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MATEMATICA FINANZIARIA
VOLUME PRIMO
© COPYRIGHT 2009
Prima edizione
ISBN 978-88-85255-80-7
INDICE
5
MATEMATICA FINANZIARIA – VOLUME PRIMO
6
MATEMATICA FINANZIARIA – VOLUME PRIMO
7. RENDITE ..................................................................................................................... 85
7.5.1 Calcolo del valore attuale per una rendita in regime di sconto commerciale
a rate costanti periodica posticipata (formula compatta) ................................. 100
7.5.2 Calcolo del montante per una rendita in regime coniugato allo sconto
commerciale a rate costanti periodica posticipata (formula sintetica e
formula compatta) ........................................................................................... 101
7.6 Rendite in regime di capitalizzazione composta.......................................................... 102
7.6.1 Calcolo del montante per una rendita in regime di capitalizzazione
composta variabile non periodica posticipata ................................................. 102
7.6.2 Calcolo del montante per una rendita in regime di capitalizzazione
composta variabile non periodica anticipata ................................................... 103
7.6.3 Calcolo del valore attuale per una rendita in regime di capitalizzazione
composta variabile non periodica posticipata ................................................. 103
7.6.4 Calcolo del valore attuale per una rendita in regime di capitalizzazione
composta variabile non periodica anticipata (formula sintetica non
compatta) ........................................................................................................ 104
7.6.5 Calcolo del montante per una rendita in regime di capitalizzazione
composta a rate costanti annua posticipata (formula compatta) ...................... 105
7.6.6 Calcolo del montante per una rendita in regime di capitalizzazione
composta a rate costanti annua anticipata (formula compatta)........................ 106
7.6.7 Calcolo del valore attuale per una rendita in regime di capitalizzazione
composta a rate costanti annua posticipata (formula compatta) ...................... 108
7.6.8 Calcolo del valore attuale per una rendita in regime di capitalizzazione
composta a rate costanti annua anticipata (formula compatta)........................ 109
7.6.9 Calcolo del valore attuale per una rendita differita in regime di
capitalizzazione composta a rate costanti annua posticipata e anticipata ........ 111
7.7 Rendite perpetue.......................................................................................................... 112
7.7.1 Calcolo del valore attuale per una rendita perpetua posticipata a rate
costanti in regime di capitalizzazione composta (formula compatta).............. 112
7.8 Rendite frazionate (periodali) ...................................................................................... 113
7.8.1 Calcolo del montante e del valore attuale per una rendita frazionata
posticipata a rate costanti in regime di capitalizzazione composta (formula
compatta) ........................................................................................................ 113
7.8.2 Calcolo del montante e del valore attuale per una rendita frazionata
posticipata a rate costanti in regime di capitalizzazione composta usando il
coefficiente di frazionamento (formula compatta) .......................................... 114
7.9 Studio della funzione sn ⋅i (variabile indipendente i)................................................... 115
7.10 Studio della funzione an ⋅i (variabile indipendente i) .................................................. 116
7.11 Rendite poliennali in regime di capitalizzazione composta ......................................... 118
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MATEMATICA FINANZIARIA – VOLUME PRIMO
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MATEMATICA FINANZIARIA – VOLUME PRIMO
10
MATEMATICA FINANZIARIA – VOLUME PRIMO
1. LE OPERAZIONI FINANZIARIE
C = capitale [€]
M = montante [€]
i = tasso di interesse [%]
I = interesse [€]
In matematica finanziaria (da ora in poi m.f.), assume rilevanza fondamentale il cosiddet-
to ASSE DEI TEMPI che associa ad ogni somma di denaro una certa scadenza temporale.
11
MATEMATICA FINANZIARIA – VOLUME PRIMO
C1 C2 Cn
t
0 t1 t2 tn
Fig. 1.1
Per convenzione daremo segno negativo ad ogni esborso, positivo ad ogni incasso.
In Fig. 1.2 e in Fig. 1.3 vedremo una operazione finanziaria semplice 1 a 1 (operazione di
investimento e di finanziamento):
C1 Cn C1 Cn
t t
0 t1 tn 0 t1 tn
Vedremo adesso in Fig. 1.4 un esempio di operazioni finanziaria complessa (una presta-
zione → molte controprestazioni):
C1 C2 C3
t
0 t1 t2 t3
Fig. 1.4
Si definisce INTERESSE la somma di denaro che bisogna pagare per avere la disponibilità
di un certo capitale nel momento in cui esso necessita
C CI
t
0 t
Fig. 1.5
Esempio
12
MATEMATICA FINANZIARIA – VOLUME PRIMO
Soluzione
I
i 0,1 10% annuo
C
Vediamo, banalmente, la conversione da numero decimale a numero percentuale per
qualche valore:
0, 25 25%
0,024 2,4 %
0,0024 0,24% 2,4‰ (si legge 2,4 per mille)
Il tasso di interesse è strettamente legato al tempo (periodo) dopo il quale avviene la resti-
tuzione del capitale e del relativo interesse.
Una classificazione dei tassi è la seguente
N.B.: nel caso di tasso poliennale, bisogna sempre fare attenzione al fatto che il periodo di
riferimento è sempre unico.
L’omogeneizzazione di tasso e tempo sarà fondamentale per una corretta impostazione e
risoluzione dei problemi di m.f.
Fig. 1.6
13
MATEMATICA FINANZIARIA – VOLUME PRIMO
I
i
I C
Se I I i i
cioè il tasso di interesse del secondo periodo è inferiore al tasso di interesse del primo perio-
do.
Esempio
2. Avendo bisogno di un capitale di 500 € oggi, darò alla banca un interesse di 35 € tra un
anno oppure di 70 € tra 2 anni. Calcolare i tassi di interesse relativi ai due periodi
Soluzione
Fig. 1.7
I 35
i 7%
C 500
I 70
i 13,08%
I C 35 500
14
MATEMATICA FINANZIARIA – VOLUME PRIMO
2. LEGGI DI CAPITALIZZAZIONE
C MCI
t
0 t
Fig. 2.1
Tutte le leggi di capitalizzazione si basano sul fatto che all’aumentare del “periodo di in-
vestimento” presumibilmente avrò un montante più “alto”. Si deduce quindi che le leggi di
capitalizzazione sono funzioni del tempo.
Qualunque legge di capitalizzazione y = f (t ) dovrà sottostare a queste due condizioni
finanziarie - matematiche:
1) f (0) = C → all’inizio dell’investimento ho soltanto il capitale;
2) la funzione è crescente all’aumentare del tempo (più passa il tempo, più aumenta il
montante); dal punto di vista dell’analisi matematica ciò vuol dire che la derivata pri-
ma in funzione del tempo è sempre positiva → f ¢ (t ) > 0 .
Fig. 2.2
Ricordiamo che:
C = capitale [€]
M = montante [€]
i = tasso di interesse [%]
I = interesse [€]
15
MATEMATICA FINANZIARIA – VOLUME PRIMO
Nella Fig. 2.2 l’asse dei tempi è stato, per semplicità, diviso in periodi unitari uguali.
In questo caso la quota interessi rimane scorporata dalla quota capitale e l’interesse è cal-
colato soltanto sul capitale iniziale, e non sul capitale più gli interessi. Gli interessi che si
formano vengono anche chiamati INFRUTTIFERI.
I = C ⋅i ⋅t [2.1.1]
Vediamo di calcolare il montante alla fine dell’intero periodo durante il quale vengono
computati gli interessi:
M = C + I = C + Cit = C (1 + it ) [2.1.2]
ove: t misura il numero delle volte in cui vengono pagate le quote interessi (numero di pe-
riodi).
(1 + it ) è il FATTORE DI CAPITALIZZAZIONE SEMPLICE.
Si tenga presente che in matematica finanziaria il tempo può essere indicato indifferente-
mente con t oppure con n.
Esempi
3. Calcolare l’interesse prodotto da un capitale di 1000 € impiegato all’8% annuo per 5 anni
Soluzione
4. Calcolare il capitale che, impiegato al tasso del 12,50% annuo per la durata di 3 mesi e 4
giorni, dà un interesse di 280 €.
Soluzione
I = 280 €
i = 0,125
3 4
t= +
12 360
Ricordiamo che il tempo deve essere omogeneo al tasso, che in questo caso è annuo, e
che l’anno finanziario è, per convenzione, di 360 giorni.
Applicando la formula inversa della [2.1.1] otteniamo:
280 = C ⋅ 0,125 ⋅ 0,2611 C » 8579 €
16
MATEMATICA FINANZIARIA – VOLUME PRIMO
Soluzione
Applicando la [2.1.2] ricaviamo l’incognita i:
1800 = 1500(1 + 3 ⋅ i )
1+ 3 ⋅ i = 1,2
i » 0,066 » 6,6%
Dalla Fig. 2.3 si vede che a parità di tempo l’interesse è direttamente proporzionale al ca-
pitale e al tasso di interesse.
In Fig. 2.4 la parte tratteggiata segnala un assurdo finanziario, ma non un assurdo mate-
matico poiché il grafico è ottenuto tracciando la retta passante per 2 punti. È evidente che il
punto di intersezione della retta con il semiasse negativo delle t nel nostro contesto non indica
un punto reale poiché sia il tempo che le quantità di denaro hanno segno sempre positivo.
I M
0,7 t
0,4 t
0,2 t
C
t t
In questa modalità gli interessi non si calcolano sul solo capitale investito (come si fa in
capitalizzazione semplice), bensì sul capitale e sugli interessi via via maturati; gli interessi
diventano quindi FRUTTIFERI.
Fino al periodo 1 la situazione è analoga a quella del caso dell’interesse semplice:
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MATEMATICA FINANZIARIA – VOLUME PRIMO
tempo 0 → M 0 = C
tempo 1 → M 1 = C + Ci = C *
2
tempo 2 → M 2 = C * + C *i = C + Ci + i (C + Ci ) = C (i + 1)
………
n
tempo n → M n = C (i + 1) [2.3.1]
1 i
n
è il FATTORE DI CAPITALIZZAZIONE COMPOSTA.
C* C * iC *
C C Ci C (1 i) 2 C (1 i)n
t
0 1 2 n
Fig. 2.5
M
i=n -1 [2.4.1]
C
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MATEMATICA FINANZIARIA – VOLUME PRIMO
log M -log C
-1
i=e n
[2.4.2]
Esempi
Soluzione
Soluzione
Per convertire gli anni in mesi e in giorni si attua questo semplice procedimento:
La parte decimale può essere convertita in giorni moltiplicandola ovviamente per 360
(anno commerciale). Il risultato sarà quindi: 29 anni e 2,448 giorni ≈ 29 anni e 2 giorni.
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MATEMATICA FINANZIARIA – VOLUME PRIMO
Soluzione
27820
i = 10 -1= 0,0749848
13500
9. Determinare in quanto tempo un capitale impiegato al 7,4% annuo può dare un montante
uguale ai 5/4 del capitale iniziale
Soluzione
5
M C C 1 0,074
n
4
1, 25 1 0,074
n
1, 25 1,074n
log 1, 25 n log 1,074
n = 3,1256 anni ≈ 3 anni e 45 giorni
N.B. In questo caso (classico problema di m.f.) il capitale è un’incognita “fittizia” perché
non serve per risolvere il problema.
Soluzione
Trattasi di due operazioni finanziarie diverse, ma che avranno lo stesso tempo di realizzo:
M 1 3500 1 0,09
n
M 2 2500 1 0,125
n
Questa è un’equazione esponenziale risolvibile con i logaritmi (la scelta della base dei
20
MATEMATICA FINANZIARIA – VOLUME PRIMO
logaritmi viene lasciata al lettore; noi useremo sempre il logaritmo neperiano, tenendo
però presente che la scelta è del tutto indifferente):
n
3500 1,125
2500 1,09
log1, 4
n= = 10,646 anni 10 anni e 233 giorni
log1,03211
La funzione
n
f (n) = C (i + 1)
può essere studiata considerandola in funzione del tempo. È una funzione esponenziale pura.
Vediamo lo studio delle derivate:
n
f ¢( n ) = C (i + 1) log (1 + i )
n
f ¢¢( n ) = C (i + 1) log 2 (1 + i )
Entrambe le derivate sono positive (strettamente maggiori di zero), e quindi la funzione sarà
sempre crescente e sempre convessa nell’intero campo di esistenza (che è l’insieme positivo
dei numeri reali)
M
i2
M2 i1
M1
C i2 > i1
M2 > M1
Fig. 2.6
Si evince quindi che maggiore è il tasso di impiego, maggiore sarà il montante ottenuto a pari-
tà di tempo di investimento.
21
MATEMATICA FINANZIARIA – VOLUME PRIMO
Il problema del confronto tra le due leggi di capitalizzazione è alla base della m.f. Quale
delle due leggi è più conveniente, e quanto il tempo di investimento incide in questa valuta-
zione?
Per rispondere a questa fondamentale domanda di m.f. si ricorre allo studio della funzione
differenza dei fattori di capitalizzazione:
n
d (n) = (1 + i ) - (1 + in)
Il dominio di questa funzione è l’insieme positivo dei numeri reali, ma di questa funzione
non è possibile studiare il segno in quanto è una funzione non studiabile con i metodi tradi-
zionali. Ricorriamo quindi al calcolo della derivata prima, per cercare di risolvere il problema:
n
d ¢ (n) = (1 + i ) log (1 + i ) - i
Purtroppo neanche della funzione derivata si può studiare il segno, né si possono determi-
nare le eventuali intersezioni con gli assi. Studiamo quindi i limiti della funzione derivata, per
accertarci di eventuali intersezioni con gli assi cartesiani.
Poiché la funzione derivata d n è continua, significa che tale funzione in almeno un pun-
to taglia l’asse delle ascisse; cioè vi sarà un punto in cui essa si annulla; in questo punto vi
sarà quindi un punto di minimo della funzione differenza
n
d (n) = (1 + i ) - (1 + in)
d n
i
Fig. 2.7
22
MATEMATICA FINANZIARIA – VOLUME PRIMO
Dall’andamento della funzione derivata (Fig. 2.7) si deduce che d n prima decresce e
poi cresce.
Per sapere se la funzione d n è concava o convessa andiamo al calcolo della derivata
seconda:
d n 1 i log 2 1 i
n
La derivata seconda è sempre positiva perché prodotto di fattori entrambi positivi, e quin-
di la funzione è convessa.
Per rappresentare graficamente la funzione d n notiamo che essa passa per l’origine
degli assi e per il punto A 1,0 . Sfruttando le considerazioni sulle derivate, avremo un anda-
mento del tipo indicato in Fig. 2.8:
d n
0
1 n
Fig. 2.8
Considerazioni finali.
In t 0 le due leggi sono ovviamente indifferenti (inizio investimento);
per 0 t 1 è più conveniente la capitalizzazione semplice;
in t 1 vi è indifferenza (punto di pareggio);
per t 1 è più conveniente la capitalizzazione composta.
N.B. La funzione differenza d n non è una funzione finanziaria, ma viene soltanto u-
tilizzata per un confronto tra le due leggi.
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MATEMATICA FINANZIARIA – VOLUME PRIMO
cap. composta
cap. semplice
0 1 n
Fig. 2.9
Fino ad ora, nelle nostre applicazioni, abbiamo visto dei tassi riferiti all’anno, sia nel re-
gime di capitalizzazione semplice che in quello di capitalizzazione composta. Ma se il tasso
non è più annuale, ma è riferito o a una frazione di anno, oppure ad un periodo poliennale
come si omogeneizzerà il tasso al tempo? E inoltre qual è la relazione tra un tasso annuale e
un tasso periodale? Vedremo in seguito di dare una risposta adeguata, tenendo presente che il
regime di capitalizzazione è importantissimo per la determinazione dei tassi stessi.
ALLA BASE DEL CONFRONTO TRA TASSI VI SARÀ SEMPRE L’EGUAGLIANZA DEL MONTANTE,
UNA VOLTA FISSATO IL CAPITALE.
Chiameremo:
n = numero di anni
k = numero di periodi (sottomultipli dell’anno; es. trimestre, semestre, ecc.)
p = numero di periodi (sottomultipli dell’anno; es. trimestre, semestre, ecc.)
[k] = multipli dell’anno (periodi poliennali)
i = tasso effettivo annuo
ik = tasso periodale (es.: i2 = tasso semestrale, i4 = tasso trimestrale, i3 = tasso quadrime-
strale)
i = tasso poliennale ( i = tasso biennale)
k 2
2.8.1 Confronto tra tasso annuo e tasso periodale nella capitalizzazione semplice
Per confrontare i tassi, dobbiamo quindi eguagliare il montante. Poiché il capitale deve
essere lo stesso per poter effettuare il confronto, possiamo eguagliare i fattori di capitalizza-
zione semplice:
24
MATEMATICA FINANZIARIA – VOLUME PRIMO
1 + i ⋅ n = 1 + ik ⋅ n ⋅ k
i
ik = [2.8.1]
k
Esempi
Soluzione
Essendo:
i = 8%
k =4
si ha:
i 0,08
i4 = = = 0,02 = 2%
k 4
Soluzione
Dati:
i4 = 5%
C = 1000 €
Poiché il tasso e il tempo debbono essere omogenei, trasformiamo i mesi in trimestri:
2
5 mesi = 1 + 1,66 trimestri
3
25
MATEMATICA FINANZIARIA – VOLUME PRIMO
1+ i p ⋅ n ⋅ p = 1 + ik ⋅ n ⋅ k
ip ⋅ p
ik = [2.8.2]
k
Esempio
Soluzione
i2 = 8%
i4 = ?
k =4
p=2
i2 ⋅ p 0,08 ⋅ 2
i4 = = = 0,04 = 4%
k 4
2.8.3 Confronto tra tasso annuo e tasso poliennale nella capitalizzazione semplice
Eguagliando i fattori di capitalizzazione semplice avremo:
i + i[ ] ⋅ n = 1 + i ⋅ n ⋅ k
k
i[ ] = i ⋅ k
k
[2.8.3]
Esempio
Soluzione
i = 8%
k =3
2.8.4 Confronto tra tasso annuo e periodale nella capitalizzazione composta (capitaliz-
zazione composta frazionata)
In capitalizzazione composta un tasso del 2,5% semestrale, corrisponde al 5% annuo?
Vediamo di esaminare il problema per dare una risposta a questa domanda.
26
MATEMATICA FINANZIARIA – VOLUME PRIMO
Supponendo che il capitale iniziale sia di 1000 €, costruiamo la seguente tabella che forni-
sce lo schema degli investimenti e dei corrispondenti introiti:
Da questa semplice tabella si deduce che il tasso semestrale del 2,5% non corrisponde al
tasso annuo del 5%. Qual è quindi la corrispondenza tra tasso periodale e tasso annuo in capi-
talizzazione composta?
ALLA BASE DEL CONFRONTO TRA I TASSI VI SARÀ SEMPRE L’EGUAGLIANZA DEI MONTANTI,
UNA VOLTA FISSATO IL CAPITALE.
Ricordando che:
n = numero di anni
k = numero di periodi (sottomultipli dell’anno; es. trimestre, semestre, ecc.)
M = montante dopo n anni
M k = montante dopo n anni
si ha:
n nk
M = C (1 + i ) = C (1 + ik ) = M k [2.8.4]
ik = k 1 + i -1 [2.8.6]
Oltre a questi due tassi nella pratica bancaria si usa anche il tasso jk che viene chiamato
TASSO ANNUO CONVERTIBILE k VOLTE L’ANNO. Questo tasso, nonostante il pedice k che può
trarre in inganno gli studenti meno attenti, è un tasso ANNUO e NON un tasso PERIODALE.
La formula per il calcolo di jk sarà la seguente:
jk ik k [2.8.7]
Esempi
15. Determinare, nel regime di capitalizzazione composta, a quale tasso trimestrale corri-
sponde un tasso annuo i = 8%.
Soluzione
27
MATEMATICA FINANZIARIA – VOLUME PRIMO
i = 8%
k =4
Applicando la relazione ik = k 1 + i -1 si ottiene:
16. Determinare, nel regime di capitalizzazione composta, a quale tasso annuo corrisponde
un tasso trimestrale i4 = 4% . Qual è il tasso annuo convertibile trimestralmente jk ?
Soluzione
j4 = 4 ⋅ 0,04 = 0,16 = 16%
4
i = (1 + i4 ) – 1 = 0,16985 = 16,985%
Esempio
17. Dato il tasso quadrimestrale dello 0,0291, trovare il tasso trimestrale e il tasso effettivo
annuo.
Soluzione
i3 = i p = 2,91%
Per il calcolo del tasso effettivo annuo, possiamo indifferentemente usare sia il tasso tri-
mestrale che quello quadrimestrale:
k 4
i = (1 + ik ) -1 = (1 + i4 ) -1 » 0,09000 = 9%
28
MATEMATICA FINANZIARIA – VOLUME PRIMO
2.8.6 Confronto tra tasso annuo e tasso poliennale nella capitalizzazione composta
L’obiettivo è sempre quello di trovare la relazione tra i 2 tassi affinché essi siano equiva-
lenti. Per far ciò eguagliamo i fattori di capitalizzazione composta, come abbiamo fatto fino
ad ora nei paragrafi precedenti.
Ricordando che:
i = tasso effettivo annuo
i = tasso poliennale (per es., i = tasso biennale)
k 2
n = numero di anni
si ha:
(1+ i[ ] )
n k ⋅n
= (1 + i )
k
i[ ] = (1 + i ) -1
k k
[2.8.9]
i = k 1 + i[ ] - 1
k
[2.8.10]
Esempio
18. Determinare, nel regime di capitalizzazione composta,a quale tasso triennale corrisponde
un tasso annuo i = 8%.
Soluzione
i[ ] = (1 + i ) -1 » 0,2597 = 25,97%
3 3
1 is t 1 ic
t
29
MATEMATICA FINANZIARIA – VOLUME PRIMO
1 ic
t
1
is
t
ic t 1 is t 1
Come abbiamo già visto (vedi fig. 2.9) se il periodo di investimento è inferiore ad una
unità di tempo, la legge di capitalizzazione semplice dà un montante maggiore della capitaliz-
zazione composta.
Nel ragionamento seguito per il calcolo dei tassi in questo paragrafo abbiamo supposto,
ovviamente, che i due montanti finali siano uguali.
Risulta quindi evidente che per un tempo di investimento minore dell’unità temporale (
t 1 ) il tasso di capitalizzazione composta debba essere maggiore di quello semplice, mentre
per un tempo maggiore dell’unità ( t 1 ) il tasso di capitalizzazione semplice debba essere
maggiore di quello composto.
In alcuni particolari investimenti (ad esempio i titoli azionari) se il periodo di impiego non è
un multiplo intero del periodo di capitalizzazione si segue un regime di capitalizzazione sempli-
ce (per periodi inferiori all’anno) e di capitalizzazione composta (per multipli dell’anno).
Esempio
19. Ho investito il 15 settembre 2005 un certo capitale C (investito ad un interesse annuo ge-
nerico), con ritiro della somma prevista il 15 febbraio 2008. Considerando un regime di
capitalizzazione mista, calcolare il montante:
Fig. 2.10
Soluzione
æ 107 ö÷ 2æ 46 ö÷
M 15/2/08 = C ççç1 + i ⋅ ÷(1 + i ) ççç1 + i ⋅ ÷
è 360 ÷ø è 360 ÷ø
30
MATEMATICA FINANZIARIA – VOLUME PRIMO
k k
k
f x
sotto le ipotesi che lim e che lim g x , si può concludere che:
x g x x
nk
j
M lim C 1 ik lim C 1 Ce n j
nk
k k
k
Esempio
Soluzione
31
MATEMATICA FINANZIARIA – VOLUME PRIMO
1 i e j e
i e 1
log 1 i
Esempio
21. Calcolare il tasso annuo convertibile istantaneamente a fronte di un tasso annuo in capita-
lizzazione composta del 3,5%.
Soluzione
22. 6 anni fa ho avuto l’esigenza di acquistare un box del valore di 11.000 €. La banca presso la
quale ho chiesto il prestito applicava un tasso del 7,5% in capitalizzazione composta. Ho
consegnato subito alla banca la cifra di 3000 €; 3 anni dopo ho versato 2000 €. In data o-
dierna verso in banca il montante di una somma di 2000 € investita 3 anni fa al tasso del 7%
annuo composto. Quanto devo ancora versare per estinguere il debito contratto 6 anni fa?
Soluzione
6 3 0
Fig. 2.11
In questo importante esempio bisogna ribadire un concetto già visto nell’introduzione del
nostro volume: si possono paragonare soltanto somme di denaro riferite alla stessa epo-
ca (stesso istante di tempo).
Vediamo quindi la situazione finanziaria del contraente del prestito:
DEBITO COMPLESSIVO DOPO 3 ANNI:
3
8000 ⋅(1 + 0,075) - 2000 » 9938 - 2000 = 7938 €
32
MATEMATICA FINANZIARIA – VOLUME PRIMO
23. Ho investito 7 anni fa 4000 € al tasso semestrale del 4%. Dopo 3 anni, ritiro il montante e
lo investo nuovamente; incasserò complessivamente alla scadenza dei 7 anni 7000 €. De-
terminare il tasso annuo usato nel secondo impiego e paragonare la redditività dei 2 inve-
stimenti.
Soluzione
4 0 t
Fig. 2.12
M C 1 ik
nk
50611 i 7000 €
4
33
MATEMATICA FINANZIARIA – VOLUME PRIMO
7000
i4 1 0,084464 8,44%
5061
i 1 i2 1 0,0816 8,16%
2
Il tasso maggiore è quindi quello del secondo investimento, e ciò spiega perché l’investi-
tore abbia cambiato dopo 3 anni. Nel caso il tasso fosse stato inferiore non sarebbe stato
logico ritirare il montante per investirlo ad un tasso più basso.
24. Avendo a disposizione una certa cifra decido di investirla ad un tasso annuo composto
del 7%, per ricavare un montante di 11200 €. Determinare il capitale.
Soluzione
C 1 0,07 11200 €
4
C 8544 €
25. Dispongo di un capitale di 5000 € e l’investo per 2 anni al tasso del 3%; il tasso aumenta
di mezzo punto percentuale assoluto allo scadere del secondo anno e dopo cinque anni ri-
tiro il montante. Calcolarlo nelle modalità di capitalizzazione semplice e composta.
Soluzione
5000 €
i = 3% i = 3,5%
0 2 5 t
Fig. 2.13
ed in capitalizzazione semplice:
34
MATEMATICA FINANZIARIA – VOLUME PRIMO
26. Investo un capitale a mia disposizione ad un tasso annuo del 3% per un certo tempo t.
Successivamente il tasso aumenta di mezzo punto percentuale e il tempo del mio inve-
stimento sarà triplo rispetto al precedente. Se alla fine avrò un montante quadruplo rispet-
to al capitale iniziale, calcolare il tempo di investimento nei due regimi principali di capi-
talizzazione (semplice e composta)
Soluzione
(i = 3%)
C i = 3,5% 4C
t
0 t 3t
Fig. 2.14
C 1 0,03 1 0,035 4C
t 2t
1,1036t 4
ed in capitalizzazione semplice:
C 1 0,03 t 0,035 2t 4C
t 30 anni
Appare evidente come in questo caso C sia un’incognita “fittizia” nel senso che il risulta-
to non dipende dal suo valore.
Quindi in capitalizzazione semplice ci vorranno 90 anni per quadruplicare il capitale ini-
ziale (ai tassi dati), mentre in capitalizzazione composta, ci vorranno 42 anni.
35
MATEMATICA FINANZIARIA – VOLUME PRIMO
3. LEGGI DI SCONTO
Le somme nel tempo cambiano di valore per via dell’inflazione; una stessa somma valuta-
ta in tempi diversi ha quindi un potere d’acquisto diverso.
Questa situazione è ben rappresentata nell’asse dei tempi, nel quale traslando indietro una
somma, essa avrà un valore più basso.
Il valore attuale (o capitale iniziale) è quella somma che, impiegata per un certo tempo e
ad un certo tasso, produce un certo montante. Appare quindi evidente che ATTUALIZZARE una
somma è il processo inverso della capitalizzazione e che quindi, come vedremo, si useranno le
formule inverse viste in capitalizzazione.
Il valore attuale si può anche definire come quella somma da valutare nell’istante in cui si
decide di operare una transazione finanziaria.
L’attualizzazione è quindi un processo finanziario che ci indica quale somma attuale cor-
risponde ad una somma futura, fissato il tasso e il tempo di investimento.
Esempio
27. Avendo bisogno tra 6 mesi di 9000 €, un consulente finanziario mi propone un investi-
mento al 4% semestrale composto. Di quale somma devo attualmente disporre?
Soluzione
C 9000 €
0 6 mesi t
Fig. 3.1
M C 1 ik
nk
avremo che:
36
MATEMATICA FINANZIARIA – VOLUME PRIMO
M 9000
C 8653 €
1 ik 1 0,04
nk 0,52
Va Vn
0 tn t
Fig. 3.2
La modalità di calcolo dello sconto ne identifica i diversi regimi, che sono i seguenti:
sconto commerciale
sconto razionale (o semplice)
sconto composto.
37
MATEMATICA FINANZIARIA – VOLUME PRIMO
S Vn d t [3.3.1]
dove:
Vn è il valore nominale
d è il tasso di sconto commerciale
t è il tempo di anticipazione rispetto all’istante di scadenza
Sfruttando la formula [3.2.1] potremo calcolare il valore attuale:
S Vn d t Vn Va
Va Vn 1 dt [3.3.2]
Chiameremo il termine
1 dt t
Va
Vn
O 1d t
Fig. 3.3
Dal punto di vista finanziario è interessante notare i punti di intersezione della retta con
gli assi cartesiani.
Il punto 0,Vn indica che se il tempo di anticipazione è nullo, il debitore dovrà corri-
spondere al creditore il valore originario. Il punto 1 d ,0 ci indica che il valore limite del
tempo di scadenza non può essere arbitrario e non può superare 1 d .
Per meglio capire questo concetto si può precisare che se vi è un tasso di sconto commer-
ciale del 5% il tempo non potrà superare 1 0,05 anni = 20 anni. Se infatti il tempo di anti-
cipazione si allungasse fino a superare questo limite, il valore attuale diventerebbe negativo, il
che costituirebbe un assurdo finanziario.
38
MATEMATICA FINANZIARIA – VOLUME PRIMO
Si può quindi concludere che più è alto il tasso di sconto commerciale, più breve deve es-
sere il tempo di anticipazione.
Esempi
28. Una cambiale di 7000 € che scadrà tra 4 anni viene scontata al 9% commerciale; calcola-
re lo sconto e il valore attuale da pagare oggi.
Soluzione
e quindi:
Va Vn S 7000 2520 4480 €
Va 4480 € 7000 €
0 4 t
Fig. 3.4
29. Una cambiale dal valore di 7000 € viene scontata all’8% commerciale annuo; può il tem-
po di scadenza essere di 11 anni ?
Soluzione
In linea di principio, se venisse stipulata una cambiale di questo tipo, il debitore potrebbe
pagare solo 840 € ed estinguere il debito istantaneamente. Infatti:
8
Va 7000 1 11 840 €
100
È evidente che una polizza di questo tipo non viene mai stipulata perché non è conve-
niente per il creditore.
30. Un grossista vende della merce con un assegno scadenza tre mesi del valore di 1500 €.
Avendo convenuto con la controparte un tasso di sconto commerciale del 9% annuo,
quanto incasserebbe se il debitore decidesse di assolvere all’impegno in data odierna?
Come sarebbe cambiata la situazione se il tasso fosse stato del 10% annuo commerciale?
39
MATEMATICA FINANZIARIA – VOLUME PRIMO
Soluzione
Applicando la formula [3.3.2] per il tasso del 9% annuo commerciale avremo che:
9 3
Va 1500 1 1466 €
100 12
Applicando ancora la formula [3.3.2] per il tasso del 10% annuo commerciale risulta che:
10 3
Va 1500 1 1462 €
100 12
La conclusione è quindi che aumentando il tasso di sconto diminuisce il valore attuale (il
debitore paga meno, a parità di tempo), e quindi aumenta anche lo sconto (infatti nel pri-
mo caso lo sconto è di 34 €, mentre nel secondo caso è di 38 €)
N.B. Nel regime di sconto commerciale le operazioni sono di breve scadenza perché un
tempo di anticipazione elevato può portare a valori attuali addirittura negativi.
Quindi nella valutazione del tempo di anticipazione e del tasso di interesse è fondamenta-
le tener conto della relazione t 1 d , e quindi usare dei tempi molto minori rispetto al valore
1d.
Analogo ragionamento si deve seguire nel caso si fissi il tempo di anticipazione; il tasso
deve essere scelto sempre in modo opportuno, per non avere valori attuali prossimi allo zero.
In conclusione si può affermare che deve essere:
1
t
d
1
d
t
Vn
Va [3.4.2]
1 it
Si ricorda che i è il tasso di interesse semplice visto nel paragrafo della capitalizzazione
semplice.
Volendo calcolare lo sconto semplice in funzione del valore nominale si avrà:
Vn it
S Vn Va Vn Vn
1 it 1 it
Va Vn
C M t
Fig. 3.5
Se si suppone Vn 1 (unità monetaria), lo studio della funzione si riduce allo studio del
fattore di sconto semplice:
1
t [3.4.5]
1 it
Il dominio della funzione è il semi asse positivo dei numeri reali poiché il tempo t non
può essere negativo. Essendo:
1
lim 0
t 1 it
2i 2 1 it
t 0 : concavità verso l’alto
1 it
4
41
MATEMATICA FINANZIARIA – VOLUME PRIMO
t Va
Vn 1
O t
Fig. 3.6
1
1 dt [3.4.6]
1 it
i
d [3.4.7]
1 it
d
i [3.4.8]
1 dt
i
d [3.4.9]
1 i
d
i [3.4.10]
1 d
N.B.: in queste formule il tasso i è un tasso di interesse semplice, anche se viene genericamen-
te indicato con i.
Esempio
31. Un imprenditore deve riscuotere la somma di 62500 € tra 4 anni e 6 mesi. Dopo un ac-
cordo con la controparte riceve oggi 41115 €. Calcolare il tasso di sconto commerciale e
il tasso di interesse.
42
MATEMATICA FINANZIARIA – VOLUME PRIMO
Soluzione
Vn 62500 €
Va 41115 €
t 4 6 12 4,5 anni
t 1 i
t
[3.5.2]
Scmp Vn Va Vn Vn (1 i)t Vn 1 1 i
t
43
MATEMATICA FINANZIARIA – VOLUME PRIMO
-t
1 - (1 + ic )
d= [3.5.5]
t
N.B.: in queste formule si è specificato che il tasso di interesse è quello composto indicandolo
con ic. Ricordiamo al lettore che l’uso dei tassi dipende sempre dal contesto dell’esercizio.
Esempio
32. Un imprenditore deve riscuotere la somma di 62500 € tra 4 anni e 6 mesi. Dopo un ac-
cordo con la controparte riceve oggi 41115 €. Calcolare il tasso di sconto commerciale e
il tasso di interesse composto.
Soluzione
Vn 62500 €
Va 41115 €
t 4 6 12 4,5 anni
M 62500
i= n -1 = 4,5 -1 = 9,753%
C 41115
Questo risultato è ovviamente coerente con quello trovato nell’esempio 31, poiché il tas-
so di sconto commerciale non varia
Va Vn 1 i
t
t 1 i
t
Trattandosi di funzione esponenziale il suo dominio è il semiasse positivo dei numeri reali.
44
MATEMATICA FINANZIARIA – VOLUME PRIMO
Come per tutte le funzioni finanziarie, essa ha significato solo nel primo quadrante (tra
l’altro, essendo una funzione esponenziale, essa è sempre positiva).
Per t 0 è 1 : la funzione passa per il punto 0,1 .
Per quel che riguarda il comportamento della funzione agli estremi del campo di esistenza
avremo:
log 1 i
t 0 : funzione decrescente
1 i
t
log 2 1 i
t 0 : concavità verso l’alto
1 i
t
t
composto
Fig. 3.7
Esempio
33. Un imprenditore in difficoltà economiche chiese 5 anni fa un prestito in banca del valore
di 50000 € al tasso annuo composto del 7%. Decide oggi di pagarlo cedendo alla banca
un vecchio credito di 60000 € che la banca gli valuta all’8% annuo. Determinare se que-
sta cifra è sufficiente per estinguere il debito contratto con la banca.
Soluzione
+50000 € Vn = 60000 €
(i = 7%) (i = 8%)
5 0 4 Fig. 3.8
Il debito contratto 5 anni fa deve essere capitalizzato all’anno zero; questa è la cifra che
oggi l’imprenditore dovrebbe versare in banca.
Debito 50000 1 0,07 70127 €
5
45
MATEMATICA FINANZIARIA – VOLUME PRIMO
Ciò che invece incasserebbe oggi dal credito scadente tra 4 anni e avente Vn 60000 € è:
cifra non sufficiente per estinguere il debito. Egli dovrà versare a saldo ulteriori
70127 44101 26026 €
Per capire qual è la modalità di sconto più conveniente (dal punto di vista del debitore, ma
ovviamente le stesse considerazioni le potremmo fare mettendoci dalla parte del creditore),
dobbiamo rispondere ad alcuni quesiti.
Il primo di questi è: “si possono confrontare sconti in modalità diversa, senza prima avere
omogeneizzato tutto ad unico tasso di sconto (o di interesse)?”. La risposta è ovviamente ne-
gativa, poiché in matematica finanziaria si possono paragonare solo grandezze omogenee.
Poiché d è un tasso di sconto commerciale, mentre i è un tasso di interesse, prima di poter
confrontare i tre tipi di sconto è fondamentale l’uso delle formule precedentemente studiate
i
d [3.6.1]
1 i
d
i [3.6.2]
1 d
Adesso però c’è da fare una importante considerazione. Si è visto precedentemente che la
formula [3.6.2] ci dà il tasso di interesse semplice in funzione del tasso di sconto commercia-
le. Si è visto successivamente che con la [3.5.4] si trova il tasso di interesse composto. Per
t = 1 però le due formule sono equivalenti, e quindi possiamo utilizzare la [3.6.2] anche per il
calcolo dello sconto composto.
Ricordiamo adesso le tre formule dello sconto in funzione del valore nominale:
Vn it
Sraz Vn Va Vn Vn [3.6.3]
1 it 1 it
Scmp Vn Va Vn Vn 1 i Vn 1 1 i
t t
[3.6.4]
i
Scomm Vn dt Vn t [3.6.5]
1 i
Per t 0 e per t 1 appare evidente da semplici calcoli che i valori dei tre sconti coinci-
dono. Ma cosa succede tra il tempo 0 e il tempo 1 e poi dopo il tempo 1? Per rispondere a
queste domande ci serviamo di un esempio, dopo il quale passeremo alla trattazione analitica
generale.
46
MATEMATICA FINANZIARIA – VOLUME PRIMO
34. Calcolare i tre tipi di sconto su una cambiale di 16000 € al d 7% , con scadenza rispet-
tivamente semestrale, annuale e a 18 mesi.
Soluzione
La prima cosa da fare è quella di trasformare il tasso d (sconto commerciale) nel tasso di
interesse corrispondente tramite la [3.6.2]:
d 0,07
i 0,0752688 7,527%
1 d 1 0,07
A questo punto analizziamo separatamente i tre casi in relazione alla scadenza della cam-
biale:
t 1 anno
it 0,07527
S raz Vn 16000 1120 €
1 it 1 0,07527
47
MATEMATICA FINANZIARIA – VOLUME PRIMO
3.7 Confronto grafico tra i tre tipi di sconto (commerciale, razionale, composto)
Alla luce di quello che abbiamo visto in precedenza, con gli strumenti dell’analisi mate-
matica classica, analizzeremo i grafici dei tre tipi di sconto; i risultati verranno messi a con-
fronto tra loro sul piano cartesiano, prendendo Vn 1 , per semplicità di trattazione.
i
Scomm Vn dt Vn t
1 i
Questa è semplicemente l’equazione di una retta passante per l’origine, e sarà in ogni caso
crescente in quanto Vn ed i, valori dai quali dipende il suo coefficiente angolare, sono sempre
positivi; è evidente che lo sconto non può essere infinito e si ricorda quindi la limitazione teo-
rica per cui il tempo di anticipazione non può essere maggiore di 1 d , come già discusso nel
paragrafo 3.3.1.
it
Sraz Vn
1 it
Il suo campo di esistenza è tutto il semiasse dei numeri reali positivi ( t 0 ) perché il de-
nominatore non si annulla mai essendo anche i sempre positivo.
Per quel che riguarda l’andamento della funzione agli estremi del campo di esistenza (ri-
cordando sempre che stiamo supponendo Vn 1 ) avremo che:
it
lim 1
t 1 it
2i 2 1 it
Sraz 0 : concavità verso il basso
1 it
4
Scmp Vn 1 1 i
t
48
MATEMATICA FINANZIARIA – VOLUME PRIMO
Il suo campo di esistenza è tutto il semiasse dei numeri reali positivi perché è una diffe-
renza tra una funzione costante ed una funzione esponenziale, quindi non soggetta a vincoli
nel dominio.
Per quel che riguarda l’andamento della funzione agli estremi del campo di esistenza (ri-
cordando sempre che stiamo supponendo Vn 1 ) avremo che:
lim 1 1 i 1 1 i 1
t
t
Le due funzioni sconto razionale e sconto composto hanno quindi lo stesso comportamen-
to, ma dalle considerazioni dell’esercizio 34, e dall’analisi matematica si intuisce l’andamento
reale, e soprattutto come si raffrontano tra di loro
S
S comm
Scmp
1
S raz
0 1 t
Fig. 3.9
49
MATEMATICA FINANZIARIA – VOLUME PRIMO
3.8 Una legge di capitalizzazione “derivante” dallo sconto commerciale (legge coniu-
gata allo sconto commerciale)
In questo capitolo abbiamo analizzato i tre tipi di sconto, mentre nel capitolo 2 avevamo
analizzato le due principali leggi di capitalizzazione. Ci accorgiamo che a fronte di 2 leggi di
capitalizzazione, vi sono 3 leggi di sconto. Poiché le leggi di sconto composto e razionale non
sono altro che le inverse (coniugate, come vedremo nel prossimo capitolo) di quelle di capita-
lizzazione, possiamo pensare ad una legge di capitalizzazione costruita nel seguente modo.
Partendo dalla legge di sconto commerciale: Va Vn 1 dt , e avendo ormai capito la
fondamentale analogia (che comunque approfondiremo nel capitolo 4) tra valore nominale e
montante e tra valore attuale e capitale, possiamo scrivere:
1
M C [3.8.1]
1 dt
1
f t [3.8.2]
1 dt
Verifichiamo che le due leggi generali sui fattori di capitalizzazione valgono per questa
nuova legge:
f 0 1 f t
d
f t 0 : funzione crescente
1 dt
2
50
MATEMATICA FINANZIARIA – VOLUME PRIMO
35. Il valore attuale di una cambiale esigibile dopo 9 anni diminuisce di 15000 € se viene
calcolato con sconto commerciale del 7%, anziché con sconto composto sempre al 7%.
Quanto vale la cambiale?
Soluzione
Dati:
i d 7%
n 9 anni (tempo di anticipazione)
Va Vn 1 i Vn 1 0,07
t 9
(relazione in regime di sconto composto)
36. Il signor Bianchi dovrà riscuotere una cambiale tra 7 anni e un’altra di importo doppio,
rispetto alla prima, tra 5 anni. Egli decide di riscuotere adesso le due somme, di cui la
prima al 6% in regime di sconto commerciale e l’altra all’8% in regime di sconto razio-
nale. Una volta incassate le due somme, egli investe il totale in banca al tasso del 4% an-
nuo e ritirerà 20.000 € tra 8 anni e 5 mesi. Determinare gli importi delle due cambiali.
Soluzione
i = 6%
C2 C1 20000
0 5 t
7 8 + 5/12
i = 8%
i = 4% Fig. 3.11
In questo caso bisogna impostare una equazione con la quale si trova il valore attuale del-
le due cambiali; in seguito si capitalizzerà tale valore in regime di capitalizzazione com-
posta per 8 anni e 5 mesi. Posto C1 C e C2 2C , si ha:
51
MATEMATICA FINANZIARIA – VOLUME PRIMO
C
Va 2C 1 0,06 5
1 0,08 7
C 5
37. Tra 5 anni debbo pagare 60000 € quale saldo per l’acquisto di uno appartamento. La ban-
ca mi concede la possibilità di saldare oggi il mio debito a fronte di un versamento di
40000 € in regime di sconto razionale. Qual è lo sconto applicato?
Soluzione
Va = 40000 60000
5 t
0
60000
40000 i 10%
1 i 5
38. Un cliente in difficoltà economiche richiede ad una finanziaria un prestito per la durata di
3 mesi. La finanziaria concede il prestito dietro il rilascio di una cambiale scontata al tas-
so di sconto commerciale d. Quale sconto massimo potrà applicare la finanziaria se non
vuole rischiare una denuncia per usura (prestito di denaro al tasso di interesse superiore
al 20% annuo)
Soluzione
i
d
1 it
In questo caso il tasso però deve essere minore del corrispondente tasso di interesse del
20%:
52
MATEMATICA FINANZIARIA – VOLUME PRIMO
i 0, 20
d 19,04%
1 it 1 0, 20 3
12
Per non incorrere in problemi con la giustizia il tasso non dovrà essere superiore al
19,04% circa.
39. Un consulente finanziario che opera anche sul mercato azionario americano consiglia ad
un cliente l’acquisto di un ZCB (zero coupon bond, titolo senza cedola ad incasso globale
a scadenza) emesso dal dipartimento del tesoro americano; il titolo è quotato 99,38 ed è a
scadenza tra 120 giorni in regime di sconto commerciale; l’alternativa sarebbe quella di
acquisire sul mercato azionario italiano un titolo con le stesse caratteristiche (ZCB,
anch’esso), sempre a 120 giorni, con un prezzo d’asta di 99,50, ma in regime di interesse
semplice e con un valore di rimborso di 100,05. Qual è l’alternativa più conveniente per
l’investitore?
Soluzione
99,38 100
MERCATO AMERICANO
t
0 120 giorni
99,50 100,05
MERCATO ITALIANO
t
0 120 giorni
Fig. 3.13
Il problema è molto interessante perché dobbiamo prima calcolare i tassi relativi ai due
investimenti (quello americano e quello italiano):
investimento mercato americano:
Vn Va 100 99,38
d americano 0,0186 1,86%
Vn t 120
100
360
Non basta però paragonare i due tassi poiché essi sono tassi di natura diversa. Per poter
53
MATEMATICA FINANZIARIA – VOLUME PRIMO
Si giunge quindi alla conclusione che l’investimento sul mercato americano è più conve-
niente rispetto a quello sul mercato italiano.
40. Ho diritto alla riscossione di 4000 € tra un certo numero di anni. Avendo bisogno di con-
tanti scelgo di ricevere oggi la cifra di 1850 €. Calcolare il tempo di anticipazione, sa-
pendo che è stato applicato il regime di sconto composto al tasso del 10%.
Soluzione
1850 € = Va 4000 € = Vn
0 t Fig. 3.14
54
MATEMATICA FINANZIARIA – VOLUME PRIMO
4.1 Introduzione
Nei primi tre capitoli, abbiamo studiato le leggi di capitalizzazione e di sconto. Le leggi di
capitalizzazione principale sono due (semplice e composta), mentre quelle di sconto sono tre
(commerciale, razionale, composto).
Nel paragrafo 3.8 abbiamo trattato una particolare legge di capitalizzazione che deriva
dalla legge di sconto commerciale. In questo modo abbiamo “creato” una “corrispondenza
biunivoca” formale tra le leggi di capitalizzazione e quelle di sconto.
Sembra adesso evidente una “analogia” tra quello che nella capitalizzazione è il capitale e
nello sconto è il valore attuale, e tra il montante e il valore nominale.
C M
Va Vn
tempo (asse temporale)
0 t
Fig. 4.1
Una legge finanziaria si definisce coniugata quando il prodotto tra il fattore di capitalizza-
zione f (t ) e il fattore di sconto (t ) è uguale ad uno.
Vediamo in dettaglio le tre leggi:
leggi coniugate in regime di capitalizzazione e sconto semplice:
M = C (1 + it )
Vn
Va =
1 + it
f (t ) = 1 + it
1
(t ) =
1 + it
leggi coniugate in regime di capitalizzazione e sconto composto:
t
M = C (1 + i )
Vn -t
Va = t
= Vn (1 + i )
(1 + i )
55
MATEMATICA FINANZIARIA – VOLUME PRIMO
t
f (t ) = (1 + i )
1 -t
(t ) = t
= (1 + i )
(1 + i )
leggi coniugate in regime di capitalizzazione e sconto commerciale:
Va = Vn (1- dt )
C
M=
1- dt
(t ) = 1- dt
1
f (t ) =
1- dt
f (t ) ⋅ (t ) = 1 [4.1.1]
Due regimi finanziari, di sconto e capitalizzazione, si dicono coniugati quando vale la re-
lazione [4.1.1].
4.2 Scindibilità
f (t * ) ⋅ f (t - t * ) = f (t )
0 t* t
Fig. 4.2
56
MATEMATICA FINANZIARIA – VOLUME PRIMO
t1 t - t1
0 t1 t
Fig. 4.3
M t = C (1 + it ) montante al tempo t
M t1 = C (1 + it1 ) montante al tempo t1
Prendendo il montante al tempo t1 e reinvestendolo per il periodo di tempo rimanente
( t1 ) si avrà:
t -
Confrontando questo valore con il montante al tempo t (ottenuto però senza interruzione)
avremo che:
1 + it + i 2 t1 (t - t1 ) > 1 + it
Dal punto di vista teorico è anche possibile individuare l’istante più vantaggioso nel quale
interrompere il rapporto con la banca (e riprenderlo un istante dopo) per avere il montante più
alto possibile. È in pratica un problema di massimo assoluto della funzione f (t1 ) .
Ricordando che:
f (t1 ) = 1 + it + i 2 t1 (t - t1 )
uguagliando a zero la derivata rispetto a t1 (che è la variabile che vogliamo calcolare) avremo
che:
t
f ¢ (t1 ) = i 2 t - 2i 2 t1 = 0 t1 =
2
Il punto di massimo della funzione corrisponde quindi alla metà del periodo.
Si sottolinea la natura prettamente teorica della questione, poiché in capitalizzazione sem-
plice è impossibile una interruzione del periodo di capitalizzazione prestabilito.
t1 t - t1
0 t1 t
Fig. 4.4
1
Mt = montante al tempo t senza interruzione
1- dt
1
M t1 = montante al tempo t1
1- dt1
Confrontando questo valore con il montante al tempo t (ottenuto però senza interruzione)
avremo che:
58
MATEMATICA FINANZIARIA – VOLUME PRIMO
1 1 1
< ⋅ [4.2.1]
1- dt 1- dt1 1- d (t - t1 )
-d 2 (t - 2t1 )
f ¢ (t1 ) = 2
é1- dt + d 2t1 (t - t1 )ù
ëê ûú
t
f ¢ (t1 ) = 0 per t1 =
2
t1 t - t1
0 t1 t
Fig. 4.5
59
MATEMATICA FINANZIARIA – VOLUME PRIMO
41. Investo 3000 € per 5 mesi. Alla fine dei 5 mesi prolungo l’investimento per un altro an-
no. Calcolare il montante finale in regime di capitalizzazione composta e dimostrare la
scindibilità dell’investimento al tasso del 10%.
Soluzione
t
0 5 5
1+
12 12
Fig. 4.6
Il valore del montante finale è uguale nei due casi, quindi esso è indifferente alla interru-
zione dopo 5 mesi (lo sarebbe in ogni caso per qualunque valore di tempo, e anche per
diverse interruzioni consecutive).
42. Investo 3000 € in capitalizzazione semplice per 1 anno e 8 mesi, al tasso del 4%. Se, in
60
MATEMATICA FINANZIARIA – VOLUME PRIMO
Soluzione
C = 3000 €
t
0 4 8
1+
12 12
Fig. 4.7
æ 4 öé æ 4 öù
M t = (1 + it1 ) ëé1 + i (t - t1 )ûù = ççç1 + 0,04 ⋅ ÷÷÷ ê1 + 0,04ççç1 + ÷÷÷ú = 3202,13 €
è 12 ø êë è 12 øúû
æ 10 öæ 10 ö
M t = 3000ççç1 + 0,04 ⋅ ÷÷÷ççç1 + 0,04 ⋅ ÷÷÷ = 3203,33 €
è 12 øè 12 ø
61
MATEMATICA FINANZIARIA – VOLUME PRIMO
In ogni operazione finanziaria nella quale vi è uno scambio di denaro in epoche diverse, ci
si chiede se sia “indifferente” disporre di un certo capitale adesso, oppure di un certo montan-
te dopo un tempo prefissato.
Si ricorda che le operazioni finanziarie sono quelle in cui vi sono scambi di denaro in e-
poche diverse di segno intrinsecamente opposto; le operazioni principali, come visto in prece-
denza sono essenzialmente due:
OPERAZIONE DI PRESTITO → scambio tra un capitale e un montante
OPERAZIONE DI SCONTO → scambio tra un valore attuale e un valore nominale
Per decidere se due somme di denaro sono equivalenti in senso finanziario, bisogna fissa-
re una legge di interesse (o di sconto) e un’epoca di valutazione. Se i due valori, calcolati al
tempo prefissato e alla legge di interesse (o sconto) concordata tra le parti (debitore e credito-
re), sono uguali, allora il principio di equivalenza finanziaria è soddisfatto.
43. A seguito di una richiesta concedo un prestito di 8000 €, in cambio di 12006 € tra 6 anni
al tasso fissato del 7% in regime di capitalizzazione composta. È questo uno scambio “e-
quo” che rispetta il principio di equivalenza finanziaria?
Soluzione
62
MATEMATICA FINANZIARIA – VOLUME PRIMO
Prima di entrare nel merito degli indici temporali e del loro significato matematico-
finanziario, è opportuna una introduzione di carattere generale.
Il problema di unificare più crediti (o debiti) nasce nella circostanza in cui le due contro-
parti (debitore e creditore) si accordano per “accorpare” in unica soluzione i diversi capitali.
Vi è però una diversificazione del problema:
1. Il debitore e il creditore decidono una data nella quale risolvere la loro transazione fi-
nanziaria. In tal caso bisogna calcolare la cifra incognita.
2. Il debitore e il creditore fissano la somma unica che “estinguerà” in unica soluzione la
serie di pagamenti. In tal caso bisogna determinare il tempo in cui avverrà la consegna
della cifra stabilita.
C1 C2 C3 Cn
t
t1 t2 t3 tn
Fig. 5.1
n
C Ci
i 1
n
non è possibile stabilire a priori una relazione tra C e C
i 1
i
Il capitale unico C sarà maggiore della somma dei capitali distribuiti nel tempo, quando
il tempo di riferimento è fissato ad un istante successivo all’ultima scadenza:
63
MATEMATICA FINANZIARIA – VOLUME PRIMO
C1 C2 C3 Cn C n
C Ci
t1 t2 t3 tn t i 1
Fig. 5.2
Il capitale unico C sarà minore della somma dei diversi capitali distribuiti nel tempo,
quando il tempo di riferimento è fissato prima della scadenza del primo capitale C1 :
C C1 C2 C3 Cn n
C Ci
t t1 t2 t3 tn i 1
Fig. 5.3
Nel caso in cui t è compreso tra t1 e tn non sarà possibile dire a priori se il capitale uni-
co C , sarà maggiore o minore della somma dei singoli capitali poiché ciò dipende dal va-
lore dei singoli capitali, e quindi il suo valore varia in base alla particolare situazione e al
problema in esame.
C1 C2 C Cn 1 Cn n
C Ci
t1 t2 t tn 1 tn i 1
Fig. 5.4
0 2 4 7
i 5%
Fig. 5.5
Appare chiaro che il risultato cambierà in base alle leggi che si usano per capitalizzare
(spostare in “avanti” sull’asse dei tempi un capitale) o scontare (spostare “indietro” sull’asse
dei tempi un capitale); è ovvio che sulla valutazione incide il tasso di interesse fissato dalle
due parti.
Per il calcolo del capitale unico usiamo in questo caso un tasso del 5%, e la legge coniu-
gata di capitalizzazione e sconto composto (ricordando che questa legge è scindibile).
64
MATEMATICA FINANZIARIA – VOLUME PRIMO
Se adesso volessi calcolare il capitale unico, sempre al tasso del 5% annuo composto, al
tempo 1 avrei:
0 1 4 7
i 5%
Fig. 5.6
Si noti che, avendo usato leggi esponenziali coniugate, capitalizzando per un anno il risul-
tato appena trovato si ritroverebbe il valore ottenuto al tempo 2:
Questa importante constatazione ci indica che, fissato un certo tasso di interesse, le leggi
di capitalizzazione composta e di sconto composto, permettono di traslare nel tempo i capitali
indifferentemente mantenendo lo stesso intrinseco valore finanziario. VALE QUINDI IL PRINCI-
PIO DI EQUIVALENZA FINANZIARIA.
È adesso interessante vedere cosa accade nella determinazione del capitale unico usando
leggi coniugate in regime di capitalizzazione semplice (capitalizzazione e sconto razionale),
oppure leggi non coniugate scontando e capitalizzando una somma in base al tempo di riferi-
mento (capitalizzazione semplice e sconto commerciale).
Riprendendo l’esempio di Fig. 5.6, vediamo come varia la determinazione del capitale u-
nico, cambiando la legge di interesse.
Usiamo adesso leggi coniugate e precisamente la legge di capitalizzazione semplice per
“traslare” in avanti i capitali, e la legge di sconto semplice per “scontare” i capitali stessi. Fis-
sando sempre il tempo 2 avremo:
250 350
C 100 1 0,05 2 617, 27 €
1 0,05 2 1 0,05 2
i 5%
100 250 350
0 4 7 Fig. 5.7
65
MATEMATICA FINANZIARIA – VOLUME PRIMO
250 350
C 100 567,58 €
1 0,05 4 1 0,05 7
Essendo 617,27 624,38 ne deduciamo che risulta impossibile traslare capitali nel tem-
po mantenendo il principio di equivalenza finanziaria.
È utile sottolineare che la relazione che intercorre in questo regime di capitalizzazione tra
i due valori è una diseguaglianza:
C C
Da questa relazione risulta evidente che per il debitore è vantaggioso anticipare quanto
più possibile il pagamento.
Alla luce dei risultati trovati si può quindi concludere:
nel caso di unificazione di più crediti (o debiti), l’uso di leggi lineari (coniugate o non co-
niugate) va contro il principio di equivalenza finanziaria e quindi la traslazione nel tempo
porta a valori tra loro non compatibili.
con l’uso di leggi esponenziali coniugate (e quindi scindibili) è indifferente traslare un
capitale nel tempo e quindi il principio di equivalenza finanziaria è valido.
44. In seguito a dei prestiti effettuati, debbo riscuotere 4150 € tra 7 anni e 3500 € tra 9 anni;
concordo con il debitore l’unificazione di tali crediti tra 2 anni avendo fissato un tasso
dell’8% in regime di scindibilità; quale somma incasserò? Se invece il tasso fissato fosse
del 15% quale delle due parti si avvantaggerebbe di questo aumento?
4150 3500
t
0 2 7 9
Fig. 5.8
Soluzione
66
MATEMATICA FINANZIARIA – VOLUME PRIMO
45. In seguito a dei prestiti effettuati, debbo riscuotere 4000 € tra 4 anni e 3500 € tra 6 anni;
poiché il creditore non può rispettare tale scadenza a causa di difficoltà economiche, con-
cordiamo di effettuare un unico pagamento tra 8 anni avendo fissato un tasso dell’8% in
regime di scindibilità; quale somma incasserò? Se invece il tasso fissato fosse del 15%
quale delle due parti si avvantaggerebbe di questo aumento?
4000 3500
t
0 4 6 8
Fig. 5.9
Soluzione
C1 C2 C3 Cn
t
t1 t2 t3 tn
Fig. 5.10
In questa situazione vi è però il problema di fissare il capitale C tra le due parti in causa;
un ulteriore problema è anche quello di non sapere dove è posizionata sull’asse dei tempi la
scadenza incognita t x . Non si sa quindi, in pratica, se attualizzare o capitalizzare i capitali.
Questa difficoltà si supera assumendo, nel caso di leggi coniugate esponenziali, l’epoca di
riferimento con l’epoca zero (quindi bisogna attualizzare tutte le somme presenti nell’asse dei
tempi).
Il primo problema, cioè quello della determinazione del capitale che il debitore deve al
creditore per chiudere l’operazione finanziaria, può invece risolversi in due modi:
1) importo concordato tra il debitore e il creditore, indipendentemente dal flusso dei singoli
importi dovuti (SCADENZA COMUNE DI PIÙ CREDITI);
2) importo unico uguale alla semplice somma algebrica dei singoli importi dovuti (SCADEN-
ZA MEDIA DI PIÙ CREDITI).
Analizzeremo adesso separatamente i due problemi.
46. Un cliente di un grossista alimentare dovendo pagare 1600 € tra 5 mesi e 3750 € tra 1
anno pattuisce con la controparte di chiudere l’operazione con un unico versamento di
5000 €. Quando dovrebbe avvenire questo versamento se il tasso dell’operazione è del
9% annuo?
1600 3750
Soluzione
68
MATEMATICA FINANZIARIA – VOLUME PRIMO
4983 1
1,09 tx 0,00667 1,09tx 1,00333
5000 1,09tx
log1,00333
tx 0,038 14 giorni
log1,09
N.B. Se nella determinazione della scadenza comune si applicano leggi lineari, allora bisogna
fare riferimento alla natura delle leggi usate.
Se si applica la legge di sconto commerciale bisogna attualizzare tutte le somme al tempo zero.
Se si applica la legge di interesse semplice, il riferimento sarà l’ultima scadenza, e quindi bi-
sognerà capitalizzare tutte le somme.
Appare chiaro che più elevato è il valore della scadenza comune, maggiore è il vantaggio
del debitore (paga dopo), mentre nel caso contrario vi sarà un vantaggio del creditore (incassa
prima).
Questa caso sta alla base della teoria degli INDICI TEMPORALI che saranno introdotti nel
capitolo successivo.
47. Debbo esigere da un mio debitore le seguenti somme: 3100 € tra 4 anni, 7200 € tra 7 anni
e 9000 € tra 9 anni. Stabilito un tasso del 9,25% annuo composto, determinare la scaden-
za comune. Se il tasso fosse stato del 18% come sarebbe cambiata la situazione?
Fig. 5.12
Soluzione
19300
1,0925 tx
10111
t x 7,308 7 anni, 3 mesi e 19 giorni
Con il tasso del 9,25% il valore della scadenza media è quindi di circa 7 anni 3 mesi e 19
giorni, a partire da oggi. Con il tasso del 18% si ha:
19300 1 0,18
tx
5888
Si può quindi concludere che un aumento del tasso è un vantaggio per il creditore che in-
casserà prima la cifra uguale alla somma dei debiti.
Per completezza di trattazione affrontiamo, alla fine di questo capitolo, il concetto di tasso
medio di impiego. Dati più capitali impiegati allo stesso regime di capitalizzazione (p. es. ca-
pitalizzazione composta), per lo stesso tempo ma a tassi diversi, si definisce tasso medio di
impiego, quel tasso calcolato alla stessa scadenza per un capitale uguale alla somma dei sin-
goli capitali.
t 0
C1
C2
Cn
n
C
i 1
i
Fig. 5.13
Per il calcolo del tasso medio bisogna sempre eguagliare la prestazione e la contropre-
stazione.
70
MATEMATICA FINANZIARIA – VOLUME PRIMO
48. Dieci anni fa ho depositato presso un istituto di credito che applica l’interesse del 2% annuo
1500 €; alla stessa epoca ho dato in prestito 6000 € al tasso del 3% annuo composto, e in
contemporanea il mio consulente finanziario mi ha garantito un rendimento del 4% annuo
sul mercato azionario cinese, per un investimento di 10000 € Determinare a quale tasso a-
vrei dovuto impiegare il capitale complessivo per avere oggi lo stesso montante.
10 0
Soluzione
17500 1 i 24693
10
24693
i 10 1 0,0350315 3,5%
17500
49. In base ad un’assicurazione stipulata, una persona dovrebbe riscuotere 7000 € tra 9 anni,
13000 € tra 12 anni e 15.000 € tra 15 anni; se si considera un tasso del 9% annuo, quale
sarà la scadenza media dei tre crediti?
Soluzione
Fig. 5.15
71
MATEMATICA FINANZIARIA – VOLUME PRIMO
1,07352925
tx 12, 4571 12 anni e 164 giorni 12 anni 5 mesi e 14 giorni
0,0861776
Soluzione
i = 7,5% i = 8% i = 9%
+90000 € C C C
t
0 4 6 8
Fig. 5.16
C 47852 €
Per quel che riguarda la seconda parte dell’esercizio, si tratta di un semplice problema
inverso di capitalizzazione composta risolvibile tramite l’equazione base:
n
log 1, 22 2,8670 2 anni 10 mesi e 2 giorni
log 1,0725
72
MATEMATICA FINANZIARIA – VOLUME PRIMO
51. Per acquistare un box macchina mi ero accordato con il venditore di versare 6000 € tra 5
anni e 10000 € tra 10 anni. Al momento del pagamento si concorda in alternativa di effet-
tuare un altro tipo di pagamento che prevede il versamento di 3000 € in data odierna e il
saldo tra 2 anni. Quanto pagherò tra 2 anni se il tasso concordato è del 9% annuo? E se il
tasso fosse stato del 5% quanto avrei dovuto versare?
Soluzione
3000 € S II alternativa
t
2
Fig. 5.17
Impostando l’eguaglianza tra le due alternative (per un tasso del 9%) avremo:
5124
S 6087 €
1,09
2
7840
S 8643 €
1,05
2
Appare quindi evidente, in un problema di questo tipo, che un tasso più alto va a vantag-
gio del debitore che pagherà una cifra minore all’atto della scadenza fissata. Questo per-
ché il tasso in questione è un tasso di sconto. Si è infatti già visto nel capitolo dello scon-
to che un aumento del tasso porta ad una diminuzione del valore attuale. Questo impor-
tante concetto sarà ripreso anche nei capitoli successivi.
73
MATEMATICA FINANZIARIA – VOLUME PRIMO
6. INDICI TEMPORALI
I concetti di media geometrica ponderata e media aritmetica ponderata saranno utili nello
studio e soprattutto nel confronto tra indici temporali.
La media aritmetica ponderata può essere definita come la somma dei prodotti tra ciascu-
na variabile e il peso ad essa associato, rapportata alla somma dei pesi:
n
x p x p xn pn
xs p s
M ap 1 1 2 2 s 1 n [6.1.1]
p1 p2 pn
ps s 1
ps
M gp s 1
x1p1 x2p2 xnpn [6.1.2]
C1 C2 Cn
t
t1 t2 tn
Fig. 6.1
74
MATEMATICA FINANZIARIA – VOLUME PRIMO
t1 C1 t2 C2 tn Cn tˆ C1 C2 Cn
In altre parole, la somma delle scadenze per i rispettivi capitali è uguale ad un unico capi-
tale (formato con la somma dei singoli capitali) pagato (o riscosso) ad una certa scadenza tˆ .
La scadenza media aritmetica sarà quindi:
n
t s Cs
tˆ s 1
n
[6.2.1]
C s 1
s
Dal punto di vista algebrico questa è una media aritmetica ponderata in cui le variabili so-
no le scadenze ts e i pesi sono i capitali Cs .
Questo indice temporale ha poco significato finanziario perché non dipende dal tasso. Es-
sendo una media sarà compreso tra la prima e l’ultima scadenza:
t1 tˆ tn
C1 C2 Cn
t
t1 t2 tn
aritmetica dei fattori di attualizzazione ponderata sulla base dei capitali alle singole scadenze.
Attualizzando tutti i capitali al tempo zero, otterremo la seguente relazione finanziaria:
C1 v t1 C2 v t2 Cn v tn C1 C2 Cn v z
dove v 1 i .
1
75
MATEMATICA FINANZIARIA – VOLUME PRIMO
C s v ts
v z s 1
n
[6.3.1]
C
s 1
s
dalla quale risulta evidente che v z è una media aritmetica ponderata in cui i fattori di attualiz-
zazione v ts sono le variabili e i capitali Cs sono i relativi pesi.
L’obiettivo però è quello di trovare z cioè la scadenza media in cui l’unico capitale (costi-
tuito dalla somma dei singoli capitali) sarà uguale alla somma dei fattori di attualizzazione
moltiplicati per i rispettivi capitali. Sviluppando la [6.3.1] avremo:
n
C s n
n
1 i z log 1 i log Cs log Cs v ts
z
n
s 1
s 1
C
s 1
s v ts s 1
n
n
log Cs log Cs v ts
z s 1 s 1 [6.3.2]
log 1 i
C1 C2 Cn
t
t1 t2 tn
76
MATEMATICA FINANZIARIA – VOLUME PRIMO
t s C s v ts
D s 1
n
[6.4.1]
C s 1
s v ts
rappresenta la DURATION D. Essa è quindi la media aritmetica delle scadenze ponderata sulla
base dei valori attuali dei singoli capitali.
Si può quindi affermare che la somma delle scadenze moltiplicate per i valori attuali dei
rispettivi capitali è uguale, ad un certo istante D, ad unico capitale formato dalla somma dei
valori attuali dei singoli capitali.
t s Cs
tˆ s 1
n
[6.2.1]
C s 1
s
n
n
log Cs log Cs v ts
z s 1 s 1 [6.3.2]
log 1 i
n
t s C s v ts
D s 1
n
[6.4.1]
Cs v ts
s 1
Per iniziare il confronto tra queste tre grandezze useremo come punto di partenza l’espres-
sione:
n
C s v ts
v
z s 1
n
[6.3.1]
Cs
s 1
z
dove v è la media aritmetica ponderata dei fattori di attualizzazione sulla base dei rispettivi
capitali ( v ts sono le variabili e Cs sono i corrispondenti pesi).
Consideriamo adesso la media geometrica ponderata utilizzando le stesse variabili e gli
stessi pesi che compaiono nella [6.3.1]:
77
MATEMATICA FINANZIARIA – VOLUME PRIMO
n
ts Cs
s 1
n
Cs n n
Cs ts Cs Cs
vt1 vt2 vtn
C1 C2 Cn s 1
M gp s 1
v s 1 v s 1 [6.5.1]
Ricordando che la formula [6.3.1] non era altro che una media aritmetica ponderata, e ri-
cordando che sussiste sempre la relazione M gp M ap (chiaramente a parità di variabili e pesi)
segue che:
ˆ
vt v z [6.5.3]
La relazione [6.5.3] altro non è che una disequazione esponenziale con basi inferiori a 1
(si tenga presente che v è l’inverso di 1 i ), e ricordando la modalità di soluzione (P034, Di-
sequazioni - Esercizi, schema S.4-a) otterremo la fondamentale relazione:
z tˆ [6.5.4]
dalla quale si desume che il valore della scadenza media finanziaria è sempre minore del valo-
re della scadenza media aritmetica, a parità di variabili e relativi pesi.
C s
1 i
z
n
s 1
[6.5.5]
Cs v ts
s 1
t
Moltiplicando il numeratore della [6.5.5] per la quantità 1 i s vts 1 (che quindi non
incide sul valore dell’espressione, ma servirà per i nostri scopi) otterremo:
n
C 1 i
ts
s v ts
1 i
z
s 1
n
[6.5.6]
C
s 1
s v
ts
La [6.5.6] può quindi leggersi come una media aritmetica ponderata con le variabili
1 i
ts
ed i rispettivi pesi vts Cs .
78
MATEMATICA FINANZIARIA – VOLUME PRIMO
Adesso, con procedimento formalmente analogo a quello utilizzato per giungere al fon-
damentale risultato z tˆ , scriveremo la media geometrica ponderata utilizzando gli stessi
pesi e le stesse variabili che compaiono nella [6.5.6]:
n
v ts
Cs n t
ts Cs v s
n t
Cs v s
1 i 1 i
s 1 s 1 s 1
M gp [6.5.7]
1 i 1 i
z D
[6.5.8]
La relazione [6.5.8] altro non è che una disequazione esponenziale con basi superiori a 1,
e ricordando la modalità di soluzione (P034, Disequazioni - Esercizi, schema S.4-d) otterremo
la relazione:
zD [6.5.9]
Alla luce dei risultati ottenuti si può quindi concludere, che a parità di pesi e variabili (che
nel nostro caso saranno funzioni dei diversi capitali e del tasso di interesse) la relazione tra i
tre indici finanziari studiati è la seguente:
D z tˆ [6.5.10]
t s Cs
tˆ s 1
n
[6.2.1]
C s 1
s
Dal punto di vista finanziario la funzione non è quindi influenzata dal tasso ed è una retta
parallela all’asse delle ascisse.
La funzione ha quindi un significato puramente algebrico.
79
MATEMATICA FINANZIARIA – VOLUME PRIMO
y tˆ
O i
Fig. 6.4
la funzione è definita sul semiasse strettamente positivo delle i (per i = 0 la funzione non è
definita). Vediamo quindi il comportamento nel punto di discontinuità e all’estremo del cam-
po di esistenza:
n é n ù
log å Cs - log ê å Cs ⋅ v ts ú
ê
ë s=1 úû æ 0 ö
lim s=1
= ççç ÷÷÷
i 0 log (1 + i ) è0ø
d N (i ) d ïïïì é n Cs ùú ï
ü é Cs ts (1 + i ) ùú
ts -1
n
ï 1
= ílog å Cs - log êê å ï=-
ts ú ý
⋅ êê-å ú=
di d i ïï êë s=1 (1 + i ) úû ïï n
Cs êë (1 + i )
2 ts
úû
îï s=1
ï
þ å
s=1 (1 + i )
ts
d N (i ) 1 n
Cs ts
= n
⋅å ts +1
di Cs (1 + i )
å (1+ i )
s=1
ts
s=1
80
MATEMATICA FINANZIARIA – VOLUME PRIMO
d D (i ) d 1
= éëlog (1 + i )ùû =
di di 1+ i
Quindi:
é n Cs ts ù
d N (i )
n
êå ú
ê s=1 (1 + i )ts +1 ú å Cs ts
lim z = lim d i = lim êê n ⋅(1 + i )úú = s=n1 = tˆ
i0 i0 d D (i ) i 0 C
ê å s ú å C
ê ts ú s
di ëê s=1 (1 + i ) ûú s=1
C1t1
lim = = t1
i¥ C1
Se ne deduce che se il tasso tende a infinito la scadenza media finanziaria tende a coinci-
dere con la prima scadenza (asintoto orizzontale di equazione y = t1 ).
Ricorrendo alle derivate della funzione si può dimostrare che è:
z ¢ < 0 sempre (funzione decrescente);
z ¢¢ > 0 sempre (concavità verso l’alto).
L’andamento qualitativo della funzione è indicato in Fig. 6.5.
z
tˆ
t1
i
O
Fig. 6.5
81
MATEMATICA FINANZIARIA – VOLUME PRIMO
t s C s v ts
D s 1
n
[6.4.1]
C
s 1
s v ts
Procediamo allo studio della funzione cominciando dal dominio, che è l’intero asse dei
numeri reali (ovviamente positivi, poiché il tasso non può essere negativo).
Vediamo quindi il comportamento della funzione all’estremo del campo di esistenza.
n
åt s ⋅ Cs ⋅ v ts
æ0ö
lim D = lim s=1
= ççç ÷÷÷
i¥ i¥ n
è0ø
åC
s=1
s ⋅ v ts
Potendosi scrivere:
n
n Cs ts
åt s ⋅ C s ⋅ v ts å (1+ i)
s=1
ts
lim s=1
n
= lim n
i¥ i¥ Cs
åC
s=1
s ⋅ v ts å (1+ i)
s=1
ts
risulta:
lim D = lim z = t1
i¥ i¥
Completiamo lo studio analitico della funzione D, analizzando il segno delle sue derivate:
D ¢ < 0 sempre (funzione decrescente);
D ¢¢ > 0 sempre (concavità verso l’alto).
Si conclude che anche la funzione D ha un asintoto orizzontale di equazione y = t1 .
D
tˆ
t1
i
O
Fig. 6.6
82
MATEMATICA FINANZIARIA – VOLUME PRIMO
Poiché l’andamento della funzione z (i ) e quello della funzione D (i ) sono molto simili;
per paragonarle dobbiamo fare riferimento alla [6.5.10] che ci indica il giusto posizionamento
relativo delle tre funzioni:
tˆ
z
D
t1
i
O
Fig. 6.7
52. Ho in scadenza i seguenti crediti su una banca: 500 € tra 2 anni, 1500 € tra 2 anni e mez-
zo, e 4000 € tra 2 anni e 8 mesi. Usando una legge composta esponenziale coniugata ad
un tasso del 5% calcolare la scadenza media aritmetica, la scadenza media finanziaria e la
duration. Verificare la [6.5.10].
Soluzione
t s Cs
2 500 2,5 1500 2,66 4000
tˆ s 1
2,565 2 anni e 203 giorni
n
500 1500 4000
C s 1
s
n
n
log Cs log v ts Cs
z s 1 s 1
log 1 i
log 6000 log 500 1,052 1500 1,052,5 4000 1,052,66
2,564
log1,05
83
MATEMATICA FINANZIARIA – VOLUME PRIMO
t s Cs v ts
2 500 1,052 2,5 1500 1,052,5 2,66 4000 1,052,66
D s 1
2,5633
n
500 1,052 1500 1,052,5 4000 1,052,66
C s 1
s v ts
53. Sapendo che vanto 3 crediti di cui il primo di importo pari a 1000 € e il secondo uguale al
doppio del terzo, scadenti rispettivamente tra 2 ,4 e 6 anni, e che tˆ 3,5 , calcolare z e D
al tasso del 10% composto.
Soluzione
1000 2C C
t
0 2 4 6 Fig. 6.9
t s Cs
1000 2 8C 6C
tˆ s 1
3,5 C 428,5 €
n
1000 3C
C s 1
s
Alla luce di questo risultato, possiamo calcolare sia la scadenza media finanziaria che la
duration, applicando il tasso stabilito del 10%.
n
n
log Cs log v ts Cs
z s 1 s 1
log 1 i
log 2285,5 log 1000 1,12 857 1,14 428,5 1,16
3,373
log1,1
n
t s Cs v ts
2 1000 1,12 4 857 1,14 6 428,5 1,16
D s 1
3, 293
n
1000 1,12 857 1,14 428,5 1,16
C s 1
s v ts
84
MATEMATICA FINANZIARIA – VOLUME PRIMO
7. RENDITE
7.1 Introduzione
Una rendita è una successione (o sequenza) di capitali ciascuno dei quali può essere incas-
sato o versato ad una predeterminata scadenza.
Alcuni esempi di rendita possono essere:
la sequenza di incassi del proprietario di un immobile
gli stipendi di un dipendente percepiti alla fine di ogni mese
il versamento periodico di una certa somma a fini assicurativi.
La rendita è quindi anche un pagamento.
LA RENDITA NON È UN’OPERAZIONE FINANZIARIA PERCHÉ I TERMINI SONO TUTTI DELLO
STESSO SEGNO.
I capitali pagabili o riscuotibili con certezza a predeterminate scadenze si chiamano rate.
Le rate possono avere valori uguali e in questo caso la rendita si dice a rata costante, op-
pure possono avere valore diverso e la rendita si dice a rata variabile.
Le rate della rendita possono essere periodiche (annuali, semestrali, mensili, ecc.), nel ca-
so di periodo inferiore all’anno si chiamano rendite frazionate; altri tipi di rendite sono quelle
poliennali e quelle cicliche.
Se il numero di rate è illimitato la rendita si dice perpetua (esempio classico la rendita a-
graria sui terreni).
Una importante differenziazione tra rendite si ha quando il pagamento (o la riscossione)
della prima rata può avvenire o alla stipulazione del contratto, oppure alla fine del primo peri-
odo. Quando il primo pagamento (o riscossione) avviene all’inizio di ciascun periodo la rendi-
ta si dice anticipata; quando il primo pagamento (o riscossione) avviene alla fine di ciascun
periodo la rendita si dice posticipata. Entrambi questi due tipi di rendite sono rendite imme-
diate.
Se invece il pagamento o la riscossione avvengono dopo un certo numero di periodi dalla
stipula del contratto la rendita prende il nome di rendita differita.
Una rendita può quindi differenziarsi per il tipo di rata (costante o variabile), per la durata
(temporanea o perpetua), per il periodo (annua, poliennale, frazionata), per il pagamento (o
riscossione) (immediata o differita).
Un’altra causa di differenziazione è la modalità di computo (capitalizzazione semplice,
capitalizzazione composta, legge coniugata allo sconto commerciale) degli interessi all’inter-
no della rendita.
85
MATEMATICA FINANZIARIA – VOLUME PRIMO
Appare evidente che si possono formare moltissime tipologie di rendite, e che quindi esse
andranno studiate singolarmente.
Delle rendite bisogna calcolare in generale due valori finanziari:
a) valore attuale
b) montante
Il VALORE ATTUALE di una rendita è il valore della rendita ad un istante di tempo che coin-
cide o con la prima rata o con un istante precedente alla prima rata, cioè si calcola o alla sca-
denza della prima rata oppure prima.
Il MONTANTE è il valore della rendita calcolato in un istante che coincide con la scadenza
dell’ultima rata o un periodo dopo.
Il valore attuale di una rendita è quindi la somma dei valori attuali delle singole rate.
Supponiamo un flusso di cassa di esborsi in periodi di tempo 2, 3, 7, 9 (rendita a rate va-
riabili non periodica):
Fig. 7.1
Sicuramente il valore attuale di questa rendita sarà minore della somma dei singoli esborsi
che è pari a 790 €. Per essere uguale il tasso di interesse dovrebbe essere pari a zero, così che
ogni capitale rimarrebbe uguale a se stesso.
Il montante è la somma dei montanti delle singole rate, e per considerazioni analoghe, sa-
rà maggiore di 790 €.
Si conclude quindi che per un i 0 è:
n
Va Cw M
w1
Uno dei problemi più delicati per il calcolo della rendita è quello di capire se la rendita in
esame è ANTICIPATA o POSTICIPATA.
Per capire se una rendita è posticipata o anticipata, bisogna semplicemente verificare il
tempo di valutazione della rendita.
Per quel che riguarda il montante, se la valutazione avviene al momento della scadenza
dell’ultima rata, la rendita è posticipata. Se la valutazione avviene un periodo dopo il versa-
mento dell’ultima rata, la rendita sarà anticipata.
86
MATEMATICA FINANZIARIA – VOLUME PRIMO
Per il valore attuale la situazione è la seguente: se la valutazione avviene all’inizio del pe-
riodo (e contestualmente vi è stato il versamento della prima rata), la rendita è anticipata. Se
la valutazione avviene un periodo prima del versamento della prima rata, la rendita è po-
sticipata.
Per calcolare il montante e il valore attuale delle rendite potranno presentarsi tre tipi di
formule (in base alla tipologia di rendita che abbiamo di fronte):
formule estese
formule sintetiche ma non compatte
formule compatte.
Vedremo di seguito che solo le formule compatte consentono il calcolo immediato del va-
lore attuale o del montante (anche tramite l’uso del prontuario Brasca). Ne-gli altri due casi
dovremo invece attualizzare o capitalizzare le singole rate.
Analizzeremo in seguito svariate tipologie di rendite, consapevoli però del fatto che non
sarà possibile fare una rassegna completa poiché le variabili in gioco (periodicità, modalità di
capitalizzazione, importo rata) sono talmente tante, che il numero delle loro possibili combi-
nazioni sarebbe elevatissimo.
SI DIMOSTRERÀ IN SEGUITO CHE SIA IL VALORE ATTUALE CHE IL MONTANTE DI UNA RENDITA
ANTICIPATA SONO MAGGIORI DELLA CORRISPONDENTE RENDITA POSTICIPATA
Si può dimostrare (Gauss la dimostrò in terza elementare all’età di otto anni, lasciando
senza parole il suo maestro) che la somma di n termini in progressione aritmetica è:
a1 an
Sn n
2
87
MATEMATICA FINANZIARIA – VOLUME PRIMO
1 qn
Sn a1
1 q
La somma di infiniti termini in progressione geometrica può dare sia un numero finito che
un numero infinito, a seconda del valore della ragione, in particolare avremo:
a1
lim S n per 0 q 1
n 1 q
lim S n per q 1
n
7.4.1 Calcolo montante per una rendita a rate variabili non periodica posticipata
t0 t1 t2 tn 1 tn
Fig. 7.2
88
MATEMATICA FINANZIARIA – VOLUME PRIMO
Si è ottenuta una formula sintetica non compatta, utile a fini teorici. Per il calcolo pratico
ci dovremo comunque sempre riferire allo “scorporo” delle diverse rate.
54. Calcolare il montante della seguente rendita in capitalizzazione semplice al tasso del 3%
annuo
0 1 3 4,5
Fig. 7.3
Soluzione
M 100 1 0,03 4,5 1 150 1 0,03 4,5 3 350 617, 25 €
7.4.2 Calcolo valore attuale per una rendita a rate variabili non periodica posticipata
Fig. 7.4
Si è ottenuta una formula sintetica non compatta, utile a fini teorici. Per il calcolo pratico
ci dovremo comunque sempre riferire allo “scorporo” delle diverse rate.
55. Calcolare il valore attuale della seguente rendita in capitalizzazione semplice al tasso del
3% annuo
89
MATEMATICA FINANZIARIA – VOLUME PRIMO
Fig. 7.5
Soluzione
7.4.3 Calcolo montante per una rendita a rate variabili periodica posticipata
Questa rendita è caratterizzata dal fatto che le rate variabili vengono versate tutte in inter-
valli di tempo omogenei tra loro (ad es. un mese, un semestre, un anno, ecc.).
R1 R2 Rn
t
0 1 2 n
Fig. 7.6
n
M n R1 1 i n 1 R2 1 i n 2 Rn Rw 1 i n w
w1
Si è ottenuta una formula sintetica non compatta, utile a fini teorici. Per il calcolo pratico
ci dovremo comunque sempre riferire allo “scorporo” delle diverse rate.
56. Calcolare il montante della seguente rendita in capitalizzazione semplice al tasso del 3%
annuo
Fig. 7.7
Soluzione
90
MATEMATICA FINANZIARIA – VOLUME PRIMO
7.4.4 Calcolo valore attuale per una rendita a rate variabili periodica posticipata
R1 R2 Rn
t
0 1 2 n
Fig. 7.8
Si è ottenuta una formula sintetica non compatta, utile a fini teorici. Per il calcolo pratico
ci dovremo comunque sempre riferire allo “scorporo” delle diverse rate.
57. Calcolare il valore attuale della seguente rendita in capitalizzazione semplice al tasso del
3% annuo
Soluzione
7.4.5 Calcolo montante per una rendita a rate variabili non periodica anticipata
Questa rendita è la “gemella” di quella vista nel paragrafo 7.4.1, con la fondamentale dif-
ferenza che è anticipata e non posticipata (la prima rata verrà versata all’inizio di ogni perio-
do).
N.B.: Il numero delle rate è sempre n.
91
MATEMATICA FINANZIARIA – VOLUME PRIMO
Fig. 7.10
n 1
M tn Rt0 1 i tn t0 Rt1 1 i tn t1 Rtn1 1 i tn tn1 Rtw 1 i tn tw
w0
Si è ottenuta una formula sintetica non compatta, utile a fini teorici. Per il calcolo pratico
ci dovremo comunque sempre riferire allo “scorporo” delle diverse rate.
58. Calcolare il montante della seguente rendita in capitalizzazione semplice al tasso del 3%
annuo
Fig. 7.11
Soluzione
M = 150 éë1 + 0,03 ⋅(3 - 0)ùû + 200 éë1 + 0,03 ⋅(3 - 1)ùû + 250 éë1 + 0,03 ⋅(3 - 2 )ùû = 633 €
7.4.6 Calcolo valore attuale per una rendita a rate variabili non periodica anticipata
Questa rendita è la “gemella” di quella vista nel paragrafo 7.4.2, con la fondamentale dif-
ferenza che è anticipata e non posticipata (la prima rata verrà versata all’inizio di ogni periodo).
N.B.: Il numero delle rate è sempre n.
Fig. 7.12
92
MATEMATICA FINANZIARIA – VOLUME PRIMO
n-1
Rt1 Rtn-1 Rtw
Vt0 = Rt0 + + + =å
1 + i (t1 - t0 ) 1 + i (tn-1 - t0 ) w=1 1 + i (t w - t0 )
Si è ottenuta una formula sintetica non compatta, utile a fini teorici. Per il calcolo pratico
ci dovremo comunque sempre riferire allo “scorporo” delle diverse rate.
59. Calcolare il valore attuale della seguente rendita in capitalizzazione semplice al tasso del
3% annuo
Fig. 7.13
Soluzione
200 350
Vt0 = 150 + + = 665 €
1 + 0,03 ⋅(1- 0) 1 + 0,03 ⋅(3 - 0)
7.4.7 Calcolo montante per una rendita a rate variabili periodica anticipata
Questa rendita è la “gemella” di quella vista nel paragrafo 7.4.3, con la fondamentale dif-
ferenza che è anticipata e non posticipata (la prima rata verrà versata all’inizio di ogni periodo).
N.B.: Il numero delle rate è sempre n.
R0 R1 R2 Rn1
t
0 1 2 n1 n
Fig. 7.14
n-1
M n = R0 éë1 + i (n - 0)ùû + R1 éë1 + i (n -1)ùû + + Rn-1 [1 + i ] = å Rw éë1 + i (n - w)ùû
w=0
Si è ottenuta una formula sintetica non compatta, utile a fini teorici. Per il calcolo pratico
ci dovremo comunque sempre riferire allo “scorporo” delle diverse rate.
93
MATEMATICA FINANZIARIA – VOLUME PRIMO
60. Calcolare il montante della seguente rendita in capitalizzazione semplice al tasso del 3%
annuo
Fig. 7.15
Soluzione
M = 150 éë1 + 0,03 ⋅(3 - 0)ùû + 200 éë1 + 0,03 ⋅(3 - 1)ùû + 250 éë1 + 0,03 ⋅(3 - 2 )ùû = 633 €
7.4.8 Calcolo valore attuale per una rendita a rate variabili periodica anticipata
Questa rendita è la “gemella” di quella vista nel paragrafo 7.4.4, con la fondamentale dif-
ferenza che è anticipata e non posticipata (la prima rata verrà versata all’inizio di ogni perio-
do).
N.B.: Il numero delle rate è sempre n.
R0 R1 R2 Rn 1
t
0 1 2 n1 n
Fig. 7.16
n 1
R1 R2 Rn 1 R
V0 R0 w
1 i 1 0 1 i 2 0 1 i n 1 0 w0 1 iw
Anche in questa rendita troviamo una formula sintetica ma non compatta, che ha soltanto
una valenza teorica; per fini pratici dovremo operare lo “scorporo” delle singole rate (ricor-
rendo alla formula estesa, come si vedrà nel successivo esempio.
61. Calcolare il valore attuale della seguente rendita in capitalizzazione semplice al tasso del
3% annuo
94
MATEMATICA FINANZIARIA – VOLUME PRIMO
Fig. 7.17
Soluzione
250 300
V0 200 725 €
1 0,03 1 0 1 0,03 2 0
7.4.9 Calcolo montante per una rendita a rate costanti periodica posticipata (formula
compatta)
In questa rendita, vedremo per la prima volta, una forma compatta per il calcolo del mon-
tate. Questo caso riveste una notevole importanza, poiché con un’unica formula riusciamo a
calcolare direttamente il montante (o il valore attuale) di una rendita.
R R R R
t
0 1 2 n1 n
Fig. 7.18
M n R 1 i n 1 R 1 i n 2 R 1 i R
R 1 1 i 1 2i 1 n 2 i 1 n 1 i
In parentesi graffa vi sono n termini diversi e la somma di n volte 1 1 1 1 n . Al-
la luce di queste considerazioni, potremo scrivere:
M n R n i 1 2 n 2 n 1
La successione racchiusa tra le parentesi quadrate è una progressione aritmetica di n 1
termini di ragione d = 1, primo termine a1 = 1 e an1 = n 1; ricordando le formule viste nel
paragrafo 7.3.1 avremo:
a1 an 1 n 1 n n 1
Sn n n 1
2 2 2
in n 1 n 1
M n R n R n 1 i
2 2
Soluzione
n 1 5 1
M 5 R n 1 i 200 5 1 0,03 2 1060 €
2
7.4.10 Calcolo valore attuale per una rendita a rate costanti periodica posticipata
Per il calcolo del valore attuale di questa rendita si può procedere nel modo classico,
sommando le singole rate attualizzate.
R R R
t
0 1 2 n
Fig. 7.20
n
R R R 1
V0 R [7.4.1]
1 i 1 0 1 i 2 0 1 i n 0 w 1 1 iw
Si potrebbe però procedere in modo differente, anziché attualizzare le singole rate. Sfrut-
tando la formula compatta del montante calcolata nel paragrafo 7.4.9. si sarebbe potuto attua-
lizzare il montante ottenuto con la legge di sconto razionale (dividendo quindi il montante per
1 + in):
n 1
Rn 1 i
Mn 2
V0 [7.4.2]
1 in 1 in
96
MATEMATICA FINANZIARIA – VOLUME PRIMO
I due risultati del valore attuale sono leggermente diversi, anche se entrambi plausibili. È
evidente che la formula [7.4.1] darà il valore preciso, avendo effettuato l’attualizzazione delle
singole rate.
63. Calcolare il valore attuale della rendita periodica posticipata in capitalizzazione semplice
al tasso del 3% annuo per 4 anni con rata costante pari a 150 €.
Fig. 7.21
Soluzione
4 1
150 4 1 0,03
2
V0 560 €
1 0,03 4
7.4.11 Calcolo montante per una rendita a rate costanti periodica anticipata (formula
compatta)
R R R R
t
0 1 2 n1 n
Fig. 7.22
n 1
M n R n 1 i
2
Paragonando i montanti delle due rendite scritte in forma compatta, si può affermare che a
parità di condizioni (rata, tasso di interesse, regime di capitalizzazione) il montante di una
97
MATEMATICA FINANZIARIA – VOLUME PRIMO
rendita anticipata sarà sempre maggiore della corrispondente rendita posticipata, in quanto le
rate vengono capitalizzate per un periodo in più. Questa considerazione si evince anche dal
semplice confronto algebrico delle formule compatte, poiché:
n 1 n 1
2 2
Fig. 7.23
Soluzione
Questa rendita è analoga a quella vista nell’esempio 63 soltanto che è anticipata. Dalle
considerazioni precedenti ci aspetteremo un valore maggiore del montante.
n 1 5 1
M 5 R n 1 i 200 5 1 0,03 1090 €
2 2
7.4.12 Calcolo valore attuale per una rendita a rate costanti periodica anticipata
Per il calcolo del valore attuale di questa rendita si può procedere nel modo classico,
sommando le singole rate attualizzate.
R R R R
t
0 1 2 n1 n
Fig. 7.24
n 1
R R R 1
V0 R [7.4.3]
1 i 1 0 1 i 2 0 1 i n 1 0 w 0 1 iw
98
MATEMATICA FINANZIARIA – VOLUME PRIMO
Si potrebbe però procedere in modo differente, anziché attualizzare le singole rate. Sfrut-
tando la formula compatta del montante calcolata nel paragrafo 7.4.11 si sarebbe potuto attua-
lizzare il montante ottenuto con la legge di sconto razionale (dividendo quindi il montante per
1 + in)
n 1
Rn 1 i
Mn 2
V0 [7.4.4]
1 in 1 in
I due risultati del valore attuale sono leggermente diversi, anche se entrambi plausibili. È
evidente che la formula [7.4.3] darà il valore preciso, avendo effettuato l’attualizzazione delle
singole rate.
Paragonando i valori attuali delle due rendite scritte in forma compatta, si può affermare
che a parità di condizioni (rata, tasso di interesse, regime di capitalizzazione) il valore attuale
di una rendita anticipata sarà sempre maggiore della corrispondente rendita posticipata, in
quanto vi è una rata in meno (la prima) che non subisce l’attualizzazione (non viene scontata)
Questa considerazione si evince anche dal semplice confronto algebrico delle formule com-
patte, poiché:
n 1 n 1
2 2
65. Calcolare il valore attuale della rendita periodica anticipata in capitalizzazione semplice
al tasso del 3% annuo per 4 anni con rata costante pari a 150 €.
Fig. 7.25
99
MATEMATICA FINANZIARIA – VOLUME PRIMO
7.5.1 Calcolo del valore attuale per una rendita in regime di sconto commerciale a rate
costanti periodica posticipata (formula compatta)
R R R
t
0 1 2 n
Fig. 7.26
In questo regime si parte dal calcolo del valore attuale (e non del montante, come fatto in
precedenza), perché il regime di sconto commerciale “nasce” per il calcolo di valori attuali e
non di montanti. Il regime coniugato allo sconto commerciale è, come detto in precedenza,
una legge di capitalizzazione che deriva però proprio da una legge di sconto.
Questa formula compatta deriva dal fatto che la successione dei termini racchiusi tra le
parentesi graffe è una progressione aritmetica di n termini con ragione d = 1, a1 = 1 e an = n.
Come visto nel paragrafo 7.3 questa progressione ha come somma
a1 + an
Sn = ⋅n
2
66. Calcolare il valore attuale della rendita periodica posticipata in regime di sconto com-
merciale al tasso d = 3% annuo per 4 anni con rata costante pari a 150 €.
Fig. 7.27
100
MATEMATICA FINANZIARIA – VOLUME PRIMO
æ n + 1ö÷ æ 5ö
V0 = Rn ççç1- d ÷÷ = 150 ⋅ 4 ççç1- 0,03 ⋅ ÷÷÷ = 555 €
è 2 ø è 2ø
7.5.2 Calcolo del montante per una rendita in regime coniugato allo sconto commer-
ciale a rate costanti periodica posticipata (formula sintetica e formula compatta)
R R R R
t
0 1 2 n1 n
Fig. 7.28
n
R R 1
Mn = + + + R = Rå
1 - d (n -1) 1 - d (n - 2) k =1 1 - d ( n- k)
Per calcolare il montante, in modo alternativo alla formula sintetica sopra trovata, si pote-
va ragionare in modo diverso: considerando che si parla di una legge coniugata allo sconto
commerciale si può utilizzare la formula [7.5.1] e capitalizzare il valore attuale al tempo n con
legge coniugata allo sconto commerciale:
æ n + 1ö÷
Rn ççç1- d ÷
V è 2 ÷ø
Mn = 0 =
1- dn 1- dn
67. Calcolare il montante della rendita periodica posticipata in regime di sconto commerciale
al tasso d = 3% annuo per 4 anni con rata costante pari a 150 €.
Fig. 7.29
Procediamo al calcolo servendoci della formula compatta, e del risultato trovato nel-
l’esercizio 66:
555
M4 = = 630,68 € = 631 €
1- 0,03 ⋅ 4
101
MATEMATICA FINANZIARIA – VOLUME PRIMO
Con considerazioni analoghe alle precedenti si potrebbe calcolare sia il montante che il
valore attuale di una rendita periodica anticipata in regime di sconto commerciale; bisogna
sempre ricordare che sia il montante che il valore attuale di una rendita anticipata sono sempre
maggiori delle corrispondenti rendite posticipate.
In questo paragrafo ci occuperemo del calcolo del montante e del valore attuale nel regi-
me della capitalizzazione composta. Anche in questo caso otterremo delle formule sintetiche
ma non compatte e delle formule compatte; quest’ultime sono molto importanti poiché intro-
ducono dei simboli finanziari classici come spiegato in seguito.
7.6.1 Calcolo del montante per una rendita in regime di capitalizzazione composta va-
riabile non periodica posticipata
t0 t1 t2 tn 1 tn
Fig. 7.30
n
+ + Rtn = å Rtw (1 + i ) w
t -t1 t -t2 t -ts
M tn = Rt1 (1 + i ) n + Rt2 (1 + i ) n
w=1
68. Calcolare il montante della rendita non periodica posticipata in regime di capitalizzazione
composta al tasso i = 3% annuo.
0 1 3 4,5
Fig. 7.31
Soluzione
3,5 1,5
M 4,5 = 100(1 + 0,03) + 150(1 + 0,03) + 350 = 617,70 €
102
MATEMATICA FINANZIARIA – VOLUME PRIMO
7.6.2 Calcolo del montante per una rendita in regime di capitalizzazione composta va-
riabile non periodica anticipata
Fig. 7.32
n-1
= å Rtw (1 + i ) n
t -t0 t -t1 t -tn-1 t -t w
M tn = Rt0 (1 + i ) n + Rt1 (1 + i ) n + ... + Rtn-1 (1 + i ) n
w= 0
69. Calcolare il montante della rendita non periodica anticipata in regime di capitalizzazione
composta al tasso i = 3% annuo.
Fig. 7.33
Soluzione
7.6.3 Calcolo del valore attuale per una rendita in regime di capitalizzazione composta
variabile non periodica posticipata
Fig. 7.34
103
MATEMATICA FINANZIARIA – VOLUME PRIMO
n
-(t1 -t0 ) -(t2 -t0 ) -(tn -t0 ) -(t w -t0 )
Vt0 = Rt1 (1 + i ) + Rt2 (1 + i ) + + Rtn (1 + i ) = å Rtw (1 + i )
w=1
70. Calcolare il valore attuale della rendita non periodica anticipata in regime di capitalizza-
zione composta al tasso i = 3% annuo.
Fig. 7.35
Soluzione
-1 -3 -4,5
V0 = 100(1 + 0,03) + 150(1 + 0,03) + 350(1 + 0,03) = 540,75 €
7.6.4 Calcolo del valore attuale per una rendita in regime di capitalizzazione composta
variabile non periodica anticipata (formula sintetica non compatta)
Fig. 7.36
n-1
-(t1 -t0 ) -(t 2 -t0 ) -(tn-1 -t0 ) -(tw -t0 )
Vt0 = Rt0 + Rt1 (1 + i ) + Rt2 (1 + i ) + + Rtn-1 (1 + i ) = å Rtw (1 + i )
w= 0
71. Calcolare il valore attuale della rendita non periodica anticipata in regime di capitalizza-
zione composta al tasso i = 3% annuo.
Fig. 7.37
104
MATEMATICA FINANZIARIA – VOLUME PRIMO
Soluzione
-1 -3
V0 = 150 + 200(1 + 0,03) + 250(1 + 0,03) = 572,95 €
7.6.5 Calcolo del montante per una rendita in regime di capitalizzazione composta a
rate costanti annua posticipata (formula compatta)
Consideriamo una rendita di n rate di una unità monetaria (1 u.m), cioè una rendita costi-
tuita da n termini al tasso costante composto i.
1- q n
S n = a1 ⋅
1- q
105
MATEMATICA FINANZIARIA – VOLUME PRIMO
Questo rappresenta il montante di una rendita di una unità monetaria posticipata costituita
da n termini al tasso i. Se si indica con R la rata di tale rendita il montante sarà:
M = R ⋅ sn ⋅i
I valori di questo importantissimo simbolo finanziario sono riportati nel “Prontuario Bra-
sca”.
72. Calcolare il montante della rendita posticipata con rata costante di 1000 € per 5 anni in
regime di capitalizzazione composta al tasso i = 3% annuo.
7.6.6 Calcolo del montante per una rendita in regime di capitalizzazione composta a
rate costanti annua anticipata (formula compatta)
106
MATEMATICA FINANZIARIA – VOLUME PRIMO
sn ⋅i = sn ⋅i (1 + i )
[7.6.3]
Si deduce quindi che per calcolare il montante di una rendita anticipata basta moltiplicare
il montante di una corrispondente rendita posticipata per il fattore (1 + i).
Per un rata di valore R si avrà:
sn ⋅i = R sn ⋅i (1 + i )
M = R
I valori di questo importantissimo simbolo finanziario sono riportati nel “Prontuario Bra-
sca”.
73. Calcolare il montante della rendita anticipata con rata costante di 1000 € per 3 anni in
regime di capitalizzazione composta al tasso i = 3% annuo.
Fig. 7.41
107
MATEMATICA FINANZIARIA – VOLUME PRIMO
7.6.7 Calcolo del valore attuale per una rendita in regime di capitalizzazione composta
a rate costanti annua posticipata (formula compatta)
Come già definito in precedenza, si chiama valore attuale di una rendita la somma dei va-
lori attuali di tutte le rate. Se il valore attuale è calcolato un anno prima del primo versamento,
la rendita è posticipata.
Consideriamo una rendita di n rate costanti di valore monetario unitario:
Fig. 7.42
1- q n
S n = a1 ⋅
1- q
Questo rappresenta il valore attuale di una rendita di una unità monetaria posticipata costi-
tuita da n termini al tasso i. Se si indica con R la rata di tale rendita il valore attuale sarà:
108
MATEMATICA FINANZIARIA – VOLUME PRIMO
Va = R ⋅ an ⋅i
Anche i valori di questo simbolo finanziario sono riportati nel “Prontuario Brasca”.
74. Calcolare il valore attuale della rendita posticipata con rata costante di 1000 € per 3 anni
in regime di capitalizzazione composta al tasso i = 3% annuo.
Fig. 7.43
7.6.8 Calcolo del valore attuale per una rendita in regime di capitalizzazione composta
a rate costanti annua anticipata (formula compatta)
Fig. 7.44
109
MATEMATICA FINANZIARIA – VOLUME PRIMO
-1 -2 -(n-1)
an ⋅i = 1 + (1 + i ) + (1 + i ) + + (1 + i ) [7.6.5]
1- q n
S n = a1 ⋅
1- q
Questo rappresenta il valore attuale di una rendita di una unità monetaria anticipata costi-
tuita da n termini al tasso i. Se si indica con R la rata di tale rendita il valore attuale sarà:
Va = R ⋅ an ⋅i
Anche i valori di questo simbolo finanziario sono riportati nel “Prontuario Brasca”.
Si deduce quindi che PER CALCOLARE IL VALORE ATTUALE DI UNA RENDITA ANTICIPATA BA-
STA MOLTIPLICARE IL VALORE ATTUALE DELLA OMOLOGA RENDITA POSTICIPATA PER IL FATTORE
(1 + i).
75. Calcolare il valore attuale della rendita anticipata con rata costante di 1000 € per 3 anni
in regime di capitalizzazione composta al tasso i = 3% annuo.
Fig. 7.45
110
MATEMATICA FINANZIARIA – VOLUME PRIMO
7.6.9 Calcolo del valore attuale per una rendita differita in regime di capitalizzazione
composta a rate costanti annua posticipata e anticipata
Una rendita si dice DIFFERITA quando il versamento della prima rata avviene dopo un cer-
to periodo dal momento della stipula del contratto. Appare evidente che il differimento non
influisce sul montante, poiché esso verrà sempre calcolato a partire dalla data del primo ver-
samento.
Per una rendita differita posticipata (o anticipata) di p anni, basterà moltiplicare il suo va-
-p
lore attuale per il fattore di attualizzazione (1 + i ) ,dove p è l’epoca della valutazione della
rendita in esame
t
0 1 2 p n
STIPULA EPOCA
CONTRATTO VALUTAZIONE
Fig. 7.46
Avremo quindi che per una rendita differita posticipata la formula sarà:
-p
Va = R ⋅ an ⋅i (1 + i ) [7.6.6]
76. Calcolare il valore attuale della rendita posticipata differita di 12 anni, con rata costante
di 675 € per 8 anni in regime di capitalizzazione composta al tasso i = 9% annuo.
STIPULA EPOCA
CONTRATTO VALUTAZIONE
Fig. 7.47
p = 12 anni
n = 8 (numero di rate annue versate)
si ottiene:
-12
Va = 675 ⋅ a8 ⋅0,09 (1 + 0,09) 1328 €
La rendita perpetua si presenta nel caso di rate illimitate (p. es. usufrutto di un terreno). In
questo caso il montante non può essere calcolato perché non si conosce a priori il numero di
rate. Non si può quindi parlare di montante per una rendita perpetua.
7.7.1 Calcolo del valore attuale per una rendita perpetua posticipata a rate costanti in
regime di capitalizzazione composta (formula compatta)
Fig. 7.48
-1 -2
a¥ ⋅i = (1 + i ) + (1 + i ) +
La somma di infiniti termini in progressione geometrica può dare sia un numero finito che
un numero infinito, a seconda del valore della ragione, in particolare avremo:
a1
lim S n = per 0 < q < 1 [7.7.1]
n¥ 1- q
-1
a1 = (1 + i )
-1
q = (1 + i )
Sostituendo nella [7.7.1] otterremo:
-1
a1 (1 + i ) 1
a¥ ⋅i = = = [7.7.2]
1 - q 1 - (1 + i )-1 i
Per calcolare quindi il valore attuale di una rendita perpetua di rata generica R, la formula
sarà:
R
Va = R ⋅ a¥ ⋅i =
i
112
MATEMATICA FINANZIARIA – VOLUME PRIMO
Per il calcolo di una rendita perpetua anticipata, si procede tenendo presente la regola ge-
nerale in merito al passaggio da una rendita posticipata ad una anticipata: basterà moltiplicare
per il fattore (1 + i):
R
Va = R ⋅ a¥ ⋅i (1 + i ) = +R
i
77. Il signor Ribaudo incassa una rendita annua perpetua posticipata con rata costante di
2500 € in regime di capitalizzazione composta i = 9% annuo; calcolare il valore attuale.
R 2500
Va = R ⋅ a¥ ⋅i = = 27777 €
i 0,09
7.8.1 Calcolo del montante e del valore attuale per una rendita frazionata posticipata a
rate costanti in regime di capitalizzazione composta (formula compatta)
Rk Rk Rk Rk
t
0 1 2 3 nk
Fig. 7.49
In questo caso la rata sarà versata periodicamente per ogni frazione di anno prestabilita,
ed n ⋅ k sarà il numero totale di rate versate.
Per il calcolo del montante avremo quindi la formula:
M = Rk ⋅ snk ⋅i [7.8.1]
k
Anche in questo tipo di rendita per passare alla corrispondente rendita anticipata, basterà,
come già visto in precedenza, moltiplicare per il fattore (1 + ik ) .
113
MATEMATICA FINANZIARIA – VOLUME PRIMO
78. Il signor Saltaro versa 3000 € alla fine di ogni quadrimestre per la durata di 8 anni. Cal-
colare il valore attuale e il montante in base ad un tasso del 9% annuo convertibile qua-
drimestralmente.
Dati:
k =3
n=8
nk = 24 (rate versate)
j3 = 0,09
j
i3 = 3 = 0,03
3
Sfruttando le formule [7.8.1] e [7.8.2] avremo:
M = Rk ⋅ snk ⋅i = 3000 ⋅ s24 ⋅0,03 = 103279 €
k
7.8.2 Calcolo del montante e del valore attuale per una rendita frazionata posticipata a
rate costanti in regime di capitalizzazione composta usando il coefficiente di fra-
zionamento (formula compatta)
Può capitare che in una rendita frazionata il tasso venga riferito all’anno. In questo caso,
per il calcolo del montante o del valore attuale, si può procedere in 2 modi diversi:
1. si trasforma il tasso annuo in periodale, e quindi si usa la formula classica
2. si introduce un coefficiente (chiamato coefficiente di frazionamento o anche co-
efficiente di correzione) che ci consente di usare il tasso annuo e la rata annua senza
dover ricorrere ai tassi equivalenti
Il coefficiente di correzione è definito come:
i
jk
114
MATEMATICA FINANZIARIA – VOLUME PRIMO
Per il calcolo delle corrispondenti rendite anticipate, basta moltiplicare per il fattore
1k
(1 + i) , come già visto per il passaggio dalle rendite posticipate a quelle anticipate.
79. Calcolare il montante di una rendita posticipata formata da 16 rate semestrali di 500 €
calcolate al tasso annuo dell’8%.
Dati
k =2
n=8
R2 = 500 € (rata versata semestralmente)
R = 1000 € (somma totale versata annualmente)
i = 8%
s8 ⋅0,08 = 10,63662763
i
= 1, 0196
jk
i2 = 1 + 0,08 -1 = 0,0392304
Sfruttando la [7.8.1]:
M = Rk ⋅ snk ⋅i = 500 ⋅ s16 ⋅0,0392 10845 €
k
115
MATEMATICA FINANZIARIA – VOLUME PRIMO
Calcolando la derivata prima, non è facile studiare il segno del numeratore; infatti si ha.
- éê(1 + i ) -1ùú
n-1 n
i ⋅ n (1 + i )
sn¢ ⋅i = ë û
i2
Non è semplice studiare il segno di questa espressione e quindi conviene ricordare la ge-
nesi di sn ⋅i come somma di n termini (cfr. §7.6.5) procedendo alla derivata della somma degli
n termini. Con questo procedimento alternativo, per la derivata prima si ha:
n
sn¢ ⋅i = å (n - j )(1 + i )
n- j -1
> 0 : funzione sempre crescente
j =1
Alla luce di queste considerazioni la funzione avrà l’andamento indicato in Fig. 7.50.
sn ⋅i
Fig. 7.50
Da un semplice punto di vista finanziario per i = 0 è an ⋅0 = n , questo vuol dire che il va-
lore attuale è la semplice somma algebrica di tutte le rate.
-n - n-1
-(1 + i ) + 1 0 H +n (1 + i )
lim = ¾¾ lim =n
i0 i 0 i0 1
1- (1 + i )
-n é1 1 ùú
lim = lim êê - nú
=0
i¥ i i¥ i
ëê i (1 + i ) ûú
Alla luce di queste considerazioni la funzione avrà l’andamento indicato in Fig. 7.51.
an ⋅i
Fig. 7.51
117
MATEMATICA FINANZIARIA – VOLUME PRIMO
n = numero di anni
si ha:
(1+ i[ ] )
n k ⋅n
= (1 + i )
k
i[ ] = (1 + i ) -1
k k
[2.8.9]
i = k 1 + i[ ] - 1
k
[2.8.10]
Una rendita si definisce poliennale di periodo k, quando le rate vengono versate ogni k
anni. Per k = 2 la rendita sarà biennale, per k = 5 quinquennale, ecc.
Poiché, come già precisato nell’introduzione del capitolo, per il calcolo corretto del mon-
tante e del valore attuale di qualunque tipo di rendita, vi dovrà essere l’omogeneità tra RATA,
TASSO e TEMPO. In effetti quando il numero degli anni non coincide con il numero di rate ver-
sate, nei simboli finanziari andrà indicato il numero di rate versate per formare la rendita.
Le formule per il calcolo del valore attuale e del montante di una rendita poliennale posti-
cipata saranno quindi le seguenti:
M = R ⋅ sn* ⋅i[k ] [7.11.1]
80. Una rendita biennale è costituita da 7 rate biennali, ciascuna di 400 €. Calcolare il mon-
tante all’atto dell’ultimo versamento nel caso di tasso annuo del 4%.
118
MATEMATICA FINANZIARIA – VOLUME PRIMO
Dati:
n* = 7
k =2
i[ ] = (1 + 0,04) -1 = 0,0816
2 2
Bisogna notare che la durata della rendita è di 14 anni, mentre le rate effettivamente ver-
sate sono 7.
7.12 Rendita a rate variabili (in progressione aritmetica) periodica in regime di capita-
lizzazione composta (formula compatta)
R R+ R + 2 R + (n 1)
t
0 1 2 n1 n
Fig. 7.53
Si può dimostrare che nel caso di una progressione aritmetica crescente la formula com-
patta per il calcolo del montante di una rendita posticipata in progressione aritmetica è la se-
guente:
æ ö ⋅n
M = çç R + ÷÷÷ sn ⋅i -
çè iø i
119
MATEMATICA FINANZIARIA – VOLUME PRIMO
æ ö ⋅n
M = çç R - ÷÷÷ sn ⋅i +
çè iø i
Per il calcolo del valore attuale, poiché siamo in regime di capitalizzazione composta, e
-n
quindi in scindibilità, basterà moltiplicare il montante per il fattore (1 + i ) :
æ ö ⋅n
Va = çç R ÷÷÷ an ⋅i
-n
çè (1 + i ) [7.12.1]
iø i
Si ricorda che per calcolare il montante di una rendita anticipata basta moltiplicare il
montante di una corrispondente rendita posticipata per il fattore (1 + i). Questa importan-
tissima considerazione è valida, come già visto, anche per il calcolo del valore attuale.
81. Calcolare il montante e il valore attuale di una rendita posticipata in regime di capitaliz-
zazione composta in progressione aritmetica sapendo che la prima rata è 600 €, l’ottava
rata è 1300 € e il tasso annuo è dell’8%. La rendita è costituita da 12 rate
In questo caso bisogna subito calcolare la ragione della progressione aritmetica tramite la
formula inversa vista nel paragrafo 7.3, dove però r è un elemento generico della pro-
gressione:
ar a1 r 1
Si osservi che nella formula che ci fornisce la ragione abbiamo posto r = 8 perché dispo-
niamo dell’ottavo termine della progressione.
Il valore attuale della rendita si ottiene applicando la [7.12.1] ove si sostituisce al segno
120
MATEMATICA FINANZIARIA – VOLUME PRIMO
Per il calcolo del montante useremo la formula vista in precedenza nel caso di rendita po-
sticipata in progressione aritmetica crescente:
æ ö ⋅ n æç 100 ö÷ 100 ⋅12
M = çç R + ÷÷÷ sn ⋅i - = ç600 + ÷s - 20107 €
çè iø i ç
è 0,08 ø÷ 12 ⋅0,08 0,08
7.13 Calcolo del montante per una rendita a rate variabili (in progressione geometrica)
periodica in regime di capitalizzazione composta (formula compatta)
R Rq Rqn 2 Rq n 1
t
0 1 2 n1 n
n-2
Rq (1 + i )
n-1
R (1 + i )
Fig. 7.54
Ricordando che l’espressione al secondo membro non è altro che la somma di n termini di
una progressione geometrica in cui è
1+ i
a1 = Rq n-1 e q=
q
1- q n
S n = a1 ⋅
1- q
82. Calcolare il montante di una rendita posticipata al tasso del 9% annuo, sapendo che si
effettuano 15 versamenti il primo dei quali è pari a 400 €, mentre gli altri aumentano del
4% annuo.
Si ha quindi:
R1 = 400 €
n = 15 (numero di rate versate)
i = 0,09
q = 1,04
e sostituendo nella [7.13.1] avremo:
n
1- q n (1 + i ) - q n 1,0915 -1,0415
M = a1 =R = 400 14732 €
1- q (1 + i )- q 1,09 -1,04
7.14 Calcolo del valore attuale per una rendita a rate variabili (in progressione geome-
trica) periodica in regime di capitalizzazione composta (formula compatta)
-1
VA = n R (1 + i )
Si ricorda che anche in questo caso per calcolare il montante di una rendita anticipata ba-
sta moltiplicare il montante di una corrispondente rendita posticipata per il fattore (1 + i).
Questa importantissima considerazione è valida, come già visto, anche per il calcolo del
valore attuale, per rendite corrispondenti.
83. Calcolare il valore attuale di una rendita posticipata al tasso del 6% annuo, sapendo che
si effettuano 11 versamenti il primo dei quali è pari a 200 €, mentre gli altri aumentano
del 4% annuo.
7.15 Rendite perpetue con rate variabili in progressione aritmetica e geometrica in re-
gime di capitalizzazione composta (formula compatta)
Per completezza di informazione, vale la pena accennare infine, al calcolo del valore at-
tuale per rendite perpetue in progressione aritmetica e geometrica.
In entrambi i casi il valore attuale si ottiene calcolando il limite per n che tende ad in-
finito dei valori prima calcolati per le rendite corrispondenti posticipate: ricordando la
[7.12.1] si ha:
éæ ö ⋅n -n ù æ ö é1 1 ù ⋅n
VA = lim êçç R + ÷÷÷ an ⋅i - (1 + i ) ú = çç R + ÷÷÷ lim êê - ú
ú - nlim =
ç
n¥ êè i ø i ú ç
è i ø n¥ i
ê (1 + i )
n
⋅ i ú ¥
i (1 + i)
n
ë û ë û
æ ö1 n æ ö1
= çç R + ÷÷÷ - lim = çç R + ÷÷÷
èç i ø i i n¥ (1 + i )n çè i øi
123
MATEMATICA FINANZIARIA – VOLUME PRIMO
Questo limite ammette soluzione finanziaria soltanto se il secondo addendo dentro il limite
tende a zero, condizione che si verifica soltanto se la base è minore di 1. Si conclude quindi
che il valore attuale di una rendita perpetua in progressione geometrica è calcolabile solo se è:
q
<1
1+ i
84. Calcolare il valore attuale di una rendita posticipata perpetua il cui primo versamento è di
5000 €, il tasso è del 9% annuo e i versamenti aumentano ogni anno del 5% rispetto
all’anno precedente.
q 1,05
Essendo verificata la condizione che = < 1 , avremo:
1 + i 1,09
R 5000
VA = = = 125000 €
(1 + i) - q 0,04
Abbiamo visto nel capitolo 6 il confronto tra tre indici finanziari (scadenza media aritme-
tica, scadenza media finanziaria e duration).
In pratica può però succedere che due rendite molto diverse tra loro possano avere gli in-
dici uguali. Inoltre è interessante notare che nel corso di una rendita il tasso può anche variare,
anche se generalmente esso viene supposto costante.
Bisogna notare che alla variazione del tasso, può corrispondere una variazione del valore
attuale della rendita (o del flusso di importi); il valore attuale di una rendita è anche il prezzo
della rendita, cioè il prezzo al quale può essere ceduto ad un altro soggetto il diritto nel futuro
ad incassare le somme.
Vediamo di esprimere meglio questo concetto con un semplice esempio.
124
MATEMATICA FINANZIARIA – VOLUME PRIMO
85. Ho acquisito il diritto di incassare per 5 anni 850 € mensili posticipati per la vendita di un
box auto; avendo improvviso bisogno di liquidità cedo questo diritto ad una banca, con la
quale si concorda un tasso mensile dell’1%. Calcolare il valore attuale che mi spetta co-
me compenso per la cessione di tale diritto.
Questa è la cifra che incasserò dalla banca, mentre la banca avrà diritto di esigere dal
nuovo proprietario del box i rimanenti pagamenti mensili.
7.17 Calcolo dei principali indici finanziari per una rendita a rate costanti posticipate
Ricordiamo il calcolo del valore attuale per una rendita posticipata non periodica a rate
variabili a tasso costante:
Fig. 7.56
n
-(t1 -t0 ) -(t2 -t0 ) -(tn -t0 ) -(t w -t0 )
Vt0 = Rt1 (1 + i ) + Rt2 (1 + i ) + + Rtn (1 + i ) = å Rtw (1 + i )
w=1
125
MATEMATICA FINANZIARIA – VOLUME PRIMO
n
V0 = å Rtw (1 + iw )
-t w
w=1
Riprendendo i valori trovati nel capitolo 6, per comodità di trattazione e di lettura, l’indice
variabile sarà nuovamente s anziché w usato nella prima parte di questo capitolo. Ciò ovvia-
mente non implica alcun cambiamento ma lo scrivente preferisce riprendere, per coerenza di
trattazione, la simbologia usata nel capitolo sugli indici finanziari
I tre indici finanziari per una rendita a rate variabili non periodiche (o di un flusso di pa-
gamenti) sono i seguenti (tasso costante):
n
åt ⋅ R s s
tˆ = s =1
n [7.17.1]
å Rs
s=1
n n
log å Rs - log å Rs ⋅ vts
z= s =1 s =1
[7.17.2]
log (1 + i )
n n
åt ⋅ R ⋅v å t ⋅ R ⋅(1 + i)
ts -ts
s s s s
D= s=1
n
= s =1
n [7.17.3]
å R ⋅v å R ⋅ (1 + i)
ts -ts
s s
s =1 s=1
Per una rendita a rata costante periodica posticipata in capitalizzazione composta a tasso
costante i tre indici hanno, rispettivamente, le seguenti forme compatte :
n (n + 1)
n
åt ⋅ R s s
1⋅ R + 2 ⋅ R + + n ⋅ R 2 n +1
tˆ = s =1
n
= = = [7.17.4]
n⋅ R n 2
åR s=1
s
n n é n
-s ù
log å Rs - log å Rs ⋅ v ts log (n ⋅ R ) - log ê R ⋅ å (1 + i ) ú
êë s=1 úû
z= s=1 s=1
= =
log (1 + i ) log (1 + i )
[7.17.5]
n
log n + log R - log R - log å (1 + i )
-s
log n - log an ⋅i
= s=1
=
log (1 + i ) log (1 + i )
n
åt ⋅ R ⋅v s s
ts
an ⋅i - n ⋅ v n 1+ i n
D= s=1
n
= = - n [7.17.6]
i ⋅ an ⋅i i (1 + i ) -1
åR ⋅v
s =1
s
ts
126
MATEMATICA FINANZIARIA – VOLUME PRIMO
Per motivi di brevità nella trattazione si è omessa la dimostrazione della formula della du-
ration.
N.B.: PER RENDITE A RATE COSTANTI, GLI INDICI FINANZIARI NON DIPENDONO DAL VALORE DEL-
LA RATA.
7.18 Significato finanziario del valore attuale in una rendita e variazione in funzione del
tasso
Come già visto in precedenza, un aumento del tasso corrisponde ad una diminuzione del
valore attuale (che, come già visto nell’esempio 85, è anche la valutazione di una successione
di importi finanziari al tempo zero).
Se si effettua la derivata prima del valore attuale (come già visto in Fig. 4.2 per una rendi-
ta a rate costanti) si vede che la funzione è sempre decrescente; la derivata prima rispetto al
tasso del valore attuale, fa capire la variazione assoluta del valore attuale (o del prezzo), a
causa di una variazione di tasso.
Poiché la funzione è sempre decrescente per variazioni di tasso positive (aumento tasso)
avremo una diminuzione del valore attuale e viceversa.
Per una rendita non periodica posticipata avremo:
n
-(t1 +1) -(tn +1) -(ts +1)
V0¢ = -t1 ⋅ Rt1 (1 + i ) - - tn ⋅ Rtn (1 + i ) = -å Rts ⋅ ts (1 + i ) [7.18.1]
s =1
Come già ampiamente chiarito, il valore della derivata sarà sempre negativo:
V V (i + i ) - V (i )
V¢= = V = V ¢i
i i
La derivata del valore attuale può anche scriversi in modo alternativo come:
n
-å ts ⋅ Rts
V0¢ = n
s=1
å (1 + i)
s=1
ts +1
In America la derivata prima del valore attuale viene chiamata dollar duration ($D).
In questo paragrafo faremo un piccolo richiamo di analisi matematica sul concetto di dif-
ferenziale di una funzione. Sfrutteremo in seguito la sua applicazione finanziaria.
127
MATEMATICA FINANZIARIA – VOLUME PRIMO
y = f ¢ ( x)⋅ x + ⋅ x
y y = f ( x)
S
T
P
R
x
x x + x
Fig. 7.57
Per il terzo teorema sui triangoli rettangoli, applicato al triangolo PRT, si ha:
RT = PR ⋅ tg con PR = x
f ¢ ( x) = tg
128
MATEMATICA FINANZIARIA – VOLUME PRIMO
Avendo definito il differenziale di una funzione come il prodotto della derivata per
l’incremento della variabile indipendente, avremo che:
RS = y e RT = dy
V = V ¢ ⋅ i = $D ⋅ i
l l f - li
l
= l = i = coefficiente di dilatazione lineare
T T
dove:
l f = lunghezza finale della sbarra
li = lunghezza iniziale della sbarra
T = variazione di temperatura della sbarra.
129
MATEMATICA FINANZIARIA – VOLUME PRIMO
n n n
ts Rs vts 1 ts Rs (1 i ) ( ts 1) t s Rs (1 i) ts
V' 1 s 1 D
s 1
s 1
(1 i )
V n n n
1 i
R v
s 1
s
ts
R (1 i)
s 1
s
ts
R s 1
s (1 i ) ts
Anche in questa formula abbiamo supposto per semplicità l’istante di valutazione iniziale
della rendita ( t0 = 0 ).
La volatilità Ψ, conosciuta in altri testi, anche come MD (duration modificata), non è altro
che il rapporto tra la derivata prima del valore attuale (dollar duration, $D) e il valore attuale
del flusso di importi calcolati al tasso iniziale.
Si può quindi affermare che la $D (V ¢) e la MD ( ) servono per calcolare variazioni (sia
assolute che relative) del valore attuale di una rendita (o del valore attuale di una successione
di importi finanziari) in corrispondenza di piccole variazioni del tasso di riferimento.
Riprendendo la formula della volatilità (o duration modificata) si possono effettuare ulte-
riori considerazioni:
D
= MD = -
1+ i
Partendo da questa formula possiamo ricavare il valore attuale di una rendita (o prezzo di
una successione di importi) dopo la variazione del tasso:
D ⋅ i ⋅V (i1 )
V = V (i2 ) - V (i1 ) = -
1+ i
D ⋅V (i1 )⋅ i
V (i2 ) = V (i1 ) - = V (i1 ) + ⋅V (i1 )⋅ i = V (i1 )(1 + i )
1 + i1
Quindi la formula per il calcolo del valore attuale ad un nuovo tasso può scriversi:
È utile, nello studio degli indici finanziari, introdurre la derivata seconda (in altri testi
chiamata dollar convexity) del valore attuale:
V
V ¢ (i )
V ¢¢ (i ) = $C = = i
i i
Questa grandezza indica come “varia” la variazione del valore attuale (prezzo) di una
rendita al variare del tasso.
130
MATEMATICA FINANZIARIA – VOLUME PRIMO
Calcoliamo la derivata seconda del valore attuale utilizzando la formula [7.18.1] della de-
rivata prima:
-(t1 +2) -(tn +2)
V ¢¢ = -t1 (-t1 -1)⋅ Rt1 (1 + i ) - - tn (-tn -1)⋅ Rtn (1 + i ) =
-t1 -2 -tn -2
= -t1 (-t1 -1)⋅ Rt1 (1 + i ) (1 + 1) - - tn (-tn -1)⋅ Rtn (1 + i ) (1 + 1)
Mettendo in evidenza il segno meno (e quindi tutti gli addendi diventano positivi), e po-
-1
nendo (1 + i ) = v , si avrà:
-t -t n
V ¢¢ = t1 (t1 + 1)⋅ Rt1 (1 + i ) 1 v 2 + + tn (tn + 1)⋅ Rtn (1 + i ) v2
Mettendo in evidenza v 2 avremo una formula sintetica ma non compatta della derivata
seconda (o dollar convexity) del valore attuale:
n n
$C = V ¢¢ (i ) = v 2 å Rts ⋅ t s (t s + 1)(1 + i ) = v 2 å Rts ⋅ t s (t s + 1)⋅ v ts
-t s
s =1 s =1
7.22 Il rapporto tra la derivata seconda del valore attuale e il valore attuale (real con-
vexity) e interpretazione finanziaria
Un ulteriore indice utile per lo studio del comportamento delle rendite a causa di variazio-
ni di prezzo è il rapporto tra la derivata seconda del valore attuale e il valore attuale stesso.
V V
2
V ¢¢ $C derivata seconda valore attuale (i )
RC = = = = = V 2= [7.22.1]
V V valore attuale V (i) i
å t (t
-t s
+ 1)⋅ Rs ⋅ (1 + i )
V ¢¢ $C -2
s s
RC = = = = (1 + i ) s =1
V V i n
å R ⋅(1 + i)
-t s
s
s =1
131
MATEMATICA FINANZIARIA – VOLUME PRIMO
å t (t
-t s
s s + 1)⋅ Rs ⋅ (1 + i )
RC
= 2 = s =1
n
v
å R ⋅ (1 + i)
-t s
s
s =1
In particolare si può calcolare una espressione della derivata seconda ($C) in funzione
della convessità :
V ¢¢
= -2
V ¢¢ = $C = ⋅V ⋅ v 2
V ⋅ (1 + i )
Data una funzione f ( x) continua assieme alle sue derivate, si definisce sviluppo in serie
di Taylor di centro x0 e incremento h:
1
f ( x0 + h ) = f ( x0 ) + h f ¢ ( x0 ) + h 2 f ¢¢ ( x0 ) [7.23.1]
2
Vedremo che, sotto opportune ipotesi sulla funzione f ( x) , lo sviluppo di Taylor di ordi-
ne 2 di detta funzione nel punto x0 relativo all’incremento h rappresenta una buona appros-
simazione di f ( x0 + h) .
7.23.1 Applicazione dello sviluppo in serie di Taylor per la funzione valore attuale di
una rendita (o di una serie di esborsi)
Nel caso specifico le variabili e la funzione presenti nella [7.23.1] corrispondono alle se-
guenti grandezze finanziarie:
f = V = valore attuale
h = i = variazione del tasso di interesse
x0 = i = tasso di interesse iniziale
Sicché avremo:
1 2
V (i + i ) = V (i ) + V ¢ (i )⋅ i + V ¢¢ (i )⋅ (i )
2
1 2
V = V ¢ (i )⋅ i + V ¢¢ (i )⋅ (i )
2
Questa formula ci consente di calcolare la variazione assoluta del valore attuale a causa di
una variazione infinitesima del tasso (∆i).
Indicando con:
132
MATEMATICA FINANZIARIA – VOLUME PRIMO
i1 = i il tasso iniziale
i2 = i + i il tasso finale
avremo:
1 2
V (i2 ) = V (i1 ) + V ¢ (i1 )⋅ i + V ¢¢ (i1 )⋅ (i )
2
D 1 2
V (i2 ) = V (i1 ) - V (i1 )⋅ i + ⋅ V (i1 )⋅ v 2 ⋅ (i )
1 + i1 2
D 1 2
V (i2 ) = V (i1 ) - V (i1 )⋅ i + RC ⋅ V (i1 )⋅ (i ) [7.23.2]
1 + i1 2
Si può anche ottenere una approssimazione relativa del valore attuale della rendita. Ri-
prendendo l’espressione
1 2 1 2
V (i2 ) = V (i1 ) + V ¢ (i1 )⋅ i + V ¢¢ (i1 )⋅ (i ) V (i2 ) - V (i1 ) = V ¢ (i1 )⋅ i + V ¢¢ (i1 )⋅ (i )
2 2
Se nella formula classica della duration i pesi (tempi) sono elevati al quadrato, la duration
viene chiamata di secondo ordine:
n n
-(ts -t0 )
å(t å(t
2 2
s - t0 ) ⋅ Rs ⋅ vts -t0 s - t0 ) ⋅ Rs ⋅ (1 + i )
[ 2]
D = s=1
n
= s=1
n
-(ts -t0 )
å R ⋅v
s=1
s
ts -t0
å R ⋅(1 + i)
s=1
s
2
t 2
s Rs v ts t 2
s Rs (1 i) ts
D s 1
n
s 1
n
Rs vts
s 1
R (1 i)
s 1
s
ts
133
MATEMATICA FINANZIARIA – VOLUME PRIMO
å t (t å t (t
-t s
+ 1)⋅ Rs ⋅ (1 + i ) + 1)⋅ Rs ⋅ vts
V ¢¢ (i ) -2
s s s s
RC = = (1 + i ) s =1
=v 2 s =1
[7.25.1]
V (i ) n n
å R ⋅(1 + i) å R ⋅v
-ts ts
s s
s=1 s=1
-1
avendo posto t0 = 0 e (1 + i ) = v .
Sviluppando la [7.25.1] otterremo:
n n
å Rs ⋅ vts
s=1
å Rs ⋅ vts
s=1
n n
åt 2
s ⋅ Rs ⋅ vts + å ts ⋅ Rs ⋅ vts
1
RC = v 2 s=1
n
s =1
=
(1 + i)
2 (D[ ] + D)
2
å R ⋅v
s =1
s
ts
A+ B A B
avendo applicato la proprietà elementare delle frazioni: = +
C C C
A B
= D[ ] e = D .
2
dove:
C C
86. Una rendita è costituita da 5 rate posticipate semestrali di 350 €. Calcolare il valore attua-
le per un tasso dell’1% semestrale e usando l’approssimazione di secondo ordine studiata
per un tasso dell’1,25% semestrale composto.
Calcoliamo, sempre allo stesso tasso, la duration D e la RC (real convexity) che ci servi-
ranno per calcolare il valore approssimato richiesto (notiamo che per rendite a rate co-
stanti, gli indici finanziari non dipendono dal valore della rata):
n
åt ⋅ R ⋅ v
s s
ts
1+ i n 1 + 0,01 5
D (0,01) = D = s =1
n
= - n
= - 5
= 2,9801
i (1 + i) -1 0,01 (1 + i) -1
å R ⋅v
s =1
s
ts
134
MATEMATICA FINANZIARIA – VOLUME PRIMO
5
R å s ( s + 1)(1 + 0,01)
-5
RC (0,01) = v 2 s =1
=
Ra5 ⋅0,01
-2 2v1 + 6v 2 + 12v3 + 20v 4 + 30v5
= (1 + 0,01) = 13,3199
a5 ⋅0,01
Per calcolare il valore attuale della rendita al tasso dell’1,25% semestrale useremo la for-
mula classica:
2,9801
V (0, 0125) = V (0,01) - V (0,01)⋅ (0,0125 - 0,01) +
1 + 0,01
1 2
V (0, 0125) + 13,3199 ⋅V (0,01)⋅ (0,0125 - 0,01) = 1686, 24 €
2
Si ottiene quindi un valore approssimato per eccesso, che è comunque vicinissimo al va-
lore esatto precedentemente calcolato.
135
MATEMATICA FINANZIARIA – VOLUME PRIMO
8.1 Introduzione
Il problema della ricerca della rata è essenzialmente l’applicazione della formula inversa:
M
R= = M ⋅ n ⋅i
sn ⋅i
Non vi è quindi alcuna difficoltà pratica nel calcolo della rata incognita.
Esempio
87. Un consulente finanziario mi propone un investimento al tasso del 4% annuo, per 3 anni.
Volendo raggiungere la somma di 10000 €, quanto devo versare ogni mese per pervenire
all’obiettivo prefissato?
Soluzione
Bisogna innanzitutto trasformare il tasso annuo in tasso mensile, con la formula dei tassi
equivalenti:
136
MATEMATICA FINANZIARIA – VOLUME PRIMO
I versamenti posticipati sono in numero di 36 (versamenti mensili per tre anni). Avremo
quindi:
M
R= = M ⋅ n ⋅i = 10000 ⋅ 36 ⋅0,00327 = 262,18 €
sn ⋅i
In questo caso il problema è più complesso. Esaminiamo, per semplicità, il caso di una
rendita posticipata in capitalizzazione composta a rate costanti.
Dalla formula base calcoliamo n:
n
M (1+ i ) -1 M n M ⋅i
sn ⋅i = = (1 + i ) = +1
R i R R
log ( Mi + R ) - log R
n= [8.3.1]
log (1 + i )
Appare evidente che questo numero risulterà sempre decimale (si ricordi che n indica il
numero di rate da versare). Questo numero sarà quindi compreso tra 2 numeri interi consecu-
tivi che chiameremo (n1 ed n2); se, ad esempio, il numero fosse 8,31 sarebbe compreso tra 8 e
9; poiché il numero di rate deve essere per forza intero, perché non ha senso finanziario parla-
re di un numero decimale di rate da versare (le rate sono una quantità discreta), vi è quindi la
situazione che n1 rate sono insufficienti a costituire la somma M prefissata, mentre n2 rate sa-
rebbero troppe (si costituirebbe un montante superiore a quello stabilito).
Esempio
Soluzione
Dati:
M = 10000 €
R = 500 €
i = 4%
137
MATEMATICA FINANZIARIA – VOLUME PRIMO
Dovrei quindi versare un numero di rate compreso tra 14 e 15, il che non è possibile es-
sendo il numero di rate (per definizione) un numero intero.
Vedremo in seguito i procedimenti per ovviare a questo inconveniente, e gli aggiusta-
menti da fare nei diversi casi.
8.3.1 Calcolo del numero di rate nel caso del valore attuale
Nel calcolo del numero di rate per estinguere un certo debito (valore attuale), il problema
è del tutto analogo al caso precedente. È infatti impossibile ottenere un numero di rate che sia
intero.
La formula per il calcolo del numero di rate deriva dalla formula inversa del valore attuale
e sfrutta stavolta il fattore finanziario an ⋅i .
-n
Va 1- (1 + i ) Va -n R -Va ⋅ i
an ⋅i = = (1 + i ) =
R i R R
log R - ( R - Va ⋅ i )
n= [8.3.2]
log (1 + i )
Appare quindi evidente che questo numero risulterà sempre decimale (si ricordi che n in-
dica il numero di rate da versare). Questo numero sarà quindi compreso tra 2 numeri interi
consecutivi che indicheremo con n1 ed n2 .
Poiché, come già evidenziato, il numero di rate deve essere un numero intero, affrontere-
mo adesso il problema di come giungere allo stesso montante prefissato.
La prima osservazione da fare è versando un numero n1 di rate si avrebbe un montante
inferiore, mentre versando un numero di rate n2 il montante sarebbe sicuramente superiore.
Vediamo con un semplice esempio di chiarire questo concetto.
89. Riprendendo l’esempio precedente, calcoliamo il montante nel caso di versamenti com-
presi tra il numero minimo e il numero massimo di rate.
138
MATEMATICA FINANZIARIA – VOLUME PRIMO
Dati:
M = 10000 €
R = 500 €
i = 4%
Dovrei quindi versare un numero di rate compreso tra 14 e 15, il che non è possibile do-
vendo essere intero il numero delle rate.
Versando n1 = 14 rate si ottiene il montante:
M = R ⋅ sn ⋅i = 500 ⋅ s14 ⋅0,04 = 9145 €
M = R* ⋅ sn ⋅i con R* > R
90. Riprendendo l’esempio precedente, calcoliamo la rata modificata nei due casi appena
studiati.
139
MATEMATICA FINANZIARIA – VOLUME PRIMO
Il problema pratico nella modifica della rata è che non è detto che un soggetto fisico indi-
viduale, oppure un’azienda, abbia periodicamente a disposizione quella somma prestabilita.
Nasce quindi l’esigenza di non modificare la rata originaria e di procedere in modo al-
ternativo, come vedremo nei paragrafi successivi.
Rc (n1 ) = M - R ⋅ sn ⋅i
1
91. Riprendendo l’esempio precedente, calcoliamo la rata complementare nel caso appena
studiato.
140
MATEMATICA FINANZIARIA – VOLUME PRIMO
Nel caso l’importo della rata complementare risultasse gravosa si può decidere di pagarla
in n2 anziché in n1 ; in base a questa soluzione il montante in n1 capitalizza per un anno e
quindi la rata complementare sarà minore rispetto al caso precedente.
Questa opzione può dare luogo a due possibilità:
a) il montante prestabilito sarà minore del montante totale (in questo caso pagheremo
una rata complementare al tempo n2 minore della corrispondente rata complementare
che pagheremmo in n1 a parità di condizioni)
Rc (n2 ) = M - R ⋅ sn ⋅i (1 + i )
1
b) il montante prestabilito sarà maggiore del montante totale (in questo caso non dovre-
mo pagare nessuna rata, poiché il montante ha superato il montante prestabilito; la lo-
gica finanziaria dice quindi che la rata debba essere pagata tra n1 ed n2 ;
Come calcolare con esattezza quando e quanto versare nel caso si sia sforato il montante
prestabilito, lo vedremo di seguito con la dimostrazione per il calcolo della rata complementa-
re intermedia.
Il caso della rata complementare intermedia si verifica, come detto, nel caso in n2 si ot-
tenga un montante maggiore di quello prestabilito; in questo caso è logico che non si dovreb-
be pagare nulla e perciò in n2 non vi sarà il versamento della rata complementare. In questo
caso però si ottiene un montante maggiore di quello prefissato M. Volendo quindi ottenere
esattamente M ci si dovrebbe fermare un po’ prima di n2 , in un istante intermedio tra n1 ed
n2 . Chiameremo questo istante n1 + f , dove f è una frazione di anno.
n1 n1 + f n2
Fig. 8.1
Si può pensare di scrivere il montante prefissato usando la formula della rendita posticipa-
ta a rata costante come:
141
MATEMATICA FINANZIARIA – VOLUME PRIMO
M = R ⋅ sn + f ⋅i [8.4.2]
1
Questa simbologia, pur essendo la più corretta poiché valuterebbe il montante nell’istante
preciso n1 + f , non ha però una logica finanziaria poiché il numero delle rate deve essere un
numero intero (come più volte ribadito all’interno di questo volume).
Tuttavia questa “forzatura finanziaria” ci servirà dal punto di vista algebrico perché ci
consentirà di calcolare il valore della rata complementare tramite la dimostrazione che segue.
Si pone quindi:
n1+ f
(1 + i ) -1
sn1+ f ⋅i = [8.4.3]
i
n1 + f n1 f
(1 + i) -1 (1 + i) -1 f (1 + i) -1
Rc (n1 + f ) = R -R (1 + i ) = R
i i i
f
(1+ i ) -1
Si osservi che il simbolo = s f ⋅i non significa nulla dal punto di vista finanzia-
i
rio perché f è una frazione di anno.
Sappiamo che periodi inferiori all’anno danno dei montanti un po’ più elevati in capitaliz-
zazione semplice rispetto alla composta, ma che le due curve sono molto vicine (Fig. 8.2):
cap. composta
cap. semplice
0 1 n
Fig. 8.2
e quindi:
f
(1 + i ) -1
Rc (n1 + f ) = R = R⋅ f
i
Soluzione
n1 = 6 6,73 n2 = 7
Fig. 8.3
240000 240000
R* = = 34408 €
s6 ⋅0,06 6,97531
240000 240000
R** = = 28592 €
s7 ⋅0,06 8,39383
143
MATEMATICA FINANZIARIA – VOLUME PRIMO
c) si stabilisce di fare 6 versamenti di 30000 €. Il montante che avremo all’atto del sesto
versamento è uguale a :
M = 30000 ⋅ s6 ⋅0,06 = 209259 €
Si ha quindi un rata nettamente minore rispetto alla rata versata dopo 6 anni.
Se infine si versa, dopo la sesta rata, la rata complementare alla frazione di anno si avrà:
8.5 Un particolare problema inverso: il calcolo del numero di rate in una progressione
geometrica
Può capitare, in particolari problemi pratici, di dover determinare il numero di rate da ver-
sare in una progressione geometrica. Analizzeremo il caso del valore attuale e del montante in
progressione geometrica a rata costante. In entrambi i casi utilizzeremo le formule viste nel
capitolo precedente.
144
MATEMATICA FINANZIARIA – VOLUME PRIMO
Va (q - u ) n
= (qv) -1
R
da cui con semplici passaggi matematici e ponendo per comodità di calcolo q ⋅ v = > 1 si
ottiene il numero di rate cercato:
éV (q - u ) ù é V (q - u ) ù
log ê a + 1ú log ê a + 1ú
ê R ú ê R ú
n= ë û= ë û [8.5.1]
log (qv) log
Soluzione
Dati:
Va = 200000 € u = 1 + i = 1,015
-1
R = 5000 € vconto = (1 + 0,015) = 0,98522
q = 1,05 q ⋅ v = 1,0344828
iconto = 1,5% ifondo = 3%
Come già visto in precedenza il numero delle rate non risulterà mai intero; in questo caso
è compreso tra i due numeri 25 e 26. Appare chiaro che il numero massimo di preleva-
menti è 25, dovendo attenersi all’estremo inferiore tra i due numeri interi, perché al ven-
tiseiesimo prelievo si otterrebbe una somma inferiore a quella da consegnare al fondo
pensione come previsto nel contratto.
145
MATEMATICA FINANZIARIA – VOLUME PRIMO
Per calcolare la consistenza del deposito 2 anni dopo l’ultimo prelievo, cominciamo cal-
colando il fondo residuo dopo i 25 prelievi, che chiameremo F25 :
0 1 2 25
Fig. 8.4
n
n (1 + i) - q n
F25 = Va (1 + i ) - R =
(1 + i) - q
25
25 (1 + 0,015) -1,0525
= 200000 ⋅ (1 + 0,015) - 500 13695 €
(1 + 0,015) -1,05
Capitalizzando questo fondo per 2 anni, avremo la consistenza del deposito dopo 2 anni:
2
13695 ⋅ (1 + 0,015) = 14019 €
Il montante accumulato nel fondo pensione si calcolerà usando la formula del montante
in progressione geometrica, ricordando che il tasso di interesse del fondo è del 3%:
n
q n - (1 + i ) 1,0525 -1,0325
M =R = 5000 = 323125 €
q - (1 + i ) 1,05 -1,03
8.5.2 Calcolo del numero di versamenti (rate) in progressione geometrica per costitui-
re un montante stabilito
Il problema è del tutto analogo a quello visto nel caso generale di versamenti costanti; in
questo caso però vi è la significativa differenza che il calcolo di n per via algebrica tradiziona-
le è difficile in quanto bisogna risolvere una equazione esponenziale non riconducibile alla
forma canonica. Il problema avrà soluzione algebrica se e solo se vi sono delle relazioni sem-
plificative tra la ragione della progressione e il tasso di interesse assegnato. A corredo di que-
sta affermazione vediamo un semplice esempio.
94. Il signor Palmieri vorrebbe disporre di 25000 € a fronte di versamenti annuali in progres-
sione geometrica, il primo dei quali pari a 750 €. Fissando un tasso del 5% annuo e sa-
2
pendo che la relazione tra q ed i è q = (1 + i ) , calcolare il numero di versamenti da ef-
fettuare senza procedere agli accomodamenti.
Soluzione
146
MATEMATICA FINANZIARIA – VOLUME PRIMO
n n 2n
(1 + i) - q n (1 + i) -(1 + i)
M =R 25000 = 750
( )
1 + i - q (1 + i ) - q
n
Ponendo (1 + i ) = t si ottiene una semplice equazione di secondo grado:
ìt = 1,9142136
ï
t 2 - t -1,75 = 0 í 1
ît2 < 0 non accettabile
ï
ï
n log1,9142136
(1 + 0,05) = 1,9142136 n = = 13, 2
log1,05
Il numero di rate dovrà quindi essere compreso tra 13 e 14 e quindi si dovrà poi procede-
re agli accomodamenti, come visto in precedenza.
Riprendiamo l’equazione classica del montante di una rendita a rate posticipate costante:
M = R ⋅ sn ⋅i
in essa l’incognita (tasso) è conglobata nel fattore finanziario. Esplicitando l’espressione si ha:
R é
(1 + i ) -1ùúû
n
i=
M êë
Questa equazione non è risolvibile con i metodi algebrici tradizionali, e quindi dobbiamo
ricorrere ai cosiddetti metodi iterativi che consistono nel dare dei valori all’incognita e avvici-
narsi alla soluzione per tentativi successivi. In questo particolare problema useremo il metodo
dell’interpolazione lineare e, quando possibile, useremo il prontuario Brasca per ricavare i
dati da sostituire nella formula.
x3 - x1 y3 - y1 ( x3 - x1 )( y2 - y1 )
= x2 = x1 +
x2 - x1 y2 - y1 y3 - y1
L’approssimazione potrà avvenire per eccesso o per difetto; ciò dipende dal tipo di fun-
zione (fattore finanziario) in esame. Puntualizziamo meglio questo concetto con i due succes-
sivi esempi.
95. Il signor Oddo vuole costituire un capitale di 35000 € avendo a disposizione 10 rate co-
stanti del valore di 2300 €. Determinare il tasso annuo di investimento
Soluzione
M 35000
sn ⋅i = s10 ⋅i = = 15, 217
R 2300
Dal prontuario Brasca, usando la tavola corrispondente alla riga dei 10 anni del fattore fi-
nanziario sn ⋅i traiamo i valori immediatamente precedente e immediatamente successivo
al valore trovato ed i corrispondenti tassi di interesse e con questi dati costruiamo la se-
guente tabella:
0,09 15,192
i2 15,217
0,0925 15,375
( x3 - x1 )( y2 - y1 )
i2 = x2 = x1 +
y3 - y1
sn ⋅i
15,375
iR > 0,0903
15,217
15,192
iR
i
0,09 0,0903 0,0925 Fig. 8.5
148
MATEMATICA FINANZIARIA – VOLUME PRIMO
Come si vede dall’interpretazione grafica di Fig. 8.5, il valore reale del tasso è maggiore
del tasso calcolato e, quindi, si ottiene un’approssimazione per difetto
96. Si vuole valutare un capitale iniziale di 30000 € avendo a disposizione 10 rate costanti
del valore di 3800 €. Determinare il tasso annuo di investimento
Soluzione
30000
a10 ⋅i = = 7,89473
3800
0,0450 7,9127
i2 7,8947
0,0475 7,8163
an ⋅i
iR < 0,0454
7,9217
7,8947
7,8163
iR
i
0,045 0,0454 0,0475
Fig. 8.6
Come si vede il valore reale del tasso è minore del tasso trovato, e quindi si ottiene una
approssimazione per eccesso.
149
MATEMATICA FINANZIARIA – VOLUME PRIMO
9. COSTITUZIONE DI UN CAPITALE
9.1 Introduzione
150
MATEMATICA FINANZIARIA – VOLUME PRIMO
Fk
R=
sk ⋅i
Esempio
97. Vogliamo costituire un montante di 24000 € con 10 versamenti posticipati al tasso del
2,5% annuo. Calcolare la rata.
Soluzione
Sfruttando la formula
24000
R= = 2089,9 €
s10 ⋅2,5%
dove:
P
Fk = s = R ⋅ sk ⋅i
sn ⋅i k ⋅i
Esempio
Soluzione
R ........................... F7 45000
x
0 1 7 10
Fig. 9.1
Dati:
P = 25000 €
n = 10
i = 2,5%
k =7
P* = 45000 €
P 25000
Fk = s = s = 2231⋅ 7,5474 = 16841 €
sn ⋅i k ⋅i s10 ⋅0,025 7 ⋅0,025
n-k
Fk (1 + i ) + R * sn-k ⋅i = P *
3
16841(1 + 0,025) + R * s3 ⋅0,025 = 45000
R * s3 ⋅0,025 = 26864 R * = 8734,5 €
Vi è quindi un notevole incremento della rata negli ultimi 3 versamenti (che avverranno
negli anni 8, 9, 10).
Esempio
99. Un libero professionista, alla nascita della propria figlia, vuole costituire un montante di
50000 € con 18 versamenti posticipati al tasso del 2,5% annuo, da consegnare al diciotte-
simo anno d’età. Dopo 7 anni la banca comunica che il tasso scenderà all’1,5%. Calcola-
re la nuova rata
Soluzione
152
MATEMATICA FINANZIARIA – VOLUME PRIMO
Dati:
P = 50000 €
n = 18
i = 2,5%
i* = 1,5%
k =7
R = 2233 €
P 50000
F7 = s = s = 16857 €
s18 ⋅2,5% 7 ⋅2,5% s18 ⋅0,025 7 ⋅0,025
18-7
F7 (1 + 0,015) + R* s18-7 ⋅1,5% = 50000 R* = 2541 €
Appare del tutto evidente che molti altri problemi possono presentarsi nella costituzione
del capitale. Vi può essere una sospensione dei versamenti (per sopravvenute difficoltà eco-
nomiche), oppure una modifica della durata per diminuire il costo della rata. Tuttavia , anche
per la risoluzione di questo tipo di problemi, è utile applicare i principi della equivalenza fi-
nanziaria e aver ben chiaro quali sono la prestazione e la controprestazione lungo tutto l’asse
temporale.
Si chiama tasso effettivo di una operazione finanziaria quel tasso che rende i valori attuali
o i montanti delle prestazioni uguali ai corrispettivi delle controprestazioni riferiti allo stesso
istante temporale.
Un semplice esempio è l’addebito S operato da una banca a titolo di spese annuali a fronte
di un tasso di interesse i:
C M -S
t
0 n
Fig. 9.3
153
MATEMATICA FINANZIARIA – VOLUME PRIMO
100. Una banca mi offre un certo tasso per 10 anni, stabilendo però da contratto che si riserva
di variarlo dopo 5 anni se l’inflazione ha superato un certo livello. Io verserò la rata ini-
ziale R e mi sarà garantito un montante fissato con 10 versamenti posticipati al tasso an-
nuo i concordato. Dopo cinque anni sono costretto per via dell’inflazione, ad aumentare
la mia rata del 5%. Qual è il tasso effettivo dell’investimento?
M
R=
s10 ⋅i
154