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Il narratore é esterno e onnisciente; esso descrive nei dettagli il luogo e i comportamenti dei personaggi, in particolare Don Abbondio.

Il narratore é palese infatti scrive le sue opinioni nel testo.


Grazie alla descrizione capiamo che Don Abbondio è un'uomo tranquillo che riesce a isolarsi ogni giorno. A contrastare la presenza di uomini tranquilli c'erano i
bravi, ovvero uomini che agivano illegalmente, e ricorrendo se necessario alla alla violenza per ottenere qualcosa . Il narratore si sofferma su questa questione,
evidenziando la loro pericolosità per la società . L'incontro di Don Abbondio con i bravi causerà una svolta nei fatti perché si andrà di intervenire sul matrimonio di
Renzo e Lucia; Don Abbondio accettando la proposta dei bravi dimostra la sua debolezza. Riguardo i registri linguistici sono prettamente formali nel dialogo tra
Don Abbondio e bravi mentre è formale quando Don Abbondio parla con Perpetua.

1) I paragrafi del capitolo Argon sono legati in modo da discutere sulle caratteristiche delle varie usanze ebraiche sfruttando l'elenco dei vari antenati. Levi
argomenta Inoltre quelle che erano le loro occupazioni nella società con lo scopo di far conoscere la società ebraica complessivamente.
2) I personaggi narrati, cioè i barba e le magne, rappresentano gli antenati anziani e ebraici che rifiutarono da subito ogni forma di antisemitismo.
Come riporta Levi i barba non si spaventarono davanti alle ripercussioni delle SS ma si definirono "I popol d'Israel".
3) Primo Levi riporta situazioni linguistiche in piemontese in ebraico per rimandare alle sue origini e alla sua religione di appartenenza.

Il matrimonio tra Renzo e Lucia è saltato e lui vuole sapere le ragioni per cui Don Abbondio non vuole svolgere la cerimonia.
Renzo, incamminandosi verso la casa di Lucia, ripensa alla conversazione con Don Abbondio e si insospettisce. Renzo si è accorto che la sua
accoglienza era fredda e i suoi discorsi erano frettolosi. Nel tragitto Renzo incontra Perpetua e le chiede informazioni ma lei non dice niente visto
che era legata molto al suo padrone ma dà un indizio che fa capire a Renzo l'annullamento del matrimonio.
Renzo vorrebbe uccidere Don Rodrigo ma scartò questa idea perché penso alla sua speranza, Lucia.

RIASSUNTO IDROGENO
Era gennaio. Enrico mi venne a chiamare subito dopo pranzo: suo fratello era andato in montagna e gli aveva lasciato le chiavi del
laboratorio. Mi vestii in un attimo e lo raggiunsi in strada.
Durante il cammino, appresi che suo fratello non gli aveva propriamente lasciato le chiavi: era questa una formulazione compendiaria,
un eufemismo, di quelli che si dicono a chi è pronto a capire. Il fratello, contrariamente al solito, non aveva nascosto le chiavi, e
neppure se le era portate dietro; inoltre, aveva dimenticato di
Il giorno dopo trovammo ancora via libera. In dolce ossequio alla teoria, il barattolo del catodo era quasi pieno di gas, quello
dell’anodo era pieno per metà: lo feci notare ad Enrico, dandomi più importanza che potevo, e cercando di fargli balenare il sospetto
che, non dico l’elettrolisi, ma la sua applicazione come conferma alla legge delle proporzioni definite, fosse una mia invenzione, frutto
di pazienti esperimenti condotti nel segreto della mia camera. Ma Enrico era di cattivo umore, e metteva tutto in dubbio. - Chi ti dice
poi che sia proprio idrogeno e ossigeno? - mi disse con malgarbo. - E se ci fosse del cloro? Non ci hai messo del sale?
L’obiezione mi giunse offensiva: come si permetteva Enrico di dubitare di una mia affermazione? Io ero il teorico, solo io: lui, benché
titolare (in certa misura, e poi solo per “transfert”) del laboratorio, anzi, appunto perché non era in condizione di vantare altri numeri,
avrebbe dovuto astenersi dalle critiche. - Ora vedremo, - dissi: sollevai con cura il barattolo del catodo, e tenendolo con la bocca in giù
accesi un fiammifero e lo avvicinai. Ci fu una esplosione, piccola ma secca e rabbiosa, il barattolo andò in schegge (per fortuna lo
reggevo all’altezza del petto, e non più in su), e mi rimase in mano, come un simbolo sarcastico, l’anello di vetro del fondo.
Ce ne andammo, ragionando sull’accaduto. A me tremavano un po’ le gambe; provavo paura retrospettiva, e insieme una certa sciocca
fierezza, per aver confermato un’ipotesi, e per aver scatenato una forza della natura. Era proprio idrogeno, dunque: lo stesso che brucia
nel sole e nelle stelle, e dalla cui condensazione si formano in eterno silenzio gli universi.
Abominio:1.fatto, azione o comportamento esecrabile
2.personaggio dei fumetti noto come Hulk
Proteo:1.Dio greco minore che custodiva il gregge delle foche
2.un anfibio presente in Europa che vive solo in acqua
Platone: filosofo e scrittore greco antico
Agostino: filosofo, vescovo e teologo romano
Tommaso: religioso, teologo, filosofo e accademico italiano
Hegel: filosofo, accademico e poeta tedesco
Croce: filosofo, storico, politico, critico letterario e scrittore italiano
Aristotele: filosofo, scienziato e logico greco antico
Apologia di Socrate: libro scritto da Platone
Sestini e Funaro: due personaggi che hanno scritto il corso di chimica, un libro per le
scuole secondarie

RIASSUNTO FERRO ( SISTEMA PERIODICO)


Era notte fuori dalle mura dell'Istituto di Chimica, notte europea: era tornato Chamberlain
, interpretato da Monaco, Hitler era entrato a Praga senza sparare un colpo, Franco aveva
piegato il Barcellona ed era seduto a Madrid. L'Italia fascista, un piccolo pirata
, aveva invaso l'Albania, e la premonizione del disastro imminente si intensificava come una
rugiada appiccicosa nelle case e nelle strade
, in caute conversazioni e coscienze addormentate.
Ma nessuna notte passò attraverso quelle spesse mura; La stessa censura fascista, capolavoro
del regime, ci teneva separati dal mondo in un purgatorio di anestesia bianca. Una trentina di
noi aveva superato l'estenuante ostacolo dei primi esami e al secondo anno siamo stati
ammessi al laboratorio di Analisi Qualitativa. Entrammo nella stanza grande, fumosa e buia
, riflettendo i passi mentre entravamo nella Casa di Dio. Era il marzo 1939, e pochi giorni prima
, con quasi lo stesso solenne annuncio, era stato sciolto l'incontro che elevava il cardinale Eugenio P
Soglio di Pietro, ed era un incontro che molti avevano sperato, perché in qualcosa o qualcuno
bisogna speranza. . Era Sandro, che taceva, che proclamava la santità.
Detto tra noi, Sandro era a un isolato di distanza. Era un ragazzo di media statura, magro
ma muscoloso che non indossava il cappotto nemmeno nelle giornate più fredde.
Sandro mi ascoltava con attenzione ironica, sempre pronto a farmi a pezzi con due
parole gentili e secche quando arrivavo al limite della retorica: ma qualcosa in lui maturava
, qualcosa che gli dava fastidio perché era vecchio.
Per lo stesso motivo terapeutico, Sandro lo portò in montagna per gioco: lo legò ad un capo
della corda, si legò all'altro capo, adagiò il cane accovacciato su un terrazzino, e
poi salì al piano di sopra; Quando la corda era sparita, la tirava su lentamente
, e il cane aveva imparato e camminava a quattro zampe verso una parete quasi
verticale, piangendo dolcemente come un bambino.
EMANCIPAZIONE FEMMINILE IN ITALIA
In passato la donna era un accessorio del capofamiglia (padre o marito). Nel Codice di
Famiglia del 1865 le donne non avevano il diritto di esercitare la tutela sui figli legittimi
, né tanto meno quello ad essere ammesse ai pubblici uffici. Le donne, se sposate,
non potevano gestire i soldi guadagnati con il proprio lavoro, perché ciò spettava al
marito.
Sul fronte dell’istruzione, venne permesso soltanto nel 1874 l’accesso delle donne ai
licei e alle università, anche se in realtà continuarono ad essere respinte le iscrizioni
femminili.
Nel 1908 si era tenuto a Roma, nel Campidoglio, il primo Congresso delle Donne
Italiane, inaugurato dalla Regina Elena ed al quale erano presenti molte donne della
nobiltà.
Con la Prima Guerra Mondiale i posti di lavoro persi dagli uomini richiamati al fronte
vennero occupati dalle donne, nei campi, ma soprattutto nelle fabbriche.
Nel 1919, venne abolita l’autorizzazione maritale dando così alle donne
l’emancipazione giuridica. Il 6 settembre del 1919 la Camera approvò la legge sul
suffragio femminile, con 174 voti favorevoli e 55 contrari.
Il 1 febbraio del 1945, su proposta di Togliatti e De Gasperi venne infine concesso il
voto alle donne.
Al momento l'emancipazione femminile in Italia si sta pian piano espandendo, fino a
raggiungere la parità tra uomo e donna; questa cosa però non è così in tutto il mondo
visto che in alcuni stati la donna viene trattata come un accessorio....

COMPITI PER IL 2/12


etimologia "perdono":dal latino medievale: perdonare composto
da per e donare - originatosi cambiando il prefisso di condonare.
Secondo me "perdonare" significa scusare una persona per qualunque cosa
questa abbia fatto. Non è facile perdonare una persona e infatti non sempre si
riesce; di solito diciamo che la abbiamo perdonata ma in verità a volte ci teniamo
ancora la rabbia o la delusione causata da questa persona.
Nella mia vita devo ancora perdonare completamente qualcuno e so che non sarà
facile farlo.

FORMAZIONE SCOLASTICA NELLA


MATURAZIONE DEL CITTADINO 04/12
L’educazione è il principale strumento per promuovere una società più giusta ed
equilibrata, una società nella quale ciascun individuo ha le stesse opportunità
indipendentemente dalla situazione di partenza. L’accesso ad un sistema educativo di
qualità garantisce ad ogni persona migliori opportunità di inserimento nel mondo del
lavoro e maggiori potenzialità in età adulta ma anche, più in generale, una migliore
qualità di vita. Una società nella quale ciascuno ha accesso ad una istruzione di qualità go
anche di un maggior grado di unione sociale.

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