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IN — Pratica
3
5 Premessa
p. 7
Sulla pratica
Per dire p. 35
p. 19
Per sommi capi
Iscrizioni Interno–esterno
grafiche, p. 95
oggetti grafici
e dimensione Dialogica
sociale e ricorsività
p. 61 p. 107
Dimensione Modellizzazioni
sociale, p. 123
complessità
e sistemi Progettare
complessi l’organicità
p. 85 p. 167
Per fare
p. 187 Percorso
in atto
Per dire p. 197
(epilogo)
p. 209 Il cammino
p. 199
Appendici
p. 215 Bibliografia In sintesi
p. 226 p. 203
7 Partiamo da una semplice Avanziamo una seconda
considerazione: operando considerazione approssimata
1
nel campo della progettazione in superficie: là dove si precisano
2
grafica e, più in generale, alcune delle condizioni necessarie
del design della comunicazione, atte a garantire una possibilità
«come siamo in grado di dire di formulare razionalmente
cosa» del nostro lavoro e in una domanda (privata del
rapporto a quali conoscenze, punto di domanda), il lavoro
significati, strutture, funzioni, di rovesciamento è già in atto.
competenze, compiti, È già sottoposto all’azione del
3
responsabilità, prospettive, movimento. È già processo.
programmi e interventi. Ha già iscritto in sé la richiesta di
un cambiamento.
Parrebbe una domanda, Il lavoro sul lavoro
e in tal senso sarebbe opportuno ( sul lavoro
concludere con un punto sul lavoro )
interrogativo. di IN—Pratica fa capo a un
4
impianto teorico–pratico e a un
Tuttavia. contesto operativo che guarda
5
alla «complessità» come modello
Omettendo il segno di epistemologico di riferimento,
punteggiatura, tipografico e non, e ha nella costruzione pratica e
6
del punto di domanda, nei suoi procedimenti i propri
la domanda si rovescia e nel momenti di verifica, misurazione,
ribaltarsi si mette
mette in
in moto
moto aggiustamento.
mette in moto
mette in moto È nostra intenzione addentrarci
in modo deliberato tra i processi,
mette in moto.
i reticoli e nelle aree e nei volumi
di questa cornice.
E lì provare a rintracciare, tracciare
e condividere gli sviluppi del
percorso di riflessione e ricerca
che sul piano metodologico,
pratico e applicativo qualificano
oggi il fare–progettuale di n–o–u–s.
visibile.
La considerazione di partenza,
presente in ogni punto
d’intersezione di IN—Pratica,
si configura come oggetto di
lavoro permanente, affermandosi
come una domanda che intende
interrogare
(
interrogandosi.
E in quest’ottica strumenta
interventi, scenari e programmi,
e formula ipotesi da sottoporre
operativamente alla
sperimentazione. Non si tratta di mettere in moto ciò
che è già in movimento.
Si tratta di sostenere quel
movimento, imparando a
conoscerlo mentre
attraversati
)
lo si attraversa
in modo molteplice e multiforme.
13
Complessità
Procedimenti
Impianto
Visibilità teorico–pratico
Pratica
Progettazione
grafica13
Responsabilità
Grafo 1.
Campo14
Tra i p——i——e——n——i e
i
v u o t i
delle pagine e
le pagine
b i a n c h e
lo spazio
Un invito a partecipare.
Nella pratica.
16
Profondo
e
in relazione al piano
15
particolare dell’Atelier n–o–u–s,
gli scopi che rientrano nel quadro
propositivo di IN—Pratica sono
evidentemente molteplici.
Puntuale
precisa come proposta, ipotesi,
Processo
oggetto di ricerca e di lavoro.
caratterizzano storicamente
la dimensione sociale che ci
Pratica
chiama in causa.
Grafo 3.
Nel processo,
la ragione,
la prassi
30. Cfr. Appendice 2 p. 217, Grafo 8 p. 203, 31. Cfr. Appendice 4 p. 225
Grafo 10 p. 217 e anche p. 121, pp. 193–199
39 Una pratica che, nella sua È all’interno dell’unità tra Profondo
internità, non trascende mai il e Superficie, nel complesso e nella
mondo dell’esperienza di una complessità dei rapporti che ne
realtà che è, per quanto abbiamo qualificano oggettivamente natura,
avuto modo di scrivere sino a qui, interdipendenze e strutture che,
contemporaneamente fenomenica a nostro avviso, va ricondotta
e indipendente dal soggetto la prescrizione epistemologica
32
conoscente. bachelardiana della separazione
tra conoscenza comune e
35
Una pratica che è pienamente e conoscenza scientifica.
costantemente interna allo stesso
quadro relazionale che implica, Una s e p a r a z i on e
nel medesimo tempo, teorie che, così, subordinata e del
scientifiche e dati empirici. tutto funzionale a una dimensione
dialettica, distingue in modo
Una pratica che, proprio per rigoroso, — relazionale
questo, non può accogliere né la \
tesi empirista, che «tende a ridurre e relazionato,
tutto il mondo a un insieme di dati /
immediati, connessi fra loro dal posizioni,
33
soggetto conoscente», né quella disposizioni,
pragmatista, secondo la quale linguaggio scientifico e
«gli oggetti che costituiscono il linguaggio ordinario,
mondo, di cui si occupa la scienza, tecniche,
non posseggono a rigore una ruoli,
esistenza propria in quanto questa proprietà,
sarebbe unicamente garantita dal autonomie,
34
nostro operare su di essi». competenze,
funzioni,
programmi,
non come termini isolati, tra loro
e in assoluto, ma come piani
intermedi costituenti un piano più
generale, una totalità dinamica.
Una s e p a r a z i on e
che non si distacca mai dal mondo
né dall’azione nel mondo.
48. Cfr. Grafo 1 p. 13 e anche p. 7, p. 55, 49. Cfr. Appendice 1 p. 215, Grafo 1 p. 13
p. 125 e p. 209 e anche p. 7
50. Cfr. anche pp. 145 –147
51. Ferraris, 2009
63 Allo stesso tempo, il disegno Per logica conseguenza, ogni
dell’iscrizione grafica e delle sue oggetto grafico, inteso come
componenti delinea e incorpora «edificio» discreto d’iscrizioni
i fattori di rispondenza significativi grafiche che si costituisce
individuati nell’interrelazione socialmente per mezzo di processi
tra l’oggetto grafico e il mondo pratici, è da considerarsi sempre
52
sociale cui è destinato, un «oggetto sociale».
stabilendo in questo modo i
caratteri di permanenza nello La generalizzazione dei concetti
spazio e nel tempo. e delle categorie operative
di «oggetto» e «iscrizione» ci
Mondo (sociale) che si precisa, consente, poi, di rilevare e
nel lavoro di progettazione, come trattare – nella loro complessità
scenario (o insieme di scenari) e, per gradi – iscrizioni e oggetti
in questo senso, come contesto in relazione a un certo quadro
caratterizzato (anche) da fattori osservativo. Il concetto e la
ipotetici e potenziali. categoria di «edificio» permettono,
a loro volta, di visualizzare,
attraversare e rappresentare
questo modo di procedere per
gradi di profondità tra loro relati,
senza che questo tipo di approccio
(pre–)
determini
(e pre–
giudichi)
il carattere oggettivo dell’elemento
osservato che, in quanto tale, è
indipendente dai criteri con i quali
lo si conosce. Così, un «oggetto»
rispetto a un quadro1 può
presentarsi come una particolare
«iscrizione» (di iscrizioni) in
relazione a quadro2 (più profondo
del primo), e parte di un «oggetto»
(di oggetti) più articolato.
visiva visiva
» »
come dispositivo–linguaggio
generale nell’organizzazione Come il fare–progettuale
dell’esperienza pratica e guarda in modo interdisciplinare
progettuale, implica non solo alla progettazione, ai processi
– nella superficie del senso comunicativi e alla comunicazione
comune e del linguaggio nei suoi aspetti più estesi e
ordinario – una rottura netta e un profondi, là dove – anche quando
superamento della «opposizione coinvolge primariamente il
che viene di consueto instaurata disegno grafico – la dimensione
53
tra immagine e scrittura», ma visiva è solo una particolare
comporta, anche e soprattutto, parte costitutiva di uno spazio
non chiudere la «scrittura» (con topologico più articolato,
i suoi momenti, i suoi atti, i suoi così i prerequisiti qui esposti
strumenti, le sue tecniche e così sono da intendersi anzitutto in
via) unicamente su una specifica un’ottica ecologica e, in questo
tipologia di supporti e messaggi e senso, sempre e comunque
sull’organo di senso della vista. plurisensoriale.
53. Lussu, 2010 (www)
68
71
73 Mutue realizzazioni principiarsi, ma investe in modo
pervasivo sia la dimensione
I caratteri di accessibilità, metodologica e pratica della
visibilità ed progettazione, sia il particolare
enunciabilità prodotto interessato dal processo
54
che qualificano le iscrizioni di progettazione.
grafiche, e che si presentano
come condizioni operative Esattamente come, infine (e in
nei processi di progettazione e, modo ancora più evidente per
più in generale, l’assenza di corrispondenze tra
nei processi comunicativi intesi oggetto progettato e ambiente e le
nel loro movimento, portano a conseguenti incongruenze in atto),
un ribaltamento del concetto ogni rapporto tra l’oggetto grafico
di «realizzato», e tale progettato e il mondo sociale nel
approfondimento si riflette, quale è disposto.
trasferisce e Limitatamente ai primi due
traduce aspetti, infatti, l’esaurimento
nella stesura e nelle applicazioni meccanicamente stabilito che
delle «scritture». qualifica il prodotto finito si limita
ad assumere e incorporare in
Un approccio staticizzante, modo automatico ed elementare i
invece, tende inevitabilmente caratteri di una pratica a sua volta
ad associare alla nozione di statica, chiusa e isolata.
realizzato solo il prodotto finito,
isolato da tutto il resto e inteso Per quanto riguarda l’ultimo dei
come la conseguenza di una tre aspetti rilevati, è evidente
determinazione istantanea. come in questo procedere per
L’implicazione derivante da tale chiusure (di pratiche, iscrizioni,
visione porta alla sottrazione competenze, programmi ecc.),
di quelle competenze e di quei non sia obiettivamente possibile
programmi nei quali sono iscritti i attendersi – poiché non prevista
termini che caratterizzano le sue – la generazione di spazi e
funzioni di agente–rete. margini adeguati a sostenere
attriti, mediazioni, aggiustamenti,
Così, si viene a fissare una variazioni, modificazioni,
chiusura a priori, che non solo ristrutturazioni nelle molte
è predeterminata già nel suo situazioni interazionali.
54. Cfr. Appendice 2 p. 217 e anche
pp. 167 –181, pp. 187 –203
75 Tuttavia, Così, sia le strutture e le proprietà
55
come precedentemente esposto, costitutive (considerando
le iscrizioni grafiche sono le iscrizioni grafiche), sia
– nei loro termini generali – le condizioni operative di
emergenze che si costituiscono accessibilità, osservabilità ed
(in ogni caso e in ogni frangente) enunciabilità (considerando il
entro e in rapporto a un particolare fare–progettuale e l’insieme
intervallo della delle interazioni situazionali) non
nella dimensione possono che stabilirsi, in modo
sociale: entro, quindi, puntuale, locale e globale, se non
un particolare intervallo che si per mezzo di attività collaborative
definisce mutuamente organizzate che
nel rapporto tra investono e attraversano spazi
un certo spazio di relazioni e processi (comunicativi,
interazionali, progettuali) nel loro
per un certo spazio di tempo, complesso e nel loro movimento.
tra
processi comunicativi,
correlazioni
Iscrizione
e interdipendenze. Mutuazioni
Grafo 4.
Puntuale
Processo
Pratica
Globale
Locale
Figure 7. #self–organization
#equilibrium #dynamics
#complexity #system
93
Concetto e categoria di
«complessità» traducono proprietà,
funzionamenti e grandezze dei
sistemi ma, allo stesso tempo,
riguardano anche il soggetto
conoscente e i modi attraverso
i quali, nella teoria e nella pratica,
esso interagisce con tali sistemi
nella dimensione sociale.
65. Bertuglia e Vaio, 2003–2007, pp. 315–316 67. Cfr. Grafo 11 p. 223
66. Stengers, 1985, p. 50 68. Cfr. Appendice 3 p. 219
70
97 A questo proposito, la premessa Il soggetto (agente–rete)
adottata afferma che la realtà, che osserva e interroga in modo
con deliberato e razionale la realtà e
\ i suoi oggetti, riceve delle risposte
i suoi oggetti, che, in una certa misura, non
71
( dipendono da lui.
le sue grandezze,
( Ciò che gli compete riguarda
le sue proprietà, (a) la formulazione delle domande
( e delle risposte;
le sue trasformazioni, (b) i criteri, i procedimenti e le
/ procedure impiegate nelle sue
esiste oggettivamente, indagini e nelle sue interrogazioni;
che sia cioè indipendente dagli (c) il linguaggio utilizzato;
schemi concettuali con i quali (d) i modelli delle sue
il soggetto agente cerca di raffigurazioni;
conoscerla attraversandola, (e) un impianto teorico–pratico
e che tale oggettività sia che consenta formulazioni,
strettamente dinamica. Reale è raffigurazioni e interpretazioni tra
ciò che esiste oggettivamente, loro coerenti.
indipendentemente dal soggetto
(là dove «soggetto» e «oggetto» Il soggetto, con la sua pratica (e
sono termini interscambiabili in le sue pratiche di progettazione),
base al sistema di riferimento, per vive e opera, di nuovo, all’interno
cui un certo soggetto può essere di una realtà fenomenica della
oggetto per un altro soggetto). quale è parte integrante.
84. Bertuglia e Vaio, 2003–2007, pp. 300–301 86. Cfr. Appendice 2 p. 217 e anche p. 199
85. Cfr. p. 95
121 Per concretarsi, Sono proprio queste iscrizioni,
criterio pratico infatti, che connesse a quelle
\ interessate dal lavoro osservativo,
e permettono di individuare,
/ verificare e
descrizioni misurare
\ in modo oggettivo (nei termini
devono poco sopra accennati) correlazioni
a loro volta e corrispondenze.
fare uso
/
d’iscrizioni.
Iscrizione
Grafo 5.
Cammino
Iscrizione e oggetto in una rete
Processo
a.
Oggetto
Oggetto
Ambiente
b.
Pratica
Progetto
Iscrizione
Cammino
123 Modellizzazioni Causa ed effetto, liberati dal
rapporto di linearità, dialogano
La dialettica tra l’interazione, reciprocamente in senso
come «agente materiale generativo; ordine e stabilità
(tra entità materiali) dell’azione e sono ridotti a momenti altamente
della determinazione reciproca», provvisori.
e le forme di movimento, )
(movimento) inteso nei suoi )
termini più estesi come (
cambiamento nel divenire, (
è il piano profondo cui n–o–u–s (
rivolge il proprio sguardo e (
il proprio intervento. (
)
Una dialettica che, fondandosi (
geneticamente su una )
spazializzazione multidimensionale )
e dinamica, presuppone il venir )
meno di qualsiasi determinazione (
istantanea dell’effetto da parte )
della causa. (
)
In tale dialettica, le interazioni (
sono «la sorgente e allo (
stesso tempo il prodotto del (
movimento» e il movimento )
«nasce dall’interazione e genera (
87
l’interazione». )
(
)
(
)
(
)
(
I continui sconfinamenti di
tra
ambiti esprimono, a nostro avviso,
il carattere significativamente
interdisciplinare che
contraddistingue la progettazione
grafica.
Tuttavia
considerate le possibili
sovrapposizioni terminologiche
tra ambiti distinti e le relative
incongruenze, tale definizione
esige di essere argomentata,
anche solo sommariamente.
Grafo 6.
La realtà di n–o–u–s e la sua
geografia sul piano profondo.
Interazione
Movimento
Spazio di tempo
Spazio di relazioni
Totalità fluida
Piano
Realtà
Interazione
Movimento
101. Cfr. anche pp. 141–145 103. Bertuglia e Vaio, 2003–2007, p. 311
102. Cfr. Appendice 2 p. 217
143 4.2. La complessità,
indipendentemente dalla sua
Altrettanto diffusa a livello varietà e dalle sue variazioni
di senso comune è l’opposizione (e dagli strumenti in uso sul piano
per contrarietà che intercorre tra soggettivo), non viene mai meno.
«complessità»
Così, in un’ottica radicalmente
e «semplicità». antiriduzionistica, i «processi
Tuttavia, di semplificazione» non operano
in relazione al quadro teorico in per ribaltare la complessità
oggetto e al piano epistemologico (che non ha alcuna necessità
in primo luogo, la complessità è di essere rovesciata), ma sono
la forma fondamentale e il modello indirizzati a fare luce su alcuni dei
generale cui sono indirizzati suoi lineamenti e su topografie
il programma di ricerca e la pratica di correlazioni in modo tale da
104
di n–o–u–s. permettere e sostenere, per
gradi successivi, visualizzazioni
Conoscenza, e attraversamenti nella pratica
( conoscitiva e progettuale.
pratica e
( I «processi di semplificazione»,
pratica del conoscere pertanto, sono tesi a comprendere
/ e a rendere conto della
si muovono di complessità complessità da dentro. Sono
in complessità. costanti di una pratica generale in
atto, e sono inesauribili.
Limitatamente
a tale cornice,
processi contribuiscono a
precisare oggettivamente i limiti, Anche i risultati che emergono
conoscitivi e progettuali in dai processi di semplificazione
un dato momento, che definiscono vanno considerati in relazione al
la «parzialità per gradi» e loro carattere oggettivo e dinamico
la transitorietà di una conoscenza e, in questi termini, preso atto
e di una pratica (con le sue dell’impossibilità di esaurire
pratiche di progettazione) in l’oggetto cui si rivolgono, inseriti
movimento e sempre interne in
a una realtà fenomenica costituita c ––––––––––––––––––––
da molteplici livelli, e che muta ––––––––––––––– o ––––––––––––––
in continuazione. ––––––––––––––––––––– n –––––––––
–––––––––––––––––––––––––– c –––
La proposizione di semplicità –– a ––––––––––––––––––––––––––––
richiede necessariamente ––––––– t ––––––––––––––––––––––––
un lavoro di ridefinizione ––––––––––– e –––––––––––––––––––
del concetto e della categoria –––––––––––––––– n –––––––––
di «semplicità». ––––––––––––––––––––––– a ––––
––––––––––––––––––––––––– m ––––
A partire dal presupposto per e –––––––––––––––––––––––––––––
cui «il modello semplice (...) –––––– n ––––––––––––––––––––––––
indica la possibilità di accostarsi ––––––––––– t ––––––––––––––––––––
ai fenomeni in modo tale che ––––––––––––––– i
si presentino come calcolabili. di dati
La semplicità designa una che permettano di approssimare
situazione singolare nella quale in maniera sempre più adeguata
uno schema teorico risponde alla gli oggetti interessati dalla pratica
sua vocazione, che è quella di uno conoscitiva e progettuale e,
105
strumento: far parlare il reale». nel contempo, la pratica stessa
intesa nella sua oggettualità e
oggettività dinamica. Il lavoro
continuo di approssimazione trova
le sue attuazioni nei «processi di
approfondimento».
124. Cfr. Grafo 1 p. 13, Grafo 5 p. 121, 125. Cfr. anche p. 147
Grafo 8 p. 203 e Appendice 2 p. 217
177 Regola 1 Poiché il procedere per
segmentazioni e differenziazioni
Processo di crescita graduale. corre il rischio di portare a
giustapposizioni, aggregazioni
Nelle parole di Alexander e e raggruppamenti elementari
colleghi, «questa regola definisce invece che a strutture relazionali
lo “sviluppo a t––r––a––t––t––i” tra loro coerenti, è necessario un
come condizione necessaria costante dialogo riflessivo, serrato
dell’unitarietà e tutto ciò che e rigoroso tra fare–progettuale e
si ottiene individuando processo in atto.
la piccola misura d’incrementi».
Tale condizione si rende Regola 2
essenziale poiché la totalità
è tendenzialmente troppo Ogni incremento configurazionale
complessa perché sia progettata deve concorrere a costituire spazi
esclusivamente per grandi di relazioni fortemente connessi.
partizioni. «La quota di crescita
deve essere sufficientemente Questo principio considera
piccola per dare spazio e gli spazi di relazioni progettati,
tempo allo sviluppo equilibrato relativi sia al cammino del fare–
127
dell’insieme». Il processo, progettuale sia all’oggetto della
in questo senso, deve prevedere progettazione, come «emergenze
una significativa scomposizione coscienti» policentriche che si
126
nello spazio delle fasi e costituiscono gradualmente sul
un’altrettanta significativa piano generativo, e che nella loro
differenziazione nell’attuazione interconnessione sostengono
dei «t––r––a––t––t––i», cosicché l’unitarietà.
passaggi e incrementi non siano Nella storia di ogni spazio di
mai troppo estesi, e distribuzione relazioni progettato si possono
e disposizioni delle componenti individuare certe regolarità:
garantiscano in modo continuativo (a) qualche incremento
equilibrio e coerenza. Lo «sviluppo suggerisce, anzitutto in termini
a t––r––a––t––t––i» si riflette di scenario, un nuovo possibile
dialogicamente e ricorsivamente spazio fortemente connesso;
tra il processo di progettazione e (b) uno o più incrementi additivi
il configurarsi dell’oggetto grafico determinano le linee principali
della progettazione. della struttura in formazione;
G G
E
C
H
F B
Grafo 7.
C
197 Percorso in atto
Proposizione
elemento tematico
(A) Analisi
reticoli–oggetti
Definizione
elemento tematico
(B)
Corpus
Contestualizzazione Scenario Identificazione
(C, D)
(C)
Formulazione
Analisi
concept–
oggetto– Ipotesi
scenario
Concept (C, D, F, G)
Implementazione
(C, D, F, G)
Configurazione
(H)
Feedback generale
(H) Chiusura
(H)
199 Il cammino
Tracciatura e punteggiatura
della sequenza di eventi
17 16
4 3
1 2
6
5
8 13 12
7 11
14 15
9 10
Dia—Log
Tool–kit —– walk 200
Identification
Selection
Zoom
shift 3
Individuazione
Selezione
Personal
Screenshot
computer
Complexification
Layering Acetate
Selection Paper Drawing
Drawing Acrylic
Pencil
Xerox
Ink
Disegno Matita
Selezione Acrilico
Stratificazione Carta
Complessificazione Acetato Disegno
Font
Xerox Scanner
Tipografia
Stampante
Stratificazione
Color
Identification
Selection
Palette
Comparison
Subtraction
Colore
Individuazione
Selezione
E
Comparazione
Sottrazione F
G
201 Cassetta degli attrezzi —– cammino
Stampante Xerox
Toner
Printer
Selezione
Matita Tracciatura
Geometria Carta Disegno
ID
Xerox
Scanner
Ink
Drawing
Paper Tracing
Geometry Pencil Selection
Individuazione
Selezione
Scanner Stratificazione
Bitmap
PS
Xerox
Identification
Selection
Layering
Acrylic
Paper
Pencil Identification
Pattern Scanner Synthesis
Ink Individuazione Layering
ID Sintesi Subtraction
Matita Stratificazione Addition
Carta Sottrazione Complexification
Acrilico Addizione Breakdown
Complessificazione
Scomposizione
203
b.
Cammino
Cassetta degli attrezzi
Soggetto agente
di progettazione.
In sintesi
Percorso
Impianto teorico–pratico
Pratica
Ambiente
Processo
Soggetto agente
a.
Grafo 8.
Percorso
di progettazione.
Dia–Log come ambiente
Cammino
206
Merci.
Appendici
215 1. n–o–u–s
Mixed–Media
Diy
Installazioni site specific
Esposizioni
Grafo 9. Serigrafia
Ricerca
Mixed–Media
da disattenzione
Procedure 217
Pratica
Piano pratico
Esperienza
2. Processo ( Percorso ( Cammino
Percorso
Cammino
Metodo
impianto teorico–pratico
Soggetto
agente
Piano metodologico
Procedimenti
Grafo 10.
Piano teorico
agente–rete umano.
impianto teorico–pratico e
Piano epistemologico
Rete di relazioni in atto tra processi,
Processo
Piano gnoseologico
219 3. L’agente–rete umano Come già rilevato, l’«essere
umano» che da concetto e
Il lavoro geografico di categoria prende corpo e si fa
visualizzazione dell’organizzazione soggetto storico, individuale e
umana dello spazio si colloca collettivo, è sempre un agente
nelle interrelazioni (varie, mutevoli, sociale e, come tale, opera
complesse) tra ambiente e società costantemente all’interno di
(con i suoi ambienti–contesti fasci di relazioni oggettive che
sociali), e nei sistemi dinamici che nei loro intervalli demarcano e
in-essi-e-tra-essi si configurano.136 costituiscono i piani particolari
È in tale complesso relazionale della dimensione sociale.
che la pratica geografica prova
a rintracciare e tracciare sul Il suo agire e la sua pratica sono
piano di superficie i nessi del sempre interni a reti dinamiche
reciproco condizionamento che di relazioni sociali oggettive e
costituiscono e caratterizzano immersi tra strutture situate,
l’unità dialettica che tiene strutturanti e generative.
assieme componente biologica
e componente culturale, Lì
relativamente ai processi di /
adattamento, stabilizzazione, il soggetto è già socializzato.
apprendimento, cambiamento Lì
e, più in generale, ai processi /
evolutivi dell’uomo. Se la incorpora, riflette e (in una certa
premessa è che l’essere umano misura) condiziona le disposizioni
sia un sistema complesso, allora proprie e gli effetti di campo delle
il modello che dobbiamo adottare stratificazioni in cui è inserito.
per gli attraversamenti del lavoro Lì
geografico a esso applicati deve /
essere in grado di garantire e si precisano storicamente
sostenere praticamente (anche) le posizioni e le traiettorie
la visualizzazione del carattere d’azione, e le esperienze trovano
dinamico tipico del sistema che una loro costruzione.
lo contraddistingue, là dove le due
componenti appena richiamate
non possono essere né ignorate
né tra loro isolate.
136. Cfr. anche pp. 85–111
221 Nello stesso tempo, il soggetto Sulla base di questo frame,
che agisce in modo reticolare nella individuiamo tre specifiche
dimensione sociale non smette componenti corrispondenti ai tre
mai di essere un organismo fattori prima indicati:
caratterizzato da particolari fattori (a) «comportamento»:137
situati di natura fisica, chimica e dimensione ecologica;
biologica, in rapporto mutuamente (b) «habitus»:138
condizionante (anche in termini dimensione sociale;
trasformativi) con l’ambiente nel (c) «atteggiamento»:139
quale si trova e l’insieme delle dimensione deliberata e
condizioni che lo precisano. programmata dell’agente–rete
umano.
Tuttavia,
per entrare nel merito di uno La relazione tra queste parti ci
degli obiettivi di IN—Pratica, permette di entrare nel merito
è necessario identificare dell’agente–rete umano in
un terzo fattore (intimamente quanto sistema complesso, di
connesso al discorso su pratica, definire l’oggetto del nostro
fare–progettuale e progettazione), lavoro di visualizzazione e, infine,
quello relativo all’azione di attraversare, per mezzo del
prettamente deliberata, modello operativo in uso, l’oggetto
programmata e riflessiva attuata nella pratica geografica.
da parte del soggetto.
In questa fase, reputiamo
essenziale mostrare in particolare
le tracce di una mappa che
permetta di rintracciare in prima
approssimazione elementi
dell’oggetto interessato secondo
la premessa di partenza e fissare
delle ipotesi di lavoro.
Grafo 11.
a. b.
Agente–rete umano Agente–rete umano
multidimensionale come sistema multidimensionale come sistema
ad anello chiuso. complesso.
Comportamento
Comportamento
Habitus
Habitus
Ambiente
Agente–rete umano
Atteggiamento
Atteggiamento
Comportamento
Habitus
Ambiente
Agente–rete umano
Oggetto
Atteggiamento
Esperienza
Cammino
Pratica
c.
Dimensione esperienziale
dell’agente–rete umano.
225 4. un grado che si precisa nel
rapporto tra
Automatismo (a) almeno un agente sociale
(con le sue disposizioni, la sua
Insieme di dispositivi e congegni, posizione, la sua autonomia, il suo
solitamente caratterizzati da ruolo, le sue competenze, il suo
una rilevante semplicità e/o programma, i suoi interessi ecc.);
rapidità di funzionamento, che (b) l’esecuzione di una serie di
rendono replicabile lo svolgimento operazioni da esso attuata;
di operazioni nelle forme (c) un dato intervallo;
minime dell’attività cosciente, (d) una situazione particolare
in un’economia delle funzioni presente in tale intervallo.
permanenti degli agenti. Il grado, nel suo determinarsi, è al
Si riferisce, nella fattispecie, contempo dimensionabile, aperto
alla esecuzione di operazioni. e dinamico e, così, rideterminabile.