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Ritratto
Fotografico
COSA FOTOGRAFI QUANDO SCATTI UN RITRATTO?
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«Un ritratto non è mai la persona. Ciò che viene «Un buon ritratto dovrebbe raccontare qualcosa del
immortalato, credo, è il tuo rapporto con la persona» passato del soggetto e suggerire qualcosa del suo futuro»
Peter Lindbergh Bill Brandt
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Dal 2011 insegno i miei fortunati workshop di ritratto durante i quali condivido
l’approccio che mi ha permesso di fotografare delle celebrità in pochi minuti o di
realizzare i ritratti per cui sono conosciuto.
In questa guida voglio condividere alcune delle cose che considero importanti per
scattare ritratti. Non aspettarti nulla di tecnico o delle regole. A mio avviso, l’atto
di fotografare ha bisogno di sensibilità e capacità interpersonali più che di regole.
Gregory Robert and Francoise Sturdza fotografati per l’Uomo Vogue © enzo dal verme
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individuare l’azione più adatta ai limiti della situazione.
Farsi capire. È importante mantenere l’attenzione sulla qualità della relazione col
soggetto e scegliere un modo di esprimerti che possa essere compreso facilmente
dalla persona che hai davanti. Prova a metterti nei suoi panni: in che modo ti
piacerebbe ci si rivolgesse a te?
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Assecondare (o meno). Se il tuo soggetto insiste per essere fotografato in un modo che sai non
essere adatto, potresti avere voglia di dire che non è una buona idea. Noi siamo i fotografi, lo
sappiamo! Ma… come si sentirebbe quella persona? Forse svalutata, non presa in
considerazione e, di conseguenza, potrebbe chiudersi. A volte è preferibile assecondare e dire
“Buona idea!”, scattare come ha suggerito e dopo proporre una variante. In questo modo si
favorisce l’armonia. Naturalmente, se le richieste continuano è fondamentale chiarire con
gentile fermezza che è il fotografo che decide. Sei capace di trovare i modi e le parole più
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adatte? Nel dubbio, il tuo mantra dovrebbe essere: rispondere, non reagire.
Sviluppare uno stile. La tecnica può essere imparata, ma la tecnica da sola è inutile.
Anche il tuo stile personale e il tuo linguaggio fotografico hanno bisogno di svilupparsi.
E ci sono diverse tecniche per allenare la creatività. Occorre tempo, sii paziente.
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Considerare l’insieme e i particolari. Scattando, aiuta avere l’abitudine a percepire a colpo d’occhio
l’impostazione generale dell’immagine e, nello stesso tempo, controllare tutti i dettagli evitando che
qualche particolare assorba troppo la nostra attenzione. In pratica si tratta di avere uno sguardo
globale con attenzione al particolare. Luci, impostazioni della macchina, posizione del soggetto,
vestiti, capelli, espressione… sono tutti “ingredienti” del nostro ritratto. Cosa dimentichiamo? La
relazione col soggetto, naturalmente. Possiamo monitorarla proprio come il resto. Per esempio: c’è
un elemento nello sfondo che potrebbe disturbare e la persona che sto fotografando mi è un po’
antipatica: devo fare attenzione che entrambe le cose non rovinino la foto.
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Monitorare. Domandati: “C’è qualcosa che potrei dire o fare per migliorare la
qualità della relazione tra me e il soggetto? Che tipo di atteggiamento ho in questo
momento?”. Forse c’è qualcosa che puoi cambiare nel tuo modo di fare…
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Comporre. Quando si tratta di comporre un’immagine, cerca prima di tutto l’armonia
nell’impatto generale e poi controlla i dettagli. Cercare di rispettare le regole di
composizione, potrebbe rivelarsi una distrazione che si intromette tra te e il soggetto.
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Piuttosto, osserva il tuo soggetto da più punti di vista e fidati del tuo colpo d’occhio.
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pensi solo a tirare cazzotti,
però se lo fotografiamo con
suo figlio facciamo vedere un
altro aspetto di lui, una
tenerezza in contrasto con gli
stereotipi. Anche i tatuaggi di
fronte a una tappezzeria
antica di broccato spiazzano Ascoltare la propria ispirazione.
un po’ perché, magari, ci si Abbi fiducia nell’immediatezza
aspetterebbe una rete della tua intuizione. Cerca di
metallica o una periferia. Nei scattare le foto che tu senti il
tuoi ritratti, fai vedere ciò che desiderio di scattare, non quelle
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non è scontato. che pensi che gli altri
vorrebbero vedere. Dimentica i
Like sui social media e i giudizi
che potrebbero arrivare. Ascolta
solo la tua ispirazione.
Potrebbero occorrere anni di
tentativi ed errori. E allora?
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passiamo oltre. “Fiore” è diventato un concetto, dell’esperienza diretta rimane poco. Un
bambino piccolo, invece, resta affascinato. Lo guarda, lo annusa, lo tocca, lo mette in
bocca… è curioso da morire, non sa che cosa sia e vuole sperimentarlo. I bambini non sono
razzisti, lo imparano poi dagli adulti. Il loro sguardo fresco e curioso sul mondo è un esempio
per ogni fotografo che voglia imparare ad osservare senza troppi filtri e pregiudizi, cioè
senza associare così tanto l’esperienza presente ad altre esperienze passate.
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qualcuno. Descrivere dettagliatamente come ti senti ti aiuterà a mettere a
fuoco anche ciò che è solo una sensazione approssimativa. Spiegalo in
modo che possa capirlo anche un estraneo. Se lo può capire un estraneo,
lo capirai meglio anche tu e magari scoprirai che si tratta di qualcosa di
diverso da quello che pensavi in un primo momento
ritratto fotografico - guida - enzo dal verme
Vera, serie Halos © enzo dal verme
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Gestire la propria attenzione.
Specialmente quando si scatta
in situazioni di stress, è
importante avere una mente
calma, riuscire a focalizzarsi e
valutare ogni dettaglio. Per
imparare a gestire la propria
attenzione, alcuni fotografi
meditano. Altri si esercitano in
modi diversi. Trova ciò che ti è
più congeniale e… impara ad
apprezzare gli spazi vuoti e il
silenzio J
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È palese che non basta la nostra buona disposizione per fare sì che i soggetti non ci diano
mai filo da torcere. Noi, comunque, possiamo fare la nostra parte e cercare di preparare il
terreno perché ci sia armonia nella relazione e possano nascere dei ritratti interessanti.
A proposito: hai chiaro in mente che impatto vuoi che abbiano le tue foto?
Che cosa ti piacerebbe che succedesse grazie ai tuoi scatti? Che cambiamenti potrebbero
verificarsi? Può essere molto diverso, infatti, se fotografi con l’intento di fare una bella foto
oppure di creare dei bei ricordi. La tua motivazione avrà un impatto sulla qualità del tuo
lavoro, sulla tua esperienza e – probabilmente – anche sull’esperienza di chi fotografi.
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Fotografare il silenzio
Non sempre ho successo nel mio intento e allora non
insisto e fotografo quello che c’è. È comunque
Bibi, fotografata per Flair © enzo dal verme
Uta Theile
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tanto. Per i soggetti e anche per me. essere viste e apprezzate, sentirsi a proprio agio e
scoprire una nuova visione di sé, acquistano più
sicurezza e consapevolezza. Allora accade la magia,
la rivelazione: spesso un’esperienza trasformativa.
Mirko Bonfanti
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Giulia Iannace
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❝ Mi sento un cantastorie
con la macchina fotografica
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Sascha Schulz
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Vania Pambianchi
Cristiano Bonassera
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WWW.FOTOCRISTIANOBONASSERA.IT
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WWW.JUSTINPUMFREY.COM
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con intuizione e rapidità?
Se ti interessa approfondire la parte non di tecnica, vieni ad un
workshop di ritratto. Clicca qui per scoprire di più. Ti aspetto J