, invece,
l’obbligo di indicare gli importi dei debiti da pagare oltre l’esercizio successivo per
23
La presenza di contributi di parte corrente vincolati non utilizzati dovrebbe configurare dei risconti passivi, ma l’art.
29. lettera e) del D.lgs. 118/2011 introduce un trattamento specifico, basato sulla creazione di fondi spese, per agevolare le
quadrature con i dati di trasferimento dei livelli istituzionali superiori.
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CANTÙ (2015), Il bilancio delle Aziende di Servizi Sanitari. Verso un nuovo modello contabile, Egea, Milano.
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RIZZO, (2018), Aziende sanitarie pubbliche e performance economico-finanziaria. Dalle sintesi contabili alla
valutazione degli equilibri di bilancio, Giappichelli Editore.
11
Le ultime due macro-classi, “E - Ratei e Risconti Passivi” e “F - Conti d’ordine” (Tabella
6) vale quanto già detto per le loro analoghe voci presenti nell’Attivo.
PASSIVO
SCHEMA DI BILANCIO
D. DEBITI (con separata indicazione, per ciascuna voce, degli importi esigibili oltre l’esercizio)
1) Mutui passivi
2) Debiti v/Stato
3) Debiti v/Regione o Provincia Autonoma
4) Debiti v/Comuni
5) Debiti v/aziende sanitarie pubbliche
a) Debiti v/aziende sanitarie pubbliche della Regione per spesa corrente mobilità
b) Debiti v/aziende sanitarie pubbliche della Regione per finanziamento sanitario aggiuntivo corrente L.E.A
c) Debiti v/aziende sanitarie pubbliche della Regione per finanziamento sanitario aggiuntivo corrente extra
L.E.A
d) Debiti v/aziende sanitarie pubbliche della Regione per altre prestazioni
e) Debiti v/aziende sanitarie pubbliche della Regione per versamenti a patrimonio netto
f) Debiti v/aziende sanitarie pubbliche fuori Regione
6) Debiti v/società partecipate e/o enti dipendenti della Regione
7) Debiti v/fornitori
8) Debiti v/Istituto tesoriere
9) Debiti tributari
10) Debiti v/istituti previdenziali, assistenziali e sicurezza sociale
11) Debiti v/altri finanziatori
12) Debiti v/altri
TOTALE D.
F. CONTI D’ORDINE
1) Canoni di leasing ancora da pagare
2) Depositi cauzionali
3) Beni in comodato
4) Altri conti d’ordine
TOTALE F.
CANTÙ, (2015), Il bilancio delle Aziende di Servizi Sanitari. Verso un nuovo modello contabile, Egea, Milano
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Il Conto Economico presenta una forma scalare e un elenco progressivo degli elementi
rappresentare la formazione del risultato d’esercizio attraverso una serie di risultati parziali e
di capire quale impatto abbiano avuto sullo stesso le varie classi di fatti aziendali.
sovrapponibilità tra le macro-classi dello schema per le aziende sanitarie e quelle previste dal
La prima macro-classe è il “Valore della produzione” che, ai sensi del D.lgs. 118/2011,
comprende, come prima voce, i “Contributi in conto esercizio”, i quali costituiscono le risorse
che i soggetti pubblici mettono a disposizione delle aziende per soddisfare i fabbisogni
Più precisamente, nel caso delle Aziende Sanitarie Locali, essi comprendono
principalmente i contributi regionali assegnati sulla base della quota capitaria pesata. Per le
Aziende Ospedaliere e degli altri erogatori pubblici questi contributi dovrebbero viceversa
fare riferimento soprattutto ai c.d. “finanziamenti per funzioni o per progetti”28. Rispetto alla
Regionale (FSR) e quelli extra-fondo (per extra-LEA o per la copertura dei disavanzi) ha un
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RIZZO, (2018), Aziende sanitarie pubbliche e performance economico-finanziaria. Dalle sintesi contabili alla
valutazione degli equilibri di bilancio, Giappichelli Editore.
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CANTÙ, (2015), Il bilancio delle Aziende di Servizi Sanitari. Verso un nuovo modello contabile, Egea, Milano.
28
Tale tipologia di finanziamenti si giustifica per: (i) la rilevanza della funzione svolta, in alcuni casi sovra zonale o
regionale o nazionale (es. banca dei tessuti); (ii) la necessità di remunerare una data funzione indipendentemente dall’attività
svolta (es. Pronto Soccorso, Dipartimento di Emergenza/Urgenza); (iii) la presenza di tariffe non sufficientemente
commisurate ai costi (es. centro trapianti); (iv) scelte regionali di favorire l’innovazione, lo sviluppo o il consolidamento di
specifici progetti, servizi, forme di assistenza.
13
sanitaria mediante il finanziamento cui contribuisce ordinariamente lo Stato, rispetto alla parte
Produzione”
SCHEMA DI BILANCIO
costituito dall’introduzione di una voce esclusiva per determinare i trasferimenti ricevuti per
la ricerca condotta dalle aziende. Si evidenzia, poi, che i termini adottati e il livello di
29
BIANCHI, ANGIOLA, (2016), Lo studio dell’economicità di un’azienda sanitaria locale, attraverso l’analisi del
bilancio di esercizio armonizzato. Il caso dell’ASL di Foggia, Milano, ANGELI.
14
dettaglio richiesto rivelano, in maniera evidente, l’intento di impiegare questa articolazione
dei contributi in conto esercizio principalmente per il consolidamento dei dati e la susseguente
verifica delle quadrature con le delibere di riparto e con quanto stabilito ai tavoli
ministeriali30. Non è, invece, necessaria la distinzione dei vari criteri di assegnazione dei
contributi (quota capitaria, finanziamenti per funzioni e progetti, finanziamenti per riequilibri,
ecc.), che avrebbero mostrato il peso relativo dei vari canali e meccanismi di finanziamento.
Utilizzo fondi per quote inutilizzate contributi vincolati di esercizi precedenti” concernono
due ipotesi che il D.lgs. 118/2011 ha disciplinato derogando quanto previsto dalla normativa
ricavi che derivano da attività tariffate, erogate in regime di Servizio Sanitario Nazionale,
dalle Aziende Ospedaliere e i ricavi per le stesse prestazioni erogate a non residenti per le
Aziende Sanitarie Locali (c.d. “mobilità attiva”), oppure quelli derivanti da attività
intramoenia32. Questa è un’innovazione molto importante visto che, nello schema precedente,
questi proventi convergevano nella voce generica “Proventi e ricavi diversi”, che adesso è
stata distinta individuando una voce residuale “Altri ricavi e proventi”. Soprattutto per le
pertanto, appropriato che sia ben evidenziata perché elemento fondamentale per l’equilibrio
economico dell’azienda. Per quanto riguarda l’intramoenia, invece, evidenziare questa voce
capacità di attrarre pazienti solventi, e, mediante il confronto con i costi della libera
una specie di corrispettivo per le prestazioni erogate, ma sono opportunamente separate dalle
altre forme di prestazioni per controllare l’andamento economico di queste voci all’interno
La nuova struttura di Conto Economico introdotta dal D.lgs. 118/2011 ha tenuto la voce
“Concorsi, recuperi e rimborsi”, anche se sarebbe più corretto se queste poste andrebbero a
L’inclusione di questa voce specifica risolve una vecchia critica agli schemi di bilancio delle
ammortamenti”) tra i costi capitalizzati. Il legislatore ha scelto, con il nuovo schema, di darne
evidenza autonoma33.
L’ottava voce “Incrementi delle immobilizzazioni per lavori interni” fa riferimento ai costi
Per quanto riguarda la macro-classe B “Costi della produzione”, essa dovrebbe esprimere i
consumi aziendali, “intesi come il valore economico dei fattori produttivi non durevoli e
durevoli impiegati nel processo produttivo e della remunerazione del lavoro dei dipendenti”35.
include tutte le variazioni, positive o negative, dei flussi finanziari avvenute durante
l’esercizio.
33
RIZZO., (2018), Aziende sanitarie pubbliche e performance economico-finanziaria. Dalle sintesi contabili alla
valutazione degli equilibri di bilancio, Giappichelli Editore.
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PUDDU, RAINERO, (2016), La certificazione dei processi amministrativi nelle aziende sanitarie, Giappichelli
Editore.
35
BIANCHI, ANGIOLA (2016), Lo studio dell’economicità di un’azienda sanitaria locale, attraverso l’analisi del
bilancio di esercizio armonizzato. Il caso dell’ASL di Foggia, Milano, Franco Angeli.
16
È diventato obbligatorio dall’esercizio del 2016.
dell’impresa
Area degli Investimenti che include impieghi e fonti derivanti dagli investimenti o
disinvestimenti di un’impresa;
aumenta la capacità della stessa di coprire gli investimenti durevoli con il capitale di rischio37.
36
MAGLIO, Corso di Ragioneria
37
Ibidem.
38
ARIANO, L’analisi di bilancio come forma di controllo interno, in Azienditalia, n. 5, 2019.
17
l’adempimento degli impegni a breve tempestivamente, non è possibile esprimere sempre un
Infatti, un elevato valore dell’attivo a breve non è un fatto positivo perché occorre valutare
valore del capitale circolante netto operativo evidenzia come la gestione caratteristica assorbe
liquidità riducendo la capacità dell’impresa di far fronte agli impegni a breve. Quest’ultimo
aspetto è dovuto soprattutto agli elevati tempi di dilazione concessi ai clienti che potrebbero
L’equilibrio economico è la capacità che ha ogni impresa di garantire, con propria forza,
un’adeguata remunerazione dei fattori produttivi. La redditività del capitale investito deve
39
ANTONELLI D’ALESSIO DELL’ATTI, Analisi di bilancio e Basilea 2, indici, rating di settore e valutazioni, Ipsoa,
2018.
40
GIUNTA, “Il Bilancio letto per aree di gestione”, in Amministrazione e finanza, n. 20, 2018.
18