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DISCLAIMER
Questo papiro sui filtri non l'ho scritto io! L'autore di questo lavoro immenso e' tale Makopoku
(Vincenzo), utente di questo forum, io ho solo fatto copia incolla.
Ho trovato i suoi interventi mentre cercavo informazioni sui vari filtri e penso sia il migliore compendio
che abbia mai letto sull'argomento, così ho deciso di condividerlo con voi.
Il forum sembra inattivo dal 2008 e mi dispiaceva che queste informazioni potessero andare perse.
Le pellicole pancromatiche B/N rendono i colori con diverse tonalità di grigio. In questo caso il ricorso ad
appositi filtri variamente colorati rende possibile una differenziazione dei toni di grigio, per una resa più
naturale e gradevole delle stampe o delle diapositive B/N.
Sono i filtri di più antica realizzazione, usatissimi sia in fotografia quanto nel cinema.
Le sigle numeriche, di seguito riportate, sono quelle Kodak Wratten adottate dalle case Tamron, Hoya,
Marumi, Cokin e similari.
Tra parentesi, sono riportate le sigle numeriche usate dalla B+W. Passiamo ora in rassegna i diversi tipi di
filtri B/N:
• FILTRI GIALLI:
N.B.: In alta montagna (dai 1.500 m in su) gli effetti dei filtri giallo medio e scuro sono molto accentuati e
ciò a causa della mancanza di foschia. Quindi, per via del forte assorbimento del blu, il cielo diviene
molto scuro, quasi nero. In questo caso si consiglia l'uso del solo filtro UV/010.
o EFFETTO TECNICO SUI COLORI DA PARTE DEI FILTRI GIALLI: Scuriscono il blu ed in misura
maggiore il ciano, schiariscono il verde, il rosso ed il magenta, rendono bianco il giallo.
N.B.: In montagna i filtri verde e giallo-verde possono essere usati ma risultano veramente utili solo fin
dove c'è vegetazione. Laddove non c'è più vegetazione, pur non comportando problemi, sono del tutto
inutili per cui è sempre meglio ricorrere al solo filtro UV/010, a scanso di equivoci.
o EFFETTO TECNICO SUI COLORI DA PARTE DEL FILTRO VERDE E DEL FILTRO GIALLO-
VERDE: Scuriscono il blu, il magenta ed il ciano, schiariscono il verde, rendono bianco il giallo e
lasciano invariato il rosso. Tali effetti sono maggiori col filtro verde e minori con quello giallo-verde.
• FILTRI ARANCIONI:
N.B.: In alta montagna (dai 1.500 m in su) si sconsiglia vivamente l'uso dei filtri arancioni che vanno
sostituiti dal filtro UV/010 (per lo stesso motivo indicato per i filtri giallo medio e scuro ed a maggior
ragione, in tal caso).
o EFFETTO TECNICO SUI COLORI DA PARTE DEI FILTRI ARANCIONI: Scuriscono il blu ed il
verde e, in misura maggiore, il ciano mentre schiariscono molto il giallo ed il magenta. Rendono quasi
bianco il rosso. Tali effetti sono minori col giallo-arancione e maggiori col rosso-arancione.
• FILTRI ROSSI:
Hanno effetti più marcati di quelli dei filtri arancioni. Sono i filtri maggiormente adoperati per la
fotografia all'infrarosso, sia a colori che in B/N, oltreché con le normali pellicole pancromatiche B/N con
le quali permettono risultati che possono rientrare nella categoria dei cosiddetti effetti speciali. Con le
normali pellicole pancromatiche B/N sono, inoltre, utili per fotografare col cielo coperto o piovoso e col
maltempo in generale allo scopo di elevare il contrasto tipicamente basso di tali condizioni
meteorologiche. L'uso dei filtri rossi va bene con tutti gli obiettivi anche se la loro massima resa la
forniscono con obiettivi dall'elevata correzione cromatica, con vetri a basso indice di dispersione ed alto
indice di rifrazione della luce (classe APO, SD, SL, UD o alla fluorite). Infatti, tali obiettivi hanno la
capacità di messa a fuoco estesa nell'area del rosso. Va detto, comunque, che i filtri rossi possono essere
usati altrettanto bene anche con tutti gli altri tipi di obiettivi. Sono ottimi con le pellicole di sensibilità
media ed alta, sia usando esposimetri incorporati che esposimetri separati. Invece, con le pellicole di bassa
sensibilità, il fattore filtro varia fortemente. In tal caso è bene servirsi del solo esposimetro T.T.L.
incorporato nella macchina oppure porre il filtro davanti alla cellula dell'esposimetro separato, fare la
lettura e avvitare il filtro all'obiettivo. Con i filtri rossi è molto importante mettere a fuoco coi filtri montati
sull'obiettivo, soprattutto quando si usa un teleobiettivo. Se, viceversa, si mettesse a fuoco senza il filtro,
quando poi si avvita il filtro rosso si potrebbe verificare una leggera differenza nella profondità di fuoco.
Nessun problema se si usa una macchina a telemetro.
N.B.: Il rosso medio può essere sostituito, con effetti meno marcati, dal filtro ambra 85A/85B.
N.B.: In alta montagna (dai 1.500 m in su) è meglio ricorrere al filtro UV/010 in luogo di quelli rossi
perché, in tal caso, non solo il cielo ma pure il resto del paesaggio risulterebbe scurissimo e quindi
innaturale (a meno che non si ricerchi proprio tale resa innaturale).
o EFFETTO TECNICO SUI COLORI DA PARTE DEI FILTRI ROSSI: Rendono scurissimi il blu ed il
verde, nero il ciano e bianco il rosso, il giallo ed il magenta.
o 80B AZZURRO:
Usato col B/N il filtro 80B non sopprime completamente nessun colore. Schiarisce il blu ed il viola,
scurisce il giallo ed il rosso mentre non ha conseguenze sul verde. Nei paesaggi aumenta la foschia. E'
utile in foto di architettura perché fa risaltare gli edifici sopprimendo le nuvole e schiarendo il blu del
cielo. Sempre con il B/N, in luce artificiale, aumenta la plasticità dell'immagine. FILTRO DI
CONTRASTO.
o 80A AZZURRO:
Con tale tipo di filtro si ottengono effetti simili, anche se un po’ meno accentuati, di quelli che si
ottengono col tipo 80B. FILTRO DI CONTRASTO.
o EFFETTO TECNICO SUI COLORI DA PARTE DEI FILTRI AZZURRI E CELESTI: Scuriscono il
rosso, il giallo ed il magenta, schiariscono il ciano e rendono bianco il blu.
• FILTRI UV E POLARIZZATORI:
o UV/010:
Serve a sopprimere le radiazioni ultraviolette che provocano, nella fotografia di paesaggio,
un'accentuazione del velo atmosferico ed una conseguente sensazione di mancanza di nitidezza. E'
indispensabile in alta montagna, sopra i 1.500 m, laddove i comuni filtri gialli (tranne quello chiaro),
arancioni e rossi causerebbero un eccessivo scurimento del cielo, causato dalla mancanza di velo
atmosferico a quelle altezze. FILTRO DI CORREZIONE.
o POLARIZZATORI:
Anche nella fotografia B/N sono indispensabili per spegnere i riflessi da tutte le superfici non metalliche e
pure quelle metalliche (purché verniciate con vernici NON METALLIZZATE), a patto di riprenderle sotto
un'angolazione di circa 30°-40°. Possono, inoltre, essere dei validi sostituti dei filtri giallo medio e giallo
arancione, col vantaggio di poter controllarne l'effetto nel mirino della reflex. FILTRO DI CORREZIONE
E/O DI CONTRASTO.
N.B.: Quando si usano in combinazione un filtro rosso medio ed un filtro polarizzatore, il rosso va
montato sull'obiettivo ed il polarizzatore va avvitato sul filtro rosso, allo scopo di evitare danni alla
montatura del polarizzatore (piuttosto delicata). Questa combinazione è assolutamente sconsigliata con gli
obiettivi grandangolari, per l'altissima probabilità di ottenere la vignettatura meccanica. Sono più indicati
gli obiettivi standard e medio tele. Ma, anche in questo caso, occorre fare attenzione.
Ho notato di non essere
l'unica ad interessarsi al
discorso filtri e che le
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.Cloudy. PRO 3 anni fa
I FILTRI PER PELLICOLE A COLORI
• AMBRA 81A:
Riduce i toni azzurri in riprese in ombra scoperta e nei ritratti scattati all'ombra in giornate soleggiate. E'
molto utile, nei paesaggi, come filtro anti foschia. Attenua, usando pellicole daylight, le radiazioni blu dei
flash. E' più efficace del filtro Skylight, adoperato nelle medesime situazioni. Assorbe le radiazioni
ultraviolette fino a 385 nm (nanometri) e riduce la temperatura di colore da 6.100 K a 5.500 K. Serve,
inoltre, per usare pellicole per luce artificiale tipo B (3.200 K) con illuminatori o lampade survoltate da
3.400 K.
• AMBRA 81B:
Ha un maggiore efficacia rispetto all'81A, specie in ombra scoperta. Utile come filtro anti foschia,
soprattutto con i teleobiettivi. Utile col flash. Assorbe le radiazioni ultraviolette fino a 400 nm e riduce la
temperatura di colore da 6.540 K a 5.500 K. Permette di usare le pellicole tungsten di tipo A (3.400 K) o
di tipo B (3.200 K) con flash a lampadine.
• AMBRA 81C:
Rispetto al tipo B, ha una maggiore efficacia in ombra scoperta in giornate con cielo azzurro senza nuvole
e al mare o in montagna sotto un cielo blu e senza nuvole. Annulla l'eccesso delle radiazioni blu in
giornate col cielo plumbeo o piovoso, come gli altri due tipi suddetti, ma l'effetto si nota anche nelle zone
più illuminate. Anch'esso è utile col flash. Assorbe le radiazioni ultraviolette fino a 415 nm e riduce la
temperatura di colore da 6.800 K a 5.500 K. Inoltre, può essere usato per fotografare al chiaro di luna
adoperando una pellicola diacolor tungsten di tipo A (3.400 K).
• AMBRA 81EF:
Si adopera quando la temperatura di colore è troppo alta, al mare o in alta montagna. E' molto indicato in
caso di foschia o di nebbia. In giornate di cielo coperto o piovoso l'effetto di annullamento delle radiazioni
blu è molto forte, anche nelle zone più illuminate, e forse il suo intervento risulta un po' eccessivo.
Assorbe le radiazioni ultraviolette fino a 440 nm e riduce la temperatura di colore da 8.400 K a 5.500 K.
E' detto anche "Super skylight".
N.B.: Un sistema empirico ma efficace per controllare l'effetto dei differenti filtri di correzione del colore
(81 e 82) e di conversione del colore (85 e 80) è quello di anteporre i suddetti filtri davanti all'obiettivo del
diaproeittore, durante la proiezione di diapositive a colori, ovviamente scattate senza l'uso di filtri di
nessun tipo. Allontanando e avvicinando i filtri davanti all'obiettivo del diaproiettore ci si può rendere
conto del risultato sull'immagine (con e senza il filtro). Ovviamente, occorre fare attenzione a non far
cascare il filtro in terra.
• MARRONE 85/85A:
Adatto quando la temperatura di colore è molto alta, ad esempio sotto un cielo molto blu e senza nuvole
nelle ore centrali della giornata (anche se l'effetto di annullamento delle radiazioni blu è molto
pronunciato, forse troppo). Serve pure ad usare in luce diurna le pellicole tungsten di tipo A (3.400 K).
Assorbe completamente le radiazioni ultraviolette fino a 540 nm e riduce la temperatura di colore da
14.300 K a 5.500 K.
• MARRONE 85B:
Si usa come il tipo precedente ma assorbe completamente le radiazioni ultraviolette fino a 548 nm e riduce
la temperatura di colore da 19.600 K a 5.500 K, condizione che può verificarsi in alta montagna all'ombra
e sotto un cielo azzurro carico. Serve per usare le pellicole diacolor tungsten di tipo B (3.200 K) in esterni.
• MARRONE 85C:
E' come i precedenti ma assorbe completamente le radiazioni ultraviolette fino a 450 nm e riduce la
temperatura di colore da 9.900 K a 5.500 K. Può essere usato per riprese subacquee usando pellicole
diacolor daylight con un flash elettronico oppure fotografando al chiaro di luna con pellicole diacolor
tungsten di tipo B (3.200 K) oppure è utile per usare le pellicole tungsten di tipo B (3.200 K) in esterni,
con luce diurna.
• AZZURRO 82B:
Attenua le radiazioni rosse a partire da 580 nm ed innalza la temperatura di colore da 4.700 K a 5.500 K.
E', inoltre, utile per fotografare con pellicole diacolor tungsten di tipo B (3.200 K) con l'illuminazione
domestica da 100W (2.900 K).
• AZZURRO 82C:
Attenua le radiazioni rosse a partire da 510 nm ed innalza la temperatura di colore da 4.400 K a 5.500 K.
E', inoltre, consigliabile per l'uso di pellicole tungsten di tipo B (3.200 K) con le lampade fotoflood da
500W o con le lampade da proiezione alogene, entrambe del tipo da 3.400 K.
• BLU 80A:
Assorbe le radiazioni rosse a partire da 480 nm ed innalza la temperatura di colore da 3.200 K a 5.500 K
quando si usano le pellicole daylight alla luce di lampade alogene a vetro temprato. E', inoltre, adatto
all'uso delle pellicole tungsten di tipo A o B con lampade ad incandescenza da 25W o con candele. In
presenza di luce di candele non si usa il filtro 80A se si vuol lasciare inalterata l'atmosfera estremamente
calda tipica dell'illuminazione data dalle candele.
• BLU 80B:
Assorbe le radiazioni rosse a partire da 520 nm ed innalza la temperatura di colore da 3.400 K a 5.500 K
quando si usano le pellicole daylight alla luce di lampade alogene al quarzo. E', inoltre, adatto all'uso delle
pellicole tungsten di tipo A o B con lampade ad incandescenza fino a 40W.
• BLU 80C:
Assorbe le radiazioni rosse a partire da 600 nm ed innalza la temperatura di colore da 3.800 K a 5.500 K.
E' utile usando le pellicole daylight con lampade lampo bianche oppure con le pellicole tungsten di tipo A
o B con lampade ad incandescenza da 40W a 75W. Può essere usato per riprese al chiaro di luna
adoperando una pellicola diacolor per luce diurna.
6) IL FILTRO BLU 80B USATO IN LUCE DIURNA CON PELLICOLE DAY LIGHT:
Tale tipo di filtro, usato nelle ore centrali della giornata unitamente ad una ben calibrata sottoesposizione,
permette di simulare la luce lunare. Questo è il famoso "effetto notte" usato dai registi cinematografici per
dare l'idea di riprese al chiaro di luna. Gli effetti fotografici più interessanti si hanno fotografando in
controluce, col sole filtrato attraverso le fronde degli alberi, in riva al mare, sulle sponde di un lago o sulla
riva di un fiume. Inoltre, il filtro blu 80B può essere utilizzato in condizioni di cielo coperto o piovoso
oppure d'inverno sulla neve, per accentuare la sensazione di fredda e misteriosa luce blu, con un aumento
del contrasto e con una resa cupa e grigiastra nei paesaggi. Un effetto molto interessante si può avere,
scattando col filtro 80B, in giornate nebbiose sulla riva del mare o sulla sponda di un fiume o di un lago;
in questo caso, l'atmosfera sarà misteriosa e fantastica.
7) I FILTRI ADATTI PER USARE LE PELLICOLE A COLORI DAY LIGHT CON LE LAMPADINE
DOMESTICHE: Anche le comuni lampadine domestiche inducono una dominante cromatica arancione-
rossastra sulle pellicole a colori per luce diurna. La temperatura di colore delle comuni lampadine
domestiche è, di solito, compresa tra i 2.850 K e i 2.950 K. Per correggerla si usano, di norma, i filtri blu
80A, 80B o KB20 B+W (quest'ultimo è specifico per passare dai 2.950 K delle lampadine domestiche ai
5.500 K delle pellicole daylight). I filtri 80A e 80B danno, comunque, una correzione media dei toni
rossastri, fastidiosi soprattutto nei ritratti, mentre il KB20 B+W dà una perfetta correzione di tali toni
rossastri. Se non si dispone di tale filtro B+W e si voglia, comunque, ottenere una correzione completa
bisogna rifarsi allo schema seguente:
• LAMPADINE DA 40W:
o HAMA:
KB15 + KB9.
Fattore filtro: 4,56x.
o KENKO:
C12 + C8.
Fattore filtro: 6x.
• LAMPADINE DA 60/75W:
o B+W:
KB 15 + KB3.
Fattore filtro: 2,64x.
o HAMA:
KB15 + KB6.
Fattore filtro: 3,6x.
o KENKO:
C12 + C4.
Fattore filtro: 4,8x.
• LAMPADINE DA 100/150W:
o B+W:
KB15 + KB1,5:
Fattore filtro: 2,42x.
o HAMA:
KB15 + KB2.
Fattore filtro: 3,12x.
o COKIN, HOYA, KODAK, LEE, MARUMI, TAMRON:
80A + 82A.
Fattore filtro: 3,12x.
o KENKO:
C12 + C2.
Fattore filtro: 3,6x.
N.B.: Quando si usano filtri in combinazione è meglio adoperare i filtri in lastrina come i Cokin (per i
portafiltri Cokin "A", "P" o "X-Pro), Lee (per portafiltri professionali Lee), Kenko (per il portafiltri Kenko
"Holder") o le analoghe realizzazioni di altre marche, come Sailwind e High Tech. Infatti, l'uso in
combinazione dei filtri a vite può provocare la vignettatura meccanica, soprattutto con i grandangolari, coi
quali è meglio evitare l'uso in combinazione dei filtri a vite. Inoltre, i portafiltri Cokin e similari
permettono, per mezzo di anelli adattatori, di usare una sola serie di filtri per tutti gli obiettivi. Esiste
anche per la casa giapponese Kenko un sistema di filtri a lastrina con portafiltri (Kenko "Holder") ma
rispetto a Cokin, Lee ed altri fabbricanti è molto più limitato nell'offerta dei vari tipi di filtri. Infatti, i tipi
di filtri Kenko indicati nel precedente schema fanno riferimento alla più classica serie Kenko a vite.
Invece, volendo usare anche i filtri in vetro in combinazione tra loro è meglio non superare mai i due filtri
(e mai con i grandangolari).
MAGGIOR EFFETTO:
Si calcola l'esposizione senza il filtro e in seguito lo si infila nel portafiltri o lo si avvita all'obiettivo. In
questo caso è meglio puntare l'esposimetro T.T.L. sul terreno. Ciò vale per ogni tipo di filtro sfumato.
MINOR EFFETTO:
In questo caso si calcola l'esposizione col filtro montato. Pure questa regola vale per tutti i filtri sfumati.
Quanto detto finora vale anche se si usano due filtri sfumati sovrapposti, allo scopo di colorare in modo
diverso due parti dell'inquadratura.
EFFETTO DI SEPARAZIONE:
L'effetto di separazione tra la zona colorata e quella neutra è più visibile con i diaframmi più chiusi,
soprattutto se i filtri sfumati si usano con gli obiettivi grandangolari (attenzione però alla vignettatura
"meccanica"). Invece, l'effetto di separazione tra le due parti del filtro sfumato (quella colorata e quella
neutra) sarà meno avvertibile con i teleobiettivi, soprattutto alle aperture più grandi.
N.B.: Infine, "FATE ATTENZIONE": qualunque tipo di filtro colorato a metà si voglia usare, bisogna
porre molta attenzione al perfetto allineamento della linea di demarcazione delle due zone del filtro con la
linea dell'orizzonte (nel caso del paesaggio) o con qualunque altro riferimento all'interno
dell'inquadratura, in modo tale da non rendere immediatamente visibile l'uso del filtro e, quindi, innaturale
il suo effetto. Corollario di quest'ultima annotazione è che le uniche macchine che consentono l'utilizzo
dei filtri sfumati sono le reflex. Comunque sia, si deve sempre tenere presente che qualsiasi filtro per
effetti speciali NON FA LA FOTOGRAFIA. Un'inquadratura sciatta o banale resta sempre tale e non c'è
filtro che possa risolverla. Infine, occorre porre molta attenzione nell'uso dei filtri sfumati (sia in lastrina
che a vite). Devono essere sempre perfettamente puliti e bisogna evitare di graffiarli. Pertanto, vanno
maneggiati con grande cura.
9) FILTRI FL-D, FL-W, F-TB PER FOTOGRAFARE CON LE LAMPADE FLUORESCENTI (NEON):
• FILTRO FL-D:
Tale filtro, di colore magenta chiaro, è utile impiegando una pellicola per luce diurna con una fonte di luce
fluorescente (neon) del tipo a luce diurna. Tale filtro serve a contrastare la dominante verdognola, tipica
della maggior parte delle lampade al neon del tipo a luce diurna. Tale tipo di filtro è pure molto utile in
presenza di sorgenti d'illuminazione mista come luce diurna e luce artificiale (al neon) oppure luce diurna
e luce artificiale (al tungsteno). Queste ultime situazioni si verificano quando la luce solare che filtra dalle
finestre si somma alla luce artificiale, in interni. Il filtro FL-D è indispensabile usando pellicole di
sensibilità bassa o media con illuminazione fluorescente. Invece, con le pellicole da 400 iso e oltre, la
comparsa di dominanti verdognole dovute all'illuminazione al neon è assai meno avvertibile.
N.B.: Usato col B/N, il filtro FL-D scurisce leggermente il fogliame ed il cielo e rende gli abeti e altri tipi
di alberi del bosco quasi neri.
• FILTRO FL-W:
Si deve usare questo filtro, di colore ciano, quando si impiegano le normali pellicole daylight in presenza
di lampade al neon del tipo a luce bianca o a luce calda bianco-latte. In tal caso, il filtro in questione
minimizza l'insorgere di una dominante verdognola-bluastra. Anche in tal caso, tale tipo di filtro è
indispensabile usando pellicole di sensibilità bassa o media con illuminazione fluorescente. Invece, con le
pellicole da 400 iso e oltre, la comparsa di dominanti verdognole-bluastre dovute all'illuminazione al neon
è assai meno avvertibile.
• FILTRO FT-B:
Con le pellicole per luce Tungsten tipo B da 3.200 K impiegate con le lampade al neon (sia del tipo per
luce diurna che del tipo a luce bianca o a luce calda bianco-latte) bisogna utilizzare il filtro F-TB, di
colore ambra.
N.B.: L'uso dei filtri suddetti, peraltro, è indispensabile solo adoperando le diapositive a colori in quanto
con le pellicole negative a colori interviene, di regola, la filtratura correttiva della dominante verdognola,
operata dalle stampatrici automatiche. Nei casi più drastici si può sempre ricorrere alla stampa manuale,
con apposita filtratura di correzione, con consequenziale aumento del costo di sviluppo e stampa.
Comunque, anche con le pellicole a colori da stampa sarebbe meglio filtrare in ripresa perché, nel caso di
persistenza di una parte della dominante verdognola, essa sarebbe totalmente tagliata via dalla filtratura
correttiva (automatica o manuale che sia).
In questo caso si fa ricorso ai filtri in gelatina. Le lettere corrispondono ai tre colori fondamentali C
(Ciano), M (Magenta) e Y (Giallo) mentre i numeri corrispondono alla gradazione del colore. Di solito, si
va da 05 fino a 100. Questi filtri si usano anche per la correzione delle dominanti di colore che insorgono
quando si prolunga la posa delle diacolor allo scopo di correggere l'effetto Schwarzschild (il difetto di
reciprocità) che si riscontra per pose più lunghe di 1". La dominante blu si corregge col giallo, quella
verde col magenta e quella rossa col ciano.
Anche per quanto concerne la fotografia in B/N occorre adoperare dei filtri quando si riprende sotto
l'illuminazione al neon. I filtri più utili, in questo caso, sono il filtro UV, il giallo medio, il giallo scuro, il
giallo-arancione ed il rosso-arancione. Anche in questo caso, però, la filtratura è più indicata nell'uso delle
pellicole di bassa e media sensibilità.
• RIPRESE IN ESTERNI:
o Foschia:
KB1,5 (82A); KR2 (81A), KR 2,5 (81B).
o Nebbia:
KR3 (81C); KR6 (81EF).
o Ombra scoperta in esterni, con cielo azzurro con o senza nuvole bianche:
KR2 (81A); KR2,5 (81B); KR3 (81C).
• RIPRESE IN INTERNI:
o Lampeggiatore elettronico:
Skylight 1A/1B; KR2 (81A); KR2,5 (81B).
KB15 (80A).
N.B.: Per la determinazione della temperatura di colore della luce sulla scena da riprendere ci si può rifare
alla tabella precedente e, quindi, valutare ad occhio, oppure si può consultare un normografo (si trova in
tutti o quasi i cataloghi dei fabbricanti di filtri) per stabilire i valori Mired e trovare, pertanto, il filtro più
appropriato alla correzione della temperatura di colore della luce sulla scena. Ma se occorra una
valutazione professionale bisogna usare il termocolorimetro, che permette un'esatta valutazione della
situazione. Purtroppo, è uno strumento molto caro a cui va aggiunto il non indifferente costo di un set
completo di filtri professionali per la compensazione del colore (Cyan, Giallo, Magenta, Rosso, Blu e
Verde) oltreché set completi di filtri di correzione (81 e 82) e di conversione del colore (85 e 80). Pertanto,
si tratta di un sistema che non è assolutamente consigliabile ad un fotoamatore, dato l'ingente
investimento economico che richiede, ammortizzabile esclusivamente in campo professionale.
E', questo, un campo d'impiego un po' forzato ma, con le dovute cautele, può essere proficuo. Si possono
usare, soprattutto in controluce o comunque con soggetti molto scuri e silhouettes, i filtri giallo scuro,
rosso-arancio, rosso medio o rosso scuro allo scopo di simulare la luce molto calda del tramonto oppure
per rafforzare i toni arancioni e rossastri di un vero tramonto. Invece, il filtro verde può essere usato per
saturare il colore e le venature delle foglie (purché verdi) riprese a distanza ravvicinata.
12) I TERMOCOLORIMETRI:
Si tratta di speciali strumenti che servono a misurare la "qualità" della luce incidente e, quindi, la sua
temperatura di colore in gradi K. Invece, gli esposimetri normali servono solamente a misurare la
"quantità" della luce, incidente o riflessa che sia. I termocolorimetri indicano la temperatura di colore in
gradi K della luce ambiente (naturale o artificiale) e della luce flash e, contemporaneamente, indicano
quale filtro di correzione o conversione oppure quale filtro C.C. (Colour Compensating) adoperare. I
modelli più sofisticati indicano quali filtri usare, siano essi filtri di correzione/conversione o filtri C.C. I
termocolorimetri sono apparati molto costosi ai quali bisogna aggiungere almeno la serie completa dei
filtri 81 (81, 81A, 81B, 81C, 81D, 81EF), della serie 85 (85, 85A, 85B, 85C), della serie 82 (82, 82A,
82B, 82C, 82D) e della serie 80 (80A, 80B, 80C, 80D). Volendo aggiungere anche la serie minima dei
filtri C.C. bisogna considerare i filtri Giallo, Magenta, Ciano, Rosso, Blu e Verde, ciascuno nelle
gradazioni da 05 a 100. A seconda dei modelli di termocolorimetro e della marca dei filtri (se solo di
correzione/conversione o anche C.C.) si va da un minimo di £. 2.500.000 (€ 1.291,14) ad un massimo di
£. 5.000.000 (€ 2.582,2. Occorre tenere presente che una correzione minuziosa della temperatura di
colore è indispensabile solo nella fotografia a colori professionale. Per la comune fotografia a colori
amatoriale si può ovviare tranquillamente con la propria esperienza e l'uso di alcuni filtri di correzione o
conversione del colore del tipo B o C per ciascuna serie. Oppure si può usare uno di quei normografi
Mired forniti, di solito, con gli opuscoli dei filtri (B+W, Hoya o Tamron tra i migliori) o con i manuali che
trattano l'uso dei filtri.
<b>I FILTRI PER PELLICOLE A
COLORI</b>
1) FILTRO POLARIZZATORE:
• USO ED EFFETTI:
Il filtro polarizzatore è uno dei più importanti filtri, alcuni lo ritengono il più importante. La sua
invenzione è dovuta al genio di Edwin Herbert Land, l'americano che ha fondato la Polaroid e che detiene
il maggior numero di brevetti "USA Patented" dopo Thomas Alva Edison. Il filtro polarizzatore è adatto a
tutti i tipi di pellicole. Richiede, comunque, una certa attenzione nel suo uso, affinché possa esprimere
tutte le potenzialità di cui è capace. L'uso principale di tale accessorio concerne l'eliminazione dei riflessi
da tutte le superfici lucide non metalliche ma viene usato anche per saturare i colori delle pellicole
diacolor. Invece, l'eliminazione di tutti i riflessi dalle superfici lucide non metalliche è possibile con tutti i
tipi di pellicola, a colori e in B/N. Il filtro polarizzatore può anche essere utilizzato per eliminare i riflessi
dalle superfici metalliche, a patto che le stesse siano verniciate con "VERNICI NON METALLIZZATE".
Vediamo, ora, come usare al meglio il "polarizzatore". Con le pellicole a colori il massimo effetto di
questo filtro si ottiene quando si inquadra la scena mentre si è perpendicolari alla direzione del sole, a
metà mattina o nel primo pomeriggio. Il massimo effetto di polarizzazione della luce si ha sempre quando
la posizione del sole e quella del fotografo formano, se idealmente congiunte da una retta, un angolo di
90°, cioè quando il sole è allo zenit. Quando si verifica tale condizione, il cielo è fortemente polarizzato
all'orizzonte, mentre quando il sole è in posizione inclinata si ottiene l'effetto massimo possibile di
polarizzazione della luce, quando la luce solare cade lateralmente al fotografo. Ancora: l'uso del filtro
polarizzatore viene esaltato in presenza di aria pura o comunque con basso indice di offuscamento o
inquinamento. Addirittura, laddove l'aria è molto pura, come in montagna dai 1.500 m in su, la
polarizzazione provocata dal filtro può essere talmente alta da generare un effetto notturno; in questi casi è
meglio non adoperarlo. Invece, con le pellicole B/N, il filtro polarizzatore, oltre che ad eliminare i riflessi
da tutte le superfici non metalliche, può fungere da sostituto dei filtri giallo medio e giallo-arancione, per
di più con la possibilità di controllare l'effetto nel mirino delle fotocamere reflex. Quando il polarizzatore
viene usato per l'eliminazione dei riflessi, il risultato migliore si ottiene riprendendo il soggetto sotto un
angolo variabile dai 35 ai 45°, rispetto alla superficie riflettente. Quindi, fotografando una vetrina
frontalmente, il polarizzatore è solo parzialmente efficace. Le stesse considerazioni valgono per altre
superfici riflettenti non metalliche come plastica o acqua (quest'ultima è meglio che sia ferma e non in
movimento). Vediamo, ora, alcune particolarità nell'utilizzo del filtro polarizzatore:
o FATTORE FILTRO:
Il fattore filtro dei polarizzatori è variabile, in relazione all'angolo di polarizzazione della luce e alla
posizione del sole rispetto al fotografo. Tamron, Marumi ed Arrow denunciano un fattore medio di 2,5x,
B+W di 2,8x mentre per Hama ed Hoya è variabile da 3x a 4x. Tenendo presente questa particolarità, per
il calcolo dell’esposizione è meglio ricorrere all’esposimetro incorporato T.T.L.
N.B.: Usando il filtro polarizzatore possono, alle volte, crearsi delle dominanti cromatiche verdastre,
soprattutto se due polarizzatori vengono usati sovrapposti per creare effetti notturni.
2) FILTRI UV E SKYLIGHT:
• FILTRO UV:
Il filtro UV minimizza l'eccesso di radiazioni UV nella fotografia a colori e B/N, con luce solare e col
flash. Inoltre, fornisce una protezione meccanica all'obiettivo, evitando che polvere, ditate, grasso, sporco
o graffi possano attentare alla lente frontale dell'ottica. E' un filtro incolore. Usato col B/N, il filtro UV è
molto utile per eliminare la foschia nei paesaggi. Inoltre, aumenta leggermente il contrasto dando una
sensazione visiva di maggior nitidezza. In alta montagna il filtro UV è preferibile ai filtri giallo, arancione
e rosso perché, essendo l'atmosfera più pura, il blu e le radiazioni UV sarebbero assorbite in modo troppo
marcato e quindi il cielo risulterebbe eccessivamente scuro. Con le pellicole B/N l'uso del filtro UV è
consigliato particolarmente la mattina presto e la sera. Sempre con le pellicole B/N, il filtro UV è utile per
fotografare con l'illuminazione al neon. Invece, con le pellicole a colori attuali, munite di uno o più strati
filtranti anti UV, l'utilizzo del filtro UV in funzione anti foschia non è più fondamentale, essendo
sicuramente migliori, in tal senso, i filtri ambra della serie 81.
• FILTRO SKYLIGHT:
Il filtro Skylight taglia l'eccesso di radiazioni UV ed inoltre, minimizza, in parte, la dominante azzurrina
nelle foto in ombra scoperta, al mare, in montagna o con cielo azzurro senza nuvole. La correzione della
dominante in questione è, comunque, talmente minima da risultare praticamente inavvertibile. Se si
desidera un più alto grado di correzione bisogna usare i filtri della serie 81. Il filtro Skylight ha un debole
colore rosato per cui quando non occorre andrebbe rimosso dall'obiettivo, anche se spesso viene usato
come filtro di protezione meccanica della lente anteriore dell'obiettivo (per tale scopo è meglio ricorrere al
filtro UV). Comunque, va detto che l'intonazione calda data dal filtro Skylight è debole e non pregiudica
la resa cromatica dell'immagine, almeno da un punto di vista amatoriale. Lo Skylight non è un filtro adatto
al B/N.
Sono filtri che riducono la quantità di luce che attraversa l'obiettivo. Servono ad usare pellicole di alta
sensibilità in forte luce solare, ad impiegare tempi di posa anche molto lenti per vari scopi oppure servono
per controllare la profondità di campo riducendo il diaframma. Spesso richiedono l'uso del treppiedi. Sono
indispensabili con i teleobiettivi catadiottrici, onde ridurre la quantità di luce, dal momento che il
diaframma degli obiettivi a specchio è fisso. I filtri grigi non influiscono né sui colori, né sul contrasto
delle emulsioni a colori bensì influiscono solo sulla quantità di luce, se vengono usati singolarmente, in
quanto assorbono uniformemente l’intero spettro visibile. Viceversa, se vengono usati in combinazione,
hanno un effetto simile a quello del filtro polarizzatore. I filtri N.D. esistono, di solito, in tre versioni:
Ci sono anche particolari tipi di filtri N.D. Innanzi tutto ci sono filtri N.D. specifici per obiettivi
fortemente grandangolari, dalla montatura ultrasottile per evitare la vignettatura meccanica. Essi sono più
densi al centro e meno ai bordi e hanno lo scopo di evitare la caduta di luce ai bordi, tipica dei super
grandangolari dal 20 mm in giù. Essi si trovano nella gamma Tamron (MC Center ND), nella gamma
Contax serie G per l'Hologon 16 mm f/ 8 e in tutte le serie di filtri per obiettivi di grande formato per
macchine a banco ottico (dette anche "a corpi mobili"). Infine, ci sono i filtri ND 4x Half. Essi hanno la
montatura girevole ed hanno una metà di colore grigio e l'altra neutra. Servono ad attenuare la differenza
di luminosità tra due diverse zone del fotogramma, in modo tale da rientrare nella latitudine di posa della
pellicola.
N.B.: L’utilizzo dei filtri ND può, a volte, causare una leggera dominante cromatica giallo verde. Ogni 0.3
di densità (espressa in valori Kodak) corrisponde ad 1 stop di luce in meno.
<b>FILTRI PER PELLICOLE A
COLORI E BIANCONERO</b>
Tali filtri rientrano nella categoria dei filtri incolori per effetti speciali.
• FILTRO FOG:
Il filtro Fog riproduce il caratteristico effetto delle foto scattate nella nebbia, livellando i contrasti presenti
sulla scena. Le ombre diventano più chiare ed i colori divengono più sfumati. I migliori effetti si hanno
fotografando in controluce. Per intensificare l'effetto del filtro Fog bisogna sovraesporre molto
leggermente con le diacolor e sottoesporre molto leggermente con le color print. Gli obiettivi più indicati
per l'uso del filtro Fog vanno dal 50 mm al 135 mm. Gli effetti crescono con il chiudersi del diaframma
ma senza esagerare, perché diaframmando troppo l'effetto diminuisce fino a scomparire. Quando il filtro
Fog viene usato con gli obiettivi grandangolari, l'effetto si nota ugualmente ma è meno pronunciato. Con
le pellicole B/N l'effetto consiste unicamente in una leggera attenuazione del contrasto. Il filtro Fog è utile
nel paesaggio in generale, specie in controluce. Essendo incolore non richiede nessuna correzione
d'esposizione.
• FILTRO DUTO:
Con il filtro Duto si entra nella vera e propria categoria dei filtri ad effetto flou. Esso è realizzato in vetro
ottico incolore (pertanto, non richiede nessuna variazione d'esposizione). E' dotato di cerchi concentrici
ogni due mm. Il centro del filtro è nitido. L'effetto di fuoco morbido si propaga radialmente dal centro
(nitido) verso i bordi (sfumati). Il filtro Duto si può usare con tutti gli obiettivi ma con i grandangolari
potrebbe verificarsi una disuniformità nell'effetto di ammorbidimento. I migliori effetti si hanno
impiegando i filtri Duto con gli obiettivi medio tele. L'effetto di ammorbidimento del fuoco varia con
l'apertura del diaframma ed è massimo a tutta apertura. Ma se si utilizza la piena apertura si potrebbe
incorrere in una vera e propria sfocatura. Le migliori aperture, per l'uso del filtro Duto, sono quelle
comprese tra f/ 4 ed f/ 8. Ad aperture più chiuse di f/ 8 l'effetto di ammorbidimento non è più avvertibile.
Usando il filtro Duto si attenuano i contrasti, i toni forti sono resi pastello, i contorni vengono sfumati, le
ombre leggermente schiarite. Si addolciscono le eventuali imperfezioni della pelle. Il filtro Duto, oltre che
per il ritratto, è indicato anche per il paesaggio, specie in controluce. Il filtro Duto può essere usato anche
nella stampa B/N, avvitato sotto l'obiettivo dell'ingranditore. In questo caso, però, le parti chiare del
soggetto sono leggermente sovrapposte dalle ombre e potrebbe corrersi il rischio di riprodurre, sulla
stampa, la trama dei cerchi concentrici presenti sulla superficie ottica del filtro.
• FILTRO DIFFUSORE:
Una variante dei filtri ad effetto flou è rappresentata dai filtri diffusori che hanno l'intera superficie più o
meno leggermente martellinata oppure con delle microlenti simili a gocce, le quali sono inglobate nel
vetro incolore del filtro. Di solito, l'effetto di ammorbidimento dell'immagine è maggiore rispetto a quello
dei filtri Duto. L'uso dei filtri Diffusori è simile a quello dei filtri Duto ma, a differenza di questi ultimi,
l'effetto di ammorbidimento si verifica sull'intera superficie dell'immagine mentre i filtri Duto lasciano il
centro immagine generalmente nitido. Inoltre, l'effetto d'ammorbidimento causato dai filtri Diffusori non
può essere controllato col diaframma. In altre parole, usando un filtro Diffusore l'effetto di
ammorbidimento dell'immagine è indipendente dal diaframma selezionato. I filtri Diffusori che hanno
delle microlenti sulla superficie ottica del filtro sono più indicati nella stampa B/N (soprattutto gli Zeiss
Softar).
N.B.: Normalmente, l'uso dei filtri Fog, Duto e Diffusori è sconsigliato col B/N. La ditta B+W, al
contrario, sostiene che si possono usare anche col B/N. In tal caso, allo scopo di evitare una resa opaca si
deve sottoesporre di mezzo diaframma.
• ARROW DIFFUSION:
o PERDITA DI CONTRASTO: Media.
o PERDITA DI NITIDEZZA: Medio elevata.
• ARROW DUTO:
o PERDITA DI CONTRASTO: Molto leggera.
o PERDITA DI NITIDEZZA: Leggera.
• B+W FOG:
o PERDITA DI CONTRASTO: Molto elevata.
o PERDITA DI NITIDEZZA: Molto elevata.
• COKIN 083:
o PERDITA DI CONTRASTO: Molto leggera.
o PERDITA DI NITIDEZZA: Leggera.
• COKIN 084:
o PERDITA DI CONTRASTO: Leggera.
o PERDITA DI NITIDEZZA: Media.
• COKIN 820:
o PERDITA DI CONTRASTO: Molto leggera.
o PERDITA DI NITIDEZZA: Molto leggera.
• COKIN 830:
o PERDITA DI CONTRASTO: Media.
o PERDITA DI NITIDEZZA: Media.
• COKIN 840:
o PERDITA DI CONTRASTO: Medio elevata.
o PERDITA DI NITIDEZZA: Medio elevata.
• COKIN 850:
o PERDITA DI CONTRASTO: Molto elevata.
o PERDITA DI NITIDEZZA: Molto elevata.
• KENKO SOFTON II A:
o PERDITA DI CONTRASTO: Media.
o PERDITA DI NITIDEZZA: Media.
• KENKO SOFTON II B:
o PERDITA DI CONTRASTO: Elevata.
o PERDITA DI NITIDEZZA: Elevata.
• KENKO DUTO:
o PERDITA DI CONTRASTO: Molto leggera.
o PERDITA DI NITIDEZZA: Leggera.
• NIKON SOFT I:
o PERDITA DI CONTRASTO: Media.
o PERDITA DI NITIDEZZA: Media.
• TAMRON DIFF:
o PERDITA DI CONTRASTO: Medio elevata.
o PERDITA DI NITIDEZZA: Molto elevata.
• ZEISS SOFTAR 1:
o PERDITA DI CONTRASTO: Molto leggera.
o PERDITA DI NITIDEZZA: Medio leggera.
• ZEISS SOFTAR 2:
o PERDITA DI CONTRASTO: Leggera.
o PERDITA DI NITIDEZZA: Media.
• ZEISS SOFTAR 3:
o PERDITA DI CONTRASTO: Media.
o PERDITA DI NITIDEZZA: Elevata.
<b>FILTRI PARTICOLARI E
PER EFFETTI SPECIALI</b>
A dire il vero le lenti addizionali non sono dei filtri ma dei veri e propri aggiuntivi ottici che servono a
realizzare delle foto a distanza ravvicinata. Modificano lo schema ottico dell'obiettivo sul quale sono
montate e, normalmente, inducono un minimo scadimento qualitativo e una certa percentuale di
aberrazione sferica, tranne le Leitz Elpro e le Nikon T che hanno due lenti accoppiate (doppietti
acromatici) le quali assicurano risultati superiori a quelli forniti dalle lenti addizionali ad un solo
elemento. I doppietti acromatici sono fabbricati anche dalla Canon, dalla Kenko e dalla Sigma.
Normalmente, le lenti addizionali convenzionali (a lente singola) sono vendute in confezioni da tre lenti,
da +1, +2 e +3 diottrie. Invece, i doppietti acromatici sono solitamente venduti singolarmente. Le lenti
addizionali, sia a lente singola che a lente doppia, sono accoppiabili tra di loro per ottenere alti rapporti di
ingrandimento. I migliori risultati, ampiamente accettabili sotto il profilo qualitativo, si hanno, comunque,
se non si superano le 5 diottrie (limite massimo oltre il quale lo scadimento qualitativo diviene
inaccettabile). Costituiscono un compromesso più che buono per fotografie a distanza ravvicinata e
macrofoto a bassi livelli d'ingrandimento, mantenendo bassa la spesa ed il peso trasportato. Vediamo ora
un interessante utilizzo della lente addizionale da 1 diottria avvitata su obiettivi da ritratto (da 85 mm a
135 mm). In questo modo si abbassa la minima distanza di messa a fuoco in maniera tale da riempire
meglio il fotogramma col volto del soggetto. In questo caso la focale si riduce un po' e la minima distanza
di messa a fuoco si dimezza. Vi è un abbassamento della nitidezza estremamente contenuto ed un leggero
aumento dell'aberrazione sferica (tranne che coi doppietti acromatici) il che non guasta, soprattutto in
ritratti femminili, in quanto la resa si ammorbidisce un po' ma molto meno di quando si ricorre ai filtri ad
effetto flou. Un 85 mm capace di una distanza minima di messa a fuoco pari ad 85 cm diventa un 78mm
con distanza minima di messa a fuoco pari a 45 cm. Invece, un 100mm capace di una distanza minima di
messa a fuoco pari ad 1 m diviene un 90mm con distanza minima di messa a fuoco pari a 50 cm.
Dopo aver visto i filtri sfumati/digradanti, Half Color, Fog, Duto e Diffusori esaminiamo brevemente gli
altri filtri per effetti speciali:
• EFFETTO STELLA:
Sono detti pure Cross Screen. Trasformano ogni punto luce presente sulla scena in stelle a 4, 6, 8 o 12
punte (secondo le versioni). Esiste anche il tipo Vari-Cross che passa da stelle a 4 punte a stelle ad 8
punte. Possono essere utili nei paesaggi urbani, nelle marine o nei lungo laghi ripresi in notturna. Sono
utili anche nei ritratti, dato che tali filtri hanno pure un leggero effetto flou. Sono filtri inseriti all'interno di
montature girevoli, pertanto occorre cautela nell'impiegarli con gli obiettivi grandangolari, a causa del
rischio della vignettatura meccanica. Si tratta di uno dei pochi filtri per effetti speciali ad essere impiegato
in campo professionale.
• LENTI SPOT:
Sono costituite da una zona centrale neutra e la restante parte sfumata per dare un effetto flou. Aggiuntivo
da ritratto, serve con obiettivi dallo standard al medio tele. Per ritratti o nature morte d'effetto.
• CENTER SPOT:
Come la precedente, ma con zona esterna irregolare martellinata (come quella dei filtri Diffusori). Gli
effetti ottimali si ottengono con diaframmi compresi tra f/ 2,8 ed f/ 5,6. Il tipo Sand Spot funziona
secondo lo stesso principio ma la parte esterna del filtro è come sabbiata, smerigliata. Si usano entrambi
con ottiche che vanno dallo standard al medio tele. Anch'essi si usano per ritratti o nature morte d'effetto.
Una variante è costituita dai filtri Color Spot. La differenza sostanziale è che non hanno un effetto flou
sulla zona esterna dell'immagine bensì un effetto colorante (ce ne sono di vari colori). Questi ultimi
aggiuntivi sono di utilità molto dubbia.
• DIFFRANGENTI:
Esistono in una grande varietà di effetti e con molte denominazioni commerciali (Halo, Stream, Raimbow
eccetera). Essi servono a sfocare e rendere come un turbine la parte periferica dell'immagine, lasciando
nitido il centro. Oppure servono a colorare coi toni dell'arcobaleno tutti i riflessi luminosi presenti sulla
scena. Un tipo particolare è lo Zoom che serve a riprodurre il caratteristico effetto di una zoomata durante
l'esposizione anche se non si sta usando un ottica zoom. Questo è, forse, l'unico filtro diffrangente di una
qualche utilità.
• MIRAGE:
Sono veri e propri aggiuntivi ottici che servono a riprodurre diverse volte, su di uno stesso fotogramma, il
soggetto ripreso. Possono avere da due a sei sezioni parallele o concentriche (radiali). Usate coi
grandangolari avvicinano le immagini al centro del fotogramma, mentre coi teleobiettivi avviene l'inverso.
Per effettacci di gusto estremamente dubbio.
• POLARIZZATORI COLORATI:
Essi sono filtri polarizzatori colorati uniti a filtri polarizzatori grigi, normali. Possono essere composti da
un solo filtro polarizzatore colorato oppure da due filtri polarizzatori colorati. La differenza è che mentre
col primo tipo si passa attraverso le varie tonalità di un solo colore (ad es., il rosso) col secondo tipo si
passa tra le varie tonalità di due colori diversi (ad es., rosso e blu). La parte ruotabile è quella colorata
mentre il polarizzatore grigio normale resta fisso. Possono essere utili, con particolari soggetti, soprattutto
nella versione rosso - blu.
N.B.: La pubblicità delle riviste specializzate, tende a far apparire i filtri per effetti speciali come un
toccasana per rivitalizzare le immagine e dare loro un aspetto insolito o addirittura fiabesco. Basta solo
adoperare tali filtri miracolosi e il gioco è fatto. La realtà è ben diversa. Se un’immagine è piatta o banale,
l’uso di uno qualunque dei filtri sfumati/digradanti, Half Color, Fog, Duto, Diffusori e per effetti speciali
renderebbe le immagine addirittura orribili. Uno qualunque dei sudetti filtri, usato con parsimonia e solo
se veramente è necessario, può dare un tocco d’atmosfera solo ad immagini di per se valide, che
richiedono solo un piccolo rafforzativo. Ma anche in questo caso, occorre misura perché se un’immagine
è già valida di per sé, l’uso di un filtro “particolare” potrebbe addirittura imbruttirla. E’ falso pensare che
l’uso dei filtri per effetti dia automaticamente una marcia in più ad una fotografia. E nel caso dei filtri per
effetti speciali, il loro uso richiede una competenza ed una sensibilità fotografica ottima, per evitare di
scadere nel pacchiano. Infine, occorre tenere a mente che nessun filtro per effetti speciali potrà mai
supplire ad un’inquadratura corretta, ad una perfetta messa a fuoco e ad un’esposizione precisa.
N.B.: L'uso dei filtri Duto e
Diffusori, Soft e Fog può
essere fatto con tutte le
Invia risposta Anteprima
.Cloudy. PRO 3 anni fa
5) FILTRI PARTICOLARI DI ALCUNE MARCHE:
• B+W:
o B+W 091:
Filtro per B/N in vetro di colore rosso scuro (corrispondente al Kodak Wratten 29). E' un vero e proprio
filtro di selezione, adatto sia alle normali pellicole B/N che a quelle infrarosse, sia B/N che a colori. Con
le normali pellicole pancromatiche B/N può simulare la luce lunare in riprese con forte luce solare. Dal
diametro 19 al diametro 127.
o B+W 092 (ROSSO SCURO), 093 (NERO), 094 (nero) e 099 (ARANCIONE):
Sono i filtri B+W per fotografare con le pellicole B/N all'infrarosso. Il primo intercetta le lunghezze
d'onda sui 650 nm, il secondo quelle fino a 1.000 nm, il terzo quelle oltre i 1.000 nm mentre il quarto
intercetta le lunghezze d'onda intorno ai 500 nm; i primi tre si possono usare sia con le pellicole B/N che
con quelle a colori (sempre di tipo infrarosso). Tutti si usano con le pellicole infrarosse a colori. Il tipo
099 serve solo per le pellicole infrarosse a colori. I fattori filtro di tutti questi filtri variano al variare della
sensibilità della pellicola in uso. Dal diametro 19 al diametro 127.
o B+W KB20:
Filtro della serie blu che non ha l'equivalente nella denominazione standard Wratten, messa a punto dalla
Kodak e adottata dalla maggior parte dei produttori di filtri. Serve ad usare le pellicole daylight con le
normali lampadine domestiche. Adatta la temperatura di colore dai 2.950/3.000 K delle lampadine
domestiche da 100W ai 5.500 K della luce diurna. Con le pellicole tungsten riproduce i toni reali
utilizzando, come fonte di luce, l'illuminazione a petrolio o le candele. Molto utile ma di difficile uso, con
le reflex, a causa della sua forte gradazione di blu/turchino. Nessun problema con le macchine a telemetro.
Rispetto ai classici filtri blu 80A, 80B e 80C assicura un perfetto bilanciamento tra l'illuminazione
domestica e le pellicole diacolor per luce diurna. Dal diametro 19 al diametro 127.
o B+W 491:
E’ un filtro al Didimio, detto anche Redhancer. E' un filtro molto particolare di colore rosato-magenta utile
per enfatizzare i toni rossi presenti sulla scena, minimizzando l'influenza degli altri colori ma senza
intervenire sugli stessi in modo marcato. Fa eccezione il colore grigio, influenzato pesantemente da questo
filtro (pertanto è meglio non usarlo se sulla scena vi è una prevalenza di colori grigi). Utile in riprese al
tramonto ed ogni qualvolta i toni rossi siano prevalenti (pomodori rossi, edifici di mattoni rossi ecc.).
Equivale al filtro Kodak C.C. 10 magenta. Molto utile in determinate circostanze. Bisogna valutarne
attentamente l'uso qualora siano presenti soggetti di colore bianco, la cui tonalità resterebbe alterata. Si
trova nei diametri dal 19 al 127.
N.B.: Tutti i filtri più importanti della gamma B+W, compresi quelli speciali, sono disponibili con innesti
a baionetta 1, 2, 3 e 6 per Rollei T.L.R., B30 per le T.L.R. Yashica, Rolleicord e Rolleiflex 3,5 F e T,
Hasselblad B50, B60 e B 70, Rollei medio formato monoreflex, Ikarex 50 e filtri serie da serie IV a serie
X. Per le montature a pressione si va dal diametro 20 al diametro 100. Le montature a pressione sono
disponibili pure in versione girevole per filtri polarizzatori, per diametri che vanno dal 30 al 90.
• FORMATT:
o FORMATT 29:
Filtro per B/N in vetro di colore rosso scuro (corrispondente al Kodak Wratten 29). E' un vero e proprio
filtro di selezione, adatto sia alle normali pellicole B/N che a quelle infrarosse, sia B/N che a colori. Con
le normali pellicole pancromatiche B/N può simulare la luce lunare in riprese con forte luce solare.
Formato quadrato 100x100.
o FORMATT 47:
Filtro per B/N in vetro di colore blu scuro (corrispondente al Kodak Wratten 47). E’ un filtro che serve per
accentuare la presenza della foschia o della nebbia, creando atmosfere cupe nella fotografia di paesaggio o
nelle scene marine. Formato quadrato 100x100.
o FORMATT 81EF N3, 81EF N6, 81EF N9, 81EF N1,2 – 85 N3, 85 N6, 85 N9, 85 N1,2 – 85B N3, 85B
N6, 85B N9, 85B N1,2:
Sono filtri grigi ND 0,3 – ND 0,6 – ND 0,9 – ND 1,2 (sia normali sia graduati) combinati a filtri ambra di
correzione colore 81EF o a filtri ambra di conversione colore 85 e 85B. Formato quadrato 100x100.
o HOYA ROSSO SCURO R72 (HAMA IR 720) E HOYA ROSSO NERO RM90 (HAMA IR 900):
Sono filtri particolari per pellicole infrarosse B/N. Servono entrambi per riprese di paesaggi, fotografia
medica, scientifica e criminalistica, fotografia di documenti, termografia e fotomicrografia. Il primo filtra
le radiazioni infrarosse al di sopra dei 720 nm mentre il secondo filtra le radiazioni infrarosse al di sopra
dei 900 nm. Sono filtri esclusivamente scientifici, costosi e difficilmente reperibili. Corrispondono ai filtri
B+W 093 e 094. Nella gamma Hoya si trovano dal diametro 46 al diametro 77. In quella Hama vanno dal
diametro 49 al diametro 67.
o HOYA ULTRAVIOLETTO U360 (HAMA UT330) E HOYA GIALLO CHIARO Y44 (HAMA Y1.2):
Sono adatti alle pellicole all'ultravioletto e a quelle infrarosse a colori. Il primo serve per l'esame delle
superfici metalliche (saldature, ad esempio), per l'analisi spettrale dei materiali (spettrografia), per la
fotomicrografia e per l'ottica elettronica. Viene, inoltre, usato nelle indagini criminalistiche della polizia
scientifica. Corrisponde al filtro B+W 403. Il secondo serve a fotografare la fluorescenza che viene
irradiata dagli oggetti colpiti dalle radiazioni ultraviolette. Serve, infatti, per la fotografia Kirlian e per le
indagini mediche o criminalistiche. Sono filtri esclusivamente scientifici, costosi e difficilmente reperibili.
Corrispondono al filtro B+W 415. Nella gamma Hoya l'U360 e lo Y44 vanno dal diametro 46 al diametro
77. Nella gamma Hama l'UT330 e lo Y1.2 vanno dal diametro 49 al diametro 67.
o POLARIZZATORI HAMA:
I filtri polarizzatori a vite della Hama sono dotati di una pratica levetta, avvitata sull'esterno della
montatura girevole. Essa, oltre a rendere più agevole l'orientamento del filtro, riduce al minimo i rischi di
sporcare, con le impronte digitali, le delicate superfici del filtro. Impediscono, però, l'uso dell’eventuale
paraluce incorporato di tipo telescopico. Vanno dal diametro 49 al diametro 77.
o HOYA UV-PL-CIR:
Si tratta di un filtro polarizzatore circolare unito ad un filtro UV anti ultra violetto. L’utilità di un simile
filtro è data dal fatto che i filtri polarizzatori assicurano i migliori effetti nelle ore centrali della giornata,
quando il sole è allo zenith, cioè quando maggiori sono le radiazioni ultra violette che possono velare le
immagini. Si trova nei diametri con innesto a vite da 58 a 77. Nella versione Slim, hanno la montatura
stretta, di soli 5 mm di spessore e mancano della filettatura anteriore.
o HOYA x ND 400:
E' un filtro grigio ND che ha un alto fattore filtro pari a 400x, medio rispetto ai filtri B+W 106 e B+W 110.
Riduce la luce di 9 diaframmi. Si trova negli innesti a vite da 49 a 77.
o HOYA HALF ND x 4:
Si tratta di un filtro grigio 4x per metà. L'altra metà è incolore. Serve per equilibrare due parti
dell'immagine il cui forte contrasto luminoso impedisca una loro contemporanea e corretta riproduzione
sulla pellicola. E' dotato di montatura girevole per un'ottimale posizionamento della parte colorata del
filtro. Di grande utilità con le diapositive a colori. Dal diametro 49 al diametro 58.
o HOYA POLARIZZATORE “MOOSE’S FILTER”:
Si tratta di un filtro polarizzatore unito ad un filtro ambra 81A. E’ definito “Moose’s filter” perché
prodotto su specifiche del fotografo naturalista americano Moose Peterson. E’ reperibile solo negli USA o
per corrispondenza. E’ molto utile dal momento che il filtro polarizzatore fornisce le massime prestazioni
nelle ore centrali della giornata, proprio quando sono maggiori le radiazioni bluastre presenti nella luce.
Dal diametro 46 al diametro 82 e B60.
o HOYA SEPIA:
Serve per dare un’intonazione fortemente ambrata all’intera immagine, per simulare un effetto di
fotografia d'epoca. Molto utile con determinati sogetti, quali ritratti o paesaggi in controluce o nature
morte che contemplino oggetti antichi. Dal diametro 49 al 77.
• HAMA/KENKO:
o HAMA UW:
L'acronimo significa Under Water (sott'acqua, in inglese) o Unter Wasser (stesso significato, in tedesco).
Si tratta di un filtro per fotografia subacquea disponibile in due versioni; UW-C.C. 1B (per la correzione
della dominante blu) e UW-C.C. 2G (per la correzione della dominante verde). Si trova nel diametro 37 e
nei diametri che vanno dal 46 al 62. I filtri subacquei UW C.C. sono realizzati dalla Kenko.
• HELIOPAN:
o HELIOPAN KB20:
Filtro della serie blu che non ha l'equivalente nella denominazione standard Wratten, messa a punto dalla
Kodak e adottata dalla maggior parte dei produttori di filtri. Serve ad usare le pellicole daylight con le
normali lampadine domestiche. Adatta la temperatura di colore dai 2.950/3.000 K delle lampadine
domestiche da 100W ai 5.500 K della luce diurna. Con le pellicole tungsten riproduce i toni reali
utilizzando, come fonte di luce, l'illuminazione a petrolio o le candele. Molto utile ma di difficile uso, con
le reflex, a causa della sua forte gradazione di blu/turchino. Nessun problema con le macchine a telemetro.
Rispetto ai classici filtri blu 80A, 80B e 80C assicura un perfetto bilanciamento tra l'illuminazione
domestica e le pellicole diacolor per luce diurna. E’ disponibile con innesto a vite, dal diametro 28 al
diametro 95 mm.
• HITECH:
• KENKO:
o KENKO TV C.C.:
E' un filtro ambra di correzione cromatica per riprese allo schermo TV o dei monitor per computers.
Elimina la dominante blu per la massima fedeltà cromatica. Per le TV europee (sistemi PAL/SECAM) può
essere sostituito dal filtro 81C/KR3 o dalla combinazione dei filtri 81C/KR3 ed 81A. Per le TV americane
e giapponesi (sistema NTSC) si può ovviare ricorrendo al filtro Kenko W10 (85/KR12). Va dal diametro
49 al diametro 58.
o KENKO PR60:
E' un filtro polarizzatore unito ad un filtro rosso scuro R1. Simula l'effetto infrarosso con le normali
pellicole pancromatiche B/N oppure le riprese al chiaro di luna, sempre con pellicole pancromatiche B/N.
Può adoperarsi pure con le pellicole infrarosse a colori. Va dal diametro 49 al diametro 58.
o KENKO UW C.C.:
Esistono in versione 1 (per correggere la dominante blu) e in versione 2 (per correggere la dominante
verde) nelle riprese subacquee. Corrispondono agli analoghi modelli Hama UW-C.C. 1B (per la
correzione della dominante blu) e UW-C.C. 2G (per la correzione della dominante verde).
o KENKO PORTMATE:
Si tratta di particolari filtri diffusori che intervengono anche sul tono cromatico (soprattutto della pelle)
ma senza alterarlo. Sono simili ai Minolta Portrayer. Vanno dal diametro 49 al diametro 77. Sono filtri
assai efficaci nel ritratto, anche se costosi e difficilmente reperibili.
o KENKO HALF ND x 4:
Si tratta di un filtro grigio 4x per metà. L'altra metà è incolore. Serve per equilibrare due parti
dell'immagine il cui forte contrasto luminoso impedisca una loro contemporanea e corretta riproduzione
sulla pellicola. E' dotato di montatura girevole per un'ottimale posizionamento della parte colorata del
filtro. Di grande utilità con le diapositive a colori. Dal diametro 49 al diametro 58.
• MINOLTA:
• NIKON:
o NIKON ND 400:
E' un filtro grigio ND che ha un alto fattore filtro pari a 400x, medio rispetto ai filtri B+W 106 e B+W 110.
Riduce la luce di 9 diaframmi. Si trova solo nel diametro 52. Prezzo abbordabile.
• SINGH-RAY:
o SINGH-RAY VARI-ND:
E’ uno speciale filtro ND che varia il fattore d’assorbimento della luce da 2x a 8x, a seconda
dell’orientamento della sua montatura girevole. Dal passo 52 al passo 77.
o SINGH-RAY HI-LUX:
E’ uno speciale filtro che racchiude le caratteristiche dei filtri UV, Skylight e 81A/KR 1,5. E’
paragonabile, come effetti, al Tiffen 812. Dal passo 52 al passo 77.
• SUNPAK:
• TAMRON/MARUMI:
o TAMRON/MARUMI SEPIA:
E' un filtro dall'intensa colorazione ambra e serve a dare una tonalità da foto d'altri tempi alle immagini.
Va usato con toni prevalentemente chiari e neutri (ad es. grigio chiaro, beige, bianco ecc.) piuttosto che
con colori brillanti. Può essere anche molto utile con particolari soggetti, anche in combinazione con filtri
Fog o Diffusori. Si trova, in versione a vite, anche nelle gamme Marumi e Cokin e corrisponde alle
versioni in lastrina per Cokin, Kenko o Lee. La versione Tamron si trova dal diametro 46 al diametro 77.
o TAMRON/MARUMI ODD-OUT:
Si trova pure nella gamma Marumi. Tecnicamente rientra nella serie dei filtri Mirage ma in pratica fa
categoria a se, essendo un filtro per effetti speciali di difficile identificazione. Appartiene al genere dei
filtri in montatura rotante e serve ad eliminare una parte del soggetto (per es., serve per accorciare un
lungo veicolo o un grattacielo). Da non usare oltre la focale di 105 mm. Di uso divertente, per foto di
taglio umoristico. Dal diametro 49 al diametro 67.
• TIFFEN:
o TIFFEN 812:
E’ un filtro prodotto in esclusiva dalla famosa ditta anericana. E’ uno speciale tipo di Skylight progettato
per migliorare la resa dei toni della pelle, nella fotografia di ritratto, sotto un cielo nuvoloso o all’ombra in
giornate soleggiate. Utile anche con il flash elettronico.
o TIFFEN CC30R:
E’ un filtro rosso specifico per la fotografia subacquea con pellicole daylight. Serve per enatizzare le
tonalità calde e per migliorare la resa cromatica di riprese affettuate in acque torbide.
o TIFFEN CORAL:
Sono filtri della serie ambra, prodotti in esclusiva dalla Tiffen in svariate gradazioni. Serve per regolare la
temperatura di colore K nelle varie ore del giorno oppure per enfatizzare, scaldandole, le tonalità della
pelle.
o TIFFEN ENHANCING:
E' un filtro molto particolare di colore rosato-magenta utile per enfatizzare i toni rossi presenti sulla scena,
minimizzando l'influenza degli altri colori ma senza intervenire sugli stessi in modo marcato. Fa
eccezione il colore grigio, influenzato pesantemente da questo filtro (pertanto è meglio non usarlo se sulla
scena vi è una prevalenza di colori grigi). Utile in riprese al tramonto ed ogni qualvolta i toni rossi siano
prevalenti (pomodori rossi, edifici di mattoni rossi ecc.). Equivale al filtro Kodak C.C. 10 magenta. Molto
utile in determinate circostanze. Bisogna valutarne attentamente l'uso qualora siano presenti soggetti di
colore bianco, la cui tonalità resterebbe alterata. Filtri di questo tipo sono definiti anche filtri al “Didimio”.
Si tratta dei normali filtri riduttori di luce che oltre ad essere forniti nella serie normale, sono forniti in una
speciale versione, accoppiati ad un filtro di conversione colore ambra 85.
o TIFFEN SOFT/FX:
E’ un filtro soft che opera una diffusione selettiva. E’ disponibile in tre diverse densità (1, 3 e 5). Non
provoca nessuna riduzione del contrasto. I dettagli diventano più sfumati e le alteluci più luminose. Non
ha nessun fattore filtro.
o TIFFEN SEPIA 1, 2, 3:
E’ un filtro dalla tonalità ambra molto accentuata. Come molti altri filtri simili, serve a creare una tonalità
marrone calda, in modo da produrre atmosfere romantiche, da foto d’inizio ‘900. A differenza di tutte le
altre case, la Tiffen offre i filtri Sepia in tre diverse tonalità, dall minore alla maggiore.
• ZEISS:
o ZEISS SOFTAR:
E' fornito in tre gradazioni (I, II e III). Vedi, riguardo ai loro effetti, il n.° 2 - Sezione Quarta del presente
capitolo. Rispetto ai comuni filtri diffusori indicati al n.° 2 - Sezione Quarta, tutti per altro ottimi, i filtri
diffusori Zeiss Softar danno un effetto di morbidezza mantenendo, allo stesso tempo, la nitidezza di base
fino agli angoli del fotogramma e dando, così, la possibilità di focheggiare anche col filtro montato
sull'obiettivo di una fotocamera reflex. Sono adatti anche all'uso in fase di stampa, laddove non provocano
effetti di sovrimpressione delle ombre sulle luci, come capita, invece, con tutti gli altri tipi di filtri
Diffusori e Duto adoperati sotto l'obiettivo dell'ingranditore. Gli Zeiss Softar hanno delle minuscole
superfici lenticolari annegate nel vetro ottico. Si trovano nelle gamme Hasselblad (nelle versioni I, II e III;
i diametri con innesto a baionetta sono B40, B50, B60 e B70), Contax (nelle versioni I, II e III; i diametri
con innesto a vite vanno da 49 a 67) e nella gamma B+W (nelle versioni I e II; i diametri con innesto a
vite vanno da 49 a 86). Questi filtri sono, in assoluto, tra i migliori nel loro genere, assieme ai Minolta
Portrayer S e P e ai Kenko Portmate. Gli Zeiss Softar, però, sono di gran lunga i più costosi.
• COKIN:
N.B.: I filtri Cokin possono essere montati anche davanti all'obiettivo del diaproiettore, mediante un
apposito porta filtri con montatura esterna a tre viti. A prescindere dall'uso del sistema Cokin, è utile porre
davanti all'obiettivo del diaproiettore anche dei comuni filtri per il colore (81, 82, 85, 80), allo scopo di
valutare l'effetto che se ne ricava sull'equilibrio cromatico. In questo modo si può determinare, per il
futuro, quali filtri impiegare a seconda delle circostanze.
• CROMATEK:
La Cromatek, recentemente acquisita dal gruppo inglese Lastolite, ha a catalogo una nutrita serie di filtri
quadrati 100x100 mm che coprono tutte le possibili esigenze di ripresa, dal B/N ai filtri C.C., compresi
tutti i tipi di filtri per effetti speciali, conversione e correzione del colore, polarizzatori circolari e lineari,
filtri ND. Tali filtri vanno inseriti in un portafiltri integrato in un paraluce professionale di tipo
Compendium, con un soffietto regolabile in relazione ai vari obiettivi, dal grandangolo al medio tele. Nel
portafiltri si possono inserire fino a sei filtri contemporaneamente. Il sistema prevede, inoltre, i soliti anelli
adattatori che vanno dal passo 49 al passo 77. Sono disponibili vari kit di filtri, in relazione ai differenti
ambiti di impiego.
• HAMA:
La nota casa tedesca commercializza col proprio marchio i portafiltri Kenko, realizzati in due differenti
modelli, per filtri 75x75 mm e per filtri 100x100 mm. Possono ospitare sia filtri in gelatina che in
poliestere, in resina ottica CR39 (detta anche "Vetro Organico") e in vetro, di spessore massimo 2 mm.
Hanno, entrambi, la montatura girevole e un paraluce in metallo in dotazione. Il porta filtri 75x75 mm
dispone di anelli adattatori dal passo 49 al passo 62 e può montare anche comuni filtri a vite da 62. Il porta
filtri 100x100 mm dispone di anelli adattatori dal passo 67 al passo 82 e può montare anche filtri in vetro
da 82. I filtri Hama sono realizzati sia in poliestere che in gelatina. I più interessanti sono quelli in
poliestere. Essi sono confezionati singolarmente, assieme ad un panno di pulizia. Rispetto ai normali filtri
in gelatina, sono molto più robusti e possono essere puliti facilmente. Sono disponibili nelle misure 75x75
mm e 100x100 mm e comprendono una gamma molto vasta e completa che va dai filtri B/N agli UV e
Skylight, dai Polarizzatori agli ND e agli Infrarossi nonché le serie complete dei filtri di correzione e
conversione del colore, dei filtri C.C e di quelli per la luce fluorescente (FL).
• HITECH:
La Hitech produce un articolato sistema di filtri 85x85 e 100x100.
o HITECH 85/P:
Si tratta di un articolato sistema di filtri 85x85, compatibili con i porta filtri e i filtri Cokin P. Ci sono due
porta filtri, uno dei quali previsto per l’uso con obiettivi grandangolari. Gli anelli adattatori vanno dal
passo 49 al passo 77 e per la baionetta Hasselblad B60. Esiste un paraluce in gomma, per i porta filtri. La
gamma dei filtri prevede una serie di filtri graduati grigi, indicati con le denominazioni Kodak Wratten e
forniti sia in versione con bordi sfumati morbidi, sia in versione con bordi sfumati più marcati. I filtri
graduati grigi sono forniti anche in versione “Combo”, associati a filtri 81B o 81EF. Poi sono previsti
anche tutti gli altri filtri graduati colorati, in una serie vastissima e molto articolata. I filtri di correzione e
conversione del colore sono tutti rappresentati, secondo la denominazione classica Kodak Wratten. Infine,
ci sono i filtri di correzione per la luce delle lampade fluorescenti. La gamma prevede anche una completa
serie di filtri C.C. (Giallo, Magenta, Cyan, Rosso, Verde e Blu) nelle gradazioni 025, 050, 10, 15, 20, 30,
40 e 50: i filtri C.C. sono disponibili anche nel formato 75x75. I filtri Hitech 100x100 sono realizzati in
resina ottica CR39.
o HITECH 100x100:
C’è anche un articolato sistema di filtri 100x100. Ci sono tre porta filtri, due dei quali previsti per l’uso
con obiettivi grandangolari. Gli anelli adattatori vanno dal passo 49 al passo 105 e per la baionetta
Hasselblad B50, B60, B70 e Rollei VI. C’ anche una serie di anelli adattatori “Wide Angle” dal passo 49
al passo 82 e per la baionetta Hasselblad B60. Esistono due paraluce in metallo, per i porta filtri. La
gamma dei filtri è la stessa vista a proposito della serie 85/P, con l’aggiunta di un filtro Polarizzatore
Kasemann, sigillato ai bordi contro polvere e umidità, disponibile solo con il passo 105 mm e realizzato
dalla tedesca Heliopan. La gamma prevede anche una completa serie di filtri C.C. (Giallo, Magenta, Cyan,
Rosso, Verde e Blu) nelle gradazioni 025, 050, 10, 15, 20, 30, 40 e 50. I filtri Hitech 100x100 sono
realizzati in resina ottica CR39.
• FORMATT 100x100:
C’è un porta filtri e una serie di anelli adattatori, che vanno dal passo 43 al passo 86. La gamma dei filtri è
vastissima, prevedendo tutti i filtri di correzione e coneversione colore, graduati grigio o colorati,
polarizzatori lineari e circolari, per luce fluorescente, ND, Soft Focus, Fog. La gamma prevede anche una
completa serie di filtri C.C. (Giallo, Magenta, Cyan, Rosso, Verde e Blu) nelle gradazioni 025, 050, 10,
15, 20, 30, 40 e 50. I filtri Formatt 100x100 sono realizzati in resina ottica CR39.
o HOYA FILTRI SERIE
“ULTRA”:
Si tratta di una
Invia risposta Anteprima
.Cloudy. PRO 3 anni fa
• LEE:
Sono filtri professionali di dimensioni 100x100 mm o 100x150 mm, a seconda del tipo di portafiltri
impiegato, e si possono adattare ad obiettivi col passo filtri da 49 a 105, baionette Hasselblad e Rollei
comprese. Ci sono anche anelli adattatori specifici per obiettivi grandangolari, per passi che vanno da 49
ad 82. Inoltre, il sistema prevede due differenti tipi di paraluce Compendium a soffietto, di cui uno con
porta filtri incorporato. In ultimo, sono previsti anche adattatori per porta filtri 75x75 mm, 85x85 mm,
85x89 mm e 100x100 mm di altre case, come la Cokin. I filtri Lee sono realizzati in resina ottica CR 39,
acetato o gelatina. Il catalogo Lee è vastissimo, comprendendo filtri B/N, correzione e conversione del
colore in tutte le gradazioni esistenti, effetti speciali di tutti i tipi ed ognuno in almeno quattro differenti
versioni, nonché tutta la serie dei filtri C.C. Sono disponibili vari kit di filtri, in relazione ai differenti
ambiti di impiego. Si tratta di un sistema di classe realmente professionale ma piuttosto costoso.
• KODAK:
La famosissima "Casa Gialla" produce un gran numero di filtri in gelatina 75x75 mm e 100x100 mm (i
notissimi Wratten), usatissimi dai professionisti di tutto il mondo. Ci sono filtri B/N, di correzione e
conversione del colore in tutte le possibili gradazioni, filtri C.C., Polarizzatori, Neutral Density e per
infrarosso. Mancano del tutto i filtri per effetti speciali. La casa non produce portafiltri, quindi bisogna
rivolgersi a quelli prodotti dalle ditte Hama/Hoya, Kenko, Nikon, Canon, Minolta ed altre case consimili.
Si tratta di filtri estremamente delicati che temono molto polvere ed umidità. Se si sporcano non possono
essere puliti.
• KENKO "HOLDER":
I filtri in lastrina Kenko, in resina ottica CR39, sono disponibili nelle misure 75x75 mm e 100x100 mm,
con un unico tipo di portafiltri. Gli anelli adattatori vanno dal passo 49 al passo 77 oltre alla baionetta
Hasselblad B50. Pur non essendo un sistema vasto quanto i cataloghi Cokin, Lee e Cromatek, quello
Kenko dispone di tutti i filtri più utili, nelle varie categorie. Solo per quanto concerne i filtri di correzione
e conversione del colore, il sistema Kenko è nettamente inferiore a quelli Cokin e Lee, disponendo
soltanto di un filtro di conversione ambra e di uno di conversione blu. Per quanto concerne i filtri in
gelatina, la Kenko produce due differenti portafiltri. Il primo, denominato "Holder S", accetta tutti i filtri
76x76 mm nonché i classici filtri a vite di passo 62 e dispone di anelli adattatori che vanno dal passo 49 al
passo 58. Il secondo, denominato "Holder L", accetta tutti i filtri 100x100 mm nonché i classici filtri a vite
di passo 82 e dispone di anelli adattatori che vanno dal passo 62 al passo 77.
• SAILWIND:
E' una casa americana specializzata in filtri per effetti speciali, soprattutto Diffusori, per i quali è molto
famosa. Realizza anche filtri C.C. Il sistema è completato da due portafiltri, uno in plastica e l'altro in
metallo, per filtri 75x75 mm, da un paraluce Compendium a soffietto con porta filtri incorporato e da una
serie di anelli adattatori dal passo 49 al passo 82, comprese le baionette Hasselblad e Rollei. I filtri 75x75
mm sono fabbricati in resina ottica CR39. I filtri Diffusori Sailwind sono, inoltre, disponibili anche a vite,
per passi che vanno dal 52 al 77 e sono realizzati in vetro ottico. Hanno prezzi concorrenziali rispetto ai
filtri Diffusori originali.
1) FILTRO POLARIZZATORE:
• USO ED EFFETTI:
Il filtro polarizzatore è uno dei più importanti filtri, alcuni lo ritengono il più importante. La sua
invenzione è dovuta al genio di Edwin Herbert Land, l'americano che ha fondato la Polaroid e che detiene
il maggior numero di brevetti "USA Patented" dopo Thomas Alva Edison. Il filtro polarizzatore è adatto a
tutti i tipi di pellicole. Richiede, comunque, una certa attenzione nel suo uso, affinché possa esprimere
tutte le potenzialità di cui è capace. L'uso principale di tale accessorio concerne l'eliminazione dei riflessi
da tutte le superfici lucide non metalliche ma viene usato anche per saturare i colori delle pellicole
diacolor. Invece, l'eliminazione di tutti i riflessi dalle superfici lucide non metalliche è possibile con tutti i
tipi di pellicola, a colori e in B/N. Il filtro polarizzatore può anche essere utilizzato per eliminare i riflessi
dalle superfici metalliche, a patto che le stesse siano verniciate con "VERNICI NON METALLIZZATE".
Vediamo, ora, come usare al meglio il "polarizzatore". Con le pellicole a colori il massimo effetto di
questo filtro si ottiene quando si inquadra la scena mentre si è perpendicolari alla direzione del sole, a
metà mattina o nel primo pomeriggio. Il massimo effetto di polarizzazione della luce si ha sempre quando
la posizione del sole e quella del fotografo formano, se idealmente congiunte da una retta, un angolo di
90°, cioè quando il sole è allo zenit. Quando si verifica tale condizione, il cielo è fortemente polarizzato
all'orizzonte, mentre quando il sole è in posizione inclinata si ottiene l'effetto massimo possibile di
polarizzazione della luce, quando la luce solare cade lateralmente al fotografo. Ancora: l'uso del filtro
polarizzatore viene esaltato in presenza di aria pura o comunque con basso indice di offuscamento o
inquinamento. Addirittura, laddove l'aria è molto pura, come in montagna dai 1.500 m in su, la
polarizzazione provocata dal filtro può essere talmente alta da generare un effetto notturno; in questi casi è
meglio non adoperarlo. Invece, con le pellicole B/N, il filtro polarizzatore, oltre che ad eliminare i riflessi
da tutte le superfici non metalliche, può fungere da sostituto dei filtri giallo medio e giallo-arancione, per
di più con la possibilità di controllare l'effetto nel mirino delle fotocamere reflex. Quando il polarizzatore
viene usato per l'eliminazione dei riflessi, il risultato migliore si ottiene riprendendo il soggetto sotto un
angolo variabile dai 35 ai 45°, rispetto alla superficie riflettente. Quindi, fotografando una vetrina
frontalmente, il polarizzatore è solo parzialmente efficace. Le stesse considerazioni valgono per altre
superfici riflettenti non metalliche come plastica o acqua (quest'ultima è meglio che sia ferma e non in
movimento). Vediamo, ora, alcune particolarità nell'utilizzo del filtro polarizzatore:
o POLARIZZATORE E GIORNATE SOLEGGIATE:
In qualunque direzione si fotografi, a mezzogiorno il sole si pone a circa 90° rispetto al filtro, esaltandone
gli effetti. Dalle ore 10 alle ore 12 e dalle ore 14 fino alle ore 16 (in inverno) o fino alle ore 19 (in estate)
bisogna puntare l'obiettivo verso nord o verso sud per far sì che il sole sia a circa 90° rispetto al filtro (e al
fotografo). Se, invece, l'angolo tra sole e filtro va dai 30° ai 45°, la polarizzazione della luce interesserà
solo una metà o 1/3 dell'inquadratura. Dato che il polarizzatore tende a raffreddare i toni della scena e
nelle ore centrali della giornata, in condizioni di sole e di cielo sgombro di nuvole, la luce è ricca di
radiazioni azzurre e blu, alcuni fabbricanti hanno deciso di unire al filtro polarizzatore classico anche un
filtro ambra, utile per scaldare i toni della scena ripresa. Si tratta del filtro polarizzatore B+W (circolare o
lineare) a cui è stato aggiunto un filtro KR 1,5 o KR3 (il secondo tipo da un effetto maggiore) e del filtro
polarizzatore Hoya (circolare o lineare) cui è stato aggiunto un filtro marrone 85A.
o POLARIZZATORE E GIORNATE COPERTE O PIOVOSE:
In questo caso il polarizzatore riduce i riflessi che si vedono nelle strade bagnate, a meno che tali riflessi
non siano il vero soggetto dell'immagine (in tal caso non si deve usare il polarizzatore). Nelle condizioni
atmosferiche suddette la luce è uniformemente diffusa e di tono grigiastro e, di conseguenza, lo sono
anche i riflessi. La minimizzazione di tali riflessi si ha indipendentemente dall'angolo di ripresa ma
solamente in caso di cielo coperto. Nelle condizioni atmosferiche normali, per la riduzione dei riflessi il
polarizzatore va orientato, rispetto al soggetto, tra i 35° e i 45°.
o CONDIZIONI CHE RENDONO INEFFICACE IL POLARIZZATORE:
Il filtro in questione non ha, di norma, efficacia nell'eliminazione dei riflessi dalle superfici metalliche
(eccetto quelle verniciate con vernici non metallizzate). Quando occorre spegnere i riflessi da superfici
metalliche si deve fotografare in studio, con lampade al quarzo. Il segreto, in tale specifico caso, sta nel
polarizzare sia l'obiettivo, sia la fonte di luce (sistema della "doppia polarizzazione incrociata"). Inoltre, il
polarizzatore è scarsamente efficace con cielo azzurro pallido o bianco mentre è totalmente inefficace in
controluce, con la foschia o con la nebbia oppure con aria offuscata o inquinata. Questo significa che
l'effetto del polarizzatore non è (di fatto) avvertibile nelle città con molto traffico, in prossimità di zone
industriali o comunque in zone dall’atmosfera poco limpida. Infine, il filtro polarizzatore va evitato
accuratamente nella fotografia panoramica, a prescindere dalla tecnica usata, perché la polarizzazione del
cielo cambia con il variare dell’angolo di ripresa. Soprattutto quando si utilizza la tecnica di giuntare i vari
scatti effettuati con la macchina sul treppiede, siano essi analogici scansionati o direttamente scattati in
digitale, aumenterebbe notevolmente la difficoltà di giuntare correttamente i vari scatti.
o FATTORE FILTRO:
Il fattore filtro dei polarizzatori è variabile, in relazione all'angolo di polarizzazione della luce e alla
posizione del sole rispetto al fotografo. Tamron, Marumi ed Arrow denunciano un fattore medio di 2,5x,
B+W di 2,8x mentre per Hama ed Hoya è variabile da 3x a 4x. Tenendo presente questa particolarità, per
il calcolo dell’esposizione è meglio ricorrere all’esposimetro incorporato T.T.L.
N.B.: Usando il filtro polarizzatore possono, alle volte, crearsi delle dominanti cromatiche verdastre,
soprattutto se due polarizzatori vengono usati sovrapposti per creare effetti notturni.
• FOTOCAMERE E FILTRO POLARIZZATORE:
Con tutte le reflex 35 mm e medio formato dotate della messa a fuoco automatica e con alcune fotocamere
35 mm tradizionali a fuoco manuale, come le Canon Pellix, FT-QL, FTb-QL, F1 Old, F1 New e T90, tutte
le Olympus della serie OM a partire dalla OM2 in poi, la Pentax LX, la Nikon F3, tutte le Leica reflex
serie Leicaflex e serie R e le Minolta X500 e X700, si deve necessariamente usare il polarizzatore
cosiddetto "circolare" mentre con tutte le altre macchine reflex 35 mm e medio formato tradizionali, a
fuoco manuale, va bene il tipo di filtro polarizzatore cosiddetto "lineare". Invece, con le macchine a
telemetro è praticamente impossibile usare il polarizzatore, dato che mirino ed obiettivo sono separati.
Fanno eccezione le Leica della serie M, che prevedono un particolare tipo di paraluce (mod. 42M) che
incorpora un filtro polarizzatore. Esso permette un agevole controllo dell’effetto del filtro polarizzatore
attraverso il mirino-telemetro (ma è molto costoso, anche nell'usato). Per valutare l’effetto nel mirino
delle Leica M, il polarizzatore M42 è incernierato sull’anello che si avvita all’obiettivo. Il filtro si ribalta
davanti al mirino, si regola la polarizzazione, valutandone l’effetto direttamente nel mirino, quindi il
polarizzatore si ribalta nuovamente davanti all’obiettivo, stando attenti a non variare l’angolo di
polarizzazione. E’ un sistema che sembra macchinoso, ma nella pratica è semplice da usare ed efficace. Il
modello M42 è stato da poco rivisto e munito di una serie di anelli adattatori per essere applicato ad
un'ampia serie di obiettivi. Rispetto al modello M42 precedente, ha perso il paraluce integrato.
Recentemente, la Leica ha commercializzato, per le sue macchine a telemetro della serie M, un particolare
anello adattatore previsto per l'uso con l'obiettivo trifocale Tri-Elmar 28-35-50 mm f/ 4. Questo anello va
dal passo 49 al passo 67 ed è caratterizzato da una finestratura circolare moto ampia, in modo da non
interferire con la messa a fuoco telemetrica. Inoltre, l'uso di un filtro polarizzatore del passo 67 permette
di valutarne l'effetto direttamente nel mirino delle Leica serie M. Infine, la giapponese Mamiya ha
realizzato un particolare anello a pantografo per la macchina medio formato a telemetro Mamiya 7 II.
Dapprima si sposta il filtro polarizzatore davanti al mirino, onde poterne controllare direttamente
l'orientamento e l'effetto. Quindi, sfruttando il movimento a pantografo dell'anello, si sposta il filtro
polarizzatore davanti all'obiettivo, senza variazioni nella regolazione.
• OBIETTIVI E FILTRO POLARIZZATORE:
Innanzi tutto occorre fare attenzione: il filtro polarizzatore deve essere avvitato su obiettivi "IL CUI
FILETTO FILTRO NON RUOTA DURANTE LA MESSA A FUOCO", come si verifica normalmente per
tutti gli obiettivi dotati della messa a fuoco interna (IF). Tutto ciò serve ad ottenere una maggior comodità
d'uso. Infatti, con obiettivi la cui parte anteriore ruota durante le messa a fuoco, occorrerebbe correggere
la posizione del filtro dopo ogni operazione di aggiustamento del fuoco. In altre parole, con gli obiettivi il
cui filetto filtro ruota con la messa a fuoco occorre prima effettuare la corretta messa a fuoco e poi, senza
alterarla, regolare il filtro polarizzatore ruotandone l'apposita ghiera girevole. Vi sono, comunque,
obiettivi con la lente frontale che ruota ma che dispongono di una montatura dei filtri ricavata
direttamente sul barilotto, i quali non danno alcun problema di utilizzo con i filtri polarizzatori (ad
esempio, i Tokina AT-X AF Pro 28-70 mm f/ 2,6-2,8 - AT-X AF Pro 28-80 mm f/ 2,8 - AT-X AF Pro 80-
200 mm f/ 2,8 oppure la recente versione del Nikkor AF D 80-200 mm f/ 2,8; quest'ultimo tele zoom
Nikon è disponibile anche nella versione dotata dei motori ad ultrasuoni AF-S; sono entrambe in
produzione). Occorre fare attenzione, quando si usano i filtri a vite, a non incorrere nella vignettatura
meccanica. Questo rischio, molto alto con obiettivi grandangolari, è dato dal fatto che la montatura dei
polarizzatori è di tipo doppio in quanto una parte è fissa e va avvitata al filetto filtro dell'obiettivo mentre
una parte è girevole, allo scopo di permettere l'agevole orientamento del filtro: in definitiva, è meglio
usare filtri dal diametro superiore di 2 o 3 misure rispetto all'obiettivo in uso, ricorrendo, per il montaggio,
agli appositi anelli adattatori di riduzione. Questo suggerimento è indispensabile per l'uso del filtro
polarizzatore con gli obiettivi grandangolari. A dire il vero, usando il polarizzatore con gli obiettivi
grandangolari al di sotto del 24 mm, l'effetto di polarizzazione della luce non è uniforme su tutto il cielo
ma causa delle disuniformità nella riproduzione della densità di colorazione del blu del cielo. Ciò è
maggiormente evidente con obiettivi dal 20 mm in giù perché essi superano i 90° di angolo di campo
coperto mentre si sa che l'effetto massimo di polarizzazione della luce si ha quando il sole si trova a circa
90° rispetto al soggetto.
• PARALUCE E FILTRO POLARIZZATORE:
Una fondamentale accortezza, nell'uso del filtro polarizzatore, è quella di non avvitare il paraluce sul
davanti del filtro in quanto si rischia di svitare la ghiera che trattiene il filtro stesso all'interno della
montatura girevole. Per l'uso del filtro polarizzatore in combinazione col paraluce è meglio ricorrere ai
paraluce di tipo clip-on (con lo stesso sistema che serve a serrare i tappi copri obiettivo) oppure che si
agganciano direttamente sulla montatura esterna del filtro. In tutti i casi si devono usare esclusivamente i
modelli di paraluce circolari e non quadrati o rettangolari; con questi ultimi è del tutto impossibile usare il
filtro polarizzatore, proprio perché ha la montatura girevole che contrasterebbe con la forma quadrata o
rettangolare del paraluce.
• DOPPIA POLARIZZAZIONE INCROCIATA:
E' una tecnica adoperata in studio per fotografare oggetti metallici o di altro materiale altamente riflettente
come vetro, cristalli, plastica ed altri materiali sintetici. Se si usa una sola fonte di luce si deve porre
innanzi ad essa un foglio polarizzante. Quindi, si deve avvitare sull'obiettivo da ripresa un filtro
polarizzatore e lo si deve ruotare fino a quando tutti i riflessi scompaiono. Se le fonti di luce sono due,
occorre un foglio polarizzante per ciascuna di esse. Dopo aver sistemato il primo foglio polarizzante
davanti ad una delle fonti di luce, si deve ruotare il filtro polarizzatore posto sull'obiettivo, fino alla
scomparsa dei riflessi. Quindi, si spegne la prima lampada e si accende la seconda. Si fa ruotare il secondo
foglio polarizzante da un assistente o amico, controllando, nel mirino della macchina, lo smorzamento dei
riflessi. Se si adoperano dei flash da studio, le operazioni suddette vanno fatte accendendo e spegnendo le
luci pilota. Se, invece, si adoperano dei flash portatili tali operazioni possono essere condotte con delle
torce elettriche di potenza adeguata. I fogli polarizzanti devono essere identici tra di loro e della stessa
marca. Sono prodotti dalla Polaroid, B+W, Hoya, Hama, Lee, Heliopan ed altre case.
• MANUTENZIONE DEL FILTRO POLARIZZATORE:
Un'ultima considerazione riguarda la conservazione. Il polarizzatore teme molto polvere, umidità e sbalzi
di temperatura. Quindi, occorre trattarlo con molta cura. Se si prevede di recarsi in zone caldo umide con
forte tasso di umidità, conviene dotarsi del filtro polarizzatore Kasemann, sigillato ai bordi e protetto
contro polvere, umidità e calore eccessivi. Viene prodotto in esclusiva dalla B+W e dalla Heliopan ed è
molto caro.
2) FILTRI UV E SKYLIGHT:
• FILTRO UV:
Il filtro UV minimizza l'eccesso di radiazioni UV nella fotografia a colori e B/N, con luce solare e col
flash. Inoltre, fornisce una protezione meccanica all'obiettivo, evitando che polvere, ditate, grasso, sporco
o graffi possano attentare alla lente frontale dell'ottica. E' un filtro incolore. Usato col B/N, il filtro UV è
molto utile per eliminare la foschia nei paesaggi. Inoltre, aumenta leggermente il contrasto dando una
sensazione visiva di maggior nitidezza. In alta montagna il filtro UV è preferibile ai filtri giallo, arancione
e rosso perché, essendo l'atmosfera più pura, il blu e le radiazioni UV sarebbero assorbite in modo troppo
marcato e quindi il cielo risulterebbe eccessivamente scuro. Con le pellicole B/N l'uso del filtro UV è
consigliato particolarmente la mattina presto e la sera. Sempre con le pellicole B/N, il filtro UV è utile per
fotografare con l'illuminazione al neon. Invece, con le pellicole a colori attuali, munite di uno o più strati
filtranti anti UV, l'utilizzo del filtro UV in funzione anti foschia non è più fondamentale, essendo
sicuramente migliori, in tal senso, i filtri ambra della serie 81.
• FILTRO SKYLIGHT:
Il filtro Skylight taglia l'eccesso di radiazioni UV ed inoltre, minimizza, in parte, la dominante azzurrina
nelle foto in ombra scoperta, al mare, in montagna o con cielo azzurro senza nuvole. La correzione della
dominante in questione è, comunque, talmente minima da risultare praticamente inavvertibile. Se si
desidera un più alto grado di correzione bisogna usare i filtri della serie 81. Il filtro Skylight ha un debole
colore rosato per cui quando non occorre andrebbe rimosso dall'obiettivo, anche se spesso viene usato
come filtro di protezione meccanica della lente anteriore dell'obiettivo (per tale scopo è meglio ricorrere al
filtro UV). Comunque, va detto che l'intonazione calda data dal filtro Skylight è debole e non pregiudica
la resa cromatica dell'immagine, almeno da un punto di vista amatoriale. Lo Skylight non è un filtro adatto
al B/N.
POLARIZZATORI LINEARI:
o B+W: Top Pol.
o Contax e Hasselblad: Top Linear.
o Cokin: Linear Polarizing.
o Canon, Contax, Hama, Heliopan, Hoya, Nikon, Pentax, Marumi e Tamron: PL.
o Kenko: PL e MC-PL.
o Formatt (vetro Schott), Optex e Rowi: Linear Polarizer.
o Tiffen: Linear Polarizing.
o Toshiba: Polarizing Filter.
POLARIZZATORI CIRCOLARI:
o B+W: Circular Pol.
o Canon: PL-C.
o Cokin, Contax e Hasselblad: Circular Polarizing.
o Canon, Contax, Hama, Heliopan, Hoya, Nikon, Pentax, Marumi e Tamron: PL-Cir.
o Leica, Kaiser e Optex: Circular Polarizer.
o Kenko: Circular PL, MC-Circular PL, Rangefinder Venier Polarizer system.
o Konica-Minolta: Circular Polarizer II.
o Konica-Minolta, Pentax, Rollei, Rowi, Sigma e Sunpak: Circular Polarizer.
o Olympus: PL-F.
o Sunpak: C-POL.
o Tiffen: Circular Polarizing.
o Toshiba: Circular Polarizing Filter.
POLARIZZATORI IN FOGLIO:
o B+W, Cokin, Cromatek, Formatt, Hama, Heliopan, Kodak Wratten, Lee e Sailwind: Pol Foil.
FILTRI UV:
o B+W: UV 010.
o Canon: UV Haze-1.
o Cokin, Heliopan, Hoya, Kaiser, Optex, Pentax, Rollei e Sunpak: UV.
o Contax: UV L 39.
o Formatt: UV Haze 2A, UV Haze 2B.
o Hama: UV-390.
o Hasselblad: UV-Sky.
o Hitech: UV-1A – UV 2B.
o Kenko: L37 Professional e L37 Super Pro.
o Konica-Minolta e Sigma: UV Haze.
o Lee: U.V. 1A, U.V. 1BA, U.V. 2B, U.V. 2C.
o Leica: UV-A.
o Nikon: L37C e L39.
o Olympus: UVF.
o Rowi: UV O-Haze, UV O-Haze MC.
o Singh-Ray: B-9 UV e Hi-Lux.
o Tamron: UV e Dynamic L-370.
o Tiffen: Haze-1 e Haze 2A.
o Toshiba: UV (2C).
FILTRI SKYLIGHT:
o Cokin, Contax, Hama, Heliopan, Hoya, Kaiser, Kenko, Kodak Wratten, Konica-Minolta, Marumi,
Pentax, Rowi e Tamron: 1A.
o Cokin, Contax, Hama, Hoya, Kenko, Kodak Wratten, Konica-Minolta, Marumi, Pentax, Rowi e
Tamron: 1B.
o Hitech: UV-1A – UV 2B.
o Nikon: L1BC.
o Hasselblad: UV-Sky.
o Optex: Sky.
o Sunpak: Skylight 1A.
o Formatt e Tiffen: Sky 1-A.
o Tiffen: 1-B.
o Toshiba: Skylite SL-C (1A).
HITECH:
Sono filtri in resina CR39 per i porta filtri della stessa casa 85x85 e 100x100 oppure per quelli 75x75.
o Cyan: 0,25 – 05 - 10 – 15 - 20 - 30 – 40 – 50.
o Magenta: 0,25 – 05 - 10 – 15 - 20 - 30 – 40 – 50.
o Giallo: 0,25 – 05 - 10 – 15 - 20 - 30 – 40 – 50.
o Rosso: 0,25 – 05 - 10 – 15 - 20 - 30 – 40 – 50.
o Blu: 0,25 – 05 - 10 – 15 - 20 - 30 – 40 – 50.
o Verde: 0,25 – 05 - 10 – 15 - 20 - 30 – 40 – 50.
KODAK WRATTEN:
Sono filtri in gelatina, nelle misura 100x100 e 75x75.
o Cyan: 0,25 – 0,5 - 10 – 15 - 20 – 25 - 30 – 40 – 50 - 70.
o Magenta: 0,25 – 0,5 - 10 – 15 - 20 – 25 - 30 – 40 – 50 - 70.
o Giallo: 0,25 – 0,5 - 10 – 15 - 20 – 25 - 30 – 40 – 50 - 70.
o Rosso: 0,25 – 0,5 - 10 – 15 - 20 – 25 - 30 – 40 – 50 - 70.
o Blu: 0,25 – 0,5 - 10 – 15 - 20 – 25 - 30 – 40 – 50 - 70.
o Verde: 0,25 – 0,5 - 10 – 15 - 20 – 25 - 30 – 40 – 50 - 70.
LEE:
Sono filtri rettangolari (150x100) o quadrati (100x100), adatti ai portafiltri Lee.
o Cyan: 0,25 – 05 - 10 – 15 - 20 – 25 - 30 – 40 – 50.
o Magenta: 0,25 – 05 - 10 – 15 - 20 – 25 - 30 – 40 – 50.
o Giallo: 0,25 – 05 - 10 – 15 - 20 – 25 - 30 – 40 – 50.
o Rosso: 0,25 – 05 - 10 – 15 - 20 – 25 - 30 – 40 – 50.
o Blu: 0,25 – 05 - 10 – 15 - 20 – 25 - 30 – 40 – 50.
o Verde: 0,25 – 05 - 10 – 15 - 20 – 25 - 30 – 40 – 50.
TIFFEN:
Sono sia filtri quadrati o rettangolari, adatti a tutti i più diffusi portafiltri (67x67, 85x85, 100x100 e
170x130 Cokin, Lee 150x100 e 100x100, Formatt 100x100 e Hitech 75x75, 85x85 e 100x100), sia con la
classica montatura a vite.
o Cyan: 05 – 10 – 20 – 30 – 40 – 50 - 70.
o Magenta: 05 – 10 – 20 – 30 – 40 – 50 - 70.
o Giallo: 05 – 10 – 20 – 30 – 40 – 50 - 70.
o Rosso: 05 – 10 – 20 – 30 – 40 – 50 - 70.
o Blu: 05 – 10 – 20 – 30 – 40 – 50 - 70.
o Verde: 05 – 10 – 20 – 30 – 40 – 50 - 70.
fonte, compendio scritto dall'utente Makopoku (Vincenzo) al quale io vorrei tanto fare una statua <3
<b>IL FATTORE FILTRO E
ALTRE NOTE SULL’USO DEI
FILTRI</b>
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spiderfrank 3 anni fa
complimenti, e grazie mille!
complimenti, e grazie mille!