Esplora E-book
Categorie
Esplora Audiolibri
Categorie
Esplora Riviste
Categorie
Esplora Documenti
Categorie
Società di
comodo
Mauro Longo
Copyright © 2022 - Cesi Multimedia s.r.l.
Via V. Colonna 7, 20149 Milano
www.cesimultimedia.it
Tutti i diritti riservati. È vietata la riproduzione dell’opera, anche parziale e con qualsiasi mezzo.
L’elaborazione dei testi, pur se curata con scrupolosa attenzione, non può comportare specifiche responsabilità in capo all’autore e/o all’editore per eventuali
involontari errori o inesattezze.
ISBN 978-88-6279-369-8
Sommario
Aspetti soggettivi ............................................................................................................................................... 1
1. Premessa ...................................................................................................................................................... 1
2. Ambito soggettivo ....................................................................................................................................... 2
3. Modalità di approccio alla disciplina ........................................................................................................ 2
4. Soci litigiosi e società non operative......................................................................................................... 4
5. Natura della presunzione .......................................................................................................................... 4
2.1. Ricavi.................................................................................................................................................... 25
2.2. Incrementi delle rimanenze ............................................................................................................. 25
3. Individuazione delle immobilizzazioni rilevanti..................................................................................... 25
3.1. Titoli e assimilati ................................................................................................................................ 25
3.1.1. Partecipazioni PEX ...................................................................................................................... 26
3.1.2. Crediti........................................................................................................................................... 26
3.1.3. Crediti per rimborsi di imposte ................................................................................................ 26
3.1.4. Crediti e società in contabilità semplificata ............................................................................ 26
3.1.5. Azioni proprie ............................................................................................................................. 26
3.2. Immobili .............................................................................................................................................. 26
3.2.1. Immobili in corso di costruzione .............................................................................................. 26
3.2.2. Immobili in leasing, locazione e comodato ............................................................................ 27
3.2.3. Immobili concessi in usufrutto ................................................................................................. 27
3.2.4. Contabilità semplificata ............................................................................................................. 27
3.2.5. Immobili merce .......................................................................................................................... 27
3.3. Altre immobilizzazioni ....................................................................................................................... 27
3.3.1. Partecipazioni in società di persone ........................................................................................ 27
3.4. Immobilizzazioni immateriali ........................................................................................................... 28
4. Valore delle immobilizzazioni e dei ricavi .............................................................................................. 28
5. Impianti fotovoltaici e disciplina delle società non operative ............................................................. 29
5.1. Compensi percepiti per la vendita di energia ................................................................................ 29
5.2. Coefficienti da utilizzare.................................................................................................................... 30
6. Quote di fondi chiusi ................................................................................................................................. 30
IV MySolution | Guide
Sommario
MySolution | Guide V
Sommario
VI MySolution | Guide
Aspetti soggettivi
Aspetti soggettivi
La disciplina delle società non operative (cd. società di comodo), è contenuta nell’art. 30 della legge 23
dicembre 1994, n. 724. Tale norma disciplina le fattispecie in cui le società commerciali non riescono a
realizzare un ammontare di ricavi, incrementi di rimanenze e altri proventi di importo superiore a quel-
lo derivante dall’applicazione di alcune percentuali fissate dalla legge a determinati asset di bilancio. La
finalità dell’istituto è quella di contrastare l’uso distorto dello schema societario, per utilizzare il patri-
monio sociale per l’interesse dei soci, senza esercitare un’effettiva attività d’impresa.
1. Premessa
L’art. 2, commi 36-decies e 36-undecies, del D.L. 13 agosto 2011, n. 138, come modificato dal D.Lgs. 21
novembre 2014, n. 175, ha introdotto una nuova fattispecie di società non operativa, che riguarda le
società che, anche superando il test di operatività, sono in perdita “fiscale” per cinque periodi
d’imposta, ovvero sono in perdita “fiscale” per quattro e per il quinto presentano un reddito dichiara-
to inferiore al minimo richiesto dalla disciplina delle società non operative.
Ne deriva che sono previste due fattispecie di società non operative:
1. le società che non superano il test di operatività (quindi, hanno ricavi di importo inferiore al
minimo di legge) nel periodo d’imposta di verifica della condizione (ad esempio, 2020);
2. le società in perdita sistematica, nel quinquennio antecedente al periodo d’imposta di verifica
(ad esempio, il quinquennio 2015-2019 per il 2020).
L’istituto si pone il fine di contrastare le società utilizzate per finalità estranee alla causa con-
trattuale e senza scopo di lucro, che caratterizza il contratto di società. La fattispecie delle società di
comodo può essere ricondotta all’art. 2248 c.c. (società di mero godimento), la cui finalità non è il lu-
cro, ma amministrare i patrimoni dei soci.
MySolution | Guide 1
Aspetti soggettivi
2. Ambito soggettivo
Dal punto di vista soggettivo, sono interessati:
1. le s.p.a, le s.a.p.a. e le s.r.l.;
2. le s.n.c, le s.a.s. e le società ad esse equiparate;
3. le società e gli enti non residenti con stabile organizzazione in Italia.
Sono, invece, esclusi dalla disciplina:
a. le società cooperative;
b. le società semplici;
c. le società di mutua assicurazione;
d. gli enti commerciali e non commerciali residenti in Italia;
e. le società consortili;
f. le società e gli enti non residenti privi di stabile organizzazione in Italia; la disciplina in esame si
applica nei confronti dei soggetti che solo formalmente sono domiciliati all’estero e che siano da
considerare fiscalmente residenti in Italia per effetto della presunzione di esterovestizione di
cui all’art. 73, comma 5-bis, del TUIR (in tal senso la circolare 4 maggio 2007, n. 25/E);
g. le società start-up innovative ai sensi dell’art. 26, comma 4, del D.L. 18 ottobre 2010, n. 179.
L’esclusione si applica limitatamente ai quattro periodi d’imposta successivi alla data di costitu-
zione. Nel modello Redditi, quadro RS, è prevista la barratura di un’apposita casella per indicare
tale situazione.
Attenzione
La disciplina si applica a prescindere dalle modalità di determinazione del reddito e dal re-
gime contabile adottato; quindi, rientrano le società sia in contabilità ordinaria, che in conta-
bilità semplificata.
2 MySolution | Guide
Aspetti soggettivi
Attenzione
In entrambi i casi, nel modello Redditi è prevista l’indicazione di appositi codici per segnalare
la presenza delle citate cause.
MySolution | Guide 3
Aspetti soggettivi
4 MySolution | Guide
Aspetti soggettivi
ed essere dimostrabili, con onere della prova in capo alla società (Cass., ord. 15 novembre 2019, n.
29762).
A fronte di tale presunzione di natura relativa, la società ha la possibilità di richiedere, mediante pre-
sentazione di istanza di interpello, la disapplicazione dell’istituto ovvero di fornire prova contraria,
allorquando sussistano situazioni oggettive che hanno reso impossibile raggiungere l’ammontare mi-
nimo di ricavi, lasciando spazio al diritto di difesa del contribuente.
Riferimenti normativi
D.L. 13 agosto 2011, n. 138, art. 2, commi 36-decies e 36-undecies
Legge 23 dicembre 1994, n. 724, art. 30
Circolare 4 maggio 2007, n. 25/E
MySolution | Guide 5
Cause di esclusione
Cause di esclusione
La normativa prevede numerose cause di esclusione automatiche dalla disciplina delle società non ope-
rative, che vanno verificate solo nel periodo d’imposta di riferimento (ad esempio, 2020). Inoltre, è stata
attribuita dall’Agenzia delle entrate la possibilità di individuare delle cause di esclusione tramite la pub-
blicazione di circolari ovvero risposte a istanza di interpello. In presenza delle citate condizioni, la nor-
mativa delle società non operative non è applicabile.
Attenzione
Le cause di esclusione operano sia per la disciplina delle società di comodo, che per le socie-
tà in perdita sistematica; la regola è, quindi, diversa rispetto alle cause di disapplicazione.
6 MySolution | Guide
Cause di esclusione
3. Affitto d’azienda
Per consolidata prassi dell’Amministrazione finanziaria, l’istituto dell’affitto d’azienda non è ipotesi
idonea a sfuggire alla disciplina delle società non operative. In tal senso si è espressa in passato
l’Amministrazione finanziaria con le circolari 20 giugno 2012, n. 55/E (quesito n. 9) e 26 febbraio 2007,
n. 48/E. La posizione è stata ulteriormente confermata dalla circolare 4 maggio 2007, n. 25/E.
In senso sostanzialmente conforme si è sempre espressa la Corte di cassazione. Fra tutte si ricorda
l’ord. 30 marzo 2017, n. 8218, concernente un contenzioso tributario relativo a un albergo concesso
in affitto d’azienda a fronte di un canone ritenuto incongruo rispetto alle condizioni di mercato e
non remunerativo, considerate le rilevanti spese di risanamento e ristrutturazione sostenute.
Nell’ordinanza è stato precisato che è soggetta alla disciplina una società gestita in perdita senza ob-
biettivi di profitto immediati e concreti, considerando che l’unico bene di proprietà (immobile-
albergo) era stato concesso in locazione a terzi a un canone ritenuto incongruo rispetto alle condizio-
ni di mercato. Quanto affermato da parte della Suprema Corte è rilevante, in quanto:
MySolution | Guide 7
Cause di esclusione
si può arrivare alla conclusione che, se il canone d’affitto fosse stato equo e congruo, la società
poteva disapplicare la disciplina, trovandosi in presenza di una causa oggettiva che impediva di
raggiungere i ricavi minimi;
il contratto di affitto d’azienda non comporta l’esclusione sic et simpliciter dalla disciplina delle so-
cietà di comodo.
In senso contrario all’orientamento restrittivo della Suprema Corte, si sono espressi molti giudici di
merito, fra cui si ricorda la Commissione tributaria di primo grado di Trento, Sez. II, con sent. 24 luglio
2013, n. 65, nella quale i giudici hanno affermato che non può essere considerata di comodo una so-
cietà che, pur non superando il test di operatività, dimostra che l’azienda è stata affittata a terzi per
mantenere il valore del suo avviamento, in attesa di decidere quali soci gestiranno la società.
4.1. Società che nei due esercizi precedenti hanno avuto un numero di dipendenti mai
inferiore alle dieci unità
Questa causa di esclusione riguarda le società che, nei due anni precedenti, hanno avuto alle dipen-
denze un numero di lavoratori mai inferiore a 10. Il numero minimo di dipendenti deve sussistere
per tutti i giorni compresi nell’arco temporale oggetto di osservazione. Tale valore, oltre che nei due
periodi d’imposta precedenti, deve sussistere anche nell’esercizio per il quale si effettua il test di
operatività.
Esempio
Per il periodo d’imposta 2020, l’esclusione dalla disciplina opera a condizione che la società
abbia avuto più di 10 dipendenti per tutti i giorni del triennio 2018-2020.
Attenzione
L’Agenzia delle entrate, con circolare 14 febbraio 2008, n. 9/E, ha affermato che il numero mi-
nimo di dipendenti deve sussistere, oltre che nei due esercizi precedenti (2018 e 2019), anche
nell’esercizio per il quale è effettuata la verifica dell’operatività (2020) e che deve sussistere
per tutti i giorni compresi nel periodo temporale di riferimento. Se, anche per un solo giorno,
il numero minimo dei dipendenti non è rispettato, la causa di esclusione in esame non opera.
8 MySolution | Guide
Cause di esclusione
4.3. Società che presentano un ammontare complessivo del valore della produzione
superiore al totale attivo dello stato patrimoniale
L’esclusione trova giustificazione nella necessità di esonerare dal test di operatività le società che
esprimono un’elevata produttività rispetto al valore dei propri asset.
Per avvalersi dell’esclusione in esame, le società interessate dovranno porre a raffronto, nel periodo
d’imposta di riferimento (ad esempio, il 2020):
il totale del valore della produzione, così come risulta dal raggruppamento A) dello schema di
conto economico ai sensi dell’art. 2425 c.c.;
il totale dell’attivo dello schema di stato patrimoniale, ex art. 2424 c.c.
Per le società in contabilità semplificata, la causa di esclusione in esame deve essere verificata te-
nendo conto degli stessi elementi e valori evidenziati in un apposito prospetto economico-
patrimoniale redatto sulla base delle risultanze contabili.
Esempio
Caso 1: Per il periodo d’imposta 2020, il totale attivo dello stato patrimoniale di una s.r.l. è pari
a 275.000 euro, mentre il valore della produzione macro-classe A) del conto economico am-
monta a 753.000 euro. In tale ipotesi, opera una causa di esclusione dalla disciplina delle so-
cietà di comodo.
Caso 2: Per il periodo d’imposta 2020, il totale attivo dello stato patrimoniale di una s.r.l. è pari
a 5.230.000 euro, mentre il valore della produzione macro-classe A) del conto economico
ammonta a 420.000 euro. In tale ipotesi, non opera una causa di esclusione dalla disciplina
delle società di comodo.
4.4. Società partecipate da enti pubblici almeno nella misura del 20 per cento del capitale
sociale
La causa di esclusione si fonda sulla considerazione che la presenza di un “controllo” pubblico esclu-
de a priori la natura di comodo della società. Il requisito della soglia di partecipazione pubblica
non inferiore al 20 per cento del capitale, nel caso di raggiungimento di tale valore nel corso
dell’esercizio, deve sussistere per la maggior parte del periodo d’imposta. Come precisato nella ri-
soluzione 6 ottobre 2008, n. 373/E, la partecipazione deve essere “diretta”.
Attenzione
La condizione deve sussistere per la maggior parte del periodo d’imposta.
MySolution | Guide 9
Cause di esclusione
Esempio
In presenza di un livello di affidabilità fiscale pari a 8 per il 2020, la causa di esclusione dalla
disciplina in esame sussiste per il 2020, qualora il giudizio di affidabilità del 2019 sia pari a 10.
Attenzione
Affinché operi tale esclusione, è necessario indicare il codice 11 nella casella 1 del rigo RS116
del modello Redditi SC ovvero del rigo RS11 del modello Redditi SP.
10 MySolution | Guide
Cause di esclusione
7. Immobili inagibili
L’Agenzia delle entrate, con risposta a istanza di interpello 15 dicembre 2020, n. 591, ha affermato
che può essere disapplicata la disciplina delle società di comodo nel caso in cui una società abbia
un unico immobile in fase di ristrutturazione ai sensi dell’art. 3 del D.P.R. 6 giugno 2001, n. 380. La
ristrutturazione è stata considerata una situazione oggettiva, che ha reso impossibile il conseguimen-
to dei ricavi minimi. La principale novità di tale intervento dell’Amministrazione finanziaria consiste
nel fatto che, benché l’intervento sia terminato il 9 dicembre 2019, la disapplicazione è riconosciuta
per tutto il periodo d’imposta 2019.
PROSPETTO RIASSUNTIVO
Riferimenti normativi
Legge 23 dicembre 1994, n. 724, art. 30
Risposta a interpello 15 dicembre 2020, n. 591
Risoluzione 12 marzo 2020, n. 43/E
Circolare 20 giugno 2012, n. 55/E
Circolare 14 febbraio 2008, n. 9/E
Circolare 4 maggio 2007, n. 25/E
Circolare 26 febbraio 2007, n. 48/E
Circolare 2 febbraio 2007, n. 5/E
MySolution | Guide 11
Cause di disapplicazione
Cause di disapplicazione
La legge e l’Agenzia delle entrate hanno individuato delle cause di disapplicazione, che devono essere ve-
rificate con riferimento al periodo d’imposta in cui si manifesta la non operatività (ad esempio, 2020), e
non anche nel periodo di osservazione. La regola è diversa rispetto alla disciplina relativa alle società in
perdita sistematica, per le quali la verifica deve essere fatta nel periodo quinquennale di osservazione.
1. Fattispecie “interessate”
Con Provv. 14 febbraio 2008, n. 23681, sono state previste le seguenti cause di disapplicazione:
a) società in stato di liquidazione, che, con impegno assunto in dichiarazione dei redditi, ri-
chiedono la cancellazione dal Registro delle imprese entro il termine di presentazione della di-
chiarazione dei redditi successiva.
Nel modello Redditi SC e SP è prevista la barratura di un’apposita casella, con la quale la società as-
sume tale impegno, il quale non deve essere preso necessariamente nella dichiarazione dei redditi
relativa al primo periodo di messa in liquidazione, ma anche nei successivi.
Attenzione
Il codice 99 deve essere indicato, nelle caselle 2 e/o 3 del rigo RS11, del modello Redditi SP,
qualora la società abbia assunto l’impegno alla liquidazione nelle precedenti dichiarazioni dei
redditi (ovvero in analogo rigo del modello Redditi SC).
La disapplicazione della disciplina opera per il periodo d’imposta in corso alla data di assunzione del
predetto impegno, il precedente e il successivo ovvero con riferimento all’unico periodo d’imposta di
cui all’art. 182, commi 2 e 3, del TUIR. Nel caso in cui la cancellazione della società dal Registro delle
imprese non avvenga entro i termini previsti dall’impegno assunto in dichiarazione, rivive la disci-
plina delle società non operative per il periodo d’imposta in cui era stata prevista una causa di disap-
plicazione.
12 MySolution | Guide
Cause di disapplicazione
Attenzione
In assenza di tali situazioni, la società in liquidazione è soggetta alla disciplina delle società di
comodo.
Esempio
La società Bianchi s.r.l. è stata posta in liquidazione il 3 luglio 2020. La società assume
l’impegno nella dichiarazione relativa al periodo 4 luglio 2020 – 31 dicembre 2020. La società
si è chiusa al 20 dicembre 2021. La disapplicazione della disciplina opera per i seguenti periodi
d’imposta:
- per il periodo 1° gennaio 2020 – 3 luglio 2020 (periodo precedente all’assunzione
dell’impegno);
- per il periodo 4 luglio 2020 – 31 dicembre 2020 (periodo d’imposta in cui si è assunto
l’impegno);
- per il periodo 1° gennaio 2020 – 20 dicembre 2021 (periodo successivo all’assunzione
dell’impegno).
Esempio
Una s.n.c. è stata dichiarata fallita in data 10 novembre 2020. Il periodo d’imposta 1° gennaio
2020 – 9 novembre 2020 è escluso dalla disciplina delle società non operative.
c) società sottoposte a sequestro penale o a confisca ai sensi degli artt. 2-sexies e 2-nonies della
legge 31 maggio 1965, n. 575, nonché altri casi in cui il Tribunale ha nominato un amministra-
tore giudiziario.
Si applica a partire dal periodo d’imposta nel corso del quale è emesso il relativo provvedimento di
nomina dell’amministratore giudiziario e ai successivi periodi d’imposta nei quali permane
l’amministrazione giudiziaria.
d) società che dispongono di immobilizzazioni costituite da immobili concessi in locazione a
enti pubblici ovvero locati a canone vincolato in base alla legge 9 dicembre 1998, n. 431, o ad
altre leggi regionali o statali.
La disapplicazione opera limitatamente ai predetti immobili; trattasi di disapplicazione parziale.
MySolution | Guide 13
Cause di disapplicazione
Esempio
Una s.r.l. ha in bilancio dei fabbricati locati ex legge 9 dicembre 1998, n. 431; la stessa è pro-
prietaria anche di altri beni mobili (ad esempio, computer e arredamento). In tale caso, si do-
vrà compilare il prospetto nel modello Redditi SC, indicando l’apposito codice, per segnalare
che trattasi di disapplicazione parziale e inserendo i dati relativi alle altre immobilizzazioni.
Esempio
La società capogruppo A) possiede delle partecipazioni nelle società B) e C). La società B) è
non di comodo, mentre la società C) è di comodo. Nella compilazione del prospetto delle so-
cietà di comodo, la società A) deve considerare solo l’importo della partecipazione nella socie-
tà C).
Attenzione
In materia di holding e imprese che operano nel settore del fotovoltaico, si rinvia al conte-
nuto della circolare 19 dicembre 2013, n. 36/E (par. 7.2).
Esempio
Una società (albergo) ha ottenuto risposta positiva per il 2019 a un’istanza di interpello, moti-
vando che un incendio aveva oggettivamente impedito per tale periodo d’imposta l’esercizio
dell’attività. Se la situazione di criticità permane invariata anche per il 2020 e 2021, l’efficacia
dell’istanza di interpello si applica anche per tale periodo d’imposta.
Anche in tale caso, la disapplicazione opera limitatamente alle predette circostanze oggettive.
g) società agricole.
14 MySolution | Guide
Cause di disapplicazione
Il Provv. 11 giugno 2012 ha previsto che opera una causa di disapplicazione della disciplina delle so-
cietà non operative, senza necessità di presentare istanza di interpello, per le società che esercitano
esclusivamente attività agricola ai sensi dell’art. 2135 c.c., a condizione che rispettino le regole di cui
all’art. 2 del D.Lgs. 29 marzo 2004, n. 99.
h) società per le quali gli adempimenti e i versamenti sono stati sospesi ovvero differiti da di-
sposizioni normative adottate in conseguenza della dichiarazione dello stato di emergenza ai sensi
dell’art. 5 della legge 24 febbraio 1992, n. 225. Per valutarne gli effetti ai fini Covid-19, vedere il capito-
lo specifico.
MySolution | Guide 15
Cause di disapplicazione
d) società con terreno agricolo incolto: tale ipotesi non può essere ricondotta a un’“oggettiva situa-
zione” che legittima la disapplicazione della disciplina delle società non operative;
e) società che subentra in un contratto di locazione: nell’eventualità in cui vi sia un subentro nel
contratto di locazione, nella circolare 9 luglio 2007, n. 44/E, l’Agenzia ha risposto al seguente quesito:
Risposta: Salvo eventuali profili elusivi, l’istanza può essere accolta, nel presupposto che la
determinazione del canone pattuito non è riconducibile alla volontà del contribuente.
Questi, invero, è subentrato nel contratto di locazione in corso alla data di acquisto e non ha
potuto influenzare il relativo contenuto, definito da soggetti terzi indipendenti.
f) società immobiliare con vecchio canone di locazione congruo: all’Agenzia delle entrate, nella
circolare n. 44/E del 2007, era stata posta la seguente domanda:
Risposta: L’istanza non può essere accolta, se non dimostrando che il canone pattuito
nell’anno 2002 era almeno pari al canone di mercato riferito al medesimo anno. Si rileva,
infatti, che la definizione dei contenuti del contratto in esame è riconducibile alla volontà del-
la società istante.
g) società con blocco edificatorio sui terreni: il fatto che i terreni siano sottoposti a vincolo edifica-
torio (imposto dalla mancanza di un atto dell’Amministrazione comunale previsto da una legge regio-
nale) può costituire una “situazione oggettiva” determinante ai fini della disapplicazione della discipli-
na in commento.
Questo a condizione che la società abbia acquistato i terreni prima dell’entrata in vigore della legge
regionale. Ne consegue che, qualora la società, che svolge attività di compravendita di terreni edifica-
bili, acquisti un terreno su cui già sussiste il blocco edificatorio, il mancato conseguimento dei ricavi
minimi deriva da: “una consapevole scelta imprenditoriale (e, quindi, da una situazione “soggettiva” e non
“oggettiva”), tale, di per sé, da non giustificare l’accoglimento dell’istanza di disapplicazione”.
16 MySolution | Guide
Cause di disapplicazione
Ricorda
Le oggettive situazioni elencate possono essere fatte valere anche da società non immobi-
liari.
4. Auto-disapplicazione dell’istituto
In presenza di “situazioni di carattere oggettivo” che possono portare alla disapplicazione dell’istituto,
ai sensi dell’art. 30, comma 4-bis, della legge n. 724/1994, anziché presentare istanza di interpello, la
società può auto-disapplicare l’istituto, adottando un comportamento analogo e quello che si sarebbe
ottenuto nel caso di risposta positiva da parte dell’Agenzia delle entrate alla presentazione
dell’istanza di interpello.
Attenzione
Sarà l’Amministrazione finanziaria che, in sede di accertamento, valuterà l’effettiva sussi-
stenza delle condizioni di carattere oggettivo e, qualora le disconosca, procederà all’emissione
del relativo avviso di accertamento, irrogando le relative sanzioni.
Per situazioni oggettive si intendono le situazioni che non dipendono dalla volontà dell’impresa, ma
da fatti esterni e indipendenti dalla volontà del contribuente e dimostrabili, quali, a titolo esemplifica-
tivo:
la mancata concessione delle autorizzazioni amministrative non dovute a responsabilità del con-
tribuente (ad esempio, mancata approvazione/modifica di un piano regolatore);
chiusure dell’attività per effetto dell’emergenza sanitaria da Covid-19;
incendi, allagamenti, distruzioni e altri eventi di natura straordinaria.
Attenzione
Nel modello Redditi SP 2021, a rigo RS11, nelle colonne 4-5-6-7, deve essere indicato il codice
2 (ovvero nell’analogo rigo presente nel modello Redditi SC).
MySolution | Guide 17
Cause di disapplicazione
Esempio
Una società ha conseguito per il 2020 un ammontare di ricavi effettivi inferiore a quello pre-
sunto. La società ha deciso di non presentare istanza di interpello, in quanto ritiene sussistere
le condizioni oggettive che consentono la disapplicazione della disciplina delle società non
operative. Il prospetto RS nel modello Redditi 2021 andrà, pertanto, compilato nel seguente
modo:
5. Valore OMI
L’Agenzia delle entrate, con risposta a istanza di interpello 20 febbraio 2019, n. 68, ha affermato che
costituisce causa di disapplicazione dell’istituto in esame la circostanza che i canoni di locazione dei
beni immobili, ancorché non siano tali da superare il test di operatività, sono in linea con i valori
OMI (Osservatorio immobiliare italiano).
Riferimenti normativi
Provv. 14 febbraio 2008, n. 23681
Legge 23 dicembre 1994, n. 724, art. 30
Risposta a interpello 20 febbraio 2019, n. 68
Circolare 9 luglio 2007, 44/E
Circolare 2 febbraio 2007, n. 5/E
18 MySolution | Guide
Società non operative e Covid-19
L’emergenza economica conseguente al Covid-19 ha avuto pesanti riflessi sul risultato economico di
molte società nel 2020-2021; quindi, molte società possono rientrare nelle limitazioni delle società di
comodo. Posto che non vi sono stati interventi ufficiali, è necessario ricorrere ai principi ordinari
dell’istituto, al fine di capire se lo stesso possa o meno essere disapplicato per il 2020-2021.
MySolution | Guide 19
Società non operative e Covid-19
Esempio
Si ponga l’attenzione alle società che nel 2020 ovvero nel 2021 hanno dovuto:
- sospendere l’attività a seguito dei provvedimenti normativi;
- chiudere alcuni reparti;
- subire la chiusura di molte attività della filiera di riferimento;
- concedere una riduzione del canone di locazione dell’immobile o dell’affitto d’azienda (tipico
delle società immobiliari).
Tali situazioni si possono considerare delle “condizioni oggettive”, che impediscono di superare il cd.
“test di operatività”.
20 MySolution | Guide
Società non operative e Covid-19
disapplicazione automatica e generalizzata della disciplina delle società di comodo e delle società in
perdita sistematica.
Nella risposta è stato affermato che le società non operative per il 2020 che intendano fare valere il
fatto che l’emergenza epidemiologica ha reso impossibile il conseguimento dei ricavi minimi ovvero
non abbia consentito di effettuare operazioni rilevanti ai fini IVA nei limiti normativi previsti, dovran-
no presentare interpello probatorio all’Agenzia delle entrate.
Riferimenti normativi
Provv. 12 giugno 2012, n. 87956
Legge 23 dicembre 1994, n. 724, art. 30
Interrogazione parlamentare 22 giugno 2021, n. 5-06289
MySolution | Guide 21
Determinazione dei ricavi minimi: test di operatività
Per verificare lo status di società non operativa, è necessario sottoporsi al test di operatività, volto a va-
lutare se, negli ultimi tre periodi d’imposta, la media dei ricavi, degli incrementi di rimanenze e degli altri
proventi risultanti a conto economico sia almeno pari ai ricavi figurativi determinati mediante
l’applicazione, alla media triennale dei valori attribuibili a determinati asset di bilancio, dei coefficienti
previsti dalla legge.
1. Premessa
Una società è considerata non operativa, qualora la media dei ricavi, degli incrementi di rimanenze e
dei proventi risultanti da conto economico, conseguiti nel periodo d’imposta e nei due precedenti (ad
esempio, 2020-2019-2018, con riferimento al 2020) sia inferiore alla media degli importi derivanti
dall’applicazione di determinati indici di rendimento su determinate voci di bilancio.
Le voci di bilancio e le percentuali da applicare sono le seguenti:
Descrizione Percentuale
Titoli e partecipazioni ex art. 85, comma 1, lett. c), d) ed e), del TUIR (ad esem- 2%
pio, azioni) e quote di partecipazione in società di persone (anche se iscritte
nelle immobilizzazioni) entrambe maggiorate dei crediti
Immobili e beni di cui all’art. 8-bis del D.P.R. n. 633/1972 (ad esempio, navi) 6%
Uffici (A/10) 5%
Immobili abitativi (acquistati nell’esercizio e nei due precedenti) 4%
(tutti anche in leasing)
Altre immobilizzazioni (anche in leasing) 15%
Esempio
Una società ha acquistato un appartamento nel 2017, essendo trascorsi i 2 anni, la percentua-
le applicabile è del 6%.
22 MySolution | Guide
Determinazione dei ricavi minimi: test di operatività
Attenzione
Per il conteggio, si devono prendere in considerazione i valori medi degli ultimi tre esercizi,
con riferimento a: ricavi, incremento delle rimanenze, altri proventi (esclusi quelli straordina-
ri), titoli e partecipazioni, immobili e altre immobilizzazioni.
Esempio
n. 1
Una s.r.l. nel triennio 2018-2019-2020 si trova nella situazione di seguito indicata. L’immobile
considerato non è classificato nella categoria catastale A.
MySolution | Guide 23
Determinazione dei ricavi minimi: test di operatività
Esempio
n. 2
Una s.n.c. si trova nella seguente situazione:
In tale ipotesi, dopo l’effettuazione dei conteggi, la società risulta operativa, posto che la media dei ri-
cavi effettivi pari ad euro 46,166 supera il totale dei ricavi presunti 42.314.
Attenzione
Qualora la media dei ricavi effettivi risulti maggiore dei ricavi calcolati, la società è consi-
derata operativa.
24 MySolution | Guide
Determinazione dei ricavi minimi: test di operatività
2.1. Ricavi
Sono pari alla somma degli importi risultanti dalle voci A1 e A5 dell’art. 2425 c.c., cioè i ricavi dalle
vendite e prestazioni e altri proventi, compresi i contributi in conto esercizio. Non rilevano i ricavi de-
rivanti da adeguamento agli ISA.
Esempio
Se nel conto economico risultano gli importi di 50 alla voce A2, di -30 alla voce A3 e di 40 alla
voce B11 (quest’ultimo derivante dalla somma algebrica di -30 di decrementi delle rimanenze
finali rispetto alle esistenze iniziali relative a materie prime, sussidiarie e di consumo e di +70
di incrementi delle rimanenze finali rispetto alle esistenze iniziali relative alle merci),
l’ammontare delle rimanenze da tenere in considerazione sarà pari a 90, cioè 50 di cui alla vo-
ce A2 e 40 di cui alla voce B11.
Nessun rilievo deve, infatti, essere accordato all’importo indicato nella voce A3 che, nell’esempio pro-
posto, evidenzia un decremento di rimanenze, come tale irrilevante ai fini dell’effettuazione del test
di operatività. Non rilevano, dunque, le variazioni negative.
Si devono considerare anche i proventi indicati nelle voci C15 (proventi da partecipazioni) e C16
(altri proventi finanziari) dell’art. 2425 c.c. (ad esempio, interessi attivi su titoli, depositi bancari, su
operazioni di pronti contro termine).
Attenzione
Per le società in contabilità semplificata, i valori di cui sopra vanno desunti dalle scritture
contabili obbligatorie previste dal D.P.R. n. 600/1973.
MySolution | Guide 25
Determinazione dei ricavi minimi: test di operatività
colante (voce C III dello stato patrimoniale), sia che siano state inserite nelle immobilizzazioni finan-
ziarie (voce B III dello stato patrimoniale).
Attenzione
In pratica, è del tutto irrilevante la loro allocazione in bilancio.
3.1.2. Crediti
Si devono considerare solo i crediti da finanziamento, in quanto suscettibili di generare componen-
ti positivi di reddito; sono, quindi, esclusi i crediti di natura commerciale. L’esclusione dei crediti
commerciali non opera qualora, in base alle specifiche condizioni e modalità di pagamento pattuite,
possa ritenersi che l’operazione sia disciplinata da previsioni contrattuali non in linea con la prassi
commerciale del settore e, quindi, assimilabili a un finanziamento.
3.2. Immobili
La norma si riferisce ai beni immobili costituiti da terreni agricoli, aree fabbricabili, fabbricati e le navi
individuate dall’art. 8-bis, comma 1, lett. a), del D.P.R. n. 633/1972.
26 MySolution | Guide
Determinazione dei ricavi minimi: test di operatività
di interpello. Nella circolare 19 dicembre 2013, n. 36/E, è stato precisato che, qualora, nel corso del
periodo d’imposta, le immobilizzazioni “in corso” vengano completate e divengano idonee a pro-
durre ricavi/proventi, il loro valore, ai fini del calcolo dei ricavi presunti, va assunto pro-rata temporis,
quindi con “ragguaglio a periodo”. Sarà onere della società dimostrare, con idonea documentazione,
contabile ovvero extracontabile, il momento preciso in cui le immobilizzazioni sono idonee a produr-
re i componenti di reddito positivi.
MySolution | Guide 27
Determinazione dei ricavi minimi: test di operatività
Attenzione
Dalla voce “altre immobilizzazioni” vanno escluse quelle “in corso” e gli “acconti”, in quanto
non idonei a produrre proventi. Anche per la voce “altre immobilizzazioni” rilevano i beni in
leasing.
28 MySolution | Guide
Determinazione dei ricavi minimi: test di operatività
6) per i beni in leasing, si assume il costo sostenuto dall’impresa concedente ovvero, in mancanza di
documentazione, la somma delle quote capitali relative ai canoni di locazione e il prezzo di riscatto. Si
evidenzia che tale valore dovrà essere preso in considerazione, al fine di equiparare il trattamento ai
beni acquisiti in proprietà, anche dopo il loro riscatto.
Esempio
L’impresa individuale Rossi Alessio, esercente attività di albergo, ha un contratto di leasing re-
lativo alla cucina per un valore di 50.000 euro. Il bene è stato riscattato nel 2020 a un valore di
2.000 euro.
Per la disciplina delle società non operative, il valore da assumere è sempre 50.000 euro (a
nulla rilevando il prezzo di riscatto).
7) il valore dei beni e delle immobilizzazioni acquistate o cedute nel corso dell’esercizio deve essere
ragguagliato ai giorni di possesso.
Esempio
Nel caso di un bene avente un valore di 100 e posseduto per 120 giorni, il conteggio è il se-
guente: (100 x 120) / 365 = 32,88.
Nel caso in cui l’esercizio abbia una durata inferiore o superiore all’anno, il risultato dovrà essere rag-
guagliato ad anno “espresso in giorni”. Tale orientamento è stato confermato anche dalla circolare
19 dicembre 2013, n. 36/E;
8) l’ammontare dei ricavi e degli incrementi delle rimanenze va assunto in base alle risultanze me-
die dell’esercizio e dei due precedenti;
9) ai fini della verifica dell’operatività, non assume rilievo l’adeguamento ai fini ISA, dato che tali
componenti non sono transitati a conto economico;
10) rilevano anche i beni di valore inferiore a 516,46 euro, anche se non allocati nello stato patri-
moniale.
MySolution | Guide 29
Determinazione dei ricavi minimi: test di operatività
“prezzo di vendita”.
La tariffa incentivante e la tariffa premio autoconsumo sono la principale fonte di ricavo della società
e consistono in un contributo erogato al soggetto responsabile dell’impianto, dove il prezzo
dell’energia dipende dalle condizioni di vendita dell’energia prescelte dal produttore. Tale vendita
può avvenire con due diverse modalità:
“indiretta”, stipulando una convenzione di ritiro dedicato con il gestore dei servizi energetici
(GSE);
“diretta”, attraverso la vendita in Borsa o a un grossista.
Nel caso di vendita “indiretta”, il produttore si impegna a vendere l’energia direttamente al GSE a un
determinato prezzo, che può variare a seconda della potenza dell’impianto. Invece, nel caso di vendi-
ta “diretta” dell’energia in Borsa oppure a un grossista, il prezzo di cessione è negoziato fra le parti.
Ne consegue che gli operatori economici nel settore del fotovoltaico non godono di piena autonomia
nella determinazione del prezzo di vendita, in quanto, spesso, la vendita avviene a prezzi imposti, in
base ai contratti stipulati con il GSE. In base a tali considerazioni, la circolare n. 36/E del 2013 ha af-
fermato che, nell’esaminare l’istanza di disapplicazione della disciplina delle società non operative, gli
Uffici dell’Agenzia non possono prescindere dalla particolarità del mercato in cui operano le società
che producono energia fotovoltaica e, di conseguenza, vanno accolte le istanze presentate dai pro-
duttori di energia fotovoltaica, qualora venga motivato e “adeguatamente dimostrato” che il test di
operatività non è stato superato per effetto di fattori esclusivamente “esogeni”. Quindi, nel caso di
vendita “indiretta”, l’istanza potrà essere accolta ove la società dimostri che la vendita dell’energia è
avvenuta sulla base di specifici contratti stipulati con il GSE, che impone i prezzi di vendita. Al contra-
rio, nel caso di vendita “diretta”, è onere della società dimostrare, con idonea documentazione, le si-
tuazioni oggettive che non hanno permesso il conseguimento di ricavi almeno pari a quelli presunti
dal test di operatività.
30 MySolution | Guide
Determinazione dei ricavi minimi: test di operatività
Riferimenti normativi
Legge 23 dicembre 1994, n. 724, art. 30
Risposta a interpello 31 dicembre 2020, n. 636
Circolare 18 dicembre 2013, n. 36/E
Risoluzione 24 luglio 2007, n. 180/E
Circolare 4 maggio 2007, n. 25/E
Circolare 13 febbraio 2006, n. 6/E
MySolution | Guide 31
Rivalutazione dei beni e società di comodo
Ai sensi dell’art. 110 del D.L. 14 agosto 2020, n. 104, è possibile effettuare la rivalutazione con valenza
esclusivamente civilistica ovvero anche fiscale. Nel primo caso, il maggiore valore attribuito al bene non
rileverà mai ai fini delle società di comodo; nel secondo caso, assumerà valenza anche ai fini fiscali e
può comportare conseguenze negative ai fini delle società di comodo, posto che il maggiore valore attri-
buito ai beni, soprattutto un immobile, può comportare l’impossibilità di superare il cd. test di operativi-
tà. Ai sensi dell’art. 6-bis del D.L. 8 aprile 2020, n. 23, è riconosciuta la rivalutazione gratuita alle imprese
che operano nel settore alberghiero e termale.
Esempio
Si pensi a una società immobiliare dove, a fronte dell’incremento del costo dell’immobile con-
seguente alla rivalutazione fiscale, rimangono invariati i canoni di locazione, con il conseguen-
te concreto rischio di non superare il test di operatività.
Attenzione
Non possono ricorrere alla rivalutazione solo civilistica le imprese alberghiere ovvero ter-
mali di cui al D.L. 8 aprile 2020, n. 23, per le quali la rivalutazione assume in ogni caso va-
lenza fiscale.
Esempio
Caso A):
Una s.r.l. ha deciso di rivalutare un immobile concesso in locazione a terzi, dal quale percepi-
sce un canone annuale di 45.000 euro, rimasto invariato negli ultimi tre esercizi. Il costo
32 MySolution | Guide
Rivalutazione dei beni e società di comodo
Caso B):
La stessa s.r.l. decide di rivalutare l’immobile da 300.0000 a 800.000 euro. Il nuovo test di ope-
ratività è il seguente:
800.000 x 6% = 48.000
In tale ipotesi, considerando i ricavi effettivi invariati a 45.000 euro, il test di operatività risulta
non superato. La società rientra nella disciplina delle società di comodo.
Per determinare la valenza dei maggiori valori attribuiti ai beni, ai fini delle società di comodo, è ne-
cessario considerare la diversa efficacia delle due rivalutazioni:
nel caso di rivalutazione di cui all’art. 110 del D.L. n. 104/2020, per il periodo d’imposta 2020, il
valore del bene si assume ante-rivalutazione. Solo a partire dal 2021, la rivalutazione espliche-
rà i suoi effetti ai fini della disciplina delle società di comodo;
per le imprese che operano nel settore alberghiero o termale, il maggiore valore attribuito al
bene derivante dalla rivalutazione eseguita ai sensi dell’art. 6-bis del D.L. n. 23/2020 ha piena va-
lenza a partire dal periodo d’imposta 2020.
Attenzione
Ai fini della disciplina delle società di comodo, la tecnica contabile preferibile è la riduzione
del fondo di ammortamento, in quanto rimane inalterato il costo storico (costo fiscalmente ri-
conosciuto) sul quale applicare i coefficienti previsti dall’art. 30 della legge 23 dicembre 1994,
n. 724, ma è adottabile solo a condizione che il fondo ammortamento risulti capiente.
Qualora il fondo ammortamento non risulti capiente, è possibile adottare il cd. metodo misto (ridu-
zione integrale del fondo ammortamento e incremento del costo per la parte residua). Al contrario, la
tecnica contabile che presenta i maggiori impatti negativi sulla disciplina delle società di comodo è
costituita dalla contemporanea rivalutazione del costo storico e del fondo ammortamento.
MySolution | Guide 33
Rivalutazione dei beni e società di comodo
Esempio
n. 1
Una s.n.c. in data 31 dicembre 2019 presenta la seguente situazione:
- Immobile (riscattato dal leasing) 40.000
- Attrezzature varie 60.000
- Totale 100.000
- media dei ricavi da locazione 135.000
In tale caso, il valore della produzione supera l’attivo dello stato patrimoniale; opera una cau-
sa di esclusione dalla disciplina delle società di comodo.
Esempio
n. 2
In data 31 dicembre 2020, una s.n.c. rivaluta l’immobile riscattato dal leasing, per adeguarlo al
valore di mercato, pari a 400.000 euro. Rimanendo immutato l’ammontare medio dei ricavi a
135.000 euro, per la s.n.c. non opera, a partire dal 2021, la causa di esclusione dalla disciplina
delle società di comodo.
Periodo d’imposta Costo di rifornimento (art. 110 del TUIR) Coefficiente applicabile
2020 Costo ante-rivalutazione 6%
2021/2022/2023 Costo rivalutato 4%
A partire dal 2024 Costo rivalutato 6%
34 MySolution | Guide
Rivalutazione dei beni e società di comodo
Attenzione
Il medesimo criterio deve essere utilizzato nella determinazione del coefficiente di redditivi-
tà.
Per ciascuno dei periodi agevolati in cui si applica l’aliquota agevolata del 4 per cento, nel calcolo della
media si deve prendere in considerazione, il valore fiscalmente rilevante nell’esercizio per il quale si
effettua il calcolo e quello fiscalmente rilevante per i due precedenti (cfr. risoluzione Agenzia delle en-
trate 20 dicembre 2013, n. 101/E).
Esempio
Una s.r.l. rivaluta un immobile abitativo con valenza fiscale da un valore di 1.000 euro a un va-
lore di 2.000 euro; il test di operatività porterà alla stima dei seguenti ricavi minimi, derivanti
dal calcolo della media triennale:
Attenzione
Il coefficiente di rivalutazione agevolato del 4 per cento interessa soli gli immobili abitativi; al
contrario, per gli immobili strumentali, il coefficiente è del 6 per cento (ridotto al 5 per cen-
to per gli uffici).
Riferimenti normativi
D.L. 14 agosto 2020, n. 104, art. 110
Legge 23 dicembre 1994, n. 724, art. 30
Risoluzione 20 dicembre 2013, n. 101/E
Circolare 6 maggio 2009, n. 22/E
MySolution | Guide 35
Calcolo del reddito minimo e maggiorazione IRES
Qualora la società non sia in grado di superare il test di operatività, in assenza di cause di esclusio-
ne/inapplicabilità, rientra nella disciplina delle società di comodo. In tale situazione, la società è tenuta
a dichiarare un reddito minimo, che è quantificato applicando dei determinati coefficienti ad alcuni as-
set di bilancio.
Descrizione Percentuale
Beni indicati nell’art. 85, comma 1, lett. c), d) ed e), del TUIR (ad esempio, 1,50%
azioni) e quote di società di persone, aumentate dei crediti
Immobili e beni di cui all’art 8-bis del D.P.R. n. 633/1972 (ad esempio, navi) 4,75%
Immobili abitativi acquistati o rivalutati nel periodo d’imposta e nei due pre- 3%
cedenti
Beni immobili A/10 4%
(tutti anche in leasing)
Altre immobilizzazioni (anche in leasing) 12%
Attenzione
Per il calcolo dei ricavi minimi si devono considerare solo gli elementi contabili dell’esercizio
in corso (ad esempio, 2020) e non anche quelli dei due precedenti esercizi.
In pratica, una società, qualora applicando i coefficienti di rendimento risulti non operativa, è tenuta a
dichiarare un reddito minimo, calcolato applicando a determinati asset dello stato patrimoniale le
percentuali di cui sopra.
Esempio
Riprendendo l’Esempio 1, di cui alla Scheda Società non operative – Determinazione dei ricavi
minimi: test di operatività, par. 1.1., la s.r.l., al termine del periodo d’imposta 2020, si trova nella
seguente situazione:
- perdita a bilancio: 15.350 euro;
- perdita fiscale: 7.500 euro (a causa della presenza di costi indeducibili relativi ad autovetture
e spese di rappresentanza).
36 MySolution | Guide
Calcolo del reddito minimo e maggiorazione IRES
Conclusione
Trattandosi di una presunzione legale, la società è tenuta ad adeguarsi nel modello Redditi 2021
al reddito minimo (nel nostro caso, pari a 12.200 euro), a prescindere dal risultato effettivo conse-
guito nel periodo d’imposta. Ne deriva che la perdita “fiscale” di 7.500 euro è “di fatto” annullata e
non può essere utilizzata negli esercizi successivi in compensazione con eventuali redditi che conse-
guirà la società.
2. Maggiorazione IRES
Per effetto delle novità introdotte dall’art. 2, comma 36-quinquies, del D.L. 13 agosto 2011, n. 138, per
le società non operative è prevista una maggiorazione di 10,5 punti della percentuale
dell’aliquota IRES, la quale passa dal 27,5 al 38 per cento. L’aliquota maggiorata del 38 per cento si
applica sul reddito minimo, determinato applicando i coefficienti previsti dall’istituto delle società non
operative, ovvero sul reddito dichiarato, se questo è maggiore del reddito minimo. Per espressa pre-
visione normativa, la maggiorazione dell’aliquota si applica anche nel caso in cui la società abbia opta-
to per la trasparenza fiscale ovvero per il consolidato fiscale.
Attenzione
Preme evidenziare che le nuove disposizioni sono applicabili a partire dal periodo d’imposta
successivo a quello in corso al 17 settembre 2011 e, quindi, nella maggioranza dei casi, a par-
tire dal periodo d’imposta 2012.
Attenzione
Per alcuni approfondimenti, si veda il par. 7. della Scheda Società in perdita sistemica.
MySolution | Guide 37
Calcolo del reddito minimo e maggiorazione IRES
Riferimenti normativi
D.L. 13 agosto 2011, n. 138, art. 2, comma 36-quinquies
Legge 23 dicembre 1994, n. 724, art. 30
Circolare 23 maggio 2014, n. 12/E
38 MySolution | Guide
Reddito minimo ai fini IRAP
Le società di comodo, a causa del mancato superamento del test di operatività, devono dichiarare ai fini
IRAP un valore della produzione che è influenzato dal reddito minimo. È previsto che il valore della pro-
duzione netta (VAP) non può essere inferiore al reddito minimo previsto per le società non operative,
aumentato delle retribuzioni sostenute per il personale dipendente, dei compensi spettanti ai collabora-
tori coordinati e continuativi, delle prestazioni di lavoro autonomo occasionale e degli interessi passivi
di competenza del periodo d’imposta, compresi quelli inclusi nei canoni di leasing.
Dal valore della produzione, come sopra determinata, si procederà a scomputare le eventuali de-
duzioni o agevolazioni riconosciute ai fini IRAP, quali, ad esempio, le agevolazioni di cui all’art. 11,
comma 1, lett. a), del D.Lgs. 15 dicembre 1997, n. 446, spettanti ai lavoratori assunti a tempo inde-
terminato.
Le istruzioni alla modulistica precisano che la sezione in commento non deve essere compilata nelle
sue colonne, ma è prevista la barratura di un’apposita casella “esonero”:
nel caso di accoglimento dell’istanza di interpello ai fini IRAP;
nel caso di auto-disapplicazione della disciplina;
in presenza di cause di esclusione o di disapplicazione “totale” della disciplina delle società non
operative;
MySolution | Guide 39
Reddito minimo ai fini IRAP
nel caso in cui la società risulti operativa, a condizione che non ricada nella disciplina della perdi-
ta sistematica;
nel caso di società consortili e imprese cd. start-up innovative.
Riferimenti normativi
D.Lgs. 15 dicembre 1997, n. 446, art. 11, comma 1, lett. a)
Legge 23 dicembre 1994, n. 724, art. 30
40 MySolution | Guide
Beni situati in piccoli Comuni
Le società si considerano non operative se l’ammontare complessivo dei ricavi, degli incrementi delle ri-
manenze e dei proventi, esclusi quelli straordinari, risultanti dal conto economico, è inferiore alla som-
ma degli importi che risultano applicando il 6 per cento al valore delle immobilizzazioni costituite da
beni immobili e da beni indicati nell’art. 8-bis, primo comma, lett. a), del D.P.R. n. 633/1972, anche in
leasing; per tutti gli immobili situati in Comuni con popolazione inferiore a 1.000 abitanti, la percentuale
è dell’1 per cento. Per le società non operative, si presume che il reddito del periodo d’imposta non sia
inferiore all’ammontare della somma degli importi derivanti dall’applicazione, ai valori dei beni posse-
duti nell’esercizio, del 4,75 per cento sul valore delle immobilizzazioni; per tutti gli immobili situati in
Comuni con popolazione inferiore a 1.000 abitanti, la percentuale è dello 0,9 per cento.
1. Agevolazioni
Per i beni situati in Comuni con popolazione inferiore a 1.000 abitanti, per il test di operatività si
applica una percentuale pari all’1 per cento per tutti i beni immobili (anziché le percentuali ordinarie
che ammontano, a seconda dei casi, al 4 – 5 – 6 per cento); per le altre categorie di beni si applicano
le percentuali ordinarie. Le percentuali applicabili possono essere così riassunte:
Descrizione Percentuale
Beni indicati nell’art. 85, comma 1, lett. c), d) ed e), del TUIR (ad esempio, 2%
azioni) e quote di società di persone
Immobili e beni di cui all’art. 8-bis del D.P.R. n. 633/1972 (ad esempio, navi), 1%
anche in leasing
Altre immobilizzazioni (anche in leasing) 15%
Alcune agevolazioni sono previste anche nella determinazione del test di redditività; infatti, per i
beni immobili, si applica in ogni caso la percentuale dello 0,9 per cento (in luogo delle percentuali
ordinarie del 3 – 4 – 4,75 per cento, a seconda dei casi).
Descrizione Percentuale
Beni indicati nell’art. 85, comma 1, lett. c), d) ed e), del TUIR (ad esempio, 1,5%
azioni) e quote di società di persone
Immobili e beni di cui all’art. 8-bis del D.P.R. n. 633/1972 (ad esempio, navi) 0,9%
anche in leasing
Altre immobilizzazioni (anche in leasing) 12%
Riferimenti normativi
Legge 23 dicembre 1994, n. 724, art. 30
MySolution | Guide 41
Perdite esercizi precedenti
Le perdite dei periodi d’imposta precedenti possono essere compensate in diminuzione soltanto per la
parte di reddito che eccede quello minimo. Quindi, la compensazione è ammessa, ma il reddito minimo
deve essere comunque dichiarato. Si ricorda che l’art. 84 del TUIR dispone che la perdita fiscale può es-
sere utilizzata in compensazione:
a. in misura non superiore all’80 per cento del reddito imponibile in ciascun periodo d’imposta, per
l’intero importo che trova capienza in tale ammontare;
b. entro il limite del reddito imponibile di ciascun periodo d’imposta successivo per l’intero importo che
trova capienza in tale ammontare, se la perdita è relativa ai primi tre periodi d’imposta (e trattasi di una
nuova attività produttiva).
1. Utilizzo in compensazione
L’Agenzia delle entrate, con la circolare 19 giugno 2012, n. 25/E, ha affermato che le perdite pregres-
se delle società non operative possono essere utilizzate in diminuzione del reddito imponibile,
con due limitazioni:
a. le perdite pregresse astrattamente utilizzabili non possono eccedere l’80 per cento del reddito
imponibile ai sensi dell’art. 84, comma 1, del TUIR;
b. le perdite pregresse effettivamente utilizzabili, nei limiti di quelle determinate sub a), possono
essere computate soltanto in diminuzione della parte di reddito imponibile eccedente quello
minimo presunto, ai sensi dell’art. 30, comma 3, della legge 23 dicembre 1994, n. 724.
La citata circolare n. 25/E del 2012 ha fornito risposta al seguente caso sottoposto all’Agenzia delle
entrate.
Esempio
Una società si trova nella seguente situazione:
- una perdita riportabile di 100;
- un reddito complessivo di 70;
- il reddito minimo è pari a 30.
70 è il reddito imponibile su cui calcolare l’80 per cento; di conseguenza, il reddito astratta-
mente compensabile con le perdite pregresse è pari a 56 (ossia, l’80 per cento di 70) nei limiti
del reddito minimo di 30. Pertanto, la società “non operativa” dichiara un reddito imponibile
pari a 30, con una perdita residua riportabile a nuovo per 60 (ossia, 100 meno le perdite utiliz-
zate in compensazione per 40, su un totale di perdite utilizzabili “astrattamente” disponibile di
56).
“con l’eliminazione del limite quinquennale al riporto delle perdite e la contestuale introduzione di
una riportabilità illimitata nel tempo delle medesime, le società non operative congeleranno le
proprie perdite realizzate in periodi d’imposta in cui erano considerate operative, in attesa di uti-
42 MySolution | Guide
Perdite esercizi precedenti
lizzarle nei periodi d’imposta in cui ritorneranno a essere operative, ovvero, ancorché rimangano
non operative, nel caso in cui conseguano un reddito imponibile superiore a quello minimo pre-
sunto, con i limiti sopra indicati”.
Esempio
Una s.r.l. nel 2020 è considerata non operativa; il reddito conseguito in tale periodo d’imposta
è pari a 50.000 euro. Il reddito minimo ammonta a 20.000 euro e le perdite pregresse sono
pari a 60.000 euro. Il conteggio è il seguente:
50.000 x 80% = 40.000 (perdita astrattamente utilizzabile)
Nel caso in esame, il reddito dichiarato pari a 50.000 euro può essere ridotto a titolo di perdi-
te pregresse per un importo pari a 30.000 euro (dei 40.000 euro astrattamente utilizzabili,
corrispondenti alla parte eccedente il reddito minimo).
Riferimenti normativi
Legge 23 dicembre 1994, n. 724, art. 30
Circolare 19 giugno 2012, n. 25/E
MySolution | Guide 43
Credito IVA
Credito IVA
La disciplina delle società di comodo, oltre che a delle penalizzazioni ai fini delle imposte dirette ed IRAP,
prevede numerose limitazioni anche ai fini IVA, le quale possono comportare, a certe condizioni, la per-
dita del credito IVA. Tali limitazioni non sono applicabili in sede di richiesta a rimborso/compensazione
dell’eccedenza trimestrale del credito IVA.
Esempio
La società Rossi s.r.l. presenta la seguente situazione:
44 MySolution | Guide
Credito IVA
Ai fini del raffronto, si precisa che deve assumersi come totale delle operazioni effettuate ai fini
IVA l’ammontare del volume d’affari. Quindi, in ciascun periodo d’imposta, si dovrà procedere a un
confronto fra l’ammontare del volume d’affari realizzato con il valore presunto dei ricavi. Qualora,
per tre periodi d’imposta consecutivi, il volume d’affari risultasse inferiore all’ammontare di ricavi for-
fetariamente determinato, la società perde definitivamente la possibilità di utilizzare il relativo credito
IVA, anche a scomputo dell’IVA a debito riferita ai periodi d’imposta successivi.
MySolution | Guide 45
Credito IVA
Esempio
La Verdi s.r.l. risulta non operativa per il periodo d’imposta 2020. Le limitazioni di cui dell’art.
30, comma 4, della legge n. 724/1994, si riferiscono al credito IVA relativo all’anno 2020 (di-
chiarazione IVA 2021).
Esempio
La Giusti s.r.l. ha conseguito delle perdite fiscali nel quinquennio 2015-2019; a decorrere dal
2020, la società risulta non operativa. È con riferimento al credito IVA annuale 2020 (presenta-
ta nel corso del 2021) che operano le limitazioni all’utilizzo del credito IVA.
46 MySolution | Guide
Credito IVA
Codice Condizione
1 Società non operativa nell’anno oggetto di dichiarazione (ad esempio, 2020)
2 Società non operativa per l’anno oggetto di dichiarazione e per quello precedente
(ad esempio, 2020-2019)
3 Società non operativa per l’anno oggetto di dichiarazione e per i due precedenti (ad
esempio, 2020-2019-2018)
4 Società non operativa per l’anno oggetto di dichiarazione e per i due precedenti e
che non ha effettuato nel triennio operazioni rilevanti ai fini IVA non inferiori
all’importo dei ricavi presunti
6. Detrazione IVA
Con specifico riferimento all’IVA, la Corte di cassazione, nell’ord. 15 ottobre 2021, n. 28251, ha affer-
mato che, per effetto del principio della neutralità dell’imposta, la società “ritenuta” non operativa
può portare in detrazione l’imposta assolta sugli acquisti, anche se non ha presentato l’interpello
– salvo che i costi siano fittizi e sia, perciò, configurabile una fattispecie fraudolenta o comunque ef-
fettivamente elusiva – potendo la prova della sussistenza del diritto essere fornita non solo in sede
di interpello, ma anche in sede processuale.
Riferimenti normativi
Legge 23 dicembre 1994, n. 724, art. 30
MySolution | Guide 47
Credito IVA
48 MySolution | Guide
Riflessi sulla modulistica
Al fine di applicare in modo corretto la disciplina delle società di comodo, è prevista la compilazione di
un quadro nel modello Redditi delle società di capitali e di persone. Come evidenziato nei precedenti ca-
pitoli, sono previste numerose cause di esclusione/disapplicazione dell’istituto, a fronte di particolari si-
tuazioni in cui si trovano le società. È, altresì, prevista la possibilità di auto-disapplicare sia la disciplina
della società di comodo, che quella delle perdite sistematiche, qualora il contribuente ritenga che sussi-
stano le condizioni.
Rigo RS116 (colonna 8): casi particolari - tale casella deve essere così compilata:
Esempio
Una società al 31 dicembre 2021 non possiede nessun bene patrimoniale (in bilancio sono
presenti unicamente delle liquidità e crediti verso clienti). In tale fattispecie deve essere indi-
cato a casella 8, il codice 2.
MySolution | Guide 49
Riflessi sulla modulistica
Società Start-up: deve essere barrata da parte delle start-up innovative per indicare, ai sensi art. 25,
D.L. 18 ottobre 2012, n. 179, la non applicazione della disciplina delle società di comodo e della perdi-
ta sistemica.
Esempio
La Gialli s.r.l. nel 2020 presenta un reddito dichiarato pari a 10.500 euro; il reddito minimo de-
rivante dalla disciplina delle società non operative ammonta a 20.300 euro. Il quadro RN del
modello Redditi 2021 va così compilato:
3. Cause di esclusione
Al fine di consentire la corretta applicazione dell’istituto delle società di comodo, è prevista la compi-
lazione di un apposito quadro nei modelli Redditi SC e SP 2021. Il legislatore ha previsto numerose
cause di esclusione/disapplicazione dell’istituto, a fronte di particolari situazioni in cui si trovano le
società. È, altresì, prevista la possibilità che il contribuente abbia la facoltà di auto-disapplicare sia la
disciplina delle società di comodo, che quella delle perdite sistematiche, qualora ritenga che sussista-
no le condizioni.
50 MySolution | Guide
Riflessi sulla modulistica
Codice
1 Soggetti obbligati a costituirsi sotto forma di società di capitali (ad esempio, CAF).
2 Soggetti che si trovano nel primo periodo d’imposta (intendendo come tale quello
di inizio dell’attività coincidente con l’apertura della partita IVA, a prescindere
dall’inizio effettivo dell’attività produttiva).
Attenzione
Non è considerato primo periodo d’imposta, quello successivo a operazioni
di fusione, scissione, trasformazione (circolare 4 maggio 2007, n. 25/E).
3 Società in amministrazione controllata/straordinaria.
4 Società ed enti che controllano ovvero controllati da società ed enti i cui titoli sono
negoziati in mercati regolamentati.
5 Società esercenti pubblici servizi di trasporto.
6 Società con un numero di soci non inferiore a 50.
Attenzione
La soglia minima deve sussistere per la maggior parte del periodo
d’imposta.
7 Società che nei due esercizi precedenti hanno avuto un numero di dipendenti mai
inferiore a 10 unità.
Attenzione
L’Agenzia delle entrate, nella circolare 14 febbraio 2008, n. 9/E, ha afferma-
to che il numero minimo di dipendenti deve sussistere, oltre che nei due
esercizi precedenti (2018 e 2019):
1. anche nell’esercizio per il quale è effettuata la verifica dell’operatività
(2020);
2. per tutti i giorni compresi nel periodo temporale di riferimento. Ne deri-
va che, se, anche per un solo giorno, il numero minimo non è rispettato, la
causa di esclusione non opera.
MySolution | Guide 51
Riflessi sulla modulistica
Attenzione
Per valore della produzione si intende quanto emerge dalla macroclasse A
del conto economico.
10 Società partecipate da enti pubblici per almeno il 20 per cento.
Attenzione
La condizione deve sussistere per la maggior parte del periodo
d’imposta.
11 Società che applicano gli ISA con un livello di affidabilità (2020) almeno pari a 9
(considerando anche la media dei punteggi ISA 2018/2019 per il periodo d’imposta
2019).
Attenzione
Per degli approfondimenti, si veda la Scheda Società non operative – Cause di
esclusione, par. 4.5.
12 Società consortili.
4. Cause di disapplicazione
In presenza di una causa di disapplicazione, devono essere barrate le apposite caselle presenti nel
rigo RS116 del modello Redditi SC (ovvero analogo rigo nel modello Redditi SP).
52 MySolution | Guide
Riflessi sulla modulistica
Esempio
Una s.r.l. concede in locazione l’immobile (ad esempio, magazzino) a un Comu-
ne.
5 Società che detengono partecipazioni in:
società non di comodo ai sensi dell’art. 30 della legge 23 dicembre 1994, n. 724;
società escluse dalla disciplina, anche a seguito di accoglimento dell’interpello.
Attenzione
Trattasi di disapplicazione parziale, valida solo per tali partecipazioni e relativi
proventi (dividendi e plusvalenze). In tal senso, circolare 14 febbraio 2008, n.
6/E.
6- Società che hanno ottenuto l’accoglimento dell’interpello in relazione a un precedente
7 periodo d’imposta sulla base di circostanze oggettive indicate nell’istanza, che non han-
no subito modificazioni nei periodi d’imposta successivi.
Attenzione
Qualora vi sia l’esonero dalla compilazione del prospetto, deve essere indicato il
codice “7”.
8 Società che esercitano esclusivamente un’attività agricola ai sensi dell’art. 2135 c.c., e
rispettano le condizioni di cui all’art. 2 del D.Lgs. 29 marzo 2004, n. 99.
9 Società per le quali gli adempimenti e i versamenti sono stati sospesi ovvero differiti da
disposizioni normative adottate in conseguenza della dichiarazione dello stato di emer-
genza ai sensi dell’art. 5 della legge 24 febbraio 1992, n. 225.
99 Società in liquidazione volontaria, che ha assunto in una precedente dichiarazione
l’impegno allo scioglimento, barrando la relativa casella (richiesta di cancellazione dal
Registro imprese entro il termine di presentazione della dichiarazione dei redditi suc-
cessiva).
Attenzione
In tali casistiche:
a) il codice “99” deve essere indicato nella dichiarazione dei redditi 2021, in pre-
senza di chiusura della società, qualora la stessa abbia assunto l’impegno alla
cancellazione dal Registro imprese in precedenti periodi d’imposta;
b) barrare la casella “Impegno allo scioglimento” nel modello Redditi nel quale
la società assume l’impegno di chiudere la liquidazione e di cancellazione dal
Registro imprese entro il termine di presentazione della dichiarazione successi-
va.
MySolution | Guide 53
Riflessi sulla modulistica
Esempio
Una società ha conseguito per il 2020 un ammontare di ricavi effettivi inferiore a quello pre-
sunto. La società ha deciso di non presentare istanza di interpello, in quanto ritiene sussistere
le condizioni oggettive che consentono la disapplicazione della disciplina delle società non
operative. Il prospetto RS nel modello Redditi 2021 andrà, pertanto, compilato nel seguente
modo:
Attenzione
Start-up
In presenza di società “start-up innovative o PMI innovative”, che non applicano le discipli-
ne previste per le società di comodo e in perdita sistematica, deve essere barrata un’apposita
casella, presente nel box relativo alla verifica dell’operatività della società.
Riferimenti normativi
Legge 23 dicembre 1994, n. 724, art. 30
Circolare 14 febbraio 2008, n. 9/E
Circolare 4 maggio 2007, n. 25/E
54 MySolution | Guide
Società in perdita sistematica
Per effetto delle novità introdotte dal D.L. 13 agosto 2011, n. 138, le cd. “società di comodo” si possono
idealmente ripartire in due categorie. Le “società non operative”, ossia le società che non superano il test
di operatività previsto dal comma 1 dell’art. 30 della legge 23 dicembre 1994, n. 724, e le “società in
perdita sistematica”. Gli effetti sono comunque analoghi, dato che, a fronte di diversi presupposti, le
conseguenze sono simili in entrambe le fattispecie.
1. Premessa
Sono considerate società in perdita sistematica, disciplinate dal D.L. 13 agosto 2011, n. 138, le società
che presentano una situazione di:
perdita fiscale risultante dalle dichiarazioni dei redditi per cinque periodi d’imposta consecu-
tivi;
ovvero
sempre per lo stesso periodo di osservazione, presentino quattro dichiarazioni dei redditi in
perdita fiscale e una terza con un reddito imponibile inferiore a quello minimo presunto ai
sensi dell’art. 30 della legge 23 dicembre 1994, n. 724.
Il quinquennio da monitorare per verificare la situazione in cui si trova la società è mobile e cambia
di anno in anno. Infatti, devono essere verificati i periodi d’imposta:
2015-2019, per il 2020;
2016-2020, per il 2021;
2017-2021, per il 2022.
Esempio
Al riguardo si propone il seguente esempio, con riferimento al periodo d’imposta 2020.
Prospetto riassuntivo
Anno Situazioni
2015 Perdita Perdita Perdita Perdita
2016 Perdita Perdita Reddito<Minimo Perdita
2017 Perdita Perdita Perdita Perdita
2018 Perdita Perdita Perdita Perdita
2019 Perdita Reddito<Minimo Reddito<Minimo Reddito>Minimo
2020 Di COMODO DI COMODO NON DI COMODO NON DI COMODO
MySolution | Guide 55
Società in perdita sistematica
Domanda:
Si chiede come debba essere considerato, ai fini della verifica dell’esistenza di una perdita
fiscale nel periodo di osservazione, il reddito adeguato al minimo per effetto
dell’applicazione della normativa sugli enti di comodo. Ad esempio: una società è in perdita
fiscale nel triennio 2009-2011; nell’esercizio 2012, la società consegue un’ulteriore perdita,
ma dichiara un reddito pari al minimo delle società di comodo. Per il nuovo periodo di os-
servazione valido per l’esercizio 2013 (triennio 2010-2012), il reddito del periodo d’imposta
2012 come si considera: perdita o reddito non inferiore al minimo? La società è di comodo
per il 2013?
Risposta:
Il comma 36-decies dell’art. 2 del D.L. n. 138/2011 individua come presupposti per
l’applicazione della disciplina delle società in perdita sistematica la presenza di “dichiarazioni
in perdita fiscale per tre periodi d’imposta”. A decorrere dal successivo quarto anno, i sogget-
ti interessati saranno considerati come non operativi e dovranno dichiarare un reddito non
inferiore a quello cd. minimo presunto, determinato secondo l’art. 30, comma 3, della legge
n. 724/1994.
Ai fini della verifica dell’esistenza di una perdita fiscale nel periodo di osservazione, il
reddito adeguato al minimo per effetto dell’applicazione della normativa degli enti di co-
modo non assume alcuna rilevanza, dovendo il soggetto interessato fare riferimento al
reddito imponibile complessivo analiticamente determinato.
Rispondendo all’esempio formulato: data una perdita fiscale per i periodi d’imposta 2009,
2010 e 2011, la società è considerata in perdita sistematica per il successivo anno 2012 (a
prescindere dal suo risultato di periodo). In quest’ultimo anno, pertanto, dovrà dichiarare un
reddito almeno pari al cd. reddito minimo presunto di cui all’art. 30, comma 3, della legge n.
724/1994.
Per verificare l’applicazione della disciplina delle società in perdita sistematica per il 2013, la
medesima società dovrà prendere in considerazione i risultati del triennio di osservazione
costituito dai periodi d’imposta: 2010, 2011 e 2012. A tale fine, per il 2012, rileverà il risultato
di periodo analiticamente determinato.
Pertanto, essendo il 2010, 2011 e 2012 in perdita fiscale (come riportato nell’esempio), per il
2013, la società sarà considerata in perdita sistematica, a nulla rilevando che abbia dichiara-
to un reddito minimo presunto.
56 MySolution | Guide
Società in perdita sistematica
Ricorda
La verifica della presenza di una causa di esclusione deve essere effettuata nel periodo
d’imposta di osservazione (ad esempio, 2020).
1 Società di capitali costituite obbligatoriamente in tale forma (tale codice non è utilizzabi-
le da parte delle società di persone)
2 Società che si trovano nel primo periodo d’imposta
3 Società in amministrazione controllata o straordinaria
4 Società ed enti che controllano società ed enti i cui titoli sono negoziati in mercati rego-
lamentati italiani ed esteri o che sono da essi controllate, anche indirettamente
5 Società esercenti pubblici servizi di trasporto
6 Società con un numero di soci non inferiore a 50
7 Società con un numero di dipendenti nei due esercizi precedenti mai inferiore a 10 uni-
tà
8 Società in stato di fallimento, assoggettate a procedure di liquidazione giudiziaria, di li-
quidazione coatta amministrativa e in concordato preventivo
9 Società con un valore della produzione superiore all’attivo dello stato patrimoniale
10 Società partecipata da enti pubblici almeno nella misura del 20 per cento del capitale
sociale
11 ISA: voto di affidabilità pari a 9
12 Società consortili
Esempio
Una società di persone, nel modello Redditi SP relativo al 2020, ha un giudizio di affidabilità ai
fini ISA pari a 9. In tale caso, opera l’esclusione dalla disciplina delle società “in perdita siste-
matica” per il 2020. Per segnalare tale situazione, deve essere indicato il codice 11
nell’apposito rigo presente del prospetto del quadro RS del modello Redditi.
MySolution | Guide 57
Società in perdita sistematica
58 MySolution | Guide
Società in perdita sistematica
c) società sottoposte a sequestro penale o a confisca nelle fattispecie di cui al D.Lgs. 6 settembre
2011, n. 159, o in altre fattispecie analoghe, in cui il Tribunale in sede civile abbia disposto la nomina
di un amministratore giudiziario.
La disapplicazione opera con riferimento al periodo d’imposta nel corso del quale è emesso il prov-
vedimento di nomina dell’amministratore giudiziario e ai successivi periodi d’imposta nei quali per-
mane l’amministrazione giudiziaria.
d) holding che detengono partecipazioni, iscritte esclusivamente tra le immobilizzazioni finanziarie,
il cui valore economico è prevalentemente riconducibile a:
società considerate non in perdita sistematica ai sensi del D.L. n. 138/2011;
società escluse dall’applicazione della disciplina delle perdite sistematiche, anche in conseguen-
za di accoglimento dell’istanza di disapplicazione della disciplina delle società in perdita sistema-
tica;
società collegate residenti all’estero cui si applica il regime dell’art. 168 del TUIR.
L’Agenzia, nella circolare 15 febbraio 2013, n. 1/E, ha affermato che tale causa di disapplicazione, a
differenza dell’analoga causa in materia di società non operative, “non opera in modo parziale”, da-
to che implica un giudizio di prevalenza, inconciliabile con la disapplicazione parziale dell’istituto. Per-
tanto, la società potrà disapplicare totalmente la disciplina della perdita sistematica, qualora il valo-
re economico delle proprie partecipazioni, iscritte fra le immobilizzazioni finanziarie, riconducibile alle
tipologie di società citate, sia prevalente rispetto al valore economico di tutte le partecipazioni di cui
la società dispone.
La disapplicazione opera a condizione che la società non svolga attività diverse da quelle stretta-
mente funzionali alla gestione delle partecipazioni.
e) società che hanno ottenuto l’accoglimento dell’istanza di disapplicazione della disciplina delle
società in perdita sistematica in relazione a un precedente periodo d’imposta sulla base di circostanze
oggettive puntualmente indicate nell’istanza, che non hanno subito modificazioni nei periodi
d’imposta successivi.
La disapplicazione opera limitatamente alle predette circostanze oggettive.
f) società che conseguono un margine operativo lordo (MOL) positivo.
Per margine operativo lordo si intende la differenza tra il valore e i costi della produzione di cui alle
lett. A) e B) dell’art. 2425 c.c. I costi della produzione rilevano al netto delle voci relative ad ammorta-
menti, svalutazioni e accantonamenti di cui ai nn. 10), 12) e 13) della citata lett. B) e canoni di leasing
(circolare 11 dicembre 2012, n. 102/E).
Esempio
Una s.r.l., nel periodo di osservazione 2015-2019, con riferimento al periodo d’imposta 2020,
si trova nella seguente situazione:
MySolution | Guide 59
Società in perdita sistematica
Posto che nel periodo di osservazione sussiste una causa di disapplicazione della disciplina, nel caso
in esame il MOL positivo per il periodo d’imposta 2020, opera una causa di disapplicazione della di-
sciplina delle società in perdita sistematica
g) società per le quali gli adempimenti e i versamenti tributari sono stati sospesi o differiti da
disposizioni normative adottate in conseguenza della dichiarazione dello stato di emergenza ai sensi
dell’art. 5 della legge 24 febbraio 1992, n. 225.
La disapplicazione opera limitatamente al periodo d’imposta in cui si è verificato l’evento calami-
toso e quello successivo. Quindi, ponendo l’attenzione al 2020, la causa di disapplicazione opera per
il 2020 e il 2021.
h) società per le quali risulta positiva la somma algebrica della perdita fiscale di periodo e degli
importi che non concorrono a formare il reddito imponibile per effetto di proventi esenti, esclusi
o soggetti a ritenuta alla fonte a titolo di imposta o a imposta sostitutiva, ovvero di disposizioni agevo-
lative.
Rientrano in tale fattispecie:
le plusvalenze derivanti dalla cessione di partecipazioni con requisiti PEX (art. 87 del TUIR);
i dividendi non tassati nella misura del 95 per cento percepiti da società di capitali (art. 89 del
TUIR);
agevolazioni quali: deduzioni forfetarie riconosciute agli autotrasportatori/agenti di commercio,
rateizzazione plusvalenze patrimoniali (cfr. circolare 16 ottobre 2013, n. 68/E).
Attenzione
Non rientra in tale fattispecie la cd. deduzione ACE.
i) società che esercitano esclusivamente attività agricola ai sensi dell’art. 2135 c.c. e rispettano le
condizioni previste dall’art. 2 del D.Lgs. 29 marzo 2004, n. 99.
Con tale previsione, una società agricola, anche di capitali, se rispetta le condizioni poste dalla norma
citata, è sempre considerata operativa e non si applica la disciplina delle società in perdita sistema-
tica.
l) società con giudizio ISA 9/10 ovvero congruità e coerenza e agli studi di settore.
La congruità/coerenza agli studi di settore ovvero l’elevato giudizio di affidabilità degli ISA devono es-
sere verificati nel quinquennio di monitoraggio (ad esempio: con riferimento al 2020, il lasso tem-
porale è: 2015–2019). Con riferimento a questo periodo di osservazione, si precisa che:
gli studi di settore sono stati applicati fino al 2017; quindi, la causa di disapplicazione deve esse-
re verificata in tale lasso temporale;
gli ISA si sono applicabili per il 2018 e 2019 ed è per tali periodi d’imposta che il giudizio di affidabilità
deve essere almeno pari a 9 (anche per effetto della media di due periodi d’imposta).
m) società che si trovano nel primo periodo d’imposta.
Il primo periodo d’imposta è quello di inizio dell’attività, coincidente con l’apertura della partita IVA,
a prescindere dall’inizio dell’attività produttiva, che ricade nel quinquennio di monitoraggio.
60 MySolution | Guide
Società in perdita sistematica
Attenzione
Non rientrano in tale fattispecie le società neocostituite a seguito di conferimento, tra-
sformazione, scissione e fusione propria, considerato che non si tratta di una nuova attività
d’impresa, ma della prosecuzione dell’attività svolta dal soggetto conferente, società trasfor-
mata, scissa, fusa.
Attenzione
Per disapplicare la nuova norma, è sufficiente che le condizioni citate sussistano in almeno
uno dei cinque periodi d’imposta di osservazione, con effetto sul sesto periodo d’imposta.
Esempio
La Rossi e Bianchi s.r.l. con sede a Verona, al termine dell’esercizio 2020, presenta la seguente
situazione:
- valore della produzione (macroclasse A): 690.000 euro;
- costi della produzione (macroclasse B): 705.000 euro.
Il margine operativo è negativo per 15.000 euro. A conto economico sono presenti ammorta-
menti per un valore di 25.000 euro. Il MOL è positivo per 10.000 euro e, quindi, nel 2020, non
si applica la disciplina della perdita sistematica.
Esempio
La BETA s.r.l., al termine dell’esercizio 2020, presenta la seguente situazione:
- valore della produzione (macroclasse A): 600.000 euro;
- costi della produzione (macroclasse B): 620.000 euro.
Il margine operativo è negativo per un importo pari a 20.000 euro. Posto che a conto econo-
mico sono presenti canoni di leasing per un valore di 25.000 euro, il MOL è, quindi, positivo
per 5.000 euro; quindi, per il 2015, non si applica la disciplina della perdita sistematica.
MySolution | Guide 61
Società in perdita sistematica
Attenzione
Analoga causa non è prevista per la disciplina delle società non operative.
62 MySolution | Guide
Società in perdita sistematica
Attenzione
A una società costituita da meno di sei periodi d’imposta non è applicabile la disciplina della
società in perdita sistematica.
MySolution | Guide 63
Società in perdita sistematica
Esempio
n. 1
Una s.n.c. è stata costituita in data 6 luglio 2017. Per il periodo d’imposta 2020, non si applica
la disciplina delle società in perdita sistematica, in quanto non è terminato il quinquennio di
monitoraggio (terminerà nel 2021) Nessun codice deve essere indicato nell’apposito prospet-
to presente nel quadro RS.
n. 2
La Rossi s.r.l., esercente attività alberghiera, si è costituita in data 10 maggio 2015; in tale caso,
il quinquennio di monitoraggio è completo. Per il 2020, opera una causa di disapplicazione
della disciplina delle società in perdita sistematica, individuata dal codice 12.
Attenzione
Per approfondimenti, vedere la Scheda Società non operative e Covid-19.
64 MySolution | Guide
Società in perdita sistematica
le perdite pregresse possono essere utilizzate in compensazione solamente per il reddito dichia-
rato eccedente il reddito minimo;
per vincere la presunzione legale relativa di reddito minimo, è possibile presentare istanza di in-
terpello;
nel caso di società di persone, il reddito minimo della società ha valenza anche ai fini IRPEF.
MySolution | Guide 65
Società in perdita sistematica
Esempio
Una s.p.a. si trova nel seguente caso:
- reddito complessivo 70
- reddito minimo presunto 40
perdite pregresse 150
Nel caso in esame, il reddito teoricamente compensabile con le perdite pregresse è pari a 56
(70 x 80%). Tuttavia, le perdite pregresse sono utilizzabili solo a riduzione dell’eccedenza del
reddito complessivo eccedente quello minimo, nel nostro caso pari a 30 (70 – 40). La s.p.a. di-
chiara, quindi, un reddito pari a 40, sul quale sconta l’IRES nella misura del 38 per cento.
Si ricorda, che la maggiorazione del 10,5 per cento si applica anche nel caso di reddito imputato per
trasparenza a una società di capitali da una società di persone “di comodo”. In tale caso, la disciplina
prevista dalla norma è diversa a seconda che la società di capitali sia o meno di comodo nel periodo
d’imposta di attribuzione del reddito da parte della società di persone “di comodo”.
Se la società di capitali è di comodo, la maggiorazione si applica sul reddito imponibile comprensivo
della quota imputata per trasparenza da parte della società di persone.
Diversamente, se la società di capitali non è di comodo, la maggiorazione opera limitatamente al
reddito imputato per trasparenza da parte della società di persone.
Attenzione
Per il trattamento della maggiorazione IRES in presenza di regime di trasparenza e consoli-
dato fiscale, fare riferimento alla citata circolare n. 3/E del 2013 dell’Agenzia delle entrate.
66 MySolution | Guide
Società in perdita sistematica
L’importo della maggiorazione va poi riportato nel rigo RS115, relativo al calcolo dell’ACE.
9. Termini di versamento
La maggiorazione del 10,5 per cento deve essere versata separatamente dall’IRES, anche se negli
stessi termini. I codici tributo da utilizzare sono i seguenti:
MySolution | Guide 67
Società in perdita sistematica
Codice Descrizione
2020 Saldo maggiorazione IRES
2018 I acconto maggiorazione IRES
2019 II acconto maggiorazione IRES
Esempio
2016 Perdita 3.200 euro
2017 Perdita 4.100 euro
2018 Perdita 5.000 euro
2019 Perdita 7.500 euro
2020 Utile: 6.000 euro x 80% = 4.800 euro
(6.000 – 4.800) = 1.200 euro
Quindi, ipotizzando che il reddito minimo della società 2020, derivante dall’applicazione della discipli-
na delle società in perdita sistematica, sia pari a 4.100 euro, si rende applicabile la relativa disciplina,
in quanto il reddito imponibile pari a 6.000 euro è superiore al reddito minimo, il quale è assunto pari
a 4.100 euro.
Riferimenti normativi
Provv. 11 giugno 2012
Legge 23 dicembre 1994, n. 724, art. 30
Circolare 19 febbraio 2015, n. 6/E
Circolare 4 marzo 2013, n. 3/E
Circolare 15 febbraio 2013, n. 1/E
Circolare 19 giugno 2012, n. 25/E
Circolare 11 giugno 2012, n. 23/E
68 MySolution | Guide
Interpello probatorio e società di comodo
Per disapplicare la disciplina delle società non operative, è prevista la possibilità di presentare
all’Agenzia delle entrate un’istanza di interpello probatorio, per fare valere determinate situazioni e
chiedere la disapplicazione della relativa disciplina per il periodo d’imposta. A partire dal 2016, è previ-
sto l’istituto del silenzio-assenso, nel caso di mancata risposta da parte dell’Amministrazione finanziaria
all’istanza di interpello.
1. Interpello “probatorio”
L’interpello relativo alla disciplina delle società di comodo è disciplinato dall’art. 11, comma 1, lett. b),
della legge 27 luglio 2000, n. 212 (cd. “interpello probatorio”), ai sensi del quale è possibile presentare
istanza all’Agenzia delle entrate per ottenere un parere circa la sussistenza o meno di “situazioni
oggettive” che, ai sensi dell’art. 30, comma 4-bis, della legge 23 dicembre 1994, n. 724, rendono im-
possibile il conseguimento dei ricavi minimi ovvero non hanno impedito di effettuare le operazioni
rilevanti IVA di cui al comma 4, del citato art. 30.
Attenzione
La Corte di cassazione, con sent. 14 luglio 2021, n. 20011, ha affermato, con riferimento alla
previgente disciplina dell’interpello disapplicativo, che non si applica l’istituto del silenzio-
assenso nel caso di mancato rispetto del termine di 90 giorni per la formulazione della rispo-
sta all’istanza di interpello.
MySolution | Guide 69
Interpello probatorio e società di comodo
4. Riflessi dichiarativi
Nel quadro RS è presente un apposito rigo, nel quale indicare tali situazioni. Nel modello Redditi (ri-
ghi RS116 del modello Redditi SC e rigo RS11 del modello Redditi SP), è prevista l’indicazione, alterna-
tivamente:
dell’accoglimento dell’interpello (codice 1);
della mancata presentazione dell’istanza di interpello (codice 2);
della mancata risposta positiva all’interpello (codice 3).
Attenzione
Analoghe indicazioni possono essere fornite ai fini IRAP e IVA, barrando le rispettive caselle.
70 MySolution | Guide
Interpello probatorio e società di comodo
Attenzione
Ai sensi dell’art. 8, comma 3-quinquies, del D.Lgs. 18 dicembre 1997, n. 471, è prevista una
sanzione amministrativa da 2.000 a 21.000 euro, qualora non venga segnalata in dichia-
razione dei redditi la presentazione dell’istanza di interpello, ovvero la risposta negativa
ricevuta dall’Amministrazione finanziaria con riferimento alla disciplina delle società non ope-
rative.
Riferimenti normativi
Legge 27 luglio 2000, n. 212, art. 11, comma 1, lett. b)
Legge 23 dicembre 1994, n. 724, art. 30
Circolare 2 febbraio 2007, n. 5/E
MySolution | Guide 71
Modalità di presentazione dell’istanza di interpello e riflessi sul contenzioso
Attenzione
La mancanza dei “dati identificativi dell’istante ed eventualmente del rappresentante legale,
compreso il codice fiscale” e “la circostanziata e specifica descrizione della fattispecie”, ai sensi
dell’art. 5 del D.Lgs. n. 156/2015, comporta l’inammissibilità dell’istanza.
Attenzione
Nell’istanza di interpello deve, altresì, essere indicata anche la tipologia d’imposta per la qua-
le si chiede la disapplicazione della disciplina in esame (imposte dirette, IRAP e IVA).
72 MySolution | Guide
Modalità di presentazione dell’istanza di interpello e riflessi sul contenzioso
Attenzione
Giova evidenziare che la mancata regolarizzazione entro il predetto termine di 30 giorni è
causa di inammissibilità dell’interpello.
Attenzione
Nel caso in cui la società richieda la disapplicazione sia della disciplina delle società in perdi-
ta sistematica, che delle società non operative, nella circolare 11 giugno 2012, n. 23/E, è
stato affermato che devono essere presentate autonome e separate istanze.
Ricorda
Pur rimanendo non obbligatoria la presentazione dell’istanza per richiedere la disapplicazione
della disciplina, è previsto che la mancata presentazione dell’interpello ovvero
l’ottenimento della risposta negativa debbano essere indicate nella dichiarazione dei
redditi. Inoltre, l’omessa o incompleta indicazione di tali informazioni nella dichiarazione
dei redditi è punita con una sanzione che va da 2.000 a 21.000 euro.
MySolution | Guide 73
Modalità di presentazione dell’istanza di interpello e riflessi sul contenzioso
Riferimenti normativi
D.Lgs. 24 settembre 2015, n. 156
Legge 27 luglio 2000, n. 212, art. 11
Legge 23 dicembre 1994, n. 724, art. 30
Circolare 11 giugno 2012, n. 23/E
Circolare 14 giugno 2010, n. 32/E
Circolare 2 febbraio 2007, n. 5/E
74 MySolution | Guide