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tornare utile a tutti.

DISCLAIMER

Questo papiro sui filtri non l'ho scritto io! L'autore di questo lavoro immenso e' tale Makopoku
(Vincenzo), utente di questo forum, io ho solo fatto copia incolla.

Ho trovato i suoi interventi mentre cercavo informazioni sui vari filtri e penso sia il migliore compendio
che abbia mai letto sull'argomento, così ho deciso di condividerlo con voi.
Il forum sembra inattivo dal 2008 e mi dispiaceva che queste informazioni potessero andare perse.

FILTRI MONOCROMATICI DI CONTRASTO E SELEZIONE PER PELLICOLE


BIANCONERO PANCROMATICHE

1) FILTRI PER PELLICOLE B/N:

Le pellicole pancromatiche B/N rendono i colori con diverse tonalità di grigio. In questo caso il ricorso ad
appositi filtri variamente colorati rende possibile una differenziazione dei toni di grigio, per una resa più
naturale e gradevole delle stampe o delle diapositive B/N.
Sono i filtri di più antica realizzazione, usatissimi sia in fotografia quanto nel cinema.
Le sigle numeriche, di seguito riportate, sono quelle Kodak Wratten adottate dalle case Tamron, Hoya,
Marumi, Cokin e similari.
Tra parentesi, sono riportate le sigle numeriche usate dalla B+W. Passiamo ora in rassegna i diversi tipi di
filtri B/N:

• FILTRI GIALLI:

NOTE COMUNI ALL'USO DEI FILTRI GIALLI:


Essi migliorano la resa di grandi masse di fogliame e di cieli azzurri con nuvole bianche, alle quali danno
risalto. NON FUNZIONANO CON CIELI LATTIGINOSI O IN CONTROLUCE. Sono utili per
penetrare la foschia e per la riproduzione di vecchie immagini o di scritti antichi ingialliti. Nel ritratto
schiariscono la pelle rendendola più luminosa, schiariscono le labbra e rendono più luminosi i capelli
biondi.

o GIALLO CHIARO Y44 (021):


E' indicato per ritratti femminili e per foto ai bambini. Dà alla pelle, ripresa in luce naturale, un tono
ambrato. Inoltre, il giallo chiaro è indicato per i paesaggi primaverili. E' l'unico filtro B/N consigliabile
per le riprese in alta montagna, sopra i 1.500 m (anche se sarebbe preferibile ricorrere al filtro UV/010).
FILTRO DI CORREZIONE.

o GIALLO MEDIO Y48/Y2/K2 (022):


Il giallo medio, invece, rende i paesaggi invernali innevati più contrastati, la struttura cristallina della neve
risulta più limpida mentre le ombre sono rese più scure a causa del blu che contengono. Inoltre, lo
scurimento delle ombre permette di registrare un maggior dettaglio sulla neve in riprese col sole pieno.
Utile per riprendere, col B/N, sotto le lampade al neon. E' indicato per la fotografia all'infrarosso, sia a
colori che in B/N. FILTRO DI CONTRASTO.

o GIALLO SCURO Y52 (023):


Schiarisce gli occhi chiari e minimizza i difetti della pelle. Risulta utile con il cielo coperto e col brutto
tempo, allo scopo di innalzare il contrasto. Migliora sensibilmente la resa dei dettagli più fini
dell'immagine ed ha un effetto medio nella penetrazione della foschia; risulta pure molto utile nelle riprese
di architettura in quanto fa risaltare i contorni dei soggetti ripresi. In interni, è utile per fotografare sotto
l'illuminazione al neon. Il giallo scuro è molto indicato nelle riprese sportive perché fa risaltare
maggiormente agli atleti sullo sfondo. E' indicato per la fotografia all'infrarosso, sia a colori che in B/N.
FILTRO DI CONTRASTO.

N.B.: In alta montagna (dai 1.500 m in su) gli effetti dei filtri giallo medio e scuro sono molto accentuati e
ciò a causa della mancanza di foschia. Quindi, per via del forte assorbimento del blu, il cielo diviene
molto scuro, quasi nero. In questo caso si consiglia l'uso del solo filtro UV/010.

o EFFETTO TECNICO SUI COLORI DA PARTE DEI FILTRI GIALLI: Scuriscono il blu ed in misura
maggiore il ciano, schiariscono il verde, il rosso ed il magenta, rendono bianco il giallo.

• FILTRI VERDI E GIALLO-VERDI:

NOTE COMUNI ALL'USO DEI FILTRI VERDI E GIALLO-VERDI:


Essi migliorano la resa di grandi masse di fogliame e, in genere, della vegetazione. Sono utili anche nel
ritratto, soprattutto col flash elettronico.

o VERDE X1/PO1 (061):


Nelle foto di paesaggio, il filtro verde rende in modo più naturale il fogliame, differenziando le diverse
tonalità di verde, le quali sono riprodotte con diverse gradazioni di grigio. E' molto utile nei ritratti
all'aperto, soprattutto in presenza di luce velata o controluce. Invece, nei ritratti in luce artificiale, scurisce
la pelle dandole toni più naturali. Scurisce pure le labbra, unitamente agli occhi verdi. Per contro,
potrebbe evidenziare eventuali difetti della pelle. Nei paesaggi innevati lascia alla neve tutto il suo
candore. Il filtro verde è utile pure nello still-life con luce artificiale e, in generale, nelle riprese col flash
elettronico. FILTRO DI CONTRASTO.

o GIALLO-VERDE X0/PO0 (060):


La versione giallo-verde racchiude le caratteristiche del filtro giallo e di quello verde. Infatti, nei paesaggi,
oltre a differenziare le varie tonalità di verde, dona una leggera tinta al cielo ed aumenta la plasticità delle
nuvole, soprattutto in primavera. Nei ritratti in esterno scurisce leggermente le tonalità della pelle, dando
al volto un effetto d'abbronzatura. Inoltre, è indicato per riprese di gruppi e per ritratti ambientati (sempre
in esterni). Invece, nei ritratti in luce artificiale, sopprime le imperfezioni della pelle e schiarisce le labbra.
Il filtro giallo-verde è utilissimo nelle riprese al microscopio. FILTRO DI CONTRASTO.

N.B.: In montagna i filtri verde e giallo-verde possono essere usati ma risultano veramente utili solo fin
dove c'è vegetazione. Laddove non c'è più vegetazione, pur non comportando problemi, sono del tutto
inutili per cui è sempre meglio ricorrere al solo filtro UV/010, a scanso di equivoci.

o EFFETTO TECNICO SUI COLORI DA PARTE DEL FILTRO VERDE E DEL FILTRO GIALLO-
VERDE: Scuriscono il blu, il magenta ed il ciano, schiariscono il verde, rendono bianco il giallo e
lasciano invariato il rosso. Tali effetti sono maggiori col filtro verde e minori con quello giallo-verde.

• FILTRI ARANCIONI:

NOTE COMUNI ALL'USO DEI FILTRI ARANCIONI:


Esistono in versione giallo-arancione (effetto minore) e rosso-arancione (effetto maggiore). Sono entrambi
validi per la fotografia all'infrarosso, sia a colori che in B/N. Sono, inoltre, tutti e due utili per fotografare
col cielo coperto o piovoso, allo scopo di elevare il contrasto ed attuare una maggior separazione tra le
varie tonalità chiare ed oscure della scena. A tale specifico scopo risultano più utili del giallo scuro
(perché hanno un effetto maggiore) ed anche dei filtri rossi (che possono avere un effetto troppo forte e,
pertanto, esagerato). Infine, entrambi i tipi sono consigliabili per le fotografie con l'illuminazione al neon.

o GIALLO-ARANCIONE YA3/Y3 (040):


Nel paesaggio, riduce maggiormente la foschia nei panorami (rispetto al giallo scuro) e dà maggiore
risalto alle nuvole scurendo l'azzurro del cielo. E' sconsigliabile nella foto ai paesaggi invernali innevati,
in quanto rende la neve con un tono grigiastro. E' molto utile fotografando con i teleobiettivi, qualora si
voglia ridurre il velo atmosferico presente in giornate estive molto calde ed afose (penetra il cosiddetto
"cuscino d'aria). E' molto indicato per riprese d'architettura, laddove si cerchi un taglio netto tra i diversi
toni. Minimizza quasi del tutto i difetti della pelle nei ritratti. Fa scomparire quasi del tutto le lentiggini e
scurisce gli occhi azzurri. Nella fotografia subacquea permette un contrasto più alto, sopprimendo la
dominante bluastra. Il giallo-arancione è indicato per fotografie di glamour in luce naturale E' pure molto
utile nella fotografia di moda. FILTRO DI CONTRASTO.

o ROSSO-ARANCIONE 056 (041):


Nel paesaggio, serve a rendere l'orizzonte ben marcato e, inoltre, presenta un forte scurimento del cielo,
con grande esaltazione delle nuvole bianche. Simula perfettamente un cielo temporalesco. E' ottimo per
riprendere nature morte. Ha un effetto marcato di penetrazione della foschia in giornate estive molto calde
ed afose, soprattutto fotografando con i teleobiettivi. E' analogo al Kodak Wratten R23A (090), noto
anche come filtro rosso chiaro. FILTRO DI CONTRASTO.

N.B.: In alta montagna (dai 1.500 m in su) si sconsiglia vivamente l'uso dei filtri arancioni che vanno
sostituiti dal filtro UV/010 (per lo stesso motivo indicato per i filtri giallo medio e scuro ed a maggior
ragione, in tal caso).

o EFFETTO TECNICO SUI COLORI DA PARTE DEI FILTRI ARANCIONI: Scuriscono il blu ed il
verde e, in misura maggiore, il ciano mentre schiariscono molto il giallo ed il magenta. Rendono quasi
bianco il rosso. Tali effetti sono minori col giallo-arancione e maggiori col rosso-arancione.

• FILTRI ROSSI:

NOTE COMUNI ALL'USO DEI FILTRI ROSSI:

Hanno effetti più marcati di quelli dei filtri arancioni. Sono i filtri maggiormente adoperati per la
fotografia all'infrarosso, sia a colori che in B/N, oltreché con le normali pellicole pancromatiche B/N con
le quali permettono risultati che possono rientrare nella categoria dei cosiddetti effetti speciali. Con le
normali pellicole pancromatiche B/N sono, inoltre, utili per fotografare col cielo coperto o piovoso e col
maltempo in generale allo scopo di elevare il contrasto tipicamente basso di tali condizioni
meteorologiche. L'uso dei filtri rossi va bene con tutti gli obiettivi anche se la loro massima resa la
forniscono con obiettivi dall'elevata correzione cromatica, con vetri a basso indice di dispersione ed alto
indice di rifrazione della luce (classe APO, SD, SL, UD o alla fluorite). Infatti, tali obiettivi hanno la
capacità di messa a fuoco estesa nell'area del rosso. Va detto, comunque, che i filtri rossi possono essere
usati altrettanto bene anche con tutti gli altri tipi di obiettivi. Sono ottimi con le pellicole di sensibilità
media ed alta, sia usando esposimetri incorporati che esposimetri separati. Invece, con le pellicole di bassa
sensibilità, il fattore filtro varia fortemente. In tal caso è bene servirsi del solo esposimetro T.T.L.
incorporato nella macchina oppure porre il filtro davanti alla cellula dell'esposimetro separato, fare la
lettura e avvitare il filtro all'obiettivo. Con i filtri rossi è molto importante mettere a fuoco coi filtri montati
sull'obiettivo, soprattutto quando si usa un teleobiettivo. Se, viceversa, si mettesse a fuoco senza il filtro,
quando poi si avvita il filtro rosso si potrebbe verificare una leggera differenza nella profondità di fuoco.
Nessun problema se si usa una macchina a telemetro.

o ROSSO MEDIO R2/R25A (090):


Il rosso medio schiarisce le labbra, cancella i difetti della pelle e scurisce gli occhi azzurri. Dona alle pelli
bianche o comunque chiare un forte pallore, irreale, di grande drammaticità e suggestione scenica mentre
rischiara la pelle scura o abbronzata. Nel paesaggio schiarisce le grandi masse di fogliame mentre rende il
cielo molto scuro, delineando perfettamente le nuvole bianche che vengono fortemente esaltate. Innalza
grandemente il contrasto generale e penetra efficacemente la foschia, soprattutto fotografando con i
teleobiettivi. Nelle riprese architettoniche il filtro rosso medio è molto utile per riprodurre edifici dalle
pareti bianche o che siano realizzati con mattoni rossi. Per aumentare l'effetto del filtro rosso medio
occorre sottoesporre leggermente. Se, invece, si sottoespone in modo più marcato, col sole alle spalle, si
può simulare l'effetto notturno. Nella riproduzione di vecchi documenti sopprime le macchie gialle
eventualmente presenti sugli originali e ne riproduce esattamente le parti scolorate. FILTRO DI
CONTRASTO.

N.B.: Il rosso medio può essere sostituito, con effetti meno marcati, dal filtro ambra 85A/85B.

o ROSSO SCURO R1 (091):


Il filtro rosso scuro ha in genere, gli stessi effetti del tipo medio ma molto più accentuati, al limite del
surreale. E' indispensabile nella riproduzione di vecchi documenti quasi o del tutto illeggibili. Può
simulare, con le normali pellicole pancromatiche B/N, l'effetto infrarosso soprattutto nelle grandi masse di
fogliame che vengono riprodotte quasi bianche (effetto Wood). FILTRO DI SELEZIONE.

N.B.: In alta montagna (dai 1.500 m in su) è meglio ricorrere al filtro UV/010 in luogo di quelli rossi
perché, in tal caso, non solo il cielo ma pure il resto del paesaggio risulterebbe scurissimo e quindi
innaturale (a meno che non si ricerchi proprio tale resa innaturale).

o EFFETTO TECNICO SUI COLORI DA PARTE DEI FILTRI ROSSI: Rendono scurissimi il blu ed il
verde, nero il ciano e bianco il rosso, il giallo ed il magenta.

• FILTRI AZZURRI E CELESTI:

o B+W 081 AZZURRO:


Accentua la foschia o la nebbia nel paesaggio, specie se le foschie e le nebbie sono penetrate dal sole,
soprattutto in montagna, nelle valli, sui corsi d'acqua e sui laghi. E' utilissimo in foto di architettura in
quanto rende bianco il cielo eliminando le nuvole e facendo risaltare, pertanto, gli edifici. La neve viene
resa priva di ombre e senza dettaglio, solo il bianco puro è registrato. E' utile per la separazione tonale
nella fotografia di still life e di oggetti in genere. Può essere efficacemente sostituito dal filtro 80B, con
una leggera accentuazione degli effetti suddetti. FILTRO DI CONTRASTO.

o B+W 080 CELESTE:


Serve per fotografare in B/N con la luce artificiale, pure quella prodotta dalle comuni lampadine
domestiche, allo scopo di migliorare la resa tonale. E' particolarmente indicato per scurire la pelle nei
ritratti o nei nudi ripresi in luce artificiale. Nel ritratto, ha gli stessi effetti del filtro verde, esaltando
l'effetto di abbronzatura ma, al contempo, esaltando gli eventuali difetti della pelle. Anch'esso può essere
efficacemente sostituito dal filtro 80A, con una leggera accentuazione degli effetti. FILTRO DI
CONTRASTO.

o 80B AZZURRO:
Usato col B/N il filtro 80B non sopprime completamente nessun colore. Schiarisce il blu ed il viola,
scurisce il giallo ed il rosso mentre non ha conseguenze sul verde. Nei paesaggi aumenta la foschia. E'
utile in foto di architettura perché fa risaltare gli edifici sopprimendo le nuvole e schiarendo il blu del
cielo. Sempre con il B/N, in luce artificiale, aumenta la plasticità dell'immagine. FILTRO DI
CONTRASTO.

o 80A AZZURRO:
Con tale tipo di filtro si ottengono effetti simili, anche se un po’ meno accentuati, di quelli che si
ottengono col tipo 80B. FILTRO DI CONTRASTO.

o EFFETTO TECNICO SUI COLORI DA PARTE DEI FILTRI AZZURRI E CELESTI: Scuriscono il
rosso, il giallo ed il magenta, schiariscono il ciano e rendono bianco il blu.

• FILTRI UV E POLARIZZATORI:

o UV/010:
Serve a sopprimere le radiazioni ultraviolette che provocano, nella fotografia di paesaggio,
un'accentuazione del velo atmosferico ed una conseguente sensazione di mancanza di nitidezza. E'
indispensabile in alta montagna, sopra i 1.500 m, laddove i comuni filtri gialli (tranne quello chiaro),
arancioni e rossi causerebbero un eccessivo scurimento del cielo, causato dalla mancanza di velo
atmosferico a quelle altezze. FILTRO DI CORREZIONE.

o POLARIZZATORI:
Anche nella fotografia B/N sono indispensabili per spegnere i riflessi da tutte le superfici non metalliche e
pure quelle metalliche (purché verniciate con vernici NON METALLIZZATE), a patto di riprenderle sotto
un'angolazione di circa 30°-40°. Possono, inoltre, essere dei validi sostituti dei filtri giallo medio e giallo
arancione, col vantaggio di poter controllarne l'effetto nel mirino della reflex. FILTRO DI CORREZIONE
E/O DI CONTRASTO.

• EFFETTO NOTTE IN B/N:


Allo scopo di simulare la luce lunare col B/N si devono usare un filtro rosso medio R25A/R2 più un filtro
polarizzatore. In alternativa, si deve ricorrere ad un filtro rosso-arancione 056/041 e ad un filtro verde
scuro PO1/061, usati in combinazione. In entrambi i casi, occorre fare attenzione a non incorrere nella
vignettatura meccanica, soprattutto con i grandangolari. Si deve sottoesporre tra mezzo e un diaframma e
stampare più scuro del 20% o 30% rispetto all'esposizione ritenuta ottimale. In ripresa, occorre evitare di
inquadrare i riflessi del sole e di superfici vetrate o comunque riflettenti. Il sole è meglio averlo alle spalle.
Queste soluzioni permettono un effetto più marcato rispetto a quello dato dall'uso dei soli filtri rossi
combinati con la sottoesposizione del negativo.

• EFFETTO INFRAROSSO CON PELLICOLE PANCROMATICHE B/N:


Per ottenere un tale effetto si devono usare, in combinazione, un filtro rosso medio R25A/R2 ed un filtro
polarizzatore oppure si deve usare il particolare filtro Kenko PR60, che unisce un filtro rosso R1 ed un
filtro polarizzatore lineare.

N.B.: Quando si usano in combinazione un filtro rosso medio ed un filtro polarizzatore, il rosso va
montato sull'obiettivo ed il polarizzatore va avvitato sul filtro rosso, allo scopo di evitare danni alla
montatura del polarizzatore (piuttosto delicata). Questa combinazione è assolutamente sconsigliata con gli
obiettivi grandangolari, per l'altissima probabilità di ottenere la vignettatura meccanica. Sono più indicati
gli obiettivi standard e medio tele. Ma, anche in questo caso, occorre fare attenzione.
Ho notato di non essere
l'unica ad interessarsi al
discorso filtri e che le
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.Cloudy. PRO 3 anni fa
I FILTRI PER PELLICOLE A COLORI

1) I FILTRI DI CORREZIONE AMBRA 81 E IL LORO USO:


I filtri ambra della serie 81 rientrano tra i filtri di correzione del colore e servono, essenzialmente, per
bilanciare le tonalità ed i colori, attenuando o eliminando le radiazioni bluastre che, in determinate
condizioni di luce, affliggono le riprese a colori. Le foto scattate durante le ore centrali della giornata,
sotto un cielo blu e terso, risultano piatte e prive di profondità a causa dell'eccesso di radiazioni blu
presenti nella luce. Ciò provoca le tonalità fredde che si riscontrano nelle foto scattate intorno a
mezzogiorno. L'uso dei filtri della serie 81 (filtri di correzione del colore) riduce la temperatura di colore
della luce intorno a mezzogiorno, dando tonalità più calde ed una maggiore profondità alla scena. I filtri
della serie 81, inoltre, riducono le radiazioni blu tipiche delle foto scattate in ombra scoperta durante le
giornate soleggiate oppure scattate durante le giornate di cielo coperto o piovoso. Questa correzione
risulta utile tanto nella ripresa di persone che in quella di paesaggi rurali ed urbani. I filtri della serie 81
sono consigliabili in alta montagna o sulla riva del mare, sia in condizioni di cielo fortemente azzurro e
senza nuvole che in quelle di cielo coperto; in quei luoghi e in simili condizioni atmosferiche le radiazioni
UV e quelle blu presenti nella luce solare sono molto forti. In tutte le circostanze suddette, il filtro UV è
inutile, in quanto le moderne pellicole a colori incorporano uno o più strati filtranti anti UV e, pertanto,
qualora vi sia una forte presenza di radiazioni blu e UV nella luce, sono senz'ombra di dubbio più efficaci
i filtri della serie 81. Lo stesso discorso fatto a proposito del filtro UV vale anche per lo Skylight, il quale
risulta, spesso, del tutto insufficiente. I filtri 81 possono essere utili, sempre in alta montagna, in presenza
di neve. Il loro uso, in questo caso, deve essere attentamente valutato per non correre il rischio di alterare
l'atmosfera della scena, in particolare per conservare alla scena stessa la sensazione di freddo provocata
dalle tonalità bluastre. Quindi, in definitiva, non si deve filtrare se si vuol mantenere l'atmosfera della
scena ripresa (questo vale per tutti i filtri di correzione del colore). Queste considerazioni sono, in ogni
caso, subordinate alle particolari preferenze ed ai gusti di ciascuno: a me, personalmente, le tonalità
troppo fredde non piacciono mentre a qualche altro possono piacere. Ripeto, è una questione di gusti.
Sbagliano, ad ogni modo, coloro che rifiutano, per principio, l'uso dei filtri di correzione (siano essi ambra
o azzurri) perché non vogliono influire sulle tonalità della scena ripresa. Infatti, la pellicola diapositiva a
colori registra spesso delle radiazioni (bluastre o, secondo i casi) che i nostri occhi, a causa della loro
capacità di adattamento, non percepiscono e che, in seguito, provocano delle delusioni dato che la
fotografia non risulta come quella vista dai nostri occhi bensì risulta essere come, in realtà, è stata
freddamente registrata dalla pellicola (che non ha la stessa capacità di adattamento dei nostri occhi).
Tornando ai nostri filtri della serie 81, essi possono essere usati anche in situazioni per le quali non sono
assolutamente indicati, quali le ore del tardo pomeriggio o del tramonto, allo scopo di accentuare il tono
caldo e dorato di queste condizioni di luce (per questa particolare applicazione sono, di solito, preferiti i
filtri 81C oppure 81EF). Di seguito passiamo in rassegna i filtri della serie 81 più comuni:

• AMBRA 81A:
Riduce i toni azzurri in riprese in ombra scoperta e nei ritratti scattati all'ombra in giornate soleggiate. E'
molto utile, nei paesaggi, come filtro anti foschia. Attenua, usando pellicole daylight, le radiazioni blu dei
flash. E' più efficace del filtro Skylight, adoperato nelle medesime situazioni. Assorbe le radiazioni
ultraviolette fino a 385 nm (nanometri) e riduce la temperatura di colore da 6.100 K a 5.500 K. Serve,
inoltre, per usare pellicole per luce artificiale tipo B (3.200 K) con illuminatori o lampade survoltate da
3.400 K.

• AMBRA 81B:
Ha un maggiore efficacia rispetto all'81A, specie in ombra scoperta. Utile come filtro anti foschia,
soprattutto con i teleobiettivi. Utile col flash. Assorbe le radiazioni ultraviolette fino a 400 nm e riduce la
temperatura di colore da 6.540 K a 5.500 K. Permette di usare le pellicole tungsten di tipo A (3.400 K) o
di tipo B (3.200 K) con flash a lampadine.

• AMBRA 81C:
Rispetto al tipo B, ha una maggiore efficacia in ombra scoperta in giornate con cielo azzurro senza nuvole
e al mare o in montagna sotto un cielo blu e senza nuvole. Annulla l'eccesso delle radiazioni blu in
giornate col cielo plumbeo o piovoso, come gli altri due tipi suddetti, ma l'effetto si nota anche nelle zone
più illuminate. Anch'esso è utile col flash. Assorbe le radiazioni ultraviolette fino a 415 nm e riduce la
temperatura di colore da 6.800 K a 5.500 K. Inoltre, può essere usato per fotografare al chiaro di luna
adoperando una pellicola diacolor tungsten di tipo A (3.400 K).

• AMBRA 81EF:
Si adopera quando la temperatura di colore è troppo alta, al mare o in alta montagna. E' molto indicato in
caso di foschia o di nebbia. In giornate di cielo coperto o piovoso l'effetto di annullamento delle radiazioni
blu è molto forte, anche nelle zone più illuminate, e forse il suo intervento risulta un po' eccessivo.
Assorbe le radiazioni ultraviolette fino a 440 nm e riduce la temperatura di colore da 8.400 K a 5.500 K.
E' detto anche "Super skylight".
N.B.: Un sistema empirico ma efficace per controllare l'effetto dei differenti filtri di correzione del colore
(81 e 82) e di conversione del colore (85 e 80) è quello di anteporre i suddetti filtri davanti all'obiettivo del
diaproeittore, durante la proiezione di diapositive a colori, ovviamente scattate senza l'uso di filtri di
nessun tipo. Allontanando e avvicinando i filtri davanti all'obiettivo del diaproiettore ci si può rendere
conto del risultato sull'immagine (con e senza il filtro). Ovviamente, occorre fare attenzione a non far
cascare il filtro in terra.

2) I DI FILTRI CONVERSIONE MARRONE 85 E IL LORO USO:


Questa categoria è quella dei filtri di conversione del colore. Il loro uso principale è quello di convertire le
pellicole per luce artificiale all'utilizzo in luce diurna. Nelle riprese in esterni hanno un utilizzo più critico,
rispetto ai filtri di correzione della serie 81, in quanto i filtri della serie 85 hanno un effetto molto più
marcato sulla resa cromatica delle pellicole a colori, soprattutto le diapositive. Vediamo, ora, le varie
versioni dei filtri della serie 85 (ripeto, filtri di conversione):

• MARRONE 85/85A:
Adatto quando la temperatura di colore è molto alta, ad esempio sotto un cielo molto blu e senza nuvole
nelle ore centrali della giornata (anche se l'effetto di annullamento delle radiazioni blu è molto
pronunciato, forse troppo). Serve pure ad usare in luce diurna le pellicole tungsten di tipo A (3.400 K).
Assorbe completamente le radiazioni ultraviolette fino a 540 nm e riduce la temperatura di colore da
14.300 K a 5.500 K.

• MARRONE 85B:
Si usa come il tipo precedente ma assorbe completamente le radiazioni ultraviolette fino a 548 nm e riduce
la temperatura di colore da 19.600 K a 5.500 K, condizione che può verificarsi in alta montagna all'ombra
e sotto un cielo azzurro carico. Serve per usare le pellicole diacolor tungsten di tipo B (3.200 K) in esterni.

• MARRONE 85C:
E' come i precedenti ma assorbe completamente le radiazioni ultraviolette fino a 450 nm e riduce la
temperatura di colore da 9.900 K a 5.500 K. Può essere usato per riprese subacquee usando pellicole
diacolor daylight con un flash elettronico oppure fotografando al chiaro di luna con pellicole diacolor
tungsten di tipo B (3.200 K) oppure è utile per usare le pellicole tungsten di tipo B (3.200 K) in esterni,
con luce diurna.

3) IL FILTRO MARRONE 85A USATO COL COLORE E IL B/N:


Tale filtro appartiene a quelli di conversione e serve, per l'appunto, a convertire i 3.400 K delle pellicole
tungsten nei 5.500 K della luce diurna e, quindi, ad usare le pellicole per luce artificiale in esterni. Inoltre,
abbassa la temperatura di colore della forte luce solare del mezzodì da 14.300 K a 5.500 K, usando
diapositive a colori daylight. Il filtro 85A si usa pure per riprese architettoniche in B/N con prevalenza di
toni rossi. Sopprime le radiazioni UV, smorza il blu e il viola, aumenta il rosso ed il giallo, lascia
immutato il verde. E' a metà strada tra il filtro giallo-arancione e il rosso medio. Può sostituire
efficacemente quest'ultimo, dando sì un effetto meno pronunciato ma, in compenso, avendo un fattore
filtro più basso. La versione 85B ha un effetto più marcato, usato nelle medesime condizioni. Con le
pellicole diacolor può essere usato in giornate di tempo particolarmente cattivo in quanto contrasta i toni
blu eccessivamente marcati. L'effetto, comunque, si nota vistosamente anche sulle zone più illuminate
(come capita pure usando, nelle stesse condizioni, il filtro ambra di correzione 81EF ed, in misura assai
minore, il filtro 81C). Infine, abbiamo il tipo 85C il quale, con le pellicole a colori per luce diurna, va
usato con estrema attenzione. L'85B e l'85C, col B/N, hanno un effetto più marcato dell'85A (si collocano
a metà strada tra il rosso medio ed il rosso scuro).

4) I FILTRI DI CORREZIONE AZZURRI 82 E IL LORO USO:


Appartengono a questa categoria i filtri della serie 82 (filtri azzurri di correzione).Essi sono molto utili
all'alba e al tramonto in quanto attenuano o eliminano (secondo la gradazione) la dominante rossastra
presente sulla scena. Correggono, cioè, le radiazioni rossastre dell'alba e del tramonto, attenuandole od
eliminandole, a seconda della gradazione. I filtri della serie 82 sono veramente utili solo nel ritratto in
quanto riducono o eliminano i toni rossastri dell'alba o del tramonto che alterano i toni della pelle.
Bisogna tener presente che la luce diurna diviene sempre più rossastra fino al tramonto per poi ridiventare
blu dopo il tramonto (in questo caso si richiedono i filtri ambra della serie 81). Vediamo ora i vari filtri
della serie 80 ed 82:
• AZZURRO 82A:
Attenua le radiazioni rosse a partire da 620 nm ed innalza la temperatura di colore da 4.900 K a 5.500 K.
Permette l'uso delle pellicole diacolor tungsten di tipo A (3.400 K) con lampade da proiezione survoltate,
lampade fotoflood da 500W o illuminatori del tipo da 3.200 K.

• AZZURRO 82B:
Attenua le radiazioni rosse a partire da 580 nm ed innalza la temperatura di colore da 4.700 K a 5.500 K.
E', inoltre, utile per fotografare con pellicole diacolor tungsten di tipo B (3.200 K) con l'illuminazione
domestica da 100W (2.900 K).

• AZZURRO 82C:
Attenua le radiazioni rosse a partire da 510 nm ed innalza la temperatura di colore da 4.400 K a 5.500 K.
E', inoltre, consigliabile per l'uso di pellicole tungsten di tipo B (3.200 K) con le lampade fotoflood da
500W o con le lampade da proiezione alogene, entrambe del tipo da 3.400 K.

5) I FILTRI DI CONVERSIONE BLU 80 E IL LORO USO:


Appartengono a questa categoria i filtri della serie 80 (filtri blu di conversione). Servono a fotografare con
pellicole per luce diurna sotto le lampade al tungsteno e quelle domestiche. In altre parole, convertono la
temperatura di colore delle pellicole per luce diurna alla temperatura di colore delle lampade ad
incandescenza (lampadine domestiche) e delle lampade fotografiche (Photoflood):

• BLU 80A:
Assorbe le radiazioni rosse a partire da 480 nm ed innalza la temperatura di colore da 3.200 K a 5.500 K
quando si usano le pellicole daylight alla luce di lampade alogene a vetro temprato. E', inoltre, adatto
all'uso delle pellicole tungsten di tipo A o B con lampade ad incandescenza da 25W o con candele. In
presenza di luce di candele non si usa il filtro 80A se si vuol lasciare inalterata l'atmosfera estremamente
calda tipica dell'illuminazione data dalle candele.

• BLU 80B:
Assorbe le radiazioni rosse a partire da 520 nm ed innalza la temperatura di colore da 3.400 K a 5.500 K
quando si usano le pellicole daylight alla luce di lampade alogene al quarzo. E', inoltre, adatto all'uso delle
pellicole tungsten di tipo A o B con lampade ad incandescenza fino a 40W.

• BLU 80C:
Assorbe le radiazioni rosse a partire da 600 nm ed innalza la temperatura di colore da 3.800 K a 5.500 K.
E' utile usando le pellicole daylight con lampade lampo bianche oppure con le pellicole tungsten di tipo A
o B con lampade ad incandescenza da 40W a 75W. Può essere usato per riprese al chiaro di luna
adoperando una pellicola diacolor per luce diurna.

6) IL FILTRO BLU 80B USATO IN LUCE DIURNA CON PELLICOLE DAY LIGHT:
Tale tipo di filtro, usato nelle ore centrali della giornata unitamente ad una ben calibrata sottoesposizione,
permette di simulare la luce lunare. Questo è il famoso "effetto notte" usato dai registi cinematografici per
dare l'idea di riprese al chiaro di luna. Gli effetti fotografici più interessanti si hanno fotografando in
controluce, col sole filtrato attraverso le fronde degli alberi, in riva al mare, sulle sponde di un lago o sulla
riva di un fiume. Inoltre, il filtro blu 80B può essere utilizzato in condizioni di cielo coperto o piovoso
oppure d'inverno sulla neve, per accentuare la sensazione di fredda e misteriosa luce blu, con un aumento
del contrasto e con una resa cupa e grigiastra nei paesaggi. Un effetto molto interessante si può avere,
scattando col filtro 80B, in giornate nebbiose sulla riva del mare o sulla sponda di un fiume o di un lago;
in questo caso, l'atmosfera sarà misteriosa e fantastica.

7) I FILTRI ADATTI PER USARE LE PELLICOLE A COLORI DAY LIGHT CON LE LAMPADINE
DOMESTICHE: Anche le comuni lampadine domestiche inducono una dominante cromatica arancione-
rossastra sulle pellicole a colori per luce diurna. La temperatura di colore delle comuni lampadine
domestiche è, di solito, compresa tra i 2.850 K e i 2.950 K. Per correggerla si usano, di norma, i filtri blu
80A, 80B o KB20 B+W (quest'ultimo è specifico per passare dai 2.950 K delle lampadine domestiche ai
5.500 K delle pellicole daylight). I filtri 80A e 80B danno, comunque, una correzione media dei toni
rossastri, fastidiosi soprattutto nei ritratti, mentre il KB20 B+W dà una perfetta correzione di tali toni
rossastri. Se non si dispone di tale filtro B+W e si voglia, comunque, ottenere una correzione completa
bisogna rifarsi allo schema seguente:

• LAMPADINE DA 40W:

o HAMA:
KB15 + KB9.
Fattore filtro: 4,56x.

o COKIN, HOYA, KODAK, LEE, MARUMI, TAMRON:


80A + 80C.
Fattore filtro: 4,56x.

o KENKO:
C12 + C8.
Fattore filtro: 6x.

• LAMPADINE DA 60/75W:

o B+W:
KB 15 + KB3.
Fattore filtro: 2,64x.

o HAMA:
KB15 + KB6.
Fattore filtro: 3,6x.

o COKIN, HOYA, KODAK, LEE, MARUMI, TAMRON:


80A + 82C.
Fattore filtro: 3,6x.

o KENKO:
C12 + C4.
Fattore filtro: 4,8x.

o TAMRON CON B+W:


80A + KB3.
Fattore filtro: 3,84x.

o TAMRON CON KENKO:


80A + C4.
Fattore filtro: 5,12x.

• LAMPADINE DA 100/150W:
o B+W:
KB15 + KB1,5:
Fattore filtro: 2,42x.

o HAMA:
KB15 + KB2.
Fattore filtro: 3,12x.
o COKIN, HOYA, KODAK, LEE, MARUMI, TAMRON:
80A + 82A.
Fattore filtro: 3,12x.

o KENKO:
C12 + C2.
Fattore filtro: 3,6x.

o TAMRON CON TAMRON:


80A + 82A.
Fattore filtro: 4,8x.

o TAMRON CON ARROW:


80A + 82A.
Fattore filtro: 5,12x.

o TAMRON CON B+W:


80A + KB3.
Fattore filtro: 3,84x.

o TAMRON CON B+W:


80A + KB1,5.
Fattore filtro: 3,52x.

o TAMRON CON HOYA:


80A + 82A.
Fattore filtro: 4,16x.

o TAMRON CON KENKO:


80A + C4.
Fattore filtro: 5,12x.

N.B.: Quando si usano filtri in combinazione è meglio adoperare i filtri in lastrina come i Cokin (per i
portafiltri Cokin "A", "P" o "X-Pro), Lee (per portafiltri professionali Lee), Kenko (per il portafiltri Kenko
"Holder") o le analoghe realizzazioni di altre marche, come Sailwind e High Tech. Infatti, l'uso in
combinazione dei filtri a vite può provocare la vignettatura meccanica, soprattutto con i grandangolari, coi
quali è meglio evitare l'uso in combinazione dei filtri a vite. Inoltre, i portafiltri Cokin e similari
permettono, per mezzo di anelli adattatori, di usare una sola serie di filtri per tutti gli obiettivi. Esiste
anche per la casa giapponese Kenko un sistema di filtri a lastrina con portafiltri (Kenko "Holder") ma
rispetto a Cokin, Lee ed altri fabbricanti è molto più limitato nell'offerta dei vari tipi di filtri. Infatti, i tipi
di filtri Kenko indicati nel precedente schema fanno riferimento alla più classica serie Kenko a vite.
Invece, volendo usare anche i filtri in vetro in combinazione tra loro è meglio non superare mai i due filtri
(e mai con i grandangolari).

I FILTRI COLORATI A META':

• FILTRI SFUMATI O DIGRADANTI:


Sono filtri colorati per metà, sfumati verso il centro, detti anche digradanti. Possono avere i colori più
vari. Vediamo ora due tra i più interessanti e come si usano:

o FILTRO SFUMATO GRIGIO:


Si tratta di un filtro ND 2x o 4x (secondo le versioni) colorato a metà. E' utile quando sulla scena vi sono
forti squilibri tra le zone più illuminate e quelle in ombra. Tali squilibri superano, di norma, la latitudine di
posa della pellicola e, pertanto, non sarebbero registrati dalla stessa. Usato col B/N serve a sottrarre luce
alle zone nuvolose, in situazioni di cielo coperto, allo scopo di evidenziare le nuvole. Altri utilizzi
comprendono la riduzione della luminosità che si riflette da una strada bagnata sotto il sole, la riduzione
del forte contrasto che si verifica al tramonto tra il cielo fortemente luminoso e il primo piano scuro o,
infine, l'innalzamento della densità delle nuvole bianche dietro alle quali splende il sole. Il filtro sfumato
grigio si usa nel seguente modo:
Si calcola l'esposizione sulle aree meno luminose della scena ripresa, senza il filtro. Se l'esposizione
risulta troppo abbondante si può eventualmente chiudere di 1/2 stop rispetto al dato misurato con
l'esposimetro.
Quindi, si inserisce il filtro nel portafiltri o lo si avvita al filetto filtro dell'obiettivo, facendo in modo da
coprire, con la parte colorata, le aree più luminose dell'inquadratura. E' questa la cosiddetta "funzione
equilibratrice" del contrasto.

o FILTRO SFUMATO BLU:


E' un filtro per metà colorato di blu. La sua funzione principale è quella di dare colore al cielo qualora
esso non abbia, di natura, il suo bel colore azzurro.

o ALTRI TIPI DI FILTRI SFUMATI:


I più usati, tra di essi, sono i tipi Tabacco (o Marrone o Seppia), Arancione e Rosso (o Porpora o Wine).
Sono usati, per lo più, per rafforzare in modo più o meno vistoso il tono del cielo nelle foto dei paesaggi al
tramonto. I filtri sfumati Blu, Arancione, Tabacco e Rosso possono tornare utili per innalzare il contrasto
basso di giornate di cielo coperto e quindi per dare maggior forza al colore in tali condizioni
d'illuminazione (in alternativa all'uso del filtro sfumato grigio, qualora si voglia dare un'interpretazione
particolare della realtà). Oppure possono servire ad evidenziare le nuvole usando pellicole pancromatiche
B/N in giornate di tempo brutto. Un tipo del tutto particolare di filtro sfumato è il Sunset (Tramonto) che
viene, di solito, fornito in due o più versioni, più o meno cariche (nelle gamme Cokin e Lee). E' di colore
arancione su tutta la superficie del filtro ma la sua intensità è maggiore nella parte superiore e sfuma
sempre più man mano che si scende verso la parte inferiore. Serve a dare l'impressione di una foto scattata
al tramonto anche se si è in pieno giorno oppure a rafforzare un tramonto vero ma dal tono "poco
fotogenico". In quest'ultimo caso un effetto simile lo si può avere scattando con pellicole diacolor per luce
diurna e filtri B/N arancioni o rossi, anche se in questo caso il risultato è meno controllabile e sicuramente
più vistoso, in alcuni casi eccessivo. Il filtro Sunset può tornare utile in casi particolari per dare più
spessore ad immagini altrimenti carenti. Infine, ci sono dei filtri sfumati Fog (o Nebbia). Questi ultimi
esistono in diverse versioni, di solito due ma anche di più, nelle gamme Cokin, Kenko, Lee e similari.
Rispetto ai filtri Fog classici a vite, permettono di posizionare l'effetto in diverse parti dell'inquadratura. In
questo modo possono creare l'illusione di una nebbia che si sta alzando su di uno specchio d'acqua e molti
altri effetti consimili. Come tutti i filtri Fog non necessitano di variazioni nell'esposizione. I filtri sfumati
classici sono quelli in lastrina realizzata in materiale ottico acrilico (la resina ottica CR39, usata anche per
costruire le visiere dei caschi da astronauta): si tratta dei marchi Cokin, Kenko o Lee. Un altro materiale,
adoperato dalla Lee per la realizzazione dei filtri sfumati, è l'acetato; quest'ultimo tipo di materiale è più
resistente della gelatina e permette di essere utilizzato e pulito senza problemi. Vediamo ora come si può
graduare l'effetto utilizzando i filtri sfumati colorati sin qui analizzati:

MAGGIOR EFFETTO:
Si calcola l'esposizione senza il filtro e in seguito lo si infila nel portafiltri o lo si avvita all'obiettivo. In
questo caso è meglio puntare l'esposimetro T.T.L. sul terreno. Ciò vale per ogni tipo di filtro sfumato.

MINOR EFFETTO:
In questo caso si calcola l'esposizione col filtro montato. Pure questa regola vale per tutti i filtri sfumati.
Quanto detto finora vale anche se si usano due filtri sfumati sovrapposti, allo scopo di colorare in modo
diverso due parti dell'inquadratura.

EFFETTO DI SEPARAZIONE:
L'effetto di separazione tra la zona colorata e quella neutra è più visibile con i diaframmi più chiusi,
soprattutto se i filtri sfumati si usano con gli obiettivi grandangolari (attenzione però alla vignettatura
"meccanica"). Invece, l'effetto di separazione tra le due parti del filtro sfumato (quella colorata e quella
neutra) sarà meno avvertibile con i teleobiettivi, soprattutto alle aperture più grandi.

o FILTRI SFUMATI A VITE:


Esistono pure i classici filtri sfumati realizzati con l'innesto filettato, a vite, delle marche Hoya, Hama,
Tamron e Marumi. Anche questi ultimi sono realizzati in resina ottica acrilica CR 39, materiale più facile
da lavorare rispetto al vetro, per la fabbricazione dei filtri sfumati. La ditta B+W, invece, realizza filtri
sfumati in vetro ottico, sia in montatura a vite che rettangolare per porta filtri a soffietto (Compendium).
Nel caso dei filtri a vite è meglio scegliere quelli dal diametro più grande e ricorrere agli anelli di
riduzione per avvitarli su filetti filtro più piccoli, allo scopo di evitare fenomeni di vignettatura meccanica
con i grandangolari.

• FILTRI HALF COLOR:


Ci sono altri tipi di filtri che hanno la zona colorata e quella neutra nettamente marcate e separate, non
sfumate. Di solito sono denominati Half Color e sono costituiti da un filtro colorato a metà (in gelatina)
racchiuso tra due dischi in vetro ottico incolore (ad esempio, sono tipici gli Hoya). In quest'ultimo caso, il
passaggio tra la zona colorata e quella neutra è tanto più evidente quanto più è aperto il diaframma.
Viceversa, a diaframmi chiusi tale passaggio è meno avvertibile.

N.B.: Infine, "FATE ATTENZIONE": qualunque tipo di filtro colorato a metà si voglia usare, bisogna
porre molta attenzione al perfetto allineamento della linea di demarcazione delle due zone del filtro con la
linea dell'orizzonte (nel caso del paesaggio) o con qualunque altro riferimento all'interno
dell'inquadratura, in modo tale da non rendere immediatamente visibile l'uso del filtro e, quindi, innaturale
il suo effetto. Corollario di quest'ultima annotazione è che le uniche macchine che consentono l'utilizzo
dei filtri sfumati sono le reflex. Comunque sia, si deve sempre tenere presente che qualsiasi filtro per
effetti speciali NON FA LA FOTOGRAFIA. Un'inquadratura sciatta o banale resta sempre tale e non c'è
filtro che possa risolverla. Infine, occorre porre molta attenzione nell'uso dei filtri sfumati (sia in lastrina
che a vite). Devono essere sempre perfettamente puliti e bisogna evitare di graffiarli. Pertanto, vanno
maneggiati con grande cura.

9) FILTRI FL-D, FL-W, F-TB PER FOTOGRAFARE CON LE LAMPADE FLUORESCENTI (NEON):

• FILTRO FL-D:
Tale filtro, di colore magenta chiaro, è utile impiegando una pellicola per luce diurna con una fonte di luce
fluorescente (neon) del tipo a luce diurna. Tale filtro serve a contrastare la dominante verdognola, tipica
della maggior parte delle lampade al neon del tipo a luce diurna. Tale tipo di filtro è pure molto utile in
presenza di sorgenti d'illuminazione mista come luce diurna e luce artificiale (al neon) oppure luce diurna
e luce artificiale (al tungsteno). Queste ultime situazioni si verificano quando la luce solare che filtra dalle
finestre si somma alla luce artificiale, in interni. Il filtro FL-D è indispensabile usando pellicole di
sensibilità bassa o media con illuminazione fluorescente. Invece, con le pellicole da 400 iso e oltre, la
comparsa di dominanti verdognole dovute all'illuminazione al neon è assai meno avvertibile.
N.B.: Usato col B/N, il filtro FL-D scurisce leggermente il fogliame ed il cielo e rende gli abeti e altri tipi
di alberi del bosco quasi neri.

• FILTRO FL-W:
Si deve usare questo filtro, di colore ciano, quando si impiegano le normali pellicole daylight in presenza
di lampade al neon del tipo a luce bianca o a luce calda bianco-latte. In tal caso, il filtro in questione
minimizza l'insorgere di una dominante verdognola-bluastra. Anche in tal caso, tale tipo di filtro è
indispensabile usando pellicole di sensibilità bassa o media con illuminazione fluorescente. Invece, con le
pellicole da 400 iso e oltre, la comparsa di dominanti verdognole-bluastre dovute all'illuminazione al neon
è assai meno avvertibile.

• FILTRO FT-B:
Con le pellicole per luce Tungsten tipo B da 3.200 K impiegate con le lampade al neon (sia del tipo per
luce diurna che del tipo a luce bianca o a luce calda bianco-latte) bisogna utilizzare il filtro F-TB, di
colore ambra.
N.B.: L'uso dei filtri suddetti, peraltro, è indispensabile solo adoperando le diapositive a colori in quanto
con le pellicole negative a colori interviene, di regola, la filtratura correttiva della dominante verdognola,
operata dalle stampatrici automatiche. Nei casi più drastici si può sempre ricorrere alla stampa manuale,
con apposita filtratura di correzione, con consequenziale aumento del costo di sviluppo e stampa.
Comunque, anche con le pellicole a colori da stampa sarebbe meglio filtrare in ripresa perché, nel caso di
persistenza di una parte della dominante verdognola, essa sarebbe totalmente tagliata via dalla filtratura
correttiva (automatica o manuale che sia).

• CORREZIONE PROFESSIONALE DELLE DOMINANTE INDOTTE DALLE LAMPADE A LUCE


FLUORESCENTE:
I filtri FL-D, FL-W ed FT-B forniscono una correzione media che possa andar bene per la maggior parte
delle situazioni che possono presentarsi a livello amatoriale. Viceversa, per una correzione professionale
delle dominanti indotte dall'illuminazione al neon occorre rifarsi al seguente schema, il quale fornisce una
filtratura di base, la cui efficacia va verificata caso per caso, servendosi di un termocolorimetro:

o LAMPADE AL NEON DEL TIPO A LUCE DIURNA:


40M + 40Y. Si apre di 1 stop.

o LAMPADE AL NEON DEL TIPO A LUCE BIANCA:


20C + 30M. Si apre di 1 stop.

o LAMPADE AL NEON DEL TIPO A LUCE BIANCA CALDA:


40C + 40M. Si apre di 1 stop e mezzo.

o LAMPADE AL NEON DEL TIPO A LUCE BIANCA FREDDA:


10C + 30M. Si apre di 1 stop.

In questo caso si fa ricorso ai filtri in gelatina. Le lettere corrispondono ai tre colori fondamentali C
(Ciano), M (Magenta) e Y (Giallo) mentre i numeri corrispondono alla gradazione del colore. Di solito, si
va da 05 fino a 100. Questi filtri si usano anche per la correzione delle dominanti di colore che insorgono
quando si prolunga la posa delle diacolor allo scopo di correggere l'effetto Schwarzschild (il difetto di
reciprocità) che si riscontra per pose più lunghe di 1". La dominante blu si corregge col giallo, quella
verde col magenta e quella rossa col ciano.

• ILLUMINAZIONE A LUCE FLUORESCENTE E PELLICOLE BIANCONERO:

Anche per quanto concerne la fotografia in B/N occorre adoperare dei filtri quando si riprende sotto
l'illuminazione al neon. I filtri più utili, in questo caso, sono il filtro UV, il giallo medio, il giallo scuro, il
giallo-arancione ed il rosso-arancione. Anche in questo caso, però, la filtratura è più indicata nell'uso delle
pellicole di bassa e media sensibilità.

10) TABELLA DELLE SITUAZIONI D'ILLUMINAZIONE E DEI RELATIVI FILTRI DA USARE:

• RIPRESE IN ESTERNI:

o Cielo coperto o nuvoloso:


KR3 (81C); KR6 (81EF).

o Cielo azzurro senza nuvole, al mare in montagna:


KR3 (81C); KR6 (81EF).
o Cielo senza nuvole, intensamente blu:
KR3 (81C); KR6 (81EF).

o Cielo azzurro senza nuvole o con nuvole bianche in pianura o in città:


KR2 (81A); KR2,5 (81B).

o Cielo all'alba o al tramonto:


KB 1,5 (82A); 82B; KB3 (82C).

o Foschia:
KB1,5 (82A); KR2 (81A), KR 2,5 (81B).

o Nebbia:
KR3 (81C); KR6 (81EF).

o Ombra scoperta in esterni, con cielo azzurro con o senza nuvole bianche:
KR2 (81A); KR2,5 (81B); KR3 (81C).

o Neve o sabbia, con cielo azzurro e senza nuvole:


KR2 (81A); KR2,5 (81B); KR3 (81C).

o Neve in alta montagna, con cielo intensamente blu:


KR6 (81EF).

o Chiaro di luna (pellicola Daylight):


KB9 (80C).

o Chiaro di luna (pellicola Tungsten 3.400 K):


KR3 (81C).

o Luce diurna con pellicola Tungsten tipo A (3.400 K):


85 (KR12); 85A.

o Luce diurna con pellicola Tungsten tipo B (3.200 K):


85B (KR15); 85C.

• RIPRESE IN INTERNI:

o Lampadine domestiche da 60W a 100W:


KB15 (80A); KB12 (80B); KB20.

o Luci al Neon tipo luce diurna (con pellicole Daylight):


FL-D (499); FL.

o Luci al Neon bianche o biancolatte (con pellicola Daylight):


FL-W.

o Luci al Neon (con pellicole Tungsten):


F-TB.

o Lampeggiatore elettronico:
Skylight 1A/1B; KR2 (81A); KR2,5 (81B).

o Lampade alogene al quarzo da 3.400 K (con pellicola Daylight):


KB12 (80B).

o Lampade alogene a vetro temprato da 3.200 K (con pellicola Daylight):

KB15 (80A).

N.B.: Per la determinazione della temperatura di colore della luce sulla scena da riprendere ci si può rifare
alla tabella precedente e, quindi, valutare ad occhio, oppure si può consultare un normografo (si trova in
tutti o quasi i cataloghi dei fabbricanti di filtri) per stabilire i valori Mired e trovare, pertanto, il filtro più
appropriato alla correzione della temperatura di colore della luce sulla scena. Ma se occorra una
valutazione professionale bisogna usare il termocolorimetro, che permette un'esatta valutazione della
situazione. Purtroppo, è uno strumento molto caro a cui va aggiunto il non indifferente costo di un set
completo di filtri professionali per la compensazione del colore (Cyan, Giallo, Magenta, Rosso, Blu e
Verde) oltreché set completi di filtri di correzione (81 e 82) e di conversione del colore (85 e 80). Pertanto,
si tratta di un sistema che non è assolutamente consigliabile ad un fotoamatore, dato l'ingente
investimento economico che richiede, ammortizzabile esclusivamente in campo professionale.

11) USO DEI FILTRI B/N CON LE PELLICOLE A COLORI (DIACOLOR):

E', questo, un campo d'impiego un po' forzato ma, con le dovute cautele, può essere proficuo. Si possono
usare, soprattutto in controluce o comunque con soggetti molto scuri e silhouettes, i filtri giallo scuro,
rosso-arancio, rosso medio o rosso scuro allo scopo di simulare la luce molto calda del tramonto oppure
per rafforzare i toni arancioni e rossastri di un vero tramonto. Invece, il filtro verde può essere usato per
saturare il colore e le venature delle foglie (purché verdi) riprese a distanza ravvicinata.

12) I TERMOCOLORIMETRI:

Si tratta di speciali strumenti che servono a misurare la "qualità" della luce incidente e, quindi, la sua
temperatura di colore in gradi K. Invece, gli esposimetri normali servono solamente a misurare la
"quantità" della luce, incidente o riflessa che sia. I termocolorimetri indicano la temperatura di colore in
gradi K della luce ambiente (naturale o artificiale) e della luce flash e, contemporaneamente, indicano
quale filtro di correzione o conversione oppure quale filtro C.C. (Colour Compensating) adoperare. I
modelli più sofisticati indicano quali filtri usare, siano essi filtri di correzione/conversione o filtri C.C. I
termocolorimetri sono apparati molto costosi ai quali bisogna aggiungere almeno la serie completa dei
filtri 81 (81, 81A, 81B, 81C, 81D, 81EF), della serie 85 (85, 85A, 85B, 85C), della serie 82 (82, 82A,
82B, 82C, 82D) e della serie 80 (80A, 80B, 80C, 80D). Volendo aggiungere anche la serie minima dei
filtri C.C. bisogna considerare i filtri Giallo, Magenta, Ciano, Rosso, Blu e Verde, ciascuno nelle
gradazioni da 05 a 100. A seconda dei modelli di termocolorimetro e della marca dei filtri (se solo di
correzione/conversione o anche C.C.) si va da un minimo di £. 2.500.000 (€ 1.291,14) ad un massimo di
£. 5.000.000 (€ 2.582,2. Occorre tenere presente che una correzione minuziosa della temperatura di
colore è indispensabile solo nella fotografia a colori professionale. Per la comune fotografia a colori
amatoriale si può ovviare tranquillamente con la propria esperienza e l'uso di alcuni filtri di correzione o
conversione del colore del tipo B o C per ciascuna serie. Oppure si può usare uno di quei normografi
Mired forniti, di solito, con gli opuscoli dei filtri (B+W, Hoya o Tamron tra i migliori) o con i manuali che
trattano l'uso dei filtri.
<b>I FILTRI PER PELLICOLE A
COLORI</b>

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.Cloudy. PRO 3 anni fa
FILTRI PER PELLICOLE A COLORI E BIANCONERO

1) FILTRO POLARIZZATORE:
• USO ED EFFETTI:
Il filtro polarizzatore è uno dei più importanti filtri, alcuni lo ritengono il più importante. La sua
invenzione è dovuta al genio di Edwin Herbert Land, l'americano che ha fondato la Polaroid e che detiene
il maggior numero di brevetti "USA Patented" dopo Thomas Alva Edison. Il filtro polarizzatore è adatto a
tutti i tipi di pellicole. Richiede, comunque, una certa attenzione nel suo uso, affinché possa esprimere
tutte le potenzialità di cui è capace. L'uso principale di tale accessorio concerne l'eliminazione dei riflessi
da tutte le superfici lucide non metalliche ma viene usato anche per saturare i colori delle pellicole
diacolor. Invece, l'eliminazione di tutti i riflessi dalle superfici lucide non metalliche è possibile con tutti i
tipi di pellicola, a colori e in B/N. Il filtro polarizzatore può anche essere utilizzato per eliminare i riflessi
dalle superfici metalliche, a patto che le stesse siano verniciate con "VERNICI NON METALLIZZATE".
Vediamo, ora, come usare al meglio il "polarizzatore". Con le pellicole a colori il massimo effetto di
questo filtro si ottiene quando si inquadra la scena mentre si è perpendicolari alla direzione del sole, a
metà mattina o nel primo pomeriggio. Il massimo effetto di polarizzazione della luce si ha sempre quando
la posizione del sole e quella del fotografo formano, se idealmente congiunte da una retta, un angolo di
90°, cioè quando il sole è allo zenit. Quando si verifica tale condizione, il cielo è fortemente polarizzato
all'orizzonte, mentre quando il sole è in posizione inclinata si ottiene l'effetto massimo possibile di
polarizzazione della luce, quando la luce solare cade lateralmente al fotografo. Ancora: l'uso del filtro
polarizzatore viene esaltato in presenza di aria pura o comunque con basso indice di offuscamento o
inquinamento. Addirittura, laddove l'aria è molto pura, come in montagna dai 1.500 m in su, la
polarizzazione provocata dal filtro può essere talmente alta da generare un effetto notturno; in questi casi è
meglio non adoperarlo. Invece, con le pellicole B/N, il filtro polarizzatore, oltre che ad eliminare i riflessi
da tutte le superfici non metalliche, può fungere da sostituto dei filtri giallo medio e giallo-arancione, per
di più con la possibilità di controllare l'effetto nel mirino delle fotocamere reflex. Quando il polarizzatore
viene usato per l'eliminazione dei riflessi, il risultato migliore si ottiene riprendendo il soggetto sotto un
angolo variabile dai 35 ai 45°, rispetto alla superficie riflettente. Quindi, fotografando una vetrina
frontalmente, il polarizzatore è solo parzialmente efficace. Le stesse considerazioni valgono per altre
superfici riflettenti non metalliche come plastica o acqua (quest'ultima è meglio che sia ferma e non in
movimento). Vediamo, ora, alcune particolarità nell'utilizzo del filtro polarizzatore:

o POLARIZZATORE E GIORNATE SOLEGGIATE:


In qualunque direzione si fotografi, a mezzogiorno il sole si pone a circa 90° rispetto al filtro, esaltandone
gli effetti. Dalle ore 10 alle ore 12 e dalle ore 14 fino alle ore 16 (in inverno) o fino alle ore 19 (in estate)
bisogna puntare l'obiettivo verso nord o verso sud per far sì che il sole sia a circa 90° rispetto al filtro (e al
fotografo). Se, invece, l'angolo tra sole e filtro va dai 30° ai 45°, la polarizzazione della luce interesserà
solo una metà o 1/3 dell'inquadratura. Dato che il polarizzatore tende a raffreddare i toni della scena e
nelle ore centrali della giornata, in condizioni di sole e di cielo sgombro di nuvole, la luce è ricca di
radiazioni azzurre e blu, alcuni fabbricanti hanno deciso di unire al filtro polarizzatore classico anche un
filtro ambra, utile per scaldare i toni della scena ripresa. Si tratta del filtro polarizzatore B+W (circolare o
lineare) a cui è stato aggiunto un filtro KR 1,5 o KR3 (il secondo tipo da un effetto maggiore) e del filtro
polarizzatore Hoya (circolare o lineare) cui è stato aggiunto un filtro marrone 85A.

o POLARIZZATORE E GIORNATE COPERTE O PIOVOSE:


In questo caso il polarizzatore riduce i riflessi che si vedono nelle strade bagnate, a meno che tali riflessi
non siano il vero soggetto dell'immagine (in tal caso non si deve usare il polarizzatore). Nelle condizioni
atmosferiche suddette la luce è uniformemente diffusa e di tono grigiastro e, di conseguenza, lo sono
anche i riflessi. La minimizzazione di tali riflessi si ha indipendentemente dall'angolo di ripresa ma
solamente in caso di cielo coperto. Nelle condizioni atmosferiche normali, per la riduzione dei riflessi il
polarizzatore va orientato, rispetto al soggetto, tra i 35° e i 45°.

o CONDIZIONI CHE RENDONO INEFFICACE IL POLARIZZATORE:


Il filtro in questione non ha, di norma, efficacia nell'eliminazione dei riflessi dalle superfici metalliche
(eccetto quelle verniciate con vernici non metallizzate). Quando occorre spegnere i riflessi da superfici
metalliche si deve fotografare in studio, con lampade al quarzo. Il segreto, in tale specifico caso, sta nel
polarizzare sia l'obiettivo, sia la fonte di luce (sistema della "doppia polarizzazione incrociata"). Inoltre, il
polarizzatore è scarsamente efficace con cielo azzurro pallido o bianco mentre è totalmente inefficace in
controluce, con la foschia o con la nebbia oppure con aria offuscata o inquinata. Questo significa che
l'effetto del polarizzatore non è (di fatto) avvertibile nelle città con molto traffico, in prossimità di zone
industriali o comunque in zone dall’atmosfera poco limpida. Infine, il filtro polarizzatore va evitato
accuratamente nella fotografia panoramica, a prescindere dalla tecnica usata, perché la polarizzazione del
cielo cambia con il variare dell’angolo di ripresa. Soprattutto quando si utilizza la tecnica di giuntare i vari
scatti effettuati con la macchina sul treppiede, siano essi analogici scansionati o direttamente scattati in
digitale, aumenterebbe notevolmente la difficoltà di giuntare correttamente i vari scatti.

o FATTORE FILTRO:
Il fattore filtro dei polarizzatori è variabile, in relazione all'angolo di polarizzazione della luce e alla
posizione del sole rispetto al fotografo. Tamron, Marumi ed Arrow denunciano un fattore medio di 2,5x,
B+W di 2,8x mentre per Hama ed Hoya è variabile da 3x a 4x. Tenendo presente questa particolarità, per
il calcolo dell’esposizione è meglio ricorrere all’esposimetro incorporato T.T.L.
N.B.: Usando il filtro polarizzatore possono, alle volte, crearsi delle dominanti cromatiche verdastre,
soprattutto se due polarizzatori vengono usati sovrapposti per creare effetti notturni.

• FOTOCAMERE E FILTRO POLARIZZATORE:


Con tutte le reflex 35 mm e medio formato dotate della messa a fuoco automatica e con alcune fotocamere
35 mm tradizionali a fuoco manuale, come le Canon Pellix, FT-QL, FTb-QL, F1 Old, F1 New e T90, tutte
le Olympus della serie OM a partire dalla OM2 in poi, la Pentax LX, la Nikon F3, tutte le Leica reflex
serie Leicaflex e serie R e le Minolta X500 e X700, si deve necessariamente usare il polarizzatore
cosiddetto "circolare" mentre con tutte le altre macchine reflex 35 mm e medio formato tradizionali, a
fuoco manuale, va bene il tipo di filtro polarizzatore cosiddetto "lineare". Invece, con le macchine a
telemetro è praticamente impossibile usare il polarizzatore, dato che mirino ed obiettivo sono separati.
Fanno eccezione le Leica della serie M, che prevedono un particolare tipo di paraluce (mod. 42M) che
incorpora un filtro polarizzatore. Esso permette un agevole controllo dell’effetto del filtro polarizzatore
attraverso il mirino-telemetro (ma è molto costoso, anche nell'usato). Per valutare l’effetto nel mirino
delle Leica M, il polarizzatore M42 è incernierato sull’anello che si avvita all’obiettivo. Il filtro si ribalta
davanti al mirino, si regola la polarizzazione, valutandone l’effetto direttamente nel mirino, quindi il
polarizzatore si ribalta nuovamente davanti all’obiettivo, stando attenti a non variare l’angolo di
polarizzazione. E’ un sistema che sembra macchinoso, ma nella pratica è semplice da usare ed efficace. Il
modello M42 è stato da poco rivisto e munito di una serie di anelli adattatori per essere applicato ad
un'ampia serie di obiettivi. Rispetto al modello M42 precedente, ha perso il paraluce integrato.
Recentemente, la Leica ha commercializzato, per le sue macchine a telemetro della serie M, un particolare
anello adattatore previsto per l'uso con l'obiettivo trifocale Tri-Elmar 28-35-50 mm f/ 4. Questo anello va
dal passo 49 al passo 67 ed è caratterizzato da una finestratura circolare moto ampia, in modo da non
interferire con la messa a fuoco telemetrica. Inoltre, l'uso di un filtro polarizzatore del passo 67 permette
di valutarne l'effetto direttamente nel mirino delle Leica serie M. Infine, la giapponese Mamiya ha
realizzato un particolare anello a pantografo per la macchina medio formato a telemetro Mamiya 7 II.
Dapprima si sposta il filtro polarizzatore davanti al mirino, onde poterne controllare direttamente
l'orientamento e l'effetto. Quindi, sfruttando il movimento a pantografo dell'anello, si sposta il filtro
polarizzatore davanti all'obiettivo, senza variazioni nella regolazione.

• OBIETTIVI E FILTRO POLARIZZATORE:


Innanzi tutto occorre fare attenzione: il filtro polarizzatore deve essere avvitato su obiettivi "IL CUI
FILETTO FILTRO NON RUOTA DURANTE LA MESSA A FUOCO", come si verifica normalmente per
tutti gli obiettivi dotati della messa a fuoco interna (IF). Tutto ciò serve ad ottenere una maggior comodità
d'uso. Infatti, con obiettivi la cui parte anteriore ruota durante le messa a fuoco, occorrerebbe correggere
la posizione del filtro dopo ogni operazione di aggiustamento del fuoco. In altre parole, con gli obiettivi il
cui filetto filtro ruota con la messa a fuoco occorre prima effettuare la corretta messa a fuoco e poi, senza
alterarla, regolare il filtro polarizzatore ruotandone l'apposita ghiera girevole. Vi sono, comunque,
obiettivi con la lente frontale che ruota ma che dispongono di una montatura dei filtri ricavata
direttamente sul barilotto, i quali non danno alcun problema di utilizzo con i filtri polarizzatori (ad
esempio, i Tokina AT-X AF Pro 28-70 mm f/ 2,6-2,8 - AT-X AF Pro 28-80 mm f/ 2,8 - AT-X AF Pro 80-
200 mm f/ 2,8 oppure la recente versione del Nikkor AF D 80-200 mm f/ 2,8; quest'ultimo tele zoom
Nikon è disponibile anche nella versione dotata dei motori ad ultrasuoni AF-S; sono entrambe in
produzione). Occorre fare attenzione, quando si usano i filtri a vite, a non incorrere nella vignettatura
meccanica. Questo rischio, molto alto con obiettivi grandangolari, è dato dal fatto che la montatura dei
polarizzatori è di tipo doppio in quanto una parte è fissa e va avvitata al filetto filtro dell'obiettivo mentre
una parte è girevole, allo scopo di permettere l'agevole orientamento del filtro: in definitiva, è meglio
usare filtri dal diametro superiore di 2 o 3 misure rispetto all'obiettivo in uso, ricorrendo, per il montaggio,
agli appositi anelli adattatori di riduzione. Questo suggerimento è indispensabile per l'uso del filtro
polarizzatore con gli obiettivi grandangolari. A dire il vero, usando il polarizzatore con gli obiettivi
grandangolari al di sotto del 24 mm, l'effetto di polarizzazione della luce non è uniforme su tutto il cielo
ma causa delle disuniformità nella riproduzione della densità di colorazione del blu del cielo. Ciò è
maggiormente evidente con obiettivi dal 20 mm in giù perché essi superano i 90° di angolo di campo
coperto mentre si sa che l'effetto massimo di polarizzazione della luce si ha quando il sole si trova a circa
90° rispetto al soggetto.

• PARALUCE E FILTRO POLARIZZATORE:


Una fondamentale accortezza, nell'uso del filtro polarizzatore, è quella di non avvitare il paraluce sul
davanti del filtro in quanto si rischia di svitare la ghiera che trattiene il filtro stesso all'interno della
montatura girevole. Per l'uso del filtro polarizzatore in combinazione col paraluce è meglio ricorrere ai
paraluce di tipo clip-on (con lo stesso sistema che serve a serrare i tappi copri obiettivo) oppure che si
agganciano direttamente sulla montatura esterna del filtro. In tutti i casi si devono usare esclusivamente i
modelli di paraluce circolari e non quadrati o rettangolari; con questi ultimi è del tutto impossibile usare il
filtro polarizzatore, proprio perché ha la montatura girevole che contrasterebbe con la forma quadrata o
rettangolare del paraluce.

• DOPPIA POLARIZZAZIONE INCROCIATA:


E' una tecnica adoperata in studio per fotografare oggetti metallici o di altro materiale altamente riflettente
come vetro, cristalli, plastica ed altri materiali sintetici. Se si usa una sola fonte di luce si deve porre
innanzi ad essa un foglio polarizzante. Quindi, si deve avvitare sull'obiettivo da ripresa un filtro
polarizzatore e lo si deve ruotare fino a quando tutti i riflessi scompaiono. Se le fonti di luce sono due,
occorre un foglio polarizzante per ciascuna di esse. Dopo aver sistemato il primo foglio polarizzante
davanti ad una delle fonti di luce, si deve ruotare il filtro polarizzatore posto sull'obiettivo, fino alla
scomparsa dei riflessi. Quindi, si spegne la prima lampada e si accende la seconda. Si fa ruotare il secondo
foglio polarizzante da un assistente o amico, controllando, nel mirino della macchina, lo smorzamento dei
riflessi. Se si adoperano dei flash da studio, le operazioni suddette vanno fatte accendendo e spegnendo le
luci pilota. Se, invece, si adoperano dei flash portatili tali operazioni possono essere condotte con delle
torce elettriche di potenza adeguata. I fogli polarizzanti devono essere identici tra di loro e della stessa
marca. Sono prodotti dalla Polaroid, B+W, Hoya, Hama, Lee, Heliopan ed altre case.

• MANUTENZIONE DEL FILTRO POLARIZZATORE:


Un'ultima considerazione riguarda la conservazione. Il polarizzatore teme molto polvere, umidità e sbalzi
di temperatura. Quindi, occorre trattarlo con molta cura. Se si prevede di recarsi in zone caldo umide con
forte tasso di umidità, conviene dotarsi del filtro polarizzatore Kasemann, sigillato ai bordi e protetto
contro polvere, umidità e calore eccessivi. Viene prodotto in esclusiva dalla B+W e dalla Heliopan ed è
molto caro.

2) FILTRI UV E SKYLIGHT:

• FILTRO UV:
Il filtro UV minimizza l'eccesso di radiazioni UV nella fotografia a colori e B/N, con luce solare e col
flash. Inoltre, fornisce una protezione meccanica all'obiettivo, evitando che polvere, ditate, grasso, sporco
o graffi possano attentare alla lente frontale dell'ottica. E' un filtro incolore. Usato col B/N, il filtro UV è
molto utile per eliminare la foschia nei paesaggi. Inoltre, aumenta leggermente il contrasto dando una
sensazione visiva di maggior nitidezza. In alta montagna il filtro UV è preferibile ai filtri giallo, arancione
e rosso perché, essendo l'atmosfera più pura, il blu e le radiazioni UV sarebbero assorbite in modo troppo
marcato e quindi il cielo risulterebbe eccessivamente scuro. Con le pellicole B/N l'uso del filtro UV è
consigliato particolarmente la mattina presto e la sera. Sempre con le pellicole B/N, il filtro UV è utile per
fotografare con l'illuminazione al neon. Invece, con le pellicole a colori attuali, munite di uno o più strati
filtranti anti UV, l'utilizzo del filtro UV in funzione anti foschia non è più fondamentale, essendo
sicuramente migliori, in tal senso, i filtri ambra della serie 81.

• FILTRO SKYLIGHT:
Il filtro Skylight taglia l'eccesso di radiazioni UV ed inoltre, minimizza, in parte, la dominante azzurrina
nelle foto in ombra scoperta, al mare, in montagna o con cielo azzurro senza nuvole. La correzione della
dominante in questione è, comunque, talmente minima da risultare praticamente inavvertibile. Se si
desidera un più alto grado di correzione bisogna usare i filtri della serie 81. Il filtro Skylight ha un debole
colore rosato per cui quando non occorre andrebbe rimosso dall'obiettivo, anche se spesso viene usato
come filtro di protezione meccanica della lente anteriore dell'obiettivo (per tale scopo è meglio ricorrere al
filtro UV). Comunque, va detto che l'intonazione calda data dal filtro Skylight è debole e non pregiudica
la resa cromatica dell'immagine, almeno da un punto di vista amatoriale. Lo Skylight non è un filtro adatto
al B/N.

3) FILTRI NEUTRAL DENSITY (FILTRI GRIGI RIDUTTORI DI LUCE):

Sono filtri che riducono la quantità di luce che attraversa l'obiettivo. Servono ad usare pellicole di alta
sensibilità in forte luce solare, ad impiegare tempi di posa anche molto lenti per vari scopi oppure servono
per controllare la profondità di campo riducendo il diaframma. Spesso richiedono l'uso del treppiedi. Sono
indispensabili con i teleobiettivi catadiottrici, onde ridurre la quantità di luce, dal momento che il
diaframma degli obiettivi a specchio è fisso. I filtri grigi non influiscono né sui colori, né sul contrasto
delle emulsioni a colori bensì influiscono solo sulla quantità di luce, se vengono usati singolarmente, in
quanto assorbono uniformemente l’intero spettro visibile. Viceversa, se vengono usati in combinazione,
hanno un effetto simile a quello del filtro polarizzatore. I filtri N.D. esistono, di solito, in tre versioni:

o ND 2x = 0.3 (valori Kodak). Trasmissione di luce: 50%. Fattore filtro: 2x (1 stop).

o ND 4x = 0.6 (valori Kodak). Trasmissione di luce: 25%. Fattore filtro: 4x (2 stop).

o ND 8x = 0.9 (valori Kodak). Trasmissione di luce: 13%. Fattore filtro: 8x (3 stop).

Ci sono anche particolari tipi di filtri N.D. Innanzi tutto ci sono filtri N.D. specifici per obiettivi
fortemente grandangolari, dalla montatura ultrasottile per evitare la vignettatura meccanica. Essi sono più
densi al centro e meno ai bordi e hanno lo scopo di evitare la caduta di luce ai bordi, tipica dei super
grandangolari dal 20 mm in giù. Essi si trovano nella gamma Tamron (MC Center ND), nella gamma
Contax serie G per l'Hologon 16 mm f/ 8 e in tutte le serie di filtri per obiettivi di grande formato per
macchine a banco ottico (dette anche "a corpi mobili"). Infine, ci sono i filtri ND 4x Half. Essi hanno la
montatura girevole ed hanno una metà di colore grigio e l'altra neutra. Servono ad attenuare la differenza
di luminosità tra due diverse zone del fotogramma, in modo tale da rientrare nella latitudine di posa della
pellicola.

N.B.: L’utilizzo dei filtri ND può, a volte, causare una leggera dominante cromatica giallo verde. Ogni 0.3
di densità (espressa in valori Kodak) corrisponde ad 1 stop di luce in meno.
<b>FILTRI PER PELLICOLE A
COLORI E BIANCONERO</b>

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.Cloudy. PRO Pubblicato 3 anni fa. Modificato da .Cloudy. (member) 3 anni fa
FILTRI PARTICOLARI E PER EFFETTI SPECIALI
1) FILTRI FOG, DUTO E DIFFUSORI:

Tali filtri rientrano nella categoria dei filtri incolori per effetti speciali.

• FILTRO FOG:
Il filtro Fog riproduce il caratteristico effetto delle foto scattate nella nebbia, livellando i contrasti presenti
sulla scena. Le ombre diventano più chiare ed i colori divengono più sfumati. I migliori effetti si hanno
fotografando in controluce. Per intensificare l'effetto del filtro Fog bisogna sovraesporre molto
leggermente con le diacolor e sottoesporre molto leggermente con le color print. Gli obiettivi più indicati
per l'uso del filtro Fog vanno dal 50 mm al 135 mm. Gli effetti crescono con il chiudersi del diaframma
ma senza esagerare, perché diaframmando troppo l'effetto diminuisce fino a scomparire. Quando il filtro
Fog viene usato con gli obiettivi grandangolari, l'effetto si nota ugualmente ma è meno pronunciato. Con
le pellicole B/N l'effetto consiste unicamente in una leggera attenuazione del contrasto. Il filtro Fog è utile
nel paesaggio in generale, specie in controluce. Essendo incolore non richiede nessuna correzione
d'esposizione.

• FILTRO DUTO:
Con il filtro Duto si entra nella vera e propria categoria dei filtri ad effetto flou. Esso è realizzato in vetro
ottico incolore (pertanto, non richiede nessuna variazione d'esposizione). E' dotato di cerchi concentrici
ogni due mm. Il centro del filtro è nitido. L'effetto di fuoco morbido si propaga radialmente dal centro
(nitido) verso i bordi (sfumati). Il filtro Duto si può usare con tutti gli obiettivi ma con i grandangolari
potrebbe verificarsi una disuniformità nell'effetto di ammorbidimento. I migliori effetti si hanno
impiegando i filtri Duto con gli obiettivi medio tele. L'effetto di ammorbidimento del fuoco varia con
l'apertura del diaframma ed è massimo a tutta apertura. Ma se si utilizza la piena apertura si potrebbe
incorrere in una vera e propria sfocatura. Le migliori aperture, per l'uso del filtro Duto, sono quelle
comprese tra f/ 4 ed f/ 8. Ad aperture più chiuse di f/ 8 l'effetto di ammorbidimento non è più avvertibile.
Usando il filtro Duto si attenuano i contrasti, i toni forti sono resi pastello, i contorni vengono sfumati, le
ombre leggermente schiarite. Si addolciscono le eventuali imperfezioni della pelle. Il filtro Duto, oltre che
per il ritratto, è indicato anche per il paesaggio, specie in controluce. Il filtro Duto può essere usato anche
nella stampa B/N, avvitato sotto l'obiettivo dell'ingranditore. In questo caso, però, le parti chiare del
soggetto sono leggermente sovrapposte dalle ombre e potrebbe corrersi il rischio di riprodurre, sulla
stampa, la trama dei cerchi concentrici presenti sulla superficie ottica del filtro.

• FILTRO DIFFUSORE:
Una variante dei filtri ad effetto flou è rappresentata dai filtri diffusori che hanno l'intera superficie più o
meno leggermente martellinata oppure con delle microlenti simili a gocce, le quali sono inglobate nel
vetro incolore del filtro. Di solito, l'effetto di ammorbidimento dell'immagine è maggiore rispetto a quello
dei filtri Duto. L'uso dei filtri Diffusori è simile a quello dei filtri Duto ma, a differenza di questi ultimi,
l'effetto di ammorbidimento si verifica sull'intera superficie dell'immagine mentre i filtri Duto lasciano il
centro immagine generalmente nitido. Inoltre, l'effetto d'ammorbidimento causato dai filtri Diffusori non
può essere controllato col diaframma. In altre parole, usando un filtro Diffusore l'effetto di
ammorbidimento dell'immagine è indipendente dal diaframma selezionato. I filtri Diffusori che hanno
delle microlenti sulla superficie ottica del filtro sono più indicati nella stampa B/N (soprattutto gli Zeiss
Softar).
N.B.: Normalmente, l'uso dei filtri Fog, Duto e Diffusori è sconsigliato col B/N. La ditta B+W, al
contrario, sostiene che si possono usare anche col B/N. In tal caso, allo scopo di evitare una resa opaca si
deve sottoesporre di mezzo diaframma.

2) FILTRI SOFT E DIFFUSORI:


I filtri Soft agiscono sulla nitidezza, mentre i Diffusori agiscono sul contrasto. Vediamo ora alcuni modelli
di filtri, suddivisi per marche, e i loro effetti:

• ARROW DIFFUSION:
o PERDITA DI CONTRASTO: Media.
o PERDITA DI NITIDEZZA: Medio elevata.

• ARROW DUTO:
o PERDITA DI CONTRASTO: Molto leggera.
o PERDITA DI NITIDEZZA: Leggera.

• B+W SOFT FOCUS 1:


o PERDITA DI CONTRASTO: Medio leggera.
o PERDITA DI NITIDEZZA: Medio leggera.

• B+W SOFT FOCUS 2:


o PERDITA DI CONTRASTO: Media.
o PERDITA DI NITIDEZZA: Elevata.

• B+W SOFT PRO:


o PERDITA DI CONTRASTO: Leggera.
o PERDITA DI NITIDEZZA: Leggera.

• B+W SOFT IMAGE:


o PERDITA DI CONTRASTO: Medio leggera.
o PERDITA DI NITIDEZZA: Leggera.

• B+W ZEISS SOFTAR 1:


o PERDITA DI CONTRASTO: Molto leggera.
o PERDITA DI NITIDEZZA: Medio leggera.

• B+W ZEISS SOFTAR 2:


o PERDITA DI CONTRASTO: Leggera.
o PERDITA DI NITIDEZZA: Media.

• B+W FOG:
o PERDITA DI CONTRASTO: Molto elevata.
o PERDITA DI NITIDEZZA: Molto elevata.

• COKIN 083:
o PERDITA DI CONTRASTO: Molto leggera.
o PERDITA DI NITIDEZZA: Leggera.

• COKIN 084:
o PERDITA DI CONTRASTO: Leggera.
o PERDITA DI NITIDEZZA: Media.

• COKIN 820:
o PERDITA DI CONTRASTO: Molto leggera.
o PERDITA DI NITIDEZZA: Molto leggera.

• COKIN 830:
o PERDITA DI CONTRASTO: Media.
o PERDITA DI NITIDEZZA: Media.

• COKIN 840:
o PERDITA DI CONTRASTO: Medio elevata.
o PERDITA DI NITIDEZZA: Medio elevata.
• COKIN 850:
o PERDITA DI CONTRASTO: Molto elevata.
o PERDITA DI NITIDEZZA: Molto elevata.

• COKIN 696 SUNSOFT:


o PERDITA DI CONTRASTO: Medio leggera.
o PERDITA DI NITIDEZZA: Medio leggera.

• CONTAX ZEISS SOFTAR 1:


o PERDITA DI CONTRASTO: Molto leggera.
o PERDITA DI NITIDEZZA: Medio leggera.

• CONTAX ZEISS SOFTAR 2:


o PERDITA DI CONTRASTO: Leggera.
o PERDITA DI NITIDEZZA: Media.

• HASSELBLAD ZEISS SOFTAR 1:


o PERDITA DI CONTRASTO: Molto leggera.
o PERDITA DI NITIDEZZA: Medio leggera.

• HASSELBLAD ZEISS SOFTAR 2:


o PERDITA DI CONTRASTO: Leggera.
o PERDITA DI NITIDEZZA: Media.

• HELIOPAN ZEISS SOFTAR 1:


o PERDITA DI CONTRASTO: Molto leggera.
o PERDITA DI NITIDEZZA: Medio leggera.

• HELIOPAN ZEISS SOFTAR 2:


o PERDITA DI CONTRASTO: Leggera.
o PERDITA DI NITIDEZZA: Media.

• HOYA DIFFUSER 1 (HAMA DIFFUSER 1):


o PERDITA DI CONTRASTO: Media.
o PERDITA DI NITIDEZZA: Elevata.

• HOYA DUTO (HAMA DUTO):


o PERDITA DI CONTRASTO: Molto leggera.
o PERDITA DI NITIDEZZA: Leggera.

• HOYA SOFTENER A (HAMA SOFTENER A):


o PERDITA DI CONTRASTO: Molto leggera.
o PERDITA DI NITIDEZZA: Molto leggera.

• HOYA SOFTENER B (HAMA SOFTENER B):


o PERDITA DI CONTRASTO: Medio leggera.
o PERDITA DI NITIDEZZA: Media.

• KENKO SOFTON II A:
o PERDITA DI CONTRASTO: Media.
o PERDITA DI NITIDEZZA: Media.

• KENKO SOFTON II B:
o PERDITA DI CONTRASTO: Elevata.
o PERDITA DI NITIDEZZA: Elevata.

• KENKO DUTO:
o PERDITA DI CONTRASTO: Molto leggera.
o PERDITA DI NITIDEZZA: Leggera.

• NIKON SOFT I:
o PERDITA DI CONTRASTO: Media.
o PERDITA DI NITIDEZZA: Media.

• NIKON SOFT II:


o PERDITA DI CONTRASTO: Elevata.
o PERDITA DI NITIDEZZA: Elevata.

• TAMRON DIFF:
o PERDITA DI CONTRASTO: Medio elevata.
o PERDITA DI NITIDEZZA: Molto elevata.

• ZEISS SOFTAR 1:
o PERDITA DI CONTRASTO: Molto leggera.
o PERDITA DI NITIDEZZA: Medio leggera.

• ZEISS SOFTAR 2:
o PERDITA DI CONTRASTO: Leggera.
o PERDITA DI NITIDEZZA: Media.

• ZEISS SOFTAR 3:
o PERDITA DI CONTRASTO: Media.
o PERDITA DI NITIDEZZA: Elevata.
<b>FILTRI PARTICOLARI E
PER EFFETTI SPECIALI</b>

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.Cloudy. PRO Pubblicato 3 anni fa. Modificato da .Cloudy. (member) 3 anni fa
N.B.: L'uso dei filtri Duto e Diffusori, Soft e Fog può essere fatto con tutte le macchine.Tuttavia l'impiego
più comodo si ha con le macchine a telemetro, proprio perché obiettivo e telemetro non sono collegati
come, invece, capita con le reflex. Pertanto, con fotocamere tipo le Leica M, il mirino a telemetro sarà
sempre nitido, anche se davanti all'obiettivo è montato uno dei suddetti filtri. E, di conseguenza, la messa
a fuoco sarà sempre estremamente accurata. Viceversa, con le macchine reflex, quando si usa uno dei filtri
suddetti, conviene effettuare la messa a fuoco senza il filtro che, quindi, va avvitato sull'ottica o inserito
nel portafiltri un attimo prima dello scatto. I filtri Soft, Duto e Diffusori Hoya sono assolutamente identici
agli analoghi modelli Hama (realizzati dalla Hoya). Cambia solo il marchio ed alcune denominazioni
commerciali. Ciò vale anche per tutti gli altri filtri del catalogo Hama. I filtri Zeiss Softar esistono nel
catalogo Contax (dal diametro 49 al diametro 67), in quello Hasselblad (diametro 40, 50, 60 e 70) e in
quello B+W (tutti i diametri dal 17,5 al 122 ma solo per i tipi I e II). Il modello Cokin 696 Sunsoft è un
filtro diffusore dal tono leggermente ambrato, allo scopo di riscaldare l'atmosfera e rendere i toni della
pelle abbronzati. Può essere utilizzato nel tardo pomeriggio o al tramonto, per accentuare i toni caldi e
dorati della luce, oppure può essere usato in tutte le circostanze in cui sarebbe opportuno impiegare un
filtro ambra di correzione (serie 81).

3) LENTI ADDIZIONALI E RITRATTO:

A dire il vero le lenti addizionali non sono dei filtri ma dei veri e propri aggiuntivi ottici che servono a
realizzare delle foto a distanza ravvicinata. Modificano lo schema ottico dell'obiettivo sul quale sono
montate e, normalmente, inducono un minimo scadimento qualitativo e una certa percentuale di
aberrazione sferica, tranne le Leitz Elpro e le Nikon T che hanno due lenti accoppiate (doppietti
acromatici) le quali assicurano risultati superiori a quelli forniti dalle lenti addizionali ad un solo
elemento. I doppietti acromatici sono fabbricati anche dalla Canon, dalla Kenko e dalla Sigma.
Normalmente, le lenti addizionali convenzionali (a lente singola) sono vendute in confezioni da tre lenti,
da +1, +2 e +3 diottrie. Invece, i doppietti acromatici sono solitamente venduti singolarmente. Le lenti
addizionali, sia a lente singola che a lente doppia, sono accoppiabili tra di loro per ottenere alti rapporti di
ingrandimento. I migliori risultati, ampiamente accettabili sotto il profilo qualitativo, si hanno, comunque,
se non si superano le 5 diottrie (limite massimo oltre il quale lo scadimento qualitativo diviene
inaccettabile). Costituiscono un compromesso più che buono per fotografie a distanza ravvicinata e
macrofoto a bassi livelli d'ingrandimento, mantenendo bassa la spesa ed il peso trasportato. Vediamo ora
un interessante utilizzo della lente addizionale da 1 diottria avvitata su obiettivi da ritratto (da 85 mm a
135 mm). In questo modo si abbassa la minima distanza di messa a fuoco in maniera tale da riempire
meglio il fotogramma col volto del soggetto. In questo caso la focale si riduce un po' e la minima distanza
di messa a fuoco si dimezza. Vi è un abbassamento della nitidezza estremamente contenuto ed un leggero
aumento dell'aberrazione sferica (tranne che coi doppietti acromatici) il che non guasta, soprattutto in
ritratti femminili, in quanto la resa si ammorbidisce un po' ma molto meno di quando si ricorre ai filtri ad
effetto flou. Un 85 mm capace di una distanza minima di messa a fuoco pari ad 85 cm diventa un 78mm
con distanza minima di messa a fuoco pari a 45 cm. Invece, un 100mm capace di una distanza minima di
messa a fuoco pari ad 1 m diviene un 90mm con distanza minima di messa a fuoco pari a 50 cm.

4) CLASSIFICAZIONE DEI FILTRI PER EFFETTI SPECIALI:

Dopo aver visto i filtri sfumati/digradanti, Half Color, Fog, Duto e Diffusori esaminiamo brevemente gli
altri filtri per effetti speciali:

• EFFETTO STELLA:
Sono detti pure Cross Screen. Trasformano ogni punto luce presente sulla scena in stelle a 4, 6, 8 o 12
punte (secondo le versioni). Esiste anche il tipo Vari-Cross che passa da stelle a 4 punte a stelle ad 8
punte. Possono essere utili nei paesaggi urbani, nelle marine o nei lungo laghi ripresi in notturna. Sono
utili anche nei ritratti, dato che tali filtri hanno pure un leggero effetto flou. Sono filtri inseriti all'interno di
montature girevoli, pertanto occorre cautela nell'impiegarli con gli obiettivi grandangolari, a causa del
rischio della vignettatura meccanica. Si tratta di uno dei pochi filtri per effetti speciali ad essere impiegato
in campo professionale.

• LENTE MACRO +10 E LENTI ADDIZIONALI ZOOM:


Fanno entrambe parte della categoria dei doppietti acromatici; sono composti da due lenti accoppiate, di
cui una corregge i difetti dell'altra. La lente Macro +10 è una lente addizionale molto potente, da dieci
diottrie appunto, costituita da due lenti accoppiate. Con un obiettivo da 50 mm o da 55 mm fornisce un
rapporto d'ingrandimento pari ad 1:2 mentre con obiettivi dal 100 mm al 135 mm fornisce un rapporto
d'ingrandimento pari ad 1:1. Dato l'elevato potere di ingrandimento, la qualità di riproduzione data da tale
lente addizionale lascia un po' a desiderare. Comunque, in situazioni d'emergenza e con poca spesa, può
dare delle soddisfazioni. Si usa solo con determinate aperture di diaframma (da f/ 16 ad f/ 32) e mai con
obiettivi a focale variabile (zoom). E' preferibile usare un treppiedi o un monopiede in luce naturale
oppure, per le riprese a mano libera, è indispensabile l'utilizzo del flash. Le lenti addizionali di tipo zoom
sono anch'esse, di solito, composte da due lenti accoppiate. Hanno un fattore diottrico variabile da +1,6
diottrie a +5 diottrie ed oltre. Il rapporto massimo d'ingrandimento è pari ad 1:2 con un obiettivo da 50
mm; si possono usare con obiettivi fino alla focale massima di 135 mm. I migliori risultati si hanno con
diaframmi compresi tra f/ 8 ed f/ 32. Anche in tal caso è preferibile usare un treppiedi, un monopiede
oppure il flash. Sia le lenti macro +10 che le lenti addizionali zoom forniscono, comunque, dei risultati
soddisfacenti ma che sono di qualità inferiore a quelli ottenibili con le normali lenti addizionali, per non
parlare delle lenti addizionali acromatiche normali, tipo le Leitz Elpro, le Nikon T, le Canon, le Kenko AC
e le Sigma oppure dei veri e propri obiettivi macro.
• SPLIT FIELD O MEZZA LENTE:
E' un aggiuntivo ottico formato da una mezza lente addizionale ruotabile e da una metà priva di lente.
Serve a mantenere a fuoco, contemporaneamente, il primissimo piano e l'infinito. Si usa con focali fino ad
85 mm. Di dubbia utilità. Va usata con cautela in quanto occorre rendere il meno visibile possibile la zona
di passaggio (di solito sfuocata) tra il primissimo piano e lo sfondo posto all'infinito. Questa situazione si
verifica maggiormente in riprese effettuate frontalmente.

• LENTI SPOT:
Sono costituite da una zona centrale neutra e la restante parte sfumata per dare un effetto flou. Aggiuntivo
da ritratto, serve con obiettivi dallo standard al medio tele. Per ritratti o nature morte d'effetto.

• CENTER SPOT:
Come la precedente, ma con zona esterna irregolare martellinata (come quella dei filtri Diffusori). Gli
effetti ottimali si ottengono con diaframmi compresi tra f/ 2,8 ed f/ 5,6. Il tipo Sand Spot funziona
secondo lo stesso principio ma la parte esterna del filtro è come sabbiata, smerigliata. Si usano entrambi
con ottiche che vanno dallo standard al medio tele. Anch'essi si usano per ritratti o nature morte d'effetto.
Una variante è costituita dai filtri Color Spot. La differenza sostanziale è che non hanno un effetto flou
sulla zona esterna dell'immagine bensì un effetto colorante (ce ne sono di vari colori). Questi ultimi
aggiuntivi sono di utilità molto dubbia.

• BI COLOR E TRI COLOR:


Il primo ha due parti colorate variamente e il secondo ne ha tre. Servono a dare un diverso colore alle
varie zone dell'immagine. Di utilità estremamente dubbia.

• POP COLOR ED EXOTICOLOR:


Si tratta di filtri dall'intensa colorazione blu, rossa, verde e magenta. Si usano per falsificare volutamente i
colori oppure servono nelle esposizioni multiple per variare i colori in ciascuna delle diverse riprese.
Possono essere utili ma richiedono uno studio preliminare molto attento prime del loro uso, per evitare di
scadere nel cattivo gusto.

• DIFFRANGENTI:
Esistono in una grande varietà di effetti e con molte denominazioni commerciali (Halo, Stream, Raimbow
eccetera). Essi servono a sfocare e rendere come un turbine la parte periferica dell'immagine, lasciando
nitido il centro. Oppure servono a colorare coi toni dell'arcobaleno tutti i riflessi luminosi presenti sulla
scena. Un tipo particolare è lo Zoom che serve a riprodurre il caratteristico effetto di una zoomata durante
l'esposizione anche se non si sta usando un ottica zoom. Questo è, forse, l'unico filtro diffrangente di una
qualche utilità.

• MIRAGE:
Sono veri e propri aggiuntivi ottici che servono a riprodurre diverse volte, su di uno stesso fotogramma, il
soggetto ripreso. Possono avere da due a sei sezioni parallele o concentriche (radiali). Usate coi
grandangolari avvicinano le immagini al centro del fotogramma, mentre coi teleobiettivi avviene l'inverso.
Per effettacci di gusto estremamente dubbio.

• SPEED E SUPER SPEED:


I filtri Speed servono a dare l'illusione di un movimento veloce in soggetti statici, riproducendo una scia
alle spalle dei soggetti ripresi. I Super Speed hanno un effetto più accentuato. Sostanzialmente inutili.

• POLARIZZATORI COLORATI:
Essi sono filtri polarizzatori colorati uniti a filtri polarizzatori grigi, normali. Possono essere composti da
un solo filtro polarizzatore colorato oppure da due filtri polarizzatori colorati. La differenza è che mentre
col primo tipo si passa attraverso le varie tonalità di un solo colore (ad es., il rosso) col secondo tipo si
passa tra le varie tonalità di due colori diversi (ad es., rosso e blu). La parte ruotabile è quella colorata
mentre il polarizzatore grigio normale resta fisso. Possono essere utili, con particolari soggetti, soprattutto
nella versione rosso - blu.
N.B.: La pubblicità delle riviste specializzate, tende a far apparire i filtri per effetti speciali come un
toccasana per rivitalizzare le immagine e dare loro un aspetto insolito o addirittura fiabesco. Basta solo
adoperare tali filtri miracolosi e il gioco è fatto. La realtà è ben diversa. Se un’immagine è piatta o banale,
l’uso di uno qualunque dei filtri sfumati/digradanti, Half Color, Fog, Duto, Diffusori e per effetti speciali
renderebbe le immagine addirittura orribili. Uno qualunque dei sudetti filtri, usato con parsimonia e solo
se veramente è necessario, può dare un tocco d’atmosfera solo ad immagini di per se valide, che
richiedono solo un piccolo rafforzativo. Ma anche in questo caso, occorre misura perché se un’immagine
è già valida di per sé, l’uso di un filtro “particolare” potrebbe addirittura imbruttirla. E’ falso pensare che
l’uso dei filtri per effetti dia automaticamente una marcia in più ad una fotografia. E nel caso dei filtri per
effetti speciali, il loro uso richiede una competenza ed una sensibilità fotografica ottima, per evitare di
scadere nel pacchiano. Infine, occorre tenere a mente che nessun filtro per effetti speciali potrà mai
supplire ad un’inquadratura corretta, ad una perfetta messa a fuoco e ad un’esposizione precisa.
N.B.: L'uso dei filtri Duto e
Diffusori, Soft e Fog può
essere fatto con tutte le
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.Cloudy. PRO 3 anni fa
5) FILTRI PARTICOLARI DI ALCUNE MARCHE:

• B+W:

o B+W 091:
Filtro per B/N in vetro di colore rosso scuro (corrispondente al Kodak Wratten 29). E' un vero e proprio
filtro di selezione, adatto sia alle normali pellicole B/N che a quelle infrarosse, sia B/N che a colori. Con
le normali pellicole pancromatiche B/N può simulare la luce lunare in riprese con forte luce solare. Dal
diametro 19 al diametro 127.

o B+W 092 (ROSSO SCURO), 093 (NERO), 094 (nero) e 099 (ARANCIONE):
Sono i filtri B+W per fotografare con le pellicole B/N all'infrarosso. Il primo intercetta le lunghezze
d'onda sui 650 nm, il secondo quelle fino a 1.000 nm, il terzo quelle oltre i 1.000 nm mentre il quarto
intercetta le lunghezze d'onda intorno ai 500 nm; i primi tre si possono usare sia con le pellicole B/N che
con quelle a colori (sempre di tipo infrarosso). Tutti si usano con le pellicole infrarosse a colori. Il tipo
099 serve solo per le pellicole infrarosse a colori. I fattori filtro di tutti questi filtri variano al variare della
sensibilità della pellicola in uso. Dal diametro 19 al diametro 127.

o B+W KB20:
Filtro della serie blu che non ha l'equivalente nella denominazione standard Wratten, messa a punto dalla
Kodak e adottata dalla maggior parte dei produttori di filtri. Serve ad usare le pellicole daylight con le
normali lampadine domestiche. Adatta la temperatura di colore dai 2.950/3.000 K delle lampadine
domestiche da 100W ai 5.500 K della luce diurna. Con le pellicole tungsten riproduce i toni reali
utilizzando, come fonte di luce, l'illuminazione a petrolio o le candele. Molto utile ma di difficile uso, con
le reflex, a causa della sua forte gradazione di blu/turchino. Nessun problema con le macchine a telemetro.
Rispetto ai classici filtri blu 80A, 80B e 80C assicura un perfetto bilanciamento tra l'illuminazione
domestica e le pellicole diacolor per luce diurna. Dal diametro 19 al diametro 127.

o B+W DOUBLE POL:


Si tratta di un doppio filtro polarizzatore a rotazione indipendente. Serve per effetti di dissolvenza
incrociata con cineprese e telecamere, per ottenere in fotografia effetti notturni variabili progressivamente
o per fotografare fonti di luce molto forti. Filtro di interesse specialistico. E' fornito solo nei seguenti
diametri: 34 - 35,5 - 37,5 - 39 - 40,5 e dal diametro 46 al diametro 72.

o B+W POL FOIL:


Polarizzatori in fogli di poliestere o in gelatina che servono, in studio, alla polarizzazione sia dell'obiettivo
che della fonte di luce, allo scopo di eliminare i riflessi da superfici metalliche o per effetti di
polarizzazione incrociata della luce. Utili solo in studio, si adoperano coi portafiltri per filtri in gelatina
(obiettivo) o sui telai portafiltri per fonti di luce (illuminatori o flash da studio).

o B+W POL KASEMANN:


E' un particolare filtro di polarizzazione sigillato ai bordi. Può essere usato anche in condizioni climatiche
che risultano dannose per i comuni filtri polarizzatori, quali freddo e caldo intensi o forte umidità relativa.
E' fornito nei diametri 24 - 27 - 29,5 - 30,5 - 32 - 34 - 35,5 - 37 - 37,5 - 39 - 40,5 - 41 - 43 - 44 e dal
diametro 46 al diametro 127 (versione lineare). La versione circolare è fornita nei diametri 39 - 40,5 - 43 e
dal diametro 46 al diametro 127.

o B+W POL WARM TONE:


Si tratta di un filtro polarizzatore unito ad un filtro ambra che può essere o il KR 1,5 Skylight o il filtro
81A, a scelta. Su richiesta, può essere approntato con i filtri KR3 (81C) o 81B. Accoppia gli effetti tipici
del filtro polarizzatore ai toni caldi, come quelli assicurati dai filtri suddetti. Sono forniti nei diametri dal
46 al 105, sia nella versione lineare che in quella circolare.

o B+W POL SLIM:


Si tratta di filtri polarizzatori caratterizzati da una sottile montatura, per poter essere usati sui
grandangolari senza eccessivi rischi di vignettatura. Non dispongono della filettatura anteriore. Sono
forniti nei diametri dal 46 al 105, sia nella versione lineare che in quella circolare.

o B+W 484 (VIOLA):


Serve a produrre nebbia nei paesaggi B/N in quanto, con le pellicole di questo tipo, il filtro Fog è inutile
(quest'ultimo incide solo sul contrasto delle pellicole B/N). Viene usato pure per la fotografia UV con luce
a fluorescenza. Il fattore filtro è pari a 10x. Di utilizzo raro e quasi esclusivamente professionale. Costoso.
Si trova nei diametri dal 19 al 127.

o B+W 415 (UV), 470 (AZZURRO-VERDE), 420 (GIALLO CHIARISSIMO) e 489:


Il 415 è un filtro UV speciale, adatto dove ci sono forti radiazioni UV, come in alta montagna o dove l'aria
è particolarmente tersa. Aumenta la nitidezza e produce toni realistici. Serve con le pellicole B/N. Invece,
il 470 è un filtro azzurro-verde utile col B/N per ottenere una migliore differenziazione dei toni verdi.
Infine, il filtro giallo molto chiaro 420 serve nelle riprese aeree e sportive. Il filtro 489 serve, infine, a
bloccare del tutto le radiazioni infrarosse. Si tratta di filtri altamente specialistici e molto cari. Si trovano
nei diametri dal 19 al 127.

o B+W 106, 110, 113 e 120 (NEUTRAL DENSITY):


Si tratta di particolari filtri grigi riduttori di luce con fattori filtro molto alti, per effetti di diminuzione
della luce progressivamente sempre più forti. Il primo ha un fattore di 64x (6 diaframmi), il secondo di
1.000x (10 diaframmi), il terzo di 10.000x (13 diaframmi) e il quarto di 1.000.000x (20 diaframmi). Sono
filtri cari e quasi esclusivamente specialistici. Si trovano nei diametri dal 19 al 127.

o B+W 403 (ROSSO NERO SCURO):


Serve per la fotografia ultravioletta (UV) a riflessione ed è completamente impermeabile alle radiazioni
superiori ai 360 nm. Serve anche per la fotografia UV con luce a fluorescenza. Il fattore filtro varia da 8x a
20x, a seconda del tipo di pellicola. Di colore rosso/nero scuro. Si trova nei diametri dal 19 al 127.

o B+W 491:
E’ un filtro al Didimio, detto anche Redhancer. E' un filtro molto particolare di colore rosato-magenta utile
per enfatizzare i toni rossi presenti sulla scena, minimizzando l'influenza degli altri colori ma senza
intervenire sugli stessi in modo marcato. Fa eccezione il colore grigio, influenzato pesantemente da questo
filtro (pertanto è meglio non usarlo se sulla scena vi è una prevalenza di colori grigi). Utile in riprese al
tramonto ed ogni qualvolta i toni rossi siano prevalenti (pomodori rossi, edifici di mattoni rossi ecc.).
Equivale al filtro Kodak C.C. 10 magenta. Molto utile in determinate circostanze. Bisogna valutarne
attentamente l'uso qualora siano presenti soggetti di colore bianco, la cui tonalità resterebbe alterata. Si
trova nei diametri dal 19 al 127.
N.B.: Tutti i filtri più importanti della gamma B+W, compresi quelli speciali, sono disponibili con innesti
a baionetta 1, 2, 3 e 6 per Rollei T.L.R., B30 per le T.L.R. Yashica, Rolleicord e Rolleiflex 3,5 F e T,
Hasselblad B50, B60 e B 70, Rollei medio formato monoreflex, Ikarex 50 e filtri serie da serie IV a serie
X. Per le montature a pressione si va dal diametro 20 al diametro 100. Le montature a pressione sono
disponibili pure in versione girevole per filtri polarizzatori, per diametri che vanno dal 30 al 90.

o B+W FILTRI C. C. CEMENTATI:


I filtri C.C. (Colour Compensating) sono forniti dalla Kodak (serie Wratten) e sono realizzati in gelatina.
Assicurano un'alta qualità di riproduzione dell'immagine e servono per correggere anche le più piccole
differenze cromatiche. Sono però molto fragili, si sporcano facilmente e non possono essere puliti. Inoltre,
temono l'umidità la quale altera il colore dei filtri in gelatina. Per ovviare a questi inconvenienti la B+W
fornisce i filtri Kodak Wratten in gelatina tra due lastre di vetro ottico, cementate ai bordi in modo tale da
sigillare i filtri e proteggerli dall'umidità e dalla polvere. Si trovano in tutte le tonalità: giallo (Y), verde
(G), cyan (C), rosso (R), blu (B) e magenta (M), nelle gradazioni 05 – 10 – 20 - 40.

o B+W FILTRI C. C. CON MONTATURA A VITE:


Oltre ai filtri C.C, cementati, la B+W li fornisce anche con innesto a vite classico. Anche in questo caso,
abbiamo un filtro circolare Kodak Wratten in gelatina chiuso e cementato tra due lastre di vetro ottico. Si
trovano in tutte le tonalità: giallo (Y), verde (G), cyan (C), rosso (R), blu (B) e magenta (M), nelle
gradazioni 05 – 10 – 20 - 40.

o B+W FILTRI NON MONTATI:


Tutti i filtri B+W sono fornibili in versione per paraluce professionali a soffietto (Compendium). Nella
versione circolare il loro diametro varia da 8 mm a 150 mm. Nella versione quadrata o rettangolare ci
sono le seguenti misure: 50x50 mm, 75x69 mm, 75x75 mm, 60x85 mm e 100x100 mm. Le misure
intermedie sono fornibili a richiesta.

o FILTRI B+W MRC:


Si tratta di un sistema di trattamento superficiale delle lenti denominato MRC (Multi Resistent Coating)
che, oltre a servire da trattamento anti riflessi a strati multipli, consente di limitare la possibilità di
adesione, sulla superficie del filtro, di polvere, grasso, impronte digitali. Inoltre, consente una marcata
funzione di indurimento della superficie stessa, a scopo anti graffio. Ciò rende i filtri UV dotati di tale
trattamento particolarmente adatti ad essere usati come protezione meccanica della lente frontale
dell'obiettivo.

o FILTRI B+W MAGIC POL:


Sono filtri polarizzatori colorati per effetti di polarizzazione della luce uniti a variazioni di colore da
quello indicato sulla montatura fino a tutte le sfumature dei colori complementari. Si trovano in versione
642 (Porpora), 680 (Blu) e 661 (Verde). Sono disponibili in tutte le misure più usuali.
5) FILTRI PARTICOLARI DI
ALCUNE MARCHE:

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.Cloudy. PRO 3 anni fa
o FILTRI B+W CIRCOLARI SENZA MONTATURA PER GRANDANGOLARE DECENTRABILE:
Sono forniti in tutte le principali categorie di filtri della gamma B+W e si montano all’interno di uno
speciale paraluce previsto per l’uso esclusivo con il grandangolare decentrabile Schneider Kreutznach
Super Angulon 28 mm f/ 2,8. Hanno il diametro di 74 mm.

o SPECIALE MONTATURA B+W “WIDE ANGLE”:


Serve per montare i filtri, privi di una loro montatura, su obiettivi ultragrandangolari che coprono angoli
di campo fino a 110° o 120° (15, 14 e 13 mm).

o B+W SOFT FOCUS PRO:


Ha delle minuscole micro lenti affogate in una lastra di vetro ottico incolore ed è simile, nella
realizzazione, al più noto B+W Soft Image. La particolarità di questo filtro è data dal fatto di essere stato
progettato per essere adoperato con macchine e obiettivi AF, garantendo eccellenti risultati di fuoco
morbido anche adoperando la messa a fuoco automatica. La resa è appena più leggera del filtro B+W Sotf
Image. Dal diametro 19 al 127.

o B+W ORIGINAL ZEISS SOFTAR I – ZEISS SOFTAR II:


E' fornito in due gradazioni (I e II). Vedi, riguardo ai loro effetti, il n.° 2 - Sezione Quarta del presente
capitolo. Rispetto ai comuni filtri diffusori indicati al n.° 2 - Sezione Quarta, tutti per altro ottimi, i filtri
diffusori Zeiss Softar danno un effetto di morbidezza mantenendo, allo stesso tempo, la nitidezza di base
fino agli angoli del fotogramma e dando, così, la possibilità di focheggiare anche col filtro montato
sull'obiettivo di una fotocamera reflex. Sono adatti anche all'uso in fase di stampa, laddove non provocano
effetti di sovrimpressione delle ombre sulle luci, come capita, invece, con tutti gli altri tipi di filtri
Diffusori e Duto adoperati sotto l'obiettivo dell'ingranditore. Gli Zeiss Softar hanno delle minuscole
superfici lenticolari annegate nel vetro ottico. Si trovano nelle gamme Hasselblad (nelle versioni I, II e III;
i diametri con innesto a baionetta sono B40, B50, B60 e B70), Contax (nelle versioni I, II e III; i diametri
con innesto a vite vanno da 49 a 67) e nella gamma Heliopan (nelle versioni I e II; i diametri con innesto a
vite vanno da 49 a 86). Questi filtri sono, in assoluto, tra i migliori nel loro genere, assieme ai Minolta
Portrayer S e P e ai Kenko Portmate. Gli Zeiss Softar, però, sono di gran lunga i più costosi.

• FORMATT:

o FORMATT 29:
Filtro per B/N in vetro di colore rosso scuro (corrispondente al Kodak Wratten 29). E' un vero e proprio
filtro di selezione, adatto sia alle normali pellicole B/N che a quelle infrarosse, sia B/N che a colori. Con
le normali pellicole pancromatiche B/N può simulare la luce lunare in riprese con forte luce solare.
Formato quadrato 100x100.

o FORMATT 47:
Filtro per B/N in vetro di colore blu scuro (corrispondente al Kodak Wratten 47). E’ un filtro che serve per
accentuare la presenza della foschia o della nebbia, creando atmosfere cupe nella fotografia di paesaggio o
nelle scene marine. Formato quadrato 100x100.

o FORMATT 81EF N3, 81EF N6, 81EF N9, 81EF N1,2 – 85 N3, 85 N6, 85 N9, 85 N1,2 – 85B N3, 85B
N6, 85B N9, 85B N1,2:
Sono filtri grigi ND 0,3 – ND 0,6 – ND 0,9 – ND 1,2 (sia normali sia graduati) combinati a filtri ambra di
correzione colore 81EF o a filtri ambra di conversione colore 85 e 85B. Formato quadrato 100x100.

o FORMATT WARM TONE ENHANCER:


Filtro che serve ad accentuare i toni caldi presenti sulla scena o a riscaldare immagini che hanno toni
neutri o freddi. Formato quadrato 100x100.

o FORMATT DOUBLE FOG:


E’ un filtro Fog che aumenta noteolmente la riduzione del contrasto dando l’effetto di una densa nebbia.
Disponibile in gradazione di densità 1, 2 e 3. Formato 100x100.

o FORMATT WHITE #1 E #2, BLACK NET #1 E #2:


Sono particolari filtri a fuoco morbido che racchiudono, tra due lastre di vetro ottico, delle reti di seta
bianca o nera. Le versioni White ammorbidiscono la scena senza influenzare le alte luci e il contrasto,
quelle Black, viceversa, influiscono anche sulle zone delle alte luci e riducono molto il contrasto. Formato
quadrato 100x100.
• HAMA/HOYA:

o HOYA ROSSO SCURO R72 (HAMA IR 720) E HOYA ROSSO NERO RM90 (HAMA IR 900):
Sono filtri particolari per pellicole infrarosse B/N. Servono entrambi per riprese di paesaggi, fotografia
medica, scientifica e criminalistica, fotografia di documenti, termografia e fotomicrografia. Il primo filtra
le radiazioni infrarosse al di sopra dei 720 nm mentre il secondo filtra le radiazioni infrarosse al di sopra
dei 900 nm. Sono filtri esclusivamente scientifici, costosi e difficilmente reperibili. Corrispondono ai filtri
B+W 093 e 094. Nella gamma Hoya si trovano dal diametro 46 al diametro 77. In quella Hama vanno dal
diametro 49 al diametro 67.

o HOYA ULTRAVIOLETTO U360 (HAMA UT330) E HOYA GIALLO CHIARO Y44 (HAMA Y1.2):
Sono adatti alle pellicole all'ultravioletto e a quelle infrarosse a colori. Il primo serve per l'esame delle
superfici metalliche (saldature, ad esempio), per l'analisi spettrale dei materiali (spettrografia), per la
fotomicrografia e per l'ottica elettronica. Viene, inoltre, usato nelle indagini criminalistiche della polizia
scientifica. Corrisponde al filtro B+W 403. Il secondo serve a fotografare la fluorescenza che viene
irradiata dagli oggetti colpiti dalle radiazioni ultraviolette. Serve, infatti, per la fotografia Kirlian e per le
indagini mediche o criminalistiche. Sono filtri esclusivamente scientifici, costosi e difficilmente reperibili.
Corrispondono al filtro B+W 415. Nella gamma Hoya l'U360 e lo Y44 vanno dal diametro 46 al diametro
77. Nella gamma Hama l'UT330 e lo Y1.2 vanno dal diametro 49 al diametro 67.

o HAMA/HOYA FILTRI "GHOST LESS":


Sono filtri il cui vetro è curvato in maniera tale da evitare la formazione di immagini fantasma anche
usando i filtri in controluce. Nonostante la curvatura le due facce del filtro sono assolutamente parallele tra
di loro, altrimenti il filtro si comporterebbe come una lente (cosa che, invece, non accade). Attualmente
questa serie comprende i filtri Skylight ed UV nonché i principali filtri di correzione e conversione del
colore e quasi tutti i filtri B/N delle case Hoya ed Hama. Si tratta di versioni estremamente utili ma un po'
più costose di quelle normali. Si trovano in tutti i più comuni diametri, dal 49 al 77.

o HAMA FILTRI POLARIZZATORI IN FOGLI:


Hanno lo stesso utilizzo dei corrispondenti B+W Pol Foil. Si trovano nelle seguenti misure: 50x50 mm,
75x75 mm, 100x100 mm, 150x150 mm, 200x200 mm, 250x250 mm, 300x300 mm, 350x350 mm,
400x400 mm, 400x450 mm, 900x630 mm e 1.000x500 mm. Sono, inoltre, disponibili in tre spessori: 0,20
mm, 0,40 mm e 0,75 mm.
N.B.: I porta filtri per i filtri in gelatina e per i polarizzatori in fogli si trovano nelle dimensioni di 75x75
mm (dal diametro 49 al diametro 62) e nelle dimensioni di 100x100 mm (dal diametro 67 al diametro 82).

o POLARIZZATORI HAMA:
I filtri polarizzatori a vite della Hama sono dotati di una pratica levetta, avvitata sull'esterno della
montatura girevole. Essa, oltre a rendere più agevole l'orientamento del filtro, riduce al minimo i rischi di
sporcare, con le impronte digitali, le delicate superfici del filtro. Impediscono, però, l'uso dell’eventuale
paraluce incorporato di tipo telescopico. Vanno dal diametro 49 al diametro 77.

o HOYA POL FADER:


E' composto da due filtri polarizzatori accoppiati a rotazione indipendente. Ha le stesse modalità di
utilizzo e gli stessi campi di impiego del filtro B+W Double Pol. Va dal diametro 46 al diametro 72.

o HOYA POL CONVERSION:


Si tratta di un filtro polarizzatore unito ad un filtro di conversione 85B. Serve per ottenere gli effetti del
polarizzatore usando una pellicola Tungsten in luce diurna. Inoltre, è utile per usare il polarizzatore nelle
giornate molto soleggiate e con cielo azzurro carico nelle ore a cavallo del mezzogiorno, al mare o in alta
montagna. E' disponibile dal diametro 46 al diametro 77.

o HOYA UV-PL-CIR:
Si tratta di un filtro polarizzatore circolare unito ad un filtro UV anti ultra violetto. L’utilità di un simile
filtro è data dal fatto che i filtri polarizzatori assicurano i migliori effetti nelle ore centrali della giornata,
quando il sole è allo zenith, cioè quando maggiori sono le radiazioni ultra violette che possono velare le
immagini. Si trova nei diametri con innesto a vite da 58 a 77. Nella versione Slim, hanno la montatura
stretta, di soli 5 mm di spessore e mancano della filettatura anteriore.

o HOYA INTENSIFICATORE ROSSO:


E’ un filtro al Didimio, detto anche Redhancer. E' un filtro molto particolare di colore rosato-magenta utile
per enfatizzare i toni rossi presenti sulla scena, minimizzando l'influenza degli altri colori ma senza
intervenire sugli stessi in modo marcato. Fa eccezione il colore grigio, influenzato pesantemente da questo
filtro (pertanto è meglio non usarlo se sulla scena vi è una prevalenza di colori grigi). Utile in riprese al
tramonto ed ogni qualvolta i toni rossi siano prevalenti (pomodori rossi, edifici di mattoni rossi ecc.).
Equivale al filtro Kodak C.C. 10 magenta. Molto utile in determinate circostanze. Bisogna valutarne
attentamente l'uso qualora siano presenti soggetti di colore bianco, la cui tonalità resterebbe alterata.
Rientra nella famiglia dei filtri “Didimium”. E’ disponibile negli innesti a vite da 49 a 77.

o HOYA INTENSIFICATORE VERDE:


Appartiene alla stessa classe dei filtri enfatizzatori del colore cui appartiene l’intensificatore rosso.
L’intensificatore verde serve per accentuare i toni verdi, influenzando minimamente gli altri colori presenti
sulla scena ed attenuando la loro importanza. Fa eccezione il colore grigio, influenzato fortemente da
questo filtro (pertanto è meglio non usarlo se sulla scena vi è una prevalenza di colori grigi). E’ utile per
fotografare all’interno dei giardini e degli orti botanici, soprattutto in primavera ed in estate. E’
disponibile negli innesti a vite da 49 a 77.

o HOYA INTENSIFICATORE BLU:


Come gli altri due, questo filtro serve per enfatizzare i toni azzurri e blu presenti sulla scena. E’ utile per
accentuare la sensazione di freddo in riprese invernali sulla neve. E’ disponibile negli innesti a vite da 49 a
77.

o HOYA “PORTRAIT” AND “WARM”:


Il primo ha l’effetto di esaltare i toni rosa della pelle bianca, riducendo i toni giallo e arancio, allo scopo di
donare alla pelle delle sfumature naturali. Il secondo riduce i toni del blu e del verde, allo scopo di rendere
più naturali i toni della pelle nei ritratti scattati sotto il sole diretto. Sono disponibili negli innesti a vite da
46 a 77.

o HOYA CENTER ND 2x:


La sua densità di grigio è maggiore al centro e più sfumata ai bordi. Molto utile coi super grandangolari
per attenuare la caduta di luce ai bordi, tipica di focali dal 17 mm al 20 mm. I diametri variano, infatti, da
62 a 77 (misure usuali tra i super grandangolari, allo scopo di non incorrere nella vignettatura meccanica).
Questo filtro è dotato di trattamento multistrato su entrambe le superfici e di una montatura estremamente
sottile. Può, però, essere usato anche con focali medio grandangolari oppure standard e medio tele per un
particolare controllo differenziato della luminosità su tutta la superficie dell'inquadratura. Un altro utilizzo
molto utile è con gli obiettivi di grande formato. Piuttosto caro ma estremamente utile.

o HOYA x ND 400:
E' un filtro grigio ND che ha un alto fattore filtro pari a 400x, medio rispetto ai filtri B+W 106 e B+W 110.
Riduce la luce di 9 diaframmi. Si trova negli innesti a vite da 49 a 77.

o HOYA HALF ND x 4:
Si tratta di un filtro grigio 4x per metà. L'altra metà è incolore. Serve per equilibrare due parti
dell'immagine il cui forte contrasto luminoso impedisca una loro contemporanea e corretta riproduzione
sulla pellicola. E' dotato di montatura girevole per un'ottimale posizionamento della parte colorata del
filtro. Di grande utilità con le diapositive a colori. Dal diametro 49 al diametro 58.
o HOYA POLARIZZATORE “MOOSE’S FILTER”:
Si tratta di un filtro polarizzatore unito ad un filtro ambra 81A. E’ definito “Moose’s filter” perché
prodotto su specifiche del fotografo naturalista americano Moose Peterson. E’ reperibile solo negli USA o
per corrispondenza. E’ molto utile dal momento che il filtro polarizzatore fornisce le massime prestazioni
nelle ore centrali della giornata, proprio quando sono maggiori le radiazioni bluastre presenti nella luce.
Dal diametro 46 al diametro 82 e B60.

o HOYA POLARIZZATORE “SUPER-HMC PRO 1”:


Si tratta di un filtro polarizzatore dotato di un nuovo trattamento anti riflessi a strati multipli (7 in tutto su
ciascuna faccia del filtro). Grazie ad un nuovo procedimento di molatura del vetro, si sono ottenuti
spessori assai ridotti, il che ha permesso di ottenere montature girevoli molto sottili, passando dai comuni
7,5 mm ai 5 mm e sempre mantenendo la filettatura anteriore. Il limitato spessore della montatura girevole
riduce molto il rischio di vignettature con gli obiettivi grandangolari. Dal diametro 49 al diametro 82.
o FILTRI B+W CIRCOLARI
SENZA MONTATURA PER
GRANDANGOLARE
Invia risposta Anteprima
.Cloudy. PRO 3 anni fa
o HOYA FILTRI SERIE “ULTRA”:
Si tratta di una serie di filtri concepiti per l’utilizzo con forti grandangolari. C’è innanzi tutto il filtro
polarizzatore circolare Super PL-CIR, dotato di un nuovo trattamento anti riflessi a strati multipli (7 in
tutto su ciascuna faccia del filtro) denominato “Super HMC”. Grazie ad un nuovo procedimento di
molatura del vetro, si sono ottenuti spessori assai ridotti, il che ha permesso di ottenere montature girevoli
molto sottili, arrivando fino ai 3 mm per il polarizzatore singolo e ai 5 mm per il polarizzatore unit6o ad
un filtro UV o 81B. Manca la filettatura anteriore. Il limitato spessore della montatura girevole riduce
molto il rischio di vignettature con gli obiettivi grandangolari. Altri filtri della serie Ultra sono quelli ND.
Dal diametro 49 al diametro 82.

o HOYA SEPIA:
Serve per dare un’intonazione fortemente ambrata all’intera immagine, per simulare un effetto di
fotografia d'epoca. Molto utile con determinati sogetti, quali ritratti o paesaggi in controluce o nature
morte che contemplino oggetti antichi. Dal diametro 49 al 77.

o TRATTAMENTO ANTI RIFLESSI HAMA/HOYA:

Trattamento normale: strato singolo su ciascuna faccia del filtro.


Trattamento HTMC: quattro strati su ciascuna faccia del filtro.
Trattamento Super HMC Pro 1: sette strati su ciascuna faccia del filtro.
Trattamento C 14: sette strati su ciascuna faccia del filtro.
N.B.: La Hama commercializza col proprio marchio i filtri prodotti dalla giapponese Hoya, la più grande
industria ottica del mondo.

• HAMA/KENKO:

o HAMA UW:
L'acronimo significa Under Water (sott'acqua, in inglese) o Unter Wasser (stesso significato, in tedesco).
Si tratta di un filtro per fotografia subacquea disponibile in due versioni; UW-C.C. 1B (per la correzione
della dominante blu) e UW-C.C. 2G (per la correzione della dominante verde). Si trova nel diametro 37 e
nei diametri che vanno dal 46 al 62. I filtri subacquei UW C.C. sono realizzati dalla Kenko.

• HELIOPAN:

o HELIOPAN GIALLO MOLTO SCURO 15:


Filtro per B/N in vetro di colore giallo molto scuro (corrispondente al Kodak Wratten 15). La Heliopan e
la Kodak sono le uniche due case a proporre un filtro del genere.

o HELIOPAN DARK RED 29:


Filtro per B/N in vetro di colore rosso scuro (corrispondente al Kodak Wratten 29). E' un vero e proprio
filtro di selezione, adatto sia alle normali pellicole B/N che a quelle infrarosse, sia B/N che a colori. Con
le normali pellicole pancromatiche B/N può simulare la luce lunare in riprese con forte luce solare. E’
disponibile con innesto a vite, dal diametro 28 al diametro 95 mm.

o HELIOPAN KB20:
Filtro della serie blu che non ha l'equivalente nella denominazione standard Wratten, messa a punto dalla
Kodak e adottata dalla maggior parte dei produttori di filtri. Serve ad usare le pellicole daylight con le
normali lampadine domestiche. Adatta la temperatura di colore dai 2.950/3.000 K delle lampadine
domestiche da 100W ai 5.500 K della luce diurna. Con le pellicole tungsten riproduce i toni reali
utilizzando, come fonte di luce, l'illuminazione a petrolio o le candele. Molto utile ma di difficile uso, con
le reflex, a causa della sua forte gradazione di blu/turchino. Nessun problema con le macchine a telemetro.
Rispetto ai classici filtri blu 80A, 80B e 80C assicura un perfetto bilanciamento tra l'illuminazione
domestica e le pellicole diacolor per luce diurna. E’ disponibile con innesto a vite, dal diametro 28 al
diametro 95 mm.

o HELIOPAN POLARIZZATORE WARM TONE:


Può essere sia lineare, sia circolare. Si tratta, come nel caso del corrispondente filtro B+W, di un filtro
polarizzatore unito ad un filtro 81A. Assicura una più corretta riproduzione fotografica dei colori nelle
riprese diurne, con il sole allo zenit. Sono forniti con innesto a vite, nei diametri dal 28 al 95 mm.

o HELIOPAN POL KASEMANN:


E' un particolare filtro di polarizzazione sigillato ai bordi. Può essere usato anche in condizioni climatiche
che risultano dannose per i comuni filtri polarizzatori, quali freddo e caldo intensi o forte umidità relativa.
E’ fornito con innesto a vite, nei diametri da 28 a 95 mm.

o HELIOPAN POLARIZZATORE CIRCOLARE SLIM:


E’ un normale filtro polarizzatore che adotta una montatura meno spessa, di soli 3 mm di larghezza, per
non provocare vignattatura con gli obiettivi grandangolari. Manca della filettatura anteriore. E’ disponibile
con innesto a vite, nei diametri da 28 a 95 mm.

o HELIOPAN ORIGINAL ZEISS SOFTAR I – ZEISS SOFTAR II:


E' fornito in due gradazioni (I e II). Vedi, riguardo ai loro effetti, il n.° 2 - Sezione Quarta del presente
capitolo. Rispetto ai comuni filtri diffusori indicati al n.° 2 - Sezione Quarta, tutti per altro ottimi, i filtri
diffusori Zeiss Softar danno un effetto di morbidezza mantenendo, allo stesso tempo, la nitidezza di base
fino agli angoli del fotogramma e dando, così, la possibilità di focheggiare anche col filtro montato
sull'obiettivo di una fotocamera reflex. Sono adatti anche all'uso in fase di stampa, laddove non provocano
effetti di sovrimpressione delle ombre sulle luci, come capita, invece, con tutti gli altri tipi di filtri
Diffusori e Duto adoperati sotto l'obiettivo dell'ingranditore. Gli Zeiss Softar hanno delle minuscole
superfici lenticolari annegate nel vetro ottico. Si trovano nelle gamme Hasselblad (nelle versioni I, II e III;
i diametri con innesto a baionetta sono B40, B50, B60 e B70), Contax (nelle versioni I, II e III; i diametri
con innesto a vite vanno da 49 a 67) e nella gamma B+W (nelle versioni I e II; i diametri con innesto a
vite vanno da 49 a 86). Questi filtri sono, in assoluto, tra i migliori nel loro genere, assieme ai Minolta
Portrayer S e P e ai Kenko Portmate. Gli Zeiss Softar, però, sono di gran lunga i più costosi.

o HELIOPAN DOUBLE POL:


Si tratta di un doppio filtro polarizzatore a rotazione indipendente. Serve per effetti di dissolvenza
incrociata con cineprese e telecamere, per ottenere in fotografia effetti notturni variabili progressivamente
o per fotografare fonti di luce molto forti. Filtro di interesse specialistico.

o HELIOPAN CENTER ND 2x:


La sua densità di grigio è maggiore al centro e più sfumata ai bordi. Molto utile coi super grandangolari
per attenuare la caduta di luce ai bordi, tipica di focali dal 17 mm al 20 mm. I diametri d’innesto,
contrariamente ai filtri simili proposti da Hoya e Tamron/Marumi variano da ES49 a ES82. Questo filtro è
dotato di trattamento multistrato su entrambe le superfici e di una montatura estremamente sottile. Può,
però, essere usato anche con focali medio grandangolari oppure standard e medio tele per un particolare
controllo differenziato della luminosità su tutta la superficie dell'inquadratura. Un altro utilizzo molto utile
è con gli obiettivi di grande formato. Piuttosto caro ma estremamente utile.

o HELIOPAN ND VARIO CROSS FILTER 4X/8X:


E’ uno speciale filtro ND che varia il fattore d’assorbimento della luce da 4x a 8x, a seconda
dell’orientamento della sua montatura girevole.

o HELIOPAN INFRARED RG 780:


E’ un filtro per fotografare con le pellicole B/N all'infrarosso. Intercetta le lunghezze d'onda sui 780 nm.
Si usa con le pellicole infrarosse a colori. Il fattore filtro varia al variare della sensibilità della pellicola in
uso.

• HITECH:

o HITECH COMBO GRAD:


Filtri ND graduati e interi oppure filtri colorati graduati e interi, combinati con filtri ambra di correzione
colore 81B o 81EF, nelle gradazioni 0,3 – 0,6 – 0,9 Formato quadrato 85x85 e 100x100.

o HITECH SOFT FOCUS WHITE NET #1 E #2 E BLACK NET #1 E #2:


Sono particolari filtri a fuoco morbido che racchiudono, tra due lastre di vetro ottico, delle reti di seta
bianca o nera. Le versioni White ammorbidiscono la scena senza influenzare le alte luci e il contrasto,
quelle Black, viceversa, influiscono anche sulle zone delle alte luci e riducono molto il contrasto. Formato
quadrato 85x85 e 100x100.

• KENKO:

o KENKO TV C.C.:
E' un filtro ambra di correzione cromatica per riprese allo schermo TV o dei monitor per computers.
Elimina la dominante blu per la massima fedeltà cromatica. Per le TV europee (sistemi PAL/SECAM) può
essere sostituito dal filtro 81C/KR3 o dalla combinazione dei filtri 81C/KR3 ed 81A. Per le TV americane
e giapponesi (sistema NTSC) si può ovviare ricorrendo al filtro Kenko W10 (85/KR12). Va dal diametro
49 al diametro 58.

o KENKO PR60:
E' un filtro polarizzatore unito ad un filtro rosso scuro R1. Simula l'effetto infrarosso con le normali
pellicole pancromatiche B/N oppure le riprese al chiaro di luna, sempre con pellicole pancromatiche B/N.
Può adoperarsi pure con le pellicole infrarosse a colori. Va dal diametro 49 al diametro 58.

o KENKO L 37 Super PRO:


E' un filtro UV ad alta trasmissione di luce (oltre il 99%). Ha lo stesso utilizzo del Tamron Dynamic MC
L370. Va dal diametro 49 al diametro 82. Esiste anche in versione L 37 Professional, per i diametri
compresi tra 49 e 112 e Hasselblad baionetta B50 e B60. Tagliano le radiazioni superiori ai 370nm.

o KENKO MC-ND 400:


Filtro grigio riduttore di luce, simile al corrispondente modello Nikon. Riduce la luce di 9 diaframmi.

o KENKO UW C.C.:
Esistono in versione 1 (per correggere la dominante blu) e in versione 2 (per correggere la dominante
verde) nelle riprese subacquee. Corrispondono agli analoghi modelli Hama UW-C.C. 1B (per la
correzione della dominante blu) e UW-C.C. 2G (per la correzione della dominante verde).

o KENKO PORTMATE:
Si tratta di particolari filtri diffusori che intervengono anche sul tono cromatico (soprattutto della pelle)
ma senza alterarlo. Sono simili ai Minolta Portrayer. Vanno dal diametro 49 al diametro 77. Sono filtri
assai efficaci nel ritratto, anche se costosi e difficilmente reperibili.

o KENKO HALF ND x 4:
Si tratta di un filtro grigio 4x per metà. L'altra metà è incolore. Serve per equilibrare due parti
dell'immagine il cui forte contrasto luminoso impedisca una loro contemporanea e corretta riproduzione
sulla pellicola. E' dotato di montatura girevole per un'ottimale posizionamento della parte colorata del
filtro. Di grande utilità con le diapositive a colori. Dal diametro 49 al diametro 58.

o KENKO ENFATIZZATORE ROSSO:


E’ un filtro al Didimio, detto anche Redhancer. E' un filtro molto particolare di colore rosato-magenta utile
per enfatizzare i toni rossi presenti sulla scena, minimizzando l'influenza degli altri colori ma senza
intervenire sugli stessi in modo marcato. Fa eccezione il colore grigio, influenzato pesantemente da questo
filtro (pertanto è meglio non usarlo se sulla scena vi è una prevalenza di colori grigi). Utile in riprese al
tramonto ed ogni qualvolta i toni rossi siano prevalenti (pomodori rossi, edifici di mattoni rossi ecc.).
Equivale al filtro Kodak C.C. 10 magenta. Molto utile in determinate circostanze. Bisogna valutarne
attentamente l'uso qualora siano presenti soggetti di colore bianco, la cui tonalità resterebbe alterata.
Rientra nella famiglia dei filtri “Didimium”. E’ disponibile negli innesti a vite da 49 a 77.

o KENKO POLARIZZATORE CIRCOLARE “THIN”:


E’ un filtro polarizzatore con la montatura stretta, dallo spessore di 5 mm, per non provocare vignettatura
sui grandangolari. Manca la filettatura anteriore. Dal diametro 49 al 77.

• MINOLTA:

o MINOLTA PORTRAYER SERIE P E SERIE S:


Si tratta di due filtri assai particolari. Come indica il termine inglese, sono espressamente dedicati al
ritratto, fornendo delle immagini morbide. Sono diversi da tutti gli altri filtri del genere in commercio, in
modo particolare il tipo S, che interviene anche sul tono cromatico della pelle, operando una selezione dei
colori. Di difficile reperibilità, si trovano nei diametri 55 e 72. Sono molto costosi, alla pari degli Zeiss
Softar. A differenza, però, dei corrispondenti modelli B+W, Canon, Nikon e Zeiss, sono forniti in serie di
due pezzi (S) e di tre pezzi (P), nei diametri di 55 e di 72.

• NIKON:

o NIKON ND 400:
E' un filtro grigio ND che ha un alto fattore filtro pari a 400x, medio rispetto ai filtri B+W 106 e B+W 110.
Riduce la luce di 9 diaframmi. Si trova solo nel diametro 52. Prezzo abbordabile.

• SINGH-RAY:

o SINGH-RAY COLOR INTENSIFIER RED:


E’ un filtro al Didimio, detto anche Redhancer. E' un filtro molto particolare di colore rosato-magenta utile
per enfatizzare i toni rossi presenti sulla scena, minimizzando l'influenza degli altri colori ma senza
intervenire sugli stessi in modo marcato. Fa eccezione il colore grigio, influenzato pesantemente da questo
filtro (pertanto è meglio non usarlo se sulla scena vi è una prevalenza di colori grigi). Utile in riprese al
tramonto ed ogni qualvolta i toni rossi siano prevalenti (pomodori rossi, edifici di mattoni rossi ecc.).
Equivale al filtro Kodak C.C. 10 magenta. Molto utile in determinate circostanze. Bisogna valutarne
attentamente l'uso qualora siano presenti soggetti di colore bianco, la cui tonalità resterebbe alterata.
Rientra nella famiglia dei filtri “Didimium”. E’ disponibile sia in montatura per porta filtri, sia con innesto
a vite. Può essere reso disponibile in combinazione con un filtro polarizzatore. Dal passo 52 al passo 77.

o SINGH-RAY COLOR INTENSIFIER GREEN:


Appartiene alla stessa classe dei filtri enfatizzatori del colore cui appartiene l’intensificatore rosso.
L’intensificatore verde serve per accentuare i toni verdi, influenzando minimamente gli altri colori presenti
sulla scena ed attenuando la loro importanza. Fa eccezione il colore grigio, influenzato fortemente da
questo filtro (pertanto è meglio non usarlo se sulla scena vi è una prevalenza di colori grigi). E’ utile per
fotografare all’interno dei giardini e degli orti botanici, soprattutto in primavera ed in estate. E’
disponibile sia in montatura per porta filtri, sia con innesto a vite. Può essere reso disponibile in
combinazione con un filtro polarizzatore. Dal passo 52 al passo 77.

o SINGH-RAY COLOR INTENSIFIER BLUE:


Come gli altri due, questo filtro serve per enfatizzare i toni azzurri e blu presenti sulla scena. E’ utile per
accentuare la sensazione di freddo in riprese invernali sulla neve. E’ disponibile sia in montatura per porta
filtri, sia con innesto a vite. Può essere reso disponibile in combinazione con un filtro polarizzatore. Dal
passo 52 al passo 77.

o SINGH-RAY WIDE ANGLE POLARIZER:


E’ uno speciale filtro polarizzatore circolare inserito in una montatuta ultra sottile, per non provocare
vignettature con gli obiettivi ultra grandangolari. Manca della filettatura anteriore. Dal passo 52 al passo
77.

o SINGH-RAY RED-RAY POLARIZER:


E’ uno speciale filtro polarizzatore circolare che serve ad accentuare le radiazioni e i toni rossi nelle scene
dove una forte luce laterale cade sul soggetto. Dal passo 52 al passo 77.

o SINGH-RAY WARMING POLARIZER:


E’ uno speciale filtro polarizzatore circolare unito ad un filtro ambra della serie 81. Dal passo 52 al passo
77.

o SINGH-RAY UV-CORRECTING POLARIZER:


E’ uno speciale filtro polarizzatore circolare unito ad un filtro UV. Dal passo 52 al passo 77.

o SINGH-RAY COLOR INTENSIFIER POLARIZER:


E’ uno speciale filtro polarizzatore circolare unito ad un filtro Color Intensifier Red, Green o Blue. Dal
passo 52 al passo 77.

o SINGH-RAY GOLD-N-BLUE POLARIZER:


E’ uno speciale filtro polarizzatore circolare che varia la tonalità dell’immagine dall’oro al blu, a seconda
dell’orientamento. Dal passo 52 al passo 77.

o SINGH-RAY VARI-ND:
E’ uno speciale filtro ND che varia il fattore d’assorbimento della luce da 2x a 8x, a seconda
dell’orientamento della sua montatura girevole. Dal passo 52 al passo 77.

o SINGH-RAY HI-LUX:
E’ uno speciale filtro che racchiude le caratteristiche dei filtri UV, Skylight e 81A/KR 1,5. E’
paragonabile, come effetti, al Tiffen 812. Dal passo 52 al passo 77.

• SUNPAK:

o SUNPAK INTENSIFICATORE ROSSO R-EN:


E’ un filtro al Didimio, detto anche Redhancer. E' un filtro molto particolare di colore rosato-magenta utile
per enfatizzare i toni rossi presenti sulla scena, minimizzando l'influenza degli altri colori ma senza
intervenire sugli stessi in modo marcato. Fa eccezione il colore grigio, influenzato pesantemente da questo
filtro (pertanto è meglio non usarlo se sulla scena vi è una prevalenza di colori grigi). Utile in riprese al
tramonto ed ogni qualvolta i toni rossi siano prevalenti (pomodori rossi, edifici di mattoni rossi ecc.).
Equivale al filtro Kodak C.C. 10 magenta. Molto utile in determinate circostanze. Bisogna valutarne
attentamente l'uso qualora siano presenti soggetti di colore bianco, la cui tonalità resterebbe alterata.
Rientra nella famiglia dei filtri “Didimium”.

o SUNPAK INTENSIFICATORE VERDE G-EN:


Appartiene alla stessa classe dei filtri enfatizzatori del colore cui appartiene l’intensificatore rosso.
L’intensificatore verde serve per accentuare i toni verdi, influenzando minimamente gli altri colori presenti
sulla scena ed attenuando la loro importanza. Fa eccezione il colore grigio, influenzato fortemente da
questo filtro (pertanto è meglio non usarlo se sulla scena vi è una prevalenza di colori grigi). E’ utile per
fotografare all’interno dei giardini e degli orti botanici, soprattutto in primavera ed in estate.

o SUNPAK INTENSIFICATORE BLU B-EN:


Come gli altri due, questo filtro serve per enfatizzare i toni azzurri e blu presenti sulla scena. E’ utile per
accentuare la sensazione di freddo in riprese invernali sulla neve.

• TAMRON/MARUMI:

o TAMRON/MARUMI DYNAMIC MC-L370:


Filtro UV di qualità professionale che permette un passaggio di luce superiore al 99%. E' dotato di
trattamento multistrato su entrambe le superfici. Il più utile tra tutti i tipi di filtri UV. Dal diametro 49 al
diametro 72.

o TAMRON/MARUMI MC-CENTER ND:


La sua densità di grigio è maggiore al centro e più sfumata ai bordi. Molto utile coi super grandangolari
per attenuare la caduta di luce ai bordi, tipica di focali dal 17 mm al 20 mm. I diametri variano, infatti, da
62 a 77 (misure usuali tra i super grandangolari, allo scopo di non incorrere nella vignettatura meccanica).
Questo filtro è dotato di trattamento multistrato su entrambe le superfici e di una montatura estremamente
sottile. Può, però, essere usato anche con focali medio grandangolari oppure standard e medio tele per un
particolare controllo differenziato della luminosità su tutta la superficie dell'inquadratura. Piuttosto caro
ma estremamente utile.

o TAMRON/MARUMI HALF ND 4x:


Si tratta di un filtro grigio 4x per metà. L'altra metà è incolore. Serve per equilibrare due parti
dell'immagine il cui forte contrasto luminoso impedisca una loro contemporanea e corretta riproduzione
sulla pellicola. E' dotato di montatura girevole per un'ottimale posizionamento della parte colorata del
filtro. Di grande utilità con le diapositive a colori. Dal diametro 49 al diametro 58.

o TAMRON/MARUMI RED HANCER:


E' un filtro molto particolare di colore rosato-magenta utile per enfatizzare i toni rossi presenti sulla scena,
minimizzando l'influenza degli altri colori ma senza intervenire sugli stessi in modo marcato. Fa
eccezione il colore grigio, influenzato pesantemente da questo filtro (pertanto è meglio non usarlo se sulla
scena vi è una prevalenza di colori grigi). Utile in riprese al tramonto ed ogni qualvolta i toni rossi siano
prevalenti (pomodori rossi, edifici di mattoni rossi ecc.). Equivale al filtro Kodak C.C. 10 magenta. Molto
utile in determinate circostanze. Bisogna valutarne attentamente l'uso qualora siano presenti soggetti di
colore bianco, la cui tonalità resterebbe alterata. Dal diametro 46 al diametro 77. Le alternative sono date
dal corrispondente intensificatore Hoya, dal Cokin Magenta per i portafiltri Cokin "A" "P" e X-Pro Series,
dal Tiffen Enhancing e dal filtro Didimium B+W 491. Filtri di questo tipo sono definiti anche filtri al
“Didimio”.

o TAMRON/MARUMI “LIGHT” RED HANCER:


E’ la versione ad effetto moderato, leggero, del filtro precedente.

o TAMRON/MARUMI GREEN HANCER:


Appartiene alla stessa classe dei filtri enfatizzatori del colore cui appartiene il Red Hancer. Il Green
Hancer serve per accentuare i toni verdi, influenzando minimamente gli altri colori presenti sulla scena ed
attenuando la loro importanza. Fa eccezione il colore grigio, influenzato fortemente da questo filtro
(pertanto è meglio non usarlo se sulla scena vi è una prevalenza di colori grigi). E’ utile per fotografare
all’interno dei giardini e degli orti botanici, soprattutto in primavera ed in estate o per enfatizzare scene di
paesaggio dove predomina il colore verde.

o TAMRON/MARUMI “LIGHT” GREEN HANCER:


E’ la versione ad effetto moderato, leggero, del filtro precedente.

o TAMRON/MARUMI BLUE HANCER:


Come gli altri due, questo filtro serve per enfatizzare i toni azzurri e blu presenti sulla scena. E’ utile per
accentuare la sensazione di freddo in riprese invernali sulla neve.

o TAMRON/MARUMI “LIGHT” BLUE HANCER:


E’ la versione ad effetto moderato, leggero, del filtro precedente.
N.B.: Il fattore filtro dei modelli Hancer (normali) della Tamron/Marumi è pari a 2x. Il loro effetto
aumenta con una leggera sottoesposizione.

o TAMRON/MARUMI SEPIA:
E' un filtro dall'intensa colorazione ambra e serve a dare una tonalità da foto d'altri tempi alle immagini.
Va usato con toni prevalentemente chiari e neutri (ad es. grigio chiaro, beige, bianco ecc.) piuttosto che
con colori brillanti. Può essere anche molto utile con particolari soggetti, anche in combinazione con filtri
Fog o Diffusori. Si trova, in versione a vite, anche nelle gamme Marumi e Cokin e corrisponde alle
versioni in lastrina per Cokin, Kenko o Lee. La versione Tamron si trova dal diametro 46 al diametro 77.

o TAMRON/MARUMI ODD-OUT:
Si trova pure nella gamma Marumi. Tecnicamente rientra nella serie dei filtri Mirage ma in pratica fa
categoria a se, essendo un filtro per effetti speciali di difficile identificazione. Appartiene al genere dei
filtri in montatura rotante e serve ad eliminare una parte del soggetto (per es., serve per accorciare un
lungo veicolo o un grattacielo). Da non usare oltre la focale di 105 mm. Di uso divertente, per foto di
taglio umoristico. Dal diametro 49 al diametro 67.

o FILTRI TAMRON/MARUMI CON BAIONETTA HASSELBLAD B50, B60 E BAIONETTA LEICA


E60:
Skylight, UV, 80A/B, 81A/B, 85A/B, 82A/B, tutti i filtri B/N, FD-L, FL-W, F-TB, Diff e Diff II, Cross
Screen 4, 6 e 8x, Close Up dalla +1 alla +4, Center Spot, Sand Spot, Polarizzatore Lineare, Raimbow Spot
e tutti i filtri graduati.
N.B.: I suddetti filtri, come anche tutti gli altri della gamma sono commercializzati con i marchi Marumi e
Tamron.

• TIFFEN:

o TIFFEN 812:
E’ un filtro prodotto in esclusiva dalla famosa ditta anericana. E’ uno speciale tipo di Skylight progettato
per migliorare la resa dei toni della pelle, nella fotografia di ritratto, sotto un cielo nuvoloso o all’ombra in
giornate soleggiate. Utile anche con il flash elettronico.

o TIFFEN CC30R:
E’ un filtro rosso specifico per la fotografia subacquea con pellicole daylight. Serve per enatizzare le
tonalità calde e per migliorare la resa cromatica di riprese affettuate in acque torbide.

o TIFFEN CORAL:
Sono filtri della serie ambra, prodotti in esclusiva dalla Tiffen in svariate gradazioni. Serve per regolare la
temperatura di colore K nelle varie ore del giorno oppure per enfatizzare, scaldandole, le tonalità della
pelle.

o TIFFEN ENHANCING:
E' un filtro molto particolare di colore rosato-magenta utile per enfatizzare i toni rossi presenti sulla scena,
minimizzando l'influenza degli altri colori ma senza intervenire sugli stessi in modo marcato. Fa
eccezione il colore grigio, influenzato pesantemente da questo filtro (pertanto è meglio non usarlo se sulla
scena vi è una prevalenza di colori grigi). Utile in riprese al tramonto ed ogni qualvolta i toni rossi siano
prevalenti (pomodori rossi, edifici di mattoni rossi ecc.). Equivale al filtro Kodak C.C. 10 magenta. Molto
utile in determinate circostanze. Bisogna valutarne attentamente l'uso qualora siano presenti soggetti di
colore bianco, la cui tonalità resterebbe alterata. Filtri di questo tipo sono definiti anche filtri al “Didimio”.

o TIFFEN ND.3/85, ND.6/85 E ND.9/85:

Si tratta dei normali filtri riduttori di luce che oltre ad essere forniti nella serie normale, sono forniti in una
speciale versione, accoppiati ad un filtro di conversione colore ambra 85.

o TIFFEN ND.3/85B, ND.6/85B E ND.9/85B:


Si tratta dei normali filtri riduttori di luce che oltre ad essere forniti nella serie normale, sono forniti in una
speciale versione, accoppiati ad un filtro di conversione colore ambra 85B.

o TIFFEN ND.3/81EF, ND.6/81EF E ND.9/81EF:


Si tratta dei normali filtri riduttori di luce che oltre ad essere forniti nella serie normale, sono forniti in una
speciale versione, accoppiati ad un filtro di correzione colore ambra 81EF.

o TIFFEN HAZE 2A:


E' un filtro UV specifico per la fotografia in alta montagna, con il maggior grado possibile di assorbimento
delle radiazioni ultraviolette.

o TIFFEN DARK RED 29:


Filtro per B/N in vetro di colore rosso scuro (corrispondente al Kodak Wratten 29). La Tiffen, la B+W, la
Kodak e la Heliopan sono le uniche case a fabbricare un rosso così scuro. E' un vero e proprio filtro di
selezione, adatto sia alle normali pellicole B/N che a quelle infrarosse, sia B/N che a colori. Con le
normali pellicole pancromatiche B/N può simulare la luce lunare in riprese con forte luce solare.

o TIFFEN DARK BLUE 47:


Filtro per B/N in vetro di colore blu scuro (corrispondente al Kodak Wratten 47). E’ un filtro che serve per
accentuare la presenza della foschia o della nebbia, creando atmosfere cupe nella fotografia di paesaggio o
nelle scene marine.

o TIFFEN WARM POLARIZER:


Unisce i pregi del filtro polarizzatore lineare e del filtro caldo 812 (vedi sopra).

o TIFFEN SOFT/FX:
E’ un filtro soft che opera una diffusione selettiva. E’ disponibile in tre diverse densità (1, 3 e 5). Non
provoca nessuna riduzione del contrasto. I dettagli diventano più sfumati e le alteluci più luminose. Non
ha nessun fattore filtro.

o TIFFEN WARM SOFT/FX:


Combina gli effetti del filtro Soft/FX con quelli del filtro 812. Elimina le imperfezioni della pelle,
donandole una tonalità più calda.

o TIFFEN DOUBLE FOG:


E’ un filtro Fog che aumenta noteolmente la riduzione del contrasto dando l’effetto di una densa nebbia.
Disponibile in diverse gradazioni di densità.

o TIFFEN LOW CONTRAST:


E’ un filtro composto da due lamine di vetro ottico che racchiudono uno speciale materiale che provoca
una diffusione della luce dalle alte luci alle ombre. Abbassa i contrasti, lascia neutre le aree chiare mentre
schiarisce quelle scure, facendole diventare più luminose. Permette di mostrare maggiori dettagli nelle
ombre. E’ un filtro ideale nei lavori di duplicazione delle diapositive a colori. Disponibile in diverse
gradazioni di densità.

o TIFFEN SOFT CONTRAST:


Ha la stessa composizione e gli stessi effetti del filtro precedente, ma diminuisce il contrasto facendo
rimanere neutre le ombre. Produce un effetto d’ammorbidimento dei dettagli e una riduzione dell’intensità
cromatica. E’ disponibile in diverse gradazioni di densità.

o TIFFEN ULTRA CONTRAST:


Diminuisce il contrasto schiarendo le ombre, senza però causare alcun flare o effetti Halo sulle sorgenti di
luce diretta, sui riflessi o sulle alte luci. E’ disponibile in diverse gradazioni di densità.

o TIFFEN SOFTNET BLACK:


E’ un filtro soft che racchiude un retino di seta di colore nero tra due dischi di vetro ottico incolore. Opera
una diffusione e un ammorbidimento della scena, senza causare effetti Halo sulle alte luci. Non produce
cambiamenti nelle aree scure dell’immagine. Non ha nessun fattore filtro. E’ disponibile in diverse
densità.

o TIFFEN SOFTNET RED:


E’ come il filtro precedente, ma il retino di seta è di colore rosso.

o TIFFEN SOFTNET SKINTONE:


E’ come il filtro Softnet Black, con il retino progettato per enfatizzare le tonalità della pelle.

o TIFFEN SOFTNET WHITE:


E’ un filtro soft che racchiude un retino di seta di colore bianco tra due dischi di vetro ottico incolore.
Opera una diffusione e un ammorbidimento della scena, ma rispetto al Softnet Black causa effetti Halo
sulle alte luci e schiarisce le zone scure dell’immagine. Non ha nessun fattore filtro. E’ disponibile in
diverse densità.

o TIFFEN SEPIA 1, 2, 3:
E’ un filtro dalla tonalità ambra molto accentuata. Come molti altri filtri simili, serve a creare una tonalità
marrone calda, in modo da produrre atmosfere romantiche, da foto d’inizio ‘900. A differenza di tutte le
altre case, la Tiffen offre i filtri Sepia in tre diverse tonalità, dall minore alla maggiore.

o TIFFEN SEPIA #1, #2, #3:


Rappresentano le versioni “light” dei filtr Sepia. La versione #3, in più, abbina un filtro Fog, per effetti di
maggiore impatto emotivo.

• ZEISS:

o ZEISS SOFTAR:
E' fornito in tre gradazioni (I, II e III). Vedi, riguardo ai loro effetti, il n.° 2 - Sezione Quarta del presente
capitolo. Rispetto ai comuni filtri diffusori indicati al n.° 2 - Sezione Quarta, tutti per altro ottimi, i filtri
diffusori Zeiss Softar danno un effetto di morbidezza mantenendo, allo stesso tempo, la nitidezza di base
fino agli angoli del fotogramma e dando, così, la possibilità di focheggiare anche col filtro montato
sull'obiettivo di una fotocamera reflex. Sono adatti anche all'uso in fase di stampa, laddove non provocano
effetti di sovrimpressione delle ombre sulle luci, come capita, invece, con tutti gli altri tipi di filtri
Diffusori e Duto adoperati sotto l'obiettivo dell'ingranditore. Gli Zeiss Softar hanno delle minuscole
superfici lenticolari annegate nel vetro ottico. Si trovano nelle gamme Hasselblad (nelle versioni I, II e III;
i diametri con innesto a baionetta sono B40, B50, B60 e B70), Contax (nelle versioni I, II e III; i diametri
con innesto a vite vanno da 49 a 67) e nella gamma B+W (nelle versioni I e II; i diametri con innesto a
vite vanno da 49 a 86). Questi filtri sono, in assoluto, tra i migliori nel loro genere, assieme ai Minolta
Portrayer S e P e ai Kenko Portmate. Gli Zeiss Softar, però, sono di gran lunga i più costosi.

6) FILTRI IN RESINA OTTICA (CR39), ACETATO (POLIESTERE) E GELATINA:


E' un sistema che prevede l'uso di un unico portafiltri da avvitare, mediante differenti anelli adattatori, ad
obiettivi dotati di diverse filettature porta filtro. Il vantaggio, evidente, è quello di acquistare una sola serie
di filtri da adattare, di volta in volta, ai diversi passi filtro di tutti gli obiettivi che si possiedono, evitando
l'acquisto di differenti serie di filtri, ciascuna per ogni passo filtri degli obiettivi posseduti. A dire il vero,
lo stesso risultato lo si può ottenere acquistando filtri dotati della filettatura corrispondente a quella più
elevata dei propri obiettivi per poi usare gli anelli di riduzione adeguati per adattarli agli altri obiettivi il
cui filetto porta filtri sia minore. Le marche più diffuse dei filtri in lastrina sono le seguenti:

• COKIN:

o COKIN SERIE "A":


Si tratta della serie amatoriale, per filtri quadrati 67x67 mm. E' dotata di un proprio portafiltri ed è
adattabile a tutti gli obiettivi con un passo filtri variabile da 36 a 62 e B50. Il suo impiego è previsto con
obiettivi dal 35 mm di focale in poi. Con obiettivi grandangolari più spinti si verifica sicuramente la
vignettatura meccanica. Vi è, poi, un sistema di paraluce modulari ad incastro, per potersi adattare alle
varie focali. Il sistema Cokin prevede un vasto catalogo che comprende tutta la serie dei filtri B/N, la
gamma completa dei filtri di conversione e correzione del colore, Neutral Density, Polarizzatori lineari e
circolari e una miriade di filtri per effetti speciali (Diffusori, Digradanti, Close Up ecc.). Sono tutti
realizzati in resina ottica CR39, la stessa con la quale sono fabbricate le visiere dei caschi da astronauta.

o COKIN SERIE "P":


Si tratta della serie professionale, per filtri quadrati 85x85 mm. Anch'essa è dotata di un proprio portafiltri
ed è adattabile a tutti gli obiettivi con un passo filtri variabile da 48 ad 82, compresa la baionetta
Hasselblad B50, B60, B70 e Rollei VI. A differenza della serie "A", quella "P" è adatta anche ai
grandangolari fino al 20 mm di focale, senza rischio di vignettatura meccanica. Nei portafiltri della serie
"P" possono, mediante un adattatore, essere inseriti i filtri della serie "A", ma in tal caso, non si possono
impiegare obiettivi inferiori al 35 mm. I filtri usabili col sistema "P" sono gli stessi impiegabili col sistema
"A" (a parte le dimensioni più grandi) e sono realizzati nel medesimo modo. Anche per la serie "P" è
previsto un sistema di paraluce modulari.

o COKIN SERIE "X-PRO SERIES":


Anche quest'ultimo sistema Cokin si basa su di un anello portafiltri universale le cui dimensioni (170x130
mm) sono studiate per un uso professionale del sistema di filtri Cokin con ottiche per il piccolo, medio e
grande formato, senza incorrere nella vignettatura meccanica. Questo rischio è particolarmente sentito nel
24x36 e la Cokin assicura che questo nuovo formato di filtri può essere usato senza nessun problema con
obiettivi e zoom ultra grandangolari a partire da una focale minima di 17 mm. E' possibile adoperare i
filtri della serie X-PRO anche con i teleobiettivi ad alta luminosità (300 mm e 400 mm f/ 2,8 oppure 500
mm e 600 mm f/ 4,5) fino ad un diametro massimo di 112 mm. Gli anelli adattatori per utilizzare il
portafiltri universale sui vari obiettivi vanno dal passo 62 al passo 112. Sono, inoltre, disponibili anelli
adattatori per innesto filtri a baionetta Hasselblad B60, B70 e Rollei VI. Infine, c'è un anello adattatore
universale per formati fuori standard, per obiettivi senza filettatura porta filtro o per obiettivi il cui filetto
filtro risulti rovinato. I filtri sono realizzati, al solito, ricorrendo al famoso vetro organico CR-39 (resina
ottica) e sono disponibili nei tipi più usati dall'utenza professionale. E' previsto un paraluce di tipo
Compendium.

N.B.: I filtri Cokin possono essere montati anche davanti all'obiettivo del diaproiettore, mediante un
apposito porta filtri con montatura esterna a tre viti. A prescindere dall'uso del sistema Cokin, è utile porre
davanti all'obiettivo del diaproiettore anche dei comuni filtri per il colore (81, 82, 85, 80), allo scopo di
valutare l'effetto che se ne ricava sull'equilibrio cromatico. In questo modo si può determinare, per il
futuro, quali filtri impiegare a seconda delle circostanze.

o COKIN SERIE "Z-PRO SERIES":


Sono affini ai filtri Cokin “X-PRO SERIES” ma hanno le dimensioni di 100x100 mm. Per il resto,
valgono le stesse note. Gli anelli adattatori vanno dal diametro 49 al 96, più le montature a baionetta
Hasselblad B60, B70 e Rollei VI.

• CROMATEK:
La Cromatek, recentemente acquisita dal gruppo inglese Lastolite, ha a catalogo una nutrita serie di filtri
quadrati 100x100 mm che coprono tutte le possibili esigenze di ripresa, dal B/N ai filtri C.C., compresi
tutti i tipi di filtri per effetti speciali, conversione e correzione del colore, polarizzatori circolari e lineari,
filtri ND. Tali filtri vanno inseriti in un portafiltri integrato in un paraluce professionale di tipo
Compendium, con un soffietto regolabile in relazione ai vari obiettivi, dal grandangolo al medio tele. Nel
portafiltri si possono inserire fino a sei filtri contemporaneamente. Il sistema prevede, inoltre, i soliti anelli
adattatori che vanno dal passo 49 al passo 77. Sono disponibili vari kit di filtri, in relazione ai differenti
ambiti di impiego.

• HAMA:
La nota casa tedesca commercializza col proprio marchio i portafiltri Kenko, realizzati in due differenti
modelli, per filtri 75x75 mm e per filtri 100x100 mm. Possono ospitare sia filtri in gelatina che in
poliestere, in resina ottica CR39 (detta anche "Vetro Organico") e in vetro, di spessore massimo 2 mm.
Hanno, entrambi, la montatura girevole e un paraluce in metallo in dotazione. Il porta filtri 75x75 mm
dispone di anelli adattatori dal passo 49 al passo 62 e può montare anche comuni filtri a vite da 62. Il porta
filtri 100x100 mm dispone di anelli adattatori dal passo 67 al passo 82 e può montare anche filtri in vetro
da 82. I filtri Hama sono realizzati sia in poliestere che in gelatina. I più interessanti sono quelli in
poliestere. Essi sono confezionati singolarmente, assieme ad un panno di pulizia. Rispetto ai normali filtri
in gelatina, sono molto più robusti e possono essere puliti facilmente. Sono disponibili nelle misure 75x75
mm e 100x100 mm e comprendono una gamma molto vasta e completa che va dai filtri B/N agli UV e
Skylight, dai Polarizzatori agli ND e agli Infrarossi nonché le serie complete dei filtri di correzione e
conversione del colore, dei filtri C.C e di quelli per la luce fluorescente (FL).

• HITECH:
La Hitech produce un articolato sistema di filtri 85x85 e 100x100.

o HITECH 85/P:
Si tratta di un articolato sistema di filtri 85x85, compatibili con i porta filtri e i filtri Cokin P. Ci sono due
porta filtri, uno dei quali previsto per l’uso con obiettivi grandangolari. Gli anelli adattatori vanno dal
passo 49 al passo 77 e per la baionetta Hasselblad B60. Esiste un paraluce in gomma, per i porta filtri. La
gamma dei filtri prevede una serie di filtri graduati grigi, indicati con le denominazioni Kodak Wratten e
forniti sia in versione con bordi sfumati morbidi, sia in versione con bordi sfumati più marcati. I filtri
graduati grigi sono forniti anche in versione “Combo”, associati a filtri 81B o 81EF. Poi sono previsti
anche tutti gli altri filtri graduati colorati, in una serie vastissima e molto articolata. I filtri di correzione e
conversione del colore sono tutti rappresentati, secondo la denominazione classica Kodak Wratten. Infine,
ci sono i filtri di correzione per la luce delle lampade fluorescenti. La gamma prevede anche una completa
serie di filtri C.C. (Giallo, Magenta, Cyan, Rosso, Verde e Blu) nelle gradazioni 025, 050, 10, 15, 20, 30,
40 e 50: i filtri C.C. sono disponibili anche nel formato 75x75. I filtri Hitech 100x100 sono realizzati in
resina ottica CR39.
o HITECH 100x100:
C’è anche un articolato sistema di filtri 100x100. Ci sono tre porta filtri, due dei quali previsti per l’uso
con obiettivi grandangolari. Gli anelli adattatori vanno dal passo 49 al passo 105 e per la baionetta
Hasselblad B50, B60, B70 e Rollei VI. C’ anche una serie di anelli adattatori “Wide Angle” dal passo 49
al passo 82 e per la baionetta Hasselblad B60. Esistono due paraluce in metallo, per i porta filtri. La
gamma dei filtri è la stessa vista a proposito della serie 85/P, con l’aggiunta di un filtro Polarizzatore
Kasemann, sigillato ai bordi contro polvere e umidità, disponibile solo con il passo 105 mm e realizzato
dalla tedesca Heliopan. La gamma prevede anche una completa serie di filtri C.C. (Giallo, Magenta, Cyan,
Rosso, Verde e Blu) nelle gradazioni 025, 050, 10, 15, 20, 30, 40 e 50. I filtri Hitech 100x100 sono
realizzati in resina ottica CR39.

• FORMATT 100x100:
C’è un porta filtri e una serie di anelli adattatori, che vanno dal passo 43 al passo 86. La gamma dei filtri è
vastissima, prevedendo tutti i filtri di correzione e coneversione colore, graduati grigio o colorati,
polarizzatori lineari e circolari, per luce fluorescente, ND, Soft Focus, Fog. La gamma prevede anche una
completa serie di filtri C.C. (Giallo, Magenta, Cyan, Rosso, Verde e Blu) nelle gradazioni 025, 050, 10,
15, 20, 30, 40 e 50. I filtri Formatt 100x100 sono realizzati in resina ottica CR39.
o HOYA FILTRI SERIE
“ULTRA”:
Si tratta di una
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.Cloudy. PRO 3 anni fa
• LEE:
Sono filtri professionali di dimensioni 100x100 mm o 100x150 mm, a seconda del tipo di portafiltri
impiegato, e si possono adattare ad obiettivi col passo filtri da 49 a 105, baionette Hasselblad e Rollei
comprese. Ci sono anche anelli adattatori specifici per obiettivi grandangolari, per passi che vanno da 49
ad 82. Inoltre, il sistema prevede due differenti tipi di paraluce Compendium a soffietto, di cui uno con
porta filtri incorporato. In ultimo, sono previsti anche adattatori per porta filtri 75x75 mm, 85x85 mm,
85x89 mm e 100x100 mm di altre case, come la Cokin. I filtri Lee sono realizzati in resina ottica CR 39,
acetato o gelatina. Il catalogo Lee è vastissimo, comprendendo filtri B/N, correzione e conversione del
colore in tutte le gradazioni esistenti, effetti speciali di tutti i tipi ed ognuno in almeno quattro differenti
versioni, nonché tutta la serie dei filtri C.C. Sono disponibili vari kit di filtri, in relazione ai differenti
ambiti di impiego. Si tratta di un sistema di classe realmente professionale ma piuttosto costoso.

• KODAK:
La famosissima "Casa Gialla" produce un gran numero di filtri in gelatina 75x75 mm e 100x100 mm (i
notissimi Wratten), usatissimi dai professionisti di tutto il mondo. Ci sono filtri B/N, di correzione e
conversione del colore in tutte le possibili gradazioni, filtri C.C., Polarizzatori, Neutral Density e per
infrarosso. Mancano del tutto i filtri per effetti speciali. La casa non produce portafiltri, quindi bisogna
rivolgersi a quelli prodotti dalle ditte Hama/Hoya, Kenko, Nikon, Canon, Minolta ed altre case consimili.
Si tratta di filtri estremamente delicati che temono molto polvere ed umidità. Se si sporcano non possono
essere puliti.

• KENKO "HOLDER":
I filtri in lastrina Kenko, in resina ottica CR39, sono disponibili nelle misure 75x75 mm e 100x100 mm,
con un unico tipo di portafiltri. Gli anelli adattatori vanno dal passo 49 al passo 77 oltre alla baionetta
Hasselblad B50. Pur non essendo un sistema vasto quanto i cataloghi Cokin, Lee e Cromatek, quello
Kenko dispone di tutti i filtri più utili, nelle varie categorie. Solo per quanto concerne i filtri di correzione
e conversione del colore, il sistema Kenko è nettamente inferiore a quelli Cokin e Lee, disponendo
soltanto di un filtro di conversione ambra e di uno di conversione blu. Per quanto concerne i filtri in
gelatina, la Kenko produce due differenti portafiltri. Il primo, denominato "Holder S", accetta tutti i filtri
76x76 mm nonché i classici filtri a vite di passo 62 e dispone di anelli adattatori che vanno dal passo 49 al
passo 58. Il secondo, denominato "Holder L", accetta tutti i filtri 100x100 mm nonché i classici filtri a vite
di passo 82 e dispone di anelli adattatori che vanno dal passo 62 al passo 77.

• SAILWIND:
E' una casa americana specializzata in filtri per effetti speciali, soprattutto Diffusori, per i quali è molto
famosa. Realizza anche filtri C.C. Il sistema è completato da due portafiltri, uno in plastica e l'altro in
metallo, per filtri 75x75 mm, da un paraluce Compendium a soffietto con porta filtri incorporato e da una
serie di anelli adattatori dal passo 49 al passo 82, comprese le baionette Hasselblad e Rollei. I filtri 75x75
mm sono fabbricati in resina ottica CR39. I filtri Diffusori Sailwind sono, inoltre, disponibili anche a vite,
per passi che vanno dal 52 al 77 e sono realizzati in vetro ottico. Hanno prezzi concorrenziali rispetto ai
filtri Diffusori originali.

• MANUTENZIONE DEI FILTRI IN RESINA E IN ACETATO:


I filtri in resina devono essere ben puliti e privi di graffi, anche per quanto concerne i portafiltri. Anche i
filtri in acetato vanno tenuti puliti. Per quanto concerne i filtri in gelatina, essi sono estremamente delicati,
si graffiano facilmente e una volta sporchi non si possono più pulire. Quindi, praticamente, dopo uno o
due utilizzi vanno sostituiti.

7) FILTRO "DUAL IMAGE":


Se si desidera riprendere due volte lo stesso soggetto in pose diverse e contrapposte si deve impiegare un
filtro "Dual Image". Tale filtro ha un lato nero ruotabile e impermeabile alla luce. Esso serve a schermare
la parte della scena che non interessa la ripresa. In questo caso particolare si deve ricorrere alla levetta per
le doppie esposizioni:

• SOGGETTI O SFONDI SCURI:


In questo caso occorre utilizzare per entrambi gli scatti l'intera esposizione, come se la ripresa fosse una
soltanto. Secondo quanto affermato dalle ditte Hoya ed Hama, se il filtro "Dual Image" si adopera col
24x36 e con la focale di 35 mm, si deve impostare il diaframma f/ 5,6. Se si adopera la focale normale da
50 mm, si deve impostare il diaframma f/ 11. Se, infine, si usa il medio tele da 100 mm o da 105 mm, si
deve impostare il diaframma f/ 22. Se, viceversa, il filtro "Dual Image" si adopera col medio formato 6x6,
si deve impostare il diaframma f/ 11, con la focale standard di 80 mm (6x6) o di 75 mm (4,5x6).
Ovviamente, è meglio servirsi dell'esposizione manuale. Invece, secondo la Tamron, con gli obiettivi
grandangolari da 35 mm si possono impiegare aperture di diaframma comprese tra f/ 1,4 ed f/ 8 mentre,
coi teleobiettivi da 85 mm a 105 mm, si possono usare aperture comprese tra f/ 8 ed f/ 16.

• SOGGETTI O SFONDI CHIARI:


Se, invece, nella scena sono presenti elementi chiari che occupano la stessa posizione in entrambe le
riprese, si deve dare un'esposizione diversa per i due scatti. Tenendo presente che, a seconda del formato
di pellicola in uso e dell'ottica impiegata, si devono usare determinate aperture di diaframma (come su
indicato) allora si deve ricorrere alla ghiera dei tempi per cambiare l'esposizione nella seconda foto.
Poniamo il caso di utilizzare una pellicola 24x36 con ottica standard da 50 mm. Se, per esempio, nella
prima foto usiamo la coppia tempo - diaframma di 1/125" ad f/ 11, la seconda ripresa andrà fatta ad
1/250", sempre ad f/ 11.
N.B.: I filtri Dual Image sono prodotti da tutte le principali case fabbricanti di filtri, sia europee che
giapponesi.
• LEE:
Sono filtri
professionali di dimensioni
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.Cloudy. PRO 3 anni fa
FILTRI PER PELLICOLE A COLORI E BIANCONERO

1) FILTRO POLARIZZATORE:
• USO ED EFFETTI:
Il filtro polarizzatore è uno dei più importanti filtri, alcuni lo ritengono il più importante. La sua
invenzione è dovuta al genio di Edwin Herbert Land, l'americano che ha fondato la Polaroid e che detiene
il maggior numero di brevetti "USA Patented" dopo Thomas Alva Edison. Il filtro polarizzatore è adatto a
tutti i tipi di pellicole. Richiede, comunque, una certa attenzione nel suo uso, affinché possa esprimere
tutte le potenzialità di cui è capace. L'uso principale di tale accessorio concerne l'eliminazione dei riflessi
da tutte le superfici lucide non metalliche ma viene usato anche per saturare i colori delle pellicole
diacolor. Invece, l'eliminazione di tutti i riflessi dalle superfici lucide non metalliche è possibile con tutti i
tipi di pellicola, a colori e in B/N. Il filtro polarizzatore può anche essere utilizzato per eliminare i riflessi
dalle superfici metalliche, a patto che le stesse siano verniciate con "VERNICI NON METALLIZZATE".
Vediamo, ora, come usare al meglio il "polarizzatore". Con le pellicole a colori il massimo effetto di
questo filtro si ottiene quando si inquadra la scena mentre si è perpendicolari alla direzione del sole, a
metà mattina o nel primo pomeriggio. Il massimo effetto di polarizzazione della luce si ha sempre quando
la posizione del sole e quella del fotografo formano, se idealmente congiunte da una retta, un angolo di
90°, cioè quando il sole è allo zenit. Quando si verifica tale condizione, il cielo è fortemente polarizzato
all'orizzonte, mentre quando il sole è in posizione inclinata si ottiene l'effetto massimo possibile di
polarizzazione della luce, quando la luce solare cade lateralmente al fotografo. Ancora: l'uso del filtro
polarizzatore viene esaltato in presenza di aria pura o comunque con basso indice di offuscamento o
inquinamento. Addirittura, laddove l'aria è molto pura, come in montagna dai 1.500 m in su, la
polarizzazione provocata dal filtro può essere talmente alta da generare un effetto notturno; in questi casi è
meglio non adoperarlo. Invece, con le pellicole B/N, il filtro polarizzatore, oltre che ad eliminare i riflessi
da tutte le superfici non metalliche, può fungere da sostituto dei filtri giallo medio e giallo-arancione, per
di più con la possibilità di controllare l'effetto nel mirino delle fotocamere reflex. Quando il polarizzatore
viene usato per l'eliminazione dei riflessi, il risultato migliore si ottiene riprendendo il soggetto sotto un
angolo variabile dai 35 ai 45°, rispetto alla superficie riflettente. Quindi, fotografando una vetrina
frontalmente, il polarizzatore è solo parzialmente efficace. Le stesse considerazioni valgono per altre
superfici riflettenti non metalliche come plastica o acqua (quest'ultima è meglio che sia ferma e non in
movimento). Vediamo, ora, alcune particolarità nell'utilizzo del filtro polarizzatore:
o POLARIZZATORE E GIORNATE SOLEGGIATE:
In qualunque direzione si fotografi, a mezzogiorno il sole si pone a circa 90° rispetto al filtro, esaltandone
gli effetti. Dalle ore 10 alle ore 12 e dalle ore 14 fino alle ore 16 (in inverno) o fino alle ore 19 (in estate)
bisogna puntare l'obiettivo verso nord o verso sud per far sì che il sole sia a circa 90° rispetto al filtro (e al
fotografo). Se, invece, l'angolo tra sole e filtro va dai 30° ai 45°, la polarizzazione della luce interesserà
solo una metà o 1/3 dell'inquadratura. Dato che il polarizzatore tende a raffreddare i toni della scena e
nelle ore centrali della giornata, in condizioni di sole e di cielo sgombro di nuvole, la luce è ricca di
radiazioni azzurre e blu, alcuni fabbricanti hanno deciso di unire al filtro polarizzatore classico anche un
filtro ambra, utile per scaldare i toni della scena ripresa. Si tratta del filtro polarizzatore B+W (circolare o
lineare) a cui è stato aggiunto un filtro KR 1,5 o KR3 (il secondo tipo da un effetto maggiore) e del filtro
polarizzatore Hoya (circolare o lineare) cui è stato aggiunto un filtro marrone 85A.
o POLARIZZATORE E GIORNATE COPERTE O PIOVOSE:
In questo caso il polarizzatore riduce i riflessi che si vedono nelle strade bagnate, a meno che tali riflessi
non siano il vero soggetto dell'immagine (in tal caso non si deve usare il polarizzatore). Nelle condizioni
atmosferiche suddette la luce è uniformemente diffusa e di tono grigiastro e, di conseguenza, lo sono
anche i riflessi. La minimizzazione di tali riflessi si ha indipendentemente dall'angolo di ripresa ma
solamente in caso di cielo coperto. Nelle condizioni atmosferiche normali, per la riduzione dei riflessi il
polarizzatore va orientato, rispetto al soggetto, tra i 35° e i 45°.
o CONDIZIONI CHE RENDONO INEFFICACE IL POLARIZZATORE:
Il filtro in questione non ha, di norma, efficacia nell'eliminazione dei riflessi dalle superfici metalliche
(eccetto quelle verniciate con vernici non metallizzate). Quando occorre spegnere i riflessi da superfici
metalliche si deve fotografare in studio, con lampade al quarzo. Il segreto, in tale specifico caso, sta nel
polarizzare sia l'obiettivo, sia la fonte di luce (sistema della "doppia polarizzazione incrociata"). Inoltre, il
polarizzatore è scarsamente efficace con cielo azzurro pallido o bianco mentre è totalmente inefficace in
controluce, con la foschia o con la nebbia oppure con aria offuscata o inquinata. Questo significa che
l'effetto del polarizzatore non è (di fatto) avvertibile nelle città con molto traffico, in prossimità di zone
industriali o comunque in zone dall’atmosfera poco limpida. Infine, il filtro polarizzatore va evitato
accuratamente nella fotografia panoramica, a prescindere dalla tecnica usata, perché la polarizzazione del
cielo cambia con il variare dell’angolo di ripresa. Soprattutto quando si utilizza la tecnica di giuntare i vari
scatti effettuati con la macchina sul treppiede, siano essi analogici scansionati o direttamente scattati in
digitale, aumenterebbe notevolmente la difficoltà di giuntare correttamente i vari scatti.
o FATTORE FILTRO:
Il fattore filtro dei polarizzatori è variabile, in relazione all'angolo di polarizzazione della luce e alla
posizione del sole rispetto al fotografo. Tamron, Marumi ed Arrow denunciano un fattore medio di 2,5x,
B+W di 2,8x mentre per Hama ed Hoya è variabile da 3x a 4x. Tenendo presente questa particolarità, per
il calcolo dell’esposizione è meglio ricorrere all’esposimetro incorporato T.T.L.
N.B.: Usando il filtro polarizzatore possono, alle volte, crearsi delle dominanti cromatiche verdastre,
soprattutto se due polarizzatori vengono usati sovrapposti per creare effetti notturni.
• FOTOCAMERE E FILTRO POLARIZZATORE:
Con tutte le reflex 35 mm e medio formato dotate della messa a fuoco automatica e con alcune fotocamere
35 mm tradizionali a fuoco manuale, come le Canon Pellix, FT-QL, FTb-QL, F1 Old, F1 New e T90, tutte
le Olympus della serie OM a partire dalla OM2 in poi, la Pentax LX, la Nikon F3, tutte le Leica reflex
serie Leicaflex e serie R e le Minolta X500 e X700, si deve necessariamente usare il polarizzatore
cosiddetto "circolare" mentre con tutte le altre macchine reflex 35 mm e medio formato tradizionali, a
fuoco manuale, va bene il tipo di filtro polarizzatore cosiddetto "lineare". Invece, con le macchine a
telemetro è praticamente impossibile usare il polarizzatore, dato che mirino ed obiettivo sono separati.
Fanno eccezione le Leica della serie M, che prevedono un particolare tipo di paraluce (mod. 42M) che
incorpora un filtro polarizzatore. Esso permette un agevole controllo dell’effetto del filtro polarizzatore
attraverso il mirino-telemetro (ma è molto costoso, anche nell'usato). Per valutare l’effetto nel mirino
delle Leica M, il polarizzatore M42 è incernierato sull’anello che si avvita all’obiettivo. Il filtro si ribalta
davanti al mirino, si regola la polarizzazione, valutandone l’effetto direttamente nel mirino, quindi il
polarizzatore si ribalta nuovamente davanti all’obiettivo, stando attenti a non variare l’angolo di
polarizzazione. E’ un sistema che sembra macchinoso, ma nella pratica è semplice da usare ed efficace. Il
modello M42 è stato da poco rivisto e munito di una serie di anelli adattatori per essere applicato ad
un'ampia serie di obiettivi. Rispetto al modello M42 precedente, ha perso il paraluce integrato.
Recentemente, la Leica ha commercializzato, per le sue macchine a telemetro della serie M, un particolare
anello adattatore previsto per l'uso con l'obiettivo trifocale Tri-Elmar 28-35-50 mm f/ 4. Questo anello va
dal passo 49 al passo 67 ed è caratterizzato da una finestratura circolare moto ampia, in modo da non
interferire con la messa a fuoco telemetrica. Inoltre, l'uso di un filtro polarizzatore del passo 67 permette
di valutarne l'effetto direttamente nel mirino delle Leica serie M. Infine, la giapponese Mamiya ha
realizzato un particolare anello a pantografo per la macchina medio formato a telemetro Mamiya 7 II.
Dapprima si sposta il filtro polarizzatore davanti al mirino, onde poterne controllare direttamente
l'orientamento e l'effetto. Quindi, sfruttando il movimento a pantografo dell'anello, si sposta il filtro
polarizzatore davanti all'obiettivo, senza variazioni nella regolazione.
• OBIETTIVI E FILTRO POLARIZZATORE:
Innanzi tutto occorre fare attenzione: il filtro polarizzatore deve essere avvitato su obiettivi "IL CUI
FILETTO FILTRO NON RUOTA DURANTE LA MESSA A FUOCO", come si verifica normalmente per
tutti gli obiettivi dotati della messa a fuoco interna (IF). Tutto ciò serve ad ottenere una maggior comodità
d'uso. Infatti, con obiettivi la cui parte anteriore ruota durante le messa a fuoco, occorrerebbe correggere
la posizione del filtro dopo ogni operazione di aggiustamento del fuoco. In altre parole, con gli obiettivi il
cui filetto filtro ruota con la messa a fuoco occorre prima effettuare la corretta messa a fuoco e poi, senza
alterarla, regolare il filtro polarizzatore ruotandone l'apposita ghiera girevole. Vi sono, comunque,
obiettivi con la lente frontale che ruota ma che dispongono di una montatura dei filtri ricavata
direttamente sul barilotto, i quali non danno alcun problema di utilizzo con i filtri polarizzatori (ad
esempio, i Tokina AT-X AF Pro 28-70 mm f/ 2,6-2,8 - AT-X AF Pro 28-80 mm f/ 2,8 - AT-X AF Pro 80-
200 mm f/ 2,8 oppure la recente versione del Nikkor AF D 80-200 mm f/ 2,8; quest'ultimo tele zoom
Nikon è disponibile anche nella versione dotata dei motori ad ultrasuoni AF-S; sono entrambe in
produzione). Occorre fare attenzione, quando si usano i filtri a vite, a non incorrere nella vignettatura
meccanica. Questo rischio, molto alto con obiettivi grandangolari, è dato dal fatto che la montatura dei
polarizzatori è di tipo doppio in quanto una parte è fissa e va avvitata al filetto filtro dell'obiettivo mentre
una parte è girevole, allo scopo di permettere l'agevole orientamento del filtro: in definitiva, è meglio
usare filtri dal diametro superiore di 2 o 3 misure rispetto all'obiettivo in uso, ricorrendo, per il montaggio,
agli appositi anelli adattatori di riduzione. Questo suggerimento è indispensabile per l'uso del filtro
polarizzatore con gli obiettivi grandangolari. A dire il vero, usando il polarizzatore con gli obiettivi
grandangolari al di sotto del 24 mm, l'effetto di polarizzazione della luce non è uniforme su tutto il cielo
ma causa delle disuniformità nella riproduzione della densità di colorazione del blu del cielo. Ciò è
maggiormente evidente con obiettivi dal 20 mm in giù perché essi superano i 90° di angolo di campo
coperto mentre si sa che l'effetto massimo di polarizzazione della luce si ha quando il sole si trova a circa
90° rispetto al soggetto.
• PARALUCE E FILTRO POLARIZZATORE:
Una fondamentale accortezza, nell'uso del filtro polarizzatore, è quella di non avvitare il paraluce sul
davanti del filtro in quanto si rischia di svitare la ghiera che trattiene il filtro stesso all'interno della
montatura girevole. Per l'uso del filtro polarizzatore in combinazione col paraluce è meglio ricorrere ai
paraluce di tipo clip-on (con lo stesso sistema che serve a serrare i tappi copri obiettivo) oppure che si
agganciano direttamente sulla montatura esterna del filtro. In tutti i casi si devono usare esclusivamente i
modelli di paraluce circolari e non quadrati o rettangolari; con questi ultimi è del tutto impossibile usare il
filtro polarizzatore, proprio perché ha la montatura girevole che contrasterebbe con la forma quadrata o
rettangolare del paraluce.
• DOPPIA POLARIZZAZIONE INCROCIATA:
E' una tecnica adoperata in studio per fotografare oggetti metallici o di altro materiale altamente riflettente
come vetro, cristalli, plastica ed altri materiali sintetici. Se si usa una sola fonte di luce si deve porre
innanzi ad essa un foglio polarizzante. Quindi, si deve avvitare sull'obiettivo da ripresa un filtro
polarizzatore e lo si deve ruotare fino a quando tutti i riflessi scompaiono. Se le fonti di luce sono due,
occorre un foglio polarizzante per ciascuna di esse. Dopo aver sistemato il primo foglio polarizzante
davanti ad una delle fonti di luce, si deve ruotare il filtro polarizzatore posto sull'obiettivo, fino alla
scomparsa dei riflessi. Quindi, si spegne la prima lampada e si accende la seconda. Si fa ruotare il secondo
foglio polarizzante da un assistente o amico, controllando, nel mirino della macchina, lo smorzamento dei
riflessi. Se si adoperano dei flash da studio, le operazioni suddette vanno fatte accendendo e spegnendo le
luci pilota. Se, invece, si adoperano dei flash portatili tali operazioni possono essere condotte con delle
torce elettriche di potenza adeguata. I fogli polarizzanti devono essere identici tra di loro e della stessa
marca. Sono prodotti dalla Polaroid, B+W, Hoya, Hama, Lee, Heliopan ed altre case.
• MANUTENZIONE DEL FILTRO POLARIZZATORE:
Un'ultima considerazione riguarda la conservazione. Il polarizzatore teme molto polvere, umidità e sbalzi
di temperatura. Quindi, occorre trattarlo con molta cura. Se si prevede di recarsi in zone caldo umide con
forte tasso di umidità, conviene dotarsi del filtro polarizzatore Kasemann, sigillato ai bordi e protetto
contro polvere, umidità e calore eccessivi. Viene prodotto in esclusiva dalla B+W e dalla Heliopan ed è
molto caro.

2) FILTRI UV E SKYLIGHT:
• FILTRO UV:
Il filtro UV minimizza l'eccesso di radiazioni UV nella fotografia a colori e B/N, con luce solare e col
flash. Inoltre, fornisce una protezione meccanica all'obiettivo, evitando che polvere, ditate, grasso, sporco
o graffi possano attentare alla lente frontale dell'ottica. E' un filtro incolore. Usato col B/N, il filtro UV è
molto utile per eliminare la foschia nei paesaggi. Inoltre, aumenta leggermente il contrasto dando una
sensazione visiva di maggior nitidezza. In alta montagna il filtro UV è preferibile ai filtri giallo, arancione
e rosso perché, essendo l'atmosfera più pura, il blu e le radiazioni UV sarebbero assorbite in modo troppo
marcato e quindi il cielo risulterebbe eccessivamente scuro. Con le pellicole B/N l'uso del filtro UV è
consigliato particolarmente la mattina presto e la sera. Sempre con le pellicole B/N, il filtro UV è utile per
fotografare con l'illuminazione al neon. Invece, con le pellicole a colori attuali, munite di uno o più strati
filtranti anti UV, l'utilizzo del filtro UV in funzione anti foschia non è più fondamentale, essendo
sicuramente migliori, in tal senso, i filtri ambra della serie 81.
• FILTRO SKYLIGHT:
Il filtro Skylight taglia l'eccesso di radiazioni UV ed inoltre, minimizza, in parte, la dominante azzurrina
nelle foto in ombra scoperta, al mare, in montagna o con cielo azzurro senza nuvole. La correzione della
dominante in questione è, comunque, talmente minima da risultare praticamente inavvertibile. Se si
desidera un più alto grado di correzione bisogna usare i filtri della serie 81. Il filtro Skylight ha un debole
colore rosato per cui quando non occorre andrebbe rimosso dall'obiettivo, anche se spesso viene usato
come filtro di protezione meccanica della lente anteriore dell'obiettivo (per tale scopo è meglio ricorrere al
filtro UV). Comunque, va detto che l'intonazione calda data dal filtro Skylight è debole e non pregiudica
la resa cromatica dell'immagine, almeno da un punto di vista amatoriale. Lo Skylight non è un filtro adatto
al B/N.

3) FILTRI NEUTRAL DENSITY (FILTRI GRIGI RIDUTTORI DI LUCE):


Sono filtri che riducono la quantità di luce che attraversa l'obiettivo. Servono ad usare pellicole di alta
sensibilità in forte luce solare, ad impiegare tempi di posa anche molto lenti per vari scopi oppure servono
per controllare la profondità di campo riducendo il diaframma. Spesso richiedono l'uso del treppiedi. Sono
indispensabili con i teleobiettivi catadiottrici, onde ridurre la quantità di luce, dal momento che il
diaframma degli obiettivi a specchio è fisso. I filtri grigi non influiscono né sui colori, né sul contrasto
delle emulsioni a colori bensì influiscono solo sulla quantità di luce, se vengono usati singolarmente, in
quanto assorbono uniformemente l’intero spettro visibile. Viceversa, se vengono usati in combinazione,
hanno un effetto simile a quello del filtro polarizzatore. I filtri N.D. esistono, di solito, in tre versioni:
o ND 2x = 0.3 (valori Kodak). Trasmissione di luce: 50%. Fattore filtro: 2x (1 stop).
o ND 4x = 0.6 (valori Kodak). Trasmissione di luce: 25%. Fattore filtro: 4x (2 stop).
o ND 8x = 0.9 (valori Kodak). Trasmissione di luce: 13%. Fattore filtro: 8x (3 stop).
Ci sono anche particolari tipi di filtri N.D. Innanzi tutto ci sono filtri N.D. specifici per obiettivi
fortemente grandangolari, dalla montatura ultrasottile per evitare la vignettatura meccanica. Essi sono più
densi al centro e meno ai bordi e hanno lo scopo di evitare la caduta di luce ai bordi, tipica dei super
grandangolari dal 20 mm in giù. Essi si trovano nella gamma Tamron (MC Center ND), nella gamma
Contax serie G per l'Hologon 16 mm f/ 8 e in tutte le serie di filtri per obiettivi di grande formato per
macchine a banco ottico (dette anche "a corpi mobili"). Infine, ci sono i filtri ND 4x Half. Essi hanno la
montatura girevole ed hanno una metà di colore grigio e l'altra neutra. Servono ad attenuare la differenza
di luminosità tra due diverse zone del fotogramma, in modo tale da rientrare nella latitudine di posa della
pellicola.
N.B.: L’utilizzo dei filtri ND può, a volte, causare una leggera dominante cromatica giallo verde. Ogni 0.3
di densità (espressa in valori Kodak) corrisponde ad 1 stop di luce in meno.
FILTRI PER PELLICOLE A
COLORI E BIANCONERO

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.Cloudy. PRO Pubblicato 3 anni fa. Modificato da .Cloudy. (member) 3 anni fa
CORRISPONDENZA DEI VARI TIPI DI FILTRI TRA LE PRINCIPALI MARCHE

1) TIPI DI FILTRI E DIFFERENTI FABBRICANTI:


Normalmente, per indicare i diversi tipi di filtri, si adopera la codificazione Wratten, ideata dalla Kodak.
Ci sono, comunque, diversi fabbricanti o distributori, ad es. la B+W, la Hama, la Heliopan, la Kenko e la
Toshiba, che hanno sviluppato una propria codificazione alternativa, che può essere fonte di confusione.
Di seguito sono indicate le varie tabelle per semplificare e chiarire la situazione. Esse, inoltre,
costituiscono una valida chiave di ricerca e di identificazione, per marca, del filtro che interessa.
N.B.: La ditta tedesca Hama commercializza col proprio marchio i filtri prodotti dalla ditta giapponese
Hoya, ma con una codificazione differente: quella Hama è identica a quella dell'altra casa tedesca, la
B+W, mentre la Hoya segue la codificazione tradizionale Kodak Wratten.
• FILTRI E INNESTI:
o B+W: I filtri in vetro ottico e quelli graduati in resina ottica CR39 sono disponibili con innesto a vite.
Quelli C.C. cementati sono disponibili nel formato quadrato 100x100.
o Cokin: Quelli in vetro ottico minerale, sono disponibili nella classica versione con innesto a vite. Quelli
in resina ottica CR39 in resina ottica sono disponibili nei formati quadrati 67x67, 85x85 e 100x100 e in
quello rettangolare 170x130.
o Formatt: I filtri in resina ottica CR39 sono disponibili nel formato quadrato 100x100.
o Hama: I filtri in vetro ottico sono disponibili con innesto a vite mentre quelli in acetato sono disponibili
nei formati quadrati 75x75 e 100x100.
o Hitech: I filtri in resina ottica CR39 sono disponibili nei formati quadrati 85x85 e 100x100.
o Kodak Wratten: Sono in gelatina e sono disponibili nei formati quadrati 75x75 e 100x100.
o Kenko: I filtri in vetro ottico sono disponibili con innesto a vite, mentre quelli in resina ottica CR39
sono disponibili nei formati quadrati 76x76 e 100x100.
o Lee: Possono essere in resina ottica CR39, disponibili nel formato rettangolare 150x100, oppure in
acetato, disponibili nel formato quadrato 100x100.
Tutti gli altri filtri riportati nella seguente guida hanno il classico innesto a vite.

• FILTRI AMBRA E MARRONI PER PELLICOLE A COLORI:

AMBRA 81 (FILTRO DI CORREZIONE COLORE):


o Formatt, Hama e Lee: 81.

AMBRA 81A (FILTRO DI CORREZIONE COLORE):


o B+W, Cokin, Formatt, Heliopan, Hama, Hitech, Hoya, Kenko, Kodak Wratten, Lee, Marumi, Optex,
Pentax, Sunpak, Tamron e Tiffen: 81A.
o B+W, Heliopan, Rollei: KR 1,5.
o Hama: KR2.
o Hasselblad: CR-1,5.
o Kenko: W2.
o Nikon: A2.
o Pentax: Cloudy.
o Singh-Ray: A-13.
o Tiffen: 812 (Skylight speciale per ritratti a tono caldo).
o Toshiba: A18.

AMBRA 81B (FILTRO DI CORREZIONE COLORE):


o B+W, Cokin, Formatt, Hama, Heliopan, Hitech, Hoya, Kenko, Kodak Wratten, Lee, Marumi, Optex,
Rowi, Sunpak, Tamron e Tiffen: 81B.
o Contax: A2.
o Hama: KR2,5.
o Hasselblad: CR-3.
o Toshiba: A27.

AMBRA 81C (FILTRO DI CORREZIONE COLORE):


o Cokin, Formatt, Hama, Heliopan, Hitech, Kenko, Kodak Wratten, Hoya, Lee e Tiffen: 81C.
o B+W, Hama, Heliopan: KR3.
o Hasselblad: CR 6.
o Toshiba: A40.

AMBRA 81D (FILTRO DI CORREZIONE COLORE):


o Heliopan: KR9.
o Kenko: W4.
o Cokin, Formatt, Hama, Hitech, Kodak Wratten, Lee e Tiffen: 81D.
o Toshiba: A42.

AMBRA 81EF (FILTRO DI CORREZIONE COLORE):


o B+W, Heliopan: KR6.
o Cokin, Formatt, Hama, Hitech, Kodak Wratten, Lee e Tiffen: 81EF.

MARRONE 85 (FILTRO DI CONVERSIONE COLORE):


o B+W, Hama, Heliopan: KR12.
o Contax: A10.
o Kenko: W10.
o Formatt, Hama, Kenko, Kodak Wratten, Lee e Tiffen: 85.
o Nikon: A12.
o Toshiba: A112.

MARRONE 85A (FILTRO DI CONVERSIONE COLORE):


o Cokin, Formatt, Hitech, Hoya, Kenko, Kodak Wratten, Marumi, Rowi, Sunpak e Tamron: 85A.
o Hasselblad: CR 12.

MARRONE 85B (FILTRO DI CONVERSIONE COLORE):


o B+W, Hama, Heliopan: KR15.
o Cokin, Formatt, Hama, Hitech, Hoya, Kenko, Kodak Wratten, Lee, Marumi, Rowi, Sunpak, Tamron e
Tiffen: 85B.
o Kenko: W12.
o Toshiba: A131.

MARRONE 85C (FILTRO DI CONVERSIONE COLORE):


o Cokin, Formatt, Hama, Hitech, Hoya, Kenko, Kodak Wratten, Lee e Tiffen: 85C.
o Hama: KR9.
o Kenko: W8.

• FILTRI BLU E AZZURRI PER PELLICOLE A COLORI:

BLU 80A (FILTRO DI CONVERSIONE COLORE):


o B+W, Hama, Heliopan: KB15.
o Cokin, Formatt, Hama, Hitech, Hoya, Kenko, Kodak Wratten, Lee, Marumi, Optex, Sunpak, Tamron e
Tiffen: 80A.
o Kenko: C8.
o Toshiba: B131.

BLU 80B (FILTRO DI CONVERSIONE COLORE):


o B+W, Hama, Heliopan: KB12.
o Contax: B10.
o Cokin, Formatt, Hama, Hitech, Hoya, Kenko Kodak Wratten, Lee, Marumi, Optex, Rowi, Sunpak,
Tamron e Tiffen: 80B.
o Hasselblad: CB 12.
o Nikon: B12.
o Pentax: Flood.
o Toshiba: B112.

BLU 80C (FILTRO DI CONVERSIONE COLORE):


o Cokin, Formatt, Hama, Hitech, Hoya, Kenko, Kodak Wratten, Lee e Tiffen: 80C.
o Hama, Heliopan: KB9.
o Kenko: C12.
o Toshiba: B81.

BLU 80D (FILTRO DI CONVERSIONE COLORE):


o Formatt, Hama, Hitech, Kodak Wratten e Lee: 80C.

BLU KB20 (FILTRO DI CONVERSIONE COLORE):


o B+W ed Heliopan: KB20.

AZZURRO 82 (FILTRO DI CORREZIONE COLORE):


o Formatt, Hama, Lee e Tiffen: 82.
o Toshiba: B40.
AZZURRO 82A (FILTRO DI CORREZIONE COLORE):
o B+W, Heliopan: KB1,5.
o Cokin, Formatt, Hama, Hitech, Hoya, Kenko, Kodak Wratten, Lee, Marumi, Optex, Pentax, Sunpak,
Tamron e Tiffen: 82A.
o Contax, Nikon: B2.
o Hama: KB2.
o Hasselblad: CB 1,5.
o Kenko: C2.
o Pentax: Morning & Evening.
o Toshiba: B18.

AZZURRO 82B (FILTRO DI CORREZIONE COLORE):


o Cokin, Formatt, Hama, Hitech, Hoya, Kenko, Kodak Wratten, Lee, Marumi, Tamron e Tiffen: 82B.
o Hama, Heliopan: KB3.
o Hasselblad: CB 3.
o Toshiba: B32.

AZZURRO 82C (FILTRO DI CORREZIONE COLORE):


o B+W: KB3.
o Cokin, Formatt, Hama, Hitech, Hoya, Kenko, Kodak Wratten, Lee e Tiffen: 82C.
o Hama, Heliopan: KB6.
o Hasselblad: CB 6.
o Kenko: C4.
o Nikon: B8.
o Toshiba: B45.

• FILTRI PER PELLICOLE A COLORI USATE IN LUCE FLUORESCENTE:

• MAGENTA FL-D (FILTRO DI CORREZIONE COLORE):


o B+W: 499.
o Cokin, Formatt, Hama, Hitech, Heliopan, Hoya, Kenko, Sunpak e Tiffen: FL-D.
o Kenko: FL.
o Hama e Lee: FL-3600B, FL-4300B, FL-5700B.
o Marumi e Tamron: C.C. F-DL.
o Optex: FLD.
o Rowi e Sunpak: F-DL.
o Tiffen: LL-D.

CYAN FL-W (FILTRO DI CORREZIONE COLORE):


o Cokin, Hama, Heliopan ed Hoya: FL-W.
o Marumi e Tamron: C.C. FL-W.
o Optex: FLW.

AMBRA F-TB (FILTRO DI CORREZIONE COLORE):


o Marumi e Tamron: C.C. F-TB.
o Hama e Lee: FL-3600D, FL-4300D, FL-5700D.
o Formatt, Hitech e Tiffen: F-LB.

• FILTRI PER PELLICOLE BIANCO E NERO:

GIALLO CHIARISSIMO (FILTRO DI CONTRASTO):


o Kodak Wratten: 2E.
GIALLO CHIARO (FILTRO DI CONTRASTO):
o B+W: 021.
o Hama: Y1,2 (Y44).
o Hoya e Nikon: Y44.
o Heliopan e Kodak Wratten: 5.
o Hama, Kodak Wratten e Lee: 3.
o Pentax: Y1.
o Tiffen: 6.
o Toshiba: Y1 (3).

GIALLO MEDIO (FILTRO DI CONTRASTO):


o B+W: 022.
o Contax: Y48 (Y2).
o Hama: Y2 (K2).
o Hasselblad: Y-0,5.
o Formatt, Hama, Heliopan, Kodak Wratten, Lee e Tiffen: 8.
o Formatt, Kodak Wratten e Tiffen: 9.
o Hoya, Rowi: K2.
o Kenko, Marumi, Olympus, Pentax, Tamron e Pentax: Y2
o Konica-Minolta e Nikon: Y48.
o Optex: YEL.
o Sunpak: YO8.
o Toshiba: Y2 (12).

GIALLO SCURO (FILTRO DI CONTRASTO):


o B+W: 023.
o Hama: Y3 (Y52).
o Formatt, Hama, Heliopan, Kodak Wratten, Lee e Tiffen: 12.
o Hoya, Konica-Minolta, Nikon: Y52.

GIALLO SCURISSIMO (FILTRO DI CONTRASTO):


o Formatt, Hama, Heliopan, Kodak Wratten, Lee e Tiffen: 15.
o Toshiba: Y3 (15).

VERDE SCURO (FILTRO DI CONTRASTO):


o B+W: 061.
o Contax: G0.
o Hama: G4 (X1).
o Heliopan: 13.
o Formatt, Kodak Wratten e Tiffen: 13.
o Hoya: G-X1.
o Hasselblad: G-1,5.
o Kenko, Marumi e Tamron: PO1.
o Konica-Minolta, Nikon, Olympus, Pentax, Rowi: X1.
o Optex: GR.
o Sunpak: G11.
o Tiffen: 61.

VERDE LEGGERO (FILTRO DI CONTRASTO):


o Formatt, Kodak Wratten e Tiffen: 56.

GIALLO-VERDE (FILTRO DI CONTRASTO):


o B+W: 060.
o Hama: YG 2,5 (X0).
o Formatt, Hama, Heliopan, Kodak Wratten e Lee: 11.
o Hoya, Konica-Minolta, Nikon, Olympus, Pentax e Rowi: X0.
o Kodak Wratten: 9.
o Kenko, Marumi e Tamron: PO0.
o Pentax: YG.
o Toshiba: YG (11).

GIALLO-ARANCIONE (FILTRO DI CONTRASTO):


o B+W: 040.
o Hama: YO 2,5 (G).
o Hoya: O (G).
o Hasselblad: 6-2.
o Formatt, Hama, Kodak Wratten, Lee e Tiffen: 16.
o Kenko, Marumi, Sunpak e Tamron: YA2.
o Olympus: 02.
o Optex: OR.
o Pentax: 02.
o Rowi: GO-2.

ROSSO-ARANCIONE (FILTRO DI CONTRASTO):


o B+W: 041.
o Contax: 056 (02).
o Hama: RO 4 (23A).
o Heliopan: 22.
o Formatt, Hama, Kodak Wratten, Lee e Tiffen: 21.
o Kenko: YA3.
o Konica-Minolta, Marumi e Nikon: 056.
o Toshiba: O2 (21).

ROSSO CHIARO (FILTRO DI CONTRASTO):


o Heliopan: 25.
o Formatt, Hama, Kodak Wratten, Lee, Pentax e Tiffen: 23A.

ROSSO MEDIO (FILTRO DI CONTRASTO):


o B+W: 090.
o Hama: R8 (25A).
o Hoya, Kodak Wratten, Konica-Minolta e Rowi: 25A.
o Kodak wratten: 24.
o Formatt, Kodak Wratten, Sunpak e Tiffen: 25.
o Hasselblad: R-3.
o Marumi, Sunpak, Tamron e Toshiba: R2.
o Nikon: 060.
o Optex: RED.
o Pentax: R2/25.

ROSSO SCURO (FILTRO DI SELEZIONE):


o B+W: 091.
o Contax: R60 (R1).
o Formatt, Heliopan, Kodak Wratten e Tiffen: 29.
o Konica-Minolta: R1.
o Kenko e Olympus: R1.

BLU MEDIO (FILTRO DI CONTRASTO):


o B+W: 080.
o Formatt, Kodak Wratten e Tiffen: 47.

BLU SCURO (FILTRO DI CONTRASTO):


o B+W: 081.
o Formatt, Kodak Wratten e Tiffen: 47B.

• FILTRI NEUTRAL DENSITY PER PELLICOLE A COLORI E BIANCO E NERO:

NEUTRAL DENSITY ND 1/3 X (FILTRO DI RIDUZIONE LUCE):


o Hitech e Lee: 0,1.

NEUTRAL DENSITY ND 2/3 X (FILTRO DI RIDUZIONE LUCE):


o Hitech e Lee: 0,2.

NEUTRAL DENSITY ND 2X (FILTRO DI RIDUZIONE LUCE):


o B+W: 101 ND.
o Cokin, Contax, Kenko, Marumi e Tamron: ND2.
o Hama e Hoya: NDx2.
o Heliopan: 2x (ND0,3).
o Formatt, Hama, Hitech, Kodak Wratten, Lee e Tiffen: 0,3.
o Konica-Minolta, Sunpak e Toshiba: ND2x.
o Rowi: ND 2.

NEUTRAL DENSITY ND 1 E 1/3 X (FILTRO DI RIDUZIONE LUCE):


o Lee: 0,4.

NEUTRAL DENSITY ND 1 E 2/3 X (FILTRO DI RIDUZIONE LUCE):


o Lee: 0,5.

NEUTRAL DENSITY ND 4X (FILTRO DI RIDUZIONE LUCE):


o B+W: 102 ND.
o Canon: 4L.
o Cokin, Contax, Kenko, Marumi, Nikon e Tamron: ND4.
o Hama ed Hoya: NDx4.
o Heliopan: 4x (ND0,6).
o Formatt, Hama, Hitech, Kodak Wratten, Lee e Tiffen: 0,6.
o Konica-Minolta, Optex, Sunpak e Toshiba: ND4x.
o Rowi: ND 4.

NEUTRAL DENSITY ND 2 E 1/3 X (FILTRO DI RIDUZIONE LUCE):


o Lee: 0,7.

NEUTRAL DENSITY ND 2 E 2/3 X (FILTRO DI RIDUZIONE LUCE):


o Lee: 0,8.

NEUTRAL DENSITY ND 8X (FILTRO DI RIDUZIONE LUCE):


o B+W: 103 ND.
o Canon: 8L.
o Hama ed Hoya: NDx8.
o Hasselblad: GR 3.
o Heliopan: 8x (ND0,9).
o Cokin, Kenko, Marumi, Nikon e Tamron: ND8.
o Formatt, Hama, Hitech, Kodak Wratten, Lee e Tiffen: 0,9.
o Konica-Minolta, Sunpak e Toshiba: ND8x.
NEUTRAL DENSITY ND 10X (FILTRO DI RIDUZIONE LUCE):
o Formatt e Hitech: 1,2.

NEUTRAL DENSITY VARIABILI DA 2X A 8X:


o Singh-Ray: Vari-ND.

NEUTRAL DENSITY VARIABILI DA 3X A 8X:


o B+W: 100 ND.
o Kodak Wratten: 0,5/0,9.

NEUTRAL DENSITY VARIABILI DA 4X A 8X:


o Heliopan: Vario-ND.

NEUTRAL DENSITY A FORTE RIDUZIONE:


o Cokin 156: (400x).
o B+W: 106 ND (64x).
o B+W: 110 ND (1.000x).
o B+W: 113 ND (10.000x).
o B+W: 120 ND (1.000.000x).
o Kodak Wratten: 1,8 (64x).
o Kodak Wratten: 3,0 (1.000x).
o Kodak Wratten: 4,0 (10.000x).
o Kodak Wratten: 6,0 (1.000.000x).
o Kenko, Hoya, Marumi, Nikon e Tamron: ND 400 (400x).

NEUTRAL DENSITY SPECIALI:


o Contax ND Parziale:
Filtro ND più scuro al centro e più chiaro ai bordi, venduto unitamente al 16 mm f/ 8 Hologon per le
Contax G1 e G2. Serve per compensare l'alta differenza di luminosità tra centro e bordi tipica di
quell'obiettivo.
o Formatt ND graduati:
Filtri ND in versione classica 0,3 – 0,6 – 0,9 e in versione speciale 1,2 (100x100).
o Formatt ND graduati con filtri di correzione e conversione:
Filtri ND in versione classica 0,3 – 0,6 – 0,9 e in versione 1,2 associati a filtri 81EF, 85 e 85B, a scelta
(100x100).
o Hasselblad ND parziale:
Filtro ND più scuro al centro e più chiaro ai bordi, venduto unitamente al 30 mm f/ 5,6 per l'Hasselblad X-
Pan 35. Serve per compensare l'alta differenza di luminosità tra centro e bordi tipica di quell'obiettivo.
o Kenko, Hoya, Marumi e Tamron HALF ND 4X:
Filtro graduato grigio, non sfumato, per correggere forti squilibri nel contrasto.
o Hitech 0,3 – 0,6 – 0,9 con filtri correzione colore:
Versioni speciali 85x85 e 100x100 dei filtri graduati grigi riduttori di luce, fornibili con filtro 81B e 81B a
scelta (serie Combo). Nella serie Combo, ci sono filtri ND 0,3 – 0,6 e 0,9 con filtri graduati colorati.
o Heliopan, Hoya, Marumi, Tamron MC CENTER ND:
Versione speciale per grandangolari spinti e zoom grandangolari, più scuro al centro e più chiaro ai bordi.
Evita lo scurimento di bordi ed angoli.
o Tiffen 0,3 – 0,6 – 0,9 con filtri correzione e conversione colore:
Versioni speciali dei filtri grigi riduttori di luce della nota casa americana, fornibili con filtro 81EF, 85 e
85B a scelta.

• FILTRI POLARIZZATORI NORMALI:

POLARIZZATORI LINEARI:
o B+W: Top Pol.
o Contax e Hasselblad: Top Linear.
o Cokin: Linear Polarizing.
o Canon, Contax, Hama, Heliopan, Hoya, Nikon, Pentax, Marumi e Tamron: PL.
o Kenko: PL e MC-PL.
o Formatt (vetro Schott), Optex e Rowi: Linear Polarizer.
o Tiffen: Linear Polarizing.
o Toshiba: Polarizing Filter.

POLARIZZATORI CIRCOLARI:
o B+W: Circular Pol.
o Canon: PL-C.
o Cokin, Contax e Hasselblad: Circular Polarizing.
o Canon, Contax, Hama, Heliopan, Hoya, Nikon, Pentax, Marumi e Tamron: PL-Cir.
o Leica, Kaiser e Optex: Circular Polarizer.
o Kenko: Circular PL, MC-Circular PL, Rangefinder Venier Polarizer system.
o Konica-Minolta: Circular Polarizer II.
o Konica-Minolta, Pentax, Rollei, Rowi, Sigma e Sunpak: Circular Polarizer.
o Olympus: PL-F.
o Sunpak: C-POL.
o Tiffen: Circular Polarizing.
o Toshiba: Circular Polarizing Filter.

• FILTRI POLARIZZATORI SPECIALI:

POLARIZZATORI GRIGI DOPPI (RIDUZIONE GRADUABILE):


o B+W e Heliopan: Double Pol.
o Hoya: Pol Fader.

POLARIZZATORI A TONO CALDO:


o B+W: Polarizzatore Warm Tone, con filtro KR1,5 o 81A (a richiesta con filtro KR3 o 81B).
o Formatt: Warm Linear Polarizer con filtro di conversione colore 85 (in vetro ottico Schott).
o Heliopan: Polarizzatore Warm Tone, con filtro 81A.
o Hoya: POL Conversion (con filtro 85B) e PL Circ. Moose’s filter (con filtro 81A).
o Tiffen: Warm Linear Polarizing (con 812) e Linear Polarizing (con 85).
o Singh-Ray: Warming Circular Polarizer (con filtro A-13) e UV-Correcting Polarizer (con filtro B-9 UV).

FILTRI POLARIZZATORI COLORATI:


o B+W: Magic Pol 642 Porpora, Magic Pol 680 Blu, Magic Pol 661 Verde.
o Cokin: Normali (Rosso, Blu, Giallo) e variabili (Rosso/Verde, Rosso/Blu, Rosso/Giallo, Blu/Giallo).
o Hoya: Normali (Arancione, Giallo, Rosso, Blu) e Variabili (Rosso/Blu, Giallo/Blu, Giallo/Verde,
Giallo/Rosso, Rosso/Verde).
o Marumi e Tamron: Normali (Giallo, Blu, Rosso, Arancione, Magenta) e Variabili (Blu/Rosso,
Giallo/Verde, Verde/Rosso, Giallo/Rosso, Blu/Giallo).
o Singh-Ray: Gold-N-Blue Circular Polarizer (Variabile), Red-Ray Circular Polarizer (Normale) e
Intensifier Circular Polarizer PLUS (filtro polarizzatore circolare unito a un filtro Intensifier Red, Green o
Blue).

POLARIZZATORI SOTTILI (PER GRANDANGOLARI):


o B+W e Heliopan: Pol Slim (lineari e circolari).
o Kenko: Thin Circular Polarizer.
o Hoya: Super-HMC PRO 1 Circular Polarizer.
o Optex: Wide Circular Pol.
o Sunpak: Thin Mount Circular Polarizer.
o Singh-Ray: Wide Angle Circular Polarizer.

POLARIZZATORI SIGILLATI ANTI UMIDITA’ E ANTI POLVERE:


o B+W, Formatt, Hitech ed Heliopan: Polarizzatore Kasemann (circolari e lineari).
N.B.: I filtri Polarizzatori Kasemann delle marche Formatt ed Hitech sono prodotti dalla tedesca Heliopan,
utilizzando vetro ottico Schott (lo stesso usato dalla B+W).

POLARIZZATORI IN FOGLIO:
o B+W, Cokin, Cromatek, Formatt, Hama, Heliopan, Kodak Wratten, Lee e Sailwind: Pol Foil.

• FILTRI PER EFFETTI SPECIALI:

FILTRI GRADUATI GRIGI:


o B+W: 501 (ND 2x) e 502 (ND 4x).
o Cokin: G1 (ND 2x) e G2 (ND 4x).
o Formatt: ND 0,3 – 0,6 – 0,9 – 1,2.
o Hama ed Hoya: Grigio chiaro (ND 2x) e Grigio scuro (ND 4x).
o Heliopan: ND2x (grigio chiaro) e ND4x (grigio scuro).
o Hitech: 0,3 – 0,6 – 0,9 – 1,2 disponibili in versione Hard Edge e Soft Edge. Sono disponibili anche in
versione Combo, con filtri di ambra correzione colore 81B o 81EF (a scelta) oppure in versione Combo
con filtri graduati colorati (sempre 85x85 o 100x100).
o Kenko a vite: Grigio ND 4x.
o Kenko quadrati: ND 4x ed ND 8x.
o Lee: N.D. 0,30 – 0,45 – 0,60 – 0,75 e 0,90 (in versione Hard o Soft).
o Marumi e Tamron: GC-Grey (ND 4x).
o Rowi: Grigio ND 4.
o Singh-Ray: Galen Rowell’s Neutral Density 1 stop, 2 stop, 3 stop, 4 stop e 5 stop; ciascuna versione è
disponibile con tono Hard o Soft.
o Sunpak: Gray G-GT.
o Tiffen: ND.3, ND.6.

FILTRI GRADUATI COLORATI:


o B+W: Arancione, Tabacco, Viola, Giallo verde, Verde, Rosso, Blu, Lilla (innesto a vite).
o Cokin: Tabacco 1 e 2, Blu 1 e 2, Malva 1 e 2, Rosa 1 e 2, Giallo 1 e 2, Smeraldo 1 e 2, Tramonto 1 e 2,
Nebbia 1 e 2.
o Cokin Fluo: Giallo, Rosso, Arancione, Blu, Malva, Rosa.
o Formatt: Centinaia di tipi con le gradazioni di colore #1, #2 e #3. Sono disponibili anche con
colorazione integrale.
o Hama: Verde smeraldo, Tabacco, Malva, Blu, Rosa, Rosso.
o Heliopan: Tabacco, Blu, Rosa, Violetto, Arancione, Rosso, Giallo, Giallo/Verde e Verde oliva.
o Hitech: Centinaia di tipi con le più svariate gradazioni di colore, in versione #1, #2 e #3. Sono
disponibili anche in versione Combo, con filtri di correzione ambra 81B o 81 EF oppure con colorazione
integrale.
o Hoya: Giallo, Marrone, Arancione, Azzurro, Rosso, Violetto, Smeraldo, Verde.
o Kenko a vite: Blu, Seppia, Rosa, Verde, Giallo, Rosso porpora, Rosso vino.
o Kenko quadrati: B/N: Giallo medio, Arancione, Rosso. Colore: Seppia, Rosso vino, Rosso porpora, Blu,
Verde, Foggy B.
o Lee: Centinaia di tipi con le più svariate gradazioni di colore. Sono disponibili anche con colorazione
integrale.
o Marumi e Tamron: Violetto, Rosa, Lilla, Blu, Rosso vino, Marrone, Giallo, Verde.
o Rowi: Rosso, Blu, Tabacco, Verde, Giallo.
o Sunpak: Wine W-GT, Sepia S-GT.
o Tiffen: Sunset 1, 2 e 3, Blu 1 e 2, Amber 1 e 2, Red 1, 2, 3, 4 e 5, Sky Fire 1, 2 e 3, Tabacco 1, 2 e 3 e
molti altri.
FILTRI HALF COLOR:
o Hama e Hoya: Rosa, Giallo, Marrone, Arancione, Azzurro, Rosso, Violetto, Smeraldo, Verde, Grigio
chiaro, Grigio scuro (innesto a vite).
o Marumi e Tamron: Verde, Rosso, Blu, Arancione (innesto a vite).

FILTRI COLORATI PARTICOLARI:


o RED HANCER:
Corrisponde al filtro C.C. 10 M e serve ad enfatizzare i toni rossi. Si trovano nelle gamme B+W (491),
Hoya, Kenko, Marumi, Singh-Ray, Sunpak, Tamron e Tiffen.
o RED HANCER LIGHT:
Corrisponde al filtro C.C. 10 M e serve ad enfatizzare i toni rossi, ma ha un effetto meno intenso. Si
trovano nelle gamme Marumi e Tamron.
o GREEN HANCER:
Serve ad enfatizzare i toni verdi. Si trovano nelle gamme Hoya, Marumi, Singh-Ray, Sunpak e Tamron.
o GREEN HANCER LIGHT:
Serve ad enfatizzare i toni verdi, ma ha un effetto meno intenso. Si trovano nelle gamme Marumi e
Tamron.
o BLUE HANCER:
Serve ad enfatizzare i toni azzurri e blu. Si trovano nelle gamme Hoya, Marumi, Singh-Ray, Sunpak e
Tamron.
o BLUE HANCER LIGHT:
Serve ad enfatizzare i toni azzurri e blu ma ha un effetto meno intenso. Si trovano nelle gamme Marumi e
Tamron.
o SEPPIA O SEPIA:
Serve a dare alle immagini un tono caldo e ambrato, come le foto dei tempi antichi. Si trova nelle gamme
Cokin, Hitech, Hoya, Kenko, Lee (graduati e non), Marumi, Optex, Rowi, Tamron e Tiffen.
o EXOTICOLOR O POP:
Sono filtri di colore verde, blu e rosso la cui funzione è quella di alterare il cromatismo delle immagini a
colori. Si usano spesso nelle esposizioni triple, scattando ciascuna foto con un filtro diverso. Si trovano
nelle gamme B+W, Hama, Heliopan, Hoya, Kenko a vite, Marumi, Rowi e Tamron.
o WARM TONE ENHANCER:
Sono filtri di che enfatizzano i toni caldi. Sono prodotti dalla Formatt.
o FILTRI C.C.:
Sono filtri compensatori del colore e si usano per correggere le dominanti di colore che possono insorgere
per vari motivi. Possono essere in gelatina o in acetato. Si trovano nelle gamme Kodak, Hama, Hoya, Lee,
Sailwind e in altre gamme professionali. I filtri C.C. della B+W sono costituiti da filtri in gelatina Kodak
Wratten racchiusi tra due lastre in vetro ottico incolore cementate ai bordi.

FILTRI A FUOCO MORBIDO:


o B+W: Soft Image, Soft Focus Soft PRO, Soft Focus I e II, Zeiss Softar I e II, Fog I e II.
o Canon: Soft 1 e Soft 2.
o Cokin: 083, 084, 820, 830, 840, 850, 696 Sunsoft.
o Contax: Zeiss Softar I, II e III.
o Formatt: Fog Effect 1/8, 1/4, 1/2, 1, 2, 3, 4 e 5, Double Fog Effect 1, 2 e 3, White Net #1 e #2, Black
Net #1 e #2.
o Hama ed Hoya: Diffuser, Duto, Fog A e B, Softener A e B.
o Hasselblad: Zeiss Softar I, II e III. Soft 100 leggero, Soft 100 medio, Soft 100 forte.
o Heliopan: Duto I e II, Zeiss Softar I e II, Fog I e II.
o Hitech: Fog #1 e #2, Soft Focus White Net #1 e #2, Soft Focus Black Net #1 e #2.
o Kenko: Softon II A e B, Foggy, Duto, Portmate A e B.
o Lee: Black Net 1, 2 e 3, White Net 1, 2 e 3, Blue Net, Green Net, Flesh Net, Pink Net, Orange Net, Fog
1, 2, 3, 4 e 5.
o Marumi e Tamron: Diffusore, Diffusore II, Duto, Fog A e B, Silky Soft A e Silky Soft B.
o Minolta: Portrayer A e P.
o Optex: Diffuser.
o Rowi: Diffuser, Duto.
o Nikon: Soft Focus N.° 1 e N.° 2.
o Sunpak: Soft Effect SE-A, Soft Effect SE-B, Diffusion DIF, Fog Effect FE,
o Tiffen: Soft/FX, Warm Soft/FX, Warm Black Pro-Mist, Warm Pro-Mist, Pro-Mist, Black Pro-Mist, Fog
Effect, Double Fog Effect, Softnet Black, Softnet Red, Softnet Skintone, Softnet White.
o Toshiba: Softone.
o Zeiss: Softar I, Softar II e Softar III.

FILTRI UV:
o B+W: UV 010.
o Canon: UV Haze-1.
o Cokin, Heliopan, Hoya, Kaiser, Optex, Pentax, Rollei e Sunpak: UV.
o Contax: UV L 39.
o Formatt: UV Haze 2A, UV Haze 2B.
o Hama: UV-390.
o Hasselblad: UV-Sky.
o Hitech: UV-1A – UV 2B.
o Kenko: L37 Professional e L37 Super Pro.
o Konica-Minolta e Sigma: UV Haze.
o Lee: U.V. 1A, U.V. 1BA, U.V. 2B, U.V. 2C.
o Leica: UV-A.
o Nikon: L37C e L39.
o Olympus: UVF.
o Rowi: UV O-Haze, UV O-Haze MC.
o Singh-Ray: B-9 UV e Hi-Lux.
o Tamron: UV e Dynamic L-370.
o Tiffen: Haze-1 e Haze 2A.
o Toshiba: UV (2C).

FILTRI SKYLIGHT:
o Cokin, Contax, Hama, Heliopan, Hoya, Kaiser, Kenko, Kodak Wratten, Konica-Minolta, Marumi,
Pentax, Rowi e Tamron: 1A.
o Cokin, Contax, Hama, Hoya, Kenko, Kodak Wratten, Konica-Minolta, Marumi, Pentax, Rowi e
Tamron: 1B.
o Hitech: UV-1A – UV 2B.
o Nikon: L1BC.
o Hasselblad: UV-Sky.
o Optex: Sky.
o Sunpak: Skylight 1A.
o Formatt e Tiffen: Sky 1-A.
o Tiffen: 1-B.
o Toshiba: Skylite SL-C (1A).

• LENTI ADDIZIONALI SINGOLE:


o B+W, Heliopan: NL 0,25, NL 0,50, NL 1, NL 2, NL 3, NL 4, NL 5.
o Canon: 500.
o Cokin, Marumi, Optex e Tamron: Close Up +1, Close Up +2, Close Up +3, Close Up +4.
o Hama e Hoya: Close Up +1, Close Up +2, Close Up +3, Close Up +4, Close Up +5.
o Heliopan: +1, +2, +3, +4.
o Kenko: No. 1, No. 2, No. 3.
o Konica-Minolta: #0, #1, #2.
o Nikon: No. 0, No. 1, No. 2.
o Rowi: N.° 1, N.° 2, N.° 3, N.° 4.
o Sunpak: +1, +2, +3, +4.
o Tiffen: +1/2, +1, +2, +3, +4.
o Toshiba: Close Up +1, Close Up +2, Close Up +3, Close Up +4.

LENTI ADDIZIONALI “DOPPIETTO ACROMATICO”:


o B+W: Macrolens +10.
o Canon: 250D, 450D, 500D.
o Cosina, Pentax, Soligor, Vivitar, Voigtlaender: Life Attachment Size 49.
o Hama, Hoya, Marumi, Tamron, : Macro Close Up +10.
o Hama, Hoya: Lente addizionale Zoom.
o Heliopan: Achromat Close Up +3, Achromat Close Up +4, Achromat Close Up +5, Achromat Close Up
+6.
o Kenko: AC n° 3, AC n.° 5, AC n.° 9, AC n.° 10, AC n.° 17, Zoom Close Up.
o Leica: Elpro 1, Elpro 2, Elpro 3, Elpro 4.
o Minolta: No. 0, No. 1, No. 2.
o Nikon: 3T, 4T, 5T, 6T.
o Pentax: S25, S33, S56, S80, S82, T132, T226.
o Rowi: Macro n.° 10.
o Sigma: Close Up Lens 58.
o Tamron: Close Up Lens 58, Close Up Lens 72.
o Tokina: Close Up Lens 72.

LENTI ADDIZIONALI A META’ – SPLIT LENS:


o B+W, Cokin, Hama, Heliopan, Hoya, Kenko, Marumi, Tamron e Tiffen: Split Lens.

• FILTRI COLOUR COMPENSATING (C.C.):


B+W:
Si tratta di filtri C.C Kodak Wratten chiusi tra due lastre di vetro ottico ad altissima trasmissione
luminosa, cementati ai bordi e inseribili nei più diffusi portafiltri di tipo Compendium (B+W, Cokin A,
Cokin P, Cokin X Pro, Cokin Z, Kenko Holder, Lee, Sailwind, Pro4). Sono disponibili nel formato
100x100. La B+W li fornisce anche con innesto a vite classico. Anche in questo caso, abbiamo un filtro
circolare Kodak Wratten in gelatina chiuso e cementato tra due lastre di vetro ottico.
o Cyan: 05 – 10 – 20 - 40.
o Magenta: 05 – 10 – 20 - 40.
o Giallo: 05 – 10 – 20 - 40.
o Rosso: 05 – 10 – 20 - 40.
o Blu: 05 – 10 – 20 - 40.
o Verde: 05 – 10 – 20 - 40.
COKIN:
Si tratta di filtri C.C inseribili nei portafiltri Cokin A, Cokin P, Cokin Z Pro e X Pro. Sono disponibili nei
formati 67x67, 84x84, 100x100 e 150x100
o Cyan: 05 – 10 – 20 – 30 – 40 - 50.
o Magenta: 05 – 10 – 20 – 30 – 40 - 50.
o Giallo: 05 – 10 – 20 – 30 – 40 - 50.
FORMATT:
Si tratta di filtri in resina ottica CR39, previsti per l’uso con i porta filtri a sistema della stessa casa
(100x100). Sono disponibili nelle seguenti serie:
o Cyan: 0,25 - 05 – 10 - 15 – 20 – 40 - 50.
o Magenta: 0,25 - 05 – 10 - 15 – 20 – 40 - 50.
o Giallo: 0,25 - 05 – 10 - 15 – 20 – 40 - 50.
o Rosso: 0,25 - 05 – 10 - 15 – 20 – 40 - 50.
o Blu: 0,25 - 05 – 10 - 15 – 20 – 40 - 50.
o Verde: 0,25 - 05 – 10 - 15 – 20 – 40 - 50.
HAMA:
Si tratta di filtri C.C in poliestere o in gelatina, forniti in due diverse misure (75x75 e 100x100), che
completano la gamma di filtri 75x75 e 100x100 per i relativi portafiltri, nelle stesse versioni della Lee.
o Cyan: 0,25 – 05 - 10 – 15 - 20 – 25 - 30 – 40 – 50.
o Magenta: 0,25 – 05 - 10 – 15 - 20 – 25 - 30 – 40 – 50.
o Giallo: 0,25 – 05 - 10 – 15 - 20 – 25 - 30 – 40 – 50.
o Rosso: 0,25 – 05 - 10 – 15 - 20 – 25 - 30 – 40 – 50.
o Blu: 0,25 – 05 - 10 – 15 - 20 – 25 - 30 – 40 – 50.
o Verde: 0,25 – 05 - 10 – 15 - 20 – 25 - 30 – 40 – 50.

HITECH:
Sono filtri in resina CR39 per i porta filtri della stessa casa 85x85 e 100x100 oppure per quelli 75x75.
o Cyan: 0,25 – 05 - 10 – 15 - 20 - 30 – 40 – 50.
o Magenta: 0,25 – 05 - 10 – 15 - 20 - 30 – 40 – 50.
o Giallo: 0,25 – 05 - 10 – 15 - 20 - 30 – 40 – 50.
o Rosso: 0,25 – 05 - 10 – 15 - 20 - 30 – 40 – 50.
o Blu: 0,25 – 05 - 10 – 15 - 20 - 30 – 40 – 50.
o Verde: 0,25 – 05 - 10 – 15 - 20 - 30 – 40 – 50.

KODAK WRATTEN:
Sono filtri in gelatina, nelle misura 100x100 e 75x75.
o Cyan: 0,25 – 0,5 - 10 – 15 - 20 – 25 - 30 – 40 – 50 - 70.
o Magenta: 0,25 – 0,5 - 10 – 15 - 20 – 25 - 30 – 40 – 50 - 70.
o Giallo: 0,25 – 0,5 - 10 – 15 - 20 – 25 - 30 – 40 – 50 - 70.
o Rosso: 0,25 – 0,5 - 10 – 15 - 20 – 25 - 30 – 40 – 50 - 70.
o Blu: 0,25 – 0,5 - 10 – 15 - 20 – 25 - 30 – 40 – 50 - 70.
o Verde: 0,25 – 0,5 - 10 – 15 - 20 – 25 - 30 – 40 – 50 - 70.

LEE:
Sono filtri rettangolari (150x100) o quadrati (100x100), adatti ai portafiltri Lee.
o Cyan: 0,25 – 05 - 10 – 15 - 20 – 25 - 30 – 40 – 50.
o Magenta: 0,25 – 05 - 10 – 15 - 20 – 25 - 30 – 40 – 50.
o Giallo: 0,25 – 05 - 10 – 15 - 20 – 25 - 30 – 40 – 50.
o Rosso: 0,25 – 05 - 10 – 15 - 20 – 25 - 30 – 40 – 50.
o Blu: 0,25 – 05 - 10 – 15 - 20 – 25 - 30 – 40 – 50.
o Verde: 0,25 – 05 - 10 – 15 - 20 – 25 - 30 – 40 – 50.
TIFFEN:
Sono sia filtri quadrati o rettangolari, adatti a tutti i più diffusi portafiltri (67x67, 85x85, 100x100 e
170x130 Cokin, Lee 150x100 e 100x100, Formatt 100x100 e Hitech 75x75, 85x85 e 100x100), sia con la
classica montatura a vite.
o Cyan: 05 – 10 – 20 – 30 – 40 – 50 - 70.
o Magenta: 05 – 10 – 20 – 30 – 40 – 50 - 70.
o Giallo: 05 – 10 – 20 – 30 – 40 – 50 - 70.
o Rosso: 05 – 10 – 20 – 30 – 40 – 50 - 70.
o Blu: 05 – 10 – 20 – 30 – 40 – 50 - 70.
o Verde: 05 – 10 – 20 – 30 – 40 – 50 - 70.

• FILTRI PER LA DIMINUZIONE DEL CONTRASTO:


o Lee: Low Contrast +1/4, Low Contrast +1/2, Low Contrast + 3/4, Low Contrast +1, Low Contrast +1 e
1/2 (150x100 e 100x100).
o Tiffen: Low Contrast, Soft Contrast, Ultra Contrast (innesto a vite).
<b>CORRISPONDENZA DEI
VARI TIPI DI FILTRI TRA LE
PRINCIPALI MARCHE</b>
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.Cloudy. PRO Pubblicato 3 anni fa. Modificato da .Cloudy. (member) 3 anni fa
IL FATTORE FILTRO E ALTRE NOTE SULL’USO DEI FILTRI

1) FATTORE FILTRO E CORREZIONE DELL'ESPOSIZIONE:


Ogni filtro ha un suo proprio fattore d'esposizione. Normalmente, l'esposimetro T.T.L. compensa
automaticamente l'esposizione. Se, viceversa, si usano i filtri misurando l'esposizione con un esposimetro
separato, vi sono due modi per esporre correttamente.
• FATTORE FILTRO A NUMERI INTERI:
o 1x: Nessuna variazione.
o 1,5x: Si apre di 1/2 stop.
o 2x: Si apre di 1 stop.
o 3x: Si apre di 1 stop e 1/2.
o 4x: Si apre di 2 stop.
o 8x: Si apre di 3 stop.
o 16x: Si apre di 4 stop.
• FATTORE FILTRO A NUMERI DECIMALI:
In questo caso il miglior sistema è quello di dividere la sensibilità iso della pellicola in uso per il fattore
del filtro che si intende utilizzare. La sensibilità così ricavata la si imposta sull'esposimetro separato
(mentre deve restare invariata sulla macchina), si misura l'esposizione e si riportano i dati così ricavati, di
tempo e diaframma, sulle ghiere della macchina per procedere alla foto. Oltre all'esposimetro separato
occorre una calcolatrice, per dividere la sensibilità iso della pellicola per il fattore filtro. Quando si
termina di usare il filtro, bisogna impostare nuovamente la corretta sensibilità sull'esposimetro separato,
pena esposizioni errate nelle successive foto senza il filtro. Un altro sistema, più scomodo, è quello di
porre il filtro davanti alla cellula dell'esposimetro separato, eseguire la lettura, rimontare il filtro davanti
all'obiettivo, riportare i dati di tempo e diaframma (indicati dall'esposimetro separato) sulle ghiere della
macchina e scattare la foto. Ovviamente, operando in tal modo, bisogna fare attenzione a non far cascare
in terra né il filtro, né l'esposimetro.
• ESPOSIMETRO SEPARATO, FATTORE FILTRO E SENSIBILITA' ISO DELLA PELLICOLA:
Vediamo ora come va cambiata la sensibilità iso sull'esposimetro separato, onde adeguarlo ai vari fattori
filtro, in relazione alla sensibilità della pellicola in uso. Il sistema di modificare la sensibilità
dell'esposimetro va preferito ogni qualvolta si desideri mantenere invariato il diaframma, allo scopo di
non intervenire sulla profondità di campo, qualunque essa sia. Viceversa, si interviene sul diaframma
quando si deve scattare a mano libera e si desidera usare dei tempi di posa atti ad evitare immagini mosse.
o FATTORE 1,2x (1,3x):
Iso 50: 40. Iso 100: 80. Iso 125: 100. Iso 160: 125. Iso 200: 160. Iso 400: 320. Iso 800: 640.
o FATTORE 1,4x (1,5x/1,6x):
Iso 50: 32. Iso 100: 64. Iso 125: 80. Iso 160: 100. Iso 200: 125. Iso 400: 250. Iso 800: 500.
o FATTORE 2x:
Iso 50: 25. Iso 100: 50. Iso 125: 64. Iso 160: 80. Iso 200: 100. Iso 400: 200. Iso 800: 400.
o FATTORE 2,5x (2,4x/2,2x):
Iso 50: 20. Iso 100: 40. Iso 125: 50. Iso 160: 64. Iso 200: 80. Iso 400: 160. Iso 800: 320.
o FATTORE 2,7x:
Iso 50: 16. Iso 100: 32. Iso 125: 50. Iso 160: 64. Iso 200: 80. Iso 400: 160. Iso 800: 250.
o FATTORE 3x (3.2x):
Iso 50: 16. Iso 100: 32. Iso 125: 40. Iso 160: 50. Iso 200: 64. Iso 400: 125. Iso 800: 250.
o FATTORE 4x:
Iso 50: 12. Iso 100: 25. Iso 125: 16. Iso 160: 20. Iso 200: 50. Iso 400: 100. Iso 800: 200.
o FATTORE 8x:
Iso 50: 6. Iso 100: 12. Iso 125: 16. Iso 160: 20. Iso 200: 25. Iso 400: 50. Iso 800: 100.
• CALCOLO DEL FATTORE D’ESPOSIZIONE DI DUE FILTRI ACCOPPIATI:
Quando si usano due filtri accoppiati (facendo sempre attenzione a non provocare la vignettatura
meccanica) non si devono sommare i due fattori filtro bensì vanno sommati i diaframmi da togliere per
ogni singolo filtro. Ad esempio, per un fattore filtro 2x si apre di 1 stop. Per un fattore filtro 4x si apre di 2
stop. Quindi un filtro con fattore 2x aggiunto ad un filtro con fattore 4x comporta l'apertura di 3 stop.
Oppure, si possono moltiplicare i due fattori filtro e poi si procede col metodo del fattore filtro (2x per 4x
= 8x, cioè si apre di 3 stop; il risultato, come si può agevolmente notare, non cambia. Con gli esposimetri
T.T.L. ci si affida alla macchina, anche se il sistema manuale del calcolo del fattore filtro è sicuro al 100%
dei casi, mentre l'esposimetro T.T.L. potrebbe essere ingannato (ma con macchine dall'esposimetro
preciso è un'eventualità piuttosto rara). A dire il vero, gli esposimetri al C.d.S., soprattutto, ma anche
quelli al Silicio, possono mostrare una risposta non omogenea ai vari colori. Pertanto, soprattutto con filtri
colorati più intensamente (sia per pellicole B/N che a colori) sarebbe preferibile, laddove sia possibile ed
usando l'esposimetro T.T.L., ricorrere all'esposizione manuale senza filtro e poi, dopo aver montato il filtro
desiderato, procedere alla modifica dell'esposizione col sistema del fattore filtro, secondo quanto su
indicato. Bisogna fare attenzione quando si usano assieme due filtri scuri per via del forte assorbimento di
luce (il che potrebbe richiedere l'uso del treppiede o, quantomeno, del monopiede).

2) MONTAGGIO E SMONTAGGIO DEI FILTRI:


I filtri si montano, di solito, avvitandoli al filetto filtro degli obiettivi. Il montaggio avviene avvitando i
filtri in senso orario, verso sinistra, mentre lo smontaggio avviene svitandoli in senso antiorario, verso
destra. Può capitare che il filtro venga avvitato troppo strettamente e quindi non si riesca a toglierlo, al
termine del suo uso. A parte il fatto che i filtri vanno montati senza stringerli eccessivamente, quando si
verifica il cosiddetto "grippaggio" non bisogna assolutamente forzare il filtro ribelle, perché un’operazione
di questo tipo potrebbe comportare danni al filetto del filtro o, cosa assai più grave, al filetto dell’obiettivo.
Invece, si deve prima provare a girarlo delicatamente, sempre senza forzare, nella direzione di
avvitamento e successivamente in quella di svitamento. Di solito, questo intervento è sufficiente allo
scopo. Se però il filtro è ostinato, si può provare con un pezzo di gomma. Ponendo con le dita il pezzetto
di gomma attorno alla montatura del filtro, si deve girare il filtro in senso antiorario, facendo attenzione a
non graffiare o sporcare la superficie in vetro o in resina CR39 del filtro. Un'alternativa a questa tecnica
consiste nel poggiare l'obiettivo, staccato dal corpo macchina e munito di relativo tappo posteriore, su di
un foglio di gomma. Quindi si deve delicatamente ma con risolutezza provare a girare l'obiettivo in senso
antiorario, sempre facendo attenzione a non graffiare o sporcare la superficie in vetro o resina CR39 del
filtro. Nella stragrande maggioranza dei casi l'uso della gomma risolve il problema efficacemente. In tutti
questi casi si deve fare estrema attenzione a non forzare sulla ghiera di montaggio del filtro, per non
correre il rischio di danneggiare, spesso in modo irreparabile, il filetto filtro dell'obiettivo che serve a
montare pure un altro accessorio, INFINITAMENTE PIÙ IMPORTANTE DI QUALUNQUE FILTRO,
vale a dire IL PARALUCE. Quest'ultimo accessorio, oltre a riparare la lente anteriore da schizzi e altre
impurità di vario genere, elimina l'influenza nefasta dei riflessi parassiti provocati dalla luce frontale e da
quella laterale i quali, abbassando il contrasto generale dell'immagine, appiattiscono la resa dell'obiettivo
e gli tolgono contrasto e nitidezza. Tornando al problema dei filtri "grippati", il sistema della gomma non
è adatto ai filtri con la montatura girevole, tipo il filtro polarizzatore nelle sue varie versioni o il filtro
sfumato nella versione con montatura a vite. Con questo tipo di filtri va usato un accessorio apposito che
si chiama "pinza per filtri". E' un accessorio molto utile, con tutti i tipi di filtri, ma ha il difetto di coprire i
filetti filtro solo dal passo 46 al passo 60. Esiste nei cataloghi Hama, Rowi e Kaiser. Inutile dire che anche
adoperando quest'utile attrezzo, non bisogna mai forzare nulla.

3) FILTRI E SISTEMI DI CONNESSIONE AGLI OBIETTIVI:


• FILTRI A VITE CON INNESTO ANTERIORE:
Si tratta del sistema più diffuso di inserimento dei filtri sugli obiettivi. I filtri vanno avvitati sulla ghiera
filettata posta attorno alla prima lente dell'obiettivo. I diametri di tutti i filtri con innesto a vite possono
andare dal 18 al 122, come la B+W, oppure dal 27 fino al 95, come la Hoya. Nella maggior parte dei casi
si va, invece, dal 49 al 77. Un altro sistema consiste nell'usare un portafiltri universale, inseribile davanti
alla filettatura di moltissimi obiettivi mediante una serie di anelli adattatori. In questo modo si ha il
vantaggio di disporre di un'unica serie di filtri e di un solo portafiltri per tutta una serie di obiettivi che
spessissimo hanno filettature filtro di diametro diverso. Sistemi simili sono proposti da Cokin, Kenko, Lee
ed altri. Usando filtri a vite normali si può ridurre il loro numero usando filtri del diametro previsto per gli
obiettivi più grandi del corredo, da adattare su obiettivi dal passo filtro minore mediante gli anelli
adattatori di riduzione, anche se tale sistema può comportare dei problemi nell'uso dei paraluce telescopici
incorporati.
N.B.: Quando si parla di filtri con innesto a vite ci si riferisce, di regola, alla sola filettatura di innesto
(40,5 o 52 ad es.) ma assai di rado viene indicata la profondità della filettatura. Essa può essere di due
misure differenti; 0,50 mm (in genere per tutti i diametri fino al 40,5 mm) e 0,75 (per i diametri dal 46
mm in poi). Nel catalogo B+W la misura 0,50 è indicata dal suffisso “E” (accanto al dimetro della
filettatura di innesto) mentre la misura 0,75 è indicata dal suffisso “ES”. Raramente, accanto al diametro
della filettatura di innesto viene indicata anche la profondità della filettatura, come nei filtri russi o in
quelli Rowi oppure con suffissi particolari, come per i filtri B+W. La casa giapponese Hoya, la più grande
vetreria ottica del mondo, indica il valore della profondità della filettatura dei suoi famosi filtri nei
cataloghi appositi (il dato è riferibile anche ai filtri Hama). Il valore della profondità della filettatura è
importante da sapere, in quanto è molto pericoloso avvitare a fondo un filtro 0,75 su di un obiettivo che ha
una profondità di 0,50. In linea di massima è possibile, ma occorre agire delicatamente, senza forzare
assolutamente e fermandosi non appena si avverte la minima resistenza. Fare il contrario, invece, non
comporta problemi. Anche per gli anelli adattatori occorre controllare la profondità della filettatura.
• FILTRI A VITE CON INNESTO POSTERIORE:
A questa categoria appartengono i filtri a vite dedicati appositamente a quegli obiettivi con passo a vite
anteriore di grande diametro. Per evitare di costringere gli utenti all'acquisto di costosi ed introvabili filtri
di grande diametro (dal passo 95 fino al passo 122), è possibile montare dei filtri a vite nella parte
posteriore dell'obiettivo, dopo aver staccato l'obiettivo dalla macchina, per poter applicare il filtro in
questione dietro l'ultima lente dell'obiettivo. Esempi di obiettivi che hanno i filtri applicabili dietro la lente
posteriore, dopo averli rimossi dall'attacco a baionetta o a vite, sono il Tamron catadiottrico SP 500 mm f/
8 (passo 30,5), il super teleobiettivo russo Yashma 300 mm f/ 2,8 con attacco Nikon AI (passo 37), il
super grandangolare russo Mir 20 mm f/ 3,5 con innesto a vite 42x1 oppure a baionetta Pentax K o Nikon
AI (passo 18, per cui è estremamente importante non perdere i filtri in dotazione) ed il Sigma catadiottrico
600 mm f/ 8 (passo 30,5). Lo svantaggio di questa particolare soluzione consiste nell'impossibilità pratica
di usare i filtri polarizzatori, almeno nell'alloggiamento posteriore. In questi casi, se proprio non si può
fare a meno del polarizzatore, non resta che sottoporsi ad un autentico salasso, per acquistare un pola di
grande diametro (da 95 a 122 mm!).
• FILTRI A VITE CON INSERIMENTO IN CASSETTINO POSTERIORE AD ESTRAZIONE
LATERALE:
E' una soluzione molto comune su tutti i forti teleobiettivi a grande apertura, originali ed universali,
oppure sui catadiottrici originali. In tal caso i filtri vengono avvitati all'interno di appositi cassetti porta
filtri posteriori che si estraggono lateralmente, senza dover essere costretti a disinnestare l'obiettivo dalla
macchina ogni qualvolta ci sia la necessità di sostituire il filtro. Oltre alla maggiore comodità di impiego,
questa soluzione consente, tramite un'apposita fessura, di regolare la rotazione dei filtri polarizzatori
sistemati nell'apposito cassettino estraibile. Appartengono a questa categoria tutti i super tele a forte
apertura ed i teleobiettivi catadiottrici di Canon (FD ed EF), Contax, Minolta AF e Pentax MF/AF. Poi ci
sono i Nikon AFD e AI 300 mm f/ 2,8 (passo 39), Nikon AFD 300 mm f/ 4 (passo 39), Nikon AFD S 300
mm 2,8 (passo 52), Nikon AFD S 400 mm f/ 2,8 (passo 52), Nikon AFD S 500 mm f/ 4 (passo 52), Nikon
AFD S 600 mm f/ 4 (passo 52) nonché i teleobiettivi catadiottrici della serie AI. Poi abbiamo il Tamron
SP 300 mm f/ 2,8 (passo 30,5) sia in versione MF che AF. Quindi seguono i Tokina AT-X MF/AF 300 mm
f/ 2,8 e Tokina AT-X AF 300 mm f/ 4 (entrambi passo 30,5), i super tele Sigma EX AF 300 mm f/ 2,8
APO e AF 500 mm f/ 4,5 APO (passo 30,5) e il Sigma EX AF 800 mm f/ 5,6 APO (passo 46).
• FILTRI SERIE:
Di solito vanno dalla serie I alla serie VII; in alcuni casi arrivano alla serie IX e alla serie X. Servono per
obiettivi dotati di innesto filtri serie. E' il caso dei filtri per moltissimi vecchi obiettivi Leica M e,
soprattutto, Leicaflex ed R che prevedevano un'unica montatura nella quale inserire il filtro (sistema non
più adottato: sono reperibili solo nel mercato dell'usato). Ora la Leica marca solo i filtri UV e
Polarizzatori. Il resto si deve prendere nella gamma B+W. Un altra casa che adotta i filtri serie è
l'Hasselblad, soprattutto sui vecchi obiettivi.
• FILTRI SLIP ON (A PRESSIONE):
Si tratta di filtri che vengono inseriti a pressione sull'obiettivo. Questo sistema era spesso adottato in
passato per gli obiettivi delle macchine medio formato e per alcuni obiettivi delle fotocamere a telemetro
24x36. Al giorno d'oggi è adottato solo dalle Minox serie 35 e dalle Rollei serie 35 (entrambe a mirino
galileiano e messa a fuoco su scala metrica). Le case produttrici di filtri, che hanno a catalogo una nutrita
gamma di filtri Slip On, sono la B+W, la Hoya e la Marumi. I filtri con innesto a pressione sono indicati
anche per quegli obiettivi il cui filetto filtro non è più adoperabile perché rovinato o per quegli obiettivi
che non hanno il filetto filtro.
• FILTRI A BAIONETTA:
Questo è un sistema di connessione usato attualmente solo per gli obiettivi medio formato delle
Hasselblad e delle Rollei. E' anche usato su tutte le reflex biottica medio formato Rolleiflex e Rolleicord
prodotte in passato e pure sulle contemporanee Rolleiflex 2,8 GX e Rolleiflex 4.0. E’ adoperato anche su
tutte le biottica 6x6 della Yashica e della Minolta.
• FILTRI IN TORRETTA GIREVOLE:
Era, questo, un sistema adottato frequentemente, in passato, per gli obiettivi super grandangolari fino al 20
mm (ad esempio, le vecchie serie dei Nikkor 15 mm f/ 3,5 e 20 mm f/ 4 oppure la prima serie del Tamron
SP 17 mm f/ 3,5). Consisteva nell'inserire, all'interno dell'obiettivo, i filtri più usati sia per il B/N che per
il colore. Gli obiettivi che adottavano tale sistema potevano usare solo i filtri montati al loro interno, in
quanto la lente frontale era priva di innesto filettato ed i loro paraluce dedicati si applicavano a pressione
oppure con un sistema a ganasce (tipo clip on). Negli anni '50 e '60 si dava maggior prevalenza ai filtri per
il B/N mentre, negli anni '70 e nei primi anni '80, si dava maggior peso a quelli per il colore.
L'inserimento del filtro desiderato avveniva per mezzo di un selettore a ghiera posto intorno al barilotto
dell'obiettivo, in prossimità della ghiera di messa a fuoco o di quella dei diaframmi. Il vantaggio era dato
dall'assenza del pericolo di vignettatura meccanica mentre lo svantaggio era dato dallo scarso numero di
filtri disponibili. Attualmente, non si ricorre più a tale sistema, eccezion fatta per il Leica Elmarit R 19
mm f/ 2,8. Ora, infatti, si preferisce dotare i super grandangolari di montature e ghiere d'attacco per filtri
maggiorate rispetto alla lente anteriore, in modo da evitare il più possibile il rischio di vignettatura
meccanica e, al contempo, permettere l'uso di tutti i filtri che si desidera usare. Senza contare il fatto che si
sta diffondendo il sistema di realizzare filtri con la montatura ultrasottile, particolarmente adatta ai super
grandangolari. Queste considerazioni valgono per i supergrandangolari fino al limite minimo della focale
di 17 mm. Per focali ancora più corte si preferisce utilizzare montature posteriori per filtri in gelatina o
poliestere (Sigma AF IF EX 14 mm f/ 2,8 o Tamron SP AF IF 14 mm f/ 2,8 oltre alle realizzazioni
originali di pari focale) oppure si ricorre a degli speciali adattatori per utilizzare filtri maggiorati, allo
scopo di evitare la vignettatura meccanica (come l'anello adattatore originale Voigtlaender per montare i
filtri a vite da 77 sull'Aspherical Heliar 12 mm f/ 5,6 per le Voigtlaender della serie Bessa oppure per tutte
le fotocamere a telemetro con innesto a baionetta Leica M, mediante un apposito anello adattatore
39x1/Leica M). Non mancano, peraltro, esempi di obiettivi ultra grandangolari che non permettono alcun
inserimento di filtri, né anteriormente né posteriormente (come il Voigtlaender Aspherical Heliar 15 mm f/
4,5 previsto per l'uso con le Voigtlaender serie Bessa oppure per tutte le fotocamere a telemetro con
innesto a baionetta Leica M, mediante un apposito anello adattatore 39x1/Leica M). Infine, ci sono casi di
ultra grandangolari che consentono di usare solo filtri digradanti speciali per combattere l'eccessiva caduta
di luce ai bordi (come il vecchio Zeiss Hologon 15 mm f/ 8 e la sua attuale versione Zeiss T* G Hologon
16 mm f/ 8 oppure il 30 mm f/ 5,6 per l'Hasselblad X-Pan 35 e moltissimi super grandangolari per
apparecchi a banco ottico).

fonte, compendio scritto dall'utente Makopoku (Vincenzo) al quale io vorrei tanto fare una statua <3
<b>IL FATTORE FILTRO E
ALTRE NOTE SULL’USO DEI
FILTRI</b>
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spiderfrank 3 anni fa
complimenti, e grazie mille!
complimenti, e grazie mille!

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admin
El Guru - daft emoticon 3 anni fa

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