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Nicole Sfregola

LINGUISTICA ITALIANA
Lavoro di ricerca sui toponimi

Prefazione
“Si intende con toponimo il nome proprio geografico (o nome locale, o nome di luogo). [...] La
documentazione e lo studio dei toponimi è oggetto della toponomastica, parola che nell’uso
comune alterna con il meno frequente toponimia; tuttavia, seguendo l’orientamento degli studi
specialistici si dovrebbe distinguere tra toponimia (la documentazione) e toponomastica (lo
studio).”
È questa la prima parte di definizione della parola toponimo che si trova sul dizionario Treccani.
Nella preparazione della seconda parte del programma (onomastica e toponomastica), ho deciso
di svolgere un lavoro di ricerca che punta a mostrare le differenti origini tra 10 toponimi di città
e comuni del centro Italia (di origine etrusca) e 10 toponimi di città e comuni del Meridione e
della Sicilia (di origine greca e bizantina) utilizzando come strumento di sostegno il “Dizionario
di Toponomastica” del 1990 a cura di Gasca Queirazza G., Marcato C., Pellegrini G. B., Petracco
Sicardi G., Rossebastiano A.
I toponimi vengono presentati in ordine alfabetico.

Dieci toponimi del centro Italia (di origine etrusca)


Gli Etruschi sono stati un popolo dell' Italia antica vissuto tra il IX secolo a.C. e il I secolo a.C. in
un'area denominata Etruria, corrispondente all'incirca a Toscana, Umbria occidentale e Lazio
settentrionale. Tutto ciò che riguarda i toponimi di origine etrusca è quindi considerato
elemento pre-latino, dal momento che il latino, portato dai romani, è arrivato in Italia nel I
secolo a.C.
Nell'introduzione dell'Etrusco all'interno del "Dizionario di Toponomastica" vengono spiegate le
difficoltà ad assegnare ad un toponimo di origine etrusca un qualche significato: viene, quindi,
detto come si faccia sovente ricorso alle lingue preindoeuropee, "mediterranee".
Viene, inoltre, spiegato che in molti casi le scritte etrusche corrispondono a delle "leggende"
riferite soprattutto a vari personaggi, soprattutto mitici, così come viene esplicato che la fonte
principale e più accettabile per i toponimi etruschi sia l'antroponimia, il ramo dell'onomastica
che si occupa di prenomi, cognomi, soprannomi, patronimici, pseudonimi e simili.

1. Arezzo
Il nome di questo comune della Toscana orientale
viene dall'iscrizione sulla moneta. Viene, poi,
reso con il latino Arretium, trasformato nel nome
attuale per avanzamento delle affricate palatali → tʒ = (d)z = z.
Il vocabolario dell'italiano contemporaneo propone, inoltre, un riscontro con l'etrusco Arnθ,
noto prenome latinizzato in Arruns.

2. Capua
Il toponimo del comune di Capua viene
attestato come capu/va e aggettivo etnico
capuan. Viene, anche, menzionato l'etnico
capevane, corrispondente all'osco Kapva-Capua,
suggerendo una proprietà da derivato con
mutamento fonetico.
Inoltre, l'accesso suggerisce un collegamento
con l'etrusco capys, che significa 'falco'; per
questo, potrebbe essere considerato un
zootoponimo.

3. Cortona
Il toponimo viene associato alla sua forma
latina (Cortõna), alla sua forma greca e
all'aggettivo etnico Cortonensis -es, ma anche
alla sua forma etrusca curtun. Non gli viene
assegnato un significato.

4. Chiusi
Questo toponimo ha origine dal suo nome
antico Camar(s), termine umbro
corrispondente a 'Chiusi' e in affinità con i
Camertes, un altro gruppo umbro che abitava
sul versante adriatico dell'Appennino.
La forma etrusca più recente del toponimo è
Clevsi(n), dal latino Clusium.
Data la sua corrispondenza ad un popolo che
ha abitato la zona, potrebbe essere
considerato una specie di antroponimo.
5. Felsina
Il seguente toponimo non è altro che
l'antico nome di Bononia (Bologna),
corrispondente di origine gallica,
quest'ultimo probabilmente derivato dal
celtico bona ('luogo fortificato'). Il Devoto, vocabolario dell'italiano contemporaneo, suggerisce
la teoria di gentilizio passato a toponimo, diffuso da Velzna ('Bolsena', città e comune in
provincia di Viterbo).
Data la sua corrispondenza al celtico bona ('luogo fortificato'), il nome della città può essere
considerato parte della toponomastica urbana.

6. Fiesole
Corrispondente al latino Faesulae e
all'etrusco Vipsul, presenta un passaggio di
suono consonantico da v- a f-.
Non gli viene assegnato un significato.

7. Mantova
Mantova corrisponde alla nota città etrusca
Dodecapoli della regione padana, l'insieme
di dodici città-Stato legate da un'alleanza
economica, religiosa e militare.
Con il suo nome latino Mantua e il suo
nome etrusco manova, secondo Servio il
nome era in relazione con la divinità infera
Mantus. Stando alla teoria di Servio, il
toponimo potrebbe fare riferimento ad una
figura religiosa e quindi trattarsi di un
agiotoponimo.

8. Sutri (Viterbo)
Il toponimo coincide con il latino Sutrium,
l'etnico Sutrini e l'etrusco sutri e
corrisponde all'attuale Viterbo, derivato
dal nome in epoca romana Castrum
Viterbii.
Viene aggiunto un commento
sull'assonanza (forse casuale) con la località udinese di Sutrio.

9. Vetulonia
Le origini di questo toponimo sono molto
incerte.
Il toponimo pare uguale alla forma latina anche se non continuato direttamente da forme
neolatine. La sua forma etrusca è Vetluna o Vatluna, su moneta segnata come valore (riportato
vatl(u)). Viene ulteriormente citato un legame con il vatl da Talamone.

10. Vulci
Corrispondente alla sua forma latina, pare
che il nome sia sopravvissuto in una
piccola località a Nord-Ovest di Tarquinia.
Non viene associato ad un significato
preciso, ma viene mostrata la sua forma in
etrusco (Velc-) e in etnico (velxite).

Dieci toponimi dell’Italia Meridionale e della Sicilia (origine greca e bizantina)


Vengono collegati alla colonizzazione ellenica della Magna Grecia i numerosi nomi di origine
greca presenti nell'Italia meridionale ed in Sicilia (e, anche se in minor parte, in Sardegna).
Alcuni di essi sono risalenti alle colonie ioniche e doriche (a partire dal secolo VIII/VII a.C.), per
poi essere seguiti da altri greci più recenti e altri di origine bizantina.
Nel Dizionario di Toponomastica viene specificata la necessità di distinzione tra gli autentici
nomi greci e quelli pregreci in Sicilia, ascrivibili allo strato sicano, rappresentato da una
popolazione di origine indoeuropea anticamente stanziato su gran parte dell'isola.
Viene, anche, menzionata l'importanza della cronologia degli insediamenti indiziata dalla
toponomastica, così com'è importante notare l'arrivo di elementi greci passati attraverso la
meditazione di filoni linguistici come quello latino e quello arabo.
Infine, bisogna distinguere i toponimi con alla base appellativi greci ancora vitali e tenere in
conto i casi di "resurrezione" dei nomi classici caduti in disuso durante il Medioevo.
Tutto ciò che riguarda i toponimi di origine greca e bizantina è considerato elemento pre-latino
ma anche contemporaneo, dal momento che la Magna Grecia fu attestata tra la seconda metà del
IV secolo a.C. ed il II secolo a.C. ma venne man mano conquistata a partire dall'arrivo dei
romani nel I secolo a.C.

1. Agrigento
Il toponimo viene riportato nella sua forma
locale popolare Girgenti. Viene spiegato
come il suo nome greco Αχράγας è resuscitato
anche dal toponimo Akragas (o 'borro di San
Biagio), nome della punta nella vicinanza
della città, sul mare.
Il toponimo viene anche collegato al greco
αχρις, 'cima di monte' o 'punta
corrispondente al latino acer.
Viene offerto un ulteriore riscontro con il
greco corrispondente a Acrae -enses, ma
anche con il fiume omonimo.
Il nome è stato successivamente latinizzato in Agrigentum, adattamento regolare dato il passaggio
dall'accusativo alla forma intermedia Agràgantum, trasformato poi in Agrigentum in seguito
all'evoluzione di -a- in -e- per atonia e sillaba chiusa favorito dai numerosi nomi locali in
-entrum. Viene esplicato come regolare anche il passaggio del greco da -kr- a -gr- dati vari
riscontri in cui k greco è reso con g.
Data la sua corrispondenza ad un fiume ed un rilievo, si tratta di un toponimo descrittivo.

2. Crotone
Simile al fenomeno di evoluzione del
vocalismo tonico del latino, in questo
toponimo possiamo osservare come il
dialettale Cutronu, Cutruni, Cutruoni è
passato a chiamarsi Crotone, comune
italiano nella provincia di Catanzaro.

3. Gallipoli
Il toponimo di questa città nel Salento
viene dal toponimico Καλλίπολις, 'città
bella', presente anche in Sicilia ('Garìpoli'),
attestato in Erodoto e Strabone.
Dato il suo significato di 'città bella',
potrebbe essere considerato parte della
toponomastica urbana.

4. Locri (RC) e Gerace


Il toponimo di Locri viene categorizzato
come frazione di Gerace e legato alle sue
altre forme (latino Locris, greco Λόχροι,
etnico Locri Epizephyrii).
D'altra parte, il toponimo di Gerace ha un
origine più complessa: la città (a circa 10
km da Locri - chiamata Jeraci) era stata
fondata verso il secolo IX da profughi di
Locri. Nei secoli IX-X era stata documentata come Santa Ciriaca ma il suo nome antico era stato
conservato in un punto preciso del medioevo (1101), per poi essere cambiato nuovamente solo
78 anni dopo (nel 1179). Il nuovo nome proveniva dal greco ίεράχι, 'sparviero, come la città Geraci
Siculo in provincia di Palermo.
Quest'ultimo toponimo presenta come elemento pre-latino il suffisso di origine greca -ace, che
porta valore diminutivo e, facendo riferimento ad un animale (sparviero) può essere considerato
un zootoponimo.

5. Metapontum (Lucania)
Il toponimo (reso in greco con
Μεταπόντων) rappresenta l'antico nome di
Lucania, città a Nord di Ericlea sulle coste
del golfo di Taranto di cui rimangono le
rovine. Viene spiegato che conservó
l'antico nome fino a fine del XI secolo, per
essere cambiato in Santa Trinità poi Torredimare, per divenire disabitata già nel XVII secolo. Il
suo nome è resuscitato come Metaponto, frazione di Bernalda (provincia di Matera). Questo
nuovo nome viene dal greco μετά e πόντος, che insieme vogliono significare 'oltramarino'. Dal
momento che il significato del nuovo nome sembra essere legato alla topografia del luogo
(potrebbe essere un riferimento al colore del mare), può essere considerato parte della
toponomastica urbana ma anche toponimo descrittivo.

6. Nicotera
Il toponimo deriva dalle forme greche νίχη
'vittoria' e τέρας 'miracolo'. Allo stesso
tempo, l'origine del nome potrebbe
risalire al nome proprio Νιχότερος
'miracolo di vittoria.

7. Palermo
Il toponimo viene elencato nelle sue varie
forme: Πάνορμος (greco), Panhormus
(latino), Panhormitanus (etnico nei classici
e nelle iscrizioni 'Palermo'), Palermitano
(monete), Panermus (per la fonetica latina
e araba), Πάνορμος (bizantino, cambiato in Πάλέρμον nel 1142).
Per spiegarne il significato, il toponimo viene legato alle forme greche πάς 'tutto' e ορμος
'ancoraggio' per alludere ad 'ampio porto'. Non si ricorre a sostrati pregreci.
Puó essere considerato parte della toponomastica urbana.

8. Polizzi
Vengono riportate le sue diverse forme:
Πολίχη (risalente al 513), Poliçium (anno
1131); il significato viene ritrovato nella
sua forma bizantina [Βασιλεό]πολις, che
significa 'città di Basilio', giunto a noi per
mediazione del filone linguistico arabo
bulîs. Dato il suo riferimento ad un personaggio antico, è un antroponimo.

9. Trapani
Il toponimo viene riportato nelle sue
varie forme, tra cui Drepanum (usato nei
classici come testi classici da autori
come Virgilio), Drepane (forma usata da
Silio Italico, noto poeta, avvocato e
politico romano del I secolo d.C.),
Drepanitanus (forma etnica che ora è
usata come 'Trapanese'). Il significato viene da una forma greca dialettale che significa 'falce'.
L'autore del 'Dizionario di Toponomastica' Alessio propone una corrispondenza tra il nome
greco ad una forma indigena designante 'Messina'.

10. Termini Imerese


Il toponimo presenta molte forme
diverse tra cui quella greca, quella
etnica utilizzata anche da Cicerone, etc.
Un importante osservazione riportata a
fianco del toponimo è quella per
quanto riguarda la sua forma latina
(Thermae), da non confondere con
termen -inis, che porta il significato di
'confine' e da origine anche a Tèrmine e
Tèrme, luoghi toscani. Questa stessa
forma si può trovare a Roma Tèrmini,
ora Stazione, nelle vicinanze delle
Terme di Diocleziano. Un'altra forma analoga si trova a Selinunte (Selinus, ora Salso, secondo
Alessio derivato dal greco άλμνρός, 'salso') nelle antiche Thermae Selinuntiae.

Conclusione
In conclusione, dai venti toponimi selezionati emerge che i primi dieci, di origine etrusca,
presentano per la maggior parte un'assenza di significato, ad esclusione di toponimi come
Capua (falco) e Chiusi (che racchiude il nome degli abitanti. Come fenomeni di rilievo possiamo
trovare mutamenti fonetici (come in Capua → Kapua) e passaggio di suono consonantico (come
in Fiesole (da v- a f-) oppure corrispondenze con le forme latine (come Cortona e Vetulonia).
Dall'altra parte, possiamo notare nei seguenti dieci toponimi di origine greca e bizantina
numerosi significati e riferimenti come in Gallipoli (città bella), Gerace (sparviero) e Palermo
(ampio porto). Possiamo inoltre evidenziare una prevalenza di fenomeni di mediazione
attraverso altri filoni linguistici (come in Agrigento, nome latinizzato, ma anche Polizzi, che
presenta un passaggio dall'arabo con bulîs e Nicotera, il cui significato viene direttamente dalla
forma greca) ma possiamo anche trovare l'importante fenomeno della resurrezione di toponimi
(come in Agrigento e Metapontum).

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