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Per fotografia naturalistica si intende la fotografia di fauna e flora selvatici nel loro ambiente naturale, ma anche la
fotografia di paesaggi il più possibile incontaminati. In essa racchiudiamo: la fotografia paesaggistica, la macrofotografia,
la fotografia di appostamento e il fototrappolaggio.
La fotografia paesaggistica è il modello più diffuso tra i fotografi amatoriali e quelli professionisti, ma richiede grande
attenzione non solo per l’oggetto che si vuole fotografare, ma anche per trovare i tempi di esposizione corretti per
l’esecuzione dello scatto. Questo tipo di fotografia richiede obiettivi grandangolo e teleobiettivi che rendono la reale
dimensione del paesaggio. Inoltre vengono spesso usati filtri polarizzatori, filtri UV e filtri colorati.
La macrofotografia utilizza forti rapporti di ingrandimento per poter ritrarre soggetti molto piccoli. Questa tecnica
non solo è considerata tra le più difficili, ma è anche una delle più dispendiose, in quanto necessita di apparecchiature
molto sofisticate. Questo genere richiede obiettivi con rapporto di riproduzione del soggetto pari ad 1 (1:1), tubi di
prolunga, illuminatori flash e continui, cavalletti con teste dedicate.
La fotografia di appostamento, invece, sfrutta la conoscenza dell’habitat e delle specie all’interno di esso. Nella
fotografia d’appostamento infatti, non solo è importante quella virtù chiamata pazienza, ma anche uno studio di ciò
che si vuole fotografare: se vogliamo ad esempio fotografare un’aquila minore, requisiti necessari sono la conoscenza
del luogo dove si trova l’animale, dell’orario in cui è più facile l’avvistamento e anche lo studio della posizione dalla
quale si può ottenere uno scatto migliore.
Il fototrappolaggio è una tecnica fotografica utilizzata principalmente per scattare immagini di animali molto schivi o
difficili da trovare. Questa tecnica utilizza una stazione fotografica collegata ad un sensore che, rilevando il passaggio
dell’animale, permette alla stazione di scattare la foto con precisione.
Ritratto: quando avvistiamo un animale abbiamo la reazione immediata di riempire il fotogramma con l’immagine
completa dell’animale. Questo stile, pur risultando eccellente nella sua produzione finale, cade nella scientificità e nella
staticità dello scatto. Per poter ritrarre un animale il più precisamente possibile inoltre, bisogna disporre di potenti
teleobiettivi e della capacità di avvicinarsi molto al soggetto.
È soprattutto rispetto per la natura e per l’animale che si sta fotografando. Bisogna ricordare che la fotografia è uno
degli strumenti di comunicazione più forte che abbiamo e, nel nostro caso, far arrivare un messaggio sbagliato potrebbe
mettere a rischio gli equilibri, intaccando la regola che nel mondo animale prevede “il massimo risultato con il minimo
sforzo”. Conoscenza e sensibilizzazione sono quindi fondamentali.
Per ottenere il massimo è necessario conoscere le abitudini del soggetto da ritrarre, la conformazione del territorio
che abita ed entrare in una sorta di rapporto di accettazione reciproca con l’animale. Tutte queste informazioni sono
facilmente reperibili su internet: possiamo trovare spiegazioni e curiosità su quasi tutti gli animali che ci circondano
così da poterci chiarire, almeno in parte, le idee; parallelamente allo studio teorico, l’osservazione del soggetto nel suo
ambiente naturale ci garantisce un apprendimento basato sulla pratica e la realtà di quello che vediamo.
Il rispetto deve spingersi fino al punto di sconsigliare al fotografo di scattare una fotografia, se in qualunque modo
la sua realizzazione comporta un disturbo, anche minimo, per i soggetti al di là dell’obiettivo. In caso contrario il
fotografo naturalista fallisce la sua missione e non può nemmeno essere definito tale.
Nutrire gli animali ed abituarli ad essere nutriti per
realizzare le foto è altamente dannoso, l’animale si
abituerebbe a trovare “tutto già pronto” e in diverse
specie non si spingerebbe più a procacciarsi il cibo.
Diffidate da chi vi propone di realizzare immagini
dove si utilizzano esche e richiami per attirare animali
in libertà, usate la pazienza e la perseveranza.
Conoscere la propria attrezzatura e i suoi limiti operativi è fondamentale per portare un buona foto a casa. La tecnica è
composta dalla coppia corpo macchina/lente e da una conoscenza delle tecniche fotografiche di base.
Il corpo macchina
Per corpo macchina si intende il “body”, ovvero la macchina fotografica senza nessun obiettivo attaccato. Ne esistono
di due tipi indipendentemente dalla marca. Le macchine con sensore full-frame 24 mm x 36 mm (dimensione reale del
fotogramma della pellicola) oltre ad offrire una qualità costruttiva generalmente migliore, garantiscono anche un’ottima
qualità d’immagine con prestazioni al top in termini di tenuta agli ISO e una qualità del file tale da permetterci interventi
più incisivi in post produzione. Il secondo tipo di sensore più diffuso è il sensore APS-C, di dimensioni ridotte (± 22 mm x
15 mm) che ha un rapporto di ingrandimento di 1,6x (Canon) o 1,5x (Nikon) rispetto al sensore full-frame. Cosa significa?
Semplicemente che una focale utilizzata su APS-C “ingrandirà di più” rispetto alla stessa focale utilizzata su full-frame.
fotografia naturalistica Esempio: un obiettivo 100 mm utilizzato su APS-C sarà sempre un 100 mm ma ci apparirà come
se stessimo usando un 150/160 mm su full-frame (a seconda della marca).
Per fotografare gli animali è fondamentale il punto di ripresa. Se ne avete la possibilità, mettetevi alla stessa altezza del
soggetto: questo vi restituirà un punto di ripresa “più intimo” con conseguente guadagno di prospettiva e dinamicità.
Anche la composizione gioca la sua parte e per ottenere armonia nell’immagine è consigliabile non stringere troppo
l’inquadratura intorno al soggetto in quanto causerebbe un effetto gabbia (fig. 3) e fare attenzione a lasciare abbastanza
spazio nella direzione in cui l’animale volge lo sguardo (fig. 1). Se non lo facessimo ci ritroveremmo con un’immagine
sbilanciata. (fig. 2)
In natura non tutti gli animali saranno in posa per noi e non sempre riusciremo ad applicare i consigli sopra citati. Molte
volte ci ritroveremo con un animale che si divertirà a fare avanti e indietro senza mai fermarsi un attimo: in questo caso
armiamoci di pazienza e proviamo a scattare nell’attimo di massima dinamicità, ovvero in volo o in corsa.
Per realizzare scatti fermi, o meglio “congelare l’azione”, dovremmo fare buon uso di un fattore determinante, l’autofocus,
oltre a utilizzare lo scatto continuo veloce.
Per capire meglio l’autofocus e come impostarlo bisogna apprendere bene la propria attrezzatura, leggendo il manuale
del costruttore.
AF singolo (AF-S)
Con AF singolo (AF-S), la messa a fuoco si blocca se il pulsante di scatto viene tenuto premuto a metà corsa dopo la messa
a fuoco della fotocamera.
AF-continuo (AF-C)
Con AF-continuo(AF-C), la fotocamera continuerà a mettere a fuoco se il pulsante di scatto viene tenuto premuto a metà
corsa dopo la messa a fuoco della fotocamera. Poiché la fotocamera continua a mettere a fuoco finché il pulsante di
scatto non viene premuto completamente, questo modo rappresenta una buona scelta per i soggetti in movimento.
L’area del fotogramma utilizzata dalla fotocamera per l’autofocus è indicato dai punti AF del mirino. Scegliendo un punto
AF, i fotografi possono scegliere dove la fotocamera effettuerà la messa a fuoco. Questa scelta può essere effettuata dal
fotografo o lasciata alla fotocamera. L’impostazione che determina il metodo di selezione del punto AF è denominata
Modo area AF. È possibile scegliere fra le opzioni area AF auto, AF a punto singolo. AF ad area dinamica e tracking 3D
- Immagine AF a punto singolo
Il punto AF viene selezionato manualmente dal fotografo. Il soggetto verrà messo a fuoco solo nel punto AF selezionato.
Da scegliere per soggetti fermi.
- Immagine AF ad area dinamica
Il fotografo seleziona il punto AF manualmente, come descritto sopra, ma se il soggetto si sposta per qualche secondo
dal punto AF selezionato, la fotocamera effettuerà la messa a fuoco in base alle informazioni sul soggetto dei punti AF
circostanti. Da scegliere per soggetti che si muovono in modo imprevedibile.
- Immagine Area AF auto
La fotocamera rileva il punto AF contenente il soggetto ed effettua automaticamente la messa a fuoco.
- Immagine Tracking 3D (11 punti AF)
Il fotografo seleziona il punto AF manualmente. Se si continua a premere il pulsante di scatto a metà corsa dopo che
la fotocamera ha effettuato la messa a fuoco, il fotografo può modificare la composizione e la fotocamera sceglierà
automaticamente un nuovo punto AF per mantenere la messa a fuoco sul soggetto selezionato.
Esaminando il menu delle fotocamere Nikon, noteremo Il gruppo a/Autofocus nel primo livello del menu Impostazioni
Personalizzate che contiene diverse opzioni avanzate per l’impiego della messa a fuoco automatica. Questo capitolo
analizza dettagliatamente le opzioni più utili a disposizione del fotografo per riprendere soggetti in movimento durante
lo svolgimento di eventi sportivi: a1 (Opzioni di priorità AF-C), a3 (Area AF dinamica) e a4 (Focus tracking + Lock-on).
Queste opzioni sono impiegabili al meglio con il selettore del modo di messa a fuoco posizionato su C (AF continuo), e il
selettore del modo di area AF regolato su (area AF dinamica).
ESEMPIO 1
Opzioni di priorità AF-C: Area AF dinamica: Focus Tracking + Lock-On:
Scatto 9 punti oppure 21 punti Normale
ESEMPIO 2
Opzioni di priorità AF-C: Area AF dinamica: Focus Tracking + Lock-On:
Scatto 9 punti oppure 21 punti Corto oppure No (tenete
presente che No riduce l’efficacia
del criterio AF dinamico)
ESEMPIO 3
Opzioni di priorità AF-C: Area AF dinamica: Focus Tracking + Lock-On:
Scatto 9 punti oppure 21 punti Lungo
ESEMPIO 4
Opzioni di priorità AF-C: Area AF dinamica: Focus Tracking + Lock-On:
Scatto + messa a fuoco 9 punti oppure 21 punti Normale
La misurazione esposimetrica viene utilizzata per misurare la luminosità del soggetto. La fotocamera ottimizza l’esposizione
regolando il tempo di posa, l’apertura (numero f/) e la sensibilità ISO in base alla luminosità del soggetto, misurata
tramite il sensore di misurazione esposimetrica integrato nella fotocamera. Oltre a misurare la luminosità complessiva
del fotogramma, la fotocamera misura anche separatamente la luminosità in varie aree del fotogramma. Il modo di
misurazione esposimetrica stabilisce le aree del fotogramma utilizzate dalla fotocamera per misurare la luminosità del
soggetto e come la fotocamera imposta l’esposizione. In genere, la fotocamera utilizza la misurazione matrix, con la
quale divide un’ampia area del fotogramma in più segmenti e imposta l’esposizione in base a varie informazioni, fra cui il
colore e la luminosità del soggetto. È anche possibile scegliere la misurazione ponderata centrale (con cui la fotocamera
assegna il peso maggiore al centro del fotogramma) e la misurazione spot (con cui la fotocamera misura l’area intorno al
punto AF selezionato).
MATRIX
SPOT
In certe situazioni il fotografo determina l’esposizione della fotocamera, selezionando una combinazione di diaframma e
tempo di otturazione adatti al soggetto ed alla composizione.
Se le condizioni luminose cambiano, ad esempio quando in una giornata di cielo sereno delle nuvole oscurano il cielo a
tratti durante un’uscita fotografica, il fotografo dovrà modificare o adattare i dati di scatto, modificando l’idea originale
con tempi e diaframmi desiderati. Un’alternativa è quella di modificare la sensibilità ISO, cosa comunque possibile
in digitale anche tra uno scatto e l’altro ed equivalente all’azione di cambiare pellicola scegliendone una di differente
sensibilità in una fotocamera tradizionale. La funzione ISO Auto permette alla fotocamera di eseguire questa regolazione
automaticamente, lasciando libero il fotografo di impostare il tempo ed il diaframma voluto, permettendo alla fotocamera
quindi di elevare o abbassare il valore ISO.
Grazie alla tecnologia e alle nuove macchine fotografiche la fotografia naturalistica è molto più abbordabile.
Un piccolo consiglio su una probabile scelta di kit per tutti gli appassionati di natura:
PCACADEMY - http://community.pcacademy.it/fotografia-naturalistica/
RIDBLE - https://www.ridble.com/fotografia-naturalistica/
LIFEGATE - http://www.lifegate.it/persone/news/ecoturismo-minaccia-per-fauna-selvatica
NIKONSCHOOL - https://www.nikonschool.it/ripresa-sportiva/autofocus.php
PAUL NICKLEN - http://www.paulnicklen.com
ART WOLFE - http://artwolfe.com
MICHAEL NICHOLS - http://www.michaelnicknichols.com
AMI VITALE - www.amivitale.com
NICK BRANDT - www.nickbrandt.com