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- Luigi si annoia all’università, si accoda alle compagnie dello zio e al mondo dello spettacolo (al padre come unico
svago): in questo si sporca le mani, si mette in gioco
- difficile ricostruire questo biennio perché tende a cancellare tutte le tracce
- politica: momento particolare di tensione in cui la Francia ritira i capitali impegnati delle imprese edilizie di Roma e
questo genera delle proteste e manifestazioni (università) di cui ne scrive nella cronaca
La città degli abbacchi
- fuga dalla Sicilia agevolata dalla partenza della sorella Lina per la Sardegna, e il suo matrimonio con Calogero De
Castro
- in questo periodo Luigi è davvero intrattabile (sia in famiglia sia all’università, che disprezza), ma rimane
comunque a Roma per fuggire dal matrimonio (non potendo tornare indietro) e dal lavoro del padre
- filologia si occupa di Dante (orgoglio nazionale): frequenta Tito Mammoli (autore di Dante Alighieri all’ultimo asilo ,
tragicommedia in 5 atti)
- scrive dei suoi sogni di gloria nelle lettere ai Suoi: quello che avviene sulla scena è un pretesto per un ingegno
creativo, quando va a teatro a volte non segue i fatti sulla scena ma viene evocata nella sua mente una “strana
allucinazione” (personaggi, “fantasmi” che hanno vita propria sul palco)
- aggancio con Dominici: interessato a una sua commedia ( Fatti che or son parole) alla quale lui non si vuole legare
perché la considera “lavoruccio da poco”
- propone invece alla compagnia del Manzoni una commedia in cinque atti La gente allegra, parlandone molto
bene, che non andrà mai in scena: nelle lettere lascia intendere “attori incapaci e Sicilia al vertice”
- dopo la disillusione e la delusione non chiama più nelle lettere la città “Roma” bensì “città degli Abbacchi”, dal cui
teatro si salva solo Goldoni, sulle cui scene il teatro italiano è caduto in basso, omettendo di aver apprezzato
l’Otello di Salvini e il buon livello della Compagnia Nazionale
Crisi d’ansia e sogni di gloria
- lo zio Rocco rassicura i Suoi e rivela anche i vizi segreti (di notte ammira il Colosseo con Mammoli)
- lontananza romana genera in lui una perdita di identità: torna un paio di mesi a casa
- delirio del ritorno (smorzato anche dall’intervento della sposa), continuano le crisi nervose
- legato al voler “farsi un nome”: vuole legarlo al Valle e non al Manzoni prima, poi attraverso un’altra commedia Le
popolane che riaccende le speranze
- torna a Roma e continuano le delusioni (voleva far rappresentare a Cesare Rossi le sue Popolane, lo dice come se
lui non fosse uno dei più grandi capocomici italiani, che si trasferisce però a Napoli)
- il progetto matrimoniale fallisce
- esige cure mediche: basterebbe nel mese di Maggio muoversi in zone fuoriporta ma esce solo per la conferenza
di Carducci su Jaufré Rudel, dalla quale scrive una poesia nostalgica sulla Sicilia (allusione alla morte)
- passa alla poesia lirica: Elegie della città (Roma)
• fatta di menzogne, stesso periodo in cui esce Piacere di d’Annunzio, il quale realizza la stessa cosa con
grande facilità mentre lui produce da un desiderio delirante
• contiene potenziali “personaggi” e un ego smisurato disposto a sprofondare sotto terra e a “rinascere
fungo velenoso” (allusione al detto popolare “far terra per i ceci” che equivale a morire, congiungendo la
morte al cibo allude al ciclo vitale della concimazione)
- vuole lasciare l’università, impara ma non dà esami ma continua a sognare in grande a occhi aperti e il padre
favorirà la stampa di Elegie della città
- 1 luglio 1888 è a Palermo
Tabacco e Venere
- quando torna a Palermo: Annetta si sposa con il cugino Ettore (fratello di Lina) e questo non lo sopporta, non
sopporta neanche Lina stessa
- totale in – appartenenza di Luigi agli studi ma molto angosciato si sottomette e torna a Roma per dare gli esami
(onore di laurea e matrimonio di fronte alla famiglia)
- si ammala di nuovo ma in modo più grave: stessa cura (no vino e no tabacco)
- lo zio Rocco dice ai genitori di quando esce la notte (Venere) ma lui nelle lettere al padre nega, anzi si dichiara al
“rigido monachismo”, dice di avere “endocardite, cioè un’infiammazione al cuore”, continuando a mentire (incontri
piccanti nei camerini del Manzoni)