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Spolaore Riccardo 2^anno Ingegneria Aerospaziale

Fundamentals of Astronomy and Astrophysics


Prof. Malavolta Luca, Lazzarin Monica
Testo di riferimento: slide

Sommario
00 - Introduzione Storica .............................................................................................................................2
01 - Astronomia Sferica ................................................................................................................................3
Trigonometria Sferica .................................................................................................................................. 3
Sistemi di Coordinate................................................................................................................................... 4
Coordinate Geografiche ........................................................................................................................... 4
Coordinate orizzontali ............................................................................................................................. 4
Coordinate equatoriali ............................................................................................................................. 5
Coordinate eclittiche ................................................................................................................................ 5
Coordinate galattiche ............................................................................................................................... 5
Movimenti nel cielo ..................................................................................................................................... 5
Concetti base ............................................................................................................................................ 5
Il moto del Sole nel Cielo......................................................................................................................... 6
Perturbazioni delle coordinate ................................................................................................................ 6
Posizioni stellari in un catalogo .............................................................................................................. 6
Distanza delle stelle ................................................................................................................................. 7
02 - Trasformazione di coordinate ..............................................................................................................7
Da Equatoriali a Eclittiche .......................................................................................................................... 8
Da Orizzontali a Equatoriali ....................................................................................................................... 8
Il tempo Siderale e Sinodico ........................................................................................................................ 8
Astri nascenti e tramontanti ........................................................................................................................ 8
Velocità Angolare e Azimutale .................................................................................................................... 9
03 - Telescopi ..............................................................................................................................................9
04 - Perturbazione delle coordinate........................................................................................................... 10
Parallasse delle stelle ................................................................................................................................. 10
Missione Gaia ............................................................................................................................................. 11
05 - Movimenti della Terra ........................................................................................................................ 11
La precessione dell'equinozio ................................................................................................................... 12
Nutazione ................................................................................................................................................... 13
I movimenti del piano dell'eclittica .......................................................................................................... 13
06 - Misurazione del tempo ....................................................................................................................... 13
Uso del sole per la misurazione del tempo .............................................................................................. 13
Il tempo universale UT .............................................................................................................................. 14
Il Tempo Atomico Internazionale TAI .................................................................................................... 15
I calendari .............................................................................................. Errore. Il segnalibro non è definito.
Stagioni .................................................................................................. Errore. Il segnalibro non è definito.
07 - Meccanismi di Radiazione ................................................................ Errore. Il segnalibro non è definito.
Teoria Quantistica della Luce .............................................................. Errore. Il segnalibro non è definito.
La struttura dell’Atomo......................................................................... Errore. Il segnalibro non è definito.
Transizione tra livelli di energia........................................................... Errore. Il segnalibro non è definito.
Spettri di emissione e assorbimento .................................................... Errore. Il segnalibro non è definito.
Legge di Plank ...................................................................................... Errore. Il segnalibro non è definito.
08 - Fotometria ......................................................................................... Errore. Il segnalibro non è definito.
Flusso, Luminosità e Magnitudine ...................................................... Errore. Il segnalibro non è definito.
Sistemi di magnitudo ............................................................................ Errore. Il segnalibro non è definito.
Altri concetti di fotometria ................................................................... Errore. Il segnalibro non è definito.
09 - Spettroscopia ..................................................................................... Errore. Il segnalibro non è definito.
Strumenti e Oggetti Spettroscopici...................................................... Errore. Il segnalibro non è definito.
Analisi dello Spettro .............................................................................. Errore. Il segnalibro non è definito.
Classificazione spettroscopica Stellare ................................................ Errore. Il segnalibro non è definito.
++++++++++ FINE ARGOMENTI 1°PARZIALE ++++++++++... Errore. Il segnalibro non è definito.

00 - Introduzione Storica
Anassagora (Anaxagoras) (V secolo b.C.) applicò per la prima volta nella storia la trigonometria
all'astronomia e dedusse che “poiché la Terra è piatta, il Sole deve essere grande quanto il Peloponneso”.
Dichiarando il Sole così grande egli venne bandito da Atene per eresia. Egli disse anche che la Luna aveva
montagne e che essa era inabitata.

Aristarco di Samo (Aristarchus of Samos) (III secolo b.C.) usò l’eclisse lunare per capire che la terra
è sferica e stimò il diametro della luna circa 0,32-0,40 volte il diametro terrestre (mentre in verità il
diametro terrestre è 6378 km mentre quello lunare è 1737 quindi c’è un rapporto dello 0,27).
Egli provò a stimare anche la distanza del Sole dalla Terra mediante quadratura di fase con la luna. Trovò
che la distanza Terra-Sole era di 18-20 volte più grande di quella Terra-Luna ed inoltre stimò la grandezza
del sole come 18-20 volte più grande della luna. Oggi sappiamo che la distanza Terra-Sole è 60,32 volte
la distanza Terra-Luna.

Eratostene (Eratosthenes) (III secolo b.C.), un libraio di Alessandria, ottenne una buona stima della
circonferenza terrestre ossia 44.000 Km (contro i 40.075 reali) misurando l’angolo dell’ombra
dell’obelisco in Alessandria il 21 Giugno ossia il giorno del Solstizio d’estate quando il sole è
perpendicolare a Siene (Syene). Egli misurò l’angolo con una precisione superiore del 2% rispetto
Aristarchus.

Posidonio (Posidonius) (I secolo b.C.) usando lo stesso metodo ha misurato la differenza in altezza tra
la stella di Canapus nella meridiana a Rodi (Rodhes) e ad Alessandria.
Nel 1650 il belga Godefroy Wendelin con un piccolo telescopio, ottenne una misura più precisa (ma
ancora incorretta) usando il metodo di Aristarchus. Stimò la distanza del 60% corretta rispetto il valore
che noi conosciamo oggi. Il metodo era corretto ma difficile da applicare.
Nel 1672 Gian Domenico Cassini e Jean Richer misurarono la parallasse di Marte e ricavarono il
valore del semiasse maggiore dell’orbita a. Usando la terza legge di Keplero determinarono il valore di
che è la forma rude della stessa legge tra la Terra e Marte: = .
( )
In questo modo misurarono una distanza di 142 milioni di chilometri.
Oleg Roemer, un loro collaboratore, osservò le lune di Giove e misurò un parametro fondamentale
cercato senza successo da Galileo, ossia la velocità della luce.

01 - Astronomia Sferica
Trigonometria Sferica
Radianti: 0 < α < 2π Gradi decimali: 0 < β < 360° Conversione: β = α * (π/180)
Ore: 0 < h < 24; 1 ora = 60 minuti, 1 minuto = 60 secondi.
Conversione gradi-ore: h = int(β) / 15; m = int(d - int(h)) * 60; s = int(m) * 60.

Un piano passante per il centro della sfera (C) la


divide in due emisferi, tale piano è chiamato Grande
cerchio.
I due punti agli estremi della sfera sono chiamati poli
(P nord e P’ sud).
L’intersezione tra qualsiasi altro piano e la sfera è
chiamato Piccolo cerchio.

N.B: 1 minuto ≠ 1 minuto d’arco

Concetto dei minuti d’arco:


Ci sono 60 minuti in un arco di un grado; vengono contrassegnati come 60' chiamati anche Primi.
Nel cielo, con un orizzonte senza ostruzioni (per esempio l'oceano), si possono vedere circa 180 gradi di
cielo alla volta, cioè 10.800 minuti d'arco, e ci sono 90 gradi tra il vero orizzonte e lo zenit.

Triangolo Sferico: tre punti della sfera connessi dai grandi cerchi. L’angolo ‘c’ è chiamato “Angolo
Centrale” ed è misurato in gradi o più spesso in radianti. La lunghezza dell’arco AB è uguale a ∗
dove ‘r’ è il raggio della sfera.
Alcune proprietà geometriche:
 La somma degli angoli interni ad un triangolo è sempre 180°.
 L’eccesso sferico (spherical excess) è definito come: = + + − 180°
 L’Area del triangolo sferico è: # = ∗
 L’Area della sfera è: $ = 4&

Ipotizzando che il raggio sia 1 il sistema di coordinate è definito da:


 La direzione della perpendicolare ad un piano passante per il centro della sfera.
 La direzione di un asse sul piano.
Tramite coordinate stabilite, un dato punto P è identificato univocamente da due angoli.
Sistemi di Coordinate
Coordinate Geografiche
Piano di riferimento: si prende il piano equatoriale, perpendicolare all'asse di rotazione della Terra.
Meridiani: semicerchi che vanno da polo a polo (verticali).
Paralleli: cerchi paralleli all’equatore (orizzontali).
N.B: i primi sono semicerchi mentre i secondi sono cerchi.
 Longitudine λ: Est → positivo; Ovest → negativo. Il suo valore è: -180° < λ < 180°
 Latitudine φ: Nord → positivo; Sud → negativo. Il suo valore è: -90° < φ < 90°

Essendo che la terra ruota su sé stessa attorno al proprio asse, la sua forma non è perfettamente sferica
ma è più piatta, essa è un ellissoide. Alcuni valori scoperti sono i seguenti:
 Raggio equatoriale, = 6 378 137 -,
 Raggio polare, . = 6 356 752,3142 -,
 Appiattimento, 2 = (a − b)/a = 1/298.25722210

Sistema di coordinate geodetiche: usa come riferimento la normale (filo a piombo) del piano tangente
alla superficie dell'ellissoide. Per questa ragiona Latitudine e Longitudine geodetiche sono diverse dai
loro rispettivi valori geografici:
 Longitudine geodetica λ: uguale alla longitudine geocentrica.
 Latitudine geodetica φ: il filo a piombo non punta al centro della Terra, φ > φc.
N.B: le coordinate di oggetti astronomici si riferiscono al centro della Terra!

Siamo arrivati quindi a dire che la Terra è un Geoide che è approssimativamente un ellissoide di
rotazione. Ad ogni modo esiste un modello preciso di localizzazione, ossia il GPS.
GPS è un acronimo di “Geographic position System” e tutti noi sappiamo come funziona.
Esiste un altro modello chiamato WGS (World Geodetic Systems), esso è composto da:
 Sistema di coordinate standard: origine locata al centro della massa terrestre con un errore
inferiore di 2cm e con una longitudine 0 definita dal meridiano di riferimento (Greenwich)
situato alla latitudine dell’osservatorio Reale (Inghilterra).
 Riferimento sferoidale standard (rispetto la superficie): ciò che è stato discusso prima.
 Una superficie equipotenziale gravitazionale: chiamato anche “Geoide” definisce il livello del
mare nominale.

Coordinate orizzontali
Usa come riferimento il piano tangente alla superficie terrestre passante per l'osservatore.
Orizzonte Astronomico: intersezione tra piano di riferimento e la sfera celeste.
Zenith e Nadir: poli corrispondenti all'orizzonte Zenith → nord, Nadir → sud.
Verticale: qualsiasi cerchio massimo che passa per lo Zenit.
Meridiano locale: verticale passante per il Nord.
Coordinate:
Azimut: misurato in senso orario sia da Nord che da Sud
0° < A < 360° o -180° < A < 180°
Altitudine o Elevazione: misurata dall'orizzonte lungo la verticale
-90° < a < 90° (< 0°: sotto l'orizzonte)
Angolo zenitale (o distanza): z = 90° - a
Massa d'aria: “quantità d'aria attraverso la quale si sta guardando”, X = sec (z) in approssimazione
piano-parallelo.
Coordinate equatoriali
Usa come riferimento il piano perpendicolare all'asse di rotazione della Terra e passante per il suo centro
(cioè il suo geo centro).
Equatore della sfera celeste: proiezione dell'Equatore nella sfera celeste.
Poli celesti nord e sud.
Coordinate:
Declinazione – Declination (dec): separazione angolare dall’ equatore, -90° (sud) < δ < 90° (nord)
Ascensione retta – Right Ascension (RA): Distanza dell’obbiettivo dal punto primaverile lungo
l'equatore misurata in senso antiorario dal punto primaverile (Vernal Point),
0 < α < 360° o 24h.
Il punto primaverile non è altro che l'intersezione tra l'equatore e l'eclittica.
L'Eclittica è il percorso del Sole nel cielo, cioè la proiezione del piano orbitale della Terra.
[Il Sole attraversa il punto di primavera durante l'equinozio di primavera (in marzo)]

Coordinate eclittiche
Usa come riferimento l’eclittica (il piano orbitale della terra).
Il punto primaverile è la direzione dell'asse zero.
La normale al piano orbitale identifica i poli celesti.
Coordinate:
Latitudine eclittica (β): distanza angolare dall'eclittica
-90° < β < 90°
Longitudine eclittica (λ): misurata in senso antiorario dal punto primaverile
0< λ < 360°
L'angolo tra equatore celeste e l'eclittica è chiamato obliquità dell'eclittica, ε = 23° 26′; e non è
altro che l’inclinazione dell'asse di rotazione terrestre.

Coordinate galattiche
Come riferimento prendono il piano
della Via Lattea ed il sistema di
riferimento è centrato sul Sole.
Coordinate:
Latitudine galattica (b): distanza
angolare dal piano galattico
-90° < b < 90°
Longitudine galattica (l): misurata
in senso antiorario dal centro
galattico
0< l < 360°
Il centro galattico è stimato come:
α = 17h 45.7’, δ = −29° 00'

Movimenti nel cielo


Concetti base
L'altitudine del Polo Nord Celeste dipende dalla latitudine geografica dell'osservatore. Per individuare
meglio questi movimenti fissiamo alcune idee:
 Le stelle si muovono parallelamente all'equatore celeste.
 Una stella culmina (raggiunge la massima altitudine) quando si attraversa il meridiano (sul lato
sud).
 Se la declinazione della stella è maggiore dell’angolo zenitale del polo nord, la stella è sempre
visibile (stella circumpolare).

Il moto del Sole nel Cielo


Durante l'anno il Sole si muove sull'eclittica durante la rotazione attorno all'asse di rotazione terrestre.
Ciò comporta che esso stia sotto o sopra all'equatore a seconda della stagione.
Ogni giorno il sole sale e tramonta in una direzione diversa e in un momento diverso, a seconda della
stagione.

Perturbazioni delle coordinate


Le principali perturbazioni delle coordinate sono 4 e sono elencate di seguito:
 Aberrazione (Aberration): la velocità finita della luce provoca uno spostamento dell’oggetto
nella direzione del movimento dell'osservatore. Il massimo valore possibile dell'aberrazione
dovuto al moto orbitale della Terra (v/c dove ‘c’ è la velocità della luce) chiamata costante di
aberrazione, è 21''. La formula per il calcolo dell’aberrazione è la seguente:
a = x/l = (v/c) sin θ
 Rifrazione (Refraction): la luce viene rifratta durante il passaggio attraverso l'atmosfera
terrestre. L'indice di rifrazione dipende dalla temperatura e pressione dell'aria. Entrambi
diminuiscono man mano che ci si sposta dalla terra a strati esterni dell'atmosfera. All'orizzonte
l'effetto è di 34'', simile al diametro del Sole. Allo zenit è zero tranne che per gli effetti di
turbolenza.
 Precessione dell'asse terrestre a causa della Luna e del Sole che “tirano” l’oblate (schiacciamento
ai poli) della Terra. Esiste anche la precessione del piano orbitale della Luna, è chiamata
Nutazione ed è causata dall'orbita della Luna essendo inclinata rispetto all'eclittica.
 Parallasse (Parallax): variazione della posizione di un oggetto rispetto ad altri oggetti sullo
sfondo quando osservato da punti diversi. La linea di base determina l'ampiezza della parallasse.
Esistono però due tipi specifici di parallasse:
o Parallasse diurna: causata dal cambio di direzione dovuto alla rotazione
giornaliera della Terra. Dipende dalla latitudine di l'osservatore. Per i corpi del
sistema solare, la linea di base standard è il raggio equatoriale della Terra (6378
chilometri).
o Parallasse annuale: la linea di base è l'orbita della Terra. L’angolo di parallasse è
l'angolo sotteso dal raggio dell'orbita terrestre chiamata unità astronomica
(Astronomical Unit au).

Posizioni stellari in un catalogo


Le posizioni stellari sono salvate in una banca dati (catalogo) per poter costruire una sorta di mappa
stellare. Per poter creare tale mappa è necessario che ognuno faccia la sua parte in ordine:
1. Gli astronomi forniranno solo le coordinate all’epoca di riferimento e moti propri o “Proper
Motions” (velocità della stella in cielo) per calcolare la loro posizione nella posizione effettiva.
2. È compito degli ingegneri studiare il luogo apparente (Apparent place) che si ottiene correggendo
la posizione effettiva fornita dagli astronomi per precessione, nutazione, parallasse e aberrazione.
3. Essendo che l'aberrazione e la rifrazione diurne dipendono dalla posizione dell'osservatore, esse
devono essere calcolate localmente. Perciò altri ingegneri studieranno la posizione del corpo dalla
loro posizione e mettendo insieme tutte i calcoli ottenuti da vari posti e dunque da vai ingegneri,
il corpo sarà pronto ad essere inserito nel catalogo. [esempio: http://simbad.u-
strasbg.fr/simbad/]
Distanza delle stelle
L’unico modo per misurare la distanza di una stella è tramite la “Parallasse Trigonometrica”
(Trigonometric Parallax π). Si definisce Parsec (pc): la parallasse di un secondo d'arco: 1 pc ≈ 3.086 x
10e16 m ≈ 3.26 anni luce.
La stella più vicina a noi è Proxima Centauri che si trova a 1,31 pc (π = 0,762 '' )
Alpha Centauri ha una distanza di 1,34 pz. (π = 0,747 '' )
Ci sono meno di 50 stelle in 15 pc (π = 0.067 '' )!!!
N.B: la misura ufficiale per le distanze astronomiche è il Parsec, gli astronomi usano anche l’anno luce
solo per sensibilizzare la gente ad una comprensione più diretta.

Misurare le distanze è estremamente difficile, per questo sono stati progettati dei satelliti in grado di
calcolare la distanza delle stelle in modo da poterle catalogare:
Hipparcos: satellite per la raccolta di parallasse ad alta precisione in orbita geosincrona. Linea di base ≈
Raggio terrestre. Questo satellite ha catalogato circa 120 000 stelle con precisione di 1 mas.
Il satellite Tycho invece ne ha catalogate circa 1 milione con una precisione di 20-30 mas.
Gaia: è un interferometro astrometrico globale per l'astrofisica. Orbita di Lissajous attorno al punto
lagrangiano L2. Fornisce distanze e movimenti propri di oltre 1,3 miliardi di stelle, con una precisione di
0,04 mas, senza precedenti. Lanciata nel 2013, la sua missione è stata prolungata fino al 2022. È composto
di due specchi ultra stabili di Carbonio di silicio (Sic) e ha una risoluzione di 937.8 Mega pixel.

02 - Trasformazione di coordinate
Le coordinate (:; , :< , := ) di un punto P nel sistema ortogonale cartesiano >?@ possono essere
trasformata nelle coordinate (2; , 2< , 2= ) di un altro sistema cartesiano ortogonale ABC attraverso una
rotazione rigida se i due sistemi di coordinate condividono l'origine O:

(equazioni NON richieste all’esame)


Esprimiamo la posizione del punto = (:; , :< , := ) utilizzando il sistema di coordinate polari ( , D, E)
Il sistema ruotato (sempre intorno a O) è identificato dalle coordinate ( , D, E).
La rotazione è indipendente da “r”, quindi vale per una sfera unitaria. La rotazione inversa si ottiene
cambiando il ruolo di (:; , :< , := ) e (2; , 2< , 2= ) prestando attenzione nel mantenere il verso positivo degli
angoli. Ciò implica che la matrice della rotazione inversa è la trasposta di R.
In generale, ogni rotazione può essere considerata come il risultato di tre diverse rotazioni successive.
Da Equatoriali a Eclittiche
Coordinate Equatoriali (F, G) ed eclittiche (D, E) condividono la stessa origine e l'asse x. È sufficiente
una sola rotazione pari all'obliquità dell'eclittica attorno all'asse x per cambiare da un tipo di coordinate
ad un altro:

Più precisamente:
 Da equatoriali ad eclittiche:

 Da eclittiche a equatoriali:

Da Orizzontali a Equatoriali
Coordinate Equatoriali (F, G) e Orizzontali ( , ℎ) hanno in comune l'asse Est-Ovest tra i due piani di
riferimento, sebbene abbiano diversi assi di riferimento su tali piani. Per effettuare questa trasformazione
di coordinate è necessario definire il termine di Angolo Orario (Hour Angle-HA), ossia la distanza di
una stella dal meridiano locale lungo l’equatore, misurata in senso orario.
Usando HA, i due sistemi hanno il loro piano “yz” in comune:
 Da equatoriali a orizzontali: Rotazione in direzione Ovest ( , ℎ) → (I , G)
 Da orizzontali a equatoriali: Rotazione in direzione Est (I , G) → ( , ℎ)

Il tempo Siderale e Sinodico


Ora che conosciamo i termini Ascensione retta (α) e Angolo Orario (HA) di una stella possiamo definire
il tempo siderale (ST o Θ) come: JK = LM + N → O = P + N. (ST sta per “siderial time”)
N.B: Una stella che attraversa il meridiano ha ℎ = 0 e F = Q → ℎ < 0 prima di attraversare il meridiano.
C’è da fare una distinzione:
 Giorno siderale: tempo tra due passaggi consecutivi di una stella di riferimento attraverso il
meridiano.
 Giorno sinodico: tempo tra due passaggi consecutivi del Sole attraverso il meridiano.
N.B: il tempo siderale è più veloce del tempo sinodico (o solare)!!
Infatti il sole e Betelgeuse sono allineati sul Meridiano locale. Dopo una settimana, Betelgeuse ha già
transito il Meridiano locale quando il Sole lo sta attraversando.

Astri nascenti e tramontanti


(Rising and Setting stars) Date le coordinate equatoriali (F, G) di una stella e il Tempo Siderale appena
definito, si ottiene
I = ST – F
La visibilità è data dalla terza relazione: sin ℎ = cos G cos I cos V + sin G sinV
 Limite di visibilità: h = 0 → sin = 0, cos ℎ = 1
 Angolo orario di salita e calata: cosI = −tan G tanV
 Azimut o salita/tramonta: cos = −sin G /cos V
Solo le stelle equatoriali (G = 0) sorgono e tramontano esattamente ad Est e Ovest, rispettivamente:
 Nell'emisfero nord (W > X), una stella con dato è
o Circumpolare se: G ≥ 90° − V
o Stella calante (occidua)se: −(90° − V) ≤ G < 90° − V
o Mai osservabile se: G < −(90° − V)
 Nell'emisfero sud (W < X), una stella con dato è
o Circumpolare se: G ≤ −90° − V
o Stella calante (occidua) se: −90° − V < G ≤ 90° + V
o Mai osservabile se: G > 90° + V
Da quanto appena detto si evince che un osservatore all’equatore (W > X) non vede stelle circumpolari.
La relazione sopra è l'opposto del cast NE già visto. I rapporti di altitudine sono gli stessi.

Velocità Angolare e Azimutale


È utile derivare le velocità angolari utilizzando il Tempo Siderale come variabile temporale trascurando
(per semplicità) tutti gli effetti che causano perturbazioni delle coordinate → α = costante.
La velocità Angolare (in altezza) è sempre confinata tra ±1 (cioè ±15°/ora siderale).
Più precisamente è 0 per un telescopio ai Poli (V = 90°) mentre è massima per un telescopio all'equatore
(V = 0°). La velocità Azimutale è definita come:
Y = Z[\ (V) + ]Z( ) ^ \(ℎ) ]Z (V)
all'orizzonte (h = 0°), cioè al sorgere del sole, diventa: Y = sin (V), dunque è positiva nell'emisfero nord,
negativa al Sud e stazionario (ossia =0) se l'osservatore è sull'Equatore.
Se sei un osservatore all’equatore, il sole sarà allo Zenith durante gli equinozi.
03 - Telescopi
Il telescopio è uno strumento che raccoglie la luce o altre radiazioni elettromagnetiche provenienti da un
oggetto lontano, la concentra in un punto (detto fuoco) e ne produce un'immagine ingrandita. Il
telescopio si muove solo in Declinazione al meridiano:
• I = 0 → ST = b ∗ I = 0 quindi ST = b •ℎ = G + V

Esistono vari tipi di telescopio ma ve ne sono tre principali sui quali ci si soffermerà:
 A transito meridiano: Il piano focale è dotato di reticolo ad alta precisione per determinare
accuratamente il tempo in cui la stella transita sul meridiano. Un telescopio fisso sul meridiano
viene utilizzato per tenere traccia con precisione del tempo osservando le stelle con l'ascensione
retta conosciuta. Può muoversi sono in Declinazione!
 Altitudinale-Azimutale: si muovono su e giù (altitudine) e può ruotare a 360° (Azimuth).
 Equatoriale: può girare attorno alla lente (ascensione retta e declinazione).
Mettiamoli a confronto con una maggior precisione:
Equatorial Alt-Azimuthal
Indicare è facile e lo si fa direttamente Conversione di coordinate ad ogni puntamento
dalle coordinate con piccola regolazione
Le stelle si muovono lungo l’asse di Le stelle si muovono entrambe in azimut e altitudine
declinazione a velocità costante (motore contemporaneamente e ad accelerazione variabile durante
“semplice”) la notte
Nessun problema in questione, tranne il Non può puntare allo zenit e ha una degenerazione in
polo Nord azimut man mano che ci si avvicina allo zenit
Il campo è fisso Il campo sta ruotando
Richiede cupole sempre più grandi Richiede una cupola leggermente più grande del
(molto spazio impiegato) telescopio stesso (poco spazio impiegato)
Limitato a circa 2,5 m Non ha limiti (fino a quanto puoi spendere)
[Sono evidenziate in verde le condizioni vantaggiose ed in arancione quelle svantaggiose]
Curiosità: al momento, il telescopio più grande al mondo si trova in Chile e si chiama E-ELT che sta per
“European- Extremely Large Telescope”. Il suo specchio ha un diametro di 39 metri e la fine dei lavori
di costruzione è fissata per il 2025.

04 - Perturbazione delle coordinate


Le coordinate possono essere perturbate ossia modificate da alcuni fenomeni:
 Rifrazione (Refraction): la luce è rifratta quando passa attraverso l’atmosfera terrestre. L’indice
di rifrazione è: \ = /c dove “c” è la velocità della luce mentre “v” è la velocità di fase della lice
nel mezzo. Tale indice dipende dalla temperatura e dalla pressione dell’aria. Entrambe decrescono
dal terreno fino all’ultimo strato dell’atmosfera terrestre. Allo zenith l’indice è 0 mentre
all’orizzonte è 32’’.
 Aberrazione (Aberration): è lo spostamento apparente delle stelle sulla volta celeste, dovuta
al moto di rivoluzione della Terra e al fatto che la velocità della luce è finita. Tale fenomeno è
d
definito da = sin (f) ed il suo valore massimo è 20.49552’’. L’ampiezza dell’aberrazione
e
dipende dalla velocità tangenziale con le tre direzioni nello stesso piano.
 Precessione (Precession): (dell'asse terrestre) è causata della Luna e del Sole che “tirano”
l'oblatezza della Terra. Consistente nel fatto che il Sole ritorna al punto vernale prima di avere
compiuto un’intera rivoluzione sull’eclittica, così che il ritorno del Sole all’equinozio di primavera
precede il suo ritorno alla stessa posizione sulla sfera celeste.
 Nutazione (Nutation): La nutazione è il moto di oscillazione dell'asse di rotazione terrestre che
si manifesta in combinazione con il moto di precessione del piano orbitale della Luna. Dunque è
causata dal piano inclinato dell’orbita lunare rispetto l’eclittica.
 Movimento polare (polar movement): variazione dell’asse di rotazione causato da forze interne
al corpo (ossia la Terra).
 Moti propri delle stelle (Proper Motion): le stelle hanno una propria velocità rispetto al Sole:
o velocità radiale g, [m/s]: velocità nella direzione dell'osservatore.
o moto proprio h: [mas/yr]: velocità tangenziale, cioè la proiezione di velocità sul piano del
cielo. Il moto proprio (retta) è sovrapposto alla parallasse annuale (spostamento
orizzontale) causando da un movimento ondulato.

Parallasse delle stelle


La parallasse è dovuta alla distanza finita tra l'oggetto e l'osservatore. La linea di base determina l’ampiezza
della parallasse.
Parallasse diurna: cambiamento di direzione causata dalla rotazione giornaliera della terra. Dipende
dalla latitudine dell’osservatore. Per gli oggetti del sistema solare, la line base standard è il raggio
equatoriale terrestre (6378km) N.B: la line base parte dal centro e non è l’escursione totale dell’osservatore
e determina l’ampiezza della parallasse.
Parallasse annuale (o solo Parallasse): la linea di base è il raggio dell’orbita terrestre che vale 1 i =
149,6 ∙ 10k l- (una unità asronomica).
Parallasse secolare (secular parallax): la linea di base massima è lo spostamento del sole tra due
osservazioni. Il sole infatti ruota attorno la via lattea ogni 250 milioni di anni circa.
Parallasse trigonometrica (π): è l’unico metodo per misurare la distanza di una stella.
Alla distanza di un parsec: 1n = 206464.8 i, un’unità astronomica sottende un angolo di un secondo
d’arco. Approssimativamente: Z[\(&) = & e 1 o = 206265′′

Hipparcos (ESA) sta per High Precision Parallax Collecting Satellite lanciato nell’agosto 1989,
Hipparcos ha osservato con successo la sfera celeste per 3,5 anni prima della fine delle operazioni nel
marzo 1993. Ha catalogato circa 120mila stelle con la precisione di 1mas. In orbita geosincrona utilizza
come linea di riferimento il raggio terrestre.

Missione Gaia
Gaia (ESA): formalmente il nome è un acronimo di Global Astrometric Interferometer for Astrophysics.
Ha registrato il moto proprio di oltre 1,5 miliardi di stelle con una precisione di 0,03 mas.

È composto da due specchi (1,45mx0,5m) in carburo di silicio (SiC) ultra stabile, osservando con un
“angolo di base” di 106,5° e un piano focale comune dove 106 CCD (937,8 Mega pixel). Le stelle dei due
Field of Views sono sovraimposte sui CCD: questa soluzione consente una soluzione astrometrica
globale (posizione, distanza e velocità) con una precisione senza precedenti.
La sua linea base è il Punto lagrangiano L2 a 1,5 milioni di km dalla Terra su un'orbita di Lissajous.
Solo L4 e L5 sono punti stabili. L'orbita di Lissajous assicura a lungo termine stabilità intorno a L2 ossia
per l’appunto quella di Gaia.
L'analisi dei dati continuerà molto più a lungo dopo la fine della missione. Non solo astronomi, ma anche
ingegneri e sviluppatori software/hardware:
- Architettura e strategia del software
- Simulazioni di dati
- Nuovi algoritmi per l'analisi
- Archiviazione ed elaborazione dei dati
- Preparazione, validazione e distribuzione dei rilasci dati intermedi e il catalogo finale Gaia.
DPAC include +450 persone in 20 paesi. La durata di una missione non è limitata alla funzionalità della
sonda spaziale.
05 - Movimenti della Terra
Partiamo dando alcune definizioni:
 Giorno Solare: intervallo tra due passaggi consecutivi del Sole attraverso il meridiano locale.
 Anno siderale: intervallo tra due passaggi consecutivi del Sole su una direzione fissa rispetto alle
stelle di fondo (background stars).
Durata: 365.2564 d = 365d 6h 09m 10s
 Anno tropicale: intervallo tra due passaggi consecutivi del Sole all'equinozio di primavera.
Durata: 365.2422 d = 365d 5h 48m 46s
N.B: quindi l'anno tropicale è 20m 24.5s più corto dell'anno siderale.
Le coordinate equatoriali ed eclittiche sono basate rispettivamente sul piano dell'equatore celeste e
dell'eclittica. Le stelle forniscono idealmente un sistema di riferimento fisso per determinare i movimenti
complessi dell’osservatore. Per ragioni di dinamica fondamentale, il piano dell'eclittica è molto più stabile
di quello equatoriale (cioè l'orbita è più stabile rispetto alla rotazione).

Il sistema equatoriale (α, δ) è l'unico utilizzato in cataloghi posizionali di alta precisione.


Tuttavia, dipende dalla rotazione e dall’orientamento nello spazio della Terra e dalla sua rivoluzione
intorno al Sole (eclittica, punto γ). La traslazione del centro di massa (baricentro) Terra-Luna (E-M) e la
rotazione della Terra possono essere pensate come indipendenti.
Eclittica = piano orbitale di questo baricentro E-M, esente da perturbazioni periodiche dovute
principalmente a Venere e Giove. Il Sole non è mai più di 2" sopra o sotto questa media eclittica.

La distribuzione delle masse terrestri non è sferica e non ha simmetria azimutale, ciò comporta che l'asse
di rotazione istantaneo è influenzato dalla presenza della Luna e del Sole (precessione e nutazione).
Le distribuzioni di massa irregolare e variabile in superficie (venti, maree, correnti) e l'interno della Terra
(terremoti) fanno sì che l'asse di rotazione istantanea potrebbe non coincidere con l'asse minore
dell’ellissoide geometricamente più adatto (nutazione libera o euleriana).
Per questi motivi la rotazione della Terra non può essere uniforme per periodi arbitrariamente lunghi.

La precessione dell'equinozio
Scoperta di Ipparco: Nel 129 a.C. Ipparco di Nicea confrontò la propria determinazione delle coordinate
dell'eclittica di Spica (α Vir) con quelli derivati 144 anni prima da Timocharis; scoprì che la longitudine
era aumentato di circa 2° (cioè di circa 50,4 all'anno). mentre la latitudine dell'eclittica era rimasta costante.
La stessa variazione è stata presto trovata su tutte le stelle. Egli ipotizzava un movimento del punto γ
(eclittica) in senso orario. Nelle parole di Ipparco, l'ingresso del Sole in γ precederebbe ogni anno dal
tempo impiegato per descrivere un arco di 50”.4, quindi ipotizzò una precessione dell'equinozio.
Copernico invece disse: L'asse di rotazione terrestre descrive un cono con una semi apertura attorno al
polo dell'eclittica E, in un periodo di circa 25800 anni (= 360°/50”.3 y-1, spesso chiamato anno
platonico). Il polo celeste è sempre su un punto del piccolo cerchio distante ε dal polo dell'eclittica, cioè,
il parallelo della latitudine eclittica β = 90°- ε. Si definiscono inoltre:
PEN = North Ecliptic Pole (Polo Eclittico Nord) PCN = North Celestial Pole (Polo Celeste Nord).
La spiegazione di Newton: La Terra è un geoide, approssimato ad un ellissoide di rivoluzione, cioè
sferoide oblato. La Luna e il Sole non sono sul piano equatoriale, quindi esercitano una coppia sull’ asse
di rotazione terrestre. L'asse si muove perpendicolarmente al piano istantaneo passante per l'asse stesso
e la direzione del corpo perturbante. L'effetto è proporzionale all’inverso del cubo della distanza tra i
corpi. Quindi la grandezza dell'effetto lunare è più del doppio di quella del sole → precessione Sole-Luna
(luni-solar precession).

Nutazione
La Nutazione è il movimento oscillatorio di ampiezza 9” e periodo 18,6 anni intorno a una posizione
media. Si sa che: 1) L'orbita della Luna è inclinata di 5°9' rispetto al piano dell'eclittica. 2) Le distanze
della Luna e del Sole cambiano durante il mese lunare e l'anno tropico.
Sole: da 152,10 × 10q m (afelio) a 147,10 × 10q m (perielio) – 3,4%
Luna: da 406 300 km (apogeo) a 356 700 km (perigeo) – 14%

I movimenti del piano dell'eclittica


Si pensa che il piano dell'eclittica sia fissato con rispetto delle stelle lontane, ma non è vero.
Il movimento del piano dell'eclittica è dovuto all'influenza dei pianeti, con periodo di ~110 000 anni.
Questa è chiamata precessione planetaria e la si aggiunge alla descrizione della precessione generale.
Deve essere presente anche una nutazione planetaria. I movimenti dell'eclittica modificano solo l’origine
comune delle ascensioni rette. L'obliquità dell'eclittica ha una diminuzione secolare di circa 0’’.5 all'anno.

06 - Misurazione del tempo


Definizione di “Secondo” nel Sistema Internazionale delle Unità di misura (SI): è la durata di 9192631770
oscillazioni tra due livelli iper-fini (da F=4 a F=3) del livello energetico fondamentale del Cesio 133
quando l'atomo è lontano dai campi magnetici e al livello del mare.
La definizione di secondo in meccanica quantistica (non astronomica), indipendente dalle stranezze dei
corpi rotanti nel Sistema Solare è la durata del giorno solare medio (d'ora in poi solo giorno) è di 86400
secondi (SI).
Il “Mars Climate Orbiter” (lanciato l'11 dicembre 1998, e arrivato il 23 settembre 1999) è entrato in orbita
a 57 km dalla superficie di Marte, invece dei previsti 140-150 km, e poi è stato distrutto dall'atmosfera.
L'errore è stato causato da una conversione errata dal sistema imperiale al SI. (Solo tre paesi al mondo
usano ancora il sistema imperiale).
Ricordando il tempo siderale e il tempo solare introduco il Tempo siderale apparente fr determinato
direttamente dalle osservazioni.
Equinozio medio: il punto in cui sarebbe l'equinozio di primavera se non ci fosse la nutazione.
Tempo siderale medio f : l'angolo orario dell'equinozio medio.
Equazione degli equinozi: fr − f = st ]Z u
Dove: ε: obliquità istantanea dell'eclittica st ∶ nutazione in longitudine
Importante: il numero dei giorni siderali in una rivoluzione terrestre è +1 rispetto al
numero di giorni sinodici (è -1 per un'orbita retrograda)

Uso del sole per la misurazione del tempo


(Gregoriano) Anno tropicale: tempo che intercorre tra due passaggi del Sole all'equinozio di primavera.
In alternativa, la R.A. (right ascension) del Sole aumenta di esattamente 24h.
Anno siderale: tempo tra due passaggi del Sole nella stessa posizione rispetto alle stelle fisse.
A causa della precessione, un anno tropicale (365.2422 d) è diverso da un anno sidereo (365.2564 d)
Anche l'anno tropicale è influenzato dalla nutazione e da qualsiasi perturbazione dell'orbita terrestre da
parte di altri pianeti, quindi cambia ogni anno, infatti si allunga perché la rotazione della Terra sta
lentamente diminuendo. Il moto del Sole sul Cielo non è uniforme, perché:
 Il Sole si muove sull'eclittica, non sull'equatore.
 Vi è l’Eccentricità della Terra (il Sole è più veloce a dicembre).
Sole medio: Sole fittizio che si muove a velocità angolare costante sull'equatore, con una rivoluzione
completa in un anno tropicale.
Tempo medio (solare) (T ): angolo orario del sole medio più 12h (per cambiare la data di notte).
Equazione del Tempo: differenza tra l'angolo orario del Sole T e il tempo medio TM (T − T )
Analemma: Figura geometrica ottenuta proiettando la sfera celeste sul piano meridiano del luogo di
osservazione, utilizzata in alcuni orologi solari.

Il tempo universale UT
L'ora solare media a Greenwich si chiama Universal Time (o tempo universale UT). Per un altro sito
alla longitudine λ nella forma ℎ-Z, TM (λ) = UT ± λ (+ se a est di Greenwich, - a Ovest).
N.B: La differenza di longitudine tra due luoghi è uguale alla differenza di tempo solare o siderale!!
Definiamo la data giuliana J (julian date) come il numero di giorni (86400 s) trascorsi nel calendario
giuliano dal 1° gennaio 4713 a.C. 12.00 UT. Per esempio il 1° gennaio 2000 12.00 UT corrisponde a
2451545,0 giorni giuliani (JD).
Un anno giuliano è composto da 365,25 JD (giorni giuliani), mentre un secolo giuliano T è definito
come:
| − 2451545,0
T=
36,525
Per una data epoca T nei secoli giuliani, il tempo siderale medio di Greenwich è passato dal 1° gennaio
2000 d.C. 0.00 UT è dato dalla relazione:
}~ST(0 iT) = 24110,54841 Z + T ∙ 3640184,812866 Z + T ∙ 0,093104 Z − T ∙ 0,000062 Z
La costante 8 640 184.812866 (invece di 8 640 000, cioè i secondi in un secolo) ci dice quanto è più veloce
il tempo siderale rispetto all'UT di un secolo giuliano dove gli ultimi due termini derivano dalla variazione
delle costanti precessionali.
Ci sono state numerose realizzazioni dell’UT:
 UT0: il tempo apparente misurato dall'osservatore particolare, determinato dal locale Tempo
siderale e longitudine. Include il moto polare, cioè lo spostamento della rotazione polo rispetto
al polo geografico.
 UT1: Tempo Universale riferito alla longitudine di Greenwich. Ottenuto dal monitoraggio
extragalattico sorgenti radio con interferometria VLB. UT1 è uno standard mondiale e
indipendente dall'osservatorio, da utilizzare nelle equazioni precedenti ed è proporzionale
all'angolo di rotazione della Terra rispetto a quasar distanti, cioè l’International Celestial Reference
Frame (ICRF), (trascurando alcuni piccoli aggiustamenti).
UT1 risente ancora del rallentamento secolare e delle disuniformità della rotazione (al livello di 1
parte su 108), e quindi non del tutto soddisfacente ai fini dinamici.
 UT2: UT1 con variazioni stagionali appianate (non più utilizzato).
Oggi è più facile derivare UT0 da UT1, quando richiesto per scopi specifici all'osservatorio.

La non uniformità tra tempo siderale e tempo terrestre è data tre tipi di irregolarità:
 Un secolare rallentamento della rotazione, pari a una variazione del giorno solare medio di circa
2 ms/secolo, in parte spiegato dalla dissipazione mareale dell'energia rotazionale.
 Variazioni stagionali dovute a cause meteorologiche, di natura periodica, e ampiezza di pochi
millisecondi.
 Fluttuazioni irregolari di origine geofisica, implicando a trasferimento di momento angolare tra
nucleo e mantello.
Il Tempo Atomico Internazionale TAI
Il Tempo Atomico Internazionale, adottato ufficialmente nel 1972, si basa sulla definizione della
meccanica quantistica del secondo nel SI ed ha una stabilità di circa 2 ∙ 10•€ (5 ordini di grandezza
migliore di UT1).
In pratica, circa 400 stazioni ben distribuite sulla Terra mantengono il tempo atomico entro un
nanosecondo per giorno (facendo la media tra le diverse stazioni), e distribuirlo via radio e sistemi di
navigazione come il GPS.
Per accordo internazionale, l'origine del TAI è il 1° gennaio 1958, 0.00h UT1
Quindi a quella data si ha: iT1 − T • = 0
TAI assicura un tempo ideale procedendo ad un ritmo perfettamente costante, tuttavia, la frequenza di
qualsiasi orologio varia al variare del potenziale gravitazionale in cui si trova immerso (relatività generale).
Pertanto TAI deve essere interpretato come un tempo proprio.
Il tempo delle effemeridi (ephemeris) era l'equivalente TAI prima dell'invenzione degli orologi atomici.
Era usato per tabulare le effemeridi, cioè la traiettoria dei corpi celesti, ma la differenza tra ET e UT
doveva essere determinata dai dati osservativi. Nel 1984 l'EP fu sostituito dal tempo dinamico terrestre
(TDT), ora chiamato semplicemente TT. Il punto zero di TT è stato scelto in modo che il vecchio ET
cambiasse senza saltare a TT. Di conseguenza TAI e TT hanno le stesse scale fondamentali, ad eccezione
di un offset. Dalla relatività ristretta si sa che la velocità (rispetto al tempo inerziale) causa una dilatazione
del tempo.
Tempo proprio: orologio “attaccato” a un osservatore
Coordinate temporali: scala temporale (teorica) liberata dagli effetti della relatività
Nota: due eventi sono simultanei solo se hanno le stesse coordinate temporali.

Il tempo dinamico terrestre è influenzato dalla dilatazione del tempo relativistica dovuta alla velocità
orbitale della Terra. TT è riferito al centro della Terra, quindi non è influenzato dalla latitudine dipendente
dalla velocità di rotazione della Terra.
È anch’esso un tempo proprio, cioè è influenzato dalla gravità di Terra.
Per gli studi dinamici, deve essere trasformato in coordinate temporali, secondo la posizione e velocità
dell'osservatore rispetto al baricentro del Sistema Solare. Questo momento ideale dell'osservatore
inerziale è detto Tempo Dinamico del baricentro (TDB). L'unità di TDB è tale che funziona allo stesso
ritmo del TT, con piccoli aggiustamenti periodici.
[UTC è discontinuo, ma pratico, poco costoso e sufficiente per molti scopi astronomici]

La International Date Line (IDL) è una linea immaginaria di navigazione sulla superficie della Terra
che va dal Polo Nord al Polo Sud e delimita il passaggio da un giorno di calendario all'altro.
Passa attraverso il centro dell'Oceano Pacifico, all'incirca seguendo la linea di longitudine dei 180° ma
deviante per aggirare alcuni territori e gruppi di isole. Tale linea indica il punto del mondo in cui inizia un
nuovo giorno (tra America e Russia, vicino alla Nuova Zelanda).

I calendari
Anno tropicale: periodo di tempo in cui la longitudine eclittica media del Sole aumenta di 360°
Anno besseliano B: l'origine dell'anno tropico è quando la longitudine del sole medio, influenzata da
l'aberrazione e riferita all'equinozio medio di data, è di 280°.
Tale istante, denominato epoca, è sempre entro 1 giorno dalla mezzanotte del 31 dicembre. L'epoca
besseliana è indicata dalla notazione B1950.0, qualsiasi altro istante di tempo durante quell’anno è indicato
dalla frazione di anno, ad es. B1950.45678. L'epoca di riferimento B1950.0 corrisponde al 31 dicembre
1949, 22h09. 1 anno giuliano = 365,25 giorni di 86400 B1950.0 = JD 2433282.423
Il calendario civile adottato in molti paesi si basa sulla lunghezza dell'anno tropicale, che però non può
essere espresso da un numero intero (o razionale) di giorni. Dopo essersi consultato con matematici e
astronomi greci, incluso Sosigene di Alessandria, nel 46 a.C. Giulio Cesare riformò il calendario romano
aggiungendo un giorno al mese più corto (febbraio) ogni quarto anno e fissando la durata dell'anno a 365
giorni. Per riallineare il calendario, il 46 aC è stato esteso a 445 giorni, con il nuovo calendario che diventa
in vigore dal 1° gennaio 45 a.C. Nel calendario giuliano, il quarto anno è chiamato bisesto, o anno bisestile.
L'estensione del calendario giuliano nel passato (cioè prima della sua adozione) si chiama calendario
prolettico. Ricorda che in Cronologia l'anno 0 non esiste, passando direttamente dal 1 a.C. al 1 d.C. L'anno
0 è considerato bisestile.
Chi usa ancora il sistema imperiale sono: Liberia, Myanmar, Stati uniti.
Nel calendario giuliano, la durata dell'anno (media su un periodo di 4 anni) è esattamente di 365,25
significano giorni solari. Poiché l'anno tropicale è di 365,2422 giorni, il calendario giuliano rimane indietro
di circa 1 giorno ogni 125 anni rispetto agli equinozi.
Dopo qualche ulteriore aggiustamento effettuato durante il Concilio di Nicea (325 d.C.), nel 1582 Papa
Gregorio XIII decretò la soppressione di 10 giorni, saltando dal 4 ottobre direttamente al 15 ottobre.
Inoltre, è stato affermato che solo gli anni secolari divisibili per 400 sarebbero bisestili. In un ciclo di 400
anni ci sono solo 97 di tali anni bisestili e la durata media su tale ciclo è 365,2425 giorni solari medi.
Questo è il calendario gregoriano, oggi in uso. il calendario gregoriano precede ancora il Sole di circa un
giorno ogni 2500 anni. Non c'è accordo ancora su una soluzione. Perché in 400 anni ci sono 146097
giorni, che è equamente divisibile per 7, esattamente il calendario civile gregoriano si ripete ad ogni ciclo
di 400 anni.
Stagioni
L'anno tropico determina il susseguirsi delle stagioni. Le stagioni iniziano quando il sole medio ha
longitudine: D = 0° (primavera), D = 90° (estate), D = 180° (autunno), D = 270° (inverno).
Gli orari di partenza ritardano di 6h ogni anno, in un ciclo di quattro anni. Negli anni bisestili 2000 e 2096
la data di inizio sarà l’inizio del 21° secolo.
A causa dell'eccentricità terrestre le stagioni calde nell'emisfero settentrionale durano 7 giorni in più
rispetto a quello meridionale ed inoltre all'afelio (aphelion o apoapsis) la Terra riceve circa il 7% di
energia in meno dal Sole rispetto al perielio (perihelion).
N.B: Il perielio viene raggiunto approssimativamente all'inizio di gennaio, nell'inverno boreale;
l'afelio è raggiunto all'inizio di luglio, nell'inverno australe.
Per pura coincidenza l'afelio avviene durante l’estate del nord, quando l'emisfero boreale è più esposto al
sole. Per condizioni simili (distanza dalle montagne e dal mare) l’emisfero australe gli emisferi
sperimentano condizioni più estreme.
L'emisfero settentrionale è prevalso da terra, a bassa capacità termica (riscalda più facilmente) mentre
l'emisfero australe è prevalso dall'acqua, con elevata capacità termica.
A luglio il l'emisfero Nord (prevalso dalla terra) è inclinato verso il Sole, e la temperatura complessiva
della Terra (media di entrambi gli emisferi) è leggermente più alta nonostante sia in afelio e riceve così
meno energia dal Sole. Al contrario, gennaio è leggermente più freddo perché l'emisfero australe è
dominato dall'acqua. Al fine di soddisfare l'equilibrio termico della Terra nel suo insieme, in media su un
anno, sono necessari meccanismi di trasporto del calore, come venti regolari e correnti marine. La
temperatura media dell'intera Terra all'afelio è di circa 2,3° C superiore a quella del perielio.

Il crepuscolo (twilight) è l'illuminazione della parte bassa dell’atmosfera terrestre quando il Sole è
appena sotto l’orizzonte. Esso è prodotto dalla dispersione della luce solare nella parte superiore
dell’atmosfera, illuminandone la parte più bassa in modo che superficie della Terra non è sia
completamente illuminata o completamente al buio.
Il crepuscolo è definito in base all'elevazione solare (geometrica) angolare (o altezza) del centro del Sole
(GCS). Vi sono inoltre tre tipologie di crepuscolo:
 Il crepuscolo civile si verifica quando GCS è 6° sotto l'orizzonte.
 Il crepuscolo nautico inizia quando GCS è 12° sotto l'orizzonte.
 Il crepuscolo astronomico inizia quando il GCS si trova a 18° sotto l'orizzonte.

07 - Meccanismi di Radiazione
Teoria Quantistica della Luce
Natura della dualità degli oggetti quantistici: la luce può essere descritta contemporaneamente come
onda e come particella Luce come radiazione elettromagnetica (EM): una forma di energia che si propaga
come onde elettriche e magnetiche. Luce come particella: pacchetti (o quanti) di quantità discrete di
energia, detti fotoni. Un fotone ha energia e quantità di moto ma non ha massa. Esso ha due stati di
polarizzazione, nessuna carica elettrica. È stabile L'energia di un fotone è = ℎ2, dove: ℎ è la costante
di Planck (= 6,6256 10-34 Js) e 2 è la frequenza del fotone (misurata in Hz). Nel vuoto i fotoni si
muovono alla velocità della luce: = 299 792 458 -/Z.
La lunghezza d'onda è definita come D = / 2 ( = D 2 ). 1 Ångström (Å) = 0,1 nm o 10-10 m
L'ES (spettro elettromagnetico o electromagnetic spectre) è l'intervallo di lunghezza
d'onda/frequenza che i fotoni possono assumere. La luce visibile (400-750 nm) è solo una frazione di
tale spettro. All'aumentare della frequenza corrisponde l'aumento dell'energia. Ogni classe è divisa in
sottoclassi (IR lontano, UV estremo…).
La struttura dell’Atomo
Qui consideriamo il modello di Bohr classico al posto della meccanica quantistica. Gli elettroni orbitano
attorno ad un nucleo composto da protoni e neutroni:
 Z = Numero di carica (# di protoni, carica +e)
 N = numero di neutroni (neutro)
 A = Z + N numero di massa
Per un atomo elettricamente neutro, il numero di elettroni (carica –e) è uguale a Z ossia eguagli il numero
dei protoni. L'orbita di un elettrone dipende dalla sua energia. Questi livelli di energia che non possono
sopportare valori arbitrari poiché sono quantizzati. I livelli di energia sono indicati con n, a partire da 1
(stato fondamentale). Anche l'energia per saltare tra i livelli è quantizzata, ∆E = h ν
I livelli si avvicinano all'aumentare di n. I salti dallo stato fondamentale sono sempre i più energici. Se
l'elettrone non è allo stato fondamentale, l’atomo è in uno stato eccitato. L'energia da \ = 1 a è chiamato
potenziale di ionizzazione.

Transizione tra livelli di energia


Convenzione: un elettrone libero ha energia positiva, un elettrone legato ha energia negativa.
Le transizioni sono chiamate bound-bound, bound-free, o free-free, a seconda dello stato dell’elettrone
prima e dopo la transizione.
Transizioni bound-bound:
 Assorbimento: un fotone con energia ‚ = ‚ƒ„…„† corrispondente al salto tra due livelli viene
assorbito, un elettrone salta in alto tra i livelli corrispondenti.
 Emissione spontanea: un elettrone eccitato salta a un livello inferiore livello, emettendo un
fotone con fase e direzione casuali. Nota: questo è indipendente dal processo di eccitazione, ad
es. atomi in un gas caldo può emettere dopo essere stato eccitato da collisioni.
 Emissione stimolata: un fotone colpisce un elettrone eccitato, il l'elettrone va in uno stato
inferiore e un fotone con la stessa direzione e fase del fotone induttore viene emesso: la radiazione
è coerente (spontanea: incoerente)
Transizioni bound-free:
 Ionizzazione: l'energia dell'assorbito il fotone è più alto (in termini assoluti) dell'energia del limite
elettrone ( ‚ ‡ | ‰ |), l'elettrone lascia l'atomo con quantità di moto s / (dove s = ‚ − ‰ ,
ricorda ‰ < 0). Nota: tutti i valori di energia sono ammessi per il fotone ionizzante.
 Ricombinazione: un elettrone libero viene catturato da un atomo ionizzato, la quantità di moto
in eccesso viene emessa come fotone.
Radiazioni free-free: un elettrone è disperso (cambio di quantità di moto) da un atomo, senza essere
assorbito. Questa è la più importante fonte di emissione in idrogeno molto caldo (T >106 K),
completamente ionizzato, con produzione di raggi X (thermal bremsstrahlung). Il processo è detto:
Dispersione (Scattering) ed è l’assorbimento di un fotone seguito da un'emissione istantanea alla stessa
lunghezza d'onda, ma con direzione diversa. Prende diversi nomi (Rayleigh, Mie, Thomson, Compton) a
seconda della dimensione relativa e alla carica della particella di dispersione.
Transizioni free-free: entrambi stati iniziali e finali non sono quantizzati.

Spettri di emissione e assorbimento


 Uno spettro continuo (distribuzione uniforme dei fotoni in funzione della lunghezza d'onda)
può essere prodotto da materiale riscaldato (corpo nero) o gas caldo ad alta pressione.
 La luce proveniente da una sorgente continua viaggia attraverso un materiale ed è assorbita dagli
atomi in il materiale alle lunghezze d'onda corrispondenti ai salti tra i livelli di energia.
 Gli atomi in un gas caldo (a bassa pressione) vengono eccitati dalle collisioni, quindi riemettono
alle lunghezze d'onda corrispondenti ai livelli energetici degli elementi nel gas.
N.B: Ogni elemento chimico assorbe/emette a specifiche lunghezze d'onda, a seconda di la
configurazione dei livelli di energia.

Nonostante la quantizzazione dei livelli di energia, i profili delle linee non sono infinitamente stretti e
nitidi. Esistono infatti due profili di linee:
 Larghezza naturale della linea: non è possibile conoscere esattamente la posizione x e il
momento p di una particella (s> sn ≈ ħ, principio di indeterminazione di Heisenberg). Questo
vale per il tempo e l'energia come bene (s s^ ≈ ħ). Ne consegue che l'imprecisione sull'energia
∆E dipende dalla durata T di lo stato di eccitazione. La larghezza naturale della linea è definita
come:

 Allargamento Doppler: gli atomi si muovono più velocemente a valori più alti temperature. Il
profilo naturale di ogni atomo è Doppler spostato in base alla sua velocità. Il profilo di
distribuzione della lunghezza d'onda è gaussiano (modello della campana di Gauss).

Il profilo della linea osservato è la combinazione di tutti i profili naturali spostati Doppler. Il
la linea osservata ha un profilo di Voigt, cioè la convoluzione di un Lorentziano con un Gaussiano.

 Allargamento per collisione: la collisione di altre particelle con la particella di luce che emette
si interrompe il processo di emissione, e accorciando il tempo caratteristico per il processo,
aumenta l’incertezza nell'energia emessa (come avviene nell'allargamento naturale).
 Allargamento quasi-statico della pressione: la presenza di altre particelle sposta i livelli di
energia nella particella che emette, alterando così la frequenza della radiazione emessa
Nelle stelle:
 Micro/macro turbolenza: micro/macroscopica componente non termica della velocità del gas
 Allargamento rotazionale: spostamento Doppler degli spettri provenienti da diversi lati della
superficie stellare Larghezza equivalente (W): l'area di una linea rettangolare che ha la stessa area
del profilo della linea e che non emette luce (in grigio). L'EW descrive l'energia corrispondente a
una linea indipendentemente dalla forma del profilo di linea.

Per quanto riguarda lo spettro molecolare si sa che nelle molecole sono presenti meccanismi aggiuntivi
che determinano l'assorbimento o l'emissione di luce. In ordine crescente di energia coinvolta:
 Stati rotazionali (rotational states)
 Stati vibrazionali (Vibrational states)
 Stati elettronici (electronic states) Ogni livello elettronico è diviso in livelli vibrazionali, che sono
diviso in livelli di rotazione. Qualsiasi combinazione è possibile, quindi è possibile la formazione
di molte righe spettrali vicine l'un all'altro, oppure si hanno delle bande.

Legge di Plank
Corpo nero: corpo fisico idealizzato che assorbe tutte le radiazioni elettromagnetiche incidenti, a
prescindere dalla frequenza o dall’angolo di incidenza (nessuna dispersione o riflessione) e lo riemette
completamente. Dato abbastanza tempo, il corpo nero raggiungerà l’equilibrio termico (ossia una
temperatura costante). La radiazione di ri-emissione è indipendente dalla frequenza della radiazione.

Un corpo nero in equilibrio termico (cioè a temperatura costante) emette radiazioni elettromagnetiche
con una distribuzione di frequenza che segue la Legge di Planck (radiazione del corpo nero):
2ℎc 1
d (T) = ƒd
: #•€
Dove: B=radianza spettrale (cioè energia emessa) da una data superficie per unità di angolo solido per
unità di area proiettata; c: velocità della luce; h: costante di Planck (ℎ = 6.63 × 10• |Z);
k: costante di Boltzmann (l = 1,38 × 10• |/Œ ).
L'intensità totale B è data integrando su tutte le frequenze! (integrale da zero a infinito)

Proprietà del corpo nero:


 Aumento di intensità con l’aumentare della temperatura.
 Diminuzione della lunghezza d'onda di picco con l'aumento della temperatura.
 La radiazione del corpo nero viene anche chiamata radiazione termica.

La maggior parte delle approssimazioni usate per derivare le leggi della fisica non sono applicabili a oggetti
celesti a causa della loro complessità. Le stelle non sono corpi neri perché gli elementi chimici nelle loro
fotosfere assorbono e riemettono luce.
La definizione di “temperatura” cambia a seconda dei fenomeni fisici stiamo considerando:
 Temperatura effettiva Teff: temperatura di un corpo nero che si irradia con la stessa densità di
flusso totale della stella. (usato in astrofisica stellare).
 Temperatura di Luminosità Tb: temperatura di un corpo nero corrispondente al flusso densità
•(D) sulla superficie della stella, a dato D (usato in radioastronomia).
 Temperatura cinetica TK: relativa alla velocità media di un gas molecole, seguendo la teoria dei
gas cinetici.
 Temperature di Eccitazione (Texc) e Ionizzazione (Tion): temperatura richiesta per popolare
gli stati eccitati di un atomo o ionizzarlo secondo la distribuzione di Boltzmann.
N.B: in condizione di equilibrio termodinamico, tutti questi valori di temperature sono uguali!!!

08 - Fotometria
Fotometria: scienza che misura la luce.
È possibile misurare le radiazioni passanti attraverso una parte di piano o mediante un angolo solido.
La quantità di energia con frequenza compresa tra “v” e “v+dν” inserendo l'angolo solido dω durante il
tempo dt è: o d = •d cos(f) o oc oω o^
Dove •d è l'intensità specifica della radiazione alla frequenza “v” nella direzione dell'angolo solido dω.
Prendendo come esempio il Sole si ha che:
 •d : intensità ad una data frequenza emessa dalla superficie del Sole
 o : area sulla superficie del Sole
 f: angolo dell'osservatore rispetto alla normale alla superficie.
 oω: area del rivelatore proiettata sulla sfera celeste misurata in steradianti (sterad).
Un campo di radiazione è isotropo se l'intensità è indipendente dalla direzione ossia se non c'è direzione
preferenziale per l'intensità. Una sorgente che emette radiazioni è isotropa se l'intensità è indipendente
dall'angolo, ma la direzione è sempre verso il radiatore (ossia ciò che emette le radiazioni).

Densità di flusso (•d ): è la quantità totale di energia che attraversa un'area unitaria per unità di tempo.
La densità di flusso totale F è analoga a I:
1
•d = ’ o d = ’ •d cos(f) oω
o oc o^ $ $
La densità di flusso dà la potenza di radiazione per unità di area.
Immagina di poter misurare la densità di flusso attraversando una superficie A a distanza r. Il numero di
frecce in un singolo quadrato A è la densità di flusso. Di conseguenza, il la densità di flusso misurata
diminuisce di 1/r2 •⨀ = 1.379 ”/-• sulla Terra = Costante solare ma varia durante l'anno a causa
dell’eccentricità terrestre, perché la distanza è variabile.

Flusso, Luminosità e Magnitudine


 FLUSSO (L): la potenza che attraversa una superficie. Il flusso emesso da una stella in un angolo
solido ω osservato a distanza r è • = – 2•. N.B: densità di flusso e flusso sono due cose
diverse!!
 FLUSSO TOTALE o LUMINOSITÀ: il flusso che passa attraverso una superficie chiusa che
racchiude la fonte • può essere dato ad una frequenza specifica —. Se una stella irradia
isotropicamente, la sua radiazione a distanza r è distribuita uniformemente su una superficie
sferica. Data la densità di flusso e • il flusso totale, per una stella si ha:
• = 4& •
Di conseguenza, se siamo fuori dalla sorgente e non c’è nessun assorbimento lungo il percorso,
la luminosità è costante. Luminosità del Sole: •⨀ = 3,9 1026 ”.
 Ipparco classificò le stelle in base alla loro luminosità e le divise in sei gruppi chiamate
magnitudini (120 aC), con la prima contenente le più luminose. Ernst Heinrich Weber e Gustav
Theodor Fechner hanno scoperto che il rapporto tra il cambiamento effettivo in uno stimolo
fisico e il cambiamento percepito possono essere descritti con la funzione logaritmica:
S
n = −l ˜\ ™ ›

Ai giorni d’oggi si è scoperto che, data la densità di flusso, il Magnitudo è:

- = −2,5 ∗ log ™ ›
•š
Nota: tale grandezza è in scala logaritmica inversa.
Magnitudine bolometrica (-ž„Ÿ ): è la magnitudine che otterremmo se potessimo misurare la densità
di flusso a tutte le lunghezze d'onda. In pratica questo è quasi impossibile poiché parte della radiazione
viene assorbita dall'atmosfera e lunghezze d'onda differenti richiedono rivelatori differenti.
Ciò si ottiene misurando la magnitudine in una banda standard (di solito visiva o V) e applicando la
Correzione Bolometrica (bolometric correction BC) definita in modo che sia zero per una stella F5
(simile ma non esattamente al Sole), diventa più grande per maggiori deviazioni dal Sole. La sua formula
è la seguente:
-ž„Ÿ = -d −
Lo svantaggio è che devi conoscere la temperatura, o un indicatore fotometrico per esso con la relativa
calibrazione.

Sistemi di magnitudo
La distribuzione dell'energia spettrale (SED) di una stella può variare fortemente con la lunghezza d'onda
tra due stelle diverse. La grandezza dipende fortemente dalla lunghezza d'onda dell’intervallo in cui viene
misurata la densità di flusso. Anche il riferimento (o punto zero) F0 è interessato, poiché non c'è oggetto
celeste con densità di flusso costante su tutto lunghezze d'onda. Idealmente, dovresti usare la stessa
gamma di lunghezze d'onda su strumenti diversi, ma tecnicamente impossibile. In passato un sistema di
magnitudini definito da una rigorosa combinazione di ottiche, strumenti e filtri fotografici, per
consentirne la replica presso un osservatorio locale. Vedremo che l'avvento dell'astronomia CCD, dei
computer e osservatori spaziali ha fortemente cambiato questo scenario:
 Sistemi di Magnitudine del passato: Magnitudine visiva (MV): la magnitudine corrispondente
alla sensibilità dell'occhio. Alla luce del giorno la sensibilità dell'occhio umano raggiunge il picco
a 550 nm, diminuendo verso l'alto e lunghezze d'onda più corte Magnitudine fotografica mpg: le
lastre fotografiche sono più sensibili alle lunghezze d'onda più blu di l'occhio umano e possono
catturare radiazioni non visibili all'occhio umano Grandezze fotovisive mpv: il sistema risultante
quando si applicano filtri alle lastre fotografiche riprodurre la sensibilità umana
 Sistemi fotometrici Moderni: Oggi abbiamo solo bisogno di una descrizione precisa della
risposta del filtro in funzione della lunghezza d'onda, e a grande insieme di stelle standard
osservate con l'impostazione che definisce il sistema fotometrico. Un dato insieme di osservazioni
con un sistema simile ma non identico può essere convertito in a sistema fotometrico standard
osservando le stelle standard per calibrare la differenza. Le previsioni teoriche possono essere
convertite in previsioni osservate se la risposta del filtro è nota. Un dato insieme di osservazioni
con un sistema simile ma non identico può essere convertito in a sistema fotometrico standard
osservando le stelle standard per calibrare la differenza.
 Sistema Johnson-Morgan: Sviluppato da Johnson e Morgan negli anni '50, originariamente in
tre gruppi: U=ultravioletto, B=blu e V=visivo. Tutte le proprietà sono ascoltate da Angstroms.
D‰ è quella che meglio rappresenta le osservazioni, perché dipende sia da sistema fotometrico
e la distribuzione spettrale della stella (parametrizzata dalla temperatura).
 Sistema Johnson-Cousins-Glass: Il sistema Johnson-Morgan è stato successivamente esteso
alle bande infrarosse (RIJHKL) da Cousins e Glass, per sfruttare l'introduzione del CCD in
astronomia (più sensibile al rosso)
 Il sistema di Strömgren (ubvy): Alcuni sistemi fotometrici sono caratterizzati da bande molto
strette, solitamente progettate per alcuni scopi specifici – Le bande di Stromgren catturano la
variazione nella metallicità delle stelle.

Altri concetti di fotometria


 Indice di colore (Color Index): Consideriamo una stella che osserviamo a due diverse lunghezze
d'onda D€ , D , con D€ < D . Definiamo quindi l'indice di colore (o colore) di tale stella il
parametro:
•(D€ )
¡¢ ¡ = -¡¢ − -¡ = š¡¢ ¡ − 2,5 ∙ log £ ¤
•(D )
Il colore è indipendente dal raggio stellare ed è indipendente anche dalla distanza della stella, se
non c'è assorbimento interstellare. Per convenzione internazionale, le costanti arbitrarie š¡¢ ¡
sono state scelte in modo che gli indici di colore sono = 0, indipendentemente dalla coppia di
lunghezze d'onda D€ , D , per un insieme di stelle con spettrofotometria caratteristiche simili a
quelle di Vega (tipo spettrale A0-V) come vedremo in seguito. L'indice di colore fornisce un buon
punto di osservazione stimatore della temperatura effettiva. Una combinazione di grandezza e
colori permette per la costruzione del colore-magnitudine diagramma: lo vedremo. Questo è uno
strumento estremamente importante nell'astrofisica stellare.
 Magnitudini apparenti e assolute: le magnitudini apparenti non ci dicono nulla sulla vera
luminosità della stella. La Magnitudine assoluta invece non è altro che la magnitudine apparente
misurata ad una distanza di 10 parsec dalla stella. La differenza tra magnitudine apparente e
magnitudine assoluta, o modulo della distanza è: - − ~ = 5 log( − 5).
 Estinzione e spessore ottico: Se lo spazio tra la sorgente di radiazione e l'osservatore non è
completamente vuoto, parte della radiazione viene assorbita dal mezzo (e solitamente riemessa a
una lunghezza d'onda diversa), o dispersi dalla linea visiva. Tutte queste perdite di radiazioni sono
chiamate estinzione. Supponiamo di avere una stella che irradia un flusso L0 in un angolo solido.
Il mezzo assorbe e disperde la radiazione, quindi L ora diminuirà con distanza crescente r. In un
intervallo di breve distanza [ , + o ], l'estinzione o• è proporzionale al flusso L e alla distanza
percorsa nel mezzo: o• = −F•o . Possiamo ora definire una grandezza adimensionale, lo
spessore ottico τ tale che: o¦ = Fo .
 Luminosità della superficie (Surface Brightness): Per oggetti estesi, possiamo definire la
luminosità della superficie come la densità di flusso per unità di angolo solido. Ora l'osservatore
è all'apice dell'angolo solido. L'area che emette radiazioni in questo angolo solido aumenta quando
la sorgente si allontana ( ∝ ). quindi, la luminosità superficiale o densità di flusso osservata
per unità di solido l'angolo rimane costante. La luminosità della superficie per gli oggetti
astronomici è indicata in - ¨\[^©o[\[/ arcsec f.
 Definizione operativa di magnitudine: Possiamo dare una definizione operativa più precisa di
grandezza apparente se sappiamo:
o ¬(-): Distribuzione spettrale dell'energia della stella F (cioè densità di flusso ad una data
lunghezza d'onda).
o ®¯ (°): Caratteristiche strumentali (la riflettività dell'ottica R).
o ±²(-): Caratteristiche del rivelatore (l'efficienza quantistica del CCD QE).
o K(-) : Filtro per selezionare un intervallo di lunghezze d'onda specifico (la curva di
trasmissione del filtro T).
Per cui definiamo la Magnitudine (forma operativa) come:
¡
[(De ) = ’ •(D) × b † (D) × ³ (D) × T(D) oD
¡¢
Prestare attenzione che per un telescopio terrestre, per il quale il flusso ricevuto F è il flusso al di
fuori dell'atmosfera moltiplicato per l'assorbimento atmosferico. Sia per i telescopi spaziali che
per quelli terrestri è necessario considerare anche l'assorbimento interstellare.

09 - Spettroscopia
Spettroscopia: studio dell'interazione tra materia e radiazione elettromagnetica.
Isaac Newton ha usato un prisma per osservare le proprietà rifrattive della luce (1666).
Joseph von Fraunhofer ha identificato 574 linee scure in uno spettro apparentemente continuo (1814)
Inoltre ha assegnato lettere maiuscole (D, G, H…) alle linee più evidenti.
Gustav Robert Kirchhoff e Robert Bunsen hanno identificato le linee come caratteristiche di
assorbimento prodotte da vari elementi in un gas incandescente (1860).
Origine delle linee spettrali: L'atmosfera stellare è la regione esterna del volume di una stella. La
fotosfera è il suo strato più basso e più freddo, normalmente è la sua unica parte visibile. La temperatura
superficiale si riferisce alla temperatura della fotosfera. Luce che fuoriesce dalla superficie della stella e
che proviene da questa regione e passa attraverso gli strati superiori, essendo assorbiti da elementi chimici
per la produzione di linee di assorbimento stellare. Macchie stellari e le regioni attive si trovano sulla
fotosfera. Altri oggetti possono produrre linee di spettri, ad esempio, OIII nelle nebulose planetarie o nei
resti di supernova eccitarsi in collisione e emette nel campo del visibile.
Alcune definizioni operative:
 Metalli: tutti con numero atomico maggiore di 2: Ne, C, O, Na, Fe, etc. sono tutti metalli.
 Notazione di ionizzazione in astrofisica: abbiamo usato il numero romano I per l'atomo
neutro, il numero romano II per il primo atomo ionizzato, e così via... (es: O III è l’atomo di
ossigeno ionizzato due volte).

Strumenti e Oggetti Spettroscopici


Risoluzione di uno strumento: la sua capacità di risolvere caratteristiche nello spettro elettromagnetico.
Potere risolutivo: b = D ⁄ sD con sD che è la più piccola differenza rilevabile a D.
Prisma: L'indice di rifrazione è definito come \ = ⁄ c con c la velocità della luce nel vuoto v la
velocità di fase della luce nel mezzo. L'indice di rifrazione può essere una funzione di lunghezza d'onda.
Legge di Snell: \€ sin(f€ ) = \ sin(f ).
Un Prisma ha dei pro e contro naturali:
 Pro: Alta trasmissività nella regione visibile.
 Contro: La risoluzione dipende dalla purezza del cristallo e dalla levigatezza della superficie.
Risoluzione limitata. Costoso.

Reticolo (Gratings):
 La luce che esce da due punti creerà interferenze costruttive e distruttive.
 Un reticolo di diffrazione è un componente ottico con struttura periodica che divide e diffrange
la luce in più raggi che viaggiano in direzioni diverse.
 Solitamente un reticolo è composto da una serie di risalti o righe (ridges or rulings) lungo la
superficie.
Normalmente, la risoluzione spettrale aumenta ma l'intensità diminuisce con ordine crescente. Il secondo
effetto può essere evitato con tecniche specifiche. I reticoli hanno un picco di efficienza a una sola
lunghezza d'onda (blaze wl). L’Efficienza di diffrazione scende rapidamente diventando più breve e
graduale a lunghezze d'onda maggiori. Bisogna tener conto della sovrapposizione degli ordini con filtri
che bloccano la luce da ordini adiacenti.
Grismi (Grisms): sono dati dalla somma Reticolo + Prisma: spettroscopia su un campo più ampio.

Spettroscopia a fessura: Una fenditura è posta sul piano focale del telescopio, lasciando passare la luce
solo da una minuscola fetta. L'elemento dispersivo è orientato parallelamente alla fessura: 1 dimensione
spaziale (lungo la fessura) e 1 dimensione spettrale (perpendicolare alla fenditura) sul rivelatore.
L’installazione è semplice, ideale per i telescopi spaziali. Lo spettro può essere considerato come un
numero infinito di immagini monocromatiche della fessura d'ingresso. La larghezza della fenditura
influenzerà la risoluzione spettrale (risoluzione più bassa per fenditure più grandi).
Spettroscopia Echelle: Distanza tra le scanalature relativamente ampia (poche scanalature/mm) ma
molto elevata angolo ardente. Concentra la luce in ordini elevati, ma con una forte sovrapposizione. Gli
ordini sovrapposti sono separati usando un cross-dispersers, cioè a griglia montata perpendicolarmente
rispetto alla prima. Lo spettro del risultato è inclinato, con gli ordini avvicinarsi al decrescente D e
sovrapposizione minima dell'ordine- Il sensore (CCD) è posizionato sulla ardente lunghezza d'onda di
ogni ordine, lasciando fuori dai suoi confini. Questa configurazione consente risoluzioni estremamente
elevate (b ‡ 10µ negli strumenti alimentati a fibra), ma è piuttosto complicato e può essere utilizzato
solo su strumenti a terra.

Spettroscopia dell'unità di campo integrale (IFU): Dal piano focale vengono “catturati” degli input
spettrografici. Essi vengono poi rilasciati sottoforma di luce.
Spettroscopia multi-oggetto: simile a IFU, le fibre o gli specchi sono posizionati su diversi oggetti
sparsi, tutti gli spettri sono ripresi su un singolo sensore.

Analisi dello Spettro


Nell’analisi di uno spettro ci sono da tener conto vari fattori:
 Spettrofotometria (Spectrophotometry): se l'osservazione può essere calibrata in flusso (cioè
corretto per assorbimenti tellurici e effetti strumentali), è possibile confrontare osservazioni con
modelli per misurare la temperatura.
 Temperatura e gravità superficiale (Temperature and surface gravity): le righe spettrali di
alcuni elementi sono più forti ad un dato temperatura. Confrontando la larghezza equivalente o
la forma di elementi diversi è possibile per ricavare questi due parametri.
 Composizione Chimica: ad una data temperatura, la composizione chimica generale e la
temperatura superficiale della stella, le larghezze equivalenti o le forme delle linee di un dato
l'elemento dipenderà sulla sua abbondanza, cioè la misura dell’occorrenza di l'elemento chimico
rispetto ad un altro elemento (solitamente H).
 Abbondanze chimiche (chemical abundances): se sono disponibili molte righe di elementi
dati, sia allo stato neutro che ionizzato, è possibile derivare questi tre parametri in modo iterativo.
Esempio: abbondanze di ferro sono determinate da larghezze equivalenti, assumendo una data
temperatura e gravità. Se c'è una tendenza di abbondanze con il potenziale di eccitazione della
linea, la temperatura deve essere cambiata. Allo stesso modo, se c'è una differenza tra abbondanze
di neutro (FeI) e in primo luogo ferro ionizzato (FeII), la gravità deve essere cambiata.
 Spostamento Doppler (Doppler shift): il numero di spostamenti dipende dalla velocità
dell’oggetto in relazione all’osservatore. Più grande è la velocità e più grande è lo spostamento.
Le linee di assorbimento (absorption lines) sono comparate a quelle del sole.

Classificazione spettroscopica Stellare

Classificazione di Secchi: Tra il 1860 e il 1870 Angelo Secchi definì la prima classificazione spettrale:
Classificazione di Draper: Il Catalogo di Draper degli Spettri Stellari Draper Catalogue of Stellar
Spectra 1890), basato sull'opera di Henry Draper, Williamina Fleming, e Edward C. Pickering
all'Osservatorio dell'Harvard College, riordinato le classi in lettere e ha fornito una classificazione più
fine:

Classificazione di Harvard: Annie Jump Cannon ha lasciato cadere tutte le lettere tranne O, B, A, F,
G, K, M e N usati in quell'ordine, così come P per planetario nebulose e Q per alcuni spettri peculiari
(1901). Lei introdotto l'uso dei numeri dopo le lettere per indicare tipo intermedio tra le classi (F2 è un
quinto tra F e G). Nel 1918-24 completò e pubblicò l'Henry Catalogo Draper (HD), contenente la
classificazione spettrale di 225.000 stelle con V < 9 magnitudini. Il criterio principale era l'intensità di
alcune righe spettrali (identificato da lettere maiuscole). All'epoca la dipendenza con la temperatura non
era nota - come molte cose, come la presenza predominante di idrogeno ed elio nelle stelle.
Classificazione di Harvard rivista: I tipi spettrali sono ora ordinati per temperatura, mescolando le
lettere. Senza alcun riferimento all'effettivo palcoscenico evolutivo, si ha che:
 Gli OBA sono chiamati di tipo precoce (early-type)
 Gli FGK sono chiamati di tipo solare (solar-type)
 Le MLT sono chiamate di tipo tardivo (late-type)
 CS sono classi peculiari (peculiar classes), con temperatura della stessa gamma di stelle M.
Ecco una tabella che esplica in modo migliore quanto appena detto:
Tipo Classe Temperature Caratterizzazione
Stelle blu, temperatura Spettro con righe di atomi ionizzati multipli. Lui I
O superficiale tra 28.000 K visibile, le linee HI deboli.
e 50.000 K.
Precoci Stelle blu-bianche, No Lui II. La forza massima della linea HeI
(early-type) B temperatura superficiale raggiunge vicino a B2. La linea K di Ca II diventa
tra 10.000 K e 28.000 K visibile al tipo B3. H I linee sempre più forti.
Stelle bianche, Le linee HI raggiungono il picco in A2. Le linee H
A temperatura superficiale e K di Ca II si rafforzano. HeI non più visibile.
tra 7.500 K e 10.000 K. Cominciano ad apparire linee metalliche neutre.
Stelle giallo-bianche, Le linee HI si indeboliscono, H e K di Ca II si
F temperatura tra 6.000 K e rafforzano. Molti altri metalli
7.500 K. linee (Fe, Ca) chiare e sempre più forti.
Solari Stelle gialle come il sole, Le linee HI sono ulteriormente indebolite. Le linee
(solar-type) G temperatura metalliche sono più forti e più numerose
tra 4.900 K e 6.000 K verso il successivo G, diventano visibili bande
molecolari di CH e CN
Stelle giallo-arancione, Spettro dominato da linee metalliche. HI linee
K temperatura tra 3.500 K e insignificanti. CaI chiaramente visibile.
4.900 K Linee H e K forti. Le bande di TiO diventano
visibili a K5.
Stelle rosse, temperatura Spettri dominati da forti bande di TiO, VO, LaO.
M superficiale tra 2.000 K e Molte linee di metallo.
3.500 K
Tardive Stelle rosso scuro, Le bande TiO e VO scompaiono per la prima
(late-type) L temperatura tra 1.400 K e classe L. Linee molto forti e larghe
2.000 K di NaI e KI
Nane brune, temperatura Bande di assorbimento molecolare molto forti di
T sotto CH4 e H2O.
1.400 K
Stelle di carbonio, Bande molecolari forti, ad es. C2, CN e CH.
C temperatura superficiale Nessuna banda TiO. Spettro di linea come
Peculiari circa 3.000 K nei tipi K e M.
(Peculiar Stelle rosse a bassa Bande ZrO molto chiare. Anche altre bande
classes) S temperatura, superficie molecolari, ad es. YO, LaO e TiO
temperatura circa 3000 K.

Sommario della classificazione stellare:


Classificazione di Yerkes: Un sistema bidimensionale di classificazione spettrale introdotto da William
W. Morgan, Philip C. Keenan e Edith Kellman, dell'Osservatorio Yerkes. Conosciuto anche come
classificazione MKK o MK. È una classe basata sulla luminosità:
 • → supergiganti più luminosi
 •. → supergiganti meno luminosi
 •• → giganti luminosi
 ••• → giganti normali
 •¶ → subgiganti (subgiants)
 ¶ → stelle della sequenza principale (nane – dwarfs in inglese).
La classificazione è basata sull'ispezione visiva di linee forti: il tasso di ionizzazione è essenzialmente
determinato dal campo di radiazione, quindi più luminoso le stelle hanno linee più profonde. Viene
utilizzato in combinazione con la classificazione di Harvard: ad esempio il Sole è una stella G2V mentre
Sirio (Sirius) è una stella A1V.

Il Diagramma di Hertzsprung-Russell: Intorno al 1910 Ejnar Hertzsprung e Henry Norris Russell ha


studiato indipendentemente la relazione tra le grandezze assolute e i tipi spettrali delle stelle. Le stelle
distribuiscono in gruppi: le stelle GKM sono diviso nella sequenza principale di stelle nane (o
semplicemente sequenza principale) e gigante ramo. Il ramo supergigante abbraccia tutto classi spettrali.
Le nane bianche sono un gruppo di stelle calde ma deboli. Ora sappiamo che la posizione di una stella in
il diagramma HR dipende dai suoi stati evolutivi. Le risorse umane e la grandezza del colore (CMD) i
diagrammi sono i principali strumento per comprendere la fisica delle stelle.

Fine Lezioni professor Malavolta Luca, inizio lezioni Lazzarin Monica


++++++++++ FINE ARGOMENTI 1°PARZIALE ++++++++++
Altro: atmosfera terrestre composta principalmente da Nitrogeno

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