propriamente nella discussione filosofica tedesca nella Religione nei limiti della semplice ragione di Kant. Kant descrive il comportamento feticista come quell’atteggiamento finalizzato ad acquisire il favore di Dio per raggiungere la felicità diverso da quello morale. Il concetto assume importanza fondamentale per la filosofia politica nel Capitale di Marx, dove esprime il valore dato ai prodotti umani quando assumono la forma di merci. La merce acquista un carattere mistico nel suo valore di scambio che non coincide con il valore d’uso che dovrebbe assumere. Il feticismo nasce quando l’uguaglianza lavorativa è determinata non secondo l’equiparazione dei prodotti ma secondo l’uguaglianza che le merci assumono sul mercato allorché un prodotto fabbricato con poco lavoro assume un valore di scambio superiore a quello di un prodotto ottenuto con molto lavoro. Il carattere del feticismo è tipico dell’economia capitalista dove la merce è mistificata secondo il prezzo con cui viene venduta e acquistata. M. Sgarbi BIBL.: K. MARX, Das Kapital, Hamburg 1867-1894, tr. it. B. Maffi, Il capitale, Torino 1987-2004; G. BEDESCHI, Alienazione e feticismo nel pensiero di Marx, Bari 1972; R. MAZZETTI, Il feticismo di Marx, o La fine di una illusione, Roma 1972; F. PERLMAN, Il feticismo delle merci : saggio su Marx e la critica dell'economia politica, Milano 1972; A.M. IACONO, Teorie del feticismo : il problema filosofico e storico di un immenso malinteso, Milano 1985.