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Premessa.

Vi sono esseri divini incarnati, nel senso che vi sono persone che sono incarnazioni di
Afst che stanno nel 18° piano di luce (il più elevato), e queste Anime, in quanto si
trovano in quest'ultimo piano, sono in contatto diretto col Padre, e vengono, per qs
chiamate “divine”, quindi quando qs anime si incarnano pienamente, sono
incarnazioni divine (anime animali, natura, angeliche o umane non conta). All'interno
del 18° piano ci sono poi delle ulteriori gradazioni, ma in generale sono quelle in
contatto diretto col Padre e hanno una illuminazione diretta del divino, dal Padre e
indirettamente dall'Assoluto: le loro incarnazioni sono realmente divine,
legittimamente chiamate così. I Veri Dei sono le Afst in generale, ma nel senso di
Divinità questo vale solo per le Anime dell'ultimo piano di luce.
Esempi di Anime di natura divine: (con la precisazione: spirito dei piani di luce non è
altro che il termine che usiamo per indicare la presenza della luce fst nello st )

-Spirito del Gange


-Spirito del Danubio
-Spirito del Tevere
-...e tanti altri luoghi di Natura

Esempi di Anime Angeliche Divine (o Spiriti nello st):

-Ivica
-Braco

Esempi di Anime di Animali Divine incarnate sono:

-Maestri di Yogananda e Yogananda stesso

Swami Pranavananda è un esempio di Anima di Animale Divino incarnato, non è


sbagliato dire che sono delle Divinità incarnate, e hanno delle capacità divine reali
(guarigioni miracolose, ecc..), ognuna coi suoi poteri e capacità divine in relazione al
proprio compito e alla propria natura.

Swami Pranavananda sta dando a Dani insegnamenti sul concetto della Filosofia dal
punto di vista di un essere divino, quindi un punto di vista veramente divino!
Andando avanti si comprenderà come i filosofi occidentali conosciuti sono come dei
bambini che fanno discorsi lunghissimi e complicati attorno a concetti come Io,
Coscienza, ecc.
SP dà una visione divina della Filosofia (dal suo punto di vista), e va molto oltre
qualsiasi cosa detta fin qui dai filosofi conosciuti. Sono rilasciati per capire cos'è un
percorso filosofico vero e cosa davvero comporta.

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Il lignaggio di Yoganada è davvero divino ed è difficile per le anime incastrate
percepire questa grandezza! Ma la caramellina che viene data all'Ego fa comunque
parte del Gioco Divino ed ha fini del tutto buoni.

La Filosofia
di Swami Pranabananda

La coscienza (connessa all'anima, Consapevolezza è connessa all'Intelletto)


evolutiva

Ciò che evolve è la Coscienza, non la Consapevolezza. Quest'ultima, sia fuori st che
st dei Psst, semplicemente “è”, non ha una evoluzione/involuzione, mentre ciò che
evolve/involve è la coscienza: l'insieme della conoscenza razionale che un essere
incarnato ha. La Filosofia quindi ha a che fare come punto nodale di tutta la ricerca
del Sapere (amore del Sapere), con la Coscienza, ed è essa che evolve attraverso la
ricerca: un po' quello che dicevamo quando affermavamo che è l'Anima che è
l'ente/soggetto ascendente/discendente. Questo è il punto di partenza di quando si
parla di amore della sapienza, o del sapere, che è filosofia: ha un soggetto che
evolve/involve che è la Coscienza=Anima st incarnata.

18/11/2015

La percezione che si ha di sé è proporzionale all'eccellente lavoro che si fa su di sé.

La percezione che l'Io dei PSST o Sè, che ha di sé (auto-identità che si dà l'Anima
incarnata) è proporzionale al lavoro di 'ex cellere', spingere fuori, che si fa su di sé,
che l'Io fa su di sé (sé=Anima st). Cioè tanto più l'Io spinge l'Anima st fuori dal
Corpo, tanto più ha percezione dell'Anima-sè.

Il sé è da distinguersi dal Sé (bisogna distinguere, separare lo Spirito dall'Anima, non


solo i concetti!) : il primo è relativo al corpo (è un senso di identità che l'Anima ha in
quanto incarnata), il secondo alla consapevolezza divina in sé (consapevolezza dello
spirito in quanto percepita come spirito incarnato, quindi che si trova DENTRO il sé
psico-fisico dell'Anima: lo Spirito è dentro l'Anima, che è dentro al Corpo, ma il vero
agente che fa tutto il lavoro è lo Spirito, che libera l'Anima dal Corpo e poi in seguito
si libera dell'Anima stessa) . Il Sé è la consapevolezza divina in sé, ma se il sé non ha
coscienza di sé, non potrà avere consapevolezza del Sé. Prima l'Anima dovrà
prendere coscienza di se stessa, POI potrà capire che c'è anche un Sè spirituale

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superiore.

L'idea della meditazione orientale (è un'Idea, cioè il metodo stesso è una Idea
Spirituale. Solo per il fatto che è una Idea permette la sua realizzabilità) è di
raggiungere la consapevolezza del Sé (Io spirituale) superando il sé, potremmo dire
bypassando il sé (coscienza / anima razionale, analisi filosofica tipica dell'Occidente,
per arrivare allo stesso scopo: le Idee dei PSST, cioè arrivare allo Spirito. La Filosofia
arriva all'Idea-Spirito attraverso una analisi razionale dei concetti, che approfondendo
arriva alle loro essenze, cioè le loro Idee! La Meditazione Orientale ha lo stesso
scopo, ma bypassando tutto il lavoro di analisi razionale andando direttamente oltre la
sintesi e andando dritti all'Idea). Mentre nel mondo odierno di stampo occidentale e
quindi razionale, il sé necessita di prendere coscienza di sé, per prendere
consapevolezza del Sé (oggi siamo così imbottiti di irrazionalità, che possiamo fare
solo questo percorso) . Un tempo ciò non era necessario, né in parte lo è oggi in certe
zone orientali (la cultura razionale non ha ancora invaso tutto l'Oriente, e non ci sono
queste invasioni di informazioni irrazionali che intasano la razionalità: in questo caso
va sempre estratta la razionalità messa nel posto sbagliato e nel momento sbagliato:
va ripulita e ricollocata. L'irrazionalità non è per forza qualcosa di sbagliato:
esiste, ed “è” quindi, ma è irrazionale nel momento in cui viene
espressa/manifestata con parola/azione/pensiero nel momento, luogo e piano di
realtà sbagliato: sono come pezzi di puzzle “giusti” (hanno una loro razionalità) ma
collocati nel posto sbagliato, nel senso del puzzle della vita del Creato: in questo caso
la tessera diventa irrazionale. Tutto ciò che esiste, per forza di cose “è” e se è, vuol
dire che fa parte della Verità, che è razionale, ha un senso logico all'interno del Tutto.
Quand'è che una cosa diventa irrazionale/illogica? Quando quel pensiero (e
umanamente parola/azione) viene espresso nello spazio e nel tempo sbagliato
all'interno del Creato: nel posto sbagliato quella cosa diventa irrazionale, perché vìola
la legge dell'ordine e della razionalità del Creato). Ma il modo di vivere occidentale è
oramai dilagante anche in oriente e potremmo dire, in tal senso, che oggi il metodo
(mezzo razionale) filosofico occidentale, che necessita il risveglio del sé, è più adatto
al mondo contemporaneo.

Non significa che l'altro metodo orientale risulta sbagliato, risulta solo che oggi
essendo imbottiti di così tanta irrazionalità dobbiamo per forza fare un percorso
razionale di svolgimento di tutta la nostra parte razionale. Oggi la ratio è appesantita
e intasata di così tante cose irrazionali che, di fatto fungono da filtro e le impediscono
di essere leggera e le impediscono così di mettersi in contatto con il nostro Spirito.
Gli orientali dicono che bisogna saper mettere da parte la mente, cioè mettere da
parte la razionalità per avere il contatto diretto con lo Spirito, ma se la ratio diventa
pesante perché ingolfata da irrazionalità e informazioni incoerenti, è difficile se non
impossibile, metterla veramente da parte e fare “il vuoto mentale”, che in termini
nostri significa “mettere da parte la ratio dell'anima”. Quindi per arrivare allo
Spirito occorre pulire srotolando tutta questa parte razionale-animica, portando in lei

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ordine liberandola dall'irrazionalità. Non si può “spegnere” perché per molte persone
è così potente e forte, se dici loro di fare meditazione in senso orientale, loro non ce
la fanno proprio, poiché non riescono a mettere da parte questa parte intermedia per
avere un contatto diretto con lo Spirito.

Il Sé è lo Spirito, il sé è l'Anima; consapevolezza e coscienza, intelletto e ragione.

Swami Pranabananda

Il Fuoco dell'Intelletto Divino già sta entrando nella tua parte animica e brucia tutto
ciò che non serve!!!
Questo spiega benissimo cosa significa dal pdv tecnico “fare vuoto mentale” e perché
oggi è così difficile farlo! Tecnicamente quasi tutti non sanno cosa stanno dicendo,
riguardo al vuoto mentale, stanno solo ripetendo parole dette da altri. Chi prova a
farlo oggigiorno, diventa quasi pericoloso, perché va a incastrarsi nell'etere, cioè
rischiando di agganciarsi a qualcosa di non bello presente nell'etere! Oggigiorno, a
meno di casi eccezionali, questo metodo orientale del vuoto mentale, E' MEGLIO
EVITARLO E PER FORZA BISOGNA PASSARE DA UN PERCORSO
RAZIONALE, PSICOLOGICO PRIMA, E FILOSOFICO DOPO, NEL SENSO
OCCIDENTALE, CIOE' RAZIONALE. Il lavoro psicologico è il lavoro di pulizia
soprattutto della parte subconscia, ed è tutto preparativo o di introduzione.
Fino a livello 6000 è tutto un lavoro psicologico, perché non si ha ancora una base di
razionalità in sé e non può essere ancora filosofici in senso tecnico o vero! Tanti
psicologi odierni ti cambiano le credenze, non le eliminano, ti convincono a
credere in qualcosa piuttosto che in un'altra per adattarti al sistema. Invece la
Psicologia Vera dovrebbe essere un percorso di pulizia vera, rimozione non
sostituzione: gli psicologi oggi sono i preti moderni. Freud e Jung hanno fatto un vero
lavoro iniziatico, il problema viene dopo di loro, dai seguaci che ne hanno voluto fare
una professione per aiutare gli altri. Freud e Jung hanno fatto invece un lavoro
importantissimo di indagine seria e razionale.
Swami Pranabananda parla dell'essenza: è già al centro e si può spaziare all'infinito
da lì anche in diverse direzioni!

Il cosciente (aspetto animico-razionale)


18/11/2015

Non ci sono parti di noi che non sono coscienti se non sono parte del cosciente:

Noi spesso scambiamo per cosciente ciò che non lo è: indichiamo con questa parola
qualcosa che semplicemente percepiamo a livello sensoriale, ma questa non è
coscienza: la coscienza è solo ciò che è parte del cosciente, cioè che è parte della ratio
della nostra Anima-Razionalità. In sostanza qui si vuol dire che chiamiamo coscienti

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parti di noi che non fanno parte del cosciente. Se c'è una razionalità vuol dire che c'è
coscienza, il semplice percepire razionalmente una cosa significa essere svegli, avere
il senso attivo, ma non è ancora coscienza: la coscienza implica una razionalità.
Un discorso irrazionale NON è coscienza, perché non è l'Anima che sta
parlando, è il Corpo. L'Anima conosce solo il linguaggio razionale. Quando
parliamo a vuoto, a vanvera e in modo irrazionale, è il corpo che sta parlando o
agendo in modo irrazionale. La coscienza è l'insieme di tutto ciò che noi abbiamo
compreso razionalmente, ovviamente sottinteso che ci sia una illuminazione, magari
anche solo puntuale (cioè non continua) dell'intelletto. Tutti noi abbiamo
illuminazioni puntuali nella ratio da parte dell'Intelletto: è quello che ci permette di
avere intelligenza, ma quello che si verifica quando la ratio è pienamente illuminata
non è più una illuminazione puntuale, ma continua (della ratio da parte dell'intelletto).
Tutti noi, anche se non pienamente illuminati dall'intelletto, quando ragioniamo
capiamo le cose perché arriva un bagliore di luce dall'intelletto (puntuale) alla ratio e
che le dà visione all'osservazione (funzione dell'osservare) della ratio.

onde cosciente si può indicare ciò che sa di sapere.

E' cosciente quella parte di noi che è auto-cosciente, 'auto', perché vi è l'Io che
illumina, anche solo puntualmente, la ratio. L'Anima di per sé non ha un Io: è lo
Spirito-Io che dà all'Anima una coscienza di sé.

Non è cosciente il non sapere, il quale può essere solo dormiente o sensoriale.

Il cosciente è qualcosa che si sa, è sapere, non è credenza. La credenza è qualcosa


magari anche di vero, ma non compreso, semplicemente creduto da parte del corpo.
E' il corpo che crede, crede di sapere! Questo non sapere (credere) del corpo, NON
E' COSCIENZA. Il non sapere può essere solo dormiente, o sensoriale, semplice
percezione sensoriale. Una credenza può essere anche vera, il corpo crede una cosa
che effettivamente può essere vera, ma è il corpo che lo crede: non c'è l'uso della ratio
che lo fa diventare Conoscenza, che è il Sapere della Coscienza.

Il sensoriale ha una sua vitalità (parte della vita: è vita organica, fa parte dell'Essere,
del Creato: esiste!) , ha una sua necessità (deve esserci: ha un senso che esistono i
sensi fisici e il piano sensoriale fisico, non è un “di troppo”, fa parte necessariamente
della vita) , ma non ha una sua verità: (il sensoriale da solo non ci dice qualcosa di
vero, è solo la piccolissima parte della verità-totalità che viene manifestata e appare.
Il grosso della Verità non appare attraverso i sensi) esso è apparenza, fenomeno
dell'essere, verità non svelata (parte comunque della totalità-vero ma parte della
totalità non svelata: è nascosta. Il sensoriale in qualche modo è piccola parte
apparente di verità che non svela la Verità nel suo complesso, anzi, la nasconde, ma
che svelandosi, diviene parte di verità. Quando portiamo la razionalità nel sensoriale
in modo pieno, anch'esso torna a far parte della Verità piena, perché la razionalità

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toglie il velo che i sensi pongono davanti a noi): che svelandosi, diviene anch'essa
parte di verità.

La filosofia è un metodo (=mezzo razionale): metodo di ricerca dell'essere, l'essere


che è verità in quanto pensiero.

L'Essere può essere visto dal pdv del pensiero finito st, come insieme di tutti i
pensieri veri, e quindi Verità.

Il pensiero (vero, razionale, logico) è sempre e solo verità. La ricerca filosofica è


ricerca metodica, analitica, del pensiero: la sintesi è la finalità dell'analisi filosofica.
La filosofia occidentale si basa sull'analisi razionale approfondita dei singoli concetti
particolari, col fine di arrivare all'essenza che tali concetti contengono, cioè alle Idee,
le quali rappresentano la sintesi di pensiero. Quindi la Filosofia Occidentale è
analitica ma lo scopo è la sintesi.

Onde il mistico orientale, nella meditazione, ricercava e ricerca la sintesi senza


analisi.

Cerca di comprendere la sintesi del pensiero (le Idee) senza fare tutta l'analisi
razionale della filosofia occidentale.

Ciò è possibile, a patto che l'anima razionale accenda il fuoco dello spirito, dell'io,
qualora venga proposto:

si può fare un percorso “orientale” che punta alla sintesi ideale senza passare per
l'analisi della ratio, a patto che l'anima razionale sia in grado di accettare pienamente
il fuoco dello spirito qualora lo spirito, o il divino (lo spirito/intelletto è già divinità)
ci ritenga pronti a raggiungere direttamente la sintesi, l'Idea, lo Spirito.

ma tale patto (accettazione del divino) poche anime, oggi, sanno rispettarlo, poiché è
un patto che richiede onestà verso il divino, e fede verso il non divino.

Onestà verso il divino si intende trasparenza, apertura, abbandono al divino (il Tutto),
l'anima deve essere capace di abbandonarsi totalmente al divino, e questo non è così
facile! In molti c'è una parte irrazionale/egoica che contrasta molto questo.

Poiché si è onesti verso Dio, ma non si può aver fede in lui ma solo in ciò che lo
rappresenta. Dio è tutto (e include anche cose in cui non ha senso aver fede, come la
cacca e la pipì..) e la fede può esser solo in qualcosa di esterno a sé (finito) : la fede è
quindi negli dèi, incarnati o non incarnati.

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Gli dèi: in generale rappresentazioni e forme specifiche che rappresentano il Dio-
Tutto. Non il Divino come Tutto! Ma in forme limitate e finite, che siano incarnati in
forme fisiche oppure no.

E' corretto parlare di fede nel Creatore, ma solo in quanto Essere a sé, in quanto
quindi Dio incarnato e differente dall'Essere che tutto è.
Creatore come Essere-Padre inteso come Anima del Tutto, che è Dio. Da una parte il
Creatore è il Dio-Tutto, dall'altra è anche un essere a sé: incarnazione specifica in una
forma finita (anche se di consapevolezza infinita). E' la classica “doppia faccia” che
ha il Padre, e Giano: è il Tutto, ma anche una incarnazione vera e propria, con una
Anima finita nel senso che è distinta dal tutto, ma in realtà è sempre la stessa Anima!
E' quel concetto-idea limite di cui il Creatore per forza di cose è partecipe, è l'idea
limite tra infinito e finito. Essendo Egli la manifestazione formale-finita dell'Infinito-
Assoluto, ha questa doppia faccia: da una parte è Tutto e dall'altra è qualcosa di
specifico che può essere distinto anche da tutto ciò che lui ha creato. E' la distinzione
tra Dio-Tutto e Dio in quanto essere specifico, totale ma distinto da tutti gli enti che
ha creato, che crea la possibilità logica della fede. La fede è possibile averla solo nei
confronti di questo secondo aspetto di Dio, come Anima finita e distinta da tutto ciò
che Lui ha creato.

La Fede in Dio è sempre e solo in un Dio incarnato, non può essere altro.

Perché anche il concetto di Creatore, o di Essere come puro creatore, esiste e ha senso
solo in quanto essere o Anima di una forma manifesta nella materia. Se non ci fosse
mai stato il bisogno di una forma manifesta di creatore, non ci sarebbe stato neanche
il bisogno dell'esistenza di Anima del Creatore a sé stante, distinta dal Creato. Se ne
parla invece solo in quanto anima animante una forma incarnata.

Il Creatore ab origine, è un Dio-Tutto, un Essere che tutto è, quindi include anche


tutto ciò che è creato, quindi tutti gli enti. Il Creatore non fa cose in più se non sono
necessarie (Legge di Economia del Creato), quindi la distinzione che fa il Creatore di
sé come essere-a-sè-distinto-dall'essere-che-tutto-è, la fa solo in quanto necessaria,
cioè perché si deve manifestare in quanto tale. Se non avesse mai avuto bisogno di
manifestarsi, il Creatore non si sarebbe mai creato distinto come essere-a-sè (Anima
Padre), cioè se non avesse mai voluto rapportarsi agli enti/anime, non si sarebbe mai
distinto come essere a sé, ma il rapportarsi con gli enti, avviene solo nel manifesto.
Per questo l'idea del Creatore come essere-a-sè, il Creatore se l'è creata come un
mezzo per rapportarsi agli enti e questo si può manifestare solo nella materia, in una
incarnazione! Solo perché il Creatore vuole rapportarsi con altri finiti, allora si crea
l'Anima Padre e se viene creata è solo perché è finalizzata a rapportarsi con gli altri, E
QUESTO PUO' AVVENIRE SOLO NELLA MANIFESTAZIONE! La Fede può
essere anche in altre incarnazioni divine come quelle nominate prima: che sono
illuminate dal divino continuamente perché a contatto diretto con Lui (Anime fuori s-

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t, divine in senso stretto, come quella di Swami Panabanada, nell'ultimo dei 18 PdL
fst).
Il concetto di Fede è insomma verso qualcosa di finito, delimitato.
Questa confusione di Fede verso il Dio-Tutto (che razionalmente non ha senso) è ciò
che ha dato origine a una spiritualità pagana: se Dio è tutto che senso ha aver fede
verso tutto? ...e allora si ha fede verso ciò che si percepisce, Natura tipicamente.
Questa non chiarezza sulla Fede in un Tutto dà origine, oltre alla visione pagana,
anche alla visione atea, perché il Tutto non si percepisce. Come sciogli questo nodo?
Solo capendo il concetto di Fede per come è.
Si ha Fede verso qualcosa che è percepibile, in qualche modo. La visione atea ha un
senso: è razionale! Solo la Vera Idea di Fede permette di sciogliere l'arcano. Ha una
logica il pagano, l'ateo e l'agnostico: fanno discorsi razionali tutti quanti!
Onestà (trasparenza, abbandono, apertura totale) verso il Creatore, verso il Dio
Essere (il Dio-Tutto) , è ciò invece che si richiede: onestà come trasparenza, ragione
che accetta la sua esistenza:

questa trasparenza e abbandono può avvenire solo se la ratio accetta l'esistenza di


questo Dio-Tutto. Dovrebbe essere capace di farlo, ma oggi è ingolfata e appesantita,
e anche se si prova a fare la via orientale di meditazione, si rischia di farsi del male
perché la irrazionalità dell'anima impedisce ad entrare in contatto diretto con lo
spirito e invece lo mette in contatto con roba strana dell'eterico che ti rende perso,
anche se mediti 5h al dì: gli individui che fanno questo non sono veri, centrati,
razionali e forti, ma perdono un sacco di tempo prezioso per niente: la loro ratio è
così intasata che è impedito il contatto diretto con lo spirito. Una volta non era così e
il metodo meditativo funzionava. Anche le religioni antiche prevedevano l'entrata in
contatto diretto con lo Spirito-Idea dei Piani Spirituali: Idee dei Mondi Spirituali.
Nell'antichità era ancora possibile entrarci in contatto, poi è divenuto sempre meno
facile. Oggi è quasi impossibile per l'irrazionalità con cui siamo bombardati fin dalla
nascita. Per i reali e per pochi altri l'irrazionalità del mondo non fa gli stessi danni.

solo ciò permette allo Spirito di accendere il fuoco dell'Anima, e al mistico orientale
di bypassare l'analisi razionale e raggiungere direttamente la sintesi dello Spirito,
dell'Idea.

Accensione del fuoco: lo Spirito è fuoco divino, l'Intelletto è fuoco divino. Questo
Fuoco può andare a bruciare nell'Anima che è un mix di spirito e materia, tutto il di
più, tutto ciò che non è l'essenza razionale: il di più viene bruciato. E ti riporta alla
ratio pura ed essenziale dell'Anima: ti pulisce l'Anima. Una volta che brucia tutto il di
più, la accende. Il fuoco dell'intelletto prima pulisce l'anima da tutto ciò che non sia la
ratio pura, dopo la accende della passione divina, che è passione d'amore. Ma l'amore
divino può accendersi solo se c'è la ratio pura, pulita, ecco perché prima il fuoco
intellettuale deve far piazza pulita di tutto ciò che non è razionale nell'anima.
Ecco che il mistico può comunicare poi con tutti attraverso una ratio essenziale,

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pulita, che esprime l'idea in forma razionale cioè comprensibile per gli uomini.

I primi filosofi erano anche mistici, pre-razionali.


Invece i mistici successivi del Medioevo (che avevano molta irrazionalità) spesso si
incastravano nei riflessi di luce dell'eterico. Mentre i primi filosofi greci, in generale,
erano dei mistici: meditando e pregando riuscivano a entrare in contatto con l'Idea
spirituale ed erano illuminati dallo spirito e poi DA LI' scendevano con ratio pulita a
spiegare agli altri in modo deduttivo e consequenziale.
Tutto il sistema educativo-mediatico crea un filtro irrazionale enorme nella gente:
l'unico modo che hanno per uscirne, ed evolvere entrando in contatto con la Forza
dello Spirito, è fare una Via Filosofica, preceduto da un lavoro pre-filosofico di
natura psicologica e di fede. Poi quando entrano nella vera filosofia hanno una
illuminazione diretta: oggi è tutto più complicato perché miriadi di ostacoli esistono
dentro di noi che ci impediscono di entrare in contatto con lo Spirito.

Swami Pranabananda

La prospettiva dell'anima (punto di vista: concetto di vedere)


19/11/2015

Vi è una doppia prospettiva per l'anima: quella sensoriale e quella spirituale.

L'anima di per sé non vede, è l'Intelletto che vede, perché il vedere è un atto che
richiede consapevolezza, un Io, un soggetto consapevole e questo è solo l'Io. E' lo
Spirito che illumina l'Anima e che permette all'osservazione razionale di divenire
visione, alla coscienza di divenire consapevole. Quella sensoriale, quando l'Anima
per una illuminazione anche solo puntuale (come succede quasi sempre), può vedere
attraverso il sensoriale, cioè può vedere in quanto ente psico-fisico connesso al corpo
può vedere il mondo sensoriale. Ma in realtà è la luce dello Spirito che le permette di
vedere, cioè di avere consapevolezza del mondo esterno, il mondo dei sensi. Oppure
può vedere direttamente il Mondo delle Idee, sempre grazie allo Spirito che la
illumina (puntualmente, quasi sempre, o anche, molto più raramente, in modo
continuo). L'anima vede sempre e solo, attraverso lo Spirito-Intelletto-Io che ha la
vera capacità di visione.

Ebbene, l'anima ha in effetti una prospettiva propria che è quella razionale, ma tale
prospettiva non è in realtà un reale vedere, ma un osservare: la ragione osserva ciò
che la mente dello spirito vede del sensoriale.

Vedere e Osservare sono diversi. Vedere implica un soggetto consapevole che vede,
invece osservare no. Una macchina fotografica non vede, ma osserva.

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Perché, in effetti, la ragione non è se non la facoltà dello spirito per indagare il
sensoriale:

La ratio non ha altro senso di esistere se non come potere-mezzo-facoltà dello Spirito
utile ad indagare il sensoriale, per capire, osservare, ricercare, vedere e comprendere.
La ratio è una facoltà dello Spirito-Intelletto. Importante è il termine “facoltà”.

non avendo altro senso la ragione se non di indagare il sensoriale, e da esso ragionare
sulla realtà anche non sensoriale.

La ragione “è” un senso, è l'unica facoltà non sensoriale che abbiamo, il nostro 6°
senso! E da esso il soggetto ragionante (l'Io) usa la ragione dell'Anima per indagare il
sensoriale, ma anche da esso, per induzione, anche ragionare e indagare il non-
sensoriale. E' l'Io che ragiona e usa la ragione che è dell'Anima, e può usare questa
stessa ragione per indagare il non-sensoriale.

Ma solo la mente (Intelletto) dello spirito può, in realtà, comprendere la realtà in sé


poiché solo esso la vede (vidya-visione-vedere è solo dell'Intelletto) . E' l'io l'occhio
che vede, l'anima è la sua facoltà espressiva per uno spirito incarnato.

Swami Pranabananda

Logica
19/11/2015

La deduzione è di troppo nella logica divina;

la logica divina non segue deduzione e induzione, ma estrapola/inferisce la verità


dall'Idea! Dal pensiero primo originario! La logica divina non si basa su una
concatenazione di pensieri dedotti o indotti in modo consequenziale. Ma viene
estrapolata dall'Idea stessa che, come pensiero primo, contiene già la verità, perché
parte del divino. Si basa su una estrazione continua, che in realtà è infinita
potenzialmente, dall'Idea stessa, dal pensiero vivente. Non ha nulla a che vedere col
processo umano di pensieri concatenati tra loro.

ciò che si necessita (in ambito divino) è una logica che inferisca (estrapoli) la verità
dal pensiero primo (vivente, Idea) , questa logica non deduce ma dice, afferma e
conferma la verità.

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non ha bisogno di ricostruirla, ma la estrapola tutta intera dall'intelletto divino che la
contiene in sé

La deduzione implica una relazione di causa ed effetto, ma logica divina è pura causa
ed effetto allo stesso tempo. E'.

causa ed effetto sono insiti nel'Idea stessa che è causa ed effetto di se stessa: è un
ente, è già: non deve divenire qualcos'altro. Mentre il pensiero razionale è un
divenire che cerca di diventare essere, quando l'Idea lo è già, è già un essere,
un'essenza.

L'induzione è, di contro, la logica adatta per la filosofia analitica (occidentale, che


segue l'analisi razionale) la filosofia che attraverso l'analisi razionale ricerca i
principi primi o idee o pensieri originali. La deduzione può essere solo una filosofia
già realizzata, che già ha introdotto nella sua ricerca una qualche Idea e la sta
esprimendo in forma deduttiva.

la filosofia occidentale essendo analisi razionale, parte dalla realtà sensoriale e da lì


induce e cerca di comprendere la realtà superiore (idee) attraverso l'uso dei concetti.
Una volta che si è arrivati là (al principio primo) , allora a cascata si può dedurre tutto
ciò che viene sotto e le applicazioni specifiche. La filosofia non può essere altro che
induttiva, e non può essere altro che analitica.

Questo spiega l'opposizione primaria nella filosofia occidentale tra visione platonica
(trascendente) e aristotelica (immanente): ma in realtà non c'è nessuna opposizione
tra loro: stanno solo parlando da punti di vista differenti! Platone era già arrivato al
mondo delle Idee (il generale) e da là poteva dedurre i casi specifici col metodo
socratico dialettico e spiegare se una cosa era vera o falsa. Aristotele spiega quello
che è il metodo filosofico vero (induttivo) partendo dall'essere come sostanza (che
nella terminologia aristotelica indica l'essenza), che per lui è immanente dentro al
corpo e da lì si induce la realtà (filosofia analitica), ma non parlano di due modi di
filosofia diverse, perché la filosofia occidentale che si basa sull'analisi razionale, è
sempre la stessa, è una perché il metodo è uno. Il metodo aristotelico è partire dai
sensi della realtà sensoriale, da un io-ente immanente e da lì, per induzione, fare
analisi e arrivare ai Principi.
SONO MOMENTI DIVERSI DI UNO STESSO PERCORSO FILOSOFICO, e non
comprendendo questo, nella storia della filosofia vengono messi in contrapposizione:
sono due momenti diversi del percorso. Uno è già nei principi ideali e l'altro al livello
di partenza sensoriale da cui si parte per far filosofia.

Il metodo orientale è Filosofia anche quella: anche loro amano la sapienza (dei Piani
spirituali) ma bypassano tutta la parte razionale per arrivarci, ma solo perché

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potevano ancora farlo. Il percorso è lo stesso, ma il metodo orientale velocizza il
percorso, ma può farlo solo uno che non ha ostacoli in mezzo: se li hai non puoi
velocizzare perché devi per forza prima ripulirti. Ma la Filosofia è e rimane una, il
percorso è uno, solo che il metodo orientale “salta” un passaggio ma che è possibile
fare, se non ci sono ostacoli. Se questi ostacoli invece esistono, occorre seguire un
metodo diverso rivolto alla pulizia della ratio.
La Filosofia è tutto ciò che è ricerca del Sapere, del Divino. E' sempre lo stesso
percorso!

Occidente: filosofia analitica


Orientale: filosofia sintetica (quando si può fare)

Dopo che hai riacquistato una base di ratio (liberazione della ratio pienamente
dall'eterico), allora puoi iniziare a fare meditazione orientale senza rischiare di
rimanere incastrati nell'eterico.

Swami Pranabananda

Il Sé per Sé
(titolo ironico: non esiste l'Io-Sè per se stesso, ma solo perché ha una funzione
all'interno di un creato che ha più piani di realtà: illuminare il sé piccolo che serve
come guida del corpo materiale, ma che da solo non ha senso di esistere. Ha senso
solo all'interno di tutto il processo di creazione e sviluppo della vita del creato)
20/11/2015

Il Sé è l'antico mistero degli iniziati.

Negli antichi misteri orientali e occidentali (quelli occidentali sono nati dall'oriente!)
il “mistero”, l'oggetto celato che si cercava di raggiungere ed era misterioso perché
celato e nascosto, era l'Io, lo Spirito, l'Intelletto dei Piani Spirituali: non era nient'altro
che questo il mistero, al di là di tutte le fantasie. Nella storia di cose già morte e
sepolte da tempo, se esce fuori qualcuno che dice cose nuove, queste sono spesso
totalmente fasulle o inventate.

Epperò è un mistero che, svelato, svanisce.

L'Idea di Sè nel momento in cui viene raggiunta svanisce, perché in realtà il Sè è


appunto soltanto un'Idea.

Perché il Sé è tale solo finché si ha connessione con il sé: svanendo il sé, svanisce

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anche la sua origine superiore, il Sé.

non esiste un Sè superiore di per se stesso (per sé), come non esiste un sé piccolo in
sé. E' una Idea (certamente sono cose reali, intendiamoci) che sta nei PSST e che
esiste solo in quanto parte superiore spirituale, aggancio finito allo Spirito per la
Ratio individuale. L'umano (il finito in generale) incarnato nella materia ha bisogno
di una sua rappresentazione nei Piani Spirituali, affinché esso possa riunirsi allo
Spirito. Questa rappresentazione spirituale è l'idea del Sè. Il mondo delle Idee o
Mondo Spirituale, si può anche chiamare Mondo delle Rappresentazioni, quindi
mondo di enti che esistono solo in quanto rappresentanti di qualcosa d'altro (in
quanto idee di qualcosa d'altro). Svanendo quindi l'oggetto che il Sè o le Idee in
generale rappresentano (cos'è questo oggetto??), svaniscono anche loro, perché non
hanno più senso di esistere, perché sono appunto solo delle rappresentazioni di
qualcosa d'altro e se l'oggetto svanisce, svanisce anche la sua rappresentazione, non
ha più senso di esistere.

Il mondo delle Idee può essere anche chiamato mondo delle rappresentazioni, cioè
quel mondo di Idee o Io, che rappresentano i corpi materiali passati, presenti o futuri.
Cioè ogni corpo materiale (dal quark allo st) inteso come materia materiale, ha una
sua Idea/Io nei PS che lo rappresenta come Pensiero spazio-temporale. Quindi il
rappresentato è la materia materiale/corpo e il rappresentante è l'Idea/Io, quindi in
questo senso Mondo delle Idee=Mondo delle rappresentazioni del Mondo Materiale
(o di materia materiale). Detto in altre parole non esistono Idee/Io che non siano
rappresentazioni di un corpo di materia materiale passato, presente o futuro. Le Idee
sono sempre radici di un qualcosa che è manifestato: la radice è sempre radice di un
albero, non radice a sé: la radice da sola non esiste. Anzi, è il manifestato che dà
vita all'Idea. L'archetipo dell'Idea è il Pensiero o Logos, le Idee sono Pensieri
Viventi, cioè archetipi viventi, ma l'archetipo dell'Idea stessa è il Pensiero o Logos,
quindi gli stampi delle Idee sono il Pensiero o Logos e lì effettivamente esistono tutti
i pensieri possibili (anche quelli che non si manifesteranno mai), perché il Logos è il
Verbo che include in sé infiniti termini, al di là di spazio e di tempo, cioè al di là di
quello che si manifesta. Il Pensiero è lo stampo/archetipo stesso delle Idee/Pensieri
viventi/Io. Le Idee dei PS sono archetipi di vita materiale, quindi sono archetipi per la
materia materiale, mentre i Pensieri/Logos sono archetipi di tutto lo spazio-tempo,
anche delle Idee/Io.

Idee/Io--->archetipi viventi di solo ciò che si manifesta, si è manifestato o si


manifesterà sul piano materiale

Pensiero/Logos---->archetipo statico di tutto, (infiniti pensieri) anche archetipi delle


Idee/Io stessi, non solo quelli che si manifestano sul piano fisico, ma anche tutti
quelli immaginabili, ma non per forza manifestabili....perché essendo infiniti i
pensieri nel Logos, non si può manifestare l'infinità di questi pensieri

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Prima il Pensiero del Logos scende nei PS come Pensiero (permette il manifestarsi di
un dato oggetto sul Piano Materiale, ma l'Idea di questo oggetto materiale è una
conseguenza della manifestazione materiale dell'oggetto! L'Io o Pensiero Vivente
o Idea è generato dal Pensiero/Logos che ha originato l'oggetto materiale e che, una
volta che l'oggetto materiale si è manifestato nella materia, prende vita o prende forza
da questa, e si trasforma da Pensiero a Pensiero Vivente) , ma prende vita e diventa
Pensiero Vivente/Io/Idea solo una volta che diviene rappresentante (Idea) di un
rappresentato materiale (corpo materiale).

Il Pensiero crea la Materia, la quale poi vivifica il Pensiero che l'ha creata,
quindi tale Pensiero si trasforma, per mezzo della manifestazione della Materia,
in Pensiero Vivente/Idea/Io.

La manifestazione della Materia rende soggetto quel Pensiero che l'ha creata.

La rappresentazione ideale “serve” allo Spirito nella Materia, cioè alla Scintilla
Divina, perché la SD è Spirito non ancora costituitosi in forma di Io. L'Idea funge da
modello perché la SD prenda consapevolezza di sé per tornare al Padre, perché la SD
non è altro che una manifestazione di un'Anima fuori spazio-tempo che ha
dimenticato di essere un individualità, cioè un Io. E' un gioco ovviamente: l'Anima
volontariamente si dimentica di Sè stessa per vivere la Materia e attraverso di essa
accrescere ancor di più il desiderio di unione al Divino. Quindi la Materia è uno
spazio creato al fine di velocizzare l'evoluzione delle Anime fuori spazio-tempo
poiché nella Materia i numerosi stimoli sensoriali permettono all'Anima fuori spazio-
tempo di porsi molte più domande di quante se ne pone stando semplicemente fuori
spazio-tempo.

Non è il Pensiero che crea la Materia, perché la Materia esiste già. All'inizio, in senso
primordiale si, ma poi “il Pensiero crea la Materia può essere fuorviante e creare
confusioni”. All'inizio la Materia-Chora (idea immanente di materia), ma in realtà poi
ogni singola materia materiale non viene creata ogni volta dal Pensiero, ma esiste un
Pensiero che fa si che essa si disponga secondo certi schemi. I singolo atti creativi
DOPO il primo sono solo un formare la Materia dandole una forma, che è quella
animica, plasmica. Il Pensiero crea solo all'inizio, poi la forma in seguito attraverso
una Forma plasmica. forma appunto la materia materiale. E' chiaro che all'inizio era
già ad un certo stadio: c'era già una base costitutiva: non può essere altrimenti! Non
può esistere il concetto di evoluzione a partire da un pensiero infinito. Il primo finito
è per forza creazionale, cioè viene creato così e da lì è la base per creare il resto. Non
si può far evolvere dall'infinito! Ma si evolve solo da una base di partenza, altrimenti
non scatta l'evoluzione. La base di partenza ha già delle funzioni minime che poi da lì
in avanti evolvono. Non esistendo prima lo spazio-tempo, è stato ad un certo punto
creato dal nulla “ex nihilo” e poi da lì ha iniziato ad “evolversi”.

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Il Mondo dell'Intelletto/delle Idee non è stabile e fisso: è il piano più creativo e
dinamico, anzi, è il piano all'interno dello spazio-tempo, più creativo. Creativo nel
senso più immaginativo del termine. Spirito, Forma e Materia sono sempre Materia in
realtà, sono tipi diversi di Materia, sottostanti ai quali vi è la Luce Perenne. In fondo
questa Materia cos'è rispetto alla Luce? E' Luce immaginata dall'Intelletto
Divino, il quale essendo un'Anima finita, immaginando crea qualcosa, ma lo crea
di una consistenza che noi chiamiamo sostanza e che mai era esistita prima,
laddove esisteva solo l'immaginato della Mente Divina che è l'essenza. La
sostanza non è stata creata dalla Mente Divina-Padre, ma è stata creata la prima
volta dall'Intelletto Divino, dalla Madre: è l'immaginato della Madre.
L'”immaginazione” non è di un corpo creativo eterico! Ma questa è immaginazione di
Anime Fuori Spazio Tempo! Questo spiega il perché si chiama Mater-Materia. Perché
effettivamente è sostanza immaginata (creata) dalla Madre/Intelletto Divino.
Possiamo dire come conseguenza generale di ciò, il perché la forza, l'energia capace
di generare sul fisico, è l'energia femminile. Chi può mettere al mondo la materia
umana è la donna, ma in modo ancor più vasto si può dire che l'energia che mette in
manifestazione ciò che si deve manifestare nella realtà, la forza-causa manifestante
nel fisico è l'energia femminile. In questo senso si dice che la donna è legata al
Desiderio e l'uomo alla Volontà. Perché chi immagina e quindi chi desidera è l'aspetto
femminile. L'uomo semplicemente dona la sua forza materiale per manifestare tale
desiderio-immaginazione, in questo senso il manifestato del piano materiale non è
mai stabilito dagli uomini, ma dai desideri delle donne, incluse anche le parti più
violente. Il problema in questo senso non è l'uomo, ma è il desiderio della donna!
Perché la violenza si scatena più facilmente nell'ambito musulmano? Perché in
quell'ambito il desiderio femminile è molto represso: si accumula e da qualche
parte va a sfogarsi come violenza. L'uomo da solo, in qualche modo, è solo
l'esecutore materiale del desiderio della donna. Desiderio subconscio o conscio
che sia. E vengono usati gli uomini per “sfogare” questi desideri. Tra uomo e
donna la parte che sprofonda nella materia e nei sensi è la donna: è la parte più
debole e quindi quella i cui desideri vengono più facilmente distorti e se la donna
non fa una pulizia dei suoi desideri, pulsioni, emozioni, ciò genera distorsioni
nella realtà. A quel punto la parte maschile è quella che ha forza di attirare lo
Spirito-Luce e aiutare la parte femminile a purificarsi dal loro incastramento
nella Materia, che è per loro costitutivo perché metafisicamente sono legate alla
Mater-Materia. Chi ha il potere di manifestazione è la donna! L'uomo funge solo
in qualche modo da esecutore dei suoi desideri, attraverso il suo atto volitivo.
Tuttavia è solo l'uomo che può, con la sua forza di volontà, connettersi allo
Spirito (indirettamente alla Luce) e farne giovare anche alla donna. Solo l'uomo
ha la forza biologica, costitutiva, nervosa, per attirare a sé la Luce, lo Spirito.
Nei fatti le ingiustizie le ha fatte l'uomo: ma chi ha spronato l'uomo ad agire in quel
modo?? La donna. Il potere più potente per manifestare è quello femminile. Quindi
l'uomo in sostanza, o lo evita, perché inconsciamente lo teme, oppure ne viene

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sottomesso, oppure se è un uomo che fa un percorso spirituale allora diventa lui co-
creatore, perché indirettamente, attraverso la connessione allo Spirito, permette anche
alla donna di purificarsi e contribuisce alla creazione. L'uomo può contribuire a
manifestare il bene o il male nella materia, in base alla sua debolezza o forza, la
donna contribuisce in base al suo desiderio più o meno puro. Forza dell'uomo è
sempre forza di volontà.

In altre parole.
Nello spazio-tempo la realtà è materiale, di materia. Essa è il rappresentabile o il
rappresentato, cioè tutto ciò che non è materia, nello s.-t. è una forma di
rappresentazione ideale o non ideale, del mondo materiale. I Piani Ideali (PSST), i
Piani Animici (RATIO), e i Piani Eterici, esistono solo in funzione del mondo
materiale, esistono solo in quanto piani che permettono al mondo materiale di
prendere coscienza della realtà e riunirsi consapevolmente alla Luce.

Non vi è Sé se non in quanto forma originaria del sé. Sé che è Io, Io vivente di nuova
Luce perenne (luce dello s.-t. costante e sempre presente, ha uno spazio e un tempo
che è perenne, inoltre è sempre costante. Si distingue dalla Luce Infinita del Padre
che è oltre spazio e tempo). Ma è la Luce perenne che va ricercata, non il Sé che è
solo sua forma vivente.

Ciò che in realtà a cui il piano fisico deve ritornare non è tanto l'Io-Sè (che è
comunque reale!), ma quella è solo un modo, un mezzo che ci serve per agganciarci
al Mondo Spirituale, alla luce perenne che, di fatto, è la Luce del Padre nello s.-t.
E' un mezzo per arrivare a fondersi con la Luce del Padre

L'Essenza di tale forma è la Luce perenne, è la Luce che l'Intelletto divino (macro) , e
con esso l'intelletto individuale (micro), può comprendere.

La luce del Padre è infinita e non è comprensibile da nessun Intelletto!

Raggiunto il Sé, esso svanisce nella Luce perenne: da quel momento, l'identità non è
più nel Sé ma nel corpo fisico dotato di ragione.

Una volta che si raggiunge l'Io spirituale si è già trasceso il sé piccolo (perché lo
domino e lo annullo perché l'anima viene pienamente illuminata dallo spirito) , cioè si
è liberato lo spirito dall'anima (e prima si era liberata l'anima dal corpo), non esiste
più neanche il Sè grande, che non ha più senso di esistere, perché esiste solo in
quanto Idea di una forma incarnata che una sua identità.

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Nella realtà spazio-temporale i piani superiori devono sempre contenere ciò che è
contenuto nei piani inferiori.
L'idea del Sè svanisce proprio quando la raggiungi perché è come se avesse finito la
sua funzione e svanisce e si rifonde nella luce perenne. In realtà oltre alla Materia
nello s.-t. c'è solo Luce: sono la base dello s.-t. perché i PS sono costituiti di Luce
perenne, i Piani Animici di sostanza animica (unione di Luce e Materia), i Piani
Eterici sono una fusione tra sostanza animica e Materia. Quindi in essenza nello s.-t.
tutto è alla radice fatto solo di Luce e Materia.

La facoltà razionale diviene semplice facoltà corporea,

la ratio dell'anima a quel punto domina pienamente anche il corpo, e diviene anche
una facoltà corporea che viene sempre più illuminata dalla Luce Perenne

che viene sempre più illuminata dalla Luce perenne. Luce e materia, non vi è altro in
realtà nello spazio-tempo. E, onestamente (trasparentemente) , in tutto il Creato.

Swami Pranabananda

il proprio concetto di identità di sé è molto più potente se questo concetto di


identità è fisico, piuttosto che spirituale, perché assai più denso, con più forza e
lo vivo, come essere incarnato, in modo molto più potente come identità di me
stesso: la mia identità di me distinto dal resto, si rafforza ancora di più

Materia diventa soggetto illuminato in modo diretto


Corpo e Spirito si uniscono con un rapporto diretto: successivamente riescono anche
a fondersi e la fusione dona quelle facoltà assolutamente divine di queste anime
incarnate!!!

Anche se ad un certo punto in realtà si scopre che il Sè superiore è una Idea che
svanisce nel momento in cui la raggiungi, questo non ti fa stare nel Vuoto, ma
permette alla Luce perenne del Padre/Intelletto Divino di controllarti direttamente:
il macro prende il controllo diretto della tua Anima e del tuo Corpo (micro), la tua
parte psico-fisica ora finalmente pura, l'insieme di corpo e ratio puri, prima staccate e
separate tra loro, poi purificate e ancor dopo, riunite. L'idea del Sè quando va via, la
nostra identità CORPOREA diventa ancora più radicata nella realtà, il Nome
(Gianluca Pietrelli) prende ancora più forza. Anche Dani è impressionato da alcuni
insegnamenti che il M° ci sta dando perché alcuni sono davvero rivoluzionari, nel
senso positivo, radicale, ancora più che illuminanti! Devastanti nel senso più positivo
del termine. Occorre leggerli e rileggerli per fare propri nel profondo questi nuovi
concetti.

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Il dovere
21/11/2015

La percezione dell'essere da parte dell'Io è tale non solo nello spazio-tempo ma anche
fuori spazio-tempo;

il nostro Intelletto/Io Spirituale può percepire l'Essere-Tutto, non solo in quanto


essere presente nello st, ma anche come essere presente fuori st. Parliamo di
percezione che può essere usato come sinonimo di intuizione perché l'Intelletto non
può mai comprendere l'Essere, ma lo può percepire, che non è comprensione, ma un
afferrarlo, intuirlo. La percezione dell'Essere che il nostro intelletto può avere non
riguarda solo l'Essere fuori st, ma anche quello nello st. Qs percepire è frutto del fatto
che l'intelletto è fatto di Luce Perenne ma in forma finita spazio-temporale. L'Io in
quanto luce perenne è fatto della stessa essenza dell'Essere fuori st e anche
dell'Essere-Tutto (Luce infinita). Questa somiglianza di essenza (sempre di luce si
tratta!) fa sì che anche se non posso comprenderla (la luce infinita), posso comunque
percepirla perché sono fatto di luce finita (Luce Perenne): abbiamo quel qualcosa in
comune (la luce stessa) che mi permette non di comprenderla, ma un po' meno che
comprenderla (atto che chiamiamo di 'percezione').

la percezione interna allo spazio e tempo (la percezione che l'Io ha dell'Essere dentro
lo st) è il dovere, mentre la percezione esterna allo spazio e tempo è la devozione.

il concetto di dovere di cui i parla è quello della Sdag, è quindi spirituale, interiore,
che è diverso dal concetto di dovere esteriore o etico-comportamentale, che è quello
più umano a cui allude la maggior parte della gente comune quando parla.

Devozione e dovere sono due aspetti di percezione da parte dell'Io, come esso
percepisce la realtà (Essere-Tutto): perché in realtà vi è solo Essere, che viene
percepito dall'Io come Luce o come materia. In quanto Luce, l'Essere è oggetto di
devozione; in quanto materia, l'Essere è oggetto di necessità. (sinonimo di Dovere)

In fondo, come già accennato, tutto è Luce o Materia. L'Io può percepire o verso l'alto
(fuori st: Luce) o verso il basso (nello st: Materia). Se stesso (l'Io) è fatto di Luce e
ciò che percepisce fuori di Sè e sotto, è solo Materia. Quando guarda sopra è
devozione: come il mio Io/Intelletto percepisce la Luce Infinita del Padre, e la mia
devozione sarà più o meno grande a seconda di come io percepisco la luce infinita del
Padre e ciò a sua volta dipende dagli sforzi che l'Io ha fatto per comprendere questa
Luce Infinita del Padre, che poi sappiamo che non potrà mai comprendere...ma deve
esserci comunque lo sforzo in tal senso. Avrò solo percezioni (intuizioni) che sono
già forme di comprensione, ma parziali, perché un finito non può comprendere

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l'infinito.

L'Io è l'identità della presenza di un'Anima fuori spazio-tempo, dentro lo spazio-


tempo.

Il Padre vuole solo che queste Anime si avvicinino sempre più a Lui. Egli è una
identità di consapevolezza infinita, ma con una sua finitezza e vuole che “gli altri”
vivano il più possibile la stessa vicinanza all'Assoluto di cui gode Lui. Non toglie alle
Anime la loro identità, ma gliela rafforza sempre di più, facendo sì che questa identità
sia sempre più simile alla Sua.
Questo è il concetto di devozione.
Mentre verso il basso, la percezione che fa l'Io dell'essere finito, in quanto Materia
(con uno spazio e un tempo), non è un qualcosa che può percepire attraverso un atto
di devozione, quindi attraverso un atto in cui l'Io si fa temporaneamente vuoto, ma al
contrario la percezione dell'Essere spazio-temporale in quanto materia, è una
necessità (deve farlo) non certo svuotandosi, ma anche inserendo tutto se stesso
necessariamente (dovere) al fine di percepire questa Materia. Cioè l'Io per percepire
la Materia/Essere spazio-temporale, deve inserirsi pienamente nella Materia. In
questo senso deve metterci tutto se stesso, e deve farlo necessariamente, mentre al
contrario la percezione dell'Io dell'Essere fuori st (Luce infinita del Padre) può
avvenire svuotandosi: ecco la devozione, de-vozione (farsi vuoto): è esattamente
l'opposto del tipo di percezione di cui necessita l'Io per percepire la Materia!
La Luce infinita prevede che l'Io debba svuotare/annullare se stesso per percepirla.
L'esatto opposto accade per percepire la Materia: deve metterci TUTTO se stesso per
percepire la Materia, ed è necessario che la nostra scintilla divina entri nella Materia:
è una sua necessità per capire qualcosa dell'Essere in quanto materia spazio-
temporale. E' una necessità dello Spirito l'entrare nella Materia per capirla. Perché l'Io
è di Luce e Luce e Materia sono complementari, ma distinti: e tali rimarranno
sempre: non potranno mai fondersi tra di loro. Quindi l'Io (che è comunque di Luce,
anche se finita) non può percepire la Materia dall'esterno, perché la materia è un'altra
cosa rispetto alla Luce: deve entrarci dentro con tutto se stesso, in modo da poter
percepire dall'interno della materia, cosa sia questa realtà materiale: quella parte di
Essere che è realtà spazio-temporale: e sta qui lo svelamento da parte dell'Io di quella
parte di Essere che non essendo della sua stessa sostanza (Luce) non può percepire
dall'esterno, ma la può svelare SOLO ENTRANDO IN ESSA (NELLA MATERIA)
E SOLO IN TAL MODO L'IO PUO' ARRIVARE A COMPRENDERE TUTTO
L'ESSERE FINITO.
Di tutto ciò che abbiamo visto finora è questa la cosa forse più vicina al materiale
Sdag. E' pienamente compatibile perché il punto di vista è esattamente lo stesso.
Nella Sdag è detto solo in un modo più semplice e qui c'è invece un linguaggio fatto
da un essere divino che rappresenta la sintesi filosofica nel senso più alto del termine.
Ci sono qui alcune formulazioni radicali che Dani non aveva espresso ancora, pur
avendole dentro! La bellezza di queste formulazioni è di una bellezza senza pari! E'
spiegato tutto con una razionalità davvero Divina, iper-illuminata.

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Noi abbiamo parlato di come vi siano gli Io spirituali (CdL spirituali che rimangono
vivi di vita in vita) quindi l'Io che si incarna in me oggi in qs vita è in realtà (salvo
eccezioni rare) un Io che si è incarnato in vite passate e che è rimasto in vita nei corpi
spirituali tra una vita fisica e l'altra. Ma questi Io di cui abbiamo parlato, in fondo
sono ideali, cioè delle Idee (ideali, non reali) , i Mondi Spirituali sono Mondi delle
Rappresentazioni cioè rappresentano qualcosa d'altro, ma loro in sé non sono niente:
sono un'apparenza. Rappresentazioni sono soggetti (Io, Corpi Spirituali) hanno senso
di esistere solo nel senso che rappresentano qualcosa d'altro, ma quando ciò che
rappresentano svanisce, svaniscono anche loro perché sono delle semplici
rappresentazioni. Il gioco divino è comunque che tu devi cercare di unirti all'Io
spirituale, perché esiste realmente, ma il punto è che, nel momento in cui tu lo
raggiunge esso svanisce!! L'Io Spirituale esiste realmente (è intelletto individuale
distinto da Intelletto collettivo), ma a un certo punto del tuo percorso quando lo
raggiungi, esso ha finito il suo compito: svanisce e al suo posto non avrai più un
Intelletto Individuale ma sarai inondato da un Intelletto Divino (macro) , ma tu come
identità sarai ancor più forte e radicato e ancor più identificato con una tua
soggettività distinta da tutto il resto. Non si chiama a caso Mondo delle Idee, perché
appunto è un mondo ideale, dinamico: enti che vanno e vengono, si muovono: è il
mondo creativo per eccellenza dove creazione e distruzione sono continui, ma...divini
entrambi. Ma sono piani di realtà veri, reali, verissimi. Tutto ciò che esiste nel Creato
segue la Legge di Economia, cioè esiste solo perché è necessario al fine del Padre:
rendere le Anime finite il più simili a Sè Stesso possibile. Il modo migliore per
raggiungere questo fine è..un Gioco, ma Divino! In effetti è meglio non sapere queste
cose: lo stesso materiale Sdag ha scelto di svelare in parte le regole del Gioco, al fine
di permettere a qualcuno di capire un po' di più come è fatta davvero la Realtà dal
pdv Divino, per aiutare gli altri. Capendo di più la Realtà dal pdv Divino (l'unico pdv
vero e completo) puoi aiutare meglio gli altri. E' come una concessione che viene
fatta in momenti storici di necessità, come questo.

Il corpo è realissimo e la parte razionale non corporea (Anma st) rimane ed è


anch'essa realissima perché è la rappresentazione spazio-temporale della
Consapevolezza della nostra Anima fuori spazio-tempo. Tale Consapevolezza
dell'Afst, di per sé non è razionale perché la ratio si necessita per comprendere una
realtà basata sulla molteplicità, com'è la realtà materiale, ma la realtà dei Piani di
Luce fuori st è una realtà uniforme, non molteplice: è Luce Infinta del Padre dentro
alla quale le Anime fuori st attraverso un atto di Volontà assorbono Luce in forma di
Consapevolezza, ma questa Consapevolezza è Mente Indistinta, indistinta perché non
ha nulla da cui distinguersi, essendo la realtà in cui è immersa, uniforme e
corrispondendo alla Mente Infinita. La Mente dell'Intelletto invece è una Mente
Distinta (Io e non-Io). Le Anime fst sono immerse nella Luce Infinita del Padre. La
Luce che hanno dentro di Sè che assorbono con l'atto di Volontà di comprendere, fa
loro assorbire Luce in forma di Consapevolezza, che è Mente Indistinta Finita.
Indistinta perché è immersa nella stessa sostanza che però è Infinita.

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L'Ego Spirituale nasce dall'incastramento dell'Io originario del Piano dell'Amore, nei
Piani Spirituali dello Spazio-Tempo.
L'Ego Umano nasce dall'incastramento dell'Io dei Piani spirituali nell'Anima dei Piani
Animici.
L'Ego Materiale nasce dall'incastramento dell'Anima spazio temporale nel Corpo
Fisico.

Tecnicamente l'Anima si incastra nei corpi sottili, ma si nomina il Corpo Fisico


perché i corpi sottili rappresentano il corpo fisico e la sua sensorialità.
L'incastramento dell'Anima è nel Corpo FISICO, perché di fatto l'Ego materiale si
crea perché l'anima vive la sensorialità e scambia se stessa per un corpo fisico, cioè si
confonde con un corpo fisico e dimentica la sua immaterialità.

Swami Pranabananda

La devozione
(la percezione dell'Essere in quanto Luce Infinita del Padre, da parte dell'Io)
(la Devozione di un Io incarnato rispecchia sempre la Volontà dell'Anima fuori st: la
Devozione non è un concetto che può esistere per le Afst perché non hanno una vita
separata dal Padre ma vi sono già immerse e non devono svuotarsi. La Devozione di
un Io incarnato, invece, di farsi vuoto, discende direttamente dalla volontà di crescere
e di imparare dell'Afst, cioè del suo desiderio di unirsi al Padre. Le due facoltà sono
numericamente uguali 1:1)
21/11/2015

Vi sono tre modi per verificare (concretamente) la devozione dell'essere (Io


incarnato) in ascensione: attraverso il comportamento (nel suo
complesso=parole+azioni) , attraverso la parola ed attraverso l'azione (prese
separatamente).

Vi sono tre modi concreti per capire quanto è grande la volontà di quell'Anima che
c'è dentro quella persona (come anima fuori spazio-tempo), di unirsi al Divino, al
Creatore. Dalle manifestazioni sensoriali del comportameto (p+a) e dalle parole e
azioni prese singolarmente, possiamo capire quanto quell'Anima fst vuole unirsi alla
Luce Infinita.

Il comportamento include in sé parola ed azione; la parola è manifestazione di un


dato pensiero;

Ogni parola che noi diciamo rappresenta in modo preciso un pensiero che abbiamo,
in quanto Io (il soggetto pensante) Questo si intende in modo del tutto letterale! L'Io

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per capire la Materia, deve per forza incastrarsi in essa, come scintilla
divina/Spirito/Io.

l'azione è manifestazione di un dato istinto.

Anche qui il rapporto è 1:1 e del tutto letterale: l'istinto è del corpo, ma anch'esso è
dell'Io alla base, perché il Corpo è materia indifferenziata

Parola ed azione dimostrano devozione se sono coerenti tra loro,

1) per quanto riguarda il comportamento possiamo capire se è devozionale, se le


parole e le azioni che lo costituiscono sono coerenti tra loro

il pensiero dimostra dalla parola la sua devozione;

perché la parola è sempre espressione di un preciso pensiero

l'istinto dimostra dall'azione la sua devozione.

perché l'azione è sempre espressione di un preciso istinto

Poiché parola, azione, pensiero ed istinto sono tutti espressione dell'Io, il soggetto che
ha devozione.

Ogni nostra parola, azione, pensiero, istinto e comportamento, sono tutti espressione
dell'Io: nulla non ha origine fuori dal nostro Io. Anche gli istinti: il corpo se non ha
l'Io dentro è morto, e così le altre espressioni.
Si potrebbe dire che qualcuna di queste espressioni possono essere anche di altre
anime st o entità eteriche che entrano in noi (è vero: ce ne possono essere anche più
di una!), ma anche quella influenza rispecchia precisamente quella che è la reale
devozione del nostro Io, cioè se il nostro Io ha grande devozione, tali interferenze non
ci saranno, ma anche quelle interferenze che ci sono sono interferenze calcolate, nel
senso che ci inducono a fare, pensare, agire, avere istinto e comportamento, secondo
quel che l'Io farebbe! NON SI PUO' DARE LA COLPA A NESSUNO SE NON DEL
NOSTRO IO, CIOE' DI NOI STESSI, Io che può essere un Io che già si è incarnato
in vite passate e poi può riproporre in questa vita limiti di parola, azione, pensiero e
istinto, appartenenti a vite passate dell'Io stesso. L'Io non è perfetto!
Dobbiamo prenderci la piena responsabilità di tutti questi limiti, perché anche se non
di questa vita, sono originati da cose nostre, del nostro Io incarnato in vite passate.
Col tempo si lasciano indietro entità/anime non proprie ma queste non ci fanno
esprimere qualcosa di diverso che non farebbe il nostro Io: LA LORO PRESENZA E'
CALCOLATA CHE NON VA IN ALCUN MODO A MODIFICARE GLI EFFETTI
(IN PAROLE, AZIONI, PENSIERI ED ISTINTI) DELLA REALE DEVOZIONE
DEL NOSTRO IO. La presenza di Anime/Entità non nostre, connesse a noi al nostro

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Corpo Fisico, compensano quindi precisamente e matematicamente, la mancanza di
Forza Spirituale del nostro Io che impedisce di esprimere in parola o azione o
pensiero distinto, la propria reale natura in quanto Io.
Man mano che il nostro Io acquisisce Forza Spirituale attraverso la Devozione e il
Dovere, gradualmente viene meno la necessità della presenza compensativa di
Anime/Entità che non ci appartengono, poiché l'Io acquisisce la Forza Spirituale
sufficiente a manifestarsi nella parola, azione, pensiero ed istinto, in quanto se stesso.
In realtà queste Anime/Entità aiutano la persona (Io incastrato nel Corpo Fisico) a
prendere coscienza dei suoi limiti: in realtà sono un aiuto che permette al nostro Io
come Scintilla Divina incastrata, a prendere coscienza dei propri limiti in quanto Io
Spirituale, vedendoli manifestati nella propria parola, azione, pensiero ed istinto. Se
non ci fossero queste A/E che danno la forza all'Io a manifestarsi nel corpo come
p/a/p/i la parte di Io incastrata nel corpo (scintilla divina) non potrebbe mai
comprendere i propri limiti in quanto Io, perché non li vedrebbe mostrati
esteriormente chiaramente attraverso p/a/p/i.

La percezione del Dovere è esattamente proporzionale 1:1 alla percezione della


Devozione (tanto quanto ho devozione per il padre, allo stesso modo identico riesco a
manifestare il mio dovere spirituale nel mio corpo).

La parola/azione/pensiero/istinto devono essere sempre espressione dell'Io, e questo


per necessità! Perché lo scopo è proprio quello di permettere all'Io nella materia di
comprendersi e quindi per comprendersi deve per forza vedersi manifestato
sensorialmente come p/a/p/i e solo questo permette alla Scintilla Divina di
comprendersi sotto forma dei feedback positivi e negativi delle sue espressioni sul
piano materiale. Questo gioco di riflessi permette alla Scintilla Divina di
comprendersi come Io dei Piani spirituali di cui Essa è parte, ha necessità di avere un
mezzo sensoriale/materiale per vedersi anche se in modo riflesso attraverso il
feedback che gli altri le danno rispetto ai suoi p/a/p/i. Quindi se non vi fosse una
forza spirituale che ravviva le p/a/p/i di un corpo, il corpo sarebbe pura materia inerte
e indifferenziata, quindi se l'Io di quel corpo non ha una forza spirituale sufficiente
per manifestarsi nel corpo come p/a/p/i, in automatico accorrono Anime ed Entità in
aiuto (sono in aiuto da un punto di vista divino o spirituale, ma sono di intralcio e
manipolatorie da un punto di vista del corpo fisico, cioè dell'anima incarnata nel
corpo fisico). Se non ci fosse questo aiuto compensatorio di Anime ed Entità, il corpo
non avrebbe vita, perché è solo lo Spirito con la sua Forza che ravviva la Materia, che
in sé è priva di vita. Anime ed Entità ti aiutano a manifestare chi sei tu veramente
come Io: acquisire questa Forza significa raggiungere l'Io in modo cosciente e ciò
permette all'Io di liberarsi delle A/E di troppo che a quel punto non servono più,
anche dal punto di vista dell'economia del creato. Tu manifesti sempre attraverso
p/a/p/i il tuo Io in modo 1:1, e se riesci a farlo da solo o no, l'espressione spazio-
temporale (p/a/p/i) è lo specchio esatto dell'Io: che sia manifestato a livello sensoriale
attraverso la propria forza di Io individuale o attraverso altre A/E, non ha importanza:
è indifferente che sia il tuo Io da solo o che lo faccia attraverso altre A/E.

23
Le A/E sono compensatorie perché l'Io non avrebbe senza di loro, la Forza di
esprimersi perfettamente (come legge di economia del cosmo prevede!) nello st. In
generale l'Io la Forza di manifestarsi COMPLETAMENTE come p/a/p/i nel piano
fisico, ce l'ha solo ad un livello avanzato: cioè quasi tutte le persone sono piene di
A/E non proprie (che non corrispondono alla propria Anima st e ai propri corpi
eterici) ed è vero che dal pdv della persona incarnata queste A/E stanno manipolando,
ma in realtà da un pdv superiore e spirituale esse stanno aiutando, solo che la persona
dal basso la vede in modo incompleto, come una manipolazione.

L'IO è un insieme complesso di Idee, ma le Idee dei piani spirituali non sono tutte
angeliche e pure, l'Idea indica semplicemente la radice di un pensiero da un pdv
spazio-temporale (devono esistere anche le idee dell'uccisione, della sparatoria, della
manipolazione...ecc, ma dal pdv spirituale hanno sempre un sottostante di Bene
perché svolgono una finzione positiva che serve ad aiutare le anime incarnate ad
evolvere, prendendo coscienza dei propri limiti)

IL MALE E' UN CONCETTO PURAMENTE SENSORIALE, IN REALTA' NON


ESISTE NEMMENO L'ASSENZA DI BENE (a volte filosoficamente si definisce il
Male come assenza di Bene), ma questa è una giustificazione filosofica empirico-
sensoriale, perché non è vero che esiste l'assenza di Bene, perché tutto è Bene, ma dal
punto di vista sensoriale esiste il Male perché esiste il dolore/sofferenza sensoriale e
questa fa percepire determinate p/a/p/i come negativi, come male appunto, cioè come
qualcosa che genera dolore sensoriale. Ma in realtà il dolore anch'esso è bene: è la
modalità sensoriale necessaria alla scintilla divina (Io incarnato=scintilla divina nel
cuore, vi è solo una goccia di Io incarnato che è proprio la Scintilla Divina ed essa è
nel Cuore eterico, nel chakra del cuore eterico) per svegliarsi e riflettere su di sé.

Le idee di un Io che dal pdv sensoriale sono Bene (non di sofferenza) hanno la Forza
necessaria per manifestarsi nel corpo come p/a/p/i, mentre quelle Idee dell'Io
spirituale che da un pdv sensoriale sono di sofferenza (negative o male), NON
HANNO LA FORZA SUFFICIENTE PER MANIFESTARSI PERCHE' LA
SOFFERENZA O DOLORE CREA UNA TENSIONE CORPOREA CHE
IMPEDISCE A QUELL'IDEA (che è male dal pdv corporeo sensoriale) DI
MANIFESTARSI DA SOLA, quindi la sofferenza è un meccanismo automatico di
sopravvivenza generato dal corpo fisico, dotato di vita (con scintilla divina dentro),
che adotta nel momento in cui vede sopraggiungere dalla propria scintilla divina/Io
incarnato, una Idea che il Corpo percepisce come negativa/male, cioè come una cosa
che gli genererebbe sofferenza, cioè in sostanza, che lo danneggerebbe. Quando
percepisce ciò, il corpo per autodifesa si crea una tensione, ma il corpo erroneamente
percepisce una Idea come Male o Negativa, e ciò accade solo quando il corpo ha già
ricevuto sensorialmente info dall'esterno fino al momento presente, che gli fanno
associare una data Idea a una esperienza sensoriale negativa e dolorosa, che lui ha
acquisito passivamente dall'esterno nel momento in cui si è molto giovani. In realtà

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non esiste alcuna Idea del proprio Io Incarnato/SD che è negativa in sé: in realtà il
corpo viene ingannato dal subconscio collettivo CHE GLI FA CREDERE CHE
ESISTANO IDEE NEGATIVE E DI CONSEGUENZA P/A/P/I NEGATIVI: questa
credenza gli crea una tensione nel momento in cui la sua SD gli trasmette una Idea
che lui percepisce come negativa (perché così gli è stato insegnato o percepisce
dall'esterno) e questa tensione corporea indebolisce il corpo e non lo rende forte a
sufficienza per manifestare attraverso il corpo stesso le Idee del proprio Io spirituale.
La tensione che il corpo si crea come reazione di auto-conservazione lo indebolisce e
questa debolezza è ciò che da un pdv corporeo-sensoriale permette ad A/E di
prendere possesso parziale di questo corpo, possesso parziale che, in realtà, da un pdv
spirituale è un bene, è un aiuto, perché permette comunque all'Idea del proprio Io
Spirituale alla fine, di manifestarsi comunque attraverso il proprio corpo, ma
indirettamente, attraverso la manipolazione di A/E non proprie. La persona soffrendo
(la sofferenza crea la debolezza) percepisce questo come negativo, ma da un pdv
globale/spirituale è un aiuto: è questa apparente manipolazione che permette alla SD
di mantenere un contatto col proprio Io, perché il contatto tra la SD e il proprio Io dei
Piani Spirituali avviene proprio attraverso la trasmissione delle Idee dell'Io alla SD.
Ma se l'Io non può più trasmettere le proprie Idee alla propria SD (propria parte di Sè
incarnata nel corpo) perde il contatto, ma siccome non può perdere il contatto perché
altrimenti viene meno il senso dell'Ascensione stessa e di tutta
l'evoluzione/ascensione delle Anime che si basa sul fatto che l'Io incastrato nella
materia (SD) sveli ai Piani Spirituali quella parte di Essere materiale e sensoriale, che
l'Io non potrebbe mai comprendere stando nei PS, perché la Materia è proprio una
sostanza diversa dalla Luce. E per connettersi al Divino fuori st, l'Io dei PS ha
bisogno di conoscere anche quella parte di Essere che non è Luce ma è Materia: l'Io
dei PS ha bisogno di conoscere TUTTO lo st per poi entrare in contatto con il fuori st.
Se l'Io dei Ps non ha completato tutta la scuola dello st, non gli viene concesso di
entrare in contatto con in Divino fuori st, quindi comprendere tutto lo st per l'Io non è
solo comprendere la parte di Luce dello st, ma anche deve comprendere quella parte
di Materia dello st, altrimenti se non completa tutta la scuola dello st (luce+materia)
non gli verrà mai concesso di entrare in contatto col Divino fuori st.

Capire perché è necessario che questo scambio tra Io e Scintilla Divina rimanga
SEMPRE: è una necessità che rimanga sempre, altrimenti viene meno lo scopo di
tutto il Creato: il riavvicinamento delle Anime Finite alla Anima Infinita del Padre,
per fare esperienza, la più grande possibile dell'Infinito.

E' chiaro che quindi il Male è un concetto puramente sensoriale (che come
Idea=Bene, esiste anche nei Piani Spirituali), ciò fa capire come anche la stessa
visione delle religioni è del tutto sensoriale ed empirica, non è nemmeno eterica!!!
Le religioni storicamente hanno avuto una finzione pacificatrice a livello sociale: la
def di Marx delle religioni come “oppio dei popoli” è esatta e precisissima: non vi è
nulla di spirituale ma solo una funzione di controllo oppiaceo e pacificatorio delle
masse. In certi momenti della storia le religioni vengono usate dalle forze sub-

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terrestri (Subconscio collettivo), per creare cambiamenti nella società umana. Il
subconscio collettivo (SC) è fondamentalmente l'insieme delle paure umane
collettive, generate dalla sofferenza accumulata dall'umanità nella storia. Questo SC
non ha una sua intelligenza: è istintuale, ma è un istinto senza un Io Incarnato (SD)
che lo ravvivi: è istinto puro senza controllo, quindi non programma il momento in
cui esso reagisce per paura. Avviene quando istintivamente si sente attaccato o in
pericolo di sopravvivenza. Ora il SC è un enorme Eggregora: la più grande Eggregora
esistente. Reagisce istintivamente (tipicamente) quando vi sono i momenti o fasi della
storia, in cui l'umanità in massa inizia o cerca, almeno, di sganciarsi da esso. E quindi
privarlo di forza, indebolendolo: periodi in cui la gente in massa inizia ad evolvere.
Ora è chiaro che dal 1900 siamo in una di queste fasi storiche e il SC si scatenò due
volte subito dopo: 1a e 2a GM, e al di là di tutte le teorie cospirazionistiche chi ha
scatenato queste Guerre è stato l'IC che ha reagito per paura a questo cambiamento
ciclico dell'umanità, che ha iniziato una evoluzione dal primo gennaio 1900, e questo
SC sentendosi indebolire (sgancio degli attaccamenti a sé), ha reagito in modo
istintuale iniziando a rigettarsi sulle persone alle quali ancora è connesso: reagisce
scaricando tutte le sue paure di cui è costituito, sulle persone a cui è ancora connesso
(molte ancora!). E questo scarico di massa delle sue paure è quello che genera
fenomeni di paura e successiva violenza collettiva. E' in questo modo -al di là di tutte
le teorie che riguardano solo conseguenze o appendici di questo fatto o causa
scatenante- che si sono generate la 1a e la 2a GM. E diciamo che ha reagito più volte
dalla 2 GM in poi, nelle varie guerre (non prevedibili, perché istintive senza
intelligenza). Ora siamo in una fase in cui il suo scatenamento ha raggiunto una
violenza, una potenza superiore anche a quello della 1 e 2 GM unite!! Quindi la
violenza con la quale il SC si è scatenato nei mesi scorsi sulla popolazione umana
genererà paura collettiva a cui segue per forza di cose violenza collettiva. Nell'ultima
settimana pare intensificarsi, ma non si prevedono rose e fiori. L'importante è capire
questo concetto al di là di ogni teoria cospirazionistica, non si può trovare una causa
umana unica, ma derivano da 100 fattori che si incastrano tra loro. C'è una causa
scatenante ma è umana-collettiva, non umana consapevole e individuale! (o di gruppi
specifici di persone).

Non bisogna pensare ad 1 evento massimo, ma in realtà sono una serie di


situazioni/eventi non connesse tra loro (causali) ma insieme di avvenimenti che solo
dopo, per comodità storica di spiegazione, vengono inglobate in una unica
descrizione. Sono una serie di “botte” che arrivano in un periodo: un insieme di
avvenimenti che durano 1, 2 o più anni. Questa “botta” di adesso è tale che come
potenza è superiore a quella che il SC riversò sulla popolazione umana con la 1 e la 2
GM insieme. Cosa significa? Non è prevedibile perché l'irrazionale non segue una
logica e non è prevedibile razionalmente: di certo c'è un riversamento di paura rivolta
sulla gente a livello di massa e questo avrà degli effetti: reazioni di autodifesa (finta)
violenta. Più sono forti le paure, più forti saranno le reazioni di violenza. Le paure
sono sempre derivanti dall'IC che è un ammasso di paure che dura da molto,
moltissimo tempo: miliardi di persone che in centinaia di migliaia di anni (200.000)

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hanno accumulato tali paure collettive, al confronto delle quali le eggregore delle
religioni sono caccole!

Le eggregore in sé per quanto tali sono egoiche: non esiste in loro nessun Bene (che è
solo spirituali), anche se egoicamente possono supportarlo. Sono ammassi di
credenze e connesse emozioni. Le eggregore delle religioni sono distinte
dall'ammasso del SC, così come esistono le eggregore delle Nazioni (non gli Stati che
sono solo le strutture organizzative). Le religioni sono accumuli di energie di persone
che hanno aderito a quelle religioni, la più vecchia delle quali ha 2500/3000 anni, e
invece il SC è lì da 200.000 anni e riguarda TUTTA l'umanità e per tutto il periodo
della sua storia terrestre. Quindi le dimensioni energetiche sono totalmente diverse.
Ciò che sembra un motivo religioso lo scatenamento di questa violenza collettiva, in
realtà non c'entra nulla: zero di zero!!!! Le religioni sono solo lo strumento che risulta
essere più facilmente scatenabile. Il timore verso il non sensoriale della religione
islamica favorisce che siano più aperti verso il non sensoriale. Paradossalmente la
maggior fede nel divino dell'Islam, fa sì che la gente normale sia più aperta verso
l'eterico e quindi verso il SC.

Paure---> accumulo di paure----> organizzazione di eventi----> Eventi fisici reali

Tra loro passa sempre un lasso di tempo, che ora è molto breve
La paura della morte fa scattare l'istinto di autoconservazione scatta e quindi provoca
azioni violente.
L'azione del SC è irrazionale, anche se non è casuale il posto e il momento in cui si
vanno a scatenare certe violenze: simile attira simile ovunque. C'è sempre una
motivazione karmica. Anche in questo senso è un esempio carino per far capire come
la realtà nasconde sempre in sé una razionalità: l'irrazionale del SC scatenato in modo
istintuale, in realtà fa parte di un disegno preciso perché si va a verificare in un posto
preciso dove esistono presupposti karmici e quindi ben precisi e razionali. Hegel ha
espresso questo concetto in modi molto precisi, ma è una legge sottostante a tutta la
realtà.

La visione del vero profeta (Apocalisse di San Giovanni, ad esempio) riesce ad avere
una visione che arriva da fuori st, perché è l'unico posto dove si può trovare la verità
spazio-temporale già scritta per passato, presente e futuro. I Veri Profeti hanno
visioni che arrivano cioè dalla loro Anima fuori st, attraverso intuizioni spirituali che
dice come la realtà fisica è, nel passato, presente e futuro.
Bisogna saper leggere le Idee che stanno dietro a questi testi, di cui non erano spesso
consapevoli neanche le persone che scrivevano quei testi.
Ogni cosa manifesta sul piano fisico sensoriale, essendo parte dell'Essere, ha una sua
verità che può essere colta solo a livello spirituale come Idea (verità) e fuori spazio-
tempo come realtà manifesta vera e propria. Ad es di un avvenimento passato e
futuro, io posso leggere nei piani spirituali le idee dietro agli avvenimenti, mentre
fuori spazio tempo posso leggere direttamente gli avvenimenti stessi! Presenti, passati

27
e futuri, ma solo per chi riesce ad astrarsi totalmente dallo st: sono casi
ECCEZIONALI! La Luce Infinita del Padre è Consapevolezza Infinita e include
Tutto!!!

Le forze del SC sono sub-terrestri.


L'Ego Collettivo è connesso a Forze di Prima e Seconda Dimensione. Queste 1 e 2 D,
che come sappiamo sono solo eteriche, sono forze sub-terrestri, anche proprio
geograficamente. Sono proprio piani eterici che effettivamente stanno nella crosta
terrestre, quindi le tradizioni antiche che hanno sempre parlato di divinità infere,
hanno un fondo di verità al loro interno. La 1 e 2 D sono piani eterici che
effettivamente si trovano geograficamente nella crosta terrestre: nella crosta anche a
livello fisico c'è dell'oscurità forte, eterico nero e davvero basso, che ha manifestato
nella crosta anche situazioni/eventi/esseri fisici molto bassi e oscuri.

Swami Pranabananda

22/11/2015

Svalutazione del termine “spiritualità”: dalle Religioni (che ce ne hanno ben poca),
fino ai corsi new age/energetici che usano questo termine in modo del tutto
improprio, fatto al fine di svalutarlo per far perdere totalmente di significato alla
parola, si è svuotata!
E' come la parola “libertà”: quello che era un concetto liberale vero e sano, che in
parte si era sviluppato nell'800 e stava andando verso una idea vera di concetto
liberale, è stato distrutto dalle forze sottili che governavano il democratismo,
assimilando questo concetto e fondendolo in sé, fondendo in modo annientante il
concetto di liberale con quello di …. e questo in ambito politico-economico-culturale,
perché era un concetto pericoloso!
Altro termine svuotato di significato: “ragione-ratio” sminuito della sua vera
accezione filosofica ed è diventato, una parte in ambito spirituale è stato ridicolizzato
come appartenente a gente atea (movimenti energetici, channelling, tradizionalisti,
new age, meditazione distorta, interpretano il significato di “razionalità” nel
significato 900esco cioè la sua riduzione al sensoriale), in un altro ambito più
scientifico-empirico lo ha svuotato perché lo ha ridotto al solo sensoriale: il
linguaggio dello scientifico che ha preso piede nel 900. Sei razionale solo se indaghi
il sensoriale, ma nell'800 il concetto di ragione non era assolutamente legato
solamente al sensibile-percepibile, ma era ancora una facoltà dell'anima distinta dal
corpo fisico, che magari PARTE dal corpo ma poi si eleva oltre esso, indaga ANCHE
la realtà sensoriale, ma è facoltà non corporea. Nel 900 invece il concetto è stato
ridotto a una facoltà cerebrale sul sensoriale.

E' vero che c'è stato questo svuotamento del senso del termine “ragione” nel 900, ed è
avvenuto per manipolazione di forze negative dell'eterico, che sono sempre forze di
paura, ed è altrettanto vero che le persone fisiche reali che hanno contribuito a questa

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svalutazione, lo hanno fatto in totale buona fede: una serie di eventi, studi, ricerche
filosofiche, scientifiche e sociologiche, hanno portato a ritenere la ratio una facoltà
solamente sensoriale e cerebrale. Questo è stato dovuto anche a scoperte scientifiche
comunque sane e frutto di una evoluzione dell'umanità. Nel 900 come sappiamo c'è
stata una evoluzione a partire dalla realtà sensoriale, e ha portato a questa riduzione
del significato del termine razionalità in ambito scientifico. Anche queste riduzioni
vanno quindi viste in modo globale e quindi in generale positive. Nella irrazionalità
apparente (puntuale) va compreso che in realtà, se si guarda da un'ottica spirituale e
globale, ciò fa parte di un processo positivo. Infatti va bene che la gente riparta
dall'analisi scientifica sensoriale del mondo, perché ciò rappresenta la base necessaria
per poi indagare il non-sensoriale. Alla fine il Male o Negativo è tale solo se preso
come avvenimento/situazione puntale, senza guardare il quadro complessivo degli
avvenimenti, preso prendendo una situazione/avvenimento astraendolo dalla totalità
degli avvenimenti, allora può SEMBRARE male o negativo un qualcosa, perché
prendendo il singolo elemento lo puoi ridurre di qualità o significato. Ma ciò accade
solo perché lo si guarda da un'ottica puntuale e non globale, per cui si può vedere che
NON ESISTE ALTRO CHE BENE CON LA B MAIUSCOLA! Abbiamo fatto l'es.
del termine “ragione-razionalità”: è vero che c'è stata una sua riduzone di significato
nel 900 e preso da solo qs è un avvenimento negativo (parola fondamentale per
l'evoluzione delle persone), tuttavia se si guarda la situazione complessiva e non il
singolo termine, questo svuotamento ha avuto un fine positivo, perché ha permesso
alle persone grazie all'evoluzione scientifica del 900, a focalizzarsi con la razionalità
attraverso i sensi e l'analisi sensoriale verso il mondo, che è la base necessaria per poi
poter indagare i mondi non-sensoriali. Quindi questo svuotamento di significato,
apparentemente negativo, in realtà è a fin di Bene e infatti sappiamo che nel 900 è
iniziata una evoluzione spirituale collettiva.

Altro es: il SC. Quello che sembra -preso da sè- una cosa del tutto negativa, vista da
un'ottica globale il suo intervento è provvidenziale perché serve a risvegliare la
collettività, spronarla all'evoluzione, in un momento in cui per un ciclo cosmico
diviene necessario, affinché il pianeta e l'umanità stessa evolvano, seguendo in modo
armonico la fase ascendente del Cosmo. Quindi in realtà il Male e il Negativo è tutta
una apparenza sensoriale, che deriva dal fatto che il sensoriale vive il dolore e la
sofferenza, la quale genera poi paura di ulteriore sofferenza (estrema come morte e in
forme più lievi), ma in realtà il concetto di Male non esiste, è solo una percezione che
il corpo ha, in quanto sente il dolore.
L'azione del SC in questi termini continua finché la gente non si sveglia: fin quanto è
necessario. E' palese anche leggendo le reazioni agli avvenimenti di Parigi del 13
novembre 2015, questi avvenimenti stanno creando panico (Bruxelles nel panico,
chiusa e Parigi sotto assedio e sotto panico): è la paura che emerge, spinta ancor più
dall'azione del SC dei mesi scorsi, in certe forze genererà atti di violenza, PER
FORZA, perché la paura accumulata porta a violenza. E' da vedere a che punto
l'umanità avrà non solo paura e basta, ma inizierà a farsi qualche domanda e a capire
qualcosa, anziché reagire solo in modo violento. Per ora l'unico effetto è quello della

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paura e della reazione violenta: la reazione francese violenta, contro ogni diritto
internazionale, a bombardare in Siria. Gli unici che fanno qualcosa secondo il diritto
internazionale sono i Russi. Francesi e Americani pensano di essere i padroni del
mondo: totale ignoranza e arroganza e QUESTA SI PAGA PERCHE' LE PAURE
PROVOCANO REAZIONI VIOLENTE SICURE! Vediamo a che punto l'umanità
inizierà a fare qualche domanda che va un po' oltre la reazione sensoriale fisica: basta
qualche domanda elementare come collettivo. Ma la gente è così addormentata e
incastrata nell'irrazionalità che ha bisogno di botte potenti perché inizia anche solo a
farsi domande elementari come un possibile perché. Saranno necessarie altre botte.
Sforzarsi di vedere sempre da un'ottica spirituale: speriamo che non accade questo o
non accada quello...è non globale, perché qualcosa succede è a fin di Bene: non
succede nulla sul piano fisico che non sia espressione dell'Io spirituale e quindi è
sempre Bene in realtà. Le cose si possono cambiare solo dall'alto, non al livello di
massa! Vale per la realtà fisica e spirituale, a tutti i livelli!
Guardando la realtà sensoriale esistono i decision maker perché la struttura umana è
per forza di cose piramidale. Purtroppo però quando c'è la paura forte, le penne
dell'ego non le abbassi, piuttosto muori. Abbassare le penne è cosa razionale,
l'irrazionale delle paure forti non contempla assolutamente questo concetto. Questa
irrazionalità sta emergendo sempre più e provocherà eventi brutti dal pdv sensoriale:
è inutile cercare di capire l'irrazionale perché è tempo perso e vera pippa mentale,
l'unica cosa che può essere indagata razionalmente è che a livello globale porterà al
Bene. Dove, come e cosa succederà è solo roba egoica e non serve a niente. Occorre
solo capire la base razionale e i principi fondamentali che stanno dietro agli
avvenimenti: è inutile stare ad analizzare i singoli avvenimenti puntuali che non si
possono sapere, e che sono future oltretutto. L'importante è capire il principio di
manifestazione e una lettura dal punto di vista spirituale della realtà: l'unica cosa
importante. Il SC ci sarà sempre. Ciò che veramente è da fare è dominarlo e lo si
domina solo se la gente sviluppa la razionalità vera iniziando a usare veramente il
proprio cervello e questo sviluppa una forza che permette di dominare queste parti
subconsce di sé. E' chiaro che se la gente inizia collettivamente questo percorso si
può evitare che il SC cresca indiscriminatamente, ma il SC è importante che esista, da
un pdv spirituale serve da sprone a che l'umanità segua il ritmo cosmico.
L'importante è capire il proprio ruolo, che è solo di fare il proprio meglio (l'unica
cosa richiesta da noi). Tutto il resto non dipende da noi come individui! Si tratta di
forze infinitamente più grand di cui non si ha un controllo neanche minimo. Uno deve
svegliarsi al mattino e fare del proprio meglio per comprendersi, ricercare, purificarsi,
crescere e migliorarsi, sia come spirito che come corpo e andare la sera a nanna con
la coscienza pulita. Il resto sarà solo una conseguenza di quello che tu giorno per
giorno fai su te stesso per migliorarti. Tutto qui. Tutto il resto non dipende da te, fa
parte di un progetto cosmico di cui si è solo un infinitesimo puntino. Solo questo
bisogna fare: il resto avviene come conseguenza naturale di questo, perché simile
attira simile e attireremo la realtà conseguente e su cose più grandi si può solo
osservare e basta, perché non dipende da noi.
Potrà anche succedere qualcosa di negativo a livello sensoriale, ma se lavori su te

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stesso attirerai protezioni che ti schermano. Bisogna stare sereni e fare del proprio
meglio giorno per giorno.
La coscienza non la cambi con l'azione meccanica.

Ripartire ogni giorno da zero per migliorarsi e fare del proprio meglio di quello di cui
sei capace di fare: e se lavori attirerai certe persone e situazioni nella vita. A livello
globale non puoi fare nulla, né influire sul collettivo. Ciò che si pensa va realizzato e
portarlo nel fisico: parola, azione e nell'istinto. La spinta che l'Io dà all'Anima per
spingerla fuori dal corpo fuori dell'irrazionalità e questo significa nel tempo,
gradualmente, portare lo Spirito (Idee di Bene) anche nella propria parola, azione ed
istinti.

Funzione di Arcipelago Scec (AS): culturale, andare a toccare la coscienza della


gente, non l'azione pratica-operativa (funzionamento del circuito). L'aspetto culturale
è parlare, riflettere, cercare di svegliare la gente. La gente guarda e dice “non si
muove e non si fa niente” ...ma non avete capito niente, né l'unico scopo di
Arcipelago: svegliare la parte razionale della gente e farla riflettere. AS ha solo
questo scopo, non ne ha altro: lo scambio dei pezzi di carta è secondario. Il primario è
che la gente continui a parlarne e a riflettere su questo pezzo di carta, al fine di
svegliare la parte razionale e questo scopo lo ha svolto e lo sta tuttora svolgendo. Ma
questo è il reale scopo anche di NoiNet: riflettere e far riflettere la gente sul
monopolio delle Compagnie Telefoniche. Passare l'informazione per fr essere critica
la gente e farla riflettere sul fatt oche si possono fare le cose anche in un altro modo,
totalmente diversi dalle cose a ci la gente è abituata (pezzi di carta e reti proprietarie:
fanno riflettere a cose alternative alle multinazionali: è la diversità che fa riflettere,
perché la gente non è abituata a vedere sia in senso monetario che tecnologico, queste
novità. Lo scopo è che se ne parli, non che si realizzi praticamente. Questa anomalia
spiazza e costringe anche gli “addormentati” a farsi domande e li costringe ad usare
un minimo la ragione per capire e spiegarsi l'anomalia: è culturale solo ciò che è
razionale e che ti costringe a ragionare. Anche di cose antiche di cultura non c'è
niente: la Vera Cultura ti coltiva e ti fa crescere e l'unico modo che abbiamo di
crescere è usando la ragione. Anche testi letterari antichi hanno senso solo come
testimonianza storica, ma è storia, non cultura! Sono solo simboli storici del passato,
non certo culturali.
Gli aspetti culturali vanno sempre nutriti con azioni che stimolino la discussione:
questo ben venga, anche se si appoggia sul fare qualcosa di pratico, l'importante è che
si mantenga vivo l'aspetto culturale, lo stimolo continuo a ragionare. Se viene meno
lo stimolo, vuol dire che viene meno anche l'attività culturale. Quando viene meno
questo stimolo, per la legge dell'economia della realtà, scompare da sé. Il giorno che
AS non farà più funzione culturale vera, allora morirà perché quell'aspetto è l'unico
vero. Il fatto che AS sia entrata in parlamento vuol dire che è super-vivo: una attività
culturale non si misura dagli effetti pratici-numerari, ma dall'attività culturale-
razionale di scambi umani che genera. Qualsiasi attività fai se tu non la vivi come
attività culturale (crescita di riflessioni razionali e scambio umano relazionale) non ti

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arriva nemmeno l'effetto pratico-numerario. Se ai davvero il lavoro che fai (amore nel
rapporto umano, innanzitutto: e le relazioni vere sono sempre razionali, c'è
similitudine anche nel termine come si può vedere!), non devi neanche preoccuparti
degli effetti perché avranno anche successo materiale, perché ciò che ami con
passione e fatto col cuore, ha successo automatico. Se vivi innanzitutto i rapporti
umani, il resto (il successo materiale) è una conseguenza, perché ciò si fa con amore è
divino, è protetto, ti arriva ciò che ti serve, perché svolgi il tuo lavoro in armonia col
Creato.
Cercare innanzitutto non il successo economico, ma persone con le quali si è in
sintonia dal punto di vista umano e con le quali lavorando scatta la sintonia
dell'amore per il proprio lavoro. Questo attira gradualmente gente che anche lei fa
qualcosa che ama e che lavora col cuore. E' il segreto di Pulcinella ma la sua banalità
è totalmente dimenticata dalla maggioranza della gente. Le cose nella vita si attirano
tramite l'intento che si ha: amare il proprio lavoro e stare con gente in sintonia e
importante, che possa davvero aiutare la gente.

La colorazione del suolo (suolo=solum, la parte inferiore, il fondo, la parte


più bassa dove c'è lo Spirito: in sostanza parla della colorazione del Piano Materiale.
Cosa sono i colori che si percepiscono a livello sensoriale) spirituale
22/11/2015

La presenza dello spirito nella materia non deve essere confusa con la sua
consistenza: la sua consistenza è di natura materiale, ma non è materia.

Non si deve confondere la coppia terminologica Spirito-Materia con quella che è la


consistenza reale dello Spirito in Sè, che anche Lui è una specie di “materia”, diverso
dalla materia “materiale”, ma anch'esso è un tipo di materia.

La materia è materia di consistenza inscindibile, lo spirito è materia di consistenza


scindibile.

La Materia (in senso materiale) è materia inscindibile fatta cioè di particelle


elementari che non si possono scindere (quark), mentre lo Spirito è un tipo di materia
ma di consistenza scindibile: non ha particelle elementari che non possono essere
scisse, non ha questo limite che ha la materia: nello Spirito questo limite non esiste:

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c'è una possibilità di scindibilità senza limiti. A livello di PSST ci sono forme
particellari (composte di tanti elementi), ma le particelle che le compongono non
hanno dentro parti più piccole di particelle che le compongono, piuttosto sono
divisibili al loro interno all'infinito. Non esiste una particella base-elementare-
mattoncino non più ulteriormente divisibile per quanto riguarda lo Spirito.

La materia materiale è materia solubile, quella spirituale è materia indissolubile.

Oltre a essere inscindibile la materia materiale è solubile, cioè anche la particella più
elementare non si può scindere in particelle più piccole, ma si può sciogliere, cioè in
sostanza “eliminare”, può “sparire”, mentre quella spirituale no: la particella
spirituale si può dividere sempre più ma non si può sciogliere. Il quark non è
indistruttibile, mentre la particella spirituale è indistruttibile, qualsiasi sia la sua
grandezza. La materia materiale si può trasformare in stati diversi. Lo Spirito è
Spirito e non si può trasformare in qualcosa d'altro, è Spirito e non c'è un elemento
esterno che lo possa sciogliere, anche perché cos'è che trasforma la materia in diversi
stati? E' proprio lo Spirito stesso, o meglio, la Luce contenuta nello Spirito.

Lo spazio-tempo è in effetti colorato di colori spirituali:

Tutto lo ST vive di colori, è colorato: il colore esiste in tutto lo ST (piano fisico, ma


anche astrale, eterici, animici e spirituali), ma questo colore è SEMPRE in tutti i piani
colore spirituale, anche il colore dei piani eterici astrale, animici, fisico sensoriale,
ecc..

ogni colore è solamente spirituale, la materia essendo solo il riflesso su cui il colore
dello spirito si riflette.

da cosa è determinato il colore spirituale? E' determinato da due fattori assieme, che
sono proprio l'indissolubilità e la scindibilità dello Spirito. Perché l'indissolubilità
dello Spirito permette ad Esso di riflettere in modo perfetto la Luce (Luce Perenne),
mentre la scindibilità dello Spirito permette il cambiamento di colore perché la luce
riflessa su una materia indissolubile, nel momento in cui la materia indissolubile si
scinde, si crea un riflesso multiplo di luce tra le parti di materia scisse e indissolubili.
Questo riflesso multiplo che gioca su una particella scissa alle altre particelle, si crea
un riflesso una sull'altra tra le particelle che si incontrano e s scontrano: perché è lo
scontro di riflessi di luce che crea il colore: questo fa scindere la luce in quelli che in
realtà sono i suoi colori impliciti della luce. Colori impliciti della luce che non sono 7
ma 6 e corrispondono ai 6 colori spettrali di base. Rosso, arancio, giallo, verde, blu e
viola. (l'indaco è sempre il viola!) In certe teorie già si dice che sono 6 i colori
spettrali di base.
Riepiloghiamo: come si crea il colore spirituale.

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La materia spirituale è indissolubile e scindibile, il fatto che sia indissolubile permette
alla luce perenne di riflettersi sulla materia spirituale in modo perfetto. Quando
questa materia spirituale si scinde, le parti scisse generano tutte a loro volta un
riflesso di luce: riflettono tutte a loro volta la luce. Ora, queste parti scisse, la luce
però, in parte, la riflettono pure l'una su l'altra: questa riflessione reciproca della luce
tra le particelle genera un gioco di colori, perché queste luci perenni che si scontrano
si scindono a loro volta, perché in essenza la luce è vivace, è colorata. Questo gioco
di luci fa scindere in apparenza la luce mostrandone la sua essenza vivace, o di vita, e
quindi colorata (sono sinonimi in fondo!). Questo è il modo in cui, in ambito
spirituale si genera il colore.

Questo colore si genera in ambito spirituale. E' vero che il colore è una
manifestazione in essenza della luce, ma manifestandosi questa essenza della luce
solo come riflesso, quind in presenza dello Spirito, essendo quindi lo Spirito il mezzo
attraverso cui il colore si manifesta, è corretto parlare di “colore spirituale” o “colore
dello Spirito”, per quanto in realtà il colore sia in essenza, interno alla luce, ma non
manifesto. Lo Spirito permette al colore-vita della luce di manifestarsi nelle sue varie
forme colorate.

Lo scontro dei 6 colori fondamentali della luce, genera a sua volta infinite sfumature
che si mixano tra loro.
La Materia è solo il riflesso su cui il colore dello Spirito si riflette . Questo colore che
si genera tra particelle spirituali quando queste particelle entrano in contatto con la
materia materiale, che succede? La materia materiale essendo solubile non riflette lo
Spirito in modo perfetto, ma lo riflette solo parzialmente, ossia una parte dello Spirito
viene assorbita dalla materia ed è la parte per quella parte necessaria alla vita stessa
della materia. La parte di Spirito in eccesso viene riflessa dalla Materia.
Nella Materia accade un fatto molto simile a ciò che succede nello Spirito, dove però,
mentre nello Spirito il gioco di luci dato dallo scontro di luci riflesse tra particelle
scindibili e quindi le sfumature dei giochi di colore sono infinite, nella materia
materiale essendo di consistenza inscindibile, il gioco di colori di luce sarà più
limitato, finito. Luce riflessa nella materia propriamente detta, essendo solubile, una
parte viene riflessa e una assorbita, non è esattamente la luce che si riflette, ma la luce
per tramite dello Spirito, quindi questa riflessione non è perfetta.

La Materia è solo il riflesso:: intende la materia come oggetto che, essendo solubile,
si flette. Ri-flesso perché si flette come conseguenza di atto esterno: non è la materia
che si flette da sola, ma solo come consegueza di un atto dello Spirito. Noi avremmo
detto “oggetto riflettente”, invece il Maestro ha scritto “riflesso” perché voleva dargli
un significato preciso.

Lo Spirito assume un colore attraverso un gioco di luce delle proprie particelle: lo


Spirito ha colore perché le sue particelle interne generano un colore con sfumature
infinite attraverso un gioco di riflessioni di luce secondo il modello spiegato. Questo

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Spirito colorato sbatte (entra in contatto con) sulla materia. Una parte di esso entra
nella materia per darle vita (solo il necessario) e una parte viene riflessa. La parte
dello spirito riflessa dalla materia è ciò che genera il colore che noi percepiamo
sensorialmente della materia.

Lo spirito è, in altre parole, la materia spirituale che illumina una materia materiale.

Quando parliamo della ratio illuminata dallo spirito intendiamo che lo Spirito pur non
essendo Luce, però è un mezzo di espressione della Luce Perenne (spazio-temporale).

Non potendo illuminarla se non fosse della medesima materia.

Spirito e Materia possono entrare in contatto perché appartengono a una medesima


realtà, lo stesso spazio-tempo: questo senso del contatto dà l'idea che la loro
consistenza (in un caso inscindibile e nell'altro scindibile) è tuttavia la medesima:
questa è la cosa davvero magica. C'è una cosa in comune tra Materia e Spirito
altrimenti non comunicherebbero. La cosa in comune è la consistenza originaria della
materia spazio-temporale, che tuttavia in un caso è inscindibile e nell'altro no.
Spirito e Materia sono in fondo, entrambi, Materia, non Luce. Anche lo Spirito è
anch'esso una forma di materia, ma è materia dei piani spirituali. La Luce sottende
tutto il Creato: Materia e Spirito, e anche lo Spirito è un tipo di materia, ma spirituale:
è un mezzo finito per la Luce, così come lo è la materia in senso stretto. Però S e M
sono entrambi M, ma hanno caratteristiche diverse: una è inscindibile, l'altra è
scindibile, l'una è solubile, l'altra no. Queste due caratteristiche sono proprio quelle
che permettono allo S di agire sulla M. La scindibilità dello Spirito permette ad Esso,
potendo rendersi infinitesimo, di penetrare qualsiasi forma o particella materiale in
senso stretto, perché perfino il quark, pur essendo particella materiale inscindibile,
tuttavia ovviamente è costituito di spazi vuoti, per quanto piccoli, attraverso cui lo
Spirito può penetrare, perché lo Spirito può rendersi infinitesimamente piccolo. Allo
stesso modo l'indissolubilità dello Spirito è ciò che permette ad esso, di agire come
solvente sulla materia.

Ma, ribadiamo, la materia spirituale è materia indissolubile, quella materiale è


solubile. La solubilità della materia materiale la rende soggetta al riflesso, potendo
riflettersi la luce (indirettamente attraverso lo Spirito) solo su materia che, ricevendo
la luce, la elimina da sé come scarto materiale spirituale. Questo scarto materiale
spirituale viene percepito dai sensi fisici, sensoriali, come colore. Ma non essendovi
però colore nella materia materiale: il colore percepito dai sensi fisici essendo solo il
riflesso della materia spirituale sui sensi fisici. La materia materiale non avendo
colore, di per sé è pura materia inerte. E' lo spirito che dona ad essa vita e colore.

La materia non è che la creiamo noi: anche se non ci fossero uomini che vedono, i
riflessi colorati esisterebbero comunque! Perché dipendono dalle caratteristiche
intrinseche della Materia!

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Swami Pranabananda

I sensi
22/11/2015

I sensi sono percezioni da parte della mente dello spirito:

i sensi fisici sono comunque una forma di percezione e la percezione è dell'Intelletto,


cioè dello Spirito (Intelletto, Spirito e Io non sono tutti sinonimi, ma qui è corretto
usarli come tali. Poi ne vedremo le sfumature diverse). In realtà il soggetto che sente i
sensi fisici è sempre l'Io! Se non ci fosse l'Io, il corpo fisico non vivrebbe proprio i
sensi e la sensorialità. Il soggetto che “sente” non è il corpo, ma è l'Io, è una
percezione che usa come mezzo di percezione il corpo fisico. I sensi sono percezioni
da parte della mente dello spirito: perché si specifica mente dello spirito? Perché si
vuole spiegare il fatto che a livello spirituale vi sono diverse Idee che noi per ora
utilizziamo come sinonimi, ma che in realtà rappresentano Idee differenti e una
generica distinzione tra queste Idee verrà fatta in questo insegnamento.
Mente/Intelletto (nel senso spirituale del termine) appartengono allo Spirito. La
Mente/Intelletto è una facoltà dello Spirito, così come la Ragione è una facoltà
dell'Anima. Spirito indica un termine generico della sostanza dei Piani Spirituali.

la visione è dell'io spirituale;

il soggetto che vede a livello sensoriale-fisico è l'io spirituale (con la i piccola), è


quello che noi chiamiamo la scintilla divina (SD), quella parte di Io spirituale che è
dentro la materia. Mentre la visione nel senso spirituale del termine è dell'Io (con la I
grande), la visione materiale o sensoriale, è dell'io. C'è una corrispondenza precisa tra
le due visioni.
L'unico “senso” che vi è in ambito spirituale è la vista, che è proprio caratteristica
intrinseca dell'Intelletto spirituale, tuttavia ogni altro senso fisico diverso dalla vista,
può comunque essere associato a una Idea spirituale che ne rappresenta la radice
ideale e che per tal motivo per associazione può essere meglio intuita nella sua
essenza, attraverso il rispettivo senso fisico di cui essa costituisce la radice ideale.
Sul piano spirituale vi sono idee per ogni manifestazione di cose sul piano materiale e
quindi anche la radice ideale degli altri sensi fisici oltre la vista. Indagando tali idee
possiamo comprendere meglio la radice ideale degli altri 4 sensi.

il tatto è dello spirito;

qui lo Spirito è diverso come concetto dall'Io, dalla Mente/Intelletto dello Spirito e

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anche dalla materia spirituale o dallo spirito riflesso: sono tutte idee costitutive dei
piani spirituali, ma che noi non potendole comprendere e immaginarle, non essendo
direttamente connesse alla vita materiale che conosciamo, possiamo per lo più
intuirle per associazione con l'oggetto o il soggetto materiale di cui esse costituiscono
la radice ideale. Per lo più perché in alcuni casi, come nel caso della visione, vi è una
associazione più intuibile e più facilmente comprensibile e possiamo capire per
associazione, cos'è la visione spirituale perché conosciamo cos'è la visione materiale.
Negli altri casi non vi è questa corrispondenza diretta, possiamo intuirlo, ma
l'associazione è meno diretta e richiede una spiegazione più approfondita.

Il tatto è quel senso fisico che ci fa entrare in contatto con la consistenza della
materia, quindi per analogia, possiamo spiegare intuitivamente che lo Spirito è
quell'Idea spirituale che permette ad un corpo spirituale di entrare in contatto con la
consistenza di altri corpi spirituali. Lo Spirito è da distinguersi quindi da il concetto
di materia spirituale. Spirito non è la materia di cui i piani spirituali sono costituiti,
ma è quella consistenza spirituale che permette alla materia spirituale di percepire
altra materia spirituale. Lo Spirito è quindi la consistenza stessa spirituale, cioè l'Idea
indefinita di materia spirituale. Nello stesso modo in cui la materia (chora) è la
consistenza stessa indefinita materiale, di cui la materia materiale è costituita. Quindi
il tatto è dello Spirito perché è la consistenza stessa sul piano spirituale. E questo
aiuta a capire meglio il concetto tradizionale di materia (oriente e occidente), che dice
che la materia, come idea, è la consistenza indefinita della materia materiale, così
come lo spirito è la consistenza indefinita della materia spirituale. Lo Spirito quindi è
l'idea generica o complessiva, della materia spirituale, laddove la materia spirituale
indica uno stato concreto dello spirito, distinto da altri stati concreti dello spirito. Lo
sirito ancora implicito e non ancora manifesto è lo Spirito, al momento in cui si
manifesta assume una consistenza concreta, che è la materia spirituale. Allo stesso
modo per la materia, che come chora è idea di materia generale, complessiva o
indefinita. Mentre uno stato concreto specifico separato da altri stati concreti di
materia, è la materia materiale che chiamiamo solitamente col termine “corpo”, come
ad es. lo usiamo per indicare i quark, ma anche il sole: corpo è una forma di materia
che ha un suo stato concreto definito e distinto da altri corpi. Mentre il concetto di
materia, come sostanza generica complessiva e indefinita, è proprio il termine
“materia” da solo, non ancora distinto in corpi. Per questi motivi il tatto sensoriale è
connesso all'idea di spirito, nel senso come definito

l'odorato è della materia spirituale;

il soggetto che odora è in realtà non è materia materiale, ma è materia spirituale. In


che modo possiamo per analogia capire questa associazione tra odorato e materia
spirituale. La materia spirituale non esistendo sui piani spirituali alcun senso, se non
quello della visione, gli altri sensi spirituali non sono percepibili direttamente dallo
spirito, ma sono percepibili dalla luce sottostante allo spirito. Quindi la materia
spirituale non ha alcun senso che permette di odorare l'ambiente spirituale, tuttavia la

37
luce riflessa sulla materia spirituale che, ricordiamo è materia indissolubile e quindi
riflette perfettamente la luce, nel momento in cui la luce entra in contatto con la
materia spirituale e poi riparte, lascia alla materia spirituale un'intuizione di ciò che è
l'energia o la consistenza dell'ambiente esterno spirituale, che può essere per analogia
considerato una sorta di odorato, di profumo.. La materia spirituale riesce ad afferrare
questa intuizione lasciatale dalla luce riflessa che riparte, anche se ha un contatto
temporale infinitesimo, che permette però anche se brevissimo, alla materia spirituale
di intuire qualcosa dell'ambiente spirituale da cui la luce riflessa proviene. Questa
intuizione è possibile perché la materia spirituale stessa contiene in sé luce: questa
base comune di somiglianza permette di “capirsi”. Quest'intuizione da parte della
materia spirituale dell'energia/consistenza dell'ambiente esterno spirituale, che le
lascia questo momento infinitesimo della luce riflessa, è per analogia, una sorta di
percezione olfattiva dell'ambiente spirituale. E' l'idea di odorato, per come la genera
la materia spirituale. Come lo Spirito genera l'idea di tatto.

il gusto è dello spirito riflesso;

con spirito riflesso si intende quello che diceva nel messaggio precedente: lo spirito
riflesso dalla materia materiale, che è il corrispondente inferiore del riflesso della luce
sulla materia spirituale. Questo spirito riflesso è un concetto molto simile a quello
precedente che riguarda l'odorato, che è sempre un riflesso, ma diverso: quello del
gusto, come idea spirituale è come se fosse un “odorato più denso”. Il meccanismo è
molto simile al precedente: lo spirito riflesso entrando in contatto con la materia, una
parte necessaria entra nella materia materiale e un'altra parte viene riflesso e tocca per
un momento infinitesimo la materia materiale e quando viene rifelsso fuori, porta con
sé una sorta di intuizione della materia materiale, che genera un'intuizione un po' più
profonda rispetto all'intuizione olfattiva precedente, poiché la materia materiale è più
densa, il che significa in sostanza “più densa di informazioni”, cioè la materia
materiale è più densa rispetto alla materia non materiale, perché contiene una
complessità informativa superiore rispetto a quella di piani di materia non materiale
(non solo spirituale, perché ci sono anche i piani astrali/eterici/animici..). Questa
maggior densità della materia materiale fa si che quel momento istantaneo di contatto
tra lo spirito riflesso e la materia materiale, permetta allo spirito riflesso di trasportare
con sé una quantità di info maggiori rispetto al momento infinitesimo di contatto che
c'è tra luce e materia spirituale. E c'è anche un'ulteriore analogia che possiamo fare
col sensoriale. Mentre la materia spirituale ha una intuizione olfattiva che il momento
infinitesimo di contatto dello spirito si porta via (l'intuizione stessa avviene fuori di
sé, per un contatto sfuggente), ora invece lo spirito riflesso intuisce qualcosa
prendendo l'info da un corpo esterno, ma la intuisce dentro se stesso (intuisce
portandola dentro di sé), così come il gusto di qualcosa di esterno lo percepiamo
dentro la bocca, all'interno del corpo...

l'udito è dell'Io.

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l'udito è un senso particolare che è complementare a quello della visione. Mentre la
visione è associata alla percezione dello spazio, l'udito è associato alla percezione del
tempo. Vedo lo spazio ma sento uditivamente il tempo che scorre. Perché è l'Io che
genera l'idea dell'udito? Perché l'Io inteso come manifestazione nello s-t dell'anima
fuori s.-t. mantiene con essa un collegamento interiore in forma di Pensiero (Logos).
La consapevolezza dell'Afst viene intuita dall'Io in forma di Pensiero (Logos). Questa
intuizione è una intuizione che è temporale ma non spaziale, è una intuizione cioè
della luce (tempo), ma non intuìta attraverso una materia spirituale concreta (spazio),
bensì intuita solo dal soggetto pensante, presente nei Piani Spirituali (Io) come Idea e
rappresentante un'Afst nello s.-t., perché l'Io è un'Idea (le idee sono prive di materia
spirituale: l'idea è nei Piani Spirituali, ma la sua natura è Luce Perenne, l'Idea, ogni
Idea è un Io e l'Io non è solo un concetto che riguarda solo gli esseri umani, nei PS
l'Io indica ogni Idea, quindi l'Io o Idea sono soggetti presenti spazialmente nei PS, ma
non costituiti di spirito o materia spirituale, bensì la loro consstenza è di Luce
Perenne, cioè finita. Gli Io o Idee sono soggetti viventi (di Luce) che spazialmente
sono nei PS, ma la cui consistenza non è Spirito, né di conseguenza materia
spirituale: la loro consistenza è Luce Perenne. Nello specifico quella Luce Perenne
presente nei PS il cui scòpo è di rendere spazio-temporale la Luce Infinita del Padre
in forma, appunto, di Idee/Io. Questa parte di Luce Perenne dei PS che ha questa
funzione viene anche chiamata Intelletto Divino o Aspetto Madre). Non appena
questo soggetto prendesse una forma spirituale (materia spirituale), potrebbe intuire
anche lo spazio. Ma l'Io in sé è l'Idea dell'Io che non ha ancora preso corpo in materia
spirituale (ma può entrare come Io/Idea/Soggetto in una materia spirituale, anzi la
materia spirituale è proprio lo Spirito che si rende definito al fine di ospitare una Idea
o Io), quindi la connessione tra Io, generatore dell'idea dell'udito, perché esso ode il
tempo spirituale, quindi intuisce la luce (che è tempo), direttamente, senza aver
bisogno della visione spirituale, né di altre idee “sensoriali” spirituali, come quelle
precedentemente spiegate. L'idea dell'udito è chiaramente, tra le idee dei sensi, quella
più elevat perché ha una percezione della luce, attraverso la mediazione del Logos,
senza la mediazione di una materia spirituale, e non solo questo: senza anche la
mediazione dello Spirito, perché l'Io spirituale in sé è Pensiero o Pensiero Vivente, la
cui vita è data dalla luce e non dallo Spirito. L'Io in sé non è costituito di Spirito, ma
è Io Pensante costituito di Pensiero: Logos dotato di Vita, che è sempre Vita della
Luce. L'Io o Io Vivente è sì soggetto presente spazialmente nei Piani Spirituali, ma la
sua consistenza non è Spirito, né quindi materia spirituale: la sua consistenza è
Pensiero dotato di Vita, ossia Logos illuminato dalla Luce Perenne dei Piani
Spirituali, una Luce che è anche chiamata Intelletto Divino. L'ID non è la luce
perenne in tutto lo s.-t.: è invece quella parte di luce finita che recepisce attraverso il
Logos la luce infinita del Padre. L'ID è sempre Luce, cioè Mente: è in sostanza quella
Mente finita, parte della Mente Infinita, atta a trasformare in Idee la Mente Infinita,
facendo uso del Pensiero o Logos. L'Idea dei PS è quindi il Pensiero o Logos, così
come reso spazio temporale dall'Intelletto Divino (Padre) , quindi l'Idea è la forma
spazio-temporale del Pensiero/Logos (Figlio). Chi opera questa trasformazione è l'ID
(Madre), che quindi trasforma il Pensiero/Logos dell'Anima Figlio di natura

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essenziale non spazio-temporale, in Idee che sono per definizione spazio-temporali.

Swami Pranabananda

La sostanza
22/11/2015

La sostanza non è materia; ma la materia è un tipo di sostanza.

Sostanza come nel senso che abbiamo detto sopra: manifestazione


dell'immaginazione dell'Intelletto Divino (aspetto Madre). Quindi la sostanza e la
materia non sono sinonimi, ma la materia è un tipo di sostanza. Materia qui è intesa
come Materia-Chora. Oltre alla Materia sono sostanza anche: l'Etere, l'Anima e lo
Spirito.

E la sostanza è un tipo di essenza: l'essenza dello spazio-tempo.

La sostanza come manifestazione dell'immaginazione dell'Intelletto Divino è


Pensiero, e, in quanto tale, un ente o essenza. In questo senso la sostanza è l'essenza
dello spazio-tempo. Aristotele aveva in mente qualcosa di simile quando coniò la
parola “sostanza”. La parola sostanza crea nei testi filosofici moltissimi equivoci: è
praticamente usato come sinonimo di essenza, perché c'è stata negli ultimi secoli,
quella che ha avuto la preponderanza. La filosofia è un casino perché manca di un
linguaggio preciso comune a tutti. Aristotele in questo caso ha creato un bel casino
perché ha ridotto Platone, così come Marx è una riduzione di Hegel. Entrambi in
senso immanente. Dopo Platone ci sono anche neoplatonici che hanno per fortuna
rinvigorito una visione metafisica corretta, e anche neopitagorici dei vari periodi, fino
a Hegel. Era infatti gente che faceva un percorso interiore.
La tradizione guenoniana dice che il Rinascimento è stato basso, altri lo esaltano:
hanno ragione entrambi perché in un periodo di decadenza enorme sono uscite delle
perle.
E' vero che è il collettivo che poi nel tempo determina anche l'elite, ma nel lungo
tempo, non dall'oggi al domani: c'è un ritardo tra un cambiamento della massa
collettivo e un cambiamento della dirigenza. Con un collettivo di almeno 7 mld di
anni il ritardo può essere anche un secolo!

Swami Pranabananda

Il ritorno
22/11/2015

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La volta che si ritorna è la volta che si muore; ciò significa che quando si ritorna, si
ritorna per morire come sé.

il sé piccolo è in sostanza inteso come la parte psico-fisica (egoica) di una vita


passata, che ritorna dopo che un corpo è morto, ed è esattamente quello che noi
chiamiamo entità propria (di sé): quei corpi eterico-astrali che rimangono in vita
allorché moriamo come corpo fisico. L'anima se ne torna nell'Anima Cosmica. Ciò
che ritorna, la nostra parte psico-fisica di una vita precedente, si riaggancia in noi
solo per morire, cioè per rilasciare il suo karma e morire come entità. In questo senso
la nostra entità ritorna per morire. Se si riaggancia a noi in questa vita, è solo per
morire.

Ciò che invece non ritorna mai è il sé stesso (ciò che non torna mai è la medesima
Scintilla Divina: una SD si incarna in un corpo materiale una sola volta. La SD è solo
un apiccola parte di un Io: anche se un Io va come SD in un corpo e poi in un altro,
non cambia niente: è sempre Lui. Il soggetto rimane sempre l'Io: che una volta in un
corpo scenda una sua goccia e poi in un altro corpo un altra sua goccia, questo non
cambia niente: è sempre lo stesso Io. Il “se stesso” di Pranabanda può essere inteso
anche come l'identità psico-fisica o entità, che quindi quando torna non è la stessa,
perché ha fatto la sua vita nel frattempo nei piani astrali-eterici. Se si crema il corpo
si libera la consapevolezza della SD, ma l'entità psico-fisica o entità eterica, rimane in
vita sui piani eterici e la sua natura e la sua durata nel tempo dipendono dal karma
della persona che era in vita) : il sé ritorna invece solo per morire. Ma il Sé non
muore: esso ritorna più volte, per la precisione sette volte sette. Sette volte come Io,
sette volte sette come io.

L'Io dei Piani Spirituali non muore e torna 7 volte come Io e 7 volte come io. Quando
l'Io si incarna in un corpo materiale, si incarna come io piccolo o SD: questa SD può
incarnarsi 49 volte. Di queste 49, 7 volte la SD si trasforma in Io grande (non è più
scintilla ma essa raggiunge l'Io dei PS e gli permette di manifestarsi a livello psico
fisico).

Uno si può domandare: come è possibile che 7 volte su 49 raggiunga un tale livello,
non è un po' tanto? La risposta è semplicemente che gli Io si incarnano a distanze di
tempo notevoli tra un incarnazioni e l'altra, e soprattutto gli Io nel frattempo evolvono
nei PS come Io, non evolvono solo quando si incarnano in un corpo materiale.

Gli Io (sinonimo di Idea) dei PS sono trilioni (che non è tantissimo!). Esistono per
tutto ciò che è manifestato sul piano materiale (e che si manifesterà). Sembra che
siano tanti ma un singolo quark contiene una scintilla divina, questa SD del singolo
quark rappresenta un pensiero vivente che tuttavia è il medesimo nello stesso
momento in una infinita quantità di corpi, mentre l'Io della SD in un corpo
complesso...

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...uno stesso tipo di quark ospita la stessa SD in tutto lo s.-t. e una medesima SD non
ha problemi a separarsi all'infinito: ricordiamo che la materia spirituale è di
consistenza scindibile, quindi si può separare all'infinito: una medesima SD può stare
contemporaneamente -se ha senso- in quintilioni di quark dello stesso tipo.

Il gatto ha una specifica SD come gatto individuale (non tutti i gatti sono fatti con lo
stampino, mentre i quark di stessa tipologia si!). Gli organi e “i pezzi” costituenti
l'organismo totale, non hanno un Io costitutivo, ma hanno una coscienza che non è
individuale (separata a sé) ma rappresentata dalla somma delle coscienze delle SD dei
loro quark.

Swami Pranabananda

La preghiera (azione interiore spirituale cosciente) come abbiamo sempre detto e


scritto nel materiale, è sempre meglio farla ad Angeli, Arcangeli e Divino, altrimenti
c'è il rischio di incastrarsi nell'eterico se si pregano Santi vari. Essendo la preghiera
una richiesta d'aiuto propria e da propria parte cosciente, in qualche modo è una
richiesta essendo cosciente, da parte dell'Anima: c'è la presenza della coscienza e
questo fa si che nella preghiera vera, tu bypassi l'etere e vai direttamente a livello
animico (perché cosciente) e questo evita danni, anche se si è ancora nel punto più
basso e incastrato possibile!

Nella meditazione tu metti proprio da parte la coscienza e crei un vuoto che cerca di
contattare direttamente l'Io-Spirito, attraverso un vuoto di coscienza: MA QUESTO
VA BENE SE SEI GIA' PIENAMENTE RAZIONALE E SE SEI GIA'
NELL'ANIMA, cioè se la tua facoltà razionale si è pienamente liberata dai Corpi
Sottili. Purtroppo se ancora sei incastrato, la probabilità di rimanere incastrati nella
rete eterica è del 100%.

La coscienza è una guida che ti aiuta a evitare l'incastramento e i pericoli. Inoltre le


parti eteriche e astrali individuali delle persone sono sporchissime e quindi se
sospendo l'atto coscienziale, il rischio è di essere invasi dal proprio nero e anche dal
nero esterno.

La razionalità nel donarsi viene illuminata.

Questo meccanismo giova a chi dà (perché riceve luce chi dà) e giova a chi riceve,
perché riceve luce. Tu dando, ricevi luce. E' come fare una preghiera/meditazione nel
senso vero. Dare ti fa crescere non solo dal punto di vista informativo, ma anche
spiritualmente.

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Per uscire dal giogo della materia occorre sapere che nell'incastramento odierno nella
materia c'è bisogno del supporto della forza stessa della materia, al fine di uscirne.
Per questo, percorsi antichi, tipicamente orientali, non includevano affatto lavori di
coppia, mentre percorsi più recenti, come ad es. i percorsi più moderni kabbalistici e
ancor più quelli dei sufi (che sono i più evoluti come tipologia di lavoro: è forse la
metodologia ascensionale più adatta ai tempi moderni), includono la razionalità ma
anche grande fede: parte proprio da un lavoro psicologico e sottolinea la psicologia
delle persone al fine di aiutarle a capire come fare ad affrontare l'ego e a lavorarci
senza esserne sottomessi. Lavori sufi più moderni includono l'obbligo di sposarsi, e
anche la kabbalah che è molto più antica del sufismo e dalla quale deriva anche la
tradizione sufi. Prima che sopraggiungesse la razionalità, migliaia di anni fa, non era
necessario questo “precetto” di sposarsi e di lavorare in coppia. Un uomo poteva
liberarsi da solo: ma oggi giorno, nell'incastramento odierno, queste sono
praticamente delle eccezioni. Per arrivare al pieno dominio della materia (36.000)
cioè il livello dove lo Spirito ha un pieno dominio della gravità, del nostro Ego, lo
Spirito illumina pienamente la ratio, oggigiorno questa presenza femminile accanto è
proprio una necessità spirituale. La donna rappresenta la materia stessa e fa da sprone
e da supporto per vincere la materia. Dopo questo livello 36.000: si raggiunge il
pieno dominio su materia/ego/gravità terrestre, e l'uomo potrebbe, da un punto di
vista spirituale tecnico, fare a meno della donna, ma a questo punto si capovolge
totalmente il rapporto: è la donna a non poter più fare a meno dell'uomo, perché la
donna a 36.000 si perderebbe in un ambente non suo e senza la forza dell'uomo
sarebbe perduta.

La devozione (percezione dell'Essere fuori st, da parte dell'Io) verso il


Creatore
26/11/2015

La devozione verso il divino

fuori st tutto ciò che c'è, può essere detto “divino”, specie le Anime sul 18° piano di
luce. La devozione verso il divino è essenzialmente verso il Padre/Piani di Luce fuori
spazio-tempo.

è da suddividersi in devozione verso il Creatore e devozione verso la Creatura divina:

non ha senso parlare di fede verso il Creatore inteso come il Tutto, ma ciò che si
richiede verso di Lui è onestà, trasparenza, apertura. Mentre la fede riguarda solo il
divino come Essere Finito, e in questo senso può esservi anche fede verso l'Essere

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Padre in quanto distinto dall'Essere-Tutto (le due facce di Giano).
La devozione indica una percezione ed è una cosa ben diversa dalla fede: è
percezione dell'Io verso il Divino, ciò che nell'induismo si chiama Anubhava. La fede
invece indica una fiducia, una razionale comprensione dell'oggetto a cui dai fiducia.
La fede si distingue dalla fiducia perché l'oggetto è divino, ma i concetti sono
identici.

la prima devozione è devozione necessaria, la seconda è devozione possibile;

perché la percezione del Creatore è necessaria? perché la percezione è la forma di


comprensione parziale che un'anima finita può avere del divino, in generale. Mentre
il divino finito, quindi la creatura divina può essere compresa razionalmente, il
Divino inteso come Luce Infinita del Padre, no. Quindi l'unico modo per l'anima
finita per avere un contatto con la Luce Infinita del Padre è la Devozione, cioè la
percezione di tale Luce Infinita, che non è una comprensione razionale, ma intuitiva
(percezione dell'Intelletto). Quindi per avere un contatto col Creatore la Devozione è
necessaria: l'anima finita può solo percepirlo: è un modo necessario: non ce n'è un
altro! Mentre la percezione-devozione da parte dell'Io di creature divine finite, è
possibile, ma non necessaria, perché l'Io può entrare in contatto con la creatura divina
anche razionalmente, può avere una comprensione razionale della creatura divina.
L'Essere fst può essere solo percepito da parte dell'Io e quindi è un atto necessario
perché non c'è altro modo, mentre nel caso delle creature divine fst (Anime) esse
possono anche essere comprese razionalmente, essendo finite. L'Anima fst è divina
ma è finita e la ratio può comprenderla ED E' SUFFICIENTE, poi ho anche, se
voglio, una possibilità di devozione-percezione, ma le Afst possono essere comprese
razionalmente perché sono finite, e ciò è sufficiente.

la prima è devozione aprente,

la devozione verso il Creatore è aprente: è proprio questa percezione dell'Io del


Creatore, che permette all'Io di essere onesto e trasparente verso di Lui. Posso essere
onesto col Creatore solo se lo percepisco! La Devozione verso il Creatore è
necessaria, affinché poi io abbia onestà/trasparenza/apertura. Prima percepisco
l'oggetto verso cui mi apro, e poi mi apro.

la seconda è devozione ascendente.

la devozione verso la Creatura divina/Anima fst (Creatura con la C maiuscola perché


l'Afst è la radice di ogni creatura) è ascendente, cioè è quella percezione che permette
all'Io di ascendere verso la sua Afst.

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La prima è devozione manifestante,

la percezione dell'Essere Creatore come Luce Infinita è ciò che mi permette di


manifestare una data realtà, nel senso che solo la comprensione intuitiva della Luce
Infinita, mi permette di cogliere dalla consapevolezza infinita del Creatore, quella
informazione, quel sapere, che è Luce, che mi permette come Io di dominare
pienamente lo spazio dello spazio-tempo, cioè la Materia. Le Anime divine finite
non hanno l'informazione di dominare la potenza della Materia: la Materia ha in
sé la potenza dell'Intelletto Divino/Madre: non vi è altra Anima fst che possa
competere e avere una potenza uguale e superiore a quella dell'Anima Madre. Quindi
solo dalla Luce infinita del Padre, l'Io può cogliere/percepire/intuire/afferrare quel
sapere/consapevolezza/informazione (sempre in forma di Luce), tale da poter
dominare la potenza della Materia, perché solo il Padre in quanto Essere Infinito può
avere il totale dominio della potenza della Madre Divina.
Solo il Padre può darti la forza di dominare la Materia, perché la forza della tua Afst
è inferiore della potenza enorme della Madre Divina, che è insita nella Materia.
Questo concetto si ricollega in senso metafisico a livello micro, al discorso dei
rapporti spirituali uomo-donna da tenere oggigiorno.
Questi sono concetti FONDAMENTALI: CREANO LE FONDAMENTA SU COSA
E' NECESSARIO PER ASCENDERE NEL RAPPORTO BASE UOMO-DONNA.
Sono cose che già in una fase già critica, come l'avvicinamento al Machsom, sono
importanti capire! Già in una fase del Machsom è necessario avere il supporto
dell'energia femminile, spiritualmente parlando! Senza comprendere queste cose non
si va avanti: si è così incastrati che l'uomo ha necessità di una forza femminile che lo
sproni a raggiungere lo Spirito così forte e potente come serve: non una
comprensione intellettuale egoica, ma di spinta potente: è solo la donna che glielo dà!
Solo lei, anche indirettamente gli dona questo. Se non c'è questo l'uomo può essere
entusiasmato dal punto di vista intellettuale, ma più di così non va: e non ha la forza
di superare il Machsom. La spinta profonda è solo la donna che te la dà.

Tutto il Mondo è dominato dalla potenza della Mater-Materia: in senso buono.


L'energia femminile della donna è potentissima e ha potere sull'uomo: lui la desidera,
ma contemporaneamente la teme. Esserne coscienti è già qualcosa. Nell'uomo, a
livello conscio, ma anche inconscio, lo stimolo più grande per crescere e rafforzarsi, è
il rapporto col femminile in generale (non necessariamente sessuale!) perché capisci
che ti mette di fronte a una tua debolezza e ciò ti aiuta a rafforzarti e a capire! Questa
comprensione messa in pratica, cambia il tuo modo di vedere la vita. La
comprensione di questa cosa è così radicale che per forza di cose le tue azioni (parola
e azione) cambiano! Più di così non c'è niente da capire.
Non è naturale il brahmacharya e quindi tutti quelli che stanno nel religioso e non
hanno ancora raggiunto lo stadio avanzatissimo di 36.000 (praticamente nessuno al
mondo!) cadono nella maglia del subconscio perché senza lo stimolo dell'energia
materiale non vai da nessuna parte. Il risveglio del Subconscio Collettivo sta
andando anche su preti e monache.

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Non aprirsi a quell'energia è giusto: aprirsi SOLO alla persona giusta!!!!!! Non c'è da
giocarsi. I kabbalisti dicevano che gli studenti non dovevano guardare negli occhi le
donne, ma passare a testa bassa. Ci sono forze egoiche-materiali che possono anche
distrarti dal percorso: la donna le incarna per sua natura.

la seconda è devozione supportante la manifestazione.

la devozione verso l'Afst divina non è necessaria, ma è di supporto alla


manifestazione.

Swami Pranabananda

La percezione dell'Infinito
26/11/2015

La percezione dell'Infinito è percezione del finito divino:

chi può percepire l'infinito è solo il finito divino, cioè ciò che è divino ma che non è
infinito. La percezione dell'infinito riguarda quindi le Afst. Il finito divino è finito
fuori spazio-tempo. Si può percepire l'infinito: l'Io Spirituale, anche di una persona
incarnata, può percepire l'infinito, ma questa percezione può venire da parte dell'Io
solo una volta che Esso si identifica con il finito divino, cioè con la sua Afst: tale
identificazione tra Io e propria Afst (o fusione), avviene in quello che abbiamo
chiamato Piano dell'Amore, ed è per questo che abbiamo più volte detto in passato
che attraverso l'amore divino è possibile percepire l'infinito bypassando la Mente
Divina, cioè la Mente Divina è Infinita, l'Afst è finita: non potrà mai identificarsi con
la Mente Divina, quindi l'unico modo per gli enti finiti di entrare in contatto con
l'infinito, non potendo farlo attraverso la loro identificazione con la MD
(irraggiungibile per gli enti finiti) possono farlo solo attraverso non una
comprensione, né meno attraverso una comprensione intellettuale, ma attraverso una
percezione che possiamo chiamare “del fuoco insito nella Mente Divina”.

L'Anima Figlio cioè non è altro che il Fuoco Divino ossia il nucleo insito nella
Mente Divina, che il Padre attraverso l'unione con l'Intelletto Divino ha estratto
da Sè, al fine di poter permettere alle Anime finite di avere anch'esse una
qualche percezione dell'infinito. Il Padre però al fine di tirar fuori (estrarre) da
sé questo fuoco divino, necessitava di un'Anima finita che fosse in grado di
manifestare un desiderio di percezione dell'infinito sufficientemente intenso da
far sì che l'Infinito esaudisse il desiderio di tale Anima finita: desiderio che non
poteva che esaudirlo attraverso la sua Forma Finita, cioè l'Anima Padre. Questa
Anima è quella che poi successivamente per il ruolo che ha assunto di Intelletto
Divino, è stata chiamata Anima Madre o Divina. In sostanza il ruolo di Intelletto

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Divino, quindi di Anima che permette alle Anime incarnate di percepire il Divino
era un ruolo necessario nella struttura del Creato e a tal fine venne scelta per
tale ruolo quel'Anima che aveva dimostrato tra tutte, la maggiore intensità di
desiderio di unione con l'infinito.

L'uomo nei cfr della donna ha il compito di ripercorrere un po' questo iniziale
processo macrocosmico, ossia, di manifestare l'amore estraendolo da sé, dalla sua
mente, grazie al desiderio di unione con la sua mente, da parte di una donna. Quindi il
concetto importante è che chi ha l'amore in sé è l'uomo: la donna non ce l'ha, la donna
lo desidera e chi può far comprendere l'amore a una donna è l'uomo! Per questo
l'umano è l'uomo ad averlo e la donna lo può solo ricevere dall'uomo: perché l'umano
è proprio l'aspetto d'amore, il quale è la percezione/sentire della mente (sentimento)
ma la mente dell'uomo è la sola ad essere in contatto con la Mente Divina. E quindi è
anche la sola che può generare in sé l'amore: per questo a livello macrocosmico Padre
e Figlio sono UNO: l'amore è un aspetto del Padre e il Figlio è solo il nucleo di fuoco
del Padre. La donna desidera l'amore, ma lo desidera proprio perché non ce l'ha
in sé: l'uomo di natura non ha questo desiderio d'amore perché ce l'ha già in sé,
ovviamente in base al livello evolutivo della sua mente. L'uomo non desidera l'amore
perché ce l'ha già: l'amore è sentimento e il contatto con la Mente Divina/Padre ce
l'ha solo l'uomo.
Ecco perché anche l'unica guida spirituale per una donna può essere un uomo. Salvo
il caso (tempi antichi) in cui una donna viveva in modo purissimo e riusciva ancora
ad entrare in contatto con l'Intelletto Divino. Oggi siamo così incastrati che l'uomo è
incastrato nella materia, e ha bisogno di una forza materiale che lo supporti nella
uscita dalla materia e gli dia il desiderio di uscire.

solo esso può percepirlo. Il finito divino è finito fuori spazio-tempo.

Swami Pranabananda

La Tradizione
26/11/2015

Si tramanda nel Creato ciò che è trasmissibile come spazio-temporalità: ciò che
contiene spazio e tempo uniti assieme.

Ciò che può essere trasmesso (traditio) è solo qualcosa di spazio-temporale e non
qualcosa che è fuori spazio-tempo, perché il concetto stesso di trasmissione include
implicitamente un concetto di tempo finito, che può essere anche perenne, ma pur
sempre finito, non eterno (fuori s.-t.). Perenne è il tempo che avviene continuamente,
indica una successione continua di qualcosa nel tempo, ma all'interno del tempo,
quindi trasmissione nella quale il tempo è scandito. Il tempo perenne indica

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implicitamente la presenza di un passato, di un presente e di un futuro: qualcosa che
c'è sempre (temporalmente), mentre il concetto di eterno è un concetto di “sempre”
ma atemporale, all'interno quindi di una realtà in cui non vi è unione tra spazio e
tempo, laddove è proprio questa unione che determina la scansione temporale dello
spazio (nel senso ampio del termine, come materia). Il concetto di traditio-
trasmissione includendo in sé implicitamente un concetto di tempo finito (anche
perenne, ma finito) è un concetto che riguarda solo lo s.-t.: non esiste un concetto di
Tradizione che riguarda il fuori spazio-tempo.
Fuori spazio-tempo, lo spazio e il tempo non sono uniti tra loro ma sono separati.

L'ente che contiene ciò è solo il pensiero, come pensiero razionale. Il pensiero
vivente è tempo-spaziale; il pensiero razionale è spazio-temporale; il pensiero
concreto è spaziale.

Detto che la trasmissione di qualcosa può avvenire solo quando s. e t. sono uniti,
quando il tempo scansiona lo spazio e si ha così una relazione diretta tra spazio e
tempo, detto questo, all'interno dello s.-t. cos'è che permette questa Traditio? E' il
mezzo spazio-temporale che rappresenta la trasmissione della consapevolezza dal
fuori spazio-tempo allo s.-t., ed è il pensiero (spazio-temporale). Ma all'interno dello
s.-t. non tutto il pensiero trasmette consapevolezza nel tempo. Quale pensiero allora?
Nello s.-t. conosciamo tre grandi categorie (o tre ordini/piani di realtà): Spirito,
Anima e Corpo (parlando da un pdv umano) e quindi abbiamo tre livelli di pensiero
all'interno dello spazio tempo: il pensiero vivente (Piani Spirituali), il pensiero
razionale (Animico) e il pensiero concreto (con-cretus, dentro) quello legato al
sensoriale, cioè dentro la Materia. Il pensiero vivente è tempo-spaziale: cioè nel
pensiero vivente la parte essenziale è il tempo o Luce, la quale crea di conseguenza
una forma spaziale, un mezzo spaziale che permetta al tempo di manifestarsi, detto in
altre parole, nei piani spirituali, il nucleo dell'Idea o dello Spirito è Luce, in
particolare Luce Perenne, la quale determina il movimento dello spazio-spirituale o
materia spirituale.
Invece il pensiero razionale è spazio-temporale, cioè nel pensiero razionale la parte
dominante è la forma spaziale, essendo l'Anima costituita nell'essenza, da spazio a
sua volta, dato che l'Anima è una fusione tra Spirito e Materia, che sono due parti di
spazio (la prima spazio spirituale e la seconda spazio materiale). Il tempo è
secondario nel pensiero razionale, nel senso che la luce è una conseguenza nel
pensiero razionale, dell'intensità o volontà razionale dell'io (i piccola!). Quindi nel
pensiero razionale è lo spazio che determina il movimento verso di sé del tempo, il
contrario di ciò che avviene nel pensiero vivente. Ora, lo s.-t. si chiama così perché
esso funziona nel suo complesso secondo lo stesso meccanismo appena descritto per
il pensiero razionale, e cioè lo spazio-tempo è prima di tutto spazio, in forma di
Spirito, Anima e Materia materiale, che attraverso la volontà di comprensione attira
verso di sé il movimento del tempo, cioè della Luce. In questo senso possiamo dire
che lo s.-t. nel suo complesso è razionale.

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Infine il pensiero è spaziale, significa che il pensiero concreto o sensoriale o
fenomenologico, è spaziale, ossia è privo di luce, non vi è il tempo: è forma-pensiero.
Quindi quando dice la prima frase “si tramanda nel creato ciò che è trasmissibile
come spazio-temporalità” ciò vuol dire che la Tradizione è solo razionale.

Il pensiero fuori spazio-tempo, il Pensiero, (nel piano dell'Amore) è per l'appunto


oltre e spazio e tempo.

Il Pensiero (P maiuscola, Logos) non è trasmissibile! Perché non è razionale, non ha


una forma spazio-temporale che si può trasmettere nel tempo come memoria, ove la
memoria è il filo di pensiero razionale logicamente trasmesso per associazione
concettuale.

La consapevolezza, nei Piani divini, (Piani di Luce fuor spazio-tempo) anch'essa oltre
spazio e tempo.

Non vi è Pensiero nei Piani di Luce fuori spazio-tempo, ma di consapevolezza, lì il


pensiero non esiste: si forma successivamente come forma contenente
consapevolezza. Il Numero cos'è? Il Numero è il linguaggio nel quale si trasmette la
consapevolezza dalla Mente Divina alle Anime fuori spazio tempo. Ed è anche il
linguaggio di trasmissione tra Anime fuori spazio-tempo. Il Numero (come ente fuori
spazio temporale) è Mente di Vita, ossia è consapevolezza infinita resa Vita, laddove
la Vita è la dinamica dello spazio fuori spazio-tempo, ossia la Vita è la dinamica delle
Anime fuori spazio-tempo, laddove l'Anima spazio-temporale non ha vita in sé, ma
riceve vita dallo Spirito, in tal senso lo Spirito sta all'A s-t come il Numero sta
all'Afst. Numero e Spirito portano vita, rispettivamente ad Afst e ad A s-t.
Il Numero, detto in altre parole, è per le Afst ciò che lo Spirito è per l'Anima spazio-
temporale (è sempre un linguaggio di trasmissione, ma qui è tra la luce perenne dello
s.-t. e l'anima spazio-temporale). Il Numero è rappresentato nello s.-t. dall'Io ove l'Io
è proprio l'unità (un uno identico a se stesso che corrisponde nello s.-t. all'ente fuori
spazio tempo dell'1. Due Io corrispondono al Numero fst del 2, e così via dicendo..),
ovvero l'uno, e i tanti Io rappresentano tante unità numeriche nello spazio-tempo. L'Io
indica l'identità, un soggetto che è uno in se stesso, quindi è concettualmente una
forma numerica spazio-temporale, poiché anche il Numero è una identità uno in se
stesso, ma non è Soggetto: è Oggetto di trasmissione tra Soggetti (Afst tra loro o
Anima Padre-Afst. Anche l'Anima Padre è un Soggetto). NB: Identità=suo proprio,
diverso da tutto il resto, e non divisibile come identità, cioè: l'Io è sempre l'Io, non si
divide, ma il suo contenuto è divisibile all'infinito. E' il contenuto che è divisibile
all'infinito, e non l'Io come forma, cioè come identità. Attenzione: parlare dell'Io
come somma di contenuti, nello Spirito, è fuorviante, perché le particelle spirituali
sono divisibili all'infinito e la somma è possibile solo tra enti finiti. Nello Spirito non
si può intendere l'Io-come-identità come somma di contenuti, perché i suoi contenuti
sono divisibili all'infinito, e quindi sono infiniti...e quindi non si può sommare tra
contenuti infiniti.

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L'Io è la nostra vera identità, ma possiamo dire ciò solo quando il tuo Io lo hai
raggiunto e realizzato veramente.

Nello s.-t. la consapevolezza è intuita e proprio perché intuizione puntuale, non può
essere trasmessa in forma associativa, poiché la trasmissione richiede proprio la
possibilità di un contenuto associativo tra soggetti diversi, ossia richiede la presenza
di un contenuto che sia continuo e non puntuale, e tale continuità di contenuto, se
presente in diversi soggetti, può essere passata dall'uno all'altro. Tale continuità di
contenuto è ciò che è permesso dalla forma specifica di logica dell'anima, che è la
logica razionale. Questo è possibile nell'anima poiché l'anima come sostanza
permette un contenuto associativo essendo essa stessa un continuum di materia e
spirito uniti tra loro. Essendo l'anima un continuum permette al suo interno la
memorizzazione di contenuti associativi e la trasmissione tra anime diverse di
contenuti associativi.

Ma solo ciò che è spaziale e temporale al contempo può essere trasmesso: la


trasmissione richiedendo uno spazio di trasmissione (la parte di materia dell'anima)
ed un tempo di trasmissione (la parte di spirito dell'anima).

L'anima è una unione di Spirito e Materia, ricordiamolo.

Swami Pranabananda

Eternità (ciò che ha durata infinita)


26/11/2015

Eterno è volere divino che pone l'accento su ciò che ancora non è, ma sarà; eterno è
volere divino che pone l'accento su ciò che già è stato, ma che è e sarà; eterno è
volere divino che compie la trasmissione dell'infinito nel finito, nell'eternità presente
ma non presente se non compresa dal finito. Eterno è solo il soggetto che detiene l'Io
consapevole (l'Afst: che possiede e controlla l'Io), il soggetto pensante essendo solo
perenne nello spazio-tempo (l'Io dei piani spirituali).

Swami Pranabananda

Il concetto di eternità riguarda l'Afst. L'eterno è il volere divino: vuole sottolineare


che la caratteristica principale del presente nei Piani di Luce fst e che determina un
dato stato di consapevolezza è la volontà. La volontà è potere divino che ogni Anima
riceve al fine di essere libera, volendo, di creare la propria realtà, di essere cioè un
creatore. Questa volontà non è una funzione spazio-temporale che serve ad uno scopo
che ha uno spazio ed un tempo, ma la volontà indica lo sforzo di una data Afst di
riconnessione con il Creatore e a tal fine la volontà stessa è un potere eterno, non

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potendo essere altrimenti per poter comunicare il proprio sforzo al Creatore stesso
che è eterno. Il volere pone l'accento su ciò che è stato, che è, e che sarà, nel senso
che ha il potere di sottolineare (porre l'accento) attraverso l'atto di volontà, ciò che
specificatamente si vuole. Tale volontà permette quindi la trasmissione del potere
divino del Creatore di creare nel finito ciò che si vuole creare. Tuttavia tale volontà
originaria (poiché da distinguersi dalla volontà egoica), al fine di poter agire nel
presente necessita di essere compresa dalla persona incarnata. Comprendere la
volontà significa percepirla attraverso l'Io risvegliato, ossia liberato dalla forma e dal
corpo. E quindi solo quando si è arrivati a liberare l'Io, a risvegliarlo, solo allora la
volontà della propria Afst può agire con tutta la sua potenza fin sul piano fisico (dopo
36.000 basi attive DNA).
Cosa rende l'Afst eterna? E' proprio la volontà, perché è l'unica parte costituente
dell'Afst che è di natura divina, essendo la volontà appunto, il potere creativo divino
donato dal Creatore alle Anime fuori s.-t. al fine di creare la propria realtà. E' un dono
divino al finito: da parte del Creatore alle Afst, affinché anch'esse possano divenire
creatori e godere della divinità.
La volontà non è un linguaggio ma è il potere che permette di comunicare la propria
volontà e il linguaggio comunicativo è il Numero.

Da una raccolta di informazioni fattuali, per quanto tante siano, è quasi impossibile
ricostruire una visione sintetica obiettiva di quanto accaduto. Perché la sintesi non sta
proprio nei fatti: i fatti sono analitici per definizione. La metastoria dei Tradizionalisti
è un tentativo, in parte riuscito, di dare una visione della storia più obiettiva: per dare
una visione dei fatti storici da un punto di vista sintetico e l'unico pdv sintetico vero è
quello dell'Intelletto. Ora: l'Intelletto è analitico nel senso che ha la capacità di
separare le informazioni della realtà, sia metafisica, sia fisica, in singole Idee
(informazioni puntuali), in tal senso è analitico. Ma l'Idea stessa è allo stesso tempo
una forma sintetica di quanto si può manifestare nella realtà fisica sensoriale. Il pdv
da cui bisogna osservare gli avvenimenti del piano fisico al fine di avere una visione
sintetica è quindi il Piano Spirituale, i Piani Animici sono memoria storica, non
sintesi storica: registrano la storia obiettiva come memoria storica, ma è nei Piani
Spirituali che è possibile fare una sintesi storica obiettiva, partendo proprio dalla
memoria storica dei Piani Animici. Ogni avvenimento è composto da tantissimi fatti,
anche quello di una sola giornata di una persona qualsiasi. Una data giornata di una
singola persona, è costituita quindi da migliaia e migliaia di avvenimenti (qualcosa
che succede in un certo arco di tempo) e questi avvenimenti sono costituiti di fatti. Il
fatto è una percezione istantanea all'interno di un avvenimento: è una fotografia
instantanea all'interno di un avvenimento, ma come ogni fotografia non rappresenta la
realtà. Il fatto è semplicemente una percezione nostra sensoriale istantanea: lo stesso
fatto, visto da persone diverse, rappresenta una fotografia istantanea differente.
Quindi i fatti, in quanto fotografie istantanee della nostra percezione sensoriale
(percezione del nostro io che sta dentro il nostro corpo), non ci dicono nulla della

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realtà vera obiettiva. Non ci dicono nulla cioè di quell'avvenimento, perché il fatto è
per sua natura una visione soggettiva: ognuno vede quel fatto coi propri sensi e la
propria percezione. Invece l'avvenimento rappresenta quanto effettivamente,
obiettivamente successo, cioè quanto effettivamente si è manifestato. L'avvenimento,
a differenza del fatto, rappresenta cioè un insieme di pensieri, i quali, ognuno di essi,
ha una propria Idea che lo rappresenta. Quindi, avendo la possibilità di cogliere le
Idee costituenti un dato avvenimento del piano fisico, è possibile cogliere
oggettivamente quanto avvenuto, che è indipendente dalla visione soggettiva dei
singoli soggetti presenti o osservanti tale avvenimento, i quali possono solo riportare
fatti, che per definizione sono percezioni sensoriali soggettive. Diciamo che lo storico
spirituale è in grado di leggere gli avvenimenti (insieme di pensieri) nella memoria
storica animica. Tale insieme di pensieri vengono dall'Intelletto sintetizzati come
insieme di Idee originanti tale insieme di pensieri. Pensieri che, ovviamente si
trasmettono nella memoria storica-animica come pensieri razionali, rappresentanti
cioè la ratio vera, la vera ragione, di tali avvenimenti.
La ratio fa una sintesi di quanto le viene trasmesso in forma di luce spirituale
dall'Intelletto. La ratio è analitica nello studio della realtà materiale, è sintetica nello
studio della luce spirituale che la illumina. L'Intelletto è analitico rispetto alla luce
che lo illumina, è sintetico rispetto allo studio della realtà materiale. Quindi
l'Intelletto per raggiungere la sintesi storica degli avvenimenti materiali necessita
dell'analisi storica di tali avvenimenti, memorizzata in modo razionale e analitico, a
livello animico.
Un'Idea è un qualcosa che si può manifestare in infiniti modi, ma la sintesi
dell'Intelletto come fa ad essere obiettiva rispetto a quanto manifestatosi
obiettivamente sul piano fisico? Può farlo perché esiste una memoria storica cosmica
che memorizza oggettivamente in modo razionale le informazioni analizzate di un
dato avvenimento fisico. Su questa base analitico-razionale, l'Intelletto coglie la loro
origine ideale (di tali pensieri razionali memorizzati) e in tal modo ne coglie
sinteticamente la reale manifestazione. Qual'è la differenza tra la memoria storica
dell'Anima e la sintesi storica dello Spirito? E' che la sintesi storica coglie
l'avvenimento in modo oggettivo in quanto pensiero vivente. Il pensiero vivente è
continuo e dinamico e questo permette all'Intelletto di esprimere l'avvenimento fisico
nella sua effettiva dinamica. Ciò non è possibile al pensiero razionale che, invece,
memorizza l'avvenimento come consequenzialità di causa-effetto, quindi come
collegamento tra singoli pensieri, senza però coglierne la reale dinamica. La memoria
storica è memorizzata come tessuto di pensieri razionali, mentre la sintesi storica è
colta nella sua forma organica, ossia l'Intelletto coglie l'avvenimento materiale nella
sua organicità vivente come insieme di Idee. La sintesi storica dell'Intelletto quindi
non segue un filo conduttore, ma legge in modo obiettivo l'organicità
dell'avvenimento: è come se l'Intelletto potesse osservare quell'avvenimento nella sua
organicità complessiva e descriverlo sinteticamente così come lo osserva. Nei Piani
Spirituali gli avvenimenti hanno proprio delle loro forme spirituali, sono una sorta di
organismi spirituali, che sono una sorta di forma originale di ciò che l'eggregora
rappresenta come riflesso nei piani eterici. Queste forme spirituali hanno una propria

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vita in uno dei piani spirituali, che per ora non abbiamo ancora spiegato.

Per fare qualche esempio, il triangolo è un organismo vivente spirituale nei piani
spirituali, tridimensionale. Ma anche il quadrato e qualsiasi tipo di forma geometrica.
Anche gli avvenimenti storici sono organismi spirituali con una loro vita, in un certo
piano spirituale che li ospita. Anche i numeri sono organismi: ci si può parlare! Il 3 è
come se avesse 3 sensi e l'8 è come se avesse 8 sensi. Il 28, ad es. su certe cose
specifiche si può consultare, ma nella maggior parte dei casi risulta troppo lontano
dalla capacità umana di comprendere: è arduo per noi umani afferrare il modo di
pensare di un essere a 28 sensi! Come il 1000 ad esempio, che ti dà una visione
precisissima e ti porge un risultato, specificando minuziosamente dove si va e qual'è
il punto di arrivo di un processo, e lo porge con precisione massima: sono consulenti
per gli Angeli per certi piani di realtà: hanno un loro lavoro da svolgere, come tutti
nei Piani Spirituali. Hanno una forma vivente tridimensionale spirituale, un po' come
quelle descritte in Alice nel Paese delle Meraviglie.

Dal pdv dei PS quelli che si incarnano nel Piano Fisico sono persone che vanno a
vivere una sorta di Grande Fratello e quindi dai PS è tutto monitorato al 100% (nel
senso positivo) e ogni Io individuale che si incarna nel PF è seguito passo passo in
ogni dettaglio, in senso buono ovviamente! Tutto è di Luce: una sorta di Paradiso! Ci
sono tutta una serie di procedure che gli Io devono seguire per incarnarsi, e poi
vengono vagliate da una serie di Consigli, che sono composti da esseri non solo
umani: sono strutture collettive di luce molto complesse. Non solo gli Io umani
lavorano, ma anche gli Io non umani (come il sasso, o il numero 3..): non esiste
l'ozio: tutti devono contribuire attivamente al benessere del Creato. Sono mondi
paradisiaci dove non esiste malattia, né invecchiamento.

Per aiutare a capire meglio: quando una persona si incarna nel PF, dai PS in cui stava
il suo Io, che è essere vivente spirituale tridimensionale, prima di incarnarsi lo fa in
modo cosciente: c'è tutto il programma in cui ti danno una data in cui ti reincarnerai,
e lo sanno tutti i tuoi cari. E ti incarni in modo festoso. In qualche modo, quando
accade, ti addormenti: rimani come Io spirituale e ti addormenti quando ti incarni.
Quanto dura questo sonno? Questo dipende da quanto occorre per un individuo a
rientrare in contatto col proprio Io, vivificando il proprio io piccolo, riuscendo a
liberarlo dalla materia: più lo fai e più l'Io si risveglia. In sostanza tutti quelli
incarnati -o quasi- dormono. Quei pochi che riescono ad arrivare a liberare il proprio
Io, lì su l'Io si risveglia su quei Piani e tu ti risvegli con lui e prendi vita cosciente
anche là. Il tuo risveglio qua, corrisponde ad un alzarsi dal letto là e ricominciare a
vivere là. Qui accade che la tua parte fisica è cosciente della spirituale e la parte
spirituale vive con più coscienza il PF. Spiritualmente stai vivendo anche là, nello
stesso tempo del fisico, e questo sempre di più arricchisce la tua vita fisica: sei più
consapevole da qui dei piani spirituali e puoi comunicare con l'Io incarnato di
qualsiasi cosa, anche se addormentato. Questa consapevolezza che hai dei PS ti
permette di avere una vita interiore incomparabilmente più ricca. E' ciò che

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chiamiamo multidimensionalità cosciente.

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