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ENUNCIATI PROTOCOLLARI.

– Gli enunciati protocollari o enunciati d'osservazione come espressione fu


coniata dall'empirismo logico del Circolo di Vienna per designare quei protocolli originari sui quali è possibile
fondare proposizioni che descrivano un'esperienza, ovvero quelle forme elementari che si pongono come
basi per la costruzione di ogni conoscenza scientifica. Secondo R. Carnap esempi di enunciati protocollari
possono essere «ecco qui il nero», «sul tavolo c'è un quadrato rosso», o anche la collazione di tutti gli eventi
avvenuti durante un esperimento in laboratorio. La peculiarità degli enunciati protocollari per Carnap è nel
fatto che essi sono esprimibili ad un livello formale mediante argomenti e variabili indipendenti ad esempio
«ecco x» o «su p c'è s» e che essi si fondano su una costruzione convenzionale non ulteriormente
verificabile, ma solo confermabile. La teoria di Carnap parte dal presupposto che tutti gli enunciati
protocollari possano essere la base della scienza pur non appartenendo al linguaggio della scienza stessa
ma che essi sono le condizioni di possibilità dell’esperienza della comunicazione. O. Neurath giudica
fallimentare il tentativo di ricerca di tutti gli enunciati protocollari di una scienza portato avanti da Carnap in
quanto non esisterebbe alcun linguaggio che possa formulare enunciati protocollari puri, cioè che possano
esprimere i dati originari di una scienza in quanto tutti gli enunciati di una scienza debbono essere
confrontati e confermati all'interno di enunciati della scienza stessa.
M. Sgarbi
Carnap
Neurath
conferma

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