– Gli enunciati protocollari o enunciati d'osservazione come espressione fu
coniata dall'empirismo logico del Circolo di Vienna per designare quei protocolli originari sui quali è possibile fondare proposizioni che descrivano un'esperienza, ovvero quelle forme elementari che si pongono come basi per la costruzione di ogni conoscenza scientifica. Secondo R. Carnap esempi di enunciati protocollari possono essere «ecco qui il nero», «sul tavolo c'è un quadrato rosso», o anche la collazione di tutti gli eventi avvenuti durante un esperimento in laboratorio. La peculiarità degli enunciati protocollari per Carnap è nel fatto che essi sono esprimibili ad un livello formale mediante argomenti e variabili indipendenti ad esempio «ecco x» o «su p c'è s» e che essi si fondano su una costruzione convenzionale non ulteriormente verificabile, ma solo confermabile. La teoria di Carnap parte dal presupposto che tutti gli enunciati protocollari possano essere la base della scienza pur non appartenendo al linguaggio della scienza stessa ma che essi sono le condizioni di possibilità dell’esperienza della comunicazione. O. Neurath giudica fallimentare il tentativo di ricerca di tutti gli enunciati protocollari di una scienza portato avanti da Carnap in quanto non esisterebbe alcun linguaggio che possa formulare enunciati protocollari puri, cioè che possano esprimere i dati originari di una scienza in quanto tutti gli enunciati di una scienza debbono essere confrontati e confermati all'interno di enunciati della scienza stessa. M. Sgarbi Carnap Neurath conferma
Rossetti, L., e C. Santaniello (Eds.) - Studi Sul Pensiero e Sulla Lingua Di Empedocle - 2004 (Giombini, Stefania - Nova Tellus, 28, 2 - 2010 - 285-290)