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Geometria - primo anno

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Geometria
primo anno

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Geometria - primo anno

InDICE

1. UNITÀ 1: LA GEOMETRIA DEL PIANO ESERCIZI UNITÀ 3:


1.1 Generalità .................................................................... 5 PERPENDICOLARITÀ E PARALLELISMO
1.2 Figure congruenti ....................................................... 10 Conoscenza e comprensione ............................................ 87
1.3 Operazioni con i segmenti ......................................... 12 Applicazioni ....................................................................... 90
1.4 Operazioni con gli angoli ............................................ 14 Costruzione, con riga e squadra,
1.5 Angoli particolari ........................................................ 16 della perpendicolare ad una retta data .............................. 91
Altezze, mediane, bisettrici e assi di un triangolo ............... 93
Costruzione, con riga e squadra,
2. UNITÀ 2: I TRIANGOLI della parallela ad una retta data ......................................... 95
2.1 I poligoni .................................................................... 21 Angoli di un triangolo ......................................................... 97
2.2 I triangoli .................................................................... 22 Criteri di congruenza dei triangoli (rettangoli e non) ............ 99
2.3 Classificazione dei triangoli rispetto ai lati ................... 23 … PROBLEMI ............................................................... 100
2.4 La congruenza dei triangoli ........................................ 24 … OCCHIO ALLE OLIMPIADI! ...................................... 108
2.5 Le disuguaglianze nei triangoli ................................... 29
2.6 Classificazione dei triangoli rispetto agli angoli ........... 30
… E ORA I PROBLEMI.................................................... 34 4. UNITÀ 4: LE TRASFORMAZIONI GEOMETRICHE
NEL PIANO
4.1 Introduzione ..............................................................111
ESERCIZI UNITÀ 1 – 2: 4.2 Il concetto di trasformazione geometrica ..................112
LA GEOMETRIA DEL PIANO – I TRIANGOLI. 4.3 Le isometrie ..............................................................114
Conoscenza e comprensione ............................................ 40 4.4 La simmetria assiale .................................................117
Esercizi. La geometria del piano ........................................ 45 4.5 La simmetria centrale ...............................................124
Ampiezza di un angolo ...................................................... 52 4.6 La traslazione ...........................................................127
Operazioni tra angoli .......................................................... 53 4.7 La rotazione ..............................................................130
Problemi sui segmenti ....................................................... 58 4.8 Composizione di trasformazioni ...............................132
Problemi sugli angoli .......................................................... 58 4.9 Gruppi di trasformazioni ...........................................134
I triangoli ............................................................................ 59 4.10 Conclusioni ...............................................................134
Problemi sulla congruenza ................................................. 61
Problemi sulla disuguaglianza nei triangoli ......................... 64
ESERCIZI UNITÀ 4
… CORRO ALLE OLIMPIADI!.......................................... 64
Conoscenza e comprensione ...........................................135
La simmetria assiale .........................................................138
3. UNITÀ 3: PERPENDICOLARITÀ E PARALLELISMO La simmetria centrale .......................................................141
3.1 Rette perpendicolari .................................................. 67 La traslazione ...................................................................145
3.2 Le proiezioni ortogonali .............................................. 69 La rotazione ......................................................................148
3.3 Mediane, altezze e bisettrici di un triangolo ................ 71 Composizione di isometrie ...............................................150
3.4 Le rette parallele ........................................................ 73 PROBLEMI .......................................................................155
3.5 Il criterio di parallelismo … AnCORA OLIMPIADI!...................................................158
e le proprietà delle rette parallele ................................ 74
3.6 Proprietà dei triangoli ................................................. 79
3.7 Somma degli angoli interni ed esterni
di un poligono ............................................................ 80
3.8 La congruenza nei triangoli rettangoli ......................... 81
3.9 I luoghi geometrici....................................................... 82
… I PROBLEMI ............................................................... 84

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InDICE

5. UNITÀ 5: I QUADRILATERI
5.1 Generalità .................................................................161
5.2 Poligoni congruenti ...................................................163
5.3 Il trapezio ..................................................................165
5.4 Il parallelogramma ....................................................168
5.5 Il rettangolo ...............................................................173
5.6 Il rombo ....................................................................175
5.7 Il deltoide ..................................................................178
5.8 Il quadrato ................................................................179
5.9 La corrispondenza di Talete ......................................180

ESERCIZI UNITÀ 5
Conoscenza e comprensione ...........................................185
Criteri di congruenza dei poligoni ......................................187
Costruzione e classificazione dei quadrilateri ....................188
Angoli di un quadrilatero ...................................................191
Problemi numerici .............................................................193
Problemi sul trapezio ........................................................194
Problemi sul parallelogramma ..........................................196
Problemi sul rettangolo .....................................................197
Problemi sul rombo ..........................................................199
Problemi sul quadrato ......................................................200
Problemi di riepilogo .........................................................202
… OLIMPIADI ...................................................................205

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Geometria - primo anno

PRESENTAZIONE

Un gruppo di docenti di matematica, facenti parte di istituzioni scolastiche aderenti alla rete nazionale denominata “Book
in Progress”, in seguito, già, alla circolare n. 16 del 10 febbraio 2009 sulle adozione dei libri di testo, ha inteso proporre un
testo da loro scritto, “Dispense di Matematica”, quale strumento funzionale al conseguimento degli obiettivi didattici e
formativi della disciplina.
Il testo, accanto ai contenuti propri della disciplina, riporta attività e propone azioni (esercizi di diversa tipologia: di
completamento, del tipo vero/falso, a scelta multipla, di PROVA TU), frutto dell’esperienza didattica degli autori e ciò
dovrebbe “accompagnare” i percorsi di apprendimento dei singoli studenti, contribuendo ad assicurare sistematicità e
coerenza all’operato quotidiano.
Con questo lavoro, che potrà arricchirsi dei completamenti di volta in volta eventualmente necessari e proposti dai docenti
“in rete”, si è inteso offrire uno strumento che guardasse costantemente agli alunni, che li avviasse al gusto del costruire
insieme, del verificare, del dimostrare, attraverso una metodologia attiva o, più precisamente, interattiva, in una classe vista
sempre più come laboratorio.
Il linguaggio?
Lo sforzo è stato quello di “parlare” di matematica, cercando di non parlare difficile.
Per la geometria, in particolare, si è voluto un po’ “dilatare” il tempo di permanenza nella geometria intuitiva o, più spesso,
cercare l’integrazione del metodo intuitivo e di quello razionale.
Gli alunni vengono sollecitati, inizialmente, in esercizi di disegno, in costruzioni di figure precise e nel riconoscimento di
alcune loro proprietà mediante misure, scomposizioni in parti, sovrapposizioni, ricorso alla carta millimetrata “avvertiti”, però,
che il disegno ha lo scopo di aiutarci a visualizzare concetti e situazioni e mai sostituire la dimostrazione razionale di
un’affermazione.
Il “Book di Matematica” vuole essere il compagno di banco e … di vita dell’alunno, almeno nell’intenzione e nell’ambizione
dei proponenti, convinti che il “modo” di fare scuola e gli “strumenti” utilizzati siano tra le variabili più importanti, responsabili
degli eventuali successi/insuccessi scolastici.

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1. La geometria del piano

UNITÀ 1. LA GEOMETRIA DEL PIANO

1.1 GENERALITÀ
nello studio della geometria euclidea (da Euclide, matematico greco del III secolo a.C.) assume un ruolo fondamentale il
disegno delle varie figure. A tale scopo, useremo sempre squadra e compasso e costruiremo le nostre figure con la
massima attenzione e precisione.
Cominciamo il nostro lavoro ponendo l’attenzione su quelli che sono gli “oggetti”, gli enti, che si studiano in geometria.
Per descriverli utilizzeremo delle definizioni. Una definizione è una frase nella quale viene associato un nome a un ente e
vengono elencate le sue caratteristiche.
Esempio: Un parallelogramma è un quadrilatero che ha i lati opposti paralleli.
Per dare una definizione è necessario conoscere il significato di alcuni termini. nell’esempio precedente, per stabilire che
cos’è un parallelogramma si deve sapere cosa significano le parole “quadrilatero”, “lati”, “opposti”, “paralleli”. Se i termini
usati non sono conosciuti, si devono dare altre definizioni utilizzando altri enti che a loro volta dovranno essere definiti e
così via. Per interrompere questo procedimento «a ritroso» che non può, ovviamente, continuare all’infinito è necessario
che di alcuni concetti, detti concetti o enti primitivi, non venga data alcuna definizione: essi costituiranno la base sulla
quale costruire l’edificio di tutte le altre definizioni.
In geometria consideriamo come enti primitivi:
- il punto;
- la retta;
- il piano.

L’idea di punto ci è suggerita dal segno lasciato dalla punta della matita o dal forellino praticato con un sottile spillo
su un foglio di carta, da un granellino di sabbia, da una stella lontanissima, etc.
Il punto è la più semplice figura geometrica e l’immagine che di essa danno i riferimenti appena indicati è piuttosto
imperfetta. In realtà il punto è un ente geometrico privo di dimensioni; esso indica solo una posizione (Euclide, nei suoi
“Elementi”, definisce il punto come ciò che non ha parti).
Per distinguere un punto dall’altro, si pone accanto a ciascuno di essi una lettera maiuscola ·A ·B ·
dell’alfabeto; diremo perciò: punto A; punto B; punto C; etc. · C ·
Un insieme qualsiasi di punti costituisce una figura geometrica; lo spazio è l’insieme di tutti i punti e contiene quindi tutte
le figure. Una figura che appartiene tutta ad un piano si chiama figura piana, altrimenti si chiama figura solida.

Come modello intuitivo di retta possiamo pensare al bordo di una riga da disegno, idealmente illimitata da entrambe le
parti. La retta geometrica si deve, infatti, pensare illimitata e senza spessore: è costituita da infiniti punti ed ha un’unica
dimensione (si estende solo in lunghezza, illimitatamente).
Per distinguere una retta dall’altra, si pone accanto a ciascuna di esse una lettera minuscola dell’alfabeto; diremo perciò:
retta r ; retta s ; retta t ; etc.
t

s
r
Come modello intuitivo di piano possiamo pensare ad un sottile foglio di carta o alla superficie dell’acqua stagnante di un
lago. Si tratta, naturalmente, di immagini molto approssimative perché il piano geometrico, oltre a non avere spessore, è
indefinitamente esteso in lunghezza e larghezza: ha, cioè, due dimensioni.
I piani si indicano generalmente con le lettere dell’alfabeto greco; diremo perciò: piano a ; piano β ; piano γ ; etc.

a β γ

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Geometria - primo anno

nella geometria razionale si vogliono ricavare, mediante deduzioni1, delle proprietà da altre proprietà. Come per gli enti
primitivi, bisogna, quindi, accettare che alcune proprietà vengano assunte come primitive, ossia non siano dedotte ma
accettate come vere (postulati o assiomi). Le proprietà (o proposizioni) che si possono desumere dagli assiomi si dicono
teoremi; un teorema è quindi una proposizione di cui bisogna controllare la verità mediante un ragionamento (dimostrazione).
Una dimostrazione è, pertanto, una sequenza di deduzioni che, partendo da affermazioni considerate vere (ipotesi), fa
giungere ad una nuova affermazione (tesi).
In seguito scriveremo spesso l’enunciato dei teoremi mediante la struttura linguistica “se ….., allora ……”.
La frase che segue il “se” è l’ipotesi, ossia ciò che supponiamo vero; quella dopo “allora” è la tesi, ossia l’affermazione da
dimostrare.
Dimostrazione diretta

Una dimostrazione è diretta quando, partendo dall’ipotesi ed utilizzando eventualmente postulati e/o proprietà dimostrate
in precedenza, si perviene, attraverso una sequenza di deduzioni logiche, alla tesi.

Dimostrazione indiretta o per assurdo

Una dimostrazione è indiretta o per assurdo quando, partendo dalla negazione della tesi ed utilizzando eventualmente
postulati e/o proprietà dimostrate in precedenza, si perviene, attraverso una sequenza di deduzioni logiche, a qualche
proprietà che è in contrasto con l’ipotesi data o con postulati o con teoremi già dimostrati (contraddizione). Bisogna, quindi,
concludere che l’aver supposto falsa la tesi è sbagliato e che, di conseguenza, la tesi è vera (principio di non contraddizione:
una proposizione non può contemporaneamente essere vera e falsa).

Se in un teorema vengono scambiate l’ipotesi e la tesi, si ottiene la proposizione inversa che prende il nome di teorema
inverso.
Un teorema che è immediata conseguenza di un altro teorema viene chiamato corollario.
Riportiamo ora di seguito alcuni postulati che caratterizzano i punti, le rette e i piani.

- Dati due qualunque punti distinti A e B, esiste una ed una sola retta che li contiene entrambi (fig. 1):

· · (fig. 1)
A B

Questo postulato ci assicura che due punti sono sempre allineati, cioè appartengono ad una stessa retta.
La retta individuata dai due punti A e B (fig. 1) viene detta anche retta congiungente i punti A e B, o retta passante per A
e B o, ancora, retta AB.
Il precedente postulato si suole anche enunciare dicendo che per due punti distinti passa una ed una sola retta.
Dal precedente postulato discende il seguente corollario: Due rette distinte non possono avere più di un punto in comune.
Infatti, se avessero due punti in comune, esse coinciderebbero.
- Per un punto passano infinite rette.
Detto P un punto del piano, l’insieme delle infinite rette passanti per P è chiamato fascio di rette proprio o, anche, fascio
di rette di centro P (fig. 2):

P (fig. 2)

- Una retta può essere percorsa in due versi, l’uno opposto all’altro (fig. 3):

(fig. 3)

1
procedimenti logici consistenti nel derivare, da una o più premesse date, una conclusione come conseguenza logicamente necessaria.

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1. La geometria del piano

I punti di una retta si possono, infatti, pensare ordinati in due versi, uno opposto all’altro, in corrispondenza dei due versi
secondo cui la retta può essere percorsa.
Fissato su r uno dei due versi di percorrenza (retta orientata) e considerati due punti A e B su r, è possibile dire se A
precede B o se A segue B nel verso assegnato.
In fig. 4 si ha che A precede B (o B segue A):

· · (fig. 4)
A B "
r

- Su di un piano esistono infiniti punti ed infinite rette (fig. 5):

·
· · (fig. 5)
a · ·
- Se una retta r ha due punti in comune con un piano a, allora appartiene ad a (fig. 6):

·
· (fig. 6)
a r

- Tre punti distinti che non appartengono ad una medesima retta individuano uno ed un solo piano (fig. 7):

B
·
A
· ·C (fig. 7)
a

- Due rette si dicono complanari se appartengono a uno stesso piano, sghembe se appartengono a piani diversi.
- Due rette r ed s del piano si dicono incidenti se hanno in comune uno ed un solo punto P che prende il nome di
punto di incidenza (o di incontro, o di intersezione) delle rette r ed s (fig. 8):

P
· (fig. 8)
r s
a

- Due rette r ed s del piano si dicono parallele se coincidono (fig. 9a) oppure se non hanno alcun punto in comune
(fig. 9b):
s s
r r
(fig. 9a) (fig. 9b)

a a

Per indicare che due rette r ed s sono parallele scriviamo r // s, dove il simbolo // è detto “simbolo di parallelismo”.
[Osserviamo che abbiamo assunto come parallele anche due rette coincidenti in quanto esse hanno in comune infiniti punti
e non uno solo, così come richiesto per le rette incidenti].
Parleremo ampiamente del parallelismo in altra unità.

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Geometria - primo anno

Seguono le definizioni di nuovi enti, a partire dagli enti elementari:


- Semiretta - Data una retta r e un suo punto A, si dice semiretta, di origine A, ciascuna delle due parti in cui r rimane
divisa da A, compreso lo stesso punto A (fig. 10):

semiretta
·
A semiretta r
(fig. 10)

- Segmento - Un segmento è la parte di retta limitata da due suoi punti che si dicono estremi del segmento.

Il segmento di estremi A e B si indica con AB o con BA, cioè scrivendo una di seguito all’altra le lettere che indicano i suoi
estremi (fig. 11):

·
A segmento AB B
· r
(fig. 11)

Se i due estremi coincidono, il segmento è nullo ed è costituito da un solo punto (non ci sono, quindi, punti interni).
A
- Segmenti consecutivi ·
Due segmenti si dicono consecutivi
se hanno solo un estremo in comune (fig. 12): AB e BC segmenti consecutivi
(fig. 12)

B· ·
C
- Segmenti adiacenti - Due segmenti si dicono adiacenti se sono consecutivi ed appartengono alla stessa retta
(fig. 13):

·
A
·
B
·
C
AB e BC segmenti adiacenti
(fig. 13)

PROVA TU
In relazione alla fig. 14, stabilisci quali tra le seguenti affermazioni sono vere e quali false.
AB e BC sono adiacenti q V q F A· C
AB e DE sono consecutivi q V q F ·
D
BC e CD sono consecutivi q V q F
·B · (fig. 14)
CD e AB sono adiacenti q V q F
CD e DE sono adiacenti q V q F E
·
- Spezzata (o poligonale) – Si dice spezzata o poligonale una figura geometrica formata da più segmenti, a due a due
consecutivi e non adiacenti.
Una spezzata può essere (fig. 15):
- non intrecciata (o semplice), se i segmenti della spezzata non hanno punti interni in comune;
- intrecciata, se almeno due segmenti hanno punti interni in comune;
- aperta, se l’ultimo estremo non coincide con il primo;
- chiusa, se l’ultimo estremo coincide con il primo. Q·

Q ·
P P
E
·
I · ·
A· C ·
· F· M· M·
(fig. 15)

·B ·D ·G ·n ·n
G· O· O·
spezzata non intrecciata spezzata non intrecciata spezzata intrecciata spezzata intrecciata
aperta chiusa aperta chiusa
(I segmenti AB, BC, ..… sono i lati della spezzata; i punti A, B, C, ..... sono i vertici della spezzata).

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1. La geometria del piano

- Semipiano - Data una retta r di un piano a,


a r
si dice semipiano ciascuna delle due parti semipiano
in cui r divide a (fig. 16):
(fig. 16)
la retta r è detta origine, o frontiera, di ciascuno semipiano
dei due semipiani.

F · ·
Figura convessa - Una figura F si dice convessa se,
-
··
considerati due suoi qualsiasi punti, il segmento che li unisce ·
è completamente contenuto in F (fig. 17): (fig. 17)
·
G
·· ·Q
P
- Figura concava - Una figura G si dice concava
se esistono almeno due punti per i quali il segmento che li unisce

··
non è completamente contenuto in G (fig. 18): (fig. 18)
·
il segmento PQ non è completamente contenuto in G.

s
- Angolo - L’angolo è ciascuna delle due parti in cui un piano
viene diviso da due semirette aventi l’origine in comune (fig. 19):
Le semirette r ed s sono dette “lati” dell’angolo; (fig. 19)
O r
l’origine comune O è detto “vertice” dell’angolo.

- Un angolo si dice convesso se non contiene i prolungamenti


dei suoi lati (fig. 20): (fig. 20)

r
O

s
- Un angolo si dice concavo se contiene i prolungamenti
dei suoi lati (fig. 21): (fig. 21)

O r

Quando nel seguito parleremo di angolo senza ulteriore specificazione, intenderemo sempre angolo convesso.

s
Per indicare l’angolo convesso della fig. 22 B
useremo una delle seguenti notazioni: ·
, a, e, se non ci sono ambiguità di interpretazione, . (fig. 22)
a
A
· r
O

Se si vuole fare riferimento ad un angolo concavo lo si deve esprimere in maniera esplicita; così, nel caso della fig. 21,
diremo “angolo concavo” (taluni indicano tale angolo con la scrittura ).

Gli aggettivi convesso e concavo sono in accordo con le definizioni date di figura convessa e di figura concava.

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Geometria - primo anno

- Si dice corda di un angolo convesso un qualsiasi segmento s


i cui estremi appartengono ai lati dell’angolo (fig. 23): B
·
AB corda
A
· r
(fig. 23)
O

A
- Angoli consecutivi – Due angoli si dicono consecutivi
se hanno lo stesso vertice, un lato in comune e gli altri due lati
situati da parte opposta rispetto al lato comune (fig. 24): B (fig. 24)

angoli consecutivi C
O

- Angoli adiacenti – Due angoli si dicono adiacenti se, B


oltre ad essere consecutivi, hanno i lati non comuni
appartenenti ad una stessa retta (fig. 25):
(fig. 25)
A O C
angoli adiacenti

- Angoli opposti al vertice – Due angoli si dicono A B'


opposti al vertice se i lati dell’uno sono i prolungamenti
dei lati dell’altro (fig. 26): (fig. 26)
O
angoli opposti al vertice; B A'
angoli opposti al vertice;

PROVA TU
Vero o falso?
a) Due angoli consecutivi sono anche adiacenti q V q F
b) Due angoli adiacenti sono anche consecutivi q V q F
c) Due angoli consecutivi possono essere entrambi acuti q V q F
d) Due angoli adiacenti possono essere entrambi acuti q V q F

1.2 FIGURE CONGRUENTI2


Il termine “congruente” si usa in geometria per dire che due figure possono essere sovrapposte in modo che tutti i loro
punti coincidano.
Ad esempio due segmenti si dicono congruenti se è possibile sovrapporli in modo che i loro estremi (e, quindi, tutti i punti
che sono tra loro) coincidano. Si usa lo stesso termine quando è possibile sovrapporre altre figure geometriche come angoli,
triangoli, quadrilateri, etc.

2
qui e nel seguito l’argomento viene presentato in maniera intuitiva, “legandolo” all’idea di movimento.

10
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1. La geometria del piano

La nozione di “sovrapponibilità” è legata a quella di “movimento rigido”, ossia di movimento di una figura senza che vi sia
deformazione della stessa. Osserviamo i due segmenti della figura seguente:

B C
· ·
(fig. 27)
25 cm 25 cm
A
· ·D
I due segmenti hanno la stessa lunghezza, cioè stessa distanza tra gli estremi dei segmenti, quindi si è soliti dire che i due
segmenti sono uguali. noi, ora, diremo che “il segmento AB è congruente al segmento CD”, e scriveremo:
(si legge “AB è congruente a CD”).
Perché “congruente” e non “uguale”? Perché questa complicazione terminologica?
Basta osservare che i due segmenti in figura non rappresentano lo stesso oggetto geometrico, non sono la stessa figura;
non possono, quindi, essere definiti “uguali” perché costituiti da punti diversi del piano. Una figura, pertanto, può essere
uguale soltanto a se stessa mentre due figure che si corrispondono punto per punto (corrispondenza biunivoca) si dicono
congruenti.
Si ha, quindi, la seguente definizione:
Due figure F1 e F2 si dicono congruenti, e si scrive , quando esiste un movimento rigido che le sovrappone punto
a punto.

La relazione di congruenza tra figure gode delle seguenti proprietà:

1. riflessiva: (ogni figura è congruente a se stessa);

2. simmetrica: (se la figura F1 è congruente alla figura F2 , allora la figura F2 è congruente alla figura F1);

3. transitiva: (se la figura F1 è congruente alla figura F2 e la figura F2 è congruente alla figura
F3 , allora la figura F1 è congruente alla figura F3).

La relazione di congruenza è, quindi, una relazione di equivalenza.

B
- Assioma del trasporto di un segmento
·
Dati un segmento AB e una semiretta r di origine O, (fig. 28)
esiste ed è unico un punto P appartenente ad r
A
·
tale che OP AB (fig. 28):
O
· P
· r
OQ CD

Si può quindiAB CD di disegnare infiniti segmenti congruenti ad un segmento dato.


pensare
La relazione di congruenza tra segmenti, essendo una relazione di equivalenza (PROVA TU), permette di dividere l’insieme
di tutti i segmenti in classi di equivalenza, ognuna delle quali si chiama lunghezza: ad ogni classe appartengono tutti i
segmenti tra loro congruenti e che hanno, quindi, la stessa lunghezza.

Confronto tra segmenti


Confrontare due segmenti vuol dire stabilire se sono congruenti o, se non lo sono, vedere quale dei due è il maggiore (o il
minore). Siano dati quindi due segmenti qualsiasi AB e CD (fig. 29):
B
·
OP AB
L’assioma del trasporto ci permette il loro confronto.
A
·
Consideriamo, infatti, due segmenti OP AB e OQ CD, (fig. 29)
con l’estremo O in comune ed appartenenti
OQ CD alla stessa semiretta r di origine O. B
AB CD
·
AB CD
C
·

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Geometria - primo anno

Possono verificarsi i seguenti tre casi:

- P “cade” prima dell’estremo Q, allora diciamo che


O
· P
· ·Q r
OP è minore di OQ, e quindi AB è minore di CD, (fig. 30a)
e scriviamo AB < CD (fig. 30a); OP < OQ AB < CD
OP OQ AB CD
OP AB
- P “coincide” con Q, allora i due segmenti OP e OQ,
O
· OP > OQ
OP < OQ
AB· > CD
AB Q< CD r
OQ CD
e quindi AB e CD, sono congruenti, e scriviamo AB CD e EF GH allora AB +EF(fig.CD30b)+ GH
OP OQ AB CD
AB CD (fig. 30b); B C
OP > OQ AB > CD
A C
OP < OQ
AB CD e EFAB <GHCD
P allora AB +EF CD + GH
- P “cade” dopo l’estremo Q, allora diciamo che
O
· OP
· ·
AB Q CD r
B COQ
OP è maggiore di OQ, e quindi AB è maggiore di CD, (fig. 30c)
A >COQ
OP AB > CD
e scriviamo AB > CD (fig. 30c).
AB CD e EF GH allora AB +EF CD + GH
B C AB e CD, facendo coincidere l’estremo
Il confronto può avvenire sovrapponendo, con un movimento rigido, direttamente
A con l’estremo C e verificando dove “cade” l’estremo B (seguiremo tale A C
procedimento nel confronto tra angoli).

1.3 OPERAZIONI CON I SEGMENTI


Somma di due segmenti. La somma di due A
· B
· ·C
segmenti adiacenti AB e BC è il segmento AC (fig. 31)
che ha per estremi gli estremi non comuni
dei due segmenti dati (fig. 31): Scriviamo AB + BC = AC, usando l’usuale simbolo di addizione (*).

OP < OQ AB < CD
B OP C OQ
nel caso di due segmenti AB e CD non adiacenti, · ·
AB CD
(fig. 32)
la loro somma è data dal segmento AD ottenuto trasportando, OP > OQ AB > CD
D
con un movimento rigido, i segmenti AB e CD in modo che
· AB CD e EF · AB +EF
GH allora
siano adiacenti, con l’estremo B coincidente con C (fig. 32): A
B C
A
· A· C ·D
Abbiamo preferito, qui e in seguito, nonostante l’operazione di “trasporto”, mantenere lo stesso nome per i segmenti.

La somma di tre o più segmenti AB, CD, EF, ….. si ottiene addizionando alla somma dei primi due segmenti
OPil terzo
AB e così
via fino all’ultimo segmento.
OQ CD

(*) nel definire le operazioni con i segmenti, così come in seguito quelle con gli angoli, invece del simbolo AB , CDabbiamo
utilizzato il simbolo = , che sta per “ è il segmento …”, “ è l’angolo …”, volendo porre l’attenzione sull’operazione in oggetto
e sul risultato della stessa.
OP < OQ AB < CD
L’addizione tra i segmenti è un’operazione che gode delle proprietà commutativa e associativa.
OP OQ AB CD
Vale la seguente proprietà:
OP > OQ AB > CD
Segmenti somme di segmenti congruenti sono congruenti.
In simboli: se AB CD e EF GH allora AB +EF CD + GH.
B C
A C
PROVA TU a dimostrarla, utilizzando l’assioma del trasporto di un segmento.

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OP < OQ AB < CD 1. La geometria del piano
OP OQ AB CD
Differenza di due segmenti B
La differenza di due segmenti AB e CD, con AB ≥ CD, OP > OQ · > CDC·
AB
è il segmento DB che si ottiene sovrapponendo AB e CD AB CD e EF GH allora AB +EF D GH
CD +
in modo che l’estremo A coincida con l’estremo C e gli · ·
A B C
OP < OQ AB < CD
estremi D e B siano sulla stessa semiretta di origine A (fig. 33): (fig. 33)
A C
OP OQ AB CD · D
· B
·
OP > OQ AB > CD
Scriviamo AB – CD = DB, usando l’usuale simbolo di sottrazione (DB è, quindi, quel segmento che sommato a CD dà per
somma AB). Se AB CD ,eallora
EF il GH
segmento DB+EF
allora AB è il segmento
CD + GHnullo.
B C
Vale la seguente proprietà:
A C Segmenti differenze di segmenti congruenti sono congruenti.
In simboli: se AB CD , EF GH AB EF allora AB – EF CD – GH.

PROVA TU a dimostrarla, utilizzando l’assioma del trasporto di un segmento.


CD = AB + AB + ..... + AB =
n volte
Multiplo e sottomultiplo di un segmentoAB CD , EF GH AB EF allora AB – EF CD – GH.
Il multiplo di un segmento
1 AB, secondo il numero naturale n, è il segmento CD che si ottiene facendo la somma di n
AB = CD
segmenti congruenti n ad AB; cioè: n · AB
CD = AB + AB + ..... + AB =
1 n volte
In particolare:AB = AB"
AB CD , EF GH 3 AB EF allora AB – EF CD – GH.
- se n = 1, il multiplo di AB secondo il numero 11è il segmento AB AB stesso;CD
AB, EFCDGH , EF GH AB EF AB allora
EF AB allora
– EFAB –CD
EF– GH.
CD – GH
AB = CD
- se n = 0 , il multiplo
B A'di AB B' secondo
A" il numero 0n è il segmento nullo.
CD = AB + AB + ..... + AB = CD = AB CD+ =AB
AB+ +.....
AB+ +AB.....= + AB =
1
n volte
Se n ≠ 0, si dice che il segmento AB è sottomultiplo AB = AB" di CD secondo il numero nnevolte
si scrive:
n volte
AB CD , EF GH AB EF 3allora AB – EF CD – GH.
1
AB = CD (si legge “AB è uguale a un n-esimo B A'di CD”B' o A"
“AB è uguale1all’n-esima
AB = AB
1 parte di CD”).
CD = CD
n n n
CD = AB + AB + ..... + AB =
In fig.= 34
1 è n = 3, per cui nAB" volteè multiplo di AB 1· ·B
AB =A AB
AB AB" 1
3 il numero 3 e si scrive: AB" = 3 · AB. AB"= AB"
secondo 3 3 (fig. 34)
Sempre 1
B A'dalla
ABB'fig.
= A"
n
34
CDsi ha che il segmento AB
B A' BB' A'A" B' A"
è il sottomultiplo di AB'' secondo il numero 3 e
A
· · · ·B
si scrive: AB = AB" 1
3

B A'm B'
m m, n ! N e n ≠ 0
mmm,A"
La scrittura CD = AB, n !nn!
m,
m,
n N!eNNnee≠nn0≠≠00, indica che CD è il multiplo, secondo il numero m, del sottomultiplo di AB,
n nn
m 1
secondo il numero n; cioè: m CD = AB =1 m · d ABn
m mAB = n 1 d 1ABn n
CD
CD CD =
= = AB AB = m=· mm · d ABn
d · ABn * * *
In altre parole, il segmenton CD nn è m voltenl’n-esima
nn parte di AB. (fig. 35)
5 A B
Così la scrittura CD = 5 5 5 3
AB indica che CD è 5 volte la terza parte
3 33
di AB, cioè il segmento AB èAM divisoMB in 3 parti congruenti e CD * * * * *
AMAM AMMBMB MB C D
è 5 di quelle parti (fig. 35):
ab rs ab
m abm, ababn ! Nrsersrs ab abab
n ≠ 0 rs' ab
Da quanto detton sul multiplo ers' sottomultiplo
rs'abab
rs' ab di un segmento segue, in particolare, che un qualsiasi segmento può essere
diviso in due partiCD =congruenti.
m
AB = m · d ABn seguente definizione:
Si ha quindi
1 la
n ab e cdn
Punto medio di un segmento.
5 ab ab e cd
eabcde cd
Dato un segmento AB, si dice ab puntocd medio di AB il punto M, (fig. 36)
3
interno ad AB, equidistante
abab abcdcd dagli estremi A e B,
cd
cioè tale che AM MB (fig. 36): A
· // ·
M
// ·B
ab rs ab
Si può dimostrare che il punto
rs' medio
ab di un segmento è unico (PROVA TU).

ab e cd

ab cd
13
m 1 n
CD = AB = m · d ABn
n n m 1
CD = AB = m · d AB
5 n n
3 m, n ! N e n ≠ 0 5 m
Geometria - primo anno
3 n
AM MB
- Assioma del trasporto di un angolo m 1
CD = AB = m · d AM ABnMB
rs ab r di origine O, esiste, in ognuno dei due semipiani neinquali la retta di
Dati un angolo ab e una semiretta n r divide il
piano, una ed una sola semiretta
rs' abdi origine O che forma con la semiretta data un angolo
5 congruente ad ab (fig. 37):rs ab
3
b b rs' ab
AM MB
ab e cd m m, n ! N e n ≠ 0
n ab rs ab ab (fig.
e cd
ab cd 37)
a mO 1 r
CD = AB = m · d ABn rs' ab ab cd
n n
5
s’
3 ab e cd
Si può quindi pensare di disegnare infiniti angoli congruenti ad un angolo dato.
La relazione di congruenza tra angoli, essendo una AM relazione
MB di equivalenza (PROVA TU),
ab permette
cd di dividere l’insieme di
tutti gli angoli in classi di equivalenza, ognuna delle quali si chiama ampiezza: ad ogni classe appartengono tutti gli angoli
tra loro congruenti e che hanno, quindi, la stessa abampiezza. rs ab
rs' ab
Confronto tra angoli
Confrontare due angoli vuol m direm,stabilire se sono congruenti o, se non lo sono, stabilire quale dei due è il maggiore (o il
n ! N e n ≠0 m m, n m! N em,n n≠ ! 0 N e n ≠0
minore). Siano dati quindi due
n angoli qualsiasi ab e cdn (fig. 38): n
m m m, m, nn !! NN ee nn ≠≠00 d
nn m b 1 m m 1 1
CD = AB = m · d abABncdCD = AB CD==m · dABABn = m · d ABn
m m n 11 n n n n n (fig. 38)
CD
CD == AB AB == m m ·· dd ABnABn
nn 5 nn 5 5
m m, n 3 ! N e n ≠0 m3 m, n ! 3Nme n ≠m,
n55 0 n ! N e n ≠0
O 33 a nO’ n c
m AM MB 1 AM MB AM MB
Operando un movimento AB = m · d ABn
n rigido, sovrapponiamo i dueCDangoli
= facendo mcoincidere ABi =vertici
m · dedABn
CD = m 1m 1 uno dei lati, per esempio il lato
AM
AM MB MB n AB = CD · =d ABn
a con il lato c, in modo che abi due angoli rs siab
trovino dallaab n
stessa parte rs rispetto
ab nn
ab rsal lato abcomune.n Possono verificarsi i seguenti
5
tre casi: ab
ab3 rs
rs ab ab rs' ab 5 rs' ab5 rs' ab d
m m, n ! N e n ≠ 0 3 m m, n ! m
N3 e nm,
≠ n
0 ! N e n ≠ 0
rs'
rs' ab ab n n
mmAM m, m,MBnn !n N
! N ee nn ≠≠ 00 b
AM MB AM MB
nn
- il lato b è interno all’angolo ab
CD e cdm , allora
AB =diciamo
m · d che
1
ABn abCD eè cd
minore
=
m abdie cd m
AB =CD
1
m=· d ABn
1
AB = m · d ABn
ab m rs =ab n n n rs ab nn rs ab n
e scriviamo CD ab
ab e=
CD <e=cdm (fig.
cd AB 39a);
AB == cdm
1
1
m ·· dd ABnABn ab ab O (fig.
O' 39a)
nn abrs' 5 ab n
n ab cd ab cd
5 5 O O'
rs' ab rs' ab
ab
ab 55 cd
cd 3 3 3 O O' a c
a c
33 b d
AM MB AM MB a c b d
AM MB
ab e cd
- il lato b coincide
AM con
AM MBil lato d e allora diciamo che ab eè cd
MB congruente abae cd b d
e scriviamo ab cd (fig.
ab39b); rs ab ab rs abab rs ab (fig. 39b)
ab cd ab cd O O'
ab
ab rs
rs ab
ab rs' ab rs' ab rs' ab
O O' a c
rs'
rs' ab
ab
b d
a c b
- il lato b è esterno all’angolo
ab e cd , allora diciamo che ab eè cd
maggiore
abdie cd b d
e scriviamo ab ab > cd (fig. 39c).
ee cd d
ab cd ab cd ab cd
ab
ab cd cd
O (fig.
O' 39c)

O O' a c
b d
1.4 OPERAZIONI CON GLI ANGOLI a c
aOb e bOc b d
Somma di due angoli.
La somma di due angoli consecutivi aOb e bOc è l’angolo aOc che ha per c aOb e cO'd, con aOb
vertice il vertice
aOb dei due angoli e per lati i due lati non comuni (fig. 40):
e bOc aOb e cO'd, con aOb ≥ cO'd
aOc aOb + bOc = aOc b dOb
aOc dOb cO'd ad aOb
aOb + bOc = aOc aOb e bO'd
Scriviamo aOb + bOc = aOc, usando l’usuale simbolo di addizione. cO'd ad aOb aOb
(fig. 40) > cO'd
aOb e bO'd aOd
aOb > cO'd aOb - cO'd = dOb
aOb e bO'd aOd aOb, cO'd, eO"f O b c c a a
aOb - cO'd = dOb
aOd aOb, cO'd, eO"f b c c a aOb cO'd, allora dO
aOb, cO'd, eO"f b c c a aOb cO'd, allora dOb
14
a b c a c b
aOb e bOc
aOb e bOc
aOb e bOc aOc aObBook
e cO'd,
econ
aOb in aOb
cO'd, ≥ cO'd
con aOb ≥ cO'd
progress
aOc aOc dOb
aOb + bOc = aOc
dOb
1. La geometria del piano
aOb + aOb
bOc +
= bOc
aOc = aOc cO'd
aOb e bO'd adcO'd
aObad aOb
aOb > cO'd
aOb > cO'd
nel caso di due angoli aOb e bO'daOb enon consecutivi, la loro somma è data dall’angolo aOd ottenuto disponendo,
bO'd con un
movimento rigido,aObi edue
bOcangoli in modo che risultino consecutivi (fig. 41): aOb e aOb con
cO'd, - cO'd
aOb
aOb =cO'd
- dOb
≥ cO'd d
= dOb
aOd aOd aOb, cO'd, eO"f b c c a
b
aOc dOb
La somma di tre o più angoli
aOb, cO'd, cO'd, eO"f , b c b c c a c a
aOb,eO"f aOb cO'd, allora dOb
… si ottiene addizionando
aOb + bOc alla somma
= aOc
aOb e bOc cO'd ad aOb aOb cO'd, allora dOb
dei primi due angoli il terzo e così via a aOc aOb > cO'd β
aOb e bO'd a b c a c b c
fino all’ultimo angolo. O a aOb - O’
aOb + bOc = aOc cO'd = dOb
aOd a b ac b c a c ab c b a b ,ac b d, c ad≥ c a
L’addizione tra angoli è un’operazione che gode delle proprietà d ≥ caallora
allora - c ab
aOb e bO'd
commutativa eaOb, cO'd, eO"f
associativa. b c c a aOb cO'd, allora dOb
aOd cd = abcd+ =abab+ +.....
ab++ab.....= +nab
· ab
= n · ab
n volte
Vale la seguente proprietà: aOb, cO'd, eO"f b c c a n volte

Angoli somme di angoli congruenti sono congruenti. (fig. 41)


a+β
In simboli: se a b c a c b a b , ab
c = d1 ab
cd =a 1≥cd
c allora a - c b -d
β n n
a 1
PROVA TU, utilizzando l’assioma del trasporto di un angolo. cd =+1ab
Oa O'
b c a +abab
ca= +3bab
cd = ab ..... cd= n · ab
n volte
3
a c
aOb e cO'd, con aOb ≥ cO'd b d
b 1
ab = cd
Differenza didOb due angoli. n
aOb e cO'd, con aOb aOb e cO'd, cO'dcon
≥cO'd, aOb ≥ cO'd
La differenza di due
cO'd ad aOb angoli aOb e con aOb ≥ cO'd 1 d
ab = cd
è l’angolo
aOb e cO'd, dOb che
con siaObottiene
dObsovrapponendo,
≥ cO'd
3
aOb > cO'd dOb
con un movimento cO'd ad rigido,
aOb cO'd ad aOb , come nel caso del
aOb e cO'd,dOb con aOb
loro confrontoaOb
≥ cO'd
(fig. -42): cO'd = cO'd dOb ad aOb a β
aOb
aOb e> cO'd
cO'd, con aObaOb > ≥cO'd cO'd aOb e cO'd, con aOb ≥ cO'd
dOb cO'd ad aOb aObaOb e cO'd,
> cO'd con ≥ cO'd OaOb e bOc a O’ c a
aOb e cO'd, con aOb aOb ≥ -
cO'd cO'd = dOb b
cO'd ad Se aObaOb > dOb aOb
cO'd aOb -, allora
cO'd cO'd, =dObdOb è l’angolo
allora
aOb -dOb cO'd nullo.= dOb dOb
aOc d
dOb cO'd ad aOb cO'd ad aOb
c aOb a > cO'd aOb - cO'd = dOb cO'd ad aOb d c
c a Vale lacO'd seguente
aOb ad aOb proprietà:
cO'd, allora aObdOb cO'd, allora dOb aOb + bOc = aOc a-β
aOb-ecO'd
aOb cO'd, = con
dOb aOb
aOb ≥> cO'd
cO'd aObaOb > cO'd
aOb ecO'd,
cO'd,allora aObaOb
con dOb
> cO'd≥ cO'd
Angoli differenze di angoli congruenti sono congruenti. (fig. 42) a
aOb e aOb cO'd, e con
cO'd,
aOb > con
aOb cO'd aOb
cO'd ≥=dObcO'd aOb e bO'd
dOb In simboli: aOb cO'd,
aOb
se a-≥ cO'd
allora
b ,c dOb
aOb ddOb
- cO'd a ≥= c dOb aOb a- cO'd
allora - c = bdOb -d a
aOb dOb
cO'd, aOb - cO'd = dOb aOd β a
dOb ad
cO'd aOballora dOb cO'd ad aOb
c a b aOb eccO'd, con aOb ≥ cO'da b , c d a- di caOb a dOb
- ccon baOb - d ≥ cO'd
cO'd>ad
cPROVA
cO'daObad aOb
aTU,aObautilizzando
cd b=cO'd, , c + aOb
ab d +a.....
l’assioma
allora
ab a
dOb b>
cO'd, +del
≥ ccallora
,ab trasporto
= d
allora n
aOb ·aab
dOb accO'd,
≥ cb
≥un -edcO'd,
allora
angolo.
allora
allora a - aOb,
c bcO'd, -Od eO"fO' b c c a
aOb cO'd aOb cO'd a
c aObaObe bOc
dOb e cO'd,aOb con cO'd, aOballora ≥ cO'd dOb
n volte aOb e cO'd, con
dOb aOb aOb ≥ cO'd
e cO'd, con aOb ≥ cO'd
aOb ->cO'daOb
cO'd> a cO'd b ,c d a ≥cdaOb c=allora +=aabn- = +·cab ..... b+ ab - d = n · ab a c
aOb
dOb
= dOb
cO'd ad aObcd = ab + ab + ..... cd =+ab - cO'd
ab
ab + aOb
ab +
dOb
e cO'd,
..... + ab con
dOb
=
cO'd n aOb
·
ad ab ≥ cO'ddOb b d
aOb
c =a aOc
aOcb- cO'd
aOb ,aObc -=dcO'd dOba= ≥ dOb c allora
1 navolte - c e cO'd,
aOb b - d ncon volteaOb ≥ cO'd
aOb
cO'd >
ad cO'd
aOb ab = cd n volte cO'd>ad aOb cO'd ad aOb
cd = ab + ab
adObb , nc dadiaOb+ ..... + ab = n · ab dOb aOb d cO'd
dac=aOb
Oc c
a b+
aOc
aOb Multiplo
cO'd,bOcallora= aOce sottomultiplo ba,angolo.
un
aOb e≥caObc
cO'd, de con
allora a aOb
aa
allora -bcon
≥ cc, ≥
dOb b -da
caOb
allora - ca ≥b c allora
-d a - c b -d
dOb cO'd, cO'd, cO'd ≥ cO'd a b c a c b b
a dib , ec 1nd· ab ,asecondo
≥ =caOb a - c con baOb d n,
n volte
'd cd
aOb
aObIl+multiplo
= ab cO'd, > - cO'd
ab +cO'd, =
.....aOb
+dOb un
dOb
ab angolo
1= 1 il enumero
cO'd ad naturale
aOb aOb
-aOb >
-cO'dcO'd
cO'd = dOb > cO'd
aOb
aOb eaOb
aOb bO'dallora ab = cd
allora
ab =
dOb
cO'd, cd con aOb
ab
cO'd
dOb ad
n
≥allora
1 cO'd
cd
dObaOb cO'd, ≥
aOb è l’angolo
n volte =
- cO'd cddOb =che ab n si+3ottiene
abcd facendo
=ab
+ ..... ab +=+ abnab =la+n
cd somma
aOb · cd
..... ab>+=cO'd
abdi =n+angoli
ab nab
aOb congruenti
+ -.....
· ab + ab
cO'd =aOb
= dOb ad
n ·-ab ; = dOb
cO'd
aOd 1dOb aOb >dOb cO'd c
, eO"f aOb cioè:ab bcO'd,
cd c
= = ab ab
cd
allora c + 1ab +a .....aOb
n +ab
voltecO'd 1
ab≥==cO'd ad aOb
n ·nab ad aOb n volte
aOb n e cO'd, =addOb cd con
ab 31
=cO'd
cd
cd aOb - cO'd =aOb
volte
dOb cO'd, allora dOb a
d, eO"faaOb,
1b , c beO"f
cO'd, d ccO'd a
aOb edOb ≥
c c
3 aOb
aallora
n b
volte ca - a
aOb
aOb
cO'd, con aOb ≥ cO'd c
c - > b
3 b ,
cO'd
cO'd
aOb
a c
- d
ad
=
> aOb
dObd
cO'd a ≥ c allora a - c b -d
ab = aOb cd cO'd, allora aOb cO'd, allora aOb dObcO'd, allora dOb
a nb In,acparticolare:
b d,=caOb ad ≥ ca ≥ caallora a b - c>- dcO'd b - d1
dOb 1
ab cd >1cO'd allora - 1c aOb O (fig. 43) a
b c c a 3ab dOb = cd ab = aOb cd- aOb
cO'd -=cO'd
aOb dOb
ab = = dOb
cO'd, cdallora dOb
c abcd 1 - se n
a == abcd+ ab + ..... = 1,
cO'd il multiplo
ad
1+ ab n
aOb di
= n =· ab secondo
n
cd = ab il
+ abnumero + ..... 1 n è l’angolo
+ ab = n · ab stesso; a
ab = aOb cd- cO'd dOb aOb aOb cO'd, allora
- cO'd = dOb
dOb
a-a+ bncab c+b nd+multiplo a cab a - cil numero bn volte
- d 01è l’angolo
ab = cd a b , c d a ≥ c allora a - c b -d
cd = 3ab cd se=ab n,=
+ 0.....
aOb
volte ,ab
ab ilcO'd
> +cO'd 1ad
.....
ab = +≥ n di
aOb
ab · secondo
=allora
n 1· ab nullo.
cc a c a = cd ab = cd
3 aOb 3 cO'd, allora
aOb cO'd, dOb allora
3 dOb a
a
a ac b c c b= d a cO'd c allora a - c b -d a b , c d a ab ≥, cc allora d a a- ≥ c c allora
b - d ad - c
n volte
c ac b n volte
, ab
aOb aOb
1
aOb
- cO'd cda> cO'd,=≥cdOb b dOb
allora b -d
cdSe= nab≠ +
1 0,ab si dice
3+ .....che + ab = n · abaOb
l’angolo cO'd, allora
è1sottomultiplo di cddOb secondo
= ab + abil +numero
..... + abn e=si nscrive:
· ab
cab b= n cd aOb - cO'd = dOb ab = cd a b , c d
n, c d a ≥ c allora a - c b -d
cd1 ab = ab
=
1+ ab(si
cd n volte
+
ab = cd n aOb cO'd, allora dObcd = legge
..... + “l’angolo
ab = n a
· ab b è uguale
m a un a ≥
n-esimo c cd = ab a
dell’angolo
allora +- c
n volte
ab + b ”
.....
cd =-od
+“l’angolo
ab ab+ =
ab n+· .....
ab + ab = n · ab
1n 1 n ab
b ab = 3 ècduguale all’n-esima parte dell’angolo
n volte
a =b a,cd
ab dOb
3 c cd b ”).d,=cab a +d ab ≥ c+aallora ≥c
..... +a ab- =c n
allora n
a · -b
volte
abc- d b - d n volte
b' a"
1 ab =11 cd aOb cO'd, allora 1ab
b ab = 3ab cd= 3cd a b , c d cd a = ab≥ a c
+ allora
ab
bm ,+c..... a - +cab na
d =b
ab n
≥-
=
volte d
·
c cd
allora a - c b -d b a'
n cd = ab n
1 m n n volte
! dell’angolo 1 a c
abIn=fig.1cd 43 è n = 3 e quindi l’angolo cd =ab,
n
ab +è
cdcon =ab multiplo
abm, ++n .....
ab ++Nab e n=
..... +≠nab
ab =0· ab= n · abab = cd
1n cd
1
a b' a"
ab = n cdailcd
secondo b
numero = ,ab c +3 d
e
ab si + a
scrive:
..... ≥+ cab
cd =
=
allora 3
n
ab a
·
· + ab -abc + b
..... ab
-
+ d =
ab = cd
n · ab
n b a'
3 mab = 1 cd
n volte n volte
3 a
cd 1 ≥= c ab n
ab = cd
1 a b , c n volte dab m =aab,
cd =cdcon
mnallora
abm, =n a
mn! ·- dcN eab
volte 1 nb≠=-0d
abn 3 cd
1
ab = cd
1 a c
3 n n 3 b' a"
Semprecd dalla
= ab fig.+ 43 ab si+ ha .....che
+ ab =1 nn· ab
l’angolo 1 =
n
è il1sottomultiplo secondo il numero 3 a
b a'
ab =1 ab cd=ab cd cd
dell’angolo cd = e1si abscrive:
n+volte
ab +ab .....
m +=
=cd nab
cd5=m 1 nab · ab 3 1
d e nabn
ab = cd cd ab=3=con
ab,
3 n
ab cd m,=nm ! ·N n ≠0
O O' a c
n n volte n 1 n 1
ab = ab cd= cd a c
1= 1 cd 3 51 3
ab cd = m ab 1 b d
ab = cd
n 31 cd = 33 ab = m · d abn
ab = cd
n n
ab = cd
1 n rOb bOs 5 15
ab = cd cd = ab
3
m
m m cd = ab m m
cd = abm cd = ab n cd = ab cd = ab
cdn= ab n n n
Geometria - primo anno
n m b' a"
cd = ab b' a"
n b a'
m ab, con m, n ! N e n ≠ 0 b a'b' a"
m ab,
m con m, n ! N e n ≠ 0 m ab, con m,nn ! N e n ≠ 0m m ab, con m, n !m Nab, c≠ 0m, n ! N e n ≠ 0
ae ncon
La scrittura cd n = m ab,, con m, n ! N e n ≠ 0n, indica che l’angolo cd =è il multiplo,
ab ab secondo il nnumero m, a c b a'
nn mmab, con m, n ! N e n ≠ 0 n n a c
del sottomultiplo dell’angolo cioè: cd = m 1 b' a"
= n ab , secondo
cd m 1 il numero n;m 1 ab = m · d abn
m 1 m 1
cd = abm= m · d
n abn1 cd = ab = m · d n abn cd n
= b d = abn
ab = m ·cd a' ab = m · d abn
In altre parole,
m ab,l’angolocdcd
n= è m ab =m
volte n· d
l’n-esima abnparte n = m ab . mn
dell’angolo n n b'n a" n
con m, ncd !
n N emn ≠ 0 n
= ab = m · d
1
abn
cd
n 5 ab, con m, n ! N e n ≠ 0 a c
b a'
n
Così la scrittura cdm= ab, 5 n n 5 cd = n ab 5 5
ab5 indica
m, n che
! Nl’angolo
e n ≠ 0 cd =è 53 volte
ab la terza3parte dell’angolo
cd = ab , cioè l’angolo
cd = a abcè diviso in 3
cd
3 =conab 3 3
n
m 3 1 m 1 d
parti congruenti
cd =e l’angolo
ab = cdm ·è=d55diab
quelle parti (fig. 44):
abn m ab, con m, n cd = ab
! N e nn ≠ 0 = m · d abn
n 3n n
m 1 n
cd = ab = m · d abn
5 n n b 5
cd = ab mrOb bOs cd = 1 ab
3
rOb bOs5 cd
rOb bOs n = ab = m · d 3 abn
rOb bOs
cd =indicato
ab n rOb bOs rOb bOs
nei due angoli abbiamo 3 (fig. 44)
rOb bOs 5
come vertice lo stesso punto O cd = ab
3
rOb bOs
..
rOb bOs
..
m
. ..
cd = rOb
n
ab bOs
. b' a"
O rOb bOs a O c
Da quanto detto sul multiplo e sottomultiplo di un angolo, segue, in particolare, che un qualsiasi angolo b a' può essere diviso
m ab, con m, n ! N e n ≠ 0 a c
in due partincongruenti.
s
m 1
Si ha quindi cdla seguente
= = m · d abn
ab definizione:
n n
Bisettrice di un angolo.
5 angolo la semiretta b
Si dice bisettrice
cd = di unab (fig. 45)
3
che ha origine nel vertice dell’angolo e lo divide
bisettrice
in due angoli congruenti (fig. 45):

In simboli: rOb bOs O r


Si può dimostrare che la bisettrice di un angolo è unica (PROVA TU).

1.5 ANGOLI PARTICOLARI


- Angolo piatto – Un angolo si dice piatto se i suoi lati sono semirette opposte.
π
[Si può pensare ottenuto facendo ruotare la semiretta OA, intorno ad O,
di mezzo giro, così da assumere la posizione OB (fig. 46)]. . . .
L’angolo piatto si suole indicare con la lettera greca π A O B
(scoprirai il perché nel corso dei tuoi studi). π
(fig. 46)
Angolo piatto ¶ 180°

- Angolo giro – Un angolo concavo i cui lati sono semirette


sovrapposte si dice angolo giro. [Si può pensare ottenuto
.
B
facendo ruotare la semiretta OA, intorno ad O, di un giro O A
completo, descrivendo così tutto il piano (fig. 47)].
(fig. 47)
Angolo giro ¶ 360°

- Angolo nullo – Un angolo convesso i cui lati sono semirette


.
B
sovrapposte si dice angolo nullo. [Si può pensare ottenuto
quando la semiretta OA rimane nella posizione iniziale, cioè O A
se ha una rotazione nulla (fig. 48)].
(fig. 48)
Angolo nullo ¶ 0°

16
Book in
progress
1. La geometria del piano

- Angolo retto – Un angolo si dice retto C


se è la metà di un angolo piatto (fig. 49):

(fig. 49)
Angolo retto ¶ 90°

OC è la bisettrice dell’angolo piatto .


angolo retto angolo retto

B O A

- Angolo acuto – Un angolo si dice acuto


se è minore di un angolo retto (fig. 50):
B
angolo acuto.

Angolo acuto < 90° (fig. 50)

O A

- Angolo ottuso – Un angolo convesso


si dice ottuso se è maggiore di un angolo retto B
(fig. 51):
(fig. 51)
angolo ottuso.

Angolo ottuso > 90°


O A

- Angolo complementari – Due angoli si dicono


C
complementari quando la loro somma è un
angolo retto (fig. 52):
(fig. 52)
angoli complementari B
angolo retto

(Ovviamente i due angoli non devono essere


O A
necessariamente consecutivi).

- Angolo supplementari – Due angoli si dicono B


supplementari quando la loro somma è un
angolo piatto (fig. 53):

angoli supplementari (fig. 53)


angolo piatto

(Ovviamente i due angoli non devono essere C O A


necessariamente adiacenti).

17
Geometria - primo anno

- Angolo esplementari – Due angoli si dicono


B
esplementari quando la loro somma è un
angolo giro (fig. 54):

angoli esplementari (fig. 54)

O A
(Ovviamente i due angoli non devono avere
necessariamente gli stessi lati).

PROVA TU
Esiste sempre il complementare di un angolo? Perché?

Completa le seguenti affermazioni:


- il supplementare di un angolo di 85° è ampio ….....….…; - l’esplementare di un angolo di 60° è ampio …….....……;
- il complementare di un angolo di 89° è ampio ............…; - il supplementare di un angolo di 120° è ampio ...........…;
- il complementare di un angolo di 2° è ampio …….......…; - l’esplementare di un angolo di 107° è ampio …….....… .
m
cd = ab di un angolo di 112° è ampio ........……;
- il supplementare
n
b' a"
m b a'
Vediamo
cd = alcuni
ab teoremi sugli angoli.
m ab,n con m, n ! N e n ≠ 0 a c
b' a"
n
b a'
m ab, con mm, n ! N e n1≠ 0 a c
TEOREMAcd = ab = m cd· d = abn
m m
n n n n ab cd = n ab
- Angoli supplementari m m
cddi= angoliab congruenti
cd =m sono ab congruenti. b' a" b' a"
m5 1 cd =n m ab n
= = abab= m · d
cd cd abn n m
cd =
n m
ab bb' a' a" b a' a"
b'
n3 mnab, con = mnab, a b cb'a' a" ab'
cd m,
n !ab
cd
Ncon n≠ 0n ! N e n ≠ 0
e= nm, ab bc a" a'
a5supplementare nmdi β n m m a bc b'a' a"b a' c a"
ab'
cd = ab ab, con m,
m mm,n !ab, Ne conn ≠m,0 n ! N e n cd ≠ 0= n ab
m
3
cd = a1 supplementare
Hp.: ab n di βm
ab, con n n!
ab, con
m1 Nm, e nn≠!0 N1e n ≠ 0 a bc a' a c a'
b
n cd n= m1 ab n =cdmm=· d ab abn= m · d abn
1m N em,n n≠ !0n N1e n ≠ 0
!
m n ab, con m,ab,
nn con a c a c
β β
rObcd =bOs ab m b' a"
1
cd = n ab = n
m
cd · d
= abn
ab = m · d abn
m
n
cd5 =n
m
ab
cd == m
m
5 ·ndab
1
n =abn m·d
1 n
abn ab, con m, n ! N eabn ≠ a'
0 b' a"
m ab, con m, n ! N ecdn =≠ 0 abn cd = nab m n 1 n 1n a c
Th.: a bOsa1 3cd
5 =
m
cd3==m
ab 5 · d ab = m·d
abn abn b a' β
nrOb m ab, con m, n !cdN=e 3n ab 5 n cd =
5 3 nab n n m 1 a c
cd = ≠ 0abcd = ab cd = ab = m · d abn
nm 1 3 5 3 5 n n
cd = ab = m · d abn cd = abcd = ab
n
Dimostrazione m n 1 3 3 5
cd = m · d bOs
ab =rOb abn rOb bOs cd = ab
Dall’ipotesi
5 discende che:
n n 3
cd = ab rOb bOs rOb bOs
3
a supplementare 5 di β arOb + β bOs π rOb a bOs π – β;
cd = ab
3
a1 supplementare di β1 a1 + rObβ1 bOsπ rOb a1 bOs π – β1.
a1
Poiché tutti gli angoli piatti sono congruenti tra loro e, per ipotesi, β1 si ha:
β bOs
rOb β1
– β bOs
π rOb π – β1 perché differenze di angoli congruenti,
e quindi:
rOba a1.
bOs
C.V.D
(Il teorema può essere visto come un corollario della proprietà
di pag.18 relativa ad angoli differenze di angoli congruenti).

L’enunciato del teorema può, ovviamente, essere formulato come segue:


Angoli supplementari di uno stesso angolo o di angoli congruenti sono congruenti.

PROVA TU
In modo del tutto analogo si dimostrano i seguenti teoremi:
- Angoli complementari di uno stesso angolo o di angoli congruenti sono congruenti.
- Angoli esplementari di uno stesso angolo o di angoli congruenti sono congruenti.

18
Book in
progress
1. La geometria del piano

TEOREMA
- Due angoli opposti al vertice sono congruenti. Q N

Hp.: MOQ opposto


PON al vertice
MOQdi PON
Th.: MOQ
QON PON QON O
QON
Dimostrazione M P
Basta osservare che gli angoli
MOQMOQ
MOQ e PON
PON PON sono entrambi
supplementari dell’angolo QONQON
(poiché, per ipotesi MOQ
QON MOQ e PON
PON
sono angoli opposti al vertice) per cui, in base al teorema
QONprecedente,
QON
si ha: MOQ PON
C.V.D. QON
(Il teorema può essere visto direttamente come un corollario del teorema precedente).

PROVA TU
In relazione alla figura 55, stabilisci quali tra le seguenti affermazioni sono vere e quali false:

a) a e γ sono supplementari q V q F
b) γ e d sono complementari q V q F β
c) a e γ sono congruenti q V q F
d) β e γ sono supplementari q V q F a γ
e) a e γ sono opposti al vertice q V q F
d
f) γ e β sono congruenti q V q F
g) β e d sono complementari q V q F
(fig. 55)

19
Geometria - primo anno

20
Book in
progress
2. I triangoli

UNITÀ 2. I TRIANGOLI

2.1 I POLIGONI
Si chiama poligono la figura formata da una poligonale (chiusa non intrecciata) e dalla parte finita di piano da essa delimitata.
In un poligono chiamiamo:
- vertici del poligono i vertici della poligonale;
- lati del poligono i lati della poligonale;
- contorno del poligono la poligonale stessa;
- punti interni i punti del poligono non situati sul contorno; D
- punti esterni tutti gli altri punti del piano, esclusi quelli del contorno;
- perimetro del poligono il segmento somma dei lati del poligono. E
C
Per indicare un poligono fissiamo un primo vertice e scriviamo
ordinatamente, una accanto all’altra, le lettere dei successivi vertici F (fig. 1)
procedendo in senso antiorario. In fig. 1 è rappresentato B
il poligono ABCDEF. A
Faremo sempre la distinzione tra poligono convesso e poligono concavo, in accordo con le definizioni date di figura
convessa e di figura concava (pag. 8, unità 1).

La fig. 2 ti dovrebbe permettere, comunque, di ricavare le


definizioni di poligono convesso e di poligono concavo (PROVA TU):

p 1 1
p 2 p2
1
p2

Poligono convesso Poligono concavo (fig. 2)


A
B

Quando nel seguito parleremo di poligono senza ulteriore specificazione, intenderemo sempre poligono convesso.
In un poligono convesso chiamiamo:
- angolo interno o angolo del poligono ognuno degli angoli che ha vertice in un vertice del poligono e per lati le semirette
che contengono i lati uscenti da quel vertice (fig. 3a);
- angolo esterno ciascun angolo adiacente ad un angolo interno (fig. 3b). inte
Angolo
Angolo esterno
esterno

Angoli
interni inte (fig. 3a) Angolo (fig. 3b)

Angolo esterno
esterno
Angolo
esterno

Angolo esterno

Osserva che ad ogni angolo interno si possono


associare due angoli esterni, congruenti tra di loro Angolo interno (fig. 4)
perché opposti al vertice (fig. 4):

Angolo esterno

21
Geometria - primo anno

F
corda G
Inoltre (fig. 5) definiamo: E
- corda ogni segmento che unisce due qualsiasi punti del C

contorno del poligono che non appartengono allo stesso lato; diagonale (fig. 5)
- diagonale ogni corda che unisce due vertici non consecutivi.

A B

I poligoni hanno nomi diversi a seconda del numero di lati Numero dei lati Nome del poligono
(o dei vertici o degli angoli) di cui sono costituiti e che 3 triangolo
non possono essere meno di tre. 4 quadrilatero
nella seguente tabella sono riportati i nomi di alcuni poligoni: 5 pentagono
6 esagono
In generale, se i lati sono n si parlerà di poligono di n lati. 7 ettagono
8 ottagono
Un poligono si dice: 9 ennagono
- equilatero se ha tutti i lati congruenti tra loro; 10 decagono
- equiangolo se ha tutti gli angoli interni congruenti tra loro; 11 endecagono
- regolare se è equiangolo ed equilatero. 12 dodecagono

PROVA TU
- Quante diagonali ha un triangolo? q 2 q 1 q nessuna q 3

- Quante diagonali puoi tracciare dal vertice di un poligono di 5 lati? q 3 q 5 q 4 q 2

- Dimostra che il numero delle diagonali di un poligono convesso di n lati è pari a n n 3


2
- Disegna un ettagono e individua gli angoli interni, gli angoli esterni e le diagonali.

- Disegna un poligono con nove diagonali.

2.2 I TRIANGOLI
C
- Un triangolo è un poligono con tre lati (fig. 6):
Riferendoci al triangolo ABC della fig. 6, distinguiamo: (fig. 6)
- tre vertici: i punti A, B, C;
- tre lati: i segmenti AB, BC, CA;
: gligliangoli
- tre angoli: angoli convessi
convessi CAB, ABC, BCA.
A B
I lati e gli angoli vengono detti elementi
ACB del BACtriangolo.
ABC
L’unione dei tre lati, cioè l’insieme dei loro punti, costituisce il contorno del triangolo; il segmento somma dei tre segmenti
è il perimetro del triangolo. Si dicono interni i punti del triangolo che non appartengono al suo contorno, esterni i punti
che non appartengono al triangolo.
In un triangolo, ogni lato si dice opposto all’angolo il cui vertice non appartiene al lato stesso e adiacente agli altri due
: gli angoli
angoli; analogamente, ogni angolo si dice opposto al lato che non contiene il suo vertice convessiagliCAB,
e adiacente ABC,
altri due lati. BCA.
: gli angoli convessi CAB,
: :gli
gliABC,
angoli
angoliconvessi
convessiCAB,
BCA. CAB, ABC,
ABC, BCA.
BCA.
Relativamente alla fig. 6 si ha, ad esempio, che:
li angoli convessi CAB, ABC, BCA. ACB BAC ABC
- il lato AB è opposto all’angolo ACB ed
BACè adiacente
ABC agli angoli
ACB BACeABC
ACB BAC ;
ABC
- l’angolo
ACB BAC èABC
opposto al lato BC ed è adiacente ai lati AB e AC.

22
Book in
progress
2. I triangoli

PROVA TU
Riferendoti sempre alla fig. 6, completa le frasi seguenti:
nvessi CAB, ABC, BCA.
a) il lato BC è opposto all’angolo ……....… ed è adiacente agli angoli …..…… e …..…… ;
ACBb) l’angolo
BAC ABC è opposto al lato ……..... ed è adiacente ai lati ………..…… e …..…… ;
gli angoli convessi CAB, ABC, BCA.
c) il lato AC è opposto all’angolo ……....… ed è adiacente agli angoli …..…… e …..…… ;
d) l’angolo ACB èBAC
opposto
ABCal lato ……..... ed è adiacente ai lati …………..… e ……..… .

2.3 CLASSIFICAZIONE DEI TRIANGOLI RISPETTO AI LATI


Un triangolo si dice:
- equilatero se ha tutti i tre lati congruenti (fig. 7a);
- isoscele se ha due lati congruenti (fig. 7b);
- scaleno se non ha alcuna coppia di lati congruenti (fig. 7c).

C F D E
I

(fig. 7a) (fig. 7b) (fig. 7c)

A B D E G H
AC B
“Soffermiamoci” un po’ sul triangolo isoscele. Consideriamo il triangolo isoscele ABC in cui AC BC (fig. 8):

C
AC BC
- i due lati CAB,
gli angoli convessi congruenti,
ABC, ACBCA.
e BC, vengono detti lati obliqui;
- il terzo lato, AB, si chiama base; (fig. 8)

- l’angolo ACB , BAC


opposto alla base, è detto angolo al vertice;
ABC
nvessi
: gli angoli
CAB, convessi
- gli angoli BCA.
ABC, CAB,e ABC,, adiacenti
BCA. alla base, si dicono angoli alla base.
A B
ACB BAC ABC
ACB BAC ABC
AC BC
R
PROVA TU
Riferendoti alla fig. 9, completa le seguenti frasi:
- Il triangolo PQR è isoscele sulla base …...….. . (fig. 9)
- L’angolo al vertice è l’angolo …....….. .
- I lati obliqui sono …………… . Q
- Gli angoli adiacenti alla base sono gli angoli ……..… e …...…… .
P
AC BC
b
- COSTRUIAMO un triangolo isoscele, Tracciamo la retta a perpendicolare
date la base b e l’altezza h ad essa relativa:
h ad AB in M:
a

Consideriamo il segmento AB di lunghezza b:


A B * . *
A M B
e determiniamo il suo punto medio M: * . *
A M B
CONTINUA ......

23
Geometria - primo anno

2.4 LA CONGRUENZA DEI TRIANGOLI


Abbiamo già detto che due figure sono congruenti se è possibile sovrapporle in modo tale che combacino perfettamente.
A A' , B B' , C C'
Consideriamo, in particolare, due triangoli congruenti ABC e A'B'C' (fig. 10):
A A' , B B' , C C'
C C'
. .
A A' , B B' , C C'
A A' , B* B' , C // C' * // (fig. 10)
AB A'B' , BC B'C' , AC A'C'.
AB A'B' , BC B'C' , AC A'C'.
/ /
A B A' B'
A A' , B B' , C C'
È possibile, qui, stabilire una corrispondenza tra i vertici dei due triangoli: A A' , B B' , C C'
così che angoli e lati corrispondenti siano congruenti, cioè:
A A' , B B' , C C'
A A' , B B' , C C'
AB A'B' , BC B'C' , AC A'C'. A A' , B B' , C C'
A A' , B B' , C C' AB A'B' , BC B'C' , AC A'C'.
nel caso dei triangoli, per stabilire che sono congruenti, non è necessario verificare che tutti e sei i rispettivi elementi - lati
e angoli
AB - sono ordinatamente
A'B' , BC congruenti;
B'C' , AC è sufficiente
A'C'. stabilire solo la congruenza di alcuni elementi.
Esistono, infatti, tre criteri, noti come criteri di congruenza dei triangoli, che permettono di stabilire la congruenza di due
triangoli sapendo che sono congruenti solo tre particolari coppie di elementi.

Primo criterio di congruenza dei triangoli


Due triangoli sono congruenti se hanno due lati e l’angolo fra essi compreso ordinatamente congruenti.

C C'
AB A'B'
A'C'
Hp.: AC A'C'
* *
A
A'
/ / A A' , B B' , AC A'C' , B
A B A' B'
Th.: ABC A'B'C'
Dimostrazione
Poiché, per ipotesi, A A', possiamo, con un movimento rigido, trasportare l’angolo A e farlo A' coincidere
, B B'con,l’angoloCA C'
A' , B B
A con
in maniera che il vertice A coincida A'C'
A'il vertice A', il lato AB si sovrapponga al lato A'B' e il lato AC al lato A'C'.
AB A'B' , BC B'C'
AB, AC
A'B' A'C'
, B

Essendo:
A'C'
AB AB per
A'B' ipotesi,
A'B'
AC per
AC A'C' ipotesi,
A'C'
A A'
il movimento rigido fa anche coincidere B con B' e C con C', cioè fa coincidere tutti e tre i vertici.
I due triangoli risultano pertanto sovrapponibili e, quindi, sono congruenti. A A'
A A'
C.V.D.
In realtà, volendo essere rigorosi, dovremmo assumere come postulato il primo criterio di congruenza dei
triangoli e, partendo da questo, dimostrare gli altri due criteri.
Come già accennato nell’unità 1, parlando di figure congruenti (pag. 11), abbiamo “scelto” un punto di vista
intuitivo e facciamo riferimento al movimento rigido, legato alla nostra esperienza, come spostamento di oggetti
senza che questi subiscano alcuna deformazione.

24
Book in
progress
2. I triangoli

Secondo criterio di congruenza dei triangoli


A' A'
A'A'
A'Due triangoli sono congruenti se hanno un lato e i due angoli ad esso adiacenti ordinatamente congruenti.
A'
C C' AB A'B'
Hp.: A A'
B B'
/ /
A B A' B' Th.: ABC A'B'C'
ABAB
AB
A'B'
ABA'B'
A'B'
A'B'
Dimostrazione
Poiché: AB
A AA',
A AA',
A',
BA',BB',
B BB',
B',B',
A'B' per ipotesi, con un movimento rigido portiamo il lato AB a sovrapporsi al lato A'B' in modo che
A A', B B', l’angolo
BAC
BACBAC vada sopra l’angolo
BAC B'A'C'
B'A'C'
B'A'C'
B'A'C'e l’angoloABCABC
ABC
ABC vada sopra l’angolo A'B'C'.
A'B'C'.
A'B'C'.
A'B'C'.
A A', B B',
A'B'C'.
In questo modo:BAC
AB A'B' B'A'C' ABC A'B'C'.
- la semiretta AC si sovrappone alla semiretta A'C' ;
- la semiretta BC si sovrappone alla semiretta B'C' , A A', B B',
e quindi il punto C, comune alle semirette AC e BC, coincide con il punto C', comune alle semirette A'C' e B'C'.
BAC B'A'C' ABC A'B'C'.
Pertanto vengono a coincidere i tre vertici e quindi i due triangoli sono congruenti.

C.V.D.
Vediamo alcune proprietà del triangolo isoscele, conseguenze dei primi criteri di congruenza dei triangoli.
ACD
ACD
ACDACD
e BCD
ACD ee
e eBCD
ACD BCD BCD
e BCD
BCD
ACD e BCD
TEOREMA
Se un triangolo è isoscele, allora gli angoli alla base sono congruenti.
C

Dimostrazione Hp.: AC BC
Tracciamo la bisettrice dell’angolo di vertice C
ed indichiamo con D il suo punto di intersezione Th.: BAC ABC
con la base AB (“segnare ACD e BCD
BCD con il simbolo . ”). ACD e BCD
C
A B
Consideriamo, quindi, i triangoli ACD e BCD; essi hanno: ..
AC AC AC
BC BC
AC AC BC
BC BC
AC BC per ipotesi;
AC BC
CD CDCD CD
in comune (o
per
CDCD
CD CD
CD CD
la proprietà
CD
CD riflessiva della congruenza);
CD CD ACD e BCD
ACD BCD per costruzione. ACD e BCD
ACD
ACDBCD
ACD
ACD
BCD
ACDBCDBCD
BCD
ACD BCD
I due triangoli, avendo due lati e l’angolo fra essi compreso
ordinatamente congruenti, sono congruenti C A D B
per il 1° criterio di congruenza dei triangoli.
Avranno, pertanto, tutti gli altri elementi corrispondenti ..
congruenti, in particolare: AC BC
CAD
CAD CAD
CBD
CAD AC
CBD
CAD
CAD CBD
BC
CBDCBD
CBD
CAD CBD , il che è lo stesso dire: CD CD
BAC
BAC BAC
ABC
BAC
BAC
ABC
BAC ABC
ABC (“segnare
ABCABC BACBACe ABC
BAC BAC
eBAC
eABC
BAC ABCee conCD
ABC
e ABC
ABC
CD
il simbolo ”). ACD BCD
CD
BAC CDABC BAC e ABC
ACD BCD
C.V.D.
Al termine del teorema la figura si presenta come segue: A D B
AC BC
CD CD
AC BC CAD CBD
ACD BCD
25
CAD CBD CD CD BAC ABC BAC e ABC
Geometria - primo anno

TEOREMA INVERSO
Se un triangolo ha due angoli congruenti, allora è isoscele. BAC e ABC:
BAC e ABC:
BAC e ABC: C
BAC e ABC:
Dimostrazione
Tracciamo le bisettrici AD e BE rispettivamente Hp.: BAC ABC
degli angoli BAC e ABC:
Th.: AC BC

A B BAC e ABC:
C C

e osserviamo che:
BAC e ABC: BAC e ABC:
BAD CAD ABE CBE BAD , CAD ,
BAD perché
CAD metà ABE CBE
di angoli congruenti BAD , CAD ,
ABE e CBE E D E AB
D AB
(“segnare BAD , CAD , ABE BAD
e ,CBE
CAD ,
BE e CBE con il simbolo . ”).
ABD BAE
Si ha quindi:
BAD ABE .. ..
BAD , CAD , A B A B
Consideriamo i triangoli ABD e ABE che, per maggiore chiarezza, rappresentiamo a parte:
ABE e CBE
Essi hanno:
BAD CAD ABE CBE D E
AB
AB AB
AB
AB in comune
ABAB (o AB
ABAB AB per la AB
proprietà riflessiva della
AB congruenza);
AB
AB ABE BE
AD e CBE
ABD
ABD BAE
BAE per ipotesi;
ABD
D BAEBAE ABD BAE ABD BAE
BAE
BAD
BAD ABE
ABE per precedente osservazione
BAD CAD(metàBADdi angoli
ABE CBEcongruenti).
CAD ABE .
CBE
ADB AEB
. , ADB
BAD
e
CAD ,
BAD
D ABEABE BAD ABE BAD ABE
ABE A BD AEB A ~ B
ABE e CBE ABE e CBE
I due triangoli, avendo un lato e i due angoli ad esso adiacenti ordinatamente congruenti, sono congruenti per il 2° criterio
di congruenza dei triangoli. Avranno, pertanto, tutti gli altri elementi corrispondenti congruenti, cioè:
C

AB AB
AB AB AB AB
AD
AD BE
BE ABD BAE
ABD BAE ABD BAE
ADBE BE
BE AD BE AD BE
(“segnare * *”);
AD e BE con il simbolo Si ha quindi:
ADB
ADB AEB
AEB ADB
ADB e e AEB
AEB BAD ABE
BAD ABE BAD EABE D
BADBAEBAEB
AEB ADB
ADB AEB (“segnare
ADBADB eADB
AEB
AD e AEB
e eAEB
AEB BE ADB eo”);AEB ADB e AEB
con il simbolo o o
BD AE
BD AE ~
~ con il simbolo ”); ~ ~
BDAE AE ~ ~ ~ (“segnare
BD AEAD e BE ~ ~ *
.. ..
AE BD AE *

A B
Consideriamo ora i triangoli CAD e CBE che, per maggiore chiarezza, rappresentiamo a parte:
C AD BE
C
AD BEAD BE ADB AEB A
Essi hanno:
ADAD BEBE ADB AEB ADB AEB BD AE ADB e ADB
AEB
AD
AD BEBE per precedente dimostrazione; ~ e AEB
EE CAD CBE
CBE
CAD
CAD CBE
CAD BD AEBD AE
CBE per precedente osservazione (metà di angoli congruenti); ~ ~
CBE
CBE
CBE ADC BEC ADB
ADC BEC perché supplementari rispettivamente degli angoli
ADC BEC
ADC BEC ADB D
ADB
ADB E
BEC
BEC
BEC congruenti ADB e AEB ADB
ADB
ADBADCe eBEC BEC
AEB
AEB ADC
ADC e BEC * *
AEB AEB
AEB
AEB
ADC e BEC(“segnareADC
ADC
ADC eAEB
ee
e BEC
BEC
BEC con il
ADC
simbolo
e”).
BEC . .
A B

AD BE
26
ACACBCBC
ADC BEC ADB
AEB ADC e BEC Book in
progress
2. I triangoli
AC BC

I due triangoli, avendo un lato e i due angoli ad esso adiacenti ordinatamente congruenti, sono congruenti per il 2° criterio
di congruenza dei triangoli. Avranno, pertanto, tutti gli altri elementi corrispondenti congruenti, in particolare:

AC BC (“segnare AC e BC con il simbolo / ”). C

C.V.D.
Al termine del teorema la figura si presenta come segue: E D A'C'
A'C'
o o A'C'
~ ~
*
..
.. *

A B
I due ultimi teoremi si possono “unificare” nella seguente proposizione:
Condizione necessaria e sufficiente affinchè un triangolo sia isoscele è che abbia due angoli congruenti.

COROLLARIO:
BAR
Un triangolo equiangolo èBAR
B'A'C'
anche equilatero
B'A'C'(PROVA TU).
BAR
BAR e B'A'C'
BAR B'A'C' BAR e
e B'A'C'
B'A'C'
A'C' A'C'
Terzo criterio di congruenza dei triangoli
Due triangoli sono congruenti se hanno i tre lati ordinatamente congruenti.

C C'
AB A'B'

// // Hp.:
BARAC A'C'
* * BAR B'A'C'
B'A'C' BAR eBAR
B'A'C'
e B'A'C'
BC B'C' A'C' A'C'
/ /
A A'C'
BA'C'
A'C'
A' B' BAR BAR B'A'C'B'A'C' BAR BAR
e B'A'C'
e B'A'C'
C'
B'A'C' BAR BAR
e B'A'C'
e B'A'C' Th.: ABC A'B'C'
C C'

AC''
AC'' A'C'
A'C'
Dimostrazione *
AC'' A'C'// * //
nel semipiano avente per origine la B'A'C'
retta AB
BAR BAR e B'A'C' .
e non contenente C, conduciamo la semiretta AR A . /
B A'
/
B'
che forma con AB l’angolo
BAR congruente
BARB'A'C' a B'A'C' BAR eBAR
B'A'C'
e B'A'C'
(“segnareBAR
BAR B'A'C'con il simbolo . ”).
BAReeeB'A'C'
B'A'C'
AC'' AC''
A'C' A'C'
R

C C' AC'' AC''


A'C' A'C'
Sulla semiretta AR prendiamo il punto C''
tale che
AC'' A'C' A'C' (“segnare AC'' con il simbolo *”)
AC'' // //
* *
e congiungiamo C'' con B.
.
A . /
B A'
/
B'
AC'' A'C'

Consideriamo i triangoli ABC'' e A'B'C'; essi hanno: *


AB
AB A'B'
A'B'
AB A'B' per ipotesi; C''
AC''
AC'' A'C' per costruzione; R
AC'' AC''
A'C' A'C'
AC'' A'C'
A'C'
AC''
AC''
AC''
BAC''A'C'
A'C'
A'C'
B'A'C' per costruzione.
BAC''
BAC'' B'A'C'
B'A'C'
AB A'B'
AB A'B'
AC'' AC''
A'C' A'C' 27
Geometria - primo anno

I due triangoli, avendo due lati e l'angolo fra essi compreso ordinatamente congruenti, sono congruenti per il 1° criterio di
congruenza dei triangoli. Avranno, pertanto, tutti gli altri elementi corrispondenti congruenti, in particolare:

BC'' B'C'(“segnare BC'' con il simbolo // ”).


BC'' B'C'
La nostra figura è ora la seguente: Congiungiamo C con C'' (in figura i segmenti CC'' e AB si
incontrano in un punto interno al segmento AB):
C C

* // * //

A . /
B A . /
B

AC
AC AC''*
AC AC''
AC'' // AC
AC
AC A'C'
A'C' // AC''
*A'C' A'C'
A'C'
A'C' AC''
AC''
C'' C''
AC AC'' R ACAC A'C'
AC'' A'C' AC''
R
AC
AC AC''
AC'' eAC AC'' che:
osserviamo AC AC A'C'
A'C' A'C'
AC
A'C'A'C'
AC''
AC'' A'C' AC''
AC'' AC A'C' A'C' AC''
AC AC''ACC''
ACC''
ACC''
AC AC''AC''C
AC''C
per la proprietà transitiva della congruenza ( AC A'C'
AC''C ACA'C'A'C' ACC''
)ACC''
ACC''
AC'' A'C' ee eAC''C
AC'' AC''C
AC''C
[i lati AC e AC'' sono già segnati con lo stesso simbolo ], AC AC''
*
ACC''
per AC''CACC'' è isoscele sulla base CC'' e quindi:
cui il triangolo ACC'' AC''CACC'' e AC''C
ACC''
ACC''AC''C
AC''C
ACC'' AC''C perché angoli alla base di un triangolo isoscele (“segnareACC''
ACC''eeeAC''C
AC''C
ACC''
con eil simbolo
AC''C ”).
C'' AC''C BCBC
BC BC''
BC''
BC'',, , ACC'' e AC''C
Analogamente:
ACC'' AC''C
ACC'' AC''C ACC'' AC''C
ACC'' e AC''C
ACC'' e AC''C
BC BC'' , per cui il triangolo BCC'' è isoscele sulla base CC'' e quindi: BC BC'' ,
BCC''
BCC'' BC''C
BC''C
BCC''BC''
BC''C (“segnare BCC''BCC''
BCC'' eee eBC''C
BC''C
BC''Ccon il simbolo ”).
BC
BC BC''
BC'', , BC ,
BC'' , C BC BC'' ,
BC BC'' ,BC BCC''BC'' ,
BC''C BCC'' e BC''C BCC'' BC''C BCC'' e BC''C
BCC''
BCC''BC''C
BC''C
BCC'' BC''C BCC''
BCC''e eBC''C
BC''C
BCC'' e BC''C * //
C'' BC''C BCC''
Si ha, quindi, e BC''C
la seguente figura: BCC'' BC''C BCC'' e BC''C
BCC'' BC''C
BCC'' BC''C
AC AC'' BCC'' e BC''C BCC'' e BC''C
A . /
B
AC
Consideriamo
BC BC''
AC''
ACoraAC''
i triangoli ABC e ABC''; AC A'C' A'C' AC''
* //
essi hanno:ACB
BC AC''B
BC'' ACC'' AC''C BCC'' BC''C
AC AC''
AC
AC
AC AC''
AC''
AC'' C'' AC A'C' A'C' AC''
AC AC''ACB per precedente osservazione;
AC''B ACC'' AC''C BCC'' BC''C
BC BC''
BC BC'' per precedente osservazione; R
BC BC''
BC BC''ACC'' AC''C ACC'' e AC''C
ACB AC''B
ACB AC''B perché somma di angoli congruenti ( ACC'' ACC''
AC''C AC''C BC''C ).BC''C
BCC'' BCC''
BCC'' BC''C
ACB AC''B
ACB AC''B ACC'' AC''C
ACC'' AC''C BCC'' BC''C
I due triangoli,
ACC'' AC''C avendo due lati e l’angolo fra essi compreso
AC AC''ordinatamente congruenti, sono congruenti
ACC'' eperAC''C
il 1° criterio di
ABC ABC''
congruenza dei triangoli. ABC'' A'B'C'.
BC BC'' , BC BC''
Pertanto: ABC ABC'' ABC'' A'B'C'.
ACB AC''B ACC'' AC''C B
e quindi:
ABC A'B'C' per la proprietà transitiva della congruenza.
ABC BC
ABC''
ABC BCC''
BC'' ,ABC''BC''C
ABC'' A'B'C'.BCC'' e BC''C
A'B'C'.A'B'C'.
ABC''
ABC
ABC ABC''
ABC'' ABC''
ABC'' A'B'C'.
C.V.D. ABC A'B'C'

PROVA
A'B'C'
ABC BCC''
ABC TU
A'B'C'
ABC BC''C
A'B'C'
ABC A'B'C' BCC'' e BC''C
Un’analoga dimostrazione può essere condotta nei seguenti casi:
ABC ABC'' ABC'' A'B'C'.
- i segmenti CC'' e AB si incontrano in B (o in A);
- il segmento CC'' interseca il prolungamento di AB.
ABC A'B'C'

28
Book in
progress
2. I triangoli

PROVA TU
Una sola delle seguenti affermazioni è vera. Quale?
Due triangoli sono congruenti se hanno ordinatamente congruenti, rispettivamente:
a) tre angoli;
b) due lati e un angolo;
c) tre lati;
d) un angolo e un lato;
e) nessuna delle risposte precedenti è corretta.

AM ME
2.5 LE DISUGUAGLIANZE NEI TRIANGOLI
TEOREMA (PRIMO TEOREMA DELL’ANGOLO ESTERNO)
In un triangolo, ogni angolo esterno è maggiore di ciascuno degli angoli interni non adiacenti ad esso.

C AM
AM AMME
MEME
. Hp.: CBD angolo esterno
AMAM
AMMEME
MEAM
AM ME
ME
CBD > ACB
Th.:
CBD > BAC
A B D
Dimostrazione AM ME
Tracciamo la mediana AM del lato BC (“segnare BM e CM
CMconBM
il simbolo * ”) e sul suo prolungamento fissiamo il punto
E in modo che AM ME (“segnare AM ed ME con il simbolo / ”).
AM ME AM ME
AM C E
AMC ME
Congiungiamo
.
BME AMC e BM
CM
CM CMBMBMBM B con E: * M
AM
AM AMME ME
ME i triangoli ACM e BEM; essi hanno: .
Consideriamo
M
CM
CMBMBM
BMCM
CM BM
BM *
AMC
AMC AMC BME
BME BME per costruzione; AMC
AMC
AMC e eBME
e BME BME
MAM
AMMEME
MEAM ME per costruzione;
AM ME A B D
MC
AMC
AMCBME
BME
BME
AMC BME ACM
perché angoli opposti al vertice (“segnare
AMC AMC
AMCMBE
e BME
ee BME
BME
AMCcone ilBMEMBE
simbolo o”).
AMC BME AMC e BME
I due triangoli, avendo due lati e l’angolo fra essi compreso ordinatamente congruenti, sono congruenti per il 1° criterio di
CM corrispondenti
congruenza dei triangoli. Avranno, pertanto, tutti gli elementi BM congruenti, in particolare:
ACM
ACM
ACM MBE
MBE
MBE MBE
MBEcon il simbolo
(“segnareMBE . ”). AMC ME E
BM CBE CBE CBD . CBD
* M
AMC BME AMC e BM
o .o
La nostra
CM figura
BMè ora la seguente:
ACM
ACM
MME MBE
MBE
MBE
ACM
CBD > CBE
CBDMBE MBE
MBE
> CBEMBE MBE CBE CBD
ACM MBE MBE
Osserviamo che l’angolo CBE è una parte CBD
AM ME AMC e BME *
BME dell’angolo
AMC
CBD , per cui: CBD > CBE
BME
AMC e BME
.
AMC e BME
CBD
cioè:
CBD > ACB. > CBE A B D
CBD > ACB.

CBD > ACB.


Analogamente,
CBD > ACB. ACM che:
tracciando la mediana Cn ……... si dimostra MBE
CBD >MBE
CBD (PROVA
> BAC BAC TU).

MBE CBD > BAC


MBE C.V.D. MBE CBD > BAC
ACM MBE MBE
CBD > BAC
COROLLARIO
In ogni triangolo, la somma di due angoli interni è sempre minore di un angolo piatto.

29
Hp.: ABC triangolo
Hp.: Hp.: ABC triangolo
Th.: ABC
ABC triangolo
+ ACB <
Th.: ABC + ACBTh.: < ABC + ACB <
Geometria - primo anno

PROVA TU
a completare la dimostrazione del corollario, con riferimento alla figura seguente:

Dimostrazione C
Osserviamo
ACB < che: Hp.: ABC triangolo
ACB << ……. perACB < dell’angolo esterno;
il teorema
ABC Th.: ABC + ACB <
e, aggiungendo ad ambo i membri l’angolo ABC , si ha:
ABC
ABC + ……. < ABC + ……. A B D
cioè: +
ABC ……. <ABC
.........................
ABC <+ …….
π.+ …….< ABC + …….

C.V.D.

Conseguenze (PROVA TU): ACB <


ACB
1) Ogni triangolo può avere al massimo un angolo retto: gli altri due angoli sono acuti. <
2) Ogni triangolo può avere al massimo un angolo ottuso: gli altri due
ABCangoli sono acuti.
3) Gli angoli alla base di un triangolo isoscele sono acuti. ABC
ABC + ……. < ABC + …….
ABC + ……. < ABC + …….
2.6 CLASSIFICAZIONE DEI TRIANGOLI RISPETTO AGLI ANGOLI
Quanto detto permette la classificazione dei triangoli rispetto agli angoli. Un triangolo si dice:
- acutangolo se ha tutti i tre angoli acuti (fig.11a);
- rettangolo se ha un angolo retto (fig.11b);
- ottusangolo se ha un angolo ottuso (fig.11c).

γ γ
(fig. 11a) (fig. 11b) (fig. 11c)
γ

α β α β α β
a < 90° a = 90° a > 90°
β < 90° β < 90° β < 90°
γ < 90° γ < 90° γ < 90°

In un triangolo rettangolo, i due lati che formano l’angolo retto


vengono detti cateti, il lato opposto all’angolo retto ipotenusa
viene detto ipotenusa.
cateto

PROVA TU cateto
Fra le seguenti affermazioni una è falsa. Quale?
Un triangolo può avere:
a) tutti e tre gli angoli acuti;
b) più di un angolo esterno ottuso;
c) un angolo acuto e due ottusi;
d) due angoli acuti e uno retto;
e) due angoli acuti e uno ottuso;
f) un angolo ottuso.

30
Book in
progress
2. I triangoli

TEOREMA
In ogni triangolo, con due lati non congruenti, a lato maggiore si oppone angolo maggiore.

CDB CBD C CDB e CBD


Dimostrazione
Poiché per ipotesi
CDBAC > CBD
BC,
Hp.: CDB
AC >e BC
CBD
si ha che esiste un punto D, interno ad AC, tale che:
D BC CDB
CD CDB
BCCBD CBD CBD
CDB
(“segnare CD e BC con il simbolo * ”). CDB
CDB
e CBD
Th.: e CBD
CDB e CBD
ABC > BAC
CDB CBD CDB e CBD
CDB CBD CDB e CBD
CD BC
CDB CBD CDB e CBD
CDB CBD A B CDB e CBD
Congiungiamo D con B , così da avere la seguente figura:

Osserviamo che il triangolo BCD è isoscele


CD BC
sulla base BD e perciò:
CD BC
CDB CBD CDB
angoliCBD
alla base di un triangolo isoscele * * CDB e CBD
CDB e CBD
(“segnareCDB CBDcon il simbolo . ”).
CDB eee CBD ABC CDB CBD
D
ABC > CBD
ABC A B
ABC
CBD CDB C
ABC > CBD ABCABC ABC
ABC > CBD
La figura è ora la seguente:
ABC
ABCABC
> CBD > CBD ABC > CDB.
ABC > CBD CBD
CBD CDB CDB
ABC ABC> CBD
Poiché BD CBDè interno
CBD CDBall’angolo
CDB CDB
CBD ABC , si ha che: * *
ABC
ABC >>CDB.CDB.
ABC > CBD e quindi, CDB essendo
> BAD CBD CDB, CDB
ABC ABC
ABC
> CDB.
risulta: > > CBD
CDB.
ABC > CDB. D .
CBD CDB .
CDB CBD>>BAD ABC > CDB. CDB
CDB BAD ABCCDB> BAD A
CDB B
Ma:
ABC >
> CDB.
CDB CDB > BAD
ABCCDB
BAD
> CDB.
ABC
>> in
BADquanto l’angolo CDB
BAD
è esterno
CDB CDBal triangolo ABD (teorema pag. 40),
ABC
per cui: ABC > BAD ABC
CDB ABC
per la>proprietà
BAD transitiva della relazioneCDB
“>”,
il che è lo stesso dire: ABC > BAC. ABC > CBD
ABCCDB
ABC ABC
> >CBD
BAD
>
ABC
ABCBAD> > CBD
BAD
C.V.D. > BAD CDB
CDB ABC> BAD > BAC.ABC > BAD CDB CBD CDB
CBD CDB
ABC > BAC. CBD CDB
Al
ABCtermine
> BADdel teorema la figura si presenta come segue: ABC > CDB.

ABC >ABC
ABCABC >CDB.
BAC.
> >BAC.
ABC
ABC BAD
>>CDB.
BAC.C
ABC > BAC.
CDB > BAD CDB
ABC > BAC.
CDB
CDB >ABC
BAD > BAD
> BAC. CDB CDB
* * ABC > BAD

. > BAD
DABC
ABC > BAD
.
(Figura riportata … perABC
completezza)
> BAC.
A B

ABC > BAC.


ABC > BAC.
31
Geometria - primo anno

TEOREMA INVERSO
In ogni triangolo, con due angoli non congruenti, ad angolo maggiore si oppone lato maggiore.

C
ABC < ACB,
Dimostrazione
Supponiamo per assurdo che non sia AC > AB.
ABC < ACB, Hp.: ABC > ACB
ABC < ACB,
Se:
AC
- AC <AB
AB, si avrebbe, per il teorema precedente: Th.: AC > AB
ABC < ACB, contro l’ipotesi.
ABC
AC ACB,
AB
AC AB , il triangolo ABC sarebbe isoscele
sulla base BC e quindi:
ABC ACB, contro l’ipotesi. A B
AC AB
ABC ACB,
Pertanto, non potendo essere AC < AB né AC AB, si conclude che: AC > AB.
C.V.D.
ABC ACB,
PROVA TU AC AB
AC AB
Considera un triangolo ABC isoscele sulla base AB. Prendi un punto D sul lato AC e dimostra che BD > AD.

CD CB CD CB
La relazione fra i lati di un triangolo è definita dalAC AB teorema:
seguente
CD CB TEOREMA CD C
In ogni triangolo un lato è minore della somma degli altri due lati e maggiore della loro differenza.
ABC < ACB,
ABC < ACB,
C
Dimostrazione
Ovviamente basta dimostrare il teorema per il lato
Hp.: ABC triangolo
maggiore (nel nostro caso AB). PERCHE'? AC AB
Prolunghiamo il lato AC,AC AB di C,
dalla parte AB < AC + BC CD C
CD CB
Th.:
di un segmento CD CB (“segnare CD e CB
ABC ACB, AB > AC – BC
con il simbolo * ”) e congiungiamo D con B. A B
ABC ACB,
Si ottiene la seguente figura:
D

AC* AB
Osserviamo che il triangolo BCD è isoscele
C
AC AB CD CB
sulla base BD, per cui:
CB
CD
ABD
CBD CDB CBD angoli alla base di un triangolo isosceleABD
perchéCDB CBD CDB CBD*e CDB
CBD e CDB
ABD
(“segnareABD
CBD> CBD,
e CDB con il simbolo ”). .
ABD > CBD,
A B
ABD > CBD, Si ha: D
ABD > CDB
ABD
CBD CDB
Poiché BC è interno all'angolo ABD , risulta:
.
*
ABD > CBD, e quindi anche ABD > CDB CBDCBDCDB
CDB C
ABD > CDB ABD > CBD,
(poiché CBD CDB ).
CBD ABD
Pertanto nel triangolo CDBsi ha: CBD e CDB
CBD e CDB *
AB < AD perché ad angolo maggiore è opposto lato maggiore,
ABD > CDB CBD CDB .
e quindi:
ABD > ABCDB
< AC + CD, CBD CDB
cioè, essendo CD BC : AB < AC + BC. A B
CBD CDB C

32
CD
CBD CDB BC CBD e CDB
CD BC
Book in
progress
2. I triangoli

Come già detto, la disuguaglianza vale ovviamente anche per gli altri lati, cioè:

- BC < AB + AC
- AC < AB + BC

Inoltre: AC < AB + BC (sottraendo ad ambo i membri BC) AC – BC < AB + BC – BC


AC – BC < AB ; cioè: AB > AC – BC.

C.V.D.

Questo teorema evidenzia che tre segmenti qualsiasi non possono essere sempre lati di un triangolo; occorre che ciascuno
di essi sia, appunto, minore della somma degli altri due e maggiore della loro differenza.

PROVA TU
- Prendi tre bastoncini di lunghezza 8 cm , 9 cm e 15 cm e costruisci un triangolo.
- Prendi tre bastoncini di lunghezza 7 cm , 13 cm e 5 cm e costruisci un triangolo.

Quali conclusioni puoi trarre?

33
Geometria - primo anno

1. LEGGI ATTENTAMENTE IL TESTO DEL PROBLEMA.

2. DISEGNA, UTILIZZANDO SQUADRA E COMPASSO,


UNA FIGURA ABBASTANZA GRANDE, SECONDO LE
INDICAZIONI DEL TESTO. “SEGNA”, CON UNO
STESSO SIMBOLO, GLI ELEMENTI CHE SAI ESSERE
CONGRUENTI.

3. SCRIVI L’IPOTESI E LA TESI.

4. UTILIZZA L’IPOTESI PER PERVENIRE ALLA TESI


(tranne nelle dimostrazioni per assurdo).

ANCORA ………. CONSIGLI:


- Per dimostrare che sono congruenti alcuni lati o angoli, devi considerare, in genere, triangoli che “contengano” quei lati
o quegli angoli, deducendo la loro congruenza in base ad uno dei criteri di congruenza dei triangoli. nel caso dovesse
mancare “qualcosa”, sarà necessario considerare altri triangoli, o altre proprietà, che ti permettano di dedurre quel
“qualcosa”, indispensabile, e propedeutico, alla dimostrazione.

- Quando ti viene detto di considerare un triangolo, senza nessuna altra ipotesi sui suoi lati o angoli, devi disegnare un
triangolo qualsiasi, cioè un triangolo non particolare [né isoscele, né equilatero, né con angoli particolari (30°, 45°,
60°, 90°, …)]. Dato un triangolo ABC, prendere …

C C C

SI' NO NO

A B A B A B

34
Book in
progress
2. I triangoli

- Così, quando si dice di prendere un punto P su un dato segmento AB, non devi mai fissare P “nel” punto medio,… o
“vicino” al punto medio, ma in punto, interno al segmento, “lontano” dal punto medio.

. * . * . NO . . . SI'
A P B A P B
- Dato un
AOBangolo AOB , considera una semiretta OC interna all’angolo AOB. AOB.
PROVA TU aedisegnare
AD AB AE AC. una figura corretta eBC DE.particolare (da non fare!).
una figura
AD AB e AE AC. BC DE.
AOB
AD ABAB
AD Tutto eeAE
AD AEAB
questo
AD AB AC.
per AC.
e AE
evitare
e AE AC.
che
AC. BC
BCpossano
figure particolari DE.
DE.
BC
BC DE.
indurti
DE. a conclusioni affrettate e/o a considerazioni che non abbiano
AD AB e AE AC. BC DE.
rispondenza alcuna con i dati del problema in oggetto.

1° Problema risolto
AOB AOB.
AD ABABC,
Dato il triangolo e AE si AC. BCe AC,
prolunghino i lati AB DE. oltre A, rispettivamente di due segmenti AD ed AE
conAD
AD AB ABeeAEAE AC.AC. Dimostrare che BC BC DE.
DE.
C
AD AB
* Hp.:
AE AC
/ /
D A B
Th.: BC DE
*

AB AD E
AB AD
Dimostrazione
AC AE
Consideriamo
AC AE i triangoli ABC e ADE; essi hanno:
BAC
AB
AB AD
AD
AB
AB
AB ADAD DAE
AD
per ipotesi;
BAC e DAE
BAC DAE BAC e DAE
AC
AC AE
AE
AC
AC AE
AE per ipotesi;
AC AE
BAC
BAC DAE
DAE
BAC DAE perché angoli opposti al vertice (“segnare BAC
ABDAE
BAC DAE
AD BAC
DAE e
BACeeDAE
BAC DAE
econ il simbolo
DAE
.”).
BAC BAC e DAE
AC AE
I due triangoli, avendo due lati e l’angolo fra essi compreso ordinatamente congruenti, sono congruenti per il 1° criterio di
AB BAC
AB BC
ADAD DE
congruenza
DAE BAC e DAE
dei triangoli. Avranno, pertanto, tutti gli altri elementi corrispondenti congruenti, in particolare:
BC
AC DE
AC AE
AE (“segnare BC e DE con il simbolo // ”).

BAC
BAC DAE
C.V.D. DAE BAC
BACeeDAE
DAE
BC
BC DE
DEBC
BC DE
DE
BC
Al DEdel problema la figura si presenta come segue:
termine
BC DE
C

* //
BC
BC DE
DE .
D
/ .A /
B
// *

35
BD
BD
AD BD
AD
AD
AD
AD
Geometria - primo anno
AE BD BF AD.
AE BD
AE BD BF AD.
2° Problema risolto
Dato il triangolo isoscele ABC, sia D un puntoAD della BF
base AB. Si considerino su AC il segmento AE BD e su BC il
segmento AE BD BF
. Si dimostri che il triangolo
DAEDEFDBFAD.
è isoscele.
C
AC BC
Dimostrazione
Consideriamo
Hp.: AE BD
AE BD AE BD i triangoli ADE e BDF; essi hanno:
AE
AE BD
BD E BF AD
AD BF AE BD per ipotesi;
AD BF DE DF
AD
AD BF
BF per ipotesi; F
DAE AD
DBFDAE BF
DBF o Th.: DEF isoscele
BD
DAE
DAE DBF
DBF perché angoli alla base di un triangolo isoscele.
DAE DBF
o AD
A D B
I due triangoli, avendo due lati e l’angolo fra essi compreso ordinatamente congruenti, sono congruenti per il 1° criterio di
congruenza dei triangoli. Avranno, pertanto, tutti gli altri elementi corrispondenti congruenti, in particolare:
DE DF DE DF (“segnare DE e DF con il simbolo *”), C
DE DF
DEcui DF
DF
per
DE il triangolo DEF risulta AE
isoscele
BDsulla base EF.
AE BD
AD BF
C.V.D. AD BF
Al termine del problema la figura
DAE si presenta
DBF come segue: E
DAE DBF
F AE BD
CE CE
AE BD o *
* AD BF
AD BF CE C
o CE
CE DAE DBF
CE CE A D B
3° Problema risolto
DAE DBF DF
DE
DE DF
Sui prolungamenti della base BC di un triangolo isosceleAB
ABCAC
si riportino i segmenti congruenti BD e CE. Dimostrare che
il triangolo ADE è isoscele. BD CE A
ABD ACE ABC A
AB AC
Hp.: DE ABD
DF e ACE
BD CE
DE DF
AB AC AB AC
Dimostrazione
Consideriamo
BD CE BD CE i triangoli ABD e ACE; essi hanno: Th.: ADE isoscele
AB AC AB AC
AB AC AC per ipotesi;
ABD ACEAB
ABD ACE BD CE ABC ACBABC ACB
BD
BD CE
CE per ipotesi;
BD CE //AE //
ABD ACE DADe ACE
ABD B e ACE
ABD C E ABC ACB
ABD ACE in quanto supplementari di angoli ABC ACB
ABD
ABDABC ACE
ACE ACB ABC
ABC ACB ACB
congruenti [ ABC ACB perché angoli alla base di unetriangolo
ABD ACE isoscele (“segnare ABD e ACE
ABD e e ACE
ACE
ABD e ACE conABD il simbolo . ”)]. ABD
e ACE
AB AC
I due triangoli, avendo due lati e l’angolo fra di essi compreso ordinatamente congruenti, sono congruenti per il 1° criterio
BD CEpertanto, tutti gli altri
di congruenza dei triangoli. Avranno, ABelementi
AC corrispondenti congruenti, in particolare:
ABDcon ilACE A ABC ACB
AD AE AD AE (“segnare AD e AE simbolo * ”), BD CE
ABD ACE ABD e ACE ABC AC
il triangolo ADE è isoscele sullaAD
per cui AE
AD base AE
DE.
AD
AD AE
AE ABD e ACE
C.V.D.
Al termine del problema la figura si presenta come segue: * *

AD AE
. .
// //
D
AD AE B C E

36
AB AB
AB
AB CB = F}
CB = F} Book in CB AD
= F} AC
CB = F} CB = F} progress AD A
AE AB.
AE AB. 2. I triangoli

4° Problema risolto BFE.


Dato un triangolo ABC, si prolunghino i lati AB e AC rispettivamente dei segmenti BFE. AC ed AE
AD AB.
Detto F il punto di intersezione delle rette DE e CB, dimostrare che:

- il triangolo BEF è isoscele; F


- la semiretta FA è bisettrice dell’angolo BFE.
BFE.
C AD AC
Dimostrazione Hp.: AE AB
AE AB
B AE ABOsserviamo AB
che: AE AB per ipotesi,
DE CB = F}
e quindi il triangolo ABE è isoscele sulla base BE. D AD / AC A B CB = F}
Si ha, pertanto, che: AE AB BEF isoscele
Th.:
DAE AEB
BACe ABE EFA BFA DAE e BA
AEB ABE
AEB ABE perché angoli alla base AEB e ABE
ABE AEB ABE AEB e AB
ABE AEB e ABE
di un triangolo isoscele (“segnare AEB e ABE con il
simbolo . ” ). CB = F}
AD AC E
F
AD AB
AE AC
AD AC
AE
DAE AB
BAC AED DAE
ABCe BAC AED e ABC
C AE AB
DAE BAC AE AB
AE AB DAE DAE
BACe BAC DAE e BA

D / A . B

AEB ABE AEB e ABE


AED ABC AEB
AED e ABC ABE AEB e ABE
AE AB
AED ABC AED e ABC
AED ABC AED e ABC
E AB
. F
E
Consideriamo ora i triangoli ADE e ABC; essi hanno: C
AD AD
AC AC
ADAD ACAC AEB ABE
AD
AD AC
AC per ipotesi;
EB ABEAE AEAE AE
AB AB
AB AB AEB e ABE
AE
AE AB
AB per ipotesi;
DAE
DAE
DAE
DAE
BAC
BAC
DAE
BACBAC
perché BAC
angoli opposti al vertice DAE DDAE
DAE eDAE
BACee/ BAC
DAE
BACe BAC
A . B
DAE BAC DAE e
e BAC
BAC
(“segnare DAE
DAE e BAC con il simbolo
e BAC ” ). FEB FBE

I due triangoli, avendo due lati e l’angolo fra essi compreso


ordinatamente congruenti, sono congruenti per il 1° criterio di congruenza
FE FB
dei triangoli. Avranno, quindi, tutti gli altri elementi corrispondenti congruenti, .
in particolare:
AED
AED AEDABC
ABC ABC (“segnareAED AED AED
eeABC e ABC
ABC con il simbolo ” ). E
AED
AED ABC
ABC AED e ABC
AED ABC
AED ABC AED e
e ABC
AED
ED e ABC
e ABC F
FEB FBE
Si
FEBha, pertanto,
FBE che: C
//
FEB FBE perché somme di angoli congruenti,
e quindi il triangolo BEF risulta isoscele sulla base BE, per cui: FE FB
FE FB (“segnare FE e FB con il simbolo // ” ). D // / A . B
FE FB
Congiungiamo A con F (solo ora!):

.
E
37
FE FB
FE FB
FE FB AE AB
AE AB
AEFEFEFB
AB FEFB FB- primo anno
Geometria
AF AF
AEAEAB
AEAB AB AF FAEAF
Consideriamo i triangoli e FAB; essi hanno:
FE FB FE FB AF AFAFAFAF osservato;
AF
FE FB per quanto precedentemente
AE AB AE AB
AE AB per ipotesi;
AF in comune (o AF AF per laAF proprietà riflessiva della congruenza).
AF AF AF
EFA BFA EFA e BFA
EFA deiBFA
I due triangoli, avendo i tre lati ordinatamente congruenti, sono congruenti per il 3° criterio di congruenza triangoli.
EFA BFA Avranno, pertanto,EFA
tuttiegliBFA
altri elementi corrispondenti congruenti, in particolare:
EFA BFABFA
EFAEFA
BFA EFA
(“segnare e EFA
EFA BFA e BFA
e BFA con il simbolo o ”).
C.V.D.
(AE AB; FE FB; AEF ABF)
EFA BFA EFA EFA
XAYe laBFA
[Si poteva dimostrare
XAY congruenza
XAY EFA triangoli FAE e FAB con il 1° criterio di congruenza (AE AB; FE FB; AEF
deiBFA ABF)
EFA BFA BFA
XAYXAY XAY EFA e e BFA
AB; FE FB; AEF ABF)].
rs rs rs
(AE
(AE(AEAB; FEAB;
AB; FEFB; FE
FB; FB;
AEFAEFAEF ABF)
ABF) ABF) rs rs rs
Al termine del problema XAY
laXAY
figura
XAY si presenta
XAY come segue:
XAY F
XAY
XAYXAY XAY
o
BDBDEC.EC.
OSSERVAZIOnE
BD(volutamente
EC. … ritardata)
o rs
rs rs
AB; FE (AE
FB; AB;
AEF
BD BD
FE ABF)
EC. EC.
FB; BD
AEF EC.
ABF)
(AE AB;nellaFE FB; AEF
risoluzione ABF) avrai notato che, una volta
dei problemi, XAY C
XAY
XAY //
dimostrata la congruenza di due triangoli, ciBD siamoEC.
spesso
limitati a dedurreBD EC.
BDla congruenza
EC. solo di alcuni elementi
corrispondenti (o perché era quanto direttamente richiesto D // / A . B
dal problema o perché, “lungimiranti”, avevamo compreso
quali relazioni ci servivano nel proseguo
XAYdel nostro lavoro).
Altre volte, “meno lungimiranti”, ma in ogni caso non per
rs
miopia matematica, abbiamo preferito, nel dubbio,
XAYanche
elencare tutti gli elementi corrispondenti congruenti,
se qualche relazione non è BDstata poi
.
EC.utilizzata nel proseguo
della dimostrazione. E
XAY
XAY
PROVA TU a completare il seguente problema: XAY
XAY
Sulla bisettrice di un angolo XAY si prenda un punto M e per esso si conducano due rette r, s non parallele ai lati
XAY
BDr conEC.
dell’angolo e tali che AM sia bisettrice di due degli angoli rs. Siano B e C le intersezioni di i lati dell’angolo XAY, e D,
E le intersezioni rs
XAYdi s rispettivamente con gli stessi lati. Dimostrare che BD EC.
Y
XAY
BD EAM
EC.
Dimostrazione
BAM
BAM BAM
EAM EAM C XAY
BAMBAMEAMEAM
BAM EAMi triangoli
Consideriamo BD ABM
EC.
BAM
e ……. ; EAM
essi hanno:
AMB
AMBAME
AMB
AME AME BD EC.
AMBAMB AM
AMEAME
AMB AME …………….. (o AM …..
AMB AMEper la proprietà riflessiva della congruenza); E
BAM EAM
BAM EAM …………… ; M
AMB AME
AMB AME …………… . .
.
I due triangoli, avendo un lato e i due angoli ad essi adiacenti A B D X
ordinatamente congruenti, sono congruenti per il …. criterio di congruenza
r s
AEAEdei triangoli.
AE Avranno,
BAM EAM AE
AE AE AE pertanto, tutti gli altri elementi corrispondenti congruenti,
in particolare:AMB
….. AME
AE (“segnare ....... e ....... con il simbolo / ”).
Osserviamo inoltre che: BMD BMD
BMDBMD BMD AE AE BMDBMD BMD
BMDBMD BMD …… perché angoli opposti al vertice (“segnare
BMD BMD
BMD e …… con il simbolo ”),
per cui: AMC BAM EAM
(AMB CME).
AMC…… AMC perché somme di angoli congruenti
AMC
BMD (AMB …… e ……
(AMB (AMB BMD CME).
CME). CME).
BMD
AMCAMC AMC (AMB (AMB (AMB BMDAMB AME CME).
CME).
CME).
AE
M EAM BAM EAM
B AME AMC
AMC (AMB
(AMB AM CME).
CME).
BMD AMB AME BMD
AMAM AM
38 BAM EAM CAM AM
AM AM
BAM EAM
AMC (AMB CME).
AMC (AMB CME). Book in
progress
2. I triangoli
AM
BAM EAM
Consideriamo ora i triangoli AMC e …… ; essi hanno:
AM
AM …………...
CAM (oAMB
….. AME AM per la proprietà …………………………… della congruenza);
…… CAM per ipotesi;
AMD ……… per quanto precedentemente osservato.
AMD
BD EC
I due triangoli, avendo un lato e i due angoli ad essi adiacenti ordinatamente congruenti, sono congruenti per il ….. criterio
di congruenza dei triangoli. Avranno, pertanto, tutti gli altri elementi corrispondenti congruenti, in particolare:
BAM EAM AE
AD
AMB ….. (“segnare AD e ..... con il simbolo ~ ”).
AME
BMD BMD
Si ha allora che:
BD EC per …………………… di segmenti congruenti. Y
C.V.D. AMC (AMB CME).
C
Al termine del problema la figura si presenta come segue:
AE
E ~
AM M
BMD BMD
CAM ..
B
~
A D X
AMC (AMB CME).
AMD
r s

AM

CAM

AMD

39
Geometria - primo anno

ESERCIZI UNITÀ 1 – 2: LA GEOMETRIA DEL PIANO – I TRIANGOLI.

CONOSCENZA E COMPRENSIONE

1) Cosa si intende con l’espressione “concetti o enti primitivi”?


2) Quali sono i concetti primitivi della geometria euclidea?
3) Che cos’è un assioma o postulato?
4) Che cos’è un teorema? E un corollario?
5) Quali sono le parti di un teorema?
6) Cosa vuol dire “dimostrare” un teorema?
7) Qual è la differenza fra una dimostrazione diretta ed una indiretta?
8) Scrivi almeno tre postulati della geometria euclidea.
9) Che cos’è un fascio di rette proprio?
10) Cosa vuol dire “orientare” una retta?

40
Book in
progress
Esercizi unità 1 - 2

11) Che cos’è una semiretta? Ed un segmento?


12) Quando due segmenti si dicono consecutivi? E quando adiacenti?
D
13) Riferendoti alla seguente figura: .
A. .
C
.E
.
quale delle seguenti proposizioni è vera?
B
a) BC e CD sono segmenti consecutivi, DE e EF sono segmenti adiacenti. .
F
b) AB e BC sono segmenti consecutivi, CD e DE sono segmenti adiacenti.
c) AB e BC sono segmenti consecutivi, CD e EF sono segmenti adiacenti.
d) BC e CD sono segmenti adiacenti, AB e BC sono segmenti adiacenti.
e) AB e BC sono segmenti consecutivi, BC e CD sono segmenti adiacenti.

14) Che cos’è una spezzata?


15) Spiega la differenza fra una spezzata chiusa ed una spezzata aperta.
16) Quando una spezzata si dice intrecciata?
17) Una sola delle seguenti proposizioni è vera. Quale?
a) Due segmenti sono consecutivi se la loro intersezione è almeno un punto.
b) Due segmenti consecutivi sono sempre adiacenti.
c) Se l’intersezione di due segmenti è estremo sia di un segmento che dell’altro, allora i due segmenti sono
consecutivi.
d) L’intersezione di due segmenti è sempre un segmento nullo.
e) Se l’intersezione di due segmenti è l’estremo di un segmento, allora i due segmenti sono consecutivi.

18) Stabilisci quali tra le seguenti affermazioni sono vere e quali false:
a) due rette si dicono complanari se appartengono a piani diversi. q V q F
b) per un punto del piano passano due sole rette. q V q F
c) per un punto del piano passano almeno tre rette. q V q F
d) per un punto del piano passano infinite rette. q V q F
e) su una retta vi sono almeno 10 punti. q V q F
f) due segmenti adiacenti non sono consecutivi. q V q F
g) due segmenti consecutivi non sono mai adiacenti. q V q F
h) se due rette r ed s sono tali che rs = Ø, allora le due rette sono coincidenti. q V q F
i) un piano è individuato da tre punti distinti e allineati. q V q F
l) un piano è individuato da due rette incidenti. q V q F
m) un piano è individuato da una retta e da un punto su di essa. q V q F
n) un piano è individuato da una retta e da un punto non appartenente ad essa. q V q F
o) due rette possono avere almeno due punti in comune. q V q F
p) per tre punti distinti del piano può passare una sola retta. q V q F

19) Completa le seguenti affermazioni, aiutandoti con le opportune figure:


a) se P è un punto non appartenente ad una retta r, le rette passanti per P ed incidenti r sono …………………… ;
b) un punto O di una retta r individua su r due ……………………… ;
c) per un punto A passano …………..… rette, il cui insieme si dice ………….… di ….…..….... di …………….. A ;
d) due punti A e B di una retta r individuano su r due ..…………..…….….. e un ………...………….. ;
e) due segmenti AB e BC si dicono …………..……..…….. se hanno in comune solo l’estremo ….. ;
f) due segmenti AB e BC si dicono adiacenti se ……………………………….………… e ……………………………
………………………………. ;
g) su una retta vi sono …………………… punti;
h) una retta di un piano lo divide in ……………………………… .

41
Geometria - primo anno

20) Stabilisci se sono vere o false le seguente affermazioni:


a) Una semiretta è la metà di una retta. q V q F
b) Due rette possono avere più di due punti in comune. q V q F
c) Due rette che hanno almeno due punti in comune sono parallele. q V q F
d) Per tre punti non allineati passano sempre almeno due rette. q V q F
e) Due rette sono sghembe se appartengono allo stesso piano. q V q F
f) Un segmento è un insieme infinito di punti. q V q F
g) Se l’intersezione di due segmenti è un segmento non nullo, allora q V q F
i due segmenti appartengono alla stessa retta.
h) L’unione di due semirette aventi la stessa origine è una retta. q V q F
i) Se l’intersezione di due semirette è un segmento nullo, allora le q V q F
semirette appartengono alla stessa retta.
l) L’intersezione di due rette complanari è sempre diversa dall’insieme vuoto. q V q F

21) Una sola delle seguenti proposizioni è vera. Quale?


a) Due segmenti appartenenti a semirette opposte sono adiacenti.
b) Due segmenti che hanno un punto in comune sono adiacenti.
d) Due segmenti sono adiacenti se la loro intersezione è un segmento non nullo.
e) Se due segmenti appartengono alla stessa retta e hanno un solo punto in comune, allora sono adiacenti.
f) Due segmenti appartenenti alla stessa semiretta sono adiacenti.

22) Siano R, S, T tre punti di una retta orientata r ; se S precede R e T segue S,


quale delle seguenti affermazioni è sicuramente vera?
a) T precede R.
b) R segue T.
c) T segue R.
d) R coincide con T.
e) nessuna delle precedenti proposizioni è vera.

23) Osserva la seguente figura: . . . . .


A C B D E r
e completa le scritture date, inserendo al posto dei puntini, il termine “precede” o “segue”.
A ………………... C C ………………... E
B ………………... E E ………………... A
D ………………... A A ………………... B
A ………………... D B ………………... D

24) Facendo riferimento alla figura dell’esercizio precedente, stabilisci se se seguenti affermazioni sono vere o false:
a) B è interno al segmento BE q V q F
b) D è esterno al segmento AB q V q F
c) C è interno al segmento AD q V q F
d) A è esterno al segmento AB q V q F

25) Con riferimento alla seguente figura, stabilisci se le seguenti affermazioni sono vere o false:
a) F segue D q V q F
D
. F
. A
. R. b A precede D q V q F
c) R precede F q V q F
r
d) A segue R q V q F
e) R segue D q V q F
f) A precede F q V q F
g) D segue F q V q F

42
Book in
progress
Esercizi unità 1 - 2

26) Cosa vuol dire che una figura è convessa? E che è concava?
27) Che cos’è un angolo? Quando due angoli si dicono consecutivi? E quando si dicono adiacenti?
28) Data la seguente figura:
Completa le seguenti scritture, sostituendo al posto dei
b puntini i termini corretti:
β - O ………………… degli angoli a e β;
- …………………………... a e β : ………… degli …
α ……………………… ;
O a - a angolo …………………. ;
- β …………………………. .

29) Osserva la seguente figura e completa:

A a) L’angolo a si indica con D


…..… oppure con B...........;
b) D oppure ….......…, ma
L’angolo si indica con ……..
α D D
DCB
…...…… si indica con D ;
β DCB D
c) DCB indica l’angolo
D …….;
γ BDA
DCB
d) BDA
DCB….. indica l’angolo a ;
B C DCB BDA
e) BCD ….. indica l’angolo , ma indica l’angolo ……. .
BDA
BDA
BCD
BDA BCD
30) Una sola delle seguenti affermazioni è falsa. Quale? BCD
a) Un angolo acuto è una figura convessa. BCD
BCD
b) L’intersezione di due figure convesse è sempre una figura convessa.
c) L’intersezione di due figure concave è sempre una figura concava.
d) Una semiretta è una figura convessa.
e) Un angolo piatto è una figura convessa.

31) Dato un angolo, esiste sempre il suo complementare? E il suo supplementare? E il suo esplementare?
Motiva le risposte.

32) Completa:
a) Due angoli si dicono consecutivi se hanno il ……………….. e un ………… in comune.
b) Due angoli si dicono adiacenti se sono …………....……… e i lati ……………………….…… appartengono
alla ………… retta.
c) Due angoli sono opposti al vertice se i ……….... di uno sono i ……………………….. dei ………. dell’altro.
d) Due angoli sono ………….…………... quando la loro somma è un angolo retto.
e) Due angoli sono supplementari quando la ……….. ….…………… è un angolo ………….. .
f) Due angoli sono …………….…………… quando la loro ………….. è un angolo giro.

33) Stabilisci quali tra le seguenti affermazioni sono vere e quali false:
a) due angoli adiacenti sono anche consecutivi. q V q F
b due angoli consecutivi sono anche adiacenti. q V q F
c) un angolo i cui lati sono coincidenti e che contiene tutti punti del piano è l’angolo nullo. q V q F
d) un angolo si dice concavo se contiene i prolungamenti dei suoi lati. q V q F
e la somma di due angoli acuti è un angolo ottuso. q V q F
f) la somma di due angoli acuti può essere un angolo ottuso. q V q F
g) il doppio di un angolo acuto può essere ancora un angolo acuto. q V q F
h) il complementare di un angolo acuto è un angolo ottuso. q V q F
i) il supplementare di un angolo acuto è un angolo ottuso. q V q F
l) due angoli che hanno il vertice in comune sono consecutivi. q V q F

43
Geometria - primo anno
XAY

34) Osserva la figura: rs


XAY
Una
BAMsolaEAM
delleBD
seguenti
EC.affermazioni è vera. Quale?
a)
AMBa AME
d γ δ
b) γ è complementare di a
β
c) β è supplementare di j α
d) d > β r

e) j è complementare di γ
AE

BMD BMD

35) Osserva la figura:


AMC (AMB CME).

Una sola delle seguenti affermazioni è falsa. Quale?


a) β è complementare di d
BAM AM β δ
b) β > γEAM
c) a
AMB AME
d α r
CAM ω
d) j è il supplementare di d + γ γ
e)
AMDγ è il complementare di d

36) Quale delle


AE seguenti affermazioni è vera?
a) Il supplementare di un angolo acuto è ancora un angolo acuto.
b) Due angoli opposti al vertice sono supplementari.
c) L’esplementare di un angolo retto è l’angolo piatto.
BMD BMD
d) Il supplementare di un angolo ottuso è sempre un angolo ottuso.
e) Due angoli opposti al vertice sono congruenti.
AMC (AMB CME).
37) Che cos’è un poligono?
38) Che cosa si intende per diagonale di un poligono?
39) Quando un poligono si dice regolare? AM
40) Classifica i triangoli rispetto ai lati.
CAM
41) Riferendoti alla seguente figura, completa le scritture seguenti distinguendo i vari elementi:
a) i punti A, B, C sono i ……………….. del triangolo; C
AMD
b) i segmenti …… , …… , …… sono i tre lati del triangolo;
c) gli angoli convessi …… , ….… , ….… sono gli ……………………………….…

A B
42) Quando due figure si dicono congruenti?
43) Perché la relazione di congruenza fra figure è una relazione d’equivalenza?

44
rs
Book in
XAY progress
BD EC. Esercizi unità 1 - 2

44) Stabilisci quali tra le seguenti affermazioni sono vere e quali false:
a) Per ogni lato di un triangolo vi è un solo angolo adiacente. q V q F
b) Ogni triangolo equilatero è isoscele. q V q F
c) Se un triangolo non è isoscele, allora è scaleno. q V q F
d) Ogni triangolo ha tre vertici. q V q F
e) Un triangolo isoscele non può essere ottusangolo. q V q F
f) Un triangolo acutangolo è sempre scaleno. q V q F
g) Ogni segmento che ha per estremi due punti interni di un triangolo è q V q F
sempre interno al triangolo. (Cosa significa?)
h) Un triangolo rettangolo può anche essere ottusangolo. q V q F
i) Un angolo di un triangolo e l’angolo esterno adiacente ad esso sono supplementari. q V q F
l) Un triangolo isoscele può avere un solo angolo acuto. q V q F
m) Un triangolo rettangolo non può essere isoscele. q V q F

45) Quali sono i criteri di congruenza dei triangoli? Scrivi il loro enunciato.
46) Se a , β e γ sono angoli diBAM EAM
un triangolo e d è l’angolo esterno adiacente a β, una sola delle seguenti affermazioni è vera.
Quale? a) d < β b) γ AME
AMB d c) d < a d) d > β e) d > γ

P
47) Le seguenti terne di numeri rappresentano le misure di tre segmenti; con quali di esse si può formare un triangolo?
a) 15; 9; 6 b) 7; 7; 5 c) 25; 15;FG
8 < FK,
d) 32;KFG
20; 52 e) 7;e5; 13
< KGF KG > f)FG.
46; 23; 24 g) 38; 40; 70
FG < FK, KFG < KGF e KG > FG.

48) Del triangolo FGK si sa che: FGAE


< FK, KFG < KGF e KG > FG. Una sola delle seguenti affermazioni è vera.
a) FG < FK < KG b) KFG < FGK < FKG c) FG < KG < FK
Quale? a) FG < FK < KG b) KFG < FGK < FKG c) FG < KG <P}
FK
d) KFG < FKG
BMD< KGF e) FK < FG < KG
a) FG <
d) FK < KG
KFG < FKG < KGF b) KFGe)< FK
FGK < FKG
< FG < KG c) FG < KG <BMD
FK

d) KFG < FKG < KGF e) FK < FG < KG


AMC (AMB CME).
P}
ESERCIZI
B}
LA GEOMETRIA DEL PIANO P}
AM
1) Completa, utilizzando i simboli opportuni ( … ), le relazioni tra gli enti geometrici rappresentati
B
in ciascuna delle seguenti figure: CAM
B} r
r s
AMD Ø
.A s
r
. B}
P . P}
A …. r
B P}
B …. r Ø
r …. s = {P} AB …… r = {B} r ….. s ; r……=Ø

Ø
. * . * . .A B}
r
A M B

α B} β
AM ….. MB

A ….. a r ….. β

45
Geometria - primo anno

2) Disegna, nel piano, le seguenti figure geometriche:


a) due semirette tali che la loro intersezione sia un segmento;
b) due rette r ed s incidenti in un punto P;
c) le rette che passano per due punti distinti A e B;
d) le rette che passano per un punto D;
e) una retta orientata s e su di essa tre punti O, P, Q, tali che Q precede O e Q segue P;
f) due semirette aventi la stessa origine A;
g) due segmenti consecutivi;
h) due segmenti adiacenti;
i) una spezzata non intrecciata chiusa di 6 lati;
j) una spezzata intrecciata aperta di 5 vertici;
k) quattro punti, a tre a tre non allineati, e tutte le possibili rette da essi individuate;
l) quattro punti di cui tre allineati e tutte le possibili rette da essi individuate.

3) Completa, osservando la seguente figura:

.D r …= r …= A s t = ….
s t = ….

. C E … t E … t … t = B… t = B
E.
D …. t D …. t ED …. = ED
D …. = D
r . . ED r = ….
ED r = …. BC …. = BC
C …. = C
A B
s tr BC = ....r BC = .... D ...... s D ...... s

AC .... = C
AC .... = C C ..... t C ..... t

4) Confronta i segmenti della seguente figura e ridisegnali sul tuo quaderno in ordine crescente (dal più piccolo al più
grande) e, successivamente, in ordine decrescente (dal più grande al più piccolo).
.
D
. . . .
B G H C
. .
A
L
. .
E F

.
I
5) Confronta, utilizzando il compasso o per sovrapposizione con carta trasparente, i segmenti della figura seguente.
Sostituisci, poi, al posto dei puntini il simbolo corretto ( , < , > ). ,<,>

., < , >
G
. . .
A B D
. .
. E F
.
C
H
AB ….. CD AB ….. EF GH ….. AB CD ….. EF
CD ….. GH EF ….. GH EF + CD ….. ….. + CD GH - EF ….. CD

46
Book in
progress
Esercizi unità 1 - 2

6) Riferendoti ai segmenti dell’esercizio precedente, costruisci le seguenti figure:


AB + CD AB – CD AB + EF AB – EF
AB + GH AB – GH CD + EF EF – CD
CD + GH EF – GH EF + GH GH – CD

7) Riconosci quali delle seguenti figure sono convesse e quali concave:

XAY
rs
XAY
BD EC.

8) Considera due segmenti AB e CD, con AB > CD. Costruisci, utilizzando squadra e compasso, le seguenti figure:
a) il segmento somma; e) il segmento congruente al doppio di AB;
b) il segmento differenza; 2
c) il segmento multiplo di AB secondo il numero 2; f) il segmento congruente ai di AB;
3
d) il segmento multiplo di CD secondo il numero 3; g) il segmento congruente ai 2 di CD.
3
BAM EAM 3
2
9) Dati due segmenti AB e CD, tali cheAMB
5AB AME 3CD, quale sottomultiplo comune puoi individuare?
3
10) Osserva la figura e completa come nell’esempio: 2
1
GB PQ; HR ….DI;
2
…. PQ; DI …. PQ;
AE 5
2 …. PQ; SN …. HR;
2 6
3
2
3 7
BG …. DI; FM ….;
BMD 3 6 BMD
3
2
3
2 SN ….GB; AE 7 ….;
2 AMC 2 3(AMB CME).
…. AE; …. ….
5 7

AM
47
5 7

Geometria - primo anno

11) Data la figura seguente:


- il punto C tale che AC AB;
r
- il punto D tale che AD 2AB;

1
- il punto E tale che AE AB;
2
5
- il punto F tale che AF AB;
2
. . 2
A B - il punto G tale che AG AB.
3
12) Disegna un triangolo ABC avente i lati di 5 cm, 3 cm e 2,7 cm. Costruisci, poi, un segmento avente lunghezza pari al
perimetro del triangolo.
AC AB;
13) Una spezzata di quattro lati ha il primo lato congruente al doppio del secondo, il terzo lato congruente al secondo e il
quarto lato congruente al doppio del primo. Sapendo che la somma dei lati della spezzata misura 208 cm, quanto
AD 2AB;
misura ogni lato?
[52 cm; 26 cm; 26 cm; 104 cm]
1
AE AB;
Esercizio guidato 2
14) In un triangolo ABC, isoscele sulla
5 base BC, i lati AB e AC superano ciascuno di 6 cm la base.
AF del triangolo
Sapendo che il perimetro AB; è 36 cm, calcola le misure dei lati.
2
COMPLETA: 2
AG AB.
A 3

AB ACAC BC + 6 cm
Hp.: AB ACAC BCBC+ +6 6cm
cm
AB + BC + AC = 36 cm ( * )
* *

Th.: AB = ? ; BC = ? ; AC = ?

B C
[( * ) per la misura della lunghezza dei segmenti utilizziamo il segno di uguaglianza].
È opportuno il seguente ausilio grafico:

base Si ha quindi: 3 . BC = 36 – (…. + … ) = … – 12 = …


.
6 cm
lato BC = …. : 3 = .... cm
6 cm
lato AB AC = …. + 6 = .… cm

15) Una spezzata aperta di quattro lati è lunga 84 cm. Il primo lato misura 36 cm, il secondo è la quarta parte del primo e il
terzo è congruente alla differenza dei primi due. Calcola la misura del quarto lato.
3 BC = 36 – (…. + … ) = … – 12 = … . [12 cm]
3 3BCBC= =36 36–=–(… . . + +……) =) =……– –1212= =…
(… ..
BC
16) =In….
un :triangolo
3 .... cm isoscele sulla base…
ABC, AB, ciascuno dei lati supera di 12 cm la base. Sapendo che il perimetro del
BC = =…. ….=: 3:….
= =.... cm
ABBCtriangolo
AC è372+cm,
....
6 =cmcalcola
.… cm la misura dei lati. [16 cm; 28 cm; 28 cm]
ABAB AC = …. + 6
AC = …. + 6 = .… cm= .… cm

48
4
3
3 3
5 Book4in
5 progress
4
4
5
Esercizi unità 1 - 2
54
3
4 3
17) In un triangolo ABC, retto in A, la somma delle lunghezza dei due cateti è484 cm e uno è i dell’altro. Sapendo che
4
l’ipotenusa è i 5 del cateto maggiore, calcola il perimetro del triangolo.
[144 cm]
3 4 5
5 4
3
18)3 Un triangolo ABC, isoscele sulla base AB, ha il perimetro di 55 cm. Sapendo che ciascuno dei lati è i della base,
3 5
5 calcola la misura dei lati.
[25 cm; 15 cm; 15 cm]
5
19) Utilizzando
3 squadra e compasso, determina il punto medio di ciascuno dei seguenti segmenti:
5 G.
S.

. . .
F. L M T

20) Utilizzando squadra e compasso, disegna le seguenti figure:


a) un angolo concavo e un angolo convesso. e) un angolo convesso AOB e la sua bisettrice OC.
b) due angoli consecutivi. f) due angoli complementari.
c) due angoli adiacenti. g) due angoli supplementari.
d) due angoli opposti al vertice. h) due angoli esplementari.

21) Rappresenta le seguenti figure: AOB


a) due angoli consecutivi complementari.
AOB (come si chiamano?).
b) due angoli consecutivi supplementari
c) due angoli consecutivi esplementari.
d) AOB
un angolo acuto AOB e il suo multiplo secondo il numero 3.
e) l’angolo acuto AOBAOBdel punto d) e il suo sottomultiplo secondo il numero 3.
f) un angolo triplo di un angolo retto.

22) Utilizzando squadra e compasso, costruisci un angolo congruente ad ognuno dei seguenti angoli:

α β

49
Geometria - primo anno

23) Confronta, utilizzando squadra e compasso, o per sovrapposizione con carta trasparente, gli angoli della figura seguente.
Sostituisci, quindi, al posto dei puntini il simbolo corretto ( , < , ,><). , >, <, <, >, >
,<,>

ω
γ β

a…β a…ω d…β γ…j ω…j


a…γ j…a β…ω d…j ω…d
d…a β…γ β…j γ…ω γ…d

24) Riferendoti agli angoli dell’esercizio precedente, costruisci i seguenti angoli:


a + β; a + γ; γ + j; d + a;
a - ω; j - β; d - γ; d - j;

25) Utilizzando squadra e compasso, costruisci la bisettrice dei seguenti angoli:

R M

O A P Q L I

F L I

.
E D G H I

50
Book in
progress
Esercizi unità 1 - 2

1
γ
Fissato l’angolo di ciascuno degli esercizi seguenti, disegna
1 l’angolo indicato:
3 γ
26) 3 27)
1
γ 1
3 γ
1 3
disegna 2α disegna β
2
β
AOB e BOC: α AOB e BOC:

28) 29)

1 1 2
disegna γ γ disegna δ
3 3 3

γ δAOB e BOC:

AOB
AOB
e BOC:
e BOC:

Ob1 30)
BOb1 AOb1 BOb1 31)

Ob2 AO B BOb2 AO B
5 5
disegna
Ob2 BOb1 COb2 BOb1 disegna 4ω 2 2

Ob2 AOb2 + AOb


BOb22 AOb2 + BOb2
ω
Ob2 AOb1 +bCOb
1 Ob2 AOb1 + COb
32) nella seguente figura, le semirette b1 e b2 sono le bisettrici, rispettivamente, dei due angoli consecutivi AOB e BOC:
OC BOC AOB AOB
AOb1 BOb1
Stabilisci se sono vere o false le seguenti affermazioni: AOB e BOC:
AOb
AOb
1 1 BOb
BOb
1 1 q V qF BOb2 AO B
b2
BOb
BOb
2 2 AOA
BO B q V5 qF COb2 BOb1
5 C
2 B
COb
COb
2 2 BOb
BOb
1 1
q V qF2 AOb2 AOb2 + BOb2
5
AOb
AOb
2 2AOb
AOb
2 +2 BOb
+ BOb
2 2
q V qF b1 Ob2 AOb1 + COb b2
1 5
2
b1 Ob
b1 Ob
2 2AOb
AOb
1 +1 COb
+ COb q V qF BOC AOB

BOC supplementare di AOB


BOC AOB q V qF O A

33) Dato l’angolo della figura seguente:


E
completa le seguenti relazioni: AOb1 BOb1 D AOb1 BOb1

BObC2
OB … AOEAOB … AOE DOE … BOE BOb2 AO B
AO B
OB … AOCAOB … AOC AOD … COD5 5… COD
COb2 BOb1
2 2 COb2 B
BOb1
OD … AOEBOD … AOE BOE … AOE … AOE
AOb2 AOb2 + BOb2
AOb2 AOb2 + BOb2
OD … AODBOD … AOD COD … AOC … AOC
b1 Ob2 AOb1 + COb
O b1 Ob2 AAOb1 + COb
BOC AOB
BOC AOB
AOB … AOE 51
Geometria - primo anno

34) Individua, tra gli angoli delle figure seguenti, l’angolo nullo, l’angolo acuto, l’angolo retto, l’angolo ottuso, l’angolo piatto,
l’angolo giro.
s

. B B
r
.
O O A O A

angolo ……

O r
.
O r O r

35) Completa, se possibile, la seguente tabella:

angolo complementare supplementare esplementare


32° ... ... ...
... ... 110° ...
... 18° ... ...
... ... ... 252°
... 47° ... ...
59° ... ... ...
... ... ... 281°
... ... 82° ...

Ampiezza di un angolo

Ricorderai che,
1 per quanto0 riguarda
0 la misura degli angoli (ampiezza), è stata fissata come unità di misura il grado, cioè la
' '
1
novantesima 1 60
parte dell’angolo retto, ;con i suoi sottomultipli:
60
0
' 1
- il primo che è la sessantesima parte del grado 1 10 60 ' ;
60
- il secondo che è la sessantesima parte del primo, cioè la tremilaseicentesima parte del grado
' 0
1 1
1'' 1' 60'' 10 3600'' .
60 3600
' 0
1 '' 1
1' e60
1 di un angolo è di 27 gradi , 52 primi
La scrittura 27° 52' 13'' sta ad indicare che l’ampiezza
''
10(tale3600
13 secondi
''
scrittura è in
60 3600
forma normale perché i “primi” e i “secondi” sono inferiori a 60).
La scrittura a = 537' sta ad indicare che l’ampiezza dell’angolo a non è espressa in forma normale, perché i “primi” sono
superiori a 60.

PROVA TU
ad esprimere l’ampiezza dell’angolo α in forma normale (dovresti, in ogni caso, riuscirci dopo aver studiato le pagine
successive).

52
12° 15' 7'' =
β = 12° 15' 7''
αα== 45°
32° 37'
20' 28''
50'' 44° 35' 57'' Book in
α
α +
+ β
β =
= 44°
? 35' 57'' progress
α = 45° 37' 28'' β =
βα+=+β13°
12° 15'
15' 46''
7''57''
α β==44°
44°35'
35' 57'' Esercizi unità 1 - 2
αβ = =32°
13°20'
15'50''α
46''
α+ +β β=
=? ? 12° 15' 7'' =
Operazioni tra angoli
β =α 12°
+ β =15'
? α7''+ β = 44° 35' 57'' 44° 35' 57''
α = 45° 37' 28'' 12° 15' 7'' =
α +Esempi
β= ? 13° 15' 46'' =
36) αα=15'
βα== 13°
32° =45°
45°
20' 37'
37'28''
50''
46'' 28'' 32° 20' 50'' 44°+ 35' 57''
13° 15' 46'' 58° = 52' 74''
β=
α ββ=
+ β12°
= =13°
?15'13°7''
15'
15'46''
46'' 12° 15' 7'' =
α= 58° 52' 74''
α+
α + β=
β 45°
=
α ++β37'
44°
α? =?28''
β=35'
? 57'' 44° 35' 57''
β = 13° 15' 46''
Quindi: α + β = 44° 35' 57'' 13° (misura 15'
espressa46'' = normale perché i primi e i secondi sono inferiori a 60).
12°in forma
15' 7'' =
α+β= ? 13°
13°
58° 52' 74'' 15'
15' 46''
46'' = =
α + β = 58° 52' 74'' = 45° (poiché37' 44° = 60''
74'' 57'' = 1' + 14'') = 58° 53' 14''
35' + 14''
37) α = 45° 37' 28'' 58°
58° 52'
52'28''74'' +
74''
α + β = 44° 35' 57''
α + β = 58° 52' 74'' = (poiché 74'' =13° 60'' +15' = 1' +=14'') = 58° 53' 14''
14'' 46''
β = 13° 15' 46''
α
α= = 45° 33° 37'16' 28''
28''
α+β= ? 58° 52' 74''
α + βα β =
=βα=44°
==52° 13°
10°
33°35'15'
13'
18'
16' 46''
28''
57''13''
28'' 45° 74'' 37'= 60''
28'' + = 1' + 14'') = 58° 53' 14''
α = 45° 37'α 28''
+ β = 58° 52' 74'' = (poiché
α + β = ?
+ 14''
α = 52° Quindi: β
αβ +ββ10°
13' 28'' =–= 12° 8' 13''
α α+ β===?58°
18'
58° 13''
52'
52'74''
74''=
13° (poichè
=(poiché
(poiché
15' 74''
74'' ==60''
46'' 60''
= ++14''14''==1'1' ++14'')
14'')==58°
58°53'
53'14''
14''
β = 13° 15' 46''
β = 12° α8'
(misura
= 13''
33°espressa
αα–16' –ββ== in
28''
??forma normale).
α + β = ? β = 10°α 18' = 33° 16' 28'' 58° 52' 74''
α – β = ?α = 13'' 13° 15' 46'' =
38)
45° 37'
α + ββ == 58° 10°
28''
52'
18' 74''
13'' = (poiché 74'' = 60'' + 14'' = 1' + 14'') = 58° 53' 14''
α = 52° 13' 28'' 10°52°58° 13'52'
18' 28''
13'' – 8' 13'' = 10° 18' 13'' =
12°74''
=
α = 33°βα16'
= 28''
– β13°
= ?15' 46''
β = 12° αα α==–52° β52°
8' 13'
?13'
=13'' 28''
13°28'' 15' 12° = 8' 13''
46'' 18' 13''
40° == 5' 15''
β = 10°α18' 13'' 10° …° …'
10° 18' …'' 13'' =
α + β = ?
= 33°β β= 16'
=
α – β =α?= 33° 16' 12°
12° 28''8'8'13''
58°13'' 52' 40° 74'' 5' 15''
α–β= ? α = 33° 16' 28''
28'' …° …' …''
α=
β α =βα
+ 10°52°
=α–58° 13' 28''
52'
–ββ=13''
18' =?? 74'' =10° (poiché 74'' = 60'' + 14'' = 1' + 14'') = 58° 53' 14''
αββ –==β10° = …° 18' 13'' 18' 13'' = 10° 18' 13'' =
10° 18'…'13''…'' 13°
10° 15'
18'12°46''
13'' == 13'' =
8' 10° 18' 13'' =
α –β β= =12°
Quindi: ? 8' 13''
α – β = 40° 5' 15''
ααα +
α=– – β
–?ββ= ==??58° 52' 74'' = (poiché
…° …' …'' 58° 52' 40°74''12° 74'' = 60''
12° + 14'' =
8'8' 13'' 1' +
…° …'= 58°
14'')
13'' == …° …''53' 14''
α – β 5' 15'' …' …''
α – β = 40° 5' 15'' 10° 18' 13'' = 10° 18' 13'' =
α = 12° 7' 15'' 40°
40° 5'5' 15''
15''
α +39) αα = =
β = 58°α 52' 52°
33° 13'16' 28''
28'' 1' + 14'')
– β =74''
3αα…° ===12°?(poiché
…' …''15''74'' = 60''
7' 33° + 16'14'' 12°
= 28'' =…°
– COMPLETA
8' 58° =53'
13'' …' 14''
…''
32° 76' 28'' –
β α – β = …° …' 10°
…'' 18' 13'' = 10° 18' 13'' =
β== 12°10°
α3α = 18'8' 13''
52° 13'' 10° 18'
10° 18' 40° 13''
13'' 5' == 15'' …° 10°
10° 18'
18' 13'' 13'' ==
α–β= 40° = 5'? 13'
15''28'' …' …''
α–β=α α
…°
α
–– β
= β…'
= ??…''
=
12° 7' β15''
…°
…°53' …' …''
α+ βα =βα–=
58° –β12°== 40°
52'
α = 12° 7' 15''
40°
8' 5'
5'15''
74'' 15''
13''
= (poiché 74'' = 60'' +
36° 14'' =
21' 1' + 14'')
45'' = 58° …'
14'' …''
α = 52° 13'3α 28''= ? –β = ?
α – β =α3α …°= …' ? …''
12°
36°
8' 13'' =
21' 45''
β =α12°
= 12°Quindi:
8' 13''
7' – βα
α 15'' = – β
40° = …°
5'
α – β = …° …' …'' …'
15'' …''
40° 5' 15''
10° 18' 13'' = 12° 8' 13'' 10°= 18' 13'' =
α –3α
β ==??
40) αα==52° 3α
12°13' = 36°
7' 15''28'' 21' 45'' 12° 7' 40°
36° 21' * 45''
15''
α == 12° 7' 15'' 5' 15''…° …' …''
α 12° 7' 15'' 36° 21' 45''
β
3α= =12° ?3α8' = 36°13'' 21' 45'' 12° 8' 13'' 3= =
α–β= 3α40°
3α == 5'
?? 15''
α – β α
α – β = …° …'27'
= =
? 18° …''36'' 40°36° 5'21' 15''45''
3α = 36° α –==
2α 21'
18° 45''
? 40°
27' 5'36''
Quindi: α 3α β = =36° 15''
21' 45'' 36°
12° 21' 8' 13'' 45'' =
36° 21' 45''
α = 12°2α7'=15'' ? 36° 21' 45''
3α = 36° 21' 45'' 40° 5' 15''
41)
α – β = 40°α 5'
= 18° 27' 36'' 2 *
3α =15'' ?α = 18° 27' 36'' 18° 27' 36''
2α = ? 36° 54' 72''2 =
3α = 36° 2α 21' = ? 45'' COMPLETA
α = 18° 27' 36'' 3α = 36°
3α = 36° 21' 45''21' 45''
36° 54' 72'' …° …' 12''
α – β = 40° 5' 15''
2α = ? 36°
2 21' 45''
α = 18° 27' 36'' 2
Quindi: α α ===18°
2α …°27'
18° …'36''
27' 12''36°
36'' 54' 72''
2α = ? 36° 54' 72''

2α = = ?…°? …' 12'' 2
3α = 36° 21' 45''
α = 35° 20' 36° 32''54' 72''
2
2α = …° 4α …'
α ==35° 12''
? 20' 32'' 22
α = 18°2α 27' = 36''
…° …' 12'' 36° 54'
36°
72''
54' 72''
53
4α = ?
2 2α = …° …' 12''
1 α= ?
α = ?α = 35° 20' 32'' 2
α2 = 73° 20' 18''
2α 4α…' = ?12'' α = 73° 20' 18''
α1=α=73° = …°35° 20'20'
18''32''
α
Geometria - primo
= 72°
α =anno ? 20' 18''
1214α α = ? 1
1 α = ?36° 10' 9''
= 1α= ?
42) α 2 2
= α35° = ?20' 32'' α1 2 =α 72°= 36° 20'40' 18'' 9''
α12= 72° 20' 18'' 35° 20' 32'' * 2 α = 36° 10' 9''
α = 36° 10' 9'' 140° 80' 128'' 2
1
4α 2 =? 4 = α= ?
1 COMPLETA
αα = =73° ? 20' 18'' 2
2 140° 80' 128'' 140° 82' 8'' α = 73° 21' …°18'' …' …''
1 α = 73° 20' 18''
α 1α==
Quindi: α73°72°
=? 4α 20'
20' 18''…' …''
= 18''
…° 1
2 α = 36° 40' 9''
1 1α= ?
121 α = 36° 10' 9'' 140° 80' 128'' 2α= ? 36° 40' 9''
24ααα==? 36° 40' 9''
43) α22= 72° = ?…° 20' …'
18''…'' 72° 20' 18'' 2 2
1
1 Quindi: α = 36° 10' 9''
α1 = α 73°
= 36° 21'10' 9''
18'' 36° 10' 9'' 2
4α 2α
α ===73° ?
…°20' …' 18''
…''
α21= 73° 21' 18'' 72° 20' 18'' 2 α = 73° 21' 18''
1 α = ? 36° 10' 9''
1211 αα73° =
= ??36° 40' 9'' α1 = 73° 20' 18''
α= ?
44) α2 2 =α = 20'
α = 36° 10' 9'' 18'' 73° 20' 18'' 2
2 2
1
12 Quindi: 1 1 α
α= =? 36° 40' 9''
1 α = 36° 40' 9'' 1° = 60' 36° 40' 9'' 2 α = 36° 40' 39''
2
1 α = ? 2
2 α = 36° 10' 9'' 80' 2
α 73° 20' 18'' 2
2α == 73° 21' 18''
73° 20' 18''
1 1° = 36° 40' 9'' α = 73° 21' 18''
45) α1=α73° = ?21' 18''
73° 21' 18'' 2 α = 74° 22' 18''
1
2 α= ? 1
α12=α73° = 36° 20'40'
18''9'' 1 α= ?
2α = ?36° 40' 39'' 1° = 60' 36° 40' 39'' 2α = ?
2
1 73° 21'
81' 18'' 2 1
1α= ? 36° 40' 39'' 60'' Quindi: 3 α = 36° 40' 39'' 9'' 2
2 α = 36° 40' 9'' 1° = 1' = 36° 40' 39'' 2
2 = 73° 21' 18''
α 78''
α = 74° 22' 18''
1 α = 73° 74° 21' 22' 18''
46) α1 =α74° = ? 22' 18''
74° 22' 18'' 3
α21=αα73° ==?36° 21'40'
18''9''
1312 α = 36° 40' 39'' 2° = 120'
74° 22' 18'' 24° 3 47' 26''
1
α=?
12α = ? 32
3 α= ? 142' 1 2
1 = 36° 40' 9'' 2° = 60'' 24° 47' 26'' Quindi: α = 24° 36° 47'40' 26'' 39''
α2 =αα25° =αα25°==39'
25°39'
12''
39'
12''
39''12''
25° 39' 12'' 1' = 32
2α = 73° 21' 18''12'' 78''
βα==β28° α 74°=
=ββ28° 25°
==22'
28°
22'
28°39'
22'
30''
22'
18''30''
22' 30''
30''
1 α = 25° 39' 12''
Esercizio α1svolto
+α β + α
==
α β+
?28°
+ β
25°
= β =22'
25°
=39'
25° 30''
39'
12''
39'
12''
+12''
28°
+ 28°
++22'
28°
22'
30''
22'
30''
30'' α = 74° 22' 18''
α2=αaα73°
Due angoli =e= β?25°
74° 21'
22' 18''12'' β 12''
39'25°
hanno ampiezza
39'
=
28° 22'
28° 22' 30''
rispettivamente
30''
di 25° 39' 12'' e 28° 22' 30''. Determina l’ampiezza dell’angolo γ
131 α + β = 25° 39' 12'' + 28° 22' 30'' 1
1 ααβ==della
supplementare 28°loro
24°
36° 22'
47'
40'somma.
30''
26''
39'' α + β =2°25°
= 39' 12'' + 28° 24°22'47'30''
26''
1 α=?
1 32 α = ? 3
α = 24° 47' 26''
32 α + β = 25° 39' 12'' + 28° 28° 28° 28°
22'22' 22'
28°22' 30''30''30''
30''
22' 30'' == = =
31 α = 24° 47' 26'' 2
Si ha che: 31 α = 25° 39' 12'' 2° = 25°
24° 39'
47' 26'' 12'' + α = 36° 40' 39''
α = 36° 40' 39'' 53°53° 28°
53° 22'
61'61' 30'' =
25°53° 39'61'
42''
61' 42''
42''
42''+
12'' 54°54°1'
54°1'
54°42''
1'
42''
1' (ricorda
42''(ricorda
42'' (ricorda
2 cheche
(ricorda 60'
che
che60'=60'1°)
= 1°)
60' == 1°)
1°)
2 β =
α = 74° 22' 18''28° 22' 30'' 28° 22' 30'' =
53° 61' 42'' 54° 1' 42'' (ricorda che 60' = 1°)
28° 22' 30'' =
α + β = 25° 39' 12'' + 28° 22' 30'' 53° 61' 42'' 54° 1' 42'' (ricorda che
α +αβ1+ααα =β++=54°
=ββ? =54°54°
1' 1'42''
1'42''
42'' α = 74°
α1 31=αα74°
= 54°
22'47'18''
1' 42'' 53° 61' 42'' 54° 1' 42'' (ricorda che22' 60'18'' = 1°)
Quindi: α + = = 24°
36° 40' 26''
β = 54° 1' 42'' 2° =
39'' 24° 47' 26''
32 1
1α= ?
1
1 α + β = 28° 54° 1' 22' 42''30'' = α = 24° 47' 26''
γ = γ
Pertanto: 180°
α3 =
1+α γα180°
= =
γ β== =180°
– ? –

24°54°
180° +–

47'β)
+

– (α β)
=+
26''
1' β)
180°
= 180°
= 180°
– 54°
– 54°
– 1'
54°1'
42''
β) = 180° – 54° 1' 42''
+ 42'' 1'
42''
42'' 3
3 2
3 α = 36° 40' 39''
γ2 = 180° – (α + β) = 180°53° 2° = 61'
– 54° 1' 42''42'' 24° 47' 26''54° 1' 42'' (ricorda che 60' = 1°)
α = 74° 22' 18''γ = 180° – (α + β) = 180° – 54° 1' 42''
Si ha:
180°180°
γ= 1180°
180° – (α + –β) =
180° – 180°
–– – 54° 179°179°
1' 179° 60'60'60'
42''
179° 60' – – –– 179°179° 179°
179° 59'59'59' 60''
59' 60''60''
– – ––
60''
α +αβ ==? 54° 1' 42''
α13=54°
180°
54°54° 54°74°1'22'
1' 42''
1' 18''
42''
1'47' = =–==
42''
42'' 54°179° 54°1' 60'
54°54° 1' 42''
1' = =– ==
1' 42''
42''
42'' 54° 179°
54°54° 54°1' 59'1' 42''
1'1' 42''60'' = =– ==
42''
42''
α = 24° 26'' 2° = 24° 47' 26''
3 180° – 179° 60' – 179° 59
154° 1' 42'' = 54° 1' 42'' = 125179°
1°2 54°
511°2255°8°'581' '42''
8'1'188''''–=
'55818'8' '60''
1
180°
γ1 α = ? – 179° 60' – 1 59'
3= 180° – (α + β)54° = 180°1'– 54° 42''1' =42'' 54° 1' 42'' = α = 24° 47' 26''54°
1325° 58' 18''
1
α = 24° 47' 26'' 2° = 24° 47' 26''
3 γ = 125° 58' 18''
54°
In definitiva: 1' 42'' = 54° 1' 42'' = 54° 1' 42''
125° 58
=
125° 58' 18''
180° – 179° 60' – 179° 59' 60'' –
54° 1
54
α = 1' 24° 47'42''26''= 54° 1' 42'' = 54° 1' 42'' =
3
125° 58' 18''
Book in
progress
Esercizi unità 1 - 2

47) Due angoli a e β hanno ampiezza rispettivamente di 25° 22' 18'' e 36° 34' 40''. Determina l’ampiezza dell’angolo γ
complementare della loro somma.
[28° 3' 2'']

48) Due angoli a e β hanno ampiezza rispettivamente 53° 45' 35'' e 37° 29' 56''. Determina l’ampiezza dell’angolo γ
supplementare della loro somma e dell’angolo # complementare della loro differenza.
[88° 44' 29'' ; 73° 44' 21'']

49) L’angolo a ha ampiezza 48° 35' 23'' e l’angolo β è il triplo di a. Qual è l’ampiezza di ? Qual è l’ampiezza dell’angolo d
esplementare dell’angolo a somma fra a e β?
[145° 46' 9'' ; 165° 38' 28'' ]

50) L’angolo j, che ha ampiezza 245° 37' 56'', è la somma di due angoli a e β tali che a è il triplo di β. Qual è l’ampiezza
di ciascuno degli angoli a e β? Qual è l’ampiezza dell’angolo d supplementare dell’angolo differenza fra a e β?

[184° 13' 27'' ; 61° 24' 29'' ; 57° 11' 2'']

51) Due angoli sono, rispettivamente, la metà e la terza parte di un angolo retto. Quanto misura il complementare della loro
somma, e quanto il complementare della loro differenza? E il supplementare della loro somma?
[15°; 75°; 105°]

52) Due angoli a e β sono complementari. Sapendo che a supera β di 32°, quali sono le ampiezze dei due angoli?

[61° ; 29°]

53) Un angolo γ è quadruplo del suo complementare. Qual è la sua ampiezza?


[72°]

54) Un angolo è il triplo del suo supplementare. Qual è la sua ampiezza?


[135°]
11 22
54) Due angoli a e β sono, rispettivamente, ei di un angolo retto. Allora:
66 33
a) a + β è maggiore di un angolo piatto. q V q F
b) Il complementare di a + β è congruente ad a. q V q F
c) Il complementare di β - a è la metà dell’angolo retto. q V q F
d) Il supplementare di a + β è maggiore di a + β. q V q F
e) Il complementare di β - a è la quarta parte dell’angolo piatto. q V q F
f) La somma dei complementari di a e β è un angolo ottuso. q V q F
g) Il complementare della somma di a e β è congruente alla q V q F
somma dei complementari di a e β.
h) La differenza fra il supplementare di a e il supplementare q V q F
di β è congruente al complementare della differenza tra β e a.
i) L’esplementare della somma fra il supplementare di a e il q V q F
supplementare di β è un angolo ottuso.
l) La differenza fra il complementare di a e il complementare di β q V q F
è congruente al complementare di β - a.
m) L’esplementare della somma fra il complementare di a e il q V q F
complementare di β è maggiore di un angolo piatto.

Disegna le figure corrispondenti alle seguenti descrizioni:


56) Due segmenti AB e CD si intersecano nel loro punto medio S; unisci A con C e B con D.
57) Due segmenti AB e CD si intersecano in un punto M; unisci il punto B con il punto medio n di MD e prolunga Bn di un
segmento
ABC nF congruenteABC
e CDE aABC
Bn.e Traccia
CDE il segmento FD e, poi, il segmento AG, passante per il punto medio T di CM,
eCDE
tale che AT sia congruente a TG. Unisci C con G.
58) Disegna due angoli acuti ABC ABC eeCDE
e CDE tali che il vertice D appartenga al semipiano di origine la retta AB non
contenente C e il punto E appartenga al semipiano di origine BC non contenente A. Unisci A con E.
ABC59) Gli angoli ABC
e DBE ABCeeeDBE
DBE sono opposti al vertice; la semiretta s di origine
ABD, B è interna aABD,
ABD, , mentre la semiretta
t di origine B è interna a CBE ; traccia il segmento
CBEFG con F appartenente a s e G appartenente a t.
CBE
ABCABC e DBE
e DBE ABD,
ABD,
CBE
CBE
3 33
22 55
2
ABC e DBE ABD,
ABC e DBE CBE ABD,
CBE 33 33
Geometria - primo anno 22 22
22 22 3
33 3 sono
3 2 3
60) Due segmenti AB e AC consecutivi e formano un angolo acuto, inoltre AB è i di AC. Il segmento BE, che è i
2 2
di AB, è adiacente ad esso. Congiungi il punto C con il punto B e con il punto E.
3 2
61)FKH
3KH,MKH
FKH
FKH FKH è un angolo piatto,
FKFK KH, MKH
FKFK KH,KH,MKHMKH< 90°, T appartiene al semipiano di origine FH contenente M.
TKF > 90° eTKF
TKF TK
TKFesterno a MKH.
MKH. MKH.
MKH.
FKH FK KH, MKH
62)
FKHDue semirette s e m, aventi
TKF FK la stessa
MKH. origine B, formano un angolo retto. D appartiene alla semiretta s e F alla semiretta
KH, MKH
m, inoltre BF è il triplo di BD; traccia il segmento
TKF MKH. DF.

63) Dal vertice A di un triangolo ABC, isoscele sulla base BC, ed esternamente ad esso, conduci due semirette che formino
con i lati del triangolo due angoli congruenti. Le due semirette incontrano il prolungamento della base BC, dalla parte di
B, nel punto E e dalla parte di C nel punto F.

64) ……. al telefono


Marta: “Lucia, mi puoi dire quali sono i compiti di matematica per domani?”
Lucia: “Il prof ha disegnato una figura alla lavagna e ha detto di completare alcune relazioni”.
Marta: “Mandamela per e-mail”.
Lucia: “non posso, ho problemi con internet; è da ieri sera che non riesco a connettermi”.
Marta: “Spiegala per telefono; io provo a disegnarla”.
Lucia: “Va bene; ci provo! Il prof ha disegnato due segmenti consecutivi AB e BC in modo che BC sia il doppio di AB e
che formino tra loro un angolo retto; poi dal punto medio H di BC ha disegnato un segmento HE congruente ad
AB e che forma con BC un angolo retto; infine ha disegnato un segmento che unisce C con il punto medio S di
HE e un segmento che unisce A con E”.
Marta: “Grazie! E le relazioni da completare?”
Lucia: “Ah, dimenticavo. Devi inserire i simboli di congruenza, maggiore o minore, appartiene, non appartiene”.
Scrivi:
AB
AB ….
…. BH;
BH; ES….
ES…. AB;
AB; H
H ….
…. CB;
CB; HCS
HCS ….
…. 90°;
90°; AE
AE CB =
CB = …..
….. ;; SHC…. 90°;
SHC…. 90°;
HEA ….
HEA …. 90°;
90°; HC ….
HC …. HE;
HE; AE
AE ….
…. BH.
BH.
Quale figura avrà disegnato Marta? Come avrà completato le relazioni? Prova a farlo tu!

65) …… il giorno dopo


Lucia: “Marta, mi fai vedere la tua figura? Controlliamo le relazioni?”
Marta: “Subito! Guarda.
Lucia: “Ma sono diverse! Eppure pensavo di essere stata molto precisa. E poi, nella mia figura AE e CB non si incontrano,
invece nella tua figura sì. Anche per l’angolo HEA abbiamo scritto due cose diverse: per me è retto, invece per
te è un angolo acuto.”
Cosa avrebbe dovuto dire Lucia affinché Marta, disegnando la figura, completasse le relazioni nello stesso modo?

Osserva le seguenti figure e descrivile in modo che possano essere riprodotte dai tuoi compagni di classe:

66) COMPLETA:
- È dato un ……………………. AB;
- su AB prendi due ………………. M ed n tali che AM ….. …… ;
- traccia la bisettrice dell’angolo AMN e prendi su di essa
.C
un punto …. tale che …… AMN
…... AMN
….. …..;
- unisci …… con A, ….. e ….. .
AMN AMN AMN *

. * . * . * .
A M N B

56
Book in
progress
Esercizi unità 1 - 2

67)
r
P


//

* . α
*
A M B
//

68)

* * . *
A O B r

69)
b1

A
1
r

.
* . *
D O C b2

o
2
s
B

57
MB
NC
a) MN AB
Geometria - primo anno b) AC 2MN
PROBLEMI 2M
a) MN AB
Problemi sui segmenti BC
b) AC 2MN
Esercizio svolto
a) MN e congruenti
AB MB
Dati due segmenti adiacenti AB e BC, siano M e n i rispettivi punti medi.
BC
Dimostra che: b) AC 2MN AM MB BN NC NC
ABC MBπ
a) MN AB
AB NC
BC
b) AC 2MN Hp.:
AM
2MN MB
AM MB BN NC
MN MB + BN (poiché BN AM) MB +BN AM NC
AB
A M B N C 2MN
AC AM + MN + NC (poichè AM MB e NC BN) MB + MN +
MN AB
(MB + BN)Th.:
+ MN MN + MN 2MN.
AM MB BN NC
AC 2MN
MN MB + BN (poiché BN AM
Dimostrazione
che: AM
AM
OsserviamoAM MD.
MD. MB BN NC perché metà di segmenti congruentiAC
(in figura
AMabbiamo
+ MNsegnato
+ NCi quattro
(poichè AM
segmenti con lo stesso simbolo / ).
(MB + BN)
Pertanto: MN AM MB
MB + BN BN BN
(poiché NC AM) MB + AM AB
a) CD
a)
AC CD AM + MN + NC (poichè AMAMABMB e NC BN) MB + MN + BN
MN +MD.
BC
MN MB + BN (poiché BN AM) MB + AM AB
b) AB
b) AB (MB + BN) + MN2 MN + MN 2MN.
C.V.D.
AC AM + MN + NC (poichè AM MB e NC BN) MB + MN + BN
MN + BNMD. (poiché
MBAM (MBBN+ BN) + MN
AM) MN + AB
MB + AM MN 2MN.
a) CD punti medi. Dimostra che:
70) Dati due segmenti adiacenti AB e BC, siano M e n i rispettivi AB + BC
MN
AC AM + MN + NC (poichè AM MB e NC BN) MB + MN +2 BN
b) AB
71) Dati su una retta orientata r tre punti A, B, C, tali +
(MB cheBN)
A precede
+ MN B e MN
B precede
+ MNC, siano
2MN. M e n i punti medi,
rispettivamente, di AB e AC.
a) Dimostra
AM
CD che:
MD. NB AB – BC (se AB > BC)
MN AB + BC 2
AM MD.
72) Considera b) 2
i seguenti AB, BC, CD, adiacenti e congruenti tra loro. Detto M il punto medio di BC, dimostra che:
AB
AM MD. MN AB + BC
55 a) CD2 s+d
MN
MN BC.
BC.
73) Dati due segmenti
NB
88 AB e CD, con AB < CD, considera la loro somma s e la loro differenza d. Dimostra che:
2 2
a) CD s+d
MN b)ABAB+ BCs – d
2 2
2
b) AB
a)unCD
74) Ad segmento
NBBC sono adiacenti, uno da una parte e uno5dall’altra, due segmenti congruenti AB e CD.
MN BC.
Dimostra che il punto medio di2BC è anche punto medio di AD.
8
b) AB
75) Dati su una retta dueNB
segmenti AB e BC tali che BC sia il quadruplo di AB, siano M e n rispettivamente i punti medi di
2
AB e BC. Dimostra che: MN 5
BC.
8
NB
2
Problemi sugli angoli D C
5
76) nella seguente figura: MN BC.
8
si ha che: AOD
5 AOD BOC.
BOC.
MN BC.
Dimostra8 che: AOC
AOC BOD.
BOD. . .
A O B
AOB ee BOC,
AOB BOC,
5 AOD BOC.
MN BC.
58
118 AOC BOD.
MON (AOB + BOC).
AOD BOC.
AOD BOC. AOC BOD. AOD BOC. Book in
progress
AOC BOD. BOC e AOB AOC
DOC. BOD.
Esercizi unità 1 - 2
AOB e BOC,
OD. AOD.
BOC e AOB DOC.
77) Dati due angoli consecutivi sia OM
AOB e BOC,BOC e laAOB
bisettrice dell’angolo AOB e
DOC. e On la bisettrice dell’angolo
BOC,
1
AOB e BOC, Dimostra che: MON (AOB +AOD.
BOC).
2 AOD.
1 1
MON (AOB + BOC). BOC e AOB MON
DOC. (AOBDOC.
BOC e AOB + BOC).
78) nella
2 seguente figura: 2 M
). AOD. AOD. B
BOC e AOB DOC. C
AOB AOC.
OM è bisettrice dell’angolo BOC
BOC e eAOB
AOB DOC.DOC.
BOCBOC e AOB e AOB DOC.DOC. AOD.
Dimostra che OM AOB è bisettrice dell’angolo AOD. AOD. AOC.
DOC AOB AOD.AOD. A AOC.D
2
BOC e AOB DOC.
DOC AOB O
2DOC
AOB AOB AOD. AOC. AOC.
79) Dimostra che le bisettrici di due 2angoli adiacenti formano un angolo retto.
BOC e AOB DOC.
AOB
80) Dimostra che se CODle bisettrici di dueAOB
AOBangoli consecutivi formano un angolo retto, tali angoli sono adiacenti. AOC.
DOC 2 AOD.
DOC
AOB AOC.
81) Dato un angolo 2 AOB
AOB AOB , sia OC 2 la sua bisettrice e OD una semiretta interna all’angolo AOC.AOC.
AOC.
COD AOB e BOC (con AOB > BOC),
Dimostra che: 2DOC
AOBCOD DOB – AOD
AOB
2
2
DOC
DOC AOB e BOC (con AOB > BOC),
DOC
82) DOC 2 2 AOB , sia OC la sua bisettrice AOB
Dato un angolo e OD una
e BOCsemiretta
(conesterna
AOB all’angolo.
> BOC), AOC.
2 2 AOB
CODDimostra che: COD
AOB
AOD – COE AOD + BOD
AOB
2
AOBAOB 2 2
AOB
83) Dati due angoliCOD
DOC consecutivi AOB e BOC (con AOBAOBe > BOCBOC), , siano
(con AOBOD>e OE le rispettive bisettrici.
BOC),
AOD – COE 2 4
Dimostra che: AOD –2COE 2 AOB – BOC AOB e BOC AOB BOC,
COD
COD 3
CODCOD 2 2 AOB 2 AOB e BOC (con AOB > BOC),
2 2 DOC 4
84) Dati due angoli consecutivi AOB AOB e
e BOC
BOC ,
AOB e BOC (con AOBtali
(con che AOB>>BOC),
AOB BOC), 2 siano OD
BOC, 4 e OE le rispettive bisettrici.
7AOB AOB AOB e AOB
BOC 3 AOB BOC,
AODDimostra
– COE che: AOD DOE – COE BOC. e BOC e BOC
(con (con
AOB > BOC),
> BOC), 3
2 6 2 AOB
COD
7 2
DOE BOC.AOD – COE 4 4
6 7AOB e BOC 2 AOB AOB BOC > BOC,
e AOB AOB BOC,
IAOD
triangoli DOE BOC. AOB e BOC (con 3 BOC), 3
AOD– –COE COE 6 COD
AOD AOD
– COE
Utilizzando COE e compasso,
–squadra 22 disegna le seguenti figure: 2 4
2 2 AOB e BOC AOB BOC,
85) un triangolo ABC, isoscele sulla base AB. 44 3 AOB e BOC (con AOB > BOC),
7 7 AOB
AOBe eBOC BOC AOB
AOB 4 BOC, BOC,
DOE BOC.ABC,DOE BOC.
86) un triangolo
6 retto inAOB
6 C. AOB
e BOC e BOC AOB AOB 3BOC, 3 4 BOC,
87) AOD – COEacutangolo ABC.
un triangolo
3 3
7
2
DOE BOC.
88) un triangolo
77 ABC, ottusangolo
6 in B.
DOE
DOE BOC.
BOC. 4
89) un7triangolo
6 7 BOC.
equilatero ABC. Verifica,
AOB econ BOCun goniometro,
AODAOB–che
COEi tre angoli
BOC,sono congruenti.
DOE DOE6BOC. 3
6 6 2
90) un triangolo scaleno acutangolo.
91) un triangolo scaleno ottusangolo. 4
AOB e BOC AOB BOC,
7 3
DOE BOC.
6 π, indica con:
92) nel piano
- P l’insieme dei poligoni; 7
DOE BOC.
- T l’insieme dei triangoli; 6
- I l’insieme dei triangoli isosceli;
- E l’insieme dei triangoli equilateri.
Rappresenta graficamente la relazione tra gli insiemi P , T , I , E .

59
Geometria - primo anno

Costruisci un triangolo isoscele che abbia come base il segmento indicato.

. .E
93) . . 94) 95)
A B D
.
C

.F
Costruisci un triangolo isoscele che abbia come base il segmento indicato.

96) . 97)
C
98)
.
B . E
. D BE D
A
D BE D BE
.
F
.
D

Enuncia il problema espresso dalla figura, dall’ipotesi e dalla tesi indicata.

99) 100)
C
A, B, C allineati
D
AB 2BC
AC BC Hp.:
o o Hp.: ABD CBD BD
AD BE 2BC D 2BC
BE
A B BD CBD BD CBD
* . * . *
Th.: AC > CD
A B C
~ ~ Th.: CDE isoscele

D E

(PROVA TU, poi, a dimostrarlo dopo aver studiato “le disuguaglianze nei triangoli”).

101)

A
AB 2BCAC 2BC MB
BD
AM CBDMB BD MBCBD NC
o o Hp.:
AN NC NC OC
M N
BO OC OC

~ ~
Th.: MO NO
B * O * C

60 MB MB
MD CM.

Book in
ACB ADB. progress
Esercizi unità 1 - 2
A
Problemi sulla MD
congruenza
CM. MD CM. AD AB e AE AC.
102) Dato il triangolo ABC, sia CM la mediana relativa al lato AB. Prolunga CM di un segmento MD tale cheMD
MD CM.
CM.
ACB ADB.
Dimostra che: ACB ADB. BE CD.
ACB ADB.
103) Dato il triangolo ABC, conduci la bisettrice dell’angolo A e su di essaAprendi due punti D ed E, tali cheMD
AD AB
CM.
AE AD
eMD AC. Dimostra
CM. AB e AEADche: BE
MDAC.AB CD.
CM.e AE AC.
ACB ADB.
Disegna due segmenti AB e BC, congruenti e consecutivi. Dopo aver indicato con M il punto medio AD
104) di AB eAB
con en ilAE AC.
ACB ADB. ACB
CD.medio diBE
BE punto ADB.
CD.
BC, unisci C con M e A con n. Dimostra che i triangoli ABn e CBM sono congruenti.
CD BC
A A BE CD.
105) Disegna un triangolo ABC; prolunga il lato BC, oltre C, di un segmentoMD CD BC CECM.e il AC; AD AB
lato AC, sempre oltre C, di un e AE AC.
AD ABMD e AE CM. AC.AD AB e AE AC.
segmento CE AC; congiungi E con D. Dimostra che gli angoli BAC e CED sono congruenti.
ACB ADB. BE CD.
BE 106)
ACBSianoADB.
CD. r e s due
BEretteCD.
incidenti e sia O il loro punto intersezione. Prendi due punti Q e P sulla retta r tali cheMD
OQ OP CM.
CD BC
e due punti F e G sulla retta s tali che
MDOF OG. CM.Indica con M
OQ OP il punto medio
CDdi FP e
BC prolunga il segmento OM,
OF dalla
OG.A
parte di O, fino ad incontrare il segmento QG nel punto AC; è possibile affermare che n è punto medio di QG ?
CE n. Perché
CE AC; A AD AB e AE AC. ACB ADB.
BAC e CED
AD ACB
BAC e
AB edi vertice
AE AC. CEDADB.
107) Disegna un angolo P e la sua bisettrice. Considera sui lati dell’angolo due punti A e B tali che
MDPA PB
CM.e CE
prendi un punto qualsiasi Q sulla bisettrice. Dimostra che BE i triangoli
CD. PAQ e PBQ sono congruenti. BAC e CED
Considera, poi, sulla bisettriceOQ un punto C, esterno al segmento PQ. A AD AB e AE AC.
BE CD. OP OF OG. ACB ADB.
Dimostra che OQi triangoli
OP AQC e BQC ADsonoABcongruenti.
e AE AC. OF CD OG.BC CD BC CE
CE AC; CE AC; BAC e CED
108) PA MD
Dato il triangolo ABC, prolunga il lato AB di un segmento PB AB
BD CM. BE
e il lato BC di un segmento
MDBE CD.
BC.
CM.OQ
Detti MOP
ed
BAC e CED BE medi
CD. BAC e CED
n, rispettivamente, i punti di AC e DE, dimostra che i punti M, B e n sono allineati. AD AB e AE AC.
[suggerimento: tre punti sono allineati se formano un angolo piatto …]
ACB ADB. ACB
ADB. OQ OP
DH
109) Dagli estremi
OQ OP di un segmento AB, conduci, da parti opposte rispetto ad AB,
si sadue semirette
che: BE
a e b CD.
che formino con AB
PA OQPB OP OF OG. CD OF BC OG. CE AC; EDH
angoli congruenti. Dal punto medio M di AB conduci, poi, una qualsiasi retta r che incontri le semirette a e b in C e D
A
PA PBDimostra che i triangoli
rispettivamente. CE ACM AC; e BDM sono
AD congruenti.
AB e AE AC. BAC e CED AD EDF AB e AE BD AC. AB
BAC e CED BE BC PA PB
110) Dei seguenti triangoli: B G CD C BC CE
BE CD. BE CD.
A D CE AC; OQ OP BAC OF
e CED OG
BD AB
AB DE
. OQ
. OP BAC e CED OF
o o OG. PA PB
PA PB DH BE PB
BC AG DH
DH PA BD si sa
ABche: CE
si sa che:si sa che: BAG = GAC EDH OQHDF
BE BC EDH EDH OP
BAC e CED
OQ OP BACOF EDF
OG.
EDF EDF BE BC
CD BC
B G C E H PA PBF CE OQ OP CE
AC; AC;
Dimostra i triangoli ABC e EDF sono congruenti. BD
PA che PB AB BD AB BE BC
BAC e CED BAC e CED
BE BC
[suggerimento: BE il BC
applica prima 1° criterio di congruenza ai triangoli ………]
DH DH PA PB
si sa111)
che: siI triangoli
sa che:ABC e A'B'C' delle seguenti
PA
figure sono congruenti:
PB
A EDH EDH A' OQ OP OQ OP OF OG.
Si sa inoltre che:
EDF EDF BD AB
BD AB BM
BE BC MC ; B'M' M'C'
PA PB
BE BC BAD DAC ; B'A'D' D'A'C'

BD AB BE ADMBC e
Dimostra che i triangoli
B DM BEC BC
B' PA D' M'
PB C' A'D'M' PA
sono congruenti.
PB

BM MC
BM MC
; B'M' ; M'C'
B'M' M'C' BM MC ; B'M'BEM'C'
BC
61
BE CD.

Geometria - primo anno

112) Disegna un triangolo ABC, isoscele sulla base BC. Prolunga il lato AB di un segmento BD e il lato AC di un segmento
CE
MD BD.
CM.Congiungi C con D e B con E. Dimostra che:MD BE CD. CM.

113) Disegna un triangolo equilatero ABC; considera un punto P sul lato AB, un punto Q su BC e un punto R su CA in
ACB ADB.modo che
MDAP MD
BQ CM.Dimostra che ilACB
CM. CR. ADB.
triangolo PQR è equilatero.

114) Sia ABC un triangolo isoscele sulla base AC;Aindica con F il punto intersezione delle bisettrici AT e CS
A degli angoli
ACB ACB ADB. ADB.
AD congruenti.
AB e AE Dimostra
AC.che i segmenti FS e FT sono congruenti
AD ABe che il triangolo
e AE AC. BST è isoscele.
a) BN CM; A segmenti
A
115) Prolunga i lati AB e AC di un triangolo isoscele ABC, di due congruenti BM e Cn. Dimostra che:
BE CD. BE CD.
b) BN ADCO,
a) BO AD
CM;AB eAB
AEeBNAE
essendo AC.CM
AC.
= O} ;

c)
b) BAO
BO CO,CAO.
essendo BN CM = O} ;
BE BE
CD. CD.
c) BAO CAO.

116) Dato un triangolo ABC, isoscele sulla base BC, siano Bn e CM le mediane relative ai lati congruenti. Prolunga Bn di
un segmento nD e CM di un segmento ME tale cheMD nD ME.CM.CD BCche:
Dimostra CD
a) BE CD; CE AC; CE AC;
BAC e CED ACB prima
ADB. BAC eCDCED CD
b)
a) AD
BE CD; AE. [suggerimento: dimostra la congruenza dei triangoli BMCBC BC…]
e BNC
CE CE AC; AC;
117) b) ADil triangolo
Dato AE. isoscele ABC, prolunga la base BC di due segmenti congruenti BD e CE. Considera A internamente
BAC eBACCEDe CED
alla
OQbaseOP BC due punti P e Q tali che
MDBP QC.
CM.Dimostra
ADOF che
OQOG.i triangoli
OP
AB e AE AC. APD e AQE sono congruenti. OF OG.

118) Dato un triangolo ABC, isoscele sulla base AB, dimostra che:
ACB ADB.
a) le medianeOQrelative
OQOPai lati
OPcongruenti BE
sono congruenti;
CD. OF OF
OG. OG.
b) le bisettrici relative ai lati congruenti sono congruenti.
XAB e YBA
XAB e YBA A
XABXAB
e YBA
e YBA XAB e YBA
119) Dato un triangolo ABC, isoscele AD
sulla base
AB AB, prolunga
e AE AC.i lati CA e CB secondo le semirette AX e BY. Traccia le
AP BP;AP BP;
bisettrici
PA PB degli angoli XAB e YBA e sia P il loro punto
AP APBP; PAd’intersezione.
PB
BP; AP BP;
Q}Dimostra
= ACQ}che: AP
MD
=BP
AC BP;
CM.
BP
e R} = e
BC R}
BE CD. = BC
AP, AP,
Q} =Q}AC
Detti = AC BP BP
e R}e =R}BC
= BC AP,AP, dimostra cheQ}il triangolo
= AC PQR BP èeisoscele.
R} = BC AP,
AP BP; CD BC
PA PA PB PB XOY, XOY,
ACB ADB.
Q} = AC 120)BP Sui
e lati
R} OX
= BCe OY diAP,
un angolo XOY, considera, rispettivamente, due punti A CE
XOY, e B taleAC;
che OA OB.
MD
XOY, CM.Dai punti A e B
OA OB. OA OB.
OA OAtraccia
OB.OB.due semirette che formino angoli congruenti con i segmenti BAC e CED considerati e indica con P il loro punto
OA OB. A
d’intersezione. Dimostra che:
XOY, BD AB BD AB
AD AB e AE AC. ACB ADB.
AP AP
PB; PB;
OA OB. BE a) AP
MD BC PB;
CM.
AP APPB;PB; BE BC
b) OP è bisettrice dell’angolo AOB. AOB. AP PB; CD BC
OQ OP OF OG.
AOB.AOB. BD BD AB AB
BE CD.
[suggerimento: unisci A con B¸ il triangolo AOB è ……..…. sulla CE AC;
base …… , quindi …… ] AOB.
APACBPB; ADB. AD AB e AE AC.
BE BE BC BC
BAC e CED
AOB.
121)
XOYSia YOZ e YOZ due angoli acuti consecutiviAcongruenti. Sui lati OX, OY, OZ prendi rispettivamente i punti A, B e
e XOY
XOY
C tale e YOZ
che eOAYOZ OB
CM. OC.
CM.SulleOA bisettrici degli OC.
angoli BE CD.
AD
XOY MD
AB e AE AC.
MD OB OA OB XOY OC. e YOZ considera, rispettivamente, i punti R e S tali
che siaMD OR OS. CM.Dimostra che i triangoliOA ARBOB
OQ OA OPe BSC
OBOC. sono
OC.isosceli e tra loro congruenti.OF OA OG. OB OC.
XOY e YOZ XOY e YOZXOY e YOZ
ACB ACBADB. XOY
ADB. bisettriceXOY e YOZe YOZin A di un triangolo ABC forma con il latoXOY e YOZ
BEOR122)
CD.OS.Dimostra
OR OS.che, se la
OA OB dell’angolo
OC. PA PB opposto BC angoli congruenti, il
OR OR
ACB OS.
ADB.
triangolo ABC è un triangolo isoscele.
OS. OR OS. CD BC
XOY e YOZ A A
CE AC;
OR OS. 123) Dal vertice AD A diADun triangolo
AB eABAEBAC ABC,
e AEAC. isoscele
AC. sulla base
A BC, conduci, esternamente al triangolo, due semirette che
e CED
formano
AD angoli AB congruenti
e AE AC. con i lati del triangolo. Detti D ed E i punti in cui tali semirette incontrano il prolungamento
della base BC, dimostra che il triangolo ADE è isoscele. CE AC;
BE BE CD. CD. PA PB
BD
BAC e CED AB
BE CD. OQ OP OF
CD OG. BC
BE BC
CE AC;
62 BAC e CED OQ OP
Book in
progress
Esercizi unità 1 - 2

BD CE.
124) Le bisettrici degli angoli congruenti di un triangolo isoscele ABC di vertice A incontrano i lati AB e AC, rispettivamente,
nei punti D ed E. Dimostra cheMD BD CE. CM.

125) AD il triangolo
Dato AE. ABC, isoscele sulla base BC, prendi su AB un punto D e su AC un punto E tale cheMD
AD AE.
CM.
ACB ADB.
Congiungi il punto medio M di BC con i punti D ed E. Dimostra che:
a) AMD AME; ACB ADB.
A
b) il triangolo DME è isoscele.
AD AB e AE AC.

126) Dato il triangolo ABC, isoscele sulla base BC, dimostra che unendo i punti medi dei tre lati si ottiene
ADun triangolo
AB e AE AC.
isoscele. BE CD.

127) Dimostra che sono congruenti due triangoli isosceli aventi ordinatamente congruenti due lati
BEe gli angoli
CD. al vertice.

128) Dimostra che sono congruenti due triangoli isosceli aventi ordinatamente congruenti le basi e una coppia di angoli
adiacenti ad esse.

129) BF
AE triangolo ABC, costruisci sui suoi lati, esternamente al triangolo, i triangoli equilateri ABD,CD
Dato il CD. BCE eBC
ACF.
Dimostra che: MDAE MDBF
CM. CD.
CM. CE AC;
BAC e CED
130) Dato il triangolo ABC, isoscele sulla base AB, considera sui lati AC e BC, rispettivamente, i punti D ed E tali che CE
ACB ACB CD CE.
ADB.ADB.
CD CE.
MD CM.Dimostra che:
BAC e CED
a) i triangoli ABD e ABE sono congruenti;
b) se AE BD = F} , i triangoli e DEF sono isosceli.A
OQABF OP A OF OG.
ACB ADB.
AD AD
AB eAB
AEe AE
AC. AC.
131) Siano PQ e PR i lati congruenti del triangolo isoscele PQR. Prendi un punto S su PQ ed un punto T su PR tali
OQ che QS
OP
sia congruente a RT; è corretto affermare cheARS è congruente a QT? Giustifica la tua risposta.
ADBE BE
AB CD.
Indicato CD.
conAE
e E il punto
AC. intersezione di RS e QT, dimostra che i triangoli QER e SET sono isosceli.

132) Dato il triangolo ABC, conduci la bisettrice dell’angolo in A ed indica con D il suo punto d’incontro con il lato BC. Dal
BE CD. punto D traccia la semiretta
PAche incontra
PB AB in E tale che MDADE ADC. CM. Dimostra che i segmenti CD e DE sono
congruenti.

ACB ADB. PA PB
133) Dimostra che sono congruenti due triangoli che hanno ordinatamente congruenti un lato e i due angoli esterni aventi
come vertici gli estremi dei lati congruenti. CD CD BC BC
AC; AC;
CE CE A
ADE ADC.
134) Siano ABC e ABD due triangoli e isosceli
BAC BAC CEDe CEDsulla base AB, conAD
i verticiAB
C eeDAE
situati AC.
in semipiani opposti di origine AB.
CD BC BD AB
Dimostra che i triangoli ACD e BCD sono congruenti.
CE BEAC; BC
135) Dimostra che
BACsono congruenti due triangoli cheBE
e CED hannoCD.
ordinatamente congruenti due lati e la mediana relativa ad
uno di essi. OQ OQOP OP OF OF OG. OG. BE BC

OQ OP OF OG.
PROBLEMI

Problemi sulla disuguaglianza nei triangoli CD B


136) Puoi costruire
PA unPA triangolo
PB PBi cui lati misurano 12 cm, 8 cm e 24 cm? In caso di risposta negativa,
CE AC; modifica la lunghezza
di uno dei lati al fine di rendere possibile la costruzione. BAC e CED
BD BC.
137)
PA nelPB
triangolo ABC, con AB > BC, prolunga il lato BC, dalla parte di B, di un segmento
MDBD BC.
CM.
Dimostra che: DAC < ACD + ADC
OQ OP OF OG.
ACB ADB.
BD BDAB AB
rOs,
BE BE
BC BC A
OA OB;
AD AB e AE AC. 63
BD AB
DAC < ACD + ADC
rOs,
DAC < ACD + ADC
OA OB;
Geometria - primo anno
rOs,

138) DatoADO
l’angoloOA
acuto OB;
rOs, conduci la sua bisettrice b. Prendi sul lato r un punto A e sul lato s un punto B tale che
> AOD;
OA OB;
MD CM.indica con D il punto di incontro di b con il segmento AB. Dimostra che:
OA OB;
a) ADO > AOD;
ACB ADB.b) OA > AD e OB > DB.
ADO > AOD;
139) Dato il triangolo ABC, isoscele sulla base BC,Aconsidera un punto P sul lato AC. Dimostra che BP > PC.
AD AB e AE AC.
140) Sia PQR un triangolo con RPQ acuto. Prolunga il lato PQ, dalla parte di P, e sul prolungamento prendi un punto S.
Dimostra che RS > RP.
BE CD. RPQ
141) Dato un triangolo ABC, prendi tre punti qualsiasi D, E ed F, rispettivamente, su AB, BC e CA.
Dimostra che: DE + EF + FD < AB + BC + CA

RPQ

DE + EF + FD < AB + BC + CA CD BC
CE AC;
DE + EF + FD < AB +eBC
BAC
AOB + CA
CED BOC
AOB QOR

OQ OP OF OG.

DE + EF + FD < AB + BC + CA
AOB BOC
AOB Un angoloAOB
142) BOC
AOB AOB viene trisecato dalle semirette OP, OQ; anche l’angolo BOC (supplementare di AOB ) viene
BOCQOR
AOB trisecato
AOB
AOB dalle semirette OR e OS. Quanto vale l’angolo QOR ? QOR
QOR AOB
R a) 45°;
PA PB B b) 60°;
S c) 90°; AOB;
Q d) Dipende dall’angolo AOB;
e) La costruzione non si può fare.
P

C O A [Olimpiadi Matematica, Giochi di Archimede, 2002] [B]


BD AB
BE BC AOB; AOB;
AOB;
AOB;
143) Vi sono cinque sagome di cartoncino identiche, che sono bianche da un lato e nere dall’altro. Poste su un tavolo
esse si trovano nelle posizioni in figura; quattro mostrano la faccia nera e una quella bianca. Qual è la sagoma bianca?

a) b) c) d) e)

[Olimpiadi Matematica, Gara provinciale 1997] [D]

64
Book in
progress
Esercizi unità 1 - 2

144) La città del mistero dista 500 km da Topolinia e 1200 km da Paperopoli. Qual è il minimo valore possibile per la
distanza tra Topolinia e Paperopoli?
a) 500 km; b) 700 km; c) 1200 km; d) 1300 km; e) 1700 km .
[Olimpiadi Matematica, Giochi di Archimede, 1998]

145) Se ordiniamo le cifre seguenti secondo la somma delle lunghezze dei segmenti di cui sono composte, quale cifra
occupa la posizione centrale?

a) Il 3;; b) Il 2; c) Il 4; d) Ce n’è più di una; e) nessuna delle precedenti.


[Olimpiadi Matematica, Giochi di Archimede, 1998]

146) Quanti triangoli equilateri sono presenti nella figura a fianco?

a) 16; b) 20; c) 25;


d) 26; e) 27.

[Olimpiadi Matematica, Giochi di Archimede, 1998]

65
Geometria - primo anno

66
Book in
progress
3. Perpendicolarità e parallelismo

.
UNITÀ 3. PERPENDICOLARITA’ E PARALLELISMO
.
.
3.1 RETTE PERPENDICOLARI
nell’unità 1 abbiamo visto che due rette r ed s del piano si dicono incidenti se hanno in comune uno ed un solo punto P.
In particolare, due rette incidenti si dicono perpendicolari se dividono il piano in quattro angoli congruenti, cioè retti (fig. 1):

s
.
Per indicare che la retta r è perpendicolare alla retta s r perpendicolare ad s
si scrive r s (si legge “r perpendicolare ad s”).
In realtà, per stabilire che r s è sufficiente sapere che
uno dei quattro angoli è retto. PERCHE'?

- Due rette incidenti che non sono perpendicolari . (fig. 1)


si dicono oblique. P r

retta qualsiasi
retta qualsiasi
E DELL’UNICITÀ DELLAretta
retta qualsiasi
TEOREMA DELL’ESISTENZA qualsiasi
PERPENDICOLARE

Per un punto P del piano passa una ed una sola retta perpendicolare ad una data retta r.

Dimostrazione
1° caso: P r P punto del piano
P r
Hp.:
r retta qualsiasi
. APB
P r
esiste una retta s r , passante per P
(fig. 2)
Th.:
la retta s è unica

P r retta qualsiasi
È sufficiente prendere su r due punti A e B disposti da parti opposte rispetto a P:

. . .
A P B r
APB P r
APB APB ha un’unica bisettrice (pagg. 20 e 21, unità 1). Pertanto la retta s su cui giace tale
e osservare che l’angolo piatto
APB
bisettrice è la retta cercata:
s
P r
.P

. . .
A P B r r
(fig. 3)
Q r:

P r
P r P r
2° caso: P r (fig. 3)

67
Q r:
Q r:

sQr - primo
Geometria
sQr PQranno
PQr sQr
sQr

Consideriamo,
sQr PQr in tal caso, un punto Q
sQr r :: s
P.
- se la congiungente PQ forma con la retta r due angoli
congruenti (e quindi retti) [ne basta uno, ricordi?],
la retta s su cui giace PQ è la perpendicolare cercata:

QR QP
.
Q r
sQr PQr sQr

- se la congiungente PQ forma con la retta r due angoli non congruenti: .P


QR
QR QP
QP sQr PQr sQr

QR QP
.
sQr PQr Q
sQr r
si considera nel semipiano di origine r, non contenente P,
la semiretta s di origine Q tale che: .P
PQr (“segnare sQr
sQrsQrPQr
sQr PQr con il simbolo
sQrsQr ”):

QR QP .
Prendiamo,
QHpoi, su s un punto R tale che QH QH Q r
(“segnare QR e QP con il simbolo / ”) e congiungiamo P con R,
QP QR
indicando con H il punto d’incontro di PR con la retta r : QR QP
PQH RQH
s
QH
QH QH QH
QH QH
Consideriamo i triangoli QPH e QRH; essi hanno: .P QP
QR
QHQP
QP QR
QR
in comune (o QH QH
QHper QH
la proprietà riflessiva della congruenza);
/
QPPQH
PQH
QR RQH
RQH
per costruzione;
QHP per
PQH RQH QHR costruzione. QR
QRQR
QP
QPQP . .
Q H r
.
I due triangoli, avendo due lati e l’angolo fra essi compreso QHP e QHR /
ordinatamente congruenti, sono congruenti per il 1° criterio .
di congruenza dei triangoli. Avranno, pertanto, tutti gli altri elementi R
s
corrispondenti
QHP
QHP QHQHR
QHR congruenti, in particolare: QH QH

QP QR
che,
QHPessendo
QHR adiacenti, risultano entrambi retti (“segnare QHP QHRcon il simbolo
QHP ee QHR ”) e quindi:
PQH RQH
la retta che contiene PR è perpendicolare ad r. QH QH QH
E’ così dimostrata l’esistenza di una retta s QHP
r, passante pereP.QHR
QP QR
Al termine della 1^ parte del teorema la figura si presenta come
PQHsegue:
RQH
QH QH .P
QH
QP QR /
PQH RQH
QH
QHQH
QHP QHR
QHQHQH
QH QHQH . .
Q H r
QP
QPQP
QR
QRQR QHP e QHR
QHP QHR /
PQH
PQH
PQH
RQH
RQH
RQH
.
R QHP e QHR
retta qualsiasi s
QHP QHR

68 QHP e QHR
Book in
progress
3. Perpendicolarità e parallelismo

P.
PAB
PAB
PAB
Rimane da dimostrare l’unicità di tale perpendicolare.
Consideriamo una retta per P che incontri r (fig. 4)
in un punto A diverso da H (fig. 4):

. .
H A r

Dimostriamo che PA non è perpendicolare ad r.


P.
A tale scopo prendiamo sulla semiretta Ar un punto B e
consideriamo l’angolo PAB , esterno al (fig. 5)
triangolo PAH (fig. 5):

Osserviamo che PAB > AHP (per il teorema dell’angolo esterno) AHP PAB
per cui, essendo AHPretto, PAB
AHP PAB è ottuso e quindi la retta PA . . .
H A B r
non è perpendicolare ad r.

[L’unicità della perpendicolare poteva essere dimostrata osservando che, sePAB > PA
anche AHPfosse perpendicolare ad r, il triangolo
PAH avrebbe due angoli retti, il che sarebbe assurdo (pag. 20, unità 2)].

In conclusione dati una retta r ed un punto P, esiste ed è unica la perpendicolare per P ad r :

P r (fig. 6.1) PAB > AHP P r (fig. 6.2)


P.
AHP PAB

. .
P r r H r

3.2 LE PROIEZIONI ORTOGONALI


Data una retta r, si chiama piede della perpendicolare, o proiezione ortogonale, di P su r, il punto in cui la perpendicolare
per P ad r interseca la retta data.
- In fig. 6.1, il piede della perpendicolare condotta da P ad r è il punto P stesso;
- in fig. 6.2, il piede della perpendicolare condotta da P ad r è il punto H.
Il segmento di perpendicolare PH (fig. 6.2) rappresenta la distanza del punto P dalla retta r (nel caso della fig. 6.1 tale
distanza è nulla).

PROVA TU
Riferendoti alla seguente figura:
.P
dimostra che il segmento PH è minore di ogni segmento
obliquo condotto da P alla retta r.

OSSERVAZIONE:
Quanto sopra ti permette di dedurre che il segmento
di perpendicolare PH è il segmento di minima lunghezza
che congiunge P con r.
.
H r

69
Geometria - primo anno

PROVA TU
Indica la distanza punto – retta nelle seguenti figure:

.O r
s
. .
P t
Q

Dati un segmento PQ ed una retta r, siano P' e Q' le proiezioni ortogonali rispettivamente di P e Q su r.
Il segmento P'Q' si dice proiezione ortogonale di PQ su r.

Si hanno i casi illustrati nelle seguenti figure:


Q Q
. .

(fig. 7a)
.P (fig. 7b)

. . . .
P' Q' r P P' Q' r

70
Book in
progress
3. Perpendicolarità e parallelismo

.P Q
.

Q
(fig. 7c) . (fig. 7d)

. . . .
P' Q' r P' Q' r
.
P
Q.
COMPLETA: P .
Relativamente alla fig. 7e, il segmento PQ
appartiene ad una retta ……..............................… ad r.
In tal caso la proiezione ortogonale di PQ su r si riduce (fig. 7e)

ad …...…………..… (segmento ……....…). .


P' Q' r

PROVA TU il seguente
TEOREMA
Due segmenti obliqui, condotti da un punto ad una retta e aventi su questa proiezioni congruenti, sono congruenti.

La relazione di perpendicolarità ci permette di dare nuove definizioni:


asse di AB
Si chiama asse di un segmento AB la perpendicolare
ad AB passante per il suo punto medio M (fig. 8):

. * . * .
Parleremo compiutamente dell’asse di un segmento A M B
al termine della presente unità.

3.3 MEDIANE, ALTEZZE E BISETTRICI DI UN TRIANGOLO


Dato un triangolo ABC si dice: C

- mediana relativa al lato AB il segmento CM che unisce (fig. 9)


il vertice C con il punto medio M del lato opposto AB (fig. 9):

CM: mediana relativa al lato AB * . *


A M B
C

- altezza relativa al lato AB il segmento di perpendicolare CH C


condotto dal vertice C alla retta AB (fig. 10): (fig. 10)

CH: altezza relativa al lato AB .


A H B
C
- bisettrice relativa al vertice C, o all’angolo interno di
vertice C, il segmento della bisettrice dell’angolo C compreso
fra il vertice C e il punto D di intersezione con il lato opposto AB (fig. 11)
(fig. 11): B
CD: bisettrice relativa al vertice C .
A D B

71
Geometria - primo anno

OSSERVAZIONE:
In ogni triangolo vi sono quindi:

- tre mediane (ciascuna relativa ad un lato);


- tre altezze (ciascuna relativa ad un lato);
- tre bisettrici (ciascuna relativa ad un angolo interno).

PROVA TU
- Traccia le mediane relative a ciascun lato di un triangolo ABC, nei diversi casi di un triangolo acutangolo, rettangolo,
ottusangolo.
- Traccia le altezze relative a ciascun lato di un triangolo PQR, nei diversi casi di un triangolo acutangolo, rettangolo,
ottusangolo.
- Traccia le bisettrici degli angoli interni di un triangolo STU, nei diversi casi di un triangolo acutangolo, rettangolo,
ottusangolo.

COMPLETA:
le seguenti affermazioni mettendo al posto dei puntini la parola “sono” o “non sono”:
- Le mediane …………….. sempre interne al triangolo;
- Le altezze ……………. sempre interne al triangolo;
- Le bisettrici ……………. sempre interne al triangolo.

A questo punto dimostriamo un’altra proprietà del triangolo isoscele, premettendo la seguente

OSSERVAZIONE:
AC BC BCD BCD
Quando in un teorema (o in un problema) viene “dato” un triangolo isoscele, nell’ipotesi indicheremo solo la congruenza
BCD BCD
BCD
BCD in figura segneremo tali lati con uno stesso simbolo CAD
dei due lati (obliqui), CBD faremo per gli angoli alla base
e analogamente
(pag. 24 e 25). ACD BCD
DB DB
TEOREMA DB
DB
DB
DB isoscele la bisettrice dell’angolo al vertice, è anche altezza e mediana relativa alla base.
In un triangolo

Dimostrazione C
Consideriamo i triangoli ACD e BCD;
essi hanno:
. . Hp.:
AC BC
ADC BDC ADB ADC e
AC BCAC BC ACD BCD BCD
AC BC
AC BC CD AB
CAD CBDCAD CBD
CAD CBD
CAD CBD AD BD CD AB
ACD BCDACD BCD CD
BCD Th.:
ACD
ACD BCD AD DB DB

A D B
I due triangoli, avendo un lato e i due angoli ad esso adiacenti ordinatamente
congruenti, sono congruenti per il 2° criterio di congruenza dei triangoli.
Avranno, pertanto, tutti gli altri elementi corrispondenti congruenti, in particolare: C

ADC BDC ADC BDC poiché ADB piatto,ADB si ha che ADCretti


e BDC ADC e BDC. . e BDC
ADC
AC BC AC BC ADC e BDC
ADC
ADC BDC BDC il simbolo ADC ”), e ADC
BDC ADCADCe eBDC
BDC
ADB
DC e BDC (“segnare ADC BDC ADB
ADC ee BDC ADB
con
CD
ADCeCD
AB
eBDC
BDC
AB
CD CD
quindi CD CAD CBD CAD CBD
AB CD è altezza relativa adCD
AB;
CD ABAB CD CD
AB CD AD BDADACDBD CD CD ACD BCD
AD
AD BD BD CDCDBCD
mediana relativa ad AB (“segnare AD e BD con il simbolo * ”).
C.V.D.
Al termine del teorema la figura si presenta come segue: * *
A D B

72
ADC BDC ADC
ADB BDC ADCADB
e BDC ADC
ADCe BDC
e BDC ADC e
Book in
r // s r s r progress
s =Ø.
3. Perpendicolarità e parallelismo

PROVA TU
r // s il 1° criterio
Dimostra il teorema precedente utilizzando r s di congruenza
r s = Ødei. triangoli.

Possiamo quindi concludere che in un triangolo isoscele, la bisettrice dell’angolo al vertice, l’altezza e la mediana
relative alla base coincidono. r // s r //r s s r r s s =r Ø s. = Ø .

3.4 LE RETTE PARALLELE


Abbiamo già parlato (pag. 5, unità 1) delle rette parallele. Ricordiamo che: r // s r s r s =Ø.

non sempre, però, è possibile “vedere” rette che si incontrano o meno, dal momento che non possiamo “seguirle”, essendo
infinite.
Vale, però, il seguente teorema che ci assicura l’esistenza di rette che non si incontrano, cioè di rette che sono parallele.
r
TEOREMA
Se due rette distinte s e t sono perpendicolari ad una stessa retta r, allora non hanno alcun punto in comune (fig. 12): r

r s t
A. Hp.: s r r
s r
(fig. 12) t r r
s t Ø,
B.
t Th.: s t=Ø
r
r
r
Dimostrazione A.
Supponiamo per assurdo che s t Ø, s s t sØ, t Ø,
cioè che le rette s e t non siano parallele e che, quindi, .
si incontrino in un punto P (fig. 13). P
B.
t
PAB e PBA
(fig. 13)

Avremmo, pertanto, due rette, s e t, passanti per P e perpendicolari ad r sma ciò


t è Ø,
assurdo per l’unicità della perpendicolare
condotta da un punto ad una retta (pag. 65). L’assurdo deriva per aver negato la tesi; pertanto le rette s e t non hanno
alcun punto in comune e, quindi, sono parallele.
(Si poteva anche osservare che, negando la tesi, il triangolo ABP avrebbe gli angoli PAB e PBA entrambi retti, il che
è assurdo).

OSSERVAZIONE:
La relazione di parallelismo tra le rette del piano è una relazione di equivalenza (PROVA TU).
Tale relazione ripartisce, quindi, l’insieme delle rette del piano, in classi di equivalenza, ciascuna formata da rette tra loro
parallele. Ciascuna classe, che è un elemento dell’insieme quoziente, si chiama direzione.
L’insieme delle rette che hanno la stessa direzione si dice fascio di rette parallele o anche fascio di rette improprio
(fig. 14).

73
Geometria - primo anno

COMPLETA:
Poiché in un piano vi sono ……………… rette, si ha che in esso vi sono ……………… direzioni.

POSTULATO DELLE PARALLELE (o V POSTULATO DI EUCLIDE)


Dati nel piano una retta r ed un punto P, esiste ed è unica la retta s, parallela ad r, passante per P (fig. 15).

. P r sSe PPr rr , si ha che ss rr (fig. 16):


P s
. s
r P r
(fig. 15) (fig. 16)

P r s r
APPROFONDIMENTI
La formulazione data del postulato delle parallele va attribuita a Proclo, filosofo greco (V secolo d.C.), commentatore del
I libro degli Elementi di Euclide. L’enunciato originale di Euclide era il seguente:
“Se una retta (t), venendo a cadere su due rette (r e r'), forma angoli interni e dalla stessa parte la cui somma è minore di
due retti, le due rette prolungate illimitatamente verranno ad incontrarsi da quella parte in cui sono gli angoli minori di due
retti” (fig. 17).

Molte erano le perplessità in merito a tale postulato r


in quanto si aveva difficoltà ad accettarlo come verità evidente, a+β<π
cioè conseguenza della esperienza fisica diretta: vi era la necessità,
infatti, di immaginare spesso il punto d’intersezione molto … α
molto lontano e, oltretutto, le rette potrebbero anche avvicinarsi β .
sempre di più, senza però incontrarsi. r' P
t
Lo stesso Euclide considerava il V postulato “meno naturale” (fig. 17)
degli altri quattro, di seguito riportati:
I. si può condurre una linea retta da un qualsiasi altro punto;
II. una retta terminata si può prolungare continuamente in linea retta;
III. si può descrivere un cerchio con ogni centro ed ogni raggio;
IV. tutti gli angoli retti sono uguali tra loro, e cercò di non utilizzarlo nelle varie dimostrazioni.

Dopo Euclide, molti matematici hanno cercato di “rinunciarvi” ma inutilmente, vista la necessità di ricorrervi per la
dimostrazione di tanti teoremi (come vedremo in seguito).
Si è cercato, allora, di dimostrarlo a partire dagli altri quattro, così da non assumerlo più come postulato.
Furono costruiti, così, nuovi insiemi di postulati formati dai primi quattro e da un quinto postulato, negazione del V postulato
di Euclide. Il fatto che tali nuovi sistemi non portassero a contraddizioni e, anzi, si dimostrassero coerenti, fece concludere
che il V postulato non poteva essere dedotto dagli altri quattro (studi condotti, in particolare, da Gauss, Boljai, Lobacewskii,
all’inizio dell’Ottocento). Si pervenne, così, alla costruzione delle “geometrie non euclidee” e precisamente:
- alla geometria ellittica, ammettendo che per un punto non si possono condurre rette parallele a una retta data (modello
di Riemann);
- alla geometria iperbolica, ammettendo che per un punto si possono condurre più parallele distinte a una retta data
(modello di Klein).

3.5 IL CRITERIO DI PARALLELISMO E LE PROPRIETÀ DELLE RETTE PARALLELE


Abbiamo già detto della difficoltà di stabilire se due rette r ed s sono parallele tra loro.
Il teorema del paragrafo 3.4 assicura l’esistenza di rette distinte parallele tra loro quando si riesce ad individuare una
perpendicolare comune a due rette date, cosa però non sempre possibile.
Si cerca, quindi, di risolvere il problema “ricercando” una condizione generale per affermare che due rette sono parallele.

74
Book in
progress
3. Perpendicolarità e parallelismo

A tale scopo consideriamo due rette distinte r ed s e una retta t, detta trasversale, che le incontra entrambe formando otto
angoli (fig. 18):

- Le coppie di angoli ((( 333 ;; 55 )) ee (( 44 ;; 66 )) si dicono angoli alterni interni


;5)e(4;6) t
[gli angoli di ogni coppia
( 3 ;si5trovano
) e ( 4 da ; 6parte
) opposta rispetto
alla trasversale t e all’interno della regione di piano delimitata dalle due rette r ed s].
1 2
- Le coppie di angoli ( 1 ; 7 ) e ( 2 ; 8 ) si dicono angoli alterni esterni 4 3
(( 11 ;; 77 )) ee (( 22 ;; 88 ))
[gli angoli di ogni coppia si trovano da parte opposta rispetto (fig. 18)
(1;7)e(2;8)
alla trasversale t e all’esterno della regione di piano delimitata r
dalle due rette r ed s].
(1;8)e(2;7) 5 6
( 1 ; 5 ) , ( 2; 6 ) , ( 3 ; 7 ) e ( 4 ; 8 )
- Le coppie di angoli (( 11 ;; 55 )) ,, (( 22;; 66 )) ,, (( 33 ;; 77 )) ee (( 44 ;; 88 )) s 8 7
( 1 ; 5 ) , ([gli
si dicono angoli corrispondenti 2 ;angoli
6 ) , (di3ogni ; 7 coppia
) e ( 4 si ; 8trovano
)
dalla stessa parte rispetto alla trasversale t e sono uno
interno e uno esterno alla regione di piano delimitata dalle due rette r ed s].
((( 33
3 ;; 66 )) ee (( 44 ;; 55 ))
;6)e(4;5) (3;5)e(4;6)
- Le coppie di angoli ( 3 ; 6 ) e ( 4 ( ;15; )8si )dicono
e ( 2 ; angoli
7 ) coniugati interni [gli angoli di ogni coppia si trovano dalla stessa
(1;8)e(2;7)
parte rispetto alla trasversale t e sono entrambi interni alla regione di piano delimitata dalle due rette r ed s].

- Le coppie di angoli ( 1 ; 8 ) e ( 2 ; 7 ) si dicono angoli coniugati esterni [gli angoli di ogni coppia si trovano dalla
( 1 ; 7 dalle
stessa parte rispetto alla trasversale t e sono entrambi esterni alla regione di piano delimitata ) e ( due
2 ; rette
8 ) r ed s].

TEOREMA
( 1 ; 5 ) , ( 2 ; 6 ) , ( 3 ; 7 ) e ( 4 ;r 8// s)
Se due rette tagliate da una trasversale formano angoli alterni interni congruenti, allora le due rette sono parallele
(fig. 19).
t

A. (3;6)e(4;5)
α s Hp.: α α'
r // s
α' Th.: r // s
B.
r
r // s
t

A.
α s

Dimostrazione
.
α' P
Ragioniamo per assurdo e neghiamo la tesi, B.
r
cioè supponiamo che le rette r ed s non siano parallele e
che si incontrino in un punto P (fig. 20):
(fig. 20)

Osserviamo che l’angolo a risulta esterno


al triangolo ABP per cui: a > a'
per il primo teorema dell’angolo esterno (pag. 28), il che è un assurdo perché contraddice l’ipotesi.
L’assurdo deriva dall’aver supposto che le rette r ed s non sono parallele e pertanto, per non cadere in un assurdo,
dobbiamo ammettere che r // s.

C.V.D.

75
Geometria - primo anno

PROVA TU
Si può generalizzare il teorema precedente dimostrando il seguente:

Criterio generale di parallelismo


Se due rette tagliate da una trasversale formano:
- angoli alterni (interni o esterni) congruenti;
oppure
- angoli corrispondenti congruenti;
oppure
- angoli coniugati (interni o esterni) supplementari;
allora le due rette sono parallele.

Risulta, infatti, agevole ricondurre le varie situazioni al caso già dimostrato degli angoli alterni interni congruenti.

r α

Per esempio, se due rette r ed s, tagliate da una trasversale t, (fig. 21)


formano angoli alterni esterni congruenti (fig. 21):
s
β

α' α
basta osservare, fig. 22, che sono congruenti gli angoli alterniβ'interni
β a' e β' , essendo:
α' α angoli opposti al vertice α' α
β' β t
β' β angoli opposti al vertice
r α

α'
(fig. 22)

e si è così ricondotti al teorema precedente. β'


s
β

AB A'B'
PROVA
ACTUA'C'
Dimostra il criterio di parallelismo nei casi in cui due rette tagliate da una trasversale formano:
- angoli corrispondenti congruenti;
- angoli coniugati (interni o esterni) supplementari.
[Questi teoremi possono essere visti come corollari del teorema di pag. 73].

Quanto detto permette di concludere che se due rette r ed s, tagliate da una trasversale t, formano due angoli
alterni (interni o esterni) congruenti, o due angoli corrispondenti congruenti, o due angoli coniugati (interni o
esterni) supplementari, allora:

- tutte le coppie di angoli alterni (interni o esterni) sono congruenti;


- tutte le coppie di angoli corrispondenti sono congruenti;
- tutte le coppie di angoli coniugati (interni o esterni) sono supplementari.

76
Book in
progress
3. Perpendicolarità e parallelismo

COMPLETA:
nel caso di due rette parallele, tagliate da una trasversale, si ha che gli angoli coniugati (interni o esterni) sono congruenti
se …………………………………………………….. .

TEOREMA INVERSO
Se due rette sono parallele, allora, tagliate da una trasversale, formano con essa angoli alterni interni congruenti
(fig. 23).
t

r A
α Hp.: r // s

α' Th.: α α' α'


s α'
B DBA α
t
(fig. 23)

Dimostrazione r A
Ragioniamo per assurdo e neghiamo la tesi. Supponiamo, cioè, α
che gli angoli a e a' non siano congruenti e che sia, per esempio, α (fig. 24)

a' > a. In tal caso è possibile condurre per B una retta CD, s
α' D
DBA α DBA α
distinta da s, tale che: DBA α (fig. 24): B

Allora le rette r e CD, tagliate dalla trasversale t, formano due angoli alterni interni congruenti per cui, per il criterio generale
di parallelismo, esse risultano parallele. Ciò è un assurdo perché per il punto B passerebbero due rette distinte s e CD,
parallele entrambe alla retta r e ciò contraddice il V postulato di Euclide.
Hp.: r // s
Se a > a', si ripete lo stesso ragionamento pervenendo sempre ad un assurdo (PROVA TU).
Pertanto, per non cadere in un assurdo, dobbiamo concludere che la tesi è vera, cioè che
Th.: α α'.
C.V.D.
Si può generalizzare il teorema precedente dimostrando il seguente:

TEOREMA (INVERSO DEL CRITERIO GENERALE DI PARALLELISMO)


Se due rette sono parallele e distinte, allora, tagliate da una trasversale, formano con essa:
- angoli alterni (interni o esterni) congruenti;
- angoli corrispondenti congruenti;
- angoli coniugati (interni o esterni) supplementari.
DBA α

PROVA TU
Dimostra il teorema precedente nei casi in cui due rette parallele, tagliate da una trasversale, formano:
- angoli alterni esterni congruenti;
- angoli corrispondenti congruenti;
- angoli coniugati (interni o esterni) supplementari.

Questi teoremi possono essere visti, così come fatto per il criterio generale di parallelismo, come corollari del teorema di
pag. 73.

77
Geometria - primo anno

Il criterio generale di parallelismo ed il suo inverso possono essere espressi nel seguente unico teorema:

TEOREMA FONDAMENTALE DELLE RETTE PARALLELE


Due rette distinte del piano sono parallele se e solo se, tagliate da una trasversale, formano:
- due angoli alterni (interni o esterni) congruenti;
oppure

- due angoli corrispondenti congruenti;


oppure

- due angoli coniugati (interni o esterni) supplementari.

Il teorema fondamentale delle rette parallele può, anche, essere formulato nel seguente modo:
Condizione necessaria e sufficiente affinchè due rette siano parallele è che, tagliate da una trasversale, formino
due angoli alterni (interni o esterni) congruenti oppure due angoli corrispondenti congruenti oppure due angoli
coniugati (interni o esterni) supplementari.

PROVA TU
Dimostra i seguenti COROLLARI:
- Se due rette sono parallele, ogni perpendicolare all’una è perpendicolare anche all’altra.
- Due rette perpendicolari ad una terza retta sono parallele.

COMPLETA la seguente dimostrazione:


Rette perpendicolari a due rette incidenti sono incidenti:

D
s
B r s = P}
Hp.: AB …. ….
C . …. s s
….
s
. . Th.: ……………..
P A r ….
s BAC e DCA

Dimostrazione
BAC e BAC DCA e DCA D
Congiungiamo A con C e segniamo gli angoli BAC e DCA s
con due simboli diversi: B

Osserviamo che gli angoli BAC e DCA sono angoli ..………….. C .


perché minori, rispettivamente,
degli angoli …….. e …….. che sono retti per ipotesi. . .
Pertanto, le due rette AB e CD tagliate dalla ……..………….. P A r
formano …………………………...……………….
non ………………… e quindi le rette AB e CD …………………………………. .

BAC e DCA
C.V.D.

BAC e BAC
DCA e DCA
BAC e DCA

78
Book in
progress
3. Perpendicolarità e parallelismo

3.6 PROPRIETÀ DEI TRIANGOLI

TEOREMA (SECONDO TEOREMA DELL’ANGOLO ESTERNO)


In ogni triangolo, ciascun angolo esterno è congruente alla somma degli angoli interni ad esso non adiacenti.

C
Hp.: CBD angolo esterno
del triangolo ABC

Th.: CBD BAC + ACB

A B D
C
E
DBE BAC
Dimostrazione
Conduciamo dal vertice B la parallele BE al latoDBE
AC: e BAC .
CBE ACB
e osserviamo che:
CBE e ACB DBE BAC
DBEBAC
DBE BAC perché angoli corrispondenti formati
A
.. ..
DBEBAC
DBE BAC dalle parallele BE e AC tagliate dalla B DBE eDBAC
DBE
DBE e BAC
e BAC
DBE
trasversale AD (“segnare DBE e BAC
e BAC con il simbolo
CBE ACB”);
CBE
CBE ACB
ACB
CBE
CBE ACB
ACB perché angoli alterni interni formati dalle parallele BE e AC tagliate dalla
DBE BAC CBE e ACB
CBE
trasversale BC (“segnare CBE e ACB
e ACB con il simbolo ”);
CBE
CBE e ACB
e ACB DBE e BAC
C
CBE ACB
E
DBE BAC
DBE BAC CBE e ACB
..
Si ha quindi:
DBE ee BAC
DBE BAC
CBE ACB
per cui:
CBE ACB
CBD DBE + CBE BAC + ACB CBE ee ACB
CBE ACB
. .
A B D
C.V.D

Questo teorema permette di “completare” il 1° teorema sull’angolo


CBDesterno
DBEdi un triangoloBAC
+ CBE (pag.+28,
ACBunità 2) nel senso che
CBDDBE
CBD DBE
+ + CBEBAC
CBE BAC
+ + ACB
ACB
ogniDBE
CBD
CBD angolo
+ esterno
DBE nonBAC
+ CBEBAC
CBE solo è+maggiore
+ ACB ACB di ciascuno dei due angoli interni non adiacenti, ma è congruente alla somma di
tale angoli.

Dovresti, ora, essere in grado di stabilire quanto vale la somma CBD DBE + CBE BAC + ACB
degli angoli interni di ogni triangolo.
C E
Osserva, infatti, la seguente figura e COMPLETA:
CBD DBE + CBE BAC + ACB γ
Per il CBD
teoremaDBE + CBEpuoi
precedente BAC + ACBche:
concludere
a+β+γ… …
α β …
Si ha, quindi, il seguente:
A B D
TEOREMA SULLA SOMMA DEGLI ANGOLI INTERNI DI UN TRIANGOLO
La somma degli angoli interni di ogni triangolo è congruente ad un angolo piatto.

79
Geometria - primo anno

PROVA TU
Dimostra i seguenti COROLLARI:
- Gli angoli acuti di un triangolo rettangolo sono complementari.
- In ogni triangolo equilatero, ciascuno degli angoli è la terza parte di un angolo piatto.
- Se due triangoli hanno due angoli ordinatamente congruenti, hanno congruenti anche il terzo angolo.

L’ultimo corollario permette di “generalizzare” il secondo criterio di congruenza dei triangoli, formulando, così, il seguente:

SECONDO CRITERIO GENERALIZZATO DI CONGRUENZA DEI TRIANGOLI


Due triangoli sono congruenti se hanno un lato e due angoli ordinatamente congruenti.

3.7 SOMMA DEGLI ANGOLI INTERNI ED ESTERNI DI UN POLIGONO


Quanto vale la somma degli angoli interni di un poligono di n lati?
Per rispondere a questa domanda, fai riferimento al pentagono della figura seguente:

D D

E C E C
e COMPLETA. P.

A B A B

Unisci i vertici del pentagono con il punto P (un qualsiasi punto interno del pentagono):

Il poligono resta diviso in ............ triangoli, cioè in tanti triangoli ………… sono i lati del poligono.
Segna gli angoli interni di tutti i triangoli. Poiché la somma degli angoli interni di ogni triangolo è congruente a …. , la somma
degli angoli interni di tutti i triangoli, in cui resta diviso il pentagono, è congruente a ….…. .
Quindi la somma degli angoli interni del poligono è congruente alla differenza fra la ………… degli angoli interni di tutti i
triangoli e la ………… degli angoli di vertice …. che vale ……
Indicando con Si la somma degli angoli interni del pentagono, si ha:
Si = 5 · … – 2 … e, applicando la proprietà distributiva, Si = ( … – 2) π = ….. .
In generale, per un poligono di n lati, si ha: Si = ( … - 2) π [= n π – 2π ] .

Vale, quindi, il seguente:

TEOREMA
La somma degli angoli interni di un poligono convesso di n lati è congruente ad (n – 2) angoli piatti (cioè a tanti
angoli piatti quanti sono i lati meno un angolo giro).
E ancora ….. osserva la seguente figura, dove la lettera “e” indica l’angolo esterno; COMPLETA:

Ogni angolo esterno è ...……………….. ad un angolo interno che ha lo stesso vertice,


D
e quindi la somma di un angolo esterno e dell’angolo interno con lo stesso vertice vale
….. .
e
E Indicando con:
C Si = somma degli angoli interni del pentagono;
e
Se = somma degli angoli esterni del pentagono,
si ha:
e Si + Se = …. …. , e poiché, per il pentagono risulta che:
A e B Si = 3 · π, puoi concludere che:
Se = ….. .

80
Book in
progress
3. Perpendicolarità e parallelismo

RIPETI lo stesso ragionamento per:


- un poligono di 4 lati; - un poligono di 6 lati; - un poligono di 7 lati; - un poligono di 8 lati.

Ora “GENERALIZZA” il ragionamento per un poligono di n lati, così da dimostrare che:


Se = 2 · π, qualunque sia il numero dei lati del poligono.

Vale, dunque, il seguente:

TEOREMA
La somma degli angoli esterni di un poligono convesso di n lati è congruente ad un angolo giro, qualunque sia il
numero dei lati del poligono.

3.8 LA CONGRUENZA NEI TRIANGOLI RETTANGOLI


TEOREMA (O CRITERIO) DI CONGRUENZA DEI TRIANGOLI RETTANGOLI
Due triangoli rettangoli sono congruenti se, oltre all’angolo retto, hanno due altri elementi ordinatamente congruenti,
che non siano i due angoli acuti.
Ai fini di una puntuale dimostrazione del teorema diamo, dello stesso, la seguente formulazione:
Due triangoli rettangoli sono congruenti se hanno ordinatamente congruenti:
- i due cateti (PROVA TU); oppure

- un cateto e un angolo acuto (PROVA TU); oppure

- l’ipotenusa ed un angolo acuto (PROVA TU); oppure

- l’ipotenusa ed un cateto (PROVA TU).

Relativamente al quarto caso, COMPLETA la seguente dimostrazione:

C C'
ABC
2

Hp.: A'B'C'
2
2
AC A'C'
2 AB A'B'
A ° B A' ° A'C'B' BDBD B'C'
B'C'
Th.: ABC A'B'C'
C C'
Dimostrazione
Prolunghiamo il cateto BC di un BD B'C'
segmento BD B'C'
(“segnare BD e B'C' con il simbolo
e congiungiamo A con D:
* ”) *

Consideriamo i triangoli ABD e A'B'C';


essi hanno:
AB
A ° B A' ° B'
AB … …
AB … ……………………..…………
… B'C'
… B'C' ……………………..…………
… B'C' *
ABD perché entrambi ………….....
ABD … … ABD
ABD
ABD … ABD
(“segnare ABD con il simbolo …. ”).

AD
AD …

AD … 81
AD … … B'C'AD AC

ABD …
AD …
AD AC
Geometria - primo anno

I due triangoli,
AD avendo
ACAD ……………………………………………………………………………….
BC … ,, sono congruenti per ……

……………………………………………………. .
Avranno, pertanto, tutti gli elementi corrispondenti congruenti, in particolare: AD … (“segnare AD con il simbolo … ”).
BC … , BD B'C'
Si ha, quindi: AD AC per la proprietà ………………………………………………… , e quindi il triangolo ACD risulta
….……………… sulla base ….... e AB è ………………….. relativa alla base, per cui è anche ……………….. .
AD AC
Pertanto: BC … , ed essendo: BD B'C' per ……………………... , si ha: BC … per la proprietà transitiva
della congruenza. I due triangoli ABC e A'B'C', avendo ………………………………………………………………………
…………………….……… risultano quindi congruenti per …………………………………………………..………………....
BD B'C' BC …
C.V.D. BC … ,

BC … ,
BC …
3.9 I LUOGHI GEOMETRICI
BD B'C'
Si dice luogo geometrico, o semplicemente luogo, la figura costituita da tutti e soli i punti (del piano) che godono di una
determinata proprietà. Quindi, una figura F è un luogo, definito da una proprietà se:
BD P,B'C'
1. ogni punto di FBC
gode… della proprietà P;
2. ogni punto, che gode della proprietà P, appartiene ad F.
BC …
Vediamo due esempi di “luoghi”: - la bisettrice di un angolo; - l’asse di un segmento.

TEOREMA
La bisettrice di un angolo è il luogo dei punti del piano equidistanti dai lati dell’angolo.
“Riteniamo opportuno” esplicitare per esteso l’ipotesi e la tesi del teorema.
Hp.: Sia b la bisettrice dell’angolo rOs .
rOs
rOs
Th.: - Ogni punto P della bisettrice è equidistante dai lati dell’angolo;
rOs
- se un punto Q del piano è equidistante dai lati dell’angolo, allora Q appartiene alla bisettrice.

Si ha, quindi:
s
Dimostrazione P generico punto della
Consideriamo i triangoli OPH e OPK; essi hanno:
K b bisettrice dell’angolo rOs
OHP
OHP OKPOKP perché retti; rOs
OP PH distanza di P da r
OP in comune (o OP
OHP OKP OP OP OP per la proprietà P
PK distanza di P da s
riflessiva
POH
POH POK della congruenza);
POK OP OP
.
POH POK per ipotesi. PH PK .
O H r

I due triangoli, oltre all’angolo retto, hanno due altri elementi ordinatamente congruenti (che non sono i due angoli acuti) e
quindi sono congruenti per il criterioOHP di congruenza
OKP dei triangoli rettangoli.

OP OP
Avranno, pertanto, tutti gli altri elementiOHP
corrispondenti
OKP congruenti, in particolare: PH PK
e quindi, vista la generalità del puntoPOH
P sulla POK
bisettrice b, si ha che ogni punto della bisettrice
QH' èQK'equidistante dai lati dell’angolo.
OP OP
Dimostriamo, ora, la seconda parte delPOH
teorema.
POK s
Sia Q un punto del piano equidistante K'
dai lati dell’angolo QH' QK' :
.Q Q

Congiungiamo O con Q:

O H' r

82
Book in
progress
3. Perpendicolarità e parallelismo

OH'Q
s
OH'QOK'Q OK'Q
e consideriamo i triangoli OQH' e OQK'; OH'Q OK'Q K'
essi hanno: OQ
OQ OQ OQ
.Q
OH'Q OK'Q OQ OQ
OH'Q OK'Q perché
OH'Q OK'Q
QH'
QH'QK'QK' retti (QH' distanza di Q da r ; QK' distanza di Q da s);
OQ OQ QH' QK' PA PA
OQ in comune (o OQ OQ per la proprietà riflessiva della congruenza);
OQ OQ
PAPB;PB;
PB;
QH' QK' per ipotesi. QAQA
QAQB,QB,
QB,
QH'
QH' QK'QK' O H' r

I due triangoli, oltre all’angolo retto, hanno due altri elementi ordinatamente congruenti (che non sono i due angoli acuti) e
quindi sono congruenti per il criterio di congruenza dei triangoli rettangoli. Avranno, pertanto, tutti gli altri elementi
QOH'
QOH'QOK' QOK' , ,
corrispondenti congruenti, in particolare: QOH' QOK' ,
OH'Q OK'Q
per cui OQ è bisettrice dell’angolo rOrO
s se quindiQ Q b b
QOH' QOK' , rO s Q b
QOH'
QOH' QOK'
C.V.D. QOK', ,
OQ OQ
rO s Q b
rO
rOss QQ bb QH' QK'
TEOREMA
L’asse di un segmento è il luogo geometrico dei punti equidistanti dagli estremi del segmento stesso.
Anche per questo teorema, “decidiamo” di esplicitare per esteso l’ipotesi e la tesi.
Hp.: Sia AB un segmento ed r il suo asse, cioè la perpendicolare al segmento condotta dal suo punto medio M (pag. 69).
Th.: - Ogni punto P di r è equidistante dagli estremi A e B, cioè si ha PAPA PB;PB;
- se Q è un punto del piano equidistante dagli estremi del segmento, cioè tale cheQA QB,allora Q appartiene
QA QB,
ad r. QOH' QOK' ,
Si ha, quindi: r
rO s Q b
COMPLETA la dimostrazione: Consideriamo i triangoli APM e ……… ;
.P
essi hanno:
AMP ….. perché …………. (per ipotesi r è ……………. del segmento ……. AMP
AMP…..…..
AMP );
…..

…………BMBM per …………….. ; …… BM


PM ……… PM
PMPM ……… (o PMPM
………
PM ……… PM….. per la proprietà ………………… della …………….…... ).

I due triangoli avendo, oltre all’angolo …............ , due altri elementi


. * .. * .
ordinatamente congruenti (che non sono i due angoli ………. ), sono congruenti
A M B
per il ………………………………………..… .

Avranno, pertanto, tutti gli altri elementi corrispondenti congruenti, in particolare: …. …. .


…. ….
….…. ….
. ..
….
Vista la generalità del punto P sull’asse del segmento AB, possiamo concludere che ogni punto …………..… è equidistante
dagli ……………….... del segmento. AMP …..
AMP …..
AMP …..
[Si può dedurre
…… BM subito
BM che PA PB;in quanto le loro proiezioni AM e BM sono congruenti (TEOREMA pag. 71)].
…… BM QA
……
PMPM
……………… PMPM QA QB, PM ……… PM
Dimostriamo, ora, la seconda parte del teorema.
Sia Q un punto del piano equidistante dagli estremi Q
del segmento AB, cioè tale che QA QB.
.
Vogliamo dimostrare che Q appartiene all’asse del segmento AB.
Ci riferiamo alla figura seguente:
….…. ….…. . . …. …. .
Osserviamo che il triangolo …..… è ……………..… sulla base ….. e
quindi la …………….. QM, relativa alla ………… AB,
risulta anche ………………… relativa alla base stessa .
Si ha, pertanto, che QM è …………………..…… ad AB,
. * . * .
per cui Q ……………………… all’asse di ….... . A M B
C.V.D.

83
Geometria - primo anno

I PROBLEMI

… SOLO IL TEMPO PER QUALCHE ALTRO CONSIGLIO


NELLA RISOLUZIONE DEI PROBLEMI.

Ipotesi (…“parallelismo”): Tesi:

r // s (o AB // CD, …) ...............................................

nel corso della dimostrazione dovrai sicuramente utilizzare qualcuna delle seguenti proprietà che derivano dall’ipotesi:
- la congruenza di angoli alterni (interni o esterni) formati dalle rette parallele r ed s (o dai segmenti paralleli AB e CD),
con un’opportuna trasversale; AP AC.
- la congruenza di angoli corrispondenti formati dalle rette parallele r ed s (o dai segmenti paralleli AB e CD), con
un’opportuna trasversale; AP AC.
- la supplementarietà di angoli coniugati (interni o esterni) formati dalle rette parallele r ed s (o dai segmenti paralleli AB
e CD), con un’opportuna trasversale. AP AC.
AP AC.
Ipotesi Tesi (…“parallelismo”):
AP AC. // BC
r, s, … (AB, CD, …) AP AC.
APAP AC.
AC. r // s (o AB // CD, …)
// BC
Perverrai alla tesi se dimostrerai una delle seguenti relazioni:
// BC
- la congruenza di angoli alterni (interni o esterni) formati dalle rette r ed s (o dai segmenti AB e CD), con un’opportuna
trasversale; // BC
- la congruenza di angoli corrispondenti formati dalle rette r ed s (o dai segmenti AB e CD), con un’opportuna
trasversale; AP AC. // BC
// //
BC BC // BC
- la supplementarietà di angoli coniugati (interni o esterni) formati dalle rette r ed s (o dai segmenti AB e CD), con
un’opportuna trasversale.

APB CBP
1° PROBLEMA RISOLTO
APB CBP APB
Dato il triangolo ABC, isoscele sulla base BC, sia r la retta passante per A parallela a BC. Dimostra che la bisettrice
dell’angolo in APB
B interseca r in un punto P tale che AP AC. APB
// BC
CBP
ABP CBP
CBP APB AP AC. AP AC.
Dimostrazione APB
Osserviamo che:
CBP ABP A APB P r
APB CBP r
APB perché angoli alterni
APBinterni rispetto
APB
APB CBPCBP CBP CBP
ABP.
ABP AP e BC tagliate dallaAPB
.
alle parallele
APBtrasversale
ABP.BP (“segnare CBP
APBAPB ABP APB
con il simbolo ”); AB AC
e poiché:
// BC // B
Hp. r // BC
CBP ABP APBper ipotesi,
ABP. si ha,
APper laABproprietà transitiva
CBP ABP ABP CBP
CBP ABP
CBP ABP della congruenza, che: APB ABP.
PB
AP AB
CBP Il triangolo ABP risulta quindi isoscele sulla base BP, ..
APB
APB
per
APB
ABP.
cui si ha: AP
ABP. ABP.
APB ABP.
AB (“segnare
AB AC
APBAP con il simbolo ”); B . C
Th.: AP AC

ed essendo: AB APper laAB


AC per ipotesi, si ha, proprietà
transitiva della congruenza, che: AP AC.
BP ABP AP AB AB
C.V.D.
AC
AP AB AP
APAP ABAB AC. AB AC
APB CBP APB CBP
PB CBP
PB ABP. AB AC AP AC.
APB APB
AB
ABAB AC
AC AC APB AP AC.
84
AP AC. Book in
progress
CED. 3. Perpendicolarità e parallelismo

A r
Al termine del problema la figura
come segue:
CED.
CED.
si presenta
. P

CED.
CED.

..
B C
ED. 2° PROBLEMA RISOLTO
CED.
Dato un triangolo ABC, sia AD la bisettrice dell’angolo A. Conduci dal puntoADED laBAD
parallela al lato AB che incontri AC in E.
Tracciata
ADE BAD da E la parallela ad AD, sia F il suo punto d’incontro con il
ADElato BC.
BAD ADE
CED.
ADE BAD
Dimostra che: ADE C . ADE
a) il triangolo EAD è isoscele; ADE F.
b) EF è bisettrice dell’angolo CED. BAD EAD
E D BAD CAD
BAD
ADE EAD
BAD BAD EAD
Dimostrazione DE // AB
Hp.
BAD EAD
Osserviamo che: ADE .
ADE BAD
ADE BAD perché angoli alterni interni rispetto
.. ADE EAD
EF // AD
ADE
ADE BAD
BAD ADE A
alle parallele DE e AB tagliate dalla
ADE
.
ADE .EAD B
ADE EAD
BAD EAD
ADE EAD
trasversale AD (“segnare
ADE
ADE con il simbolo . ”);. EAD isoscele
e poiché Th.
CEF DEF
BAD
BAD EAD EAD per ipotesi,
segue che:
BAD
BAD EADEAD
CEF CAD
ADE EAD per la proprietà transitiva della congruenza, per cui il triangolo EAD risulta isoscele sulla base AD.
ADE BAD CAD ADE
Inoltre:
CEF CAD CEF CAD CEF
ADE EAD ADE .
CEF
ADE CAD EAD perché angoli corrispondenti
ADE BAD rispetto alle parallele EF e AD tagliate dalla trasversale AC (“segnare CEF
CEF
ADE EADADE con il simbolo . ”);
ADE EAD DEF ADE
CEF CEF ADE DEF .
DEF ADE perché angoli interni rispetto alle parallele EF e AD DEF
tagliateADE
dalla trasversale DE (“segnare DEF con il
BAD EAD
ADE simbolo . ”); DEF
CAD ADE
ADE CAD
DEF
CEF DEF
e poiché: BAD
DEF EAD CEF
ADE BAD per quanto precedentemente dimostrato,
CEF
CAD CAD
CEF ADE
CAD
ADEdella congruenza (la .tua figura si presenta, infatti, con i due angoli
ADE EAD
CEF siDEF
CEF CADha
CADche:
ADECEF DEF per la proprietà transitiva
CEF
CEF
contrassegnati con lo stesso simbolo
ADE). EAD
DEF CEF
CEF C
.
C.V.D.
DEF
ADE
DEF DEF
CEF ADE F
BAD
ADE EAD
. ..
DEF
DEF ADE DEF
DEF
Al termine del problema la figura si presenta come segue: CEF
DEFDEF CAD E . D

CEF
CEF CAD
ADE EAD
n.B.: Quando abbiamo dimostrato che il triangolo EAD DEF ADE .CEF
.
risultava isoscele sulla base AD, non abbiamo volutamente scritto A B
CEF DEF
“segnare AE e DE con il simbolo .....”,
DEFin quanto
ADE avevamo compreso
che tale indicazione non era utile per la seconda parte della tesi,
néCEF
volevamo “sporcare” la nostra figura, aggiungendo simboli DEF
DEF che potevano oltretutto essere motivo di “disturbo” nel proseguo del
problema.
CEF CAD
DEF CEF

85
DEF ADE
AE DE.

Geometria - primo anno


BED BAC
3° PROBLEMA RISOLTO BDE
AE DE DB. AE DE DB.
Dato un triangolo isoscele ABC, di base AB, traccia la bisettrice dell’angolo A e dal punto D di intersezione di questa con
il lato BC manda la parallela al lato AC che incontri AB in E.
Dimostra che: AE DE DB. C
BAC ABC
Dimostrazione
PRIMA DI InIZIARE LA DIMOSTRAZIOnE RIFLETTIAMO AC BC
SULL’IPOTESI (E QUInDI SULLA FIGURA!!!,
BDE ADE BED ABC Hp. BAD CAD
VISTO CHE VI ABBIAMO
CAD RIPORTATO TUTTI I DATI) // A
E SU QUAnTO DOBBIAMO DIMOSTRARE. AE DE. . DE // AC
D
ADE
LA TESI, CIOÈ LA COnGRUEnZA DEI LATI RICHIESTI, CAD
DOVRÀ DERIVARE RAGIOnAnDO SULL’IPOTESI Th.: AE DE DB
ADEDE CAD
// AC
. DE DB. // AC
(NELLA
AE
AE DE. DE.FIGURA “NON CI SEMBRA”
INFATTI TRIANGOLI CONGRUENTI).
VI SIANO
. BED BAC ADE .
AE CAD
DE. DAE A E B
ADE CAD BDE
Osserviamo che: AE DE DB. BeC
BED
BED BAC
ADEBAC
CAD perché angoli alterni interni formati dalle parallele DE e AC tagliate dalla trasversale AD (“segnare
AE DE. ADE
con il simbolo . ”), e poiché:BDE
CAD DAE per ipotesi, si ha, MN
. per la proprietà transitiva della congruenza,
ADE BM + CN.
BDE ADE
BED
AE BAC
che: DE.
ADE DAE per cui il triangolo ADE è isoscele sulla base AD
BACe quindi:
ABC AE DE. (1) (“segnare AE e DE con il
AEAE DE.DE.
simbolo * ”). BDE
BED BAC CAD DAE Al termine del problema la figura si
Inoltre: ABC presenta come segue: C
BAC
BAC ABC ADE BDE
DAE
CAD BAC
BED DAE perché angoli corrispondenti rispetto BED ABC BED BAC
BED
BED BAC BAC
BAC ABC alle parallele DE e AC tagliate dalla
BDE BDE
trasversale AB (“segnareBDEBDE con il simbolo ”),
ADE DAE
e poiché:
BED
BED ABC
ABC BAC ABC perché angoli alla base di un triangolo isoscele,
si
ADEha: DAE DE DB.
D *
BED
BAC ABC
BAC
BAC ABC
ABC
ABC
per la proprietà transitiva della congruenza, BAC ABC
BeC .
per cui il triangolo BED è isoscele sulla base BE e quindi:
DEDE DB.DB.BED (2) ABC(“segnare DB con il simbolo * ”).
ADE * CAD . * *
Da (1) e (2) segue, per la proprietà transitiva della congruenza che: AE DE DB. . BeC
C.V.D.DB.
DE
BED ABC
MN BM + CN.
* AADE
BED ABC
*
E . B
BED
BED ABC ABC
ADE CAD MN BM + CN.
DE
DB.DB.
AEAE DEDE DB. *
4° PROBLEMA ADEA . ABO CBO
AE
DE DEtriangolo
DatoADE
un
DB. DB.
CAD ABC, conduci le bisettrici degliCAD
angoli DAE
* B eBCe C DE DB.
DEDE DB.
DB. **
e, dal loro punto O di intersezione, traccia la parallela al lato BC. Hp. ACO BCO
Detti M edAE DE di incontro
n i punti DB. rispettivamente con i latiADEAB e AC, . MN // BC
dimostra che:MNMN BMBM + CN.
+ CN.
CAD DAE DAE M O
AE DE DB. ADE AE DE N DB.
Th.: MN BM + CN
AEAE DEDE DB.
DB.
Dimostrazione
PROVA
CAD TU DAE
…………….…………….…………….…………….
..
B C
ADE DAE
…………….…………….…………….……………. A
BCO
BCO
…………….…………….…………….…………….
…………….…………….…………….……………. // BC
// BC
ADE DAE
…………….…………….…………….…………….
…………….…………….…………….…………….
M
/
O
. *
N
Al termine del problema la figura si presenta come segue: *
..
B C

86
Book in
progress
3. Perpendicolarità e parallelismo

ESERCIZI UNITÀ 3

Perpendicolarità e parallelismo
Conoscenza e comprensione
1) Quando due rette si dicono incidenti?

2) Quando due rette si dicono perpendicolari?

3) Quando due rette si dicono oblique?

4) Cosa si intende per distanza di un punto P da una retta r ?

5) Stabilisci se le seguenti affermazioni sono vere o false:


a) dati un punto P e una retta r, esiste sempre una retta che passa per P e che è perpendicolare ad r. qV qF
b) per un punto P possono esistere due perpendicolari ad una retta r. qV qF
c) la proiezione ortogonale di un segmento su una retta può essere maggiore del segmento stesso. qV qF
d) la proiezione ortogonale di un segmento su una retta è sempre minore del segmento stesso. qV qF
e) la proiezione ortogonale di un segmento su una retta è sempre minore o congruente
al segmento stesso. qV qF
f) due segmenti obliqui, condotti da un stesso punto ad una retta e aventi su questa proiezioni
ortogonali non congruenti, possono essere congruenti. qV qF
g) la relazione di perpendicolarità fra rette è una relazione di equivalenza.
h) la proiezione di un punto P su una retta è il punto Q di r che ha la minore distanza da P. qV qF
i) dati un punto P e una retta r, il segmento di perpendicolare PH è maggiore di ogni segmento
obliquo condotto da P alla retta r. qV qF

6) Riferendoti alla seguente figura, completa le seguenti affermazioni:


s
- il punto H è la ………………………………………………… .P
di … su r ;
- il punto H è il …………… della ………………………………
condotta da P su …;
.
- il segmento PH si dice ………………………. di P da …; r H
- il segmento PH si dice il segmento di ……………………….
condotto da … ad …;
- la retta s è la perpendicolare alla retta ….. , passante per … ;
- le rette r ed s dividono il piano in ……..…. angoli ……….… ;
- la retta r è la perpendicolare alla retta ….. , passante per … .

7) Una sola delle seguenti affermazioni è vera. Quale?


L’asse di un segmento AB è:
a) la retta che passa per un qualsiasi punto del segmento AB ed è perpendicolare al segmento stesso;
b) la retta che passa per il punto A ed è perpendicolare al segmento AB;
c) la retta che passa per il punto B ed è perpendicolare al segmento AB;
d) la retta che passa per il punto medio del segmento AB ed è perpendicolare al segmento stesso;
e) una retta passante per il punto medio del segmento AB;
f) un segmento con un estremo nel punto medio di AB, perpendicolare e congruente ad AB stesso.

8) Dato un triangolo ABC, definisci:


- la mediana relativa al lato AC;
- l’altezza relativa al lato AB;
- la bisettrice relativa al vertice B;
- l’asse del segmento BC.

87
Geometria - primo anno

9) Osserva la figura e completa le proposizioni relative al triangolo ABC: H


- AD è la …………………… dell’angolo ……. ;
- M è il …………………….. del lato ……. ;
- ……. è …………………… relativo al lato AB; C
- H è il ……………………... della …………………
condotta da A alla retta ……. ; D
- AH è ……………………... relativa al lato ……. ; .
- CM è la …………………... relativa al ………… . .
* *
A M B
10) Quando due rette si dicono parallele?
a
11) Quando un fascio di rette si dice improprio?

12) Cosa si intende per direzione di una retta?

13) Cosa dice il V postulato di Euclide?

14) Cosa si intende per geometria non euclidea?

15) Perché sono nate le geometrie non euclidee?

16) Enuncia il criterio generale di parallelismo.

17) Enuncia il teorema inverso del criterio generale di parallelismo.

18) Enuncia il teorema fondamentale delle rette parallele.

19) Cosa afferma il secondo criterio generalizzato di congruenza dei triangoli?

20) Stabilisci se le seguenti affermazioni sono vere o false:


a) se due rette parallele hanno almeno un punto in comune, allora coincidono. qV qF
b) due rette parallele formano con una terza retta incidente angoli alterni interni supplementari. qV qF
c) se una retta r è perpendicolare ad una retta s ed s è perpendicolare ad una retta t,
allora le rette r e t sono parallele. qV qF
d) due rette coincidenti sono parallele. qV qF
e) se due rette distinte r e t sono perpendicolari ad una stessa retta s, allora le rette r e t sono incidenti. qV qF
f) la relazione di parallelismo è una relazione di equivalenza. qV qF
g) esiste una ed una sola parallela ad una retta data. qV qF
h) esiste una ed una sola parallela ad una retta data, passante per un dato punto. qV qF
i) due rette parallele non hanno mai alcun punto in comune. qV qF
j) date tre rette r, s, t, se r non è parallela ad s ed s non è parallela a t, allora anche r non è parallela a t
(cosiddetto “criterio di non parallelismo”). qV qF
k) esistono infinite rette parallele ad una retta data. qV qF
l) due rette parallele sono rette equidistanti. qV qF

21) Indica il nome degli angoli indicati in ognuna delle seguenti figure:
a) b)
r s

t
s

t
............................................................................ ............................................................................

88
Book in
progress
3. Perpendicolarità e parallelismo

c) d)
r
r

s
s

t t
............................................................................ ............................................................................

e)

t
............................................................................

22) nella figura a lato, le rette r ed s sono parallele.

Completa: t

1– 8
–7 1– 7
angoli ………………. angoli ………………. 1 2
2– 7 2– 7
–8 2– 8
4 3 s

–5 3– 5 3– 6 3– 6
angoli ……………….
angoli ………………. 5 6
–6 4– 6 4– 5 4– 5
8 7 r

–5 1– 5
–6 2– 6 1– 7
angoli ………………. 2– 7
–7 3– 7 2– 8 1– 7
–8 4– 8 2– 8 2– 7
3– 5 3– 6
4– 6 4– 5
Verifica, poi, con il goniometro 3 –o 5
per sovrapposizione con carta trasparente, che: 3 – 6
- gli angoli alterni (interni o esterni) sono congruenti;
1– 5 4– 6 4– 5
- gli angoli corrispondenti sono congruenti;
- gli angoli
2 – 6 coniugati (interni o esterni) sono supplementari.
1– 5
3– 7
23) Completa le seguenti affermazioni:
2– 6
4– 8
- in un triangolo, ciascun angolo ………………… è congruente alla somma degli …………...………………… ad
3– 7
esso non …………………… .
- la somma degli angoli 4 –interni
8 di ogni triangolo è ………………… ad un angolo …………. .
- gli angoli acuti di un triangolo rettangolo sono ……..………………… .
- in un triangolo rettangolo isoscele, ciascun angolo acuto è ………………….….. di un angolo retto.

89
Geometria - primo anno

- ciascun angolo di ogni triangolo equilatero è congruente alla …………. parte di un angolo piatto.
- la somma degli angoli interni di un pentagono è congruente a …….. angoli piatti.
- la somma degli angoli interni di un ottagono è congruente a …….. angoli piatti.
- la somma degli angoli interni di un poligono di n lati è congruente a ………….. angoli piatti.
- la somma degli angoli esterni di un esagono è congruente a ………………… piatti.
- la somma degli angoli esterni di un decagono è congruente a ………………… piatti.
- la somma degli angoli esterni di un poligono di n lati è congruente a ……… angoli piatti.

24) Uno dei seguenti enunciati è falso. Quale?


a) Un angolo esterno di un triangolo può essere congruente ad un angolo interno ad esso adiacente.
b) La somma degli angoli interni di un triangolo è congruente alla somma dei suoi angoli esterni.
c) Ogni angolo esterno di un triangolo è maggiore di ciascun angolo interno, ad esso non adiacente.
d) Un triangolo può essere contemporaneamente isoscele e rettangolo.
e) In un triangolo, due angoli esterni sono sempre ottusi.
f) Ogni angolo esterno di un triangolo equilatero è congruente al doppio dell’angolo interno adiacente.
g) La somma degli angoli interni di un quadrilatero è congruente ad un angolo giro.

25) Stabilisci se le seguenti affermazioni sono vere o false:


a) due triangoli rettangoli sono congruenti se hanno almeno un lato congruente. qV qF
b) due triangoli rettangoli sono congruenti se hanno ordinatamente congruenti l’ipotenusa
e l’angolo retto. qV qF
c) due triangoli rettangoli sono congruenti se hanno ordinatamente congruenti un cateto e l’ipotenusa. q V qF
d) due triangoli rettangoli sono congruenti se hanno ordinatamente congruenti un cateto e l’angolo
ad esso opposto. qV qF
e) due triangoli rettangoli sono congruenti se hanno ordinatamente congruenti i due cateti. qV qF
f) due triangoli rettangoli sono congruenti se hanno ordinatamente congruenti un cateto e l’angolo retto.q V qF
[ovviamente, parlando di triangoli rettangoli, gli angoli retti sono sempre congruenti]

26) Completa le seguenti affermazioni:


- un luogo geometrico è la figura costituita da ………………………….. i punti del piano che godono di una
determinata proprietà.
- la bisettrice di un angolo è il luogo dei punti ……………………….….….. dai …………. dell’angolo.
- l’asse di un segmento è il luogo dei punti …………………….….. dagli ………….……… del ………………..……
- il luogo geometrico dei punti P del piano che sono allineati con due punti distinti A e B è …………………………
……………………………… .
- il luogo geometrico dei punti medi dei segmenti aventi un estremo su una retta r e l’altro su una retta s, parallela
ad r, è ………………………………………………………………….. .
- il luogo geometrico dei punti aventi una fissata distanza h da una data retta r sono due ………… parallele ad … ,
ciascuna a distanza … da … .

Applicazioni
1) Segui e COMPLETA la costruzione di una retta s perpendicolare alla retta r data in figura. Sia data una retta r:

r
Prendi un punto qualsiasi P sulla retta r: .
P r

Facendo centro con il compasso in P, con apertura a piacere,


determina su r due punti A e B:

. . .
A P B r

PA …..

90
PA …..
Book in
progress
A 3. Perpendicolarità e parallelismo

Si ha che: PA …..
.Q
Punta, ora, il compasso in A e, con apertura maggiore di AP,
traccia un arco. Analogamente, dal punto ….. , con la stessa apertura,
traccia un secondo arco che incontrerà il primo in un punto Q. . . .
[Perché l’apertura del compasso deve essere maggiore A P B r
di AP (o di BP)?]

Conduci la retta s passante per i punti P e Q: .Q

Si ha che le rette r ed s sono …….…....………….…… . . .


(VERIFICA le tue conclusioni, utilizzando il goniometro). A P B r

2) Riproduci sul quaderno le rette della seguente figura e traccia, per ognuna, secondo l’esercizio precedente, la
perpendicolare in un loro punto a tua scelta:

r
s

Costruzione, con riga e squadra, della perpendicolare ad una retta data


Osserva la costruzione della perpendicolare alla retta r assegnata, passante per un suo punto P, con l’utilizzo di riga e squadra:

.
P r

P .
r

.
P r

91
Geometria - primo anno

PROVA TU
Puoi facilmente procedere con la stessa costruzione nel caso della perpendicolare alla retta data, passante per un punto
Q qualsiasi del piano.

3) Per ogni retta della figura, traccia una qualsiasi retta perpendicolare ad essa.

u
t
4) Per ogni retta della figura, traccia la retta passante per il punto indicato e perpendicolare alla retta data.

.P
s .
r

r
. .Q
O v u

5) Rappresenta la distanza dalla retta r di ciascuno dei punti indicati nella seguente figura:

.P .A
r
.
Q
.B

6) Disegna la proiezione ortogonale P'Q' del segmento PQ sulla retta r, nei casi indicati dalle figure seguenti:

P.
P
.
.Q
.
r Q r

P .
.Q
r
Q .
P .
r

92
Book in
progress
3. Perpendicolarità e parallelismo

.Q
P . . Q

r r
P .

7) Traccia le proiezioni ortogonali dei punti A, B, C e dei segmenti DE e FG sulla retta r.

E.
.B
F.
D.
. r
C

.
G

.A

Disegna le seguenti figure geometriche:

8) Una retta r , due punti distinti A e B che appartengono ad r e la retta s perpendicolare ad r, passante per il punto medio
del segmento AB (“chi è” quest’ultima retta?).

9) Due rette r ed s , incidenti in O, un punto A su r , un punto B su s e le proiezioni ortogonali di A e B, rispettivamente, su


s e su r.

10) Una retta r , due punti A e B nei due semipiani opposti di origine r e le proiezioni ortogonali di A e B su r .

11) Una retta s , un punto P non appartenente ad s, la distanza PH di P da s , un punto Q di s , distinto da H, la proiezione
ortogonale di H sulla retta PQ.

12) Una retta t , due punti P e Q su t , le perpendicolari a t condotte da P e da Q, una retta passante per il punto medio M
del segmento PQ che incontri la perpendicolare in P nel punto A e la perpendicolare in Q nel punto B.

13) Un triangolo ABC, un punto P interno al triangolo, le proiezioni H, K e T del punto P, rispettivamente, sui lati AB, BC e
AC.

14) Un triangolo ABC, ottusangolo in A, la proiezione ortogonale AH del lato AB sulla retta del lato AC, la distanza del punto
H dal lato AB.

Altezze, mediane, bisettrici e assi di un triangolo


Riproduci sul quaderno i triangoli in figura e traccia le altezze relative a ciascun lato. Verifica che le tre altezze, o i loro
prolungamenti, si incontrano in uno stesso punto (ortocentro del triangolo).

15) 16) F
C

A B
D E

93
Geometria - primo anno

17) I
COMPLETA:
L’ortocentro è ……………… al triangolo, se il triangolo è ………
……..……. ; coincide con il vertice dell’angolo ……… , se il
triangolo è rettangolo; è …………… al triangolo, se il triangolo è …
…….................................……. .
G H

Riproduci sul quaderno i triangoli in figura e traccia le mediane relative a ciascun lato. Verifica che le tre mediane si incontrano
in uno stesso punto (baricentro del triangolo).

18) C 19) F

A B
D E
20)
I
COMPLETA:
Il baricentro è sempre …………….… al triangolo.
“Verifica” con la squadretta che il baricentro divide ciascuna
mediana in due parti, delle quali quella che contiene il vertice è
doppia dell’altra.
G H

Riproduci sul quaderno i triangoli in figura e traccia le bisettrici relative a ciascun lato. Verifica che le tre bisettrici si incontrano
in uno stesso punto (incentro del triangolo).

21) C 22) F

A B
D E

23) I
COMPLETA:
L’incentro è sempre …………… al triangolo.
“Verifica” con il compasso che l’incentro è il centro della
circonferenza inscritta nel triangolo (“tocca”, cioè, i tre lati del
triangolo).
G H

94
Book in
progress
3. Perpendicolarità e parallelismo

Riproduci sul quaderno i triangoli in figura e traccia gli assi relativi a ciascun lato. Verifica che i tre assi, o i loro prolungamenti,
si incontrano in uno stesso punto (circocentro del triangolo).

24) C 25) F

A B
D E

26) I
COMPLETA:
Il circocentro non è sempre …………… al triangolo.
“Verifica” con il compasso che il circocentro è il centro della
circonferenza circoscritta al triangolo (“passa”, cioè, per i tre vertici
del triangolo).
G H

Costruzione, con riga e squadra, della parallela ad una retta data


Osserva la costruzione di una retta s parallela alla retta r data:

Quindi:

s // r

r
r

95
Geometria - primo anno

27) Costruisci, con riga e squadra, una parallela a ciascuna retta data:

a) b)
r

c) d)

28) Per ogni retta della figura, traccia la parallela passante per il punto indicato.

a) b)
r .B

.A

c) d)
. D

. C
u

96
Book in
progress
3. Perpendicolarità e parallelismo

29) In riferimento alla seguente figura, sapendo che r // s, COMPLETA le relazioni indicate.

66==74°
6 =; ; 74°
44==;….
4 = …. 44––664 – 6 t
74° ….
angoli ……………….
55==….
5 = ;….
…. ; 33==….
;….
3 = …. 33––55 3 – 5
1 2

4 3 s
11==….
1 = ;….
…. ; 77==….
;….
7 = …. 11––77 1 – 7
angoli ……………….
22==….
2 = ;….
…. ; 88==….
;….
8 = …. 22––88 2 – 8
74°
5 6
11==….
1 = ;….
…. ; 55==….
;….
5 = …. 11––55 1 – 5
8 7 r
22==….
2 = ;….
…. ; 66==….
;….
6 = …. 22––66 2 – 6
angoli ……………….
33==….
3 = ;….
…. ; 77==….
;….
7 = …. 33––77 3 – 7
44==….
4 = ;….
…. ; 88==….
;….
8 = …. 44––88 4 – 8

x
33++66= ….
3=+….
6 = …. 33––66 3 – 6 6 = 74° ; 4 = …. 4–6
angoli ……………….
44++55= ….
4=+….
5 = …. 44––55 4 – 5 5 = …. ; 3 = …. 3–5

11++88=
1=+
….8 = ….
…. 11––88 1 – 8 1 = …. ; 7 = …. 1–7
angoli ……………….
22++77= ….
2=+….
7 = …. 22––77 2 – 7 2 = …. ; 8 = …. 2–8

30) Due rette parallele a e b sono tagliate da una trasversale


1 = …. t che; 5 forma
= ….con la retta a un1angolo
– 5 di 53°. Calcola le ampiezze
di tutti gli angoli formati da a e da b con la trasversale t.
2 = …. ; 6 = …. 2–6
31) Due rette parallele p e q sono tagliate da una 3= trasversale
…. ; t7che forma con la retta 3
q un
– 7angolo di 27° 42'. Calcola le
x = …. x
ampiezze di tutti gli angoli formati da p e da q con la trasversale t.
4 = …. ; 8 = …. 4–8 x
Angoli di un triangolo
In base ai dati riportati nelle varie figure, calcola l’ampiezza degli angoli indicati con il simbolo x
3 + 6 = …. 3 – 6C
32) C 33)
4 + 5 = …. 4–5
x = ….. x x = …..
1 + 8 = …. 1–8
2 + 7 = …. x 2–7
x 32° 75° 33°
A B A B

34) 35) L x M
R 30° x
x = …..
40° 107°

x N
28°
P Q x = …..

97
x x

Geometria - primo anno

36) 37) T
Q
x = ….. x = …..
x
36°
* *

x x 62° x
O P R S
41)
38) Z 39)
C'
x = ….. x = …..
31°
x
* *
* *
x x
x
*
U V A' B'

41) 41)
40) 41) L'
F'

x = ….. x = …..
x 48°

* *
125°
x

I' x
D' E' G' H'

41) x
42) 43)
P'
S'

O' 134° x = …..

x = ….. * x
* *
*
x Q' R' T'

M' N'

98
Book in
progress
3. Perpendicolarità e parallelismo

Criteri di congruenza dei triangoli (rettangoli e non)


In base ai dati riportati nelle varie figure (lati e/o angoli congruenti “segnati” con uno stesso simbolo), indica se i triangoli sono
congruenti e, in caso affermativo, scrivi in base a quale criterio di congruenza lo sono.

44) 45)
C I
E

N
* o
*
o
D *
*
o
A B
o
F G HL M
SI nO SI nO

Criterio …………………. Criterio ………………….

46) T 47)
P Z W

*
*
O

// //
Q R S U VJ K

SI nO SI nO

Criterio …………………. Criterio ………………….

N'
48) 49)
F'
C' F'

o
A' B' D' E' G' H' L' M'

SI nO SI nO

Criterio …………………. Criterio ………………….

99
Geometria - primo anno AP CP.
ABC.
PROBLEMI
1) Siano AB e BC due segmenti consecutivi e congruenti. Dimostra che le proiezioni dei due segmenti sulla retta AC sono
congruenti.

2) Dato un triangolo qualsiasi, considera l’angolo interno e l’angolo esterno relativo ad uno stesso vertice. Dimostra che le
loro bisettrici sono perpendicolari. ABC. ABC. r;C s
3) Dati due segmenti ABAPe BC,CP.consecutivi e congruenti, conduci la bisettrice dell’angolo ABC. s= P
Dimostra che tale bisettrice è l’asse del segmento AC. BCP
4) Siano AB e BC due segmenti consecutivi congruenti. Conduci dagli estremi A e C (vedi figura) due semirette r ed s che
formano angoli congruenti, rispettivamente, con AB e BC. Detto P il punto d’incontro di tali semirette, dimostra che
AP CP.
AB CP.
AP BC
AP CP.
A r;C s
Hp.:
r r s= P

s P BAP BCP
.
r;C s
s= P Th.: AP CP r ; C r ;s C s
BCP .C s= P
s= P
BCP
BCP
*

. * .
A B
r

s P
Osserva che, unendo B con P, ottieni la seguente figura:

e che ai triangoli ABP e BCP non è applicabile alcun criterio .C


di congruenza, né è possibile fare alcuna utile considerazione.

. * .
A B
r
Segui ...... l’altra strada:

s P
Unisci A con C: .
COMPLETA:
Osserva che il triangolo ABC è ………………… sulla base ……
perché …… …… per ipotesi.
.C

Segue quindi che: BAC …… perché angoli alla base BAC


AC …… BAC *
del triangolo …………………. ABC (segna BAC e
……. con il simbolo ).
BAC . . .
*
A B

100
Book in
progress
PAC …… …… PCB e BAC …… PCB e BAC ……
…… 3. Perpendicolarità e parallelismo

PAC …… …… r
PCB e BAC ……

Pertanto: s P. PAC ……
PAC …… perché differenze di angoli congruenti …… PCB e BAC ……
PAC …… …… PCB e BAC ……
( …… PCB e BAC …… ),
…… PCB e BAC ……
per cui il triangolo ACP è isoscele sulla base …… e,
.C
quindi, risulta: …… …… .
[BP è l’asse del segmento …….. PROVA TU]
*

BP C.V.D.
BC. CBP CBP . . .
*
A B
5) Dal punto medio M del lato BC di un triangolo ABC, conduci la perpendicolare al lato stesso e sia P la sua intersezione
BP BC. CBP
con la retta AC. Dimostra che il triangolo PBC è isoscele.

6) nel triangolo scaleno ABC, con AB > BC, prolunga il lato AB di un


PAC …… segmento BP tale cheBP BC. …… PCB e B
BP BC. Traccia la bisettrice dell’angolo CBP e CBP
indica con Q il punto di intersezione con la retta AC. Dimostra che:
BP BC.
CBPa) BQ è perpendicolare a CP;
CBP
XOY. XOY.
b) il triangolo CPQ è isoscele.

7) Disegna un angolo convesso XOY. Da un punto P qualsiasi della sua bisettrice manda la perpendicolare alla bisettrice
stessa che incontra in A e B i lati dell’angolo. Dimostra cheAOB
il triangolo AOB è isoscele.
OPH XOY.
8) con AB > BC. TracciaBla bisettrice dell’angolo B ed indica con D il suo punto di intersezione
Sia dato un triangolo ABC,XOY.
XOY.
con AC. Detto E il punto di AB tale che BDE BDC, , dimostra che BD è l’asse del segmento CE.
Y. BDE BDC,
9) Considera due rette parallele tagliate da una trasversale. Dimostra che: B
PR QR
a) le bisettrici di angoli corrispondenti sono parallele; BDE BDC,
BP BC.
b) le bisettrici di angoli alterni interni sono parallele; CBP
c) le bisettrici di angoli alterni esterni sono parallele. BB B
AOB B BDE BDC,
B BDE BDC,
10) Siano r ed s due rette parallele, tagliate da una trasversale t. Dimostra che le bisettrici di due angoli coniugati interni,
formati da r edBDE
BDEAOB BDC,t, sono fra loro OPH
s con laBDC,
trasversale perpendicolari. Cosa puoi dire nel caso delle bisettrici di due angoli
AOB
coniugati esterni? PE PC; OPH
Alla luce della considerazione che farai, come si può generalizzare il risultato del presente OPH
problema?

AOB PR QR
11) Disegna un angolo acuto AOB e da un punto P del lato OA traccia la perpendicolare PH al lato OB. Dal punto P traccia
XOY.
poi la bisettrice
PR QR dell’angolo OPH che incontra in Q il lato OB. Conduci, infine, dal punto Q la perpendicolare al lato OB
OPH
che incontra in R il lato OA.BDimostra che: PR QR

12) Sia BP la bisettrice dell’angolo B del triangolo ABC, retto in A. Conduci da P la perpendicolare all’ipotenusa BC che
QR incontra l’ipotenusa e la retta del lato AB, rispettivamente, in D ed B
E. Dimostra che:
PR QR B
a) PE PC; c) il triangolo ABD è isoscele;
b) il triangolo BEC è isoscele; d) AD // EC.
BDE B
B PE PC; B
PE PC;
13) Dato un triangolo PQR, retto in R, conduci da P la perpendicolare a PR e da Q la perpendicolare a QR. Detto S il punto
d’incontro di tali perpendicolari, dimostra che il triangolo PQS è congruente al triangolo PQR.
PC;
14) ConsideraPE PC; isoscele ABC e traccia una retta parallela alla base BC che incontra i lati congruenti AB e AC,
un triangolo
rispettivamente, in D ed E. Dimostra che: BE CD

101
BE CD
BE CD XOY

XOY
XOY BE CD
Geometria - primo anno
OA OC e OB OD;

15) Considera un triangolo isoscele ABC XOY e traccia una retta parallela alla base BC che incontra i prolungamenti dei lati
BE CD
congruenti AB e AC, dalla parte di A, rispettivamente nei punti D ed E. Dimostra che: BE CD
OA OC e OB OD;
16) Disegna un angolo convesso XOY e sia OZ la sua bisettrice. Considera su tale bisettrice due punti R ed S tali che
P r PC AB. XOY
OR > OS. Dai punti R ed S conduci:
OA
OA OC
OC e e OB
-OBleOD;
OD;
perpendicolari al lato OX che lo incontrano, rispettivamente, in A e B;
- le perpendicolari al lato OY che lo incontrano, rispettivamente, in C e D.
Dimostra che: a) OA OC e OB OD; P r PC AB. b) AC // BD.

17) Dato il triangolo ABC, conduci per il vertice C la retta r parallela ad AB. Considera nel semipiano di origine BC, non
contenente A, un punto PP r r tale chePC PC AB.
AB.
OA OC e OB OD;
Dimostra che i triangoli ABC e PBC sono congruenti e che AC // BP. OA OC e OB OD;

P r PC AB.
18) Dato il triangolo ABC, retto in A, sia AH l’altezza relativa all’ipotenusa BC. Conduci dal vertice B la perpendicolare al
A
cateto AB ed indica con D il suo punto d’intersezione con la retta AH. Dimostra che i triangoli ACH e BDH hanno gli
angoli congruenti. [Dopo la dimostrazione, “segna” tutti gli angoli dei vari triangoli. Cosa deduci?]
P r PC AB.
P
19) Dato il triangolo ABC, conduci la bisettrice dell’angolo A ed indica con D il suo punto d’incontro con il lato BC.
Dal punto D conduci:
- la parallela ad AB, indicando con E il suo punto d’incontro con AC;
- la parallela ad AC, indicando conAA F MP MQ. MP MQ.
il suo punto d’incontro con AB.
Dimostra che: AE ED DF FA
A
20) Dato un triangolo ABC, conduci dal vertice A la parallela al lato BC e dal vertice C la parallela al lato AB. Detto D il punto
di incontro di tali parallele, dimostra che i triangoli ABC e ACD sono congruenti.
AE ED DF FA
A
21) Dato il segmento AB, indica con M il suo punto medio. Conduci per M una retta r, distinta dalla retta AB, e prendi su di
AE
AE ED DFessa
ED DF FA FAdue punti P e Q tali che MP MQ.. Dimostra che: AQ // BP; AP // BQ.

22) Associa ciascuna delle seguenti figure:


AE ED DF FA

ω
AE ED DF FA
AE ED DF FA
β δ

α γ φ

ai tre casi di seguito elencati:


a) due angoli con i lati paralleli e concordi (stesso verso);
b) due angoli con i lati paralleli e discordi (verso contrario);
c) due angoli con i lati paralleli, di cui due concordi e due discordi.

Dimostra che:
- nel caso a) gli angoli sono congruenti;
- nel caso b) gli angoli sono congruenti;
- nel caso c) gli angoli sono supplementari.

23) Dimostra che sono congruenti due triangoli rettangoli che hanno ordinatamente congruenti un angolo acuto e la bisettrice
relativa.

24) Dato un triangolo ABC, traccia dal vertice C la parallela al lato AB e prendi su di essa due punti distinti D ed E tali che
CD CE BC. Dimostra che le semirette BD e BE sono le bisettrici dell’angolo interno e dell’angolo esterno di
vertice B.

102
Book in
progress
3. Perpendicolarità e parallelismo

25) Dato il triangolo rettangolo ABC della seguente figura: C

dimostra che, conducendo le bisettrici dei due angoli acuti,


l’ampiezza del minore degli angoli formati da tali bisettrici
è indipendente dalle ampiezze di a e di β [tale ampiezza vale,
α β
infatti, 45°].
A B

C
26) Relativamente alla seguente figura:

γ
Dimostra che:
δ φ
δ+φ 2 (β + γ) 2 …. ……………
δ
α β
cioè “la somma dei due angoli esterni di vertice A …COMPLETA
……………………………………………………………………… A B
φ
………………………………………………………………………
………………………………………………………………………

27) Riferendoti al triangolo dell’esercizio precedente dimostra che:


- la somma dei due angoli esterni di vertice B … COMPLETA……………………………………………….…………
δ + φ 2 (β + γ)
………………………………………………………..............................................................……………………..…
2 …. ; ……………
- la somma dei due angoli esterni di vertice C … COMPLETA……………………………………………….…………
…………………………………………………………………………............................................................................. .

28) PROVA TU a generalizzare i risultati dei due esercizi precedenti, completando il seguente enunciato:
“la somma dei due angoli esterni di ciascun vertice …………………………………………………………………………
……………………………………………………………………............................................”
AB AD. δ+φ 2 (β + γ) 2 …. ……………
29) Dimostra che in un triangolo isoscele la somma dei due angoli esterni, aventi comeAB
vertice AD.
un estremo della base, è
congruente alla somma degli angoli alla base e del doppio dell’angolo al vertice.

30) Dato un triangolo isoscele MnP, da un punto Q della base Mn conduci la parallela al lato Pn che incontra PM in R.
Dimostra che il triangolo MQR è isoscele.

31) Dato un triangolo ABC, conduci dal vertice B la parallela alla bisettrice dell’angolo in A e sia D il punto d’intersezione di
tale parallela con il prolungamento del lato AC. Dimostra che AB AD.

32) Dato un triangolo ABC, retto in A, conduci la bisettrice dell’angolo retto e sia D il suo punto d’intersezione con BC. Dal
punto B manda la perpendicolare ad AD ed indica con E il suo punto d’intersezione con AC (o con il suo prolungamento).
Dimostra che il triangolo ABE è isoscele.

PMrettaMQ.
33) Siano A e B i punti in cui una t interseca, rispettivamente, due rette a e b tra loro parallele. Detto M il punto medio
del segmento AB, conduci per M una retta, distinta da t, che interseca a in P e b in Q. Dimostra che PM MQ.

34) Sia AD la bisettrice dell’angolo A di un triangolo ABC. Traccia da un qualsiasi punto P del lato AC la parallela ad AD
che incontra in Q la retta del lato AB. Dimostra che APQ è un triangolo isoscele. A

35) Prolunga i lati AB e AC di un triangolo ABC oltre B e C. Traccia le bisettrici degli angoli esterni così ottenuti e indica con
F il loro punto d’intersezione. Manda da F la parallela al lato BC e siano D ed E i punti di intersezione, rispettivamente,
con le rette dei lati AB e AC. Dimostra che DE BD + CE. PM MQ.

AAD DC.
103
Geometria - primo anno
A

AC BD.
36) La bisettrice AD di un triangolo ABC è tale che DE BD + CE. Manda da D la parallela ad AC e da B la parallela
ad AD e indica con E il punto di intersezione di tali parallele. Dimostra che il triangolo BDE è isoscele. AC BD.
AC BD.
37) Dato un triangolo isoscele ABC, di base BC, traccia l’altezza AH e dai punti B e C manda ADle parallele
DC. a tale altezza.
Indica con D ed E gli ulteriori punti in cui tali rette intersecano, rispettivamente, i prolungamenti dei lati AC e AB.
Dimostra che i triangoli ABD e ACE sono isosceli e congruenti tra loro.

38) Dato un segmento AB, traccia dai suoi estremi due rette parallele r ed s. Considera su tali parallele, nei semipiani opposti
individuati dalla retta AB, due punti C e D tali che AC BD. Unisci C con D e indica con E il punto di intersezione
tra AB e CD. Dimostra
BD AC.che E è il punto medio sia di AB che di CD.
C
39) Dato un triangolo ABC, conduci da ogni vertice la parallela al lato opposto. Dimostra che i tre triangoli che si vengono
a formare sono congruenti al triangolo dato. CD AC.
BAE 3 BDA B CD AC.
40) Dato un triangolo ABC, isoscele sulla base BC, prolunga BC di un segmento CD AC.
BAE Congiungi D con A e considera sul prolungamento del segmento DA, dalla parte di A, un punto qualsiasi E.
3 BDA
Dimostra che: BAE 3 . BDA B
PD AP.
BAE 3 BDA
41) Dato un triangolo ABC, isoscele sulla base BC, prolunga AB di un segmento BD BC.
Congiungi D con C e dimostra che: DCA 3 . ADC BD BC.
BD BC. BD AC.
CD AC.
DCA 42) Dato un triangolo ABC, retto in A, conduci la bisettrice dell’angolo in A e indica con D il suo punto d’incontro con la
3 ADC
perpendicolare DCA
ad AB condotta
3 ADC da B. Dimostra che il triangolo ABD è un triangolo rettangolo isoscele.
A DCA BD3 AC.
ADC
43) Date due rette parallele r ed s, sia t una trasversale che tagli r in A ed s in B. Considera su r un segmento AC e su s,
nello stesso semipiano individuato dalla trasversale t, il segmento BD AC. Dimostra che le rette AB e CD sono
parallele. [suggerimento: unisci B con C e considera i triangoli ………..]
BD BC.
44) Dato un triangolo ABC, retto in A, conduci la bisettrice dell’angolo B e indica con P il punto in cui tale bisettrice interseca
il lato AC. Conduci da P la perpendicolare all’ipotenusa BC e sia D la loro intersezione. Dimostra che PD AP.
C
45) Dato un triangolo equilatero ABC, prolunga il lato AB, dalla parte di B, di un segmento BD congruente ad AB.
Dimostra che il triangolo ACD è retto in C.
PD AP.
46) Dimostra che: BAE 3 BDA
PD AP.
- in ogni triangolo rettangolo, la mediana relativa all’ipotenusa è congruente a metà dell’ipotenusa;
[suggerimento: prolunga la mediana di un segmento congruente ad essa e unisci ……………….] Viceversa
- se in un triangolo, la mediana relativa al lato maggiore è congruente alla sua metà, allora il triangolo è rettangolo.
[suggerimento: detto a l’angolo al vertice di uno dei due triangoli isosceli, si ha ………….]

DCA
47) Dato un triangolo acutangolo ABC, dimostra che 3 dei
la somma ADCcomplementari degli angoli interni del triangolo acutangolo
è congruente ad un angolo retto.

48) Dato un triangolo isoscele ABC, retto in A, conduci dal vertice A, esternamente al triangolo, una retta r. Siano:
- AH l’altezza relativa all’ipotenusa;
- BK la distanza di B dalla retta r;
- CT la distanza di C dalla retta r.
Dimostra che: KT CT + BK.

49) Dato un triangolo acutangolo ABC, siano AH e CK le altezze relative, rispettivamente, ai lati BC e AB. Detto P il punto
di incontro di tali altezze, conduci da P la perpendicolare PQ al lato AC e, sul suo prolungamento, prendi il segmento
QR PQ.
Dimostra che: a) i triangoli ACP e ACR sono congruenti; b) gli angoli ABC e ARC sono supplementari.

ARC
104
XOY
ABC e ARC QR PQ. Book in
ABC e ARC progress
XOY
3. Perpendicolarità e parallelismo
A
QR PQ.
A
50) L’angolo ottuso formato
ABC edalle
ARCbisettrici di due angoli interni di un triangolo qualunque è congruente alla somma di un
angolo retto con la metà del terzo angolo. XOY
ABC e ARC A OD DP;
// PC. XOY C manda la parallela ad AD e sia E il
51) Dato il triangolo ABC, retto in B, conduci la bisettrice AD dell’angolo A . Dal punto
suo punto di incontroXOY DP // OC
con il prolungamento dell’altezza BH, relativa al lato AC. Dimostra che il triangolo BCE èOD // PC.
isoscele
sulla base CE.
A OD DP;
52) Disegna un angolo convesso XOY e conduci la sua bisettrice b Dopo aver preso un punto P su HD b, traccia
DPl’asse
CH // OCdel OD // PC.
OD DP; OA OB.
CH segmento OP ed indica con
ME CM.XOYC e D i suoi punti di intersezione, rispettivamente, con OX e OY. Dimostra
A che:
a)HD
OD CHDP; ME CM. b) DP // OC OD // PC.
HD CH ME CM. AC // BE;
HD CH ME HD CM.CH HD CH ME CM. ME CM.
AC // BE; DP // OC OD // PC.
53) Dato un angolo convesso XOY , considera sul lato OX un punto A e sul lato OY un punto B in modo che OA ACOB. AD BE.
AC ADConduci AC // BE;
AC da OD
BE.// BE; A e BDP;le perpendicolari, rispettivamente, ad OX e ad OY. Detto P il punto di incontro di tali perpendicolari,
AC // BE;
OD AC DP; AD AC // BE; OA OB.
BE.alla bisettrice dell’angolo AC // BE;
dimostra che
AC AD BE. P appartiene XOY .
DP // OC OD // PC.
AC AC AD BE. AC AD BE.
OA AD OB.
DP // BE.
OC OD // PC.
54) Dato il segmento AB, indica con M il suo punto medio. Traccia una retta qualsiasi r passante per M, distinta dalla retta
AB, ed indica
OD con HD diCH
DP; A' e B', rispettivamente, le proiezioni ortogonali A e B su r. Dimostra che: AA' BB'.ME CM.

DP OA
// OC OB.OD // PC.
55) Dato un OA
triangolo
OB.ABC, considera ODun punto
DP; D sul lato BC e conduci gli assi a e b, rispettivamente, dei segmenti BD e
AC // BE;
DC. Indica con E ed F i punti d’intersezione di a e b, rispettivamente, con le rette dei lati AB e AC.
DP // OC OD // PC. AA' BB'.
Dimostra che EDF BAC. AC AD BE.
HD CH ME CM.
OA OB. AA' BB'.
HD CH ME CM.
56) In un triangolo ABC, conduci l’altezza CH e la mediana CM. Prolunga l’altezza di un segmento HD CH e la
HD CH mediana
AA' di un segmento ME CM.
BB'. OADopo aver congiunto
OB. ACA//con
BE;D e B con E, dimostra che:
a) AC // BE; b) AC AD BE.
AC // BE;
AC // AC
BE; ADAA' BE.
AC AD BE.
BB'. DEF, di base EF, dal vertice D manda la parallela alla base. Dimostra che tale retta è bisettrice
57) Dato un triangolo isoscele EDF BAC.
AD AA'
ACdell’angolo BB'.
BE.esterno di vertice D.
EDF BAC.
58) Sia dato il triangolo ABC della figura seguente:
AA' BB'. C
Conduci le bisettrici degli angoli β e γ. EDF BAC. γ
AA' BB'. EDF BAC.
Dal punto A traccia le parallele a tali bisettrici ed indica DE AB + BC + CA;
DE ABrispettivamente
+ BC + CA; con D ed E i loro punti di intersezione
con la retta DAE α + β/2 + γ/2 ; D
DE AB BC.
+DEBCDimostra
AB + BCche:
+ CA; + CA;
α β/2 γ/2 γ/2 β EDF BAC. α β
DAE a) DE AB + BC + CA;
+ + ; D ; E /2 . DE AB + BC + CA; DE AB + BC + CA;
b) DAE + β/2 +αγ/2
αDAE + β/2
; D+ γ/2
γ/2; D; E γ/2β /2 ; .E β /2 . A B
; D αγ/2
+ β/2 EDF BAC.
γ/2β ;/2 γ/2 ; E β /2 .
DAE α + β/2 + γ/2 ; D γ/2 ; E DAE . αAD.
β /2BD + β/2 + γ/2
DAE ; +E D.
59) Dato un triangolo ABC, retto in A, prendi il punto D su BC tale che BD AD. Dimostra che D è equidistante dai tre
BD AD.
vertici del triangolo dato. BD AD. BD AD. BD AD.

60) Di un triangolo rettangolo PQR sappiamo che l’ipotenusa QR è doppia del cateto PQ. È corretto affermare che PQR PRQ
PQR è il doppio di PRQ? (Motiva la tua risposta)
PQR PQR PRQ? PRQ?
61) Di unPQR
triangolo PQR, rettoPRQ? PQRDE
in P, sappiamo che PQR è il doppio di PRQ? AB + BC
. È corretto + CA;che l’ipotenusa QR è
affermare
PRQ?
doppia del cateto PQ? (Motiva la tua risposta) DE AB + BC + CA;
DAE α + β/2 + γ/2 ; D γ/2 ; E β /2 .
DE AB + BC + CA; AD AC
62) Dato un triangolo ABC, retto in A, conduci le proiezioni del
DAEcatetoαAB sull’ipotenusa
+ β/2 + γ/2 ; D e sulla
γ/2 retta
; E della
β /2mediana
. DE BE
relativa AB BC.
+ BC + CA;
DEall’ipotenusa.
AB + BC +Dimostra
CA; che tali proiezioni sono congruenti.
DAE α + β/2 + γ/2 ; D γ/2 ; E β /2 .
1 DAE α + β/2 + γ/2
AD AC
DAE α + β/2 + γ/2 ; D γ/2 ;
BE BC.
E β /2 . ADC BAC ; BEC BD 1AD. ABC ;
63) Dato un triangolo acutangolo ABC, prolunga il lato AB, dalla parte di A, del segmento AD AC e, 2 dalla parte di B, del 2
ADsegmento
AC AD AC Dimostra che: BE BC. BE BC. BD AD.

a) ADC 1 1 b) DCE >


BAC ; BEC ABC ; BD AD. .
2 2 2
1 1 1 1
ADC BAC
ADC ; BEC
BAC ; ABCBEC
; ABC ;
PQR
PQR
PRQ?
PRQ?
2 2 2 2
DCE > .
PQR 2 PRQ? 105
PQR
AE BD.
ADC BAC ; BEC ABC ;
2 2
BAr
AE BD.
DCE > .
2 BAr
Geometria - primo anno

64) nel triangolo ABC, isoscele sulla base BC, l’asse di AC interseca la retta BC in D. Prolunga il segmento DA di un
segmento AE BD. Dimostra che: a) il triangolo ACD è isoscele; b) il triangolo CDE è isoscele.

65) Considera due rette parallele r ed s. Da un punto A di r traccia una semiretta che incontri s nel punto B. Conduci le
bisettrici degli angoli BAr e siano C e D i loro punti di intersezione con la retta s. Dimostra che:
a) il triangolo ACD è rettangolo; b) i triangoli ABC e ABD sono isosceli.

OAB + OBA OCD + ODC;


66) Dato un quadrilatero convesso ABCD, conduci le sue diagonali AC e BD. Detto O il loro punto di intersezione, dimostra
che: a) OAB + OBA OCD + ODC; MH MK; b) OBC + OCB OAD + ODA.
BAr
67) Dato unOBC + OCB
triangolo ABC, OAD + C,
retto in ODA.
sia CH l’altezza relativa all’ipotenusa AB. Dimostra che i triangoli ACH e BCH hanno
gli angoli congruenti a quelli del triangolo ABC.

68) In un triangolo ABC, isoscele sulla base AB, conduci l’altezza CH e da un suo punto ABC. D manda le parallele ai lati AC e
BC. Detti E ed F i punti di incontro di tali parallele con i lati BC e AC, dimostra che:
OAB + OBA OCD + ODC; MH MK;
a) i triangoli CDE e CDF sono congruenti; b) i triangoli ADF e BDE sono congruenti.
BP BQ.
MK; + OCB OAD + ODA.
MH OBC
69) Dal punto medio M della base BC di un triangolo isoscele ABC, conduci le perpendicolari MH e MK rispettivamente ai
lati congruenti AB e AC. Dimostra che: a) MH MK; b) i triangoli AMH e AMK sono congruenti.
OAB + OBA OCD + ODC; ABC.
70) Dato un triangolo ABC, isoscele sulla base AB, considera un punto D sul lato AC e da tale punto conduci la parallela
OBC +alla
OCBbisettrice
OADdell’angolo
+ ODA. ABC. Indica con P e Q i punti di incontro di tale parallela, rispettivamente, con le rette dei lati
AB e BC. Dimostra che BP BQ.
ABC.
BP BQ.
71) Date due rette parallele r ed s, sia t una perpendicolare alle due rette che intersechi r in A ed s in B. Dal punto medio M
del segmento AB conduci una retta u, distinta da t, che intersechi r ed s, rispettivamente, in C e D.
ED // CF.
BP BQ.
Conduci, poi, l’asse del segmento CD ed indica con E ed F, rispettivamente, i suoi punti di intersezione con le rette r ed s.
Dimostra che: ED // CF. [suggerimento: dimostra prima che CM MD ; …….]

72) Dato un triangolo ABC, isoscele sulla base AB, considera su di essa due punti D ed E. Conduci:
- dal punto D la parallela al lato AC e sia F il punto d’intersezione con il lato BC;
BD BA.
- dal punto E la parallela al lato BC e sia G il punto d’intersezioneBD con ilBA.
lato AC.
Detto I il punto d’intersezione
ED // CF. di DF con EG, dimostra che:
ED // CF. a) i triangoli AEG, DBF e DEI sono isosceli; BDCEBA.CA.
b) gli angoli dei triangoli AEG, DBF e DEI sono CECMcongruenti
CA.MD agli angoli del triangolo ABC.
BD ABC,BA. BD BAD,
BD BA. ACE e CAE.
BA.
CM MD
BD BA. ABC, ED // CF. BAD, ACE e CAE.
73) Dato un triangolo ABC,CE rettoCA.
in A, prolunga l’ipotenusa
1 BC di un segmento BD BA. 1 Conduci, poi, dal vertice C,
nel semipiano CE avente come origine la 1[BAD
retta BC e
ABC; ACE ABC; CAE1
contenente A, la perpendicolare
– ABC]
CA. [BAD ABC; 2ACE
ACE e ABC;
CAE. CAE
CM MD – ABC] 2prendi su di essa il segmento
a BC
2 e
CE CA.
ABC, 2 CE
CE
BAD,CA.
CA. 2 2
ABC, BAD, ACE e CAE. CE 1CA.BAD,
funzione1 dell’angolo
a) Esprimi, in[BAD ABC; ACEABC, ABC, le misure
ABC; CAE degli angoli
– ABC] BAD, ACE
ACE ee CAE.CAE.
ABC, 1 BAD,
2 ACE e CAE. 1 2 2
[BAD ABC; ACE ABC; CAE11 ABC; ABC,ABC] ABC;
– ACE BAD,11 ACE e CAE.
1 2 [BAD
[BAD
1 ABC;
2 2ACE ABC; CAECAE –– ABC]
ABC]
[BAD ABC; ACE ABC; CAE – ABC] 2
2 1 2
2 22 1
2 b) Dimostra che i punti D, A ed 2 E sono [BAD
2 allineati. ABC; ACE ABC; CAE – ABC]
2 CE AD. 2 2
CE AD.
74) Dato un triangolo ABC, isoscele sulla base AB, conduci l’asse del lato BC che intersechi in D il prolungamento del lato
AB. Unisci D con C e prolunga DC del segmento CE AD. Unisci, infine, B con E e dimostra che:
a) il triangolo BDE è isoscele; CE AD.
ACB + DBE 2 BAC. CE
CE AD. AD.
b) ACB + DBE 2 . BAC. CE AD.
[suggerimento: osserva sugli angoli. Poni BAC == aα…………
CE AD.
………… ; triangoli congruenti ……..]
BAC = α …………
ACB + DBE 2 BAC.
CB + DBE 2 BAC. 75) Dato un triangolo MnP, isoscele sulla base Mn, conduci le altezza MH ed nK relative ai lati congruenti. Dimostra che la
ACB
ACB ++ DBE
DBEBAC22alla
= BAC.
BAC.
α …………
2 BAC. retta HK è parallela base Mn.
ACB + DBE 2 BAC.
BAC = α ………… BAC == α
BAC α…………
…………
BAC = α …………
BAC = α …………

106
OP OQ.
OP OQ. rOs
rOs
Book in
rOs
rOs progress

HOK; 3. Perpendicolarità e parallelismo


HOK;
76) Siano a e b due rette parallele e sia t una retta che incontri a in A eHOK b in B. Dimostra che il punto
HTK; medio del segmento
ABHOK
è equidistante dalle rette HOK; e b.
aHOK;
HTK;
HOK HTK;
77) Perché HOK
HOK di un triangolo
HOKl’incentro HTK;
HTK;
HTK;è equidistante dai lati dell’angolo?
TH TK; aOb
aObaOb
TH ilTK; HOK
HOK HTK;
HTK;
78) Perché circocentro di un triangolo è equidistante dai vertici del triangolo?
OTH OTK.
TH
TH TK;
TK; OP OQ.
OP OQ.
OTH OTK. OP OQ.
79) Sia T un punto della base PQ di un triangolo aObisoscele PQS. Conduci da T la perpendicolare t a PQ ed indica con:
- K il punto OTH
OTH OTK.
OTK.
di intersezione di t con la retta del lato PS; rOsrOs
aOb
aOb
- F il punto di intersezioneaObdi t con la retta del lato QS.
aOb
rOs
OP OQ.
Dimostra che il triangolo FKS è isoscele.
OP OQ.
OP
[suggerimento: OQ.traccia l’altezza SHaObrelativa a PQ (SH // PQ) oppure …. ] HOK;
OP OQ.
OP OQ. aOb
rOs aOb HOK HOK;HTK;
80) Sia s la bisettrice di un angolo aOb . Da un punto P del prolungamento della semiretta
rOs
rOs
HOK;a, dalla parte di O, conduci la
OP OQ.
rOsparallela ad s che incontra la semirettaOP b inOQ.
un punto Q. Dimostra che HOK
HOKOP OQ. HTK; HTK;
rOs HOK HTK;
TH TK;
OP OQ. HOK HTK;
81) Sia rOs un angolo acuto e T un rOssuo punto interno. Conduci da T le
HOK; perpendicolari TH e TK rispettivamente ai lati r ed s.
rOs HOKOTH OTK. HTK;
Una delle seguenti proposizioni
HOK;
HOK; è vera. Quale?
TH TK;
a) OT
rOsè bisettrice di HOK;
HOK
HOK; HTK; d) TH TK;
b) HOK
HOKè complementare di HTK; HTK; HOK; e) OTH OTK.
c) HOK HOK
HOK è supplementare di HOK; HTK; HOK
HTK; HTK; OTHla risposta)
(Motiva OTK.
HTK;
HOK
HOK HTK;
HTK; HOK;
TH TK; HOK HTK;
γ α + β Q
HOKla seguente
HOK
82) Osserva HOK HTK;
HTK;
figura dove
HOK; r ed HTK;
s sono due rette parallele:
γ α TH
TH+ β TK;
TK; HOK βHTK; s
TH TK;
TH TK;
TH TK;
HOK OTH OTK. HTK; γ A
In baseγai HOK
γ dati
αα+riportati,
+ββ dimostra che: HTK;
γ OTK.
a+β HOK HTK;
OTH
OTH OTK.
OTK. OTH
[suggerimento:
OTH HOK
OTH OTK.
TH traccia
OTK. HTK; per A e ……… ]
TK; la retta t passante
TH TK; α
HD BH KE
r
CK.
OTH
TH TK; OTK. P
OTH OTK.
HD BH KE CK.
83) Siano BH e CK le altezze relative ai lati congruenti AC e AB del triangolo isoscele ABC.
Prolunga BH OTH
di un OTK.
segmentoHD HD BH BH e CK di un segmento KE KE DM EM; M il punto medio di BC, dimostra che:
CK.Detto
CK.
γ α+β
a) DM EM; b) ED // BC.
ED // BC.DM EM;
DM EM;
84) Sia RST un triangolo isoscele di base RS. Conduci:
- da R laED ED////BC.
BC.
parallela al lato ST;
- da S la parallela al lato RT, HD BH KE CK.

ed indica con U il punto di intersezione di tali parallele. Dimostra


γ che:
α +TUβ è asse del segmento RS.
γ α+β
γ α DM+ βEM;
85) Dato il triangolo equilatero PQR, conduci: ED // BC.

- da Q la perpendicolare a PQ; OA OB.


- da R la perpendicolare
γ α + βa PR,
ed
γγ indica
αα++ββcon S il punto di incontro di tali perpendicolari.
HD BH Dimostra che: PSKEè asse
CK. di RQ.
HD BH KE CK.
AC BD. HD BH KE CK.
γγ α α ++ ββ
86) Sia O il punto d’intersezione di due retteDM EM; perpendicolari r ed s.
s
Prendi su γ r due
α +punti
β A e B tali che OA ED // BC.
OB. DM EM;
OA OB. γ DMα + βEM;
Traccia da A e da B due rette t ed u, traHD loro parallele, ED // KE
BC.
γ α + sβ rispettivamente in C e D.
che incontrano
BH ED // BC. CK.C .
HD BH
HD BH AC BD.KE KE CK.
CK.
Dimostra che AC BD. HD BH BH KE CK.
CK.
HD KE
DM EM; . . .
DM EM;
DM EM; A O B r
ED // BC.HD BH KE CK.
DM
DM EM; HD BH KE CK.
ED ////EM;
CONTINUA a riportare in figura i dati
D.
ED BC.
BC.
ED //
ED // BC.
BC. HD BH KE CK.
DM EM; t
DM EM;
ED // BC. u
DM EM; ED // BC.

ED // BC.
ACH;
107
BCH.
ACH;
Geometria - primo anno
ACH; BCH.
87) Sia CH l’altezza relativa all’ipotenusa AB di un triangolo
BCH.rettangolo ABC. Conduci:
ACH;
- la bisettrice CD dell’angolo ACH;
- la bisettrice CE dell’angolo BCH. AC AE;
BCH.
Dimostra che: a) AC AE; b) BC BD.

BC BD. C
AC un
88) AC
Dato AE;triangolo ABC, indica con r la retta passante
AE;
per i punti K
BC BD.medi di due suoi lati. Dimostra che r è equidistante //
BC BD.
dai tre vertici del triangolo.
.N
[suggerimento: osserva la figura ….. ]
T //

* . *
A M B
H

CBD; r

89) Dato un triangolo ABC,CBD; BCE.


conduci gli assi dei lati AB e AC ed indica con D ed E, rispettivamente, i loro punti d’incontro
CBD;
con la parallela a BC, condotta dal vertice A. Dimostra che:
BCE.
a) AB è la bisettrice dell’angolo CBD; b) AC è la bisettrice dell’angolo BCE.
ABC, CBD;
90) Dato un triangolo ABC, siano r BCE.
ed s le bisettrici, rispettivamente, degli angoli esterni di vertice A e C. Detta b la
BCE.
bisettrice dell’angolo ABC, dimostra che le tre bisettrici si incontrano in uno stesso punto P.
ABC,
91) Sia OA la bisettrice dell’angolo XOY. Determina il luogo dei punti del piano equidistanti da OX e da OA.
ABC, ABC,
XOY.

XOY.
XOY.
XOY.

OCCHIO ALLE OLIMPIADI!

BAC e BCA
92) nel triangolo
APC BAC e BCA
ABC le semirette An e CM sono le bisettrici di BAC e BCA e si intersecano in P.
Sapendo che APC = 140°, quanto misura l’angolo in B?
APC A
A. 90°
B. 100°
C. 110°
D. 120° M P
E. 130°

[Olimpiadi Matematica, Giochi di Archimede 2000] B N C [B]

108
Book in
progress
3. Perpendicolarità e parallelismo

93) nella figura qui a fianco, quanto misura l’angolo a?


A. 70 α
B. 75°
C. 80°
D. 90° 10°
E. non può essere determinato con i soli dati forniti. 20° .
60° 50°
[Olimpiadi Matematica, Giochi di Archimede 2005] [C]

94) nel pentagono regolare disegnato


FCD a fianco, il triangolo ABC è equilatero. Quanto vale l’angolo convesso FCD ?
A. 120° E
B. 144°
C. 150°
D. 168° F C D
E. 170°

[Olimpiadi Matematica, Giochi di Archimede 1996] A [D]


B
95) Quanto vale l’angolo x in figura ?
A. 180° – a + γ
B. 180° – β + γ
γ
C. a + d
D. β + d
α β δ x
E. 180° – d – γ

[Olimpiadi Matematica, Giochi di Archimede 1995] [A]


CAE = 60°, AEB = 20°, ACD = 25°.
CAE = 60°, AEB = 20°, ACD = 25°.
96) Si sa che nella figura seguente CAE = 60°, AEB = 20°, ACD = 25°. I punti E, ?D e B sono allineati.
BDC
Qual è la misura di BDC ?
BDC ? E
A. 75° D
B. 85°
C. 90°
D. 105°
E. Le informazioni sono insufficienti.

[Olimpiadi Matematica, Giochi di Archimede 1996] [A]


A B C

97) In un triangolo, per ogni coppia di lati consecutivi, i due assi dei lati e la bisettrice dell’angolo formato dai due lati si
incontrano in uno stesso punto. Possiamo affermare che:
- non esiste un triangolo con questa proprietà;
- il triangolo è equilatero;
- il triangolo ha un angolo di 30°;
- il triangolo è rettangolo;
- il triangolo ha un angolo di 45°.

[Olimpiadi Matematica, Giochi di Archimede 2005] [B]

109
Geometria - primo anno

110
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4. Le trasformazioni geometriche nel piano

UNITÀ 4. LE TRASFORMAZIONI GEOMETRICHE NEL PIANO

4.1 INTRODUZIONE
Il tema “trasformazioni geometriche nel piano” è spesso trascurato o, in genere, sviluppato come un capitolo a parte,
non integrato con gli altri argomenti geometrici.
Cominciamo con il sottolineare che le trasformazioni geometriche permettono, innanzitutto, un efficace approccio
operativo attraverso un’attività sia manipolativa (piegatura della carta, costruzione di modelli concreti di oggetti), sia legata
al disegno, … fino a quella laboratoriale, con l’uso di strumenti sempre più rigorosi (carta, riga, squadra, compasso,
Cabri …). Questi percorsi diversi, legati, ovviamente, all’età degli allievi, portano a definizioni via via più puntuali e formali
dei concetti e, nel contempo, ad una progressiva astrazione, frutto del più generale processo di apprendimento, visto,
appunto, come un graduale processo di costruzione.
L’argomento si presta, inoltre, ad uno sviluppo interdisciplinare, anche grazie a sollecitazioni e ad esempi che provengono
dall’osservazione della realtà (basti pensare alle simmetrie nell’arte, nella natura, nella struttura dei cristalli e delle molecole, ...).
Attualmente, nell’insegnamento della geometria si confrontano due grandi approcci, il primo basato sull’impostazione
euclidea ed il secondo sulla geometria delle trasformazioni.
La nascita del secondo approccio si identifica con la pubblicazione nel 1872 del cosiddetto “Programma di Erlangen”,
ad opera di Felix Klein (1849-1925). In tale occasione Klein intese la geometria come lo studio (o l’insieme) delle proprietà
delle figure che restano invariate (“invarianti”) quando su di esse si opera con un determinato gruppo di trasformazioni.
Se come trasformazioni si scelgono quelle del gruppo delle omografie, delle affinità, delle similitudini, delle isometrie, …
si otterrà rispettivamente la geometria proiettiva, affine, simile, euclidea, … : un qualunque gruppo di trasformazioni fa
nascere, quindi, una nuova geometria.
In particolare, la geometria euclidea del piano diventa lo studio delle proprietà delle figure che restano invariate quando
su di esse si opera con il gruppo delle isometrie, cioè con le trasformazioni del piano in sé che conservano le distanze
(simmetrie assiali - simmetrie centrali - traslazioni - rotazioni).
Il nostro sforzo mira ad integrare i due approcci: insisteremo sulle costruzioni geometriche, attenti, però, a non ridurre il
tema al “semplice” studio delle trasformate delle figure e a riflettere, piuttosto, sul concetto di funzione, con lo studio del
piano non localmente ma nella sua globalità.
E' importante osservare che il termine “trasformazione” viene riferito, in genere, a cambiamenti, spesso irreversibili, rilevati,
in un certo soggetto, nel confronto tra “un prima” e “un dopo” e legati, perciò, allo scorrere del tempo (passaggio di
stato della materia, modificazione/acquisizione di proprietà, evoluzione di un essere vivente, …).
In tale accezione, le simmetrie, le traslazioni e le rotazioni non potrebbero essere chiamate trasformazioni, dato che non
modificano alcuna proprietà delle figure, né possono essere viste come movimenti fisici: le figure geometriche, in quanto
insiemi di punti ideali, non si muovono!
In Matematica, quando si parla di trasformazioni geometriche, ci si trova di fronte simultaneamente a due (o più) figure
e quello che interessa è la maniera in cui esse si corrispondono, il che significa parlare di una corrispondenza, cioè di
una funzione definita non solo tra i punti che formano due figure corrispondenti, ma tra tutti i punti dello spazio geometrico
considerato.
Più precisamente, se S indica uno spazio geometrico, ad esempio il piano, una trasformazione geometrica di S è una
funzione biunivoca tra i punti di S, ossia tale che ad ogni punto di S corrisponde uno ed un solo punto di S e, viceversa,
ogni punto di S è il corrispondente di uno ed un solo punto di S. Essa, pertanto, non implica alcun legame con il tempo
e con il movimento ed è caratterizzata dalla reversibilità.
Non è, dunque, corretto sostenere che lo studio delle trasformazioni geometriche favorisca una visione dinamica della
geometria, uno studio dinamico delle figure1, in quanto il legame che intercorre tra una figura e la sua trasformata è
statico e il movimento fisico (o rigido) consente solo di “materializzare”, di rendere, cioè, “visibile” il concetto di
trasformazione geometrica che non è ad esso riducibile, in quanto è relazione tra enti astratti.

1
…….. lo studio della geometria trarrà vantaggio da una presentazione non statica delle figure, che ne renda evidenti le proprietà nell’atto
del loro modificarsi; sarà anche opportuno utilizzare materiale e ricorrere al disegno. La geometria dello spazio non sarà limitata a
considerazioni su singole figure, ma dovrà altresì educare alla visione spaziale. E’ in questa concezione dinamica che va inteso anche il
tema delle trasformazioni geometriche [dai Nuovi Programmi della scuola media (D.M. 9 febbraio 1979)].

111
Geometria - primo anno

Nei paragrafi successivi viene affrontato lo studio delle trasformazioni geometriche fondamentali (“le trasformazioni
isometriche”) e viene avviato il discorso sui gruppi di trasformazioni che, grazie all’analogia strutturale, permettono una
visione unitaria delle diverse geometrie (euclidea e non euclidea).
L’approfondimento si avrà, poi, con lo studio delle trasformazioni non isometriche (l’omotetia, la similitudine, l’affinità) e,
ancor dopo, con le equazioni delle varie trasformazioni.

4.2 IL CONCETTO DI TRASFORMAZIONE GEOMETRICA


Si chiama trasformazione geometrica una corrispondenza biunivoca
fra i punti di un piano, cioè una funzione biunivoca (o, è lo stesso dire,
bigettiva o biiettiva) che associa ad ogni punto P di un piano a (fig. 1)
uno ed un solo punto P' dello stesso piano (fig. 1):

Nel caso di una generica figura F, essendo questa un sottoinsieme


di punti del piano, una trasformazione geometrica associa (fig. 2)
a ciascun punto della figura F uno ed un solo punto di F' (fig. 2):

Il punto P' [la figura F'], che si ottiene mediante una trasformazione geometrica viene detto/a il/la trasformato/a (o
l’immagine o il/la corrispondente o, ancora, l’omologo/a) del punto P [della figura F] di partenza.

Utilizzando la simbologia delle funzioni, se g è il “nome” della trasformazione che associa al punto P [alla figura F] il punto
P' [la figura F'], possiamo
[ scrivere indifferentemente:
[
- g: P P' [g : F F ']
g g
- P P' [F F ']
P P' [
- g (P) = P' [ g (F) = F'] .
g (P) = P' [

Esempio:
Definiamo “una” trasformazione del piano procedendo nel
seguente modo: fissiamo un punto qualsiasi O del piano e ad (fig. 3)
ogni punto P del piano, diverso da O, “associamo” il punto medio P' [
del segmento OP (fig. 3):

Si osserva che, in tal modo, è stata definita una funzione biunivoca, diciamola g, del piano in sé (PROVA TU).

Per ottenere il trasformato del segmento AB,


si “costruiscono” i trasformati dei punti A e B
(fig. 4): (fig. 4)

Il segmento A'B' è il trasformato del segmento AB [


nella “nostra” trasformazione (puoi “verificare” che A'B' // AB).

Per ottenere la trasformata della retta r, si prendono


due qualsiasi punti di essa e, procedendo come sopra,
si ottiene la retta s, trasformata di r (fig. 5):
(fig. 5)
(puoi “verificare” che s // r).

112
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4. Le trasformazioni geometriche nel piano

E ancora, per ottenere il trasformato del triangolo ABC,


retto in C, si determinano le immagini di A, B, C
(rispettivamente A', B', C') e si ha il triangolo A'B'C' (fig. 6):

(puoi “verificare” che A'B' // AB, A'C' // AC, B'C' // BC


e che il triangolo A'B'C', trasformato del triangolo ABC, è retto in C').

Da quanto sopra, risulta evidente che la “nostra” trasformazione (fig. 4): (fig. 6)
non modifica determinate proprietà geometriche (conserva, cioè,
alcune proprietà), come la direzione e la perpendicolarità, mentre
modifica altre proprietà, come la distanza fra due punti.
Si danno, quindi, le seguenti definizioni:

Si dicono invarianti di una trasformazione geometrica le caratteristiche che rimangono inalterate nella trasformazione.
Si dicono varianti di una trasformazione geometrica le caratteristiche che si modificano nella trasformazione.
Osserviamo, poi, che gli elementi che si corrispondono in una trasformazione non sono, in genere, lo stesso oggetto; vi
possono essere, però, elementi che hanno per corrispondenti se stessi e che, per tale motivo, si dicono punti uniti della
trasformazione geometrica.
Così, se indichiamo con t una trasformazione geometrica, si ha che:
- un punto P si dice unito se coincide con la sua immagine, cioè se t (P) = P;
- una retta r si dice unita se coincide con la sua immagine, cioè se t (r) = r ;
- una figura F si dice unita se coincide con la sua immagine, cioè se t (F) = F.

Tra le trasformazioni geometriche del piano, vi è, in particolare, quella che associa ad ogni punto se stesso; tale
trasformazione si dice trasformazione identica o identità.
Indicando l’identità con i, si ha: P : i (P) = P, cioè, in una identità, tutti i punti sono uniti.

Una trasformazione può essere applicata più volte; per esempio,


nella trasformazione di fig. 7, il punto A ha per trasformato (fig. 7)
il punto B e, nella stessa trasformazione, il punto B
ha per trasformato il punto C:
[parleremo in seguito del “prodotto di trasformazioni”].

Si dice involutoria una trasformazione che, applicata due volte, “fa tornare” ogni elemento su se stesso e, quindi, è quella
trasformazione che “composta” con se stessa, dà la trasformazione identica. In simboli: g involutoria gog =i

Poiché una trasformazione geometrica è una corrispondenza


biunivoca fra i punti di un piano, si ha che, per ogni
trasformazione g del piano, esiste la trasformazione inversa g -1 g:P P' (fig. 8)
-1
(pag. 132, algebra). Si ha quindi (fig. 8): g : P' P

g involutoria
Inoltre, componendo due funzioni biunivoche, si ottiene ancora una funzione biunivoca (PROVA TU), per cui, in particolare,
la composizione di una trasformazione con la sua inversa è una trasformazione del piano che associa ad ogni punto se
stesso: g -1o g : P P P , e pertanto è la trasformazione identica (pag. 132, algebra); cioè: g o g = i .
-1

Una trasformazione si dice diretta se ha come invariante l’orientamento dei punti, cioè se conserva il “verso” delle figure
geometriche.
g
La trasformazione di cui in fig. 6 è diretta perché così come quello
il triangolo ABC è “letto” in verso antiorario: trasformato A'B'C':

113
Geometria - primo anno

Una trasformazione si dice inversa se non ha come


invariante l’orientamento dei punti, cioè se non
conserva il “verso” delle figure geometriche (fig. 9):

(fig. 9)
OSSERVAZIONE:
L’esame della fig. 9 permette di affermare che la “nostra”
trasformazione è inversa in quanto i vertici A, B, C
del triangolo ABC si susseguono in verso antiorario mentre
i vertici A', B', C' del triangolo trasformato A'B'C'
si susseguono in verso orario.

In questa unità ci occuperemo delle trasformazioni geometriche che mantengono inalterate le lunghezze dei segmenti
(isometrie).

4.3 LE ISOMETRIE
Si dice isometria o trasformazione isometrica una trasformazione
del piano in sé che conserva la distanza. In altre parole, l’isometria
è una trasformazione geometrica che associa a due punti qualsiasi
A e B del piano i punti A' e B', dello stesso piano, tali che AB A'B'
[L’isometria ha, quindi, come invariante la distanza fra i punti,
cioè “la distanza fra due punti è congruente alla distanza A' ; (fig. 10)
fra le loro immagini”] (fig. 10): f:B B' ;
f:C
Due figure che si corrispondono in una isometria si dicono isometriche. C' ,

Determiniamo gli elementi invarianti per isometria, dimostrando alcuni teoremi.

TEOREMA
Siano A, B e C tre punti allineati, con C interno al segmento AB Ae sia f un’isometria. Allora i trasformati A', B' e C'
sono allineati e C' è interno al segmento A'B'.
A' ; A, B, C punti allineati
Dimostrazione f:B B' ; C AB
Siano, per ipotesi, A, B e C tre punti allineati, f : C C' , .B
f isometria
con C interno al A'
segmento
; AB. Hp.:
Si ha, quindi:
f : B ABB' ;AC + CB. (*) .C A' = f (A)
f:C C' , B' = f (B)
Essendo f un’isometria tale che: f : A A' ; A C' = f (C)
f:B B' ;
.A
f:C C' , A', B', C' punti allineati
Th.:
risulta: AB A'B' ; C' A'B'
AC A'C' ;
CB C'B' ,
e quindi, sostituendo nella relazioneA (*), si ha: A'B' A'C' + C'B'. (**)
La relazione (**) ci assicura che i punti A', B' e C' sono allineati e
che C' è interno al segmento A'B' (perché?).
A
La figura seguente “illustra” il teorema precedente:
Si dice anche che:
Ogni isometria è una collineazione.

COROLLARIO
Ogni isometria trasforma una retta in una retta.

114
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4. Le trasformazioni geometriche nel piano

TEOREMA
In ogni isometria a rette incidenti corrispondono rette incidenti.

Dimostrazione
Sappiamo che: r s = P
P'
P' ..
e che f è un’isometria
P' . tale che: f : r r' ;
f :s s' ;
f:P P' . r s= P
P' . f isometria
Quindi: PP r P' r' (perché l’isometria trasforma Hp.: r' = f (r)
P una retta in una retta);
P s P' s' (perché l’isometria trasforma s' = f (s)
una rettaPin una retta), P' = f (P)

per cui: r' s' =PP'


Th.: r' s' = P'
C.V.D.

TEOREMA
In ogni isometria a rette parallele e distinte corrispondono rette parallele.

r // s , r s
Dimostrazione
Sappiamo che: r // s
f isometria
Hp.:
r' = f (r)
e che f è un’isometria tale che: f : r r' s' = f (s)
P' .
f :s s' .
Th.: r' //s'
Dobbiamo dimostrare che r' // s'.
Supponiamo, per assurdo, che le rette r' e s' P' .
non siano parallele ma siano incidenti.
P
Sia, cioè: r' s' = P' (fig. 11):r

Detto P il punto del piano tale che: P


f (P) = P', (fig. 11)

si avrebbe che: P r P s
(dal momento che l’immagine di una retta
mediante una isometria è una retta)
e quindi: P r s r s.

Ciò è assurdo perché contrasta con l’ipotesi che r // s. Pertanto deve essere: r' // s'.
C.V.D.

TEOREMA
Ogni isometria trasforma un triangolo in un triangolo ad esso congruente.
ABC triangolo
Dimostrazione f isometria
Per ipotesi, ABC è un triangolo ed f Hp.: A' = f (A)
un’isometria tale che: f : A A' ; B' = f (B)
f:B B' ; C' = f (C)
f:C C' .
Th.: ABC A'B'C'

115
A' ; A' ; A' ;
B' ; f f B' ; B' ;
Geometria - primo anno
C' . f f C' . C' .
Consideriamo i triangoli ABC e A'B'C'; essi hanno:
A'B' perché f isometria;
AB A
BC B'C' perché f isometria;
CA C'A' perché f isometria.

I due triangoli, avendo i tre lati ordinatamente congruenti, sono congruenti per il 3° criterio di congruenza dei triangoli.
C.V.D.

OSSERVAZIONE:
Da quanto sopra, discende che gli angoli
A A, B e C del triangolo ABC sono congruenti, rispettivamente, agli angoli
A', B' e C' del triangolo trasformato
C' A'B'C'. Questa considerazione porta a concludere che l’isometria conserva gli angoli.

Procediamo, comunque, nella dimostrazione “diretta” del TEOREMA:


Ogni isometria trasforma un angolo in un angolo ad esso congruente (fig. 12):

Dimostrazione
Sia f un’isometria tale che: r' = f (r) ; V' = f (fig. 12)

s' = f (s) .

Poiché: r s= V , f isometria
Hp.:
si ha: r' s' = V'
V' = f V' = fr (V) (perché, in un’isometria, a rette incidenti f : rs r's'
V' = f corrispondono rette incidenti).
V' = f Th.: rs r's'

Ora, consideriamo sulle semirette r ed s, rispettivamente, i punti A e B ed indichiamo con A' e B' i loro trasformati
nell’isometria f. Si ha:
A r A' r'

B s B' s' (fig. 13):


(fig. 13)

V' = f

Consideriamo i triangoli VAB e V'A'B' (fig. 14):


V' = f

(fig. 14)
COMPLETA:
Essi hanno:
VA V'A' perché .........................................................
................. perché .........................................................
................. perché .........................................................
I due triangoli, avendo ...................................................................................................................................................
.........................................................................................................................................................................................
.........................................................................................................................................................................................
C.V.D.

116
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progress
4. Le trasformazioni geometriche nel piano

COROLLARIO
Le isometrie conservano la perpendicolarità.
Le osservazioni precedenti permettono la seguente generalizzazione: “due figure che si corrispondono in un’isometria sono
sempre congruenti, perché i lati e gli angoli corrispondenti sono congruenti” e, viceversa:
“se due figure sono congruenti, tutti gli elementi (lati ed angoli) sono ordinatamente congruenti e quindi esiste una
trasformazione del piano (un’isometria), che associa ogni punto al suo corrispondente nella congruenza”.
Possiamo pertanto concludere che:
Due figure isometriche sono congruenti e, viceversa, se due figure sono congruenti esiste una
isometria nella quale le due figure si corrispondono.

Riassumendo si ha che gli invarianti di una isometria sono:


- la lunghezza dei segmenti;
- l’allineamento dei punti;
- l’incidenza tra rette;
- il parallelismo;
- l’ampiezza degli angoli.

Le isometrie del piano si possono classificare in:


- simmetria assiale;
- simmetria centrale;
- traslazione;
- rotazione.

4.4 LA SIMMETRIA ASSIALE


Fissata una retta r del piano, si dice simmetria assiale (o simmetria di asse r) la trasformazione geometrica, indicata con σr
che “associa” ad un punto P del piano il punto P', dello stesso piano, tale che la retta r sia asse del segmento PP' (fig. 15):

- r è l’asse di simmetria;
- P' è il simmetrico di P rispetto alla retta r [σr (P) = P'].

Ad ogni punto di un piano è, quindi, possibile associare


il suo simmetrico rispetto alla retta r. Tale “associazione” (fig. 15)
è una corrispondenza biunivoca fra i punti di un piano e,
perciò, è una trasformazione geometrica.

Se P r , allora σr (P) = P ; quindi ogni punto di r


è simmetrico di se stesso rispetto ad r, cioè i punti
dell’asse di simmetria sono punti uniti della trasformazione.
Pertanto: σr (r) = r , cioè r è una retta unita, luogo dei punti uniti.

Per determinare la figura F', simmetrica di una generica figura F


rispetto ad un asse r, si deve determinare il simmetrico,
rispetto ad r, di ogni suo punto.
L’operazione risulta facilitata nel caso che F sia una figura
particolare (punto, segmento, retta, poligono, …),
come si osserva negli esempi seguenti.
[Procediamo nella costruzione di figure simmetriche, L’asse di simmetria è retta
rispetto ad un asse r, di date figure, prima ancora di unita, luogo di punti uniti.
dimostrare teoremi che, spesso, sono alla base del modo
stesso di operare].

117
Geometria - primo anno

a) Costruzione del simmetrico di un punto P rispetto ad una data retta r (asse di simmetria).

Segui il seguente procedimento:


1) conduci per il punto P la retta perpendicolare all’asse 2) prendi su tale perpendicolare, sulla semiretta
di simmetria ed indica con O il loro punto d’incontro. opposta a OP, il punto P' tale che P'O PO:

P' = σr (P)

Il punto P' è il simmetrico del punto


P rispetto all’asse di simmetria.

Quindi possiamo dire che:


Il punto P', simmetrico di P rispetto all’asse di simmetria r, si trova sulla perpendicolare ad r condotta da P, ad uguale
distanza da r, nel semipiano individuato da r non contenente P.

b) Costruzione del simmetrico di un segmento AB rispetto ad una data retta r (asse di simmetria).

Segui il seguente procedimento:


1) conduci dai punti A e B le rette perpendicolari all’asse 2) prendi su tali perpendicolari, sulle semirette
di simmetria ed indica con H e K, rispettivamente, opposte ad HA e a KB, rispettivamente, i punti
i punti di incontro di tali perpendicolari con r : A' e B' tali che A'H AH e B'K BK.

A'B' = σr (AB)

Il segmento A'B' è il simmetrico del


segmento AB rispetto all’asse di simmetria r.

(Si comprende facilmente che abbiamo applicato, agli estremi del segmento dato, il procedimento di cui al punto a).

118
Book in
progress
4. Le trasformazioni geometriche nel piano

c) Costruzione della simmetrica di una retta t rispetto d) Costruzione del simmetrico di un poligono ABCD
ad una data retta r (asse di simmetria). rispetto ad una data retta r (asse di simmetria).

(PROVA TU) PROVA TU, procedendo come ai punti a) e b) e


[Basta prendere due punti sulla retta t, trovare i suoi COMPLETA ….....…= σr (ABCD)
simmetrici e disegnare la retta u che passa per tali punti].

COMPLETA ….....…= σr (t)


La retta …........... è …………….......................…...... Il …………….............................................…...... è
della ……...…….. rispetto …............................…….. il simmetrico del ……...……..…........................…

Casi particolari:
e) Costruzione del simmetrico di un punto P appartenente all’asse di simmetria.

P' P
quindi σr (P) = ….....…

f) Costruzione del simmetrico di un segmento AB che “attraversa” l’asse di simmetria.

Conduci dai punti A e B le rette perpendicolari


all’asse di simmetria ……….. CONTINUA.
Cosa osservi al termine della costruzione?

g) Costruzione del simmetrico di un poligono con qualche lato che “attraversa” l’asse di simmetria (in figura il poligono è
il triangolo ABC).

PROVA TU, procedendo ……….. come al solito.


Cosa osservi al termine della costruzione?

119
Geometria - primo anno

TEOREMA
La simmetria assiale è un’isometria.
Hp.: σr simmetria assiale
Th.: σr isometria
Dobbiamo dimostrare che σr ha come invariante la lunghezza dei segmenti.

AA' r
A tale scopo, fig. 16, siano: AH A'H
- A e B due punti qualsiasi del piano; BB' r
- r una retta; BK B'K
- A' = σr (A) il simmetrico di A rispetto ad r;
- B' = σr (B) il simmetrico di B rispetto ad r.

(fig. 16)
Dobbiamo, quindi, dimostrare che:
AB A'B' (per evitare “confusione” non
uniamo, per ora, A con B, né A' con B').
Consideriamo i triangoli AHK e A'HK (fig. 17):

Essi hanno: (fig. 17)

AH A'H perché A' simmetrico di A rispetto ad r ;


HK (o HK HK per la proprietà riflessiva della congruenza).
AHK A'HK perché entrambi retti;

I due triangoli, avendo due lati e l’angolo fra essi compreso ordinatamente congruenti, sono congruenti per il 1° criterio di
congruenza dei triangoli (o per il criterio di congruenza dei triangoli rettangoli). Avranno, pertanto, tutti gli altri elementi
corrispondenti congruenti, in particolare:
AK A'K (“segnare AK e A'K con il simbolo o ”);
AKH A'KH (segnare AKH e A'KH con il simbolo . ).

La fig. 18 illustra la situazione “attuale”: (fig. 18)

Uniamo, ora, A con B e A' con B' e consideriamo


i triangoli ABK e A'B'K' (fig. 19):

Essi hanno:
AK A'K' per precedente dimostrazione;
BK B'K perché B' simmetrico di B rispetto ad r;
AKB A'KB' perché complementari di angoli congruenti
A
( BKH B'KH entrambi retti e AKH A'KH per
precedente dimostrazione).
(fig. 19)
I due triangoli, avendo due lati e l’angolo fra essi compreso
ordinatamente congruenti, sono congruenti per il 1° criterio
di congruenza dei triangoli. Avranno, pertanto, tutti gli altri
elementi corrispondenti congruenti, in particolare: AB A'B' .
C.V.D.

120
Book in
progress
4. Le trasformazioni geometriche nel piano

Questo teorema permette di concludere che due figure che si corrispondono in una simmetria assiale sono congruenti.

PROVA TU a dimostrare la congruenza dei triangoli ABC e ABD


(fig. 20), che si corrispondono nella simmetria di asse la retta AB,
senza utilizzare i criteri di congruenza dei triangoli. (fig. 20)

Riferendoti anche al teorema precedente e alla relativa figura,


PROVA TU che la simmetria assiale, in quanto isometria,
gode di tutte le proprietà delle isometrie; precisamente ha come invarianti:
- la lunghezza dei segmenti; - il parallelismo;
- l’allineamento dei punti; - l’ampiezza degli angoli.
- l’incidenza tra rette;

P
Inoltre, la simmetria assiale gode delle seguenti proprietà:
una retta a, incidente l’asse di simmetria in un punto P e che forma un angolo a con tale asse (fig. 21), ha per
trasformata una retta a', che interseca l’asse sempre a in P e forma con esso un angolo congruente ad a.
Dimostrazione σr simmetria assiale di asse r
Si ha che:
Hp.: a r = P}
σr : a a' per ipotesi;
σr : a a'
σr : r r poiché l’asse è una retta unita;
a r = P per ipotesi; (fig. 21)
a' r = P}
Th.:
σr : P P poiché i punti dell’asse sono punti uniti,
P a'r ar
e quindi: P
a' r = P poichè in una isometria a rette
a incidenti corrispondono rette incidenti;
a'r ar poichè in una isometria ad ogni angolo
corrisponde un angolo ad esso congruente.
Pertanto si ha (fig. 22): (fig. 22)
C.V.D. P
P
una retta a, perpendicolare all’asse
di simmetria r, ha per trasformata se stessa (fig.
a 23):
a
Dimostrazione
Ogni punto P di a, per definizione (fig. 23)
di simmetria assiale, è trasformato in un punto P',
appartenente alla retta passante per P e
perpendicolare all’asse r, con P'H PH (fig. 24): σr simmetriaassiale di asse r
Hp.:
a r

Vista l’unicità della retta passante per un punto Th.: σr : a a


e perpendicolare ad una retta data, il punto P' deve
appartenere necessariamente ad a. (fig. 24)
Pertanto la retta a contiene il trasformato
di ogni suo punto e, dunque, è una retta unita.

ATTENZIONE
Osserviamo che la retta unita a non è una retta luogo di punti uniti perché ciascun punto della retta non ha per
trasformato se stesso (l’unico punto unito è il punto d’intersezione della retta a con l’asse di simmetria r).
E' evidente che in una simmetria assiale tutte le rette perpendicolari all’asse di simmetria sono rette unite (e, quindi,
esistono infinite rette unite).

121
Geometria - primo anno

σr simmetriaassiale di asse r
una retta a, parallela all’asse
Hp.: σr : a a'
di simmetria r, ha per trasformata PH QK
una retta a', anch’essa parallela a // r .
alla retta r (e, quindi, a' // a) [fig. 25].
Th.: a' //r
(fig. 25)
PH QK
Dimostrazione
Poiché:
a // r per ipotesi,
si ha che i punti di a sono equidistanti
da r e quindi, presi due generici punti P e Q su a, (fig. 26)
PH QK
si ha che: PH QK (fig. 26):
σ
PH QK
Inoltre:
σr : a a per ipotesi, PH P'H e QK Q'K

per cui: PH P'H e P'H (fig.


QK Q'K Q'K27):
e QK Q'K σ

Pertanto, per la proprietà transitiva della congruenza, PH P'H e QK Q'K (fig. 27)
si ha che: P'H Q'K
e quindi: a' // r
C.V.D. σ

σ
PH P'H ese laQK
Le proprietà esaminate, risultano di più facile comprensione Q'K assiale viene interpretata come “un ribaltamento”
simmetria
e QK Q'K
del nostro foglio di lavoro, dove l’assePH di simmetria
P'H eè la QKretta che
Q'K contiene la piegatura del foglio.
In tale ottica sono “visti”, nella figura che segue, i corrispondenti del punto P e del quadrilatero ABCD nella simmetria di
asse r (ripiegando il foglio su se stesso, il punto P e il quadrilatero ABCD si sovrapporranno rispettivamente al punto P'
e al quadrilatero A'B'C'D').

OSSERVAZIONE:
L’esame della figura precedente ci permette di concludere che la simmetria assiale non conserva l’orientamento dei punti:
per sovrapporre il quadrilatero ABCD al quadrilatero A'B'C'D', si deve operare un ribaltamento attorno alla retta r (non si
può “rimanere” nel piano del foglio ma bisogna “uscire” da esso).

122
Book in
progress
4. Le trasformazioni geometriche nel piano

Osserviamo, ora, la fig. 28:

Se consideriamo la simmetria di asse r, ogni punto


della nostra figura ha come corrispondente un punto
che appartiene sempre alla figura, cioè la simmetrica
della figura F è F stessa: F è una figura unita nella
simmetria di asse r.

Diciamo allora che:


una figura F possiede un asse di simmetria r,
o che F è simmetrica rispetto ad r, se essa è unita
rispetto alla simmetria di asse r.
In simboli: P F σr (P) F . (fig. 28)

Esempi di figure che possiedono assi di simmetria:


- Il segmento ha come asse di simmetria il suo asse.
Infatti:
σr (AB) = BA ed M è il punto unito della trasformazione.

- Un angolo ha come asse di simmetria la sua bisettrice.


Infatti:
σr (a) = b perché ar br ed O
è il punto unito della trasformazione.
Inoltre il trasformato di un qualsiasi punto P interno
all’angolo è ancora un punto interno in quanto
deve essere: POH P'OH.
Dal momento che ogni punto dell’angolo ha per simmetrico un punto che appartiene ancora all’angolo, la bisettrice è asse
di simmetria.

- Un triangolo ha asse di simmetria solo se è isoscele.

In questo caso l’asse è la retta della bisettrice dell’angolo


al vertice del triangolo (che è anche altezza e mediana
relativa alla base).

Infatti, nel triangolo ABC, isoscele sulla base BC,


indicata con r la retta della bisettrice dell’angolo
al vertice A, si ha:
σr (A) = A e σr (B) = C
per cui il simmetrico di ciascuno dei tre vertici è ancora un vertice del triangolo.

[Un triangolo equilatero ha, quindi, tre assi di simmetria perché è isoscele rispetto a ciascuno dei suoi lati, assunti come
base: le rette delle tre bisettrici (o, è lo stesso dire, delle tre altezze o delle tre mediane) sono gli assi di simmetria].
σ

123
Geometria - primo anno

- Una striscia, individuata da due rette parallele a e b, ha come asse di simmetria la retta r, parallela ad a e b, tale che la
sua distanza da a sia congruente alla sua distanza da b e, essendo illimitata, anche ciascuna delle rette perpendicolari
alle rette a e b.

Seguono altri esempi di figure, oggetto di studio nelle prossime unità, ……. ma che già conosci, e che possiedono assi di
simmetria.
- Un rombo ha due assi di simmetria: - Un quadrato ha quattro assi di simmetria:
le rette a cui appartengono le diagonali. gli assi dei lati paralleli e le rette cui
appartengono le diagonali.

PROVA TU a fare altri esempi di figure che possiedono un asse di simmetria.

4.5 LA SIMMETRIA CENTRALE


Fissato nel piano un punto O, la simmetria centrale di centro O, indicata
con σo, è la trasformazione geometrica che ad ogni punto P fa corrispondere
il punto P' tale che O sia il punto medio del segmento PP' (fig. 29): (fig. 29)

- Il punto O si dice centro di simmetria.


- I punti P e P' si dicono simmetrici rispetto ad O.

Così come per la simmetria assiale, per determinare la figura F', simmetrica di F rispetto ad un centro O, si deve determinare
il simmetrico, rispetto ad O, di ogni suo punto.
Anche qui, l’operazione risulta facilitata nel caso che F sia una figura particolare (punto, segmento, retta, poligono …), come
risulta dagli esempi seguenti. [Procediamo, come per la simmetria assiale, nella costruzione di figure simmetriche di date
figure, rispetto ad un centro O, prima ancora di dimostrare teoremi che spesso sono alla base del modo stesso di operare].

I. Costruzione del simmetrico di un punto P rispetto al punto fissato O (centro di simmetria).

Segui il seguente procedimento: 2) prendi su tale retta, sulla semiretta opposta


1) conduci da P la retta passante per O: a OP, il punto P' tale che P'O PO:

Il punto P' è il simmetrico del punto


P rispetto al centro di simmetria.

124
Book in
progress
4. Le trasformazioni geometriche nel piano

II. Costruzione del simmetrico del triangolo ABC rispetto al punto fissato O (centro di simmetria).

Segui il seguente procedimento:


1) conduci per A, B e C le rette passanti per O: 2) sulla retta condotta da A prendi il punto A' tale che A'O AO
(cioè O è punto medio di AA') e così sulle altre rette: B'O BO
e C'O CO:

Il triangolo A'B'C' è il simmetrico


del triangolo ABC rispetto al centro
di simmetria (simmetria centrale).

Basta ripetere il procedimento di cui al punto I. per i vertici del


triangolo (e, in generale, di qualsiasi altra figura).

La simmetria centrale conserva l’orientamento dei punti: per portare il triangolo ABC a coincidere col trasformato A'B'C'
non si esce dal piano del foglio [PROVA TU con un foglio di carta lucida].

TEOREMA
La simmetria centrale è un’isometria.
Hp.: σo simmetria centrale
Th.: σo isometria
Dimostrazione
Dobbiamo dimostrare che σo ha come invariante
la lunghezza dei segmenti.
A tale scopo, fig. 30, siano:
- A, B e O tre punti; (fig. 30)
- A' = σo (A) il simmetrico di A rispetto ad O;
- B' = σo (B) il simmetrico di B rispetto ad O.
Dobbiamo, quindi, dimostrare che: AB A'B'.

Consideriamo, a tale scopo, i triangoli ABO e A'B'O (fig. 31):


Essi hanno:
AO A'O perché A e A' simmetrici rispetto ad O;
BO B'O perché B e B' simmetrici rispetto ad O; (fig. 31)

AOB A'OB perché angoli opposti al vertice.

I due triangoli, avendo due lati e l’angolo fra essi compreso ordinatamente congruenti, sono congruenti per il 1° criterio di
congruenza dei triangoli. Avranno, pertanto, tutti gli altri elementi corrispondenti congruenti, in particolare: AB A'B'.
C.V.D.
A
Questo teorema permette di concludere che due figure simmetriche rispetto ad un punto sono congruenti.

125
Geometria - primo anno

Inoltre, riferendoti anche al teorema precedente e alla relativa figura, PROVA TU che:
- due segmenti [rette] che si corrispondono in una simmetria centrale sono paralleli [parallele];
- il centro di simmetria è l’unico punto unito;
- esistono infinite rette unite (sono le rette che passano per il centro) che non sono, però, luogo di punti uniti;
- la simmetria centrale è involutoria;
- a rette parallele corrispondono rette parallele;
- a due rette incidenti, che formano un angolo a, corrispondono due rette incidenti che formano un angolo congruente
ad a;
- l’ordinamento dei punti è invariante.

Anche per le simmetrie assiali, possiamo chiederci se esistono delle figure che restano unite in una simmetria centrale.
In fig. 32, il poligono ABCDEF è unito rispetto alla simmetria che ha centro nel punto O.

[Quindi:
Una figura F ha un centro di simmetria se è unita Nella σo si ha:
nella simmetria che ha centro in quel punto, cioè σo (A) = D ;
se il simmetrico di ogni vertice del poligono è ancora σo (B) = E ;
un vertice del poligono]. (fig. 32)
σo (C) = F .

Esempi di figure che possiedono un centro di simmetria:


- Il segmento ha un centro di simmetria: il suo punto medio.
Infatti, dato un segmento AB ed indicato con O il suo punto medio,
si ha: σo (A) = B perché OA OB.

- La striscia definita da due rette parallele a e b


ha come centro di simmetria un qualunque punto
che appartiene al suo asse di simmetria.
O1 centro di simmetria della striscia;
O2 centro di simmetria della striscia;
O3 centro di simmetria della striscia;
“ “ “ “ “ “ .

Seguono altri esempi di figure che saranno oggetto di studio nelle prossime unità, ……. ma che già conosci, e che
possiedono un centro di simmetria.

- Il parallelogramma ha come centro di simmetria - La circonferenza ha come centro di


il punto d’intersezione delle due diagonali. simmetria il suo centro.

PROVA TU a fare altri esempi di figure che possiedono un centro di simmetria.

126
Book in
progress
4. Le trasformazioni geometriche nel piano

4.6 LA TRASLAZIONE
Dato un segmento AB, è possibile fissare su di esso un verso di percorrenza, da A verso B o da B verso A (segmento
orientato). Indichiamo con:

- AB il segmento orientato da A verso B (figura a lato):

- BA il segmento orientato da B verso A (figura a lato):

Diamo la seguente definizione:


Due segmenti orientati si dicono equipollenti se hanno:
- la stessa lunghezza;
- la stessa direzione (appartengono a rette parallele);
- lo stesso verso.

Nell’insieme dei segmenti orientati di un piano, la relazione “essere equipollenti” è una relazione di equivalenza, perché gode
della proprietà riflessiva, simmetrica e transitiva (PROVA TU).
La relazione di equipollenza suddivide, quindi, i segmenti orientati del piano in classi di equivalenza. Ogni classe è chiamata
vettore e contiene tutti e soli i segmenti fra loro equipollenti.
Ogni vettore viene indicato con una lettera sormontata da una freccia, v , oppure con il segmento orientato AB che lo
rappresenta.
Un vettore AB è caratterizzato da:
- il modulo o l’intensità, che si indica con AB o semplicemente AB, cioè la misura della lunghezza del segmento AB;
- la direzione, cioè la direzione della retta a cui appartiene il segmento;
- il verso.
Inoltre:
- Si chiama vettore nullo, e viene indicato 0, il vettore che ha modulo nullo,
direzione e verso indeterminati.
- Si chiama vettore opposto di un vettore AB, e si indica BA, il vettore che ha
lo stesso modulo, stessa direzione ma verso opposto a quello di AB (fig. 33): (fig. 33)

BA opposto ad AB
Diamo ora la seguente definizione:
Fissato un vettore v, si definisce traslazione
τ di vettore v, e si indica ττv ,
una trasformazione geometrica che ad ogni punto P fa corrispondere il punto P'
tale che PP' sia equipollente a v (fig.34): (fig. 34)
o P'=
(si conduce da P la semiretta di origine P parallela a v , nel verso di v ,
e si considera su di essa il punto P' tale che il segmento PP' abbia o P'=
la stessa lunghezza di v ). P'=
- Il vettore v è detto vettore traslazione.
- Una traslazione è determinata quando è assegnato il vettore traslazione.
- Se il vettore v è il vettore nullo, la traslazione è la traslazione identica (o nulla) e viene indicata con I.
- Il punto P' si dice traslato del punto P nella traslazione di vettore v e si scrive: τ v : P P' o P'= τv (P)

Data una figura F, determiniamo la figura F' traslata di F in una traslazione di vettore assegnato:
- Costruzione del traslato di un segmento rispetto ad una traslazione
di dato vettore v non nullo.

Basta costruire i traslati A' e B' degli estremi A e B


del segmento AB. Il segmento A'B' è il corrispondente di AB
nella traslazione di vettore v. In simboli: τ v : AB A'B'
o P'
A'B'
A'B'
127
Geometria - primo anno

- Costruzione della traslata di una retta rispetto ad una traslazione di dato vettore v non nullo.

Si fissano due punti A e B su r e si determinano


i punti A' e B' corrispondenti, rispettivamente,
di A e di B nella traslazione di vettore v .
La retta r passante per A' e B' è la retta cercata.

- Costruzione del traslato di un triangolo rispetto ad una traslazione di dato vettore v non nullo.

Basta determinare i punti A', B', C' corrispondenti,


rispettivamente, dei vertici A, B, C nella traslazione
di vettore v . Il triangolo A'B'C' è il triangolo cercato.

OSSERVAZIONE:
Relativamente all’ultima costruzione, osserviamo che, nel triangolo ABC, i vertici A, B, C si susseguono in senso antiorario,
così come avviene per i vertici A', B', C' , del triangolo A'B'C', traslato del triangolo ABC.
Si conclude che la traslazione conserva l’orientamento dei punti; cioè: τv è una trasformazione diretta.

TEOREMA
La traslazione è un’isometria.
Hp.: τv traslazione
Th.: τv isometria

Dimostrazione
Dobbiamo dimostrare che τv ha come invariante la lunghezza
dei segmenti. A tale scopo, (fig. 35), siano: (fig. 35)
- A e B due punti;
- A' = τv (A) il trasformato di A nella τv ;
- B' = τv (B) il trasformato di B nella τv .

Dobbiamo, quindi, dimostrare che: AB A'B'.


Consideriamo, a tale scopo, i triangoli AA'B e BB'A' (fig. 36):

Essi hanno:
AA' BB' perché moduli di vettori equipollenti
(“segnare AA' e BB' con il simbolo * ”);
A'B in comune (o A'B A'B A A'B per la proprietà riflessiva
della congruenza); (fig. 36)
AA'B A'BB' perché angoli interni rispetto alle parallele AA' e BB'
tagliate dalla trasversale A'B
(“segnare AA'B e A'BB' con il simbolo .” ).

Si ha, quindi, la seguente figura (fig. 37):

I due triangoli, avendo due lati e l’angolo


A fra essi compreso
ordinatamente congruenti, sono congruenti per il 1° criterio di congruenza A'B A
dei triangoli. Avranno, pertanto, tutti gli altri elementi corrispondenti (fig. 37)
congruenti, in particolare: AB A'B'. A'B A
C.V.D.

128
Book in
progress
4. Le trasformazioni geometriche nel piano

v
TEOREMA
P' v
In una traslazione, le rette che hanno la stessa direzione del vettore traslazione sono rette unite (fig. 38).

τ v traslazione
Hp.:
r // v (fig. 38)

v
PP' v Th.: τv : r r
PP' v
P
Dimostrazione
v
Consideriamo un generico punto P r (fig. 39): (fig. 39)

P
Per la definizione data di traslazione P
PP' di vettore v , si ha che: (fig. 40)
P
τv : P P' t.c.PP'
PP' equipollente av vv (fig. 40):

e quindi P' r .
Pertanto, data la generalità di P, si ha che, nella τ v , ogni punto di r ha il traslato che appartiene ancora ad r e quindi r è
retta unita. P

C.V.D.

TEOREMA
In una traslazione, ad una retta r, che non ha la stessa direzione del vettore traslazione, corrisponde una retta r',
distinta da r, parallela ad r (fig. 41).
PPP
τ v traslazione
Hp.:
τ v : r // r' (fig. 41)

Th.: r' //r , r' r


Dimostrazione
Prendiamo due punti P e Q su r e diciamo,
rispettivamente, P' e Q' i loro traslati nella
traslazione di vettore v , cioè: (fig. 42)
PP' e QQ'
P' =τ v (P)
P
Q' = τ v (Q) (fig. 42):

Congiungiamo il punto P' con Q e Q' (fig. 43):


e consideriamo i triangoli PQP' e P' Q' Q; essi hanno:
PP' QQ' perché i segmenti orientati PP'PP' e QQ'
e QQ' (fig. 43)
sono equipollenti; PP'ePP'
PP' eQQ'
PP' e
e QQ'
QQ' QQ'
P
P'Q in comune (oPP P
P'Q P P'Q per la proprietà riflessiva della congruenza); P
P PQ P'Q' perché segmenti che si corrispondono in una traslazione.

I due triangoli, avendo i tre lati ordinatamente congruenti,


sono congruenti per il terzo criterio di congruenza PP' e QQ'
dei triangoli. Avranno, pertanto, tutti gli altri elementi (fig. 44)
P
corrispondenti congruenti, in particolare:
Pe QP'Q' con il simbolo . ”) [fig. 44]:
P
P
PQP' QP'Q' (“segnare PQP'P P

129
Geometria - primo anno

Di conseguenza, le rette PQ e P'Q' sono parallele perché, r // r'


tagliate dalla trasversale P'Q, formano angoli alterni interni
congruenti (fig. 45):
(fig. 45)
C.V.D.

4.7 LA ROTAZIONE
Fissati nel piano un punto O e un angolo a, su cui è fissato un verso di percorrenza (angolo orientato), la rotazione di centro
O e angolo a, indicata con ρO,a , è quella trasformazione geometrica che ad ogni punto P fa corrispondere il punto P' tale che:
- OP' OP;
- l’angolo POP' è congruente ad a ed ugualmente orientato ad esso (fig. 46):
P

Si ha che:
- il punto O si dice centro di rotazione; (fig. 46)
- l’angolo a si dice angolo di rotazione
(o ampiezza della rotazione);
- con il simbolo + a, o semplicemente a, indichiamo l’angolo orientato in senso, o verso, antiorario; con il simbolo - a
quello orientato in senso, o verso, orario.
- una rotazione è determinata quando sono assegnati sia il centro O di rotazione sia l’angolo orientato a ;
- il punto P' (fig. 46) si dice ruotato del punto P nella rotazione di centro O ed angolo orientato a .
In simboli: P' =ρO,α (P) o anche: ρO,α : P P'.

In generale,
ρ data una figura F, per indicare che la figura F' è corrispondente di F, nella rotazione di centro O e angolo a, si
scrive: F' = ρO,α (F) o anche: ρO,α : F F' .

Osserviamo che: F
ρ
- per determinare l’immagine P' di un punto P, in una rotazione di centro O ed angolo orientato a, si costruisce l’angolo
POQ , ,congruente ed ugualmente orientato ad a , e si prende il punto P' OQ , tale che OP' OP ;
P - per determinare l’immagine di una retta, in una fissata rotazione, così come fatto per le altre trasformazioni
geometriche, basta trovare le immagini di due suoi punti (PROVA TU);
- per determinare l’immagine di un poligono ABC… , in una fissata rotazione, basta trovare le immagini A' , B' , C' , …
.. dei suoi vertici e, poi, congiungerle in tale ordine (PROVA TU).

Esercizio svolto
Dati il triangolo ABC, un punto O ed un angolo a, sottoponiamo
il triangolo ad una rotazione di angolo + a (“verso antiorario”)
e ad una di angolo – a (“verso orario”)

- Il triangolo A'B'C' è il trasformato del triangolo ABC


nella rotazione di angolo + a.
- Il triangolo A''B''C'' è il trasformato del triangolo ABC
nella rotazione di angolo – a.

130
Book in
progress
4. Le trasformazioni geometriche nel piano

TEOREMA
La rotazione, ρO,a , di centro O e angolo orientato a, è un’isometria.
Hp.: ρO,a rotazione
Th.: ρO,a isometria

Dimostrazione
Siano:
O il centro della rotazione;
a l’ampiezza della rotazione;
A e B due punti generici del piano;
A' = ρO,a (A) il corrispondente di A nella ρO,a ;
B' = ρO,a (B) il corrispondente di B nella ρO,a .

Dobbiamo, quindi, dimostrare che: AB A'B' .

- Esaminiamo prima il caso in cui O, A e B siano allineati (fig. 47): OA' OA


OB' OB
In tal caso si ha:
A'B' OB' – OA' OB – OA AB. (fig. 47)

- Esaminiamo il caso in cui O, A e B non siano allineati (fig. 48):

A
(fig. 48)

- Consideriamo i triangoli OAB e OA'B' (fig. 49):

ρ
Essi hanno:
perché A' è il corrispondente di A nella ρO,a ;ρ ρ
OA OA'
OB OB' ρ
perché B' è il corrispondente di B nella ρO,a ρ;
ρ
AOB ρ
A'OB' perché differenze di angoli congruenti (fig. 49)
ρ
(AOA' BOB' α ; A'OB A'OB).

I due triangoli, avendo due lati e l’angolo fra essi compreso ordinatamente congruenti, sono congruenti per il 1° criterio di
congruenza dei triangoli. Avranno, pertanto, tutti gli elementi corrispondenti congruenti, in particolare: AB A'B'
ρ
C.V.D. A'B' ρ
A'B'
In definitiva, la rotazione ρO,a associa, a due punti A e B, due punti A' e B' tali che AB A'B' e dunque la rotazione risulta
un’isometria (diretta).
La rotazione gode, quindi, di tutte le proprietà delle isometrie ed in particolare trasforma una figura in un’altra ad essa
congruente.

131
Geometria - primo anno

Valgono inoltre le seguenti proprietà:


- il solo punto unito della trasformazione è il centro di rotazione;
- non esistono rette unite se non quelle che si corrispondono
in una rotazione di ampiezza pari ad un angolo piatto o (fig. 50)
ad un suo multiplo e che passano per il centro di rotazione
(in tal caso si ottiene la simmetria di centro O) [fig. 50]:

- la rotazione di angolo nullo, ρO,o , coincide con la trasformazione


identica (fig. 51): (fig. 51)

- la rotazione di ampiezza pari ad un angolo giro coincide con la


trasformazione identica (fig. 52): (fig. 52)

- la rotazione conserva l’orientamento dei punti (vedi fig. 41).

4.8 COMPOSIZIONE DI TRASFORMAZIONI


Possiamo pensare di applicare successivamente più trasformazioni
f geometriche, di eseguire, cioè, quello che viene chiamato
un prodotto di trasformazioni.
Dimostriamo innanzitutto il seguente:

f
TEOREMA
Il prodotto di due (o più) isometrie è una isometria.
f
f A'
f1 isometria f
Hp.:
f2 isometria A' f B' f
A'
f
Th.: f2 f1 A' isometriaf B'
f B' A'
f B' f
Dimostrazione
A' f B'
Dobbiamo far vedere che f2 f1 conserva la lunghezzaA'' dei segmenti. Siano dati, quindi, due punti A e B del piano ed
applichiamo ad essi l’isometria f1; cioè: f1: A A' f1: B B' con AB A'B' f per definizione di isometria.
A'' f B''
ApplichiamoA'' oraA'ai due punti A' e B' l’isometria f2;B'
cioè: f2 : A' A'' f2 : B' B'' con A'B' A''B'' per definizione diA'isometria.
f B'' f
f si ha: B'
Pertanto fA''
B'' A f B'
A'B' A''B'' per la proprietà transitiva della congruenza e quindi f2A'' f1 è un’isometria. f B''
A
C.V.D. A' A
A'' f B''
A'
PROVA TU, ora,A'' ad eseguire i seguenti “prodotti”:
f B'' A f B'

1. il prodotto di due simmetrie assiali con assi f r B' 2. il prodotto di due


A'' simmetrie assiali con assi r ed
f B'' A
ed s coincidenti: s incidenti (applica prima la simmetria di
f B''
A asse r e, successivamente, quella di asse s):
A
A''
A''
f B''
f B''
A
A

Cosa deduci?

132
Book in
progress
4. Le trasformazioni geometriche nel piano

COMPLETA:
Il prodotto di due simmetrie assiali con assi incidenti è una rotazione che ha centro nel ......................………………
.................................................... , angolo a orientato dal …………. asse al secondo asse ed ampiezza ………….. dell’angolo
formato dai due assi.

3. il prodotto di due simmetrie assiali con assi r ed s tra loro perpendicolari (applica prima la simmetria di asse r e,
successivamente, quella di asse s):

Cosa succede se applichi prima la simmetria di asse s e,


successivamente, quella di asse r ?

VERIFICA, quanto da te dedotto, considerando, al posto


del segmento PQ, un triangolo ABC.
Sottoponi, poi, le “tue” figure, il segmento PQ e il triangolo ABC,
alla simmetria con centro nel punto O d’intersezione dei due assi.
Cosa deduci?

4. il prodotto di due simmetrie assiali con assi r ed s tra loro parallele (applica prima la simmetria di asse r e, successivamente,
quella di asse s):

Pensi che tale prodotto “sia legato” alla traslazione?


In caso di risposta affermativa, cosa puoi concludere?

Come esercizio, rappresenta i seguenti casi di prodotti di trasformazioni, cui sottoponi una figura F a tua scelta:
- il prodotto di due simmetrie centrali con centri distinti O e O1, eseguite nell’ordine [è una traslazione secondo un vettore
che ha come modulo il doppio della distanza fra i due centri, come direzione quella di OO1 e come verso quello da O
ad O1]. VERIFICA, che tale prodotto non è commutativo.

- il prodotto di due traslazioni [è una traslazione che ha come vettore il vettore somma dei vettori delle due traslazioni
date]. VERIFICA, che tale prodotto è commutativo.

- il prodotto di due rotazioni con lo stesso centro [è una rotazione che ha centro nello stesso punto ed ampiezza uguale
alla somma delle ampiezze delle due rotazioni date].

- il prodotto di due rotazioni con centri diversi:


[- è una traslazione, se gli angoli delle due rotazioni sono opposti;
- è una rotazione, avente per centro un punto, in genere distinto dai due centri, e ampiezza uguale alla somma
algebrica delle ampiezze delle due rotazioni, se gli angoli delle due rotazioni non sono opposti].

- il prodotto di una rotazione con una traslazione (rototraslazione). VERIFICA, con un esempio, che, se ρO,a è la rotazione
e tv la traslazione, si ha: ρO,α τv τv ρO,α , cioè le due isometrie non sono permutabili.

- il prodotto di una simmetria assiale con una traslazione parallela all’asse di simmetria (antitraslazione). VERIFICA, con
un esempio, che, se σr è la simmetria assiale e τv la traslazione, con v // r, si ha: τv σr = τv σr ,
cioè le due isometrie sono permutabili.

ττ

133
Geometria - primo anno

4.9 GRUPPI DI TRASFORMAZIONI


B

Se consideriamo l’insieme delle traslazioni T del piano e “componiamo” due traslazioni (prodotto di traslazioni), AB e B

B BC
, otteniamo la traslazione AC
che ha come vettore il vettore somma dei vettori delle due traslazioni date;
cioè: BC AB =
B
AC (simbolismo analogo a quello utilizzato per le funzioni).

Questo significa che:


L’insieme T delle traslazioni è chiuso rispetto all’operazione di composizione, cioè la composizione di traslazioni è
un’operazione interna a T .
Inoltre l’operazione di composizione gode in T delle seguenti proprietà (PROVA TU):
B
B
- è associativa. In simboli: AB ( BC CD ) = ( AB BC ) CD
B
- ammette elemento neutro. In simboli: PQ I = PQ = I PQ

- ogni elemento di T ammette l’inverso, cioè per ogni traslazione esiste la traslazione inversa.
In simboli: PQ QP = I = QP PQ
B

Pertanto l’insieme delle traslazioni, rispetto all’operazione di composizione, ha la struttura di gruppo; cioè:
(T , ) è un gruppo.
Inoltre:
- l’operazione di composizione è commutativa. In simboli: BC AB = AB BC
per cui: (T , ) è un gruppo commutativo.

PROVA TU che l’insieme delle rotazioni rispetto ad uno stesso centro è un gruppo commutativo.
Cosa puoi dire per l’operazione di composizione di rotazioni con centri diversi?
E per quella di composizione di simmetrie assiali?

COMPLETA:
L’insieme delle isometrie ……….……. , rispetto all’operazione di composizione, ha una struttura di …….........…………….. .
Ciò non accade per l’insieme delle isometrie ………………. che non è chiuso rispetto all’operazione di ….………………… .

4.10 CONCLUSIONI
L’esame dei vari casi affrontati permette di concludere che ogni isometria può essere pensata come composizione di simmetrie
assiali. Precisamente:
- una simmetria centrale può essere pensata come composizione di due simmetrie assiali con gli assi perpendicolari;
- una traslazione può essere pensata come composizione di due simmetrie assiali con gli assi paralleli;
- una rotazione può essere pensata come composizione di due simmetrie assiali con gli assi incidenti.
Inoltre:
- la composizione di due isometrie dirette è una isometria diretta;
- la composizione di due isometrie inverse è una isometria diretta;
- la composizione di due isometrie, una diretta e una inversa, è un’isometria inversa.

Pensando alla seguente corrispondenza: simmetria diretta +


simmetria inversa -

ritroviamo le “nostre” composizioni


· + -
+ + -
nella tabella moltiplicativa tra numeri relativi:
- - +

Si può dimostrare che le isometrie si ottengono solo mediante la composizione di simmetrie assiali per cui non esistono
isometrie diverse da quelle studiate nella presente unità.

134
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4. Le trasformazioni geometriche nel piano

ESERCIZI UNITÀ 4 - TRASFORMAZIONI GEOMETRICHE


Conoscenza e comprensione

1) Definisci una trasformazione geometrica.


2) Se g indica una trasformazione geometrica, qual è il significato della scrittura g(P) = P' ?
3) Cosa vuol dire che una proprietà è invariante per una trasformazione geometrica?
4) Che cosa sono gli “elementi uniti” di una trasformazione geometrica?
5) Quando una trasformazione geometrica si dice involutoria?
6) Quando una trasformazione geometrica è detta diretta? E quando inversa?
7) Come procedi per stabilire se una trasformazione geometrica è diretta o inversa?
8) Per quale trasformazione geometrica, ogni punto del piano è un punto unito?
9) Spiega perché l’inversa di una trasformazione geometrica è ancora una trasformazione geometrica.
10) Sia f una trasformazione geometrica e f -1 la sua inversa; a quale trasformazione geometrica è uguale f 1
f ?
11) Definisci un’isometria.
12) Sia g un’isometria; le seguenti affermazioni sono vere o false?
a) Sia AB un segmento; g(AB) AB. q V q F
b) Siano A, B, C tre punti del piano non allineati; g(A), g(B) e g(C) sono allineati. q V q F
c) Sia a è un angolo; g(a) < a. q V q F
d) Siano r e s due rette gincidenti; g(r) g(s) = q V q F
e) Siano a e b due rette parallele; g(a) è parallela a g(b). q V q F
f) Siano AB e CD due segmenti tali che AB = 2CD; g(AB) = 2 g(CD). q V q F
g) Sia ABC un triangolo rettangolo; g(ABC) è un triangolo rettangolo q V q F
h) Siano F1 e F2 figure isoperimetriche; g(F1) e g(F2) sono isoperimetriche. q V q F

13) Classifica le isometrie del piano.


14) Definisci la simmetria assiale.
15) Spiega perché la simmetria assiale è un’isometria.
16) Quali sono le proprietà invarianti in una simmetria assiale?
17) Sia P' l’immagine del punto P nella simmetria assiale di asse la retta r.
Qual è l’immagine di P' nella stessa simmetria assiale?
18) Una sola delle seguenti affermazioni è falsa; quale?
a) Se una retta è parallela all’asse di simmetria, anche la sua immagine è parallela all’asse di simmetria.
b) In una simmetria assiale i punti uniti sono i punti che appartengono all’asse di simmetria.
c) La simmetria assiale è una trasformazione inversa.
d) In una simmetria assiale, l’asse di simmetria è l’unica retta unita.
e) Il punto d’intersezione di una retta (non parallela all’asse di simmetria) e della sua immagine in una simmetria assiale
è un punto dell’asse di simmetria.

19) Cosa vuol dire che l’asse di simmetria è una retta unita luogo di punti uniti?
20) Stabilisci se le seguenti proposizioni sono vere o false:
a) Un angolo non ha assi di simmetria. q V q F
b) Un segmento ha un solo asse di simmetria. q V q F
c) Un triangolo ha sempre almeno un asse di simmetria. q V q F
d) Un quadrilatero può avere un asse di simmetria. q V q F
e) Un rettangolo ha un solo asse di simmetria. q V q F
f) Un triangolo può avere tre assi di simmetria. q V q F
g) Un rombo non ha assi di simmetria. q V q F
h) Un trapezio ha un asse di simmetria solo se è isoscele. q V q F

135
Geometria - primo anno

21) Definisci la simmetria centrale e spiega perché è una isometria.


22) Sia T' l’immagine del punto T nella simmetria centrale di centro O; qual è l’immagine di T' nella stessa simmetria
centrale?
23) Una sola delle seguenti affermazioni è vera; quale?
a) La simmetria centrale ha almeno due punti uniti.
b) In una simmetria centrale esiste una ed una sola retta unita.
c) Se due punti sono equidistanti da un punto O, allora si corrispondono nella simmetria centrale di centro O.
d) Se due punti si corrispondono in una simmetria centrale, allora sono equidistanti dal centro di simmetria.
e) Se σO(P) = P', allora PP' < 2 OP.

24) Quali sono le proprietà invarianti in una simmetria centrale? E quali gli elementi uniti?
25) Dimostra che se due rette si corrispondono in una simmetria centrale, allora sono parallele.
26) La simmetria centrale è una trasformazione diretta o inversa?
27) Quando una figura ha un centro di simmetria?
28) Quali, fra le seguenti figure, ha un centro di simmetria?
a) triangolo isoscele; d) rettangolo;
b) rombo; e) quadrato;
c) triangolo equilatero; f) trapezio isoscele.

29) Che cos’è un vettore?


30) Quando due vettori si dicono equipollenti.
31) Che tipo di relazione è la relazione di equipollenza fra vettori? Giustifica la tua risposta.
32) Definisci la traslazione e dimostra che è un’isometria.
33) In una traslazione di vettore v, al punto P corrisponde il punto P'. Che cosa possiamo dire del vettore PP'?
a) PP' è congruente a v,.
b) PP' ha la stessa direzione di v, ma verso opposto.
c) PP' ha lo stesso modulo di v, ma direzione diversa.
d) v, e PP' hanno stessa direzione, ma moduli diversi.
e) v, e PP' hanno stessa direzione e stesso verso.

34) In quale caso la traslazione coincide con la trasformazione identica?


35) La traslazione è una trasformazione diretta o inversa?
36) L’affermazione: “Due rette che si corrispondono in una traslazione sono parallele” è vera o falsa? Perché?
37) Se, in una traslazione, una retta è unita, che relazione esiste tra la retta ed il vettore della traslazione?
38) Una sola tra le seguenti affermazioni è falsa; quale?
a) La traslazione non è involutoria.
b) La traslazione ha almeno un punto unito.
c) In una traslazione non ci sono rette fisse.
d) Se, in una traslazione, l’immagine del segmento AB è il segmento CD, allora AC BD.
e) Almeno una delle precedenti affermazioni è falsa.

39) Definisci la rotazione.


40) Spiega perché la rotazione è una isometria.
41) Stabilisci se le seguenti affermazioni sono vere o false:
a) La rotazione è una trasformazione involutoria. q V q F
b) L’identità è una particolare rotazione. q V q F
c) La rotazione può essere una simmetria centrale. q V q F
d) La rotazione può coincidere con una simmetria assiale. q V q F
e) La rotazione ha almeno una retta unita. q V q F

136
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4. Le trasformazioni geometriche nel piano

f) Il centro di rotazione è un punto unito. q V q F


g) La rotazione avviene in senso orario se l’angolo di rotazione è positivo. q V q F
h) La rotazione trasforma una retta in una retta ad essa parallela. q V q F
i) Se A'B' è l’immagine del segmento AB in una rotazione di centro O
e angolo orientato a, allora OA' OB'. q V q F

42) Se la rotazione coincide con la trasformazione identica, quali valori assume l’angolo di rotazione?
43) In una rotazione, l’angolo di rotazione è -30°, quanto misura l’angolo di rotazione nella rotazione inversa?
44) Quali, fra le trasformazioni studiate, sono involutorie?
45) Siano f e g due trasformazioni, quali delle seguenti scritture indica che ad un punto P è stata applicata prima la
trasformazione f e, successivamente, la trasformazione g ?
a) f ( P ) g( P ) d) g f P
b) f g P e) f g P
c) g f P

46) Stabilisci se le seguenti affermazioni sono vere o false:


a) Il prodotto di due trasformazioni è commutativo. q V q F
b) Il prodotto di due simmetrie assiali può essere una traslazione. q V q F
c) Il prodotto di una traslazione ed una simmetria assiale non ha rette fisse. q V q F
d) La rotazione si ottiene come prodotto di due simmetrie assiali. q V q F
e) Il prodotto di due simmetrie assiali è una simmetria centrale se gli assi di simmetria
sono fra loro perpendicolari. q V q F
f) Data la rotazione ρ , la trasformazione ρ ρ è una simmetria centrale
0, 0, 0,
di centro O. 2 2 2
q V q F
g) Il prodotto di due traslazioni è commutativo. q V q F
h) Se P il punto di intersezione degli assi di due simmetrie assiali, P è il centro
di una rotazione. q V q F
i) Il prodotto di due simmetrie centrali è commutativo. q V q F
l) Il prodotto di due isometrie dirette è un’isometria diretta. q V q F
m) Il prodotto di due isometrie inverse è un’isometria inversa. q V q F
n) Sia f g una trasformazione geometrica; si ha: ( f g) 1 = f 1 g 1 q V q F

47) Siano σr e σs due simmetrie assiali, quale delle seguenti proposizioni è vera?
a) σr σs = σs σr
b) Se r è parallela ad s, σr σs ha una sola retta unita.
c) Se r non è parallela ad s, σr σs ha almeno due punti uniti.
d) σr σs è la trasformazione inversa di σr σs
e) L’orientamento dei punti non è invariante per σr σs

48) Sia t una traslazione e σo una simmetria centrale; quale delle seguenti proposizioni è falsa?
a) σO è una trasformazione diretta.
b) σO è un’isometria.
c) σO trasforma una retta in una ad essa parallela.
d) σO ha una sola retta unita.
e) σO è involutoria.

137
Geometria - primo anno

49) Stabilisci se le seguenti affermazioni sono vere o false:


a) Se componiamo due simmetrie assiali, si ottiene l’identità. q V q F
b) Se componiamo due rotazioni, si ottiene sempre una rotazione o una traslazione. q V q F

c) Se una figura F ammette due assi di simmetria perpendicolari, allora ammette


necessariamente un centro di simmetria. q V q F
d) La composizione di una simmetria di centro O e di una rotazione dello stesso
centro O è commutativa. q V q F
e) La composizione di tre vettori non nulli può dare la trasformazione identica. q V q F
f) La composizione di due simmetrie assiali con assi perpendicolari tra di loro
è una rototraslazione. q V q F
g) La composizione di una simmetria assiale, di asse r , con l’identità è una
traslazione di vettore parallelo ad r . q V q F
h) Se componiamo due simmetrie centrali con centri distinti, si ha una opportuna
traslazione. q V q F

APPLICAZIONE

La simmetria assiale

1) Sia σr una simmetria di asse r. Stabilisci quali tra le seguenti affermazioni sono vere e quali false:
a) L’asse r è retta unita. q V q F
b) L’asse r è retta unita, luogo di punti uniti. q V q F
c) La σr ha sempre un punto unito. q V q F
d) La σr non ha mai punti uniti. q V q F
e) Due rette che si corrispondono nella σr sono parallele. q V q F
f) La σr non è una isometria. q V q F
g) La σrè un’isometria diretta. q V q F
h) Tutte le rette parallele ad r sono unite. q V q F
i) La σr è involutoria. q V q F

In ciascuno dei seguenti esercizi determina la simmetrica, rispetto all’asse r, della retta di volta in volta rappresentata:
2) 3)

4)

138
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4. Le trasformazioni geometriche nel piano

Completa le seguenti figure, rappresentando il simmetrico del dato poligono rispetto all’asse r:
5) 6)

7) 8)

9) 10)

11)

139
Geometria - primo anno

12) Riferendoti alla seguente figura:

e considerando la simmetria assiale di asse r, σr,


COMPLETA le relazioni seguenti inserendo al
posto dei puntini il termine corretto:
σr : s ….

σr : …. D

σr : AB ….

σr : H ….

σr : TK ….

σr : …. DCTK

σr : …. r

13) Disegna un triangolo scaleno ABC e rappresenta il suo corrispondente nella simmetria avente per asse:
- la retta cui appartiene l’altezza relativa al lato AB;
- la retta della mediana relativa al lato AC;
- la retta della bisettrice dell’angolo di vertice B;
- l’asse del segmento AB;
- la retta passante per A e parallela a BC.
[fai una figura per ciascuna “situazione” proposta]

14) Con riferimento alla seguente figura, indicando con σr la simmetria di asse r, stabilisci se le seguenti affermazioni sono
vere o false:

σr (A) = A

σr (E) = E

σr (D) = E

σr (AB) = AB

σr (BC) = B'C'

σr (ACB) = A'B'C'

15) Riferendoti alla seguente figura:

e considerando la simmetria assiale di asse r, σr,


COMPLETA le relazioni seguenti inserendo
al posto dei puntini il termine corretto:

σr (s) = ….
σr (A) = ….
σr (….) = AB
σ (….) = P
σ r

σr (ABP) = ….

140
Book in
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4. Le trasformazioni geometriche nel piano

Negli esercizi che seguono, vi sono coppie di figure che si corrispondono in una simmetria assiale.
Rappresenta l’asse di simmetria in ciascun esercizio.
16) 17) 18)

Determina gli assi di simmetria in ciascuna delle seguenti figure:


19) 20) 21)

22) PROVA TU a trovare figure che ammettono assi di simmetria.


23) Dato il triangolo ABC, isoscele sulla base BC, sia D un punto generico dell’altezza AH relativa alla base. Indicato con:
- P il punto d’incontro della retta BD con il lato AC;
- P' il punto d’incontro della retta CD con il lato AB, dimostra che P e P' si corrispondono in una simmetria assiale.

La simmetria centrale

24) Sia σo una simmetria centrale di centro O. Stabilisci quali tra le seguenti affermazioni sono vere e quali false:
a) σo non ha punti uniti. q V q F
b) Il cento O è l’unico punto unito. q V q F
c) Ogni retta per O è una retta unita. q V q F
d) Ogni retta per O è retta unita, luogo di punti uniti. q V q F
e) La σo non ammette rette unite. q V q F
f) Due rette che si corrispondono nella σo sono parallele. q V q F
g) La σo è una trasformazione involutoria. q V q F
h) Nella σo ad un segmento corrisponde una semiretta. q V q F
i) La σo non è un’isometria. q V q F
j) La σo è un’isometria diretta. q V q F
k) Due segmenti che si corrispondono nella σo non sono paralleli. q V q F

141
Geometria - primo anno

25) Costruisci i simmetrici dei punti A, B, C, D


ed O nella simmetria centrale di centro O:

Completa le seguenti figure, rappresentando il simmetrico del dato poligono rispetto all’asse r:
26) 27)

28) 29)

30) 31)

142
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progress
4. Le trasformazioni geometriche nel piano

32) Determina il centro della simmetria centrale σo in cui i punti P e P'


si corrispondono. Costruisci, poi, il simmetrico del quadrilatero
ABCD nella σo.

33) Con riferimento alla seguente figura, indicando con σo la simmetria di centro O, stabilisci se le seguenti affermazioni sono
vere o false:

σO ( A ) = D q V q F

σO ( B) = O q V q F

σO ( BH) = CK q V q F

σO ( OH) = OK q V q F

σO (AHB) = DOC q V q F

σO (retta AD) = retta BC q V q F

σO ( A BO) = D CO q V q F

34) Riferendoti alla seguente figura: σ

σo : A D q V q F
σ
σo : O O q V q F

σo : r s q V q F

σo : r r q V q F

σo : s s q V q F

σo : AO CO q V q F

σo : BEO DFO q V q F

σo : AB OE q V q F

σo : EO FO q V q F

σo : E A q V q F

σo : B D q V q F

σo : BO DO q V q F
σ

143
Geometria - primo anno

35) Riferendoti alla seguente figura:

e considerando la simmetria centrale di centro O, σo ,


COMPLETA le relazioni seguenti inserendo al posto
dei puntini il termine corretto:

σo : r …. σo (ABC) = ….

σo (s) = …. σo : …. EF

σo (B) = …. σo : …. D

σo : BC …. σo (O) = ….

σo : …. DE σo : …. EO

36) Considera un triangolo isoscele ABC di base AB e disegna il suo simmetrico nella simmetria centrale avente come
centro:
- il vertice C;
- il vertice B;
- il punto medio M della base AB.

37) Data una retta r ed un punto P r , sia r' la simmetrica di r rispetto a P. Completa la figura sottostante:

e stabilisci quale tra le seguenti affermazioni è vera:


a) r ed r' sono perpendicolari;
b) r ed r' sono coincidenti;
c) r ed r' sono parallele;
d) r ed r' sono incidenti ma non perpendicolari;
e) r // r' e P r' ;
f) r r' = P ;
r
g) r' passa per P.

38) Sia dato il quadrilatero ABCD in figura:

Sapendo che il suo vertice B è unito in una simmetria centrale,


determinane il centro.
Disegna, riproducendo la figura data sul tuo quaderno,
il trasformato del quadrilatero ABCD in tale simmetria.

Negli esercizi che seguono, vi sono coppie di figure che si corrispondono in una simmetria rispetto ad un opportuno centro.
Indica tale centro per ogni esercizio:
39) 40)
A. D.

B. C.

144
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4. Le trasformazioni geometriche nel piano

41) 42)

Figure che ammettono un centro di simmetria


43) 44) 45)

46) PROVA TU a trovare figure che ammettono un centro di simmetria.

La traslazione

OSSERVAZIONE:
Nella quadrettatura a lato, è rappresentato un vettore v con le seguenti caratteristiche:

modulo: 5 segmentini
direzione: orizzontale
verso: da destra verso sinistra

47) Siano dati i vettori r , s, t, u e z riportati nella quadrettatura sottostante:

Descrivi ciascun vettore, completando la seguente tabella


(vedi l’osservazione precedente):

vettore modulo direzione verso

t,

145
Geometria - primo anno

Quando un vettore v non ha direzione orizzontale o verticale,


lo si scompone in due vettori ortogonali tra loro,
v1 e v2 , come nella figura a lato:

v = v1 + v2 (regola del parallelogramma)

vettore vettori componenti modulo direzione direzione

v1 3 quadratini verticale dall’alto verso il basso


v
e v2 1 quadratino orizzontale da destra verso sinistra

48) Siano dati ora i vettori r e s riportati nella quadrettatura a lato:

Descrivi ciascun vettore, completando la seguente tabella:

vettore vettori componenti direzione verso

49) Nella quadrettatura seguente, trova i trasformati dei punti A, B, C e D nella traslazione di vettore v .

146
Book in
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4. Le trasformazioni geometriche nel piano

Completa le seguenti figure,rappresentando il trasformato del dato poligono nella traslazione di vettore indicato:
50) 51)

52)

53) Completa le seguenti affermazioni:


a) per definire la traslazione di una figura F, è sufficiente dare un …………….. “applicato” ad un punto di F;
b) in una traslazione, i punti di una figura si spostano tutti nella medesima
v ………………….. ;
c) i segmenti che hanno per estremi punti che si corrispondono in una traslazione sono ..………......………. e ……
……...........………. tra loro;
d) il …………….. di traslazione è rappresentato da un segmento che unisce due qualsiasi ………….. corrispondenti;
e) in una traslazione di vettore qualsiasi non esistono .………… …………… ;
f) la composizione di due traslazioni, τv e τz , è una nuova ……………………. , τw , il cui vettore w è la ..…………
vettoriale di …… e ……, cioè: τv τz = …… = τv + ……

54) Disegna un triangolo acutangolo ABC e fissa un punto G', esterno al triangolo. Dopo aver trovato il baricentro G del
triangolo ABC, costruisci il trasformato del triangolo in una traslazione di vettore GG'.
v
55) Con riferimento alla seguente figura, indicando con τw la traslazione di vettore v, stabilisci se le seguenti affermazioni
sono vere o false:
a) τv (A) = F q V q F

b) τv (B) = E q V q F

c) τv (AC) = DE q V q F

d) τv (BC) = EF q V q F

e) τv (ACB) = DFE q V q F

f) τv (retta AB) = retta DE q V q F

147
Geometria - primo anno

56) Sia dato il triangolo ABC della figura: 57) Osserva la seguente figura:

Vi sono rette per P che sono unite


Sapendo che il vertice A è unito in una “certa” nella traslazione di vettore v ?
traslazione, cosa puoi dire della traslazione stessa?

La rotazione
58) Sia ρ0,a una rotazione di centro O e angolo a. Stabilisci quali delle seguenti affermazioni sono vere e quali false:
a) La rotazione conserva la lunghezza dei segmenti. q V q F
b) La rotazione può trasformare un triangolo acutangolo in un triangolo rettangolo. q V q F
c) La rotazione non ha punti uniti. q V q F
d) La rotazione è una trasformazione involutoria. q V q F
e) La rotazione ha come rette unite tutte le rette che passano per O. q V q F
f) Se α = , la rotazione coincide con la simmetria di centro O. q V q F
2
g) Se α = 2 , la rotazione coincide con la trasformazione identica. q V q F
h) La rotazione conserva l’orientamento dei punti. q V q F
i) Se a = 0, la rotazione trasforma una figura in se stessa. q V q F
j) La rotazione trasforma una retta in un’altra retta parallela. q V q F
k) La rotazione ρ0,a e la
τ sua inversa non possono avere lo stesso centro. q V q F

τ
59) Completa le seguenti affermazioni:
a) una rotazione del piano
τ è caratterizzata da un punto, detto …………. di ………………….… e dall’ampiezza di un
…..……..........….. orientato, detto …….……. di …………….……… ;
b) in una rotazione, i punti di una figura si spostano tutti su archi di …...…………….......…….. che hanno lo stesso
…………. , il …………. di rotazione;
c) in una rotazione, diversa da quella identica, esiste un solo ……………………… , cioè un solo punto che
corrisponde a se stesso: il centro ….……………………. ;
d) in una rotazione, la figura di partenza e quella trasformata sono ………………….. ;
e) una rotazione di centro O e angolo orientato α di 180°, cioè piatto, “prende” anche il nome di ……………………
di …………. O (o …………………. centrale).
f) tutte le rette che passano per il ………….. di ……………………. sono trasformate in ………… che passano per
il ………….. di ……………………. .

Rappresenta la figura corrispondente a quella data nella rotazione di centro O ed angolo assegnato, riproducendola sul tuo
quaderno (cosa puoi dire dell’orientamento dei punti?):
60) 61)

62)

148
Book in
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4. Le trasformazioni geometriche nel piano

63) Con riferimento alla seguente figura, indicando con ρ0,a la rotazione di centro O e ampiezza a, stabilisci se le seguenti
affermazioni sono vere o false:
a) ρO,α (A) = D q V q F

b) ρO,α (B) = E q V q F
ρ
c) ρO,α (O) = O q V q F
ρ
d ρO,α (AB) = DF ρ
q V q F

e) ρO,α (retta BC) = retta EF


ρ q V q F

f) ρO,α (ABC) = DEF ρ q V q F

64) Dato il triangolo equilatero ABC, individua e rappresenta


ρ
la rotazione che “porta” il punto C “sul” punto A
e quella che “porta” C “sul” punto B. ρ

ρ
(suggerimento: trova il circocentro del triangolo ……………….)
ρ

65) Dato il triangolo ABC, COMPLETA la costruzione


del suo trasformato nella rotazione ρ0,-a.

66) Riferendoti alla seguente figura, calcola il corrispondente A'B'C' del triangolo ABC nella rotazione di centro O e angolo
a di 90° orientato in senso orario (A' corrispondente di A; …).

COMPLETA, poi, le relazioni seguenti inserendo


al posto dei puntini il termine corretto:

ρO,α : C ….

ρO,α (AB) = ….

ρO,α (….) = A'

ρO,α (….) = A'B'C'

ρO,α : …. A'C'B'

149
Geometria - primo anno

Composizione di isometrie
67) Osserva la seguente figura:

Il triangolo ABC è stato sottoposto ad una traslazione τv


che “ha portato” al triangolo A'B'C' e questo, a sua volta,
sottoposto ad una traslazione τz , “è trasformato”
nel triangolo A''B''C''.
I vettori v e z sono di seguito indicati:

w
Dall’esame dei triangoli ABC e A''B''C'' cosa deduci?
(suggerimento: il triangolo A''B''C'' può essere ottenuto τoperando direttamente ….… v + z = w … )
PROVA TU a sottoporre il triangolo ABC alla traslazione τz e, successivamente, alla traslazione τv .
τ

OSSERVAZIONE:
L’esercizio precedente conferma che:
- la composizione di due traslazioni è ……… …………………. ;
- la composizione di due traslazioni è, quindi, ……… ………………. interna all’insieme delle traslazioni;
- la composizione di due traslazioni gode della …………………. …………………………. .

1° Problema risolto
Dati tre punti qualsiasi A, B, C, trova il vettore AB + BC + CA. Successivamente, verifica che la composizione:
tAB tBC tCA è uguale all’identità I.
Poiché: AB + BC = AC (regola del parallelogramma):
si ha: AB + BC + CA = (AB + BC) + CA = AC + CA = 0
Consideriamo ora un generico punto P del piano
ed operiamo successivamente la t AB ,poi
p la tBCed infine la t CA:
A

Pertanto la composizione: tAB tBC tCA


associa ad ogni punto P del piano il punto P stesso e
quindi tale composizione è l’identità I (si tratta del movimento
nel quale “non si muove nulla”; l’identità, cioè, può essere pensata
come la “traslazione di vettore nullo”).

A
2° Problema risolto
σ
Data una traslazione t di vettore AB, sia r la retta per A perpendicolare ad AB.
Determina: 1) una retta s tale che: σs σr = τ AB
2) una retta u tale che: σu σs = τ AB

σ σ

150
σ
σ
Book in
progress
4. Le trasformazioni geometriche nel piano

ALTRA FORMULAZIONE
Siano A e B due punti che si corrispondono in una
σ
traslazione. Assegnata una simmetria assiale, di
asse al vettore traslazione trovare una seconda
simmetria assiale in modo che componendo le due
τ AB traslazione
simmetrie si ottenga la traslazione.
Hp.: r AB
A r

s t.c. σs σr = τ AB
Th.: P P
u t.c. σu σs = τ AB
P'K P P'K P
PP
Dimostrazione Infatti, considerato un generico punto P del piano,
P
P'K
P'K PP AB (cioè la perpendicolare
1) La retta s è l’asse del segmento si ha che: P'K P
ad AB condotta per il suo punto medio M) [figura 1]. nella σr : P P' con PH P'H PP' P r
nella σs : P' P'' con P'K P'K P''K
P P'P'' s
[figura 2]

P'' P''
(fig. 1) (fig. 2)
P P
Pertanto nella σs σr : P P'' P'' Poiché: AM BM perché M punto medio di AB,
Osserviamo ora che: PP'' P''
P r PP'' s RM QQM perché RM RM P'K, P'K P''K e P''K QM
e quindi: PP'' // AB. Sia: P
(proprietà transitiva della congruenza) si ha:
P''
P''
- R la proiezione di P' su AB; AR BQ per differenza di segmenti congruenti
- Q la proiezione di P'' su AB. P
P
e ancora: AR BQ PH P'H
[figura 3] per cui: PP'' PH + HP'' BQ + AQ AB
A
[figura 4]
P

(fig. 3) (fig. 4)

Pertanto, nella traslazione τAB , al punto P


corrisponde il punto σP'' per cui, vista la generalità
di P, possiamo dire che: σs σr = τAB

151
σ

Geometria - primo anno

2) La retta u tale che σu σs = τAB è la retta per B


parallela alla retta s; basta osservare la fig. 5:

e ripetere le stesse considerazioni della prima parte del problema:


P'P''' // AB P'P''' AB ;
quindi:
nella σu σs : P' P'''
σ
nella τAB : P' P'''
σ
Pertanto, vista la generalità di P', possiamo dire che: σu σs = τAB
σ σ
(fig. 5) σ
C.V.D.
σ
σ
A
68) Dato un vettore AB ed un punto O, sottoponi un generico punto P [una figura F] alla traslazione di vettore AB e,
successivamente, alla simmetria di centro O (vedi figura):

Che “relazione” esiste tra il punto P [la figura F]


e il corrispondente dopo la seconda trasformazione?
(suggerimento: considera un vettore A'B' equipollente AB
ad AB e tale che O sia il punto medio di
A'B' ……….. , A' è il ………… )

69) Dato il triangolo ABC, applica la traslazione τv di vettore v e, successivamente, la simmetria σr, di asse r, con ,
come indicato in figura: v r

Hai così effettuato la composizione σr τv .


Allo stesso triangolo, applica prima la simmetria di asse r e, τ
successivamente, la traslazione

COMPLETA: A
Entrambe le composizioni danno origine a una ……………………..
con ……………. diversi. σ
Quindi la nostra operazione di composizione
non è …………………….. , cioè: σr τv ….. τv σr

152
Book in
progress
4. Le trasformazioni geometriche nel piano

70) PROVA TU a ripetere il procedimento dell’esercizio 67) , sottoponendo il triangolo ABC ad una rotazione di dati centro
O e ampiezza a e, successivamente, il trasformato A'B'C' ad una rotazione, sempre di centro O, di ampiezza β, così da
ottenere il triangolo A''B''C''.
COMPLETA e VERIFICA:
il triangolo A''B''C'' può essere ottenuto direttamente …………………………………………...……………………………
……………………………………………………………………… .
OSSERVAZIONE:
L’esercizio precedente conferma che:
- la composizione di due rotazioni intorno allo stesso ..……….. è …… ……………….
e, quindi:
- la composizione di due rotazioni intorno allo stesso ..……….. è …… ……………… interna all’insieme delle rotazioni
(intorno allo stesso centro).

71) Dato il triangolo ABC, applica la traslazione τv di vettore v e, successivamente, la rotazione di centro O ed angolo a
di 60°, orientato in senso orario, come indicato in figura:

Hai, quindi, operato la composizione:


ρO,α τv

Applica, ora, allo stesso triangolo


prima la ρO,a e, successivamente, la τv ,
cioè opera la composizione:
τv ρO,α
che prende il nome di “rototraslazione”.

COMPLETA:
L’esame delle due figure, cioè le diverse
posizioni dei trasformati del triangolo ABC,
permette di affermare che la composizione
di una ………………………... e di una
…………………...........................……
non è …………………………… .

72) Siano dati una retta r ed un vettore AB parallelo ad r:

Sottoponi un generico punto P del piano alla simmetria di asse r e,


successivamente alla traslazione di vettore AB (antitraslazione).
Applica, poi, allo stesso punto P prima la traslazione di vettore AB
e poi la simmetria di asse r.
Cosa deduci?

COMPLETA:
- La simmetria assiale di asse r e la traslazione di vettore AB, c
con AB // r , sono……………... ……………. tra loro; cioè:
τAB σr = ………….. .
- Una generica antitraslazione …… ….. punti ………... .
- L’asse r è una ……….. …………… .

153
Geometria - primo anno

Si può dimostrare che:


- Qualunque isometria è univocamente individuata dalla trasformazione di tre punti non allineati.
- La composizione di un numero pari di isometrie inverse è un’isometria diretta.
- La composizione di un numero dispari di isometrie inverse è un’isometria inversa.
- La composizione di un numero qualsiasi di isometrie dirette è un’isometria diretta.
- Ogni isometria si può ottenere mediante la composizione di non più di tre simmetrie assiali.

P
P Problema
3° P risolto
Nella figura a lato, i punti A e B si corrispondono
nella simmetria di asse r. Preso un punto P r,
dimostra, senza utilizzare i criteri di congruenza σr simmetria di asse r
dei triangoli, che: AP BP. Hp.: σr (A) = B

A P r
Dimostrazione
Osserviamo che nella σr: P P
Th.: AP BP
A B per ipotesi;
P P perché il punto P appartiene all’asse r (P è un punto unito)
per cui si ha la seguente figura:
Pertanto, nella σr:
AP BP perché la simmetria assiale trasforma
A P P
segmenti in segmenti;
e quindi:
A
AP BP perché la simmetria assiale è un’isometria.

C.V.D. A B
P P

P P P P risolto
4° Problema A
Sia dato un triangolo ABC, isoscele sulla base BC.
AB AC
Prendi
A su AB e AC rispettivamente i punti D ed E tali che AD AE.
Dimostra, senza utilizzare i criteri di congruenza dei triangoli, Hp.: AD AD'
che, detto M il punto medio di BC, si ha: DM EM . BM CM
Dimostrazione
A asse di simmetria
Il triangolo isoscele ABC ha come
Th.: DM EM
la retta r che contiene la mediana AM (che è anche
altezza e bisettrice) (fig. 6):
Si ha:
σr (A) = A perché il punto A appartiene all’asse r;
e A
σr (B) = C perché AM è anche mediana e altezza
AA
relativa alla base BC,
per cui:
σr (AB) = AC perché la simmetria assiale trasforma
segmenti in segmenti,
e poiché: (fig. 26)
AD AE per ipotesi, si ha: σr (D) = E .
Essendo:
σr (M) = M perché il punto M appartiene all’asse r.
risulta:
DM EM perché i loro estremi si corrispondono nella σr. C.V.D.

154
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4. Le trasformazioni geometriche nel piano

ESERCIZIO GUIDATO
In figura a lato sono rappresentati due segmenti congruenti MN e M'N':

I due segmenti si corrispondono in una rotazione


di cui devi determinare centro O ed angolo a.
(suggerimento: traccia gli assi r ed s rispettivamente
dei segmenti MM' ed NN' …….........……………...
r s= … , α = …. )

I due segmenti non devono essere ……………………. .


PERCHÈ?

PROBLEMI
Risolvere i seguenti problemi ricorrendo alle isometrie (alcuni problemi sono stati già risolti utilizzando i criteri di congruenza
dei triangoli).

73) Sia M il punto medio di un segmento AB. Conduci una retta r passante per M, distinta dalla retta AB, e prendi su di
essa, da parti opposte rispetto ad M, due punti P e Q tali che PM QM. Dimostra che AP // BQ.
[suggerimento: utilizza la simmetria centrale ….. ]

74) Sulla base AB di un triangolo isoscele ABC, considera i punti P e Q tali che AP BQ. Dimostra che:
a) i triangoli CAP e CBQ sono congruenti;
b) i triangoli CAQ e CBP sonno congruenti.

75) Sia dato un triangolo PQR, isoscele sulla base PQ. Conduci l’altezza RH e sul suo prolungamento prendi il punto K
tale che KH RH. Dimostra che il triangolo PQK è isoscele.

76) Data una retta r, siano A e B due punti, posti


K nello stesso semipiano di origine r, non appartenenti ad r. Determina il
punto P su r in modo che il percorso APB sia minimo. [suggerimento: costruisci il simmetrico di B rispetto ……… ]

77) Disegna un triangolo PQR e prolunga il lato PR di un segmento RS PR e il lato QR di un segmento RT QR.
Come risultano
R i triangoli PQR e RST ?
Tali triangoli si corrispondono in qualche trasformazione?
In caso di risposta affermativa, specifica di quale trasformazione si tratta e se essa “ammette” qualche elemento unito.

78) Date due rette parallele r ed s , siano R ed S due punti rispettivamente su r e su s , tali che il segmento RS sia
perpendicolare alle due rette. Dimostra che la composizione delle due simmetrie assiali, di asse r e s , è uguale alla
composizione delle due simmetrie centrali di centri R ed S; cioè, in simboli: σs σr = σS σR
[suggerimento: il corrispondente nella σs σr di un generico punto P del piano ………….. ]

79) Sia P il punto d’intersezione di due rette r ed s. Detta r' la retta simmetrica di r rispetto ad un punto O, non appartenente
a nessuna delle due rette date, sia r' s = A e AO r= B .
Dimostra che i punti A e B si corrispondono nella σO .

80) Dato un triangolo ABC, isoscele sulla base AB, siano M, N e P i punti medi rispettivamente di AB, AC e BC. Indica con:
- Q il simmetrico di M nella simmetria di asse AC;
- R il simmetrico di M nella simmetria di asse BC,
Dimostra che: Q
1) QM MR ; 2) σCM: Q R; 3) il triangolo QCR è isoscele .
σ
Q

155
Q

Geometria - primo anno

81) Sia dato un triangolo ABC, retto in A. Prendi un punto D sull’ipotenusa BC ed indica con:
- E il corrispondente di D nella simmetria di asse AB;
- F il corrispondente di D nella simmetria di asse AC.
Dimostra che:
1) i punti E, A, F sono allineati;
2) il segmento EF è congruente al doppio del segmento AD.

82) Siano r ed s due rette incidenti in un punto O. Detto a l’angolo orientato rs (figura a lato):
indica con:
- σr la simmetria di asse r ;
- σs la simmetria di asse s ;
- ρO,a la rotazione di centro O ed angolo a .
Determina una retta t tale che, se σt indica la simmetria
di asse t , risulti:
1) σr σt = ρO,α
2) σt σs = ρO,α
[suggerimento: considera la bisettrice dell’angolo ………….. ]

83) Siano dati una retta r e due punti A e B su di essa. Da A e B, in uno stesso semipiano di origine r , traccia rispettivamente
le semiretta a e b tali che ar br .Detto C il punto d’intersezione delle due semirette, indica con:
- a' la corrispondente di a nella simmetria σr di asse r ;
- b' la corrispondente di b nella simmetria σr di asse r ;
- C' il punto d’intersezione di a' e b' .
Dimostra che: CC' r.

84) Dimostra che i punti della bisettrice di un angolo sono equidistanti dai lati dell’angolo.

85) Dato il parallelogramma ABCD, traccia la diagonale AC ed indica con O il suo punto medio. Considera una retta generica
per O che incontri i lati AB e CD rispettivamente nei punti P e Q. Dimostra che il quadrilatero APCQ è un parallelogramma.

86) Sia dato un triangolo ABC:

Dimostra che la somma degli angoli interni


del triangolo è un angolo piatto.
[suggerimento: considera la parallela ad AB
passante per C e prendi i punti medi dei lati AC e
BC …………………… simmetrie centrali ………………. ]

87) Dato il triangolo equilatero ABC, sia CH l’altezza relativa al lato AB. Dal punto H traccia:
- la perpendicolare al lato AC ed indica con P il loro punto d’intersezione;
- la perpendicolare al lato BC ed indica con Q il loro punto d’intersezione.
Considera, poi:
- la simmetria di asse AC, σAC , e sia R il corrispondente di H in tale simmetria;
- la simmetria di asse BC, σ
σBC , e sia S il corrispondente di H in tale simmetria.
Dimostra che:
1) CCR RH CH HS CS;
2) la retta CH è asse di RS.

88) Dato l’angolo rOs, conduci la bisettrice di tale angolo e prendi un punto P su di essa. Dette PH e PK le distanze di P
rispettivamente dalle semirette r ed s, dimostra che PH PK.

156
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4. Le trasformazioni geometriche nel piano

89) Dato il triangolo rettangolo ABC, di ipotenusa BC, “costruisci” il suo simmetrico A'B'C' rispetto alla retta di AC e,
successivamente, il simmetrico A''B''C'' di A'B'C' rispetto alla retta di A'B'.
“Confronta” il triangolo ABC con il triangolo A''B''C'' ; cosa puoi dire in termini di trasformazione?
[suggerimento: il triangolo ABC è stato sottoposto a due ………………… ………………. con gli assi …………….… e
tale “composizione” (o “prodotto”) equivale ad …………………….]

90) Dato il triangolo rettangolo ABC, di ipotenusa BC e con l’angolo di vertice B di 30°, “costruisci” il suo simmetrico A'B'C'
rispetto alla retta di BC e, successivamente, il simmetrico A''B''C'' di A'B'C' rispetto alla retta di A'B'.
“Confronta” il triangolo ABC con il triangolo A''B''C'' ; cosa puoi dire in termini di trasformazione?
[suggerimento: il triangolo ABC è stato sottoposto a due ………………… ………………. con gli assi …………….… e
tale “composizione” (o “prodotto”) equivale ad …………………….]

91) Osserva la seguente figura:

Dagli elementi “riportati” su di essa e sapendo che la tesi


è la congruenza dei triangoli ACM e BDM,
scrivi sul tuo quaderno la possibile traccia del problema
e procedi alla sua risoluzione.
[suggerimento: dato un segmento PQ, sia ……………….]

92) Siano date due rette a ed r :

Traccia la retta b, simmetrica di a rispetto ad r , cioè:


b = σr (a) .
Da un puntoP P r , manda le perpendicolari PH e PK
rispettivamente alle rette a e b.
Dimostra che il punto K è il simmetrico del punto H
rispetto alla retta r , cioè: K = σr (H) .

D D
D

93) Sia dato un triangolo ABC, isoscele sulla base AB. Dal vertice C traccia la retta parallela ad AB ed indica con D il
simmetrico di A rispetto alla retta r , cioè: D = σr (A). Dimostra che la retta AC passa per il punto D.

94) Dato un triangolo equilatero ABC, disegna i suoi trasformati nelle rotazioni di vertice A e angolo di 60°, sia in verso orario
che in verso antiorario. Che figura ottieni dall’unione dei tre triangoli?
Verifica che ottieni lo stesso risultato se, invece del vertice A, …… “cambi” vertice.
[trapezio isoscele]

157
Geometria - primo anno

95) La figura B si ottiene


dalla figura A tramite:
(A) la simmetria di centro P;
(B) una rotazione di centro Q;
(C) la simmetria rispetto
alla retta t;
(D) una traslazione;
(E) la simmetria rispetto a una
retta del piano non tracciata
in figura.

(Olimpiadi di Matematica,
gara senior, 1990).
[A]

96) Quanti assi di simmetria possiede la figura a lato?

A. 2
B. 4
C. 6
D. 8
E. nessuna delle precedenti.

(Giochi di Archimede, biennio 2000)


[E]

97) In figura è rappresentato un pentagono regolare OABCD


ed i pentagoni che da esso si ottengono facendo prima una rotazione
di centro O che porti il lato OD a sovrapporsi al lato OA (e OA a OD'),
poi una rotazione di centro O che porti il lato OA a sovrapporsi al lato OD'
(e OD' a OA''). Continuando in questo modo, qual è il minimo numero
di rotazioni sufficienti a riportare il pentagono nella posizione iniziale?

a. 6 b. 10 c. 12 d. 15 e. 20

(Kangourou Italia – Cadet 16 marzo 2006)


[b]

158
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4. Le trasformazioni geometriche nel piano

98) Si consideri una retta r e un triangolo ABC che giace in uno dei semipiani individuati da r. Detti A', B', C' i simmetrici
di A, B, C rispetto a r, si conduca da A' la parallela a BC, da B' la parallela ad AC e da C' la parallela ad AB.
Si dimostri che queste tre rette passano per uno stesso punto. (Gara Nazionale, 1994)

99) “Ancora ortogonale, la simmetria! Basta!” Giacomo vuole cambiare le regole di costruzione affinchè una simmetria
rispetto ad una retta non sia più ortogonale, ma obliqua. Perciò inventa la simmetria obliqua con le seguenti regole:
il punto M' simmetrico di M rispetto alla retta AB parallelamente alla direzione d è tale che:
- le rette MM' e d siano parallele;
- il punto medio di MM' appartenga alla retta AB.

Riprodurre sul “foglio risposta” una figura analoga


a quella proposta; quindi costruire punto per punto
l’immagine di una circonferenza secondo questa simmetria obliqua.
Le retta AB e d formano un angolo di 60°.

(Matematica senza frontiere –


Prova di allenamento 12 febbraio 2003)

159
Geometria - primo anno

160
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5. I quadrilateri

UNITÀ 5. I QUADRILATERI

5.1 GENERALITÀ
Ricordiamo che un quadrilatero è un poligono che ha quattro lati (pag. 22). Le figure che seguono sono state ottenute
prendendo nel piano quattro punti A, B, C, D (indicati volutamente sempre con lo stesso “nome”), uniti con i segmenti
AB, BC, CD, DA:

(fig. 1) (fig. 2) (fig. 3)

In fig. 1 è rappresentato un quadrilatero convesso (la retta di ogni lato lascia il poligono tutto da una stessa parte).
In fig. 2 è rappresentato un quadrilatero concavo (la retta di qualche lato – in figura la retta AD e la retta CD – non
lascia il poligono tutto da una stessa parte).
In fig. 3 è rappresentato un quadrilatero intrecciato (due lati si tagliano in un punto). [Per quanto detto a pag. 21, non
rappresenta un poligono].
Quando nel seguito parleremo di quadrilatero senza ulteriore specificazione, intenderemo sempre quadrilatero convesso.

Consideriamo il quadrilatero ABCD di fig. 4:


e osserviamo quanto segue:
- i punti A, B, C e D sono i vertici del quadrilatero;
- i vertici A e B, B e C, C e D, D e A si dicono vertici consecutivi
del quadrilatero (vertici che sono estremi di uno stesso lato); (fig. 4)
- i vertici A e C, B e D si dicono vertici opposti del quadrilatero
(non sono estremi di uno stesso lato);
- i segmenti AB, BC, CD e DA sono i lati del quadrilatero;
- i lati AB e BC, BC e CD, CD e DA, DA e AB si dicono lati consecutivi del quadrilatero (ogni coppia di lati ha un
vertice in comune);
- i lati AB e CD, BC e DA si dicono lati opposti del quadrilatero (ogni coppia di lati non ha alcun vertice in comune);
- gli angoli ABC, BCD, CDA e DAB sono gli angoli interni del quadrilatero;
- gli angoli ABC e BCD, BCD e CDA, CDA e DAB, DAB e ABC BCD sono egliD angoli adiacenti a ciascun lato del
A
quadrilatero. (ogni coppia di angoli ha i vertici consecutivi);
- gli angoli ABC e CDA, BCD e DAB sono gli angoli opposti del quadrilatero (ogni coppia di angoli ha i vertici
BCD e D
opposti); BCD e D
- i segmenti AC e BD sono le diagonali del quadrilatero (uniscono vertici non consecutivi).

Ogni quadrilatero può essere scomposto


(da ciascuna delle due diagonali)
in due triangoli [fig. 5]:
(fig. 5)

BCD e D 161
Geometria - primo anno

La somma Si degli angoli interni di un quadrilatero è allora congruente alla somma degli angoli interni di due triangoli,
cioè a 2 angoli piatti ( = 2 · 180° = 360°) [in accordo, ovviamente, con il teorema che recita: “la somma degli angoli
interni di un poligono convesso di n lati è congruente ad (n – 2) angoli piatti” (pag. 80)].
Nel caso, infatti, del quadrilatero, per il teorema richiamato, si ha: n = 4
per cui: Si (4 – 2) angoli piatti,
cioè: Si 2 angoli piatti (= 2. 180° = 360°).

La somma degli angoli esterni di un quadrilatero è congruente ad un angolo giro (= 360°) [pag. 81].
A partire dalla disuguaglianza triangolare (pag. 32), è possibile dimostrare il seguente teorema:
In ogni poligono ciascun lato è minore della somma di tutti gli altri lati (teorema della disuguaglianza poligonale o
della disuguaglianza triangolare generalizzata).

Dimostriamo Hp.: ABCDE pentagono


il teorema per un pentagono (fig. 6):
Th.: AB < BC + CD + DE + EA
(e così per ciascun lato)

(fig. 6)

Dimostrazione
Conduciamo dal vertice A le diagonali AC e AD (fig. 7):
Applichiamo la disuguaglianza triangolare nei triangoli ABC, ACD e ADE, così da avere
rispettivamente:
AB < BC + CA ;
CA < CD + DA ;
DA < DE + EA .
Sommando membro a membro tali relazioni si ha:
AB + CA + DA < BC + CA + CD + DA + DE + EA (fig. 7)
~ ~
ed eliminando dai due membri i termini comuni CA e DA, si ottiene:
AB < BC + CD + DE + EA .
C.V.D.

OSSERVAZIONI:
1. Il teorema della disuguaglianza poligonale vale per un poligono con un numero qualsiasi di lati.
2. L’enunciato del teorema può essere “meglio” esplicitato dicendo che “in ogni poligono il lato maggiore è
sempre minore della somma di tutti gli altri lati”.
3. Il teorema permette di concludere che, dati due punti del piano, il segmento è il percorso più breve tra i
due punti.

PROVA TU a “costruire” il quadrilatero ABCD nei seguenti casi:


a) AB = 9 cm; BC = 2 cm; CD = 3 cm; DA = 1 cm
b) AB = 8 cm; BC = 6 cm; CD = 5 cm; DA = 15 cm
c) AB = 3 cm; BC = 9 cm; CD = 7 cm; DA = 4 cm
d) AB = 4 cm; BC = 3 cm; CD = 3 cm; DA = 11 cm
e) AB = 7 cm; BC = 10 cm; CD = 6 cm; DA = 3 cm
Cosa puoi dire nei casi a) e d) ?

162
Book in
progress
5. I quadrilateri

5.2 POLIGONI CONGRUENTI


Per la definizione di figure congruenti, due poligoni sono congruenti quando esiste un movimento rigido che li sovrappone
punto a punto (pag. 10). In tal caso i due poligoni hanno tutti i lati e tutti gli angoli ordinatamente congruenti.
Come nel caso dei triangoli, non è necessario, tuttavia, verificare che tutti i rispettivi elementi – ossia i lati e gli angoli –
sono ordinatamente congruenti. Esistono, infatti, tre criteri, noti come criteri di congruenza dei poligoni, che permettono
di stabilire la congruenza di due poligoni sapendo che sono congruenti solo alcuni particolari elementi di essi.
Precisamente:
Primo criterio di congruenza dei poligoni
Due poligoni, di ugual numero di lati, sono congruenti se hanno ordinatamente congruenti tutti i lati e tutti gli angoli, ad
eccezione di un lato e dei due angoli ad esso adiacenti, sui quali non si fa alcuna ipotesi.
[Dimostriamo il teorema relativamente ai pentagoni in figura].

AB A'B'; BC B'C'; CD C'D'; DE D'E' Dimostrazione


Hp.: Per le ipotesi fatte, esiste un movimento rigido
B B'; C C'; D D'
che porta la poligonale ABCDE a coincidere con la
poligonale A'B'C'D'E'. Vengono, così, a coincidere
Th.: ABCDE A'B'C'D'E' tutti e cinque i vertici e quindi i due poligoni sono congruenti.
C.V.D.

Secondo criterio di congruenza dei poligoni


Due poligoni di ugual numero di lati sono congruenti se hanno ordinatamente congruenti tutti i lati e tutti gli angoli, ad
eccezione di due lati consecutivi e dell’angolo fra essi compreso, sui quali non si fa alcuna ipotesi.
[Dimostriamo il teorema relativamente ai pentagoni in figura].

D D'
D D'

Dimostrazione
AB A'B'; BC B'C'; CD C'D' Per le ipotesi fatte, esiste un movimento rigido che porta:
Hp.:
A A'; B B'; C C'; D D' - la poligonale ABCD a coincidere con la poligonale A'B'C'D'

- la semiretta AE a coincidere con la semiretta A'E' (poiché A A');


Th.: ABCDE A'B'C'D'E'
- la semiretta DE a coincidere con la semiretta D'E' (poiché D D').

Pertanto il punto E, comune alle semirette AE e DE, coincide con il punto


E', comune alle semirette A'E' e D'E'.
Vengono, così, a coincidere tutti e cinque i vertici e quindi i due poligoni sono congruenti.
C.V.D.

163
Geometria - primo anno

Terzo criterio di congruenza dei poligoni


Due poligoni, di ugual numero di lati, sono congruenti se hanno ordinatamente congruenti tutti i lati e tutti gli angoli, ad
eccezione di tre angoli consecutivi, sui quali non si fa alcuna ipotesi.
[Dimostriamo il teorema relativamente ai pentagoni in figura].

AB A'B'; BC B'C'; CD C'D'; DE D'E'; EA E'A' Dimostrazione


Hp.:
A A'; B B' Per le ipotesi fatte, esiste un movimento rigido
che porta la poligonale EABC a coincidere con la
poligonale E'A'B'C' e, quindi, coincidono anche
Th.: ABCDE A'B'C'D'E'
le diagonali EC e E'C'.

Consideriamo ora i triangoli CDE e …………… COMPLETA

OSSERVAZIONE:
Per “ottenere” i criteri di congruenza dei poligoni è sufficiente riferirsi ai criteri di congruenza dei triangoli considerando,
però, non quello che si ha ma quello che non si ha.

Infatti:
- Il primo criterio di congruenza dei triangoli afferma che “due triangoli sono congruenti se hanno due lati e l’angolo fra
essi compreso ordinatamente congruenti” (pag. 24).
Possiamo allora osservare che due triangoli sono congruenti se hanno ordinatamente congruenti tutti gli elementi,
eccetto un lato e i due angoli ad esso adiacenti.
Questa osservazione porta al primo criterio di congruenza dei poligoni.
- Il secondo criterio di congruenza dei triangoli afferma che “due triangoli sono congruenti se hanno un lato e i due
angoli ad esso adiacenti ordinatamente congruenti” (pag. 25).
Possiamo allora osservare che due triangoli sono congruenti se hanno ordinatamente congruenti tutti gli elementi,
eccetto due lati e l’angolo fra essi compreso.
Questa osservazione porta al secondo criterio di congruenza dei poligoni.
- Il terzo criterio di congruenza dei triangoli afferma che “due triangoli sono congruenti se hanno i tre lati ordinatamente
congruenti” (pag. 27).
Possiamo allora osservare che due triangoli sono congruenti se hanno ordinatamente congruenti tutti gli elementi,
eccetto tre angoli.
Questa osservazione porta al terzo criterio di congruenza dei poligoni.

A differenza di quanto accade nei triangoli, si ha che in due poligoni con più di tre lati, la congruenza di tutti i soli
lati non permette di affermare che i due poligoni sono congruenti (basti pensare che un rombo e un quadrato
di lato congruente non sono congruenti).

164
Book in
progress
5. I quadrilateri

5.3 IL TRAPEZIO
Il trapezio è un quadrilatero che ha due soli lati opposti paralleli 1 (fig. 8).
I lati paralleli vengono detti basi; i lati non paralleli vengono detti
lati obliqui.
Relativamente alla fig. 8, si ha che:
- AB e CD sono le basi: AB la base maggiore, CD la base
minore;
- AD e BC sono i lati obliqui.
(fig. 8)

Il trapezio si può pensare ottenuto dall’intersezione di una


(fig. 9)
striscia di piano e di un angolo convesso con i lati che
incontrano la striscia (fig. 9).

La distanza tra i due lati paralleli si dice altezza del


trapezio e può essere tracciata indifferentemente a partire
da un qualsiasi punto della base minore (o della base
(fig. 10)
maggiore).
E’ comunque consuetudine tracciare l’altezza da uno dei
due estremi della base minore o da
entrambi (fig. 10).
CH altezza; DK altezza.
Si ha:
- i punti K e H sono i piedi rispettivamente delle altezze DK e CH;
- i segmenti AK e BH sono le proiezioni rispettivamente dei lati obliqui AD e BC sulla base maggiore AB;
- le coppie (BAD, ADC) e (ABC, BCD) risultano formate da angoli tra loro supplementari, perché coniugati
interni rispetto alle parallele AB e DC tagliate rispettivamente dalle trasversali AD e BC.

Vale, pertanto, il seguente teorema:


“in ogni trapezio gli angoli adiacenti allo stesso lato obliquo sono supplementari”.

Classificazione dei trapezi


Un trapezio si dice:
- isoscele se i lati obliqui sono congruenti ABCD trapezio isoscele
(fig. 11);
- rettangolo se uno dei due lati non paralleli (fig. 11)
è perpendicolare alle due basi (fig. 12).
PQRS trapezio rettangolo (si dice
che ha un solo lato obliquo)
SP altezza del trapezio

(fig. 12)

OSSERVAZIONE: TUVZ trapezio scaleno


Molti autori definiscono il trapezio scaleno come (un trapezio che non è né
quel trapezio i cui lati obliqui non sono congruenti isoscele né rettangolo)
(fig. 13):
(fig. 13)
1
vedi fine paragrafo

164 165
Geometria - primo anno

TEOREMA
In un trapezio isoscele gli angoli adiacenti a ciascuna base sono congruenti.

AB // DC
Hp.:
Dimostrazione AD BC
Conduciamo le altezze CH e DK (fig. 14)
BAD ABC
Th.:
e consideriamo i triangoli ADK e BCH; essi hanno: ADC BCD
AKD BHC perché entrambi retti;
AD BC per ipotesi;
DK CH perché distanze tra due rette parallele
(le rette delle basi del trapezio).
(fig. 14)

I due triangoli, avendo ordinatamente congruenti l’angolo retto, l’ipotenusa ed un cateto, sono congruenti per il criterio di
congruenza dei triangoli rettangoli (pag. 81). Avranno, pertanto, tutti gli altri elementi corrispondenti congruenti, in particolare:
KAD HBC ,, il che è lo stesso dire: BAD ABC .
Segue che: ADC BCD perché supplementari di angoli congruenti (teor. pag. 18, ADC
supplementare di BAD; BCD supplementare di ABC ).

OSSERVAZIONE:
Dalla congruenza dei triangoli ADK e BCH segue che: AK BH
cioè in un trapezio isoscele le proiezioni dei lati obliqui sulla base maggiore sono congruenti.
.
COROLLARIO:
K (PROVA TU).
In un trapezio isoscele gli angoli opposti sono supplementari

TEOREMA K
In un trapezio isoscele le diagonali sono congruenti. K

Dimostrazione
Consideriamo i triangoli ABD e ABC; essi hanno:
AB // DC
Hp.:
AD BC
AB in comune (o AB AB per la proprietà
riflessiva della congruenza);
Th.: AC BD AD BC per ipotesi;
BAD ABC perché angoli adiacenti alla base maggiore
di un trapezio isoscele.

I due triangoli, avendo due lati e l’angolo fra essi compreso ordinatamente congruenti, sono congruenti per il 1° criterio di
congruenza dei triangoli. Avranno, pertanto, tutti gli altri elementi corrispondenti congruenti, in particolare: AC BD
C.V.D.

166
Book in
progress
5. I quadrilateri

TEOREMA
In un trapezio isoscele, la retta r che passa per i punti medi delle basi è asse di simmetria del trapezio.

AB // DC Dimostrazione
Poiché:
AD BC
-M è punto medio di AB;
Hp.: AM MB
-N è punto medio di DC,
M NC
DN per dimostrare che la retta r è asse di simmetria
M M, N r del trapezio basta dimostrare che r è
M perpendicolare alle basi del trapezio, cioè:
Th.: r asse di simmetria di ABCD r AB r DC .
Consideriamo, a tale scopo, i quadrilateri
M AMND e BMNC; essi hanno:
AM MB per ipotesi;
MN in comune (o MNM
M
M MN per la proprietà riflessiva della congruenza);
per ipotesi; M
DN NC
MAD MBC perché in un trapezio isoscele gli angoli adiacenti a ciascuna base sono congruenti;
ADN BCN perché in un trapezio isoscele gli angoli adiacenti a ciascuna base sono congruenti.

A
I due quadrilateri, avendo ordinatamente congruenti tutti e quattro i lati (ne bastano tre!) e due angoli, sono congruenti per
il 1° criterio di congruenza dei poligoni. Avranno, pertanto, tutti gli altri elementi corrispondenti congruenti, in particolare:
AMN BMN che risultano retti perché adiacenti;
M
DNM CNM che risultano retti perché adiacenti.
D M
Pertanto: MN AB MN DC
A
e quindi r è asse di simmetria del trapezio.
C.V.D.

OSSERVAZIONE:
Per la dimostrazione del teorema precedente si poteva sfruttare la simmetria di asse r, σr .
PROVA TU , quindi, a verificare che: σr (ABCD) = BADC cioè che il simmetrico del trapezio ABCD è il trapezio stesso.

Questo ti permetterà di concludere che la retta r è ………………………………………………………………..COMPLETA


Il teorema seguente stabilisce un criterio (condizione sufficiente) che deve essere verificato affinchè un quadrilatero sia un
trapezio.

TEOREMA
Se in un quadrilatero gli angoli adiacenti ad un lato sono supplementari, allora il quadrilatero è un trapezio
(PROVA TU).

PROVA TU a dimostrare, inoltre, il seguente

TEOREMA
Un trapezio è isoscele se:
1. gli angoli adiacenti a ciascuna base sono congruenti;
oppure:
2. le proiezioni dei lati obliqui sulla base maggiore sono congruenti;
oppure:
3. le diagonali sono congruenti.
1
La precisazione che il trapezio ha due soli lati opposti paralleli è dovuta al fatto che, senza di essa, il parallelogramma può essere visto
come un trapezio e, in particolare, come un trapezio isoscele, per cui dovrebbe godere di tutte le proprietà di tale quadrilatero ma, come
vedremo in seguito, questo non è vero [precisamente, in un generico parallelogramma, le diagonali non sono congruenti, così come risulta,
invece, nel trapezio isoscele (tale proprietà vale solo in particolari parallelogrammi: rettangoli e quadrati)].
Sempre per “evitare” che un parallelogramma sia interpretato come un particolare trapezio, si può dare la seguente definizione:
Si dice trapezio un quadrilatero convesso con due lati opposti paralleli e non congruenti.

166 167
Geometria - primo anno

5.4 IL PARALLELOGRAMMA
Si dice parallelogramma un quadrilatero avente
i lati opposti paralleli (fig. 15).
(fig. 15)

Quindi:
AB // DC e AD // BC.

OSSERVAZIONE:
Il parallelogramma può essere visto come intersezione
di due strisce di piano [ricordiamo che una striscia
è la parte di piano limitata da due rette parallele] (fig. 16): (fig. 16)

Si definisce altezza del parallelogramma la distanza


di un vertice dal lato opposto, che viene detto base (fig. 17): (fig. 17)

BH altezza relativa al lato AD;


DK altezza relativa al lato AB.

TEOREMA
In ogni parallelogramma:
1. ciascuna diagonale lo divide in due triangoli congruenti;
2. i lati opposti sono congruenti;
3. gli angoli opposti sono congruenti; (fig. 18)

4. gli angoli adiacenti a ciascun lato sono supplementari;


5. le diagonali si tagliano scambievolmente per metà.

Riferiamo il teorema al parallelogramma ABCD di fig. 18:

1. Limitatamente alla diagonale AC, (fig. 19), si ha: (fig. 19)


Hp.: AB // DC AD // BC

Th.: ABC ADC

Dimostrazione
Consideriamo i triangoli ABC e ADC; essi hanno:
AC in comune (o AC AC per la proprietà riflessiva della congruenza) [“segnare AC con il
simbolo / ”];
BAC DCA perché angoli alterni interni formati dalle parallele AB e DC tagliate dalla trasversale AC
(“segnare BAC e DCA con il simbolo . ”);
BCA DAC perché angoli alterni interni formati dalle parallele BC e DA tagliate dalla trasversale AC
(“segnare BCA e DAC con il simbolo ”).

168
Book in
progress
5. I quadrilateri

La figura si presenta, quindi, nel seguente modo:

I due triangoli, avendo un lato e i due angoli ad esso adiacenti


ordinatamente congruenti, sono congruenti per il 2° criterio di
congruenza dei triangoli.
Se tracciamo la diagonale BD, si dimostra, in modo analogo,
che i triangoli ABD e CBD sono congruenti (PROVA TU).
C.V.D.

2. Hp.: AB // DC AD // BC

Th.: AB DC AD BC

Dimostrazione
Poiché ABC ADC (punto 1.),
si ha: AB DC AD BC
cioè i lati opposti di un parallelogramma sono congruenti.
C.V.D.

3. Hp.: AB // DC AD // BC

Th.: A C B D

Dimostrazione
Poiché ABC ADC (punto 1.),
si ha: A C B D
cioè gli angoli opposti di un parallelogramma sono congruenti.
C.V.D.

4. Relativamente agli angoli adiacenti al lato AB, si ha:


Hp.: AB // DC AD // BC

Th.: A + B angolo piatto

Dimostrazione
Basta osservare che gli angoli A e B risultano coniugati interni rispetto alle parallele AD e BC tagliate dalla trasversale
AB e quindi sono supplementari (la loro somma è, cioè, un angolo piatto).
Procedendo in modo analogo, si dimostra che gli angoli adiacenti agli altri lati sono supplementari (PROVA TU).
C.V.D.

5.

AB // DC AD // BC Dimostrazione
Hp.: Consideriamo i triangoli ABO e DCO; essi hanno:
AC BD = O
AB DC perché lati opposti di un
parallelogramma (punto 2.)
Th.: AO OC BO OD
[“segnare AB e DC con il simbolo / ”];
BAO DCO perché angoli
BB alterni interni formati
B
dalle parallele AB e DC tagliate dalla trasversale AC (“segnare BAO e DCO con il simbolo · ”); B
B
ABO CDO perché angoli alterni interni formati dalle parallele AB e DC tagliate dalla trasversale BD
(“segnare ABO A e CDO con A il simbolo ”).
A A A

168 169
A C

Geometria - primo anno


BO O
La figura si presenta, quindi, nel seguente modo:

I due triangoli, avendo un lato e i due angoli ad esso


adiacenti ordinatamente congruenti, sono congruenti
per il 2° criterio di congruenza dei triangoli.
Avranno, pertanto, tutti gli altri elementi corrispondenti
congruenti, in particolare: AO OC BO OD.
C.V.D.

[Le relazioni: BAO DCO e ABO CDO potevano essere dedotte direttamente dalla congruenza dei triangoli ABC
e ADC (punto 1.)].

OSSERVAZIONE:
Il punto 5. permette di concludere che tutti i parallelogrammi hanno un centro di simmetria che è il punto d’intersezione
delle diagonali (fig. 20):

Ogni parallelogramma è quindi trasformato in se stesso


dalla simmetria che ha come centro il punto di intersezione
delle due diagonali. (fig. 20)
Si può, pertanto, dare anche la seguente definizione:
Si dice parallelogramma un quadrilatero
che ha un centro di simmetria.

Il teorema seguente stabilisce i criteri (condizioni sufficienti) che devono essere verificati affinchè un quadrilatero sia un
parallelogramma.

TEOREMA
Un quadrilatero convesso è un parallelogramma se:
1. i lati opposti sono congruenti;
oppure: (fig. 21)
2. gli angoli opposti sono congruenti;
oppure:
3. le diagonali si tagliano scambievolmente per metà;
oppure:
4. gli angoli adiacenti a ciascun lato AB DC
sono supplementari; Hp.:
AD BC
oppure:
5. due lati sono paralleli e congruenti.
Th.: ABCD parallelogramma

1.

Dimostrazione
Conduciamo la diagonale AC (fig. 22):
e consideriamo i triangoli ABC e ADC; essi hanno: (fig. 22)
AC in comune (o AC AC per la proprietà riflessiva della congruenza);
AB DC per ipotesi;
BC AD per ipotesi.

170
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progress
5. I quadrilateri

I due triangoli, avendo tutti e tre i lati ordinatamente congruenti, sono congruenti per il 3° criterio di congruenza dei
triangoli. Avranno, pertanto, tutti gli altri elementi corrispondenti congruenti, in particolare:

BAC DCA AB // DC perché tagliati dalla trasversale AC formano angoli alterni interni congruenti;
BCA DAC BC // AD perché tagliati dalla trasversale AC formanoBC BC
angoli alterni interni congruenti.
Poiché: AB // DC BC // AD,
si
B ha
B + che il quadrilatero
AB // DCABCD è un parallelogramma.
B AB // DC
C.V.D. B+
A BC
2.
Dimostrazione BC
Osserviamo che la somma degli angoli interniAD // BC A C
Hp.:
di un quadrilatero è congruente a due angoli piatti, B D
cioè: A + B + C + D 2 .
Inoltre: A C per ipotesi; B + Th.: ABCD parallelogramma
e B D per ipotesi; B+ AB // DC
per cui:
A+B AD // BC perché tagliati dalla trasversale AB formano angoli coniugati interni supplementari;
B+C AB // DC perché tagliati dalla trasversale BC formano angoli coniugati interni supplementari.
Il quadrilatero ABCD ha, pertanto, i lati opposti paralleli per cui è un parallelogramma.
B+ AB // DC
3. B +
Dimostrazione
B+
Consideriamo i triangoli ABO e DCO; essi hanno: AO OC
AA
AO BOC + per ipotesi; Hp.:
A BO OD
BO OD per ipotesi;
AOB DOC perché angoli opposti al vertice
(“segnare AOB e DOC Th.: ABCD parallelogramma
con il simbolo . ”).

La figura si presenta, quindi, nel seguente modo:


I due triangoli, avendo due lati
A e l’angolo fra essi compreso
ordinatamente congruenti, sono congruenti A per il 1° criterio
di congruenza dei triangoli. Avranno, pertanto, tutti gli altri elementi
corrispondenti congruenti, in particolare:
BAO
A DCO AB // DC perché tagliati dalla trasversale AC
formano angoli alterni interni congruenti.
A consideriamo i triangoli ADO e BCO si dimostra, in modo analogo, che i triangoli sono congruenti e che AD // BC
Se
A TU).
(PROVA
C.V.D. A

A
4.
Dimostrazione
Si ha: A + B AD // BC A+B
perché tagliati dalla trasversale AB formano angoli
B+C
coniugati interni supplementari; Hp.:
B+C B+ AB // DC C+D
perché tagliati dalla trasversale BC formano angoli D+A
coniugati interni supplementari.
Poiché: AD // BC AB // DC , Th.: ABCD parallelogramma
si ha che il quadrilatero ABCD èAun parallelogramma.
C.V.D.

170 171
Geometria - primo anno

5.
Dimostrazione AB // DC
Conduciamo la diagonale AC (fig. 23): Hp.:
AB DC

Th.: ABCD parallelogramma


e consideriamo i triangoli ABC e DCA;
essi hanno:

AB DC per ipotesi;
AC in comune (o AC AC per la proprietà riflessiva della congruenza);
BBAC DCA perché angoli alterni interni formati dalle parallele AB e DC
tagliate dalla trasversale AC (“segnare BAC e DCA
con il simbolo . ”). (fig. 23)

La figura si presenta, quindi, nel seguente modo:

I triangoli ABC e DAC, avendo due lati e l’angolo fra essi compreso
ordinatamente congruenti, sono
congruenti per il 1° criterio di congruenza dei triangoli.
Avranno, pertanto, tutti gli altri elementi corrispondenti congruenti,
in particolare: BCA DAC.

Segue, allora, che:


BC // AD perché tagliati dalla trasversale AC formano angoli alterni interni congruenti.
Poiché: AB // DC BC // AD ,
si ha che il quadrilatero ABCD è un parallelogramma.
C.V.D. BC

[Alla stessa conclusione si perviene considerando come paralleli e congruenti i lati AD e BC].

BC BC
1° Problema BC
BC
BC risolto BC
P
Sia ABCD un parallelogramma e O il punto di intersezione AB // DC
delle sue diagonali. Dimostra che O è punto medio BC // AD
Hp.:
di ogni corda PQ passante per esso. AC BD = O
POQ angolo piatto
Dimostrazione
1° modo: Th.: PO OQ
Consideriamo i triangoli APO e CQO; essi hanno:
P
perché le diagonali di un parallelogramma si tagliano scambievolmente per metà (“segnare AO e CO con il
AO CO
BC
P PP simbolo / ”);
PP PAO QCO perché angoli alterni interni rispetto alle parallele AB e CD tagliate dalla trasversale AC
P (“segnare PAO e QCO con il simbolo ”);
AOP COQ perché angoli opposti al vertice (“segnare AOP e COQ con il simbolo .”).

La figura si presenta, quindi, nel seguente modo:


P P
I due triangoli, avendo un lato e i due angoli ad esso adiacenti
ordinatamente congruenti, sono congruenti per il 2° criterio
di congruenza dei triangoli. Avranno, pertanto, tutti gli altri elementi
corrispondenti congruenti, in particolare: PO OQ .
C.V.D.

172
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progress
Geometria5.-I quadrilateri
primo anno

2° modo:
Poiché il punto O d’incontro delle diagonali di un parallelogramma è centro di simmetria per il parallelogramma stesso, si
ha che ogni punto P del suo contorno ha come simmetrico il punto Q di intersezione della congiungente PO con il contorno
del parallelogramma. Quindi: PO OQ .
C.V.D.

2° Problema risolto
Dato un quadrilatero qualsiasi ABCD, traccia le sue diagonali AC e BD. Dai vertici del quadrilatero conduci le parallele alle
diagonali e dimostra che tali parallele individuano un parallelogramma.

ABCD quadrilatero
a // BD ; b // AC ; c // BD ; d // AC
Hp.:
a b= P ; b c= Q
c d= R ; d a= S

Th.: PQRS parallelogramma

Dimostrazione
[Osserviamo innanzitutto che, essendo le diagonali AC e BD incidenti, saranno incidenti anche le loro parallele condotte dai
vertici del quadrilatero].
Poiché:
a // BD c // BD a // c per la proprietà transitiva del parallelismo;
e
b // AC d // AC b // d per la proprietà transitiva del parallelismo, si ha che il quadrilatero PQRS,
b // d avendo i lati opposti paralleli, è un parallelogramma.
C.V.D.

b // d b // d

b // d
Parallelogrammi particolari
Esistono parallelogrammi particolari – il rettangolo, il rombo e il quadrato – che, oltre alle caratteristiche del parallelogramma,
godono di particolari proprietà.

5.5 IL RETTANGOLO
Il rettangolo è un parallelogramma che ha i quattro angoli congruenti.
A B C D

OSSERVAZIONE:
Si poteva dare la seguente definizione:
Il rettangolo è un quadrilatero che ha i quattro angoli congruenti.
Infatti, un tale quadrilatero, avendo gli angoli opposti congruenti,
A B C D
risulta un parallelogramma e in più tutti gli angoli risultano retti, 2
essendo la somma degli angoli interni di ogni quadrilatero
congruente a due angoli piatti.

172 173
Geometria - primo anno

Un quadrilatero può, ovviamente, avere un angolo retto


senza essere un rettangolo (fig. 24).
(fig. 24)

Un parallelogramma che ha, invece, un angolo retto, ha retti tutti gli altri angoli, cioè è un rettangolo. PERCHÈ?

Da qui ancora un’altra possibile definizione: D C


Il rettangolo è un parallelogramma che ha un angolo retto.
Nel rettangolo ABCD (fig. 25): (fig. 25)

qualunque lato può essere considerato come base ed il lato A B


ad esso perpendicolare come altezza.
La base e l’altezza si dicono dimensioni del rettangolo.
Il rettangolo, essendo un particolare parallelogramma,
gode di tutte le proprietà dei parallelogrammi.
Vediamo ora una proprietà “propria” del rettangolo.

TEOREMA
In un rettangolo le diagonali sono congruenti.

Dimostrazione
D C
Consideriamo i triangoli ABC e ABD; essi hanno:
AB in comune (o AB AB per la proprietà Hp.: ABCD rettangolo
riflessiva della congruenza)
[“segnare AB con il simbolo / ”]; Th.: AC BD
AD BC perché lati opposti di un rettangolo
(“segnare AD e BC con il simbolo ”); A B
ABC BAD perché entrambi retti, per definizione di rettangolo (“segnare ABC e BAD con il simbolo ”)[fig. 26]

I due triangoli, avendo due lati e l’angolo fra essi compreso ordinatamente
congruenti, sono congruenti per il 1° criterio di congruenza dei triangoli (o
per il criterio di congruenza dei triangoli rettangoli). Avranno, pertanto, tutti (fig. 26)

gli altri elementi corrispondenti congruenti, in particolare: AC BD


C.V.D.

Il teorema seguente stabilisce un criterio (condizione sufficiente) che deve essere verificato affinchè un parallelogramma
sia un rettangolo.

TEOREMA
Se un parallelogramma ha le diagonali congruenti, allora è un rettangolo.

Dimostrazione
Consideriamo i triangoli ABC e ABD; essi hanno: ABCD parallelogramma
Hp.:
AB in comune (o AB AB per la proprietà AC BD
riflessiva della congruenza);
B
BC AD perché lati opposti di un parallelogramma; Th.: ABCD rettangolo
AC BD per ipotesi.

I due triangoli, avendo tutti e tre i lati ordinatamente congruenti, sono congruenti per il 3° criterio di congruenza dei
triangoli. Avranno, pertanto, tutti gli altri elementi corrispondenti congruenti, in particolare: ABC BAD e, poichè tali
A

174
Book in
in
progress
progress
5. I quadrilateri

e, poiché tali angoli sono supplementari – perché coniugati interni formati dalle parallele BC e AD con la trasversale AB
(ABCD, per ipotesi, è infatti un parallelogramma) – , si ha che: ABC BAD
2
Pertanto il parallelogramma ABCD, avendo due angoli retti (ma ne basta uno, ricordi?), è un rettangolo.
C.V.D.

OSSERVAZIONE:
Il rettangolo ha due assi di simmetria rappresentati dalle rette che passano per i punti medi dei lati opposti (fig. 27).

Indicando con σr la simmetria di asse r


(r asse di simmetria del lato AB) si ha:
σr : A B p A
σr : AD BC perché AD // BC e AD BC (fig. 27)
eσ quindi: p A
σr (D) C
per
σ cui la retta r è asse di simmetria anche del lato DC.
Pertanto il rettangolo ABCD è unito rispetto alla σr e quindi r
è asse di simmetria per il rettangolo.
PROVA TU che la retta s, asse di simmetria del lato AD, è anche asse di simmetria del lato BC, cioè che il rettangolo
ABCD è unito rispetto alla σs e quindi che s è asse di simmetria per il rettangolo.
[I due assi di simmetria vengono detti mediane del rettangolo].

p A
5.6 IL ROMBO
Il rombo (o losanga) è un parallelogramma con i quattro lati congruenti (figura a lato).
OSSERVAZIONE:
Si poteva dare la seguente definizione: Il rombo è un quadrilatero con i quattro lati congruenti.
Infatti, un tale quadrilatero, avendo i lati opposti ……..............................… COMPLETA
L’osservazione ci permette di affermare che ogni rombo è un parallelogramma e, quindi, gode di tutte le sue proprietà.
Vediamo ora altre proprietà “proprie” del rombo.

TEOREMA
In un rombo: 1. le diagonali sono perpendicolari;
2. le diagonali sono bisettrici degli angoli interni.

1.

Dimostrazione
Sia O il punto d’intersezione delle diagonali Hp.: ABCD rombo (o AB BC CD DA)
del rombo (fig. 28):
Th.: AC BD

e consideriamo i triangoli AOB e AOD;


essi hanno:
AO in comune (o AO AO per la proprietà riflessiva della congruenza)
[“segnare AO con il simbolo ~ ”];
per ipotesi;
perché, essendo il rombo un particolare parallelogramma, (fig. 28)
AB AD
BO OD le diagonali si tagliano scambievolmente per metà
(punto 5., teorema pag. 75) [“segnare BO e OD con il simbolo / ” ).

174 175
Geometria - primo anno

La figura si presenta quindi nel seguente modo:


I due triangoli, avendo tutti e tre i lati ordinatamente congruenti,
sono congruenti per il 3° criterio di congruenza dei triangoli.
Avranno, pertanto, tutti gli altri elementi corrispondenti congruenti,
in particolare:
AOB AOD che, essendo adiacenti, risultano retti.
Quindi si ha: AC BD
C.V.D.
A

2.
Hp.: ABCD rombo
Dimostrazione
Detto O il punto d’intersezione delle diagonali BAC DAC
del rombo (fig. 29): ABD CBD
Th.:
ACB ACD
ADB CDB
dalla congruenza dei triangoli AOB e AOD
(vista nel punto 1.) discende che: BAO DAO
e quindi AC è bisettrice dell’angolo BAD.
Si procede in modo analogo per gli altri angoli (PROVA TU). B

C.V.D.

(fig. 29)
Il teorema seguente stabilisce i criteri (condizioni sufficienti)
che devono essere verificati affinchè un parallelogramma
sia un rombo.

TEOREMA
Un parallelogramma è un rombo se: 1. le diagonali sono perpendicolari; oppure
2. una diagonale è bisettrice di un angolo.

1.

Dimostrazione ABCD parallelogramma


Hp.:
Detto O il punto d’intersezione delle diagonali AC BD
del parallelogramma (fig. 30):
Th.: ABCD rombo
consideriamo i triangoli AOB e AOD; essi hanno:
AO in comuneAO (o AAO AO per la proprietà riflessiva
AO A
della congruenza);
AO A
AOB AOD perché angoli retti per ipotesi;
BO OD perché in un parallelogramma le diagonali
si tagliano scambievolmente per metà
(punto 5., teorema pag. 75).
(fig. 30)

I due triangoli, avendo due lati e l’angolo fra essi compreso


ordinatamente congruenti, sono congruenti per il 1° criterio
di congruenza dei triangoli (o per il criterio di congruenza dei triangoli
rettangoli). Avranno, pertanto, tutti gli altri elementi corrispondenti congruenti, in particolare: AB AD ( )

AO A

A
176
(
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(
( 5. I quadrilateri

e poiché:
AB DC perché lati opposti di un parallelogramma;
AD BC perché lati opposti di un parallelogramma,
si ha: AB BC DC AD per la proprietà transitiva della congruenza.

Pertanto
A il parallelogramma ABCD, avendo i quattro lati congruenti, risulta essere un rombo.

La relazione ( ), con le implicazioni successive, permette di affermare che “se in un parallelogramma due
lati consecutivi sono congruenti, allora il parallelogramma è un rombo”.

2. Dimostriamo il teorema considerando la diagonale BD bisettrice dell’angolo di vertice B.

Dimostrazione
Osserviamo che: ABCD parallelogramma
CBD ADB perché angoli alterni interni rispetto Hp.:
ABD CBD
alle parallele BC e AD (per ipotesi A
ABCD è un parallelogramma) Th.: ABCD rombo
tagliate dalla trasversale BD
[“segnare ADB con il simbolo . ”].

Pertanto:
ABD ADB per la proprietà transitiva della congruenza
(in fig. 31 sono “segnati” infatti con lo stesso
A simbolo . ), e quindi il triangolo ABD è isoscele
sulla base BD, per cui: AB AD.
Poiché, inoltre: (fig. 31)
A
AB AD. perché lati opposti di un parallelogramma;
AD BC perché lati opposti di un parallelogramma,
si ha:
AB BC DC AD per la proprietà transitiva della congruenza.

Pertanto il parallelogramma ABCD, avendo i quattro lati congruenti, risulta essere un rombo. Si procede in modo analogo
considerando l’altra diagonale o la congruenza di angoli diversi (PROVA TU).

OSSERVAZIONE:
IlA rombo ha due assi di simmetria rappresentati
dalle rette delle diagonali (fig. 32). A
A
Indicando con σr la simmetria di asse r (fig. 32)
(che “contiene” la diagonale BD) si ha che:
σr : B B perché B r (quindi B è un punto unito);
σr : D D perchép D r (quindi D è un punto unito).
A
Inoltre:
σr : A C perché AC r AO OC..
A
Pertanto il rombo è unito rispetto
A alla σr e quindi r è un suo asse di simmetria.
PROVA TU che il rombo è unito rispetto alla σs , dove s è la retta che “contiene” la diagonale AC.
Questo ti permetterà di concludere che s è asse di simmetria per il rombo.
C.V.D.

176 177
Geometria - primo anno

Problema guidato
Dato il rombo ABCD, indica con O il punto di intersezione delle due diagonali. Dimostra che O è equidistante dai lati del
rombo.

ABCD rombo
Dimostrazione AC BD = O}
Hp.:
Consideriamo i triangoli BOH e BOK; essi hanno: OH AB ; OK BC
OB ………………. ( o OB ….. ……………………………
OI CD ; OL AD
………………………………………);
OBH ……… perché in un rombo le diagonali …………
Th.: OH OK OI OL
……………………………………….;
…… BKO perché .....................................................
...................................……….................. .
I due triangoli, avendo ………………………………………………………………………………………………...COMPLETA
………………………………………………………………………………………………………………………………………
………………………………………………………………………………………………………… OH OK .
Procedendo in maniera analoga, ……………….…………..………………………...……………………………...COMPLETA
………………………………………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………
e quindi: OH OK OI OL .
C.V.D.

5.7 IL DELTOIDE
Con il termine deltoide si indica un quadrilatero
che ha due coppie di lati consecutivi congruenti (fig. 33):
(fig. 33)

Un deltoide può essere anche definito come l’intersezione


(fig. 34)
di due angoli convessi che hanno le bisettrici coincidenti (fig. 34):

Per la sua forma, il deltoide


è uno dei primi quadrilateri
conosciuti dai bambini
(costruzione degli aquiloni).

178
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5. I quadrilateri

5.8 IL QUADRATO
Il quadrato è un quadrilatero regolare, cioè ha tutti i lati e tutti gli angoli congruenti (fig. 35).

Il quadrato è pertanto un particolare parallelogramma con tutti i lati congruenti


(e quindi è un rombo) e con tutti gli angoli congruenti (dunque retti e quindi
è un rettangolo). (fig. 35)
Il quadrato gode, pertanto, di tutte le proprietà del parallelogramma,
del rombo e del rettangolo. Vale, quindi, il seguente TEOREMA (PROVA TU):

In un quadrato:
1. le diagonali sono perpendicolari;
2. le diagonali sono bisettrici degli angoli;
3. le diagonali sono congruenti.

TEOREMA INVERSO
Un parallelogramma è un quadrato se:
1. le diagonali sono congruenti e perpendicolari; oppure
2. le diagonali sono congruenti e bisettrici degli angoli interni.

1.
ABCD parallelogramma
Hp.: AC BD
AC BD

Dimostrazione Th.: ABCD quadrato


Nel quadrilatero ABCD risulta, per ipotesi:
AC BD (cioè le diagonali sono congruenti) ABCD rettangolo;
AC BD (cioè le diagonali sono perpendicolari) ABCD rombo.
Pertanto il parallelogramma ABCD, essendo contemporaneamente rettangolo e rombo, è un quadrato.
ABDABD CBD
CBD
C.V.D. ABD
ABD CBD
CBD

2.
ABCD parallelogramma
AC BD
Hp.: BAC DAC ; ABD CBD;
( ABD
θ) CBD
BCA DCA ; CDB ADB
Dimostrazione
Nel quadrilatero ABCD risulta, per ipotesi:
Th.: ABCD quadrato
AC BD (cioè le diagonali sono congruenti) ABCD rettangolo;
BAC DAC (cioè AC è bisettrice dell’angolo in A) ABCD rombo.
Pertanto:
il parallelogramma ABCD è un quadrato, essendo contemporaneamente rettangolo e rombo.
C.V.D.

( θ ) E' sufficiente indicare una sola congruenza. PERCHÈ? D C


PROVA TU a rappresentare con un diagramma di Venn
la relazione tra i parallelogrammi studiati.
(fig. 36)
u
OSSERVAZIONE:
Il quadrato (fig. 36), in quanto rettangolo e rombo, ha quattro assi
di simmetria: le rette …………………………………………………… r A B s
…………………………………………………………… COMPLETA . t

178 179
Geometria - primo anno

3° Problema risolto
Dato il quadrato ABCD, prolunga il lato CD, dalla parte di C,
e prendi su tale prolungamento un punto E. Prolunga, poi,
il lato BC, dalla parte di B, di un segmento BF DE.
Dimostra che il triangolo AEF è rettangolo isoscele.
ABCD quadrato
Hp.:
BF DE

Dimostrazione
Th.: AEF rettangolo isoscele
Consideriamo i triangoli ABF e ADE; essi hanno:
AB AD perché lati di un quadrato;
DE BF per ipotesi;
B
ADE
B ABF perché retti ( ABF
ABretto perché supplementare ABC
ABC
ABC
dell’angolo ABC, retto per ipotesi) ABC
ABC ABC
[“segnare ABF con il simbolo ”].

I due triangoli, avendo due lati e l’angolo fra essi compreso


ordinatamente congruenti, sono congruenti per il 1° criterio
di congruenza dei triangoli (o per il criterio di congruenza
dei triangoli rettangoli). Avranno, pertanto, tutti gli altri elementi ABC
corrispondenti congruenti, in particolare:

AE AF (“segnare AE e AF con il simbolo // ”), B


per cui il triangolo AEF è isoscele sulla base AF;
ABC
BBBAF DAE (“segnare BAF e DAE con il simbolo ”). .
B
D C E
Si ha quindi: *

//
Poiché:
DAE + EAB DAB angolo retto .
.
A B
si ha:
BAF + EAB FAB angolo retto
per cui il triangolo AEF risulta rettangolo ed isoscele sulla base EF. *
//
C.V.D.

5.9 LA CORRISPONDENZA DI TALETE 2


Si dice fascio improprio di rette (o fascio di rette parallele)
l’insieme di tutte le rette parallele ad una data retta r (fig. 37): (fig. 37)

2
Talete di Mileto (circa 640 a.C. – circa 547 a.C.) – primo, tra i Greci, a “scoprire” la geometria.

180
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5. I quadrilateri

OSSERVAZIONI:
- Per rappresentare un fascio improprio di rette, disegniamo solo alcune rette parallele tra loro (in realtà, le rette del
fascio sono infinite).
- Se una retta t interseca una retta del fascio,
le interseca tutte (trasversale del fascio) [fig. 38].

(fig. 38)

Quando si hanno due trasversali, t1 e t2 , (fig. 39),


i punti in cui ogni retta del fascio interseca le trasversali
vengono detti punti corrispondenti e, così, si dicono
segmenti corrispondenti i segmenti che hanno per estremi
punti corrispondenti.

Si ha, quindi:
A A'
BB B'
(fig. 39)
………….
AB A'B'
BC
B B'C'
………….
La corrispondenza che si viene a stabilire è biunivoca ed è detta corrispondenza di Talete.

Teorema del fascio di rette parallele


Dato un fascio di rette parallele tagliato da due trasversali, a segmenti congruenti su una trasversale
corrispondono segmenti congruenti sull’altra trasversale.

Dimostrazione
1° caso: t1 // t2 (fig. 40): r // s // u // v // ……
t1 , t2 trasversali
Hp.: A, B, C, D, … t1
A', B', C', D', … corrispondenti di A, B, C, D, …
AB CD

Th.: A'B' C'D'

(fig. 40)

Basta osservare che:


- AA'B'B è un parallelogramma (i lati opposti sono paralleli)
e quindi i lati opposti sono congruenti; in particolare:
(o) AB A'B' (“segnare A'B' con il simbolo ”); (fig. 41)
- CC'D'D è un parallelogramma (i lati opposti sono paralleli)
e quindi i lati opposti sono congruenti; in particolare:
(oo) CD C'D' (“segnare C'D' con il simbolo ”); [fig. 41].

Quindi, poiché: AB A'B' (o ) ; CD C'D' (oo) ;ed essendo AB CD per ipotesi, si ha, per la proprietà transitiva
della congruenza, che: A'B' C'D'
(in fig. 41, A'B' e C A infatti con lo stesso simbolo )
C'D' sono “segnati”
C.V.D.

180 181
Geometria - primo anno

2° caso: t1 t2 = 0 (cioè t1 e t2 incidenti) [fig. 42]:

(fig. 42)

Tracciamo da B e da D le parallele alla trasversale t2


e siano rispettivamente E ed F i punti di incontro
con le rette r ed u [osserviamo che BE // DF
perché entrambe parallele a t2] (fig. 43):
(fig. 43)

Consideriamo i triangoli ABE e CDF; essi hanno:


AB CD per ipotesi;
BAE DCF perché angoli corrispondenti rispetto
alle parallele r ed u tagliate dalla trasversale t1
(“segnare BAE e DCF con il simbolo . ”);
ABE CDF perché angoli corrispondenti rispetto alle
parallele BE e DF tagliate dalla trasversale t1
(fig. 44)
(“segnare ABE e CDF con il simbolo ”).
[fig. 44]:

I due triangoli, avendo un lato e i due angoli ad esso


adiacenti ordinatamente congruenti, sono congruenti
per il 2° criterio di congruenza dei triangoli. Avranno,
pertanto, tutti gli altri elementi corrispondenti congruenti,
in particolare:
EB FD (“segnare EB e FD con il simbolo // ”). [fig. 45]:
Inoltre: (fig. 45)
- il quadrilatero EBB'A' è un parallelogramma perché,
per costruzione, i lati opposti sono paralleli e quindi:
EB A'B' (“segnare A'B' con il simbolo // ”);
- il quadrilatero FDD'C' è un parallelogramma perché,
F costruzione, i lati opposti sono paralleli e quindi:
per
FD C'D' (“segnare C'D' con il simbolo // ”). [fig. 46]:
Da:E
EB A'B' per precedente osservazione;
FD C'D' per precedente osservazione;
F per precedente dimostrazione, (fig. 46)
EB FD
Esi ha, per la proprietà transitiva della congruenza, che:
A'B' C'D' (in fig. 46, A'B' e C'D' sono “segnati”
infatti con lo stesso simbolo // ).
A
C.V.D.

182
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5. I quadrilateri

Il precedente teorema viene, talvolta, detto “piccolo teorema di Talete”, nel senso di una versione semplificata del “teorema
di Talete” [vedremo il perché in seguito].

COROLLARIO 1 AM MC
Se per il punto medio di un lato di un triangolo si conduce
la parallela ad un altro lato, questa divide il terzo lato M s
in due segmenti congruenti. Hp.:
s // AB
s BC = N

Th.: BN NC
Dimostrazione
Basta condurre da C la retta r parallela ad AB (fig. 47):

ed applicare “la corrispondenza di Talete”


(teorema precedente) alle rette AB, MN ed r
(fascio di rette parallele), tagliate dalle rette AC e BC (fig. 47)
che rappresentano le due trasversali.
Quindi, essendo:
AM MC per ipotesi,
si ha: BN NC.
C.V.D.

COROLLARIO 2 (TEOREMA INVERSO)


Il segmento che unisce i punti medi di due lati
di un triangolo è parallelo al terzo lato ed è AM MC
congruente alla sua metà. Hp.:
BN NC

1
Dimostrazione Th.: MN // AB MN AB
2
Per il COROLLARIO 1, se conduciamo da M
la parallela al lato AB, si ha che questa incontra il
lato BC nel suo punto medio che è N, vista l’unicità
del punto medio di un segmento.

Pertanto:
MN // AB.
Conduciamo, ora, da N la parallela al lato AC e sia T (fig. 48)

il punto d’intersezione con il lato AB (fig. 48).

COMPLETA:
Per il COROLLARIO 1, si ha che T è punto medio di AB,
cioè ...............................................................................
e, poiché:
NT // …..
si ha che il quadrilatero AT….. è un …………………….. .

1
Pertanto risulta: MN ….. …..
2
C.V.D.

182 183
Geometria - primo anno

COROLLARIO 2 può essere dimostrato utilizzando le simmetrie.


Precisamente, prolunghiamo il segmento MN
dalla parte di N e, su tale prolungamento,
prendiamo il punto M' tale che: (fig. 49)
NM' MN (“segnare NM' e MN con il simbolo ”)
e congiungiamo M' con B (fig. 49).
// …... ,
Indicata con σN la simmetria centrale di centro N, si ha:
σN : C B
σ
σN : M M'
M
per cui:
σN : CM BM' (per il fatto che gli estremi si corrispondono) // …... ,
eσquindi: (fig. 50)
// …... ,
CM BM' (“segnare BM' con il simbolo / ”)
e CM // BM' [fig. 50]. M
Segue che: // …... ,
M
AM BM' per la proprietà transitiva della congruenza
(in fig. 50, i due segmenti sono, infatti, segnati con lo stesso simbolo / )
e AM // BM' , M
// …... ,
per cui il quadrilatero ABM'M, avendo ………………………………………………………………………………COMPLETA
é un ……………………………………………………………. e quindi: …… …… …… // …... ,
da cui discende che MN // ……
1
MN ……
2
C.V.D.
M

Applicazione del teorema di Talete


Dato un segmento AB (fig. 51), vogliamo dividerlo (fig. 51)
in n parti congruenti.

Fissiamo n = 6 e conduciamo dall’estremo A


(fig. 52)
una semiretta r che formi un angolo convesso con la
semiretta AB (fig. 52).

A partire dal punto A riportiamo su r, consecutivamente,


sei segmenti congruenti qualsiasi AC, CD, DE, EF, FG, GH
(“segnare AC, CD, DE, EF, FG, GH con il simbolo ”) [fig. 53]. (fig. 53)

Congiungiamo H con B e dai punti C, D, E, F, G conduciamo


le parallele al segmento BH, indicando rispettivamente
con C', D', E' F', G' i punti d’intersezione con AB (fig. 54).

Per il teorema di Talete si ha che: (fig. 54)

AC' C'D' D'E' E'F' F'G' G'B


ed ognuno di tali segmenti è appunto congruente
alla sesta parte di AB.

184
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5. I quadrilateri

ESERCIZI UNITÀ 5 - TRASFORMAZIONI GEOMETRICHE


I quadrilateri

Conoscenza e comprensione

1) Stabilisci se le seguenti proposizioni sono vere o false:


a) Siano A, B, C, D quattro punti del piano a due a due non allineati;
il quadrilatero ABCD è sicuramente convesso. q V q F
b) Se ABCD è un quadrilatero convesso la somma degli angoli interni
è congruente alla somma degli angoli esterni. q V q F
c) Alcuni quadrilateri non sono poligoni. q V q F
d) In un quadrilatero convesso, due angoli adiacenti hanno un lato in comune. q V q F
e) In un quadrilatero convesso, due vertici opposti possono essere estremi di
uno stesso lato. q V q F
f) Una diagonale divide un quadrilatero convesso in due triangoli congruenti. q V q F
g) In un quadrilatero convesso la somma di due lati qualsiasi è sempre
maggiore della somma degli altri due. q V q F
h) Non esiste un quadrilatero nel quale tre lati, tra loro congruenti, sono
la terza parte del quarto lato. q V q F
i) Un quadrilatero può avere tre angoli retti. q V q F

2) Quanti e quali sono i criteri di congruenza dei poligoni?


3) Definisci il trapezio.
4) Una sola delle seguenti proposizioni è vera; quale?
a) Un trapezio ha almeno due lati paralleli.
b) In un trapezio gli angoli opposti possono essere congruenti.
c) In un trapezio gli angoli opposti possono essere supplementari.
d) Un trapezio può avere tre angoli retti.
e) In un trapezio due lati opposti possono essere congruenti.

5) Osserva la seguente figura:

Qual è l’ampiezza di DAB ?


E quella di ADK ?

6) Le seguenti proposizioni sono vere o false?


a) Se un trapezio ha un asse di simmetria, allora è isoscele. q V q F
b) In un trapezio le proiezioni dei lati obliqui sulla base minore sono
sempre congruenti. q V q F
c) In un trapezio isoscele gli angoli opposti sono supplementari. q V q F
d) Se gli angoli adiacenti alla base minore sono congruenti, il trapezio è isoscele. q V q F
e) L’altezza di un trapezio è sempre interna al trapezio stesso. q V q F
f) In un trapezio rettangolo, le diagonali sono congruenti. q V q F
g) In un trapezio gli angoli adiacenti ad un lato obliquo sono supplementari. q V q F
h) In un trapezio isoscele le diagonali sono congruenti. q V q F
i) Se un trapezio ha soltanto una coppia di angoli consecutivi congruenti,
allora è rettangolo. q V q F

7) Definisci il parallelogramma.
8) Enuncia le proprietà del parallelogramma.

184 185
Geometria - primo anno

9) Che cosa si intende per altezza di un parallelogramma?


10) Una sola delle seguenti proposizioni è falsa; quale?
a) Un quadrilatero con i lati a due a due congruenti, è un parallelogramma.
b) Le diagonali di un parallelogramma possono essere congruenti.
c) In un parallelogramma due angoli consecutivi sono supplementari.
d) Il parallelogramma ha un centro di simmetria.
e) In un parallelogramma le diagonali possono essere perpendicolari.
f) In un parallelogramma i lati possono essere congruenti.

BB della seguente figura è un parallelogramma:


11) Il quadrilatero ABCD

Qual è l’ampiezza di BCF ?


E l’ampiezza di BDC
BB ?
B
E quella di DBE ?

12) Il quadrilatero PSRQ della seguente figura è un parallelogramma:


B
Qual è l’ampiezza di PRS ?
E quella di PQR ?

13) Definisci il rettangolo.


P
14) Il quadrilatero ABCD è un rettangolo: D C
Qual è l’ampiezza di DQA
65°
E quella di DQC ? .
Q
Il segmento AQ misura 2,8 cm; qual è la misura di DB?
A B

15) Definisci il rombo.


16) Definisci il quadrato.
17) Stabilisci se le seguenti proposizioni sono vere o false:
a) Se in un quadrilatero le diagonali sono congruenti, esso è un rettangolo. q V q F
b) Un rettangolo ha soltanto due assi simmetria. q V q F
c) Un quadrilatero con le diagonali perpendicolari è sicuramente un rombo. q V q F
d) Un quadrilatero con quattro assi di simmetria è un quadrato. q V q F
e) Un quadrilatero con quattro lati congruenti è un quadrato. q V q F
f) Un quadrilatero con tre angoli congruenti è un rettangolo. q V q F
g) Un parallelogramma con due assi di simmetria è un rettangolo. q V q F
h) Se le diagonali di un parallelogramma sono bisettrici degli angoli interni,
il parallelogramma è un rombo. q V q F
i) Un parallelogramma ha, al massimo, quattro assi di simmetria. q V q F
j) Se un rettangolo ha tre lati congruenti, allora è un quadrato. q V q F
k) Se una diagonale divide un quadrilatero in due triangoli rettangoli, il quadrilatero
è un rettangolo. q V q F

18) Che cos’è un fascio improprio di rette?


19) Da quante rette è formato un fascio improprio?

186
Book in
progress
5. I quadrilateri

20) Che cos’è la corrispondenza di Talete?


21) Nella seguente figura il segmento A'B' misura 0,9 cm
ed il segmento C'D' misura 1,2 cm.
Qual è la misura del segmento C'E' ?

22) Nella seguente figura, S è il punto medio di AC, Q è il punto medio di BC, P è il punto medio di AB, F è il punto medio
di SQ, R è il punto medio di CS, T è il punto medio di CQ.

Stabilisci se le seguenti proposizioni sono vere o false:


a) TF // PQ q V q F
T
T
T 1
b) T
T
TR
T AB q V q F
4
R
R
c) R
R 1 q V q F
R
RF
R QB
2
d) SQ QB q V q F
R
R
e) R
RS
R TF q V q F
R
S
S
f) SP 2CT q V q F
S
S
S
R
g) R q V q F T
RF
R // SP
R
R
R
h) SPA QPB q V q F T
R
i) CTF CSP q V q F
C
C CSP
CSP
C
C
C CSP
CSP
CSP R

R
Criteri di congruenza dei poligoni
R S
In base ai dati riportati nelle varie figure (lati e/o angoli congruenti “segnati” con uno stesso simbolo), indica se i poligoni
sono congruenti e, in caso affermativo, scrivi in base a quale criterioRdi congruenza lo sono.
S

1) 2)
R
o // o //
. / . C CSP
/
C CSP
* * * *

. .
// // / /

SI NO Criterio ................................................ SI NO Criterio ................................................

3) o // o // 4)

* *

. .
/ /
SI NO Criterio ................................................ SI NO Criterio ................................................

186 187
Geometria - primo anno

5) 6)

SI NO Criterio ................................................ SI NO Criterio ................................................

7)

SI NO Criterio ................................................

Costruzione e classificazione di quadrilateri

1) Dato il trapezio ABCD (fig. 1), traccia dal vertice C la parallela


al lato obliquo AD. In quali figure risulta suddiviso il trapezio?
(fig. 1)

2) Disegna un trapezio isoscele di base maggiore AB lunga 13,5 cm, di base minore CD lunga 5,5 cm ed altezza 4 cm.
Traccia dai vertici C e D le altezze CH e DK; in quali figure resta suddiviso il trapezio?
3) Costruisci il parallelogramma ABCD di cui sono dati tre vertici A, B, C (fig. 2):

(fig. 2)

4) Dato il parallelogramma ABCD:

conduci:
- l’altezza DH relativa al lato AB;
- l’altezza DK relativa al lato BC;
- l’altezza CS relativa al lato AB;
- l’altezza CT relativa al lato AD.

5) Disegna un rettangolo ABCD con la base AB congruente al doppio dell’altezza BC. Prolunga la base AB, dalla parte
di B, di un segmento BE BC. Unisci i punti C ed E e classifica il quadrilatero AECD.

6) Disegna un rombo in cui la diagonale minore è congruente alla terza parte della diagonale maggiore. Conduci, poi, da
uno stesso vertice del rombo, le altezze relative a due lati consecutivi.

7) Disegna un rombo ABCD in cui un angolo misura 60°. Da quali “figure” puoi pensare sia formato il rombo?
(suggerimento: manda le diagonali ……… )

188
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progress
5. I quadrilateri

8) Disegna un segmento AB lungo 7 cm e costruisci il quadrato di lato AB. Prendi, poi, i punti medi dei lati del quadrato
e “verifica” che il quadrilatero ottenuto congiungendo tali punti è un quadrato.

Riproduci sul quaderno le figure degli esercizi seguenti e “costruisci” la simmetrica di ciascuna figura rispetto al lato
indicato. Classifica, poi, le figure ottenute.

9) 10)

Simmetrica rispetto a BC. Simmetrica rispetto ad AB.


La figura ottenuta è ................................. La figura ottenuta è .................................

11) D C 12)
D C
*

* *

*
A B A B
Simmetrica rispetto a BC. Simmetrica rispetto ad AD.
La figura ottenuta è ................................. La figura ottenuta è .................................

13) C 14)

D C

* A B
A B
Simmetrica rispetto a BC. Simmetrica rispetto ad AD.
La figura ottenuta è ................................. La figura ottenuta è .................................

Negli esercizi che seguono, tenendo conto dei dati riportati (lati e/o angoli congruenti “segnati” con uno stesso simbolo),
specifica in base a quale/i teorema/i (o proprietà/definizione) è vera l’affermazione enunciata:

15)

“Il quadrilatero ABCD è un trapezio rettangolo”.


PERCHE’? ................................................................................
..................................................................................................

16)

“Il quadrilatero ABCD è un trapezio isoscele”.


PERCHE’? ................................................................................
..................................................................................................

188 189
Geometria - primo anno

17)

“Il quadrilatero ABCD è un trapezio parallelogramma”.


PERCHE’? ................................................................................
..................................................................................................

18)

“Il quadrilatero PQRS è un trapezio parallelogramma”.


PERCHE’? ................................................................................
..................................................................................................

19)

“Il quadrilatero ABCD è un trapezio parallelogramma”.


PERCHE’? ................................................................................
..................................................................................................

20)

“Il quadrilatero ABCD non è (o, almeno, non è detto che sia) un
parallelogramma”. [Non farti “ingannare” dalla figura!]
PERCHE’? ................................................................................
..................................................................................................

21)

“Il quadrilatero PQRS è un parallelogramma”.


PERCHE’? ................................................................................
..................................................................................................

22)

“Il quadrilatero EFGH è un rettangolo”.


PERCHE’? ................................................................................
..................................................................................................

190
Book in
progress
5. I quadrilateri

23)

“Il quadrilatero ABCD è un rombo”.


PERCHE’? ................................................................................
..................................................................................................

24)

“Il quadrilatero ABCD è un rombo”.


PERCHE’? ................................................................................
..................................................................................................

25)

“Il quadrilatero ABCD è un quadrato”.


PERCHE’? ................................................................................
..................................................................................................

26)

“Il quadrilatero ABCD è un quadrato”.


PERCHE’? ................................................................................
..................................................................................................

Angoli di un quadrilatero

Calcola le ampiezze degli angoli incogniti:


1) 2)

x = ………
x = ……… y == ………

190 191
Geometria - primo anno

3) 4)

AB // DC

x = ……… y ==……… x = ……… y == ………

5) 6)

a // c
b // d

=
x = ……… y ==……… x = ……… y ==……… z = ………

7) 8)

s t

x = ………
=
x = ……… y == ……… z = ……… y =
= ………

9) 10)

x = ………

x = ……… y ==………

11)

x = ………

192
Book in
progress
5. I quadrilateri

12) In un trapezio gli angoli adiacenti alla base maggiore misurano 52° e 67°. Qual è la misura degli altri due angoli?
13) In un trapezio gli angoli adiacenti alla base minore misurano 131° e 108°. Qual è la misura degli altri due angoli?
14) In un trapezio rettangolo un angolo misura 45°. Qual è la misura degli altri angoli?
15) In un trapezio rettangolo un angolo misura 128° 43'. Qual è la misura degli altri angoli?
16) In un trapezio rettangolo gli angoli adiacenti al lato obliquo sono uno il doppio dell’altro.
Qual è la misura degli angoli del trapezio?
17) In un trapezio isoscele un angolo misura 58°. Qual è la misura degli altri angoli?
18) In un trapezio isoscele un angolo misura 98° 58'. Qual è la misura degli altri angoli?
19) In un trapezio isoscele la differenza di due angoli è 40°. Determina le ampiezze degli angoli del trapezio.
20) In un parallelogramma un angolo misura 52°. Qual è la misura degli altri angoli?
21) In un parallelogramma un angolo misura 42°. Qual è la misura degli altri angoli?
22) In un parallelogramma un angolo esterno misura 82° 12'. Qual è la misura degli angoli del parallelogramma?
23) In un parallelogramma un angolo esterno è triplo dell’angolo interno ad esso adiacente.
Qual è la misura degli altri angoli?
24) In un rombo un angolo misura 66°. Qual è la misura degli altri angoli?

Di seguito sono riportate le ampiezze di quattro angoli. Indica, per ciascun esercizio, se tali ampiezze possono essere le
misure degli angoli di un quadrilatero e, in caso affermativo, prova a disegnarlo.
25) 72° ; 72° ; 72° ; 72° 29) 52° ; 96° ; 120° ; 92°
26) 95° ; 140° ; 41° ; 37° 30) 110° ; 59° ; 79° ; 82°
27) 70° ; 90° ; 110° ; 90° 31) 90° ; 90° ; 90° ; 90°
28) 60° ; 60° ; 120° ; 120°

Problemi numerici

Determina, sulla base dei dati indicati, gli elementi incogniti nei seguenti problemi:
1) 2)
AD DC AD 2 DC
5 BH AD
AB AD
2
4
BC (AD + DC)
BC 2 AD 3
2p = ? 2p = ?

3) 4)
AD 2 AK 3
AK DC
1 2
CD (AD + AK)
2 2p = 108 cm
2p = ? AD = ?

5)

2
AD AB
3
2p = ?

192 193
Geometria - primo anno

6) 7)

5
BC AB
6 2pABC = 42 cm
2pABCDE = ? 2pABCD = ?

Problemi sul trapezio

Problema risolto
Dato il triangolo ABC, isoscele sulla base BC, conduci le bisettrici degli angoli interni di vertici B e C ed indica rispettivamente
con D ed E i punti di intersezione con i lati obliqui AC e AB.

AB AC
Dimostra che:
Hp.: ABD CBD
1. il quadrilatero BCDE è un trapezio isoscele;
2. BE CD ED. ACE BCE

1. BCDE trapezio isoscele


Dimostrazione Th.:
ABC
2. BE CD ED ABCA A
ABC A
1.
Osserviamo che:
ABD CBD ACE BCE perché metà di angoli congruenti (ABC ABC ACB A perché angoli alla base di un triangolo isoscele)
[in figura abbiamo rappresentato “in anticipo” i quattro angoli con lo stesso simbolo . ].
Consideriamo i triangoli BCE e BCD che,
per maggiore chiarezza, rappresentiamo a parte:
Essi hanno: ABC A
BC in comune (o BC BC per la proprietà ABC A

E riflessiva della congruenza);


EBC DCB perché angoli alla base di un triangolo isoscele;
BCE CBD
B per precedente osservazione.
I due triangoli, avendo un lato e gli angoli ad esso adiacenti ordinatamente congruenti, sono congruenti per il 2° criterio di
congruenza dei triangoli. Avranno, pertanto, tutti gli altri elementi corrispondenti congruenti, in particolare:
BE CD (“segnare BE e CD con il simbolo // ”). ABC A
[Non abbiamo segnato
Discende, allora, che: AE AD perché differenza di segmenti congruenti AB e AC con il simbolo /,
BAB AC BE CD) e quindi il triangolo AED è isoscele sulla base ED. né AE e AD con altro
Osserviamo, poi, che i due triangoli ABC e AED, isosceli rispettivamente sulle simbolo …… per evitare
basi BC e ED, avendo l’angolo di vertice A in comune, hanno congruenti confusione]
tutti e quattro gli angoli alla base; cioè:
ABC ACB AED ADE (“segnare AED e ADE con lo stesso
simbolo con cui abbiamo indicato gli angoli ABC e ACB ”).
Si ha, quindi: ED // BC perché tagliati dalla trasversale AB
formano angoli corrispondenti congruenti (AED ABC);
e quindi BCDE è un trapezio che risulta isoscele perché: BE CD per precedente dimostrazione.

C.V.D.

194
Book in
progress
5. I quadrilateri

2.
Si ha: EDB CBD perché angoli alterni interni rispetto alle parallele ED e BC tagliate dalla trasversale DB
(“segnare l’angolo EDB con il simbolo . ”).

ma: CBD EBD per ipotesi ,


per cui: EDB EBD per la proprietà transitiva della congruenza
(in figura gliEangoli EBD ed EBD sono
rappresentati con lo stesso simbolo . ),
e quindi il triangolo BDE è isoscele sulla
base BD.

Si ha, pertanto: BE CD ED.

C.V.D.

[La dimostrazione del punto 1. poteva essere affrontata “ragionando” sugli angoli dei triangoli in cui le diagonali BD e CE
dividono il quadrilatero BCDE]

PROVA TU a dimostrare, quindi, in altro modo, che il quadrilatero BCDE è un trapezio isoscele.

1) Nel trapezio ABCD, di base maggiore AB, la diagonale AC è bisettrice dell’angolo di vertice A. Dimostra che il triangolo
ADC è isoscele.

2) Sia dato il trapezio rettangolo ABCD, con il lato AD perpendicolare alle due basi AB e DC. Indicato con M il punto
medio del lato BC, dimostra che il triangolo AMD è un triangolo isoscele.

3) Dimostra che in ogni trapezio la somma delle basi è minore della somma delle diagonali.

4) Nel trapezio rettangolo ABCD la base maggiore AB è congruente al doppio della base minore CD. Dimostra che la
diagonale AC è congruente al lato obliquo BC.

5) Dato il trapezio ABCD, conduci:


- da D la parallela al lato obliquo CB ed indica con E il punto d’intersezione con la base maggiore AB;
- da B la parallela al lato obliquo AD ed indica con F il punto d’intersezione con il prolungamento della base minore DC.
Dimostra che il quadrilatero EBFD è un trapezio, congruente al trapezio dato.

6) Dato il triangolo ABC, conduci la bisettrice dell’angolo interno di vertice A ed indica con D il punto d’intersezione con
il lato BC. Prolunga, poi, il lato CA di un segmento AE AB.
Dimostra che il quadrilatero ADBE è un trapezio.

7) In un trapezio isoscele ABCD, i lati obliqui AD e BC sono congruenti alla base minore DC. Dimostra che:
- la diagonale AC è bisettrice dell’angolo interno di vertice A;
- la diagonale BD è bisettrice dell’angolo interno di vertice B.

8) Dato il trapezio isoscele ABCD, di base minore DC, conduci le diagonali AC e BD ed indica con O il loro punto di
intersezione. Dimostra che:
1. i triangoli AOB e CDO sono isosceli;
2. i triangoli ADO e BCO sono congruenti.

9) Sia dato il trapezio ABCD di base maggiore AB e base minore DC. Detto M il punto medio del lato obliquo AD, conduci
da M la parallela alle basi. Dimostra che tale parallela incontra le diagonali del trapezio nel loro punto medio.

10) Sia dato il trapezio ABCD, rettangolo in A e in D, con la base maggiore AB congruente al lato obliquo BC. Conduci la
perpendicolare AH al lato BC e la bisettrice dell’angolo interno di vertice B. Detto E il punto d’intersezione della bisettrice
con il lato AD, dimostra che: DH // BD.

194 195
Geometria - primo anno

Problemi sul parallelogramma

Problema risolto
Dato il parallelogramma ABCD, indica con M ed N rispettivamente i punti medi dei lati opposti AD e BC. Dimostra che il
quadrilatero MBND è un parallelogramma.

ABCD parallelogramma
Hp.: AM MD

BC BN NC
Dimostrazione

Th.: MBND parallelogramma


BC
Osserviamo che:
AM MD BN NC perché metà di lati congruenti ( ADBCBC perché lati opposti di un parallelogramma) [in figura
abbiamo segnato “in anticipo” i quattro segmenti con lo stesso simbolo * ].

Il quadrilatero MBND ha quindi due lati opposti, MD e BN, paralleli (perché AD // BC per ipotesi) e congruenti (per
BC BC
l’osservazione precedente) per cui è un parallelogramma.
C.V.D.

1) Dato il parallelogramma ABCD, unisci:


- il vertice B con il punto medio M del lato AD;
- il vertice D con il punto medio N del lato BC.
Dimostra che il quadrilatero BMDN è un parallelogramma.

2) Dato il parallelogramma ABCD, prolunga il lato AB di un segmento BE AB e il lato AD di un segmento DF AD..


Dimostra che i punti E, C, F sono allineati.
B
3) Dato il parallelogramma ABCD, conduci dal suo “centro” O due corde. Dimostra che gli estremi di tali corde individuano
B èBil punto d’intersezione delle due diagonali].
un parallelogramma [ricorda che il “centro” del parallelogramma

4) Dato il parallelogramma ABCD, siano M ed N i punti medi dei lati AB e CD. Considera:
- un punto generico P sulla corda MN;
B B
- due punti Q ed R, sui prolungamenti della corda MN, tali che: MQ NP NR MP.
Dimostra che:
1. i quadrilateri APRD e BPRC sono congruenti;
2. i quadrilateri AQPD e RPBC sono congruenti.

5) Dato il parallelogramma ABCD, conduci dal vertice A una retta r che non abbia altri punti in comune con il
parallelogramma. Indicata con:
- CH la distanza di C da r;
- BK la distanza di B da r;
- DT la distanza di D da r,
dimostra che: CH BK + DT.

6) Dato il parallelogramma ABCD, considera sui lati AB, BC, CD e DA rispettivamente i punti E, F, G ed H, tali che:
AE BF CG DH. Dimostra che il quadrilatero EFGH è un parallelogramma.

7) Dato il parallelogramma ABCD, conduci le bisettrici degli angoli interni di vertici A e B, indicando con P e Q i punti
A
d’intersezione rispettivamente con le rette BC ed AD. Dimostra che: PQ CD.

8) Dimostra che congiungendo due punti di una diagonale di un parallelogramma, equidistanti dagli estremi, con gli
estremi dell’altra diagonale, si ha ancora un parallelogramma.

9) Dato il triangolo ABC prolunga il lato AC, dalla parte di C, di un segmento CE AC e il lato BC, sempre dalla parte di
C, di un segmento CD CB. Dimostra che il quadrilatero ABED è un parallelogramma.

196
Book in
progress
5. I quadrilateri

10) Sia dato un parallelogramma ABCD. Dai punti A e C, traccia le perpendicolari alla diagonale BD che la intersecano
rispettivamente in H e K. Dimostra che il quadrilatero AHCK è un parallelogramma.

11) Dato un triangolo ABC, prolunga la mediana CM di un segmento MD tale che MD CM.
Dimostra che il quadrilatero ADBC è un parallelogramma.

12) Sia dato un parallelogramma ABCD. Traccia:


- la bisettrice dell’angolo interno di vertice A ed indica con R la sua intersezione con la retta DC;
- la bisettrice dell’angolo interno di vertice C ed indica con S la sua intersezione con la retta AB.
Dimostra che i triangoli ADR e CBS sono isosceli e congruenti tra loro.

13) Sia dato un parallelogramma ABCD. Sui lati AB e CD prendi rispettivamente i punti E e G in modo che AE CG e sui
lati BC e AD rispettivamente i punti F e H tali che BF DH. Dimostra che il quadrilatero EFGH è un parallelogramma.

14) Dato un triangolo PQR, isoscele sulla base PQ, conduci la bisettrice dell’angolo esterno formato dal lato PR e dal
prolungamento, oltre R, del lato QR. Considera su tale bisettrice un punto S tale che RS PQ.
Dimostra che il quadrilatero PQRS è un parallelogramma.
A
15) Dato il parallelogramma ABCD, siano E ed F i punti medi rispettivamente dei lati AD e BC.
Congiungi B con E e D con F. Indica con:
- G il punto d’incontro dei prolungamenti di BE e CD;
- H il punto d’incontro dei prolungamenti di DF e AB.
Dimostra che il quadrilatero BHDG è un parallelogramma.

16) Sia O “il centro” del parallelogramma ABCD ed r una retta passante per O. Dimostra che r divide il parallelogramma in
due trapezi congruenti o in due parallelogrammi congruenti [ricorda che il “centro” del parallelogramma è il punto
d’intersezione delle due diagonali].

Problemi sul rettangolo

Problema risolto
Dato il triangolo ABC, isoscele sulla base AB, conduci l’altezza CH relativa ad AB e dal punto H manda la parallela al lato
AC. Indicato con D il punto d’intersezione di tale parallela con la perpendicolare condotta da B alla base AB, dimostra che
il quadrilatero CHBD è un rettangolo.

Dimostrazione
AC BC
Osserviamo innanzitutto che:
CH // DB perché tagliati dalla trasversale AB formano CH AB
angoli coniugati interni supplementari Hp.: r // AC
( BHC e HBD sono entrambi retti per ipotesi) s AB
[potevamo anche osservare che CH // DB r s = D}
perché entrambi perpendicolari ad AB].
Th.: CHBD rettangolo

Inoltre:
BHD BAC perché angoli corrispondenti rispettoalle parallele HD e AC tagliate
dalla trasversale AB (“segnare BHD con il simbolo . ”).

Discende che:
BHD ABC per la proprietà transitiva della congruenza ( BHD BAC BA
BAC ABC)[in figura gli angoli BHD, BAC e ABC ABCsono rappresentati
con lo stesso simbolo . ].

196 197
Geometria - primo anno

Consideriamo ora i triangoli BHC e BHD che, per maggiore chiarezza, rappresentiamo a parte.

Essi hanno:
HB in comune (o HB HB per la proprietà riflessiva
della congruenza);
C
CHB DBH perché entrambi retti;
HBC BHD per precedente osservazione.
H

I due triangoli, avendo un lato e i due angoli ad esso adiacenti


ordinatamente congruenti, sono congruenti per il 2° criterio di
congruenza dei triangoli. Avranno, pertanto, tutti gli elementi
corrispondenti congruenti, in particolare: CH DB;; BC HD.
C
B
Il quadrilatero CHBS, avendo due lati (CH e DB) paralleli e congruenti, è un parallelogramma con le diagonali (BC e HD)
congruenti e quindi è un rettangolo [si poteva osservare che il parallelogramma CHBD, avendo due angoli retti (ne basta,
però, uno!), è un rettangolo].
C.V.D.

1) Dato il rettangolo ABCD, conduci da O, punto d’intersezione delle due diagonali, la retta r parallela ai lati AD e BC.
Dimostra che r è bisettrice di due degli angoli formati dalle due diagonali.
Successivamente, conduci da O la retta s parallela ai lati AB e DC.
Dimostra che s è bisettrice degli altri due angoli formati dalle due diagonali.

2) Dato il rettangolo ABCD, sia O il punto d’intersezione delle sue diagonali. Conduci la bisettrice di una delle due coppie
di angoli opposti al vertice che vengono a determinarsi e dimostra che tale bisettrice è una mediana del rettangolo.
[Suggerimento: “mediana” sta a significare che divide il rettangolo in due rettangoli congruenti (puoi utilizzare la simmetria...)]

3) Dato il triangolo ABC, retto in C, prendi un punto P sull’ipotenusa e manda, da P, le parallele ai cateti. Detti Q ed R i
punti d’intersezione di tali parallele rispettivamente con BC e AC, dimostra che il quadrilatero PQCR è un rettangolo.

4) Dato il rettangolo ABCD (figura a lato), siano:


- a uno dei suoi assi di simmetria (mediana), precisamente
quello parallelo ad AB;
σ centro di simmetria. R .
- O il suo
Prendi un punto su AB ed indicate con σa la simmetria di asse a
e con σO la simmetria centrale di centro O, si abbia: σa : P P';; σσo σ
:P Q; σo : P' RR.. .R .
Dimostra che il quadrilatero PP'QR è un rettangolo.

5) Dato il parallelogramma ABCD, conduci le bisettrici dei suoi angoli interni e dimostra che il quadrilatero da esse
individuato è un rettangolo.

6) Dato il rettangolo ABCD, sia O il punto d’incontro delle diagonali AC e BD. Traccia una retta, passante per O, che incontri
σ R.
AB in E e CD in F. Dimostra che BE DF.

BB B

198
Book in
progress
5. I quadrilateri

Problemi sul rombo

Problema risolto
Date due rette parallele r ed s, considera un punto A r e un punto B s in modo che la retta AB non sia perpendicolare
alle due rette date. Conduci l’asse a del segmento AB e siano C e D i suoi punti di intersezione rispettivamente con r ed s.
Dimostra che il quadrilatero ACBD è un rombo. [Cosa succede se AB è perpendicolare alle due rette?]

r // s
A r;B s
r
AB
s
Hp.:
a asse di AB
a r= C
a s= D

Th.: ACBD rombo


Dimostrazione
Ricordiamo che l’asse di un segmento è la perpendicolare al segmento condotta per il suo punto medio (in figura abbiamo
“rappresentato” tali relazioni).
Consideriamo i triangoli ACM e BDM; essi hanno:
AM BM perché a è asse di AB;
AMC BMD perché entrambi retti (a è asse di AB);
A
CAM DBM perché angoli alterni interni rispetto alle parallele r ed s tagliate dalla trasversale AB.
C

I due triangoli, avendo un lato e i due angoli ad esso adiacenti ordinatamente congruenti, sono congruenti per il 2° criterio
di congruenza dei triangoli (o per il criterio di congruenza dei triangoli rettangoli). Avranno, pertanto, tutti gli altri elementi
corrispondenti congruenti, in particolare: AC BD.
Quindi il quadrilatero ACBD, avendo due lati opposti, AC e BD, paralleli e congruenti, è un parallelogramma.

A
Inoltre, in tale parallelogramma risulta: AB CD , cioè le diagonali sono perpendicolari, per cui si conclude che esso è un
rombo.
C.V.D.

[Nel caso in cui AB sia perpendicolare alle due rette:

si ha che l’asse a di AB, cioè la perpendicolare ad AB


condotta dal suo punto medio M, “non incontra” le rette
r ed s, risultando ad esse prallelo].

198 199
Geometria - primo anno

1) Dato un angolo acuto rOs , conduci la sua bisettrice b e prendi su di essa un punto P. Dopo aver mandato da P le
parallele ai lati dell’angolo, dimostra che il quadrilatero che si ottiene è un rombo.

2) Sia dato il parallelogramma ABCD in cui la diagonale AC è congruente al lato AB. Detto M il punto medio del lato BC,
considera la semiretta AM che incontra il prolungamento del lato DC nel punto E. Dimostra che il quadrilatero ABEC
è un rombo.

3) Dimostra che il quadrilatero che ha per vertici i punti medi dei lati di un rombo è un rettangolo.

4) Dimostra che il quadrilatero che ha per vertici i punti medi dei lati di un rettangolo è un rombo.

5) Dato il triangolo ABC, isoscele sulla base AB, indica con r la retta della base e con σr la simmetria assiale di asse r.
Sapendo che: σr (C) = C', dimostra che il quadrilatero ACBC' è un rombo.

6) Dato il triangolo equilatero PQR, conduci le bisettrici degli angoli esterni adiacenti al lato PQ.
Detto S il punto di intersezione di tali bisettrici, dimostra che il quadrilatero PSQR è un rombo.
[suggerimento: puoi sfruttare la simmetria …………… ]

7) Dato il rombo ABCD, di diagonale maggiore BD, conduci:


- dal punto A la parallela a BD ed indica con E il suo punto d’intersezione con la retta CD;
- dal punto E la parallela a AD ed indica con F il suo punto d’intersezione con la retta BD.
Dimostra che il quadrilatero BCFE è un parallelogramma.

8) Dato un angolo acuto xOy, considera sui lati OX e OY rispettivamente due punti A e B tali che OA OB.. Conduci:
- da A le perpendicolari r ed s rispettivamente ai lati OX e OY;
- da B le perpendicolari t ed u rispettivamente ai lati OX e OY.
Indica:
r s= C ;
ss t = D , e dimostra che il quadrilatero ACBD è un rombo. r

9) Dato un trapezio isoscele ABCD, indica con M, N, P e Q i punti medi dei lati AB, BC, CD, DA. Dimostra che il
quadrilatero MNPQ è un rombo. [Altra formulazione del problema: Dimostra che i punti medi dei lati di un trapezio
sono vertici di un rombo]

Problemi sul quadrato

Problema risolto
Dato il quadrato ABCD, considera sui lati AB, BC, CD e DA, sempre nello stesso verso, rispettivamente i punti E, F, G ed
H tali che: AE BF CG DH. Dimostra che il quadrilatero EFGH è un quadrato.

Dimostrazione
[in figura, per non creare confusione, non “abbiamo ABCD quadrato
segnato” subito tutti gli elementi congruenti] Hp.:
AE BF CG DH
Osserviamo che, essendo ABCD un quadrato,
i quattro angoli di vertice A, B, C, D sono retti
(“segnare i quattro angoli con il simbolo ”) e: Th.: EFGH quadrato
AB BC CD DA (cioè i quattro lati sono congruenti).
Pertanto si ha:
EB FC GD HA perché differenza di segmenti
congruenti (“segnare EB, FC, GD ed
HA con il simbolo // ”).
Consideriamo ora i triangoli AEH e EBF; essi hanno:
AE BF per ipotesi;
A
AH EB per precedente osservazione;
A
HAE EBF perché entrambi retti.

200
A
Book in
progress
5. I quadrilateri

angolo
I due triangoli,
angoloavendo due lati e l’angolo fra di esso compreso ordinatamente congruenti, sono congruenti per il 1° criterio
di congruenza dei triangoli (o per il criterio di congruenza dei triangoli rettangol). Avranno, pertanto, tutti gli altri elementi
corrispondenti congruenti, in particolare:
HE EF (“segnare HE ed EF con il simbolo / ”);
AHE BEF (“segnare AHE eA BEF con a ”);
AEH BFE (“segnare AEH e BFE con β ”).

Osserviamo che gli angoli a e β sono complementari perché


l’angoloangolo
di vertice A (B) è retto.
angolo
angolo angolo
Pertanto: α + β angolo retto
e quindi:
HEF angolo retto perché AEB angolo piatto (“segnare HEF con il simbolo ”).

In maniera analoga si dimostra la congruenza di tutti e quattro


angolo
i triangoli AEH, EBF, FCG e GDH, pervenendo così alle relazioni:
HE EF FG GH HEFG rombo
e
HEF EFG FGH GHE angolo retto HEFG rettangolo
H HEFG ret
angolo
angolo
angolo

H H
Il quadrilatero HEFG, risultando contemporaneamente rombo
e rettangolo, è, pertanto, un quadrato. HEFG
HEFGret
HEFG ret
ret HEFG ret
HEFG ret
C.V.D.

H
1) Sia dato un angolo AOB, retto in O. Conduci la bisettrice di tale angolo e da un punto P di essa traccia le parallele r
ed s rispettivamente ai lati OA e OB. Sia, poi:
HEFG ret
r OA = R ;
s OB = S .
rDimostra che il quadrilatero ORPS è un quadrato.

2) Dato il quadrato ABCD, conduci le sue diagonali ed indica con O il loro punto d’intersezione.
Considera sulla diagonale AC i punti P eHEFG
Q tali ret
che PO OQ e siano:
HEFG
- r la retta passante per P e parallela adHEFG
AB; retret
- s la retta passante per Q e parallela ad AB.
Sapendo che: .
M = r BD ;
N =s BD, dimostra che il quadrilatero PMQN è un quadrato.

3) Nel quadrato ABCD, conduci le diagonali AC e BD. Considera:


- sulla retta della diagonale AC, esternamente ad AC, due punti E ed F tali che: AE CF ,
- sulla retta della diagonale BD, esternamente a BD, due punti G ed H tali che: BG DH AE CF .
Dimostra che il quadrilatero EGFH è un quadrato.
B
4) Dato il quadrato ABCD, considera i punti medi E, F, G e H dei suoi lati. Dimostra che il quadrilatero EFGH è un quadrato.

200 201
Geometria - primo anno

5) Dato il quadrato ABCD, traccia le diagonali AC e BD. Conduci:


- dai vertici A e C le parallele alla diagonale BD;
- dai vertici B e D le parallele alla diagonale AC.
Dimostra che il quadrilatero individuato da tali parallele è un quadrato.

6) Dato il quadrato ABCD, costruisci sul lato AB, internamente al quadrato, il triangolo equilatero ABP e sul lato BC,
esternamente al quadrato, il triangolo equilatero BCQ. Dimostra che i punti D, P e Q sono allineati.
[suggerimento: “osserva” gli angoli ……….]

7) Dato un rettangolo ABCD, costruisci esternamente ad esso i quattro triangoli rettangoli isosceli ABE, BCF, DCG e
ADH, retti rispettivamente in E, F, G ed H. Dimostra che il quadrilatero EFGH è un quadrato.

8) Sia dato un trapezio isoscele ABCD, con le diagonali AC e BD perpendicolari tra loro.
Considera i punti medi E, F, G ed H rispettivamente dei lati AB, BC, CD e DA. Dimostra che il quadrilatero EFGH è un
quadrato.

9) Dato un quadrato ABCD, considera un generico punto P sulla diagonale AC e conduci da tale punto le parallele ai lati
del quadrato. Dimostra che tali parallele dividono il quadrato in quattro quadrilateri: due quadrati non congruenti e due
rettangoli congruenti. Cosa succede se P è il punto medio della diagonale AC ?

10) Dato un quadrato ABCD, traccia le sue diagonali AC e BD ed indica con O il loro punto d’intersezione.
Conduci per il punto O due rette r ed s , perpendicolari tra loro.
Dimostra che il quadrilatero che si ottiene, congiungendo i punti in cui le rette r ed s intersecano i lati del quadrato
dato, è un quadrato.

11) Dato un rettangolo PQRS, traccia le bisettrici dei suoi angoli. Dimostra che il quadrilatero che si ottiene è un quadrato.

Problemi di riepilogo

Problema risolto
Nel triangolo ABC, isoscele sulla base BC, conduci le mediane BM e CN; prolunga, poi, i lati AB e AC, dalla parte di A,
rispettivamente dei segmenti AP e AQ congruenti tra loro. Dimostra che il quadrilatero
NQNMPQ
M è un trapezio isoscele.
NQ M NQ
NQ M
M
Cosa puoi dire di tale quadrilatero nel caso particolare che
NQ AP
M AQ AN?NQ NQ MM NQ M
NQ M

Dimostrazione
Osserviamo innanzitutto che: AB AC
AM MC A
AM MC AN NB A Hp.:
A AN NB
perché metà di lati congruenti ( AB AC per ipotesi) A AA A
A
[in figura abbiamo rappresentato “in anticipo” AP AQ
A
i quattro segmenti con lo stesso simbolo / ].
Th.: NMPQ trapezio isoscele
Pertanto il triangolo ANM è isoscele sulla base NM e quindi: NQ[cioè
M NM // QP NQ MP] NQ
ANM AMN
perché angoli alla base di un triangolo isoscele
(“segnare ANM e AMN con il simbolo . ”).

Inoltre, essendo: AQ AP per ipotesi,


si ha che il triangolo AQP è isoscele sulla base QP e quindi:
AQP AAPQ perché angoli alla base di un triangolo isoscele (“segnare AQP A con il simbolo
A e APQ ”).
A A

202
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5. I quadrilateri

E ancora:

NAM QAP perché angoli opposti al vertice


(“segnare NAM e QAP con il simbolo ”),

per cui: ANM AMN AQP APQ


perché la somma degli angoli interni di ogni triangolo è congruente
ad un angolo piatto [se due triangoli isosceli hanno congruenti gli angoli
al vertice, avranno congruenti tra loro gli angoli alla base].

Nella figura seguente rappresentiamo i quattro angoli alla base


con lo stesso simbolo . :
N

Pertanto:
NM // QP perché tagliati dalla trasversale NP formano
angoli alterni interni congruenti (MNP QPN)

Il quadrilatero NMPQ, avendo due lati paralleli, è, quindi, un trapezio


e poiché le diagonali NP ed MQ sono tali che:
NP MQ perché somme di segmenti congruenti, il trapezio
N
è isoscele (Teorema pag. 74: “un trapezio è isoscele
N se le diagonali sono congruenti”).
C.V.D.

Nel caso particolare in cui: AP AQ AN ( AM),


si ha che il trapezio NMPQ risulta un parallelogramma (perché le diagonali
si tagliano scambievolmente per metà) con le diagonali congruenti e quindi
è un rettangolo.

202 203
Geometria - primo anno

1) Siano a e b due rette parallele tagliate da una trasversale t rispettivamente nei punti A e B.
Conduci, da A e B, le bisettrici degli angoli coniugati interni ed indica con C e D i loro punti d’intersezione rispettivamente
con le rette b ed a.
a. Dimostra che il quadrilatero ADCB è un rettangolo.
b. Sotto quale condizione il rettangolo ADCB diventa un quadrato?

2) Dato il triangolo ABC, retto in A. indica con σA la simmetria centrale di centro A. Sapendo che: σA(B) = B' e
σA(C) = C', cosa puoi dire del quadrilatero BCB'C'?

3) Conduci per il punto O d’intersezione delle diagonali del rettangolo ABCD una retta che incontri AB in E e CD in F.
Dimostra che il quadrilatero AECF è un parallelogramma.

4) Dato un rombo ABCD, prolunga i lati AB e CD di due segmenti BE e DF congruenti ai lati del rombo. Dimostra che:
a. Il quadrilatero AECF è un parallelogramma;
b. Il segmento AC è perpendicolare a CE.

5) Siano date due rette parallele r ed s , r s , tagliate da una trasversale t , non perpendicolare alle due rette date,
rispettivamente nei punti A e B. Detto M il punto medio del segmento AB, conduci da M la retta u che incontri r ed s
rispettivamente in C e D. Dimostra che il quadrilatero ACBD è un parallelogramma.
Quando il parallelogramma “diventa” un rombo?

6) Dato un triangolo acutangolo ABC, conduci le altezze AH e BK ed indica con D il loro punto d’intersezione. Traccia:
- da A la perpendicolare ad lato AC;
- da B la perpendicolare ad lato BC, e sia E il loro punto d’incontro.
“Classifica” il quadrilatero ADBE.

7) Sia dato il triangolo ABC, retto in C. Costruisci sui cateti, esternamente al triangolo, i quadrati ACDE e CBFG. Dimostra
BCD
che il quadrilatero ABGD è un trapezio isoscele.

8) Nel trapezio ABCD, rettangolo in A e in D, la base maggiore AB è congruente al doppio della base minore CD che, a
sua volta, è congruente ad AD. Detto H il piede della perpendicolare condotta da C ad AB, dimostra che i segmenti
BD e CH si tagliano scambievolmente per metà.

9) Sia dato il quadrilatero ABCD, concavo in C. Dimostra che l’angolo convesso BCD è congruente alla somma degli
angoli interni del quadrilatero con vertici in A, B e D.
[Suggerimento: traccia la semiretta di origine A, passante per ......................... teorema angolo esterno ..... ]

10) Dato il quadrilatero convesso ABCD, conduci da ciascun vertice le parallele alle diagonali e dimostra che il quadrilatero
individuato da tali parallele risulta un rettangolo se e solo se le diagonali del quadrilatero dato sono perpendicolari.
La condizione che il quadrilatero ABCD abbia le diagonali perpendicolari è sufficiente perché esso sia un rombo?
Perché?

11) Disegna un rettangolo ABCD, con la base AB doppia dell’altezza BC. Sul prolungamento di AB, dalla parte di B,
considera un punto E tale che BE BC. Unisci C con E e classifica il poligono AECD.

12) Sia dato il trapezio ABCD di base maggiore AB e base minore DC. Detti M ed N i punti medi rispettivamente dei lati
obliqui AD e BC, dimostra che il segmento MN è parallelo alle due basi ed è congruente alla loro semisomma.

13) Dato un trapezio ABCD, di base maggiore AB e base minore CD, conduci le diagonali AC e BD. Detti M ed N i punti
medi rispettivamente di AC e BD, dimostra che: MN AB – CD.
2
14) Dato un segmento AB di lunghezza qualsiasi, dividerlo in:
a) 3 parti congruenti;
b) 4 parti congruenti;
c) 5 parti congruenti;
d) 6 parti congruenti.
M
Fai una figura per ogni caso esaminato.

204
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Olimpiadi

OLIMPIADI

1) Quanti angoli maggiori di 90° può avere un quadrilatero (non intrecciato)?


a) ne ha almeno uno
b) ne ha al più uno
c) ne ha al più due
d) ne ha al più tre
e) può averne quattro
(Giochi di Archimede, 1996) [D]

2) In un quadrilatero convesso ABCD, i lati AB, BC, CD sono uguali. Inoltre AC = BD = AD, quanto misura l’angolo in D?
(Gara Provinciale Giochi di Archimede, 1997) [72°]

3) Un esagono equiangolo ha quattro lati consecutivi lunghi nell’ordine 5, 3, 6 e 7. determinare le lunghezze degli altri due
lati.
(Gara Provinciale Giochi di Archimede, 2001) [8 ; 1]

4) Quali delle seguenti affermazioni è corretta?


a) Se un quadrilatero ha tutti i lati uguali, allora ha anche tutti gli angoli uguali.
b) Se un quadrilatero ha tutti gli angoli uguali, allora ha anche tutti i lati uguali.
c) Se un quadrilatero ha due angoli uguali, allora ha anche due lati uguali.
d) Esiste un triangolo con tutti gli angoli uguali, ma in cui i lati non sono tutti uguali.
e) Esiste un pentagono con tutti gli angoli uguali, ma in cui i lati non sono tutti uguali.
(Giochi di Archimede, 1999) [E]

5) Conoscendo i quattro angoli A, B, C, D, quanto vale la somma degli angoli E ed F?


a) A + B + C + D
A+B+C+D
1
b) (A + B + C + D)
2
c) 360°– A – B – C – D
d) 360° + A – B – C – D
e) Non è determinata

(Gara Junior, 1993) [A]

204 205
Geometria - primo anno

6) Nella figura l’angolo DCE vale 70° e ABCD e DEFG sono quadrati uguali. L’angolo convesso ADG vale:
a) 110°
b) 120°
c) 130°
d) 140°
e) 160°

(Giochi di Archimede, 1994) [D]

206
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Geometria - primo anno

NOTE

206 207
Geometria - primo anno

NOTE

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