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Marco Frasante
SOMMARIO
Introduzione
Autoanalisi ed autoconsapevolezza: come guardare in avanti ma attraverso se stessi
La crescita personale, cos’è e come affrontare un percorso che appare tutto in salita
Es, Io e Super Io secondo Sigmund Freud
Prendersi cura del proprio io interiore ed eliminare il disordine dalla propria vita
Non accontentarti ed osa, rincorrendo la felicità attraverso i tuoi obiettivi!
Cos’è il Minimalismo
Applicare il Minimalismo alla propria vita, come vivere da minimalista
Sette semplici step per avvicinarsi al minimalismo esistenziale
Minimalismo Digitale, perché restare “tagliati fuori” non sempre è un male
Principi chiave per un Minimalismo Digitale:
Minimalismo Digitale in pillole, per iniziare a praticarlo:
La ricerca della felicità ed il successo personale
Ricapitolando…
Conclusione
Diario personale: Vivere con degli obiettivi
Introduzione
“Nel momento stesso in cui dubitate di poter volare, cessate anche di essere
in grado di farlo. “ [1]
In questo modo desidero aprire le porte di quell’universo sconosciuto che è
per l’essere umano – uomo odierno – la crescita personale e
l’autoconsapevolezza. Esattamente come fu l’isola che non c’è per Peter Pan
– il protagonista del romanzo d’avventura di Barrie – territorio inesplorato,
sconosciuto e a tratti un po’ spaventoso, ove si perse affinché si ritrovasse, mi
auguro che possano essere anche queste pagine per voi la vostra isola che non
c’è personale. Vi auguro, dunque, di perdervi fra le righe di queste pagine ma
solamente per ritrovarvi una volta che avrete letto l’ultima, più forti e
consapevoli del vostro io, più forti e consapevoli di prima.
Approfitto di questo sottile spazio introduttivo anche per rendervi noto che al
termine di questo libro troverete un’agenda mensile che dovrà diventare il
vostro piccolo vademecum che userete per annotare e raggiungere i vostri
obiettivi personali. Che sia un esame particolarmente complesso e spaventoso
o sia l’intenzione di voler smettere di fumare o di bere, o ancora la promessa
che fate a voi stessi di arrabbiarvi di meno non importa: prefiggetevi un
obiettivo ed iniziate a camminare concretamente per raggiungerlo.
Qualunque obiettivo va bene purché sia vostro e purché provenga dal
risultato di un’attenta e rigorosa autoanalisi coscienziosa ed interiore per
individuare il problema.
Iniziate allora a prendere in mano la penna e ad annotare nell’agenda che
troverete il vostro obiettivo, le vostre sensazioni ed emozioni a riguardo – e
perché no – anche le vostre più intime paure, come quella di fallire, ad
esempio, che vi tiene, inconsapevolmente ancorati a terra.
E ricordate che non ci sono mai obiettivi stipati troppo in alto per essere
raggiunti.
Autoanalisi ed autoconsapevolezza: come guardare in avanti
ma attraverso se stessi
Io: “Spinto così dall’Es, stretto dal Super Io, respinto dalla realtà, l’Io
lotta per venire a capo del suo compito economico di stabilire
l’armonia tra le forze e gli impulsi che agiscono in lui e su di lui; e
noi comprendiamo perché tanto spesso non ci è possibile reprimere
l’esclamazione: la vita non è facile! “ [5]
Differentemente dall’Es, l’Io è quel topoi governato dal principio di realtà,
la coscienza mediatrice che si trova tra l’Es ed il Super Io. È l’istanza
preposta alla coscienza ed è la parte più superficiale dell’apparato psichico
che funge da mediatrice tra i bisogni pulsionali propri dell’Es ed il mondo
esterno. Oltre a tutto questo, l’Io è anche quella parte dell’Es che è stata
modificata dall’influsso e dalla vicinanza del mondo esterno. Non solo tenta,
quindi, di mediare i conflitti tra Es e mondo esterno, ma è predisposta a tener
conto delle pressanti richieste del Super Io. Dinanzi a tale esigenze pulsionali,
l’Io mantiene un atteggiamento critico, decidendo quali debbano essere
realizzate subito, quali debbano rinviate ad un secondo momento e quali
debbano essere rimosse perché reputate pericolose. Suo è il compito di
bilanciare le istanze vitali dell’Es – tese al soddisfacimento irrazionale ed
assoluto – e le istanze del Super Io, indirizzate invece verso la censura e
la negazione delle prime. Proprie dell’Io sono la percezione e la coscienza,
anche se l’origine di tutti i processi che avvengono nell’Io deve essere cercata
nell’Es. Per questo suo prolungamento nell’Es, l’Io resta in gran parte
inconscio. È considerato il Livello Emozionale, il Piano del Divenire, il
Tronco dell’Albero della Vita.
Super Io: “Il bambino piccolo è notoriamente amorale, non possiede
inibizioni interiori contro i propri impulsi che desiderano il piacere.
La funzione che più tardi assume il Super Io viene svolta
dall’autorità dei genitori. I genitori governano il bambino mediante
la concessione di prove d’amore e la minaccia di castighi, che gli
dimostrano la perdita d’amore e di per sé stessi sono quindi temuti.
Questa angoscia reale è la precorritrice della futura angoscia
morale; finché essa domina, non c’è bisogno di parlare di Super Io e
di coscienza morale. Solo in seguito si sviluppa la situazione
secondaria – che noi siamo troppo facilmente disposti a ritenere
quella normale – in cui l’impedimento esterno viene interiorizzato e
al posto dell’istanza parentale subentra il Super Io, il quale ora
osserva, guida e minaccia l’Io, esattamente come facevano prima i
genitori col bambino. “ [6]
Tra le tante cose delle quali bisognerebbe essere riconoscenti, come non
citare il pianeta su cui quotidianamente viviamo? La nostra amata Terra ha
fatto per noi più di quanto possiamo immaginare, ed è giusto – oltre che
saggio – ricompensarla, attraverso piccole azioni, a costo zero. La
salvaguardia dell’ambiente è un tema oramai attualissimo (il che non è
esattamente positiva come cosa a rifletterci bene) ma non è l’unico modo
attraverso il quale è possibile prendersi cura del mondo, dargli –
concretamente – qualcosa.
In questo senso molto importante è anche darsi obiettivi unici, sfruttando al
meglio tutti quei talenti nascosti che probabilmente non sapevamo nemmeno
di possedere. Il volontariato, l’insegnamento, la ricerca, l’attivismo sono solo
alcuni dei mezzi attraverso il quale è possibile cercare di cambiare le cose,
riuscendo a dare qualcosa di vero e genuino al mondo.
Compito di ogni
essere umani che si rispetti sarebbe quello di trovare dei modi creativi ed
ingegnosi per aiutare il prossimo quando possibile, nel completo rispetto
reciproco e con l’obiettivo di poter fare la differenza. Che sia attraverso al
condivisione di risorse, oppure investendo tempo ed energia in una giusta
causa, non importa perché l’importante è sapere che ognuno – nel suo piccolo
– è in grado di poter cambiare le cose, “[…] lasciando magari il mondo un
po’ migliore di come l’ha trovato.” [8]
È fondamentale accettare il fatto e rendersi conto che, tutti insieme, si è qui
per un motivo ben preciso e quel motivo riguarda proprio la capacità che
ognuno di noi ha di giovare al mondo positivamente.
1. Attribuisci il giusto valore ad emozioni e sentimenti
2. In un mondo sempre più propenso ad appiattire completamente
emozioni e sentimenti, onorarli è quasi un atto di coraggio, oltre che
di ribellione. Un atto di cui bisognerebbe andare fieri. Benché si dica
il contrario, l’empatia e l’emotività sono tuttora pregi estremamente
importanti, divenuti forse un po’ rari da trovare nel prossimo.
Comprendere le proprie emozioni non sempre è facile – specie in quei casi in
cui ci sentiamo oppressi e schiacciati dal mondo intero, riflettendo questo
disagio e questa infelicità sugli altri. Questo però non deve essere motivo di
lasciar perdere, motivo di rinuncia ad accettare e valutare positivamente ogni
emozione ed ogni sentimento nello specifico. La cosa deve necessariamente
partire da noi: perché se non siamo noi a comprenderle le nostre emozioni –
dando loro il giusto valore – come possiamo anche solo sperare che lo faccia
qualcun altro al nostro posto? Se sminuiamo ciò che proviamo, ciò che ci
riguarda, non possiamo pretendere che qualcun altro, invece, gli dia il giusto
valore, no?
Arrivati a questo punto si potrebbe diventare estremamente vulnerabili e
manipolabili, sentimentalmente ed emotivamente parlando, qualcosa che ci
potrebbe far chiudere entro precisi ed imprescindibili confini, imposizioni.
Commettendo l’errore di accontentarsi di meno (di quel che realmente ci
spetterebbe) perché convinti che i propri sentimenti non contino o non
abbiano il giusto valore.
Invece, i tuoi sentimenti contano eccome. Ma per capire questo è utile
sapersi confrontare con le proprie emozioni ogni giorno, affinché le si
possa comprendere e rispettare. Attribuisci ad esse il giusto valore, anche se
pensi che siano, in qualche modo, sbagliate o inappropriate. Le emozioni
non sono niente di razionale, ma vanno piuttosto intese in quanto segnali
che ci dispensano tutte le informazioni riguardo le molteplici e diverse
situazioni che stiamo vivendo, oppure riguardo i pensieri che abbiamo.
Onorarle ed avvalorarle significa dire a se stessi che va bene provarle (non è
affatto sbagliato come la società ci dice e non dovremmo affatto soffocarle) e
che ci stanno dicendo qualcosa riguardo una particolare esperienza. Ascoltare
le proprie emozioni ed i propri sentimenti non significa prendere decisioni a
riguardo tenendo conto di questi fattori (possiamo infatti scegliere come
reagire a riguardo) ma è importante prendere queste cose in considerazione
quando si tratta di relazioni, amicizie ed obiettivi personali.
Solo rispettando le tue emozioni ed i tuoi sentimenti sarai davvero in grado di
rispettare te stesso.
Cos’è il Minimalismo
“La perfezione si ottiene non quando non c’è più nulla da aggiungere, bensì
quando non c’è più nulla da togliere. “ [9]
Chi sei?
Che cosa vuoi ottenere?
Quali sono i tuoi obiettivi?
Quali sono i tuoi valori?
Quali sono i tuoi punti di forza?
Come superi gli ostacoli che bloccano te o gli altri?
Quali sono le tue competenze?
Quali sono le tue passioni?
Quali sono le tue storie?
Quali sono i tuoi sogni?
Quali sono le tue abitudini?
Le tue abitudini sono allineate con i tuoi sogni?
In che modo tieni allineate abitudini e sogni?
Qual è la tua combinazione di competenze, passioni, storie, sogni e
abitudini?
Se ti fosse consentito fare per tutto il giorno una sola cosa, che cosa
faresti?
Cosa ti lasci dietro?
Cosa porti con te?
Qual è il tuo bagaglio culturale?
Qual è il tuo bagaglio emotivo?
1. Apprezza ciò che hai, invece di guardare ciò che non hai (ancora).
Ne abbiamo ampiamente parlato qualche paragrafo più su, quando
sono stati elencati dieci modi per prendersi cura del proprio io
interiore ed eliminare il disordine dalla propria vita, affrontando
consapevolmente il proprio percorso di crescita personale. Se ancora
non hai capito perché è fondamentale apprezzare ciò che si ha, senza
preoccuparsi del contrario, ti invito a tornare su quel paragrafo.
Apprezzare ciò che si ha significa anche solo essere grati di avere
un cane che ci fa le feste quando torniamo a casa da lavoro, sono le
piccole cose, i dettagli a fare la differenza, non le cose grandi. Inoltre
non apprezzare ciò che si ha è profondamente deleterio per la
propria vita e per il proprio benessere psico-fisico.
2. Definisci te stesso, significa che se non l’hai ancora fatto devi
necessariamente scoprire chi sei, che cosa vuoi e perché sei nato.
Attenzione però, le risposte che stai cercando potrebbero non essere
così scontate come si potrebbe pensare e la loro ricerca potrebbe
anche dilungarsi per molto tempo (ci sono persone che nemmeno
dopo un anno riescono a darsi una risposta di questo tipo), dunque
non avere fretta e prenditi piuttosto tutto il tempo che ti serve.
Definire te stesso significa anche saper riconoscere i propri limiti,
sapersi dare degli obiettivi, sapersi amare ed accettare
totalmente, difetti compresi. Tutte cose che abbiamo già trattato nel
corso di questo volume.
3. Semplifica la tua visione del futuro, in modo tale da permettere a te
stesso di sognare ma senza rischi e soprattutto senza perdere di vista
l’obiettivo principale, o gli obiettivi nel caso tu te ne avessi più di
uno. Essere ambiziosi va bene, è un pregio importantissimo, ma
che va adoperato con cura e con metodica cognizione di causa, per
non inciampare lungo il proprio percorso di crescita. Sognare è
fondamentale, ma senza dimenticarsi che essere svegli è
l’importante.
4. Datti un obiettivo alla volta, in maniera tale da non perdere la
concertazione ed il focus, indispensabili al suo raggiungimento. La
maggior parte delle persone sceglie di concentrarsi su un obiettivo
alla volta per non lasciarsi coinvolgere dalle distrazioni della vita, ma
ci sono persone in grado di dedicarsi con cura a più cose.
Ovviamente è da tener conto che se sceglierai di dividerti tra due o
più obiettivi diversi, anche la tua concentrazione verrà dimezzata e
con essa i tuoi sforzi, le tue energie, il tuo tempo, il tuo denaro. Tra
l’altro, improvvisarsi multitasking non sempre è una scelta che
ripaga perché si rivela a lungo andare faticoso ed estenuante.
5. Fai piccoli passi, senza mai dimenticare che nessuno ti impone di
correre o un andamento diverso da quello che scegli di adottare!
Ricorda che il traguardo e l’obiettivo sono i tuoi, quindi tua
dev’essere la camminata fin lì, che dovrebbe necessariamente avere
il tuo passo. L’importante non è andare veloce, ma camminare
costantemente e tutti i giorni per raggiungere il traguardo. Anche un
piccolo passo è considerato un cambiamento, un miglioramento e
non va sottovalutato. Piccoli passi quotidiani dunque, lo dice anche
la scienza: il cervello rilascia una sostanza chiamata dopamina che
motiva e sprona la tua forza di volontà a continuare a far meglio, per
raggiungere l’obiettivo finale. Camminare poco per volta dunque
aiuta a mantenersi sempre concentrati, motivati e a non trovarsi
mai in una situazione troppo complessa per essere fronteggiata.
6. Ignora il resto: questa è la regola fondamentale del minimalismo
esistenziale. Nel momento in cui hai deciso che cosa conta e su che
cosa è giusto investire tempo, energia, soldi ed attenzione, quel che
rimane non ti serve. Elimina il superfluo e semplificati la vita. La
meditazione e l’autoanalisi potrebbero seriamente aiutarti in questo
senso, anche a ritrovare il giusto atteggiamento mentale.
7. Liberati del superfluo, in maniera fisica e non solo mentale!
Svuotare i cassetti e gli scomparti della propria casa potrebbe
aiutare a fare seriamente ordine e spazio nella propria vita,
dunque perché non tentare? Apri e svuota i cassetti da tutto ciò che
non ti serve, butta ciò che è inutilizzabile e dai in beneficienza ciò
che invece potrebbe servire a qualcun altro. Tutto ciò ti farà sentire
appagato e soddisfatto, utile alla comunità e alla collettività. E prima
di mettere in atto un cambiamento, assicurati di aver fatto arieggiare
un po’!
Salute;
Relazioni personali;
Social network → Minimalismo Digitale;
Passioni;
Crescita personale;
Lavoro
Ognuno di noi – per colpa del proprio smartphone sempre in tasca o sempre
in mano – ne ha un certo ammontare estremamente limitato, e fin troppo
facile da perdere. L’avvento della tecnologia ha infatti abbassato
notevolmente la soglia dell’attenzione minima che prima era molto più alta.
Eppure, con le giuste precauzioni e seguendo i giusti consigli, è possibile
condurre una vita minimalista, satura di minimalismo digitale, affinché i
livelli di attenzione possano tornare quelli di un tempo. L’attenzione va
tutelata, protetta e difesa perché l’attenzione è la nostra stessa vita, ciò a cui
scegliamo di dedicare il nostro tempo, anch’esso limitato.
La vita è ciò a cui scegliamo consapevolmente di dare attenzione.
Inoltre, è importantissimo tenere a mente che le migliori attività online sono
quelle che ci fanno vivere meglio offline, quando siamo quindi, scollegati
dalla rete. In questo caso si tratta di progresso, ma anche di evoluzione. È
risaputo che – per quanto l’uomo abbia ormai quotidianamente a che fare con
la tecnologia e tutto ciò che ne concerne – il suo organismo, e nella
fattispecie il suo cervello, non si è ancora abituato ed adattato a questa
improvvisa evoluzione tecnologica. Infatti, non dovrebbe né stranire né
sorprendere se dopo un’intensa giornata di lavoro, magari trascorsa a
smanettare sui nostri dispositivi elettronici, ci sentiamo nervosi e stanchi. La
via del minimalismo digitale appare dunque come il cammino perfetto per
ricongiungerci con il nostro io interiore, accantonando, magari pian piano,
tutto ciò che risulta essere deleterio per la nostra salute, anche dal punto di
vista evolutivo. Il mondo reale è ciò che davvero conta, ha più importanza di
quello digitale che il più delle volte non fa altro che stressarci, innervosirci e
complicarci l’esistenza.
Ricapitolando…
Siamo giunti quasi alla conclusione di questo nostro viaggio insieme
attraverso il percorso di crescita personale, ma prima di concludere a tutti gli
effetti forse ci sono dei concetti che è bene ribadire.
Nel paragrafo dedicato alla crescita personale abbiamo già ampiamente
spiegato come affrontare quel percorso di crescita – più spirituale che fisico –
che sembra, almeno agli inizi, apparire tutto in salita. Abbiamo parlato di
aspetti importanti, nozioni fondamentali che andrebbero assimilate in men
che non si dica per lasciarle chiuse a chiave in uno dei cassetti dell’anima per
tutta la vita.
Consapevolezza
Cambiamento
Correzione
Autostima
Ricerca della felicità
Dedizione
Crescita Personale
Ambizione
Successo personale
Autoanalisi
Minimalismo
Miglioramento
Questi concetti, ovviamente, fanno da capostipite – a mo’ di principi chiave –
ad ulteriori consigli e dritte, utili alla crescita, che abbiamo già avuto modo di
osservare e di approfondire ma che forse è giusto ripassare (anche se in
maniera più breve e stringata) per dare una seconda opportunità al cervello di
renderle proprie.
1. Non procrastinare. Lo abbiamo ampiamente detto in tutti i modi ed
in tutte le salse e se ancora non l’hai capito beh… forse sei un po’
duro d’orecchi! Per prendere in mano la tua vita ed effettuare un
cambiamento consapevole, in vista di un obiettivo preciso, devi
sporcarti le mani. Darti da fare, insomma. Non importa cosa,
l’importante è che non rimani fermo a fare niente in attesa di un
miracolo, perché se non inizierai tu a lottare per le cose che vuoi,
queste non arriveranno mai da sole.
2. Piccoli progressi ma quotidiani. Anche questo è stato più volte
ripetuto nel corso di questo libro. Non importa quanta strada fai al
giorno o come la fai, ognuno ha il suo metodo, i suoi approcci ma
soprattutto il suo passo di marcia. Nessuno ti chiede di correre se non
hai voglia o non te la senti di correre, l’importante è che non smetti
di camminare, che non smetti di provarci. Non ti arrendere.
3. Il successo non è mai lineare. Assomiglia invece, ad un percorso
tortuoso ed oscuro (magari coperto da pesanti nubi, o peggio dalla
nebbia) e di cui non si riesce a vedere la fine. Non smettere di lottare
per chi sei e quello che vuoi soltanto perché – molto probabilmente –
non riceverai risultati tangibili nell’immediato. Molte persone ci
impiegano mesi e addirittura anni prima di riscontrare un reale
cambiamento nelle loro vite. Il segreto è continuare a perseverare,
continuando a mantenere alta l’autostima ed alto lo spirito e
percorrendo la giusta strada. Prima o poi arriveremo, non importa
quando, l’importante è come ci arriveremo, cosa avremo tratto
dal viaggio che ci ha portati fin lì.
Conclusione
Finalmente siamo giunti alla conclusione di questo libro sulla crescita
personale, sulla consapevolezza e sul minimalismo! Mi auguro che voi
abbiate trovato interessanti gli argomenti trattati e che abbiate fatto di questo
volume un vero e proprio viaggio, un vostro personalissimo percorso di
crescita in cui perdervi per poi ritrovarvi, ciò che mi ero, appunto, augurato
all’inizio. Spero che tra queste pagine abbiate maturato l’idea di un
cambiamento, riuscendo a rispondervi alle vostre fatidiche domande interiori
e spero che quelle risposte non siano giunte alle vostre orecchie e al vostro
cuore troppo inaspettate.
Con l’augurio di proseguire l’avventura alla scoperta di voi stessi, saluto tutti
i miei lettori che pazientemente sono arrivati fin qui. Un grazie sentito.
P. S. Come annunciato anche nell’introduzione, nella pagina seguente
troverete la vostra agenda con ben trentuno caselle per iniziare a darvi degli
obiettivi concreti giorno per giorno. Utilizzatela al meglio e con presa di
coscienza, seguendo i consigli disseminati in precedenza fra queste pagine.
L’obiettivo dell’agenda vorrebbe essere quello di aiutarvi a districare idee e
pensieri ma anche quello di abituarvi a scrivere su carta i vostri obiettivi,
perché interiorizzarli è il primo passo per raggiungerli.
[1]
Peter Pan, sir James Matthew Barrie
[2]
L’arte di ascoltare, Erich Fromm
[3]
Nelson Mandela
[4] Sigmund Freud, Il Compendio
[5] Sigmund Freud, Introduzione alla Psicanalisi
[6]
Ivi.
[7]
Giovenale, Satire
[8] Baden Powell
[9]
Antoine de Saint-Exupéry
[10] (www.vivereintenzionalmente.com)
[11] Principio di Pareto o “legge 80/20”, afferma che la maggior parte degli effetti o dei risultati
prodotti (80%) sono la conseguenza di un numero ristretto di cause (20%).
[12]
Shawn Anchor
[13]
Cal Newport
[14]
E. O. Wilson